PROCESSO ALLA VECCHIA - Bonomi, Egidio
PROCESSO ALLA VECCHIA - Bonomi, Egidio
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<strong>PROCESSO</strong><br />
<strong>ALLA</strong><br />
<strong>VECCHIA</strong><br />
Invenzione di<br />
<strong>Egidio</strong> <strong>Bonomi</strong><br />
e<br />
Maurizio Bernardelli Curuz<br />
per la difesa
LE PERSONE:<br />
• IL GIUDICE<br />
• L' AVV: DIFENSORE<br />
• L' AVV. ACCUSATORE<br />
• I POPOLANI<br />
• IL LETTORE DELLA NOTA INTRODUTTIVA SULL' ORIGINE, O QUA-<br />
SI, DELLE VECCHIE<br />
CONSIGLI PER CHI VUOLE ASSECONDARLI: i personaggi dovrebbero indossare<br />
tutti una maschera, oppure essere truccati pesantemente. Il giudice<br />
dovrebbe sfoderare una voce in falsetto, tono perennemente scocciato, cantilenante.<br />
Il difensore deve stare impettito sempre, superbo, fonte di verità,<br />
ampolloso e gesticolante.<br />
L'accusatore non meno solenne e saccente. Entrambi antipatici, comunque. Il<br />
popolo (anche soltanto tre o quattro elementi) ha fintamente una parte secondaria,<br />
è l'elemento di disturbo, di risate, di sana concretezza popolare, in<br />
contrasto con la sostanziali fanfaluche dei saccenti.<br />
pag. 2
Lettore<br />
Streghe, streghe, vecchie, bis-vecchie. Bruciamole tutte, al rogo, al rogo!<br />
Come nel Cinquecento, quando i diavoli e le streghe si trovavano almeno<br />
una volta alla settimana sulla cima del Tonale, in Valcamonica, ma anche<br />
sopra i monti di Bovezzo e di Nave. I sabba avvenivano di giovedì, detto anche<br />
zobbia, da cui la voce zubiana, ossia “donna del giovedì”, strega che cavalca<br />
le nubi, dopo essersi cosparsa d’unguento.<br />
Zubiana sarà poi sinonimo di donna di malaffare, nome che sopravviverà nel<br />
dialetto bresciano e bergamasco fino all'Ottocento. Giovedi è il giorno fatidico<br />
e misterioso dei riti satanici.<br />
Streghe e diavoli affollano e gettano paura soprattutto il Cinqucento. Ai primi<br />
anni di quel secolo si narra di tale Margherita che, essendo in casa sua, tutta<br />
sola, un giovedì vennero le gatte nere, la sollevarono, la portarono in un luogo<br />
popolato da una moltitudine di suonatori e di gente che ballava.<br />
Tutti si abbandonarono a grandi gozzoviglie in un’immensa cucina con un<br />
fuoco pallido... e poi riti satanici, gli incontri con diavoli che s’intrattenevano<br />
con le streghe. Le quattro tempora erano quattro serie di tre giorni di digiuno<br />
e di astinenza, istituite dalla Chiesa al principio delle stagioni dell'anno con fini<br />
propiziatori. I giorni stabiliti cadevano di mercoledì, venerdì e sabato.<br />
Il giovedì, dunque, era il giorno libero dai digiuni e dai precetti di astinenza,<br />
compensazione e interruzione della rinuncia mistica, spazio aperto nella liturgia,<br />
nel quale confluivano liberamente tradizioni pagane.<br />
Streghe e diavoli, eretici e maghi si ritrovavano ogni giovedì, la zobia appunto.<br />
Come conseguenza, la fantasia popolare, la paura morbosa e al tempo<br />
stesso spaventosa, le credenze, i timori hanno perpetuato la credenza dei<br />
convegni diabolici, delle streghe dall'aspetto di vecchie raggrinzite, ossute e<br />
malefiche, sdentate e ricurve, secondo attendibile immaginazione popolare.<br />
Per questo sono state identificate col male. La tradizione di bruciare la vecchia<br />
