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“RIVERGINATION” “RIVERGINATION” LE TECNICHE ... - SalernoPlus

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<strong>“RIVERGINATION”</strong> <strong>“RIVERGINATION”</strong><br />

<strong>LE</strong> <strong>TECNICHE</strong> E I FARMACI PRACTICES AND DRUGS<br />

AI TEMPI DI TROTULA IN TROTULA’S TIMES<br />

di Giuseppe Lauriello by Giuseppe Lauriello<br />

* segue testo in inglese<br />

Il recente successo ottenuto dalla pubblicazione di Luciana Littizzetto “Rivergination”, edito dalla<br />

Mondadori 1 , pur richiamando in chiave umoristica un intervento ultima moda della chirurgia<br />

estetica, riapre una discussione su una pratica, che, anche se vecchia di secoli, era finora<br />

marginalizzata o volutamente ignorata. Tanto perché, anche se procedura di competenza medica, si<br />

presentava e si presenta in aperto contrasto con i principi etici su cui fonda la medicina e come<br />

palese violazione del giuramento ippocratico, così teso all’esaltazione del rispetto per la persona<br />

umana 2 . La “riverginazione” infatti non è che una frode commessa all’interno della coppia, un<br />

evidente affronto alla buona fede del partner, realizzato con l’inganno e la sofisticazione.<br />

Bisogna anche dire che oggi la percezione del mancato rispetto di questo impegno, una volta<br />

requisito primario anche se non scritto di un contratto nuziale, si è sensibilmente affievolita per<br />

l’impostazione della società su nuovi valori, essenzialmente laici e liberali. L’illibatezza della<br />

fanciulla che va sposa non è più conditio sine qua non richiesta un tempo dal matrimonio per la<br />

grande apertura mentale e la libertà di costumi, che contrassegnano oggi il mondo occidentale e le<br />

grandi democrazie, per il crollo dei tanti ostacoli e tabù eretti intorno al sesso e per l’estrema<br />

dimestichezza che attualmente vige nei rapporti umani specie tra giovani. E’ una realtà che ritrova<br />

le sue origini nell’allentamento di quelle motivazioni e di quelle remore religiose e sociali, che per<br />

secoli sono state freno alle effusioni amorose tra ragazzi. La letteratura, il cinema, i media, la<br />

comunicazione in genere sono divenute così apertamente spregiudicate nella rappresentazione<br />

figurata e nel linguaggio ordinario da dilatare enormemente i confini del comune senso del pudore.<br />

Di conseguenza il mito, il sogno, il garbo, la riservatezza, che avvolgevano le questioni di sesso,<br />

hanno subito una cestinazione tale che i rapporti sessuali si realizzano oggi, senza scosse<br />

ideologiche, con una frequenza nel passato impensabile, al di fuori del vincolo matrimoniale e in<br />

un’età sempre più precoce rispetto alle generazioni precorse. Quale emozione quindi può offrire la<br />

scena della prima notte in giovani adusi ad ogni intimità già da tempo? E quale può essere il valore<br />

di una verginità sciupata e infranta, spesso in acerba età o a volte per uno stupido gioco fra ragazzi?<br />

E’ una constatazione che dovrebbe ridimensionare la rilevanza e l’interesse per una ricostruzione<br />

verginale, un atto di per se stesso sgradevole nella sua carica di illiceità. Ed invece sembra proprio<br />

che la “Rivergination” della Littizzetto abbia riportato tale pratica al centro dell’attenzione e della<br />

curiosità del grosso pubblico, un interesse dimostrato dal balzo prepotente di questa divertente satira<br />

tra i top ten dei libri più letti. Probabilmente questo restauro fisico non sempre vuole significare che<br />

in ampi settori della società dei giovani cominci a farsi strada la repulsa per certi comportamenti<br />

dell’esuberanza giovanile, una repulsa che pure sembra serpeggiare in alcuni gruppi, stufi di<br />

atteggiamenti dissacranti, osceni e volgari, stufi di una libertà che nella sua sfrenata licenza<br />

rappresenta un imbarbarimento della propria civiltà. Il desiderio di riverginarsi oggi, una<br />

aspirazione ed una realizzazione sempre più ricorrente di quanto si possa immaginare, pur se atto<br />

sostanzialmente spregevole per il suo contenuto fraudolento, si presenta come uno dei tanti bisogni<br />

sempre più coltivati di integrità corporea, di armonia, di cultura del bello, propri della nostra<br />

