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Papa<br />
Francesco<br />
45° anno
SOMMARIO<br />
1 Copertina: Papa Francesco<br />
2 Sommario - Orario Sante Messe - Numeri telefonici<br />
3 Ed<strong>it</strong>oriale: Un Papa necessario<br />
5 Questione di soldi - Angela Cerea<br />
6 Jorge Mario Bergoglio: Papa Francesco<br />
9 Calendario e numeri utili<br />
10 Chiesa Universale e Chiesa Diocesana<br />
14 Grazie India<br />
16 Una Pasqua per celebrare la v<strong>it</strong>a<br />
17 L'Arcobaleno<br />
18 L Via Crucis animata dai gruppi<br />
20 Il servizio alla buona pol<strong>it</strong>ica<br />
22 Come se fossi un compagno di viaggio<br />
24 Riflettiamo: i giovani e gli anziani<br />
26 Sabrina: una scelta di v<strong>it</strong>a e di condivisione<br />
28 Fotocronaca<br />
30 Associazione Anziani e Pensionati<br />
31 L'educazione: una dote che non deve invecchiare mai<br />
32 Gruppo Pennes. Quando l'amicizia è un dono<br />
<strong>Marzo</strong> 2013<br />
Il prossimo numero de “il Porto” sarà in distribuzione da<br />
venerdì 26 Aprile 2013. Si raccomanda l'invio degli articoli<br />
in word e delle immagini in Jpeg ad alta risoluzione, entro e<br />
non oltre lunedì 15 Aprile 2013, a redazioneporto@parrocchiasarnico.<strong>it</strong><br />
o la consegna presso la casa parrocchiale.<br />
Il materiale pervenuto oltre il lim<strong>it</strong>e stabil<strong>it</strong>o non potrà essere<br />
pubblicato se non nel mese successivo.<br />
Grazie per la collaborazione.<br />
Orario Sante Messe N. Telefonici ed e-mail utili<br />
Festivo<br />
ore 9.00 (Ospedale)<br />
9.30 - 11.00 - 18.00 - 20.00 (Parrocchia)<br />
Feriale<br />
8.00 - 16.00 - 20.00 (Parrocchia)<br />
Vigilia di Festa<br />
ore 18.00 - 20.00 (Parrocchia)<br />
Funerali: ore 15.15<br />
33 Open day scuola MTB Axevo Junior<br />
34 Croce via: da che parte stare. La Via Crucis dell'Asilo<br />
35 Fragil<strong>it</strong>à e disabil<strong>it</strong>à - Mons. Dino Donadoni<br />
36 Dolci ricordi del tempo che fu...<br />
38 Spazio gioco e associazione Famiglie Solidali<br />
40 Come eravamo<br />
42 AVIS Elezioni per il quadriennio 2013-2016<br />
43 Nuova autoambulanza ai volontari<br />
44 Neo laureata - Notizie dall'ADMO<br />
45 Gruppo marinai: 65° di fondazione<br />
46 Rassegna teatrale "Sarnek che gregna"<br />
47 I volti: V<strong>it</strong>torio Marconi<br />
48 Le pagine del comune<br />
54 Attiv<strong>it</strong>à ASD Judo Sarnico<br />
55 Ospedale: nuovi investimenti in tecnologia di qual<strong>it</strong>à<br />
56 R<strong>it</strong>rovo annuale delle penne nere<br />
57 Anagrafe<br />
58 All'amorosa memoria di mio padre<br />
60 Giuseppe Bortolotti (ol Bepo Pustì)<br />
Parrocchia 035 910056<br />
don Luciano 348 9049113<br />
Oratorio 035 912 078<br />
don Loris 328 3932361<br />
Sacrista 339 2087660<br />
Centro pr. ascolto 035 910916<br />
Sala Giochi (Meulì) 035 912107<br />
Cine Junior 035 910916<br />
Centro Quader 035 912420<br />
Centro Famiglia 035 911252<br />
Casa di riposo 035 4261453<br />
Il Battello 035 914421<br />
Carabinieri 035 910031<br />
Emergenza san<strong>it</strong>aria 118<br />
Guardia medica 035 914553<br />
Ospedale 035 3062111<br />
Farmacia 035 910152<br />
(orari 8.30-12.30 / 15.30-19.30<br />
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Direttore responsabile: GIUSEPPE VALLI<br />
Amministrazione: don LUCIANO RAVASIO - Casa parrocchiale: Tel. 035 910 056<br />
Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971<br />
Stampa e inserzioni pubblic<strong>it</strong>arie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel. 035 910 292<br />
Redazione: don L. Ravasio, don L. Fumagalli, M. Dometti (CIVIS), R. Gusmini e S. Marini.<br />
Collaboratori: don V. Salvoldi, A. Arcangeli, P.L. Billi, G. Cadei, C. Casati, G. Dossi, E. Frattini, G. F. Gaspari, P. Gusmini, R. Modina,<br />
G. Schivardi e S. Venchiarutti.<br />
Progetto grafico: Studio Példy - Ufficio abbonamenti: Segreteria Casa parrocchiale - Tel. 035 910 056
E D I T O R I A L E<br />
Quanto è stato importante per noi oggi avere, anche un po’ in fretta, un Papa.<br />
Per eleggere Papa Francesco i Cardinali elettori della Chiesa<br />
Universale il 12 marzo sono entrati in Conclave (deriva<br />
dal latino cum clave, cioè "chiuso con la chiave". Mi sono<br />
chiesto quanto sia importante per noi oggi avere, anche un<br />
po’ in fretta, un Papa.<br />
Mi ricordo che nella mia giovinezza ho avuto un incontro speciale.<br />
È uno di quegli incontri imprevedibili, ma che senza accorgersi, lasciano<br />
un “segno” nella nostra v<strong>it</strong>a. Io stavo vivendo storie mie, ero<br />
usc<strong>it</strong>o dal seminario proprio per verificare convinzioni, scelte e stile<br />
di v<strong>it</strong>a. Come giovane mi appassionavo un po’ alla ricerca del modo<br />
migliore di poter apprezzare la v<strong>it</strong>a. Avevo fondato, al mio paese, il<br />
primo gruppo misto della sua storia ecclesiale e, con un gruppetto<br />
di ragazzi e di ragazze ci incontravamo, non senza i contrasti di tutte<br />
le realtà nuove che si stavano sperimentando negli anni della contestazione<br />
- anche all’interno della chiesa – per leggere tra noi, in<br />
un modo nuovo, la Bibbia e provare a sperimentarne la possibil<strong>it</strong>à<br />
di viverla in gruppo. Dopo i primi incontri con “i pionieri”, eravamo<br />
una decina, in pochi mesi eravamo diventati più di sessanta:<br />
una domenica leggevamo e commentavamo la Bibbia, la domenica<br />
successiva ci dividevamo in gruppi per andare nella case dei ragazzi<br />
con handicap anche gravi o con anziani per lo più soli magari per<br />
fare con loro una part<strong>it</strong>a a carte. Poi alla sera, una volta al mese,<br />
Un Papa necessario a cura del parroco don Luciano<br />
ci trovavamo a fare una revisione del vissuto e magari si terminava<br />
con la pizza.<br />
In uno di questi incontri ecco l’inaspettato, il sorprendente che il<br />
Signore mette nella v<strong>it</strong>a di ciascuno per coinvolgerlo direttamente<br />
in un grande progetto di v<strong>it</strong>a.<br />
Proprio mentre stavo per prendere in mano in modo nuovo la mia<br />
v<strong>it</strong>a e decidere se rientrare in seminario per il cammino verso il<br />
sacerdozio, ecco l’incontro inaspettato con un ex sacerdote della<br />
chiesa cattolica che, per strade varie, aveva deciso di farsi protestante,<br />
forse anche con l’illusione di maggior libertà e respiro religioso.<br />
Ebbene, proprio questa persona mi disse con una vena di amarezza:<br />
«Mi mancano soprattutto due realtà e sono molto turbato, più di<br />
prima. A volte mentre leggo la Bibbia, e tutti i giorni mi nutro alla<br />
fonte della Parola, mi viene il dubbio: “E se fossero solo i miei pensieri<br />
e le mie riflessioni? Chi mi dice che davvero lo Spir<strong>it</strong>o Santo che<br />
soffia in tutti voglia comunicare quello che penso io?” Beati voi che<br />
avete un Papa che, per fragile che sia, è sempre un segno grande<br />
di Dio»<br />
Ho cap<strong>it</strong>o in quel momento che è fondamentale nella v<strong>it</strong>a avere un<br />
punto di riferimento; al di là della sua bravura, delle sue qual<strong>it</strong>à che<br />
sono vagliate dal mondo intero – specialmente dai giornalisti – al<br />
di là di quello che riuscirà ad essere per il mondo moderno, al di là<br />
della disponibil<strong>it</strong>à a partecipare a tutti gli avvenimenti del mondo, dei<br />
Mar. 2013 ilPorto - 3
giovani e dei problemi del mondo e della chiesa, il Papa è necessario<br />
perché è un punto di riferimento e un segno per tutti coloro che<br />
non vogliono smarrirsi. Sono sicuro che Dio donerà, a chi ha scelto<br />
come pastore della chiesa e del mondo, i suoi doni perché possa<br />
svolgere la sua missione nel modo più adatto, affinché nel mondo<br />
possa essere ancora annunciato e soprattutto testimoniato il Vangelo<br />
del Signore. Grazie per il dono del Papa, grazie come lo dice<br />
il marinaio quando trova la stella polare e, seguendola, trova pace<br />
nel suo trag<strong>it</strong>to e nella rotta per giungere alla meta, che per tutti è<br />
il Paradiso.<br />
La seconda grande realtà che rimpiangeva questo sacerdote - nessuno<br />
nella chiesa è un ex - è la potenza dell’assoluzione nella confessione.<br />
Mi diceva: «Mi immagino sul letto di morte con il dubbio<br />
lacerante: il Signore avrà davvero perdonato le mie infedeltà e le<br />
mie marachelle? Voi cattolici, gustate questi doni!». Non l’ho più<br />
incontrato, ma io l’ho visto come un segno di Dio nella mia v<strong>it</strong>a, un<br />
segno che mi ha aiutato a decidermi e soprattutto a gustare la gioia<br />
di avere questi due valori: l’assoluzione e il dono del Papa. Per questo<br />
è cresciuta sempre più in me l’esigenza della sua necess<strong>it</strong>à per la<br />
Buona Pasqua dalla redazione de "il Porto"<br />
4 - ilPorto Mar. 2013<br />
v<strong>it</strong>a della Chiesa e del mondo.<br />
Contro la crisi attuale è necessario investire nello Spir<strong>it</strong>o Santo e<br />
nelle forze che rinnovano anche il patrimonio prezioso della Chiesa,<br />
perché resti esempio anche per chi deve fare scelte non personali<br />
ma comun<strong>it</strong>arie, in modo tale da mettere al primo posto il bene comune<br />
anche in ciò che ci aspettiamo dai nostri pol<strong>it</strong>ici, nel formare<br />
al più presto un governo che possa condurre la nazione verso un<br />
futuro molto più sereno.<br />
Tutti impegnati a rinnovarci nell’impegno per rendere migliore il<br />
mondo; non è comp<strong>it</strong>o solo del Papa, ma tutti sentiamoci coinvolti<br />
nel rinnovare la nostra partecipazione alla v<strong>it</strong>a della chiesa e rendere<br />
più significativa anche la v<strong>it</strong>a nella nostra comun<strong>it</strong>à parrocchiale. Il<br />
Papa cambia, ma noi?<br />
Non rendiamo inutile tutto questo sforzo dello Spir<strong>it</strong>o Santo! Egli<br />
vuole servirsi anche di ciascuno di noi.<br />
Anche se non mi chiameranno a Roma non sono esentato dal mettere<br />
il meglio di me a servizio di Sarnico e della Chiesa che è in<br />
Bergamo.<br />
Grazie Papa!<br />
Che sia una Pasqua di rinasc<strong>it</strong>a, capace di farvi assaporare quell’amore smisurato con il quale Gesù<br />
ci ama. Che sia una Pasqua di redenzione, all'insegna del riscatto dei valori umani. Che sia questa<br />
Pasqua il segno di pace e di resurrezione per la salvezza dell'uman<strong>it</strong>à, di riconciliazione. Che sia<br />
questa Pasqua l'inizio di una nuova epoca in cui la pace sia la premessa per la riconquista delle<br />
dign<strong>it</strong>à umane.
