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Marzo - Parrocchiasarnico.it

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Papa<br />

Francesco<br />

45° anno


SOMMARIO<br />

1 Copertina: Papa Francesco<br />

2 Sommario - Orario Sante Messe - Numeri telefonici<br />

3 Ed<strong>it</strong>oriale: Un Papa necessario<br />

5 Questione di soldi - Angela Cerea<br />

6 Jorge Mario Bergoglio: Papa Francesco<br />

9 Calendario e numeri utili<br />

10 Chiesa Universale e Chiesa Diocesana<br />

14 Grazie India<br />

16 Una Pasqua per celebrare la v<strong>it</strong>a<br />

17 L'Arcobaleno<br />

18 L Via Crucis animata dai gruppi<br />

20 Il servizio alla buona pol<strong>it</strong>ica<br />

22 Come se fossi un compagno di viaggio<br />

24 Riflettiamo: i giovani e gli anziani<br />

26 Sabrina: una scelta di v<strong>it</strong>a e di condivisione<br />

28 Fotocronaca<br />

30 Associazione Anziani e Pensionati<br />

31 L'educazione: una dote che non deve invecchiare mai<br />

32 Gruppo Pennes. Quando l'amicizia è un dono<br />

<strong>Marzo</strong> 2013<br />

Il prossimo numero de “il Porto” sarà in distribuzione da<br />

venerdì 26 Aprile 2013. Si raccomanda l'invio degli articoli<br />

in word e delle immagini in Jpeg ad alta risoluzione, entro e<br />

non oltre lunedì 15 Aprile 2013, a redazioneporto@parrocchiasarnico.<strong>it</strong><br />

o la consegna presso la casa parrocchiale.<br />

Il materiale pervenuto oltre il lim<strong>it</strong>e stabil<strong>it</strong>o non potrà essere<br />

pubblicato se non nel mese successivo.<br />

Grazie per la collaborazione.<br />

Orario Sante Messe N. Telefonici ed e-mail utili<br />

Festivo<br />

ore 9.00 (Ospedale)<br />

9.30 - 11.00 - 18.00 - 20.00 (Parrocchia)<br />

Feriale<br />

8.00 - 16.00 - 20.00 (Parrocchia)<br />

Vigilia di Festa<br />

ore 18.00 - 20.00 (Parrocchia)<br />

Funerali: ore 15.15<br />

33 Open day scuola MTB Axevo Junior<br />

34 Croce via: da che parte stare. La Via Crucis dell'Asilo<br />

35 Fragil<strong>it</strong>à e disabil<strong>it</strong>à - Mons. Dino Donadoni<br />

36 Dolci ricordi del tempo che fu...<br />

38 Spazio gioco e associazione Famiglie Solidali<br />

40 Come eravamo<br />

42 AVIS Elezioni per il quadriennio 2013-2016<br />

43 Nuova autoambulanza ai volontari<br />

44 Neo laureata - Notizie dall'ADMO<br />

45 Gruppo marinai: 65° di fondazione<br />

46 Rassegna teatrale "Sarnek che gregna"<br />

47 I volti: V<strong>it</strong>torio Marconi<br />

48 Le pagine del comune<br />

54 Attiv<strong>it</strong>à ASD Judo Sarnico<br />

55 Ospedale: nuovi investimenti in tecnologia di qual<strong>it</strong>à<br />

56 R<strong>it</strong>rovo annuale delle penne nere<br />

57 Anagrafe<br />

58 All'amorosa memoria di mio padre<br />

60 Giuseppe Bortolotti (ol Bepo Pustì)<br />

Parrocchia 035 910056<br />

don Luciano 348 9049113<br />

Oratorio 035 912 078<br />

don Loris 328 3932361<br />

Sacrista 339 2087660<br />

Centro pr. ascolto 035 910916<br />

Sala Giochi (Meulì) 035 912107<br />

Cine Junior 035 910916<br />

Centro Quader 035 912420<br />

Centro Famiglia 035 911252<br />

Casa di riposo 035 4261453<br />

Il Battello 035 914421<br />

Carabinieri 035 910031<br />

Emergenza san<strong>it</strong>aria 118<br />

Guardia medica 035 914553<br />

Ospedale 035 3062111<br />

Farmacia 035 910152<br />

(orari 8.30-12.30 / 15.30-19.30<br />

S<strong>it</strong>o web: www.parrocchiasarnico.<strong>it</strong><br />

E-mail s<strong>it</strong>o web:<br />

s<strong>it</strong>oweb@parrocchiasarnico.<strong>it</strong><br />

S<strong>it</strong>o C.SI.: www.csioratoriosarnico.<strong>it</strong><br />

E-mail C.S.I.:<br />

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E-mail de “ilPorto:<br />

redazioneporto@parrocchiasarnico.<strong>it</strong><br />

E-mail parroco:<br />

lucianoravasio@virgilio.<strong>it</strong><br />

E-mail don Loris:<br />

donlorisfumagalli@gmail.com<br />

c/c postale Parrocchia:<br />

N. 49089303<br />

Direttore responsabile: GIUSEPPE VALLI<br />

Amministrazione: don LUCIANO RAVASIO - Casa parrocchiale: Tel. 035 910 056<br />

Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971<br />

Stampa e inserzioni pubblic<strong>it</strong>arie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel. 035 910 292<br />

Redazione: don L. Ravasio, don L. Fumagalli, M. Dometti (CIVIS), R. Gusmini e S. Marini.<br />

Collaboratori: don V. Salvoldi, A. Arcangeli, P.L. Billi, G. Cadei, C. Casati, G. Dossi, E. Frattini, G. F. Gaspari, P. Gusmini, R. Modina,<br />

G. Schivardi e S. Venchiarutti.<br />

Progetto grafico: Studio Példy - Ufficio abbonamenti: Segreteria Casa parrocchiale - Tel. 035 910 056


E D I T O R I A L E<br />

Quanto è stato importante per noi oggi avere, anche un po’ in fretta, un Papa.<br />

Per eleggere Papa Francesco i Cardinali elettori della Chiesa<br />

Universale il 12 marzo sono entrati in Conclave (deriva<br />

dal latino cum clave, cioè "chiuso con la chiave". Mi sono<br />

chiesto quanto sia importante per noi oggi avere, anche un<br />

po’ in fretta, un Papa.<br />

Mi ricordo che nella mia giovinezza ho avuto un incontro speciale.<br />

È uno di quegli incontri imprevedibili, ma che senza accorgersi, lasciano<br />

un “segno” nella nostra v<strong>it</strong>a. Io stavo vivendo storie mie, ero<br />

usc<strong>it</strong>o dal seminario proprio per verificare convinzioni, scelte e stile<br />

di v<strong>it</strong>a. Come giovane mi appassionavo un po’ alla ricerca del modo<br />

migliore di poter apprezzare la v<strong>it</strong>a. Avevo fondato, al mio paese, il<br />

primo gruppo misto della sua storia ecclesiale e, con un gruppetto<br />

di ragazzi e di ragazze ci incontravamo, non senza i contrasti di tutte<br />

le realtà nuove che si stavano sperimentando negli anni della contestazione<br />

- anche all’interno della chiesa – per leggere tra noi, in<br />

un modo nuovo, la Bibbia e provare a sperimentarne la possibil<strong>it</strong>à<br />

di viverla in gruppo. Dopo i primi incontri con “i pionieri”, eravamo<br />

una decina, in pochi mesi eravamo diventati più di sessanta:<br />

una domenica leggevamo e commentavamo la Bibbia, la domenica<br />

successiva ci dividevamo in gruppi per andare nella case dei ragazzi<br />

con handicap anche gravi o con anziani per lo più soli magari per<br />

fare con loro una part<strong>it</strong>a a carte. Poi alla sera, una volta al mese,<br />

Un Papa necessario a cura del parroco don Luciano<br />

ci trovavamo a fare una revisione del vissuto e magari si terminava<br />

con la pizza.<br />

In uno di questi incontri ecco l’inaspettato, il sorprendente che il<br />

Signore mette nella v<strong>it</strong>a di ciascuno per coinvolgerlo direttamente<br />

in un grande progetto di v<strong>it</strong>a.<br />

Proprio mentre stavo per prendere in mano in modo nuovo la mia<br />

v<strong>it</strong>a e decidere se rientrare in seminario per il cammino verso il<br />

sacerdozio, ecco l’incontro inaspettato con un ex sacerdote della<br />

chiesa cattolica che, per strade varie, aveva deciso di farsi protestante,<br />

forse anche con l’illusione di maggior libertà e respiro religioso.<br />

Ebbene, proprio questa persona mi disse con una vena di amarezza:<br />

«Mi mancano soprattutto due realtà e sono molto turbato, più di<br />

prima. A volte mentre leggo la Bibbia, e tutti i giorni mi nutro alla<br />

fonte della Parola, mi viene il dubbio: “E se fossero solo i miei pensieri<br />

e le mie riflessioni? Chi mi dice che davvero lo Spir<strong>it</strong>o Santo che<br />

soffia in tutti voglia comunicare quello che penso io?” Beati voi che<br />

avete un Papa che, per fragile che sia, è sempre un segno grande<br />

di Dio»<br />

Ho cap<strong>it</strong>o in quel momento che è fondamentale nella v<strong>it</strong>a avere un<br />

punto di riferimento; al di là della sua bravura, delle sue qual<strong>it</strong>à che<br />

sono vagliate dal mondo intero – specialmente dai giornalisti – al<br />

di là di quello che riuscirà ad essere per il mondo moderno, al di là<br />

della disponibil<strong>it</strong>à a partecipare a tutti gli avvenimenti del mondo, dei<br />

Mar. 2013 ilPorto - 3


giovani e dei problemi del mondo e della chiesa, il Papa è necessario<br />

perché è un punto di riferimento e un segno per tutti coloro che<br />

non vogliono smarrirsi. Sono sicuro che Dio donerà, a chi ha scelto<br />

come pastore della chiesa e del mondo, i suoi doni perché possa<br />

svolgere la sua missione nel modo più adatto, affinché nel mondo<br />

possa essere ancora annunciato e soprattutto testimoniato il Vangelo<br />

del Signore. Grazie per il dono del Papa, grazie come lo dice<br />

il marinaio quando trova la stella polare e, seguendola, trova pace<br />

nel suo trag<strong>it</strong>to e nella rotta per giungere alla meta, che per tutti è<br />

il Paradiso.<br />

La seconda grande realtà che rimpiangeva questo sacerdote - nessuno<br />

nella chiesa è un ex - è la potenza dell’assoluzione nella confessione.<br />

Mi diceva: «Mi immagino sul letto di morte con il dubbio<br />

lacerante: il Signore avrà davvero perdonato le mie infedeltà e le<br />

mie marachelle? Voi cattolici, gustate questi doni!». Non l’ho più<br />

incontrato, ma io l’ho visto come un segno di Dio nella mia v<strong>it</strong>a, un<br />

segno che mi ha aiutato a decidermi e soprattutto a gustare la gioia<br />

di avere questi due valori: l’assoluzione e il dono del Papa. Per questo<br />

è cresciuta sempre più in me l’esigenza della sua necess<strong>it</strong>à per la<br />

Buona Pasqua dalla redazione de "il Porto"<br />

4 - ilPorto Mar. 2013<br />

v<strong>it</strong>a della Chiesa e del mondo.<br />

Contro la crisi attuale è necessario investire nello Spir<strong>it</strong>o Santo e<br />

nelle forze che rinnovano anche il patrimonio prezioso della Chiesa,<br />

perché resti esempio anche per chi deve fare scelte non personali<br />

ma comun<strong>it</strong>arie, in modo tale da mettere al primo posto il bene comune<br />

anche in ciò che ci aspettiamo dai nostri pol<strong>it</strong>ici, nel formare<br />

al più presto un governo che possa condurre la nazione verso un<br />

futuro molto più sereno.<br />

Tutti impegnati a rinnovarci nell’impegno per rendere migliore il<br />

mondo; non è comp<strong>it</strong>o solo del Papa, ma tutti sentiamoci coinvolti<br />

nel rinnovare la nostra partecipazione alla v<strong>it</strong>a della chiesa e rendere<br />

più significativa anche la v<strong>it</strong>a nella nostra comun<strong>it</strong>à parrocchiale. Il<br />

Papa cambia, ma noi?<br />

Non rendiamo inutile tutto questo sforzo dello Spir<strong>it</strong>o Santo! Egli<br />

vuole servirsi anche di ciascuno di noi.<br />

Anche se non mi chiameranno a Roma non sono esentato dal mettere<br />

il meglio di me a servizio di Sarnico e della Chiesa che è in<br />

Bergamo.<br />

Grazie Papa!<br />

Che sia una Pasqua di rinasc<strong>it</strong>a, capace di farvi assaporare quell’amore smisurato con il quale Gesù<br />

ci ama. Che sia una Pasqua di redenzione, all'insegna del riscatto dei valori umani. Che sia questa<br />

Pasqua il segno di pace e di resurrezione per la salvezza dell'uman<strong>it</strong>à, di riconciliazione. Che sia<br />

questa Pasqua l'inizio di una nuova epoca in cui la pace sia la premessa per la riconquista delle<br />

dign<strong>it</strong>à umane.


Durante i mesi di Gennaio e Febbraio 2013 le offerte pervenute alla<br />

parrocchia registrano l’importo di:<br />

che aggiunte a quelle pervenute dall’inizio dei lavori di restauro di<br />

e ai depos<strong>it</strong>i infruttiferi (prest<strong>it</strong>i) dei privati di<br />

al 28 FEBBRAIO 2013 ammontano a:<br />

Questione di soldi<br />

Alla stessa data risultano spesi<br />

SITUAZIONE DEBITORIA AL 28 FEBBRAIO 2013<br />

- ancora da pagare ai forn<strong>it</strong>ori<br />

- deb<strong>it</strong>o bancario residuo del mutuo<br />

- deb<strong>it</strong>o bancario del fido di conto corrente<br />

- deb<strong>it</strong>o verso privati per PRESTITI (vedi sopra)<br />

Totale deb<strong>it</strong>i con varie scadenze ammontanti al 28 FEBBRAIO 2013<br />

R E S T A U R I<br />

a cura del C.P.A.E.<br />

Euro 31.356,00<br />

Euro<br />

Euro<br />

1.178.265,00<br />

155.000,00<br />

Euro 1.364.621,00<br />

Euro<br />

Euro<br />

Euro<br />

Euro<br />

Euro<br />

Euro<br />

3.320.000,00<br />

142.660,00<br />

837.503,00<br />

313.790,00<br />

155.000,00<br />

1.448.953,00<br />

Vivissimi ringraziamenti a tutti i benefattori anonimi. Da c<strong>it</strong>are comunque coloro che hanno festeggiato gli anniversari di matrimonio, coloro<br />

che hanno allest<strong>it</strong>o la bancarella e organizzato la lotteria in occasione della festa di Sant Mauro, e le immancabili persone ammalate.<br />

Buono è stato l’incremento dei PRESTITI PRIVATI, che ci permettono di ev<strong>it</strong>are l’utilizzo completo del fido della banca, facendo risparmiare<br />

alla parrocchia una bella cifra di interessi. Forza! Altre sovvenzioni saranno molto ben accettate.<br />

Angela Cerea - classe 1924<br />

NNonostante l’età e qualche<br />

acciacco residuo<br />

causato da una malattia<br />

ormai risolta, è ancora<br />

Opere di restauro e di conservazione della chiesa parrocchiale<br />

molto forte la sua voglia di sentirsi<br />

utile aiutando la nostra Comun<strong>it</strong>à.<br />

Originaria di Mornico al Serio e<br />

nipote del m<strong>it</strong>ico Don Battista, per<br />

molti anni è stata t<strong>it</strong>olare del Bar<br />

Acli insieme al mar<strong>it</strong>o Bepino Santinelli<br />

ed alle figlie.<br />

Da molto tempo Angela contribuisce<br />

a sostenere le opere parrocchiali<br />

mediante lavori di cuc<strong>it</strong>o e<br />

ricamo confezionati con la sua inseparabile<br />

“Necchi”, lavori che vengono<br />

poi venduti alle bancarelle solidali<br />

o durante le lotterie.<br />

Tutto ciò dovrebbe essere un esempio<br />

per quelle persone (e sono tante)<br />

che hanno molto tempo libero e<br />

non sanno come occuparlo.<br />

R<strong>it</strong>eniamo perciò doveroso dare<br />

risalto alla sua opera pubblicando<br />

questa foto come sorpresa pasquale,<br />

a sua insaputa, perché conoscendo<br />

la sua discrezione lei non avrebbe<br />

mai voluto apparire. La redazione si<br />

complimenta con Angela, la ringrazia<br />

per la sua operos<strong>it</strong>à e le augura<br />

ogni bene.<br />

Mar. 2013 ilPorto - 5


Fumata bianca alle 19.06 – Alla quinta votazione i cardinali hanno scelto il 266° Pontefice, primo dall’America<br />

latina. Gesu<strong>it</strong>a, 76 anni, figlio di emigranti piemontesi. “Prego per il mio predecessore”<br />

Le prime parole di Papa Francesco<br />

"Fratelli e sorelle buonasera. Voi sapete che il dovere del Conclave<br />

è di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali<br />

sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo. Ma siamo qui...<br />

Vi ringrazio dell'accoglienza, alla comun<strong>it</strong>à diocesana di Roma, al<br />

suo Vescovo, grazie. E prima di tutto vorrei fare una preghiera per il<br />

nostro Vescovo emer<strong>it</strong>o Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per<br />

lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca".<br />

Quindi ha rec<strong>it</strong>ato il Padre nostro, l'Ave Maria e il Gloria.<br />

"E adesso - ha prosegu<strong>it</strong>o - incominciamo questo cammino, Vescovo<br />

e popolo, questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che<br />

presiede nella car<strong>it</strong>à a tutte le chiese. Un cammino di fratellanza,<br />

di amore e di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi, l'uno per<br />

l'altro, preghiamo per tutto il mondo, perchè ci sia una grande fratellanza.<br />

Vi auguro che questo cammino di Chiesa che oggi incominciamo<br />

- mi aiuterà il mio cardinale vicario qui presente - sia fruttuoso<br />

per la evangelizzazione di questa sempre bella c<strong>it</strong>tà...<br />

Adesso vorrei dare la benedizione, ma prima vi chiedo un favore.<br />

Prima che il Vescovo benedica il popolo io vi chiedo che voi pregate<br />

il Signore perchè mi benedica: la preghiera del popolo chiedendo la<br />

benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera<br />

di voi su di me".<br />

"Adesso darò la benedizione a voi e a tutto il mondo, a tutti gli uomini<br />

e donne di buona volontà", ha prosegu<strong>it</strong>o, impartendo la benedizione<br />

in latino e concedendo l'indulgenza plenaria. "Grazie tante<br />

dell'accoglienza. Pregate per me e a presto, ci vediamo presto. Do-<br />

6 - ilPorto Mar. 2013<br />

Jorge Mario Bergoglio<br />

Papa Francesco<br />

mani voglio andare a pregare la Madonna perchè custodisca tutta<br />

Roma. Buona notte e buon riposo".<br />

Gesu<strong>it</strong>a, era arcivescovo di Buenos<br />

Aires e figlio di emigranti piemontesi<br />

Per il nuovo Pontefice Jorge Mario Bergoglio sarà ora difficile<br />

soprattutto lasciare la sua diocesi di elezione Buenos Aires<br />

quella che lui ama chiamare l’«Esposa» retta per quasi 15 anni e<br />

vivere tra le mura della c<strong>it</strong>tà leonina.<br />

Un distacco che significherà per il Papa <strong>it</strong>alo-argentino lasciare<br />

i luoghi a lui più cari, i preti e i poveri dei barrios di Buenos<br />

Aires, vis<strong>it</strong>ati tante volte e raggiunti a bordo di un autobus o in<br />

metropol<strong>it</strong>ana e proseguire lungo il cammino tracciato dal suo<br />

predecessore Benedetto XVI.<br />

Famoso per la sua auster<strong>it</strong>à e per la sua reticenza a concedere<br />

interviste proprio nei giorni che hanno preceduto il conclave,<br />

Bergoglio, - come aveva evidenziato il quotidiano di Buenos Aires<br />

Clarin - aveva sottolineato del suo predecessore «il coraggio<br />

di spazzare la sporcizia dentro la Chiesa».<br />

E proprio su questo fronte il nuovo Pontefice, oltre a portare<br />

la ventata di nov<strong>it</strong>à del primo latino-americano sul Soglio di Pietro,<br />

metterà al centro le stesse preoccupazioni e la medesima<br />

tensione pastorale che hanno animato e contraddistinto lo stile<br />

di Joseph Ratzinger.<br />

Un filo rosso la piemontes<strong>it</strong>à, lo stile austero e la comune appartenenza<br />

all’Ordine di Sant’Ignazio, lega idealmente Jorge


Mario Bergoglio e Carlo Maria Martini:<br />

entrambi furono elettori di Benedetto<br />

XVI nel 2005.<br />

E toccante fu il ricordo di Bergoglio sul<br />

confratello biblista nel giorno della sua<br />

morte il 31 agosto del 2012: «Il cardinale<br />

Martini era un uomo che sapeva ascoltare<br />

ed ha rappresentato una grande intuizione<br />

di Giovanni Paolo II. E ha saputo<br />

ascoltare la compless<strong>it</strong>à dell’arcidiocesi<br />

diventando il primo catechista».<br />

Figlio di emigranti piemontesi, quattro<br />

fratelli, Bergoglio è nato a Buenos Aires il<br />

17 dicembre del 1936. Il padre Mario era<br />

un funzionario delle ferrovie, la madre,<br />

Regina Sivori, una casalinga con sangue<br />

piemontese e genovese. Jorge viene descr<strong>it</strong>to<br />

come un ragazzo semplice e schivo,<br />

studia da per<strong>it</strong>o chimico, ha un lavoro<br />

e una fidanzata.<br />

A 22 anni la svolta religiosa: l’11 marzo<br />

del 1956 entra nel noviziato dei gesu<strong>it</strong>i a<br />

Villa Devoto, si laurea in filosofia al Collegio<br />

Massimo San José de San Miguel e pochi<br />

giorni prima del suo trentatreesimo<br />

compleanno, nel 1969, viene ordinato sacerdote.<br />

Nel 1973 viene eletto provinciale<br />

della Compagnia di Gesù, un incarico<br />

che eserc<strong>it</strong>erà per sei anni.<br />

Si tratta di un periodo molto turbolento<br />

per l’Argentina che sprofonda nel vortice<br />

della repressione e della violenza. Ed<br />

anche per la Chiesa, tentata dall’opzione<br />

rivoluzionaria, sono anni di grandi convulsioni<br />

e di drammatiche spaccature. Il<br />

giovane provinciale dei gesu<strong>it</strong>i si mostrò<br />

aperto al dialogo ma fermo nelle sue decisioni.<br />

«Se non ci fosse stato Bergoglio<br />

a capo della congregazione, le difficoltà<br />

sarebbero state molto più grandi» ha dichiarato<br />

alcuni anni fa al quotidiano.<br />

La Nacion l’ex ministro per il culto Angel<br />

Miguel Centeno.<br />

Nel 1979 padre Bergoglio partecipa al<br />

vertice della Celam (Consiglio episcopale<br />

latino-americano) a Puebla ed è fra coloro<br />

che si oppongono decisamente alla<br />

teologia della liberazione, sostenendo la<br />

necess<strong>it</strong>à che il continente latino-americano<br />

faccia i conti con la propria tradizione<br />

culturale e religiosa. È la caratteristica<br />

fondamentale di Bergoglio: grande attenzione<br />

ai poveri ed agli emarginati insieme<br />

con una rigorosa ortodossia dottrinale.<br />

A quei tempi non era facile sostenere<br />

una simile posizione in America Latina.<br />

L’ex provinciale gesu<strong>it</strong>a si r<strong>it</strong>ira nello stu-<br />

dio. Viene nominato rettore del Collegio<br />

Massimo e delle facoltà di filosofia e teologia.<br />

Poi va in Germania a completare il<br />

proprio dottorato. Tornato in Argentina<br />

sente forte il richiamo per l’attiv<strong>it</strong>à pastorale<br />

che eserc<strong>it</strong>erà in una parrocchia di<br />

Cordoba.<br />

Nel 1992 il cardinale Antonio Quarracino,<br />

primate d’Argentina, lo vuole al suo<br />

fianco come vescovo ausiliare e poi coadiutore.<br />

E dopo la sua morte, avvenuta<br />

nel 1998, Bergoglio diventa arcivescovo<br />

di Buenos Aires. Nel 2001 viene creato<br />

cardinale da Giovanni Paolo II. Per sei<br />

anni (due mandati) ha guidato la confe-<br />

renza episcopale argentina (2005-2011).<br />

Solo il 22 febbraio scorso Benedetto XVI<br />

lo aveva nominato il cardinale argentino<br />

membro della Pontificia Commissione<br />

per l’America Latina.<br />

Bergoglio fin dall’inizio del suo ministero<br />

episcopale ha scelto uno stile di v<strong>it</strong>a semplice<br />

ed austero, quasi monacale. Ab<strong>it</strong>a in<br />

un piccolo appartamento, va in giro con<br />

la tonaca nera come un semplice prete e<br />

usa sempre autobus e metrò. È ab<strong>it</strong>uato<br />

ad alzarsi alle 4 e 30 di mattina, e dopo la<br />

messa e le preghiere si dedica a rispondere<br />

personalmente alle lettere dei suoi fedeli.<br />

Di lui dicono che «parla poco ma sa<br />

ascoltare molto». Autore di vari libri che<br />

trattano soprattutto di pastorale sociale,<br />

ha una grande capac<strong>it</strong>à d’improvvisare<br />

discorsi ed omelie, cogliendo d’istinto gli<br />

umori di chi gli sta intorno. Uomo di grande<br />

cultura è un appassionato lettore di<br />

Borges e Dostojevski, Dante e Manzoni,<br />

ama la musica classica ed il tango. Senza<br />

dimenticare la sua passione per la poesia<br />

di Hölderline e le note di Beethoven.<br />

Tra i suoi film prefer<strong>it</strong>i, lo ha confessato<br />

lui stesso alcuni anni fa, c’è Il Pranzo di<br />

Babette. (Della figura di Bergoglio rimase<br />

affascinato lo stesso Roberto Benigni durante<br />

una sua vis<strong>it</strong>a in Argentina nel 2009<br />

n.d.r.). Amatissimo nel suo Paese, in un<br />

libro-intervista autobiografico divenuto<br />

un bestseller usc<strong>it</strong>o nel 2010. il Gesu<strong>it</strong>a,<br />

scr<strong>it</strong>to da Francesca Ambrogetti e Sergio<br />

Rubin, il futuro Papa aveva spiegato le sfide<br />

che attendevano la Chiesa moderna:<br />

«L’opzione fondamentale è scendere per<br />

le strade e cercare la gente: questa è la<br />

nostra missione. Il rischio che corriamo<br />

oggi è quello di una Chiesa autoreferenziale,<br />

simile al caso di molte persone che<br />

diventano persone paranoiche e autistiche,<br />

capaci di parlare solo a loro stesse».<br />

E, da buon sudamericano, stravede per<br />

il calcio tifando per la squadra del San<br />

Lorenzo di Almagro, da cui ha avuto in<br />

regalo una maglietta con gli autografi dei<br />

giocatori. Aperto al contatto con la gente,<br />

in tutti questi anni Jorge Bergoglio ha<br />

conquistato la stima e l’affetto dei "porteñi",<br />

soprattutto dei più poveri che se lo<br />

r<strong>it</strong>rovano particolarmente vicino quando,<br />

a partire dal 2001, l’Argentina precip<strong>it</strong>a<br />

nella catastrofe economica. Ha saputo<br />

ridare credibil<strong>it</strong>à e prestigio sociale alla<br />

Mar. 2013 ilPorto - 7


Chiesa, mantenendo una distanza cr<strong>it</strong>ica<br />

nei confronti del potere pol<strong>it</strong>ico di qualsiasi<br />

colore. Qualche anno fa in Vaticano<br />

pensarono di affidargli un importante dicastero.<br />

Ma lui si schermì: «Per car<strong>it</strong>à, se mi chiudete<br />

in Curia io muoio».<br />

Eletto ora 266° successore di San Pietro<br />

porterà tra le mura dei Sacri Palazzi il suo<br />

stile di vescovo e di predicatore capace,<br />

come aveva già annunciato solo nei giorni<br />

scorsi durante le congregazioni generali<br />

del pre-conclave, di guardare a una Chiesa<br />

che si fa prossima alle persone là dove<br />

esse vivono, portando ovunque «l’annuncio<br />

gioioso dell’amore e della misericordia<br />

di Dio».<br />

(Luigi Geninazzi e Filippo Rizzi)<br />

«Francesco evoca la<br />

testimonianza<br />

evangelica»<br />

Papa Bergoglio è il primo successore di<br />

Pietro che ha preso il nome di Francesco.<br />

Una scelta considerata notevole e per<br />

certi versi sorprendente, perché «molto<br />

espressivo dello stile di semplic<strong>it</strong>à e testimonianza<br />

evangelica» ha sottolineato<br />

padre Federico Lombardi, che pure ha<br />

trattegiato il suo cammino pastorale incentrato<br />

sui valori dell'umiltà, del dialogo,<br />

della dign<strong>it</strong>à della persona e del senso di<br />

comun<strong>it</strong>à e di fratellanza, già evocati sin<br />

dalle prime parole pronunciate dalla Loggia<br />

vaticana. «Un cammino di fratellanza,<br />

di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo<br />

Sante Messe nei quartieri nel mese di maggio<br />

sempre per noi: l’uno per l’altro. Preghiamo<br />

per tutto il mondo, perché ci sia una<br />

grande fratellanza - ha affermato il Papa<br />

neo eletto -.<br />

Vi auguro che questo cammino di Chiesa,<br />

che oggi incominciamo e nel quale mi aiuterà<br />

il mio cardinale vicario, qui presente,<br />

sia fruttuoso per l’evangelizzazione di<br />

questa c<strong>it</strong>tà tanto bella».<br />

Il nome Francesco, che sembra sia tanto<br />

piaciuto ai fedeli in piazza San Pietro,<br />

richiama lo stile e l'opera pastorale che<br />

lo stesso Bergoglio ha portato avanti, anche<br />

nelle vesti di arcivescovo di Buenos<br />

Aires. Nella cap<strong>it</strong>ale argentina ha dato<br />

nuovo impulso alla pastorale nelle favelas<br />

di Buenos Aires, cercando ogni soluzione<br />

possibile per far sentire a casa loro, nella<br />

comun<strong>it</strong>à cristiana, anche i più lontani.<br />

La Chiesa - ha ripetuto in più occasioni -<br />

deve mostrare il volto della misericordia<br />

di Dio.<br />

Se la spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à di san Francesco d'Assisi<br />

