Il fuoco sacro dell'Alchimia - Logosolar.it
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<strong>Il</strong> Fuoco Sacro dell’Alchimia<br />
<strong>Il</strong> riscatto dell’Alchimia come medicina dell’Anima<br />
Dott. Gianpaolo Giacomini<br />
Medico Chirurgo<br />
Esperto di agopuntura e ginnastiche energetiche taoiste<br />
Docente della “Accademia di Alchimia”<br />
e delle Arti dicura dell’Anima<br />
Parlare di Alchimia oggi, di fronte all’attuale orizzonte medico-scientifico che punta principalmente<br />
alla risoluzione dei problemi e dei confl<strong>it</strong>ti attraverso l’uso di presidi chimici e alquanto aggressivi,<br />
può sembrare oramai inconsueto e antiquato. Credere nell’esistenza di una forza che ci anima e che<br />
intelligentemente ci regola contrasta con la visione comune del dogma ormai sedimentato:<br />
“malessere” – diagnosi – rimedio; anzi, molto spesso oggi la diagnosi può anche essere omessa,<br />
vista la versatil<strong>it</strong>à di molti rimedi e la facil<strong>it</strong>à prescr<strong>it</strong>tiva di alcuni terapeuti.<br />
Anche dagli studi di taluni terapeuti defin<strong>it</strong>i “naturali” si assiste spessissimo alla fuga di pazienti nel<br />
panico, diretti verso la farmacia più vicina, recanti liste di prescrizione lunghissime e che, se da un<br />
lato sono sicuramente preferibili ai “sacri” rimedi allopatici, dall’altro, sono spesso causa di<br />
aggravata patologia nei pazienti che si trovano a spendere la metà delle finanze in rimedi e<br />
integratori. Tutto questo, nella speranza di veder risolti i loro problemi e riponendo in questo sforzo<br />
la fiducia di una “guarigione” quasi miracolosa. D’altronde, se è naturale, fa bene!!!<br />
In passato, per secoli e secoli, tra il genere umano ha regnato una visione della cura ben diversa da<br />
quella attualmente in evidenza. Uomini saggi e dotti non solo in scienza, ma soprattutto in<br />
coscienza, hanno guidato e gest<strong>it</strong>o la salute della collettiv<strong>it</strong>à permettendo, alla fine dei conti, di<br />
arrivare, nonostante le epidemie e le innumerevoli guerre, alla civiltà che possiamo vedere oggi.<br />
Questi saggi dell’antich<strong>it</strong>à venivano chiamati “filosofi”, o Artisti, e per dovere etimologico, riporto<br />
una definizione di ciò che si intende per “Artista”: “con artista si indica generalmente una persona<br />
la cui attiv<strong>it</strong>à si esprime nel campo dell'arte. Nel senso più ampio l'artista è una persona che esprime<br />
la sua personal<strong>it</strong>à attraverso un mezzo che può essere un'arte figurativa o performativa. La parola<br />
viene usata anche come sinonimo di creativo. Nella Grecia antica esisteva la parola "techně" che<br />
spesso viene tradotta come "arte"; la "techně" presupponeva la maestria in un processo di<br />
produzione qualsiasi. La parola arte invece deriva dal latino ars, che letteralmente significava<br />
"metodo pratico" o "tecnica", un<strong>it</strong>o a una connotazione legata alla bellezza degli oggetti prodotti.<br />
Nel medioevo esisteva già la parola artista, anche se il suo significato si avvicinava più a quello che<br />
oggi definiamo artefice, mentre era sconosciuta la parola artigiano: l'artista era colui che nel suo<br />
mestiere sapeva fare qualcosa meglio degli altri. Quindi era l'eccellenza, non l'attiv<strong>it</strong>à, a indicare<br />
un'attiv<strong>it</strong>à…”. Tale definizione è alquanto interessante poiché, al pari di un artista, il filosofo della<br />
natura o al secolo “Alchimista” (che possiamo anche definire “sciamano” o guar<strong>it</strong>ore, o “medico<br />
dell’antich<strong>it</strong>à”) altro non faceva se non tentare, attraverso gli strumenti forn<strong>it</strong>egli dalla natura, di<br />
