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03 Attività Scientifica (pdf, it, 68 KB, 7/9/09) - Surgery - Università ...

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Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum V<strong>it</strong>ae<br />

III<br />

ATTIVITA’ SCIENTIFICA<br />

LINEE DI RICERCA TRIENNIO A.A. 1993/94, 1994/95, 1995/96<br />

1. Ricerca sulla chirurgia preprotesica Major a carico del mascellare superiore.<br />

Ricerca clinico-sperimentale in pazienti con edentulia nei settori posteriori al mascellare<br />

superiore. Tali pazienti, le cui condizioni cliniche per una corretta riabil<strong>it</strong>azione<br />

stomatognatica richiedono una protesizzazione impianto-supportata, vengono sottoposti ad<br />

intervento di rialzo del seno mascellare mono-bilateralmente con aumento della porzione<br />

alveolare mediante innesto di osso autologo demineralizzato, stabilizzato con impianti<br />

endossei avv<strong>it</strong>abili sommersi.<br />

2. Ricerca in chirurgia maxillo-facciale in amb<strong>it</strong>o ortognatodontico.<br />

Analisi clinico-statistica del comportamento delle strutture ossee cranio-facciali dopo<br />

chirurgia ortognatica mediante: a) controllo della stabil<strong>it</strong>à occlusale, b) controllo delle<br />

modificazioni scheletriche post-chirurgia, c) valutazione della funzional<strong>it</strong>à articolare<br />

dell’ATM a distanza.<br />

Determinazione delle possibili cause che inducono la recidiva a lungo termine in alcuni<br />

pazienti e dallo studio condilare post intervento valutazione sull’efficacia dell’impiego<br />

chirurgico delle placche da posizionamento condilare a fissazione intermascellare.<br />

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Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum V<strong>it</strong>ae<br />

LINEE DI RICERCA TRIENNIO A.A. 1996/97, 1997/98, 1998/99<br />

1. Ricerca sul comportamento di colture di osteoblasti umani adulti ottenuti da<br />

espianti, a contatto con differenti materiali ad impiego implantologico.<br />

Negli ultimi decenni la ricerca nel campo dei biomateriali si é principalmente rivolta allo<br />

sviluppo di modelli in vivo su animali per quantificare il grado di biocompatibil<strong>it</strong>à dei diversi<br />

materiali e quindi per verificare la possibil<strong>it</strong>à di un loro utilizzo come sost<strong>it</strong>uti ossei. A fronte<br />

dei noti vantaggi, il modello animale richiede molto tempo e risulta essere costoso; di contro<br />

il modello in v<strong>it</strong>ro-colture cellulari- richiede meno tempo, é ripetibile e può valutare un grosso<br />

numero di materiali contemporaneamente. I primi studi sono stati effettuati su cellule di varia<br />

provenienza: in primo luogo fibroblasti di ratto o di uomo prelevati da tessuti gengivali;<br />

successivamente, dopo una breve sperimentazione con osteoblasti da calvaria di ratto, è stato<br />

sviluppato un modello che utilizza osteoblasti umani adulti ottenuti da biopsie mascellari.<br />

Tale modello cellulare -sviluppato nel 1993- é stato utilizzato per valutare, da un punto di<br />

vista morfologico e biochimico (metodo quant<strong>it</strong>ativo), il comportamento degli osteoblasti<br />

umani adulti messi a contatto con differenti biomateriali utilizzati in implantologia maxillofacciale<br />

e dentale.<br />

2. Effetto delle proteine morfogenetiche, desametasone e v<strong>it</strong>amina A+D sulla<br />

proliferazione e differenziazione cellulare degli osteoblasti umani adulti.<br />

I1 sistema cellulare più utilizzato come fonte per l’isolamento delle cellule ossee si avvale<br />

dell’impiego di calvaria di ratto embrionale o fetale. Mediante la digestione enzimatica con<br />

collagenasi della matrice non calcificata si ottengono le cellule osteoblasto-simili (OLC), vale<br />

a dire capaci di proliferare e di mostrare una pos<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à per la fosfatasi alcalina (ALP). In<br />

alternativa all’isolamento con tecnica enzimatica, é possibile ottenere una coltura di OLC<br />

mediante una procedura di migrazione cellulare che sfrutta la proprietà degli osteoblasti di<br />

migrare dalla superficie endocranica della suddetta calvaria di ratto su frammenti di vetro. Le<br />

cellule ottenute con questo metodo producono significative quant<strong>it</strong>à di collagene di tipo 1,<br />

osteocalcina, sono in grado di mineralizzare -previa aggiunta di beta-glicerofosfato e v<strong>it</strong>amina<br />

