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Lezione 2 LE ORIGINI DELLE BUGIE

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VALTER ROMANI<br />

SMASCHERARE IL BUGIARDO<br />

Report allegato a:<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

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Programma del corso<br />

<strong>Lezione</strong> 1: Acquisire consapevolezza sulla bugia<br />

<strong>Lezione</strong> 2: Le origini delle bugie<br />

<strong>Lezione</strong> 3: L’azione dell’inconscio<br />

<strong>Lezione</strong> 4: Leggere le bugie nello sguardo<br />

<strong>Lezione</strong> 5: Leggere le alterazioni della fisiologia<br />

<strong>Lezione</strong> 6: Leggere le bugie nascoste nel parlato<br />

<strong>Lezione</strong> 7: Persuadere il bugiardo a confessare<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

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<strong>Lezione</strong> 1<br />

ACQUISIRE CONSAPEVO<strong>LE</strong>ZZA DELLA BUGIA<br />

Se andiamo in fondo alla cosa la bugia non è un fenomeno<br />

proprio episodico. Viviamo in una società così abituata a<br />

modificare l’informazione che, quando questo avviene, neanche<br />

più ce ne accorgiamo, sia che ne siamo vittime sia che ne siamo<br />

attori.<br />

In un mondo in cui le relazioni interpersonali sono sempre più<br />

importanti, in cui il mondo dell’apparire è diventato più<br />

importante di quello dell’essere, diventa fondamentale acquisire<br />

la padronanza nella conoscenza necessaria a leggere gli indizi<br />

della menzogna.<br />

In questo viaggio che faremo insieme ti condurrò alla scoperta di<br />

tutto ciò che riguarda la bugia: la sua evoluzione, la sua funzione,<br />

le tecniche per individuarne gli indizi e per averne conferma<br />

tramite gli strumenti con cui potrai migliorare le tue capacità di<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

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persuasione utili per ottenere una bella confessione dal bugiardo<br />

di turno. Sarà un’esplorazione di un mondo la cui conoscenza ti<br />

darà enormi vantaggi negli affari, nelle relazioni sentimentali,<br />

nella crescita dei figli, con gli amici e con il mondo intero.<br />

L’invito che ti faccio è quello di non limitarti a seguire questo<br />

corso per soddisfare la tua curiosità, ma di utilizzarlo come<br />

riferimento per fare pratica nell’esercizio delle tecniche di<br />

riconoscimento degli indizi di mendacia e delle tecniche per<br />

ottenere la collaborazione dell’interlocutore nell’arduo lavoro di<br />

avvicinamento alla verità. Per il bene tuo e del tuo bugiardo, se è<br />

una persona a cui tieni.<br />

Al lavoro!<br />

Cominciamo questo primo giorno di corso insieme con il ribadire<br />

che il mio obiettivo è quello di aiutarti ad essere più felice, non<br />

per complicarti la vita. E’ importante a questo scopo che tu<br />

comprenda che avere la capacità di avvicinarsi alla verità è un<br />

grande talento, un dono che bisogna dimostrare di meritare.<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

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A volte però essere in grado di capire la verità dietro le cose può<br />

essere un qualcosa difficile da gestire. E’ quindi mia<br />

responsabilità, affinché non venga travisato lo spirito con cui ho<br />

scritto questo corso, offrirti contemporaneamente gli strumenti<br />

per farne un uso saggio. La prima cosa che è importante che tu<br />

impari è che tu comprenda che:<br />

Una bugia spesso nasconde un disagio.<br />

Del resto se il nostro interlocutore si fosse veramente sentito a suo<br />

agio non avrebbe avuto necessità di nasconderci la verità nella sua<br />

completezza.<br />

Imparare a riconoscere la verità ti permetterà di capire meglio<br />

come gli altri veramente ti considerano e ti rispettano. Ti fornirà<br />

informazioni utili per riconsiderare i tuoi rapporti con queste<br />

persone.<br />

Potrai così correggere ciò che è ancora possibile migliorare e<br />

recuperare. In caso contrario avrai i dati necessari per decidere di<br />

eliminare dalla tua vita quelle presenze che non hanno nei loro<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

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obiettivi la crescita del rapporto, ma solo quello di sfruttare la<br />

situazione a loro esclusivo vantaggio.<br />

Ti consiglio di dare sempre un’altra opportunità alle persone che<br />

per te sono importanti, anche nei casi estremi, quelli in cui ti<br />

capita di trovarti di fronte a quelle persone che negano sempre,<br />

anche davanti all’evidenza.<br />

Ad essere onesti raramente funziona dare un’ultima opportunità.<br />

Quando succede, la soddisfazione dell’essere riusciti a salvare un<br />

rapporto affettivo importante può colmare la sofferenza di<br />

qualunque torto subito e ripagare ogni impegno profuso in questa<br />

direzione.<br />

Quando non funziona ti dà invece la serenità di sapere di avere<br />

fatto del tuo meglio, con tutte le energie positive che potevi<br />

mettere nel sanare la situazione e, non meno importante, ti dà la<br />

consapevolezza di aver imparato qualcosa di utile da investire<br />

nella creazione dei tuoi futuri rapporti di amicizia e amore. Vuol<br />

dire che sarai una persona migliore capace di dare di più e di<br />

ottenere di più dagli altri, di costruire cioè rapporti più saldi.<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

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E’ importante in ogni caso studiare e migliorare altri aspetti legati<br />

alla comunicazione e al rapporto con gli altri. La nostra felicità<br />

dipende quasi esclusivamente da questo aspetto, per cui ogni<br />

investimento di risorse, di tempo, di denaro, sono versamenti che<br />

fai direttamente nel conto corrente della tua felicità. C’è da<br />

aggiungere che, come avrai modo di approfondire leggendo il<br />

libro “Scacco alle bugie”, l’inconscio, con i suoi condizionamenti,<br />

ha un peso fondamentale nell’acquisizione della maestria in<br />

questo campo.<br />

Per cui poniti in uno spirito il più possibile positivo, perché dovrai<br />

imparare innanzitutto ad utilizzare le verità che saprai scoprire per<br />

costruirti una vita migliore e non per renderla più insopportabile<br />

di quanto già non sia. Partiamo quindi puntando al<br />

raggiungimento dell’eccellenza nella conoscenza a riguardo della<br />

comunicazione mendace. Il cammino non è arduo dal punto di<br />

vista teorico, anzi questa è la parte forse più divertente e<br />

stuzzicante.<br />

Ma per far sì che questo corso non costituisca per te solo un modo<br />

per soddisfare le tue curiosità sul tema, dobbiamo mettere in atto<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

