Il piccolissimo mostro - axiomedia
Il piccolissimo mostro - axiomedia
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CHF 106:Layout 1 09/01/2008 11.45 Pagina 10<br />
Cover Story<br />
<strong>Il</strong> <strong>piccolissimo</strong> <strong>mostro</strong><br />
ovvero il “Progetto Cinquestelle” riveduto e corretto<br />
Nato per soddisfare le particolari esigenze di spazio di un nostro<br />
cliente, questo diffusorino ha meravigliato tutti gli ascoltatori, ed è<br />
quindi stato acclamato sia come l’unico possibile erede dell’ormai<br />
mitico “Piccolo Mostro”, da tempo non più fornibile nella versione originale,<br />
sia come la versione DEFINITIVA del “Progetto Cinquestelle”,<br />
presentato tantissimi numeri fa (su CHF 82) e da me sempre sconsigliato<br />
ai tanti lettori interessati, perchè mai ascoltato e messo a punto<br />
su un box “vero”, ma solo su belle schermate di simulazione.<br />
Finalmente è arrivato il momento di accontentare<br />
tutti gli interessati a questo particolarissimo<br />
progetto, il cui “uso primario” è<br />
quello di soppiantare i malsuonanti canali<br />
principali in un sistema 5.1 ed, eventualmente,<br />
il centrale, realizzandone uno<br />
“coricato” col tweeter nella parte superiore.<br />
Tale tripletta, ben coadiuvata nell’uso<br />
dal classico subwoofer amplificato sempre<br />
presente in tali sistemazzi, vi consentirà<br />
risultati incredibili.<br />
Un “utilizzo secondario”, ma non certo per<br />
la qualità ottenibile, è quello di diffusore<br />
principale in un piccolo ambiente, dove un<br />
diffusore troppo esteso in basso finirebbe<br />
soltanto per creare problemi di “melma<br />
acustica”.<br />
AHI, LE DIMENSIONI…<br />
Stavolta le dimensioni contano davvero, e<br />
sono ridotte ai minimi termini (sempre<br />
senza esagerare, amici lettori, altrimenti<br />
avremmo costruito solo un’unità medioalti...);<br />
pensate infatti che il volume<br />
virtuale interno del box è di soli<br />
9,2 litri... Ophs, scusatemi per la<br />
fretta: dimenticavo che alcuni di<br />
voi potrebbero non avere ancora<br />
ben chiaro l’ostico concetto di<br />
volume reale e volume virtuale...<br />
Come tutti dovreste sapere,<br />
all’interno del mobile di un diffusore<br />
acustico viene solitamente<br />
posta una certa quantità (dipendente<br />
da vari fattori progettuali)<br />
di materiale fonoassorbente,<br />
che può essere di vari tipi (lana<br />
di vetro, cotone idrofilo, spugna<br />
liscia o sagomata, cascami di<br />
stoffa, dacron, etc).<br />
Quest’operazione ha due<br />
scopi:<br />
1) minimizzare, per quanto<br />
possibile, le risonanze che si<br />
formano internamente ai mobili dei<br />
diffusori acustici ed evitare che sporchi-<br />
10<br />
Costruire Hi-Fi N. 106<br />
no troppo il suono del sistema<br />
2) aumentare (possibilmente in maniera<br />
prevista dal Progetto) il volume di carico<br />
visto dall’altoparlante<br />
2 bis) diminuire le dimensioni reali del box<br />
necessario ad ottenere il risultato voluto (o<br />
le due facce della medaglia).<br />
Fin da tempi remoti, i più valenti progettisti/scrittori<br />
si sono sempre bonariamente<br />
“presi per il collo” quando si parlava di<br />
come valutare l’incremento virtuale del<br />
volume del box; ognuno diceva la sua e<br />
riteneva di aver la “verità” a portata di<br />
mano...<br />
A esempio, in un box chiuso e ben riempito<br />