Durante i mesi di Gennaio e Febbraio 2013 le offerte pervenute alla<br />
parrocchia registrano l’importo di:<br />
che aggiunte a quelle pervenute dall’inizio dei lavori di restauro di<br />
e ai depos<strong>it</strong>i infruttiferi (prest<strong>it</strong>i) dei privati di<br />
al 28 FEBBRAIO 2013 ammontano a:<br />
Questione di soldi<br />
Alla stessa data risultano spesi<br />
SITUAZIONE DEBITORIA AL 28 FEBBRAIO 2013<br />
- ancora da pagare ai forn<strong>it</strong>ori<br />
- deb<strong>it</strong>o bancario residuo del mutuo<br />
- deb<strong>it</strong>o bancario del fido di conto corrente<br />
- deb<strong>it</strong>o verso privati per PRESTITI (vedi sopra)<br />
Totale deb<strong>it</strong>i con varie scadenze ammontanti al 28 FEBBRAIO 2013<br />
R E S T A U R I<br />
a cura del C.P.A.E.<br />
Euro 31.356,00<br />
Euro<br />
Euro<br />
1.178.265,00<br />
155.000,00<br />
Euro 1.364.621,00<br />
Euro<br />
Euro<br />
Euro<br />
Euro<br />
Euro<br />
Euro<br />
3.320.000,00<br />
142.660,00<br />
837.503,00<br />
313.790,00<br />
155.000,00<br />
1.448.953,00<br />
Vivissimi ringraziamenti a tutti i benefattori anonimi. Da c<strong>it</strong>are comunque coloro che hanno festeggiato gli anniversari di matrimonio, coloro<br />
che hanno allest<strong>it</strong>o la bancarella e organizzato la lotteria in occasione della festa di Sant Mauro, e le immancabili persone ammalate.<br />
Buono è stato l’incremento dei PRESTITI PRIVATI, che ci permettono di ev<strong>it</strong>are l’utilizzo completo del fido della banca, facendo risparmiare<br />
alla parrocchia una bella cifra di interessi. Forza! Altre sovvenzioni saranno molto ben accettate.<br />
Angela Cerea - classe 1924<br />
NNonostante l’età e qualche<br />
acciacco residuo<br />
causato da una malattia<br />
ormai risolta, è ancora<br />
Opere di restauro e di conservazione della chiesa parrocchiale<br />
molto forte la sua voglia di sentirsi<br />
utile aiutando la nostra Comun<strong>it</strong>à.<br />
Originaria di Mornico al Serio e<br />
nipote del m<strong>it</strong>ico Don Battista, per<br />
molti anni è stata t<strong>it</strong>olare del Bar<br />
Acli insieme al mar<strong>it</strong>o Bepino Santinelli<br />
ed alle figlie.<br />
Da molto tempo Angela contribuisce<br />
a sostenere le opere parrocchiali<br />
mediante lavori di cuc<strong>it</strong>o e<br />
ricamo confezionati con la sua inseparabile<br />
“Necchi”, lavori che vengono<br />
poi venduti alle bancarelle solidali<br />
o durante le lotterie.<br />
Tutto ciò dovrebbe essere un esempio<br />
per quelle persone (e sono tante)<br />
che hanno molto tempo libero e<br />
non sanno come occuparlo.<br />
R<strong>it</strong>eniamo perciò doveroso dare<br />
risalto alla sua opera pubblicando<br />
questa foto come sorpresa pasquale,<br />
a sua insaputa, perché conoscendo<br />
la sua discrezione lei non avrebbe<br />
mai voluto apparire. La redazione si<br />
complimenta con Angela, la ringrazia<br />
per la sua operos<strong>it</strong>à e le augura<br />
ogni bene.<br />
Mar. 2013 ilPorto - 5
Fumata bianca alle 19.06 – Alla quinta votazione i cardinali hanno scelto il 266° Pontefice, primo dall’America<br />
latina. Gesu<strong>it</strong>a, 76 anni, figlio di emigranti piemontesi. “Prego per il mio predecessore”<br />
Le prime parole di Papa Francesco<br />
"Fratelli e sorelle buonasera. Voi sapete che il dovere del Conclave<br />
è di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali<br />
sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo. Ma siamo qui...<br />
Vi ringrazio dell'accoglienza, alla comun<strong>it</strong>à diocesana di Roma, al<br />
suo Vescovo, grazie. E prima di tutto vorrei fare una preghiera per il<br />
nostro Vescovo emer<strong>it</strong>o Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per<br />
lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca".<br />
Quindi ha rec<strong>it</strong>ato il Padre nostro, l'Ave Maria e il Gloria.<br />
"E adesso - ha prosegu<strong>it</strong>o - incominciamo questo cammino, Vescovo<br />
e popolo, questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che<br />
presiede nella car<strong>it</strong>à a tutte le chiese. Un cammino di fratellanza,<br />
di amore e di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi, l'uno per<br />
l'altro, preghiamo per tutto il mondo, perchè ci sia una grande fratellanza.<br />
Vi auguro che questo cammino di Chiesa che oggi incominciamo<br />
- mi aiuterà il mio cardinale vicario qui presente - sia fruttuoso<br />
per la evangelizzazione di questa sempre bella c<strong>it</strong>tà...<br />
Adesso vorrei dare la benedizione, ma prima vi chiedo un favore.<br />
Prima che il Vescovo benedica il popolo io vi chiedo che voi pregate<br />
il Signore perchè mi benedica: la preghiera del popolo chiedendo la<br />
benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera<br />
di voi su di me".<br />
"Adesso darò la benedizione a voi e a tutto il mondo, a tutti gli uomini<br />
e donne di buona volontà", ha prosegu<strong>it</strong>o, impartendo la benedizione<br />
in latino e concedendo l'indulgenza plenaria. "Grazie tante<br />
dell'accoglienza. Pregate per me e a presto, ci vediamo presto. Do-<br />
6 - ilPorto Mar. 2013<br />
Jorge Mario Bergoglio<br />
Papa Francesco<br />
mani voglio andare a pregare la Madonna perchè custodisca tutta<br />
Roma. Buona notte e buon riposo".<br />
Gesu<strong>it</strong>a, era arcivescovo di Buenos<br />
Aires e figlio di emigranti piemontesi<br />
Per il nuovo Pontefice Jorge Mario Bergoglio sarà ora difficile<br />
soprattutto lasciare la sua diocesi di elezione Buenos Aires<br />
quella che lui ama chiamare l’«Esposa» retta per quasi 15 anni e<br />
vivere tra le mura della c<strong>it</strong>tà leonina.<br />
Un distacco che significherà per il Papa <strong>it</strong>alo-argentino lasciare<br />
i luoghi a lui più cari, i preti e i poveri dei barrios di Buenos<br />
Aires, vis<strong>it</strong>ati tante volte e raggiunti a bordo di un autobus o in<br />
metropol<strong>it</strong>ana e proseguire lungo il cammino tracciato dal suo<br />
predecessore Benedetto XVI.<br />
Famoso per la sua auster<strong>it</strong>à e per la sua reticenza a concedere<br />
interviste proprio nei giorni che hanno preceduto il conclave,<br />
Bergoglio, - come aveva evidenziato il quotidiano di Buenos Aires<br />
Clarin - aveva sottolineato del suo predecessore «il coraggio<br />
di spazzare la sporcizia dentro la Chiesa».<br />
E proprio su questo fronte il nuovo Pontefice, oltre a portare<br />
la ventata di nov<strong>it</strong>à del primo latino-americano sul Soglio di Pietro,<br />
metterà al centro le stesse preoccupazioni e la medesima<br />
tensione pastorale che hanno animato e contraddistinto lo stile<br />
di Joseph Ratzinger.<br />
Un filo rosso la piemontes<strong>it</strong>à, lo stile austero e la comune appartenenza<br />
all’Ordine di Sant’Ignazio, lega idealmente Jorge
Mario Bergoglio e Carlo Maria Martini:<br />
entrambi furono elettori di Benedetto<br />
XVI nel 2005.<br />
E toccante fu il ricordo di Bergoglio sul<br />
confratello biblista nel giorno della sua<br />
morte il 31 agosto del 2012: «Il cardinale<br />
Martini era un uomo che sapeva ascoltare<br />
ed ha rappresentato una grande intuizione<br />
di Giovanni Paolo II. E ha saputo<br />
ascoltare la compless<strong>it</strong>à dell’arcidiocesi<br />
diventando il primo catechista».<br />
Figlio di emigranti piemontesi, quattro<br />
fratelli, Bergoglio è nato a Buenos Aires il<br />
17 dicembre del 1936. Il padre Mario era<br />
un funzionario delle ferrovie, la madre,<br />
Regina Sivori, una casalinga con sangue<br />
piemontese e genovese. Jorge viene descr<strong>it</strong>to<br />
come un ragazzo semplice e schivo,<br />
studia da per<strong>it</strong>o chimico, ha un lavoro<br />
e una fidanzata.<br />
A 22 anni la svolta religiosa: l’11 marzo<br />
del 1956 entra nel noviziato dei gesu<strong>it</strong>i a<br />
Villa Devoto, si laurea in filosofia al Collegio<br />
Massimo San José de San Miguel e pochi<br />
giorni prima del suo trentatreesimo<br />
compleanno, nel 1969, viene ordinato sacerdote.<br />
Nel 1973 viene eletto provinciale<br />
della Compagnia di Gesù, un incarico<br />
che eserc<strong>it</strong>erà per sei anni.<br />
Si tratta di un periodo molto turbolento<br />
per l’Argentina che sprofonda nel vortice<br />
della repressione e della violenza. Ed<br />
anche per la Chiesa, tentata dall’opzione<br />
rivoluzionaria, sono anni di grandi convulsioni<br />
e di drammatiche spaccature. Il<br />
giovane provinciale dei gesu<strong>it</strong>i si mostrò<br />
aperto al dialogo ma fermo nelle sue decisioni.<br />
«Se non ci fosse stato Bergoglio<br />
a capo della congregazione, le difficoltà<br />
sarebbero state molto più grandi» ha dichiarato<br />
alcuni anni fa al quotidiano.<br />
La Nacion l’ex ministro per il culto Angel<br />
Miguel Centeno.<br />
Nel 1979 padre Bergoglio partecipa al<br />
vertice della Celam (Consiglio episcopale<br />
latino-americano) a Puebla ed è fra coloro<br />
che si oppongono decisamente alla<br />
teologia della liberazione, sostenendo la<br />
necess<strong>it</strong>à che il continente latino-americano<br />
faccia i conti con la propria tradizione<br />
culturale e religiosa. È la caratteristica<br />
fondamentale di Bergoglio: grande attenzione<br />
ai poveri ed agli emarginati insieme<br />
con una rigorosa ortodossia dottrinale.<br />
A quei tempi non era facile sostenere<br />
una simile posizione in America Latina.<br />
L’ex provinciale gesu<strong>it</strong>a si r<strong>it</strong>ira nello stu-<br />
dio. Viene nominato rettore del Collegio<br />
Massimo e delle facoltà di filosofia e teologia.<br />
Poi va in Germania a completare il<br />
proprio dottorato. Tornato in Argentina<br />
sente forte il richiamo per l’attiv<strong>it</strong>à pastorale<br />
che eserc<strong>it</strong>erà in una parrocchia di<br />
Cordoba.<br />
Nel 1992 il cardinale Antonio Quarracino,<br />
primate d’Argentina, lo vuole al suo<br />
fianco come vescovo ausiliare e poi coadiutore.<br />
E dopo la sua morte, avvenuta<br />
nel 1998, Bergoglio diventa arcivescovo<br />
di Buenos Aires. Nel 2001 viene creato<br />
cardinale da Giovanni Paolo II. Per sei<br />
anni (due mandati) ha guidato la confe-<br />
renza episcopale argentina (2005-2011).<br />
Solo il 22 febbraio scorso Benedetto XVI<br />
lo aveva nominato il cardinale argentino<br />
membro della Pontificia Commissione<br />
per l’America Latina.<br />
Bergoglio fin dall’inizio del suo ministero<br />
episcopale ha scelto uno stile di v<strong>it</strong>a semplice<br />
ed austero, quasi monacale. Ab<strong>it</strong>a in<br />
un piccolo appartamento, va in giro con<br />
la tonaca nera come un semplice prete e<br />
usa sempre autobus e metrò. È ab<strong>it</strong>uato<br />
ad alzarsi alle 4 e 30 di mattina, e dopo la<br />
messa e le preghiere si dedica a rispondere<br />
personalmente alle lettere dei suoi fedeli.<br />
Di lui dicono che «parla poco ma sa<br />
ascoltare molto». Autore di vari libri che<br />
trattano soprattutto di pastorale sociale,<br />
ha una grande capac<strong>it</strong>à d’improvvisare<br />
discorsi ed omelie, cogliendo d’istinto gli<br />
umori di chi gli sta intorno. Uomo di grande<br />
cultura è un appassionato lettore di<br />
Borges e Dostojevski, Dante e Manzoni,<br />
ama la musica classica ed il tango. Senza<br />
dimenticare la sua passione per la poesia<br />
di Hölderline e le note di Beethoven.<br />
Tra i suoi film prefer<strong>it</strong>i, lo ha confessato<br />
lui stesso alcuni anni fa, c’è Il Pranzo di<br />
Babette. (Della figura di Bergoglio rimase<br />
affascinato lo stesso Roberto Benigni durante<br />
una sua vis<strong>it</strong>a in Argentina nel 2009<br />
n.d.r.). Amatissimo nel suo Paese, in un<br />
libro-intervista autobiografico divenuto<br />
un bestseller usc<strong>it</strong>o nel 2010. il Gesu<strong>it</strong>a,<br />
scr<strong>it</strong>to da Francesca Ambrogetti e Sergio<br />
Rubin, il futuro Papa aveva spiegato le sfide<br />
che attendevano la Chiesa moderna:<br />
«L’opzione fondamentale è scendere per<br />
le strade e cercare la gente: questa è la<br />
nostra missione. Il rischio che corriamo<br />
oggi è quello di una Chiesa autoreferenziale,<br />
simile al caso di molte persone che<br />
diventano persone paranoiche e autistiche,<br />
capaci di parlare solo a loro stesse».<br />
E, da buon sudamericano, stravede per<br />
il calcio tifando per la squadra del San<br />
Lorenzo di Almagro, da cui ha avuto in<br />