potrebbe avere origine da ciò che passò nel tempo come eco popolare<br />
dalle streghe cinquecentesche, vero simbolo del male, anzi, il male in persona.<br />
Streghe poi popolanamente ridotte a vecchie da bruciare. Quando? Nella<br />
zobia mata, ossia, e ancora una volta, nel giovedì di mezza Quaresima.<br />
Giovedì matto per quel ritorno di carnevalesco che la ricorrenza comporta,<br />
dopo le astinenze ed i digiuni - oggi scomparsi - della quaresima.<br />
Bruciamo dunque la vecchia, simbolo e sentina di tutti i mali dello spirito e<br />
del corpo. In lei albergano le pene infernali, le malattie, la miseria, l'inganno, il<br />
tradimento, l'odio, l'invidia, la superbia, l'inimicizia, l'ingordigia, tutto quanto di<br />
doloroso accompagna l'uomo nel suo peregrinare terreno.<br />
La vecchia barbogia, carognosa, schifosa sia giudicata, sbeffeggiata, condannata.<br />
Fiammeggi il fuoco purificatore, bruci il male passato, bruci e vada<br />
in cenere quello futuro. A noi solo gioia e allegria. Così sia!<br />
pag. 3
Popolo<br />
Brüdela, brüdela, bröta uècia sensa anema, bröta cavra sensa cör!<br />
Giudice<br />
(suonando un campanello) Popolo bue, silenzio, silenzio o vi faccio lisciare le<br />
gobbe coi bastoni degli sgherri! La corte è qui riunita per giudicare la vecchia<br />
carampana (alza gli occhi, magari da dietro occhialini tremuli), fagotto di tutti i<br />
mali, parente di Belzebùb, sorella di satana, rognosa, schifosa, rabbiosa e...<br />
e… pure fetente. ( si soffia rumorosamente il naso)<br />
Popolo<br />
...e pelusa!<br />
Giudice<br />
(scampanellando) Popolo bue vi faccio tutti imbraghettare e bastonare! La<br />
vecchia, oggi giovedì, zobia mata, è stata condotta qui davanti a me, giudice<br />
unico, eccellentissimo et colendissismo magistrato del regno di Valgobbia,<br />
cavaliere del Turibolo d'oro, consigliere personale del re Bernardo di Sbruffone,<br />
membro onorario dell'accademia dei Rallentati, arconte di Poffe, Conche<br />
e Dosso Ghifone...<br />
Popolo<br />
(facendo ironica eco) one..one...!<br />
Giudice<br />
Questa corte magnificentissima si avvale dell'opera oratoria dell'avvocato<br />
Sbrofolone De Parolantis, accusatore tenace, mastino di giustizia, esperto in<br />
retorica, diritto penale, stregoneria e cavilli...<br />
Popolo<br />
(sghignazzando) cavalli... cavalli! Uàrdel, el somèa ön malghedhòt!<br />
Giudice<br />
(scampanellando) l'avvocato de Parolantis avanzi e lanci, scagli, archibugi le<br />
sue accuse contro la vecchia Malvegnuda Pincinella, rognosa come randagio<br />
affamato, sdentata e spuzzolosa come caprone selvatico, velenosa come la<br />
malaria...<br />
Popolo<br />
Brüdela, brüdela, chi chè scùlta l'aocàt i mör col cül pelàt!<br />
Giudice<br />
pag. 4
(con un gesto che invita alla calma) La Giustizia non può essere ingiusta, anche<br />
se a volte, l'inganno la sballotta. La strega Malvegnuda Pincinella compare<br />
davanti al popolo per rispondere di tutto il male che ha in corpo, di quello<br />
che le ha bruciato l'anima e che coltiva con rancore nel cervello. Sarà giudicata<br />
con rigore da questo eccellentissimo tribunale.<br />
Popolo<br />
Bale, bale!<br />
Giudice<br />
(scampanella rabbiosamente e perde per un attimo la flemma) Avvocato dell'accusa<br />
a voi la parola, pronunciate la vostra arringa.<br />
Popolo<br />
Co' la fam chè 'n gà, en n'arèss assé dè öna sardena...<br />
