AMORE E MORTE NELLA POESIA DI ... - L'Alba della Piana
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L’Alba <strong>della</strong> <strong>Piana</strong><br />
Martirologio dei Patrioti calabresi<br />
Giovanni Quaranta<br />
«Da moltissimi anni ho volto anima e cuore ai martiri <strong>della</strong> libertà<br />
di questo nostro disgraziato paese, ed ho compilato un dizionario politico<br />
di tutti, o morti sul palco onorandissimo, per archibugi, ne' ferri,<br />
nelle prigioni, latitanti, nell'esilio, ovvero viventi ancora a benefizio<br />
e onore d'Italia. E giungendo in Napoli dopo 12 anni e mezzo che<br />
ne mancavo, siccome annunzio dell'opera e siccome tributo <strong>della</strong> patria<br />
redenta, ho pubblicato i nomi degli estinti. Se la tirannide ha fatto<br />
ricchi e cavalieri gli uccisori, noi facciamo immortali gli uccisi, i<br />
cui nomi onorati saranno solamente di esempio e di conforto alla<br />
forte novella generazione, ma di guida eziandio alle potestà <strong>della</strong><br />
pubblica amministrazione...».<br />
Così scriveva Mariano d'Ayala l'8 di agosto 1860 nella ricorrenza<br />
<strong>della</strong> morte del generale calabrese Guglielmo Pepe.<br />
Egli era nato a Messina il 14 giugno 1808 e da giovane fu avviato alla<br />
carriera militare studiando presso l'Accademia Militare <strong>della</strong> Nunziatella<br />
di Napoli dalla quale uscì nel 1828 col grado di alfiere e, poi,<br />
fu richiamato dalla stessa scuola come insegnante finché, sospettato<br />
di complotto contro lo stato borbonico, fu dapprima allontanato dall'insegnamento e poi arrestato.<br />
Nel 1848 con il nuovo governo costituzionale fu nominato Intendente dell'Abruzzo Ultra (la provincia<br />
dell'Aquila). Dopo lo scioglimento del parlamento<br />
democratico del 15 maggio 1848<br />
si rifugiò in Toscana dove fu nominato Ministro<br />
<strong>della</strong> Guerra e, poi, dal 1852 al 1860,<br />
a Torino.<br />
Nel 1860, con il mutare dell'assetto politico-istituzionale,<br />
rientrò a Napoli dove assunse<br />
il comando <strong>della</strong> Guardia Nazionale.<br />
E proprio al suo rientro pubblicò un primo<br />
elenco che, seppur incompleto e con qualche<br />
imprecisione che lo stesso provvide in<br />
seguito a correggere, doveva additare ai<br />
posteri i nominativi di ben 939 martiri meridionali<br />
che, nelle varie vicende insurrezionali<br />
e risorgimentali, avevano dato la<br />
vita per l'Unità <strong>della</strong> nazione 1 . Ulteriori<br />
nominativi furono pubblicati nell'imponente<br />
lavoro stampato a Firenze nel 1868 2 che completa il quadro sull'apporto dei patrioti calabresi.<br />
Ci pare opportuno, nella ricorrenza del 150° anniversario dell'Unità d'Italia e con lo stesso spirito che<br />
animò Mariano d'Ayala, ricordare i nominativi (ordinati per provincia e con l'indicazione <strong>della</strong> data di<br />
morte) <strong>della</strong> stirpe dei patrioti calabresi che contribuì in modo rilevante alla causa italiana.<br />
Marzo 2011 Pagina 18