è stata certamente uno dei primi riferimenti<br />

a colpire i cuori di moltissimi fedeli,<br />

soprattutto in Italia e in Europa, perché<br />

esempio di umiltà e totale dedizione a<br />

Dio, il nome "Francesco" rievoca anche<br />

l'opera di evangelizzazione di Francesco<br />

Saverio, missionario gesu<strong>it</strong>a spagnolo vissuto<br />

nella seconda metà del '500 e proclamato<br />

santo nel 1622, che fu contemporaneo<br />

di Ignazio di Loyola e tra i primi a<br />

seguire le orme del fondatore della Compagnia<br />

di Gesù, l'ordine da cui Bergoglio<br />

proviene.<br />

L'annuncio del cardinale protodiacono,<br />

Jean Louis Tauran, non comprendeva il<br />

numero della serie del nome Francesco<br />

scelto dal nuovo Papa, perchè essendo il<br />

primo si usa non numerarlo.<br />

Lo ha precisato il vicedirettore della Sala<br />

Stampa, padre Ciro Benedettini.<br />

In occasione del mese mariano di maggio, celebreremo Maria coinvolgendo soprattutto i quartieri<br />

della nostra c<strong>it</strong>tadina.<br />

Ogni sera (secondo il calendario che verrà pubblicato il prossimo mese sul "Porto") ci sarà la celebrazione<br />

dell'Eucaristia e la benedizione delle famiglie.<br />

Chi volesse aderire all'iniziativa proponendo il proprio quartiere o la propria via come sede per la<br />

Santa Messa, può contattare la casa parrocchiale o la Segreteria - tel. 035-910056 - oppure prendere<br />

accordi con la signora Rosa Plebani 035-911214.<br />

8 - ilPorto Mar. 2013


NUMERI UTILI<br />

UFFICI COMUNALI<br />

tel. 035 924111 - fax 035 924165<br />

Uffici Amministrativi (anagrafe)<br />

tel. 035 924126<br />

da lunedì a venerdì 9.00 -12.30<br />

lunedì martedì giovedì 17.30 -18.30<br />

Ufficio Tecnico Comunale<br />

Urbanistica/Edilizia Privata tel. 035 924145<br />

Lavori Pubblici/manutenzione tel. 035 92414<br />

Polizia municipale tel. 035924 114 - 335 5454846<br />

da lunedì a venerdì 9.00-12.30 /15.00 - 18.00<br />

Ufficio assistente sociale tel. 035 924152<br />

lunedì 17.30-18.30 mercoledì/giovedì 9.00 12.30<br />

Ufficio tributi tel. 035 924112<br />

lunedì mercoledì venerdì 9.00 -12.30 giovedì 17.30-18.30<br />

Sede operativa: tel. 035 911893<br />

Responsabile operativo: tel. 338 5467160<br />

e.mail: protezionecivilesarnico@gmail.com<br />

PROTEZIONE CIVILE<br />

BIBLIOTECA COMUNALE<br />

tel. 035 912134 lunedì chiuso<br />

Martedì 14.30-19.00 Mercoledì 15.00-19.00<br />

Giovedì 09.00-12.30 15.00-19.00 Venerdì 15.00-19.00<br />

Sabato 09.00-12.30 / 15.00-17.00<br />

Aprile 2013<br />

LUN 1 ore 8.30 - 10.30 - 20.00 Sante Messe in Parrocchia<br />

ore 19.00 Santa Messa alla chiesetta degli alpini<br />

MAR 2 ore 20.30 La Casa - separati e divorziati a Villongo<br />

GIO 4 ore 15.00 R<strong>it</strong>iro Prime Confessioni<br />

DOM 7 ore 15.00 Prime Confessioni<br />

LUN 8 ore 17.00 Ministri straordinari dell'Eucarestia<br />

ore 20.45 Consiglio Pastorale Parrocchiale<br />

MER 10 ore 20.45 Itinerario fidanzati<br />

VEN 12 ore 21.00 Inizio rassegna dialettale allo Junior<br />

SAB 13 ore 11.00 Celebrazione matrimonio<br />

DOM 14 Raccolta Car<strong>it</strong>as<br />

LUN 15 ore 16.15 Chierichetti<br />

MER 17 ore 16.45 Redazione de "il Porto"<br />

ore 20.00 Ufficio comun<strong>it</strong>ario<br />

GIO 18 UNITALSI a Lourdes<br />

ore 21.00 Incontro gen<strong>it</strong>ori dei battezzandi<br />

VEN 19 ore 21.00 Incontro Padrini e Madrine Cresimandi<br />

ore 21.00 Rassegna dialettale allo Junior<br />

DOM 21 GIORNATA MONDIALE DELLE<br />

VOCAZIONI<br />

ore 11.00 Messa della v<strong>it</strong>a con le associaioni<br />

di volontariato<br />

R<strong>it</strong>iro prime Comunioni<br />

ore 18.00 Battesimi<br />

LUN 22 ore 20.30 Incontro giovani coppie<br />

MAR 23 ore 20.45 Preparazione festa anniversari matrim.<br />

GIO 25 Festa di Clakson<br />

VEN 26 ore 21.00 Rassegna dialettale allo Junior<br />

DOM 28 ore 11.00 Messa Madonna di Loreto<br />

Festa dell'Aeronautica<br />

R<strong>it</strong>iro cresimandi<br />

Associazione Santo Rosario<br />

LUN 29 ore 16.15 Chierichetti<br />

MAR 30 Donadoni Show allo Junior


CHIESA UNIVERSALE<br />

da “Avvenire"<br />

Vicino, vicinissimo al cuore, a volerlo sfiorare quasi con le d<strong>it</strong>a. L’ultima<br />

volta. «Ora sono semplicemente un pellegrino che inizia la sua ultima tappa<br />

su questa terra», confida Joseph Ratzinger a questa gente. Affacciato al<br />

balcone principale del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, alle 17,40<br />

del suo ultimo giorno di pontificato. Allarga le braccia, le protende in<br />

avanti, e forse vorrebbe stringere a sé queste persone e il mondo intero.<br />

Si confonde due volte: «Non sono più il Sommo Pontefice della Chiesa<br />

Cattolica… Lo sarò fino alle 20, poi non più». E di nuovo al momento della<br />

benedizione. «Sia benedetto Dio onnipotente…Sì, è emozionato. Si potrebbe<br />

scommettere, da lontano pare che abbia gli occhi appena un po’<br />

più lucidi del sol<strong>it</strong>o. L’ultima volta. L’abbraccio è reciproco. Forte. E ancora<br />

più di ogni parola, di ogni cronaca, conta più della storia stessa. Tanta<br />

gente ha le lacrime strozzate in gola e sul volto il sorriso più bello. È il<br />

momento del saluto e lui sa, loro sanno, che non ce ne saranno altri. Esce<br />

alla finestra… L’applauso è tumultuoso, tanto da non lasciarlo parlare per<br />

quasi un minuto. Durante il quale il Papa può, vuole, soltanto protendere<br />

10 - ilPorto Mar. 2013<br />

Cristiani di Terra Santa<br />

una colletta di speranza<br />

Il cardinale Sandri scrive ai vescovi in vista del consueto gesto quaresimale<br />

La ristrutturazione integrale del convento del Cenacolo a Gerusalemme<br />

e la ristrutturazione di una cinquantina di case nella C<strong>it</strong>tà vecchia;…<br />

l’elenco delle iniziative messe in atto dalla Custodia di Terra Santa tra<br />

l’anno scorso e quest’anno è veramente lungo: serve a dare concretezza<br />

a una richiesta di offerte, la colletta pro Terra Sancta, tradizionalmente<br />

collegata al Venerdì Santo, anche se i vescovi possono scegliere<br />

un altro giorno di Quaresima per effettuarla. La sua importanza è ricordata<br />

in una lettera inviata, come da usanza, ai pastori della Chiesa<br />

Universale dal cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione<br />

per le Chiese Orientali, insieme al segretario dello stesso dicastero,<br />

l’arcivescovo Cyril Vasil’. «Con grata meraviglia riconosciamo quanto la<br />

generosa sollec<strong>it</strong>udine dei cattolici ha finora compiuto», scrivono i presuli,<br />

ciò consente di mantenere i Luoghi Santi e le comun<strong>it</strong>à che vi si raccolgono.<br />

Comun<strong>it</strong>à che «con una qualificata rete pastorale, scolastica e<br />

san<strong>it</strong>aria», si distinguono «nell’assistenza alle famiglie, specie per salvare<br />

«Ora sono un semplice pellegrino»<br />

la v<strong>it</strong>a rifiutata, venendo incontro ad anziani, malati, disabili, a chi è senza<br />

lavoro, ai giovani in cerca di futuro, sempre operando in difesa dei dir<strong>it</strong>ti<br />

umani, compresa la libertà religiosa».<br />

Se a ciò si aggiunge «l’encomiabile sforzo ecumenico e interreligioso,<br />

come quello per contenere l’incessante esodo dei fedeli dalla madrepatria<br />

orientale e la vicinanza ai profughi e rifugiati, si compone lo specifico<br />

cristiano che fa di quella regione, al di là di ogni sofferenza, un luogo<br />

dove Dio è senza sosta glorificato perché benedica l’uman<strong>it</strong>à». Sandri e<br />

Vasil’ indicano come la Chiesa tutta debba essere grata in particolare -<br />

per la loro presenza e i loro sforzi - alle comun<strong>it</strong>à latine della diocesi patriarcale<br />

di Gerusalemme e della Custodia francescana, come a quelle<br />

melch<strong>it</strong>a, maron<strong>it</strong>a, sira, armena, caldea e copta. E ribadiscono il loro<br />

appello a non lasciare mai soli i credenti di laggiù, affinché «le comun<strong>it</strong>à<br />

cristiane del Medio Oriente, spesso discriminate, ricevano dallo Spir<strong>it</strong>o<br />

Santo la forza della fedeltà e della perseveranza».<br />

Le ultime parole del Papa Benedetti XVI: il mio cuore e la mia preghiera per la Chiesa e l’uman<strong>it</strong>à<br />

in avanti le braccia. Poi dice: «Grazie, grazie di cuore cari amici. Sono felice<br />

di essere con voi, circondato dalla bellezza del creato e dalla vostra simpatia,<br />

che mi fa molto bene. Grazie della vostra amicizia».<br />

Sulla facciata del municipio, alla sinistra del Palazzo, campeggia una grande<br />

scr<strong>it</strong>ta con palloncini argentati: «Grazie Benedetto, Siamo tutti con te».<br />

Lui prosegue: «Mi sento molto appoggiato dalla vostra simpatia, Andiamo<br />

avanti insieme con il Signore per il bene della Chiesa e del mondo. Grazie, vi<br />

imparto adesso con tutto il cuore la mia benedizione». Eccolo, il momento<br />

sta arrivando. «Sia benedetto Dio Onnipotente… Vi benedica Dio Onnipotente,<br />

Padre e Figlio e Spir<strong>it</strong>o Santo».<br />

Qualche istante ancora, Infine: «Grazie, grazie buona notte. Grazie a voi<br />

tutti» e di nuovo allarga le braccia verso la gente. Fa freddo. Su un cartello<br />

si legge: «La tua umiltà ti ha fatto ancora più grande. Grazie Bendetto».<br />

Lo salutano ancora i sette, ottomila fedeli che riempiono la piazza e le<br />

vie di Castel Gandolfo.


Tempo di Quaresima, tempo di Missioni popolari. Con i padri missionari<br />

che annunciano il Vangelo non solo nella chiese della forania o<br />

nella famiglie, ma anche nei supermercati, nelle aziende, nelle scuole.<br />

Con un risultato sorprendente: nessuno, proprio nessuno, ha detto no<br />

all’ascolto della Parola. Ne è sorpreso, prima di ogni altro, monsignor<br />

Emilio Goi, parroco di Buia e vicario della forania che nell’arcidiocesi<br />

di Udine da due anni ha organizzato la Grande Missione al popolo, in<br />

corso dal 2 marzo. Trenta i missionari e le missionarie francescani, provenienti<br />

da ogni parte d’Italia e anche loro sono sorpresi dell’adesione<br />

raccolta in questo angolo del Friuli, Il periodo scelto è proprio quello<br />

della Quaresima, il più adatto, secondo Goi, alla conversione dei cuori e<br />

degli stili di v<strong>it</strong>a; «vogliamo risvegliare chi crede e coloro che oggi sono<br />

indifferenti e lontani». «Il traguardo, - fa eco don Daniele Calligaris - è<br />

riuscire a portare luce, speranza e v<strong>it</strong>a, in senso pieno e cristiano, nei nostri<br />

paesi, lo scopo non è convertire, ma proporre il Vangelo come v<strong>it</strong>a e naturalmente<br />

susc<strong>it</strong>are nei battezzati uno spir<strong>it</strong>o missionario e di annuncio».<br />

La parola di Dio “porta a porta”<br />

In arcidiocesi di Udine, 30 «missionari» francescani portano l’annuncio anche nei supermercati, nelle aziende e nelle scuole<br />

L’uomo contemporaneo non ha familiar<strong>it</strong>à col senso del peccato e per<br />

la Chiesa la sfida è particolarmente importante. Ecco allora la proposta:<br />

sviluppare «l’arte pastorale del farsi trovare». Lo ha sostenuto il<br />

cardinale Mauro Piacenza, prefetto della Congregazione per il clero, nel<br />

messaggio inviato al corso promosso dalla Pen<strong>it</strong>enzieria apostolica sul<br />

senso del peccato nella società di oggi e sulla «nuova evangelizzazione».<br />

«Qualunque sia la ragione per cui un fedele domanda di accostarsi al<br />

sacramento della riconciliazione, l’accoglienza che noi gli riserveremo,<br />

la car<strong>it</strong>à che gli useremo, l’ascolto profondo e attento di cui saremo capaci<br />

e la divina misericordia che sapremo mostrare, rappresenteranno<br />

gli elementi cost<strong>it</strong>utivi dell’annuncio evangelico, della evangelizzazione,<br />

«La Missione - scrive padre Gianni De Rossi ai fedeli delle parrocchie<br />

interessate - è una spinta formidabile non solo a spalancare le porte delle<br />

nostre realtà cristiane perché altri possano vedere, credere e entrare, ma<br />

molto di più è un mandato ad uscire da queste porte che più che difenderci<br />

ci tengono prigionieri». «Un tempo in cui sperimentare - spiega il frate<br />

francescano - il coraggio delle fede nei confronti della nostra timida paura<br />

ammantata da alibi e giustificazioni, un regalo che il Signore ci fa per dimostrare<br />

che lui è sempre con noi e agisce con noi, solo se diamo la possibil<strong>it</strong>à».<br />

«L‘idea della Missione popolare, spiega il vicario foraneo monsignor Giovanni<br />

Riverti - nasce dal desiderio di far vivere alle persone un’esperienza<br />

particolare non fatta solo di ascolto, ma di coinvolgimento e di chiamata<br />

rivolta a tutti, praticanti e non, vicini e lontani, per rispondere a un’esigenza<br />

ins<strong>it</strong>a nella natura della Chiesa e della parrocchia come comun<strong>it</strong>à accogliente.<br />

Un’esperienza ecclesiale, ma insieme comun<strong>it</strong>aria civile, che abbiamo<br />

voluto calare nella realtà del presente che il manzanese sta attraversando<br />

dal punto di vista economico, lavorativo e occupazionale».<br />

Il confessionale luogo di evangelizzazione<br />

Il cardinale Piacenza al corso sul foro interno promosso dalla Pen<strong>it</strong>enzieria apostolica:<br />

il confessore dev’essere un testimone luminoso, occorre l’arte pastorale di farsi trovare.<br />

della quale ogni fedele, anche<br />

senza esprimerlo, ha profondo<br />

bisogno», ha detto il porporato.<br />

Il confessionale è luogo di accoglienza,<br />

di trasmissione della<br />

fede, di trasmissione della dottrina.<br />

Il sacerdote che confessa,<br />

deve prima di tutto sentirsi ed<br />

essere riconciliato con se stesso,<br />

per diventare credibile ed accogliente<br />

verso il pen<strong>it</strong>ente. «Se il<br />

pen<strong>it</strong>ente si accosta al confessore<br />

- aggiunge il porporato - e,<br />

con questo solo atto, testimonia<br />

la propria fede, quanto più il<br />

confessore è moralmente tenuto,<br />

davanti a Dio e alla Chiesa, ad<br />

essere luminoso testimone della<br />

fede per il pen<strong>it</strong>ente».<br />

Dobbiamo vivere questo straordinario<br />

ministero, che il Signore<br />

ci ha affidato, nella n<strong>it</strong>ida consapevolezza che ogni volta che un pen<strong>it</strong>ente<br />

si rivolge a noi, dicendo: Padre, mi può confessare?, egli sta<br />

rinnovando la propria professio fidei e si attende, dal sacerdote, la<br />

stessa cosa. Per tale ragione, il confessionale, proprio per la prossim<strong>it</strong>à<br />

che esso comporta e l’apertura di cuore e di mente che in esso può<br />

accadere, è luogo di trasmissione della fede.<br />

È allora importante e necessario riproporre il valore della misericordia<br />

di Dio nei confronti dell’uomo peccatore e ricordare che il suo vero<br />

significato, così come il vero significato del peccato, si rivelano pienamente<br />

in Gesù.<br />

Mar. 2013 ilPorto - 11


CHIESA DIOCESANA<br />

da “L’Eco di Bergamo”<br />

Don Emanuele Poletti, 37 anni, attualmente vicario parrocchiale e<br />

direttore dell’oratorio di Grassobbio, è il nuovo direttore dell’Ufficio<br />

diocesano per la pastorale dell’età evolutiva (Upee).<br />

La nomina è stata effettuata dal vescovo Francesco Beschi. Succede a<br />

don Michele Falabretti, che dal settembre dello scorso anno è stato<br />

chiamato a Roma dalla Conferenza episcopale <strong>it</strong>aliana come direttore<br />

del Servizio nazionale di pastorale giovanile per un quinquennio.<br />

«Sinceramente - confida don Poletti - la mia nomina è stata una sorpresa.<br />

Ringrazio il vescovo Francesco Beschi per la fiducia che mi ha accordato.<br />

Don Poletti, nuova guida degli oratori<br />

bergamaschi<br />

Dirigerà l’Ufficio diocesano per la pastorale dell’età evolutiva «Una realtà radicata e vivace, punto di riferimento»<br />

«Anche il canto avvicina a Dio»<br />

Più che adeguarsi al gusto, vale le pena cercare la bellezza<br />

Rock, pop, o all’opposto canto gregoriano. Che musica si ascolta la domenica<br />

a Messa? Diverse parrocchie, diverse risposte.<br />

Organo o ch<strong>it</strong>arre, un coro oppure un solo «cantante» che intona.<br />

Ogni comun<strong>it</strong>à fa a modo suo. Stili, mezzi, modi sono diversi.<br />

Ma il fine è lo stesso: la musica è preghiera, parte integrante della Messa.<br />

«I canti li sceglie il parroco, da solo o con alcuni esperti - sottolinea<br />

Giacomo Mezzalira, docente di musica in provincia di Varese, direttore<br />

di coro. A me sembra che i documenti in materia usc<strong>it</strong>i dopo il Concilio non<br />

siano stati osservati, anzi, a volte disattesi, ma nessuno ha provveduto a far<br />

rientrare queste disobbedienze». Secondo Mezzalira ci sono due posizioni<br />

opposte e intransigenti: «Chi arriva da studi classici e dal conservatorio<br />

non ammette in genere compromessi: la musica dev’essere di un certo tipo,<br />

funzionale alla preghiera.<br />

C’è poi all’opposto chi afferma che tutto ciò che è stato prodotto prima di<br />

un certo periodo non vale niente. In molte parrocchie le due correnti sono<br />

continuamente in l<strong>it</strong>e».<br />

Ma secondo Mezzalira non è più tempo di polemiche: «Sono convinto<br />

che sia necessaria una mediazione. Non si può rinunciare a una bella ese-<br />

12 - ilPorto Mar. 2013<br />

Ora sono a servizio della diocesi, dei sacerdoti e delle comun<strong>it</strong>à per la pastorale<br />

fra le giovani generazioni».<br />

«Non ho un programma precost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o per questo mio nuovo incarico. Voglio<br />

avvicinarmi in punta di piedi e, per i prossimi mesi, voglio guardare, osservare<br />

e ascoltare il mondo degli oratori. È un mondo che conosco grazie<br />

all’esperienza fra i giovani negli oratori di due parrocchie, però un conto è<br />

vedere e conoscere questo mondo da direttore di oratorio e un altro conto<br />

vederlo, conoscerlo e organizzarlo come responsabile per la pastorale giovanile<br />

diocesana». «La realtà oratoriana bergamasca ha una tradizione molto<br />

lunga, molto vivace e soprattutto da mantenere nel nostro oggi e nel nostro<br />

domani - commenta don Poletti - . In ogni parrocchia, dalla più piccola a<br />

quella più estesa, l’oratorio è un punto di riferimento per i piccoli e grandi,<br />

giovani e adolescenti, credenti e non credenti. Inoltre, con le sue attiv<strong>it</strong>à e<br />

con il suo ruolo nella pastorale parrocchiale, l’oratorio calam<strong>it</strong>a l’impegno<br />

di una foltissima schiera di persone, sia giovani sia adulti, che mettono a<br />

disposizione il loro tempo, in un impegno senza riserve. Uno dei prossimi<br />

appuntamenti dell’Upee è la presentazione dei Cre - Centri ricreativi estivi<br />

- in programma a inizio aprile». «Il Cre è un vero e grande investimento<br />

pastorale e anche sociale - sottolinea don Poletti -. È una palestra di v<strong>it</strong>a<br />

per bambini, ragazzi, adolescenti, giovani e anche adulti. Inoltre il Cre ha<br />

alle spalle ogni anno un grande lavoro che vede la sinergia di tutte le diocesi<br />

lombarde». L’Upee da tempo è sbarcata su internet con s<strong>it</strong>o costantemente<br />

aggiornato, dove sono riportate proposte per la pastorale<br />

giovanile, sussidi, corsi, testimonianze, Gmg e anche esperienze vissute<br />

dagli oratori bergamaschi a livello di parrocchia e vicariato.<br />

cuzione: la musica qualunque sia, va esegu<strong>it</strong>a bene. Sono convinto invece<br />

che si possono fare anche proposte apparentemente “difficili”, ma è importante<br />

crederci e confrontarsi ogni tanto con la bellezza». Anche i cori<br />

parrocchiali vivono un momento difficile: «È sempre più difficile trovare<br />

persone che siano disponibili nei giorni festivi». La soluzione? Ripartire in<br />

grande, cercare di riaccendere gli animi.<br />

I canti che si eseguono oggi - osserva Valerio Baggio, pianista e compos<strong>it</strong>ore,<br />

sono per la maggior parte molto belli, purtroppo non vengono<br />

esegu<strong>it</strong>i fedelmente nelle Messe. «Credo che oggi sia stata superata la<br />

fase dello sperimentalismo - spiega don Claudio Bugio, c’è più attenzione<br />

ai testi che sono, giustamente, per lo più biblici e l<strong>it</strong>urgici. Anche in campo<br />

compos<strong>it</strong>ivo c’è ancora molta strada da fare.<br />

C’è da un lato il rischio di sperimentare troppo e dall’altro quello di produrre<br />

cose banali. Le nostre assemblee non sono tanto formate, perciò proporre il<br />

canto gregoriano sembra inconcepibile.<br />

Eppure c’è dentro la nostra storia.<br />

Alcuni elementi, i più semplici, almeno, andrebbero recuperati. La formazione<br />

cristiana passa anche dalla musica».


Era l’aprile del 1995, improvvisamente il mondo scoprì le suore delle<br />

Poverelle di Bergamo. A Kikw<strong>it</strong>, nel Congo, le suore missionarie di<br />

don Luigi Palazzolo lottavano contro il terribile e misterioso virus Ebola.<br />

Lottavano e morivano. Una dopo l’altra, sei suore delle Poverelle<br />

persero la v<strong>it</strong>a dopo avere contratto i virus nei padiglioni dell’ospedale<br />

di Kikw<strong>it</strong>. Morirono insieme a centinaia, migliaia di congolesi. Sapevano<br />

della malattia, ma non vollero lasciare il proprio posto. Diciotto anni<br />

dopo, il 28 aprile prossimo, verrà ufficialmente aperta la procedura di<br />

beatificazione.<br />

La suora delle Poverelle che porterà avanti la causa è suor Linadele<br />

Canclini. Suor Linadele parla in questa saletta del centro studi delle Poverelle,<br />

in via San Bernardino, in c<strong>it</strong>tà. Con lei suor Charlotte Madiambu,<br />

congolese, consigliera generale delle Poverelle.<br />

La vicenda delle suore Poverelle nel 1995 scosse il mondo,<br />

fu un sacrificio che colpì profondamente. Ma la causa<br />

di beatificazione parte ben diciotto anni dopo. «Era necessaria<br />

una riflessione, era importante superare l’impatto emotivo di quella vicenda.<br />

Senza mai dimenticala. Tre anni fa abbiamo realizzato un libro, in occasione<br />

«Con riconoscenza, benediciamo il Signore per il dono di Chiara offerto alla Chiesa e al mondo<br />

intero. Giorno dopo giorno impariamo a riconoscere la sua testimonianza e il servizio lungo e<br />

disinteressato».<br />

Suore delle Poverelle morte di Ebola<br />

È al via la causa di beatificazione<br />

dei quindici anni del sacrificio, ha per t<strong>it</strong>olo “L’ultimo dono”. Nel tempo abbiamo<br />

raccolto testimonianze, la congregazione ha vissuto in maniera forte,<br />

sempre, il loro esempio. Ci ha spronato nella nostra missione. Un altro segno<br />

fu un convegno a Roma, un paio di anni or sono, promosso dal Pontificio Consiglio<br />

per gli operatori san<strong>it</strong>ari. In quell’occasione tante persone ci chiesero<br />

delle nostre suore morte per Ebola. Persone di tutto il mondo. Anche questo<br />

ci fece riflettere». «Quando raccoglievamo testimonianze in Congo rimanevamo<br />

colp<strong>it</strong>e dall’atteggiamento della gente, dall’entusiasmo, dal constatare<br />

quanto fosse presente il ricordo e la grat<strong>it</strong>udine. E ci convincevamo che le<br />

nostre sei sorelle avevano incarnato il carisma del nostro Fondatore, il beato<br />

Luigi Palazzolo, in maniera completa». «La congregazione delle suore delle<br />

Poverelle si è decisa a chiedere l’avvio della causa al vescovo di Kikw<strong>it</strong>. Il vescovo<br />

ha sent<strong>it</strong>o la conferenza episcopale del Congo che ha dato il suo assenso».<br />