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delle strategie che ti permettano di assorbire le tecniche che<br />

studierai e di renderle disponibili in tempo reale ogni qualvolta ne<br />

avrai bisogno.<br />

Ti offro la possibilità di intraprendere un percorso al termine del<br />

quale sarai diventato un lie-detector, una macchina della verità. Il<br />

genere umano ha bisogno di agevolatori, di persone che sappiano<br />

usare la loro eccellenza per migliorare questo mondo. Chissà<br />

forse un giorno sarai una di quelle persone a cui le mie parole<br />

hanno dato spunto per cambiare in meglio la loro vita.<br />

Magari riuscirai a crearti un rapporto d’amore idilliaco, riuscirai<br />

ad aiutare tuo figlio a comunicare meglio con te, o ad aiutare un<br />

amico in un momento difficile. Oppure quanto imparerai qui farà<br />

nascere in te una passione che sboccherà in un nuovo ambito<br />

professionale, come nel mio caso: c’è un discreto e sempre<br />

maggiore bisogno di professionisti della comunicazione in ogni<br />

ambito.<br />

Sono le parole che trasformano il mondo<br />

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<strong>Lezione</strong> 2<br />

<strong>LE</strong> <strong>ORIGINI</strong> DEL<strong>LE</strong> <strong>BUGIE</strong><br />

Nel caso della comunicazione mendace è importante che tu<br />

capisca che è proprio di fronte a ciò che appare un pericolo di<br />

potenziale aggressione che il nostro interlocutore si troverà a<br />

dover decidere se dire la verità e cioè arrendersi o reagire in<br />

qualche modo attaccando o fuggendo.<br />

Capisci quanto sia importante a questo punto imparare a non<br />

comunicare in maniera aggressiva. Siamo noi i primi, con la<br />

nostra aggressività, a mettere gli altri in condizione di mentire allo<br />

scopo di fuggire dal nostro attacco. Quante volte ti è capitato di<br />

arrabbiarti per aver trovato qualcosa di rotto o magari solamente<br />

fuori posto? A quel punto hai magari imprecato e sei andato in<br />

giro, con una faccia che traspirava rabbia da tutti i pori, a chiedere<br />

chi fosse stato.<br />

Nel momento in cui il tuo interlocutore di turno si è trovato di<br />

fronte a te, fumante dalla rabbia che gli hai chiesto: “Sei stato<br />

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tu?”, non pensi che gli possa essere venuta in mente la possibilità<br />

di nascondersi dietro una bugia?<br />

Il miglior modo per non subire bugie è prevenirle usando<br />

comunicazione meno aggressiva.<br />

In questi casi devi fare una scelta. Vuoi sapere la verità o vuoi<br />

punire il colpevole? Nella vita è già difficile ottenere un piccione<br />

con una fava, due è questione di fortuna (o di grande maestria).<br />

Come dice Stephen Covey, nella vita possiamo scegliere di agire<br />

“reattivamente” o “proattivamente” di fronte agli stimoli esterni.<br />

Ci troviamo nel primo caso quando davanti ad un problema<br />

lasciamo che sia il nostro “animale” a reagire, secondo modalità<br />

che seguono la nostra impulsività.<br />

Nel secondo caso ci troviamo in quei rari momenti della nostra<br />

vita in cui prima di reagire riusciamo a contare fino a dieci, a<br />

pensare quale sia la cosa migliore da fare e infine a farla.<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

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L’attacco o il contrattacco lo abbiamo in quei casi in cui il nostro<br />

interlocutore preferisce aggredirci facendo leva magari sulla<br />

nostra mancanza di fiducia o incolpandoci a nostra volta di ciò<br />

che vorremmo attribuirgli.<br />

Ci sono persone che hanno come regola personale quella di<br />

negare sempre, anche davanti all’evidenza. Vedremo in che modo<br />

è possibile individuare degli indizi di mendacia in un<br />

atteggiamento del genere.<br />

Un’altra possibilità per il nostro interlocutore può essere quella di<br />

inventare una bugia mostrando apparente tranquillità nella<br />

comunicazione che la veicola. Anche in questo caso impareremo<br />

a leggere gli indizi necessari a comprendere se l’informazione<br />

mostra incongruenze che vale la pena approfondire.<br />

Le bugie dei bambini<br />

C’è da fare una netta distinzione tra chi dice sporadicamente<br />

bugie e chi invece ne fa uno stile di vita. Allo scopo di capire<br />

come nasce quello che viene chiamato un bugiardo patologico,<br />

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analizziamo come si evolve il rapporto tra bambino e bugia con<br />