aiutare l’essere in difficoltà (“malato”) a r<strong>it</strong>rovare la propria natura, a riscoprire la propria bellezza<br />
ed armonia, sia interiore quanto esteriore. In tal modo si celebrava la riusc<strong>it</strong>a dell’Opera d’arte,
nella trasformazione di una s<strong>it</strong>uazione, confl<strong>it</strong>to o patologia, in una ripresa di coscienza e di salute<br />
della persona che si era trovata in squilibrio. Era questa una pratica in cui l’artista doveva essere<br />
non bravo, non perfetto, ma meraviglioso, poiché ridava armonia a quell’opera della natura che in<br />
sé gia la conteneva ma probabilmente solo in potenza, e non in atto. È semplice ricavare allora, da<br />
questa introduzione, uno dei significati intrinseci della parola Alchimia, che nelle radici arabe<br />
significa “Pietra Filosofale”: la pietra grezza, l’incoscienza dalla quale, attraverso l’aiuto dell’artista<br />
affiancato dalle forze della natura, e dalla persona stessa (che è poi pietra in atto e opera in potenza),<br />
si estrae l’opera d’arte che è la realizzazione dell’essere in sè stesso, nei suoi desideri e progetti di<br />
v<strong>it</strong>a, in modo che “niente sia più perfetto di un individuo che si realizza nei suoi progetti interiori”.<br />
Questa è, in breve, il significato pratico della parola Alchimia e, per gli alchimisti, il significato di<br />
Pietra Filosofale: una trasmutazione di una materia grezza, priva di coscienza e senza luce propria,<br />
in una materia brillante, preziosa e piena di coscienza: dal piombo all’oro; in tal senso, l’alchimista<br />
non potrebbe essere defin<strong>it</strong>o se non artista, e il senso terapeutico si risolve in un rapporto di una tale<br />
profond<strong>it</strong>à, da poter trasmutare realmente le tenebre in luce, il piombo in oro, il no in sì e la<br />
divisione (diabolo) in un<strong>it</strong>à.<br />
Detto questo, giustamente, si solleva una questione fondamentale: quali strumenti usa l’artistaalchimista<br />
per operare su una materia tanto delicata (la coscienza) ma inser<strong>it</strong>a in una materia tanto<br />
densa e spesso grezza (il corpo fisico o “veicolo corporeo”). È noto infatti, grazie anche agli studi<br />
del medico – filosofo – alchimista Paracelso, che la materia grezza altro non è composta da quelle<br />
che egli definisce “Le Tre Sostanze dell’Alchimia”, che per convenzione e traslazione concettuale,<br />
furono chiamate Sulfur, Sale e Mercurius. <strong>Il</strong> riferimento agli elementi atomici è puramente<br />
concettuale, ma la risonanza che questi termini hanno con la realtà materiale è alquanto<br />
convincente: lo Zolfo, con la sua natura ignea e secca, yang, contratto e infiammabile, richiama la<br />
natura del protone atomico, di segnatura maschile e pos<strong>it</strong>iva; il Mercurio, con la sua natura umida e<br />
fredda, la sua capac<strong>it</strong>à di adattarsi ai cambiamenti di temperatura e di recipiente, richiama la natura<br />
femminile, yin, capace di espandersi al volere del calore (che è di natura sulfurica) così come per i<br />
cinesi è lo Yang a determinare il movimento dello Yin, rappresenta gli elettroni atomici, di carica<br />
negativa ma di massa identica a quella protonica – sono tutto sommato le due facce della stessa<br />
medaglia, lo Yin e lo Yang che danno v<strong>it</strong>a al regno materiale. <strong>Il</strong> Sale, che con la sua duplice natura,<br />
calda e secca o fredda e umida, richiama l’immagine dell’androgino, del neutrone atomico che<br />
stabilizza l’atomo, regolando Sulfur e Mercurio, Yang e Yin, maschile e femminile. Questa è per<br />
l’Alchimia la sacra Trin<strong>it</strong>à Alchemica, della quale tutti i corpi sono composti. In effetti, alla luce<br />