«Ora comincia l’inchiesta diocesana vera e propria che sarà compiuta<br />

nella diocesi di Kikw<strong>it</strong> dove le suore erano impegnate. D’altro canto il vescovo<br />

di Kikw<strong>it</strong> ha chiesto al vescovo di Bergamo Francesco Beschi, di avviare anche<br />

qui una parte di inchiesta, detta “rogatoriale” che poi confluirà a Kikw<strong>it</strong><br />

dove il tribunale ecclesiastico esaminerà anche i documenti bergamaschi».<br />

Messa del Vescovo per Chiara Lubich<br />

«Un dono di Dio per il mondo intero»<br />

Nella chiesa parrocchiale di San Francesco,<br />

il vescovo Francesco Beschi ha presieduto<br />

una Messa nel 5° anniversario della morte<br />

di Chiara Lubich, fondatrice dell’Opera<br />

di Maria- - movimento dei Focolari. Nata<br />

a Trento il 22 gennaio 1920, il 7 dicembre<br />

1943 si consacra al Signore con voti privati.<br />

È l’atto di nasc<strong>it</strong>a della sua opera, approvata<br />

nel 1962 da Papa Giovanni XXIII. Il movimento<br />

è diffuso in tutto il mondo, con il<br />

carisma di testimoniare la fede nella storia<br />

avendo come obiettivo la fratern<strong>it</strong>à fra i<br />

popoli e l’attenzione alle povertà vicine e<br />

lontane. L’opera si è poi allargata anche a<br />

persone non consacrate. Nel 1966 nasce<br />

anche il movimento Gen. Chiara Lubich<br />

muore a Rocca di Papa il 14 marzo 2008.<br />

«I doni di Chiara - ha detto il vescovo all’omelia<br />

- devono ispirare i cristiani nei luoghi<br />

dove vivono, le famiglie, i sacerdoti e le persone<br />

consacrate. Sono doni che rimandano<br />

al Signore».<br />

Monsignor Beschi ha ricordato l’inizio del<br />

conclave per l’elezione del nuovo Papa.<br />

«Siamo tutti trepidanti nell’attesa. Preghiamo<br />

per quegli uomini, chiamati a discernere<br />

con l’aiuto dello Spir<strong>it</strong>o Santo, chi guiderà la<br />

Chiesa. Noi tutti siamo partecipi di queste<br />

ore e già ora preghiamo per il nuovo Papa».<br />

Mar. 2013 ilPorto - 13


Grazie India!<br />

a cura del parroco don Luciano<br />

Sopra, gli alunni<br />

della scuola di<br />

Kala Amboli.<br />

Sotto, don Luciano<br />

viene salutato da<br />

una bimba<br />

Nella pagina a fianco<br />

i due depuratori<br />

offerti alla scuola.<br />

Sotto un'immagine<br />

della b araccopoli<br />

di Bombay<br />

I bambini salutano<br />

l'arrivo di<br />

don Luciano<br />

14 - ilPorto Mar. 2013<br />

Un grazie immenso a chi mi ha dato l’opportun<strong>it</strong>à<br />

di fare l’esperienza diretta di<br />

una parte dell’India, a chi mi ha accompagnato<br />

con tanta amicizia e a chi ho<br />

incontrato ogni giorno con stupore.<br />

L’India è un paese affascinante sotto molti punti<br />

di vista, dove è possibile fare esperienze che mi<br />

sono entrate nel profondo e ormai fanno parte<br />

sempre del patrimonio culturale e spir<strong>it</strong>uale della<br />

mia v<strong>it</strong>a.<br />

È senza dubbio importante lasciarci arricchire dalle<br />

esperienze che facciamo, lasciandole penetrare<br />

nel profondo di noi stessi! Non è la stessa cosa<br />

studiare l’Induismo e la ricchezza religiosa del posto<br />

dove ci si trova, attraverso i libri, altra cosa<br />

invece è poterne parlare con la gente del posto.<br />

Quando si vede la gente povera esprimere la gioia<br />

della v<strong>it</strong>a per le piccole cose, basta a volte un<br />

sorriso per rischiarare il volto a chi ti sta attorno;<br />

è ciò che ho sperimentato in un villaggio che si<br />

chiama Kala, Amboli nei pressi di Silvassa a circa<br />

300 Km da Bombay.<br />

Con gli amici che mi accompagnavano ho provato<br />

una gioia grandissima nel poter offrire alla scuola<br />

del villaggio, due aule-stanza dove c’erano circa<br />

120 alunni, due depuratori per l’acqua in modo<br />

che i bambini potessero avere acqua potabile da<br />

bere e offrire ad ogni bambino una cartella secondo<br />

lo stile indiano, un astuccio con pastelli colorati<br />

e materiale scolastico.<br />

Ho visto negli occhi di quei bambini una gioia che<br />

è penetrata dentro il mio spir<strong>it</strong>o.<br />

Per dire grazie, insegnanti e bambini hanno esegu<strong>it</strong>o<br />

alcune danze manifestando la loro gioia per<br />

la nostra presenza.<br />

Una d<strong>it</strong>ta sarnicese, che ha offerto il materiale, vista<br />

la gioia portata in quel villaggio, si ripropone di<br />

moltiplicare i gesti di solidarietà: avrebbe pensato<br />

di poter offrire nel futuro tutta la strumentazione<br />

per un dispensario medicalizzato; che fortuna sarebbe<br />

per quella gente! Poveri sì, ma con grande<br />

dign<strong>it</strong>à e un sorriso invidiabile…<br />

La seconda grande realtà incontrata è l’esperienza<br />

della grande c<strong>it</strong>tà di Bombay; ero alloggiato in<br />

hotel e qui lo stupore è stato mio perché avevo<br />

ogni tipo di confort. Eccezionale! Massima anche


la sicurezza.<br />

Ai piedi dell’hotel, alto come un grattacielo,<br />

ho visto qualcosa che mi ha inchiodato<br />

l’animo.<br />

C’erano famiglie accampate lungo i marciapiedi<br />

della c<strong>it</strong>tà, con un telo tirato<br />

sulla testa, lì facevano di tutto: dormire,<br />

mangiare, i bisogni e tutto ciò che noi di<br />

sol<strong>it</strong>o facciamo a casa, ma almeno era<br />

salvaguardata la dign<strong>it</strong>à della persona.<br />

Abbiamo avuto la fortuna di entrare nella<br />

baraccopoli chiamata "Slam", che è defin<strong>it</strong>a<br />

la più grande d’Europa, con milioni<br />

di persone che ci vivono costantemente<br />

e che, per pochi spiccioli, separano<br />

e riciclano l’immondizia del mondo. In<br />

questo luogo non si può più parlare di<br />

povertà, bensì di schiav<strong>it</strong>ù a un livello di<br />

v<strong>it</strong>a sub-umano. Sporcizia e puzza ovunque,<br />

aria irrespirabile, un “gabinetto”<br />

che doveva bastare per i bisogni di 500<br />

persone, tanto da vergognarsi di essere<br />

uomini... Per rispetto delle persone non<br />

ci siamo permessi di scattare neanche<br />

una fotografia.<br />

Ho detto ai miei accompagnatori: «Questo<br />

posto sarebbe il miglior camposcuola<br />

da fare con i nostri ragazzi e adolescenti».<br />

Lì la v<strong>it</strong>a conta proprio poco, o niente. I<br />

bambini sono tantissimi e non ho incontrato<br />

persone anziane perché in quelle<br />

condizioni, penso, nessuno possa raggiungere<br />

i 50 anni.<br />

La s<strong>it</strong>uazione attuale di questa baraccopoli<br />

è pessima per quanto riguarda<br />

il rispetto della salute, il tenore di v<strong>it</strong>a,<br />

nonché l'istruzione. In essa ci sono gravi<br />

problemi di salute pubblica, a causa della<br />

scars<strong>it</strong>à di servizi igienici. Il fiume locale<br />

è largamente utilizzato dai residenti per<br />

urinare e defecare, bacino di diffusione<br />

di malattie contagiose. Certo, ci sono<br />

molte piccole industrie: di ceramica, di<br />

tess<strong>it</strong>ura, di riciclaggio ecc. Se il governo<br />

bonificasse e si impegnasse a rendere un<br />

po’ più umano questo slam, diventerebbe<br />

un centro importante, forse anche il<br />

più florido del mondo e servirebbe ad<br />

assicurare alle persone che ci lavorano e<br />

lo ab<strong>it</strong>ano un futuro decente.<br />

Questo viaggio è stato per me un’esperienza<br />

di apertura mentale e spir<strong>it</strong>uale.<br />

Grazie quindi a coloro che mi hanno<br />

aiutato a realizzare questo “sogno” di<br />

entrare in contatto con la realtà mistica<br />

e reale di questa parte della terra che<br />

amo, perché porta con sé un grande riflesso<br />

di Dio e un inv<strong>it</strong>o ad apprezzare<br />

ogni suo dono, anche il più piccolo.<br />

Mar. 2013 ilPorto - 15


C O M U N I T À<br />

Curato del parroco don Luciano<br />

16 - ilPorto Mar. 2013<br />

Una Pasqua per celebrare la v<strong>it</strong>a<br />

Vorrei che il mio augurio vi arrivasse con una stretta di mano, con uno sguardo profondo, con un sorriso senza parole!<br />

“Coraggio! Qualunque cosa cap<strong>it</strong>i, Io sono Colui che c’è!”<br />

Cari amici,<br />

sento, in poche circostanze, durante l’anno, la parola auguri!<br />

Pare che venga dal cuore, ma spesso è una parola molto formale che<br />

finisce lì, prima ancora di essere pronunciata.<br />

Mi piacerebbe che la parola “Pasqua” risuonasse con quella intim<strong>it</strong>à e con quello<br />

stupore che trapela da un cuore veramente sensibile alla Pasqua; è un avvenimento<br />

che cambia davvero la storia, non solo la storia del mondo, ma anche la MIA<br />

storia e la vostra.<br />

Pronunciare la parola “Pasqua” significa che tutti ci impegneremo così che il nostro<br />

cammino proceda in modo vivo e vero.<br />

Tutti dovremmo avere il coraggio di lasciar parlare il cuore per rinsaldare l’amicizia<br />

che Cristo rafforza nei nostri cuori rendendoci capaci di un amore raffinato,<br />

di un amore che fa respirare la v<strong>it</strong>a, di un amore che riempie l’animo di spazio<br />

infin<strong>it</strong>o.<br />

Come vorrei che il mio augurio vi arrivasse con una stretta di mano, con uno<br />

sguardo profondo, con un sorriso senza parole!<br />

Come vorrei che la Pasqua portasse all'anima un nuovo spiraglio di seren<strong>it</strong>à, la<br />

possibil<strong>it</strong>à di guardarvi con occhi nuovi, di vedermi bello perché mi specchio in voi.<br />

La Risurrezione di Gesù Cristo, nostro amore, ci dice: “Coraggio! Qualunque<br />

cosa cap<strong>it</strong>i, Io sono Colui che c’è!”.<br />

Per questo guardo la v<strong>it</strong>a in modo sempre pos<strong>it</strong>ivo. Se voi ci siete e mi siete<br />

amici, fiorisce la natura e il mio cuore batte di v<strong>it</strong>a nuova.<br />

Non lasciatemi come semplice ricordo del passato, mi aspetto da voi l’impegno<br />

di farmi vivere!<br />

Non lasciatemi nella tomba, ma rendetemi<br />

vivo nel vostro amore e nel vostro<br />

modo di incontrarmi perché io ho bisogno<br />

di voi per essere vivo e per risorgere.<br />

Tutto parla di v<strong>it</strong>a, anche la casa nella quale<br />

ab<strong>it</strong>iamo, la famiglia che dà profond<strong>it</strong>à<br />

al progetto dell’amore, la natura che ci<br />

circonda: nuovi colori, nuovi suoni, nuove<br />

immagini perché il nostro animo trovi<br />

sempre il lato migliore e si impegni nel<br />

farlo rifiorire.<br />

Noi tutti andiamo in ogni giorno che inizia,<br />

come andavano le pie donne al sepolcro,<br />

all'alba del giorno di Pasqua: tentati<br />

dalla delusione, a capo chino, camminiamo,<br />

ma nella luce radiosa del mattino, che<br />

ogni giorno ci offre la v<strong>it</strong>a, succede che<br />

fiorisca qualcosa di nuovo, di inatteso, che<br />

fa respirare e ricominciare a vivere.<br />

Gesù nella nostra v<strong>it</strong>a è entrato così,<br />

come una primavera di nov<strong>it</strong>à inattesa e<br />

reale, come compimento di una promessa<br />

di risurrezione, come l'affermarsi di un<br />

fatto sulla realtà del nostro vissuto quotidiano.<br />

Un percorso che vorrei attraversasse<br />

tutte quante le croci e portasse speranza<br />

anche all'ingiusta povertà del mondo<br />

che grida la propria disperazione, a coloro<br />

che, anche nel giorno di Pasqua, con le<br />

gambe nel fango, nella sporcizia e nell’animal<strong>it</strong>à<br />

subiscono il perbenismo di chi<br />

sfrutta perfino la povertà degli altri.<br />

Possa ciascuno trovare una mano amica<br />

che lo aiuti a sorridere e a capire che per<br />

qualcuno anche la sua v<strong>it</strong>a è preziosa e<br />

non se la lasci divorare dal fango.<br />

L’augurio è che ciascuno possa risorgere<br />

anche coloro che sono stati colp<strong>it</strong>i negli<br />

affetti più cari, anche se troveranno difficile<br />

il mattino di Pasqua alzare il viso e dire:<br />

“Grazie Dio che mi hai salvato!”


L'Arcobaleno<br />

Il vice questore di Bergamo dott. Francesco Messina<br />

osp<strong>it</strong>e a Sarnico del Kiwanis Club "Del Sebino"<br />

Il 22 febbraio, scorso presso il Cocca Hotel Royal Thai di Sarnico, il il Dott.<br />

Francesco Messina - I° Dirigente della Polizia di Stato e Vice Questore di<br />

Bergamo - ha intrattenuto i soci e gli osp<strong>it</strong>i sul tema: La lotta alla criminal<strong>it</strong>à<br />

organizzata sul terr<strong>it</strong>orio bergamasco; la risposta delle ist<strong>it</strong>uzioni alle attese<br />

dei c<strong>it</strong>tadini.<br />

Erano presenti, come grad<strong>it</strong>i osp<strong>it</strong>i, il past Luogotenente della Divisione Lombardia<br />

2 dott. Giuspeppe Cristaldi e i sindaci di Gandosso, dott. Alberto Maffi,<br />

di Predore, dott. Paolo Bertazzoli e l'Assessore alla cultura e promozione<br />

del terr<strong>it</strong>orio di Credaro, signora Annamaria Valsecchi.<br />

Associazione Arma Aeronautica di Sarnico<br />

Festa della Madonna di Loreto<br />

Crescere imsieme nel rapporto di coppia<br />

Grande festa del gruppo "Aviatori d'Italia Giulio Moleri" di Sarnico, domenica<br />

28 aprile in onore della patrona Madonna di Loreto.<br />

Programma:<br />

ore 9.30 R<strong>it</strong>rovo presso la sede dell'Associazione al centro sociale per un<br />

saluto allietato da un piccolo rinfresco<br />

ore 10.45 Corteo verso la chiesa parrocchiale<br />

ore 11.00 Celebrazione della santa Messa officiata dal Parroco don Luciano<br />

ore 12.00 Commiato.<br />

L'Associazione ricorda l'appuntamento con il grande evento di Aliseo VIII edizione,<br />

in programma il 15 settembre (22 settembre in caso di pioggia)<br />

C O M U N I T À<br />

A cura della Redazione<br />

Il Consultorio Basso Sebino di Villongo organizza un "Percorso di sviluppo delle potenzial<strong>it</strong>à<br />

e risorse di coppia". Il percorso rappresenta un'occasione di confronto tra le coppie e<br />

all'interno della propria coppia, finalizzato a migliorare le capac<strong>it</strong>à di comprensione di sé,<br />

del partner e della relazione, in vista della formazione di un'intesa di coppia più profonda.<br />

Durante il percorso verranno individuate modal<strong>it</strong>à relazionali e comunicative funzionali e<br />

disfunzionali al benessere personale e di coppia, per promuovere la cresc<strong>it</strong>a dell'individuo e<br />

del rapporto d'amore.<br />

Il gruppo è condotto da Monica Viscardi, Psicologa presso il Consultorio Familiare Basso<br />

Sebino, Zelinda e Scarpellini.<br />

Il percorso è gratu<strong>it</strong>o. Il numero massimo di coppie partecipanti è di 8. È necessaria una<br />

preiscrizione da effettuarsi presso la segreteria del Consultorio familiare Basso Sebino e un<br />

colloquio preliminare con la dott.ssa Viscardi, da martedì 9 aprile dalle ore 20.30 alle 22.30<br />

(ciclo di 6 incontri con cadenza quindicinale). Per informazioni tel. 035.4598420 oppure<br />

scrivere un e-mail a: viillllongo@consulltoriiofamiilliiarebg.i<strong>it</strong><br />

Il presidente Enrico Polini<br />

Mar. 2013 ilPorto - 17


C O M U N I T À<br />

A cura di Civis - Foto Silvano Marini<br />

CCarissimi,<br />

non volevo far mancare qualche riga personale ad<br />

ognuno di voi che vi siete impegnati per la Via Crucis<br />

del 22 marzo scorso.<br />

Nella stazione del processo a Gesù, Pilato pone una domanda<br />

al condannato: «Tu sei il re dei Giudei?» (Gio. 18,33). La risposta<br />

di Gesù non piace al Procuratore Romano: «Tu lo dici, io sono re»<br />

(Gio. 18,37). Ma credo che anche la risposta più compiacente<br />

non sarebbe stata accolta dal Ponzio Pilato.<br />

Invece la domanda riguarda da vicino ognuno di noi e tocca il<br />

punto centrale del nostro cammino: l’incrocio tra la mente ed<br />

il cuore. È qui che nascono le scelte autentiche, mature, serie<br />

e responsabili.<br />

Durante la Via Crucis guardavo i vostri volti, il vostro impegno,<br />

la vostra luce interiore, il vostro mettervi in gioco e mi commuovevo<br />

dalla gioia. La vostra Via Crucis è stata la risposta più<br />

bella alla domanda di Pilato ed è stata una risposta corale. Insieme<br />

avete detto e gridato: «Veramente quest’uomo era il Figlio<br />

di Dio». È questo il grido che dobbiamo continuare ad insegnare<br />

a quanti non conoscono e non credono in Gesù come figlio di<br />

Dio.<br />

Un grazie di cuore va ad Alessandro che si è caricato del peso<br />

della croce, come pure ad ognuno di voi singolarmente<br />

Grazie ai due lettori, ai cori Castello ed Effatà , al gruppo di ottoni,<br />

ai bambini, alla Protezione Civile, alla Scuola di Teatro, alle<br />

Marie, a Gianni, Luigino, Giuseppe, Flavio, Benny e Laura per i<br />

chilometri di stoffa offerti, alla sarta Anna e a tutti coloro che<br />

con me hanno collaborato alla realizzazione di questo evento<br />

religioso (Anna, Carla e don Loris in particolare).<br />

Grazie infine al Parroco per la fiducia accordataci. Un abbraccio<br />

anche a Costanza che è stata comunque idealmente con noi.<br />

Dopo questa Via Crucis sento che siamo sempre più complici e<br />

un<strong>it</strong>i verso l’obbiettivo: andare da Gesù e portare altri da Gesù.<br />

18 - ilPorto Mar. 2013<br />

La Via Crucis animata dai gruppi<br />

Un cammino di dolore e di speranza


«Signore resta con noi la notte è vicina, il giorno è ormai alla fine»<br />

«Non abbiate paura, io sarò con voi ogni giorno sino alla fine del tempo»<br />

Mar. 2013 ilPorto - 19


C O M U N I T À<br />

A cura della Redazione<br />

20 - ilPorto Mar. 2013<br />

Il servizio alla buona pol<strong>it</strong>ica<br />

Pubblichiamo la lettera aperta ai Candidati alle scorse elezioni pol<strong>it</strong>iche e regionali inviata dall'Ufficio pastorale Associazioni - Gruppi<br />

– Movimenti Car<strong>it</strong>as diocesana bergamasca: Ufficio pastorale età evolutiva - Ufficio pastorale della famiglia - Ufficio migranti - Ufficio<br />

pastorale della salute – sofferenza - assistenza - Ufficio per la pastorale scolastica - Ufficio pastorale sociale, del lavoro e dell’economia<br />

- Ufficio pastorale del tempo libero, turismo e sport.<br />

Un appello rivolto ai Candidati (ma che può essere fatta propria anche dagli eletti -ndr-) come espressione della nostra terra di Bergamo.<br />

Il Papa Paolo VI affermava che «la pol<strong>it</strong>ica è una maniera esigente di vivere l’impegno cristiano al servizio degli altri» (Octogesima Adveniens,<br />

n. 46). A voi che vi siete candidati – e in modo particolare ai credenti –, ricordiamo che oggi più che mai si “debba accettare il rischio della<br />

car<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>ica, sottoposta per sua natura alla lacerazione delle scelte difficili, alla fatica delle decisioni non da tutti comprese, al disturbo delle<br />

contraddizioni e delle confl<strong>it</strong>tual<strong>it</strong>à sistematiche, al margine sempre più largo dell’errore costantemente in agguato” (Tonino Bello, 27.02.87).<br />

L’impegno in pol<strong>it</strong>ica, come una delle<br />

espressioni più alte della car<strong>it</strong>à, ha<br />

come fine ultimo la costruzione<br />

delle migliori condizioni di sviluppo<br />

del ben-essere per le famiglie e per le<br />

comun<strong>it</strong>à, ma soprattutto la possibil<strong>it</strong>à di<br />

un futuro di v<strong>it</strong>a buona per tutti i c<strong>it</strong>tadini,<br />

in particolar modo per coloro che si trovano<br />

a fare i conti con disagi e fragil<strong>it</strong>à. Il<br />

nostro sguardo è rivolto soprattutto alla<br />

tutela delle persone e delle famiglie che<br />

con più fatica raggiungono le condizioni di<br />

una v<strong>it</strong>a dign<strong>it</strong>osa.<br />

Alla luce della dottrina sociale della Chiesa,<br />

r<strong>it</strong>eniamo opportuno che possiate<br />

esplic<strong>it</strong>are con chiarezza i vostri orientamenti<br />

rispetto ad alcuni riferimenti valoriali<br />

che per noi sono alla radice di qualsiasi<br />

proposta pol<strong>it</strong>ica.<br />

a. Central<strong>it</strong>à della persona. La persona<br />

(quella fragile in particolare, che vive<br />

emarginazione e sol<strong>it</strong>udine) deve rimanere<br />

il centro dei sistemi di protezione sociale<br />

di cui la famiglia cost<strong>it</strong>uisce il primo<br />

e più importante cardine. A quest’ultima,<br />

già oggi gravata da grossi comp<strong>it</strong>i di<br />

assistenza e di supplenza nei servizi, non<br />

devono essere attribu<strong>it</strong>i ruoli e responsabil<strong>it</strong>à<br />

ancora più grandi e difficili da sopportare.<br />

R<strong>it</strong>eniamo che mettere al centro<br />

l’uomo significhi lavorare per garantire alle<br />

persone ed alle famiglie certezza nei loro<br />

dir<strong>it</strong>ti sociali (salute, casa, lavoro, scuola,<br />

cultura, …) richiamandoli al contempo<br />

ad una corresponsabil<strong>it</strong>à nella traduzione<br />

concreta. Solo in questo modo è possibile<br />

pensare ad un welfare costru<strong>it</strong>o sulla responsabil<strong>it</strong>à<br />

in cui realmente sia ricono-<br />

sciuta e valorizzata la capac<strong>it</strong>à degli individui<br />

e delle famiglie. In questo contesto si<br />

richiama con forza una maggiore attenzione<br />

al fenomeno migratorio ed in particolare<br />

all’opportun<strong>it</strong>à per i minori stranieri<br />

nati in Italia di vedersi riconoscere finalmente<br />

il dir<strong>it</strong>to alla c<strong>it</strong>tadinanza <strong>it</strong>aliana.<br />

Un ulteriore rinvio di questa scelta non<br />

trova più alcuna giustificazione se non in<br />

una decisione pol<strong>it</strong>ica ideologica di negare<br />

a priori una società multietnica.<br />

b. La solidarietà. La responsabil<strong>it</strong>à della<br />

c<strong>it</strong>tadinanza a livello personale, porta ad<br />

una responsabil<strong>it</strong>à condivisa a livello sociale.<br />

La cultura dell’essere contribuisce alla<br />

cresc<strong>it</strong>a della solidarietà. Papa Giovanni<br />

Paolo II definì la solidarietà come “… determinazione<br />

ferma e perseverante di impegnarsi<br />

per il bene comune” (Sollic<strong>it</strong>udo<br />

rei socialis, n. 38). Il bene comune non è la<br />

somma dei singoli beni individuali.<br />

È il bene che anz<strong>it</strong>utto promuove i legami<br />

che ‘tengono insieme’ la società. Sono le<br />

relazioni personali e sociali dentro le quali<br />

la persona esprime e vive la sua ident<strong>it</strong>à<br />

e tram<strong>it</strong>e le quali può realizzarsi come<br />

persona e c<strong>it</strong>tadino. Essere attenti alle pol<strong>it</strong>iche<br />

sociali vuole dire incrociare concretamente<br />

la realizzazione di una compiuta<br />

c<strong>it</strong>tadinanza. Non è fuori luogo il richiamo<br />

all’articolo 2 della Cost<strong>it</strong>uzione che afferma<br />

come “La Repubblica riconosce e garantisce<br />

i dir<strong>it</strong>ti inviolabili dell'uomo ...” e<br />

nel contempo “… richiede l'adempimento<br />

dei doveri inderogabili di solidarietà<br />

pol<strong>it</strong>ica, economica, sociale”.<br />

c. Tutela della famiglia. Promuovere


pol<strong>it</strong>iche sociali con al centro la famiglia richiede di realizzare interventi<br />

che: favoriscono la cost<strong>it</strong>uzione e lo sviluppo della famiglia<br />

come soggetto sociale avente dir<strong>it</strong>ti propri, integrati con i<br />

dir<strong>it</strong>ti individuali, in rapporto alle funzioni sociali svolte dal nucleo<br />

familiare; sanno promuovere la famiglia come luogo di solidarietà<br />

intergenerazionale; sono capaci di sostenere e potenziare le funzioni<br />

proprie e autonome delle famiglie; sostengono la solidarietà<br />

interna fra i membri della famiglia (ev<strong>it</strong>ando incentivi alla frammentazione<br />

dei nuclei) e la solidarietà tra le famiglie mediante il<br />

potenziamento delle reti associative, specie laddove si tratti di<br />

organizzazioni familiari e di privato sociale che erogano servizi<br />

alle persone.<br />

d. La sussidiarietà, intesa nel suo significato più ampio, sia verticale<br />

che orizzontale, come previsto dall’articolo 118 della Cost<strong>it</strong>uzione.<br />

Il rispetto e la promozione effettiva del primato della<br />

persona e della famiglia, per renderla protagonista e non utente<br />

o cliente di risposte parziali, passano necessariamente attraverso<br />

la valorizzazione delle associazioni e delle organizzazioni intermedie,<br />

nelle proprie scelte fondamentali e in quelle che non possono<br />

essere delegate o assunte da altri. Ciò vuol dire garantire il<br />

funzionamento della rete di welfare in una prospettiva di sistema,<br />

chiarendo i ruoli e le responsabil<strong>it</strong>à dei vari livelli ist<strong>it</strong>uzionali: Stato,<br />

Regione e Comuni. Si favorisce la sussidiarietà valorizzando la<br />

libertà e la responsabil<strong>it</strong>à delle persone e delle formazioni sociali<br />

e promuovendo la loro partecipazione alla costruzione di una<br />

c<strong>it</strong>tà sempre più a misura d’uomo.<br />

e. Uguaglianza. R<strong>it</strong>eniamo fondamentale rammentare come<br />

l’articolo 3 della nostra Cost<strong>it</strong>uzione affermi che tutti i c<strong>it</strong>tadini<br />

hanno pari dign<strong>it</strong>à sociale e sono eguali davanti alla legge, senza<br />

distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni<br />

pol<strong>it</strong>iche, di condizioni personali e sociali. Uguaglianza nel sistema<br />

di welfare vuol dire allora pari opportun<strong>it</strong>à di accesso ai servizi<br />

sociali, san<strong>it</strong>ari, educativi; eguale trattamento di ogni persona tenendo<br />

conto della natura dei bisogni che essa presenta ed infine<br />

condivisione del rischio finanziario, basato sulla solidarietà fiscale,<br />

dove pertanto il contributo individuale non è determinato - nel<br />

caso della salute - dal rischio di malattia, ma dalla capac<strong>it</strong>à contributiva<br />

individuale. Uguaglianza richiede inoltre la redistribuzione<br />

delle risorse con particolare attenzione alla salvaguardia dei dir<strong>it</strong>ti<br />

fondamentali e alla precedenza da riservare alle persone in<br />

condizione di fragil<strong>it</strong>à sociale e povertà.<br />

f. Tutela dei dir<strong>it</strong>ti essenziali dal concepimento alla morte<br />

di ogni c<strong>it</strong>tadino. Non può essere il cr<strong>it</strong>erio economico, talvolta<br />

paravento di posizioni ideologiche preconcette, a determinare<br />

scelte che di fatto lim<strong>it</strong>ano la dign<strong>it</strong>à della v<strong>it</strong>a delle persone più<br />

indifese, sia nella scelta di mettere al mondo un figlio, sia nella<br />

fase terminale della v<strong>it</strong>a di ciascuno.<br />

g. Il lavoro è parte integrante di qualsiasi progetto di<br />

v<strong>it</strong>a personale e familiare. La central<strong>it</strong>à del lavoro quale<br />

fattore di inclusione e promozione umana va concretamente riaffermata<br />

nel contesto dell’attuale crisi che vede spesso cattivi<br />

lavori connessi a precarietà, insicurezza, mancato rispetto delle<br />

regole minime di tutela sul posto di lavoro, frammentazione dei<br />

percorsi lavorativi e dunque delle necessarie forme di accompagnamento.<br />

È in particolare nel lavoro che l’uomo scopre la<br />

propria dign<strong>it</strong>à, sviluppa relazioni sociali ed eserc<strong>it</strong>a il proprio do-<br />

vere di contribuire alla cresc<strong>it</strong>a e alla coesione sociale. Pertanto,<br />

il lavoro torna ad essere l’amb<strong>it</strong>o in cui si misura la riusc<strong>it</strong>a dell’integrazione<br />

sociale. Se ciò vale per tutti, a maggior ragione per i<br />

giovani. Per molti di essi è oggi preclusa la possibil<strong>it</strong>à di costruirsi<br />

un futuro.<br />

h. La terr<strong>it</strong>orial<strong>it</strong>à. È nostra convinzione che soltanto nella<br />

‘prossim<strong>it</strong>à’, fortemente condizionata dalla conoscenza e dal legame<br />

con il terr<strong>it</strong>orio, è possibile ricavare le risposte più efficaci<br />

strettamente connesse al bisogno, specie in realtà così compos<strong>it</strong>e<br />

come sono le province lombarde. Terr<strong>it</strong>orial<strong>it</strong>à significa riconoscere<br />

che i servizi per le fragil<strong>it</strong>à sono dotati anche di una<br />

dimensione di senso, per cui la casa non è solo le ‘quattro mura’,<br />

ma anche luogo di realizzazione di un sogno personale, di coppia<br />

e familiare. Ciò è garant<strong>it</strong>o solo grazie a processi di salvaguardia<br />

delle relazioni e dei beni immateriali che un terr<strong>it</strong>orio esprime<br />

nella sua specific<strong>it</strong>à. Nel terr<strong>it</strong>orio possono essere letti più facilmente<br />

i bisogni nel loro emergere e nelle loro caratteristiche<br />

specifiche; nel terr<strong>it</strong>orio si può unire al momento assistenziale<br />

la progettazione dell’inserimento; nel terr<strong>it</strong>orio l’ente pubblico<br />

può coinvolgere le esperienze sociali e presentare un’immagine<br />

amichevole alla popolazione per favorire relazioni significative fra<br />

servizi e persone in difficoltà; nel terr<strong>it</strong>orio si può promuovere<br />

realmente un welfare delle responsabil<strong>it</strong>à.<br />

i. La salvaguardia del creato. La tutela del terr<strong>it</strong>orio, di chi<br />

lo ab<strong>it</strong>a, passa anche attraverso il rispetto e la salvaguardia dello<br />

stesso. In linea di principio tutti affermano di cercare il bene comune.<br />

Ma poi si r<strong>it</strong>iene che la pol<strong>it</strong>ica non sia il luogo in cui si debbano<br />

esprimere giudizi di valore, ma si debba piuttosto utilizzare<br />

la categoria di util<strong>it</strong>à, soprattutto di tipo economico. Si sost<strong>it</strong>uisce<br />

inavvert<strong>it</strong>amente il perseguimento del bene, in particolare il rispetto<br />

e la salvaguardia dell’ambiente, soprattutto nel settore urbanistico<br />

con quello di util<strong>it</strong>à sociale intesa in termini di aumento<br />

della ricchezza nazionale e della ricchezza individuale. Viviamo<br />

un tempo che ci pone di fronte al problema dell’insostenibil<strong>it</strong>à<br />

dell’attuale modello di sviluppo che ha messo in forte discussione<br />

l’equilibrio tra l’uomo e il suo terr<strong>it</strong>orio, proponendo soprattutto<br />

modelli di v<strong>it</strong>a consumistici poco attenti al valore non puramente<br />

util<strong>it</strong>ario dell’ambiente.<br />

j. L’educazione rappresenta una delle sfide oggi più urgenti,<br />

che impegna la comun<strong>it</strong>à cristiana e civile.<br />

Educare alla v<strong>it</strong>a buona vuol dire anche valorizzare i luoghi e gli<br />

spazi dove l’educazione è il cuore del servizio alla comun<strong>it</strong>à, soprattutto<br />

alle giovani generazioni. Bergamo è un terr<strong>it</strong>orio ricco<br />

di luoghi educativi (scuole, univers<strong>it</strong>à, oratori, associazioni, ecc.)<br />

messi in difficoltà da una scarsa considerazione dell’importanza<br />

della funzione educativa e dalla continua riduzione di un adeguato<br />

sostegno economico nel costruire il nostro futuro e nel<br />

creare solidarietà tra generazioni. La buona pol<strong>it</strong>ica deve raccogliere<br />

la sfida educativa e culturale che il terr<strong>it</strong>orio propone per<br />

poter permettere a tutti di costruire il proprio progetto di v<strong>it</strong>a,<br />

nel rispetto di una autentica libertà di scelta della scuola da parte<br />

delle famiglie.<br />

Chi volesse leggere il documento completo, lo può scaricare in formato<br />

pdf dal s<strong>it</strong>o web della parrocchia www.parrocchiasarnico.<strong>it</strong>.<br />