C al medium di coltura- ed inoltre presentano recettori di membrana per l’ormone parotideo e<br />

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Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum V<strong>it</strong>ae<br />

la v<strong>it</strong>amina D. Le OLC ottenute con entrambi i metodi iniziano a proliferare e, una volta<br />

giunte a confluenza nelle flasks, si differenziano e sviluppano un fenotipo osteoblastico. In<br />

questa fase le cellule possono essere studiate con tecniche istologiche, immunoistochimiche e<br />

biochimiche.<br />

Tale modello sperimentale é già stato utilizzato nel 1994 per valutare il grado di efficacia e le<br />

proprietà di interazione di vari fattori di cresc<strong>it</strong>a, v<strong>it</strong>amine ed ormoni sulla cresc<strong>it</strong>a cellulare e<br />

differenziazione degli osteoblasti umani del distretto mascellare.<br />

LINEE DI RICERCA A.A. 1999/00, 2000/01, 2001/02<br />

1. Sperimentazione e applicazione clinica di nuove metodologie e tecniche in<br />

microchirurgia ricostruttiva cranio-facciale.<br />

• Realizzazione di un modello sperimentale su cavia di prefabbricazione tissutale e sua<br />

applicazione clinica in forma di lembi fascio-mucosi prefabbricati per la ricostruzione dei<br />

tessuti molli del cavo orale in pazienti resecati per neoplasie, in es<strong>it</strong>i di trauma o patologie<br />

malformative congen<strong>it</strong>e. Dimostrazione (trial su modello animale) della capac<strong>it</strong>à di<br />

attecchimento di innesti autologhi di mucosa sana prelevati dal cavo orale su un tessuto<br />

fasciale vascolarizzato, nonchè della possibil<strong>it</strong>à di ottenere un rilevante incremento<br />

volumetrico dell’innesto stesso durante il periodo di integrazione. L’applicazione clinica del<br />

modello sperimentale in microchirurgia ricostruttiva consentirà di valutarne l’efficacia e<br />

l'affidabil<strong>it</strong>à in termini di recupero funzionale e risultato a distanza.<br />

• Esperienza clinica nella riabil<strong>it</strong>azione dei mascellari mediante lembo osseo rivascolarizzato<br />

di fibula: sperimentazione di tecniche implanto-protesiche innovative.<br />

• Lo sviluppo della microchirurgia ricostruttiva e la sua applicazione in campo oro-maxillo<br />

facciale a partire dai primi anni ‘80, ha rivoluzionato l’approccio chirurgico ai mascellari<br />

nella patologia neoplastica ed in traumatologia. Il lembo osseo rivascolarizzato di fibula,<br />

descr<strong>it</strong>to da Taylor nel 1975, utilizzato per la prima volta nelle ricostruzioni mandibolari da<br />

Hidalgo nel 1989 e in quelle del mascellare superiore da Nakayama nel 1994, è oggi<br />

considerato uno strumento di indubbia efficacia nelle ricostruzioni dei mascellari. La fibula<br />

cost<strong>it</strong>uisce un substrato implantare eccellente, grazie alla sua struttura bicorticale, all’altezza e<br />

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Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum V<strong>it</strong>ae<br />

allo spessore osseo. Obiettivo della ricerca è la valutazione dell’efficacia clinica delle<br />

riabil<strong>it</strong>azioni impianto proteiche esegu<strong>it</strong>e su tale lembo rivascolarizzato mediante impiego di<br />

soluzioni impianto proteiche immovative per tecniche di applicazione e materiali di impiego.<br />

• Studio prospettico sulla valutazione pre operatoria della morfologia e fine implantologico<br />

della fibula in microchirurgia ricostruttiva cervico-facciale mediante TAC spirale (In<br />

collaborazione con la Sezione di Radiologia dell’Univers<strong>it</strong>à di Verona: Direttore Prof. Carlo<br />