Accusa<br />
(avanza nel mezzo della scena) Eccellentissimo ed immenso Giudice Antenore<br />
Bernoccoli Capocchioni, esimio nonchè egregio collega della difesa, popolo<br />
dè Lòmedàne San Polone, gente tutta e dovunque sia. Io, in nome del popolo<br />
e di Dio onnipotente, coi poteri che mi derivano da questa corte giudicante,<br />
con la puntigliosità che contraddistingue la mia azione da anni e annorum...<br />
Popolo<br />
Ela longa? Sèra quela sauàta lé, aocàt cossatù! E fala cürta!<br />
Giudice<br />
Popolo ignorante, crape dure, cervelli affumicati, silenzio, silenzio. Chi non si<br />
atterrà a questa regola sarà bastonato in pubblico, sputacchiato e messo alla<br />
berlina. Riprenda avvocato Capocchioni.<br />
Popolo<br />
(molto sottovoce) ioni, ioni...<br />
Accusa<br />
(si schiarisce rumorosamente la gola)<br />
Giudice<br />
Avvocato, non abbiamo bisogno di preliminari catarrosi!<br />
Accusa<br />
Dicevo: con la puntigliosità che mi è caratteristica e peculiarità, voglio qui<br />
pag. 5
demolire, scarnificare, ridurre a poltiglia nauseabonda questo essere, che dico<br />
essere?, questo non essere, questo sub-umano, sèntina di tutti i mali,<br />
condensato di peste fame et bello, peste, fame e guerra, per far comprendere<br />
al popolo bue; questa specie di diavolo in carne ed ossa che appesta l'aria,che<br />
spaventa alla vista, che raccoglie in sè quanto di più malefico alberga<br />
su questa terra, su tutto l'orbe terracqueo e.. .e... dintorni. (fa un rumoroso<br />
sospiro).<br />
Guardatela. Vecchia, raggrinzita, sporca, nefanda, schifosa, paurosa, infernale,<br />
coltiva la malattia, il tradimento, l'ingordigia. Insegna l'invidia, la lussuria,<br />
sghignazza davanti alla virtù, gode della fame altrui, semina povertà e miseria,<br />
con la mani grinfiute graffia l'anima, la strapazza, l’annerisce per consegnarla<br />
al re del male, Satana in persona col quale s'incontra nel giorno del<br />
sabba, ogni zobbia, per annusare zolfo, assalire ragazze innocenti, tentarle,<br />
rinfocolare l'ingordigia dei ladri, stimolare i prepotenti, affinché siano ancora<br />
più tiranni, dispensare malattie e rogna e rabbia e intolleranza...<br />
Popolo<br />
Ahhh che spauènt, pora, è tremarèla, pèl dè galina, frèt... brüdela, brüdela<br />
sübèt, càuega le bödèle, scarpega bià le önge, i dèecc pò a sè la go j a mìa...<br />
Giudice<br />
(Scampanella) Lasciate che l'accusa lanci le sue accuse, se no che accusa<br />
sarebbe?!<br />
Accusa<br />
Ordunque, eccellentissimo giudice, collega arci-egregio, popolo attento per<br />
quanto ignorante e bue, conciossiafossecosacchè, quandanche e comunque,<br />
imperrocchè, testè e poscia, non v'è dubbio veruno che l’imputata vecchia<br />
malefica, otre del peggio, botte del veleno, cloaca dell'angoscia, sia un<br />
pericolo insopportabile per la comunità, un esempio da distruggere ed incenerire<br />
col fuoco purificatore. Io, con queste mie orecchie...<br />
Popolo<br />
(ridendo) Madòra mé che olàne, le somèa quìle dè l'àden dè Ciachìno, grande<br />
è longhe come la nossa fam!<br />
Giudice<br />
(scampanellando) E' l'ultima volta che tollero commenti offensivi. Qualcuno<br />
vuol finire in galera per insubordinazione grave e oltraggio (fa una pausa,<br />
guarda l'avvocato, fa un smorfia di scarsa convinzione) alla pubblica accusa.<br />
Accusa<br />