(La Redazione)<br />

Mar. 2013 ilPorto - 21


R I F L E T T I A M O<br />

a cura di don Valentino Salvoldi<br />

Vivere la gioia adesso ben sapendo, però, che l'alleluia ab<strong>it</strong>a oltre il Calvario<br />

Dacca (Dhâkâ<br />

o Dakka) è la<br />

cap<strong>it</strong>ale e la c<strong>it</strong>tà<br />

più popolosa del<br />

Bangladesh e il<br />

capoluogo del<br />

distretto di Dacca<br />

«Ricorre nei tuoi scr<strong>it</strong>ti l'idea che “vivere è cambiare: si<br />

arriva alla perfezione cambiando continuamente”. Mi piace<br />

l'intuizione, ma la realtà mi lega ad una quotidian<strong>it</strong>à<br />

ripet<strong>it</strong>iva che, benché non sia brutta, mi impedisce di vivere<br />

anche solo in parte come fai tu.<br />

Mi hanno detto che sei continuamente in terre di missione,<br />

in Africa e in Asia. Rendimi partecipe delle tue esperienze,<br />

in modo che, indirettamente, assieme a te, impari<br />

qualche cosa di nuovo, come se fossi tuo compagno di<br />

viaggio».<br />

Secondo l'antropologia culturale, una persona può cambiare radicalmente<br />

la sua v<strong>it</strong>a una sola volta in un ambiente diverso da<br />

quello dove è nata; diversamente, rischia lo squilibrio.<br />

Essendo io chiamato a spostarmi in diversi Paesi più volte in un<br />

anno, ho deciso di “ab<strong>it</strong>are” in quelle persone che si riconoscono nei<br />

miei ideali, mi aiutano a pregare e mantengono grato il ricordo dei<br />

momenti significativi della nostra v<strong>it</strong>a.<br />

La scorsa estate ho vissuto la mia prima esperienza in Bangladesh (se<br />

Dio vuole, vi tornerò per un altro corso l’anno prossimo). Ho già<br />

scr<strong>it</strong>to qualche cosa su questo Paese, ma può essere opportuno continuare<br />

a riflettere su s<strong>it</strong>uazioni che sono caratteristiche di tante altre<br />

parti dell’Asia e che presentano non poche analogie con quanto si<br />

vive in Africa.<br />

Dall’esperienza bengalese ho imparato innanz<strong>it</strong>utto che la pace nasce<br />

da un sorriso.<br />

…Bangladesh, estate 2012. Stanco di stare seduto, decido di fare due<br />

passi, pregando e med<strong>it</strong>ando. Incontro una suora <strong>it</strong>aliana di circa ot-<br />

22 - ilPorto Mar. 2013<br />

Come se fossi un compagno di viaggio<br />

tant'anni, che gira regalando sorrisi a tutti.<br />

La zona è molto povera e quasi tutti qui<br />

sono musulmani. Non es<strong>it</strong>o a provocarla:<br />

«Fa un caldo boia, i vest<strong>it</strong>i si appiccicano alla<br />

pelle, il paese non ha attrattive: è piatto, povero<br />

e monotono. E ci sono le zanzare. Ma<br />

tu come fai a sorridere?». Lapidaria la risposta:<br />

«La gente è bella e il Signore la ama».<br />

E m'inv<strong>it</strong>a nel suo convento, dove ha aperto<br />

una scuola per oltre ottocento bambini, che<br />

pagano una retta mensile di “ben” trenta<br />

centesimi di euro. È la sola <strong>it</strong>aliana della sua<br />

comun<strong>it</strong>à: vive con altre tre suore bengalesi<br />

e quattro postulanti, una più bella dell'altra.<br />

Celebro l'eucaristia e mi supplica di r<strong>it</strong>ornare<br />

il giorno dopo per un'altra messa e per<br />

la cena, durante la quale mi propone di scrivere<br />

un libretto sulla sua fondatrice, la beata<br />

Elisabetta Renzi.<br />

Chiedo alle giovani suore che cosa le abbia<br />

spinte ad abbracciare una v<strong>it</strong>a che, in un<br />

ambiente musulmano, non solo non è cap<strong>it</strong>a,<br />

ma è giudicata assurda. E comuni sono<br />

le risposte, così riassumibili: vivere la gioia<br />

adesso, ben sapendo, però, che l'alleluia<br />

ab<strong>it</strong>a oltre il Calvario. Qui sulla terra c'è il<br />

dolore che, condiviso, lenisce la sofferenza.<br />

Guardando alla croce si capisce la misura<br />

con la quale Dio ci ama, per cui non si può<br />

che essere felici. Ed è la felic<strong>it</strong>à, nata dalla<br />

fede, che aiuta a sorridere a tutti, anche ai<br />

musulmani duri, impenetrabili, con la barba<br />

tinta di rosso.<br />

Un altro grande insegnamento: l'arte di<br />

pregare in silenzio, med<strong>it</strong>ando la Parola e<br />

contemplando i volti e la natura.<br />

In Bangladesh i cattolici sono circa trecentomila,<br />

una decina i vescovi, circa duecento<br />

i preti (e altrettanti i religiosi) e una cinquantina<br />

i missionari anziani che restano<br />

nel paese, firmando un documento in cui<br />

promettono di non convertire nessun mu-


sulmano, induista o buddista: possono accostare solo quei tribali<br />

che non professano alcuna religione. I cattolici, proprio perché<br />

sono un’esigua minoranza (0,2% della popolazione), frequentano<br />

regolarmente la messa domenicale (85%), sono ligi ai precetti della<br />

religione e vivono pregando. Al mattino devono mantenere un<br />

sostanziale silenzio. Pregano prima dei pasti (riso e sempre riso).<br />

Prima della cena rec<strong>it</strong>ano il rosario. Un giovane mi ha detto: «No<br />

prayer, no food (se non si prega, non si mangia)», eco di quanto<br />

i nostri anziani cercavano di insegnare ai figli e ai nipoti: «Questo<br />

non è un albergo e se non si vuole pregare… quella è la porta».<br />

Oltre ai vescovi, ho incontrato i leader delle religioni principali del<br />

Bangladesh. Freddi i musulmani, rispettosi e cordiali i buddisti, riverente<br />

il “vescovo” degli induisti.<br />

Da quest’ultimo, quando ho chiesto scusa per il vest<strong>it</strong>o che indossavo<br />

(nell’anticamera mi ero tolto il clergyman imbevuto di sudore),<br />

mi sono sent<strong>it</strong>o rispondere: «Vest<strong>it</strong>o o nudo, in Lei vedo Dio».<br />

Emozionante celebrare le eucaristie nella cap<strong>it</strong>ale. Vi partecipano<br />

persone provenienti dai più importati Paesi del mondo: un amalgama<br />

di culture legate dalla spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à del mondo orientale in cui<br />

Dio non si dimostra, ma si respira.<br />

Un'altra caratteristica: l'osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à è sacra. Il vescovo - designato a<br />

seguire il corso che qui ho tenuto - mi è sempre stato accanto,<br />

accompagnandomi ovunque volessi andare.<br />

Quando in Italia abbiamo un osp<strong>it</strong>e, soprattutto al Nord, diciamo:<br />

«Questo è il frigorifero: sent<strong>it</strong>i a casa tua» e scompariamo.<br />

Qui la disponibil<strong>it</strong>à è totale. Quasi eccessiva.<br />

Certamente, anche questa gente porta in sé il peccato originale,<br />

ma cerca di nasconderlo bene… Questo è forse un lim<strong>it</strong>e: l'estrema<br />

riservatezza, il pudore e il rispetto, come li obbliga a coprire<br />

sempre tutto il corpo, così impedisce loro di svelare i sentimenti e<br />

di rendere noti i loro problemi. Questo vale anche per la confessione,<br />

durante la quale dietro un pudico: «Non sono stato sempre<br />

ligio al mio dovere», il prete può immaginare tutto e al di là di tutto,<br />

senza mai sapere in che cosa consista il loro peccato. Ben lo sa quel<br />

Dio che, quando il nostro cuore ci accusa di peccato, mostra di<br />

essere più grande del nostro cuore. Lui, che tutti ascolta e… tutti<br />

perdona.Questo il sentimento che nutrivo ogni volta che salivo<br />

l'altare. I fedeli cantavano: «Il Signore è il mio pastore».<br />

Dall'alto degli innumerevoli minareti, le voci si rincorrevano e si<br />

fondevano nel grido: «Allah-u-igbar». Più discreti, i buddisti andavano<br />

mormorando il loro mantra, mentre gli induisti accendevano<br />

lumi agli alberi, portatori della v<strong>it</strong>a.<br />

E Dio tutti ascolta. Tutti perdona. Tutti ama. Sia chi è fedele ai quotidiani<br />

impegni nell'ambiente in cui è chiamato a vivere, sia chi va di<br />

gente in gente per cogliere semi di ver<strong>it</strong>à e scintille di saggezza, da<br />

comunicare a chi desidererebbe essere mio compagno di viaggio.<br />

Mar. 2013 ilPorto - 23


R I F L E T T I A M O<br />

a cura di Pier Luigi Billi<br />

Secondo il mio modesto pensiero, che mi sembra<br />

però giusto ed equilibrato, gli anziani sono ancora<br />

oggi una vera forza pos<strong>it</strong>iva, un esempio costante e<br />

duraturo in una società che porta in sé tanti segni<br />

di sfacelo e miseria. Non è retorica, è la realtà.<br />

Dialogando con molti giovani, avverto in essi un<br />

atteggiamento arrendevole e una mancanza di senso<br />

del dovere. Mi dicono che il lavoro non c’è, ma credo<br />

non sia vero, perché se un giovane avesse veramente<br />

voglia di lavorare, il lavoro lo trova, anche il più umile per<br />

guadagnarsi il proprio sostentamento, per migliorare e<br />

salire più in alto.<br />

È necessario però “aguzzare l’ingegno”, sapersi adattare -<br />

ciò che molti dei nostri giovani non vogliono fare.<br />

Nei Paesi dell’Est, molti giovani laureati che non trovano<br />

un lavoro adeguato ai loro studi, non si abbattono ma<br />

vanno alla ricerca di occupazioni più umili. Così si diventa<br />

Riflettiamo<br />

I giovani e gli anziani<br />

La v<strong>it</strong>a è una costante articolazione dell'ieri e dell'oggi verso il domani<br />

Rispettare i contenuti della nostra natura umana seguire le sole leggi capaci di orientarci verso il bene<br />

24 - ilPorto Mar. 2013<br />

veri uomini.<br />

L’agire, l’essere se stessi, sono imperativi categorici<br />

che la nuova generazione non vuole né conoscere, né<br />

sapere. Assurd<strong>it</strong>à, menti ottuse ed approf<strong>it</strong>tatrici di certi<br />

giovani “bamboccioni” che trovano tutto comodo e tutto<br />

preparato nella propria casa, dove tutto è dovuto.<br />

Mancanza di vera personal<strong>it</strong>à e d’impegno personale.<br />

I sottovalutati “matusa” sono ancora quelli che in diverse<br />

s<strong>it</strong>uazioni ci offrono il giusto orientamento, una giusta e<br />

retta valutazione della v<strong>it</strong>a che hanno vissuto con sacrificio<br />

e un vero impegno morale.<br />

Gli imberbi giovincelli sono prevalentemente pretenziosi,<br />

accusatori, cr<strong>it</strong>ici senza costruzione e caotici nel loro<br />

modo di pensare.<br />

Devo ammettere che però non sono tutti così, è rimasto<br />

ancora un po’ di buon senso. Dobbiamo rispettare i<br />

contenuti della nostra natura umana, seguire le sole leggi


capaci di orientarci verso il bene, difficile da raggiungere<br />

perché la v<strong>it</strong>a è lotta, sacrificio ed abnegazione. Questi<br />

sostantivi non sono facilmente recepibili da gran parte<br />

della nostra generazione che non è in grado di capirli e<br />

non sa dare ad essi il vero significato. Abbiamo dimenticato<br />

la tradizione, il rispetto verso l’autor<strong>it</strong>à, siamo contrari ad<br />

ogni imposizione, anche a quelle giuste.<br />

La v<strong>it</strong>a per me è una costante articolazione dell’ieri e<br />

dell’oggi verso il domani. Non possiamo fare a meno<br />

dell’esperienza di coloro che ci hanno preceduto con le<br />

loro caratteristiche di dolore, di sofferenza, di sacrifici,<br />

di lotta vera e consapevole. Posso constatare che molti<br />

Sarnico (BG) via Cortivo, 31/b tel. 334/6607641<br />

giovani sono rivoluzionari e cr<strong>it</strong>ici soltanto nelle parole,<br />

sono dei “bla bla” ma che al momento del bisogno vanno<br />

ancora ad attingere alla borsa del papà e della mamma,<br />

perché non sono capaci di rendersi autonomi. Agiscano<br />

prima di parlare e dimostrino quello che sanno fare e<br />

non soltanto a parole.<br />

Sono questi rilievi, senza paura di sment<strong>it</strong>a, la ragione<br />

per cui non ci si deve mai stancare di mettere in<br />

guardia la gioventù da una mental<strong>it</strong>à che, mentre ha la<br />

pretesa di essere rinnovatrice, risulta invece borghese e<br />

pressappochista.<br />

È proprio così!<br />

Si realizzano oggetti artistici in vetro su ordinazione per:<br />

- bomboniere per matrimoni, cresime, comunioni…<br />

- gadgets aziendali<br />

- oggettistica per negozi<br />

- regali personalizzati<br />

- specchi, cornici, orologi, svuota tasche, posacenere, crocifissi,<br />

bijoux ma anche oggetti che soddisfano la vostra fantasia .<br />

Mar. 2013 ilPorto - 25


C O M U N I T À<br />

a cura di Civis<br />

Sabrina:<br />

una scelta di v<strong>it</strong>a e di condivisione<br />

Dal 2010 cooperante in Rwanda (Africa), un paese devastato dal genocidio del 2004<br />

Nella foto da<br />

sinistra:<br />

Romi Gusmini,<br />

Fabrizio<br />

Facchinetti,<br />

Sabrina Bettoni,<br />

Savoldi Augisto e<br />

Franco Dometti<br />

con la nipotina<br />

Francesca Chiara<br />

Belometti<br />

Nella foto a<br />

destra, Sabrina<br />

con un gruppo di<br />

donne Rwandesi<br />

26 - ilPorto Mar. 2013<br />

Un lavoro ma anche una scelta di v<strong>it</strong>a e di<br />

condivisone che si trasforma in relazione, conoscenza,<br />

disponibil<strong>it</strong>à al dialogo, al confronto<br />

e alla cresc<strong>it</strong>a sotto tutti i punti di vista.<br />

Sabrina Bettoni, 28 anni, dal 2010 è in Rwanda<br />

come cooperante dell’associazione “Progetto<br />

Rwanda”, una onlus impegnata nel campo della<br />

tutela dell’infanzia, dell’istruzione, della promozione<br />

dei dir<strong>it</strong>ti delle donne e della cultura della pace.<br />

Nata Sarnico dove ha mantenuto la sua residenza, da<br />

qualche anno promuove in Rwanda (un paese dell’Africa<br />

orientale di 11 milioni di ab<strong>it</strong>anti, poco più grande di una<br />

regione <strong>it</strong>aliana) e anche nelle zone lim<strong>it</strong>rofe numerose<br />

attiv<strong>it</strong>à di sensibilizzazione a favore della civiltà africana, a<br />

cui da molto tempo si sente legata ed attratta.<br />

Un eccellente percorso scolastico quello di Sabrina:<br />

dopo la laurea con 110 e lode in “Scienze pol<strong>it</strong>iche per<br />

la cooperazione allo sviluppo internazionale”, con una<br />

tesi sullo “Stupro di guerra come crimine internazionale<br />

durante il confl<strong>it</strong>to Rwandese”, si rese conto che quanto<br />

appreso non gli bastava. Approfondì i suoi studi in Svezia<br />

seguendo l’unico master in Europa sull’argomento. «Prima<br />

di scrivere la seconda tesi - dice Sabrina - avvertii<br />

il bisogno di vedere con i miei occhi quello che avevo<br />

studiato sull’argomento, in particolare su bambini e donne<br />

Rwandesi così vulnerabili dopo uno dei più terribili<br />

genocidi avvenuto alcuni anni fa.<br />

Nel 2004, con il mondo che stava a guardare, vennero<br />

sterminati un milione di persone, stuprate centinaia di<br />

migliaia di donne e lasciati orfani altrettanti bambini».<br />

In soli cento giorni il paese delle mille colline è stato raso<br />

al suolo, infrastrutture e migliaia di case completamente<br />

distrutte, quasi un quarto della popolazione fugg<strong>it</strong>a e costretta<br />

a vivere per anni nei campi profughi tra immani<br />

sofferenze.<br />

Nel paese martoriato rimasero moltissime donne, la<br />

maggior parte delle quali vulnerabili perché vedove o<br />

v<strong>it</strong>time dello stupro di guerra, donne sieropos<strong>it</strong>ive, ragazze<br />

madri e prost<strong>it</strong>ute che vivevano ben al di sotto<br />

della soglia di povertà (1 $ al giorno) e per non parlare<br />

dei tanti bambini orfani.<br />

Era il 2009. Sabrina, venticinquenne, senza contatti né<br />

programmi precisi partì per il Rwanda, trovò un lavoro<br />

in un’associazione al servizio di alcune donne v<strong>it</strong>time di<br />

stupri di guerra per reintegrale nella società. Al suo r<strong>it</strong>orno,<br />

tre mesi dopo, scrisse la tesi “Conseguenze dello<br />

stupro di guerra nel Rwanda del Post-genocidio” che gli<br />

valse il “Very good” al Master svedese. Presso l’Univers<strong>it</strong>à<br />

di Siena nel 2009 conseguì la laurea di specializzazione<br />

con la terza tesi: “Stupro di guerra in Rwanda: da arma<br />

di Genocidio ad ostacolo per la Riconciliazione”. Il 110 e<br />

lode e la richiesta di pubblicazione, coronarono quattro<br />

anni di studi approfond<strong>it</strong>i.<br />

«Da piccola - prosegue Sabrina - ero molto legata al<br />

missionario P.Antonio Giudici - conosciuto come “Padre<br />

cuore”- i suoi racconti sulla povertà dell’Africa, sull'opera<br />

missionaria, sulla condizione delle popolazioni e delle<br />

donne di colore in particolare, mi colpirono molto, così<br />

come fui toccata dall’esempio dei miei gen<strong>it</strong>ori Renato<br />

e Loredana che, impegnati nel sociale sul sostegno<br />

a distanza, hanno avuto un ruolo importante nella mia<br />

scelta.<br />

Dopo la specializzazione capii che quella era la strada:<br />

seguire le donne che aveva studiato.<br />

Dal novembre del 2010 cominciai a lavorare per l’as


sociazione “Progetto Rwanda”. Partii ancora<br />

per il paese africano dove attualmente rivesto<br />

la carica di “Project manager”».<br />

Ed è in questa veste che si occupa delle relazioni<br />

con le autor<strong>it</strong>à locali e governative,<br />

incentivando la collaborazione con le organizzazioni<br />

della società civile locale.<br />

Segue inoltre i progetti nuovi e futuri dell’as-<br />

sociazione quali l’attivazione di percorsi di<br />

scolarizzazione e di formazione, estesi ad<br />

altre categorie a rischio, in particolare alle<br />

donne, con la creazione della “Casa della<br />

Pace e della Riconciliazione” a Kigali e la<br />

promozione di una serie di micro-progetti<br />

rivolti alle ragazze adolescenti ed appunto<br />

alle donne vulnerabili.<br />

Dice ancora Sabrina: «La nostra esperienza<br />

ci insegna che una pace duratura e uno<br />

sviluppo sostenibile fondato sul rispetto dei<br />

dir<strong>it</strong>ti umani, potranno essere costru<strong>it</strong>i soltanto<br />

rafforzando le capac<strong>it</strong>à locali, le reti<br />

di solidarietà, i progetti di autosviluppo e di<br />

lotta alla povertà. Per questo interveniamo<br />

esclusivamente attraverso i nostri partner<br />

locali: singole persone v<strong>it</strong>time del confl<strong>it</strong>to,<br />

gruppi di donne per la realizzazione di<br />

attiv<strong>it</strong>à generatrici di redd<strong>it</strong>o o associazioni<br />

consolidate.<br />

Questa mia scelta di v<strong>it</strong>a dedicata ad aiutare<br />

queste donne - conclude la nostra conc<strong>it</strong>tadina<br />

- mi obbliga anche a delle rinunce che<br />

sono comunque minime rispetto a quelle<br />

che le donne Rwandesi affrontano quotidianamente.<br />

Anche se sono in Africa a lavorare, in realtà<br />

sono coinvolta dai loro insegnamenti. La<br />

loro grande dign<strong>it</strong>à e forza, la loro lotta alla<br />

sopravvivenza sono un esempio, una dimostrazione<br />

di quanto una donna, pur senza<br />

considerazione, sia il motore che muove la<br />

famiglia, la comun<strong>it</strong>à e la nazione».<br />

Mar. 2013 ilPorto - 27


Fotocronaca<br />

La Catecumena<br />

28 - ilPorto Mar. 2013<br />

a cura di Silvano Marini<br />

I Cresimandi del vicariato in attesa del Vescovo Francesco<br />

Il Vescovo Mons. Francesco Beschi saluta i Cresimandi Il Vescovo distribuisce l'immagine con la preghiera del Credo<br />

I Cresimandi di Sarnico Via Crucis animata: I bambini di Gerusalemme


La benedizione degli ulivi<br />

La Domenica delle Palme<br />

Coro Castello: le ultime 7 parole di Cristo in croce


A S S O C I A Z I O N I<br />

a cura di Gian Franco Gaspari<br />

Assemblea annuale Soci<br />

Giovedì 21 marzo si è tenuta la nostra assemblea annuale<br />

presso la sala comun<strong>it</strong>aria, con il seguente ordine<br />

del giorno:<br />

1) Relazione attiv<strong>it</strong>à anno 2012 e programmazione attiv<strong>it</strong>à<br />

anno 2013<br />

2) Approvazione Conto Consuntivo anno 2012-2013<br />

3) Approvazione Bilancio Preventivo anno 2013<br />

4) Conferma Revisori dei Conti per l’anno 2013<br />

5) Varie ed eventuali<br />

Univers<strong>it</strong>à per Anziani<br />

Anche nel mese di Aprile continuano le lezioni della<br />

nostra Univers<strong>it</strong>à col seguente programma:<br />

Associazione Anziani e Pensionati<br />

Rubrica degli eventi significativi dell'associazione in questo periodo<br />

30 - ilPorto Mar. 2013<br />

Mercoledì 3 aprile: Quando un Paese non esiste più,<br />

la sua cultura può ancora sopravvivere?<br />

Mercoledì 10 aprile: Jugoslavia, le tappe del disastro<br />

Mercoledì 17 aprile: Vis<strong>it</strong>a guidata al Lago d’Orta<br />

Mercoledì 24 aprile: Una esperienza formativa e di<br />

lavoro, operai bergamaschi e bosniaci insieme.<br />

Ed ecco il programma della vis<strong>it</strong>a guidata:<br />

ore 6.00 partenza da Sarnico<br />

ore 9.00 arrivo a Omegna e imbarco per l’isola di San<br />

Giulio e poi vis<strong>it</strong>a ad Orta<br />

ore 13.00 pranzo ed a seguire trenino per il Sacro<br />

Monte d’Orta<br />

Rientro previsto in serata<br />

Doveroso ricordo<br />

Il giorno 26 febbraio scorso è stato funerato il nostro iscr<strong>it</strong>to Isaia Dossi, di anni 67, per tanti anni addetto<br />

alla distribuzione dei pasti. Un amico carissimo, sempre sorridente e sempre disponibile. A Lui un doveroso<br />

grazie, grande grande, condoglianze sincere ai familiari ed un ricordo incancellabile. Ciao Isaia!<br />

Infine un caloroso augurio di BUONA PASQUA ai nostri associati e a tutta la comun<strong>it</strong>à da parte della<br />

Presidente e di tutto il Consiglio direttivo.


a cura di don Loris<br />

La gioia di donare la luce<br />

All’avvicinarsi della settimana santa, fervono i preparativi per tutte le l<strong>it</strong>urgie, belle e complesse che<br />

vivremo. È un impegno che mi è sempre piaciuto assumere, nell’idea che una l<strong>it</strong>urgia ben preparata<br />

e curata possa comunicare moltissimo, senza spendere parole aggiuntive.<br />

Quest’anno però un certo senso di tristezza mi ha colto alla notizia che non ci sarebbero stati battesimi<br />

durante la veglia pasquale. Pensavo al fatto che è la prima volta che vivo questa s<strong>it</strong>uazione. Dal<br />

punto di vista organizzativo è tutto molto più semplice e lineare. Dal punto di vista del senso invece<br />

è come se, e lo dico come opinione personale, mancasse qualcosa. Celebreremo la benedizione<br />

del fuoco, l’ascolto proficuo della parola, la benedizione dell’acqua senza consegnare direttamente<br />

tutto questo ad un nuovo figlio di Dio. Tutto quello che vivremo, è assolutamente lec<strong>it</strong>o e non perde<br />

significato, ma dentro di me è come se ci dessimo da fare senza inv<strong>it</strong>are qualcuno a vivere con noi il<br />

nuovo incontro con Dio. Come se per giorni ci impegnassimo a preparare un pranzo festoso, e poi<br />

tutte quelle pietanze non le offrissimo a chi abbiamo inv<strong>it</strong>ato. C’è una gioia interiore nel celebrare<br />

i r<strong>it</strong>i del triduo pasquale, ma la forza più grande viene dal movimento ecclesiale di consegnare ogni<br />

piccolo significato ad un nuovo battezzato. Immergere nell’acqua, affidare la luce, consacrare come<br />

una volta si faceva con i re, ci ricorda che questi gesti non sono nostri e finiscono nella celebrazione<br />

della Pasqua, ma vanno oltre entrano in una casa, sono affidati ad una famiglia, ad un uomo nuovo.<br />

Allora ho pensato a come facilmente siamo chiesa in modo autoreferenziale: “facciamo delle cose”<br />

per noi stessi. Rischiamo di godere semplicemente per quanto di buono abbiamo fatto, ma non<br />

abbiamo inv<strong>it</strong>ato nessuno a questa gioia, non abbiamo consegnato a nessuno la luce nuova, a nessuno<br />

è arrivata l’acqua che rigenera. Il grande entusiasmo mediatico per il papa Francesco in queste<br />

settimane ci suggerisce che il mondo a cui portare la nov<strong>it</strong>à della risurrezione è fuori, oltre. Chiedo<br />

per me, che questa “assenza” di battezzati in questa veglia pasquale, mi ricordi che sempre qualcuno<br />

attende una luce nuova, ed il più delle volte è lontano da me.