regalo una maglietta con gli autografi dei<br />
giocatori. Aperto al contatto con la gente,<br />
in tutti questi anni Jorge Bergoglio ha<br />
conquistato la stima e l’affetto dei "porteñi",<br />
soprattutto dei più poveri che se lo<br />
r<strong>it</strong>rovano particolarmente vicino quando,<br />
a partire dal 2001, l’Argentina precip<strong>it</strong>a<br />
nella catastrofe economica. Ha saputo<br />
ridare credibil<strong>it</strong>à e prestigio sociale alla<br />
Mar. 2013 ilPorto - 7
Chiesa, mantenendo una distanza cr<strong>it</strong>ica<br />
nei confronti del potere pol<strong>it</strong>ico di qualsiasi<br />
colore. Qualche anno fa in Vaticano<br />
pensarono di affidargli un importante dicastero.<br />
Ma lui si schermì: «Per car<strong>it</strong>à, se mi chiudete<br />
in Curia io muoio».<br />
Eletto ora 266° successore di San Pietro<br />
porterà tra le mura dei Sacri Palazzi il suo<br />
stile di vescovo e di predicatore capace,<br />
come aveva già annunciato solo nei giorni<br />
scorsi durante le congregazioni generali<br />
del pre-conclave, di guardare a una Chiesa<br />
che si fa prossima alle persone là dove<br />
esse vivono, portando ovunque «l’annuncio<br />
gioioso dell’amore e della misericordia<br />
di Dio».<br />
(Luigi Geninazzi e Filippo Rizzi)<br />
«Francesco evoca la<br />
testimonianza<br />
evangelica»<br />
Papa Bergoglio è il primo successore di<br />
Pietro che ha preso il nome di Francesco.<br />
Una scelta considerata notevole e per<br />
certi versi sorprendente, perché «molto<br />
espressivo dello stile di semplic<strong>it</strong>à e testimonianza<br />
evangelica» ha sottolineato<br />
padre Federico Lombardi, che pure ha<br />
trattegiato il suo cammino pastorale incentrato<br />
sui valori dell'umiltà, del dialogo,<br />
della dign<strong>it</strong>à della persona e del senso di<br />
comun<strong>it</strong>à e di fratellanza, già evocati sin<br />
dalle prime parole pronunciate dalla Loggia<br />
vaticana. «Un cammino di fratellanza,<br />
di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo<br />
Sante Messe nei quartieri nel mese di maggio<br />
sempre per noi: l’uno per l’altro. Preghiamo<br />
per tutto il mondo, perché ci sia una<br />
grande fratellanza - ha affermato il Papa<br />
neo eletto -.<br />
Vi auguro che questo cammino di Chiesa,<br />
che oggi incominciamo e nel quale mi aiuterà<br />
il mio cardinale vicario, qui presente,<br />
sia fruttuoso per l’evangelizzazione di<br />
questa c<strong>it</strong>tà tanto bella».<br />
Il nome Francesco, che sembra sia tanto<br />
piaciuto ai fedeli in piazza San Pietro,<br />
richiama lo stile e l'opera pastorale che<br />
lo stesso Bergoglio ha portato avanti, anche<br />
nelle vesti di arcivescovo di Buenos<br />
Aires. Nella cap<strong>it</strong>ale argentina ha dato<br />
nuovo impulso alla pastorale nelle favelas<br />
di Buenos Aires, cercando ogni soluzione<br />
possibile per far sentire a casa loro, nella<br />
comun<strong>it</strong>à cristiana, anche i più lontani.<br />
La Chiesa - ha ripetuto in più occasioni -<br />
deve mostrare il volto della misericordia<br />
di Dio.<br />
Se la spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à di san Francesco d'Assisi<br />
è stata certamente uno dei primi riferimenti<br />
a colpire i cuori di moltissimi fedeli,<br />
soprattutto in Italia e in Europa, perché<br />
esempio di umiltà e totale dedizione a<br />
Dio, il nome "Francesco" rievoca anche<br />
l'opera di evangelizzazione di Francesco<br />
Saverio, missionario gesu<strong>it</strong>a spagnolo vissuto<br />
nella seconda metà del '500 e proclamato<br />
santo nel 1622, che fu contemporaneo<br />
di Ignazio di Loyola e tra i primi a<br />
seguire le orme del fondatore della Compagnia<br />
di Gesù, l'ordine da cui Bergoglio<br />
proviene.<br />
L'annuncio del cardinale protodiacono,<br />
Jean Louis Tauran, non comprendeva il<br />
numero della serie del nome Francesco<br />
scelto dal nuovo Papa, perchè essendo il<br />
primo si usa non numerarlo.<br />
Lo ha precisato il vicedirettore della Sala<br />
Stampa, padre Ciro Benedettini.<br />
In occasione del mese mariano di maggio, celebreremo Maria coinvolgendo soprattutto i quartieri<br />
della nostra c<strong>it</strong>tadina.<br />
Ogni sera (secondo il calendario che verrà pubblicato il prossimo mese sul "Porto") ci sarà la celebrazione<br />
dell'Eucaristia e la benedizione delle famiglie.<br />
Chi volesse aderire all'iniziativa proponendo il proprio quartiere o la propria via come sede per la<br />
Santa Messa, può contattare la casa parrocchiale o la Segreteria - tel. 035-910056 - oppure prendere<br />
accordi con la signora Rosa Plebani 035-911214.<br />
8 - ilPorto Mar. 2013
NUMERI UTILI<br />
UFFICI COMUNALI<br />
tel. 035 924111 - fax 035 924165<br />
Uffici Amministrativi (anagrafe)<br />
tel. 035 924126<br />
da lunedì a venerdì 9.00 -12.30<br />
lunedì martedì giovedì 17.30 -18.30<br />
Ufficio Tecnico Comunale<br />
Urbanistica/Edilizia Privata tel. 035 924145<br />
Lavori Pubblici/manutenzione tel. 035 92414<br />
Polizia municipale tel. 035924 114 - 335 5454846<br />
da lunedì a venerdì 9.00-12.30 /15.00 - 18.00<br />
Ufficio assistente sociale tel. 035 924152<br />
lunedì 17.30-18.30 mercoledì/giovedì 9.00 12.30<br />
Ufficio tributi tel. 035 924112<br />
lunedì mercoledì venerdì 9.00 -12.30 giovedì 17.30-18.30<br />
Sede operativa: tel. 035 911893<br />
Responsabile operativo: tel. 338 5467160<br />
e.mail: protezionecivilesarnico@gmail.com<br />
PROTEZIONE CIVILE<br />
BIBLIOTECA COMUNALE<br />
tel. 035 912134 lunedì chiuso<br />
Martedì 14.30-19.00 Mercoledì 15.00-19.00<br />
Giovedì 09.00-12.30 15.00-19.00 Venerdì 15.00-19.00<br />
Sabato 09.00-12.30 / 15.00-17.00<br />
Aprile 2013<br />
LUN 1 ore 8.30 - 10.30 - 20.00 Sante Messe in Parrocchia<br />
ore 19.00 Santa Messa alla chiesetta degli alpini<br />
MAR 2 ore 20.30 La Casa - separati e divorziati a Villongo<br />
GIO 4 ore 15.00 R<strong>it</strong>iro Prime Confessioni<br />
DOM 7 ore 15.00 Prime Confessioni<br />
LUN 8 ore 17.00 Ministri straordinari dell'Eucarestia<br />
ore 20.45 Consiglio Pastorale Parrocchiale<br />
MER 10 ore 20.45 Itinerario fidanzati<br />
VEN 12 ore 21.00 Inizio rassegna dialettale allo Junior<br />
SAB 13 ore 11.00 Celebrazione matrimonio<br />
DOM 14 Raccolta Car<strong>it</strong>as<br />
LUN 15 ore 16.15 Chierichetti<br />
MER 17 ore 16.45 Redazione de "il Porto"<br />
ore 20.00 Ufficio comun<strong>it</strong>ario<br />
GIO 18 UNITALSI a Lourdes<br />
ore 21.00 Incontro gen<strong>it</strong>ori dei battezzandi<br />
VEN 19 ore 21.00 Incontro Padrini e Madrine Cresimandi<br />
ore 21.00 Rassegna dialettale allo Junior<br />
DOM 21 GIORNATA MONDIALE DELLE<br />
VOCAZIONI<br />
ore 11.00 Messa della v<strong>it</strong>a con le associaioni<br />
di volontariato<br />
R<strong>it</strong>iro prime Comunioni<br />
ore 18.00 Battesimi<br />
LUN 22 ore 20.30 Incontro giovani coppie<br />
MAR 23 ore 20.45 Preparazione festa anniversari matrim.<br />
GIO 25 Festa di Clakson<br />
VEN 26 ore 21.00 Rassegna dialettale allo Junior<br />
DOM 28 ore 11.00 Messa Madonna di Loreto<br />
Festa dell'Aeronautica<br />
R<strong>it</strong>iro cresimandi<br />
Associazione Santo Rosario<br />
LUN 29 ore 16.15 Chierichetti<br />
MAR 30 Donadoni Show allo Junior
CHIESA UNIVERSALE<br />
da “Avvenire"<br />
Vicino, vicinissimo al cuore, a volerlo sfiorare quasi con le d<strong>it</strong>a. L’ultima<br />
volta. «Ora sono semplicemente un pellegrino che inizia la sua ultima tappa<br />
su questa terra», confida Joseph Ratzinger a questa gente. Affacciato al<br />
balcone principale del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, alle 17,40<br />
del suo ultimo giorno di pontificato. Allarga le braccia, le protende in<br />
avanti, e forse vorrebbe stringere a sé queste persone e il mondo intero.<br />
Si confonde due volte: «Non sono più il Sommo Pontefice della Chiesa<br />
Cattolica… Lo sarò fino alle 20, poi non più». E di nuovo al momento della<br />
benedizione. «Sia benedetto Dio onnipotente…Sì, è emozionato. Si potrebbe<br />
scommettere, da lontano pare che abbia gli occhi appena un po’<br />
più lucidi del sol<strong>it</strong>o. L’ultima volta. L’abbraccio è reciproco. Forte. E ancora<br />
più di ogni parola, di ogni cronaca, conta più della storia stessa. Tanta<br />
gente ha le lacrime strozzate in gola e sul volto il sorriso più bello. È il<br />
momento del saluto e lui sa, loro sanno, che non ce ne saranno altri. Esce<br />
alla finestra… L’applauso è tumultuoso, tanto da non lasciarlo parlare per<br />
quasi un minuto. Durante il quale il Papa può, vuole, soltanto protendere<br />
10 - ilPorto Mar. 2013<br />
Cristiani di Terra Santa<br />
una colletta di speranza<br />
Il cardinale Sandri scrive ai vescovi in vista del consueto gesto quaresimale<br />
La ristrutturazione integrale del convento del Cenacolo a Gerusalemme<br />
e la ristrutturazione di una cinquantina di case nella C<strong>it</strong>tà vecchia;…<br />
l’elenco delle iniziative messe in atto dalla Custodia di Terra Santa tra<br />
l’anno scorso e quest’anno è veramente lungo: serve a dare concretezza<br />
a una richiesta di offerte, la colletta pro Terra Sancta, tradizionalmente<br />
collegata al Venerdì Santo, anche se i vescovi possono scegliere<br />
un altro giorno di Quaresima per effettuarla. La sua importanza è ricordata<br />
in una lettera inviata, come da usanza, ai pastori della Chiesa<br />
Universale dal cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione<br />
per le Chiese Orientali, insieme al segretario dello stesso dicastero,<br />
l’arcivescovo Cyril Vasil’. «Con grata meraviglia riconosciamo quanto la<br />
generosa sollec<strong>it</strong>udine dei cattolici ha finora compiuto», scrivono i presuli,<br />
ciò consente di mantenere i Luoghi Santi e le comun<strong>it</strong>à che vi si raccolgono.<br />
Comun<strong>it</strong>à che «con una qualificata rete pastorale, scolastica e<br />
san<strong>it</strong>aria», si distinguono «nell’assistenza alle famiglie, specie per salvare<br />
«Ora sono un semplice pellegrino»<br />
la v<strong>it</strong>a rifiutata, venendo incontro ad anziani, malati, disabili, a chi è senza<br />
lavoro, ai giovani in cerca di futuro, sempre operando in difesa dei dir<strong>it</strong>ti<br />
umani, compresa la libertà religiosa».<br />
Se a ciò si aggiunge «l’encomiabile sforzo ecumenico e interreligioso,<br />
come quello per contenere l’incessante esodo dei fedeli dalla madrepatria<br />
orientale e la vicinanza ai profughi e rifugiati, si compone lo specifico<br />
cristiano che fa di quella regione, al di là di ogni sofferenza, un luogo<br />
dove Dio è senza sosta glorificato perché benedica l’uman<strong>it</strong>à». Sandri e<br />
Vasil’ indicano come la Chiesa tutta debba essere grata in particolare -<br />
per la loro presenza e i loro sforzi - alle comun<strong>it</strong>à latine della diocesi patriarcale<br />
di Gerusalemme e della Custodia francescana, come a quelle<br />
melch<strong>it</strong>a, maron<strong>it</strong>a, sira, armena, caldea e copta. E ribadiscono il loro<br />
appello a non lasciare mai soli i credenti di laggiù, affinché «le comun<strong>it</strong>à<br />
cristiane del Medio Oriente, spesso discriminate, ricevano dallo Spir<strong>it</strong>o<br />
Santo la forza della fedeltà e della perseveranza».<br />
Le ultime parole del Papa Benedetti XVI: il mio cuore e la mia preghiera per la Chiesa e l’uman<strong>it</strong>à<br />
in avanti le braccia. Poi dice: «Grazie, grazie di cuore cari amici. Sono felice<br />
di essere con voi, circondato dalla bellezza del creato e dalla vostra simpatia,<br />
che mi fa molto bene. Grazie della vostra amicizia».<br />
Sulla facciata del municipio, alla sinistra del Palazzo, campeggia una grande<br />
scr<strong>it</strong>ta con palloncini argentati: «Grazie Benedetto, Siamo tutti con te».<br />
Lui prosegue: «Mi sento molto appoggiato dalla vostra simpatia, Andiamo<br />
avanti insieme con il Signore per il bene della Chiesa e del mondo. Grazie, vi<br />
imparto adesso con tutto il cuore la mia benedizione». Eccolo, il momento<br />
sta arrivando. «Sia benedetto Dio Onnipotente… Vi benedica Dio Onnipotente,<br />
Padre e Figlio e Spir<strong>it</strong>o Santo».<br />
Qualche istante ancora, Infine: «Grazie, grazie buona notte. Grazie a voi<br />
tutti» e di nuovo allarga le braccia verso la gente. Fa freddo. Su un cartello<br />
si legge: «La tua umiltà ti ha fatto ancora più grande. Grazie Bendetto».<br />
Lo salutano ancora i sette, ottomila fedeli che riempiono la piazza e le<br />
vie di Castel Gandolfo.
