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In volo con l'elettronica - ElettronicaIn

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l’elevatore (detto anche timone<br />

di profondità o elevone)<br />

che è la parte posteriore dello<br />

stabilizzatore, resa mobile<br />

in modo da poterla far ruotare<br />

verso l’alto o verso il basso<br />

su una cerniera; l’elevatore<br />

viene comandato dalla barra<br />

o volantino: tirando verso il<br />

pilota l’elevatore flette verso<br />

l’alto e l’aereo sale di quota,<br />

mentre spingendo in avanti<br />

l’elevatore si abbassa e la<br />

coda del veli<strong>volo</strong> viene spinta<br />

verso l’alto facendo “mettere<br />

giù” il muso e quindi scendendo<br />

di quota.<br />

Altro problema: deciso<br />

come far salire o scendere<br />

l’aereo, c’è il problema di<br />

dove dirigerlo, cioè farlo<br />

virare a destra o sinistra;<br />

a terra ciò viene fatto <strong>con</strong><br />

il carrello girevole (quello<br />

anteriore negli aerei di linea<br />

<strong>con</strong> carrello triciclo, o quello<br />

posteriore nei piccoli velivoli<br />

tipo Cessna o Piper, dotati<br />

di carrello biciclo) mentre in<br />

<strong>volo</strong> deve pensarci ancora il<br />

piano di coda, ovvero la parte<br />

che <strong>con</strong>tiene stabilizzatore<br />

ed elevatore: nel centro di<br />

Dopo le prime incertezze, altri costruttori<br />

hanno seguito l’esempio<br />

dell’Airbus, tant’è che oggi molti<br />

aerei non hanno più tiranti, amplificatori<br />

di sforzo o servoalette e<br />

le superfici di <strong>con</strong>trollo vengono<br />

governate mediante segnali elettrici<br />

inviati tramite cavi ad attuatori<br />

elettroidraulici o elettromeccanici<br />

(ad esempio Airbus A318 ed<br />

A319), i quali azionano tali superfici<br />

di <strong>con</strong>trollo. La sostituzione dei<br />

comandi meccanici <strong>con</strong> fili elettrici<br />

ha permesso di alleggerire i velivoli<br />

e ridurre i <strong>con</strong>sumi, mantenendo<br />

un rapporto accettabile tra<br />

rischi e benefici.<br />

FBW: UN SISTEMA,<br />

DIVERSI SVILUPPI<br />

Il Fly-By-Wire è stato sviluppato<br />

in vario modo, anche se viene tuttora<br />

visto <strong>con</strong> occhio critico soprattutto<br />

per come è stato sviluppato<br />

dall’Airbus. <strong>In</strong> realtà sostituire i<br />

meccanismi <strong>con</strong> attuatori elettrici<br />

questo sistema c’è un’aletta<br />

verticale passante per la<br />

linea mediana longitudinale<br />

del veli<strong>volo</strong>, che serve a tenere<br />

dritto l’aereo, impedendogli<br />

di virare e rollare (ossia<br />

inclinarsi su un fianco). La<br />

parte terminale di questa<br />

“pinna” (detta tecnicamente<br />

deriva) è mobile e incernierata<br />

in modo da poter sporgere<br />

a sinistra o a destra;<br />

quest’aletta oscillante è il<br />

rudder o timone di direzione<br />

(o semplicemente timone)<br />

e funziona così: spostandosi<br />

verso destra l’aria spinge la<br />

coda in direzione opposta e<br />

punta il muso dell’aereo a<br />

destra, mentre verso sinistra<br />

spinge la coda a destra e fa<br />

virare a sinistra. Il timone<br />

si comanda <strong>con</strong> due pedali,<br />

resi solidali da una barra e<br />

disposti ai piedi del pilota:<br />

spingendo il pedale sinistro<br />

l’aereo vira a sinistra, mentre<br />

verso destra si ottiene la<br />

virata a destra.<br />

Il movimento del veli<strong>volo</strong> sul<br />

terzo asse, ossia l’inclinazione<br />

in senso orario o antiorario,<br />