ATTENZIONE ATTENZIONE!<br />

INVITO RIVOLTO A TUTTI<br />

i ragazzi e ragazze, adolescenti e giovani (i nati dal 1998 in giù)<br />

che desiderano vivere IL CER 2013 come ANIMATORI.<br />

PER PARTECIPARE COME ANIMATORI AL CER È NECESSARIO<br />

PRESENTARSI PERSONALMENTE A DON LORIS ENTRO E NON<br />

OLTRE IL 30 APRILE 2013.<br />

Vi aspetto numerosi<br />

DATE ESTATE 2013<br />

Everybody CER 2013: dal 24 giugno al 19 luglio<br />

Campo medie a Montecampione (classi 1999, 2000, 2001):<br />

21/30 luglio<br />

Campo adolescenti a Ponte di legno (classi 1996, 1997, 1998):<br />

1/10 agosto


Bastano 11 amici e un “girello”e la neve è alla portata di tutti<br />

da “l’Eco di Bergamo” a firma Mario Dometti<br />

Sci per tutti e in particolare per quelle<br />

persone che devono vivere affrontando<br />

qualche difficoltà in più. Questa è la<br />

proposta dello «Sci club 2001» di Sarnico,<br />

fondato 12 anni fa dal compianto<br />

Fabrizio Pedrocchi e che oggi porta il<br />

suo nome. Gli obiettivi che lo stesso Fabrizio aveva proposto all’inizio<br />

di questa avventura, e portati avanti oggi dalla figlia Marta,<br />

erano orientati anche a evidenziare i veri valori dello sport: sacrificio,<br />

forza di volontà, amicizia e altruismo.<br />

E a dare prova che basta poco per migliorare la v<strong>it</strong>a degli altri.<br />

Alessandro, 14 anni di Borgo di Terzo, Enrico, 9 anni, e Oscar, 10<br />

anni di Villongo, sono tre ragazzi con disabil<strong>it</strong>à motorie diverse,<br />

che hanno trovato nello sci un mezzo per dimostrare, a se stessi<br />

e al mondo, di essere in grado di superare i<br />

propri lim<strong>it</strong>i. Così un gruppo di abili sciatori volontari, aderenti al<br />

club, utilizzando particolari ausili da loro stessi progettati e realizzati,<br />

danno la possibil<strong>it</strong>à ai tre ragazzi di vivere lo sport sulla neve<br />

in maniera quasi del tutto autonoma.<br />

«La ricerca e il mantenimento di uno stato di salute accettabile - dice<br />

Renato Carminati, presidente del Csi Oratorio Sarnico, a cui il<br />

club è affiliato - è un dir<strong>it</strong>to a cui una persona con disabil<strong>it</strong>à dovrebbe<br />

leg<strong>it</strong>timamente aspirare e lo sci può essere di enorme aiuto. Il<br />

percorso intrapreso dal sodalizio di Sarnico con Alex, Enrico e Oscar,<br />

sta regalando a tutti coloro che ne sono coinvolti grandi soddisfazioni,<br />

soprattutto sotto il profilo umano. La risposta in tal senso è stata<br />

veramente pos<strong>it</strong>iva».<br />

«Nostro figlio Alessandro si diverte tantissimo sugli sci - dicono Didier<br />

e Nicoletta - dopo i miglioramenti avuti con il supporto medico,<br />

grazie al “girello” realizzato da questi meravigliosi ragazzi con la collaborazione<br />

della d<strong>it</strong>ta Besenzoni spa. L’esperienza iniziata quest’anno,<br />

lo ha reso ancor più felice e mostra a tutti con orgoglio la medaglia<br />

che gli è stata assegnata».<br />

Gli fanno eco Gian Paolo e Gian Pietro, rispettivamente papà di<br />

Enrico e di Oscar: «I nostri figli hanno costru<strong>it</strong>o un bellissimo rapporto<br />

di amicizia con i loro tutor Fernando, Bobo, Stefano, Fabrizio,<br />

Gigi, Luca, Francesco, Roberto, Marta, Diego e Sandro sono bravissimi<br />

non solo con i nostri figli, ma anche con gli altri ragazzi che seguono<br />

nell’annuale corso a Borno».<br />

«Lo sci – conclude l’assessore allo Sport e socio dello Sci club<br />

Sarnico, Fabrizio Facchinetti - è una componente importante per<br />

tutte le persone con disabil<strong>it</strong>à, che si impegnano per il loro riconoscimento<br />

come c<strong>it</strong>tadini rispettati, perché, come diceva Albert Camus,<br />

la grandezza dell’uomo è nella sua decisione di essere più forte della<br />

sua condizione».<br />

Nelle foto: Alessandro ed Enrico sciano a Borno


Domenica 24 febbraio in oratorio si é svolto l’ultimo<br />

family day dell’anno.<br />

É stato un family day un po’ speciale, che potremo<br />

chiamare big family day, in quanto, a differenza dei family<br />

day di novembre e dicembre, ha riun<strong>it</strong>o gen<strong>it</strong>ori<br />

e ragazzi di tutti i sacramenti.<br />

Tra la neve e il nevischio, ci siamo trovati tutti in oratorio,<br />

per poi dividerci: i gen<strong>it</strong>ori si sono recati al cinema<br />

Junior con don Luciano e don Loris per mettersi<br />

in ascolto della proposta che ha toccato il tema impegnativo<br />

della fede, usando come punto di partenza le<br />

storie di fede di due giovani donne. Mentre i ragazzi,<br />

dopo una preghiera nella chiesetta, si sono divisi ulteriormente.<br />

I ragazzi della cresima, in sala verde con le catechiste,<br />

hanno visto una proiezione sulla storia di Giulia Gabrieli,<br />

per poi commentarla insieme e scrivere una<br />

propria lettera a questa ragazza morta nel 2011 a<br />

soli 14 anni.<br />

I ragazzi della comunione e della confessione si sono<br />

recati nel salone della scuola materna, non per un r<strong>it</strong>orno<br />

all’infanzia, ma per vedere il film “Preferisco il<br />

Family day<br />

Paradiso”, sulla v<strong>it</strong>a di San Filippo Neri, patrono del<br />

nostro oratorio.<br />

Il vero r<strong>it</strong>orno all’infanzia é stato quello degli animatori<br />

che li accompagnavano, che<br />

si sono immersi nei loro ricordi<br />

da bimbi.<br />

Al termine delle attiv<strong>it</strong>à c’é<br />

stata la merenda con le delizie<br />

preparate e offerte dai gen<strong>it</strong>ori.<br />

Il momento di pausa é serv<strong>it</strong>o<br />

a far scatenare un po’ i ragazzi,<br />

che, come sappiamo tutti molto bene, non riescono a<br />

stare buone e seduti per troppo tempo consecutivo.<br />

I papà intanto si aggiornavano sulle part<strong>it</strong>e di calcio,<br />

mentre le mamme erano impegnate a chiacchierare<br />

tra di loro.<br />

Terminata la merenda tutti, ragazzi e gen<strong>it</strong>ori, si sono<br />

recati di nuovo nel cinema,per preparare insieme una<br />

preghiera conclusiva e infine tutti insieme hanno partecipato<br />

alla celebrazione eucaristica delle 18.<br />

Nel frattempo gli animatori, con la professional<strong>it</strong>à che<br />

ormai li caratterizza, hanno trasformato la sala giochi<br />

dell’oratorio, in un’accogliente sala da pranzo, pronta<br />

ad accogliere il gruppo affamato di r<strong>it</strong>orno dalla messa.<br />

Tutto si é svolto per il meglio e la cena è stata<br />

veramente ottima: un ringraziamento doveroso va<br />

quindi alle cuoche e alle mamme, che sono sempre<br />

molto disponibili.<br />

É stata una giornata molto importante e significativa.<br />

Spero che sia serv<strong>it</strong>a sia per capire meglio il grande<br />

passo che i ragazzi saranno chiamati a fare da qui a<br />

breve, sia che facciamo tutti parte di una grande comun<strong>it</strong>à:<br />

non ha senso restare divisi, perché é quando<br />

siamo un<strong>it</strong>i che esce il meglio di ognuno di noi.<br />

Andrea Bonassi e Filippo Mongodi


Family day<br />

Foto<br />

dal 5 al 22 luglio 2012 - 4 lezioni per ogni corso in<br />

gruppi da 5/7 persone max.<br />

Quando:<br />

• Mercoledì sera e domenica mattina presso la<br />

base nautica al Lido Cadè Sarnico via Predore<br />

Costo: € 70 per adulti, € 35 per minori di 18 anni<br />

comprensivo di ingresso piscina, uso estivo dei<br />

kayak e quota associativa Asd CSI Oratorio Sarnico<br />

Kayak per l’anno 2012.<br />

Per le lezioni su lago si consigliano maglietta, pantaloncini,<br />

cappellino, bottiglietta d’acqua, scarpe<br />

da scoglio (o sandali), accappatoio e ricambio.<br />

Info: Flavio 338 6835850<br />

e-mail: flavio.morosini@alice.<strong>it</strong><br />

da aprile 2013 corso in 10 lezioni della durata di<br />

un ora ciascuna per imparare a condurre il naèt<br />

Quando:<br />

• Martedì, giovedì dalle ore 18,30 e sabato dalle<br />

ore 15,00 presso la base nautica la Calchera -<br />

Sarnico via Predore<br />

Costo: € 100 comprensivo di tessera FICSF<br />

e quota associativa Asd CSI Oratorio Sarnico<br />

Sarnek Naét per l’anno 2013<br />

Per le lezioni al lago si consigliano maglietta termica<br />

o pail leggero, giacca antivento, pantaloncini,<br />

cappellino, bottiglietta d’acqua, scarpe da ginnastica,<br />

accappatoio e ricambio.<br />

Si richiede il certificato medico di buona salute<br />

Info: Andrea 392 9191256 - Paolo 329 1257175<br />

e-mail: vogatorisarnico@tiscali.<strong>it</strong>


Una settimana di “v<strong>it</strong>a in comune”<br />

Sembra di studiare il Decameron<br />

di Boccaccio: dieci ragazzi<br />

che vivono per una settimana in<br />

un appartamento e si r<strong>it</strong>rovano a<br />

dover arrangiarsi riguardo i propri<br />

orari scolastici, l’organizzazione,<br />

la preparazione dei pasti<br />

e i turni di pulizia da rispettare.<br />

Ecco che così otto ragazzi del<br />

’96, insieme al loro animatore,<br />

Luca, e alla fondamentale partecipazione<br />

di Don Loris, che ci<br />

ha gentilmente offerto casa sua,<br />

si sono r<strong>it</strong>rovati da domenica 17<br />

a sabato 23 febbraio a vivere,<br />

o meglio convivere, lontano da<br />

amici e parenti.<br />

Questa esperienza ha assunto diversi nomi, tra cui “convivenza”, “v<strong>it</strong>a in comune”, o più semplicemente<br />

“settimana in oratorio dal don”.<br />

In molti hanno scommesso che non ce l’avremmo fatta, ma siamo riusc<strong>it</strong>i a dimostrare<br />

che, con impegno e pazienza, anche le nuove esperienze possono concludersi con<br />

successo.<br />

Nonostante i primi giorni di assestamento in cui si cenava troppo tardi oppure non<br />

si faceva mai ordine nelle stanze a causa della disorganizzazione, siamo riusc<strong>it</strong>i a crescere<br />

su vari fronti e a divertirci, senza mai l<strong>it</strong>igare (e le occhiaie lo dimostravano).<br />

Sostanzialmente la giornata si divideva in fasce orarie diverse sia per la colazione che per il pranzo, mentre<br />

il pomeriggio era interamente dedicato allo studio.<br />

La cena veniva preparata insieme e poi si organizzavano attiv<strong>it</strong>à diverse da fare durante la sera, come ad<br />

esempio le serate film, le serate gioco o quelle dedicate alle discussioni su vari argomenti. Infine, un momento<br />

di preghiera chiudeva la giornata.<br />

Non è stato facile, ma mettendocela tutta siamo riusc<strong>it</strong>i a sfruttare al meglio ogni s<strong>it</strong>uazione per confrontarci,<br />

stare bene, aiutarci e divertirci.<br />

Non sono mancati i momenti di riflessione per cercare di migliorarci ed anche grazie a questi, siamo riusc<strong>it</strong>i<br />

a ottenere giornate e serate indimenticabili.<br />

Questa esperienza è stata diversa da<br />

qualsiasi camposcuola o r<strong>it</strong>iro, poiché<br />

sembrava di essere cap<strong>it</strong>ati in una<br />

grande famiglia.<br />

Giorno per giorno la stanchezza si<br />

faceva sentire, ma sicuramente il momento<br />

più difficile ed impegnativo è<br />

stato preparare le valige per tornare<br />

alla nostra comune v<strong>it</strong>a, che non sarà<br />

mai paragonabile a questa VITA IN<br />

COMUNE.<br />

Carlotta Freti e Giorgia Grassi


Il Vescovo Francesco incontra<br />

i Cresimandi del Vicariato di Predore<br />

È il Vescovo il ministro del Sacramento della Confermazione<br />

ed è lui che, dopo l’adozione a figli mediante<br />

il Battesimo, effonde la pienezza dello Spir<strong>it</strong>o Santo.<br />

Per far si che ogni Cresimando abbia comunque un<br />

riferimento al Vescovo, mons. Francesco Beschi ha incontrato,<br />

nella nostra chiesa parrocchiale giovedì 21<br />

marzo, tutti i ragazzi del vicariato di Predore che nei<br />

prossimi mesi riceveranno il sacramento della Confemazione.<br />

Un appuntamento per conoscersi e scambiarsi<br />

un cordiale saluto.<br />

Sono stati circa 300 i ragazzi e le ragazze che, accompagnati<br />

dai loro Parroci e dai catechisti, hanno preso<br />

parte a questa vis<strong>it</strong>a il cui obiettivo era quello di far<br />

comprendere al meglio il senso del Sacramento della<br />

Cresima, un passo per accostarsi per sempre a Cristo<br />

e ai suoi insegnamenti, la porta che introduce a pieno<br />

t<strong>it</strong>olo di responsabil<strong>it</strong>à nella Chiesa locale e un modo<br />

per diventare missionari del Vangelo in tutte le comun<strong>it</strong>à<br />

di appartenenza.<br />

È stata inoltre un’occasione per i ragazzi di far conoscenza<br />

ed incontrare il Vescovo che, col moltiplicarsi<br />

delle celebrazioni delle Cresime, non può essere sempre<br />

presente di persona.<br />

I Cresimandi sono arrivati a Sarnico a piedi, in bici,<br />

in macchina e in pullman provenienti da Paratico,<br />

Credaro, Gandosso, Villongo, Foresto Sparso, Adrara<br />

San Martino, Viadanica, Predore e Tavernola e si<br />

sono un<strong>it</strong>i ai colleghi di Sarnico. Ad accoglierli, in attesa<br />

dell’arrivo di mons. Francesco Beschi, oltre a don<br />

Loris e il Parroco don Luciano, era presente il Vicario<br />

don Gustavo Bergamelli. Dopo un momento di<br />

preghiera, sottolineato dai canti, il Vescovo ha parlato<br />

con i ragazzi in modo schietto e fraterno, inv<strong>it</strong>andoli<br />

a vivere con pienezza l’amicizia con Gesù, salvatore<br />

dell’uman<strong>it</strong>à. Un momento questo molto apprezzato.<br />

A conclusione, ha donato un’immagine con stampato<br />

il Credo, la preghiera quotidiana dell’anno della fede<br />

che si sta vivendo. Il Vicario don Gustavo ha poi offerto<br />

ai Cresimandi l’immagine di una colomba, simbolo<br />

di quello Spir<strong>it</strong>o Santo che riceveranno con la Cresima.<br />

Alla termine in allegria si è fatta la merenda, tutti<br />

insieme perché il Sacramento della Confermazione<br />

rappresenta anche l’inizio della festa dell’adolescenza<br />

e il momento in cui si comincia a stare con gli altri.<br />

È stato un gioioso incontro, un’occasione che sicuramente<br />

contribuirà alla loro cresc<strong>it</strong>a religiosa e spir<strong>it</strong>uale<br />

in vista del momento in cui riceveranno il Sacramento<br />

della Confermazione. CIVIS


L’Educazione<br />

Una dote che non deve invecchiare mai!<br />

a cura di Gian Franco Gaspari<br />

Un antichissimo proverbio bergamasco rec<strong>it</strong>a:<br />

”L’edücassiù la sta bé po’ a cà del diaol”.<br />

Proverbio stupendo per una dote stupenda,<br />

per un convivere stupendo.<br />

Quante cose sono cambiate in questi ultimi tempi, ma<br />

in peggio si capisce, ed il più delle volte possono minacciare<br />

persino un convivere sereno.<br />

I giornali e la v<strong>it</strong>a comune di ogni giorno parlano di<br />

“Grassie…” che fadiga!<br />

“Scüsa: ...” l’è piö dè moda.<br />

L’è prope issé a ardas in giro ‘n cö,<br />

issé l’à scricc po a öna rivista di noste<br />

e me do parole ‘n bergamasc le scrie prope aposta,<br />

perché basta indà ‘nacc a ‘sta manera.<br />

“grassie e scüsa”: i è do paroline apéna,<br />

ma tat bèle che a mia üsale ‘l fa quase pena<br />

l’è mia apéna per educassiù, i è per amur fra nòter<br />

per turnà ai bei tep zuègn, per vecc come nòter.<br />

Gli auguri di Suor Giovanna Giupponi<br />

Carissimo don Luciano, a lei e a tutti i compaesani<br />

il mio più sincero augurio di una felice<br />

e Santa Pasqua nel Signore, ricca di seren<strong>it</strong>à<br />

e pace.<br />

Presto rientrerò in Italia per alcuni mesi, spero di trovarvi<br />

tutti in buona salute ed entusiasti per il nuovo<br />

Papa Francesco. Certo che noi Bergamaschi in questi<br />

questa dote come una cosa un po’ sorpassata.<br />

Nossignori, il nostro dialetto bergamasco su questo<br />

argomento è ancora attualissimo.<br />

Proprio alla fine di marzo di tre anni fa ho composto<br />

sul tema una poesia in vernacolo che sta ancora avendo<br />

successo.<br />

La trascrivo qui pensando di fare cosa grad<strong>it</strong>a ai nostri<br />

lettori. Eccola:<br />

Granda la gioia che proe a sentim dì ”Grassie”,<br />

forta strense la mà a chi me domanda scüsa;<br />

l’è bröta ‘nvece a mia sentì parole per l’ocasiù;<br />

l’è ü gros dispèt a èt ol bé desmentegat!<br />

Oh quate nocc pasade sensa durmì<br />

Per u “grassie” o “scüsa” mia dicc, forse dai tò visì,<br />

ü tò amis o ü tò paret magare; al ve de piansì<br />

e come öna sberla forta de fat patì!<br />

“grassie” e “scüsa”: do parole sante semper de dovrà;<br />

la pas a te e a chi l’à ricef la darà;<br />

i vicini söbet i gh’à de ‘mparale<br />

issè töt ol mond, co ‘ste parole piö bèl al turnerà!<br />

anni siamo legati a san Francesco in modo particolare:<br />

Francesco il Vescovo, Francesco il Papa. Che San Francesco<br />

stimoli anche in noi l'amore ai più poveri e alla<br />

semplic<strong>it</strong>à.<br />

Di nuovo auguri e a presto.<br />

Sr. Giovanna Giupponi<br />

Mar. 2013 ilPorto - 31


C O M U N I T À<br />

a cura di Civis<br />

32 - ilPorto Mar. 2013<br />

Gruppo Pennes<br />

Quando l'amicizia è un dono<br />

R<strong>it</strong>engo le g<strong>it</strong>e in pullman divertenti, costruttive, socializzanti e se ben organizzate,<br />

emozionanti e indimenticabili. I miei ex alunni ricorderanno i memorabili viaggi<br />

a Firenze, Assisi, Pisa, Lucca, Lago Maggiore, Cinque terre ecc., erano l’evento<br />

più atteso dell’anno scolastico e pur con qualche giustificata apprensione, noi<br />

“coraggiosi” insegnanti vi partecipavamo volentieri. Erano occasioni irripetibili per capire il<br />

vero significato di “viaggio” a prescindere dalla méta e dai contenuti didattici proposti.<br />

Da alcuni anni ho lim<strong>it</strong>ato questo tipo di esperienza. Crisi di rigetto? Poco tempo a<br />

disposizione? Forse, pur essendo figlio di un autista di pullman, soffro viaggiare per ore<br />

seduto in mezzo metro quadrato. Magari un po’ di tutto questo. Una g<strong>it</strong>a alla quale non<br />

rinuncio è però quella organizzata dal Silvio Belotti a Pennes in Alto Adige.<br />

C’è una canzone che i “Canterini del Sebino” propongono sempre nelle loro esibizioni<br />

che dice: «Quando ti prende la malinconia pensa che c’è qualcuno accanto a te. Vivere<br />

non è sempre poesia, quante domande senza un perché! Ma l’amicizia, sai, è una ricchezza,<br />

è un tesoro che non finirà. Metti da parte questa tua tristezza, canta con noi, la tristezza<br />

passerà…». Ecco, queste parole riassumono il senso di queste tre giornate nel Sud Tirolo<br />

(per i tedeschi), Trentino alto Adige (per gli <strong>it</strong>aliani). Stessa terra, stessa gente, un terr<strong>it</strong>orio<br />

che appartiene sia a chi ne reclama l’<strong>it</strong>alian<strong>it</strong>à, sia a quella rilevante parte di popolazione<br />

che si identifica nelle tradizioni e nella cultura del Tirolo “storico”, nel quale il Trentino è<br />

parte essenziale, non alternativa. Non credo possa esserci storia del Trentino senza Tirolo.<br />

Divagazione credo ovvia, ma opportuna.<br />

Se si esclude l’incanto della natura che, come diceva Cicerone, è «opera di una mente<br />

divina», in questa regione dove si passa dal tratto del lago di Garda con il suo aspetto<br />

tipicamente med<strong>it</strong>erraneo, a paesaggi alpini dolom<strong>it</strong>ici di suggestiva bellezza, da queste parti<br />

non ci sono opere d’arte di rilievo da ammirare ma tanta pace. La cucina è quella tipica di<br />

questa “terra di mezzo” fra la cultura del nord Europa e quella med<strong>it</strong>erranea, che riflette la<br />

sua storia nella gastronomia regionale.<br />

All’Hotel Murrerhof di proprietà della famiglia Tobanelli (gentile, discreta e osp<strong>it</strong>ale) a<br />

Weißenbach -Rio Bianco- in Val Sarentino, che da anni osp<strong>it</strong>a questa eterogenea, vivace<br />

e tonificante combriccola, il cibo è fatto di ingredienti genuini, semplici e ben cucinati, le<br />

camere sono pul<strong>it</strong>e ed accoglienti in linea<br />

con lo stile altoatesino.<br />

Non voglio ora proporre ai lettori una<br />

cronaca dettagliata di questi tre giorni (i<br />

più curiosi possono provare personalmente<br />

questa esperienza magari partecipando il<br />

prossimo anno), solo offrire alcuni flashback<br />

con i quali desidero sottolineare la cordial<strong>it</strong>à<br />

nel condividere con semplic<strong>it</strong>à, ma proprio<br />

per questo in modo più autentico, il clima<br />

che si vive all’interno di questo gruppo.<br />

Ricordi di momenti spensierati come la<br />

passeggiata alpina per respirare l’aria di<br />

montagna, con la commovente sosta al<br />

cippo in pietra di Sarnico nel punto dove,<br />

nel 1984, Giuseppe Spolti si accasciò in fin<br />

di v<strong>it</strong>a con il suo sacchetto di funghi appena<br />

raccolti ancora tra le mani.<br />

L’emozione nell’assistere alla suggestiva<br />

Messa serale, celebrata da padre Paolo<br />

Belussi nella chiesetta con il caratteristico<br />

campanile a punta che svetta sulle poche<br />

case dell’ab<strong>it</strong>ato di Pennes. Svagarsi nel fare<br />

shopping nell’unico piccolo supermarket,<br />

schiacciati come sardine, alla ricerca di<br />

tisane, marmellate, miele, amari e prodotti<br />

tipici della zona da noi quasi introvabili.<br />

E poi la caratteristica vis<strong>it</strong>a alla c<strong>it</strong>tadina<br />

di Sarentino dove è ancora viva la cultura<br />

contadina di montagna, per apprezzare il<br />

carattere incontaminato dell’Alto Adige<br />

e il suo legame con la tradizione nella sua<br />

veste più autentica, e al lago di Valdurna<br />

nelle cui magiche acque si specchia la chiesa<br />

di San Nikolaus, chiamata la piccola Sistina<br />

per i suoi affreschi. Non mancano poi, in<br />

Hotel, le interminabili part<strong>it</strong>e a scopa d’assi<br />

con l’azzardo di dover fare coppia col Gigi<br />

Castelì. Una menzione a parte per il dopo<br />

cena dedicato al tradizionale spettacolo,<br />

peculiar<strong>it</strong>à di mio zio Domenico Savoldi, che<br />

mi è stato assegnato anche quest’anno. Con<br />

la complic<strong>it</strong>à di Rosa Plebani, mia moglie<br />

Carmen (bravissime e vere mattatrici della<br />

serata) e con il dott. Sandro Arcangeli<br />

con le sue “audaci” barzellette, si passa<br />

serenamente la serata. Divertimento,<br />

allegria e gioia al suono della fisarmonica di<br />

Jud<strong>it</strong>h Tobanelli (sedicenne figlia dei gestori


dell’albergo) e di Silvio Belotti con il suo repertorio folk e infine la<br />

grad<strong>it</strong>issima presenza della banda di Pennes, che non fa mai mancare<br />

il suo saluto agli osp<strong>it</strong>i bergamaschi. E che dire della vis<strong>it</strong>a ai Castelli<br />

nell’ultimo giorno della g<strong>it</strong>a. Una “botta” di cultura che non guasta.<br />

Termino con la strofa finale della canzone dei “Canterini” che voglio<br />

Osp<strong>it</strong>i d'onore da l'Eco di Bergamo<br />

Quattro sarnicesi sono stati insign<strong>it</strong>i dal sindaco di Sarentino<br />

Franz Locher e dal direttore della locale Associazione turistica<br />

Walter Perkmann, “Osp<strong>it</strong>i d’onore della Val Sarentino”. Sono<br />

Silvio Belotti, Miriam Gaspari, Giovanni Spolti e Franca Belotti.<br />

Tutto iniziò 45 anni fa quando Silvio, che prestava servizio mil<strong>it</strong>are<br />

in questi luoghi, rimase incantato dalla bellezza della valle.<br />

Così dal 1968 Pennes - una frazione di Sarentino - diventò e<br />

lo è tutt’ora, meta non solo delle sue vacanze estive, ma anche<br />

quelle di fratelli, famigliari e amici. Con il loro caratteristico<br />

buonumore hanno contagiato molti altoatesini che pian piano<br />

hanno fraternizzato con loro e l’onorificenza ricevuta ne è la<br />

prova. Da trent’anni inoltre organizzano un pullman e con un<br />

gruppo di amici, puntualmente il primo week end di quaresima,<br />

salgono al paesino di Pennes e in quest’angolo tranquillo del<br />

Tirolo, trascorro alcuni giorni di assoluto relax “vivacizzando”<br />

il tranquillo Hotel Murrerhof, meta di sciatori di fondo, che da<br />

sempre osp<strong>it</strong>a questa allegra brigata.<br />

Open day - Scuola MTB<br />

Axevo Junior<br />

Il gruppo dei partecipanti con al centro il famoso alpinista Simone Moro<br />

A<br />

grande richiesta la scuola “mtb axevo junior” riapre i corsi ai ragazzi<br />

delle scuole elementari e dell’ultimo anno della scuola materna.<br />

Questo corso vuole essere un modo per avvicinare i ragazzi al mondo<br />

della bicicletta in modo giocoso.<br />

dedicare a questo meraviglioso gruppo di amici: «Quando r<strong>it</strong>orna la<br />

malinconia questa canzone canta insieme a noi, la tua tristezza poi<br />

se ne andrà via, e scoprirai in noi gli amici tuoi. A volte basta solo<br />

una parola detta a un amico che è un po’ giù, fare un sorriso che in<br />

alto vola, torna la v<strong>it</strong>a e di nuovo si va su. Questi son gli amici miei».<br />

Nella foto da sinistra: Alois Tobanelli, Franca Belotti, Giovanni<br />

Spolti, Sandro Arcangeli, Franz Locher sindaco di Sarentino,<br />

Silvio Belotti, Miriam Gaspari e il Direttore della locale Associazione<br />

turistica Walter Perkmann.<br />

a cura di Raffaella Fantoni Carminati<br />

L’open day si svolgerà SA-<br />

BATO 6 APRILE presso il<br />

campetto permanente in<br />

local<strong>it</strong>à Rudello, dalle ore<br />

14.30 alle 17.30.<br />

Durante la giornata si raccoglieranno<br />

le iscrizioni al<br />

corso che si terrà nei giorni<br />

di lunedì e mercoledì pomeriggio,<br />

dalle ore 16.30<br />

alle 17.45. Le iscrizioni<br />

sono a numero chiuso.<br />

Il corso inizierà lunedì 8<br />

Aprile e durerà fino a mercoledì<br />

3 Luglio.<br />

Alle lezioni saranno presenti<br />

istruttori e/o maestri<br />

della Federazione Ciclistica<br />

Italiana Fuoristrada.<br />

Vi aspettiamo numerosi !<br />

Per informazioni Raffaella<br />

349.4714675 e-mail:<br />

fantoni.raffaella@live.<strong>it</strong><br />

Mar. 2013 ilPorto - 33


"Croce via": da che parte stare<br />

La "Via Crucis" dei bimbi dell'Asilo<br />

a cura del Collegio Docenti della Scuola Materna<br />

Come consuetudine, anche quest’anno i bambini<br />

della Scuola dell’Infanzia di Sarnico hanno presentato<br />

in chiesa la loro Via Crucis.<br />

Venerdì 15 marzo alle ore 20.00 tutti i presenti<br />

hanno preso parte ad una rappresentazione molto coinvolgente,<br />

emozionante e soprattutto particolare.<br />

Il filo conduttore della serata è stato il CROCE VIA; infatti<br />

invertendo la parola Via Crucis otteniamo proprio il termine<br />

croce via ovvero un incrocio di strade dove occorre scegliere<br />

da che parte andare.<br />

I bambini ne hanno quindi presentati cinque, con l’aiuto di<br />

brevi scenette relative alla loro quotidian<strong>it</strong>à e le storie di<br />

Gesù, Pietro, Simone di Cirene, Maria e Nicodemo.<br />

In ogni croce via dei cartelli stradali molto particolari presentavano<br />

un DIVIETO e una DIREZIONE OBBLIGATORIA, la<br />

34 - ilPorto Mar. 2013<br />

direzione dell’AMORE, quella scelta da Gesù.<br />

Amare sempre, amare tutti, amare senza misura, amare sul<br />

serio e amare gratis sono i piccoli grandi insegnamenti che i<br />

bambini hanno dapprima appreso e poi trasmesso ai gen<strong>it</strong>ori,<br />

ai fratelli, ai nonni e a tutti i presenti attraverso gli episodi<br />

rappresentati.<br />

L’obiettivo della Via Crucis è stato quello di conseguire LA<br />

PATENTE PER AMARE.<br />

I bambini, per concludere, si sono raggruppatti sull’altare,<br />

attorno a Don Luciano, con il viso coperto da una maschera;<br />

l’hanno poi spogliata e gettata a terra come simbolo del desiderio<br />

di mettersi in gioco per imparare ad amare sul serio,<br />

senza nessun freno.<br />

Hanno poi alzato tutti insieme una piccola croce con un cuore,<br />

muovendola sopra di loro e cantando tutti insieme.