Tempo di Quaresima, tempo di Missioni popolari. Con i padri missionari<br />
che annunciano il Vangelo non solo nella chiese della forania o<br />
nella famiglie, ma anche nei supermercati, nelle aziende, nelle scuole.<br />
Con un risultato sorprendente: nessuno, proprio nessuno, ha detto no<br />
all’ascolto della Parola. Ne è sorpreso, prima di ogni altro, monsignor<br />
Emilio Goi, parroco di Buia e vicario della forania che nell’arcidiocesi<br />
di Udine da due anni ha organizzato la Grande Missione al popolo, in<br />
corso dal 2 marzo. Trenta i missionari e le missionarie francescani, provenienti<br />
da ogni parte d’Italia e anche loro sono sorpresi dell’adesione<br />
raccolta in questo angolo del Friuli, Il periodo scelto è proprio quello<br />
della Quaresima, il più adatto, secondo Goi, alla conversione dei cuori e<br />
degli stili di v<strong>it</strong>a; «vogliamo risvegliare chi crede e coloro che oggi sono<br />
indifferenti e lontani». «Il traguardo, - fa eco don Daniele Calligaris - è<br />
riuscire a portare luce, speranza e v<strong>it</strong>a, in senso pieno e cristiano, nei nostri<br />
paesi, lo scopo non è convertire, ma proporre il Vangelo come v<strong>it</strong>a e naturalmente<br />
susc<strong>it</strong>are nei battezzati uno spir<strong>it</strong>o missionario e di annuncio».<br />
La parola di Dio “porta a porta”<br />
In arcidiocesi di Udine, 30 «missionari» francescani portano l’annuncio anche nei supermercati, nelle aziende e nelle scuole<br />
L’uomo contemporaneo non ha familiar<strong>it</strong>à col senso del peccato e per<br />
la Chiesa la sfida è particolarmente importante. Ecco allora la proposta:<br />
sviluppare «l’arte pastorale del farsi trovare». Lo ha sostenuto il<br />
cardinale Mauro Piacenza, prefetto della Congregazione per il clero, nel<br />
messaggio inviato al corso promosso dalla Pen<strong>it</strong>enzieria apostolica sul<br />
senso del peccato nella società di oggi e sulla «nuova evangelizzazione».<br />
«Qualunque sia la ragione per cui un fedele domanda di accostarsi al<br />
sacramento della riconciliazione, l’accoglienza che noi gli riserveremo,<br />
la car<strong>it</strong>à che gli useremo, l’ascolto profondo e attento di cui saremo capaci<br />
e la divina misericordia che sapremo mostrare, rappresenteranno<br />
gli elementi cost<strong>it</strong>utivi dell’annuncio evangelico, della evangelizzazione,<br />
«La Missione - scrive padre Gianni De Rossi ai fedeli delle parrocchie<br />
interessate - è una spinta formidabile non solo a spalancare le porte delle<br />
nostre realtà cristiane perché altri possano vedere, credere e entrare, ma<br />
molto di più è un mandato ad uscire da queste porte che più che difenderci<br />
ci tengono prigionieri». «Un tempo in cui sperimentare - spiega il frate<br />
francescano - il coraggio delle fede nei confronti della nostra timida paura<br />
ammantata da alibi e giustificazioni, un regalo che il Signore ci fa per dimostrare<br />
che lui è sempre con noi e agisce con noi, solo se diamo la possibil<strong>it</strong>à».<br />
«L‘idea della Missione popolare, spiega il vicario foraneo monsignor Giovanni<br />
Riverti - nasce dal desiderio di far vivere alle persone un’esperienza<br />
particolare non fatta solo di ascolto, ma di coinvolgimento e di chiamata<br />
rivolta a tutti, praticanti e non, vicini e lontani, per rispondere a un’esigenza<br />
ins<strong>it</strong>a nella natura della Chiesa e della parrocchia come comun<strong>it</strong>à accogliente.<br />
Un’esperienza ecclesiale, ma insieme comun<strong>it</strong>aria civile, che abbiamo<br />
voluto calare nella realtà del presente che il manzanese sta attraversando<br />
dal punto di vista economico, lavorativo e occupazionale».<br />
Il confessionale luogo di evangelizzazione<br />
Il cardinale Piacenza al corso sul foro interno promosso dalla Pen<strong>it</strong>enzieria apostolica:<br />
il confessore dev’essere un testimone luminoso, occorre l’arte pastorale di farsi trovare.<br />
della quale ogni fedele, anche<br />
senza esprimerlo, ha profondo<br />
bisogno», ha detto il porporato.<br />
Il confessionale è luogo di accoglienza,<br />
di trasmissione della<br />
fede, di trasmissione della dottrina.<br />
Il sacerdote che confessa,<br />
deve prima di tutto sentirsi ed<br />
essere riconciliato con se stesso,<br />
per diventare credibile ed accogliente<br />
verso il pen<strong>it</strong>ente. «Se il<br />
pen<strong>it</strong>ente si accosta al confessore<br />
- aggiunge il porporato - e,<br />
con questo solo atto, testimonia<br />
la propria fede, quanto più il<br />
confessore è moralmente tenuto,<br />
davanti a Dio e alla Chiesa, ad<br />
essere luminoso testimone della<br />
fede per il pen<strong>it</strong>ente».<br />
Dobbiamo vivere questo straordinario<br />
ministero, che il Signore<br />
ci ha affidato, nella n<strong>it</strong>ida consapevolezza che ogni volta che un pen<strong>it</strong>ente<br />
si rivolge a noi, dicendo: Padre, mi può confessare?, egli sta<br />
rinnovando la propria professio fidei e si attende, dal sacerdote, la<br />
stessa cosa. Per tale ragione, il confessionale, proprio per la prossim<strong>it</strong>à<br />
che esso comporta e l’apertura di cuore e di mente che in esso può<br />
accadere, è luogo di trasmissione della fede.<br />
È allora importante e necessario riproporre il valore della misericordia<br />
di Dio nei confronti dell’uomo peccatore e ricordare che il suo vero<br />
significato, così come il vero significato del peccato, si rivelano pienamente<br />
in Gesù.<br />
Mar. 2013 ilPorto - 11
CHIESA DIOCESANA<br />
da “L’Eco di Bergamo”<br />
Don Emanuele Poletti, 37 anni, attualmente vicario parrocchiale e<br />
direttore dell’oratorio di Grassobbio, è il nuovo direttore dell’Ufficio<br />
diocesano per la pastorale dell’età evolutiva (Upee).<br />
La nomina è stata effettuata dal vescovo Francesco Beschi. Succede a<br />
don Michele Falabretti, che dal settembre dello scorso anno è stato<br />
chiamato a Roma dalla Conferenza episcopale <strong>it</strong>aliana come direttore<br />
del Servizio nazionale di pastorale giovanile per un quinquennio.<br />
«Sinceramente - confida don Poletti - la mia nomina è stata una sorpresa.<br />
Ringrazio il vescovo Francesco Beschi per la fiducia che mi ha accordato.<br />
Don Poletti, nuova guida degli oratori<br />
bergamaschi<br />
Dirigerà l’Ufficio diocesano per la pastorale dell’età evolutiva «Una realtà radicata e vivace, punto di riferimento»<br />
«Anche il canto avvicina a Dio»<br />
Più che adeguarsi al gusto, vale le pena cercare la bellezza<br />
Rock, pop, o all’opposto canto gregoriano. Che musica si ascolta la domenica<br />
a Messa? Diverse parrocchie, diverse risposte.<br />
Organo o ch<strong>it</strong>arre, un coro oppure un solo «cantante» che intona.<br />
Ogni comun<strong>it</strong>à fa a modo suo. Stili, mezzi, modi sono diversi.<br />
Ma il fine è lo stesso: la musica è preghiera, parte integrante della Messa.<br />
«I canti li sceglie il parroco, da solo o con alcuni esperti - sottolinea<br />
Giacomo Mezzalira, docente di musica in provincia di Varese, direttore<br />
di coro. A me sembra che i documenti in materia usc<strong>it</strong>i dopo il Concilio non<br />
siano stati osservati, anzi, a volte disattesi, ma nessuno ha provveduto a far<br />
rientrare queste disobbedienze». Secondo Mezzalira ci sono due posizioni<br />
opposte e intransigenti: «Chi arriva da studi classici e dal conservatorio<br />
non ammette in genere compromessi: la musica dev’essere di un certo tipo,<br />
funzionale alla preghiera.<br />
C’è poi all’opposto chi afferma che tutto ciò che è stato prodotto prima di<br />
un certo periodo non vale niente. In molte parrocchie le due correnti sono<br />
continuamente in l<strong>it</strong>e».<br />
Ma secondo Mezzalira non è più tempo di polemiche: «Sono convinto<br />
che sia necessaria una mediazione. Non si può rinunciare a una bella ese-<br />
12 - ilPorto Mar. 2013<br />
Ora sono a servizio della diocesi, dei sacerdoti e delle comun<strong>it</strong>à per la pastorale<br />
fra le giovani generazioni».<br />
«Non ho un programma precost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o per questo mio nuovo incarico. Voglio<br />
avvicinarmi in punta di piedi e, per i prossimi mesi, voglio guardare, osservare<br />
e ascoltare il mondo degli oratori. È un mondo che conosco grazie<br />
all’esperienza fra i giovani negli oratori di due parrocchie, però un conto è<br />
vedere e conoscere questo mondo da direttore di oratorio e un altro conto<br />
vederlo, conoscerlo e organizzarlo come responsabile per la pastorale giovanile<br />
diocesana». «La realtà oratoriana bergamasca ha una tradizione molto<br />
lunga, molto vivace e soprattutto da mantenere nel nostro oggi e nel nostro<br />
domani - commenta don Poletti - . In ogni parrocchia, dalla più piccola a<br />
quella più estesa, l’oratorio è un punto di riferimento per i piccoli e grandi,<br />
giovani e adolescenti, credenti e non credenti. Inoltre, con le sue attiv<strong>it</strong>à e<br />
con il suo ruolo nella pastorale parrocchiale, l’oratorio calam<strong>it</strong>a l’impegno<br />
di una foltissima schiera di persone, sia giovani sia adulti, che mettono a<br />
disposizione il loro tempo, in un impegno senza riserve. Uno dei prossimi<br />
appuntamenti dell’Upee è la presentazione dei Cre - Centri ricreativi estivi<br />
- in programma a inizio aprile». «Il Cre è un vero e grande investimento<br />
pastorale e anche sociale - sottolinea don Poletti -. È una palestra di v<strong>it</strong>a<br />
per bambini, ragazzi, adolescenti, giovani e anche adulti. Inoltre il Cre ha<br />
alle spalle ogni anno un grande lavoro che vede la sinergia di tutte le diocesi<br />
lombarde». L’Upee da tempo è sbarcata su internet con s<strong>it</strong>o costantemente<br />
aggiornato, dove sono riportate proposte per la pastorale<br />
giovanile, sussidi, corsi, testimonianze, Gmg e anche esperienze vissute<br />
dagli oratori bergamaschi a livello di parrocchia e vicariato.<br />
cuzione: la musica qualunque sia, va esegu<strong>it</strong>a bene. Sono convinto invece<br />
che si possono fare anche proposte apparentemente “difficili”, ma è importante<br />
crederci e confrontarsi ogni tanto con la bellezza». Anche i cori<br />
parrocchiali vivono un momento difficile: «È sempre più difficile trovare<br />
persone che siano disponibili nei giorni festivi». La soluzione? Ripartire in<br />
grande, cercare di riaccendere gli animi.<br />
I canti che si eseguono oggi - osserva Valerio Baggio, pianista e compos<strong>it</strong>ore,<br />
sono per la maggior parte molto belli, purtroppo non vengono<br />
esegu<strong>it</strong>i fedelmente nelle Messe. «Credo che oggi sia stata superata la<br />
fase dello sperimentalismo - spiega don Claudio Bugio, c’è più attenzione<br />
ai testi che sono, giustamente, per lo più biblici e l<strong>it</strong>urgici. Anche in campo<br />
compos<strong>it</strong>ivo c’è ancora molta strada da fare.<br />
C’è da un lato il rischio di sperimentare troppo e dall’altro quello di produrre<br />
cose banali. Le nostre assemblee non sono tanto formate, perciò proporre il<br />
canto gregoriano sembra inconcepibile.<br />
Eppure c’è dentro la nostra storia.<br />
Alcuni elementi, i più semplici, almeno, andrebbero recuperati. La formazione<br />
cristiana passa anche dalla musica».
