Dante a scuola con noi - ITG Morigia
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DANTE A SCUOLA CON NOI<br />
Esperienze didattiche dantesche<br />
a Ravenna e non solo…<br />
dal 2003/04 al 2009/10<br />
1
Indice<br />
Prefazioni 3<br />
Presentazione Progetti didattici “ <strong>Dante</strong> in rete “ 8<br />
Istituto Tecnico Statale per Geometri “Camillo <strong>Morigia</strong>” - Ravenna 13<br />
Istituto Tecnico Agrario Statale “Luigi Perdisa” - Ravenna 19<br />
Liceo Scientifi co Statale “Alfredo Oriani” - Ravenna 20<br />
Ist. Tecnico St. Commerciale e per il Turismo “Giuseppe Ginanni” - Ravenna 24<br />
Liceo Ginnasio Statale “<strong>Dante</strong> Alighieri” - Ravenna<br />
Istituto Magistrale “Margherita di Savoia” - Ravenna 28<br />
Liceo Artistico Statale “Pier Luigi Nervi” - Ravenna 32<br />
Ist. St. di Istr. Superiore Tecnica e Liceale “Russel Newton” Scandicci (FI)<br />
Liceo Artistico Statale “Leon Battista Alberti” - Firenze 35<br />
Liceo delle Scienze Umane “Carlo Montanari” - Verona<br />
Liceo Scientifi co Statale “Galileo Galilei” - Verona 37<br />
Liceo Scientifi co Statale “Antonio Pacinotti” - La Spezia 39<br />
Istituto d’Istruzione Superiore “Giuseppe Veronese” - Chioggia 41<br />
Istituto Tecnico Statale Commerciale e per Geometri “Alfredo Oriani”<br />
Faenza (RA) 43<br />
Liceo Scientifi co Statale “Giordano Bruno” - Mestre / Venezia 45<br />
Istituto Superiore di Studi Musicali “Giuseppe Verdi” - Ravenna 47<br />
Copertina e DVD: Prof. Ruggero Cornacchia<br />
Impaginazione: Prof. Davide Cottignoli<br />
Stampa: Artestampa Ravenna<br />
2<br />
inserto centrale di 16 pagine a colori <strong>con</strong> foto e didascalie
Marcello Limina<br />
Dirigente Uffi cio Scolastico<br />
Regionale Emilia Romagna<br />
<strong>Dante</strong> in rete: in questo titolo dell’iniziativa dell’<strong>ITG</strong> <strong>Morigia</strong> di Ravenna c’è tutto il<br />
senso della <strong>scuola</strong> come spazio di crescita culturale, di ponte tra presente e passato. Il<br />
legame <strong>con</strong> il presente, dal suo fascino reticolare, il richiamo alla tradizione, in nome<br />
del sommo poeta.<br />
Questa la forza, a mio parere, di un progetto che progetto non è; nel senso che, se è<br />
vissuto per così tanti anni, è uscito dalla logica della straordinarietà che anima molte<br />
iniziative in seno all’istruzione, per divenire attività culturale pregnante di idee e<br />
signifi cato: stabile in quanto curricolare. Ecco il suo primo pregio.<br />
Un se<strong>con</strong>do indubbio carattere è la tematica ed il suo sviluppo: identifi care nelle<br />
relazioni in rete e in un impiego costruttivo dei linguaggi dei nuovi media, un nuovo<br />
modo di leggere <strong>Dante</strong> signifi ca intercettare il vero signifi cato del suo operato. Perché<br />
<strong>Dante</strong>, uomo in esilio, che prosegue la sua missione letteraria grazie alle relazioni<br />
prima epistolari, poi nei territori della peregrinazione; che raccoglie il testimone di un<br />
sapere a più dimensioni trasmessogli dal suo maestro, Brunetto; che, come Brunetto,<br />
viene riportato e tradotto per sintesi, citazione o rifacimento nei documenti e nelle<br />
lingue più diverse dell’epoca; proprio quel <strong>Dante</strong>, fi glio mis<strong>con</strong>osciuto del suo tempo,<br />
in qualche modo anticipa la logica delle reti che informa la nostra società della<br />
<strong>con</strong>oscenza.<br />
Le relazioni, il linguaggio, la comunicazione visuale – oggi si direbbe multimediale –<br />
di cui è impastata la sua poesia ne fanno, potremmo dire, un precursore di un sapere<br />
che allora si chiamava enciclopedico, che oggi defi niremmo reticolare, fatto di libri,<br />
in<strong>con</strong>tri, scambi, rimandi.<br />
L’auspicio è che questa esperienza possa proseguire <strong>con</strong> lo stesso entusiasmo testimoniato<br />
dai lavori realizzati in questi anni e che possa essere d’esempio, una sorta di via<br />
italiana, alle azioni di attualizzazione di saperi signifi cativi come il mondo dantesco.<br />
3
Fabrizio Matteucci<br />
Sindaco di Ravenna<br />
<strong>Dante</strong> è il poeta più <strong>con</strong>osciuto, amato e tradotto in tutto il mondo. E l’attualità e<br />
la complessità della Divina Commedia sono, senza dubbio, un ottimo viatico per un<br />
approccio didattico duttile, coinvolgente e originale.<br />
Aggettivi che rendono bene il senso dell’esperienza “<strong>Dante</strong> in rete” rac<strong>con</strong>tata in<br />
questo volume e nell’allegato Dvd.<br />
“<strong>Dante</strong> in rete” è partito nel 2003.<br />
Negli anni si è arricchito di nuovi progetti didattici, è cresciuto e si è radicato, diventando<br />
un’esperienza nazionale e rivelandosi un’iniziativa preziosa sotto diversi<br />
aspetti: l’interdisciplinarietà, la cooperazione fra docenti e alunni di diverse scuole<br />
di diverse città e il coinvolgimento culturale che i vari attori sono riusciti a creare<br />
anche fuori dalle aule scolastiche.<br />
Ho accettato molto volentieri di dare il mio <strong>con</strong>tributo a questo volume. “<strong>Dante</strong> in<br />
rete” è certamente un’esperienza che arricchisce il patrimonio culturale della nostra<br />
città.<br />
Chi sfoglierà questo libro e guarderà il Dvd avrà la possibilità di apprezzare lo straordinario<br />
lavoro degli studenti e dei loro docenti.<br />
Dal canto mio vorrei svolgere, in questa prefazione, alcune <strong>con</strong>siderazioni.<br />
Sono fermamente <strong>con</strong>vinto che tutto quello che impariamo sui banchi di <strong>scuola</strong> ci<br />
aiuta ad aprirci al mondo. La Divina Commedia è un poema universale dove ciascuno<br />
di <strong>noi</strong> può ritrovare un pezzetto della sua vita.<br />
Come scrisse il compianto poeta e già nostro <strong>con</strong>cittadino onorario Mario Luzi: “Perché<br />
<strong>Dante</strong> non stanca mai e sembra sempre di leggerlo la prima volta? Perché <strong>Dante</strong> è<br />
attuale, non evocativo o celebrativo ma in atto. Ciò che accade, accade mentre trova<br />
le sue parole. …Noi siamo coinvolti in quell’azione”.<br />
Nello stesso tempo sono <strong>con</strong>sapevole che non è facile abbattere quei luoghi comuni<br />
che vogliono, ad esempio, l’insegnamento della matematica se<strong>con</strong>dario al Classico e<br />
quello della letteratura poco rilevante in una <strong>scuola</strong> ad indirizzo tecnico.<br />
“<strong>Dante</strong> in rete” nasce al <strong>Morigia</strong>, l’Istituto per Geometri della nostra città, e questo lo<br />
rende ancora più apprezzabile.<br />
L’idea di utilizzare le tecniche multimediali e di diversi linguaggi espressivi per coinvolgere<br />
i ragazzi nella complessità dell’opera dantesca è un’altra felice intuizione.<br />
La scelta dell’approccio interdisciplinare, altro punto di forza dei progetti che hanno<br />
via via caratterizzato questa esperienza, si è rivelata l’unica in grado di abbracciare<br />
l’ “universo mondo” della Divina Commedia.<br />
4<br />
Comune di Ravenna
L’altro aspetto infi ne che mi piace sottolineare è appunto la fi tta rete di rapporti che<br />
attorno all’opera e alla fi gura di <strong>Dante</strong> si è creata. Una rete che comprende studenti<br />
e docenti di scuole di diverse città, che trova sostegno nelle istituzioni ravennati, che<br />
gode di importanti ri<strong>con</strong>oscimenti, che entra in relazione <strong>con</strong> il nostro patrimonio<br />
culturale e <strong>con</strong> l’amore per <strong>Dante</strong> di tutti i ravennati.<br />
Ravenna è impegnata in un’impresa ambiziosa: candidarsi a Capitale europea della<br />
cultura.<br />
Certamente iniziative come “<strong>Dante</strong> in rete” rendono questo traguardo più facile da<br />
raggiungere.<br />
Per tutto questo il mio più sincero ringraziamento va a tutti coloro che hanno reso<br />
questa esperienza viva e bellissima: la professoressa Manuela Mambelli che ha dato il<br />
via al progetto e l’ha portato avanti <strong>con</strong> passione, i docenti che vi hanno aderito <strong>con</strong><br />
entusiasmo e i ragazzi, ovviamente, che <strong>con</strong> i loro personalissimi <strong>con</strong>tributi hanno<br />
reso ancora più tangibile la <strong>con</strong>temporaneità di <strong>Dante</strong>.<br />
A tutti grazie di cuore.<br />
5
Lanfranco Gualtieri<br />
Presidente Fondazione Cassa di Risparamio<br />
di Ravenna<br />
E’ <strong>con</strong> piacere che vedo raccolti in questo volume i risultati dei progetti riferiti a<br />
<strong>Dante</strong> Alighieri, iniziati nel 2003 e sostenuti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di<br />
Ravenna sin dal primo momento <strong>con</strong> <strong>con</strong>vinzione ed entusiasmo.<br />
Esprimo quindi le mie più sentite felicitazioni ai protagonisti di questi elaborati, i<br />
ragazzi, che si sono <strong>con</strong>traddistinti in questa bella avventura, ed alla professoressa<br />
Mambelli che <strong>con</strong> il suo impegno, ha reso possibile la realizzazione del progetto stesso.<br />
Franco Gàbici<br />
Presidente Comitato Ravennate Società <strong>Dante</strong> Alighieri<br />
“Bisogna pure avere il coraggio, una volta o l’altra, di proclamare che l’Italia<br />
d’oggi non può comprendere la Divina Commedia”. Così scriveva nel<br />
1905, sulla rivista “Il Ponte”, Giovanni Papini, ma se avesse immaginato che<br />
poco più di un secolo dopo una <strong>scuola</strong> di Ravenna avrebbe promosso questo<br />
“<strong>Dante</strong> in rete” sicuramente avrebbe riveduto il suo pessimistico giudizio.<br />
I ragazzi che si impegnano oggi in questo interessante progetto, infatti, sono dei<br />
potenziali interpreti di <strong>Dante</strong> e di quella Commedia che dopo sette secoli si dimostra<br />
incredibilmente viva e attuale.<br />
Questa esperienza, che negli anni ha coinvolto altre realtà scolastiche, ribadisce ancora<br />
una volta l’anima dantesca di Ravenna, una città che da sempre è gelosa custode<br />
del Poeta che proprio qui, fra l’odore dei pini e il respiro del mare, ha portato a termine<br />
uno dei monumenti più grandi, se non il più grande, della letteratura mondiale.<br />
Ed è particolarmente signifi cativo che l’iniziativa sia partita da un istituto scolastico<br />
intitolato all’architetto che nel 1780 progettò la Tomba dove oggi riposa il Poeta.<br />
“Nomen omen”, dicevano i latini. Il nome è un presagio. E l’Istituto <strong>Morigia</strong>, grazie<br />
alla passione della professoressa Manuela Mambelli, lo dimostra.<br />
6
Riccardo Masi<br />
Dirigente Scolastico Istituto Tecnico Statale “Camillo <strong>Morigia</strong>”<br />
Istituto Tecnico Agrario Statale “Luigi Perdisa”<br />
Ravenna<br />
L’iniziativa “<strong>Dante</strong> in rete” era partita in sordina nell’a.s. 2003/2004; a qualcuno<br />
era sembrato anche velleitaria la promozione, da parte di un Istituto<br />
Tecnico, di una rete di scuole per valorizzare lo studio di <strong>Dante</strong>. Abbiamo<br />
comunque iniziato collaborando <strong>con</strong> due scuole di Firenze e ci siamo<br />
subito resi <strong>con</strong>to che, alla richiesta di supporto fi nanziario e logistico, il territorio ha<br />
risposto in modo entusiastico: il nome di <strong>Dante</strong> Alighieri ci ha spalancato tutte<br />
le porte, a cominciare dalla Fondazione della Cassa di Risparmio, che ha fornito<br />
il <strong>con</strong>tributo e<strong>con</strong>omico e ha reso possibile l’attivazione del progetto.<br />
Gli Enti Locali a loro volta, il Centro <strong>Dante</strong>sco dei Frati Minori Conventuali, l’Archidiocesi<br />
di Ravenna-Cervia, l’Istituzione Classense/Opera di <strong>Dante</strong>, il Centro Relazioni<br />
Culturali, l’Associazione Centocanti e la Società <strong>Dante</strong> Alighieri hanno <strong>con</strong>cesso il loro<br />
patrocinio.<br />
Una soddisfazione anche maggiore è stata originata dalla <strong>con</strong>statazione che le classi<br />
coinvolte hanno lavorato <strong>con</strong> molto entusiasmo ed al <strong>con</strong>vegno fi nale hanno portato<br />
lavori di ottima qualità, sia formale che sostanziale.<br />
Visto il successo iniziale, anche negli anni successivi abbiamo riproposto, <strong>con</strong> modalità<br />
nuove e diverse, l’iniziativa, e abbiamo registrato adesioni sempre più ampie (ora<br />
sono coinvolte praticamente tutte le scuole superiori di Ravenna, oltre a scuole di<br />
altre città d’Italia).<br />
Proprio per le dimensioni che ha assunto questo progetto nel tempo, abbiamo ritenuto<br />
utile sintetizzare in questo opuscolo il panorama complessivo dei lavori prodotti<br />
dagli studenti delle varie scuole che hanno lavorato in rete negli anni a partire dal<br />
2003/2004.<br />
7
Di che cosa si tratta?<br />
8<br />
Progetti didattici<br />
L’esperienza didattica che mi accingo a presentare ha il suo inizio nell’a.s. 2003/04<br />
nell’Istituto Tecnico Statale per Geometri “Camillo <strong>Morigia</strong>” di Ravenna, nel quale<br />
insegno Italiano e Storia.<br />
Nel settembre 2003 presentai al Collegio Docenti un progetto dantesco da realizzare in<br />
collaborazione <strong>con</strong> altre scuole superiori. La proposta venne approvata all’unanimità ed<br />
iniziò così un lavoro in rete <strong>con</strong> due Licei di Firenze e, negli anni successivi, <strong>con</strong> Istituti<br />
e Licei di Ravenna, Verona, La Spezia, Chioggia, Faenza, Venezia/Mestre.<br />
Progressivamente si sono coinvolti, in maniera anche sorprendente, centinaia di alunni<br />
e molti insegnanti di varie discipline, che hanno dato vita a “<strong>Dante</strong> in rete”, una libera<br />
aggregazione di docenti accomunati dalla passione per il grande esule fi orentino.<br />
Le attività intraprese hanno ottenuto, sin dall’inizio, il patrocinio e il sostegno fattivo di<br />
tutte le istituzioni pubbliche cittadine: la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, il<br />
Comune di Ravenna, la Provincia di Ravenna, l’Archidiocesi di Ravenna-Cervia, il Centro<br />
<strong>Dante</strong>sco dei Frati Minori Conventuali, l’Istituzione Classense/Opera di <strong>Dante</strong>, il Centro<br />
Relazioni Culturali, la Società <strong>Dante</strong> Alighieri (sezione di Ravenna), l’Associazione<br />
Centocanti, nonché l’Uffi cio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna.<br />
Alcune mostre, realizzate nell’ambito dei progetti, sono state esposte e presentate<br />
a Firenze (Chiostri di Santa Croce, maggio 2006), nelle Marche (Convegno su <strong>Dante</strong>,<br />
Porto S. Elpidio, aprile 2007), a Ravenna (<strong>Dante</strong> ’09, settembre 2007) fi no a giungere<br />
al ri<strong>con</strong>oscimento da parte del Ministero della Pubblica istruzione che ha inaugurato<br />
il sito Leggere<strong>Dante</strong>, nel dicembre 2007, <strong>con</strong> i lavori svolti dagli studenti dell’<strong>ITG</strong>.<br />
“<strong>Morigia</strong>” di Ravenna.