di materiale fonoassorbente, si parlava<br />
di aumenti variabili tra il 15 e il 45%, quindi<br />
un box da cento litri di volume NETTO<br />
avrebbe potuto essere visto dal malcapitato<br />
altoparlante come se<br />
fosse stato da<br />
di Alberto Maltese<br />
115 o 145 litri: una differenza non da poco,<br />
molto influente sul risultato finale...<br />
E non vi dico delle lotte per i reflex: quante<br />
pareti ricoprire, con che materiale,<br />
l’abolizione della tossica lana di vetro le<br />
cui micropolveri avrebbero potuto fuoriuscire<br />
dal condotto d’accordo con gravi<br />
rischi per la salute, la quantificazione dell’incremento<br />
di volume virtuale, la gara tra<br />
la spugna e l’ovatta acrilica...<br />
Come sempre, ognuno può vederla come<br />
preferisce... ma credetemi: la vita è davvero<br />
molto più semplice quando si è in compagnia<br />
di un discreto falegname e di una<br />
valida scheda di misura... ma se si è da<br />
soli?<br />
LARGO ALL’INGEGNO<br />
Arriva il momento di mettere in funzione la<br />
materia grigia; secondo voi, rivestendo le<br />
pareti di due diffusori come quelli riportati<br />
in figura 1 di un foglio di uguale spessore<br />
di acrilico/spugna/ovatta, si potrà mai<br />
ottenere la stessa percentuale di<br />
incremento virtuale?<br />
Ovvio che NO: a parità di materiale<br />
usato, il volume occupato dal materiale<br />
fonoassorbente nel caso della<br />
cassa grande è irrisorio, mentre<br />
nella cassa piccola è percentualmente<br />
consistente.<br />
Dato che il materiale fonoassorbente<br />
agisce solo quando è presente<br />
(lapalissiano spinto), è<br />
OVVIO che agisca solo nel volume<br />
d’aria che occupa fisicamente,<br />
dissipando in calore e in micromovimenti<br />
parassiti l’energia cinetica<br />
dell’aria in movimento che lo<br />
attraversa.<br />
Adesso supponiamo che il box<br />
grande sia di 100 litri netti, che il<br />
box piccolo sia di soli 10 litri, che<br />
l’incremento generico del volume<br />
dato dall’assorbente sia del 50% e<br />
facciamo due conti facili facili.
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Nel box grande possiamo STIMARE a<br />
occhio che il volume occupato dall’assorbente<br />
sia del 30% e quindi di 30 litri; il 50%<br />
d’incremento su 30 litri è 15 litri, dunque il<br />
volume totale visto dall’altoparlante sarà di<br />
(100+15) 115 litri.<br />
Nel box piccolo possiamo STIMARE il<br />
volume occupato dall’assorbente nel 70%<br />
circa (7 litri). Con la stessa procedura di<br />
prima aggiungiamo 3,5 litri virtuali ed otteniamo<br />
un volume visto dall’altoparlante di<br />
13,5 litri.<br />
Dunque lo stesso tipo di materiale fonoassorbente<br />
ci darà un incremento, nei due<br />
casi sotto esame, variabile dal 15 al 35%<br />
(circa). Questo ve lo dico tanto per dare<br />
una bella bacchettata ai soliti ignoti, fedelissimi<br />
seguaci dei calcoli a virgola mobile<br />
o a 12 cifre significative dopo la virgola...<br />
che non hanno ancora capito che anche<br />
alla NASA, di quando in quando, qualcosa<br />
sfugge ad ogni controllo e poi fa BOO-<br />
OOM in mondovisione, tra le lacrime di<br />
coccodrillo del cronista di turno, ben felice<br />
di poter documentare un disastro “spaziale”!<br />
E non dimentichiamoci delle perdite: in un<br />
sistema reale, cioè che non esiste solo<br />
sullo schermo del vostro PC, ma che fa<br />
bella mostra di sé nel vostro ambiente<br />