Era l’aprile del 1995, improvvisamente il mondo scoprì le suore delle<br />
Poverelle di Bergamo. A Kikw<strong>it</strong>, nel Congo, le suore missionarie di<br />
don Luigi Palazzolo lottavano contro il terribile e misterioso virus Ebola.<br />
Lottavano e morivano. Una dopo l’altra, sei suore delle Poverelle<br />
persero la v<strong>it</strong>a dopo avere contratto i virus nei padiglioni dell’ospedale<br />
di Kikw<strong>it</strong>. Morirono insieme a centinaia, migliaia di congolesi. Sapevano<br />
della malattia, ma non vollero lasciare il proprio posto. Diciotto anni<br />
dopo, il 28 aprile prossimo, verrà ufficialmente aperta la procedura di<br />
beatificazione.<br />
La suora delle Poverelle che porterà avanti la causa è suor Linadele<br />
Canclini. Suor Linadele parla in questa saletta del centro studi delle Poverelle,<br />
in via San Bernardino, in c<strong>it</strong>tà. Con lei suor Charlotte Madiambu,<br />
congolese, consigliera generale delle Poverelle.<br />
La vicenda delle suore Poverelle nel 1995 scosse il mondo,<br />
fu un sacrificio che colpì profondamente. Ma la causa<br />
di beatificazione parte ben diciotto anni dopo. «Era necessaria<br />
una riflessione, era importante superare l’impatto emotivo di quella vicenda.<br />
Senza mai dimenticala. Tre anni fa abbiamo realizzato un libro, in occasione<br />
«Con riconoscenza, benediciamo il Signore per il dono di Chiara offerto alla Chiesa e al mondo<br />
intero. Giorno dopo giorno impariamo a riconoscere la sua testimonianza e il servizio lungo e<br />
disinteressato».<br />
Suore delle Poverelle morte di Ebola<br />
È al via la causa di beatificazione<br />
dei quindici anni del sacrificio, ha per t<strong>it</strong>olo “L’ultimo dono”. Nel tempo abbiamo<br />
raccolto testimonianze, la congregazione ha vissuto in maniera forte,<br />
sempre, il loro esempio. Ci ha spronato nella nostra missione. Un altro segno<br />
fu un convegno a Roma, un paio di anni or sono, promosso dal Pontificio Consiglio<br />
per gli operatori san<strong>it</strong>ari. In quell’occasione tante persone ci chiesero<br />
delle nostre suore morte per Ebola. Persone di tutto il mondo. Anche questo<br />
ci fece riflettere». «Quando raccoglievamo testimonianze in Congo rimanevamo<br />
colp<strong>it</strong>e dall’atteggiamento della gente, dall’entusiasmo, dal constatare<br />
quanto fosse presente il ricordo e la grat<strong>it</strong>udine. E ci convincevamo che le<br />
nostre sei sorelle avevano incarnato il carisma del nostro Fondatore, il beato<br />
Luigi Palazzolo, in maniera completa». «La congregazione delle suore delle<br />
Poverelle si è decisa a chiedere l’avvio della causa al vescovo di Kikw<strong>it</strong>. Il vescovo<br />
ha sent<strong>it</strong>o la conferenza episcopale del Congo che ha dato il suo assenso».<br />
«Ora comincia l’inchiesta diocesana vera e propria che sarà compiuta<br />
nella diocesi di Kikw<strong>it</strong> dove le suore erano impegnate. D’altro canto il vescovo<br />
di Kikw<strong>it</strong> ha chiesto al vescovo di Bergamo Francesco Beschi, di avviare anche<br />
qui una parte di inchiesta, detta “rogatoriale” che poi confluirà a Kikw<strong>it</strong><br />
dove il tribunale ecclesiastico esaminerà anche i documenti bergamaschi».<br />
Messa del Vescovo per Chiara Lubich<br />
«Un dono di Dio per il mondo intero»<br />
Nella chiesa parrocchiale di San Francesco,<br />
il vescovo Francesco Beschi ha presieduto<br />
una Messa nel 5° anniversario della morte<br />
di Chiara Lubich, fondatrice dell’Opera<br />
di Maria- - movimento dei Focolari. Nata<br />
a Trento il 22 gennaio 1920, il 7 dicembre<br />
1943 si consacra al Signore con voti privati.<br />
È l’atto di nasc<strong>it</strong>a della sua opera, approvata<br />
nel 1962 da Papa Giovanni XXIII. Il movimento<br />
è diffuso in tutto il mondo, con il<br />
carisma di testimoniare la fede nella storia<br />
avendo come obiettivo la fratern<strong>it</strong>à fra i<br />
popoli e l’attenzione alle povertà vicine e<br />
lontane. L’opera si è poi allargata anche a<br />
persone non consacrate. Nel 1966 nasce<br />
anche il movimento Gen. Chiara Lubich<br />
muore a Rocca di Papa il 14 marzo 2008.<br />
«I doni di Chiara - ha detto il vescovo all’omelia<br />
- devono ispirare i cristiani nei luoghi<br />
dove vivono, le famiglie, i sacerdoti e le persone<br />
consacrate. Sono doni che rimandano<br />
al Signore».<br />
Monsignor Beschi ha ricordato l’inizio del<br />
conclave per l’elezione del nuovo Papa.<br />
«Siamo tutti trepidanti nell’attesa. Preghiamo<br />
per quegli uomini, chiamati a discernere<br />
con l’aiuto dello Spir<strong>it</strong>o Santo, chi guiderà la<br />
Chiesa. Noi tutti siamo partecipi di queste<br />
ore e già ora preghiamo per il nuovo Papa».<br />
Mar. 2013 ilPorto - 13
Grazie India!<br />
a cura del parroco don Luciano<br />
Sopra, gli alunni<br />
della scuola di<br />
Kala Amboli.<br />
Sotto, don Luciano<br />
viene salutato da<br />
una bimba<br />
Nella pagina a fianco<br />
i due depuratori<br />
offerti alla scuola.<br />
Sotto un'immagine<br />
della b araccopoli<br />
di Bombay<br />
I bambini salutano<br />
l'arrivo di<br />
don Luciano<br />
14 - ilPorto Mar. 2013<br />
Un grazie immenso a chi mi ha dato l’opportun<strong>it</strong>à<br />
di fare l’esperienza diretta di<br />
una parte dell’India, a chi mi ha accompagnato<br />
con tanta amicizia e a chi ho<br />
incontrato ogni giorno con stupore.<br />
L’India è un paese affascinante sotto molti punti<br />
di vista, dove è possibile fare esperienze che mi<br />
sono entrate nel profondo e ormai fanno parte<br />
sempre del patrimonio culturale e spir<strong>it</strong>uale della<br />
mia v<strong>it</strong>a.<br />
È senza dubbio importante lasciarci arricchire dalle<br />
esperienze che facciamo, lasciandole penetrare<br />
nel profondo di noi stessi! Non è la stessa cosa<br />
studiare l’Induismo e la ricchezza religiosa del posto<br />
dove ci si trova, attraverso i libri, altra cosa<br />
invece è poterne parlare con la gente del posto.<br />
Quando si vede la gente povera esprimere la gioia<br />
della v<strong>it</strong>a per le piccole cose, basta a volte un<br />
sorriso per rischiarare il volto a chi ti sta attorno;<br />
è ciò che ho sperimentato in un villaggio che si<br />
chiama Kala, Amboli nei pressi di Silvassa a circa<br />
300 Km da Bombay.<br />
Con gli amici che mi accompagnavano ho provato<br />
una gioia grandissima nel poter offrire alla scuola<br />
del villaggio, due aule-stanza dove c’erano circa<br />
120 alunni, due depuratori per l’acqua in modo<br />
che i bambini potessero avere acqua potabile da<br />
bere e offrire ad ogni bambino una cartella secondo<br />
lo stile indiano, un astuccio con pastelli colorati<br />
e materiale scolastico.<br />
Ho visto negli occhi di quei bambini una gioia che<br />
è penetrata dentro il mio spir<strong>it</strong>o.<br />
Per dire grazie, insegnanti e bambini hanno esegu<strong>it</strong>o<br />
alcune danze manifestando la loro gioia per<br />
la nostra presenza.<br />
Una d<strong>it</strong>ta sarnicese, che ha offerto il materiale, vista<br />
la gioia portata in quel villaggio, si ripropone di<br />
moltiplicare i gesti di solidarietà: avrebbe pensato<br />
di poter offrire nel futuro tutta la strumentazione<br />
per un dispensario medicalizzato; che fortuna sarebbe<br />
per quella gente! Poveri sì, ma con grande<br />
dign<strong>it</strong>à e un sorriso invidiabile…<br />
La seconda grande realtà incontrata è l’esperienza<br />
della grande c<strong>it</strong>tà di Bombay; ero alloggiato in<br />
hotel e qui lo stupore è stato mio perché avevo<br />
ogni tipo di confort. Eccezionale! Massima anche
la sicurezza.<br />
Ai piedi dell’hotel, alto come un grattacielo,<br />
ho visto qualcosa che mi ha inchiodato<br />
l’animo.<br />
C’erano famiglie accampate lungo i marciapiedi<br />
della c<strong>it</strong>tà, con un telo tirato<br />
sulla testa, lì facevano di tutto: dormire,<br />
mangiare, i bisogni e tutto ciò che noi di<br />
sol<strong>it</strong>o facciamo a casa, ma almeno era<br />
salvaguardata la dign<strong>it</strong>à della persona.<br />
Abbiamo avuto la fortuna di entrare nella<br />
baraccopoli chiamata "Slam", che è defin<strong>it</strong>a<br />
la più grande d’Europa, con milioni<br />
di persone che ci vivono costantemente<br />
e che, per pochi spiccioli, separano<br />
e riciclano l’immondizia del mondo. In<br />
questo luogo non si può più parlare di<br />
povertà, bensì di schiav<strong>it</strong>ù a un livello di<br />
v<strong>it</strong>a sub-umano. Sporcizia e puzza ovunque,<br />
aria irrespirabile, un “gabinetto”<br />
che doveva bastare per i bisogni di 500<br />
persone, tanto da vergognarsi di essere<br />
uomini... Per rispetto delle persone non<br />
ci siamo permessi di scattare neanche<br />
una fotografia.<br />
Ho detto ai miei accompagnatori: «Questo<br />
posto sarebbe il miglior camposcuola<br />
da fare con i nostri ragazzi e adolescenti».<br />
Lì la v<strong>it</strong>a conta proprio poco, o niente. I<br />
bambini sono tantissimi e non ho incontrato<br />
persone anziane perché in quelle<br />
condizioni, penso, nessuno possa raggiungere<br />
i 50 anni.<br />
La s<strong>it</strong>uazione attuale di questa baraccopoli<br />
è pessima per quanto riguarda<br />
il rispetto della salute, il tenore di v<strong>it</strong>a,<br />
nonché l'istruzione. In essa ci sono gravi<br />
problemi di salute pubblica, a causa della<br />
scars<strong>it</strong>à di servizi igienici. Il fiume locale<br />
è largamente utilizzato dai residenti per<br />
urinare e defecare, bacino di diffusione<br />
di malattie contagiose. Certo, ci sono<br />
molte piccole industrie: di ceramica, di<br />
tess<strong>it</strong>ura, di riciclaggio ecc. Se il governo<br />
bonificasse e si impegnasse a rendere un<br />
po’ più umano questo slam, diventerebbe<br />
un centro importante, forse anche il<br />
più florido del mondo e servirebbe ad<br />
assicurare alle persone che ci lavorano e<br />
lo ab<strong>it</strong>ano un futuro decente.<br />
Questo viaggio è stato per me un’esperienza<br />
di apertura mentale e spir<strong>it</strong>uale.<br />
Grazie quindi a coloro che mi hanno<br />
aiutato a realizzare questo “sogno” di<br />
entrare in contatto con la realtà mistica<br />
e reale di questa parte della terra che<br />
amo, perché porta con sé un grande riflesso<br />
di Dio e un inv<strong>it</strong>o ad apprezzare<br />
ogni suo dono, anche il più piccolo.<br />
Mar. 2013 ilPorto - 15
C O M U N I T À<br />
Curato del parroco don Luciano<br />
16 - ilPorto Mar. 2013<br />
Una Pasqua per celebrare la v<strong>it</strong>a<br />
Vorrei che il mio augurio vi arrivasse con una stretta di mano, con uno sguardo profondo, con un sorriso senza parole!<br />
“Coraggio! Qualunque cosa cap<strong>it</strong>i, Io sono Colui che c’è!”<br />
Cari amici,<br />
sento, in poche circostanze, durante l’anno, la parola auguri!<br />
Pare che venga dal cuore, ma spesso è una parola molto formale che<br />
finisce lì, prima ancora di essere pronunciata.<br />
Mi piacerebbe che la parola “Pasqua” risuonasse con quella intim<strong>it</strong>à e con quello<br />
stupore che trapela da un cuore veramente sensibile alla Pasqua; è un avvenimento<br />
che cambia davvero la storia, non solo la storia del mondo, ma anche la MIA<br />
storia e la vostra.<br />
Pronunciare la parola “Pasqua” significa che tutti ci impegneremo così che il nostro<br />
cammino proceda in modo vivo e vero.<br />
Tutti dovremmo avere il coraggio di lasciar parlare il cuore per rinsaldare l’amicizia<br />
che Cristo rafforza nei nostri cuori rendendoci capaci di un amore raffinato,<br />
di un amore che fa respirare la v<strong>it</strong>a, di un amore che riempie l’animo di spazio<br />
infin<strong>it</strong>o.<br />
Come vorrei che il mio augurio vi arrivasse con una stretta di mano, con uno<br />
sguardo profondo, con un sorriso senza parole!<br />
Come vorrei che la Pasqua portasse all'anima un nuovo spiraglio di seren<strong>it</strong>à, la<br />
possibil<strong>it</strong>à di guardarvi con occhi nuovi, di vedermi bello perché mi specchio in voi.<br />
La Risurrezione di Gesù Cristo, nostro amore, ci dice: “Coraggio! Qualunque<br />
cosa cap<strong>it</strong>i, Io sono Colui che c’è!”.<br />
Per questo guardo la v<strong>it</strong>a in modo sempre pos<strong>it</strong>ivo. Se voi ci siete e mi siete<br />
amici, fiorisce la natura e il mio cuore batte di v<strong>it</strong>a nuova.<br />
Non lasciatemi come semplice ricordo del passato, mi aspetto da voi l’impegno<br />
di farmi vivere!<br />
Non lasciatemi nella tomba, ma rendetemi<br />
vivo nel vostro amore e nel vostro<br />
modo di incontrarmi perché io ho bisogno<br />
di voi per essere vivo e per risorgere.<br />
Tutto parla di v<strong>it</strong>a, anche la casa nella quale<br />
ab<strong>it</strong>iamo, la famiglia che dà profond<strong>it</strong>à<br />
al progetto dell’amore, la natura che ci<br />
circonda: nuovi colori, nuovi suoni, nuove<br />
immagini perché il nostro animo trovi<br />
sempre il lato migliore e si impegni nel<br />
farlo rifiorire.<br />
Noi tutti andiamo in ogni giorno che inizia,<br />
come andavano le pie donne al sepolcro,<br />
all'alba del giorno di Pasqua: tentati<br />
dalla delusione, a capo chino, camminiamo,<br />
ma nella luce radiosa del mattino, che<br />
ogni giorno ci offre la v<strong>it</strong>a, succede che<br />
fiorisca qualcosa di nuovo, di inatteso, che<br />
fa respirare e ricominciare a vivere.<br />
Gesù nella nostra v<strong>it</strong>a è entrato così,<br />
come una primavera di nov<strong>it</strong>à inattesa e<br />
reale, come compimento di una promessa<br />
di risurrezione, come l'affermarsi di un<br />
fatto sulla realtà del nostro vissuto quotidiano.<br />
Un percorso che vorrei attraversasse<br />
tutte quante le croci e portasse speranza<br />
anche all'ingiusta povertà del mondo<br />
che grida la propria disperazione, a coloro<br />
che, anche nel giorno di Pasqua, con le<br />
gambe nel fango, nella sporcizia e nell’animal<strong>it</strong>à<br />
subiscono il perbenismo di chi<br />
sfrutta perfino la povertà degli altri.<br />
Possa ciascuno trovare una mano amica<br />
che lo aiuti a sorridere e a capire che per<br />
qualcuno anche la sua v<strong>it</strong>a è preziosa e<br />
non se la lasci divorare dal fango.<br />
L’augurio è che ciascuno possa risorgere<br />
anche coloro che sono stati colp<strong>it</strong>i negli<br />
affetti più cari, anche se troveranno difficile<br />
il mattino di Pasqua alzare il viso e dire:<br />
“Grazie Dio che mi hai salvato!”