Gli inizi<br />
L’idea di un progetto dantesco da realizzare fra scuole superiori appariva, nel 2003,<br />
decisamente audace e lo era realmente, in quanto si trattava di un’attività promossa<br />
e coordinata da un Istituto Tecnico per Geometri, ovvero una <strong>scuola</strong> dove il programma<br />
curriculare prevede nel triennio solo tre ore settimanali di Italiano e dove non<br />
è <strong>con</strong>templato lo studio del Latino, del Greco, della Filosofi a e neppure della Storia<br />
dell’Arte. Una situazione, quindi, apparentemente sfavorevole all’approfondimento<br />
dell’opera dantesca.<br />
Se è vero questo è altrettanto vero che la città di Ravenna è legata in modo indissolubile<br />
all’Alighieri, <strong>con</strong>servandone le spoglie mortali. Un onore unico che, fi no a qualche<br />
anno fa, non era mai stato valorizzato appieno dal punto di vista didattico.<br />
Metodologia seguita e sviluppi<br />
Il primo obiettivo degli insegnanti coinvolti nei Progetti è stato, da sempre, far <strong>con</strong>oscere<br />
ed amare <strong>Dante</strong>, certi dell’inestimabile valore educativo e della <strong>con</strong>temporaneità<br />
della sua opera.<br />
In questa scelta siamo stati incoraggiati anche dall’illustre poeta Mario Luzi, che ci ha<br />
onorato nell’aprile 2004 (in occasione del primo progetto didattico) <strong>con</strong> un affettuoso<br />
saluto nel quale, fra l’altro, scriveva:“(…) il testo di <strong>Dante</strong> è sempre attuale per quanto<br />
l’ideologia e i fondamenti dottrinali siano cambiati. L’energia profetica che lo sostiene<br />
fa sì che sembri sempre nuovo (…). <strong>Dante</strong> è in sostanza il poeta più <strong>con</strong>temporaneo<br />
che esista”.<br />
A sua volta l’insigne dantista Anna Maria Chiavacci Leonardi ci ha ricordato che “<strong>Dante</strong><br />
è il più grande poeta dell’Europa medievale e uno dei massimi dell’umanità…”.<br />
Cito la prof.ssa Chiavacci perchè è stata una delle prime a darci credito, tanto da aprire<br />
i lavori dell’iniziale progetto didattico <strong>con</strong> una lezione tenuta a Ravenna per i nostri<br />
studenti (aprile 2004).<br />
Ogni anno i docenti di “<strong>Dante</strong> in rete” scelgono un tema comune da svolgere nelle<br />
rispettive classi. L’argomento viene, quindi, affrontato se<strong>con</strong>do le peculiarità che<br />
<strong>con</strong>traddistinguono le varie scuole, <strong>con</strong> i metodi e gli strumenti che gli insegnanti<br />
ritengono più idonei.<br />
I tempi sono comuni: il progetto inizia nel mese di ottobre e si <strong>con</strong>clude nel mese di<br />
febbraio <strong>con</strong> un Convegno di due giorni che si tiene a Ravenna, durante il quale i<br />
ragazzi espongono i lavori svolti.<br />
9
Ricorrente è la presentazione tramite power point, dvd, relazioni, rappresentazioni<br />
teatrali, momenti musicali, nonché la realizzazione di mostre.<br />
Gli alunni dell’I.T.G. “<strong>Morigia</strong>”, per diversi anni, hanno realizzato mostre didattiche composte<br />
da 14 pannelli di mt.1x cm.80, avvalendosi degli strumenti tecnico-professionali<br />
di cui l’Istituto è dotato. Tutte le attività hanno visto e vedono sempre e comunque<br />
protagonisti gli studenti, sia nell’ideazione che nella progettazione.<br />
Da sottolineare, nell’anno scolastico 2008/09, il coinvolgimento di “Ravenna Teatro” che<br />
ha curato uno spettacolo, messo in scena dagli studenti degli Istituti tecnici ravennati,<br />
ispirato all’Inferno di <strong>Dante</strong> dal titolo The <strong>Dante</strong> Alighieri experience.<br />
Bilancio dell’esperienza<br />
Gli studenti hanno sperimentato che lo studio e il sapere possono diventare qualcosa di<br />
appassionante e di gustoso, come ci suggerisce l’etimologia delle due parole, quando<br />
li si vive da protagonisti e non da semplici fruitori/spettatori.<br />
L’in<strong>con</strong>tro <strong>con</strong> <strong>Dante</strong> è stato per molti la scoperta di un maestro, di un uomo che <strong>con</strong><br />
la sua vita, ancor prima che <strong>con</strong> le sue opere, invita a porsi domande sulla verità di<br />
sé e richiama costantemente alla grandezza e dignità dell’esistenza umana. I ragazzi,<br />
nel corso degli anni, hanno testimoniato <strong>con</strong> il loro interesse costante, <strong>con</strong> l’impegno<br />
fattivo e <strong>con</strong> una sorprendente creatività, che <strong>Dante</strong> non solo è l’autore della Divina<br />
Commedia, ma anche “un possibile compagno di viaggio nella grande avventura<br />
della vita”, come ha affermato Carmen, una studentessa diciottenne o come hanno<br />
testimoniato altri miei studenti, da cui traggo le frasi che seguono.<br />
10<br />
Ravenna – “Settembre <strong>Dante</strong>sco 2007”<br />
(Prof.ssa M. Mambelli <strong>con</strong> Carmen, Francesca, Giulia, studentesse dell’I.T.G. <strong>Morigia</strong>)
Federico: <strong>Dante</strong> non mi ha fatto subito una bella impressione come uomo, soprattutto<br />
per il modo che aveva di <strong>con</strong>siderare la donna, l’amore … successivamente, però, <strong>con</strong><br />
l’aiuto della prof. ho ampliato la mia visione ed ho iniziato a vedere il poeta come un<br />
mio <strong>con</strong>temporaneo. Quando abbiamo iniziato la Commedia, mi sono appassionato<br />
sempre di più ed ora giudico <strong>Dante</strong> l’unico poeta non <strong>noi</strong>oso di quelli che ho studiato<br />
dalle Medie in poi. Grazie a <strong>Dante</strong> adesso credo maggiormente anche in me stesso.<br />
Michele: <strong>Dante</strong> è stato, soprattutto, una persona di “valori”, di estrema fantasia e<br />
intelligenza ed è <strong>con</strong>temporaneo perché tratta essenzialmente dell’uomo, dell’uomo<br />
di ogni tempo e di tutti i tempi…egli tratta di <strong>noi</strong>, qualunque sia l’età, la <strong>con</strong>dizione<br />
sociale, la nazionalità…<br />
Yuri: iniziando il terzo anno sapevo che mi attendeva lo studio di <strong>Dante</strong> e questo non<br />
mi entusiasmava. Ho dovuto ricredermi: mano a mano che studiavo la vita del Sommo<br />
Poeta mi rendevo <strong>con</strong>to che, anche se era vissuto nel Medioevo, la lettura fatta in classe<br />
delle sue opere e il rac<strong>con</strong>to della sua esistenza mi appassionavano. Mi ha insegnato<br />
che nella vita bisogna avere uno scopo.<br />
Michele: <strong>Dante</strong> è un modello da seguire per la sua tenacia, la sua mentalità, per la sua<br />
voglia di andare sempre avanti, di vivere e <strong>con</strong>oscere.<br />
Albin: l’amore per Beatrice ha fatto di <strong>Dante</strong> un uomo diverso nel modo di pensare e<br />
lo ha reso immortale come scrittore. La Divina Commedia è un insegnamento per la<br />
vita, è come un libro-guida per percorrere la buona strada.<br />
Roberto: <strong>Dante</strong> mi ha insegnato parecchio, soprattutto <strong>con</strong> la Divina Commedia. Grazie<br />
ad essa ho capito meglio la vita, che spesso appare come un cammino lungo e tortuoso,<br />
ma non impossibile. Mi ha aiutato ad affrontare gli ostacoli che l’esistenza, in questo<br />
periodo, mi ha posto davanti, facendomi capire che non dovevo arrendermi.<br />
Per quanto riguarda i docenti, l’iniziativa “<strong>Dante</strong> in rete” è stata ed è un’occasione<br />
privilegiata di <strong>con</strong>fronto fra colleghi e una forma originale di aggiornamento e approfondimento<br />
della propria disciplina.<br />
Complessivamente l’esperienza svolta dimostra che non sono sempre veri i giudizi sulla<br />
superfi cialità e la passività dei giovani di oggi. O meglio, questa ferita esiste, ma gli<br />
adolescenti del nuovo millennio sono pronti ad impegnare energie, tempo e risorse se<br />
provocati e accompagnati nel loro desiderio di vita, di creatività, di signifi cato.<br />
Il problema dell’educazione è che gli adulti abbiano risorse per destare il loro inte-<br />
11
esse, per offrire qualche ipotesi di lavoro che <strong>con</strong>senta alle generazioni più giovani<br />
l’avventura della scoperta del signifi cato.<br />
E la prima ipotesi da offrire è proprio quella ricchezza di esperienza di senso del vivere<br />
che lungo la storia il nostro popolo ha raggiunto e che si chiama, <strong>con</strong> una parola oggi<br />
non molto di moda, “tradizione”.<br />
Il primo modo di educare è proporre alla ragione e alla libertà dei giovani quello che<br />
<strong>noi</strong> abbiamo acquisito lungo la storia, di cui <strong>Dante</strong> rimane indubbiamente una delle<br />
massime espressioni.<br />
Deve trattarsi, tuttavia, di una proposta offerta al vaglio critico degli studenti, affi nché<br />
ciascuno di loro possa verifi care nella propria vita la pertinenza dell’ipotesi.<br />
Come attestato dagli interventi sopra riportati e dalla metodologia seguita nella realizzazione<br />
delle mostre, spesso il lavoro svolto è <strong>con</strong>sistito nel mettere a <strong>con</strong>fronto la<br />
propria esperienza umana <strong>con</strong> quanto affermato dal poeta e da altri autori <strong>con</strong>temporanei<br />
su temi scelti dai ragazzi come la vita, la libertà, la famiglia, l’amicizia, l’amore,<br />
la giustizia, la fede, la ragione.<br />
L’unico vero ostacolo all’intera esperienza è da ricercare nell’esiguo numero di ore a<br />
disposizione per la realizzazione dei vari progetti. L’interesse e il <strong>con</strong>senso dimostrati da<br />
adulti e giovani richiederebbero, infatti, maggiore tempo, spazio e fi nanziamenti.<br />
Prospettive<br />
Il gruppo di docenti impegnato nei progetti si è col tempo <strong>con</strong>solidato e <strong>con</strong>tinua ad<br />
ampliarsi. Questo signifi ca che è possibile dare <strong>con</strong>tinuità ai lavori in una prospettiva<br />
pluriennale.<br />
Rimane vivo l’auspicio che si allarghi ulteriormente la collaborazione, già ora più che<br />
positiva, <strong>con</strong> le istituzioni e i centri culturali impegnati nella valorizzazione dell’opera<br />
di <strong>Dante</strong>.<br />
12<br />
Manuela Mambelli<br />
Docente Istituto Tecnico Statale per Geometri “Camillo <strong>Morigia</strong>” – Ravenna<br />
(Coordinatrice Progetti didattici “<strong>Dante</strong> in rete”)
Istituto Tecnico Statale per Geometri<br />
CAMILLO MORIGIA - Ravenna<br />
http://itgmorigia.dnsalias.org/<br />
Anno scolastico 2003/04<br />
Classe III B – Classe IV B<br />
Docenti: Manuela Mambelli, Pier Vincenzo Peroni, Mauro Squarzoni, Roberto Raffoni<br />
Tecnici di laboratorio: Silvia Magri, Edoardo Sebastiani<br />
Il primo <strong>con</strong>vegno didattico “<strong>Dante</strong><br />
in rete”, dal titolo <strong>Dante</strong> per<br />
amico-<strong>Dante</strong> tra Firenze e Ravenna,<br />
nasce da un insegnante<br />
di Firenze e da una di Ravenna,<br />
accomunati dallo stesso interesse:<br />
il gusto per la vita e per il proprio<br />
lavoro.<br />
Al progetto aderis<strong>con</strong>o due Licei<br />
di Firenze e l’I.T.G “<strong>Morigia</strong>” di<br />
Ravenna, per un totale di circa 150<br />
Ravenna - Sala Melandri<br />
studenti e una decina di insegnanti<br />
di varie discipline.<br />
L’<strong>ITG</strong> “<strong>Morigia</strong>” prende in <strong>con</strong>siderazione gli anni trascorsi da <strong>Dante</strong> come ospite dei<br />
Da Polenta. In particolare l’attenzione è posta sulla situazione storico-sociale di Ravenna<br />
nei primi decenni del Trecento, sul rapporto tra la città romagnola e la Divina<br />
Commedia e sull’evoluzione architettonica e urbanistica della cosiddetta “zona del<br />
silenzio”. Un omaggio particolare è tributato a Camillo <strong>Morigia</strong> - l’architetto della<br />
tomba di <strong>Dante</strong> - a cui è intitolata la <strong>scuola</strong>.<br />
Nei chiostri del Convento di S.Francesco si apre la mostra <strong>Dante</strong> per amico, articolata in<br />
quattro sezioni, le prime curate dagli studenti fi orentini e dedicate alla ricostruzione<br />
dei luoghi danteschi in Firenze, le restanti curate dagli studenti ravennati e relative ai<br />
luoghi legati alla presenza del Sommo Poeta a Ravenna.<br />
A fi ne anno scolastico gli studenti del “<strong>Morigia</strong>” si recano a Firenze per la visita alla<br />
città e ai luoghi che hanno segnato la vita di <strong>Dante</strong>.<br />
Le due lezioni introduttive al Convegno sono tenute dalla Prof.ssa Anna Maria Chiavacci<br />
Leonardi (Università di Siena) e dal Prof. Alberto Brasioli (docente e saggista).<br />
13
Anno scolastico 2004/05<br />
Classe III B –Classe IV B<br />
Docenti: Manuela Mambelli, Davide Pepoli, Roberto Raffoni<br />
Tecnico di Laboratorio: Silvia Magri<br />
Ravenna - Cupola del Mausoleo di Galla Placidia<br />
(V sec. d.C.)<br />
14<br />
Nell’anno scolastico 2004/05 nasce<br />
un nuovo progetto didattico che ha<br />
per tema <strong>Dante</strong> poeta dell’esilio:<br />
<strong>Dante</strong> tra Verona e Ravenna. Non<br />
si può infatti parlare dell’esilio di<br />
<strong>Dante</strong> senza far riferimento alla<br />
città scaligera, per cui il pensiero<br />
vola immediatamente agli studenti<br />
e ai colleghi di Verona come nuovi<br />
compagni di lavoro.<br />
Anche in questo caso si tiene un<br />
<strong>con</strong>vegno di studio al quale porta<br />
il suo saluto l’ultimo discendente<br />
di <strong>Dante</strong>, il <strong>con</strong>te Pier Alvise Serego<br />
Alighieri .<br />
Per l’occasione viene realizzata una<br />
mostra, La bellezza ch’io vidi… - La<br />
Divina Commedia e i mosaici di<br />
Ravenna, <strong>con</strong> un’interessante documentazione<br />
fotografi ca: 11 pannelli<br />
che raffi gurano i mosaici <strong>con</strong> didascalie<br />
e commenti.<br />
Ancora una volta un numero elevato di studenti si muove e agisce <strong>con</strong> un protagonismo<br />
che è raro trovare fra i nostri banchi di <strong>scuola</strong>. A <strong>con</strong>ferma che il fascino del Sommo<br />
Poeta e del suo magistero sono inesauribili, come inesauribile è il cuore dell’essere<br />
umano, caratterizzato sin dall’origine, dall’esigenza di amore, di verità, di bellezza,<br />
di giustizia, di eternità.<br />
Le due lezioni introduttive al Convegno sono tenute dal Prof. Giuseppe Ledda (Università<br />
di Bologna) e dal Prof. Franco Nembrini (docente e saggista).