della scienza più moderna e attuale, la materia altro non è che composta da atomi, taluni più<br />
contratti, sulfurici, con gli elettroni molto prossimi al nucleo, chiusi in sé e spesso defin<strong>it</strong>i<br />
“strutturali”; altri più “volatili”, con le orb<strong>it</strong>e elettroniche molto espanse e dotati di maggior potere<br />
elettronegativo, capaci di formare più legami e di trasportare attraverso gli elettroni di valenza<br />
informazioni sotto forma di onda elettromagnetica. Caso vuole che Mercurio fosse il messaggero<br />
degli dei, dotato di ali (volatile) e in grado di scendere dagli inferi più profondi alle somm<strong>it</strong>à più<br />
elevate dei cieli. Rec<strong>it</strong>a a questo propos<strong>it</strong>o la famosa Tabula Smaragdina attribu<strong>it</strong>a ad Hermete<br />
Trismegisto di cui ne riporto una parte: “E' vero senza errore e menzogna, e' certo e verissimo. Cio'<br />
che e' in basso e' come cio' che e' in alto, e cio' che e' in alto e' come cio' che e' in basso, per<br />
compiere i miracoli della Cosa-Una (di una cosa sola). Come tutte le cose sono sempre state e<br />
venute dall'Uno, per mediazione dell'Uno, cosi' tutte le cose nacquero da questa Cosa Unica per<br />
adattamento. <strong>Il</strong> Sole ne e' il padre, la Luna ne e' la madre, il Vento l'ha portata nel suo ventre, la<br />
Terra e' la sua nutrice.”
Rec<strong>it</strong>a: è vero, è così, il filosofo è assolutamente certo di ciò che stà dicendo poiché la sua opera<br />
non è buona, non è bella, ma è meravigliosa e certa. Chi conosce realmente l’ “Arte” non ha più<br />
dubbi. “Ciò che è in alto è come ciò che è in basso”, e viceversa: chiara allusione al fatto che il<br />
filosofo – alchimista crede fermamente nella corrispondenza tra mondi interiori ed esteriori, tra<br />
microcosmo e macrocosmo, al rapporto che esiste tra intelligenza centrale ed intelligenza cellulare,<br />
tra il mondo sensibile che ci circonda al mondo interiore che ci anima (ne è testimone la teoria dei<br />
microsistemi quali l’auricoloterapia, l’addominopuntura, la rinopuntura cinese, ma anche la<br />
moderna teoria dei frattali e per essere ancora più scientifici, la più attuale PNEI dove scopriamo un<br />
organismo dotato di un network informazionale nel quale ogni piccola cellula, in realtà, può<br />
svolgere funzioni di organi o apparati endocrino-nervosi). Adoro c<strong>it</strong>are, a tal propos<strong>it</strong>o, una frase<br />
derivata dalla saggezza taoista: “non si può cogliere un fiore, senza disturbare una stella” per<br />
confermare che l’alchimia, nelle sue varie forme, è sempre stata presente in tutto il pianeta Terra.<br />
Proseguendo con la Tabula Hermetis, chiaramente vediamo come tutto derivi da una “Cosa-Una”, e<br />
come tutte le cose sono nate e venute dall’Uno, per adattamento. E non è forse vero che il primo<br />
atomo a fondersi nell’universo fu l’Hidrogeno? <strong>Il</strong> quale in sè porta solamente il principio Solare e<br />
Lunare, Yang e Yin, ma non il principio del “figlio” (allo stato nativo naturale, l’atomo di Idrogeno<br />
è formato da un protone e da un elettrone, ed è privo di neutroni), così come per la genesi taoista dal<br />
vuoto (wuji) nacque lo Yin e lo Yang ma congiunti nel Tao. Successivamente per adattamento, si<br />
formarono quindi tutti gli altri atomi, per cui realmente possiamo dire che: la materia è composta da<br />
Tre Sostanze (protone-neutrone-elettrone) e che tutta la materia proviene da una cosa unica (atomo)<br />
e che la molteplic<strong>it</strong>à atomica - e successivamente molecolare, cellulare, organica, sistemica e di<br />
apparato deriva da questa cosa unica per adattamento. Ecco come l’Alchimia, già nelle sue basi,<br />
inizia ad acquisire concretezza e scientific<strong>it</strong>à. Esiste ancora una sostanza, che è incorruttibile e non<br />