L'Arcobaleno<br />
Il vice questore di Bergamo dott. Francesco Messina<br />
osp<strong>it</strong>e a Sarnico del Kiwanis Club "Del Sebino"<br />
Il 22 febbraio, scorso presso il Cocca Hotel Royal Thai di Sarnico, il il Dott.<br />
Francesco Messina - I° Dirigente della Polizia di Stato e Vice Questore di<br />
Bergamo - ha intrattenuto i soci e gli osp<strong>it</strong>i sul tema: La lotta alla criminal<strong>it</strong>à<br />
organizzata sul terr<strong>it</strong>orio bergamasco; la risposta delle ist<strong>it</strong>uzioni alle attese<br />
dei c<strong>it</strong>tadini.<br />
Erano presenti, come grad<strong>it</strong>i osp<strong>it</strong>i, il past Luogotenente della Divisione Lombardia<br />
2 dott. Giuspeppe Cristaldi e i sindaci di Gandosso, dott. Alberto Maffi,<br />
di Predore, dott. Paolo Bertazzoli e l'Assessore alla cultura e promozione<br />
del terr<strong>it</strong>orio di Credaro, signora Annamaria Valsecchi.<br />
Associazione Arma Aeronautica di Sarnico<br />
Festa della Madonna di Loreto<br />
Crescere imsieme nel rapporto di coppia<br />
Grande festa del gruppo "Aviatori d'Italia Giulio Moleri" di Sarnico, domenica<br />
28 aprile in onore della patrona Madonna di Loreto.<br />
Programma:<br />
ore 9.30 R<strong>it</strong>rovo presso la sede dell'Associazione al centro sociale per un<br />
saluto allietato da un piccolo rinfresco<br />
ore 10.45 Corteo verso la chiesa parrocchiale<br />
ore 11.00 Celebrazione della santa Messa officiata dal Parroco don Luciano<br />
ore 12.00 Commiato.<br />
L'Associazione ricorda l'appuntamento con il grande evento di Aliseo VIII edizione,<br />
in programma il 15 settembre (22 settembre in caso di pioggia)<br />
C O M U N I T À<br />
A cura della Redazione<br />
Il Consultorio Basso Sebino di Villongo organizza un "Percorso di sviluppo delle potenzial<strong>it</strong>à<br />
e risorse di coppia". Il percorso rappresenta un'occasione di confronto tra le coppie e<br />
all'interno della propria coppia, finalizzato a migliorare le capac<strong>it</strong>à di comprensione di sé,<br />
del partner e della relazione, in vista della formazione di un'intesa di coppia più profonda.<br />
Durante il percorso verranno individuate modal<strong>it</strong>à relazionali e comunicative funzionali e<br />
disfunzionali al benessere personale e di coppia, per promuovere la cresc<strong>it</strong>a dell'individuo e<br />
del rapporto d'amore.<br />
Il gruppo è condotto da Monica Viscardi, Psicologa presso il Consultorio Familiare Basso<br />
Sebino, Zelinda e Scarpellini.<br />
Il percorso è gratu<strong>it</strong>o. Il numero massimo di coppie partecipanti è di 8. È necessaria una<br />
preiscrizione da effettuarsi presso la segreteria del Consultorio familiare Basso Sebino e un<br />
colloquio preliminare con la dott.ssa Viscardi, da martedì 9 aprile dalle ore 20.30 alle 22.30<br />
(ciclo di 6 incontri con cadenza quindicinale). Per informazioni tel. 035.4598420 oppure<br />
scrivere un e-mail a: viillllongo@consulltoriiofamiilliiarebg.i<strong>it</strong><br />
Il presidente Enrico Polini<br />
Mar. 2013 ilPorto - 17
C O M U N I T À<br />
A cura di Civis - Foto Silvano Marini<br />
CCarissimi,<br />
non volevo far mancare qualche riga personale ad<br />
ognuno di voi che vi siete impegnati per la Via Crucis<br />
del 22 marzo scorso.<br />
Nella stazione del processo a Gesù, Pilato pone una domanda<br />
al condannato: «Tu sei il re dei Giudei?» (Gio. 18,33). La risposta<br />
di Gesù non piace al Procuratore Romano: «Tu lo dici, io sono re»<br />
(Gio. 18,37). Ma credo che anche la risposta più compiacente<br />
non sarebbe stata accolta dal Ponzio Pilato.<br />
Invece la domanda riguarda da vicino ognuno di noi e tocca il<br />
punto centrale del nostro cammino: l’incrocio tra la mente ed<br />
il cuore. È qui che nascono le scelte autentiche, mature, serie<br />
e responsabili.<br />
Durante la Via Crucis guardavo i vostri volti, il vostro impegno,<br />
la vostra luce interiore, il vostro mettervi in gioco e mi commuovevo<br />
dalla gioia. La vostra Via Crucis è stata la risposta più<br />
bella alla domanda di Pilato ed è stata una risposta corale. Insieme<br />
avete detto e gridato: «Veramente quest’uomo era il Figlio<br />
di Dio». È questo il grido che dobbiamo continuare ad insegnare<br />
a quanti non conoscono e non credono in Gesù come figlio di<br />
Dio.<br />
Un grazie di cuore va ad Alessandro che si è caricato del peso<br />
della croce, come pure ad ognuno di voi singolarmente<br />
Grazie ai due lettori, ai cori Castello ed Effatà , al gruppo di ottoni,<br />
ai bambini, alla Protezione Civile, alla Scuola di Teatro, alle<br />
Marie, a Gianni, Luigino, Giuseppe, Flavio, Benny e Laura per i<br />
chilometri di stoffa offerti, alla sarta Anna e a tutti coloro che<br />
con me hanno collaborato alla realizzazione di questo evento<br />
religioso (Anna, Carla e don Loris in particolare).<br />
Grazie infine al Parroco per la fiducia accordataci. Un abbraccio<br />
anche a Costanza che è stata comunque idealmente con noi.<br />
Dopo questa Via Crucis sento che siamo sempre più complici e<br />
un<strong>it</strong>i verso l’obbiettivo: andare da Gesù e portare altri da Gesù.<br />
18 - ilPorto Mar. 2013<br />
La Via Crucis animata dai gruppi<br />
Un cammino di dolore e di speranza
«Signore resta con noi la notte è vicina, il giorno è ormai alla fine»<br />
«Non abbiate paura, io sarò con voi ogni giorno sino alla fine del tempo»<br />
Mar. 2013 ilPorto - 19
C O M U N I T À<br />
A cura della Redazione<br />
20 - ilPorto Mar. 2013<br />
Il servizio alla buona pol<strong>it</strong>ica<br />
Pubblichiamo la lettera aperta ai Candidati alle scorse elezioni pol<strong>it</strong>iche e regionali inviata dall'Ufficio pastorale Associazioni - Gruppi<br />
– Movimenti Car<strong>it</strong>as diocesana bergamasca: Ufficio pastorale età evolutiva - Ufficio pastorale della famiglia - Ufficio migranti - Ufficio<br />
pastorale della salute – sofferenza - assistenza - Ufficio per la pastorale scolastica - Ufficio pastorale sociale, del lavoro e dell’economia<br />
- Ufficio pastorale del tempo libero, turismo e sport.<br />
Un appello rivolto ai Candidati (ma che può essere fatta propria anche dagli eletti -ndr-) come espressione della nostra terra di Bergamo.<br />
Il Papa Paolo VI affermava che «la pol<strong>it</strong>ica è una maniera esigente di vivere l’impegno cristiano al servizio degli altri» (Octogesima Adveniens,<br />
n. 46). A voi che vi siete candidati – e in modo particolare ai credenti –, ricordiamo che oggi più che mai si “debba accettare il rischio della<br />
car<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>ica, sottoposta per sua natura alla lacerazione delle scelte difficili, alla fatica delle decisioni non da tutti comprese, al disturbo delle<br />
contraddizioni e delle confl<strong>it</strong>tual<strong>it</strong>à sistematiche, al margine sempre più largo dell’errore costantemente in agguato” (Tonino Bello, 27.02.87).<br />
L’impegno in pol<strong>it</strong>ica, come una delle<br />
espressioni più alte della car<strong>it</strong>à, ha<br />
come fine ultimo la costruzione<br />
delle migliori condizioni di sviluppo<br />
del ben-essere per le famiglie e per le<br />
comun<strong>it</strong>à, ma soprattutto la possibil<strong>it</strong>à di<br />
un futuro di v<strong>it</strong>a buona per tutti i c<strong>it</strong>tadini,<br />
in particolar modo per coloro che si trovano<br />
a fare i conti con disagi e fragil<strong>it</strong>à. Il<br />
nostro sguardo è rivolto soprattutto alla<br />
tutela delle persone e delle famiglie che<br />
con più fatica raggiungono le condizioni di<br />
una v<strong>it</strong>a dign<strong>it</strong>osa.<br />
Alla luce della dottrina sociale della Chiesa,<br />
r<strong>it</strong>eniamo opportuno che possiate<br />
esplic<strong>it</strong>are con chiarezza i vostri orientamenti<br />
rispetto ad alcuni riferimenti valoriali<br />
che per noi sono alla radice di qualsiasi<br />
proposta pol<strong>it</strong>ica.<br />
a. Central<strong>it</strong>à della persona. La persona<br />
(quella fragile in particolare, che vive<br />
emarginazione e sol<strong>it</strong>udine) deve rimanere<br />
il centro dei sistemi di protezione sociale<br />
di cui la famiglia cost<strong>it</strong>uisce il primo<br />
e più importante cardine. A quest’ultima,<br />
già oggi gravata da grossi comp<strong>it</strong>i di<br />
assistenza e di supplenza nei servizi, non<br />
devono essere attribu<strong>it</strong>i ruoli e responsabil<strong>it</strong>à<br />
ancora più grandi e difficili da sopportare.<br />
R<strong>it</strong>eniamo che mettere al centro<br />
l’uomo significhi lavorare per garantire alle<br />
persone ed alle famiglie certezza nei loro<br />
dir<strong>it</strong>ti sociali (salute, casa, lavoro, scuola,<br />
cultura, …) richiamandoli al contempo<br />
ad una corresponsabil<strong>it</strong>à nella traduzione<br />
concreta. Solo in questo modo è possibile<br />
pensare ad un welfare costru<strong>it</strong>o sulla responsabil<strong>it</strong>à<br />
in cui realmente sia ricono-<br />
sciuta e valorizzata la capac<strong>it</strong>à degli individui<br />
e delle famiglie. In questo contesto si<br />
richiama con forza una maggiore attenzione<br />
al fenomeno migratorio ed in particolare<br />
all’opportun<strong>it</strong>à per i minori stranieri<br />
nati in Italia di vedersi riconoscere finalmente<br />
il dir<strong>it</strong>to alla c<strong>it</strong>tadinanza <strong>it</strong>aliana.<br />
Un ulteriore rinvio di questa scelta non<br />
trova più alcuna giustificazione se non in<br />
una decisione pol<strong>it</strong>ica ideologica di negare<br />
a priori una società multietnica.<br />
b. La solidarietà. La responsabil<strong>it</strong>à della<br />
c<strong>it</strong>tadinanza a livello personale, porta ad<br />
una responsabil<strong>it</strong>à condivisa a livello sociale.<br />
La cultura dell’essere contribuisce alla<br />
cresc<strong>it</strong>a della solidarietà. Papa Giovanni<br />
Paolo II definì la solidarietà come “… determinazione<br />
ferma e perseverante di impegnarsi<br />
per il bene comune” (Sollic<strong>it</strong>udo<br />
rei socialis, n. 38). Il bene comune non è la<br />
somma dei singoli beni individuali.<br />
È il bene che anz<strong>it</strong>utto promuove i legami<br />
che ‘tengono insieme’ la società. Sono le<br />
relazioni personali e sociali dentro le quali<br />
la persona esprime e vive la sua ident<strong>it</strong>à<br />
e tram<strong>it</strong>e le quali può realizzarsi come<br />
persona e c<strong>it</strong>tadino. Essere attenti alle pol<strong>it</strong>iche<br />
sociali vuole dire incrociare concretamente<br />
la realizzazione di una compiuta<br />
c<strong>it</strong>tadinanza. Non è fuori luogo il richiamo<br />
all’articolo 2 della Cost<strong>it</strong>uzione che afferma<br />
come “La Repubblica riconosce e garantisce<br />
i dir<strong>it</strong>ti inviolabili dell'uomo ...” e<br />
nel contempo “… richiede l'adempimento<br />
dei doveri inderogabili di solidarietà<br />
pol<strong>it</strong>ica, economica, sociale”.<br />
c. Tutela della famiglia. Promuovere
pol<strong>it</strong>iche sociali con al centro la famiglia richiede di realizzare interventi<br />
che: favoriscono la cost<strong>it</strong>uzione e lo sviluppo della famiglia<br />
come soggetto sociale avente dir<strong>it</strong>ti propri, integrati con i<br />
dir<strong>it</strong>ti individuali, in rapporto alle funzioni sociali svolte dal nucleo<br />
familiare; sanno promuovere la famiglia come luogo di solidarietà<br />
intergenerazionale; sono capaci di sostenere e potenziare le funzioni<br />
proprie e autonome delle famiglie; sostengono la solidarietà<br />
interna fra i membri della famiglia (ev<strong>it</strong>ando incentivi alla frammentazione<br />
dei nuclei) e la solidarietà tra le famiglie mediante il<br />
potenziamento delle reti associative, specie laddove si tratti di<br />
organizzazioni familiari e di privato sociale che erogano servizi<br />
alle persone.<br />
d. La sussidiarietà, intesa nel suo significato più ampio, sia verticale<br />
che orizzontale, come previsto dall’articolo 118 della Cost<strong>it</strong>uzione.<br />
Il rispetto e la promozione effettiva del primato della<br />