Procacci).<br />

2. Sperimentazione clinica della metodica chirurgica riabil<strong>it</strong>ativa della distrazione<br />

osteogenetica dello scheletro facciale: nuove prospettive di impiego in chirugia<br />

cranio-maxillo mandibolare ed in chirurgia preprotesica.<br />

La distrazione osteogenetica è una tecnica chirurgica che mira all'allungamento progressivo<br />

ed al rimodellamento di un segmento scheletrico mediante neo-apposizione ossea e grazie ad<br />

un graduale adattamento dei tessuti molli (cute, mucose, muscoli, nervi e vasi).<br />

L'allungamento del segmento osseo è ottenuto mediante osteotomie e progressivo e graduale<br />

dislocamento dei due monconi risultanti. La quant<strong>it</strong>à di osso neoformato interposto tra i due<br />

segmenti determina l’ent<strong>it</strong>à finale dell’allungamento. Tale procedimento chirurgico si avvale<br />

di idonea strumentazione (distrattori osteogenetici) per distanziare, secondo i vettori<br />

direzionali preposti, i due monconi ossei, e quindi fornire loro una fissazione rigida, fattore<br />

indispensabile per l'ossificazione ed integrazione del tessuto osseo neoformato. Nascendo<br />

come diretta applicazione delle conoscenze acquis<strong>it</strong>e in campo ortopedico, la distrazione<br />

osteogenetica in chirurgia cranio-maxillo-facciale si è sviluppata seguendo i principi utilizzati<br />

da Ilizarov per l’allungamento degli arti, opportunamente adattati alla biologia dello scheletro<br />

cranio-facciale. La continua evoluzione dei sistemi di distrazione, in termini di<br />

miniaturizzazione e versatil<strong>it</strong>à, ha consent<strong>it</strong>o di ridurre l'invasiv<strong>it</strong>à dell'approccio chirurgico,<br />

di ridurre i disagi per il paziente e di estendere il campo di applicazione.<br />

Obiettivi della ricerca risultano essere:<br />

• Realizzazione tecnica ed acquisizione di esperienza clinica con un proprio sistema di<br />

distrazione ossea verticale mandibolare plurisettoriale (in collaborazione con la D<strong>it</strong>ta Medicon<br />

Instrumente).<br />

• Analisi istologica del tessuto osseo neoformato mediante distrazione osteogenetica<br />

mediante acquisizione di biopsie ossee sottoposte a valutazione del Prof. Robert Schenk<br />

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dell'Univers<strong>it</strong>à di Berna, Svizzera.<br />

Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum V<strong>it</strong>ae<br />

• Utilizzo dell’ecografia come metodica sperimentale nel follow-up a breve, medio e lungo<br />

termine della chirurgia distrattiva nel distretto maxillo-facciale al fine di mon<strong>it</strong>orizzare<br />

l’attiv<strong>it</strong>à osteogenetica all’interno del s<strong>it</strong>o distratto e determinare un’individuale rimozione del<br />

sistema di distrazione a consolidamento osseo corticale avvenuto. (In collaborazione con la<br />

Sezione di Radiologia dell’Univers<strong>it</strong>à di Verona: Direttore Prof. Carlo Procacci).<br />

LINEE DI RICERCA A.A. 2002/<strong>03</strong>, 20<strong>03</strong>/04, 2004/05<br />

1. Valutazione istologica e ultrastrutturale del tessuto adiposo innestato in pazienti<br />

sottoposti a lipofilling della regione facciale per la correzione di asimmetrie maxillomandibolari.<br />

La ricerca si pone come obiettivo la valutazione istologica e ultrastrutturale del tessuto<br />

adiposo autologo prelevato dalla regione mediale del ginocchio ed innestato a livello delle<br />

labbra e della regione malaro-zigomatica per correggere difetti estetici a completamento di<br />

terapia chirurgica. Nella fattispecie, lo studio propone di valutare le modificazioni che si<br />

instaurano nel tessuto adiposo in segu<strong>it</strong>o al prelievo, alla refrigerazione ed all'innesto. A tale<br />

scopo vengono esegu<strong>it</strong>i esami istologici ed ultrastrutturali seriati del grasso innestato in<br />

quattro momenti successivi. (In collaborazione con il Prof. Giancarlo Zancanaro della Sezione<br />

di Anatomia Umana dell’Univers<strong>it</strong>à di Verona: Direttore Prof. Francesco Osculati).<br />