d’ascolto, occorre quantificare e verificare<br />
le PERDITE del sistema.<br />
Tali perdite, rispetto ad un “ideale” che esiste<br />
solo nelle fantasie di un computer,<br />
sono causate da un’enorme quantità di<br />
fattori; si inizia dall’altoparlante e dai<br />
materiali usati per costruirlo (membrana<br />
inclusa) e si finisce col corretto dimensionamento<br />
del condotto d’accordo, passando<br />
per i vari problemi di accoppiamento<br />
speaker/pannello di legno, le perdite per<br />
fessurazioni varie, incluse quelle causate<br />
dalla non perfetta aderenza del cestello al<br />
mobile o delle vaschette plastiche portacontatti,<br />
le perdite nel materiale fonoassorbente,<br />
le perdite per vibrazioni ed oscillazioni<br />
spurie dei pannelli di legno, le perdite<br />
per particolari configurazioni interne<br />
del box (strutture “matrix”), le perdite per<br />
un cattivo fissaggio del materiale fonoassorbente,<br />
ecc…<br />
Nel Piccolissimo Mostro io ho STIMATO,<br />
dato l’assorbente, dato l’ingombro dell’accordo<br />
reflex e degli altoparlanti, un volume<br />
UTILE di 9,2 litri e un “Q” di 5-6. Saprò di<br />
quanto ho sbagliato solo dopo aver misurato<br />
la curva d’impedenza dei W4 in cassa<br />
e aver visto di quanto si è spostato l’accordo<br />
dai 70 Hz teorici e i picchi dell’impedenza<br />
da quanto simulato... A meno che nel<br />
frattempo non si decidano a consegnarmi<br />
quella sfera di cristallo che ho ordinato<br />
anni e anni fa! Comunque per minimizzare<br />
Fig.01<br />
ogni perdita del box PER VIBRAZIONE<br />
stavolta abbiamo esagerato e siamo ricorsi<br />
a dei pesanti pannelli laterali in vetro<br />
lavorato, che fanno corpo unico col mobile<br />
e lo smorzano meglio di ogni esoterismo<br />
da fiera delle vanità. Incidentalmente sono<br />
anche piuttosto carini.<br />
A MARCIA INDIETRO<br />
Per questo progetto ho ingranato la retromarcia:<br />
saputo delle esigenze del cliente e<br />
verificata la disponibilità immediata in<br />
magazzino di una coppia di box VERGINI<br />
di piccolissime dimensioni, ho subito studiato<br />
cosa montarci dentro.<br />
E il piccolo, mostruoso larga banda W4-<br />
655SA della TB era una scelta pressoché<br />
obbligata. Un mostriciattolo con 4 grammi<br />
di massa mobile non lo trovate di certo ad<br />
ogni angolo di strada; se poi prendete in<br />
considerazione la membrana in carta, il<br />
rigidissimo cestello, l’ogiva che garantisce<br />
eccellenti doti di dispersione, la risposta<br />
estesa ben oltre i 15 kHz, l’alto “Q” meccanico<br />
che aiuta a minimizzare le perdite e<br />
l’escursione da wooferino esoterico...<br />
Inoltre, in quel volume ce ne sarebbero<br />
stati tranquillamente due e guadagnare 6<br />
dB di dinamica utile non dispiace a nessuno.<br />
Lo stesso altoparlante è usato nelle<br />
nostre Trinity 2006 come midrange (un<br />
gran bel diffusore, ma appena appena<br />
FUORI MISURA per il nostro cliente ed il<br />
suo ambiente).<br />
E il tweeter? Fortunatamente la TB produce<br />
dei “piccoli mostri” da 28mm di bobina<br />
mobile dalle prestazioni davvero buone.<br />
Questo l’ho già usato nelle Trinity Bis<br />
(CHF 72), un progetto stranamente sottovalutato<br />
dai lettori di CHF, probabilmente a<br />
causa della contemporanea presenza<br />
nello stesso numero di varia altra “roba<br />
buona”... ma vi consiglio di andare a rileg-<br />
Cover Story<br />