l’evolversi della sua età.<br />

I bambini cominciano a dire le bugie intorno ai quattro anni. A<br />

questa età li si considera capaci di mentire, cioè capaci di<br />

ingannare deliberatamente il proprio interlocutore, parlando con<br />

la cognizione di chi non confonde realtà e fantasia come avviene<br />

ad un’età inferiore.<br />

Nel libro “Scacco alle bugie” troverai tutto ciò che ti serve per<br />

imparare a prevenire le bugie dei tuoi figli e per educarlo alla<br />

sincerità.<br />

Ti do intanto alcuni consigli comportamentali che troverai utili<br />

come genitore:<br />

1)<br />

2)<br />

Mostrare al bambino scoperto a mentire l’inutilità della<br />

bugia e, senza insistere troppo nel rimprovero, indicare<br />

schemi comportamentali alternativi meno dannosi.<br />

Creare un contesto in cui la sincerità sia vista come un<br />

valore positivo e premiata.<br />

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3)<br />

4)<br />

Lasciare che il bambino sperimenti l’errore indicandogli<br />

dei limiti piuttosto che dei divieti.<br />

Cercare di ottenere la sua comprensione riguardo alla<br />

motivazione di certi divieti necessari. Troppi divieti<br />

potrebbero minare lo sviluppo del suo senso critico.<br />

Tanti modi per mentire<br />

Quando parliamo di verità ci torna spesso alla mente il<br />

giuramento che abbiamo sempre visto nelle corti americane<br />

quando il testimone alzando il braccio destro e mettendo la mano<br />

sinistra sulla Bibbia giura dicendo: “Giuro di dire la verità, tutta la<br />

verità, nient’altro che la verità”.<br />

In effetti la bugia come viene intesa nel senso classico, non<br />

esaurisce tutte le modalità con cui si riesce a sfuggire dal vero.<br />

Etcoff et altri (Lie detection and language comprehension), hanno<br />

fornito la seguente classificazione di tipi di comunicazione<br />

mendace:<br />

1) Omissione: può essere parziale: è il caso in cui si dice la<br />

verità, ma non tutta la verità. Spesso la criticità di<br />

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2)<br />

3)<br />

un’informazione può essere delimitabile in pochi dettagli,<br />

omettendo i quali, l’informazione perde la sua<br />

problematicità; in altri casi l’omissione può essere totale,<br />

cioè si fa finta di non sapere, di aver dimenticato o di aver<br />

scelto di non dire avendo ritenuto l’informazione<br />

irrilevante. E’ forse il tipo di menzogna in cui è più facile<br />

negare il dolo.<br />

Occultamento: consiste nel nascondere le prove di un<br />

misfatto come fanno ad esempio certi bambini che<br />

conservano una brutta pagella per giorni nella cartella<br />

sperando che il genitore non gliela chieda, oppure certi<br />

adolescenti che nascondono la bolletta del telefono quando<br />

questa è salatissima.<br />

Falsificazione: si ha quando vogliamo cercare di far<br />

sembrare vero qualcosa che non lo è come dare falsa<br />

testimonianza o fornire un alibi fasullo a qualcuno. Fanno<br />

anche parte di questa tipologia tutte le false espressioni che<br />

creiamo nel tentativo di nascondere i nostri reali<br />

sentimenti: falsi sorrisi, falso stupore, ecc.<br />

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4)<br />

5)<br />

6)<br />

Falsa conferma: consiste nel confermare un fatto pur non<br />

conoscendolo in parte o del tutto, magari solo per avallare<br />

ciò che dice qualcun altro che vogliamo favorire.<br />

Negazione: si verifica quando cerchiamo di confutare una<br />

notizia vera.<br />

Mascheramento: corrisponde in un certo qual modo alla<br />

menzogna compensatoria, in cui si cerca di apparire come<br />

in effetti non si è.<br />

E le bugie bianche?<br />

Nel mondo degli adulti acquisisce una certa importanza un altro<br />

tipo di bugia: quelle cosiddette bianche. Si definiscono così le<br />

bugie a fin di bene, che si dicono cioè per evitare dispiacere ad<br />

altri, e quelle veniali, che si dicono per giustificare una<br />

dimenticanza, un ritardo oppure per rispondere ai figli quando<br />

fanno domande imbarazzanti.<br />

Diciamo la verità! Dire sempre la verità è impossibile, ci<br />

renderebbe degli asociali, impopolari, avremmo un sacco di<br />

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nemici. Alcuni studi hanno tra l’altro dimostrato che le persone<br />

più capaci di gestire le bugie “sociali”, come gli adulatori, per<br />

quanto a volte passino spudoratamente come tali nel loro<br />

contesto, dimostrano di riuscire meglio nella vita.<br />

Il dilemma nasce quando una persona a cui teniamo si rende<br />

magari ridicola col suo modo di vestire e nessuno ha il coraggio<br />

di dirglielo chiaramente. Meglio un’altra bugia bianca o cercare di<br />

far capire il “problema” al nostro amico?<br />

Arrivederci alla prossima lezione: L’azione dell’inconscio<br />

Se nel frattempo non riesci a resistere e vuoi conoscere subito<br />

ogni aspetto riguardo al lie-detecting puoi acquistare sin da ora il<br />

libro che ti permetterà di sapere tutto sull’argomento.<br />

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La percezione della realtà<br />

<strong>Lezione</strong> 3<br />

L’AZIONE DELL’INCONSCIO<br />

Allo scopo di capire a fondo i meccanismi alla base della<br />

menzogna abbiamo capito essere fondamentale il comprendere<br />

meglio il funzionamento della nostra mente conscia e di quella<br />

inconscia. Ognuno percepisce il mondo attraverso i suoi sensi.<br />

Quello che ai più sfugge è che nell’attingere dalla realtà spesso<br />

dimentichiamo che la percepiamo da un determinato (e quindi<br />

“limitato”) punto di vista, se ci spostassimo un po’ più in là<br />

potrebbe accadere di vedere qualcosa di diverso.<br />

Inoltre i nostri sensi “filtrano” la realtà attraverso le operazioni di<br />

generalizzazione, classificazione, astrazione, aggregazione e<br />

cancellazione. Ci troviamo di fronte ad una generalizzazione<br />

quando il nostro cervello, partendo da alcune informazioni le<br />

generalizza in un concetto di massima. Succede ad esempio<br />

quando una ragazza ha vissuto due storie sentimentali in cui è<br />

rimasta “buggerata” e sintetizza la sua esperienza generalizzando<br />

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sugli uomini: “Degli uomini non ci si può fidare”. Tramite la<br />

generalizzazione ha esteso a tutto il genere di sesso maschile la<br />

sua esperienza.<br />

La classificazione è invece quel processo mentale che ci permette<br />

di associare un’entità ad una classe o categoria. Siamo portati a<br />

pensare che un mezzo di trasporto che si muove su quattro ruote<br />

ed ha più o meno quattro sedili sia un automobile. Di questa<br />

classe fanno parte le auto FIAT, le Mercedes, ecc…<br />

L’astrazione è il processo cognitivo tramite il quale riusciamo a<br />

passare dal generale al particolare, quindi è il processo inverso<br />

della generalizzazione. Se vediamo un cerchietto giallo con dei<br />

raggi uscenti in un disegno di un bambino pensiamo che raffiguri<br />

un sole. Il processo di astrazione porta il pittore ad individuare dei<br />

tratti che possano essere significativi dell’oggetto raffigurato.<br />

Colui che si troverà ad osservare quella rappresentazione, tramite<br />

il processo di generalizzazione, riuscirà ad intravedere l’entità che<br />

il pittore voleva significare.<br />

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L’aggregazione è il processo che ci permette di aggregare cose<br />

simili in gruppi che non siano necessariamente classi (cioè<br />

caratterizzate da criteri univoci). La cancellazione è il processo<br />

mentale tramite il quale eliminiamo informazioni significative<br />

dall’oggetto in esame allo scopo di semplificare i nostri processi<br />

cognitivi.<br />

Tutte queste semplificazioni e distorsioni servono ad<br />

economizzare la nostra attività mentale e ci aiutano a vivere. Il<br />

problema nasce quando non distinguiamo la realtà dalla nostra<br />

rappresentazione mentale, la nostra mappa dal territorio.<br />

Spesso nella nostra mente si fissa quello che noi “vogliamo”<br />

vedere o che ci “piace” sentire.<br />

Mille indizi non fanno una prova<br />

Mentre ci addentriamo nella conoscenza delle basi teoriche,<br />

necessarie per comprendere come individuare gli indizi mendaci,<br />

è importante però non dimenticare alcuni fattori importanti:<br />

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a)<br />

b)<br />

c)<br />

anche se un’incongruenza spesso rivela la presenza di una<br />

bugia, essa può anche coincidere con la manifestazione di<br />

un disagio di altro tipo;<br />

può capitare a volte che il nostro interlocutore sia distratto<br />

da qualcosa che non si riferisce al contesto in cui ci stiamo<br />

relazionando e questo potrebbe generare segnali<br />

incongruenti;<br />

nel momento in cui riuscissi a dimostrare con buona<br />

approssimazione che il mio interlocutore sta mentendo, ciò<br />

non vorrebbe dire necessariamente che la verità sia quella<br />

che pensiamo noi.<br />

Gli indizi di incongruenza che si riesce quindi a percepire in una<br />

comunicazione non devono mai essere origine di certezze ma solo<br />

spunto per ulteriori indagini.<br />

Gli appassionati di film polizieschi sanno che mille indizi non<br />

fanno una prova e che il modo migliore per conoscere la verità<br />

consiste nell’acquisire quelle abilità di persuasione che ci mettano<br />

in grado di portare il nostro interlocutore a confessare<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