2. Analisi dei cambiamenti genetici e fenotipici associabili alle patogenesi del<br />

carcinoma squamoso della regione testa-collo ” nell’amb<strong>it</strong>o del Progetto interunivers<strong>it</strong>ario<br />

“Ruolo delle proteine inib<strong>it</strong>rici dell’apoptosi dell’apoptosi nella<br />

progressione neoplastica dei carcinomi della regione testa e collo”.<br />

Tale progetto, di durata di 24 mesi, rientra fra i Programmi di Ricerca <strong>Scientifica</strong> di Rilevante<br />

Interesse Nazionale ammessi dal MURST per il 2002, e vede quale Responsabile Scientifico<br />

il Prof. Lorenzo Lo Muzio t<strong>it</strong>olare della Cattedra di Patologia Speciale Odontostomatologica<br />

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Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum V<strong>it</strong>ae<br />

dell’Univers<strong>it</strong>à degli Studi di Ancona e quale Coordinatore Nazionale il Prof. Gaetano De<br />

Rosa del Dipartimento di Scienze Biomorfologiche e Funzionali dell’Univers<strong>it</strong>à degli Studi di<br />

Napoli Federico II.<br />

3. Ricostruzione dei defic<strong>it</strong> ossei maxillo-facciali tram<strong>it</strong>e l’utilizzo di cellule<br />

mesenchimali staminali autologhe espanse in v<strong>it</strong>ro.<br />

Progetto di sviluppo di una rete di strutture logistiche di supporto finalizzate alla realizzazione<br />

di un laboratorio per le colture cellulari secondo le regole GMP. Tale progetto è il primo<br />

studio pilota su terapia cellulare standardizzata con cellule mesenchimali coltivate su matrice<br />

di osso naturale deproteinizzato (Bio-Oss®) focalizzato su atrofie ossee estreme del distretto<br />

maxillo-facciale. Il risultato atteso è quello di ottenere rigenerazione dell’osso dei mascellari<br />

al fine di poter eseguire una riabil<strong>it</strong>azione implanto-protesica convenzionale. Lo scopo dello<br />

studio è quello di migliorare la qual<strong>it</strong>à di v<strong>it</strong>a in pazienti cr<strong>it</strong>ici, in cui sarebbe altrimenti<br />

gravemente compromessa.<br />

4. Studio Comparativo Istologico: rialzi di seno mascellare esegu<strong>it</strong>i con osso autologo<br />

prelevato da cresta iliaca versus rialzi di seno mascellare esegu<strong>it</strong>i con fattori di<br />

cresc<strong>it</strong>a autologhi concentrati mediante AGF supportati da idrossiapat<strong>it</strong>e (PRO<br />

OSTEON)”.<br />

Lo studio prevede la valutazione dell’ efficacia di una nuova metodica (AGF) di isolamento<br />

dei fattori di cresc<strong>it</strong>a piastrinici utilizzati –supportati da idrossiapat<strong>it</strong>e- in procedure di<br />

riabil<strong>it</strong>azione dei mascellari atrofici. Mediante tale studio si intende valutare se tale metodica<br />

possa rappresentare un’ alternativa adeguata all’osso autologo in chirurgia preprotesica dei<br />

mascellari (Progetto di Studio approvato dal Com<strong>it</strong>ato Etico dell’Univers<strong>it</strong>à degli Studi di<br />

Verona in data 19 settembre 2001 -n°. 792)<br />

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Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum V<strong>it</strong>ae<br />

LINEE DI RICERCA A.A. 2005/06, 2006/07, 2007/08, 2008/20<strong>09</strong><br />