materiale quanto le altre Tre, che è chiamato “Mercurio Vivo”, o Mercurio dei Filosofi, del quale<br />
rec<strong>it</strong>a la Tabula Hermetis “La sua potenza e' illim<strong>it</strong>ata se viene convert<strong>it</strong>a in terra.”. E’ questo, il<br />
caposaldo di tutta l’arte alchemica, la “prima materia” immateriale, il non conoscibile a livello dei<br />
cinque sensi, ma allo stesso tempo “percepibile” attraverso quella facoltà che viene chiamata<br />
intuizione o creativ<strong>it</strong>à: questo Mercurio Vivo, che a seconda delle varie culture può essere chiamato<br />
anima, spir<strong>it</strong>o, shen qi, energia, è il vero obiettivo di tutta l’opera. La comprensione della “Prima<br />
Materia” (il “conosci te stesso” socratico) che vivifica la materia grezza (le Tre Sostanze<br />
dell’Alchimia) è la sintesi dell’eterna ricerca umana verso ciò che appartiene al campo dello Spir<strong>it</strong>o:<br />
una Energia immensa che, una volta condensatasi in un determinato spazio e in un tempo defin<strong>it</strong>o,<br />
dà origine a ciò che conosciamo come “v<strong>it</strong>a materiale” o più semplicemente, v<strong>it</strong>a.<br />
Per gli alchimisti la questione si complica nel momento in cui la Prima Materia (Spir<strong>it</strong>o) prende<br />
coscienza del fatto che, per fare esperienza della dens<strong>it</strong>à materiale, ha assolutamente necess<strong>it</strong>à di<br />
una “forma” fisica per manifestarsi. Questo è ciò che noi conosciamo come “corpo”. Rivolti al<br />
genere umano, gli alchimisti chiamano tale materia “veicolo corporeo” e, se da una lato lo Spir<strong>it</strong>o<br />
rappresenta il Mercurio, messaggero recante le informazioni del pre-destino di tale essenza, il corpo<br />
sarà lo Zolfo (Sulfur), sostanza densa in cui tale messaggio andrà a prendere forma e a<br />
concretizzarsi. Ora, secondo gli alchimisti, come anche descr<strong>it</strong>to da Paracelso e da R. Fludd, il Sale<br />
altro non sarebbe che il Sistema Nervoso Centrale e Periferico (SNC – SNP) che, attraverso la<br />
capac<strong>it</strong>à intrinseca di tali sistemi di trasformare l’elettric<strong>it</strong>à in campi magnetici e i campi magnetici<br />
in corrente elettrica (attraverso le strutture ipotalamiche, limbiche e ipofisarie) possono essere
considerati a tutti gli effetti dei trasduttori di informazioni dal piano fisico/chimico (molecole,<br />
neuro-ormoni, neuro-trasmett<strong>it</strong>ori) al piano fisico/energetico delle onde elettromagnetiche e dei<br />
campi elettrici. <strong>Il</strong> Sale è, come a livello atomico (neutrone), la sostanza che permette l’integrazione<br />
dei due opposti (di uguale massa ma di carica opposta), e che, nel corpo fisico, permette il contatto<br />
tra conscio e inconscio, tra corpo fisico e Spir<strong>it</strong>o che, quando incarnato in un veicolo corporeo,<br />
l’Alchimia definisce Anima.<br />
Gli alchimisti sostenevano che lo Spir<strong>it</strong>o, essendo energia pura, mai avrebbe avuto dei “problemi”.<br />
Se un problema c’è, e spesso accade, è nella materia, o nel cattivo relazionamento tra Spir<strong>it</strong>o e<br />
materia, ma mai a livello Spir<strong>it</strong>uale. Qui si afferma un concetto fondamentale dell’Alchimia:<br />
secondo gli alchimisti non esiste alcun “Karma” spir<strong>it</strong>uale da pagare, nessun peccato da scontare,<br />
esiste solamente la possibil<strong>it</strong>à, per uno Spir<strong>it</strong>o incarnato, di trascendere e fare esperienza per<br />
aumentare la sua completezza interiore e per alimentare il grande respiro della v<strong>it</strong>a, sintetizzato<br />
dalla ben nota formula riscoperta da Einstein (ma già ben nota agli alchimisti) E = MxC2, dove M<br />