si ottiene <strong>con</strong> delle<br />

comandati dalla cabina di pilotaggio<br />

non presenta più rischi di<br />

quelli insiti nei sistemi meccanici e<br />

idraulici, anche perché, per garantire<br />

la massima sicurezza, i circuiti<br />

elettrici sono sdoppiati ed anche<br />

triplicati (per esempio sulle più<br />

recenti versioni dell’Airbus A340).<br />

Sostanzialmente un FBW funziona<br />

così: nei comandi sono inseriti<br />

potenziometri, encoder o sensori<br />

magnetici per rilevarne il movimento;<br />

i segnali ricavati da essi<br />

vengono amplificati in corrente<br />

ed inviati a dei servomotori posti<br />

sugli azionamenti delle superfici<br />

di <strong>con</strong>trollo o alle elettrovalvole.<br />

L’unico vero difetto del Fly-By-<br />

Wire, è l’assenza del force-feedback<br />

(ritorno di forza) ossia il fatto che<br />

il pilota, mancando un collegamento<br />

meccanico tra i comandi e<br />

le superfici di <strong>con</strong>trollo, non sente<br />

qual è l’entità dello sforzo compiuto<br />

da queste ultime, il che porta, in<br />

caso di <strong>con</strong>dizioni atmosferiche<br />

I comandi dell’aereo<br />

alette, chiamate alettoni,<br />

incernierate nelle parti posteriori<br />

delle ali e funzionanti<br />

come elevatore e timone e<br />

comandate dalla barra o volantino;<br />

in quest’ultimo caso,<br />

girando il volante a sinistra si<br />

solleva l’alettone dell’ala destra<br />

e si abbassa quello della<br />

sinistra, facendo inclinare<br />

l’aereo allo stesso modo,<br />

mentre girando il volantino<br />

a destra succede l’opposto<br />

(l’alettone sinistro si abbassa<br />

e quello destro si alza)<br />

facendo rollare verso destra.<br />

A terra, quindi in manovra e<br />

in rullaggio, il comando degli<br />

alettoni normalmente agisce<br />

anche sul carrello.<br />

La presenza dell’elettronica<br />

ha permesso di realizzare la<br />

funzione auto-YAW, ossia il<br />

coordinamento degli alettoni<br />

<strong>con</strong> il timone, che normalmente<br />

il pilota effettua da<br />

sè; tale manovra si rende<br />

necessaria perché in virata<br />

l’ala interna alla traiettoria<br />

curva perde portanza<br />

e l’aereo tende a piegarsi<br />

su un lato (scivolata d’ala)<br />

quindi usando gli alettoni si<br />

raddrizza.<br />

particolarmente avverse o <strong>volo</strong><br />

a velocità eccessiva, a compiere<br />

manovre che possono compromettere<br />

strutturalmente l’aereo e<br />

danneggiare, ad esempio, il piano<br />

di coda o il timone. Per ovviare a<br />

questo in<strong>con</strong>veniente sono state<br />

escogitate varie soluzioni: la prima<br />

la pensò l’Airbus per i primi A320<br />

e <strong>con</strong>sisteva in un sistema di molle<br />

inserito nella cloche per irrigidirla<br />

man mano che la si sposta verso<br />

il fine-corsa; indubbiamente una<br />

tecnica assai discutibile.<br />

<strong>In</strong> un se<strong>con</strong>do tempo il forcefeedback<br />

è stato rilevato mediante<br />

sensori elettrici di sforzo (ad<br />

esempio trasduttori di pressione<br />

piezoelettrici) posti sulle superfici<br />

di <strong>con</strong>trollo, trasmettendo i segnali<br />

corrispondenti direttamente sui comandi<br />

(dove <strong>con</strong>trastano, mediante<br />

masse centrifughe o attuatori<br />

elettromagnetici, la forza esercitata<br />

dal pilota per trasmettere la<br />

sensazione dello sforzo compiuto:<br />

Elettronica <strong>In</strong> ~ Dicembre 2011 / Gennaio 2012 87

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