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spontaneamente, guidandolo e soprattutto lasciandogli<br />

un’accettabile via di fuga.<br />

Purtroppo lungo il percorso verso la ricerca della verità c’è<br />

sempre qualcuno che trova più facile cercare di fare accettare la<br />

“sua verità” agli altri piuttosto che investire le sue energie nella<br />

ricerca di qualcosa che sia un tantino più universale.<br />

La spontaneità: il comportamento conscio, inconscio e il 7 ± 2<br />

Abbiamo accennato al fatto che scoprire chi mente passa<br />

attraverso un’analisi della sua spontaneità. Ma cosa vuol dire?<br />

Quand’è che una persona si comporta spontaneamente?<br />

Per rispondere a queste domande c’è bisogno di aprire una<br />

parentesi sulla distinzione tra conscio e inconscio e per fare ciò ci<br />

rifaremo alla teoria di Milton H. Erickson, padre fondatore della<br />

ipnosi moderna, che ha dedicato la sua vita allo studio di una<br />

teoria comportamentale e cognitiva.<br />

Secondo questo approccio diremo semplicemente che è conscio<br />

tutto ciò di cui abbiamo consapevolezza, che non sfugge al nostro<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

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senso critico. Intenderemo per inconscio tutto il resto, ciò che<br />

mettiamo in atto meccanicamente, quindi i nostri schemi di<br />

pensiero e le nostre risposte automatiche.<br />

Per capire meglio questa distinzione introdurrò un concetto caro<br />

alla PNL: il 7 ± 2. Si definisce con questo nome un po’ strano una<br />

sorta di buffer di memoria a breve termine in cui gestiamo<br />

razionalmente le informazioni.<br />

7 ± 2 sta significare che in uno stesso istante la nostra mente<br />

consapevole riesce ad elaborare contemporaneamente un numero<br />

di pezzi (chunks) di informazione che oscilla in media da 5 a 9 =<br />

7 ± 2.<br />

La cosa importante è che tutte le informazioni interne ed esterne<br />

che in questo momento non riusciamo a gestire razionalmente<br />

vengono trattate meccanicamente dal nostro inconscio.<br />

A questo punto possiamo definire il concetto di spontaneità.<br />

Definiamo spontaneo il comportamento di una persona le cui<br />

azioni siano gestite interamente dall’inconscio, meccanicamente,<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

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senza essere pre-processate dal 7 ± 2, cioè dalla parte razionale<br />

della nostra mente.<br />

Risulta facile anche capire ora da cosa viene la sensazione che<br />

avvertiamo quando una persona non risulta spontanea. La prima<br />

distonia che si avverte riguarda proprio i tempi, perché tutto ciò<br />

che viene elaborato dal 7 ± 2 arriva in ritardo rispetto a quello che<br />

viene gestito automaticamente dall’inconscio. Questo sfasamento<br />

di tempi è sempre avvertito a livello inconscio da chi osserva.<br />

Quando comunichi, se vuoi che la tua comunicazione non invii<br />

segnali di incongruenza, evita di pilotare le tue espressioni,<br />

altrimenti non riuscirai a dare un’impressione spontanea.<br />

Un’incongruenza tra il significato del contenuto e quello della<br />

forma può essere indizio di menzogna.<br />

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<strong>Lezione</strong> 4<br />

<strong>LE</strong>GGERE <strong>LE</strong> <strong>BUGIE</strong> NELLO SGUARDO<br />

La calibrazione: perché le bugie hanno le gambe corte?<br />

Milton H. Erickson, avendo preso la poliomielite da piccolo e<br />

condannato all’immobilità per lungo tempo, aveva trascorso gran<br />

parte di questo nell’osservare i suoi coetanei mentre giocavano e<br />

soprattutto mentre comunicavano. Da questa pratica aveva<br />

acquisito la maestria nel “leggere” la forma della comunicazione.<br />

Come si dice in gergo aveva imparato a “calibrare” la<br />

comunicazione dei suoi interlocutori. Quando la sua sorellina<br />

voleva chiedere qualcosa usava un tono particolare ed una certa<br />

postura.<br />

Erickson era capace di indovinare quello che i suoi fratelli<br />

avrebbero detto ancora prima che essi aprissero bocca. Aveva<br />

capito che ognuno di noi esprime le sue intenzioni ancora prima<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

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di parlare e ognuno lo fa seguendo suoi schemi personali di<br />

comunicazione extraverbale.<br />

Erickson superò la malattia per ben due volte e dovette istruire il<br />

suo corpo nell’attività del camminare, costretto a rieducare ogni<br />

singolo muscolo a fare razionalmente quella serie complessa di<br />

movimenti che noi non ci rendiamo conto di mettere in atto<br />

quando camminiamo. Dovette ricreare uno ad uno i meccanismi<br />

inconsci che governavano il movimento e ci riuscì.<br />

I conoscitori “praticanti” della comunicazione, così come gli<br />

ipnotisti, sanno che ci vogliono anni per rendere meccaniche certe<br />

“abilità” di lettura e di pratica della comunicazione.<br />

Inoltre, come vedremo, è così grande la mole di informazioni che<br />

compone il flusso della comunicazione nei due sensi (parlare e<br />

ascoltare) ed è così limitata la nostra capacità di analisi (e cioè il<br />

nostro 7 ± 2), che è praticamente impossibile tenere sotto<br />

controllo la totalità dei parametri in gioco nella comunicazione.<br />

Sarebbe come tentare di contenere la piena di un fiume armati di<br />

un solo secchio. Per quanto riguarda le bugie quindi, anche per un<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

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ottimo conoscitore della comunicazione o per un bugiardo<br />

esperto, è praticamente impossibile riuscire a controllare ogni<br />

parametro e sembrare perfettamente sincero e spontaneo.<br />

La calibrazione permette di andare oltre nella lettura della<br />

comunicazione e di capire qualcosa di più su certi indizi di<br />

incongruenza. Ognuno di noi, oltre a inviare segnali extraverbali<br />

di significato più o meno standard, mette in atto dei rituali<br />

comunicativi, delle sequenze comportamentali che firmano in un<br />

certo qual modo alcuni nostri atteggiamenti.<br />

Non è impossibile, studiando per lungo tempo uno stesso<br />

soggetto, individuare dei segnali nella sua comunicazione che ne<br />

evidenzino il carattere mendace.<br />

Se una persona si sente a suo agio probabilmente non sta<br />

mentendo.<br />

Una persona che mente e cerca di controllare il suo sguardo<br />

tenendolo fisso verso di noi non sembrerà spontaneo: parte del<br />

suo 7 ± 2 sarà saturato dal tentativo di bloccare lo sguardo in<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