Anno scolastico 2006/07<br />
Classi III B – Classe IV B<br />
Docenti: Simonetta Grifoni, Marzia Lobietti, Manuela Mambelli, Davide Pepoli, Roberto<br />
Raffoni<br />
Tecnici di Laboratorio: Alessandra Garzanti, Silvia Magri<br />
D.G. Rossetti (1851) “Beatrice nega il saluto a <strong>Dante</strong>”<br />
Nell’anno scolastico<br />
2006/07 l’attenzione è<br />
posta sull’affermazione<br />
del poeta Mario Luzi<br />
“<strong>Dante</strong>, il poeta più <strong>con</strong>temporaneo<br />
che esista”,<br />
un tema apparentemente<br />
estraneo al titolo del<br />
progetto didattico Ravenna<br />
non è solo Bisanzio:<br />
da Pier Damiano a<br />
<strong>Dante</strong>, organizzato in<br />
rete <strong>con</strong> numerose scuole<br />
di Ravenna e un Liceo<br />
Scientifi co di La Spezia.<br />
La lontananza è ben presto superata: rifl ettendo, dialogando, documentandosi, i<br />
giovani scoprono, non senza una certa sorpresa, l’universalità di <strong>Dante</strong>.<br />
La mostra <strong>Dante</strong>, il poeta più <strong>con</strong>temporaneo che esista, realizzata dagli studenti<br />
dell’<strong>ITG</strong>.”<strong>Morigia</strong>”, è articolata in 10 pannelli, dedicati ai temi da loro individuati: Vita,<br />
Libertà, Famiglia, Amicizia, Amore, Giustizia, Fede, Ragione, Ideale, Speranza.<br />
In una società in cui il relativismo etico avanza, <strong>con</strong>forta che un gruppo di adolescenti<br />
abbia scelto di salvare questi valori. I ragazzi che hanno ideato la mostra testimoniano<br />
<strong>con</strong> il loro interesse la verità dell’affermazione del poeta Mario Luzi, sperimentando<br />
che l’Alighieri è non solo l’autore della Divina Commedia, ma anche un grande maestro<br />
di vita.<br />
Le due lezioni introduttive al Convegno sono tenute dalla Prof.ssa Valeria Capelli<br />
(docente e saggista) e dal Prof. Giuseppe Ledda (Università di Bologna).<br />
15
Anno scolastico 2007/08<br />
Classe IV A – Classe IV B<br />
Docenti: Simonetta Grifoni, Marzia Lobietti, Manuela Mambelli, Roberto Raffoni<br />
Tecnico di Laboratorio: Alessandra Garzanti<br />
Tito Ridolfi , Cartolina, 1921<br />
16<br />
Nell’ambito del progetto didattico<br />
“<strong>Dante</strong> in rete”, giunto alla IV<br />
edizione e dal titolo <strong>Dante</strong> poeta,<br />
esule, uomo, l’<strong>ITG</strong>. ”<strong>Morigia</strong>” realizza<br />
una mostra didattica articolata<br />
in 14 pannelli.<br />
L’esposizione ripercorre le tappe<br />
principali della vita del Sommo<br />
Poeta. Fa da fi lo <strong>con</strong>duttore il Trattatello<br />
in laude di <strong>Dante</strong> di Giovanni<br />
Boccaccio. I primi dieci pannelli<br />
sono dedicati al percorso umano e<br />
letterario del grande esule toscano,<br />
mentre gli ultimi quattro offrono<br />
un itinerario dei luoghi danteschi<br />
ravennati, <strong>con</strong> alcuni puntuali riferimenti<br />
a La mirabile visione di<br />
Giovanni Pascoli.<br />
Il poeta, defi nendo la città romagnola<br />
“patria della Divina Commedia”,<br />
scrive:<br />
“O Ravenna, è un sublime vanto il tuo! La tua natura, la tua storia, la tua tradizione,<br />
le tue chiese e la tua selva, (…) aiutarono la grandissima opera. Persino la tua postura<br />
fu precipua nell’ispirazione del poema.”<br />
Giuseppe Mazzini, dal canto suo, vedeva in <strong>Dante</strong> il precursore dell’Unità nazionale<br />
ed esortava gli Italiani a trarre dall’Alighieri “gli auspici delle sorti future e le forze<br />
necessarie a mantenerci su quell’altezza che egli sin dal XIV secolo additava ai suoi<br />
fratelli di patria” (G. Mazzini, Opere, vol. IV)“.<br />
La lezione introduttiva al Convegno è tenuta da Cecilia Bassani e Lucia Benedetti<br />
(Associazione Centocanti).
Anno scolastico 2008/09<br />
Classe III A – Classe IV B<br />
Docenti: Simonetta Grifoni, Manuela Mambelli, Roberto Raffoni, Silvia Zanusso<br />
Tecnico di Laboratorio: Alessandra Garzanti<br />
Ravenna – Omaggio alla tomba di <strong>Dante</strong>, febbraio 2009<br />
Il V progetto didattico<br />
“<strong>Dante</strong> in rete” si intitola<br />
Alla ricerca dell’io<br />
perduto: l’umana avventura<br />
di <strong>Dante</strong> e vede<br />
coinvolti centinaia di<br />
studenti delle scuole<br />
superiori ravennati e di<br />
alcuni Istituti di Chioggia.<br />
Ora l’attenzione è volta<br />
al tema capace di andare<br />
al cuore dell’esperienza<br />
descritta nel capolavoro<br />
dantesco.<br />
Il Sommo Poeta <strong>con</strong> la sua opera ci ha indicato, infatti, che il supremo ostacolo al<br />
nostro cammino è la “trascuratezza” dell’io; superarla è, dunque, il primo passo di un<br />
cammino veramente umano.<br />
Il percorso compiuto dagli studenti dell’<strong>ITG</strong>.<strong>Morigia</strong> nasce <strong>con</strong> la “pretesa” di accompagnare<br />
i giovani a riscoprire la grandezza dell’animo umano caratterizzato, sin<br />
dall’origine, da una radicale e inestirpabile esigenza di felicità.<br />
Così, <strong>con</strong> l’ausilio degli strumenti informatici, gli alunni presentano gli in<strong>con</strong>tri signifi<br />
cativi di <strong>Dante</strong> guidati dal sentimento dell’amicizia, ora ideale <strong>con</strong> Virgilio, Sordello,<br />
Stazio, ora reale <strong>con</strong> Casella, Belacqua, Forese Donati…<br />
La lezione introduttiva al Convegno è tenuta dal Prof. Franco Nembrini (docente e<br />
saggista).<br />
17
Anno scolastico 2009/10<br />
Classe IV B<br />
Docenti: Manuela Mambelli, Mauro Squarzoni<br />
Nell’anno 2009/10 il Convegno<br />
didattico “<strong>Dante</strong><br />
in rete” giunge alla sesta<br />
edizione<br />
Il titolo scelto è I’ son Beatrice…amor<br />
mi mosse,<br />
che mi fa parlare (Inf.<br />
II,70).<br />
Gli studenti e gli insegnanti,<br />
circa 400 persone,<br />
provenienti da Istituti e<br />
Licei di Ravenna, Venezia-<br />
Mestre e Faenza, si ritro-<br />
Ravenna – Sala Almagià, febbraio 2010<br />
vano nella nostra città<br />
per presentare i lavori<br />
realizzati.<br />
La Commedia, come giustamente è stato detto, è la più grande storia d’amore di tutti<br />
i tempi. I docenti di “<strong>Dante</strong> in rete” ritengono quindi interessante e <strong>con</strong>sono alle<br />
aspettative degli adolescenti, indagare sulla fi gura di Beatrice, la forza motrice del<br />
viaggio descritto dal Sommo Poeta.<br />
La scelta si rivela giusta, poiché in<strong>con</strong>tra l’indubbio <strong>con</strong>senso degli studenti delle varie<br />
scuole.<br />
Ogni Istituto e Liceo sceglie di sviluppare il tema seguendo metodi e strumenti coerenti<br />
<strong>con</strong> il proprio percorso scolastico o facendo scelte alternative.<br />
E’ in questo <strong>con</strong>testo che s’inserisce, da parte degli alunni dell’<strong>ITG</strong>.”<strong>Morigia</strong>”, la lettura<br />
in chiave ironica e <strong>con</strong>temporanea del cosiddetto “Mistero delle ossa extravaganti”,<br />
tratto liberamente dal saggio di Corrado Ricci “L’ultimo rifugio di <strong>Dante</strong>” e rappresentato<br />
<strong>con</strong> l’ausilio dei moderni mezzi multimediali. Il testo elaborato dai ragazzi descrive<br />
gli ultimi anni del grande esule fi orentino a Ravenna e fa riferimento alla parte fi nale<br />
del Purgatorio, ovvero ai canti del “ritrovamento” dell’amata Beatrice.<br />
La lezione introduttiva al Convegno è tenuta dal Dott. Davide Rondoni (poeta e<br />
saggista).<br />
18
Istituto Tecnico Agrario Statale<br />
LUIGI PERDISA - Ravenna<br />
http://www.racine.ra.it/morigia/istituti/perdisa/itas.htm<br />
Docente: Lisetta Lega<br />
Anno scolastico 2006/07<br />
“Alla scoperta della divina foresta” (Purg.,XXVIII,2) è il breve ma intenso viaggio che<br />
gli studenti della 2^A dell’I.T.A. “Luigi Perdisa” hanno compiuto tra Classe e Ravenna,<br />
in occasione del <strong>con</strong>vegno didattico “Ravenna non è solo Bisanzio: da Pier Damiano a<br />
<strong>Dante</strong>” (Ravenna, 6-7-8 febbraio 2007). L’itinerario ha permesso di scoprire il legame tra<br />
gli alberi, gli arbusti e i fi ori rappresentati nell’abside della Basilica di Sant’Apollinare<br />
in Classe e la foresta – pineta che lo stesso <strong>Dante</strong> ha, verosimilmente, visitato durante<br />
la sua permanenza a Ravenna.<br />
Il leccio (Quercus ilex), la farnia (Quercus robur), il pino domestico (Pinus pinea) e il<br />
meraviglioso giglio di San Pancrazio (Pancratium maritimum ) sono ancora presenti in<br />
questo bosco litoraneo xerofi lo, elementi di <strong>con</strong>tinuità signifi cativa <strong>con</strong> un passato in<br />
cui la natura era <strong>con</strong>cepita come una risorsa. Anche la mitologia testimonia il grande<br />
e antico valore di questi alberi, agenti privilegiati della comunicazione fra tre mondi:<br />
gli abissi inferi, la superfi cie della terra e il cielo. Inoltre la presenza del pino domestico<br />
nello stemma del Comune testimonia l’importanza che per la città di Ravenna ha<br />
sempre rappresentato la pineta, tanto che la pigna, simbolo di fertilità, costituisce un<br />
ornamento architettonico diffuso.<br />
Anno scolastico 2008/09<br />
Il <strong>con</strong>vegno didattico “Alla ricerca dell’io perduto. L’umana avventura di <strong>Dante</strong>” (Ravenna,<br />
10 - 11 febbraio 2009) ha permesso agli studenti e alle studentesse della classe<br />
3^A dell’I. T. A. di Ravenna di compiere un viaggio nelle selve – foreste dantesche, alla<br />
ricerca dell’albero della vita. Attenti e sensibili a tutto ciò che riguarda l’ambiente e<br />
le problematiche quotidiane, hanno ricercato nel testo dantesco diverse suggestioni,<br />
che li hanno <strong>con</strong>dotti a trovare, proprio all’interno delle selve – foreste in<strong>con</strong>trate,<br />
non solo l’albero della <strong>con</strong>oscenza del bene e del male, ma anche l’albero della vita,<br />
simbolo di forza e speranza nel futuro.<br />
19
Liceo Scientifi co<br />
ALFREDO ORIANI - Ravenna<br />
http://www.racine.ra.it/lsoriani/index2.htm<br />
In questi anni il nostro liceo ha partecipato più volte al Progetto <strong>Dante</strong>. Immediata e<br />
intensa è stata l’adesione dei ragazzi e delle ragazze al testo della Commedia dantesca,<br />
mediata culturalmente ma altrettanto intensa è stata l’adesione degli insegnanti.<br />
Diversi sono stati gli approcci degli insegnanti, che hanno di volta in volta scelto se<br />
privilegiare l’attualizzazione del testo di <strong>Dante</strong> o l’immersione nella mentalità e nella<br />
cultura medievale o la storia dell’interpretazione del testo nel tempo. Fondamentale,<br />
effi cace e anche divertente è stato e <strong>con</strong>tinua ad essere il <strong>con</strong>fronto tra insegnanti di<br />
materie, scuole, classi e città diverse, accomunati dalla passione per l’insegnamento<br />
e per la cultura in senso ampio, arricchiti reciprocamente dai rispettivi saperi, pareri,<br />
progetti. Per meglio spiegare l’effi cacia e anche la bellezza del Progetto <strong>Dante</strong>, non<br />
sarà inutile proporre alcuni esempi <strong>con</strong>creti di progetti sviluppati <strong>con</strong> i ragazzi.<br />
Alcuni lavori guidati dalla prof.ssa Silvia Perini<br />
- Per “Ravenna non è solo Bisanzio: da Pier Damiano a <strong>Dante</strong>” (2006-2007) la terza<br />
E ha lavorato sul canto di Paolo e Francesca, studiandone il signifi cato e la struttura<br />
all’interno del testo dantesco, <strong>con</strong>frontandolo <strong>con</strong> i possibili modelli classici e romanzi,<br />
<strong>con</strong> alcune rielaborazioni letterarie posteriori e <strong>con</strong> alcune interpretazioni fi gurative,<br />
risalenti soprattutto all’Ottocento.<br />
- Per “I’ son Beatrice” 2009-2010, la terza E ha lavorato sulla fi gura di Beatrice nella<br />
Commedia: ne ha ricercato e individuato alcune caratteristiche e l’ha <strong>con</strong>frontata <strong>con</strong><br />
possibili modelli (la Filosofi a di Boezio, la Sapienza biblica, la Madonna).<br />
Si è deciso di lavorare per piccoli gruppi e di preparare delle presentazioni in Power<br />
Point: questo ha permesso ai ragazzi di lavorare ognuno se<strong>con</strong>do il proprio desiderio<br />
e le proprie competenze (“usare” il computer, cercare materiale fi gurativo, leggere<br />
testi letterari, scrivere testi, leggere le presentazioni durante il <strong>con</strong>vegno che ogni<br />
anno rappresenta il culmine e la <strong>con</strong>clusione del Progetto <strong>Dante</strong>), di sentirsi soggetti<br />
attivi del processo di apprendimento, di comportarsi da critici letterari, di imparare a<br />
organizzare una presentazione multimediale, di <strong>con</strong>oscere altre modalità di progettazione<br />
e realizzazione dei progetti (durante il <strong>con</strong>vegno fi nale gli studenti possono<br />
<strong>con</strong>frontarsi <strong>con</strong> i lavori preparati da altre classi: immediatamente evidente a tutti è<br />