1 Luciana Littizzetto: Rivergination, Mondadori, Milano 2006.<br />

2 “…farò uso del mio potere e del mio giudizio per il giovamento dei pazienti e mi asterrò da nocumento e da<br />

ingiustizia…ma pura e pia conserverò la mia vita e la mia arte. Nelle case in cui entrerò…mi terrò fuori da ogni<br />

ingiustizia volontaria e da ogni altro guasto”. IPPOCRATE: Giuramento.


società, in un certo senso ricca ed appagata (lo dimostra il successo crescente della chirurgia estetica<br />

nel mondo occidentale), una cultura che rientra nell’ambizione, nella voglia di apparire, di apparire<br />

ciò che non si è, di dare un’immagine sana, gradevole di se stessi, anche se tale immagine non<br />

corrisponde alla realtà, è ingannevole, artificiosa, ricercata. Insomma è il Dorian Gray 3 che ritorna,<br />

che si impone, che si impadronisce della nostra naturale disposizione, creandoci un bisogno, un<br />

bisogno sociale di attenzione e di attrazione. E’ un fenomeno questo, già sottolineato da psicologi e<br />

sociologi, che va dilatandosi e nell’ambito del quale la voglia di ripristino dell’integrità verginale<br />

non è che un aspetto, assolto peraltro nella consapevolezza di aver perduto un valore.<br />

Ma cosa è questa ricostruzione della verginità?<br />

Si tratta di un intervento operatorio semplice e breve chiamato “imenorrafia”, consistente nella<br />

suturazione chirurgica con due punti di catgut dell’imene lacerato all’atto della deflorazione: un<br />

intervento a basso rischio, ma ad alto costo, condotto in anestesia locale.<br />

La verginità è un valore e un mito nello stesso tempo: è un valore, perché rappresenta un bene<br />

genuino, incontaminato, una icona di integrità fisica e morale, cui la collettività attribuisce un<br />

significato e un’importanza rimarchevole, di elevato apprezzamento; è un mito per la sublimità,<br />

l’eccellenza consacratole dalla cultura classica e dall’etica cristiana, ma che in antitesi è anche<br />

un’utopia, perché bene snaturato e stravolto dalle ideologie dominanti.<br />

Ma proprio per l’alto rilievo del contenuto simbolico, la sua perdita per un incauto accecamento<br />

passionale, per una sventatezza o una violenza, ne ha richiamato in passato il tentativo di recupero,<br />

anche se in modo illegittimo.<br />

Si è cercato di riacquistarlo anche ai tempi di Trotula, anzi, l’averne questa celebre medichessa<br />

salernitana riportato nei suoi scritti le metodologie del ripristino, nonostante l’immoralità<br />

dell’intervento e pur sottolineandone la disonestà, testimonia come tale perdita fosse un fenomeno<br />

diffuso e la richiesta di riverginazione estesa e pressante, una richiesta sicuramente non motivata da<br />

ragioni estetiche, ma data la rigidità dei costumi in età medievale, dettata piuttosto da esigenze di<br />

ragion pratica.<br />

Tali metodiche “terapeutiche” si ritrovano descritte in due testi salernitani riguardanti le donne: De<br />

mulierum passionibus e De secretis mulierum, ambedue attribuiti all’Autrice di cui sopra,<br />

probabilmente redatti tra l’XI e il XII secolo 4 . Sono libri che almeno in prima lettura certificano un<br />

contenuto scientifico, riportando conoscenze e applicazioni mediche in usuale corso in quei tempi,<br />

una “scientificità” almeno apparentemente provata, come provato sarebbe anche il rifiuto da parte<br />

dei medici di utilizzare tali procedure riparative (non a caso Salerno è la culla del pensiero<br />

ippocratico medievale e quindi anche dell’etica sacramentale). E tale ripudio traspare dalle stesse<br />

parole di Trotula, che ammette di scrivere queste cose con riluttanza: “Nisi de restrictione<br />

amplitudinis vulvae propter honestam causam liceret tractare, nullam de ea mentionem<br />

faceremus” 5 (se non fosse per un onesto motivo trattare del restringimento della vulva, non ne<br />

faremmo parola), anche se lo giustifica con una non ben comprensibile necessità di favorire il<br />

concepimento: “cum per hanc impediatur aliquando conceptio” 6 . L’argomento è trattato al capitolo<br />

XXXV del De mulierum passionibus e sotto il titolo De virginitate restituenda sophistice nel De<br />

secretis mulierum, quest’ultimo un testo abbastanza corrotto per una traduzione letterale, ma il cui<br />

senso risulta comunque comprensibile.<br />

Innanzitutto è ignorata una qualsiasi manovra operatoria di ricostruzione imenale; eppure l’imene è<br />

conosciuto. Mondino de’ Liuzzi (1270 ca-1326), il celebre anatomista di Bologna, scrive: “la sua<br />