1. Studio della patogenesi dell’osteomiel<strong>it</strong>e cronica dei mascellari sostenuta da<br />

Bisfosfonati: Analisi Qual<strong>it</strong>ativa/Quant<strong>it</strong>ativa dell’attiv<strong>it</strong>à osteoclastica ed<br />

osteoblastica mediante metodiche Immunoistochimiche ed Istomorfometria.<br />

Si tratta di un progetto che si inserisce in uno studio interdisciplinare-interunivers<strong>it</strong>ario<br />

sull’osteomiel<strong>it</strong>e dei mascellari associata alla terapia con bisfosfonati per malattia ossea<br />

finalizzato a chiarire la patogenesi della malattia e definire adeguati protocolli terapeutici.<br />

Gli obiettivi e la metodologia della ricerca consistono in: a) determinazione quant<strong>it</strong>ativa<br />

dell’attiv<strong>it</strong>à antiosteoclastica dei bisfosfonati e del turnover osseo in pazienti con osteomiel<strong>it</strong>e<br />

dei mascellari; b) determinazione quant<strong>it</strong>ativa dell’attiv<strong>it</strong>à antiosteoclastica dei bisfosfonati e<br />

del turnover osseo su pazienti in trattamento con bisfosfonati ma senza osteomiel<strong>it</strong>e dei<br />

mascellari; c) determinazione quant<strong>it</strong>ativa dell’attiv<strong>it</strong>à antiangiogenetica dei bisfosfonati su<br />

pazienti in trattamento con bisfosfonati con e senza osteomiel<strong>it</strong>e dei mascellari.<br />

2. Studio quali/ quant<strong>it</strong>ativo della composizione ossea dei mascellari di pazienti in<br />

trattamento cronico con aminobisfosfonati mediante valutazione istologica e<br />

istomorfometrica di campioni ossei prelevati in corso di estrazione di elementi<br />

dentali.<br />

Tale studio, della durata di 1 anno, si propone di valutare campioni di tessuto osseo in forma<br />

di "carote" orientabili del diametro di 3,5 mm, prelevate dai mascellari al momento<br />

dell'estrazione chirurgica. Tali campioni vengono quindi sottoposti ad analisi istologica e<br />

istomorfometrica al fine di definire le caratteristiche istologiche ed istomorfologiche ed il<br />

turnover dell'osso in presenza di aminobisfosfonati.<br />

Obiettivo secondario dello studio è la valutazione dell' efficacia del protocollo estrattivo per<br />

prevenire lo sviluppo di BRON in pazienti in terapia con aminobisfosfonati. I risultati<br />

dell'analisi istomorfometrica forniranno, inoltre, la possibil<strong>it</strong>a' di correlare la durata e la<br />

quant<strong>it</strong>a' dell' esposizione al farmaco con il livello di alterazioni, qualora presenti, del<br />

turnover osseo dei mascellari.<br />

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Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum V<strong>it</strong>ae<br />

3. Valutazione dell’efficacia a distanza di un protocollo chirurgico demol<strong>it</strong>ivo in<br />

pazienti con osteonecrosi dei mascellari da bisfosfonati (Progetto PRIN 2007).<br />

Tale progetto si propone di valutare attraverso l’analisi istologica dei margini di resezione<br />

ossea la possibil<strong>it</strong>à di controllo a lungo termine della osteonecrosi dei mascellari da<br />

bisfosfonati.<br />

4. Ricerca di bio-ingegneria tissutale per analisi proprietà biologiche e valutazione<br />

applicabil<strong>it</strong>à in chirurgia orale di una speciale membrana ingenierizzata<br />

ottenuta da collagene porcino.<br />

Tale progetto si prefigge di creare una specifica membrana in collagene porcino per impiego<br />

in chirurgia implantologia. La membrana risulta cost<strong>it</strong>ut<strong>it</strong>a da un doppio strato, due versanti<br />

con caratteristiche biofunzionali diversificate, testate in v<strong>it</strong>ro: un versante esterno atto a<br />

favorire, grazie a proprietà conduttive per i cheratinoc<strong>it</strong>i gengivali, la riep<strong>it</strong>elizzazione e la<br />

chiusura della fer<strong>it</strong>e; ed un versante interno adatto a stabilizzare il coagulo, promuovere<br />

l’angiogenesi e, attraverso interazioni di membrana con i fibroblasti gengivali, la sintesi di<br />

nuovo collagene. Per tali caratteristiche che la rendono un microambiente ingenierizzato<br />

altamente favorevole alla rigenerazione dei tessuti molli, la membrana è candidata a sost<strong>it</strong>uto<br />

della cute o di innesti di gengiva autologa nei defic<strong>it</strong> di tessuti molli orali in studi più ampi.<br />