la varietà di approcci validi possibili ad uno stesso tema o testo).<br />
L’esperienza del Progetto <strong>Dante</strong> costituisce una <strong>con</strong>creta, effi cace, valida esperienza<br />
di insegnamento/apprendimento e di <strong>con</strong>divisione del lavoro e della bellezza.<br />
20
Lavoro guidato dalla prof.ssa Adasofi a Del Moro Papiani<br />
Progetto <strong>Dante</strong> 2008-09: Alla ricerca dell’io perduto.<br />
Quali motivazioni per partecipare ad un progetto, presentato ad inizio d’anno scolastico,<br />
<strong>con</strong> una terza classe numerosa e ancora s<strong>con</strong>osciuta? E quali aspetti dell’io perduto<br />
possono recuperare i miei studenti nella fase della giovinezza? Questi gli interrogativi<br />
e i dubbi che immediatamente mi sono sorti di fronte alla presentazione del tema<br />
del progetto e che si sono dissolti calando il tema da trattare nella quotidiana realtà<br />
scolastica, in cui la lettura dei classici deve <strong>con</strong>fi gurarsi come colloquio tra il proprio<br />
io e la voce di autori che aiutano a crescere, se<strong>con</strong>do il signifi cato etimologico del<br />
termine. Così ho ritrovato il modo di declinare la lettura dantesca mettendo in luce il<br />
rapporto tra Maestro e discepolo quale si <strong>con</strong>fi gura nei primi canti della Commedia,<br />
e sancire così un patto educativo <strong>con</strong>diviso e fondato sull’accoglienza, la stima reciproca,<br />
il senso del dovere, l’assunzione responsabile dell’impegno, la <strong>con</strong>sapevolezza<br />
dei propri limiti, il coraggio e la speranza di superare le diffi coltà sotto la guida degli<br />
insegnanti. Il tema maestro-discepolo, Virgilio e <strong>Dante</strong>, non poteva essere disgiunto da<br />
un altro tema, sempre al centro dell’attività scolastica: perché studiare i classici oggi?<br />
Interrogativo quanto mai attuale, in un momento in cui il rapporto <strong>con</strong> le radici latine<br />
e neolatine della cultura occidentale appare dimenticato o quasi. Nel nostro percorso<br />
si è voluto sottolineare l’ammirazione di <strong>Dante</strong> per il mondo antico, integrato nella<br />
visione provvidenziale della storia in quanto preparatorio alle verità superiori della<br />
Rivelazione, espressa nella <strong>con</strong>danna anomala degli spiriti magni, “relegati” nella sede<br />
privilegiata del nobil castello e sospesi in un desiderio inappagato di Dio.<br />
L’ ”attualità” e la “presenza “ di <strong>Dante</strong>, nella prospettiva di un dialogo interculturale<br />
di cui saranno protagoniste le nuove generazioni, scaturisce anche dal valore che egli<br />
dà alla magnanimità, alla grandezza d’animo sia sul piano culturale che sul piano<br />
dell’azione: spiriti magni non sono solo i Greci e i Romani, ma anche gli Arabi. Diversa<br />
la civiltà e la storia, affi ne l’humanitas nell’aspirazione magnanima alla grandezza, che<br />
<strong>Dante</strong> esalta come valore universale senza limiti di cultura e di razza.<br />
Diverso l’atteggiamento di <strong>Dante</strong> verso un altro maestro: Brunetto Latini. Riverenza<br />
e rispetto nei <strong>con</strong>fronti del maestro, ri<strong>con</strong>oscenza affettuosa per gli insegnamenti<br />
ricevuti, ma anche <strong>con</strong>sapevolezza della propria superiorità per avere inserito l’impegno<br />
dell’intellettuale sul piano civile e politico in una nuova prospettiva religiosa di<br />
renovatio mundi.<br />
L’allievo ha superato il maestro e i nostri giovani hanno imparato che l’insegnamento<br />
ricevuto può essere rinnovato ed ampliato <strong>con</strong> una libera ed autonoma ricerca di<br />
<strong>con</strong>oscenza e verità e che sine pennis volare haud facile est (T. M. Plauto).<br />
Lavori guidati dalla prof.ssa Agnese Bazzocchi<br />
Nell’anno scolastico 2007/08 la classe II A ha preparato una presentazione in Power<br />
Point, accompagnata dalla recitazione, dal titolo “Ulisse tra fascino e follia”. Il tema<br />
21
proposto quell’anno era ampio: “<strong>Dante</strong> poeta, esule, uomo”, così la classe ha lavorato<br />
seguendo l’evoluzione poetica della fi gura di Ulisse. Gli studenti, dopo averne visto le<br />
caratteristiche nei testi di Omero, hanno letto il XXVI canto dell’Inferno, rimanendo<br />
colpiti dall’interpretazione originale di <strong>Dante</strong>: Ulisse affascinante per il suo infi nito<br />
desiderio di <strong>con</strong>oscere e di sperimentare, di usare al massimo le potenzialità umane<br />
dell’intelligenza, per le appassionate parole <strong>con</strong> cui coinvolge i compagni a seguirlo in<br />
un’impresa per loro impensabile; la follia però di essere andato <strong>con</strong> le sue sole forze<br />
oltre ciò che era bene per l’uomo, l’essersi <strong>con</strong>siderato senza limiti nel suo agire. Gli<br />
studenti hanno poi inserito un breve excursus nella poesia del Novecento, in particolare<br />
Pascoli e Saba, scoprendo come Ulisse sia divenuto ora l’emblema di un oscuro,<br />
in<strong>con</strong>oscibile destino per l’uomo, ora il simbolo dell’umana e positiva voglia di capire<br />
e fare esperienza, senza ac<strong>con</strong>tentarsi di vivere ciecamente e in modo rassegnato. Da<br />
ciò gli studenti hanno cercato di trarre rifl essioni sul mondo attuale.<br />
Nell’a.s. 2009/10 una nuova II A ha partecipato al lavoro dal tema “I’ son Beatrice”<br />
<strong>con</strong> una presentazione in Power Point, percorso ancora spiegato o recitato da tutti gli<br />
studenti, dal titolo: “<strong>Dante</strong> e Beatrice…maestri di amore vero?”, in cui hanno cercato di<br />
capire la sfi da di <strong>Dante</strong> ai lettori. Partendo da alcuni testi della Vita Nuova gli studenti<br />
hanno approfondito l’importanza di Beatrice per <strong>Dante</strong>, innanzitutto come donna che<br />
gli ha fatto intuire la bellezza di Dio come <strong>con</strong>creta, in<strong>con</strong>trabile, sperimentabile. Poi<br />
hanno seguito attraverso i testi il maturare di tale amore: <strong>Dante</strong> che si perde nella selva<br />
ma poi torna a in<strong>con</strong>trare Beatrice sulla cima del Purgatorio. Ed ella lo guida a Dio,<br />
cioè attraverso l’amore gli fa riscoprire Dio come senso della vita e della realtà: l’amore<br />
umano riceve senso e direzione perché rimanda a Colui che è “l’amor che move il sole<br />
e l’altre stelle” e che è il totale compimento dell’attesa dell’uomo. Anche in questo<br />
percorso gli studenti hanno cercato qualche riferimento all’attualità e raffronti <strong>con</strong><br />
alcuni versi di poeti per cui l’amore è spinta a cercare “più in là”.<br />
In entrambi gli anni gli alunni si sono coinvolti <strong>con</strong> interesse, scoprendo la lettura di<br />
<strong>Dante</strong> come occasione ricca e attuale per capire meglio se stessi e la realtà in cui vivono.<br />
Soddisfatta, quindi, anche l’insegnante Agnese Bazzocchi che li ha guidati.<br />
Lavoro guidato dalla prof.ssa Mariagrazia Lenzi<br />
“I’ son Beatrice” 2009-2010<br />
Il percorso seguito ha le sue radici profonde nel testo, in particolare si è analizzato<br />
l’innamoramento di <strong>Dante</strong> nella Vita Nuova anche nel suo profi lo biografi co fi no alla<br />
sublimazione della Commedia.<br />
La profondità e semplicità al <strong>con</strong>tempo della lezione dantesca hanno richiesto un’appropriazione<br />
da parte dei discenti che hanno colto un’esperienza comune alla sensibilità<br />
di ogni uomo e sentito la potenzialità e l’energia della lingua trecentesca.<br />
In particolare dalla sonorità e potenza della parola nasce il desiderio di risentirla in<br />
linguaggi più attuali, in varianti dialettali, una sorta di ingenuo trattato di “Vulgaris<br />
22
Eloquentia”, una ricerca di comicità che gioca il <strong>con</strong>trasto alto-basso.<br />
Lo spettacolo teatrale che la classe ha presentato è una lettura boccacciana del testo<br />
dantesco: in una locanda “Bocca dell’Inferno” si trovano diversi avventori di ogni parte<br />
d’Italia, senza <strong>con</strong>tare le due mogli arabe del locandiere Lucillo. Fra esilaranti gags<br />
spicca l’originalità di un povero sventato di nome <strong>Dante</strong> che fa tuttavia innamorare<br />
anche gli altri della sua Beatrice.<br />
Ciascuno nel suo linguaggio canta le bellezze della ragazza che passa per via come<br />
la “Ceciliana” di Andreuccio da Perugia, ma sarà solo Virgilio, una sorta di assistente<br />
sociale che frena le intemperanze di <strong>Dante</strong>, a strappare un appuntamento per una<br />
serata alla famosa discoteca “Paradiso” dove si avrà l’agnizione fi nale in un moderno<br />
stile plautino.<br />
La commedia vivace e provocante diviene un laboratorio di testi letterari interpolati,<br />
una fucina di stili e di linguaggi, una mediterraneità di suoni, di accenti, di battute,<br />
un anti-inferno della comicità il cui baricentro è il riso.<br />
La Beatrice di <strong>Dante</strong>, come la Cunegonda di Voltaire, fa da leitmotiv ad una ridda di<br />
situazioni e di personaggi che riprendono allusivamente una comicità popolare che<br />
risale all’Atellana e alla palliata latina. La parola che spesso cade scialba nelle aule<br />
scolastiche, inerte ed an<strong>noi</strong>ata, prende la sua dimensione magica, il suo ritmo e la sua<br />
poesia nello spazio teatrale simbolicamente rappresentato da pochi oggetti. I gesti,<br />
il silenzio, il tempismo della battuta ritrovano il loro senso in una scrittura recitata<br />
e interiorizzata da giovani allievi che hanno colto l’energia della parola che si fa<br />
immagine, rappresentazione, teatro.<br />
Blake (1824) Paolo e Francesca<br />
23
Istituto Tecnico Statale Commerciale e per il Turismo<br />
GIUSEPPE GINANNI - Ravenna<br />
http://www.racine.ra.it/ginanni/<br />
L’Istituto Tecnico Statale Commerciale e per il Turismo “Giuseppe Ginanni” di Ravenna<br />
ha partecipato ai progetti in rete per quattro anni <strong>con</strong>secutivi a partire dal 2006.<br />
La presentazione del percorso svolto, curata dagli studenti, ha utilizzato le tecniche<br />
multimediali, <strong>con</strong> diapositive create <strong>con</strong> powerpoint e visualizzabili in sequenza.<br />
Anno scolastico 2006/2007<br />
Si sono coinvolte due classi, la III A Mercurio e la IV B Erica, ciascuna <strong>con</strong> una propria<br />
ricerca. La III A, guidata dalla prof.ssa Flavia Zaccaria, docente di Italiano, ha dedicato<br />
il suo lavoro al pensiero politico espresso da <strong>Dante</strong> nella Commedia, in particolare<br />
approfondendo il messaggio <strong>con</strong>tenuto nel canto sesto di ciascuna delle tre cantiche.<br />
E rifl ettendo sul giudizio severo espresso da <strong>Dante</strong> sulla Romagna del suo tempo, ha<br />
poi rintracciato interessanti notizie sulle antiche famiglie ravennati, citate da <strong>Dante</strong> nel<br />
canto XIV del Purgatorio. Da ultimo ha indagato il mito del Graal e la storia dell’ordine<br />
dei Templari che, a Ravenna, si intreccia <strong>con</strong> quella del grande arcivescovo Rinaldo da<br />
Concorezzo, <strong>con</strong>temporaneo di <strong>Dante</strong> e venerato come Beato dalla Chiesa.<br />
Anche in occasione del famoso processo ai Templari, emerse infatti la forte tempra<br />
morale di Rinaldo e la sua capacità di un giudizio indipendente e giusto.<br />
La IV B, guidata dal prof. Piergiorgio Bentini, docente di Italiano, <strong>con</strong> la collaborazione<br />
della prof.ssa Serena Simoni, docente di Storia dell’Arte, si è invece proposta di ricostruire<br />
la storia di Ravenna dall’XI secolo (l’epoca di S. Romualdo, S. Pier Damiani e Pietro<br />
degli Onesti) fi no agli anni della presenza di <strong>Dante</strong> nella nostra città (1318-1321).<br />
Contemporaneamente si sono analizzati i canti XXI e XXII del Paradiso, il primo dedicato<br />
all’in<strong>con</strong>tro <strong>con</strong> San Pier Damiani e il se<strong>con</strong>do <strong>con</strong> una signifi cativa citazione di<br />
San Romualdo.<br />
Anno scolastico 2007/2008<br />
Hanno partecipato la IV A e la IV B del corso Erica. La IV A, guidata dalla prof.ssa Marina<br />
Ricci, docente di Italiano, ha <strong>con</strong>centrato la sua ricerca sulla Romagna al tempo di<br />
<strong>Dante</strong> ricostruendone il quadro politico, sociale ed e<strong>con</strong>omico, alla luce di quanto ci<br />
dice il Sommo Poeta nel canto XXVII dell’Inferno. Sono ricordate <strong>con</strong> grande effi cacia<br />
grazie anche alla potenza dei versi danteschi, le più infl uenti famiglie romagnole del<br />
tempo, come i Da Polenta di Ravenna e gli Ordelaffi di Forlì.<br />
La IV B (prof. Bentini e prof.ssa Simoni) si è invece dedicata alla storia di Ravenna<br />
dal XIV secolo fi no all’epoca della dominazione veneziana e alla battaglia del 1512,<br />
utilizzando anche i riferimenti alla Romagna <strong>con</strong>tenuti nel canto XIV del Purgatorio<br />
24