sono le Tre Sostanze dell’Alchimia (rappresentabili anche con gli elementi Terra e Acqua) e C<br />
essendo la veloc<strong>it</strong>à della luce, altro non rappresenta che l’Energia che muove la volontà spir<strong>it</strong>uale a<br />
manifestarsi nella materia (rappresentata dagli elementi Fuoco e Aria). Gli alchimisti credevano<br />
fermamente che Gaia – il pianeta Terra – fosse un luogo di trascendenza, non di espiazione.<br />
Sorgono allora le domande che per millenni hanno caratterizzato gli studi sia filosofici che profani<br />
di tutte le correnti alchemiche del pianeta: perché l’essere umano è tanto malato? Perché la<br />
sofferenza? Perché la sensazione, sempre e comune, di essere sempre nel posto sbagliato, al<br />
momento sbagliato, con le persone sbagliate? La Natura attorno a noi è perfetta, tranne quando è<br />
l’uomo a crearne squilibrio, essa è in grado di mantenere un equilibrio ideale, di rigenerarsi nel<br />
momento in cui viene destrutturata totalmente, di mantenere un esemplare ordine tra ecosistemi…e<br />
l’uomo? … Nessun aminale in natura ha bisogno di un altro animale che lo curi quando ammalato,<br />
non ci sono ospedali né tantomeno cliniche; le uniche, sono per gli animali che vivono a stretto<br />
contatto con l’uomo, costru<strong>it</strong>e dall’uomo. C’è qualcosa che sfugge alla nostra comprensione?<br />
La risposta, dicono gli alchimisti, è tanto complessa quanto ovvia. Tanto segreta (arcani<br />
dell’Alchimia) quanto allo stesso tempo di fronte a tutti. Sta all’alchimista, attraverso la sua Arte,<br />
rivelare ciò che è ovvio, mostrare ciò che è semplice, a chi ha perso la capac<strong>it</strong>à di “vedere”<br />
chiaramente la “causa delle cose.”<br />
Come risposta a questi ques<strong>it</strong>i vediamo nascere la Spagiria, la “medicina” alchemica basata su<br />
rimedi che, presi dalla natura e lavorati e perfezionati attraverso l’Arte, potevano aiutare l’essere<br />
umano a risvegliare, per simil<strong>it</strong>udine, la quintessenza che era contenuta in ogni individuo: il suo<br />
pre-destino e la coscienza di sé. Tali rimedi sono considerati a tutti gli effetti “vivi”, perfetti<br />
concentrati dell’energia stessa contenuta nelle piante e nei minerali utilizzati. Come disse Paracelso<br />
in punto di morte al suo allievo più prossimo: “non è la pianta che cura, bensì la sua anima”.<br />
Con questo obiettivo gli alchimisti costruivano il loro lab-oratorio: creare rimedi vivi, contenenti<br />
l’Anima del rimedio (vegetale, minerale o animale) attraverso l’ausilio della Natura e dei Quattro<br />
Elementi (Fuoco – Terra – Aria – Acqua , corrispondenti poi ai quattro principi attivi: ecc<strong>it</strong>anti,<br />
v<strong>it</strong>aminici, calmanti e balsamici); purificavano le Tre Sostanze (principi oleosi, volatili e Sali<br />
minerali) attraverso la dissoluzione (“solve”), raggruppavano (“coagula”) il tutto in un unicum<br />
(Panacea) che fosse la sintesi dell’Anima dei rimedi utilizzati e che fosse, quanto più possibile,<br />
simile all’essenza della persona da trattare. In questo modo il rimedio attuava la sua azione nel
veicolo corporeo della persona non tanto a livello fisico, ma soprattutto ad un livello spir<strong>it</strong>uale<br />
risvegliando la coscienza e l’energia guar<strong>it</strong>rice e rigeneratrice dell’essere. Emerge quindi un'altra<br />
particolar<strong>it</strong>à molto profonda del trattamento alchemico-spagirico: ad ogni essere, il suo specifico<br />
rimedio.<br />
Nel tentativo di aiutare l’uomo a r<strong>it</strong>rovare sé stesso, gli alchimisti si imbatterono in alcuni scogli da<br />
superare: lo Spir<strong>it</strong>o incarnato nel veicolo corporeo, poteva soffrire da questo delle interferenze, che<br />
impedivano al volere/messaggio Mercuriale (spir<strong>it</strong>uale) di essere ben tradotto in atto e quindi<br />
