Il fuoco sacro dell'Alchimia - Logosolar.it
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nella trasformazione di una s<strong>it</strong>uazione, confl<strong>it</strong>to o patologia, in una ripresa di coscienza e di salute<br />
della persona che si era trovata in squilibrio. Era questa una pratica in cui l’artista doveva essere<br />
non bravo, non perfetto, ma meraviglioso, poiché ridava armonia a quell’opera della natura che in<br />
sé gia la conteneva ma probabilmente solo in potenza, e non in atto. È semplice ricavare allora, da<br />
questa introduzione, uno dei significati intrinseci della parola Alchimia, che nelle radici arabe<br />
significa “Pietra Filosofale”: la pietra grezza, l’incoscienza dalla quale, attraverso l’aiuto dell’artista<br />
affiancato dalle forze della natura, e dalla persona stessa (che è poi pietra in atto e opera in potenza),<br />
si estrae l’opera d’arte che è la realizzazione dell’essere in sè stesso, nei suoi desideri e progetti di<br />
v<strong>it</strong>a, in modo che “niente sia più perfetto di un individuo che si realizza nei suoi progetti interiori”.<br />
Questa è, in breve, il significato pratico della parola Alchimia e, per gli alchimisti, il significato di<br />
Pietra Filosofale: una trasmutazione di una materia grezza, priva di coscienza e senza luce propria,<br />
in una materia brillante, preziosa e piena di coscienza: dal piombo all’oro; in tal senso, l’alchimista<br />
non potrebbe essere defin<strong>it</strong>o se non artista, e il senso terapeutico si risolve in un rapporto di una tale<br />
profond<strong>it</strong>à, da poter trasmutare realmente le tenebre in luce, il piombo in oro, il no in sì e la<br />
divisione (diabolo) in un<strong>it</strong>à.<br />
Detto questo, giustamente, si solleva una questione fondamentale: quali strumenti usa l’artistaalchimista<br />
per operare su una materia tanto delicata (la coscienza) ma inser<strong>it</strong>a in una materia tanto<br />
densa e spesso grezza (il corpo fisico o “veicolo corporeo”). È noto infatti, grazie anche agli studi<br />
del medico – filosofo – alchimista Paracelso, che la materia grezza altro non è composta da quelle<br />
che egli definisce “Le Tre Sostanze dell’Alchimia”, che per convenzione e traslazione concettuale,<br />
furono chiamate Sulfur, Sale e Mercurius. <strong>Il</strong> riferimento agli elementi atomici è puramente<br />
concettuale, ma la risonanza che questi termini hanno con la realtà materiale è alquanto<br />
convincente: lo Zolfo, con la sua natura ignea e secca, yang, contratto e infiammabile, richiama la<br />
natura del protone atomico, di segnatura maschile e pos<strong>it</strong>iva; il Mercurio, con la sua natura umida e<br />
fredda, la sua capac<strong>it</strong>à di adattarsi ai cambiamenti di temperatura e di recipiente, richiama la natura<br />
femminile, yin, capace di espandersi al volere del calore (che è di natura sulfurica) così come per i<br />
cinesi è lo Yang a determinare il movimento dello Yin, rappresenta gli elettroni atomici, di carica<br />
negativa ma di massa identica a quella protonica – sono tutto sommato le due facce della stessa<br />
medaglia, lo Yin e lo Yang che danno v<strong>it</strong>a al regno materiale. <strong>Il</strong> Sale, che con la sua duplice natura,<br />
calda e secca o fredda e umida, richiama l’immagine dell’androgino, del neutrone atomico che<br />
stabilizza l’atomo, regolando Sulfur e Mercurio, Yang e Yin, maschile e femminile. Questa è per<br />
l’Alchimia la sacra Trin<strong>it</strong>à Alchemica, della quale tutti i corpi sono composti. In effetti, alla luce<br />
della scienza più moderna e attuale, la materia altro non è che composta da atomi, taluni più<br />
contratti, sulfurici, con gli elettroni molto prossimi al nucleo, chiusi in sé e spesso defin<strong>it</strong>i<br />
“strutturali”; altri più “volatili”, con le orb<strong>it</strong>e elettroniche molto espanse e dotati di maggior potere<br />
elettronegativo, capaci di formare più legami e di trasportare attraverso gli elettroni di valenza<br />
informazioni sotto forma di onda elettromagnetica. Caso vuole che Mercurio fosse il messaggero<br />
degli dei, dotato di ali (volatile) e in grado di scendere dagli inferi più profondi alle somm<strong>it</strong>à più<br />
elevate dei cieli. Rec<strong>it</strong>a a questo propos<strong>it</strong>o la famosa Tabula Smaragdina attribu<strong>it</strong>a ad Hermete<br />
Trismegisto di cui ne riporto una parte: “E' vero senza errore e menzogna, e' certo e verissimo. Cio'<br />
che e' in basso e' come cio' che e' in alto, e cio' che e' in alto e' come cio' che e' in basso, per<br />
compiere i miracoli della Cosa-Una (di una cosa sola). Come tutte le cose sono sempre state e<br />
venute dall'Uno, per mediazione dell'Uno, cosi' tutte le cose nacquero da questa Cosa Unica per<br />
adattamento. <strong>Il</strong> Sole ne e' il padre, la Luna ne e' la madre, il Vento l'ha portata nel suo ventre, la<br />
Terra e' la sua nutrice.”