gere quel numero, che era davvero interessantissimo<br />
anche da un punto di vista<br />
tecnico e progettuale!<br />
PRIMO VANTAGGIO<br />
<strong>Il</strong> sistema che abbiamo ottenuto con questi<br />
TB è davvero ben SCHERMATO<br />
magneticamente, ed è quindi una “prima<br />
scelta assoluta” per chi volesse autocostruire<br />
una piccola coppia di box da affiancare<br />
a uno schermo TV/monitor tradizionale,<br />
notoriamente sensibile ai flussi<br />
magnetici dispersi (come già detto nella<br />
presentazione del progetto CINQUE-<br />
STELLE). Resta sempre ragionevolmente<br />
valido per tutti gli usi in ambienti dalla<br />
cubatura ridotta; in altre parole non montatelo<br />
in un salone da ballo senza subwoofer<br />
per poi vederlo annaspare a tentarne la<br />
sonorizzazione...<br />
LA CONFIGURAZIONE<br />
Beh, signori lettori... con due midwoofer e<br />
un tweeter la configurazione “simil<br />
d’Appolito” era veramente d’obbligo e ci<br />
darà alcuni vantaggi:<br />
1) identico filtraggio per i due midwoofer,<br />
quindi due sole vie e non tre (semplice,<br />
QUANDO SI PUO’, è meglio)<br />
2) dispersione ampia e simmetrica in alto<br />
e in basso, con la possibilità di minimizzare<br />
le interferenze col soffitto e il pavimento<br />
3) data la vicinanza dei trasduttori e le loro<br />
ottime caratteristiche, la possibiltà di realizzare<br />
una sorgente puntiforme e a fase<br />
acustica estremamente lineare (filtro permettendo)<br />
L’accordo è rivolto verso il basso per i soliti<br />
motivi di spazio, che avrebbero reso<br />
alquanto problematico il controllo di<br />
un’emissione posteriore delle basse frequenze.<br />
Nell’eventuale “centrale” non è<br />
Costruire Hi-Fi N. 106<br />
11
CHF 106:Layout 1 09/01/2008 11.46 Pagina 12<br />
Cover Story<br />
Fig.02<br />
Fig.03<br />
Fig.04<br />
affatto necessario realizzare l’accordatura;<br />
tuttavia potete farlo se volete l’identica<br />
prestazione su tutte le vie.<br />
12<br />
Costruire Hi-Fi N. 106<br />
<strong>Il</strong> tweeter è l’unico componente montato a<br />
filo e i due midwoofer si sovrappongono<br />
alla sua flangia. La distanza tra i due W4-<br />
655SA è tale da farli agire come un unico<br />
altoparlante almeno fino a 2500 Hz.<br />
Appare quindi ovvio che la distanza tra di<br />
loro e il tweeter consenta lo stesso tipo di<br />
funzionamento almeno fino a 5000 Hz, e<br />
noi li incroceremo ben al di sotto di questa<br />
frequenza.<br />
STORIA E GLORIA<br />
DI UN CROSSOVER<br />
Ovviamente, il primo tentativo che si fa<br />
SEMPRE avendo a disposizione due altoparlanti<br />
dalla risposta lineare ed estesa...<br />
è il crossover del primo ordine (in questo<br />
caso con una piccola cella RLC per eliminare<br />
le GODURIE della scarsa linearità<br />
dei nostri piccolissimi larga banda tra i 7 e<br />
i 15 kHz)! Già; potendo è la prima scelta...<br />
ma non è detto che sia necessariamente<br />
la migliore.<br />
Dalla mia ormai venticinquennale esperienza<br />
(SOB!) su altoparlanti d’ogni sorta,<br />
in verità vi dico: una risposta in frequenza<br />
lineare la si può ottenere in mille modi -e<br />
crossover- diversi; purtroppo, però, una<br />
risposta lineare (del sistema completo o<br />
dei singoli altoparlanti) è una condizione<br />
necessaria ma non sufficiente per poter<br />
parlare di Alta Fedeltà.<br />
E in questo caso c’è stata la più ampia<br />