persona e della famiglia, per renderla protagonista e non utente<br />
o cliente di risposte parziali, passano necessariamente attraverso<br />
la valorizzazione delle associazioni e delle organizzazioni intermedie,<br />
nelle proprie scelte fondamentali e in quelle che non possono<br />
essere delegate o assunte da altri. Ciò vuol dire garantire il<br />
funzionamento della rete di welfare in una prospettiva di sistema,<br />
chiarendo i ruoli e le responsabil<strong>it</strong>à dei vari livelli ist<strong>it</strong>uzionali: Stato,<br />
Regione e Comuni. Si favorisce la sussidiarietà valorizzando la<br />
libertà e la responsabil<strong>it</strong>à delle persone e delle formazioni sociali<br />
e promuovendo la loro partecipazione alla costruzione di una<br />
c<strong>it</strong>tà sempre più a misura d’uomo.<br />
e. Uguaglianza. R<strong>it</strong>eniamo fondamentale rammentare come<br />
l’articolo 3 della nostra Cost<strong>it</strong>uzione affermi che tutti i c<strong>it</strong>tadini<br />
hanno pari dign<strong>it</strong>à sociale e sono eguali davanti alla legge, senza<br />
distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni<br />
pol<strong>it</strong>iche, di condizioni personali e sociali. Uguaglianza nel sistema<br />
di welfare vuol dire allora pari opportun<strong>it</strong>à di accesso ai servizi<br />
sociali, san<strong>it</strong>ari, educativi; eguale trattamento di ogni persona tenendo<br />
conto della natura dei bisogni che essa presenta ed infine<br />
condivisione del rischio finanziario, basato sulla solidarietà fiscale,<br />
dove pertanto il contributo individuale non è determinato - nel<br />
caso della salute - dal rischio di malattia, ma dalla capac<strong>it</strong>à contributiva<br />
individuale. Uguaglianza richiede inoltre la redistribuzione<br />
delle risorse con particolare attenzione alla salvaguardia dei dir<strong>it</strong>ti<br />
fondamentali e alla precedenza da riservare alle persone in<br />
condizione di fragil<strong>it</strong>à sociale e povertà.<br />
f. Tutela dei dir<strong>it</strong>ti essenziali dal concepimento alla morte<br />
di ogni c<strong>it</strong>tadino. Non può essere il cr<strong>it</strong>erio economico, talvolta<br />
paravento di posizioni ideologiche preconcette, a determinare<br />
scelte che di fatto lim<strong>it</strong>ano la dign<strong>it</strong>à della v<strong>it</strong>a delle persone più<br />
indifese, sia nella scelta di mettere al mondo un figlio, sia nella<br />
fase terminale della v<strong>it</strong>a di ciascuno.<br />
g. Il lavoro è parte integrante di qualsiasi progetto di<br />
v<strong>it</strong>a personale e familiare. La central<strong>it</strong>à del lavoro quale<br />
fattore di inclusione e promozione umana va concretamente riaffermata<br />
nel contesto dell’attuale crisi che vede spesso cattivi<br />
lavori connessi a precarietà, insicurezza, mancato rispetto delle<br />
regole minime di tutela sul posto di lavoro, frammentazione dei<br />
percorsi lavorativi e dunque delle necessarie forme di accompagnamento.<br />
È in particolare nel lavoro che l’uomo scopre la<br />
propria dign<strong>it</strong>à, sviluppa relazioni sociali ed eserc<strong>it</strong>a il proprio do-<br />
vere di contribuire alla cresc<strong>it</strong>a e alla coesione sociale. Pertanto,<br />
il lavoro torna ad essere l’amb<strong>it</strong>o in cui si misura la riusc<strong>it</strong>a dell’integrazione<br />
sociale. Se ciò vale per tutti, a maggior ragione per i<br />
giovani. Per molti di essi è oggi preclusa la possibil<strong>it</strong>à di costruirsi<br />
un futuro.<br />
h. La terr<strong>it</strong>orial<strong>it</strong>à. È nostra convinzione che soltanto nella<br />
‘prossim<strong>it</strong>à’, fortemente condizionata dalla conoscenza e dal legame<br />
con il terr<strong>it</strong>orio, è possibile ricavare le risposte più efficaci<br />
strettamente connesse al bisogno, specie in realtà così compos<strong>it</strong>e<br />
come sono le province lombarde. Terr<strong>it</strong>orial<strong>it</strong>à significa riconoscere<br />
che i servizi per le fragil<strong>it</strong>à sono dotati anche di una<br />
dimensione di senso, per cui la casa non è solo le ‘quattro mura’,<br />
ma anche luogo di realizzazione di un sogno personale, di coppia<br />
e familiare. Ciò è garant<strong>it</strong>o solo grazie a processi di salvaguardia<br />
delle relazioni e dei beni immateriali che un terr<strong>it</strong>orio esprime<br />
nella sua specific<strong>it</strong>à. Nel terr<strong>it</strong>orio possono essere letti più facilmente<br />
i bisogni nel loro emergere e nelle loro caratteristiche<br />
specifiche; nel terr<strong>it</strong>orio si può unire al momento assistenziale<br />
la progettazione dell’inserimento; nel terr<strong>it</strong>orio l’ente pubblico<br />
può coinvolgere le esperienze sociali e presentare un’immagine<br />
amichevole alla popolazione per favorire relazioni significative fra<br />
servizi e persone in difficoltà; nel terr<strong>it</strong>orio si può promuovere<br />
realmente un welfare delle responsabil<strong>it</strong>à.<br />
i. La salvaguardia del creato. La tutela del terr<strong>it</strong>orio, di chi<br />
lo ab<strong>it</strong>a, passa anche attraverso il rispetto e la salvaguardia dello<br />
stesso. In linea di principio tutti affermano di cercare il bene comune.<br />
Ma poi si r<strong>it</strong>iene che la pol<strong>it</strong>ica non sia il luogo in cui si debbano<br />
esprimere giudizi di valore, ma si debba piuttosto utilizzare<br />
la categoria di util<strong>it</strong>à, soprattutto di tipo economico. Si sost<strong>it</strong>uisce<br />
inavvert<strong>it</strong>amente il perseguimento del bene, in particolare il rispetto<br />
e la salvaguardia dell’ambiente, soprattutto nel settore urbanistico<br />
con quello di util<strong>it</strong>à sociale intesa in termini di aumento<br />
della ricchezza nazionale e della ricchezza individuale. Viviamo<br />
un tempo che ci pone di fronte al problema dell’insostenibil<strong>it</strong>à<br />
dell’attuale modello di sviluppo che ha messo in forte discussione<br />
l’equilibrio tra l’uomo e il suo terr<strong>it</strong>orio, proponendo soprattutto<br />
modelli di v<strong>it</strong>a consumistici poco attenti al valore non puramente<br />
util<strong>it</strong>ario dell’ambiente.<br />
j. L’educazione rappresenta una delle sfide oggi più urgenti,<br />
che impegna la comun<strong>it</strong>à cristiana e civile.<br />
Educare alla v<strong>it</strong>a buona vuol dire anche valorizzare i luoghi e gli<br />
spazi dove l’educazione è il cuore del servizio alla comun<strong>it</strong>à, soprattutto<br />
alle giovani generazioni. Bergamo è un terr<strong>it</strong>orio ricco<br />
di luoghi educativi (scuole, univers<strong>it</strong>à, oratori, associazioni, ecc.)<br />
messi in difficoltà da una scarsa considerazione dell’importanza<br />
della funzione educativa e dalla continua riduzione di un adeguato<br />
sostegno economico nel costruire il nostro futuro e nel<br />
creare solidarietà tra generazioni. La buona pol<strong>it</strong>ica deve raccogliere<br />
la sfida educativa e culturale che il terr<strong>it</strong>orio propone per<br />
poter permettere a tutti di costruire il proprio progetto di v<strong>it</strong>a,<br />
nel rispetto di una autentica libertà di scelta della scuola da parte<br />
delle famiglie.<br />
Chi volesse leggere il documento completo, lo può scaricare in formato<br />
pdf dal s<strong>it</strong>o web della parrocchia www.parrocchiasarnico.<strong>it</strong>.<br />
(La Redazione)<br />
Mar. 2013 ilPorto - 21
R I F L E T T I A M O<br />
a cura di don Valentino Salvoldi<br />
Vivere la gioia adesso ben sapendo, però, che l'alleluia ab<strong>it</strong>a oltre il Calvario<br />
Dacca (Dhâkâ<br />
o Dakka) è la<br />
cap<strong>it</strong>ale e la c<strong>it</strong>tà<br />
più popolosa del<br />
Bangladesh e il<br />
capoluogo del<br />
distretto di Dacca<br />
«Ricorre nei tuoi scr<strong>it</strong>ti l'idea che “vivere è cambiare: si<br />
arriva alla perfezione cambiando continuamente”. Mi piace<br />
l'intuizione, ma la realtà mi lega ad una quotidian<strong>it</strong>à<br />
ripet<strong>it</strong>iva che, benché non sia brutta, mi impedisce di vivere<br />
anche solo in parte come fai tu.<br />
Mi hanno detto che sei continuamente in terre di missione,<br />
in Africa e in Asia. Rendimi partecipe delle tue esperienze,<br />
in modo che, indirettamente, assieme a te, impari<br />
qualche cosa di nuovo, come se fossi tuo compagno di<br />
viaggio».<br />
Secondo l'antropologia culturale, una persona può cambiare radicalmente<br />
la sua v<strong>it</strong>a una sola volta in un ambiente diverso da<br />
quello dove è nata; diversamente, rischia lo squilibrio.<br />
Essendo io chiamato a spostarmi in diversi Paesi più volte in un<br />
anno, ho deciso di “ab<strong>it</strong>are” in quelle persone che si riconoscono nei<br />
miei ideali, mi aiutano a pregare e mantengono grato il ricordo dei<br />
momenti significativi della nostra v<strong>it</strong>a.<br />
La scorsa estate ho vissuto la mia prima esperienza in Bangladesh (se<br />
Dio vuole, vi tornerò per un altro corso l’anno prossimo). Ho già<br />
scr<strong>it</strong>to qualche cosa su questo Paese, ma può essere opportuno continuare<br />
a riflettere su s<strong>it</strong>uazioni che sono caratteristiche di tante altre<br />
parti dell’Asia e che presentano non poche analogie con quanto si<br />
vive in Africa.<br />
Dall’esperienza bengalese ho imparato innanz<strong>it</strong>utto che la pace nasce<br />
da un sorriso.<br />
…Bangladesh, estate 2012. Stanco di stare seduto, decido di fare due<br />
passi, pregando e med<strong>it</strong>ando. Incontro una suora <strong>it</strong>aliana di circa ot-<br />
22 - ilPorto Mar. 2013<br />
Come se fossi un compagno di viaggio<br />
tant'anni, che gira regalando sorrisi a tutti.<br />
La zona è molto povera e quasi tutti qui<br />
sono musulmani. Non es<strong>it</strong>o a provocarla:<br />
«Fa un caldo boia, i vest<strong>it</strong>i si appiccicano alla<br />
pelle, il paese non ha attrattive: è piatto, povero<br />
e monotono. E ci sono le zanzare. Ma<br />
tu come fai a sorridere?». Lapidaria la risposta:<br />
«La gente è bella e il Signore la ama».<br />
E m'inv<strong>it</strong>a nel suo convento, dove ha aperto<br />
una scuola per oltre ottocento bambini, che<br />
pagano una retta mensile di “ben” trenta<br />
centesimi di euro. È la sola <strong>it</strong>aliana della sua<br />
comun<strong>it</strong>à: vive con altre tre suore bengalesi<br />
e quattro postulanti, una più bella dell'altra.<br />
Celebro l'eucaristia e mi supplica di r<strong>it</strong>ornare<br />
il giorno dopo per un'altra messa e per<br />
la cena, durante la quale mi propone di scrivere<br />
un libretto sulla sua fondatrice, la beata<br />
Elisabetta Renzi.<br />
Chiedo alle giovani suore che cosa le abbia<br />
spinte ad abbracciare una v<strong>it</strong>a che, in un<br />
ambiente musulmano, non solo non è cap<strong>it</strong>a,<br />
ma è giudicata assurda. E comuni sono<br />
le risposte, così riassumibili: vivere la gioia<br />
adesso, ben sapendo, però, che l'alleluia<br />
ab<strong>it</strong>a oltre il Calvario. Qui sulla terra c'è il<br />
dolore che, condiviso, lenisce la sofferenza.<br />
Guardando alla croce si capisce la misura<br />
con la quale Dio ci ama, per cui non si può<br />
che essere felici. Ed è la felic<strong>it</strong>à, nata dalla<br />
fede, che aiuta a sorridere a tutti, anche ai<br />
musulmani duri, impenetrabili, con la barba<br />
tinta di rosso.<br />
Un altro grande insegnamento: l'arte di<br />
pregare in silenzio, med<strong>it</strong>ando la Parola e<br />
contemplando i volti e la natura.<br />
In Bangladesh i cattolici sono circa trecentomila,<br />
una decina i vescovi, circa duecento<br />
i preti (e altrettanti i religiosi) e una cinquantina<br />
i missionari anziani che restano<br />
nel paese, firmando un documento in cui<br />
promettono di non convertire nessun mu-
sulmano, induista o buddista: possono accostare solo quei tribali<br />
che non professano alcuna religione. I cattolici, proprio perché<br />
sono un’esigua minoranza (0,2% della popolazione), frequentano<br />
regolarmente la messa domenicale (85%), sono ligi ai precetti della<br />