e approfondendo la <strong>con</strong>cezione politica di <strong>Dante</strong> attraverso la lettura dei canti V e VI<br />
del Purgatorio. Ha poi esplorato gli affreschi della Chiesa di S. Chiara, oggi <strong>con</strong>servati<br />
presso il Museo nazionale di Ravenna, che costituis<strong>con</strong>o il più importante ciclo pittorico<br />
realizzato nei primi anni del Trecento e, per la loro ispirazione francescana, certamente<br />
vicini al cuore del poeta.<br />
(Nell’immagine, inserita nel percorso della IV B, è possibile vedere la ricostruzione dell’abside della Chiesa<br />
di S. Chiara - oggi Teatro Rasi - , <strong>con</strong>sacrata nel 1311 <strong>con</strong> l’annesso monastero delle Clarisse. Fu affrescata<br />
da Pietro da Rimini, pittore di <strong>scuola</strong> giottesca, intorno al 1320. I dipinti sono oggi <strong>con</strong>servati presso il<br />
Museo Nazionale di Ravenna).<br />
Anno scolastico 2008/2009<br />
Hanno aderito ancora due classi, la III A Mercurio e la IV B Erica. I ragazzi della III A,<br />
seguiti dalla prof.ssa Zaccaria, si sono paragonati <strong>con</strong> la vita di <strong>Dante</strong> che, a 35 anni,<br />
all’apice del suo successo mondano, si accorge di essersi smarrito in una selva oscura. E<br />
si sono chiesti quali sono le selve oscure in cui l’uomo <strong>con</strong>temporaneo si può smarrire,<br />
individuandole in vizi come il <strong>con</strong>sumismo, l’invidia e la superbia, l’avarizia, la lussuria,<br />
l’alcol e la violenza, le droghe e la corruzione.<br />
La IV B (prof. Bentini) ha scelto, invece, la fi gura del padre nella letteratura <strong>con</strong>temporanea<br />
e nella Divina Commedia. In autori classici come Giovanni Pascoli, Luigi Pirandello,<br />
Franz Kafka, Federigo Tozzi e Italo Svevo (ma anche in un autore romagnolo dei giorni<br />
25
nostri, Cristiano Cavina) emerge un rapporto sofferto e problematico <strong>con</strong> la fi gura<br />
paterna, che ha la sua ragione ultima nella frantumazione dell’io e nella perdita, o<br />
nell’attenuazione, dei riferimenti trascendenti, entrambi aspetti della crisi dell’uomo<br />
<strong>con</strong>temporaneo. E’ seguita poi l’indagine sulla Divina Commedia, nella quale l’itinerario<br />
esistenziale di <strong>Dante</strong> si imbatte ripetutamente e drammaticamente in fi gure paterne,<br />
fi no all’approdo defi nitivo alla certezza della paternità divina.<br />
La ricerca, grazie alla collaborazione della docente di Religione, prof.ssa Alessandra<br />
Ceroni, e della prof.ssa Simoni, si è <strong>con</strong>clusa <strong>con</strong> una rifl essione sulla paternità misericordiosa<br />
di Dio e <strong>con</strong> una rassegna i<strong>con</strong>ografi ca di dipinti relativa alla Sacra famiglia<br />
e, in particolare, alla fi gura di San Giuseppe.<br />
Anno scolastico 2009/2010<br />
Le protagoniste dell’ultimo anno sono state la IV B Erica e, per la prima volta, la III D<br />
Igea. La IV B (prof. Bentini e prof.ssa Ceroni) ha messo a tema del proprio lavoro la<br />
visione cosmologica di <strong>Dante</strong>, il suo rapporto <strong>con</strong> le stelle visto come l’emblema del<br />
desiderio umano, destinato a compiersi al termine del viaggio. Ha dunque approfondito<br />
le radici culturali della cosmografi a dantesca e ripreso passi di autori <strong>con</strong>temporanei<br />
(come Giacomo Leopardi, Giovanni Pascoli, Italo Calvino e Clive S. Lewis) che ci<br />
hanno testimoniato la loro visione della vita attraverso immagini vive o metaforiche<br />
del cosmo.<br />
26<br />
Classe IV B Erica – anno scolastico 2009/2010
La III D Igea, guidata dalla prof.ssa Erica Severi, docente di Italiano, si è posta come<br />
tema “L’evoluzione di Beatrice nella <strong>con</strong>cezione dantesca e la fi gura della donna nella<br />
Divina Commedia”. I ragazzi, divisi in gruppi, hanno preso in esame la Beatrice, ancora<br />
caratterizzata da un approccio stilnovistico, che trasforma la vita di <strong>Dante</strong> nella Vita<br />
Nuova e la Beatrice della Divina Commedia, fi gura della Teologia ma anche donna<br />
amata e amante. E’ infatti l’amore di e per Beatrice a sostenere il viaggio di <strong>Dante</strong>,<br />
a potenziarne le facoltà umane e a portarlo verso la meta agognata della visione di<br />
Dio. Da Beatrice è poi scaturito il paragone <strong>con</strong> Francesca da Rimini e <strong>con</strong> le altre due<br />
famose donne dantesche, Pia dei Tolomei e Piccarda Donati.<br />
Il bilancio di questi progetti, a parere di tutti i docenti, è pienamente positivo non solo<br />
per le <strong>con</strong>oscenze acquisite in modo critico dagli allievi, ma anche perchè i ragazzi<br />
hanno imparato a lavorare in modo cooperativo e hanno visto meglio valorizzate le<br />
loro attitudini e abilità.<br />
(La slide che apre la presentazione della III D, <strong>con</strong> il titolo e l’indice del percorso svolto dalla classe)<br />
27
Liceo Ginnasio Statale DANTE ALIGHIERI<br />
Istituto Magistrale MARGHERITA DI SAVOIA - Ravenna<br />
http://www.racine.ra.it/lcalighieri/<br />
Docenti: Paola Rossi, Lucia Cortesi<br />
Partecipazione della classe del corso A socio psico pedagogico nel triennio 2007-2008-<br />
2009<br />
Anno 2007<br />
La classe ha ‘lavorato’ intorno alla presenza di <strong>Dante</strong> come ispiratore di romanzi<br />
<strong>con</strong>temporanei. La fi gura del nostro poeta, la sua vita e le sue opere hanno ispirato<br />
nei secoli e <strong>con</strong>tinuano ad essere materia di opere originali, di generi diversi e molto<br />
‘moderni’. Le ragazze hanno letto, recensito e presentato ‘Il circolo <strong>Dante</strong>’ di Mattew<br />
Pearl, che è stato un best seller internazionale. Sempre al genere ‘giallo’ appartengono<br />
i romanzi di Guido Leoni che vedono <strong>Dante</strong> nelle insolite vesti di investigatore nella<br />
Firenze del Trecento.<br />
Anno 2008<br />
In collegamento <strong>con</strong> la tipologia d’esame dell’articolo di giornale e in stretto legame<br />
<strong>con</strong> il tema ‘<strong>Dante</strong> oggi’, senza forzature e cercando di evitare attualizzazioni di<br />
maniera, ma cercando invece una attualità vera e partecipata, le studentesse della<br />
4AP hanno ‘messo in scena’ dei brevi dialoghi, immaginati su panchine o per strada,<br />
in situazioni quotidiane, e svolti <strong>con</strong> tono volutamente colloquiale. Ma la ‘spontaneità’<br />
<strong>con</strong> cui sono state risolte le situazioni non ha coperto la sostanza dei <strong>con</strong>tenuti:<br />
notizie di cronaca di vario genere hanno dato modo di ritrovare in modo del tutto<br />
spontaneo e naturale i riferimenti danteschi. Così la notizia di cronaca dell’omicidio di<br />
Mena, la ragazza bresciana uccisa dal padre, ha allargato il discorso su Pia de’ Tolomei<br />
e su Piccarda; il tema del perdono ha aperto invece un approfondimento su Guido e<br />
Buon<strong>con</strong>te da Montefeltro.<br />
Anno 2009<br />
La classe, diventata ormai quinta, questa volta ha ritrovato <strong>Dante</strong> nella storia del Novecento.<br />
Sullo sfondo, immagini della porta dell’Inferno e dei cancelli di Auschwitz e<br />
un video tratto da ‘Schindler’s list’.<br />
In una atmosfera sospesa si sono raffrontate le letture del Canto di Ulisse dal libro<br />
di Primo Levi ‘Se questo è un uomo’ e delle terzine di <strong>Dante</strong>: alla ricerca del senso<br />
dell’umanità, della sua grandezza e della grandezza della poesia che non muore, che<br />
aiuta a vivere o sopravvivere, che, sola, resta a dare all’uomo la dignità di esistere,<br />
anche nel campo, quando ogni parvenza di umanità sembrava essere morta.<br />
Sono stati lavori e approfondimenti svolti <strong>con</strong> una grande passione; ci hanno lasciato<br />
molto, ci hanno dato molto.<br />
28
Anno Scolastico 2006/2007 classe 1B classico<br />
ROMUALDO E DAMIANO: RIFORMATORI RAVENNATI<br />
Docenti: Domenica Frances<strong>con</strong>i, Antonia Randi, Daniele Morelli<br />
Come Damiano indagò e raccolse le testimonianze orali per narrare<br />
la vita di Romualdo, <strong>noi</strong> oggi abbiamo seguito le tracce storiche,<br />
letterarie ed i<strong>con</strong>ografi che del Santo <strong>con</strong>servate nella Biblioteca<br />
Classense. Damiano, agiografo di Romualdo, ha scritto un testo<br />
suddiviso in 72 capitoli. Il nostro lavoro partito da Ravenna ha seguito<br />
Romualdo e Damiano nei vari spostamenti.<br />
Gli allievi hanno studiato attentamente i rilievi planimetrici dello<br />
stato di fatto dell’eremo di Gamogna nonché gli studi effettuati<br />
per il recupero iniziato nel 1980 a cura di Don Massimo Randi, e<br />
hanno rappresentato grafi camente gli ambienti come potevano<br />
essere in origine, riproponendo in particolare lo SCRIPTORIUM,<br />
-completamente distrutto- che riprendeva sicuramente la tipologia<br />
fontavellaneta. Possiamo affermare che questo approfondimento<br />
ha arricchito gli allievi di una più profonda <strong>con</strong>sapevolezza delle<br />
nostre radici culturali e di quanto Ravenna nei vari secoli sia stata<br />
un importante crocevia di interscambi e apporto di grandi personalità.<br />
Liceo Classico <strong>Dante</strong> Alighieri A.S. 2007/2008 Classe IV EL<br />
“Orribil furon li peccati miei” Purgatorio, canto III v. 121<br />
Docenti : Domenica Frances<strong>con</strong>i, Monica Fabbri<br />
Le ragazze della 4^EL del liceo Classico Alighieri scrivono:<br />
Quest’anno abbiamo iniziato a studiare la se<strong>con</strong>da cantica della Divina Commedia,<br />
che tratta del percorso di <strong>Dante</strong> nel Purgatorio. Il Purgatorio è la dimensione che si<br />
avvicina di più all’animo umano. È una dimensione che apre ogni individuo alla speranza<br />
vera. Attraverso il percorso nel purgatorio, infatti, <strong>Dante</strong> può vedere e toccare<br />
<strong>con</strong> mano il perdono di Dio, che si rifl ette in tutti i personaggi che in<strong>con</strong>tra. Le anime<br />
del purgatorio non sono più legate al particolare che le ha dannate per sempre, ma,<br />
grazie alla misericordia di Dio, pur avendo commesso ‘Orribil’ peccati, hanno avuto la<br />
possibilità di ricominciare dopo essersi pentite in punto di morte.<br />
Il percorso è stato diviso in tre punti: il PECCATO, il PENTIMENTO e la SPERANZA.<br />
A. S. 2007/2008 classe 1B<br />
“Il labirinto dell’ uomo: e quindi uscimmo a riveder le stelle”<br />
Docenti: Domenica Frances<strong>con</strong>i, Antonia Randi<br />
La classe ha elaborato una presentazione dal titolo “Il labirinto dell’uomo: e quindi<br />
uscimmo a riveder le stelle”. Il lavoro svolto inizia dall’analisi di alcuni canti dell’Inferno<br />
e da una discussione sui punti che più hanno colpito gli studenti.<br />
29
Obiettivo della presentazione è l’analisi dei peccati presi in esame già dal Poeta e la<br />
<strong>con</strong>testualizzazione attraverso l’utilizzo di fi lmati, canzoni e situazioni ris<strong>con</strong>trabili<br />
anche oggi. Accompagnati da Paolo e Francesca, e da Ulisse ci siamo avventurati in<br />
un viaggio. Abbiamo parlato dell’inferno di <strong>Dante</strong> ma anche dell’inferno di oggi.<br />
Sono nati paralleli tra la selva oscura e alcuni fatti del 20° secolo.<br />
A. S. 2008/2009 classe 5EL Liceo Classico <strong>Dante</strong> Alighieri<br />
Spene, diss’io è un attender certo della gloria futura<br />
Docenti: Domenica Frances<strong>con</strong>i, Monica Fabbri<br />
La classe, la 5 EL, ha affrontato il tema della speranza nella letteratura italiana e in particolare<br />
nella Divina Commedia. Abbiamo quindi intrapreso un percorso attraverso le tre<br />
cantiche soffermandoci sul XXV canto del Paradiso. Nella fase iniziale del nostro lavoro,<br />
affrontando il tema della speranza, abbiamo pensato di predisporre un questionario<br />
su questo argomento. Il target a cui ci siamo rivolti era diviso in due fasce di età: dai 14<br />
ai 25 e dai 25 in poi. Abbiamo tabulato le risposte ed estratto alcuni dati ricorrenti. Al<br />
giorno d’oggi le speranze in comune sono molte, e decisamente <strong>con</strong>crete: le persone<br />
sperano di avere la salute, una famiglia, un lavoro che li soddisfi , una casa.<br />
A. S. 2008/2009 classe 1B<br />
“<strong>Dante</strong>, i numeri, la bellezza e <strong>noi</strong> – Più che il doppiar degli scacchi s’immilla”<br />
Docenti: Domenica Frances<strong>con</strong>i, Antonia Randi, Elena Tenze<br />
L’universo, la natura, l’uomo: in tutto si possono trovare segni che ci parlano di Dio e<br />
della bellezza che a Lui ci può avvicinare. Siamo partiti <strong>con</strong> grande diffi coltà dai numeri,<br />
dalla leggenda degli scacchi che <strong>Dante</strong> usa per dire il numero degli angeli che<br />
non raddoppia ma s’immilla, dalla bellezza della natura che ci rimanda alla perfezione<br />
individuata nei numeri della sezione aurea e di come nel tempo artisti, pittori, architetti<br />