dimostrazione di come tutti i luoghi comuni<br />
dell’Hi-Fi possano miseramente crollarvi<br />
addosso quando si verificano un certo<br />
numero di condizioni sfavorevoli.<br />
Ma come; tutti ci dicono che basta avere<br />
due altoparlanti dalla risposta lineare ed<br />
estesa, un tweeter “docile” da filtrare, un<br />
crossover a 6 dB e il gioco è fatto, poi arrivi<br />
tu e ci smonti tutto...<br />
Amici (e testardi) lettori, la triste verità è<br />
che gli altoparlanti sono brutte bestie e,<br />
come è stato già scritto più volte e da più<br />
persone, la risposta in frequenza è solo<br />
una foto di una posa di un sistema che,<br />
come le persone, può mettersi in posa per<br />
farsi bello... Ma purtroppo non ci dà nessuna<br />
indicazione sul suo comportamento<br />
DINAMICO, cioè per tutto il resto della<br />
giornata, magari mentre rutta o si gratta...<br />
La musica, dovreste ormai saperlo, è<br />
un’arte DINAMICA, ben diversa dalla pittura<br />
o dalla scultura, che restano STATICHE<br />
e FISSE per tempi pressoché eterni (vandali<br />
permettendo)... I suoni nascono, crescono,<br />
si fondono e si spengono con<br />
andamenti complessi e particolarissimi, e<br />
la corretta valutazione del suono del diffusore<br />
non può non tenerne conto.<br />
Col crossover sperimentale a 6 dB, pur<br />
avendo ottenuto un’eccellente linearità<br />
della fase acustica e una notevole linearità<br />
complessiva, vedi figura 3, il suono del<br />
sistema era addirittura FASTIDIOSO!
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Fig.05<br />
Fig.06<br />
Fig.07<br />
Timbricamente restava accettabile con la<br />
musica pop, appariva un po’ schizofrenico<br />
col jazz, ma con la classica era una vera<br />
catastrofe, cosa che mi portava a staccare<br />
tutto dopo 10 secondi scarsi di audizione.<br />
Stranissimo. La linearità appariva eccellente,<br />
con solo una lieve “presenza” in<br />
gamma media, che era lievemente e progressivamente<br />
in salita tra i 400 e i 1400<br />
Hz di circa 3 dB rispetto alla restante<br />
gamma, praticamente FLAT. In gamma<br />
bassa si poteva contare su una decente<br />
estensione, fino a circa 63 Hz (-3 dB).<br />
Tutto ciò alle misure; all’ascolto sembrava<br />
di essere presi in giro... tutto era piatto e<br />
Cover Story<br />
asfittico.<br />
Cosa accadeva? Subito spiegato. Come<br />
tanti altri altoparlanti della TB Speakers, il<br />
W4-655SA nasce come “Larga Banda”,<br />
quindi nessuno ha fatto il sia pur minimo<br />
tentativo per smorzare le risonanze della<br />
membrana, anzi queste sono state massimizzate<br />
ad arte, per consentirgli di raggiungere<br />
senza APPARENTE sforzo i 18<br />
kHz (SULLA CARTA).<br />
In realtà queste sono pie illusioni: il W4<br />
oltre i 3-4 kHz è sotto sforzo come ogni<br />
membrana conica non trattata di quel diametro<br />
reperibile sul pianeta Terra, e una<br />
quantità DRAMMATICA di sporcizia da<br />
break-up si miscelava al suono dell’incolpevole<br />
tweeter. Siccome si voleva creare<br />
un sistema RIPETIBILE da tutti voi, io ho<br />
volutamente evitato di procedere al trattamento<br />
del cono tramite materiali smorzanti<br />
di qualunque tipo, pur disponendone in<br />
abbondanza.<br />
Dopo una decina di prove con celle risonanti<br />
ed antirisonanti d’ogni foggia fu finalmente<br />
ovvio che col filtro a 6 dB non si<br />
andava da nessunissima parte; la risposta<br />