3 Il ritratto di Dorian Gray, discusso romanzo fantastico di Oscar Wilde (1854-1900), pubblicato in volume nel 1891,<br />

rappresenta il mito della bellezza drammaticamente difesa dall’invecchiamento e tragicamente perduta.<br />

4 Il De secretis mulierum è pubblicato nella Collectio Salernitana di DE RENZI al T. IV, pp. 1-176 ; Il De mulierum<br />

passionibus è presente in parte nel Compendium Salernitanum di Breslavia, nonché in varie edizioni cinquecentine, tra<br />

cui l’aldina del 1547.<br />

5 De mulierum passionibus, XXXV<br />

6 ibidem


superficie (della vulva) è velata da un velo sottile nelle vergini, il quale si spezza quando la donna è<br />

violata” 7<br />

Le metodiche di rivergination suggerite da Trotula ed evidentemente in corso ai suoi tempi sono di<br />

due tipi: tecniche e farmacologiche. Di queste alcune si presentano come vere e proprie truffe,<br />

ignobili e grossolane, tese a turlupinare mariti sempliciotti e creduloni o… forse soltanto follemente<br />

innamorati, come quella di chiazzare di rosso un panno con delle erbe coloranti e mostrarlo al<br />

marito dopo l’amplesso, ben sapendo che i bagliori della passione offuscano la vista e fanno<br />

prendere lucciole per lanterne.<br />

Più interessanti invece sono i trattamenti di tipo farmacologico, intesi a tumefare e ad infiammare i<br />

genitali esterni e soprattutto la vulva e le parti adiacenti, in modo da restringere l’aditus e quindi<br />

rendere disagevole l’introduzione, dando così all’amplesso l’impressione della “prima volta”.<br />

Un suggerimento infatti è quello di preparare una decozione di erbe con puleggio e calaminta,<br />

sciogliervi dello zucchero e dell’allume, aggiungervi del bianco d’uovo, farne una lavanda e con<br />

questa sottoporre a ripetute abluzioni le pudenda prima dell’amplesso.<br />

Il puleggio è la mentuccia o menta romana, mentha pulegium 8 , dal profumo delicato, usata ancora in<br />

cucina come aromatizzante, mentre oggi è decaduto il suo impiego come antispasmodico<br />

gastrointestinale e bronchiale. Le foglie sono ricche di terpeni e contengono tra l’altro alcuni<br />

principi attivi come il pulegone e il mentone oltre un olio essenziale, che conferiscono all’erba un<br />

effetto astringente, ma anche congestionante, tanto da essere usato come linimento nei dolori<br />

reumatici e nelle nevralgie<br />

La calaminta (kalaminthe: bella menta) è la calamintha officinalis, una pianta erbacea usata dagli<br />

antichi come emmenagogo e nella sciatica per il suo effetto risolvente 9 .<br />

Lo zucchero di canna (Saccharum officinarum), l’unico noto nel medioevo, è utilizzato come<br />

farmaco (nell’alimentazione per la preparazione dei dolci si impiega il miele). Di provenienza<br />

orientale, è importato in Europa dai Crociati. Applicato localmente ha un’azione risolvente e<br />

maturativa 10 .<br />

L’allume, ovvero l’allume di Rocca, località della Siria, è chimicamente un solfato doppio di<br />

potassio e alluminio. E’ una sostanza cristallina utilizzata sotto forma di polvere o soluzione con<br />

proprietà astringenti.<br />

L’albume d’uovo a sua volta possiede invece proprietà rinfrescanti e lenitive.<br />

In conclusione, l’utilizzazione di questi composti a effetti farmacologici antagonisti sono quindi<br />

intesi a provocare localmente un’azione complessa in parte astringente e in parte revulsiva con un<br />

risultato finale che ci riesce difficile immaginare.<br />

Altro metodo è quello di confricare la vulva con dell’acqua, in cui sia mescolata polvere di<br />

corteccia di leccio (quercus ilex) per conferirle una irregolare colorazione rossastra 11 .<br />

Altra complessa composizione è la decozione di piantaggine, bolo, rose, galla, consolida maggiore,<br />

incenso e allume, fatti bollire a lungo e colati e con il liquido residuo fomentare frequentemente la<br />

vulva e astergere forte oppure fare delle fumigazioni, il tutto inteso a far apparire l’organo chiazzato<br />

di un bel rosso sangue naturale e nello stesso tempo ottenere un effetto astringente.<br />