abbiano cercato di imitarla <strong>con</strong> le loro costruzioni, ma anche da come la natura ci parla<br />
di bellezza in un semplice fi occo di neve o dalla disposizione dei fi ori e delle foglie sul<br />
ramo. Armonia del creato rappresentata <strong>con</strong> la musica, fi no ad arrivare a <strong>noi</strong>: ma cosa<br />
c’è di bello in <strong>noi</strong>? Tutto, non un tutto solo fi sico ma anche e soprattutto interiore.<br />
AS.2008/2009 Classe 3BS Liceo delle Scienze Sociali<br />
“L’angelo diabolico”<br />
Docente: Luca Telò<br />
Il progetto ha preso in questione vari argomenti sia sul piano artistico, culturale e<br />
i<strong>con</strong>ografi co, attraverso raffi gurazioni di codici, di documenti pittorici, stampe colte<br />
e popolari, sculture e per fi nire fumetti e videogames.<br />
Al termine del lavoro svolto si è giunti alla <strong>con</strong>clusione di quanto la raffi gurazione<br />
dantesca di Lucifero non abbia avuto molta fortuna, risentendo dei cambiamenti dovuti<br />
alle diverse interpretazioni nella storia del principe dell’Inferno.<br />
30
A.S. 2009/2010 classe 2B Liceo Classico <strong>Dante</strong> Alighieri di Ravenna<br />
Speriamo che sia femmina Donna m’apparve, sotto verde manto vestita di color di<br />
fi amma viva<br />
Purgatorio XXX, 32-33<br />
Docenti: Domenica Frances<strong>con</strong>i, Antonia Randi<br />
Quando abbiamo letto il titolo di quest’anno, “I’ son Beatrice”, ci siamo lanciati in<br />
una rifl essione sulla donna. Dopo la scelta quasi obbligata di Beatrice e Francesca abbiamo<br />
individuato nel nostro percorso didattico di letteratura una rosa di personaggi<br />
femminili, ciascuno dei quali ci sembrava emblematico di un particolare aspetto della<br />
personalità della donna. Il passo successivo è stato cercare il corrispettivo moderno<br />
di ogni caratteristica, un modello di donna più vicino a <strong>noi</strong> che trasmettesse lo stesso<br />
messaggio. Abbiamo però scelto di inserire questo percorso all’interno di una cornice<br />
più frivola, che ci permettesse di esasperare i caratteri delle fi gure scelte per analizzarle<br />
<strong>con</strong> uno sguardo più ironico ed effi cace.<br />
Liceo Classico <strong>Dante</strong> Alighieri A.S. 2009/2010<br />
È perfetto il mondo dentro agli occhi tuoi<br />
Docenti: Antonia Randi, Domenica Frances<strong>con</strong>i, Monica Fabbri<br />
L’ARTE IN UNO SGUARDO:<br />
Le opere che abbiamo visto attraversano diversi secoli e diversi stili nella storia dell’arte.<br />
Leonardo, Michelangelo, Caravaggio, Domenichino, Jean Jacques Henner, Re<strong>noi</strong>r,<br />
Gauguin, Van Gogh, Catia Chicchi: sono tutti accomunati dalla potenza espressiva<br />
dei loro soggetti.<br />
AMORE ED EROS NELLO SGUARDO<br />
La tradizione antica ha avuto molto cara la questione della vista come veicolo delle<br />
sensazioni e delle passioni. Anche Platone, nel Simposio, espose le proprie teorie<br />
sull’amore, utilizzando il personaggio di Socrate per <strong>con</strong>ferire maggiore credibilità<br />
alle proprie parole.<br />
LA MORTE IN UNO SGARDO: IL MITO DI PERSEO E MEDUSA<br />
DANTE: POESIA E SGUARDO NELLE SUE OPERE<br />
Ne li occhi porta la mia donna Amore …<br />
LO VISO MOSTRA LO COLOR DEL CORE: SGUARDO NELLA PSICOLOGIA<br />
Gli occhi nei sogni sono associati all’interiorità, a ciò che è dietro, che sta dentro, che<br />
va oltre. Sono “specchio dell’anima” per la capacità di rifl ettere sentimenti e stati<br />
d’animo, luce della coscienza e intelligenza; sono per questo legati all’intelletto, alla<br />
sapienza, al logos, alla visione della realtà ed alla sua percezione.<br />
31
Liceo Artistico<br />
PIER LUIGI NERVI - Ravenna<br />
http://www.liceoartistico.ra.it/<br />
Il Liceo Artistico “Pier Luigi Nervi” di Ravenna partecipa dall’anno scolastico 2007/08<br />
al Progetto “<strong>Dante</strong> in rete”, avendo aderito alla domanda di fondo che si erano posti<br />
i colleghi delle altre scuole: <strong>Dante</strong> può essere spiegato in maniera non “scolastica”, in<br />
modo che sia una fonte di piacere per gli studenti?<br />
Anche <strong>noi</strong> ci siamo chiesti se <strong>Dante</strong> è solo un’i<strong>con</strong>a del passato, un’attrattiva per turisti,<br />
o una persona capace ancora oggi di trasmettere sapere e “canoscenza”.<br />
La risposta forse ce la dà il poeta Mario Luzi, per il quale “<strong>Dante</strong> è il più <strong>con</strong>temporaneo<br />
dei poeti”. La nostra ricerca si è indirizzata in tal senso, cercando di rendere attuale,<br />
fruibile e piacevole, per quanto ci è stato possibile, l’opera del poeta, <strong>con</strong>testualizzandolo<br />
nel nostro periodo storico.<br />
Da ciò è scaturito un doppio percorso che ha coinvolto gruppi di allievi di diverse<br />
classi che, orientati da alcuni in<strong>con</strong>tri di lettura tenuti dal dottor Franco Costantini,<br />
bravissimo lettore e “fi nissimo dicitore”, hanno poi trasformato queste rifl essioni in<br />
opere di pittura, scultura e grafi ca, che sono state esposte alla sala Almagià, sede del<br />
Convegno.<br />
Inoltre gli studenti hanno curato l’allestimento scenografi co del palco, sotto la guida<br />
dei proff. Daniele Albatici e Maria Scarpone di Scultura, Stefano Cappelletti e Andrea<br />
Tampieri di Pittura, Cinzia Valletta di Grafi ca.<br />
Parallelamente a questo aspetto è stato creato un percorso musicale, basato su alcune<br />
precedenti esperienze realizzate da un docente <strong>con</strong> gruppi di studenti e studentesse di<br />
varie classi. Si è rappresentato un mini show che vedeva l’alternarsi di letture di brani<br />
danteschi da parte di Franco Costantini a canzoni e musiche composte dal prof Daniele<br />
Albatici, in parte originali, in parte basate su testi tratti da vari canti della Divina<br />
Commedia. Queste canzoni erano cantate e suonate, oltre che dal prof, da un gruppo<br />
di allievi e allieve interclasse, che hanno anche curato le coreografi e e l’allestimento<br />
dei balli di accompagnamento.<br />
Nell’anno successivo, 2008/2009, si è progettata una performance più elaborata che ha<br />
visto lo sviluppo di un percorso di carattere teatrale e musicale, in pratica un piccolo<br />
Musical, dedicato, come il titolo scelto dalla rassegna, “Alla ricerca dell’io perduto”.<br />
Il prof. Paolo Taroni, docente di lettere e fi losofi a, si è occupato della sceneggiatura,<br />
e ha costruito un “cammino” attraverso alcuni dei più celebri passi delle tre cantiche<br />
della Divina Commedia.<br />
Si alternavano testi recitati dagli allievi della <strong>scuola</strong> e brani poetici, musicati da Daniele<br />
Albatici, suonati e cantati da docenti e studenti. Queste canzoni inedite, basate su testi<br />
32
di <strong>Dante</strong> (tra cui vogliamo ricordare il V canto dell’Inferno “Paolo e Francesca” e il<br />
XXVIII canto del Purgatorio “Il Paradiso Terrestre”, realizzato <strong>con</strong> uno strepitoso ballo<br />
“latin”) si intercalavano <strong>con</strong> brevi accenni musicali di canzoni estremamente note di<br />
Bob Marley, Bob Dylan, e John Lennon.<br />
Le diverse canzoni venivano ballate da allieve e allievi del Liceo, aiutate nell’allestimento<br />
dei balli dalle professoresse Raffaella Gentili e Maria Rita Servadei, oltre che<br />
dal tecnico della <strong>scuola</strong> Edoardo Sebastiani. I musicisti erano Daniele Albatici alla voce<br />
e chitarra, il prof. Paolo Taroni alle tastiere e il prof. Lorenzo Zaganelli al basso, Luca<br />
Blasco alle percussioni ed Elena Merolla voce solista.<br />
Contemporaneamente altri gruppi di studenti realizzavano opere di pittura, scultura e<br />
grafi ca inerenti al tema, sotto la guida dei docenti Daniele Albatici e Maria Scarpone<br />
di Scultura, Stefano Cappelletti, Massimiliano Pradarelli e Andrea Tampieri di Pittura,<br />
Cinzia Valletta di Grafi ca. Questi lavori sono stati esposti al Teatro Almagià in occasione<br />
del Convegno, che ha ospitato le scenografi e curate dallo stesso gruppo.<br />
Lo spettacolo ha riscosso un buon successo, ed è stato replicato per la festa di fi ne anno<br />
scolastico del Liceo Artistico, il venerdì sera 5 giugno 2009 in piazza San Francesco, <strong>con</strong><br />
una buona partecipazione della cittadinanza.<br />
Nell’anno scolastico, 2009/2010, il Liceo Artistico ha realizzato, in una classe prima, un<br />
Progetto dedicato alla Musica e alla Danza. Pertanto, nel nuovo spettacolo su <strong>Dante</strong><br />
sono state coinvolte anche questa e altre classi del biennio. Naturalmente, la minore<br />
“esperienza” degli allievi, in fatto di recitazione e attività artistiche, e il desiderio di<br />
rinnovarsi hanno portato a una rielaborazione dello spettacolo.<br />
Il tema essendo “I’ son Beatrice”, la sua fi gura è stata scelta come emblema della fi gura<br />
della donna nella poesia e come spunto per parlare dell’amore e della <strong>con</strong>dizione<br />
della donna nel passare dei secoli. È stato quindi progettato un percorso musicale e<br />
coreutico attraverso alcune differenti fi gure femminili presenti nella poesia italiana,<br />
da <strong>Dante</strong> e Petrarca, fi no a Leopardi, Campana e Montale, passando anche per alcuni<br />
testi sacri, come un brano del Cantico dei cantici. Tutti i pezzi sono stati musicati, <strong>con</strong><br />
melodie inedite, da Daniele Albatici che è stato anche il curatore artistico dell’intero<br />
spettacolo.<br />
Il fi lo <strong>con</strong>duttore della fi gura femminile nella poesia si è così sviluppato in una serie di<br />
pezzi suonati, cantati e ballati da docenti e allievi del Liceo. Hanno suonato: Lorenzo<br />
Zaganelli al basso, Paolo Taroni alle tastiere e Daniele Albatici alle chitarre e voce.<br />
Dopo la rappresentazione a febbraio 2010 al Teatro Almagià, questo spettacolo è<br />
stato replicato anche in marzo, per la festa della donna, presso la sala della Parrocchia<br />
dei Santi Simone e Giuda di Ravenna e ancora per la festa di fi ne anno scolastico del<br />
Liceo Artistico.<br />
Pensiamo che questo approccio alla poesia possa essere una buona strada per stimolare<br />
gli allievi alla <strong>con</strong>oscenza e all’amore per importanti testi poetici della letteratura che<br />
33
vengono assimilati, imparati a memoria, e collegati <strong>con</strong> altre discipline artistiche senza<br />
fatica, ma <strong>con</strong> l’impegno motivato dal divertimento.<br />
Naturalmente, non si tratta di una modalità didattica sostitutiva della regolare programmazione<br />
disciplinare, ma di attività creative e gratifi canti per allievi e docenti<br />
che si mettono in gioco e lavorano insieme nella produzione e realizzazione di un<br />
percorso che, siamo <strong>con</strong>vinti, può dare ottimi spunti alla rifl essione, allo studio e alla<br />
crescita degli uni e degli altri, molto più di tante “reprimende” e campagne <strong>con</strong>tro i<br />
tanti fenomeni negativi della società <strong>con</strong>temporanea.<br />
In sostanza, per renderla breve, <strong>Dante</strong> si è rivelato davvero un <strong>con</strong>temporaneo.<br />
34<br />
Sala Almagià - Convegno didattito 2008/2009
Istituto Tecnico Scientifi co<br />
RUSSELL-NEWTON - Scandicci (FI)<br />
http://www.russell-newton.it/<br />
Liceo Artistico Statale<br />
LEON BATTISTA ALBERTI - Firenze<br />
http://www.liceoartisticofi .it/<br />
Con gli occhi di <strong>Dante</strong><br />
Le diverse esperienze didattiche messe in atto tra il 2004 e il 2009 dall’ Istituto Tecnico<br />
Scientifi co Russell-Newton di Scandicci (Fi) e dal Liceo Artistico Statale “Leon Battista<br />
Alberti” di Firenze, hanno seguito come metodologia del lavoro, <strong>con</strong>cordato tra docenti<br />
e alunni, l’approccio interdisciplinare che ha visto lo studio delle fonti i<strong>con</strong>ografi che,<br />
letterarie e bibliografi che, l’analisi diretta e la riproduzione di manufatti, come disegni,<br />
modelli ricostruttivi, riproduzione pittorica di opere d’arte.<br />
I lavori degli studenti sono stati presentati in pubblico a più riprese negli anni 2004-<br />
2007 a Ravenna, Firenze (<strong>con</strong> due mostre nei Chiostri di Santa Croce) ed hanno trovato<br />
un punto di sintesi nella pubblicazione del volume dal titolo «Con gli occhi di <strong>Dante</strong>»,<br />
Vol. 1 Saggi, Vol. 2 Atlante; a cura di Sergio Corsucci e Marco Frati, prefazione di Mario<br />
Luzi, Ennio Antonelli, Antonio Paolucci, Firenze, 2009.<br />
Il progetto coordinato dal prof. Sergio Corsucci, nasce dalla decisione di studiare il rapporto<br />
fra <strong>Dante</strong> e Firenze che deriva dall’urgenza di <strong>con</strong>durre gli alunni su un terreno<br />
caro agli insegnanti: è questa infatti l’unica modalità che <strong>con</strong>sente di coinvolgere nella<br />
didattica i giovani, fi no ad appassionarli; perché, altrimenti, essi dovrebbero occuparsi<br />
di eventi e manufatti di sette secoli fa?<br />