Con le mie orecchie l'ho sentita invocare Belzebub e chiamarlo dominatore<br />
pag. 6
degli abissi, imperatore degli spettri e invocarlo: , segno inconfutabile di contatto diretto col re del male. Posso presentare<br />
qui, se la corte lo riterrà congruo ed opportuno, una serie di testimoni, uomini<br />
colpiti dal malocchio...<br />
Popolo<br />
(sottovoce) Per forsa, i éra orb!<br />
Accusa<br />
donne rese sterili, banditi aiutati a rubare, bambini che rifiutavano il latte materno,<br />
giovani invaghite di diavoli camuffati da bellissimi giovani, ma dai piedi<br />
di caprone, vedove che sputavano sulla tomba dei mariti...<br />
Popolo<br />
(sempre sottovoce) el sarà stat ön càncher...<br />
Accusa<br />
Anziani che cadevano come se una forza misteriosa facesse loro lo sgambetto<br />
e si spezzavano le gambe, restavano infermi...<br />
Giudice<br />
Non c'è bisogno di testimoni, esimio avvocato, sappiamo quanto la vecchia<br />
sia una pentola dove ribolle perennemente la cattiveria. Prosegua, vada avanti<br />
e la finisca alla svelta.<br />
Accusa<br />
Obbedisco, immenso giudice. Niente testi, dunque e quindi mi avvio alla conclusione<br />
ovvia. La nostra comunità non può sopportare questo sgorbio di anima<br />
e di corpo. Eliminando lei, possiamo spegnere il male passato ed evitare<br />
quello futuro. Vorrei proporre anche la tortura, la flagellazione e la bastonatura,<br />
lo strappo dei capelli con le tenaglie, lo sforacchiamento degli occhi<br />
con gli aghi arroventati, ma ci hanno insegnato la magnanimità et eziandio la<br />
generosità per cui eviterò di chiedere pene che sarebbero giusta conseguenza<br />
a tanto maleficio.<br />
Mi atterrò quindi alle regole che condannano al rogo la vecchia barbogia, che<br />
bruci, vero sacrificio al bene. Il fumo acre salga al cielo come purificazione,<br />
sia ridotto in cenere tutto quello che fa male, si alzino gioia e allegria, serenità<br />
e ricchezza, crepi la fame, anneghi la miseria, perisca la sete, si sfracelli il<br />
peccato, strapiombi e sia stramaledetto chi osa invocare la minima misericordia<br />
sulla vecchia carognosa.<br />
Popolo<br />
Brùdela, brùdela, dài col fòc, dai co le fiàme, sèner, föm, fiàme per balàga 'n-<br />
pag. 7
tùren, töta nòt, è béèr è 'nciochetàss...<br />
Giudice<br />
(solita scampanellata) Si plachino i rognosi, lasciate che la difesa faccia il suo<br />
sproloquio. Avanzi e dica senza farla lunga, l'avvocato Sottilini dei marchesi<br />
di Puntiglio. A lui la parola.<br />
Difesa<br />
Esimio et eccellentissimo collega, scrupolosa et giudiziosa et reverendissima<br />
Corte giudicante, popolo bue e buissimo al quale io chiedo d’ essere straordinariamente<br />
et in primis cortese affinchè queste mie alte mirabilissime parole<br />
spicchino nel più puro silenzio.<br />
Popolo (insultando, un improprerio per ciascuno in rapida<br />
successione) Mòchela lé, sonàl, ciciarù, scanàt<br />
bödèla dè galina, pè dè sì, co dè àden...<br />
Giudice<br />
Le guardie facciano rispettare la legge e se occorre, calino il salutare bastone<br />
sulle crape dure di questi zotici. Avanti, spento avocadore. Proseguite pure<br />
la vostra argomentazione.<br />
Difesa<br />
Io, dicevo, mi presento per difendere questa delicata signora dabbene, per far<br />
del mio corpo scudo all’ anima sua. Non reclamerò, alla fine della causa, denaro<br />