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quella direzione, quindi tenderà a bloccare anche gli altri<br />

movimenti oltre allo sguardo e il suo parlato non sarà sciolto e<br />

spontaneo.<br />

Un fare affettato è indizio di un tentativo di controllo della<br />

propria comunicazione. E’ questo un indizio utile da cui far<br />

partire la nostra indagine.<br />

Come vedremo poi nello studio dei movimenti oculari, se una<br />

persona mentre parla muove gli occhi, potrebbe rivelare degli<br />

indizi di bugia, ma dipende da quale parte li muove.<br />

I movimenti oculari: il labile confine tra mondo ricordato e<br />

costruito<br />

Una delle conoscenze che più affascinano i partecipanti ai miei<br />

corsi di comunicazione è la scoperta dei movimenti o accessi<br />

oculari (L.E.M. lateral eye movement). E’ sorprendente venire a<br />

conoscenza del fatto che, mentre una persona parla, il movimento<br />

dei suoi occhi non è casuale ma segue determinati schemi.<br />

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28


In particolare se il nostro interlocutore mentre parla guarda in alto<br />

a destra (di noi che guardiamo) vuol dire che nella sua mente sta<br />

cercando di ricordare informazioni di tipo visivo, immagini. Se<br />

invece guarda in alto a sinistra starà cercando di costruire o<br />

ricostruire immagini.<br />

Se guarda lateralmente a destra sta cercando di ricordare suoni,<br />

mentre se guarda lateralmente a sinistra sta cercando di ricostruire<br />

suoni. Se guarda in basso a destra sta parlando mentalmente tra se<br />

e se, mentre in basso a sinistra sta pensando a sensazioni<br />

corporee.Errore.<br />

E’ facile capire che una simile conoscenza può fornire un ottimo<br />

indizio di comunicazione mendace. Facciamo un esempio. Se una<br />

persona mentre racconta un episodio vissuto (e che quindi<br />

dovrebbe essere tra i suoi ricordi), guarda spesso in alto a sinistra<br />

o lateralmente verso sinistra potrebbe voler dire con buona<br />

approssimazione che sta inventando, sta costruendo le<br />

informazioni che racconta.<br />

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29


Questo indizio va però approfondito secondo modalità meglio<br />

indicate nel libro. E’ possibile controllare i movimenti oculari? La<br />

risposta è no.<br />

Per trovare conferma a quanto detto basta osservare quanto ci<br />

viene quotidianamente proposto dalla televisione da tutto il<br />

mondo. Per prendere un esempio che sia agli antipodi rispetto alla<br />

nostra cultura, mi è capitato di seguire le interviste fatte a persone<br />

appartenenti a popolazioni di stampo ancora tribale ed<br />

accorgermi, osservando con attenzione, che i movimenti oculari<br />

corrispondono ai nostri.<br />

Questo conferma che i movimenti oculari non appartengono ai<br />

comportamenti acquisiti dall’ambiente, ma sono parte di quel<br />

bagaglio istintivo che ci portiamo dalla nascita. Per questo sono<br />

difficilmente controllabili dalla nostra volontà consapevole.<br />

Un’altra domanda interessante su questo tema è quest’altra: è<br />

possibile ingannare la lettura dei movimenti oculari? La risposta è<br />

si, è possibile. Per saperne di più sulla relazione tra sguardo e<br />

bugie ti consiglio di leggere il libro “Scacco alle bugie”.<br />

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<strong>Lezione</strong> 5<br />

<strong>LE</strong>GGERE <strong>LE</strong> ALTERAZIONI DELLA FISIOLOGIA<br />

La fisiologia della bugia e i sistemi per rilevarla<br />

Prima di riprendere la nostra trattazione degli indizi che segnalano<br />

una comunicazione mendace, voglio aprire una parentesi sui<br />

tentativi che l’uomo ha fatto per sviluppare tecnologie e macchine<br />

per individuare le bugie.<br />

Gli studi alla base di questi tentativi partono dalla volontà di<br />

correlare variazioni della fisiologia corporea con l’atto del<br />

mentire. E’ importante soffermarsi sull’analisi di questi indizi per<br />

comprendere quante e quali informazioni il nostro inconscio<br />

cerchi di inviare al nostro interlocutore per salvarlo dalle nostre<br />

bugie.<br />

Parlando del 7 ± 2 avevamo già compreso la limitatezza della<br />

nostra mente razionale; capire la mole enorme di informazioni che<br />

il nostro inconscio invia meccanicamente ci dovrebbe disilludere<br />

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circa le nostre possibilità di riuscire a nascondere facilmente le<br />

bugie.<br />

Diversi sono i sistemi inventati dall’uomo per leggere le bugie in<br />

questo corso parlerò solo del poligrafo, la macchina della verità.<br />

Nel libro troverai i molti altri sistemi che la tecnologia e la ricerca<br />

ha messo a disposizione dell’uomo.<br />

La macchina della verità<br />

Il sistema di rivelazione di bugie per antonomasia e a cui è stato<br />

affibbiato il nome di “macchina della verità” (in americano “lie<br />

detector”) è il poligrafo.<br />

La sua fama è dovuta ai film polizieschi americani, anche se<br />

abbiamo avuto modo di vederla usare in trasmissioni TV italiane.<br />

La procedura di utilizzo giudiziario negli Stati Uniti è molto<br />

rigida e prevede alcune fasi standard di utilizzo.<br />

E’ un dispositivo elettrico che funziona in maniera simile<br />

all’elettrocardiogramma. E’ un lettore multiplo capace di rilevare<br />

la variazione di parametri psico-fisiologici come la pressione del<br />

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sangue, la respirazione toracica e addominale, la conduttanza<br />

cutanea tramite la quale si misura il livello di sudorazione. Per<br />

ognuno di questi parametri produce un tracciato.<br />

Quando il nostro organismo va sotto stress questi parametri<br />

possono variare sensibilmente, come quando ci arrabbiamo,<br />

quando guidiamo in mezzo al traffico, quando giochiamo con la<br />

playstation, prima di un esame orale, quando diciamo una bugia.<br />

Alcune ricerche condotte presso l’università della Pennsylvania<br />

dal prof. Daniel Langleben hanno provato che dire bugie provoca<br />

un grande stress mentale, infatti nel mentire vengono coinvolte un<br />

numero di aree cerebrali molto maggiore di quando si dice la<br />

verità. A livello fisiologico questo stress si traduce nella<br />

variazione di quei parametri fisiologici che il poligrafo è capace<br />

di misurare.<br />

Ma come funziona il poligrafo? Si comincia con il calibrare la<br />

macchina sui valori normali dei parametri dell’esaminato. A tal<br />

fine l’esaminatore, una volta collegato il poligrafo, effettua una<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