si linearizzava un po’(vedi figura 4), ma le<br />
voci continuavano a “raspare” come falegnami<br />
incalliti e la parte alta continuava ad<br />
essere “ingolfata” e stantìa come una<br />
mozzarella ammuffita. Era ora di cambiare<br />
strategia o di buttare tutto.<br />
Un semplicissimo filtro del second’ordine<br />
produsse immediatamente un vero e proprio<br />
miracolo nell’economia generale del<br />
suono del diffusore: finalmente tutto andò<br />
a posto e dischi con fiati e archi, anche<br />
molto complessamente intrecciati tra loro<br />
“passavano” senza intoppi, anzi davano<br />
piena soddisfazione agli ascoltatori.<br />
E il bello è che la risposta era praticamente<br />
IDENTICA a quella ottenuta prima col<br />
filtro del primo ordine, come potrete verificare<br />
confrontando il nuovo grafico (figura<br />
5) col precedente. Vi GIURO che non è lo<br />
stesso grafico RICICLATO: in effetti se lo<br />
osservate con una lente d’ingrandimento<br />
delle piccole differenze esistono (per<br />
esempio il livello a 2 kHz... che è a vantaggio<br />
della prima versione e con un <strong>piccolissimo</strong><br />
ritocco ai valori è poi andato del tutto<br />
a posto: quello misurato era ottenuto con<br />
un condensatore da 6,0 uF in serie al<br />
tweeter invece che con il 6,8 definitivo).<br />
OCCHIO… ALL’ORECCHIO…<br />
Le differenze all’ascolto, invece, sono<br />
ENORMI! In questo momento un bel lettore<br />
Shanling (cinese) modificato sotto test<br />
(una tra le migliori Macchine da Musica<br />
che potrete mai ascoltare nella vostra vita)<br />
sta decifrando i codici binari di un<br />
Concerto per Violino di Francesco Maria<br />
Costruire Hi-Fi N. 106<br />
13
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Cover Story<br />
Fig.08<br />
Fig.09<br />
Fig.10<br />
Veracini... edito dalla rivista AMADEUS! E<br />
sento già le urla: ma che dici, quei CD<br />
suonano aspri e segaligni, sono delle registrazioni<br />
inascoltabili! E chi se ne importa...<br />
voi continuate pure a farvi del male, io<br />
me le ascolto coi lettori che modificoe vi<br />
garantisco che se la loro grandiosa ric-<br />
14<br />
Costruire Hi-Fi N. 106<br />
chezza armonica dal vostro<br />
“EsotericoPerchèCaro” lettore CD non<br />
passa, non è certamente colpa delle<br />
OTTIME registrazioni fornite da Amadeus!<br />
Da un’ora abbondante ascolto questi concerti<br />
e le sonate, e i Piccolissimi Mostri<br />
continuano a fornire belle emozioni.<br />
Adesso il risultato è davvero bellissimo col<br />
pop e il jazz e molto buono con la classica.<br />
Sì, solo molto buono: vi ricordo che i<br />
miracoli non li faccio neppure io (eh, eh!) e<br />
i signorini lavorano solo da 70 Hz in su e<br />
montano componenti, sia pur buoni, ma<br />
assolutamente di “primo prezzo”.<br />
Nonostante ciò c’è gran coerenza timbrica,<br />
una bella dinamica, un bel “90 dB” di<br />
sensibilità (da panico, viste le dimensioni<br />
davvero minime dell’oggetto) e l’unica<br />
cosa che dispiace è non avere lo spazio<br />
per un tweeter più raffinato. Del resto,<br />
cosa chiedere di più a un oggetto che sta<br />
funzionando tagliato a 2500 Hz, senza<br />
alcuna attenuazione, con un <strong>piccolissimo</strong><br />
“motore” al neodimio e dal costo davvero<br />
contenutissimo?<br />
Ricordate poi che noi alla Aurion siamo un<br />
pò “cattivelli” nelle valutazioni delle apparecchiature<br />