divenisse fonte di realizzazione per l’essere incarnato. Elementi condizionanti per la persona, che<br />
l’Alchimia chiama generalmente “fattori”, sono per sommi capi riassunti nei punti seguenti:<br />
• DNA del veicolo corporeo della persona (ered<strong>it</strong>à genica – chiamate da Paracelso “le malattie<br />
del seme fisso e morbido”) – sappiamo infatti che il DNA è il precursore dei comandi<br />
cellulari e, in particolare, il tipo di splicing alternativo operato sull’ RNA messaggero<br />
determina differenze quant<strong>it</strong>ative sull’espressione genica e di conseguenza dell’intelligenza<br />
cellulare che può interferire con il comando originale inviato alla cellula dal SNC e dal SNP,<br />
che traduce, di fatto, i voleri dell’Anima-Spir<strong>it</strong>o. Da ricordare inoltre che il DNA è<br />
composto da un 8-2 % defin<strong>it</strong>o “fisso”, mentre il restante 92 – 98 % viene defin<strong>it</strong>o dal<br />
progetto menoma “spazzatura” (“volatile” da Paracelso o “morbido” da Nicolas Flamel -<br />
1300 d.C.) poiché a tutt’oggi non se ne conosce la funzione. Del DNA fisso, solamente l’<br />
1,2 – 1,5 % è DNA effettivamente “umano”, mentre il restante è DNA “animale”. Questo<br />
fatto rimarca l’appartenenza alla Natura del veicolo corporeo, e ne sottolinea l’animal<strong>it</strong>à<br />
istintuale a cui il corpo umano può volgere nel momento in cui non venga più sottoposto alle<br />
“regole” e ai voleri dell’intelligenza Spir<strong>it</strong>uale. Nicolas Flamel, noto alchimista vissuto a<br />
Parigi tra il 1300 e il 1400, scriveva questo a riguardo: “Questi sono i due serpenti (DNA,<br />
ndr) attorcigliati al bastone di Mercurio (spir<strong>it</strong>o, ndr) con cui egli manifesta il suo immenso<br />
potere e si riveste di ogni forma che vuole. <strong>Il</strong> motivo del perché voglio disegnare questi due<br />
serpenti sotto forma di dragoni è perché è grande la loro pestilenza così come il loro<br />
veleno…”<br />
• Condizionamento sociale e culturale dell’essere in questione (“educazione” in senso lato) –<br />
può sviare totalmente l’essere originale dal suo progetto di v<strong>it</strong>a portandolo a credere di<br />
essere ciò che in realtà non è. È una comunissima s<strong>it</strong>uazione di confl<strong>it</strong>to nella maggioranza<br />
delle persone che affollano gli studi di medici, psicoterapeuti e terapeuti in generale.<br />
• Condizionamento da parte di fattori esterni quali eventi (traumatici e non) e di altre persone<br />
(altri individui) che possono portare l’essere lontano dalla “linea” del suo destino. È il<br />
pericolo dell’ “identificazione” con qualcosa o qualcuno che non sia il “sé”. È un fattore che<br />
può portare la persona a “sentire” di non stare vivendo la propria v<strong>it</strong>a ma può mantenerla per<br />
anni nell’impossibil<strong>it</strong>à di comprendere e di mutare il proprio cammino.<br />
• Traumi Intra Uterini – l’Alchimia studiava moltissimo questo argomento; i traumi sub<strong>it</strong>i<br />
dalla madre durante la gestazione penetrano sotto forma di onda elettro-magnetica nel corpo<br />
dell’embrione/feto (la placenta non filtra le onde elettromagnetiche) e si possono<br />
“condensare”(energia libera che si trasmuta in energia di legame atomico-molecolare) in<br />
legami molecolari (principalmente in quelli dell’atomo di Carbonio) andando a formare<br />
organi e apparati contenenti vibrazioni che non appartengono all’essere (tipica la sensazione<br />
di questi pazienti di provare sentimenti ed emozioni che dicono “non appartenergli”). Se si
verificano in epoca embrionale, le onde elettro-magnetiche destrutturati materne vengono<br />
cristallizzate nei minerali che si saldano per formare lo scheletro embrionale, potendo dare<br />