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serie di domande neutre. Questa fase (pre-test) produce un<br />

tracciato che servirà da termine di riferimento.<br />

Successivamente (fase di design questions) l’esaminatore<br />

individua una sequenza di circa dieci domande inserendone<br />

alcune critiche in mezzo ad altre neutre (sono domande ovvie a<br />

cui corrisponderanno necessariamente risposte veritiere).<br />

Dopo aver posto le domande all’esaminato (fase in-test) si<br />

prosegue con il confronto (fase post-test) dei tracciati delle<br />

domande critiche (di cui si vuole verificare la veridicità) con<br />

quelli delle domande neutre. Dal confronto si capirà se le risposte<br />

in esame sono veritiere o menzognere.<br />

Il linguaggio del corpo<br />

Un abile mentitore è una persona che sa gestire le sue risorse<br />

razionali, cioè riesce a non mandare in saturazione il suo 7 ± 2:<br />

parla lentamente; usa ripetere le domande; fa delle pause tra una<br />

frase e l’altra per darsi il tempo per pensare e non cadere in<br />

contraddizione; ha di solito un archivio di domande pronte che gli<br />

permettono di prendere tempo e soprattutto di smontare la<br />

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convinzione di chi ha davanti; ha un tono di voce più basso; tiene<br />

lo sguardo fisso sul suo interlocutore.<br />

Tra questi due estremi si collocano un’infinità di sfumature. Nel<br />

confezionare una bugia l’aspetto più facile da organizzare e<br />

quindi da controllare è quello verbale (le parole). Questo ne fa<br />

l’aspetto meno utile da analizzare allo scopo di individuare bugie,<br />

ma più avanti ti descriverò comunque degli schemi verbali indizio<br />

di mendacia.<br />

Lo scarico tensionale da rifiuto<br />

In molti testi e trattati che parlano di comunicazione viene<br />

indicato come indizio di bugia il toccarsi il naso, uno dei pochi<br />

indizi tanto conosciuto quanto inesatto. A voler invece essere<br />

precisi il tocco del naso è annoverato tra i cosiddetti scarichi<br />

tensionali da rifiuto. Il nostro inconscio invia continuamente<br />

verso l’esterno dei segnali per comunicare le sue emozioni e<br />

soprattutto le situazioni di eccessivo carico emozionale.<br />

Toccarsi il naso è di solito la risposta istintiva ad un prurito, è<br />

un gesto irrefrenabile. Il prurito a sua volta è una reazione<br />

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fisiologica o scarico tensionale corrispondente ad un forte<br />

rifiuto da parte del nostro inconscio che si viene a trovare di<br />

fronte ad un qualcosa che non vuole accettare o che non gli<br />

piace.<br />

Tra le cause di uno scarico tensionale da rifiuto possiamo avere:<br />

1)<br />

2)<br />

3)<br />

4)<br />

5)<br />

6)<br />

Sentire un’informazione che ci infastidisce.<br />

Vedere una persona che non sopportiamo.<br />

Ci viene in mente qualcosa che ci preoccupa.<br />

Aver detto noi stessi qualcosa che non ci piace, come una<br />

bugia o una gaffe.<br />

Ci viene servita una pietanza che ci disgusta.<br />

Ecc….<br />

Scarico tensionale da imbarazzo<br />

Tra gli scarichi tensionali interessanti è da annoverare quello di<br />

schiarirsi la voce (ehm, ehm) che di solito comunica imbarazzo.<br />

Questo può essere direttamente correlato ad una bugia detta o che<br />

si ha il timore di dover dire fra poco.<br />

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Tantissimi altri sono i segnali della comunicazione non verbale.<br />

Si possono avere segnali di chiusura o apertura verso<br />

l’interlocutore, imbarazzo, rifiuto, apprezzamento o addirittura<br />

attrazione sessuale.<br />

Ne troverai un’ampia descrizione nel libro “Scacco alle bugie”.<br />

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<strong>Lezione</strong> 6<br />

<strong>LE</strong>GGERE <strong>LE</strong> <strong>BUGIE</strong> NEL PARLATO<br />

Le bugie nascoste nel paraverbale<br />

Ti ho già accennato al fatto che la comunicazione viaggia su due<br />

canali, quello dei contenuti e quello della forma.<br />

Il linguaggio del corpo (comunicazione non verbale) veicola il<br />

55% dell’informazione, mentre la voce solo il 45%, di cui le<br />

parole il 7% (comunicazione verbale), mentre il tono, il ritmo, il<br />

volume, ecc. il 38% (comunicazione paraverbale).<br />

Ci sono delle situazioni in cui non riuscendo a vedere il nostro<br />

interlocutore, come quella in cui siamo al telefono, ci viene a<br />

mancare la lettura della comunicazione non verbale. Vediamo<br />

quali possono allora essere gli indizi di menzogna che si possono<br />

captare dalla lettura del paraverbale.<br />

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L’alterazione della voce<br />

Ci sono due fenomeni che agiscono sull’alterazione della voce. Il<br />

primo è dovuto all’inconscio che nel tentativo di nascondersi<br />

cerca di alterare il tono della voce, come a voler dire: “Questa<br />

bugia non l’ho detta io”. Il secondo è fisiologico: infatti, come ti<br />

ho già detto in precedenza, la tensione generata dall’atto di<br />

mentire genera un minore afflusso alle corde vocali che a quel<br />

punto tendono ad una frequenza più bassa.<br />

A questo si può però associare un altro effetto fisico in<br />

controtendenza al primo e cioè che le corde più tese tendono<br />

invece a vibrare ad una frequenza più elevata. In definitiva la<br />

variazione nel tono che ne può risultare può essere: tono di voce<br />

più basso, tono più alto, voce stridula (altalenante alto/basso), o<br />

paradossalmente nessuna qualora i due effetti si compensassero<br />

perfettamente (cosa poco probabile).<br />

Variazioni della voce rispetto all’usuale sono un significativo<br />

indizio di comunicazione mendace.<br />

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Le persone uditive hanno una capacità maggiore nel percepire<br />

queste variazioni e sono più abili nell’individuare questo tipo di<br />

indizio.<br />

L’imbarazzo al telefono<br />

Siamo ormai capaci, leggendo i movimenti oculari, di capire<br />

quando il nostro interlocutore sta cercando di inventare elementi<br />

nella sua esposizione.<br />

Se contemporaneamente (7 ± 2 permettendo) riusciamo a leggere<br />

anche il suo paraverbale, ci accorgeremmo probabilmente della<br />

presenza di scarichi tensionali da imbarazzo. In una<br />

comunicazione telefonica rappresentano un segnale facile da<br />

distinguere.<br />

In altri casi ci potremmo trovare davanti a delle pause<br />

ingiustificate, indizi di titubanza e incertezza nella comunicazione<br />

del nostro interlocutore.<br />

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Le pause<br />

Avendo bisogno di pensare a cosa dire, specialmente nel caso in<br />

cui non abbia avuto il tempo di crearsi un copione, il bugiardo<br />

tenderà a fare delle pause.<br />

Frasi brevi e spezzate<br />

La realtà e di conseguenza la verità appartengono al mondo del<br />

continuo e non del discreto (numerabile), descriverla è come<br />

raccontare un quadro. C’è sempre tanto da dire e da descrivere per<br />

cui quando la narrazione è frammentaria invece che fluida e nel<br />

puzzle della descrizione mancano dei pezzi, forse vuol dire che<br />

questo quadro non esiste.<br />

Assenza di spontaneità<br />

Forse questo è un parametro difficile da descrivere soprattutto in<br />

ambito paraverbale, ma non difficile per un abile calibratore.<br />

Conoscendo l’interlocutore, i suoi modi di esprimersi e di<br />

comunicare, il nostro inconscio sarà sicuramente bravissimo ad<br />

individuare le sue variazioni sul tema.<br />

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La sottolineatura verbale<br />