(anche delle nostre). In realtà<br />
il piccolino non si comporta affatto male...<br />
e ha fatto strabuzzare gli occhi a troppa<br />
gente; un mio vicino di casa, preso alla<br />
sprovvista, non voleva credere che non<br />
stessero suonando le enormi ESB 7/07!<br />
(Nota a posteriori: dopo un mesetto di utilizzo<br />
neppure troppo spinto, il diffusore è<br />
ormai trasfigurato; sono lontani i tempi in<br />
cui gli ultimi difettucci facevano capolino di<br />
quando in quando e il tutto si è ormai<br />
assestato su prestazioni incredibili.)<br />
E ORA UNO SGUARDO<br />
ALLE MISURE<br />
In figura 6 potete ammirare la risposta del<br />
box sotto test alla misura mls, valida in<br />
questo caso sino a circa 400 Hz in basso.<br />
Noterete che è stranamente in salita in<br />
gamma alta, mentre in ambiente è linearissima<br />
e vi chiederete il perchè. Bene, in<br />
un sistema simmetrico come questo si<br />
sposano due differenti tipi di emissione:<br />
uno più ampio (dai due midwoofer) e uno<br />
puntiforme (dal piccolo tweeter). Non<br />
voglio tediarvi con le teorie del campo<br />
riverberato e dell’emissione non omogenea<br />
tra frequenze adiacenti, ne riparleremo<br />
in altra sede, l’ho accennato tanto per<br />
sottolineare che la pura e semplice risposta<br />
in frequenza NON E’ UN DATO SEM-<br />
PLICE, LINEARE E IMMUTABILE, ma può<br />
nascondere un comportamento ben più<br />
complesso!!!<br />
Da non dimenticare anche il piccolo fenomeno<br />
di cancellazione a 1850 Hz, dato<br />
dalla perfetta corrispondenza tra le dimensioni<br />
fisiche del frontale del box e la lunghezza<br />
d’onda a quella frequenza.<br />
Purtroppo, in un box tanto piccolo, non è<br />
davvero possibile ricercare la miglior posizione<br />
possibile per ogni altoparlante! Si<br />
tratta comunque di un fenomeno seconda-
CHF 106:Layout 1 09/01/2008 11.46 Pagina 15<br />
rio, di rilevanza men che minima all’ascolto.<br />
Nella figura 7 è riportato il grafico<br />
dell’ETC, Energy/Time Curve. In verde<br />
l’emissione principale, in azzurro le prime<br />
riflessioni ambientali. Ovvio che lo smorzamento<br />
sia rapidissimo e regolare. Non<br />
riporto quello ottenuto a 6 dB di filtraggio<br />
per ragioni di spazio occupabile, ma sappiate<br />
che appariva piuttosto “frastagliato”.<br />
Adesso la waterfall. Figura 8: grazie al<br />
livello di misura piuttosto elevato, è possibile<br />
osservare le irregolarità residue in<br />
gamma media, che altrimenti si troverebbero<br />
ben al di sotto del fondo scala (chissà<br />
perchè, sono l’unico fesso che vi<br />
mostra anche i DIFETTI delle sue creature).<br />
Solo nel grafico 7 fa bella mostra di sé<br />
la temutissima (?) riflessione causata dalla<br />
presenza dei cestelli dei midwoofer in<br />
prossimità della cupoletta del tweeter, indicata<br />
dalla freccia rossa. Ho visto di peggio.<br />
Se vi va, un feltrino in posizione scientifica<br />
eliminerà il problema (vedi il mitico<br />
CHF 14... 14? Come 14? Eh, si, è da un<br />
bel pezzo che vi rompo le scatole).<br />
Nella figura 9 abbiamo il modulo d’impedenza<br />
del sistema completo: nonostante i<br />
due W4 in parallelo brutale non scendiamo<br />
sotto ai 4 Ohm. E l’accordo? Com’è<br />
andata con le previsioni? Direi non male<br />
date le variabili in gioco; dunque, il primo<br />
picco si trova a 48,4 Hz mentre il secondo<br />
è a 119. La radice quadrata del loro prodotto<br />