o altra solidità. Offro la difesa nella più pura idea di salvamento della verità.<br />
E’ l’insana perfidia dell’accusatore - che scorge soltanto nel bene<br />
l’esclusivo, irrinunciabile motore generale delle cose - ad averle assegnato<br />
una mala immagine che certo non risponde al vero.<br />
Ella, signori miei, non incarna il peccato ma la vitalità inesausta del mondo, il<br />
piacere del furto, l’esplosione della vita, nonostante l’apparenza stenterella e<br />
gli acciacchi che deformano il corpo. Ella, hanno pure detto, fu inseguita dopo<br />
aver sottratto pane ad un orfano e raccontano, in aggiunta, che questo pane<br />
lo condivise col proprio amoroso, sopra un giaciglio rimpinzato di soldi.<br />
Lui l’abbracciò con le mani grondanti della linfa scomposta di un delitto sicché<br />
insieme divisero il frutto della sottrazione, progettando altri delitti. Tutto ciò<br />
non accade, in diversi gradi, nelle nostre case?<br />
Io vorrei argomentare sulla necessità della sua presenza. Se ella non rappresentasse<br />
ciò che voi condannate, che ne sarebbe del Bene? Esso non potrebbe<br />
porsi in meraviglioso risalto poiché la luce appare vivida - come afferma<br />
Malebranche - soltanto nel rapporto intenso con l’ombra che ad essa<br />
soggiace; e poiché il bianco non è visibile su un bianco fondale, ma su un<br />
drappo nero, questa donna signori miei, questa madama che vedete gravata<br />
d’un peso che non le può appartenere, fa parte del piano divino, quanto Cai-<br />
pag. 8
no e Giuda et altre mirabili persone.<br />
Sicché, essendo tale, io non vorrei che voi la guardaste come carne da ardere<br />
sul fuoco, come costato da spiedo, ma come un’anima vera che merita la<br />
più pura santificazione.<br />
Vi chiedo allora se i delitti che la presunta strega rappresenta non siano - pur<br />
moltiplicati - peculiarità di tutti noi.<br />
Voi, accusatore, rispondetemi in tutta sincerità: quante volte desideraste il<br />
fresco midollo di giovani creature, che io potrei assimiilare a turgido virgulto di<br />
giunchi?<br />
Accusa<br />
Io? Proprio mai. Credo d’essere una creatura volante priva d’ogni concupiscenza,<br />
aleggiante di solo spirito, azzurro, morbido zèfiro, tenue foglia di<br />
quercia. Spirito, spirito, spirito.<br />
Popolo<br />
Sé, spìret dè grapa è dè sgrègia!<br />
Difesa<br />
E voi, signor giudice, non foste mai traversato dal demone della concussione?<br />
Giudice<br />
Io vi faccio scendere alla sbarra, signore! Voi non potete nemmeno pensare<br />
che, in virtù della mia carica, io abbia scambiato favori o raggiunto il mio piacere<br />
personale. Nemmeno pensare...<br />
Popolo<br />
Poarì, el ga apena ciapàt dumela tulì per fa aperé neènt co l'utù rubàt. E pò el<br />
màia a sbafo. Tàole semper pareciàde dè quanta 'l ga desleberàt l’ostér, chè<br />
'l taiaua el vi’ co’ l’aigua del Gobia.<br />
Difesa<br />
E voi, popolani vocianti, sempre pronti a giudicare, et a dar di strepiti per<br />
l’altrui peccato: quante volte moveste di roncola la guerra a un vostro vicino e<br />
quante volte bestemmiaste il Signore? C’è forse qualcuno tra voi che non fu<br />
tentato di spostare la pietra del confine dei campi o mai desiderò la donna<br />
d’altri?<br />
Popolo<br />
Pòta, pòta, pòta, se pöl mia mitìla dò ésé.<br />
Difesa<br />
pag. 9
Ecco, signori, voi volete menare questa donna al rogo proprio perché la sua<br />