Quando diciamo una frase spesso non ci accorgiamo che usiamo<br />

sottolineare con il tono del parlato alcune parole piuttosto che<br />

altre. Così facendo andiamo a variare il senso della frase.<br />

Prendiamo come esempio la seguente frase: Marco ha detto ad<br />

Anna che sarebbero partiti domani. Vediamo i significati che<br />

questa frase può assumere variando la sottolineatura verbale.<br />

1)<br />

2)<br />

3)<br />

4)<br />

5)<br />

6)<br />

Marco ha detto ad Anna che sarebbero partiti domani. (chi<br />

ha detto ad Anna?)<br />

Marco ha detto ad Anna che sarebbero partiti domani.<br />

(Marco ha detto o no ad Anna...?)<br />

Marco ha detto ad Anna che sarebbero partiti domani. (A<br />

chi Marco ha detto…?)<br />

Marco ha detto ad Anna che sarebbero partiti domani. (…<br />

che sarebbero o no partiti?)<br />

Marco ha detto ad Anna che sarebbero partiti domani.<br />

(…partiti o arrivati…?)<br />

Marco ha detto ad Anna che sarebbero partiti domani. (…<br />

domani o dopodomani…?<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

42


E’ importante imparare a leggere la sottolineatura verbale di chi ci<br />

parla perché ci può fornire segnali di incongruenze contestuali<br />

importanti ai fini dell’individuazione di indizi di comunicazione<br />

falsa, specialmente riguardo alle omissioni.<br />

Una persona che parlando della festa di ieri sera dicesse: “E’ stata<br />

uno sballo!”, flettendo la frase sull’ultima parola, dà<br />

un’impressione diversa che se dicesse frettolosamente la frase<br />

senza enfasi.<br />

Molti altri sono gli indizi nascosti nel parlato. Ne troverai<br />

un’ampia descrizione nel libro “Scacco alle bugie”.<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

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<strong>Lezione</strong> 7<br />

PERSUADERE IL BUGIARDO A CONFESSARE<br />

E’ l’ultimo giorno. Siamo giunti al succo. Intanto ti faccio ancora<br />

i miei complimenti per il fatto che sei arrivato fin qui. Con le<br />

informazioni che acquisirai durante questo step ti porterò oltre il<br />

traguardo che si può sperare di raggiungere tramite lo studio di<br />

qualsiasi genere di libro che tratti questo argomento.<br />

Di solito i migliori libri che parlano di comunicazione riescono a<br />

snocciolare una serie di tecniche per rilevare indizi (a volte, come<br />

ti ho già dimostrato, qualcuno inesatto).<br />

Il problema nasce quando il libro o il corso lascia il lettore a<br />

questo primo insufficiente livello di conoscenza, lo lascia cioè<br />

solo con l’abilità di comprendere gli indizi di mendacia senza<br />

dargli degli ulteriori strumenti che gli permettano di farne un uso<br />

efficace.<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

44


Quelle che mancano a una trattazione completa dell’argomento<br />

sono le tecniche che lo mettano in grado di utilizzare gli indizi per<br />

portare l’interlocutore bugiardo a confessare.<br />

Strategie di convincimento alla confessione<br />

Quando arrivi alla fase che stiamo trattando in questa lezione vuol<br />

dire che il tuo interlocutore ti ha già dato molti indizi di bugia. Se<br />

non è così, aspetta, prendi tempo. Lo so che adesso non vedi l’ora<br />

di mettere in pratica ciò che hai imparato da questo libro. Tuttavia<br />

ti consiglio di utilizzare queste tecniche solo quando sarai<br />

veramente pronto e comunque solo quando strettamente<br />

necessario.<br />

Ti piacerebbe vivere a fianco di una persona sospettosa su tutto,<br />

che indaga continuamente su ogni cosa gli passi per la mente?<br />

Perfetto, hai capito. Non diventare quella persona!<br />

Come ti ho detto prima, un comportamento del genere tende ad<br />

essere distruttivo nelle relazioni interpersonali. Considera questa<br />

conoscenza come un’arma di difesa, non di attacco.<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

45


C’era un vecchio detto cinese che diceva più o meno così: Se il<br />

tuo nemico ti ha fatto un torto, siediti sulla riva del fiume e<br />

aspetta, prima o poi il suo cadavere passerà. E’ un detto che parla<br />

dell’inutilità della vendetta e del valore della pazienza.<br />

Lo strumento più importante che un lie-detector deve affinare<br />

è la pazienza.<br />

Se non resisti alla tentazione di utilizzare subito i tuoi primi indizi<br />

per cercare di ottenere la verità ti precludi la possibilità di crearti<br />

un quadro più completo della situazione. Devi imparare a giocare<br />

come fa il gatto con il topo: lo prende, ci gioca, lo lascia andare…<br />

lo prende, ci gioca, lo lascia andare…<br />

E’ chiaro che per diventare un maestro in quest’arte devi essere<br />

capace nel tempo di maturare più distacco da certi aspetti della<br />

vita. Devi imparare a rispettare la verità, te ne devi fare<br />

promotore, dare l’esempio in prima persona.<br />

Ricordati di offrire sempre una via onorevole di fuga al tuo<br />

interlocutore bugiardo.<br />

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Se il tuo obiettivo è invece quello di inchiodare il tuo<br />

interlocutore bugiardo, fargliela pagare e vendicarti, l’impresa<br />

diventa più difficile. Quasi nessuno accetta di passare sotto le<br />

forche caudine dell’umiliazione.<br />

Spesso in questi casi assistiamo a quelle situazioni in cui poi il<br />

bugiardo nega anche davanti all’evidenza. In quei casi ognuno<br />

rimane della sua posizione e ci troviamo davanti ad un contesto<br />

che diventa alla fine del tipo Perdere/Perdere, poiché ognuno dei<br />

due rimane con un pugno di mosche.<br />

Valuta bene se il rapporto che hai con questa persona è importante<br />

e vale la pena di investirci. A tutti può capitare di sbagliare e a<br />

volte è meglio cercare di aggiustare una situazione che è arrivata<br />

ad un primo inciampo, piuttosto che distruggere una relazione<br />

importante e ricominciare tutto da capo altrove.<br />

In questo caso conviene fare un tentativo, cercare di far capire al<br />

tuo bugiardo che saresti disposto a perdonare un errore e una<br />

bugia in cambio della verità da cui si potrebbe invece<br />

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icominciare a costruire un rapporto sentimentale, familiare,<br />

amichevole o lavorativo incentrato sulla sincerità.<br />

Se invece la bugia è uno strumento abusato nel rapporto, allora<br />

pensaci bene. A che vale portare avanti una relazione se questa è<br />

affogata nella bugia, nella diffidenza, nella gelosia o in chissà<br />

quali altre fonti di stress e malessere? Si vive una volta sola e<br />

come dice un vecchio detto:<br />

Se nella vita vuoi avere successo circondati di persone migliori<br />

di te.<br />

Ti do un altro consiglio prezioso. Se ti reputi una persona<br />

eccessivamente sospettosa o gelosa, se temi sempre che gli altri<br />

stiano lì per darti delle fregature, guardati dentro. Sii onesto con te<br />

stesso. Spesso quando non ci fidiamo degli altri vuol dire che non<br />

ci fidiamo di noi stessi. E’ statisticamente provato che sono<br />

proprio le persone più gelose quelle che sono più sensibili al<br />

fascino dell’extraconiugale.<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