Fragil<strong>it</strong>à e disabil<strong>it</strong>à<br />

Note dolenti dei plurinonni. Ma…!<br />

Per molti di noi la vecchiaia è vissuta come un momento cr<strong>it</strong>ico<br />

della v<strong>it</strong>a. Per alcuni l’esistenza appare come “una lenta<br />

agonia”. Tanti di noi hanno grosse difficoltà da affrontare nella<br />

quotidian<strong>it</strong>à. Difficoltà nella memoria, debolezza muscolare<br />

(lie sÖ da Öna scagna e me se sinte zo in pùltruna), lim<strong>it</strong>azione della<br />

deambulazione, ipoacusia. Spesso ci si trova in sol<strong>it</strong>udine ad affrontare<br />

gli ostacoli che la frenetica v<strong>it</strong>a moderna ci ha creato. La domanda<br />

di salute aumenta e le risorse disponibili diminuiscono e si sente<br />

il bisogno di valorizzare i servizi terr<strong>it</strong>oriali, offerti soprattutto per<br />

quelle patologie che richiedono l’interazione di più professionisti<br />

per eliminare le penose liste di attesa.<br />

C O M U N I T À<br />

a cura di Alessandro Arcangeli<br />

I medici, pur bravi, sono subissati dalla burocrazia, dal rispetto del<br />

“budget” economico che li costringe a scelte al lim<strong>it</strong>e dell’etica e<br />

vivono nel timore di azioni risarc<strong>it</strong>orie che li porta ad assumere atteggiamenti<br />

difensivi… (altri tempi i miei quando i malati ti regalavano<br />

un salame o una bottiglia di grappa… mentre oggi ti mandano<br />

l’avvocato).<br />

Oggi sento forte il desiderio di mostrare la mia fragil<strong>it</strong>à a tutti coloro<br />

che incontro, perché sono convinto che parlarne e non mascherarla,<br />

sia una forza che mi aiuta a vivere.<br />

La fragil<strong>it</strong>à non è un difetto, un handicap, né una debolezza e non<br />

conduce al male, ma semmai alla saggezza, a vedere il lim<strong>it</strong>e della<br />

ricchezza e del potere, a sentire il dolore nella sua drammatic<strong>it</strong>à e<br />

nel suo mistero.<br />

La fragil<strong>it</strong>à genera saggezza, il senso di perfezione invece genera solo<br />

potere. La saggezza a sua volta avvicina alla seren<strong>it</strong>à. Il saggio guarda<br />

alle persone come ai propri simili e li osserva con curios<strong>it</strong>à e quindi<br />

con voglia di ascoltarli e conoscerli; rispetta tutti e aspira a fare del<br />

proprio simile una parte di sé attraverso la solidarietà, l’aiuto reciproco<br />

e il rispetto.<br />

Ricordo di aver letto, anni fa, che un “fragile” voleva un Dio che<br />

avesse paura della morte, fragile come un uomo … e gli tornava alla<br />

mente la figura del Cristo. Perchè?...<br />

È certo l’immagine di Dio che più si avvicina alla mia paura e alla<br />

mia fragil<strong>it</strong>à. Ha pianto, ha rimproverato il Padre che è nei cieli, ha<br />

sofferto sulla croce, è stato insultato ed è morto di fragil<strong>it</strong>à. Sembra<br />

troppo umano per essere un Dio. Un Dio perfetto. Lasciato solo<br />

nel Getsemani mentre suda sangue e si sente abbandonato. È il mio<br />

Dio, il Dio per l’uomo. Non sono un nonno “Basa i panèi dè l'altar”,<br />

ma cristiano convinto.<br />

Buona Pasqua a tutti!<br />

Monsignor Dino Donadoni<br />

Don Dino Donadoni, curato di Sarnico negli anni<br />

'50, appena nominato Monsignore volle esordire<br />

con la "fascia rossa" proprio nella cap<strong>it</strong>ale del Basso<br />

Sebino (Caput mundi).<br />

Nella foto l'incontro da lui voluto per salutare gli<br />

amici catechisti e il sindaco di allora dott. Alessandro<br />

Arcangeli.<br />

Nell'occasione ricordò che il primo "schiaffone" lo<br />

affibbiò sull'altare della chiesa parrocchiale di Sarnico<br />

al chierichetto Sandrino (ora nonno Sandro).<br />

Mar. 2013 ilPorto - 35


R I C O R D I<br />

a cura di Franca Marini<br />

36 - ilPorto Mar. 2013<br />

Dolci ricordi del tempo che fu…<br />

«So amò che! - Dopo un anno eccomi ancora a ricordare la vecchia Sarnico»<br />

Una foto storica<br />

"dè quando gh'è<br />

ègn<strong>it</strong> fò ‘l lac"<br />

Archivio Giuliano<br />

Arcangeli<br />

Tanti ricordi affollano ancora la mia mente. Si spingono,<br />

si urtano, premono, ciascuno ha fretta di essere quasi<br />

materializzato. Fanno come facciamo noi quando dobbiamo<br />

aspettare in fila per entrare o uscire da un locale<br />

affollato. Perciò eccomi ancora qui per rivivere i ricordi,<br />

non più della piazza solamente, ma dei momenti di v<strong>it</strong>a<br />

del mio vecchio tempo.<br />

Ricorderò così a caso, senza una esatta successione<br />

di tempo.<br />

- Oltre al gioco delle "ciche" praticavamo<br />

anche un gioco di abil<strong>it</strong>à: le “spasète”. Sceglievamo<br />

i sassi piatti e non troppo pesanti perché<br />

dovevano volare sull'acqua sfiorandola appena per<br />

formare dei cerchi. L'abil<strong>it</strong>à consisteva nel far fare "a<br />

la spasèta" il maggior numero di salti per mer<strong>it</strong>are la<br />

v<strong>it</strong>toria.<br />

Nelle sere d'estate, vicino alla carretta dei gelati della<br />

"nona Caegia" appariva, certamente non per magia,<br />

un tavolino sul quale si potevano ammirare tante<br />

"èngörge" (angurie), alcune aperte a metà, altre a<br />

fette più o meno grosse a seconda del costo. Con<br />

il loro colore rosso intenso davano gioia alla vista e<br />

allegria al cuore. Chi le gustava, non solo si lavava la<br />

faccia, che diventava appiccicosa, ma si divertiva con i<br />

compagni a fare la gara del lancio dei semini: si faceva<br />

un bel respiro, poi, soffiando con forza, si cercava di<br />

mandarli il più lontano possibile per vincere la gara,<br />

che, naturalmente, non dava alcun premio. E sempre<br />

si ripeteva il r<strong>it</strong>ornello: "a's mangia, a's bif, a'ssa<br />

làa la facia. Cos'él?" (si mangia, si beve, si lava la<br />

faccia. Cos'è?).<br />

- 0l Port, nel mese delle angurie, era deserto o quasi.<br />

Mancavamo noi ragazzi che col nostro vociare lo<br />

vivacizzavamo. Il fatto è che a una certa ora, più o<br />

meno le nove, dovevamo andare a letto. A quel pun-


Varazze 1930<br />

Nella foto si<br />

riconoscono:<br />

il alto da sinistra<br />

Luciana Besenzoni<br />

Petrelluzzi<br />

e Lisa Gervasoni.<br />

Seduti<br />

prima a sinistra:<br />

Franca Marini<br />

(autrice<br />

dell'articolo)<br />

e ultimo a destra<br />

don Pierino<br />

Gervasoni<br />

to entravano in scena "i grancc" (i grandi) che ab<strong>it</strong>avano nella<br />

piazza. Seduti all'esterno della tabaccheria e rivend<strong>it</strong>a di giornali<br />

e sale c'erano la Isolina col Valento, la Rosa Brüscina<br />

(fornaia), la mia mamma (la Cesira de le "Sciure Bète"),<br />

qualche raro cliente fumatore. Poi arrivava "Ol Busi" che veniva<br />

a preparare l'impasto per il pane del giorno dopo. In attesa<br />

che l'impasto liev<strong>it</strong>asse anch'egli si univa alla compagnia e alle<br />

chiacchiere. All'altro lato della piazza, seduti ai tavolini del "Pierì"<br />

(caffè Centrale) si incontravano gli amici, tutti uomini: chi sa se<br />

tra una chiacchiera e l'altra, tra una risata e l'altra pettegolavano!<br />

- Durante l'anno scolastico in Parrocchia si celebrava la messa<br />

dello scolaro. Noi bambini occupavamo i banchi vicini all'altare.<br />

Sorvegliante severa, la suor Giacomina che al termine della<br />

messa ci faceva mettere in fila a due a due e ci accompagnava a<br />

scuola. Era anche lei un' insegnante come le maestre Viviani,<br />

Remuzzi, Archetti, Ribolla, Dordoni e ... la m<strong>it</strong>ica Aquilina.<br />

- Ricordo quando, a metà mattina, c'era la distribuzione dell'olio<br />

di fegato di merluzzo per gli iscr<strong>it</strong>ti alla Mutual<strong>it</strong>à Scolastica.<br />

Allineati uno di fianco all'altro con il cucchiaio in una mano e<br />

nell'altra un pezzetto di pane, aspettavamo che la maestra ce<br />

lo riempisse controllando che lo pulissimo bene e masticassimo<br />

il boccone di pane per togliere il sapore alquanto disgustoso<br />

dell'olio.<br />

- La prima Comunione. Non parlo di emozioni, sentimenti.<br />

Ognuno ha i suoi personali e ognuno se li tiene per sé. Accompagnati<br />

dalle nostre madrine e padrini, in corteo, partendo<br />

dall'oratorio femminile raggiungevamo la Parrocchia, dove prendevamo<br />

posto nei banchi sistemati perpendicolarmente all'altare.<br />

Nella Chiesina dell'oratorio, sull'altare c'era una teca di vetro,<br />

nella quale era posta la statuetta di Maria Bambina avvolta in<br />

strette fasce bianche, come eravamo fasciati noi nei primi mesi<br />

di v<strong>it</strong>a. -Della Cresima ricordo solo la persona del Vescovo<br />

mons. Adriano Bernareggi e il timore dello schiaffetto; è un po'<br />

poco, ma è così.<br />

- E che dire delle rec<strong>it</strong>e in oratorio nelle domeniche inverna-<br />

li? Attrici erano le ragazze più grandi e<br />

le rappresentazioni si tenevano dopo la<br />

"dutrina". In segu<strong>it</strong>o le suore comprarono<br />

la "lanterna magica" (un proiettore)<br />

per mezzo della quale ci proiettavano<br />

storie missionarie o di v<strong>it</strong>a di santi. Che<br />

meraviglia! Quando invece il tempo lo<br />

permetteva e durante la bella stagione,<br />

giocavamo nel cortile. "A'n saltàa co<br />

la corda" che poteva essere semplice<br />

o doppia. Eravamo bravissime nel saltare<br />

al centro con abil<strong>it</strong>à e saltavamo a gambe<br />

pari, su una gamba, “n‘po sö öna e<br />

'n po' sö che l'otra'' (un po' su una e<br />

un po' sull'altra) o chinate con la corda<br />

che veniva mossa su di noi. Con la corda<br />

doppia questo esercizio era più rischioso,<br />

perché c'era il pericolo di essere colp<strong>it</strong>a<br />

in testa da una delle due corde che venivano<br />

mosse alternativamente.<br />

Come successe a suor Silvana che sentendo<br />

volar via la cuffia, coprendo la testa<br />

con le mani, corse a riprenderla, se la<br />

ficcò in qualche modo in testa e ... corse<br />

via lasciando noi incerte se ridere o star<br />

serie.<br />

- E quando “gh'è ègn<strong>it</strong> fò ‘l lac”? La piazza<br />

non esisteva più. L'acqua arrivava fino<br />

al marciapiede, vicino alle nostre case. E<br />

noi felici sguazzavamo in quell'acqua non<br />

molto limpida.<br />

- Ricordo il "Congresso Eucaristico".<br />

Quanta gente venne a Sarnico! La sera<br />

della chiusura del Congresso il battello<br />

circondato da barche era tutto illuminato,<br />

pieno di persone che salivano, scendevano,<br />

si affacciavano ... Lo spettacolo<br />

era splendido.<br />

- Per finire voglio ricordare alcuni compagni.<br />

I Gervasoni: Pierino (il futuro don<br />

Pietro) e Carlo; i Barberì: Giuliano, Alfredo,<br />

Nadi, Ernesta (chiamata Piera dopo<br />

la morte del papà); i Moretti; l'Egidio Morotti;<br />

il Battista Bortolotti e Anna, figli del<br />

Toni Barilèt; la Nora e la Genia, figlie "de<br />

la Mora" e del Togni; ol Costanzo e l'Augusta;<br />

la Giulia dell'albergo Roma, figlia<br />

del Podestà; e, anche se non giocavano<br />

in piazza, ricordo la Lisa, la Mariettina, la<br />

Cati Bofèla. E il Sigi e la Luisa con i quali<br />

ho fatto tanti giri della piazza, tenendoli<br />

in braccio.<br />

Ricordo tutti con grande affetto e tanta<br />

amicizia. E nel mio cuore c'è sempre “ol<br />

me Sarnech”.<br />

Mar. 2013 ilPorto - 37


C O M U N I T À<br />

A cura di Carla Casati<br />

Lo spazio Gioco “Giochiamo insieme” è nato nell’aprile del<br />

2001 da un gruppo di donne, che nel 2005 si è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />

in Associazione “Laboratorio Famiglie Solidali”. La partecipazione<br />

del gruppo al Tavolo della L.r.285 che si occupava<br />

di minori e famiglie, ha dato la possibil<strong>it</strong>à di comprendere meglio<br />

la realtà delle famiglie e coglierne i nuovi bisogni, pertanto<br />

la nasc<strong>it</strong>a dello Spazio Gioco è stata una possibile risposta alla<br />

quotidian<strong>it</strong>à, spesso difficile, delle famiglie di questo terr<strong>it</strong>orio.<br />

Siamo part<strong>it</strong>e quasi per “scherzo” in via sperimentale, appunto,<br />

nella primavera del 2001, timorose, in punta di piedi, ma da<br />

sub<strong>it</strong>o la proposta è stata accolta con entusiasmo da tutte le<br />

famiglie con bambini da 0 a 6 anni, <strong>it</strong>aliane e non. A settembre,<br />

dopo la pausa estiva, abbiamo riaperto per due giorni alla settimana<br />

e siamo arrivate a oggi con quattro aperture settimanali,<br />

per l’afflusso di presenze, e siamo cresciuti in tutti gli amb<strong>it</strong>i. Il<br />

servizio è gest<strong>it</strong>o da mamme volontarie (sono sempre due a<br />

ogni apertura), da settembre a fine giugno, un’educatrice, una<br />

coordinatrice e un professionista per la supervisione e la for-<br />

38 - ilPorto Mar. 2013<br />

Conosciamo "Spazio gioco"<br />

e "Laboratorio Famiglie Solidali"<br />

Completamente gratu<strong>it</strong>o, come sono gratu<strong>it</strong>i i progetti che vengono proposti alle famiglie<br />

mazione dell’equipe. La coordinatrice e l’educatrice inoltre ogni<br />

anno frequentano i corsi di formazione organizzati dalla provincia<br />

e dall’amb<strong>it</strong>o.<br />

Come detto prima oggi si garantiscono quattro aperture settimanali,<br />

due mattutine (9.30/ 11.30) e due pomeridiane (16.00/<br />

18.00). Inoltre è possibile, oltre a questi orari, partecipare a momenti<br />

straordinari come feste, g<strong>it</strong>e, laboratori e altre attiv<strong>it</strong>à.<br />

Accedono al servizio le famiglie con bambini da 0 a 6 anni, previa<br />

iscrizione. I bambini non sono inser<strong>it</strong>i in gruppi stabili, pertanto<br />

non partecipano al servizio in giorni stabil<strong>it</strong>i, ma scelgono<br />

di volta in volta quando accedervi. Una forte flessibil<strong>it</strong>à connota<br />

il servizio.<br />

Esso è completamente gratu<strong>it</strong>o, come sono gratu<strong>it</strong>i i progetti<br />

che vengono proposti alle famiglie, per dare la possibil<strong>it</strong>à a tutti<br />

di partecipare. Le spese a carico dell’associazione sono: il personale<br />

qualificato e i materiali di consumo. Non nascondo la difficoltà<br />

di trovare le risorse economiche, ma con bandi regionali,<br />

contributi e raccolta fondi, finora siamo riusc<strong>it</strong>e a portare avanti<br />

quello in cui crediamo. Per questo dobbiamo anche ringraziare<br />

la parrocchia per l’uso dei locali e tutti quelli che in diversi modi<br />

ci sostengono. A dicembre siamo state onorate dal Kivanis club<br />

con un gesto molto significativo e concreto con il quale si è colta<br />

una particolare attenzione e considerazione per quanto viene<br />

realizzato all’interno dello Spazio Gioco, condividendo lo stesso<br />

obiettivo: il benessere dei bambini.<br />

Il numero delle coppie, adulto/bambino, accolte ad ogni apertura<br />

è di circa 12 /15, delle quali l’anno scorso per il 40% erano<br />

famiglie immigrate e per il 60% <strong>it</strong>aliane; nell’arco dell’anno incontriamo<br />

circa 60 famiglie. Ci sono anche famiglie non residenti<br />

a Sarnico che usufruiscono del servizio, perché nei loro paesi<br />

non hanno uno spazio gioco.<br />

Lo Spazio Gioco è inser<strong>it</strong>o in un terr<strong>it</strong>orio con un’alta percentuale<br />

d’immigrazione perciò si è sub<strong>it</strong>o delineata la necess<strong>it</strong>à di<br />

favorire l’integrazione delle famiglie straniere col terr<strong>it</strong>orio. A<br />

tale scopo l’Associazione promuove la realizzazione di eventi<br />

che favoriscono l’integrazione.<br />

Nel terr<strong>it</strong>orio l’Associazione è molto conosciuta pertanto è<br />

forte la rete che ha costru<strong>it</strong>o negli anni, con gli enti locali e le<br />

varie associazioni. Partecipando all’Osservatorio Nuove Generazioni<br />

dell’Amb<strong>it</strong>o, si occupa di gen<strong>it</strong>orial<strong>it</strong>à; al Tavolo di mediazione<br />

delle scuole con lo sportello “Il Faro” di Intercultura;<br />

con l’associazione per disabili “il Battello“ per l’inserimento di<br />

un’utente allo Spazio; con il Centro EDA collabora nella realizzazione<br />

dei progetti di alfabetizzazione delle donne immigrate,


occupandosi gratu<strong>it</strong>amente dei bambini<br />

delle donne che partecipano al corso;<br />

con la provincia partecipando al gruppo<br />

di coordinamento dei servizi per l’infanzia.<br />

Con la parrocchia, il comune e l’amministrazione<br />

della scuola dell’infanzia si<br />

occupa del progetto Adotta un bambino<br />

alla scuola materna sostenendo le famiglie<br />

che con la crisi non riescono a pagare la<br />

retta mensile; con l’Oratorio siamo promotori<br />

dello Spazio Comp<strong>it</strong>i: 45 iscr<strong>it</strong>ti<br />

della scuola primaria e una quindicina della<br />

scuola secondaria. Anche per questo<br />

progetto hanno un’importanza notevole<br />

le volontarie. Per le famiglie immigrate<br />

e non solo, lo Spazio è un luogo, un<br />

punto di riferimento, dove incontrare<br />

altre persone; è un luogo dove è possibile<br />

r<strong>it</strong>agliarsi una pausa dalla frenesia<br />

della quotidian<strong>it</strong>à, a volte anche superare<br />

il senso di sol<strong>it</strong>udine, stabilire rapporti<br />

amicali, vivere momenti di seren<strong>it</strong>à in un<br />

clima famigliare che dà “energia” per il resto<br />

della settimana; è un appuntamento<br />

molto atteso non solo dalle mamme ma<br />

anche dai bambini, che possono giocare e<br />

incontrare altri bambini e altri adulti con<br />

cui confrontarsi. E soprattutto sperimentare<br />

il senso di familiar<strong>it</strong>à solidale.<br />

A livello emozionale la partecipazione<br />

delle donne nel servizio è molto alta; le<br />

donne sono protagoniste attive nei laboratori,<br />

dove esprimono il desiderio di<br />

condividere i loro vissuti raggiungendo a<br />

volte l’un<strong>it</strong>à di pensiero, pur nel rispetto<br />

delle divers<strong>it</strong>à e mantenendo le proprie<br />

usanze culturali. Inoltre si sperimenta uno<br />

scambio generazionale fra le volontarie e<br />

le giovani mamme: esempi di mutuo aiuto.<br />

Le figure maschili, papà e nonni, sono<br />

un po’ marginali ma significative nei momenti<br />

di festa.<br />

Si può affermare che l’obiettivo principale<br />

del servizio è di rispondere alla profonda<br />

sol<strong>it</strong>udine delle mamme nei primi anni del<br />

bambino e creare una rete di sostegno<br />

ed amicale, sostenuta dalla piena disponibil<strong>it</strong>à<br />

delle volontarie dell’associazione e<br />

dalle utenti stesse. All’interno del servizio<br />

le mamme immigrate spesso diventano<br />

mediatrici che accolgono le nuove arrivate<br />

e per tutti diventa luogo di confronto<br />

e protagonismo.<br />

Si respira un clima di casa, di accoglienza,<br />

magari anche di confusione come in una<br />

famiglia numerosa, dove i bambini escono,<br />

entrano, piangono, ridono e giocano,<br />

mentre gli adulti chiacchierano, si confrontano<br />

e si rilassano.<br />

GRATUITÀ, ACCOGLIENZA, ELASTI-<br />

CITÀ, sono la missione del servizio e i<br />

presupposti iniziali.<br />

ATTIVITÀ con i bambini: di base viene<br />

mantenuto il gioco libero con l’inserimento<br />

di alcuni momenti di attiv<strong>it</strong>à più strutturata,<br />

proposta e gest<strong>it</strong>a dall’educatrice<br />

(manipolazione, travasi, p<strong>it</strong>tura, ecc.);<br />

abbiamo iniziato anche il laboratorio di<br />

drammatizzazione con un’ex insegnante,<br />

dove i bambini, nonostante l’età, restano<br />

estasiati ad ascoltare ma anche ad interagire<br />

e le mamme non sono da meno.<br />

Esiste una routine<br />

quotidiana: il togliersi<br />

le scarpe<br />

prima di entrare, il<br />

lavaggio delle manine<br />

prima della merenda<br />

ai tavolini (offerta<br />

dal servizio e<br />

spesso portata dalle<br />

famiglie stesse),<br />

il riordino finale dei<br />

giochi, il girotondo<br />

con canzoncine di<br />

saluto e la caramella<br />

“del buon viaggio”.<br />

Sono i primi comp<strong>it</strong>i<br />

di questi piccoli frugoletti.<br />

INCONTRI per adulti: cena multietnica<br />

aperta alla comun<strong>it</strong>à, anche in piazza, feste,<br />

incontri a tema con esperti all’interno<br />

dell’orario di apertura.<br />

LABORATORI per adulti: cucina (multietnica),<br />

preparazione il pomeriggio e poi i<br />

papà sono inv<strong>it</strong>ati a cena. Narrazione (in<br />

orario di apertura) per cicli di 4/5 incontri<br />

a tema.<br />

DOCUMENTAZIONE: il servizio è ben<br />

documentato sia nelle sue presenze e<br />

attiv<strong>it</strong>à interne (album fotografici, libretti<br />

dei percorsi laboratoriali - ricette, narrazione<br />

– lavori dei bambini esposti, schermo<br />

con fotografie dell’utenza) sia nelle<br />

attiv<strong>it</strong>à esterne (locandine, album fotografici).<br />

RETE TERRITORIALE: l’Associazione è<br />

sempre stata all’interno della rete terr<strong>it</strong>oriale<br />

(servizi sociali dell’amb<strong>it</strong>o, parrocchia,<br />

Comune, Associazioni, Scuole<br />

materne e Ist<strong>it</strong>uti comprensivi, ecc.) che<br />

negli anni è stata. più o meno, coesa. Tutti<br />

i rapporti con la rete vengono tenuti dalla<br />

coordinatrice.<br />

QUELLO CHE SI DICE DI NOI:<br />

• “il bambino cambia molto in questo<br />

luogo; arriva che graffia, morde, picchia e<br />

poi piano piano impara a stare bene con<br />

gli altri bambini, in armonia”.<br />

• “… è un “Angel” è sempre vicina a me<br />

quando ho bisogno”. rifer<strong>it</strong>a ad una volontaria.<br />

•“la lingua e la non conoscenza non sono<br />

un ostacolo insormontabile, funzionano<br />

molto l’accoglienza, i gesti, le semplici traduzioni<br />

in lingue più diffuse (es. inglese).<br />

L’importante è, comunque, parlare alle<br />

mamme migranti in <strong>it</strong>aliano”.<br />

•“È uno spazio che favorisce l’incontro<br />

anche fuori, le volontarie nonne ‘adottano’<br />

alcune famiglie”.<br />

•“l’importanza e la bellezza di essere salutate<br />

con il proprio nome”.<br />

•“I papà migranti che sono qui da anni<br />

spingono le loro donne a frequentare lo<br />

spazio”.<br />

•“bello questo posto/ambiente in cui si<br />

incontrano due generazioni e si incrociano<br />

culture e saperi diversi. Aiuta a far star<br />

bene gli adulti e a crescere insieme i propri<br />

bambini. È davvero utile tutto questo”.<br />

Augurando una BUONA PASQUA DI<br />

RESURREZIONE, ricordiamo che le porte<br />

dell’associazione sono sempre aperte<br />

per chi vuole mettersi in gioco in prima<br />

persona nelle varie attiv<strong>it</strong>à.<br />

Mar. 2013 ilPorto - 39


FOTO STORICHE<br />

a cura della Redazione<br />

I fratelli Mutti: le "radici"<br />

della famiglia<br />

Gli otto fratelli Mutti in un'istantanea<br />

fine anni '20. Un gruppo di persone<br />

alle quali ben si addice il detto francese<br />

"Chapeau", in bergamasco "Zo 'l capèl".<br />

Da sinistra in alto: Giovanni (consacrato<br />

sacerdote nel 1939, poi curato a Seriate.<br />

Nominato Monsignore fu arciprete a Calolziocorte<br />

fino alla morte avvenuta nel 1969 a<br />

56 anni). Alessandra (suor Paola missionaria<br />

per 30 anni in India), Elisabetta (mamma di<br />

Piero Bonardi) e Costantino -Tino- (padre<br />

dell'indimenticabile alpino Giuseppe Mutti).<br />

Sotto da sinistra: Caterina (mamma di Giuseppe<br />

Polini ex carrozziere), Maria (mamma<br />

di Giusi Giupponi e suor Giovanna), Isabella<br />

(suora laica di Angela Merici) e Natalina<br />

(detta Martina, per anni presidente dell'Azione<br />

Cattolica).<br />

I modelli familiari hanno certamente orientato<br />

le scelte di v<strong>it</strong>a di queste persone. Co-<br />

Il sabato fascista<br />

Una fotografia datata 1939.<br />

Si era obbligati a partecipare alle<br />

manifestazioni organizzate nel<br />

corso del “sabato fascista” (che spesso<br />

si estendeva alla domenica) ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o nel<br />

giugno del 1935.<br />

Pur discutibile perché si doveva sfilare<br />

con fucili e moschetti (astenersi poteva<br />

comportare ripercussioni da parte del<br />

regime), rappresentava per i ragazzi e i<br />

giovani un momento di svago e di divertimento<br />

perché potevano marciare, fare<br />

ginnastica o correre assist<strong>it</strong>i da solerti<br />

istruttori.<br />

In divisa da Balilla, da figli della lupa, da<br />

giovani fascisti, donne rurali, avanguardisti<br />

o da piccole <strong>it</strong>aliane e allineati nelle<br />

organizzazioni giovanili del fascio, dovevano<br />

seguire corsi di cultura fascista e<br />

compiere esercizi ginnici.<br />

Nella foto: la famiglia Giudici Luigi<br />

(Döca) al completo con gli otto figli. Da<br />

40 - ilPorto Feb. 2013<br />

Come eravamo<br />

struire nella quotidina<strong>it</strong>à solide mura per<br />

proteggere ideali ed affetti dalla corruzione<br />

dei sentimenti, camminare insieme anche<br />

nei momenti difficili condividendo aspirazioni<br />

e pensieri, erano e devono continuare ad<br />

essere alla base di una solida famiglia.<br />

Nel film del 1999 “The Straight story" (Una<br />

storia vera) diretto da David Lynch si dice:<br />

sinistra in piedi: Lina, Teresa, Maria (giovani<br />

fasciste), Carolina (donna rurale),<br />

Annunzio, Giuseppe (Balilla) Pietro (giovane<br />

fascista morto a 21 anni durante<br />

«Quando i miei figli erano molto piccoli facevo<br />

un gioco con loro, davo in mano a loro<br />

un bastoncino, uno ciascuno, poi chiedevo di<br />

spezzarlo. Non era certo impresa difficile. Poi<br />

chiedevo di legarli in un mazzetto e di cercare<br />

di romperlo, ma non ci riuscivano, allora dicevo:<br />

“Vedi quel mazzetto?<br />

Quella è la famiglia».<br />

la Battaglia di Nikolajewka del gennaio<br />

1943). Da sinistra seduti: Mamma Teresa<br />

Belussi, Angelina (piccola <strong>it</strong>aliana) e papà<br />

Luigi.