5. Progetto di ricerca clinico-sperimentale per l’impiego dell’osso da donatore<br />

umano per le riabil<strong>it</strong>azione dei mascellari edentuli.<br />

Nel campo della ricerca sui materiali alternativi all’osso autologo, attuale gold standard nelle<br />

ricostruzioni dei mascellari, il progetto, esegu<strong>it</strong>o in stretta collaborazione con la banca dei<br />

tessuti di Verona, è teso a validare l’utilizzo dell’osso omologo, prelevato da cadavere, e<br />

sottoposto a trattamento fresh frozen, in chirurgia preprotesica nelle tecniche riabil<strong>it</strong>ative di:<br />

rialzo di seno ed innesti on-lay ed in-lay .<br />

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Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum V<strong>it</strong>ae<br />

6. Valutazione sperimentale sull’applicazione clinica della “Ortodonzia<br />

Microchirurgica” mediante “piezo-chirurgia”.<br />

La terapia ortodontica convenzionale consente di ottenere movimenti dentari agendo sul<br />

riassorbimento osseo crestale. La biomeccanica di tale movimento è efficace sebbene vi siano<br />

alcune lim<strong>it</strong>azioni nell’applicazione sul paziente adulto. La prolungata ed intensa<br />

compressione del legamento parodontale, come effetto del movimento di forza impart<strong>it</strong>o<br />

tram<strong>it</strong>e il dente dal filo ortodontico, può originale anchilosi dentaria e riassorbimento apicale<br />

radicolare. Tuttavia, l’applicazione di forze leggere, pur salvaguardando l’anatomia dentaria,<br />

può determinare un rimarchevole prolungamento dei tempi di trattamento.<br />

Il presente protocollo di ricerca sperimentale, prevede l’applicazione della tecnica di<br />

“Ortodonzia Microchirurgica”, già nota in amb<strong>it</strong>o di letteratura internazionale, mediante<br />

l’impiego della “Piezosurgery, Mectron Medical Technology”. Tale metodica, grazie<br />

all’impiego della “piezochirurgia” consente, per precisione e ridotta invasiv<strong>it</strong>à, l’esecuzione<br />

di corticotomie dento alveolari nel rispetto e salvaguarda dell’anatomia dentaria e del<br />

legamento parodontale. La stessa guarigione sia per l’osso che per i tessuti gengivali risulta<br />

più rapida che con metodiche chirurgiche convenzionali.<br />

7. Protocollo di valutazione clinica dell’applicazione delle procedure ancillari in<br />

chirurgia ortognatodontica.<br />

La chirurgia ortognatodontica e la chirurgia cosmetica sono spesso considerate amb<strong>it</strong>i di<br />

lavoro differenti. La chirurgia ortognatica è sol<strong>it</strong>amente finalizzata al miglioramento<br />

funzionale dell’apparato stomatognatico, ma -grazie anche all’esposione scheletrica offerta<br />

dai suoi accessi chirurgici- si presta ad essere integrata con procedure aggiuntive di ridotta<br />

invasiv<strong>it</strong>à chirurgica che si possono considerare correzioni secondarie del volto con<br />

finalizzazione primariamente estetica. Il cr<strong>it</strong>erio per definire il successo di un trattamento<br />

ortognatodontico viene di conseguenza ridefin<strong>it</strong>o come correzione di una deform<strong>it</strong>à dentoscheletrica<br />

dal punto di vista funzionale e, con perlomeno pari importanza, con il<br />

miglioramento della rilevanza estetica finale del volto nel suo insieme. Le procedure<br />

chirurgiche associabili, in forma consequenziale o differ<strong>it</strong>a alla chirurgia ortognatica, che<br />

consentono al chirurgo maxillo-facciale di influenzare, in forma complementare allo<br />