Naturalmente, ai docenti è spettato il gradito compito di aprire varchi storico-critici,<br />
inquadrando i singoli manufatti nel più ampio orizzonte della storia della città,<br />
dell’architettura e dell’arte, cercando di mantenere aggiornata la strumentazione<br />
d’indagine e di comunicazione dei risultati della ricerca. Agli alunni, invece, è stato<br />
proposto un percorso di scoperta del proprio territorio <strong>con</strong> il fi ltro storico-culturale<br />
della Commedia.<br />
Ne risulta un interessante itinerario storico-artistico nella Firenze di <strong>Dante</strong> (e in altri<br />
luoghi danteschi) che permette a volte di far luce su alcuni aspetti dell’opera del poeta<br />
fi orentino proprio nel raffronto <strong>con</strong> la vita quotidiana della sua città (e in questo senso<br />
il titolo «Con gli occhi di <strong>Dante</strong> » assume forse una <strong>con</strong>notazione anche più profonda<br />
dell’iniziale intenzione del progetto).<br />
Alcune letture o <strong>con</strong>siderazioni critiche, a cui si è arrivati dopo un <strong>con</strong>tinuo rapporto<br />
<strong>con</strong> le opere, ha portato anche a nuovi ed inediti <strong>con</strong>tributi, che hanno raccolto vivo<br />
35
interesse anche tra un pubblico più ampio di quello strettamente scolastico; un esempio<br />
è l’accostamento della terzina<br />
36<br />
Paradiso XXXIII (1-3)<br />
«Vergine madre, fi glia del tuo fi glio<br />
umile e alta più che creatura,<br />
termine fi sso d’eterno <strong>con</strong>siglio»<br />
all’i<strong>con</strong>ografi a della Dormitio Virginis scolpita da Arnolfo di Cambio sulla facciata<br />
della nuova Cattedrale di Santa Maria del Fiore, costruita proprio negli anni a ridosso<br />
dell’esilio dantesco e dunque della sua più piena partecipazione alla vita politica della<br />
città (l’accostamento fra il noto passo del Paradiso e l’i<strong>con</strong>ografi a mariana era già<br />
stato proposto da Carlo Ossola ma ri<strong>con</strong>dotto ad altri periodi artistici, come i mosaici<br />
bizantini, o ad opere di Iacopo Torriti, Duccio di Boninsegna; cfr. Ossola, <strong>Dante</strong> cantò<br />
i mosaici, in «Il Sole 24 Ore» del 15 febbraio 2004).<br />
Altre <strong>con</strong>siderazioni sono scaturite dalla comparazione della Commedia ad opere <strong>con</strong>osciute<br />
dal Sommo Poeta: questi versi (Purgatorio. X, 34-45) non possono non far venire<br />
alla mente le formelle <strong>con</strong> l’Annunciazione nei pulpiti di Nicola e Giovanni Pisano, o<br />
l’Annunciazione del Victoria and Albert Museum di Londra, della quale <strong>Dante</strong> doveva<br />
essere a <strong>con</strong>oscenza, come ri<strong>con</strong>osciuto dalla critica più recente che l’ha attribuita ad<br />
Arnolfo; la sua collocazione doveva essere infatti per una chiesa fi orentina, se non per<br />
la stessa Cattedrale. In queste opere l’Angelo sembra parlare a Maria in quella assoluta<br />
evidenza che include, oltre alla vista, anche gli altri sensi; sembra, cioè, di udire i<br />
suoni, di sentire gli odori, di percepire i movimenti che scaturis<strong>con</strong>o da un corpo vivo<br />
<strong>con</strong> un cuore non più di pietra.<br />
Per quanto riguarda la stessa costruzione poetica della Commedia, questa può essere<br />
interpretata come mimesi del “tempio del suo voto”, cioè la stupenda “cattedrale”<br />
del Paradiso che si presenta agli occhi del poeta-pellegrino, come approdo (di chi si<br />
trova ora nella sua casa) di tutta una vita, e di una lunga fatica artistica: ed è proprio<br />
lo spazio interno del Battistero fi orentino, il “Bel San Giovanni” a rendere ugualmente<br />
una visione paradisiaca e festosa per le sue dimensioni, per l’eccezionale vastità della<br />
cupola (cfr. Paradiso XXX, 118-120), <strong>con</strong> i mosaici che ne ricoprono la superfi cie, <strong>con</strong><br />
le storie che rappresentano l’Antico e il Nuovo Testamento, il Cristo Giudice al centro<br />
<strong>con</strong> ai suoi piedi i corpi dei risorti che appaiono il giorno del Giudizio, fi no ad arrivare<br />
alla sommità dell’oculo della lanterna, <strong>con</strong> le grandi fi gure di Cristo fra le nove<br />
gerarchie angeliche e i motivi fl oreali <strong>con</strong> cui la decorazione termina (cfr. Paradiso<br />
XXXI, 46-48).
Liceo delle Scienze Umane<br />
CARLO MONTANARI - Verona<br />
http://www.liceomontanari.it/<br />
Classi III Gp – III As<br />
Liceo Scientifi co<br />
GALILEO GALILEI - Verona<br />
http://www.galileivr.it/<br />
Classe III C<br />
Anno scolastico 2004/05 Convegno “ <strong>Dante</strong> poeta dell’esilio ”<br />
Docenti: Carlo Bortolozzo, Cristina Galvani, Stefanella Raule<br />
Attraverso il lavoro svolto, gli studenti<br />
di Verona hanno voluto rendere<br />
omaggio a <strong>Dante</strong>, nella <strong>con</strong>vinzione<br />
che la sua originalità, sebbene legata<br />
a tecniche metriche e stilistiche non<br />
sempre accessibili agli alunni, sia<br />
devvero unica.<br />
Le sue opere hanno ancora la capacità<br />
di stupire e meravigliare proprio<br />
perché la sua non è semplicemente<br />
un’opera d’arte a livello culturaleletterario,<br />
ma anche un tentativo di<br />
tramandare il vero <strong>con</strong>cetto di arte,<br />
percepita come simbolo di cultura<br />
e autentica bellezza, interpretabile<br />
sul piano moderno come una sorta<br />
di sfera sentimentale e rifl essiva che<br />
forma in tutti <strong>noi</strong> “ali di poeta”.<br />
Spesso ci siamo chiesti quali siano<br />
gli aspetti di attualità che rendono<br />
proponibile ai giovani lettori di oggi<br />
una figura come quella di <strong>Dante</strong><br />
Alighieri. Gli studenti di Verona li<br />
hanno individuati, in primis nella<br />
sua biografi a.<br />
Uomo di letteratura, ma anche di<br />
Verona - Statua di <strong>Dante</strong><br />
37
impegno politico, ha avuto la forza<br />
di affrontare le traversie più diverse;<br />
di restare sempre fedele agli amici;<br />
di accettare l’esilio senza mai cedere<br />
a compromessi; di trasformare la<br />
propria esistenza in un <strong>con</strong>tinuo<br />
pellegrinaggio da una all’altra delle<br />
corti italiane, dimostrando sulla<br />
propria pelle la drammaticità della<br />
<strong>con</strong>dizione storica dell’Italia nel Trecento.<br />
A questo interesse ha piegato<br />
anche l’attività letteraria: senza di<br />
esso non sarebbero comprensibili<br />
non solo la Commedìa e il De Monarchia,<br />
ma neppure il Convivio, il<br />
De Vulgari eloquentia e la storia<br />
d’amore per Beatrice.<br />
Gli studenti del Liceo delle Scienze<br />
umane “Montanari”, classi III<br />
Gp-As hanno trattato i seguenti<br />
Verona - Statua di Cangrande della Scala<br />
argomenti:<br />
- la vita sociale, le arti fi gurative, la musica e la cultura, i luoghi, i personaggi e l’aspetto<br />
di Verona ai tempi di <strong>Dante</strong> e della corte Scaligera;<br />
- <strong>Dante</strong> nella sua Verona: a S.Elena tra acqua e terra;<br />
- De Divina progenie: i discendenti di <strong>Dante</strong> e la fusione di due casati.<br />
Il Liceo Scientifi co “Galvani”, classe III C, ha approfondito l’esperienza dell’esilio nelle<br />
opere minori del Sommo Poeta e l’esilio di <strong>Dante</strong> nella Commedia, evidenziandone<br />
le occorrenze lessicali.<br />
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Liceo Scientifi co<br />
ANTONIO PACINOTTI - La Spezia<br />
http://www.liceopacinotti.it/<br />
Docenti: Donatella Sergiampietri, Bruna Pivetta, Bianca Facco<br />
Classi: III D - IV F - IV G<br />
DANTE IN LUNIGIANA<br />
Nel 2006, settimo centenario della permanenza di <strong>Dante</strong> in Lunigiana, la nostra <strong>scuola</strong><br />
ha aderito al progetto <strong>con</strong> una iniziativa che si è rivelata interessante e coinvolgente:<br />
tre classi hanno realizzato un video recandosi rispettivamente a Mulazzo, a Castelnuovo<br />
Magra e al castello della Brina.<br />
Mulazzo è un piccolo comune in<br />
provincia di Massa Carrara, un tempo<br />
feudo della famiglia Malaspina,<br />
il cui ramo ghibellino, detto dello<br />
Spino Secco, ospitò <strong>Dante</strong> esule<br />
da Firenze. La presenza di <strong>Dante</strong> è<br />
attestata in Lunigiana in occasione<br />
della pace di Castelnuovo, siglata<br />
nell’ottobre del 1306.<br />
A Mulazzo il poeta soggiornò<br />
nella fortezza di cui oggi rimane<br />
solo un rudere di torre esagonale,<br />
detta appunto “Torre di <strong>Dante</strong>”,<br />
che <strong>con</strong> molta probabilità, al tempo,<br />
raggiungeva circa i 30 metri<br />
di altezza.<br />
La degenerazione politica fu il<br />
“punto dolens” nella storia personale<br />
di <strong>Dante</strong>: l’esilio lo pose nella<br />
<strong>con</strong>dizione drammatica e delusa<br />
del perdente, ma al tempo stesso<br />
gli diede <strong>con</strong>sapevolezza della sua<br />
moralità e grandezza, al punto di<br />
farsi portavoce della restaurazione<br />
politica e morale di un mondo<br />
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corrotto.<br />
Ed a Mulazzo è iniziato il<br />
percorso sulle tracce di <strong>Dante</strong>,<br />
l’esule che nel canto ottavo<br />
del Purgatorio elogia il casato<br />
dei Malaspina, tra i pochi a<br />
potersi fregiare “del pregio<br />
della borsa e della spada”,<br />
come ringraziamento “a posteriori”<br />
dell’ospitalità che gli<br />
diedero.<br />
Il 6 ottobre 1306, di prima mattina nell’antica piazza della Calcandola, oggi piazza<br />
Matteotti, a Sarzana, <strong>Dante</strong> riceve da Franceschino Malaspina alla presenza del notaio<br />
Ser Giovanni di Parente di Stupio e testimoni una procura plenipotenziaria che gli <strong>con</strong>sentirà,<br />
soltanto poche ore dopo, di <strong>con</strong>cludere nel palazzo dei vescovi di Castelnuovo<br />
Magra, ospite dell’alto prelato Antonio da Camilla, il trattato che avrebbe fi nalmente<br />
sancito la pace tra il ghibellinismo malaspiniano e la curia lunense. In riferimento a<br />
questo fatto storico i ragazzi hanno ripercorso la via seguita da <strong>Dante</strong> fi no alla piazza<br />
della Quercia in Castelnuovo, dove permangono i resti del castello vescovile e dove<br />
due targhe, una del 1906 e l’altra del 2006, ricordano l’evento. Successivamente, presso<br />
l’archivio della Spezia, sono stati visionati i documenti originali del trattato. I ragazzi<br />
hanno apprezzato questo <strong>con</strong>tatto diretto e la verifi ca “sul campo” di testimonianze<br />
storiche.<br />
Il castello della Brina, lungo la via Francigena, tra Ponzano e Sarzana, fu oggetto di<br />
<strong>con</strong>tesa tra i Malaspina e il vescovo di Luni e viene citato nella famosa pace di Castel<br />
nuovo. Scavi archeologici, tuttora in corso, hanno portato alla luce buche, resti di<br />
muri e colonne, materiali vari appartenenti ad epoche successive a partire dalla tarda<br />
antichità. Ma soprattutto interessanti sono i resti di una torre cilindrica, abbattuta nel<br />
sec. XIV <strong>con</strong> la tecnica medievale della “mina”: asportazione di blocchi da un fi anco,<br />
puntellamento e riempimento <strong>con</strong> materiale infi ammabile, collasso della torre nella<br />
direzione voluta una volta appiccato il fuoco. Sulle orme di <strong>Dante</strong> abbiamo percorso il<br />
sentiero sino alla cima del colle, che nell’ultimo tratto ci ha richiamato le ripide salite<br />
del Purgatorio. E’ stata gradita ai ragazzi questa escursione nella storia e nell’ambiente,<br />
particolarmente splendido, alla scoperta di tesori vicini a <strong>noi</strong>, solitamente trascurati.<br />
Il video, realizzato <strong>con</strong> impegno ed entusiasmo, viene tuttora utilizzato a <strong>scuola</strong><br />
nell’attività didattica come invito alla <strong>con</strong>oscenza di <strong>Dante</strong> e come stimolo a trovare,<br />
attraverso un’esperienza nel presente, le tracce del passato.<br />
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Istituto d’Istruzione Superiore<br />
GIUSEPPE VERONESE - Chioggia<br />
http://www.giuseppeveronese.it/<br />
Classe 3 B Liceo Socio Psico Pedagogico<br />
a.s. 2007/2008<br />
Docente: Mario Frizziero<br />
Se è il soggetto che ti ricorda il quadro (tratto da esso) il quadro non vive<br />
Che il quadro ti ricordi il soggetto ti riporti donde poter rivivere la creazione del<br />
quadro<br />
(W. Congdon, 1948)<br />
Purgatorio, canto I<br />
ovvero<br />
A vedere l’alba <strong>con</strong> <strong>Dante</strong><br />
Leggere, nel senso pieno del termine, è una forma di partecipazione al testo, una<br />
partecipazione che spesso, nella pratica didattica, è mortifi cata per vari motivi.<br />
Il senso del lavoro svolto, <strong>con</strong> riferimento al canto I del Purgatorio, è stato dunque<br />
quello di dare la possibilità a dei giovani lettori di partecipare al testo dantesco, sperimentando<br />