Reparto spedizioni Manifattura Sebina<br />

Anni '30: nove operai della Manifattura Sebina, "La Ravasio" come venive chiamata l'azienda<br />

che per anni, prima del drammatico epilogo, è stata fonte di sostentamento di<br />

tante famiglie di Sarnico e della zona.<br />

In piedi da sinistra si riconoscono: Duci Francesco, Giacomo Bonardi, Cadei (detto<br />

Vanèl), Giorgio Raines (caporeparto), Umberto Volpi, Giacomo Giupponi e Benedetto<br />

Bonardi. In ginocchio: Pietro Belussi, Basilio Paltenghi e Isacco Belussi.<br />

Padre Antonio Giudici<br />

I n<br />

occasione dell’11° anniversario della morte<br />

pubblichiamo la foto di Padre Antonio Giudici,<br />

infante, in braccio alla mamma Giacoma, r<strong>it</strong>ratto<br />

davanti al cancello dell’allora segheria Viviani<br />

(oggi farmacia Passeri) e confinante con la sua<br />

casa nativa (ora residenza parrarrocchiale degli<br />

anziani).<br />

Sarnico nel 1919 - un po' di storia<br />

L a<br />

Artemisio Belussi<br />

Con la complic<strong>it</strong>à della moglie, un omaggio pasquale<br />

dalla redazione al nostro Artemisio. Un attestato di<br />

stima ad una persona che non ama apparire ma che,<br />

con serietà e dedizione, contribuisce in modo determinante<br />

alla realizzazione de "il Porto". Grazie!<br />

guerra era fin<strong>it</strong>a da un anno, l'Italia era nella morsa della recessione economica.<br />

Disoccupazione, difficoltà nella ripresa industriale dopo gli eventi bellici<br />

e il r<strong>it</strong>orno in patria dei reduci causavano problemi enormi. Ancora una volta<br />

furono i ceti medi e i lavoratori a redd<strong>it</strong>o fisso ad essere particolarmente colp<strong>it</strong>i,<br />

perché danneggiati dall'inflazione dovuta alle esorb<strong>it</strong>anti spese mil<strong>it</strong>ari.<br />

Nel 1919 i Cattolici gettarono le fondamenta con don Luigi Sturzo, fondatore e<br />

ispiratore del Part<strong>it</strong>o Popolare Italiano, un vero part<strong>it</strong>o di ispirazione cattolica.<br />

A marzo Mussolini fondava i fasci di combattimento a Milano. Le elezioni pol<strong>it</strong>iche<br />

di quell’anno dimostrarono la voglia di nov<strong>it</strong>à del popolo <strong>it</strong>aliano con il declino dei<br />

liberali, la cresc<strong>it</strong>a del part<strong>it</strong>o popolare di don Sturzo e l'enorme forza del part<strong>it</strong>o<br />

socialista. Sindaco di Sarnico nel 1919 era il cav. Pietro Faccanoni, assessori<br />

Paolo Buelli, Arcangelo Parigi, Annibale Bortolotti ed Ettore Arcangeli.<br />

Mar. 2013 ilPorto - 41


a cura del Cosiglio Direttivo<br />

Unanim<strong>it</strong>à di consensi per il prescidente uscente riconfermato per il quadriennio 2013/2016<br />

Premiato il conc<strong>it</strong>tadino Fausto Ghidoni per il suo pluriennale impegno a favore dell'AVIS<br />

Fusto Ghidoni premiato dal presidente V<strong>it</strong>torio Marconi e dal<br />

sindaco Franco Dometti Foto Vezzoli<br />

Un'elezione dall'es<strong>it</strong>o scontato quella tenutasi venerdì 1°<br />

marzo presso la sede dell’AVIS. dell’AVIS. Un’unanim<strong>it</strong>à Un’unanim<strong>it</strong>à di intenti<br />

per riconfermare V<strong>it</strong>torio Marconi alla carica di di Presidente<br />

del sodalizio per il quadriennio 2013-2016. Con questa<br />

conferma si è voluto dare onore ad una persona che da anni è una<br />

delle colonne portanti dell’Associazione e che con la sua affabil<strong>it</strong>à e<br />

concretezza ha contribu<strong>it</strong>o ai successi che l’AVIS ha avuto in questi<br />

ultimi anni. I numeri parlano da soli e sono inequivocabili: aumento<br />

del 185% delle donazioni e del 60% dei donatori rispetto a dieci<br />

anni fa. A fronte di queste cifre straordinarie c’è da dire che, in controtendenza<br />

con la maggior parte dei gruppi e delle associazioni della<br />

provincia, nel Basso Sebino c’è un costante incremento di giovani<br />

donatori il 50% dei quali – su un totale di 730 - ha meno di 30 anni.<br />

42 - ilPorto Mar. 2013<br />

Elezioni per il quadriennio 2013-2016<br />

Un riconoscimento al Presidente ma anche all’importante lavoro<br />

fatto dal Consiglio Direttivo, che da tempo opera nelle scuole per<br />

costruire insieme ai ragazzi un nuovo percorso di educazione alla<br />

solidarietà. Ed è in buona parte mer<strong>it</strong>o dei giovani se le donazioni<br />

annuali sono passate dalle 400 dell’anno 2000 alle 1.141 dello<br />

scorso anno. Di quanta considerazione i giovani nutrano all’interno<br />

dell’associazione, lo si è visto proprio durante il Consiglio del 1°<br />

marzo quando Leandro Mora - attuale presidente della consorella<br />

AIDO - eletto consigliere con un buon numero di voti, pur dichiarandosi<br />

disponibile a collaborare ancora, ha volontariamente ceduto<br />

il posto di consigliere ad un giovane, Pier Luigi Polini, il primo dei non<br />

eletti. In una società come la nostra dove essere attaccati alla sedia<br />

come delle cozze sembra stia diventando lo sport nazionale, il gesto<br />

di Leandro Mora è un esempio di vera “umiltà” che non significa<br />

giudicare lim<strong>it</strong>ati i propri mer<strong>it</strong>i, ma piuttosto affermare i pregi degli<br />

altri e che dimostra più di tutto quanto sia importante per lui dar<br />

fiducia ai giovani; credere in loro vuol dire educarli e solamente chi<br />

ha la forza di chiedere alle nuove generazioni un impegno grande,<br />

buono e duraturo, ne conquista gli animi.<br />

Un grazie da parte del nuovo Consiglio anche a Plinio Apollonio,<br />

Segretario e tesoriere per tanti anni oltre che addetto stampa, che<br />

ha deciso di non candidarsi per lasciare spazio ai giovani che in questi<br />

anni lo hanno affiancato nel suo meticoloso lavoro a favore dell’Associazione.<br />

Un grazie anche a Renzo De Nardi che ha terminato<br />

il suo pluriennale mandato di segretario, una mansione importante<br />

che ha svolto con serietà e competenza. Oltre alla nomina del presidente,<br />

sono state assegnate tutte le cariche previste dallo statuto<br />

e pertanto il nuovo Consiglio di Amministrazione è così composto:<br />

Marconi V<strong>it</strong>torio: Presidente<br />

Falconi Serafino: vice presidente vicario<br />

Marchetti Delia: vice presidente<br />

Dott.Paris Giovanni: direttore san<strong>it</strong>ario<br />

Belussi Artemisio: tesoriere<br />

Grena Valentina: segretario<br />

Dometti Mario: addetto stampa<br />

Izzo Marcello: responsabile s<strong>it</strong>o internet<br />

Paris Nicola: presidente Gruppo Giovani<br />

Besenzoni Barbara, Danesi Natalie, Pauzzi Daniele, Polini Pierluigi,<br />

Revisori dei conti: Preti dr.Cesare – presidente<br />

Freti Ernesto e Ghidoni Fausto<br />

Un giusto riconoscimento Nel corso dell’Assemblea degli iscr<strong>it</strong>ti all’AVIS del 17 febbraio scorso, all’avisino e conc<strong>it</strong>tadino<br />

Fausto Ghidoni è stato assegnato un “distintivo d’oro con diamante” per la sua pluriennale attiv<strong>it</strong>à sia come donatore che come<br />

collaboratore. Fausto si è sempre impegnato a fondo in questa esperienza di volontariato, non per avere elogi e onori, ma perché<br />

consapevole dell’importanza e dell’util<strong>it</strong>à del dono del sangue ed in questo è un vero esempio per tutti. Degno di segnalazione anche<br />

il donatore Longoni Davide di Villongo, (classe 1975) che ha ricevuto il distintivo d’oro per aver raggiunto le 50 donazioni a<br />

soli 38 anni.


Nuova Autoambulanza per i volontari dott. Roberto Giorgi acquistò, per una<br />

cifra simbolica, una vecchia ambulanza<br />

dismessa dall'Ospedale Faccanoni. Fatta<br />

sistemare, la offrì all'AVIS dando così il<br />

via all’attuale gruppo “Volontari Autoambulanza<br />

Basso Sebino" che oggi, 25<br />

anni dopo, con 4 un<strong>it</strong>à mobili di rianimazione,<br />

due pulmini e 4 autovetture<br />

svolge efficaci interventi di emergenza<br />

san<strong>it</strong>aria, trasporti san<strong>it</strong>ari e sociali,<br />

mettendo i mezzi a disposizione dei c<strong>it</strong>tadini<br />

della zona (che in numero sempre<br />

crescente richiedono i loro servizi),<br />

un bagaglio di esperienza e professional<strong>it</strong>à<br />

acquis<strong>it</strong>o nel corso degli anni dai<br />

150 volontari opportunamente preparati<br />

da corsi di formazione.<br />

Domenica 17 marzo il Parroco don Luciano ha benedetto una delle 2 nuove un<strong>it</strong>à<br />

mobili di rianimazione completamente attrezzata, in dotazione al gruppo "Avis<br />

Volontari Autoambulanza Basso Sebino", l'altra è in preparazione ed entrerà in<br />

servizio ad aprile. Le nuove ambulanze, in sost<strong>it</strong>uzione di due mezzi divenuti obsoleti,<br />

sono costate 140.000 euro, e il loro acquisto è stato possibile grazie alla generos<strong>it</strong>à di<br />

alcune aziende della zona, sempre sensibili a chi è nel bisogno e nella sofferenza, ma anche<br />

all’impegno profuso dai volontari stessi nell’organizzare eventi, feste e raccolta fondi e anche<br />

grazie ai proventi della convenzione con l’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (118).<br />

Alla cerimonia erano presenti: il presidente Pietro Cristinelli, la vicesindaco Romi Gusmini, il<br />

presidente dell'AVIS V<strong>it</strong>torio Marconi e alcuni volontari del Gruppo Protezione Civile ANA.<br />

Ne è passata di acqua sotto i ponti dal 1988, quando il presidente del Kiwanis del Sebino<br />

«Un’attenzione particolare - precisa il<br />

presidente - viene rivolta all’adeguamento<br />

delle tecnologie dei mezzi, al rispetto<br />

dei valori morali che r<strong>it</strong>eniamo il più importante<br />

segno di solidale vicinanza a chi<br />

è nel bisogno e nella sofferenza.<br />

I risultati ottenuti che hanno permesso negli<br />

ultimi anni un notevole sviluppo dell’associazione,<br />

sono frutto di un'efficiente<br />

organizzazione e del lavoro di decine di<br />

volontari provenienti da tutti i paesi della<br />

zona».


L A U R E A<br />

a cura della Redazione<br />

Dottoressa Simona Pantano<br />

44 - ilPorto Mar. 2013<br />

Neo laureata: complimenti!<br />

Una nuova laureata a Sarnico<br />

ll 18/03/2013 Simona Pantano ha consegu<strong>it</strong>o a<br />

pieni voti (110/110) la laurea magistrale in “Lingue<br />

Moderne per la Comunicazione e Cooperazione<br />

Internazionale” presso l'Univers<strong>it</strong>à degli studi di<br />

Bergamo, con la tesi dal t<strong>it</strong>olo: "Generi testuali nella gestione<br />

di un ist<strong>it</strong>uto culturale. Il caso dell'Ist<strong>it</strong>uto Italiano di Cultura di<br />

Amburgo".<br />

I gen<strong>it</strong>ori, il fratello, i parenti e gli amici si complimentano con<br />

la neo Dottoressa per l'importante traguardo raggiunto e le<br />

augurano una carriera professionale brillante e ricca di soddisfazioni.<br />

Anche la redazione de “Il Porto” si unisce ai familiari ed augura<br />

a Simona una v<strong>it</strong>a felice.<br />

L'ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo) ha come scopo principale quello di informare la popolazione<br />

<strong>it</strong>aliana sulla possibil<strong>it</strong>à di combattere le leucemie, i linfomi, il mieloma e altre neoplasie del sangue attraverso la<br />

donazione e il trapianto di midollo osseo. Sono molte le persone che ogni anno in Italia necess<strong>it</strong>ano di trapianto, ma<br />

purtroppo la compatibil<strong>it</strong>à genetica è un fattore molto raro, che ha maggiori probabil<strong>it</strong>à di esistere tra consanguinei.<br />

Per coloro che non hanno un donatore consanguineo, la speranza di trovare un midollo compatibile per il trapianto è<br />

dunque legata all'esistenza del maggior numero possibile di donatori volontari tipizzati, dei quali cioè sono già note le<br />

caratteristiche genetiche, registrate in una banca dati.<br />

Si valuta che in Italia siano necessari circa 1.000 nuovi donatori effettivi all'anno. Una stima che è destinata a subire un<br />

notevole aumento, se si tiene conto che il trapianto delle cellule staminali presenti nel midollo osseo è attualmente al<br />

centro di ricerche anche nel campo dei tumori solidi, mentre stanno diventando di routine alcune applicazioni in campo<br />

genetico, come nel caso delle talassemie. In questo panorama, ADMO svolge un ruolo fondamentale di stimolo e coordinamento:<br />

fornisce agli interessati tutte le informazioni sulla donazione del midollo osseo e invia i potenziali donatori ai<br />

centri trasfusionali del Servizio San<strong>it</strong>ario Nazionale, presso i quali vengono sottoposti alla tipizzazione HLA, che avviene<br />

con un semplice prelievo di sangue. I dati vengono poi inviati al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo (IBMDR), nel<br />

più assoluto rispetto della normativa sulla privacy (Decreto Legislativo 196/03).<br />

Per approfondimenti, maggiori ragguagli e per diventare potenziali donatori di midollo osseo, non es<strong>it</strong><strong>it</strong>ate a contattarci:<br />

Admo Basso Sebino tel. 348 2333402. Referente Ernesto Freti - email bassosebino@admolombardia.org<br />

Centro trasfusionale ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo tel. n° 035266544<br />

(da lunedì a venerdì dalle 07,30 alle 13,00)<br />

Ospedale Bolognini Seriate tel. n° 0353063460<br />

(da lunedì a venerdì dalle 14,00 alle 15.00)


Come già accennato<br />

in altre occasioni<br />

Sabato<br />

8 e domenica 9<br />

Giugno 2013, in concom<strong>it</strong>anza<br />

con il 65° anno<br />

di fondazione del Gruppo<br />

Marinai di Sarnico, nella<br />

nostra c<strong>it</strong>tadina si svolgerà<br />

il Raduno Regionale<br />

dell’A.N.M.I. Sul numero<br />

di aprile de “il Porto” inseriremo<br />

il programma<br />

completo dell’evento che<br />

comprenderà anche una<br />

importante "Mostra di<br />

Modellismo Navale", organizzata<br />

dai modellisti di<br />

Pandino, Palazzolo S/O e<br />

Sarnico.<br />

Per tale occasione, comunichiamo<br />

alle persone<br />

che sono in possesso di<br />

modellini di navi mil<strong>it</strong>ari,<br />

mercantili, velieri, barche,<br />

natanti e battelli in genere<br />

che volessero esporle<br />

alla mostra, di contattare<br />

Gruppo Marinai<br />

A S S O C I A Z I O N I<br />

a cura di Adriano Paltenghi<br />

Si festeggia il 65° anno di fondazione del gruppo<br />

il Gruppo Marinai di Sarnico. Non è una gara, non ci sono premi in<br />

palio, pensiamo sia un bel modo di partecipare attivamente all’evento<br />

marinaresco (a tutti i partecipanti un piccolo ricordo).<br />

Comunichiamo che stiamo predisponendo in stampa il libro ricordo<br />

memoria dei 65 anni del Gruppo Marinai; se qualche azienda o attiv<strong>it</strong>à<br />

volesse contribuire con il proprio logo, sarà più che grad<strong>it</strong>a.<br />

Contattare Adriano Paltenghi tel. 333 4310752<br />

Nella foto:<br />

la mostra di<br />

modellismo<br />

tenutasi<br />

nel 2002<br />

Mar. 2013 ilPorto - 45


T E A T R O<br />

a cura della Redazione<br />

Una rassegna, quella del 2013, che vedrà impegnate<br />

sul palcoscenico dello Junior tre<br />

compagnie teatrali dialettali del Basso Sebino<br />

ed una proveniente da Gaverina, che si "sfideranno"<br />

per l'assegnazione del premio da parte dei<br />

giudici - Le Marie - al miglior regista, attore e attrici<br />

protagonisti, attori e attrici non protagonisti oltre che<br />

per l'amb<strong>it</strong>o premio Domenico Savoldi alla memoria,<br />

per la miglior interpretazione.<br />

Non sarà presente quest'anno la nostra "Crazy Company<br />

for don John", un'assenza motivata dal fatto che<br />

la stessa è ancora impegnata nelle repliche della pièce<br />

"Brèsa Atalanta ol derby dè l'Oi". La nuova commedia<br />

"Ada che ta ède", defin<strong>it</strong>a dall'autore Mario Dometti<br />

"esoterico-demenziale", è in fase di preparazione e si<br />

prevede il debutto nel prossimo autunno.<br />

Le compagnie che verranno osp<strong>it</strong>ate allo Junior con<br />

inizio sempre alle 21.00 sono:<br />

La pluripremiata compagnia teatrale dialettale "Isolabellla"<br />

di Villongo con la commedia: "Liù ...la pastiglia<br />

del Leù" scr<strong>it</strong>ta dal regista Franco Brescianini<br />

che verrà presentata venerdì 12 aprile.<br />

Venerdì 19 aprile sarà di scena la compagnia "Don Michele<br />

Signorelli" di Predore che presenterà "Che bèl<br />

mestér fà ol giardiniér", due brillantissimi atti di<br />

Stefano Palmicci, con la regia di Oliviero Lanza e V<strong>it</strong>torio<br />

Fedrighini. Si proseguirà poi il 26 aprile con la cele-<br />

46 - ilPorto Mar. 2013<br />

Riflettori accesi sulla VI edizione<br />

di "Sarnek che gregna"<br />

Le quattro compagnie in gara nella classica rassegna di teatro dialettale saranno giudicate delle Marie<br />

berrima "Metonga öna preda sura" di Mario Dometti,<br />

presentata dalla compagnia "Santina Patelli" di<br />

Gaverina, diretta da Antonio Dri ed Eralda Sarmenti.<br />

Concluderà la rassegna, venerdì 3 maggio, il gruppo<br />

teatrale "La Sfongada" di Tavernola Bergamasca che<br />

metterà in scena la commedia brillante in tre atti: "Per<br />

solc, per amur, per unur" di Giovanni Colombo,<br />

con la regia di Bernardo Fenaroli.<br />

L'epilogo della rassegna sarà venerdì 10 maggio con le<br />

premiazioni e l'esibizione della scuola di teatro "Tregenda<br />

Teatro" di Sarnico, in una riproposizione "molto<br />

particolare" della commedia "Lisistrata" di Aristofane.<br />

Come sempre ci sarà, o ci saranno osp<strong>it</strong>i a sorpresa.<br />

L'evento "Sarnek che gregna", giunto alla VI edizione<br />

e organizzato dalla parrocchia con collaborazione<br />

del Comune, della Pro Loco e del Kiwanis del Sebino,<br />

è una vera e propria operazione culturale in quanto il<br />

teatro dialettale rispetta la mental<strong>it</strong>à della gente comune,<br />

esprimendo attraverso un linguaggio espressivo<br />

e spontaneo quelli che sono i lati comuni della<br />

v<strong>it</strong>a quotidiana e soprattutto riflette, nella sua sfacciata<br />

spontane<strong>it</strong>à, il tono bergamasco. Questi validi motivi<br />

inc<strong>it</strong>ano a continuare a perpetuare nel tempo, con<br />

passione ed entusiasmo, il teatro in vernacolo, così<br />

come da anni lo fanno le quattro compagnie che si<br />

esibiranno.<br />

Una foto della<br />

Crazy Company<br />

nella rassegna di<br />

alcuni anni fa<br />

Purtroppo la nostra<br />

compagnia non<br />

potrò essere<br />

quest'anno una<br />

delle protagoniste


V<strong>it</strong>torio Marconi: quando l'umiltà diventa virtù. Riconfermato presidente dell'AVIS Basso<br />

Sebino per il quariennio 2013-2016 . Operare in silenzio per dare maggiore visibil<strong>it</strong>à all'esperienza<br />

avisina per lui è una scelta. E allora "buon lavoro" V<strong>it</strong>torio.<br />

Mar. 2013 ilPorto - 47


D A L C O M U N E<br />

a cura di Sara Venchiarutti<br />

Ufficio Stampa del Comune - Foto San Marco<br />

P<br />

rovenivano da Finlandia, Olanda e anche Turchia gli studenti<br />

che, dal 12 al 16 <strong>Marzo</strong> scorso, hanno partecipato all’evento<br />

promosso dall’ist<strong>it</strong>uto scolastico Serafino Riva all’interno del<br />

progetto European School Network.<br />

Un’iniziativa internazionale che ha portato spunti interessanti per<br />

approfondire il tema del rapporto tra cibo e cultura, con particolare<br />

riferimento all’enogastronomia <strong>it</strong>aliana.<br />

« Dal 2006 - ha fatto sapere la referente del progetto Maria Emilia<br />

Maffeis - la nostra scuola è entrata a far parte di questa rete di<br />

ist<strong>it</strong>uti europei che condivide una serie di progetti tematici per favorire,<br />

in particolar modo, gli scambi interculturali. Si tratta di circa<br />

25 scuole, di cui 7 finlandesi, 5 tedesche, 2 turche, 1 ungherese, 2<br />

portoghesi, 3 olandesi e 1 francese con cui collaboriamo ogni anno:<br />

in alcuni casi sono i nostri studenti ad andare all’estero, in altri sono<br />

invece gli studenti delle scuole straniere a venire in Italia».<br />

E sono stati 14 gli studenti stranieri (turchi, olandesi e finlandesi) ad<br />

arrivare a Sarnico per prendere parte, insieme a 6 colleghi <strong>it</strong>aliani, a<br />

questo progetto del Serafino Riva con al centro il tema culinario e il<br />

suo rapporto con la cultura. Sfruttando quindi la recente apertura<br />

dell’ist<strong>it</strong>uto alberghiero gli alunni hanno potuto discutere di cibo e<br />

colori, di valorizzazione del terr<strong>it</strong>orio, di prodotti locali e naturalmente<br />

di special<strong>it</strong>à <strong>it</strong>aliane, finlandesi, turche e olandesi. Il t<strong>it</strong>olo del<br />

workshop, non a caso, era proprio “ All around the table”.<br />

Ad osp<strong>it</strong>are i ragazzi stranieri sono state alcune famiglie degli alunni<br />

del Serafino Riva che risiedono nella nostra c<strong>it</strong>tadina ma anche<br />

a Paratico, Capriolo, Castelli Calepio, Predore, Telgate, Cividino e<br />

Adrara San Martino. I docenti invece hanno pernottato all’interno<br />

delle camere della cooperativa sociale Il battello.<br />

Nel f<strong>it</strong>to calendario di “All Around the table” c’è stato spazio anche<br />

per una vera e propria dimostrazione di talento, sempre rimanendo<br />

in tema enogastronomico: martedì 12 <strong>Marzo</strong> infatti i giovani studen-<br />

48 - ilPorto Mar. 2013<br />

Studenti dal mondo a Sarnico<br />

ti dell’alberghiero, con l’aiuto di alcuni professori, hanno cucinato<br />

per una ventina di osp<strong>it</strong>i tra cui alcuni nostri assessori. E il risultato è<br />

stato un vero successo, come conferma l’Assessore Augusto Savoldi:<br />

« Una cena davvero deliziosa, apprezzata non solo per la qual<strong>it</strong>à<br />

dei piatti ma anche per la professional<strong>it</strong>à dimostrata dai giovani chef<br />

e dagli assistenti di sala. Il menù? Pane fatto in casa, un tortino caldo<br />

come antipasto segu<strong>it</strong>o da risotto al rosmarino, secondo di pesce<br />

con branzino e patate e, per finire in bellezza, un tortino di mele e<br />

cioccolato. Il tutto squis<strong>it</strong>o e presentato in maniera egregia».<br />

In passato l’ist<strong>it</strong>uto sarnicese aveva già ader<strong>it</strong>o ai tanti progetti promossi<br />

dalla rete di scuole dell’ESN: nel 2011 alcuni studenti di Sarnico<br />

avevano infatti partecipato all’iniziativa Istanbul Science Fair, una<br />

fiera scientifica nella quale i ragazzi dovevano presentare un loro<br />

studio scientifico davanti ai colleghi turchi. E gli allievi del Serafino<br />

Riva avevano esposto un apprezzato progetto per la realizzazione di<br />

batterie biologiche, usando frutta e verdura e confrontandole con<br />

le pile tradizionali. I ragazzi hanno in previsione di partecipare anche<br />

quest’anno, nel mese di maggio, con il progetto dal t<strong>it</strong>olo “Water<br />

Bottle bulbs”, ovvero come illuminare in modo ecologico.<br />

Nel luglio 2012 inoltre alcuni alunni sarnicesi hanno partecipato al<br />

Social Project in Ungheria, per offrire conforto e anche un po’ di<br />

compagnia ai bambini ungheresi le cui famiglie sono state pesantemente<br />

colp<strong>it</strong>e dalla crisi economica.<br />

Entusiasta l’assessore alla Cultura del Comune di Sarnico Romy<br />

Gusmini: « Siamo davvero felici che un ist<strong>it</strong>uto sarnicese aderisca<br />

e promuova progetti interculturali guardando anche all’estero: è<br />

segno che possiamo contare su una scuola che cresce, che si internazionalizza,<br />

che favorisce lo scambio di idee e di progetti. In particolare<br />

non possiamo che essere molto soddisfatti per l’importanza<br />

che il nostro ist<strong>it</strong>uto alberghiero continua a rivestire».


Saranno 725 gli studenti che dal prossimo settembre si<br />

siederanno dietro ai banchi dell’ist<strong>it</strong>uto di istruzione superiore<br />

Serafino Riva.<br />

Una cifra considerevole se si pensa che, solo quattro<br />

anni fa, ovvero nell’anno scolastico 2009/2010, gli studenti della<br />

scuola sarnicese erano 521. Un aumento evidente che contraddistingue<br />

il trend pos<strong>it</strong>ivo registrato nel corso degli anni.<br />

Per avere un’ulteriore conferma basta dare un’occhiata ai numeri<br />

degli iscr<strong>it</strong>ti alle classi prime, sempre tenendo in considerazione<br />

un arco di tempo di cinque anni scolastici: nel 2009/2010<br />

c’erano 111 iscr<strong>it</strong>ti, nel 2010/2011 se ne registravano 114,<br />

nel 2011/2012 gli alunni delle prima erano invece 122, nel<br />

2012/2013 se ne contavano ben 167 per arrivare alla previsione<br />

di 203 iscr<strong>it</strong>ti all’anno scolastico 2013/2014.<br />

Va inoltre considerato che ai 203 alunni attualmente registrati<br />

per il prossimo settembre potrebbero anche aggiungersi altri<br />

studenti eventualmente rifiutati per esubero in altri ist<strong>it</strong>uti della<br />

provincia.<br />

Dai dati forn<strong>it</strong>i dall’ist<strong>it</strong>uto d’istruzione superiore emerge anche<br />

un altro aspetto importante: non solo le iscrizioni sono in<br />

costante aumento ma il vero e proprio salto arriva a partire<br />

dall’anno scolastico 2012/2013 in corrispondenza con l’apertura<br />

del nuovo ist<strong>it</strong>uto alberghiero.<br />

Inoltre, se si analizzano i dati investigando anche le preferenze<br />

degli alunni, si nota che nel corso dei 5 anni considerati l’indirizzo<br />

che ha registrato maggior aumento è quello “ITIS/Informatica/Meccatronica”:<br />

gli studenti sono addir<strong>it</strong>tura raddoppiati<br />

passando dai 75 alunni del 2009/2010 ai 151 previsti per l’anno<br />

scolastico 2013/2014.<br />

In costante cresc<strong>it</strong>a però anche l’”IPIA/IeFP” che, se nel<br />

2009/2010 registrava 139 studenti, nel prossimo anno ne conterà<br />

156, così come continuano ad aumentare anche gli alunni<br />

degli indirizzi “ERIKA/TURISMO” e “IGEA/MARKETING”.<br />

Il Serafino Riva continua a crescere<br />

Boom dell’alberghiero<br />

Moltissimi iscr<strong>it</strong>ti alle classi prime. In aumento anche gli ist<strong>it</strong>uti tecnici<br />

Il vero record però è stato registrato proprio all’interno del<br />

nuovo indirizzo professionale alberghiero, inaugurato lo scorso<br />

anno scolastico.<br />

Nel mese di marzo 2012 erano stati 63 gli iscr<strong>it</strong>ti alle classi prime<br />

dell’alberghiero per l’a.s. 2012/13: un successo incredibile<br />

se si considera che, per contro, nello stesso periodo l’indirizzo<br />

marketing registrava 26 iscr<strong>it</strong>ti, il turismo 16, operatore meccanico<br />

24, <strong>it</strong>is meccatronica 12, e informatica 26.<br />

Ma la sorpresa più grande arriva quest’anno: sono infatti 104 gli<br />

alunni iscr<strong>it</strong>ti per il primo anno dell’ist<strong>it</strong>uto alberghiero. Quasi<br />

il doppio rispetto al numero di iscr<strong>it</strong>ti dello scorso anno scolastico<br />

e pari alla somma degli iscr<strong>it</strong>ti per il 2013/2014 a tutti gli<br />

altri indirizzi del Serafino Riva: 40 iscr<strong>it</strong>ti al settore economico<br />

(marketing e turismo), 40 al settore tecnologico (informatica e<br />

meccatronica) e 21 all’indirizzo IeFP operatore meccanico.<br />

« Decisamente pos<strong>it</strong>ivo il riscontro ottenuto - dichiara con ottimismo<br />

il Dirigente Scolastico Rosa Romana Marchetti - che<br />

vede salire a oltre 720 il totale degli studenti per il prossimo<br />

anno scolastico rispetto agli attuali 603. Lusinghiero il numero<br />

degli iscr<strong>it</strong>ti alle future 4 classi prime del nuovo alberghiero, che<br />

procede in modo sempre più efficace, conseguendo un’approvazione<br />

crescente dell’utenza ed instaurando anche collaborazioni<br />

esterne con il terr<strong>it</strong>orio, caratterizzato dalla indubbia vocazione<br />

turistica».<br />

Soddisfatto il nostro Sindaco Franco Dometti: «Siamo davvero<br />

entusiasti per i risultati, sempre pos<strong>it</strong>ivi e in miglioramento continuo,<br />

dell’ist<strong>it</strong>uto Serafino Riva. In particolare non possiamo che<br />

compiacerci per il grande successo che l’indirizzo alberghiero<br />

sta riscuotendo: è il segno tangibile che il lavoro svolto da amministrazione,<br />

scuola e provincia per offrire una formazione di<br />

qual<strong>it</strong>à coerente con le esigenze del terr<strong>it</strong>orio è stato costruttivo<br />

e vincente ».<br />

Mar. 2013 ilPorto - 49


Farà tappa anche nella nostra c<strong>it</strong>tadina il progetto “Vivere il<br />

cane” ideato dall’associazione LAICA di Erbusco. Si tratta di<br />

un’iniziativa volta a promuovere una corretta educazione nei<br />

confronti dei propri amici a quattro zampe e anche una buona<br />

dose di senso civico per favorire una maggiore intesa tra cane,<br />

proprietario e società.<br />

Il progetto è articolato in diverse fasi: in primis una serata divulgativa<br />

gratu<strong>it</strong>a nella quale si tratteranno temi quali l’etologia del cane,<br />

la differenza tra educare e addestrare, i problemi quotidiani, i consigli<br />

alimentari e anche le normative che regolano la gestione dei<br />

propri amici animali. Alla fine della conferenza sarà inoltre possibile<br />

A Sarnico cani<br />

senza segreti<br />

porre ai relatori, membri dell’associazione<br />

LAICA, le proprie domande. L’incontro si<br />

terrà il prossimo 16 Aprile alle ore 20.30<br />

presso l’Aud<strong>it</strong>orium del Comune di Sarnico,<br />

ad entrata libera.<br />

Gli organizzatori inoltre propongono a tutti<br />

gli interessati un approfondimento pratico<br />

di 2 lezioni di gruppo, in calendario nelle<br />

giornate di sabato 20 e domenica 21 aprile,<br />

tenute da educatori cinofili qualificati, al<br />

prezzo agevolato di 40 Euro per partecipante (da prenotare in<br />

sede di conferenza o prima della stessa). Il ricavato dell'iniziativa,<br />

detratte le spese organizzative, servirà a sostenere i progetti della<br />

Laica. Il progetto ha già fatto tappa nel comune bresciano di Rovato<br />

e, dopo la nostra c<strong>it</strong>tadina, si sposterà anche a Cortefranca e<br />