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Non serve Freud per comprendere che è proprio chi è sensibile<br />

alla seduzione e al fascino dell’altro sesso che teme di più che il<br />

suo partner cada in errore. Il problema è che vediamo nell’altro le<br />

nostre debolezze.<br />

Aiutalo a decidere<br />

Una cosa importante da capire è che la cosa più difficile per il<br />

bugiardo che viene messo alle strette è proprio quella di<br />

“decidere” di dire la verità.<br />

Si trova di fronte ad un dilemma difficile che lo può spingere ad<br />

insistere nel negare, per rimandare la decisione di assumersi la<br />

responsabilità di una confessione. A volte anche quando tutto gli<br />

sembra perduto può avere difficoltà a fare il passo decisivo,<br />

confessare, anche se dentro di sé sarebbe pronto a farlo.<br />

Quanto ti ho appena detto è importante perché ti deve indurre a<br />

comprendere innanzitutto quali sono quelli che il bugiardo vede<br />

come i “rischi” connessi ad un’eventuale confessione. Questa<br />

prima informazione ci deve servire per escogitare degli argomenti<br />

capaci di tranquillizzarlo rispetto a queste sue paure.<br />

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Contemporaneamente dobbiamo essere abbastanza creativi<br />

nell’escogitare il modo di giustificare dei “vantaggi” che il<br />

bugiardo avrebbe se confessasse piuttosto che se continuasse a<br />

mentire.<br />

Lavorando nello stesso tempo nella direzione di mitigare quelle<br />

che sono le paure che lo frenano dal confessare e paventandogli<br />

quelli che potrebbero essere invece dei vantaggi, lo sgraveremo<br />

enormemente dal peso di prendere la decisione di confessare.<br />

Approfitta del tempo passato<br />

A volte può capitare che sia passato del tempo dal momento in cui<br />

una persona ti ha mentito. Puoi in questo caso approfittare, nel<br />

momento in cui capita l’occasione per portare il tuo interlocutore<br />

a confessare. E’ sempre utile sgombrare anche il passato dalle<br />

menzogne.<br />

Per riuscire in questo è però necessario che tu riesca a creare un<br />

giusto clima di comprensione verso la persona che hai di fronte.<br />

Devi far intendere che hai sempre saputo la verità e che non hai<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

50


approfondito la tua indagine per non creare una situazione di<br />

rottura.<br />

Questo rappresenterà per il tuo interlocutore un versamento<br />

importante nel suo conto corrente emozionale e tenderà a creare<br />

una situazione di credito che farà sentire in lui il bisogno di<br />

sdebitarsi.<br />

Contemporaneamente gli farà sentire meno timore nel confessare<br />

perché sa che pur ritenuto colpevole da tempo non è stato<br />

condannato, quindi non ha nulla da temere a tal riguardo.<br />

Potrebbe rimanere il timore di passare per incoerente o bugiardo,<br />

per questo cercherai di fargli comprendere di aver capito le vere<br />

ragioni per cui ti ha mentito. Potresti dire che capivi che non<br />

voleva ferirti o che non voleva metterti davanti ad una scelta<br />

difficile. Dai spazio alla tua creatività.<br />

Se poi vuoi mettere in atto un colpo da maestro ti consiglio di non<br />

chiedergli un’ammissione diretta ma lascia che il suo silenzio<br />

risponda per lui.<br />

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Aiutalo ad alleggerirsi<br />

Una tecnica di comunicazione subliminale che ci viene da Milton<br />

Erickson consiste nell’infarcire la nostra comunicazione di parole<br />

come: peso, leggero, liberare, trattenere, lasciar andare.<br />

Ti faccio un esempio. Supponi che percepisci che su un<br />

determinato argomento hai notato nel tuo interlocutore degli<br />

indizi di comunicazione mendace.<br />

Allora, prendendo spunto dal contesto, ti allontani con non<br />

curanza dall’argomento e ne introduci un altro: “Sai ieri ho avuto<br />

una giornata terribile, mi è venuto un mal di testa pesantissimo.<br />

Tutto il giorno mi è sembrato di avere un carico di 100 chili sul<br />

capo. Per fortuna Franco aveva una compressa, l’ho presa e nel<br />

giro di pochi minuti mi sono sentito leggero, veramente liberato.<br />

A te non capita mai di avere un peso addosso e quando ti liberi ti<br />

senti rinascere?”<br />

Oppure: “Oggi non ho avuto cinque minuti per me. Sono uscito di<br />

corsa da casa per andare al lavoro senza avere il tempo nemmeno<br />

di fare la pipì. Sono passato di corsa da un lavoro all’altro e la<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

52


mia vescica si gonfiava. Non ce la facevo più, sentivo un bisogno<br />

impellente di liberarmi, ma come mi stavo per liberare<br />

succedeva qualcosa che me lo impediva. Ti capita mai che hai<br />

bisogno di alleggerirti da qualcosa e il contesto te lo impedisce?<br />

Vorresti tanto liberarti da un peso e invece te lo devi trascinare<br />

dietro”.<br />

L’arma più importante che devi imparare ad usare per condurre il<br />

tuo interlocutore a confessare è la pressione psicologica. Troverai<br />

nel libro una lunga serie di strategie volte ad indurre il bugiardo a<br />

confessare.<br />

Il corso finisce qui. Spero di averti dato qualcosa di veramente<br />

utile. Se vuoi contribuire in qualche modo alla mia opera, parlane<br />

ai tuoi amici, segnala il mio sito, partecipa alla sua vita con i tuoi<br />

commenti ai post.<br />

Se vuoi fare di più acquista il libro. Potrai così diventare un<br />

esperto della materia e contribuire a rendere questo mondo un po’<br />

più sincero.<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

53


VALTER ROMANI<br />

SMASCHERARE IL BUGIARDO<br />

Report allegato a:<br />

Tutti i Diritti Riservati – Vietata qualsiasi duplicazione del presente ebook<br />

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