il-giustiziere-lafabbricadeimostri

Major Tom ha detto...
Lucignolo potrebbe anche non essere colui che ha materialmente acquistati il dominio, che
però è comunque uno almeno vicino all'agerif, da quello che dice la Stampa.
Ma cosa importa? adesso però bisognerà che gli inquirenti facciano chiarezza sul fatto che la
bambina possa essere venuta in contatto, anche solo visivo, con oggetti da pornoshop.
mercoledì, luglio 01, 2009
Anonimo ha detto...
Sorrisi isterici a parte, avrebbe fatto meglio ad accantonare l'aria da macho castrato e
interrogarsi sulla propria vita.
Arriva un momento in cui bisogna assumersi delle responsabilità, prima di tutto con se
stessi, poi con i propri cari e infine con gli altri.
Comodi il vile anonimato, le facili allusioni, le frasi a effetto, lo stile pecoreccio. Può
prendere in giro chi vuole, anche prendersi in giro, illudendosi di vivere come un eterno
Peter Pan nel paese dei balocchi o un patetico casanova dalla virilità gonfiata.
Ma ai figli, e più in generale ai bambini, non dovrebbe mentire, mai!
Io al suo posto mi sarei vergognato. Siamo uomini o pupi?
Non c'è nulla di divertente nello scoprire da che pulpito viene la predica. Non possono fare
altro che dispiacere quelle parole in conferma e in esaltazione dell'errore, quell'affermare
così sicuro sul fondamento d'un credere così spensierato, quell'indignazione alla rovescia.
Badate bene, ciascuno della propria esistenza può fare ciò che vuole: distruggerla o
impegnarsi a costruire qualcosa di buono. Ma trascorrere le giornate nel livore, ergersi a
collotorto, inveire contro persone innocenti e rispettabili (di per sé disdicevole), quando si è
non già in difetto, bensì in colpa grave, è davvero stucchevole.
Perché di un'ingiustizia si può essere forzatamente vittime, ma non autori.
Suonare la carica con armi spuntate, tra bamboline gonfiabili e teste di cazzo, francamente è
frustrante.