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Rabat - Monarch Click.com

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<strong>Rabat</strong>, una maestosa bellezza<br />

<strong>Rabat</strong>, paradiso delle<br />

cicogne<br />

<strong>Rabat</strong> si è ingrandita e sviluppata in<br />

maniera armoniosa e il suo rigore architettonico<br />

è visibile ovunque: grandi viali<br />

fiancheggiati da alberi e fiori, palazzi<br />

che raramente superano i cinque piani,<br />

quartieri amministrativi e residenziali<br />

immersi nella quiete... La ‘città fiorita’<br />

(<strong>com</strong>e la chiamava il maresciallo Lyautey)<br />

è autenticamente marocchina, tutto<br />

il contrario di una capitale senza personalità.<br />

Per rendervene conto, percorrete<br />

le viuzze della sua medina oppure anche<br />

le grandi arterie della città nuova.<br />

Le mura che abbracciano la città vecchia<br />

sono interrotte da 5 porte monumentali<br />

di pietra (Bab el-Alou, Bab<br />

el-Had, Bab Essoufara, Bab er-Rouah<br />

e Bab Zaers). La più grande delle porte<br />

almohadi è Bab er-Rouah, che ostenta<br />

la sua facciata gigantesca in pietra scolpita<br />

in mezzo a due torri sporgenti. Le<br />

sue sale sono state restaurate, ristrutturate<br />

e trasformate in una galleria per le<br />

esposizioni. E’ questa la sede che ospitò<br />

nel 1960 la prima mostra collettiva di<br />

artisti marocchini che anticipò la fioritura<br />

creativa della pittura del Paese.<br />

Qualche metro più in là, la Porta degli<br />

Ambasciatori (Bab Essoufara) conduce<br />

al ‘mechouar’, un immenso piazzale<br />

in cui si tengono le principali feste in<br />

onore del Re, ed è proprio qui che si innalza<br />

il Palazzo Reale.<br />

Chellah: Sala Colonia<br />

A circa due chilometri dal centro della<br />

città, Chellah <strong>com</strong>prende la necropoli e<br />

l’antica città di Sala. L’insieme di queste<br />

rovine, della vegetazione selvaggia e delle<br />

migliaia di uccelli fra cui le cicogne lo<br />

rende uno dei luoghi più belli di <strong>Rabat</strong>.<br />

La necropoli si rivela essere un’oasi di<br />

pace protetta da un’imponente cinta di<br />

mura, con un giardino tranquillo e pieno<br />

di fiori, con una sala per le abluzioni,<br />

una ‘zawiya’ (sorta di istituto religiosogiuridico)<br />

con un oratorio, il minareto<br />

merinide ornato da piastrelle smaltate e<br />

numerose sale funerarie.<br />

Il cambio della guardia<br />

Piazzale del Mausoleo di Mohamed V<br />

La Torre di Hassan<br />

La Torre di Hassan<br />

La Torre di Hassan anche se in<strong>com</strong>pleta<br />

testimonia la grandezza di una<br />

moschea che sarebbe dovuta essere uno<br />

dei maggiori luoghi sacri del mondo<br />

musulmano. La sua costruzione fu<br />

però abbandonata alla morte del sultano<br />

Hassan nel 1199 e inoltre venne danneggiata<br />

gravemente dal terribile terremoto<br />

che distrusse Lisbona nel 1755.<br />

Della moschea facevano parte un grande<br />

cortile (al di sopra di profonde cisterne<br />

che si stendevano ai piedi del minareto)<br />

e un’enorme sala ipostila con 312 colonne<br />

e 42 pilastri di marmo ordinati<br />

in modo da formare 19 navate, senza<br />

considerare i portici laterali. E’ peraltro<br />

in questi luoghi che fu costruito il Mausoleo<br />

di Mohammed V in omaggio al<br />

liberatore della nazione.<br />

Il Mausoleo di Mohamed V<br />

Il Mausoleo di Mohammed V sorprende<br />

sia per la sua concezione sia per la sua<br />

decorazione: questo capolavoro dell’arte<br />

tradizionale sintetizza tutte le arti dei<br />

maestri artigiani marocchini (legno dipinto,<br />

gesso e marmo scolpiti, bronzo<br />

lavorato). La tomba di Mohammed V<br />

è intagliata in un blocco di onice bianco<br />

e posta al centro del livello inferiore<br />

dell’edificio. Oggi accanto a lui riposano<br />

i suoi due figli, il defunto Re Hassan II e<br />

il Principe Moulay Abdallah.

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