dà 75,89 Hz. Da questo deduciamo<br />
che il volume visto effettivamente dagli<br />
altoparlanti è un po’ inferiore al previsto e,<br />
del resto, è ovvio perchè non ho voluto<br />
calcolare il non indifferente volume “rubato”<br />
dai loro enormi complessi magnetici<br />
schermati e dal tubo d’accordo (in un box<br />
tanto piccolo risultano percentualmente<br />
notevoli). Facendolo, troveremmo una corrispondenza<br />
millimetrica dei calcoli relativi<br />
all’accordo. Inoltre il primo picco, a livello<br />
piuttosto basso, denuncia la presenza di<br />
qualche piccola perdita imprevista... data<br />
dalla notevole vicinanza dei W4 al materiale<br />
fonoassorbente e, probabilmente,<br />
dalla loro particolare meccanica “open<br />
air”.<br />
PICCOLE NOTE STONATE<br />
Per chi suona il larga banda? Durante i<br />
test del filtro del primo ordine mi sono<br />
divertito, assieme all’ingegnere Ingoglia, a<br />
testare il suono dei soli larga banda “nudi<br />
& crudi”... Dio mio, che orrore. Ma a chi<br />
può mai piacere un suono così piatto, così<br />
urlato in gamma media, sparato in piena<br />
faccia, impastato fino all’esasperazione,<br />
avaro di acuti e di dettagli, per giunta resi<br />
in un modo fastidiosamente “cartavetroso”<br />
Fig.11<br />
Fig.12<br />
e stramaledettamente sporco? Amici lettori,<br />
ma non fatevi fregare... le leggi della<br />
fisica non mentono mai, sappiatelo; le<br />
famiglie degli “scarrafoni” invece... ma<br />
quella è storia vecchia, peccato che la storia<br />
non insegni mai niente a nessuno!!!<br />
BUON DIVERTIMENTO<br />
Una volta montato il tutto, non dimenticate<br />
di lasciar rodare per benino il sistema... i<br />
W4 ne hanno davvero tanto bisogno a<br />
causa del loro Qms molto alto, e non si<br />
degnano di iniziare a suonare BENE prima<br />
di un dieci/venti giorni di utilizzo. In figura<br />
10 trovate lo schema del semplicissimo<br />
crossover utilizzato, tanto semplice che<br />
potrete incollarne i componenti direttamente<br />
su una bella morsettiera di tipo biwiring<br />
come quelle fotografate e cablare il<br />
tutto con cavi di adeguata qualità; per il<br />
tweeter consiglierei uno spezzone di cavo<br />
all’argento, per aiutarlo a “respirare” con<br />
maggior classe, per i W4 bastano degli<br />
spezzoni di rame ofc, magari solid-core,<br />
Cover Story<br />
da 1 mm di diametro. Son finezze, ma saldate<br />
il tutto con un po’ di stagno all’argento<br />
e il sistema vi garantirà le massime prestazioni.<br />
In figura 11 un piccolo aiuto per i<br />
valvolisti incalliti.<br />
Alla prossima!<br />
POST SCRIPTUM<br />
Ultima nota aggiuntiva dopo tre mesi di<br />
utilizzo... altro che dieci/venti giorni di<br />
rodaggio, scusate tanto la “balla” che non<br />
ho avuto neppure il fegato di cancellare; i<br />
W4 e il 28 hanno continuato clamorosamente<br />
a rodare in maniera più che udibile<br />
e a maturare in qualità, sia nella nostra<br />
saletta che a casa di un paio di appassionati<br />
di Agrigento che hanno confrontato le<br />
nostre simpatiche piccoline con almeno un<br />
paio di “Mostri Sacri” che -ovviamentenon<br />
vi dico per evitare polemiche...<br />
Sono davvero mostruose (sarà colpa del<br />
nome?) e continuano a migliorare ad ogni<br />
successivo ascolto... spero che, prima o<br />
poi, la smettano.<br />
Costruire Hi-Fi N. 106<br />
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