carne somma le perversioni della vostra. Imperrocché io vi dico: l 'accompagnerò<br />
personalmente al fuoco, godrò dei suoi arti crepitanti nella fiamma, se<br />
ognuno di voi, per superiore giustizia - che io qui reclamo - la seguirà.<br />
E se in voi - come dite - il corpo intero non risulta bacato, se in voi la cattiveria<br />
perniciosa è solo parziale - e riguarda pertanto una parte minima del vostro<br />
essere - io chiederò a questo eccellentissimo e imparziale giudice che<br />
ognuno s’avvicini alla pira e che si bruci la mano che rubò, la lingua che insultò,<br />
i capelli con cui orchestrò la suprema seduzione, il piede che fu strumento<br />
d’offesa o altro arto che peccò.<br />
Popolo<br />
Va’ a föc té, hì dè corsa. Brüdet ol co’. Servèl de föm.<br />
Difesa<br />
Vedete, caro giudice, nessuno riesce a replicare, se non con improperi, alle<br />
mie affermazioni. Ciò significa che dalla mia bocca, come da cavo d’albero<br />
colmo di miele, è scaturita la più dolce verità. E poichè nessuno di noi vuole<br />
avvicinarsi al fuoco per emendare il peccato personale, non posso giustificare<br />
che la donna sia menata nelle fiamme.<br />
Saremmo al cospetto di un palese atto d’ingiustizia. Pertanto non solo chiedo<br />
che ella sia tratta in salvamento e debitamente prosciolta da ogni restrizione,<br />
ma pubblicamente celebrata et portata in trionfo amoroso come si suol fare<br />
co’ i condottieri, e circondata di soavi ghirlande et onorata nei sermoni et<br />
chiamata nostra grande, unica madre et vezzeggiata con le parole più belle e<br />
improfumata et imbellettata e nutrita dei migliori nutrimenti che questa terra ci<br />
riserva e chiamata essa stessa a presiedere i tribunali et i convegni amorosi,<br />
e celebrata nei libri con acconce illustrazioni e pregata nell’ora serale et avocata<br />
a consulto dai sovrani e infine scolpita e dipinta e cantata.<br />
Popolo<br />
Porca uàca chè rassa de parulùne. Chi chè capéss l'è brào e chi chè capéss<br />
mìa, el sè grate en do ghè pìa.<br />
Giudice<br />
Dopo che il popolo bue, come al solito, ha voluto rumoreggiare, è tempo che<br />
la sentenza sia pronunciata. Io, giudice di questa comunità dè San Polone e<br />
di Valle di Gobbia, cavaliere e arconte et cetera, et cetera (lo pronuncia come<br />
dovesse starnutire), dopo avere esaminato attentissimamente gli atti del processo,<br />
dopo aver udito con non meno attenta attenzione le argomentazioni<br />
eccellenti dell'accusa e quelle pruriginose, pretestuose, a tratti odiose della<br />
difesa, con l'imparzialità che mi contraddistingue da millanta anni, decido hic<br />
pag. 10
et nunc, sic et simpliciter, et sic stantibus rebus, traduco per il popolo bue che<br />
non sa di latino, ma ben più spesso sa di vino: qui ed ora, così e semplicemente<br />
e stando così le cose, che la vecchia malefica, per la facoltà che mi<br />
deriva dal popolo e da me medesimo, sia condannata al rogo, stasera stessa,<br />
e che le ceneri siano disperse in cina alle Poffe.<br />
Popolo<br />
Brüdela, brüdela, dài col föc, dai a la uecià piena dè piöc.<br />
N.B. Le località indicate sono lumezzanesi, ma chi decidesse di rappresentare il processo le può mutare a<br />
piacimento. Le “esse” del popolo bue vanno pronunciate aspirate, come la “h” nella parola house in inglese.<br />
Poi ciascuno si regoli come crede. Auguri.<br />
pag. 11