7<br />

Dell’Anatomia di Mondino scritta intorno al 1316 in latino, la prima edizione a stampa compare a Padova nel 1475 ad<br />

opera del tipografo Pietro Maufer. La prima traduzione in volgare è nel Fascicolo de medicina, Venezia 1493, un testo<br />

destinato alla consultazione più che all’insegnamento accademico.<br />

8<br />

Pulegium dal latino pulex, in quanto in antico il puleggio era utilizzato per allontanare le pulci<br />

9<br />

Il Circa instans, alla voce “calaminta”, cita l’utilizzazione da parte delle mulieres salernitanae della calaminta cotta in<br />

acqua per fomentare i genitali esterni.<br />

10<br />

Originario dal Bengala, fu portato da Dario in Persia e qui conosciuto successivamente dagli Arabi, Nell’XI secolo<br />

divenne noto ai Crociati, che lo considerarono una spezia. Il suo costo era altissimo, per cui non entrò nell’uso comune,<br />

ma venne utilizzato solo come farmaco.<br />

11<br />

Si usa la corteccia di leccio cotta in acqua fino al disfacimento. Dioscoride ricorda che con questa lavanda le donne<br />

annerivano i capelli (Diosc: De mat.med. I, 106, 2)


Procedura migliore di tutte è considerato l’impiego di una sanguisuga sulla vulva il giorno prima<br />

delle nozze, facendo attenzione a non farla entrare dentro: uscirà del sangue e si farà una crosticina<br />

che renderà stretto il meato e così nell’amplesso l’uomo sarà ingannato dalla falsa vergine.<br />

Sono tutti sistemi, come si diceva in precedenza, atti a tumefare l’ostio vulvare, edemizzandolo o<br />

congestionandolo, sì da creare una palese difficoltà all’atto del congiungimento, offrendo<br />

all’ingenuo e infoiato marito l’impressione di una falsa verginità.<br />

RIVERGINATION<br />

PRACTICES AND DRUGS IN TROTULA’S TIMES<br />

by Giuseppe Lauriello<br />

The recent success of the book by Luciana Littizzetto: Rivergination, published by Mondadori, even<br />

if it reminds in satirical way an cosmetic surgery operation last fashion, reopens a discussion on an<br />

ancient method until now unknown or edged, because, even if this is a medical practice, it is against<br />

the ethical principles of the medicine and of the rules of hyppocratic oath, such champion of the<br />

respect for the human body. In fact the rivergination is a fraud, an insult committed to the good<br />

faith of the partner, achieved with the deceit and the sophistication.<br />

Once upon a time the virginity was a primary qualification of a marriage covenant, even if it did’n<br />

wrote, Today failed respect of this commitment perception is waned, because new laical and liberal<br />

values are intervened in our society. The chastity of the girl on the point of marring is not conditio<br />

sine qua non for the wedding, because the mentality and the morals of the occidental people and of<br />

the great democracies are changed; many obstacles and tabù about the sex are collapsed; the human<br />

relations acquired much familiarity among the young people; many religious and social<br />

motivations, a brake on the show of affection among young people, are failed. Literature, the<br />

cinema, the media, the generally communication became frankly free and easy in the figure<br />

representation and in the usual language and they dilated the border of the common sense of the<br />

decency. Conseguently the myth, the dream, the grace, the discretion on the sexual questions are<br />

left aside; today the sexual intercourses happen without ideological troubles, more and more<br />

frequently, out the conjugal tie and in younger age.<br />

What emotion can the scene of the first night excite in the young men accostumed for a long time<br />

to intimacy? What is the value of a misspent and shattered virginity, often at an early age or now<br />

and then for a child’s play?<br />

This observation should put back the signifiance and interest for a virginal reconstruction, an<br />

reproachable act for its illicit charge. On the contrary Rivergination by Littizzetto drove the practice<br />

at the centre of attention and of curiosity in many of the people, an interest that brought this<br />

amusing satira in the top ten books mostly read. Very probably the recourse to the physical repair<br />

does not mean a repulsion against some behaviours of the youthful exuberance, repulsion verily<br />

spreading among some groups fed of desecrating, indecent and vulgar attitudes, fed of a freedom<br />

licence and barbarization of the civilization. The wish of rivergination, today very frequent practice,<br />

is one of many needs of the physical integrity, of the harmony, of the quest for beauty of our rich<br />

and satisfied society (it is demonstrated by the success of the cosmetic surgery). It is the culture of<br />

the ambition, of the appearance longing, of being we are not, of offering a good image of ourselves,<br />

even if this image is not true; in a word it is a Dorian Gray who comes back and creates a need, a<br />

need of attention, of attraction for us. This phoenomenon, already emphasized by psychologists and<br />

by sociologists, expands and in its area the longing of virginal integrity is a side only, even if we are<br />

aware we have left a value.