la relazione che esso intrattiene <strong>con</strong> dei dati di realtà a <strong>noi</strong> familiari.<br />
In pratica le azioni didattiche sono state le seguenti:<br />
1. Lettura e comprensione dei testi compiuta in classe<br />
2. Uscita a vedere l’alba e <strong>con</strong>testuale recitazione del I del Purgatorio<br />
3. Selezione della documentazione fotografi ca e produzione di un video, realizzato<br />
<strong>con</strong> la combinazione di immagini, testo e musiche, il tutto preceduto da un breve<br />
commento, qui di seguito riportato.<br />
Il Purgatorio si trova tra Inferno e Paradiso; sulla sua sommità risplende il Paradiso<br />
terrestre, il luogo fatto per proprio de l’umana spece (Par, I, 57).<br />
Se l’Inferno è il luogo dell’infra-umano, del degrado umano, se il Paradiso è il luogo<br />
dell’oltre-umano, del ‘trasumanar’, il Purgatorio è il luogo in cui avviene la ri<strong>con</strong>quista<br />
dell’umano: innanzitutto della libertà, libertà va cercando (Purg. I, 71), e quindi<br />
dell’amore: l’in<strong>con</strong>tro di <strong>Dante</strong> <strong>con</strong> Beatrice riaccade proprio in questa cantica.<br />
Tra due luoghi eterni, il Purgatorio è l’unico in cui il tempo esista. E il tempo è strettamente<br />
<strong>con</strong>nesso alla vita dell’uomo come cammino e come viaggio.<br />
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Il tempo e il viaggio dell’uomo sono segnati dall’alternanza luce-buio, nei suoi aspetti<br />
naturali, ma anche nei suoi signifi cati simbolici: il cielo è orientamento naturale al<br />
cammino dell’uomo, ma il cielo è anche riferimento all’origine e al destino dell’uomo,<br />
all’amor che muove il sole e le altre stelle (Par. XXXIII, 145).<br />
In Purgatorio è dunque determinante la presenza del sole e delle stelle, e quindi della<br />
luce e dei colori, ma anche dell’acqua e della vegetazione.<br />
Il I canto del Purgatorio <strong>con</strong>tiene una prima rappresentazione di questi elementi, che<br />
tramano tutto il testo dantesco.<br />
Questi elementi, presenti pure nella nostra quotidianità, <strong>noi</strong> abbiamo voluto vedere<br />
attraverso gli occhi di <strong>Dante</strong>: l’alba del 24 gennaio 2008, attraverso l’alba del giorno<br />
di Pasqua del 1300.<br />
24 gennaio 2008. Sul litorale di Sottomarina (Ve)<br />
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Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri<br />
ALFREDO ORIANI - Faenza<br />
http://www.itcgoriani.it/<br />
Docente: Claudia Chiarini<br />
Classe 3B corso Erica<br />
“Parla anche a <strong>noi</strong>, giovani di oggi, Beatrice?”<br />
Questa fi gura femminile<br />
può ancora incuriosire,<br />
stupire, insomma<br />
parlare alla sensibilità<br />
dei lettori dei nostri<br />
giorni?<br />
Le donne sono ancora<br />
oggi degli angeli? Sono<br />
rappresentate in questo<br />
modo?<br />
Ci siamo rivolti alle fi gure<br />
femminili che abitano<br />
il mondo delle fantasie,<br />
<strong>con</strong>divise dal grande<br />
pubblico della canzone<br />
italiana, e abbiamo tentato un <strong>con</strong>fronto tra la creatura angelica della poesia dantesca<br />
e alcune di queste protagoniste .<br />
Un testo che ci può permettere di valutare la distanza tra il passato della letteratura<br />
e il presente della canzone d’autore è “Sally” di Vasco Rossi.<br />
Compare un motivo che ha un sapore antico in questa canzone celeberrima: l’in<strong>con</strong>tro<br />
<strong>con</strong> la protagonista femminile è lungo una strada, come nel sonetto dantesco, ma è<br />
scomparsa l’atmosfera rarefatta in cui avveniva l’apparizione di Beatrice .<br />
Diversa è poi la stoffa di cui son fatte le due creature.<br />
Sally non è un angelo sceso sulla terra ma una donna ferita dalla vita (“Sally ha patito<br />
troppo”), che sembra aver perduto entusiasmi e sogni (“sono lontani quei momenti...e<br />
si potevano mangiare anche le fragole”).<br />
Non c’è meraviglia al suo passaggio né reverenza (“tutta la gente corre a casa davanti<br />
alle televisioni”)e il suo camminare è piuttosto un vagabondare senza meta: essa<br />
sembra aver perduto la “diritta via”, forse a causa di una ricerca d’amore che è stata<br />
fraintesa e mal giudicata da persone dal cuore arido, pronte al giudizio moralistico,<br />
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senza appello (“è stata punita per ogni sua distrazione o debolezza per ogni candida<br />
carezza”).<br />
Eppure l’esperienza di Sally non è stata vana: qualcosa resta; l’esistenza pur nel dolore<br />
e nell’apparente insensatezza <strong>con</strong>serva un signifi cato, non facile da defi nire ma bello<br />
(“ affrontare i sensi di colpa e cancellarli da questo viaggio”) e questa bellezza (“senti<br />
che bel rumore”) riscatta la sofferenza e i rimorsi degli errori passati (“forse qualcosa<br />
si è salvato”), dà loro dignità.<br />
Anche la donna dunque che ha sbagliato può <strong>con</strong>tribuire al riscatto morale, può essere<br />
tramite tra l’uomo, che ha cuore e non giudica, e una verità superiore così come la creatura<br />
celeste della Vita nova era messaggera della Buona Novella . Però la <strong>con</strong>oscenza<br />
a cui si giunge ai tempi nostri non ha più in Dio la sua garanzia, è l’esito di un percorso<br />
fatto dall’uomo che<br />
cammina in solitudine<br />
lungo le vie del<br />
mondo.<br />
I gusti attuali sono<br />
cambiati: oggi le donne<br />
possono ancora essere<br />
angeli e prendere<br />
per mano ma le piume<br />
delle loro ali si sono<br />
gualcite.<br />
L’adolescente di “Alba<br />
chiara”ci è sembrata<br />
più simile all’angiola<br />
giovanissima del prosimetro<br />
dantesco per<br />
quel suo ritrarsi <strong>con</strong> pudore dallo sguardo altrui, anche se, chiusa nella sua stanza,<br />
essa si affaccia al mistero del sesso, a cui pare essere invece lontano il personaggio<br />
della Vita nuova.<br />
Eppure la visione del Poeta, “partito da le genti”, nel “solingo luogo” di una sua<br />
camera ci ha colpito e fatto pensare che, comunque, la forza dei sentimenti resta al<br />
centro dell’esperienza umana, in ogni epoca.<br />
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Liceo Scientifi co Statale<br />
GIORDANO BRUNO - Mestre - Venezia<br />
http://www.liceobruno.it/liceo/<br />
Docenti: Fiammetta Galletta, Monica Boscaro<br />
Anno Scolastico 2009/2010<br />
Classi IV D – IV I<br />
Gli alunni delle classi IV D e IV I hanno aderito <strong>con</strong> entusiasmo al Progetto <strong>Dante</strong> in<br />
rete, elaborando due approfondimenti mirati a descrivere la fi gura storico-letteraria<br />
della Beatrice “classica” e a <strong>con</strong>frontarla <strong>con</strong> quella della donna moderna, mettendo<br />
anche in risalto la <strong>con</strong>dizione femminile della donna medievale e l’evoluzione del<br />
rapporto uomo-donna dal Medioevo a oggi.<br />
“<strong>Dante</strong> e Beatrice. La candida passione nel fatale andare. Come cambia l’amore dal<br />
Medioevo a oggi”<br />
Il lavoro presentato dai ragazzi della IV D è stato strutturato in modo da sottolineare<br />
gli aspetti seguenti:<br />
- Beatrice “ beata ”;<br />
- la donna oggi;<br />
- il rapporto <strong>Dante</strong> - Beatrice e la relazione uomo - donna;<br />
- l’evoluzione dei mezzi di comunicazione nelle relazioni affettive dal Medioevo a<br />
oggi.<br />
Se nella Vita Nuova Beatrice era stata fi gura Virginis per il solo <strong>Dante</strong>, nella Commedia<br />
diventa modello di santità “al femminile”. Per <strong>Dante</strong> uomo Beatrice è stata stimolo<br />
per l’introspezione spirituale e per <strong>Dante</strong> poeta fonte di ispirazione letteraria. E oggi<br />
che ruolo interpreta la donna nella società e, soprattutto per l’uomo, che valore essa<br />
riveste? Possiamo o no defi nirla come una “nuova Beatrice”?<br />
Si pone, inoltre, un altro interrogativo: oggi l’amore non è più cortese?<br />
Come <strong>Dante</strong> e gli stilnovisti, anche oggi, bisognerebbe recuperare e riscoprire nei <strong>con</strong>fronti<br />
della donna la cortesia e gli atteggiamenti di lode. Un crescente numero di donne<br />
vive ancora oggi la stessa <strong>con</strong>dizione drammatica delle fi gure dantesche di Francesca e<br />
Pia, diventate famose proprio per la loro fi ne violenta. Infatti sono entrambe legate a<br />
un marito violento e sono infelici nonostante abbiano poi un atteggiamento differente<br />
nel loro modo di reagire: Francesca segue il vero amore <strong>con</strong>tro tutti e tutto, andando<br />
verso una morte quasi certa, ma non si pentirà mai delle sue azioni; mentre Pia dei<br />
Tolomei soffre in silenzio, assume un tono recriminatorio verso il suo uccisore, sembra<br />
infastidita dal fatto che prima questi la prese come sposa e successivamente la uccise.<br />
L’atteggiamento di Pia nel rac<strong>con</strong>tare la propria storia a <strong>Dante</strong> è distaccato e freddo,<br />
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come a sottolineare il suo completo distacco dalla vita e dal mondo terreno; è l’unica<br />
anima nel canto V del Purgatorio, tuttavia, dalla quale traspare un velo di cortesia,<br />
in quanto chiede al poeta il favore di ricordarla in terra solo dopo essersi riposato dal<br />
lungo viaggio. Tuttora è questo l’atteggiamento di distacco e di paura delle donne<br />
soggette a violenze ed abusi che spesso <strong>con</strong>tinuano a soffrire in silenzio senza riuscire<br />
a trovare la forza necessaria per denunciare le violenze subite.<br />
“I’ son Beatrice… Ma chi era Bice?”<br />
Il lavoro presentato dai ragazzi della IV I è stato strutturato in modo da sottolineare<br />
gli aspetti seguenti:<br />
la biografi a di Beatrice;<br />
la <strong>con</strong>siderazione etico - religiosa della donna;<br />
l’educazione delle donne nel Medioevo;<br />
il matrimonio;<br />
il parto;<br />
l’ amor cortese.<br />
In base alla gerarchia di valori se<strong>con</strong>do i Padri della Chiesa la donna poteva essere<br />
vergine, vedova o madre di famiglia.<br />
La visione della donna e dell’amore nella letteratura delle origini si <strong>con</strong>fi gurava se<strong>con</strong>do<br />
lo schema seguente dell’amor cortese:<br />
la donna amata dal poeta era un’aristocratica o moglie del signore del feudo;<br />
l’uomo era totalmente sottomesso all’amata;<br />
l’amante era dotato di virtù laiche come la magnanimità, la cortesia che esprime<br />
nel servizio d’amore verso la donna;<br />
l’innamorato prestava omaggio alla donna che, in pegno del suo amore, gli <strong>con</strong>cedeva<br />
un dono che poteva essere un anello o un bacio.<br />
la donna veniva indicata <strong>con</strong> uno pseudonimo (senhal)<br />
la fi n’amor si collocava al di fuori del matrimonio.<br />
Lo specifi co letterario, poi, del “dolce stil novo” sviluppava una <strong>con</strong>cezione della donna<br />
come protagonista assoluta, lodata per le sue qualità spirituali e non per quelle fi siche.<br />
Era una donna angelo, era il tramite tra uomo e Dio, infatti veniva angelicata. Ella<br />
svolgeva un’azione salvifi ca, era in grado <strong>con</strong> il saluto di donare la salute all’uomo,<br />
quella dell’anima, non del corpo. Di fatto in ambito quotidiano la donna godeva di ben<br />
altra <strong>con</strong>siderazione. Infatti soprattutto nella sfera casalinga era <strong>con</strong>siderata né più né<br />
meno della semplice custode della casa e il mezzo per garantire la discendenza.<br />
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Istituto Superiore di Studi Musicali<br />
GIUSEPPE VERDI - Ravenna<br />
http://www.istitutoverdi.ra.it/index.asp?IDpage=1<br />
L’Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Verdi” di Ravenna ha partecipato per la prima<br />
volta al progetto “<strong>Dante</strong> in rete” nell’anno scolastico 2009/10.<br />
Il <strong>con</strong>tributo artistico si è articolato in tre momenti musicali distinti per luogo e repertorio.<br />
Il primo momento si è svolto presso la tomba del Poeta dove l’Ensemble Strumentale<br />
di Fiati, sotto la guida del M°. Vanni Montanari, ha eseguito una suite tratta dalle<br />
antiche danze di F. Farkas.<br />
Il se<strong>con</strong>do, nella chiesa di S. Francesco, ha visto protagonista l’Orchestra d’Archi e i<br />
solisti Cecilia Mugnai (oboe) e Valeria Magnani (Violino), musiche di T. Albinoni e A.<br />
Vivalidi.<br />
Il terzo ed ultimo si è svolto all’Almagià dove l’Orchestra Sinfonica dell’Istituto e la viola<br />
solista di Giampaolo Valpiani dirette dal M° Marco Titotto hanno eseguito musiche di<br />
J. S. Bach e E. Morri<strong>con</strong>e.<br />
La selezione musicale ha avuto la fi nalità di fornire una guida attraverso la quale aprire<br />
la mente verso un mondo immaginario e indefi nito.<br />
Prof. Franco Perfetti<br />
Direttore dell’Istituto Superiore<br />
di Studi Musicali “G. Verdi” Ravenna<br />
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