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Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum V<strong>it</strong>ae<br />

spostamento delle basi scheletriche, l’outcome estetico del voto, sono molteplici ed applicabili<br />

in forma singola o combinata: la mentoplastica, la maraloplastica, la rinoplastica, il lipofilling,<br />

la liposuzione submentale.<br />

8. Protocollo di impiego sperimentale del mezzo di contrasto ecografico in<br />

diagnostica oncologica latero-cervicale.<br />

L’utilizzo del m.d.c. ecografico nelle tumefazioni latero-cervicali si propone di definire la<br />

vascolarizzazione e l’angioarch<strong>it</strong>ettura di tali lesioni con una precisione maggiore di Ecocolor<br />

Doppler e Power-Doppler, e di confrontarsi con le tradizionali indagini c<strong>it</strong>ologiche in termini<br />

di sensibil<strong>it</strong>à e specific<strong>it</strong>à nella diagnostica differenziale.<br />

Per testare la valid<strong>it</strong>à del mezzo di contrasto ecografico nello studio di tumefazioni laterocervicali<br />

vengono reclutati soggetti in fase di valutazione mediante indagini diagnostiche<br />

convenzionali (TC, RM, ecografia). A conclusione di ciascun <strong>it</strong>er di studio si procede ad<br />

indagine ecografica delle lesioni mediante m.d.c. con la successiva comparazione dei dati<br />

visualizzati con il referto istologico e, nel caso di intervento chirurgico, con il pezzo<br />

operatorio.<br />

Gli esami di contrastografia ultrasonica (CEUS) vengono esegu<strong>it</strong>i su ecografo Sequoia 512<br />

(Siemens/Acuson, Germany) con mezzo di contrasto di seconda generazione cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da<br />

esofluoruro di zolfo sotto forma di microbolle (SonoVue, Bracco, Italia). La tecnica impiegata<br />

è quella della insonazione continua a basso indice meccanico. Nel protocollo adottato, la<br />

contrastografia ultrasonografica viene preceduta da un esame mediante sonda lineare da 8-15<br />

MHz.Per la fase contrastografia si procede all’iniezione endovenosa a bolo di mezzo di<br />

contrasto, in quant<strong>it</strong>à di 4 ml. L’insonazione della lesione è continua con osservazione<br />

dinamica del passaggio dalla fase precontrastografica a quella contrastografica, fatto che<br />

permette di mon<strong>it</strong>orare il comportamento delle lesioni in segu<strong>it</strong>o alla somministrazione delle<br />

microbolle, osservando sia le fasi più precoci, quale la fase arteriosa, sia le fasi<br />

contrastografiche tardive (portali).<br />

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Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum V<strong>it</strong>ae<br />

COLLABORAZIONI SCIENTIFICHE<br />

Prof. Mikail Samchukov, Scottish R<strong>it</strong>e Hosp<strong>it</strong>al, Pediatric Orthopaedics and Scoliosis<br />

<strong>Surgery</strong> -Dallas, Texas Usa.<br />

Collaborazione per la stesura del libro sulla distrazione osteogenetica in chirurgia craniomaxillo-facciale.<br />

Prof. Winfried Wagner, Johannes Gutenberg - Univers<strong>it</strong>at Mainz Klinikum, Klinik Und<br />

Poliklinik Fur Zahn-Mund-Und Kieferkrankhe<strong>it</strong>en Geschaftsfuhrender Direktor,<br />

Mainz,Germany.<br />

Collaborazione nell’amb<strong>it</strong>o dello sviluppo della distrazione osteogenetica nella chirurgia<br />

cranio-maxillo-facciale.<br />

Prof. Konrad Wangerin, Klinik Fur Plastische Chirurgie, Marienhosp<strong>it</strong>al, Stuttgart<br />

Germany.<br />

Collaborazione fattiva nel campo della distrazione osteogenetica.<br />

Contributo alla stesura del libro “Lo stato dell’arte in chirurgia preprotesica”.<br />

Prof. Reinert Schmelzeisen, Univers<strong>it</strong>atsklinik Fur Zahn-, Mund- Und Kieferheilkunde, Abt.<br />

Klinik U. Poliklinik Fur Mund-, Kiefer-, Gesichtschirurgie, Freiburg – Germany.<br />

Collaborazione nell’amb<strong>it</strong>o della traumatologia cranio-facciale.<br />

Contributo alla stesura del libro “Lo stato dell’arte in chirurgia preprotesica”.<br />