The surgical operation in use today is called hymenorraphy and it is a surgical suture of the<br />

membrane lacerated by two points of catgut. It is a low risk, but an high cost operation, performed<br />

by local anaesthesia.<br />

The virginity is a value and a mith at the same time. It is a value, because it represents a genuine<br />

good, uncontaminated, an icon of phisical and moral integrity, thought very important in our<br />

community; a myth for a sublimity, for excellence, that classical culture and christian ethic<br />

consecrated to, but at the same time represents an anthitesis, but this is an utopia, because the<br />

dominant ideologies perverted its nature<br />

But just for the high importance of its symbolic contents, its loss by a thoughtlessness, by an<br />

inordinate passion or by a rape, in times past a recovery attempt was tried , even if in illegittimate<br />

way.<br />

So it happened in Trotula’s times. This doctor, a woman, left in her works the reconstructive<br />

methodology, even if this was illicit also in her times, but she justifies herself with the strange aim<br />

to make easier the conception by this practice. Really the frequent and urgent requirement of<br />

rivergination in these times wasn’t motivated by esthetic needs, but by the demands of practical<br />

reason in consideration of very strict period costumes.<br />

The methodologies are described in two of XI-XII centuries salernitan textes attributed to Trotula:<br />

De mulierum passionibus and De secretis mulierum. This are scientific works, at least on the<br />

surface, bringing knowledge applied in that period, a practice refused by doctors (in fact Salerno<br />

was the cradle of hyppocratic thought, then of ethic oath). This denial is shown in the words of<br />

Trotula. She confesses to write these informations with embarassment: “Nisi de restrictione<br />

amplitudinis vulvae propter honestam causam liceret tractare, nullam de ea mentionem faceremus”<br />

with the justification of an incomprehensible necessity to aid te conception “cum per hanc<br />

impediatur aliquando conceptio”<br />

The woman doctor ignores any surgical process for an hymenal reconstrution, yet the hymen is<br />

known. Mondino de’ Liuzzi (1270-1326), a famous Bolognese anathomist, writes: “the vulve is<br />

veiled with a thin veil in virgins, that is broken by defloration”<br />

The rivergination methods are technical and pharmacological. Some of these are true, ignoble and<br />

coarse frauds aimed to cheat the simpleton and credulous husbands too or ...perhaps crazily in love<br />

only, such as to stain a cloth with red colouring grasses and shaw him after the intercourse, because<br />

passion darken men’s mind.<br />

Pharmacological treatments are more interesting; they are aimed at inflaming and to tumefying the<br />

private parts, mostly the vulve and nearest parts to narrow the aditus and to make hard the<br />

introduction, giving in intercourse the sensation of the “first time”.<br />

Trotula suggests a decoction with several grasses, among these pennyroyal and calamint, adding<br />

sugar, alum and white egg; to prepare a washing and to perform ablutions on the pudenda more and<br />

more before the intercourse.<br />

The leaves of the pennyroyal (menta pulegium) contain many terpenes rich in active ingredients<br />

such as pulegon and menton and an essential oil with an astringent action<br />

The calamint (calamintha officinalis) is a grass, that the ancients used as an emmenagogue and as a<br />

resolutive in the sciatica.<br />

Sugar was used in medieval age in medicine only (they used the honey as sweetener). The sugar of<br />

oriental origin is imported in Europe by crusaders. It applyed locally performs a risolutive and<br />

ripening action.<br />

The alum, rock alum, syrian in origin, is chemically a potassium and aluminium double sulphate. It<br />

is a crystalline substance with an astringent effect.<br />

The white egg have a refreshing and lenitive properties.<br />

The last of all these compounds, often with antagonist effects, are aimed to provoke locally a<br />

complex astringent and revulsant action with an uncertain and unthinkable last result.<br />

Other method is to rub the vulve by powder of ilex bark melted in water: a revulsant.


Other composition is the decoction with plantain, bole, roses, gall, comfrey, incense and allum,<br />

boiled for a long time and using the residual liquid for fomentations.<br />

A better process is to put a leech on the vulve in the day before the wedding. It will bleed and will<br />

make a small crust and it will narrow the meatus and the false virgin will deceive the man in<br />

intimacy.<br />

These all are the systems able to tumefy, to congesty, to oedemize the vulvar meatus, to create a<br />

clear difficulty for the intercourse and to offer to an excited husband the impression of an untrue<br />

virginity.

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