Paratico. Per informazioni, per iscrizioni alla parte pratica e per aggiornamenti<br />

sul calendario è possibile contattare i seguenti numeri:<br />

Cinzia 3381011364, Tania 3387662780, Nancy 3388429882,<br />

Simona 3930552312 oppure vis<strong>it</strong>are il s<strong>it</strong>o web www.lancindog.<br />

altervista.org


Il Sebino r<strong>it</strong>orna ad essere un lago di ...vino<br />

Sabato 27 e domenica 28 aprile: degustazione di vini e presentazione di nuovi volumi con autori del terr<strong>it</strong>orio<br />

È<br />

giunta alla sua seconda edizione la manifestazione “ Un lago diVino”<br />

che già lo scorso anno aveva portato nella nostra c<strong>it</strong>tadina una delle<br />

eccellenze più conosciute del terr<strong>it</strong>orio, ovvero il vino, coniugato con il<br />

tema dell’arte e della moda.<br />

Per quest’anno l’associazione commercianti, in collaborazione con l’amministrazione<br />

comunale e le associazioni del terr<strong>it</strong>orio, ha deciso di puntare su un<br />

altro binomio importante, ovvero enogastronomia e letteratura.<br />

L’evento ha infatti come tema caratteristico “Un calice con l’autore”: in stretta<br />

cooperazione con la biblioteca comunale, conosciuta per essere molto attiva<br />

tutto l’anno con presentazione e incontri interessanti, la kermesse proporrà<br />

infatti degustazione di vini e presentazione di nuovi volumi con autori del<br />

terr<strong>it</strong>orio.<br />

Un connubio prestigioso che porterà oltre 10 presentazioni nell’arco delle<br />

giornate di sabato 27 e domenica 28 aprile, insieme alla degustazione di vini<br />

prodotti da oltre 20 cantine v<strong>it</strong>ivinicole bresciane e bergamasche.<br />

Anche la collocazione dell’evento sarà di certo suggestiva: l’associazione commercianti<br />

installerà diversi gazebi e stand sul lungolago, in contrada, nelle Piazze<br />

Umberto I e Besenzoni: una sorta di mostra mercato quindi dedicata al<br />

vino con espos<strong>it</strong>ori provenienti dalle provincie di Brescia e Bergamo (presenti<br />

naturalmente vini franciacortini e della Val Calepio) arricch<strong>it</strong>a dalla presenza<br />

di scr<strong>it</strong>tori del terr<strong>it</strong>orio.<br />

Come già lo scorso anno, le persone interessate dovranno acquistare un ticket<br />

che darà dir<strong>it</strong>to alle degustazioni da effettuarsi sia nella giornata di sabato<br />

che in quella di domenica.<br />

La manifestazione si svolgerà infatti sabato fino a serata inoltrata e in tutta la<br />

giornata di domenica: in particolare sabato sera l’atmosfera sarà resa ancora<br />

più piacevole dall’accompagnamento musicale di numerose street bands.<br />

Ad arricchire ulteriormente il calendario<br />

dei due giorni anche alcuni<br />

corsi di avviamento alle degustazioni<br />

dei vini tenuti da esperti del settore.<br />

«L’amministrazione - ha fatto sapere<br />

Lauretta Cadei, Assessore al Commercio<br />

di Sarnico - non può che<br />

essere soddisfatta del lavoro dell’associazione<br />

commercianti: la manifestazione<br />

“Un lago diVino” era già<br />

stata molto apprezzata nella sua prima<br />

edizione e siamo sicuri che l’abbinamento<br />

con la letteratura scelto<br />

quest’anno renderà le kermesse ancora<br />

più interessante».<br />

«Siamo felici di ripetere questo evento<br />

incentrato sulle nostre importanti<br />

e molteplici risorse enogastronomiche<br />

- ha sottolineato il presidente<br />

dell’associazione commercianti di<br />

Sarnico Giampietro Belotti. Speriamo<br />

che la manifestazione riesca ad<br />

unire commercianti, rappresentanti<br />

del settore enogastronomico e operatori<br />

turistici per moltiplicare anche<br />

in futuro le iniziative di questo tipo,<br />

puntando sull’unione di intenti».<br />

Mar. 2013 ilPorto - 51


Il Lido Nettuno riapre per Pasqua<br />

Riaprirà i battenti nel weekend di<br />

Pasqua il Lido Nettuno che dal<br />

2009, dalla riqualificazione completa<br />

compiuta dall’amministrazione<br />

comunale, cost<strong>it</strong>uisce ormai un<br />

punto fermo della stagione primaverile<br />

ed estiva di tanti sarnicesi e non solo.<br />

Sabato 30, Domenica 31 e lunedì 1<br />

Aprile quindi orario speciale con apertura<br />

del parco dalle ore 9.00 alle ore<br />

Tris di incontri<br />

sull’immagine femminile<br />

Partirà il prossimo 4 aprile il corso dedicato all’immagine della<br />

donna che l’amministrazione comunale di Sarnico promuove<br />

insieme alla biblioteca e all’Associazione Sarnon.<br />

Tre incontri per analizzare, attraverso l’analisi iconografica e iconologica,<br />

la figura della donna nella storia dell’arte, della letteratura<br />

e nella società civile. In altre parole, un tris di lezioni per ricostruire<br />

e studiare le immagini e le opere che l’arte ha dedicato<br />

alle donne nel corso del tempo, così come i personaggi femminili<br />

creati in amb<strong>it</strong>o letterario.<br />

Si partirà con la lezione di giovedì 4 aprile dedicata a “ Le vergini<br />

e le altre: la donna nel Medioevo”, per poi proseguire con<br />

“La donna inventata: ambigu<strong>it</strong>à del discorso artistico e letterario<br />

nell’età moderna” in calendario per giovedì 11 aprile, concludendo<br />

con l’ultima lezione del 18 aprile dedicata al tema-provocazione<br />

“ Liberaci dal maschio…E così sia: verso un nuovo ordine<br />

delle cose”.<br />

Ogni appuntamento sarà condotto dal professor Massimo Rossi,<br />

docente di lettere dell’ITIS <strong>Marzo</strong>li di Palazzolo, oltre che ricercatore<br />

presso l’univers<strong>it</strong>à cattolica di Brescia nell’amb<strong>it</strong>o dell’arte<br />

lombarda.<br />

52 - ilPorto Mar. 2013<br />

18.00. Dalla settimana seguente poi l’orario<br />

feriale si riduce dalle ore 13.00 alle<br />

ore 18.00 (successivamente sarà fino<br />

alle 19.00), mentre nelle giornate di sabato<br />

6 e domenica 7 aprile il Lido rimarrà<br />

aperto dalle ore 9.00 alle ore 20.00.<br />

Orari speciali anche per il weekend lungo<br />

del 25 Aprile (compresa la giornata<br />

del giovedì) e anche mercoledì Primo<br />

maggio: il Lido rimarrà aperto per tutti<br />

dalle ore 9.00 alle 20.00.<br />

Dal 28 maggio invece l’orario si amplia:<br />

tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00, venerdì<br />

dalle 10.00 alle 22.00, il sabato<br />

dalle 9.00 alle 22.00 e la domenica dalle<br />

9.00 alle 20.00<br />

Dal 24 giugno poi il parco inizierà ad<br />

osservare l’orario pienamente estivo,<br />

per offrire a tutti coloro che vogliono<br />

trascorrere il loro tempo libero all’aria<br />

aperta, una valida proposta con oltre<br />

30.000 metri di verde pubblico e moltissime<br />

attrezzature sportive per adulti<br />

e bambini: apertura quindi nelle giornate<br />

di lunedì, dalle ore 14.00 alle ore<br />

20.00, martedì mercoledì e giovedì dalle<br />

9.00 alle 20.00 mentre da venerdì a domenica<br />

dalle 9.00 alle 22.00<br />

Sarà solo a partire da settembre che<br />

l’orario si ridurrà nuovamente, in coincidenza<br />

con l’apertura delle scuole: dalle<br />

ore 13.00 alle ore 20.00 nelle giornate<br />

infrasettimanali (ad eccezione delle<br />

giornate di lunedì, in cui il parco dal 23<br />

settembre rimarrà chiuso), dalle 9.00<br />

alle 20.00 il sabato e la domenica.<br />

Chiusura per la stagione invernale prevista<br />

per il 27 Ottobre 2013.


«Durante questo seminario - ha precisato il professor Rossi - ci interessa ricostruire la visione e la percezione delle donne non tanto attraverso lo<br />

studio di m<strong>it</strong>i o figure femminili eroiche, bensì attraverso l’analisi di variabili sociali e di costume che si rifanno a fonti artistiche, letterarie e sociali<br />

da tutti condivise. Ne emergerà una connotazione fortemente negativa almeno fino alla rivoluzione francese: da lì in poi invece la percezione<br />

della donna muterà significativamente».<br />

Entusiasta dell’inizio del corso l’Assessore alla Cultura Romy Gusmini: «Siamo contenti di poter osp<strong>it</strong>are a Sarnico un seminario che dia ampio<br />

spazio al tema della raffigurazione femminile: un argomento interessante e soprattutto di fortissima attual<strong>it</strong>à, che si inserisce perfettamente<br />

nella discussione aperta sia in amb<strong>it</strong>o nazionale che internazionale. Un corso che prende spunto dal passato ma che, attraverso l’analisi e la<br />

consultazione delle fonti, porta inev<strong>it</strong>abilmente a un dibatt<strong>it</strong>o stimolante sulla visione della donna oggi».<br />

L’iscrizione al corso, che per la difficoltà dei temi è pensato per un pubblico adulto, ha un costo di 10 € e può essere effettuata telefonando<br />

alla ProLoco ( tel. 035/910900), all’Associazione Sarnon (328 3854584-349 4702500) oppure in loco durante la prima serata.<br />

Oltre 500 libri in offerta in Biblioteca<br />

Classici d’autore, volumi per i più piccini, diari di pol<strong>it</strong>ici<br />

conosciuti in tutto il mondo, memorie storiche, trattati<br />

internazionali e perfino libri di cucina.<br />

Sono solo alcuni dei libri che la biblioteca di Sarnico offre<br />

al prezzo simbolico di 0,50 Euro: si tratta di circa 500 volumi<br />

che non risultano più idonei al prest<strong>it</strong>o.<br />

Alcuni libri risultano infatti malmessi, altri invece non abbastanza<br />

interessanti (tanto da non essere chiesti in prest<strong>it</strong>o da almeno<br />

quattro anni), altri ancora contengono informazioni obsolete e<br />

superate.<br />

Ecco perché la biblioteca, dal mese di marzo, propone questi volumi,<br />

per chi fosse interessato ad acquistarli ad un prezzo stracciato.<br />

Tra l’elenco compaiono i grandi classici, che ormai sono stati<br />

sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i con copie nuove: “Il diario” di Anna Frank, “L’Isola del<br />

tesoro” di Stevenson, “Senil<strong>it</strong>à” di Italo Svevo ma anche “il Principe”<br />

di Machiavelli.<br />

Nella lista compaiono anche libri scr<strong>it</strong>ti da pol<strong>it</strong>ici contemporanei<br />

e di altri tempi, ma anche manuali didattici dedicati alla cucina (da<br />

quella dimagrante a quella internazionale, passando per quella dedicata<br />

a ricette piccanti e speziate), trattati di sociologia, oppure<br />

grandi bestseller come “I pilastri della terra” di Ken Follet.<br />

Gli intro<strong>it</strong>i che la biblioteca otterrà con la vend<strong>it</strong>a di questi libri<br />

serviranno ad arricchire la collezione di dvd che dallo scorso anno<br />

si sta formando nel reparto multimediale: al momento si possono<br />

prendere in prest<strong>it</strong>o già 300 dvd sia per i più grandi che per i<br />

bambini, includendo temi didattici e di puro intrattenimento.<br />

Dai dati forn<strong>it</strong>i dalla biblioteca gli utenti sembrano infatti apprezzare,<br />

sempre più, la collezione multimediale: se nel 2011 si erano<br />

registrati infatti 1424 prest<strong>it</strong>i di questa categoria, nel 2012 l’aumento<br />

è stato notevole, passando infatti a 2067. E, dai dati, si<br />

rileva che sono soprattutto gli utenti più adulti a fare richiesta di<br />

prest<strong>it</strong>i per i dvd.<br />

Anche i prest<strong>it</strong>i tradizionali, è giusto segnalarlo, sono comunque<br />

in aumento: nel 2011 se ne contavano infatti 21.979 mentre nel<br />

2012 se ne sono registrati 22. 872. Ad andare per la maggiore<br />

sono libri di narrativa, segu<strong>it</strong>i a ruota dalla saggistica. Il patrimonio<br />

librario di Sarnico è notevole: gli utenti che si rivolgono alla biblioteca<br />

possono infatti contare su una collezione di oltre 30.000<br />

volumi, tenendo conto anche del fatto che ogni anno vengono<br />

introdotti circa 1.000 volumi nuovi.<br />

Non si può non ricordare inoltre che la biblioteca è sempre in<br />

movimento, con la presentazione di libri e autori locali e non<br />

solo. In occasione della manifestazione organizzata dall’associazione<br />

commercianti “Un lago di-vino” per il prossimo 27 e 28<br />

aprile, infatti collaborerà per promuovere oltre dieci incontri e<br />

presentazioni.<br />

Mar. 2013 ilPorto - 53


A S S O C I A Z I O N I<br />

a cura di Giovanni Cadei<br />

Diamo anche questo mese il resoconto dell’attiv<strong>it</strong>à agonistica<br />

dell'A.S.D. Judo Sarnico che è ormai al suo apice e che<br />

vede i nostri atleti sempre più impegnati.<br />

Iniziamo sub<strong>it</strong>o con il raccontarvi del prestigioso primo<br />

posto conquistato da Diego Cressi alla XXV edizione del Trofeo<br />

Internazionale di V<strong>it</strong>torio Veneto, competizione internazionale che<br />

ha visto la partecipazione di 1.630 atleti provenienti da 15 nazioni.<br />

Diego, che ricordiamo ora gareggia per i colori del GS Fiamme Azzurre,<br />

si aggiudica la competizione nella categoria 66 kg vincendo ben<br />

5 incontri. Il primo con il viennese Staudler, il secondo con Villars di<br />

Friburgo; poi infila tre avversari con sonori ippon: il bernese Ittig, il<br />

veronese Brun ed in finale il varesino Ghiringhelli.<br />

Diego ha mostrato globalmente un buono stato di forma; speriamo<br />

tutti che questo risultato pos<strong>it</strong>ivo sia di buon auspicio per i prossimi<br />

campionati <strong>it</strong>aliani, in programma il prossimo 6 aprile a Catania.<br />

Domenica 3 marzo i giovani atleti della categoria Ragazzi si sono cimentati<br />

a Ciserano nella prima prova del trofeo Arcobaleno. Buoni i<br />

risultati ottenuti, in particolare da Leonardo Pozzaglio con il primo<br />

posto nella categoria 45 kg.<br />

Buono anche il secondo posto di Gabriele Rossi, i terzi posti di<br />

Lucia Cadei e Stefano Manenti ed il 5° posto di Luca Trapletti.<br />

Sempre a Ciserano i Cadetti sono stati impegnati nella prima prova<br />

del Gran Prix Regionale Cadetti. L’unico medagliato è stato Francesco<br />

Cadei con il 2° posto nella categoria 81 kg; Federica Volpi ed<br />

Arianna Valente hanno conquistato il 5° posto; Braian Morandi<br />

e Giulio Panza si sono invece fermati al 7° posto.<br />

Nella categoria Master, infine, ricordiamo l’intensa attiv<strong>it</strong>à di Andrea<br />

Aloisi che alterna impegni a livello provinciale ad impegni, più severi,<br />

del Campionati Italiano Master.<br />

In amb<strong>it</strong>o provinciale Andrea ha conquistato ben 4 primi posti in<br />

altrettante competizioni organizzate dal CSI.<br />

In campo nazionale Andrea ha conquistato a V<strong>it</strong>torio Veneto il 3°<br />

posto di categoria ed il primo posto a squadre insieme alla rappresentativa<br />

Lombarda.<br />

Anche nell’impegno di Giano, in Umbria, Andrea ha conquistato un<br />

brillante terzo posto. Il più prestigioso argento è stato invece conquistato<br />

al Trofeo della Lanterna a Genova. Continua così!...<br />

Nelle foto, dall'alto verso il basso:<br />

Leonardo Pozzaglio, oro al Trofeo Arcobaleno<br />

Immagine 2: Francesco Cadei, Argento al Gran Prix Regionale Cadetti<br />

Immagine 3: I “Cadetti” con il loro allenatore Oancea Relu Ionut<br />

Immagine 4: Andrea Aloisi, secondo al Trofeo della Lanterna di Genova<br />

54 - ilPorto Mar. 2013<br />

Attiv<strong>it</strong>à dell'A.S.D. Judo Sarnico


Nuovi investimenti in tecnologia di qual<strong>it</strong>à<br />

presso l'Ospedale "Habil<strong>it</strong>a" di Sarnico<br />

Presso il Servizio di Radiologia di Habil<strong>it</strong>a Ospedale<br />

di Sarnico è operativo da febbraio il nuovo<br />

Ecografo “Mylab 70X Vision” di Esaote<br />

(azienda leader nel settore). dotato di versatil<strong>it</strong>à<br />

e di complementar<strong>it</strong>à massime della tecnogia ecografica.<br />

«L’ecografo attuale possiede caratteristiche<br />

ergonomiche all’avanguardia - introduce la Dr.ssa<br />

Daniela Arnoldi, Responsabile del Servizio di Radiodiagnostica<br />

- oltre ai software già presenti nell’apparecchio<br />

precedente per lo studio ecografico base in<br />

S A N I T À<br />

a cura di Francesca Pesenti<br />

L’elastosonografia: una metodica di recente acquisizione<br />

real-time tradizionale (sonde multifunzioni: lineare per<br />

studio delle parti molli, della mammella, dell’apparato<br />

muscolo-scheletrico, dell’anca infantile ecc.; sonda<br />

convex per lo studio dell’addome), studio Color e<br />

Power-Doppler; è inoltre dotato del software di Elastosonografia».<br />

L’elastosonografia è una metodica di recente acquisizione<br />

che discrimina il differente grado di elastic<strong>it</strong>à<br />

dei tessuti molli, basandosi sulla rifrazione sub<strong>it</strong>a dal<br />

fascio ultrasonoro, a segu<strong>it</strong>o di pressioni progressive<br />

eserc<strong>it</strong>ate dall’operatore con la sonda ecografica (trasduttore)<br />

sulle strutture in esame e, tram<strong>it</strong>e una scala<br />

di colori, consente oggi di visualizzare in real-time la<br />

elastic<strong>it</strong>à del tessuto esaminato (“hard-soft”).<br />

Questa tecnologia, di supporto all’esame base e con<br />

Color e Power-Doppler che mantengono il loro indiscusso<br />

ruolo diagnostico, applicata allo studio ecografico<br />

(metodica di elezione) per la valutazione di<br />

lesioni in amb<strong>it</strong>o muscolo-tendineo, aiuta a valutare<br />

qual<strong>it</strong>ativamente le lesioni attive e la loro evoluzione<br />

riparativa a cicatrizzazione avvenuta (ai fini ad esempio<br />

di stabilire il momento più opportuno per una ripresa<br />

dell’attiv<strong>it</strong>à, soprattutto in amb<strong>it</strong>o sportivo nonchè<br />

lavorativo).<br />

Anche nell’ecografia mammaria lo studio con Elastonosografia<br />

permette di discriminare la differente elastic<strong>it</strong>à<br />

di un eventuale nodulo evidenziato allo studio<br />

base e il tessuto circostante: in base alla esperienza<br />

dell’operatore, aggiunge un parametro di immagine<br />

alla valutazione di comprimibil<strong>it</strong>à che è un importante<br />

parametro di diagnosi.<br />

«Già dall’estate dello scorso anno - continua la Dr.ssa<br />

Arnold i- nel Servizio di Radiologia di Habil<strong>it</strong>a Sarnico<br />

si eseguono, nella medesima seduta (lo stesso giorno),<br />

Mammografia ed Ecografia mammaria per dare un<br />

valido apporto alla Prevenzione della Neoplasia della<br />

mammella: la Metodica Elastosonografica ne rappresenta<br />

così un ulteriore aiuto».<br />

Mar. 2013 ilPorto - 55


R<strong>it</strong>rovo annuale delle penne nere di Sarnico<br />

a cura del Capogruppo Paolo Ravelli<br />

Una festa sobria, senza eccessi ma ricca di significati e all'insegna della giusta allegria, quella dei nostri Alpini di Sarnico,<br />

che domenica 3 marzo si sono riun<strong>it</strong>i per l'incontro annuale: prima assembleare nel quale si è ribad<strong>it</strong>o l'impegno di<br />

volontariato sia per Sarnico che per la zona, poi di raccoglimento e di riflessione con la Celebrazione Eucaristica ed<br />

infine ricreativo con il pranzo sociale. Non essendo Alpino ma sosten<strong>it</strong>ore, ho partecipato solo agli ultimi due momenti della<br />

festa; una cosa però mi ha pos<strong>it</strong>ivamente colp<strong>it</strong>o alla fine del pranzo sociale: durante i discorsi ufficiali ogni alpino, nel prendere<br />

la parola, si metteva il cappello piumato. Non per ostentare una presunta superior<strong>it</strong>à - non è scontato che la comun<strong>it</strong>à<br />

gliela riconosca - o per sfoggio, ma una dimostrazione dello spir<strong>it</strong>o di appartenenza alla propria associazione. Un esempio<br />

per tanti giovani che r<strong>it</strong>engono i simboli o i r<strong>it</strong>uali associativi inu<strong>it</strong>ili e privi di signifacato, ma che rappresentano invece le<br />

modal<strong>it</strong>à in cui si riconosce la valid<strong>it</strong>à di determinati modi di operare, di partecipare e di vivere. Civis<br />

56 - ilPorto Mar. 2013<br />

Come tutti sappiamo lo scorso giugno il mio e nostro Capogruppo è andato avanti e<br />

la sua partenza ha di fatto creato un vuoto anche a livello organizzativo. Sta a tutti<br />

noi mantenere attivo il gruppo ravvivando il fuoco che lui ha sempre alimentato. A<br />

luglio 2012, con mio grande orgoglio e onore, sono stato eletto Capogruppo. Dopo<br />

aver comunicato la mia elezione alla sede sezionale, ho ricevuto una chiamata dal già presidente<br />

Antonio Sarti il quale nel congratularsi, mi ha ricordato che la Sezione ha accolto con estremo<br />

piacere la scelta fatta. Ha aggiunto: «Forza Paolo, il sentiero è lungo, lo zaino è pesante, ma sono<br />

sicuro che saprai portarlo con onore».<br />

Visto che le previsioni fatte a livello nazionale sul nostro futuro associativo non sono molto pos<strong>it</strong>ive,<br />

vorremmo cercare di riuscire a risvegliare lo spir<strong>it</strong>o di appartenenza degli ex alpini (dormienti)<br />

e coinvolgere nuovi amici degli alpini. Faccio parte del gruppo di lavoro giovani presso la<br />

sede di Bergamo dove stiamo cercando di sensibilizzare anche i più giovani agli ideali dell'alpin<strong>it</strong>à,<br />

proponendo attiv<strong>it</strong>à legate alla montagna, protezione civile, escursioni e volontariato.<br />

Un ringraziamento particolare vorrei farlo alle nostre penne rosa, collaboratrici insost<strong>it</strong>uibili,<br />

perché senza di loro non potremmo svolgere tutte le nostre attiv<strong>it</strong>à, il loro contributo prezioso<br />

e silenzioso ci permette di fare sempre bella figura. A volte so di non essere molto diplomatico<br />

e magari alzo la voce, ma con il solo intento di mediare le diverse posizioni. So di essere ancora<br />

un "bacia", ma con il vostro appoggio sono sicuro che riusciremo a fare ancora tante cose,<br />

perché tante ne sono state fatte ma ancor di più ne restano da fare. Mi impegnerò al massimo<br />

per continuare l'opera di chi mi ha preceduto affinché possiamo essere il Gruppo su cui tutti<br />

possono contare.<br />

da Sarnico Alpina - gennaio 2013


4) Giudici Matteo<br />

di anni 48<br />

Deceduto il 09.02.2013<br />

8) Serpellini<br />

Celestina di anni 92<br />

Deceduta il 14.02.2013<br />

12) Dosssi Isaia<br />

di anni 66<br />

Deceduto il 24.02.2013<br />

5) Zucchetti Giovanni<br />

di anni 81<br />

Deceduto il 09.02.2013<br />

9) Belussi Luigi<br />

di anni 91<br />

Deceduto il 15.02.2013<br />

6) Bergamelli Irma<br />

di anni 79<br />

Deceduta l’11.02.2013<br />

10) Turra Enadina<br />

di anni 89<br />

Deceduta il 17.02.2013<br />

La Celestina, persona ben nota nella v<strong>it</strong>a di Sarnico, è sal<strong>it</strong>a<br />

nel regno dei cieli. Donna semplice e socievole, sorridente<br />

e seria nello stesso tempo, resistente al dolore<br />

sia morale che fisico, anzi il morale sorreggeva quello fisico.<br />

Una lavoratrice indefessa, per la buona riusc<strong>it</strong>a della famiglia,<br />

specialmente nei tempi duri della guerra. I tuoi cari tutti ti<br />

porteranno sempre nei loro cuori ora che in cielo tu lodi Dio<br />

insieme ai tuoi estinti.<br />

Pier Luigi Billi<br />

Un doveroso pensiero per la ricordare la scomparsa<br />

del nostro collaboratore Ulisse Belometti (foto<br />

San Marco) che, per anni e con grande professional<strong>it</strong>à,<br />

ha dato il suo apporto inviando alla redazione i suoi<br />

scatti che hanno contribu<strong>it</strong>o ad impreziosire il nostro mensile<br />

parrocchiale. La sua non era solamente una professione<br />

ma un mezzo per raccogliere emozioni, indirizzandole<br />

verso l’obiettivo. Le sue fotografie rappresentavano frammenti<br />

di cuore, d'amore e di sentimenti. Grazie Ulisse.<br />

Civis<br />

Nella casa del Padre<br />

7) Bonassi Giacinta<br />

di anni 82<br />

Deceduta il 14.02.2013<br />

11) Parenti Ben<strong>it</strong>o<br />

di anni 86<br />

Deceduto il 21.02.2013<br />

Mar. 2013 ilPorto - 57


Rinati alla v<strong>it</strong>a della Grazia<br />

58 - ilPorto Mar. 2013<br />

3 - Lozano Tola V<strong>it</strong>toria Chiara<br />

di Victor Hugo e di Tola Lidia<br />

Nata a Iseo (BS) il 30.08.2012<br />

Battezzata in questa parrocchia il 03.02.2013.<br />

Madrina: Silveria Cedeno De Jesus<br />

Luca 1,9-13<br />

In quei giorni Gesù venne da Nazareth di Galilea e fu battezzato<br />

nel Giordano da Giovanni. E uscendo dall'acqua vide il cielo aperto<br />

e lo Spir<strong>it</strong>o discendere come colomba su di lui. E dal cielo si fece<br />

sentire una voce: «Tu sei il Figlio mio, il diletto, in te mi sono compiaciuto».<br />

Sub<strong>it</strong>o lo Spir<strong>it</strong>o lo spinse nel deserto. E rimase nel deserto quaranta<br />

giorni, tentato da satana; e stava tra le fiere e gli angeli lo<br />

servivano.<br />

Informazioni sulle fotografie:<br />

Informiamo che le fotografie cartacee inviate alla redazione potranno essere r<strong>it</strong>irate il<br />

mese successivo presso la Segreteria di Redazione in casa Parrocchiale nelle ore pomeridiane.<br />

Grazie<br />

1° maggio "Festa della Famiglia" a cura di di Natalia Moretti<br />

To the loving memory of my father<br />

(All’amorosa memoria di mio padre)<br />

ROBERTO MORETTI (Tino)<br />

His life gentle, on the elements<br />

So mixed in him that nature might stand up<br />

And say to all the word, “ this was a man “ .<br />

La sua v<strong>it</strong>a fu gentile, gli elementi<br />

Si mescolavano in lui in modo tale che la natura potrebbe alzarsi<br />

E dire a tutto il mondo, “ questo fu un uomo “ .<br />

John Milton<br />

Mio padre era proprio così; fin da giovane si assunse la responsabil<strong>it</strong>a’<br />

della sua famiglia d’origine a causa della morte del padre. Seppe<br />

anche creare con coraggio una sua piccola attiv<strong>it</strong>à che con gli anni<br />

fiorì grazie alla fantastica donna che l’aiutò nel suo intento. Con lei<br />

ed i loro tre figli lo scopo fu quello di vivere con saggezza nel lavoro,<br />

nell’onestà e nella passione della loro famiglia.<br />

Con questi principi sono cresciuta e così i miei figli; a lui ho dedicato<br />

i miei studi, il nome al mio secondogen<strong>it</strong>o, Roberto e la passione<br />

verso la natura; papa’ affermava che essa si propone un fine liberatorio,<br />

non un fine di semplice adeguamento a quello che già esiste.<br />

Questa riflessione naturale e selvaggia, lo ha contraddistinto per il<br />

suo interessamento e la sua indiscutibile competenza nei confronti<br />

della VITA.


Mar. 2013 ilPorto - 59


Ol Bepo Pustì - al secolo Giuseppe Bortolotti - Prima picaprede, poi minatore in Belgio, infine postino per 15<br />

anni e barcaiolo a tempo perso. Un'icona della vecchia Sarnico. Un personaggio indimenticabile qui raffigurato<br />

come tutti ce lo ricordiamo: bicicletta, borsa della posta e "lÖsèt" agganciato al manubrio.

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