Prof. Robert Schenk, Department of Oral <strong>Surgery</strong>, Univers<strong>it</strong>y of Bern, Sw<strong>it</strong>zerland.<br />

Collaborazione nella valutazione istologica dell’osso sottoposto a distrazione osteogenetica.<br />

Prof. Minoru Ueda, Department of Oral <strong>Surgery</strong>, Nagoya Univers<strong>it</strong>y School of Medicine,<br />

Japan.<br />

Contributo alla stesura del libro “Lo stato dell’arte in chirurgia preprotesica”.<br />

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Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum V<strong>it</strong>ae<br />

Prof. Hans Karcher, Klinische Abteilung fur Mund-, Kiefer- und Gesichtschirurgie, Graz,<br />

Austria.<br />

Collaborazione nell’amb<strong>it</strong>o della chirurgia ricostruttiva cranio-facciale mediante lembi liberi<br />

rivascolarizzati.<br />

Prof. Carlo Procacci, Direttore della Sezione di Radiologia, Dipartimento di Scienze<br />

Morfologico-Biomediche, Univers<strong>it</strong>à degli Studi di Verona.<br />

Collaborazione sull’utilizzo dell’ecografia nel follow-up della chirurgia distrattiva del<br />

distretto maxillo-facciale e sulla valutazione pre operatoria mediante TAC spirale della<br />

morfologia e delle dimensioni implantari della fibula in microchirurgia ricostruttiva cervicofacciale.<br />

Prof. Giancarlo Zancanaro, Sezione di Anatomia Umana, Dipartimento di Scienze<br />

Morfologico-Biomediche, Univers<strong>it</strong>à degli Studi di Verona – Direttore Prof. Francesco<br />

Osculati.<br />

Collaborazione mediante uno studio sperimentale di valutazione istologica ed ultrastrutturale<br />

del tessuto adiposo autologo utilizzato per la tecnica del li-filling in chirurgia maxillofacciale.<br />

Prof. Eugene Tardy, Department of Plastic <strong>Surgery</strong>, Chicago Univers<strong>it</strong>y School of Medicine,<br />

USA.<br />

Produzione della versione <strong>it</strong>aliana dell’opera “The state of the art: rhinoplasty” del Prof.<br />

Tardy, organizzazione del primo corso internazionale di rinoplastica “Rhinoplasty 2000”,<br />

tenutosi a Verona dal 21 al 25 maggio 2000.<br />

Prof. Gilbert Nolst Tren<strong>it</strong>e' - Amc (Academic Medical Center) Univers<strong>it</strong>a' di Amsterdam –<br />

Olanda.<br />

Collaborazione scientifica nel miglioramento delle tecniche chirurgiche di rinaplastica e<br />

chirurgia estetico-facciale. Organizzazione di corsi e congressi a fini didattico-scientifici.<br />

Prof. Friedrich Anderhuber, Univers<strong>it</strong>aetprofessor, Vorstand des anatomischen Inst<strong>it</strong>utes,<br />

Karlfranzens-Univers<strong>it</strong>aet, Graz, Austria.<br />

Progetto di studio anatomico su cadavere per la preparazione di lembi liberi rivascolarizzati.<br />

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Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum V<strong>it</strong>ae<br />

Dott. Carlo Mazza, 2^ Divisione di Neurochirurgia Ospedale Civile Maggiore di Verona -<br />

Primario Prof. Sergio Turazzi.<br />

Collaborazione clinico-chirurgica nella correzione di gravi patologie malformative maxillofacciali<br />

associate a craniostenosi su pazienti pediatrici.<br />

Prof. Thereyden e Prof. J. W<strong>it</strong>fang, successore del Prof F. Harle, Direttore Dipartimento di<br />

Chirurgia Orale e Maxillo-facciale dell’Univers<strong>it</strong>à di Kiel – Germania.<br />

Collaborazione scientifica nel campo dell’ingegneria bio-tissutale.<br />

Prof. William Bell e Prof. John Zuniga - Southwestern Univers<strong>it</strong>y - Dallas – USA.<br />

Collaborazione scientifica nel campo della chirurgia ortognatodontica, ortodonzia e<br />

piezochirurgia, chirurgia ortognatica e procedure ancillari.<br />

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