in futuro dai problemi ossei (fratture o traumi ossei) fino alle leucemie infantili (traumi intra<br />
uterini nel midollo osseo).<br />
• Incapac<strong>it</strong>à degli organi emuntori a gestire le tossine, sia esogene che endogene, e pertanto<br />
blocco enzimatico-funzionale dell’intero sistema-veicolo corporeo con perd<strong>it</strong>a della capac<strong>it</strong>à<br />
di rispondere adeguatamente ai comandi intelligenti provenienti dall’Anima. S<strong>it</strong>uazione<br />
comunissima nella popolazione mondiale oggi, da cui la necess<strong>it</strong>à, per gli alchimisti, di<br />
iniziare qualsiasi trattamento con un drenaggio profondo di organi e matrice cellulare<br />
(concetto noto alla medicina naturale e in particolare all’Omotossicologia).<br />
• Interferenza, nel corpo fisico, dell’azione di organismi e micro-organismi simbionti e<br />
parass<strong>it</strong>i che possono modificare la biochimica umana, in particolare dando origine a vizi<br />
comportamentali, pensieri ossessivi, perd<strong>it</strong>a del “controllo” centrale. Da notare il fatto che, a<br />
livello numerico nel corpo umano, si trovano molte più cellule batteriche, protozoarie,<br />
miceti, e virus rispetto alle cellule che compongono di fatto il corpo umano.<br />
• Perd<strong>it</strong>a del contatto con l’inconscio (il micro) e con la natura (macro). S<strong>it</strong>uazione tipica delle<br />
persone che vivono nelle c<strong>it</strong>tà e che hanno perso il contatto con i bior<strong>it</strong>mi naturali del sonno<br />
– veglia e delle quattro stagioni. In Alchimia molta importanza viene anche data al bior<strong>it</strong>mo<br />
lunare in particolare nella struttura dell’Anima femminile (in Alchimia la donna non viene<br />
mai trattata come un uomo poiché si considera dotata di un organo spir<strong>it</strong>uale particolare, la<br />
Matriz, che permette allo spir<strong>it</strong>o di farsi carne in lei). Le patologie derivanti dalla perd<strong>it</strong>a dei<br />
più importanti bior<strong>it</strong>mi naturali sono spessissimo degenerative e tendono ad isolare l’essere<br />
dal proprio ecosistema e dal proprio mondo interiore (ricordo che il corpo umano è<br />
composto da cellule “animali” – solo 1,5 % del DNA è umano – e pertanto è sistema<br />
regolatore stesso – PNEI – che richiede il rispetto dei bior<strong>it</strong>mi esogeni al fine del riequilibrio<br />
di quelli endogeni). Quasto argomento è ben noto alla Medicina Tradizionale Cinese in<br />
particolare al filone Taoista quando parlano di cronobiologia e di orari di attivazione<br />
energetica degli organi.<br />
L’Alchimia è un cammino, una filosofia, una pratica, uno stato d’essere. È la ricerca della luce che<br />
brilla nella coscienza risvegliata di ogni individuo, riguardo il proprio cammino personale. È una<br />
ver<strong>it</strong>à molto personale, ma al tempo stesso collettiva. Fare alchimia, non significa necessariamente<br />
prescrivere rimedi spagirici o fabbricare rimedi in un laboratorio; significa seguire il proprio<br />
cammino, liberi da condizionamenti e confidando nel fatto che la v<strong>it</strong>a ha sempre una risposta per<br />
ogni cosa, e questa risposta si cela dentro noi stessi. Di fronte alla malattia, alla frustrazione, alla<br />
paura, al caos, l’alchimista può aiutare la persona a r<strong>it</strong>rovare dei punti di riferimento, attraverso i<br />
quali possa successivamente re-impossessarsi del proprio cammino e r<strong>it</strong>rovare il vero “senso della<br />
sua v<strong>it</strong>a”. L’Alchimia nasce per rispondere ad una semplice domanda: “qual è il senso della mia<br />
v<strong>it</strong>a?”; la risposta, appartiene ad ogni essere, ed è unica per ciascuno di noi.