religione e vivono pregando. Al mattino devono mantenere un<br />
sostanziale silenzio. Pregano prima dei pasti (riso e sempre riso).<br />
Prima della cena rec<strong>it</strong>ano il rosario. Un giovane mi ha detto: «No<br />
prayer, no food (se non si prega, non si mangia)», eco di quanto<br />
i nostri anziani cercavano di insegnare ai figli e ai nipoti: «Questo<br />
non è un albergo e se non si vuole pregare… quella è la porta».<br />
Oltre ai vescovi, ho incontrato i leader delle religioni principali del<br />
Bangladesh. Freddi i musulmani, rispettosi e cordiali i buddisti, riverente<br />
il “vescovo” degli induisti.<br />
Da quest’ultimo, quando ho chiesto scusa per il vest<strong>it</strong>o che indossavo<br />
(nell’anticamera mi ero tolto il clergyman imbevuto di sudore),<br />
mi sono sent<strong>it</strong>o rispondere: «Vest<strong>it</strong>o o nudo, in Lei vedo Dio».<br />
Emozionante celebrare le eucaristie nella cap<strong>it</strong>ale. Vi partecipano<br />
persone provenienti dai più importati Paesi del mondo: un amalgama<br />
di culture legate dalla spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à del mondo orientale in cui<br />
Dio non si dimostra, ma si respira.<br />
Un'altra caratteristica: l'osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à è sacra. Il vescovo - designato a<br />
seguire il corso che qui ho tenuto - mi è sempre stato accanto,<br />
accompagnandomi ovunque volessi andare.<br />
Quando in Italia abbiamo un osp<strong>it</strong>e, soprattutto al Nord, diciamo:<br />
«Questo è il frigorifero: sent<strong>it</strong>i a casa tua» e scompariamo.<br />
Qui la disponibil<strong>it</strong>à è totale. Quasi eccessiva.<br />
Certamente, anche questa gente porta in sé il peccato originale,<br />
ma cerca di nasconderlo bene… Questo è forse un lim<strong>it</strong>e: l'estrema<br />
riservatezza, il pudore e il rispetto, come li obbliga a coprire<br />
sempre tutto il corpo, così impedisce loro di svelare i sentimenti e<br />
di rendere noti i loro problemi. Questo vale anche per la confessione,<br />
durante la quale dietro un pudico: «Non sono stato sempre<br />
ligio al mio dovere», il prete può immaginare tutto e al di là di tutto,<br />
senza mai sapere in che cosa consista il loro peccato. Ben lo sa quel<br />
Dio che, quando il nostro cuore ci accusa di peccato, mostra di<br />
essere più grande del nostro cuore. Lui, che tutti ascolta e… tutti<br />
perdona.Questo il sentimento che nutrivo ogni volta che salivo<br />
l'altare. I fedeli cantavano: «Il Signore è il mio pastore».<br />
Dall'alto degli innumerevoli minareti, le voci si rincorrevano e si<br />
fondevano nel grido: «Allah-u-igbar». Più discreti, i buddisti andavano<br />
mormorando il loro mantra, mentre gli induisti accendevano<br />
lumi agli alberi, portatori della v<strong>it</strong>a.<br />
E Dio tutti ascolta. Tutti perdona. Tutti ama. Sia chi è fedele ai quotidiani<br />
impegni nell'ambiente in cui è chiamato a vivere, sia chi va di<br />
gente in gente per cogliere semi di ver<strong>it</strong>à e scintille di saggezza, da<br />
comunicare a chi desidererebbe essere mio compagno di viaggio.<br />
Mar. 2013 ilPorto - 23
R I F L E T T I A M O<br />
a cura di Pier Luigi Billi<br />
Secondo il mio modesto pensiero, che mi sembra<br />
però giusto ed equilibrato, gli anziani sono ancora<br />
oggi una vera forza pos<strong>it</strong>iva, un esempio costante e<br />
duraturo in una società che porta in sé tanti segni<br />
di sfacelo e miseria. Non è retorica, è la realtà.<br />
Dialogando con molti giovani, avverto in essi un<br />
atteggiamento arrendevole e una mancanza di senso<br />
del dovere. Mi dicono che il lavoro non c’è, ma credo<br />
non sia vero, perché se un giovane avesse veramente<br />
voglia di lavorare, il lavoro lo trova, anche il più umile per<br />
guadagnarsi il proprio sostentamento, per migliorare e<br />
salire più in alto.<br />
È necessario però “aguzzare l’ingegno”, sapersi adattare -<br />
ciò che molti dei nostri giovani non vogliono fare.<br />
Nei Paesi dell’Est, molti giovani laureati che non trovano<br />
un lavoro adeguato ai loro studi, non si abbattono ma<br />
vanno alla ricerca di occupazioni più umili. Così si diventa<br />
Riflettiamo<br />
I giovani e gli anziani<br />
La v<strong>it</strong>a è una costante articolazione dell'ieri e dell'oggi verso il domani<br />
Rispettare i contenuti della nostra natura umana seguire le sole leggi capaci di orientarci verso il bene<br />
24 - ilPorto Mar. 2013<br />
veri uomini.<br />
L’agire, l’essere se stessi, sono imperativi categorici<br />
che la nuova generazione non vuole né conoscere, né<br />
sapere. Assurd<strong>it</strong>à, menti ottuse ed approf<strong>it</strong>tatrici di certi<br />
giovani “bamboccioni” che trovano tutto comodo e tutto<br />
preparato nella propria casa, dove tutto è dovuto.<br />
Mancanza di vera personal<strong>it</strong>à e d’impegno personale.<br />
I sottovalutati “matusa” sono ancora quelli che in diverse<br />
s<strong>it</strong>uazioni ci offrono il giusto orientamento, una giusta e<br />
retta valutazione della v<strong>it</strong>a che hanno vissuto con sacrificio<br />
e un vero impegno morale.<br />
Gli imberbi giovincelli sono prevalentemente pretenziosi,<br />
accusatori, cr<strong>it</strong>ici senza costruzione e caotici nel loro<br />
modo di pensare.<br />
Devo ammettere che però non sono tutti così, è rimasto<br />
ancora un po’ di buon senso. Dobbiamo rispettare i<br />
contenuti della nostra natura umana, seguire le sole leggi
capaci di orientarci verso il bene, difficile da raggiungere<br />
perché la v<strong>it</strong>a è lotta, sacrificio ed abnegazione. Questi<br />
sostantivi non sono facilmente recepibili da gran parte<br />
della nostra generazione che non è in grado di capirli e<br />
non sa dare ad essi il vero significato. Abbiamo dimenticato<br />
la tradizione, il rispetto verso l’autor<strong>it</strong>à, siamo contrari ad<br />
ogni imposizione, anche a quelle giuste.<br />
La v<strong>it</strong>a per me è una costante articolazione dell’ieri e<br />
dell’oggi verso il domani. Non possiamo fare a meno<br />
dell’esperienza di coloro che ci hanno preceduto con le<br />
loro caratteristiche di dolore, di sofferenza, di sacrifici,<br />
di lotta vera e consapevole. Posso constatare che molti<br />
Sarnico (BG) via Cortivo, 31/b tel. 334/6607641<br />
giovani sono rivoluzionari e cr<strong>it</strong>ici soltanto nelle parole,<br />
sono dei “bla bla” ma che al momento del bisogno vanno<br />
ancora ad attingere alla borsa del papà e della mamma,<br />
perché non sono capaci di rendersi autonomi. Agiscano<br />
prima di parlare e dimostrino quello che sanno fare e<br />
non soltanto a parole.<br />
Sono questi rilievi, senza paura di sment<strong>it</strong>a, la ragione<br />
per cui non ci si deve mai stancare di mettere in<br />
guardia la gioventù da una mental<strong>it</strong>à che, mentre ha la<br />
pretesa di essere rinnovatrice, risulta invece borghese e<br />
pressappochista.<br />
È proprio così!<br />
Si realizzano oggetti artistici in vetro su ordinazione per:<br />
- bomboniere per matrimoni, cresime, comunioni…<br />
- gadgets aziendali<br />
- oggettistica per negozi<br />
- regali personalizzati<br />
- specchi, cornici, orologi, svuota tasche, posacenere, crocifissi,<br />
bijoux ma anche oggetti che soddisfano la vostra fantasia .<br />
Mar. 2013 ilPorto - 25
C O M U N I T À<br />
a cura di Civis<br />
Sabrina:<br />
una scelta di v<strong>it</strong>a e di condivisione<br />
Dal 2010 cooperante in Rwanda (Africa), un paese devastato dal genocidio del 2004<br />
Nella foto da<br />
sinistra:<br />
Romi Gusmini,<br />
Fabrizio<br />
Facchinetti,<br />
Sabrina Bettoni,<br />
Savoldi Augisto e<br />
Franco Dometti<br />
con la nipotina<br />
Francesca Chiara<br />
Belometti<br />
Nella foto a<br />
destra, Sabrina<br />
con un gruppo di<br />
donne Rwandesi<br />
26 - ilPorto Mar. 2013<br />
Un lavoro ma anche una scelta di v<strong>it</strong>a e di<br />
condivisone che si trasforma in relazione, conoscenza,<br />
disponibil<strong>it</strong>à al dialogo, al confronto<br />
e alla cresc<strong>it</strong>a sotto tutti i punti di vista.<br />
Sabrina Bettoni, 28 anni, dal 2010 è in Rwanda<br />
come cooperante dell’associazione “Progetto<br />
Rwanda”, una onlus impegnata nel campo della<br />
tutela dell’infanzia, dell’istruzione, della promozione<br />
dei dir<strong>it</strong>ti delle donne e della cultura della pace.<br />
Nata Sarnico dove ha mantenuto la sua residenza, da<br />
qualche anno promuove in Rwanda (un paese dell’Africa<br />
orientale di 11 milioni di ab<strong>it</strong>anti, poco più grande di una<br />
regione <strong>it</strong>aliana) e anche nelle zone lim<strong>it</strong>rofe numerose<br />
attiv<strong>it</strong>à di sensibilizzazione a favore della civiltà africana, a<br />
cui da molto tempo si sente legata ed attratta.<br />
Un eccellente percorso scolastico quello di Sabrina:<br />
dopo la laurea con 110 e lode in “Scienze pol<strong>it</strong>iche per<br />
la cooperazione allo sviluppo internazionale”, con una<br />
tesi sullo “Stupro di guerra come crimine internazionale<br />
durante il confl<strong>it</strong>to Rwandese”, si rese conto che quanto<br />
appreso non gli bastava. Approfondì i suoi studi in Svezia<br />
seguendo l’unico master in Europa sull’argomento. «Prima<br />
di scrivere la seconda tesi - dice Sabrina - avvertii<br />
il bisogno di vedere con i miei occhi quello che avevo<br />
studiato sull’argomento, in particolare su bambini e donne<br />
Rwandesi così vulnerabili dopo uno dei più terribili<br />
genocidi avvenuto alcuni anni fa.<br />
Nel 2004, con il mondo che stava a guardare, vennero<br />
sterminati un milione di persone, stuprate centinaia di<br />
migliaia di donne e lasciati orfani altrettanti bambini».<br />
In soli cento giorni il paese delle mille colline è stato raso<br />
al suolo, infrastrutture e migliaia di case completamente<br />
distrutte, quasi un quarto della popolazione fugg<strong>it</strong>a e costretta<br />
a vivere per anni nei campi profughi tra immani<br />
sofferenze.<br />
Nel paese martoriato rimasero moltissime donne, la<br />
maggior parte delle quali vulnerabili perché vedove o<br />
v<strong>it</strong>time dello stupro di guerra, donne sieropos<strong>it</strong>ive, ragazze<br />
madri e prost<strong>it</strong>ute che vivevano ben al di sotto<br />
della soglia di povertà (1 $ al giorno) e per non parlare<br />
dei tanti bambini orfani.<br />
Era il 2009. Sabrina, venticinquenne, senza contatti né<br />
programmi precisi partì per il Rwanda, trovò un lavoro<br />
in un’associazione al servizio di alcune donne v<strong>it</strong>time di<br />
stupri di guerra per reintegrale nella società. Al suo r<strong>it</strong>orno,<br />
tre mesi dopo, scrisse la tesi “Conseguenze dello<br />
stupro di guerra nel Rwanda del Post-genocidio” che gli<br />
valse il “Very good” al Master svedese. Presso l’Univers<strong>it</strong>à<br />
di Siena nel 2009 conseguì la laurea di specializzazione<br />
con la terza tesi: “Stupro di guerra in Rwanda: da arma<br />
di Genocidio ad ostacolo per la Riconciliazione”. Il 110 e<br />
lode e la richiesta di pubblicazione, coronarono quattro<br />
anni di studi approfond<strong>it</strong>i.<br />
«Da piccola - prosegue Sabrina - ero molto legata al<br />
missionario P.Antonio Giudici - conosciuto come “Padre<br />
cuore”- i suoi racconti sulla povertà dell’Africa, sull'opera<br />
missionaria, sulla condizione delle popolazioni e delle<br />
donne di colore in particolare, mi colpirono molto, così<br />
come fui toccata dall’esempio dei miei gen<strong>it</strong>ori Renato<br />
e Loredana che, impegnati nel sociale sul sostegno<br />
a distanza, hanno avuto un ruolo importante nella mia<br />
scelta.<br />
Dopo la specializzazione capii che quella era la strada:<br />
seguire le donne che aveva studiato.<br />
Dal novembre del 2010 cominciai a lavorare per l’as
sociazione “Progetto Rwanda”. Partii ancora<br />
per il paese africano dove attualmente rivesto<br />
la carica di “Project manager”».<br />
Ed è in questa veste che si occupa delle relazioni<br />
con le autor<strong>it</strong>à locali e governative,<br />
incentivando la collaborazione con le organizzazioni<br />
della società civile locale.<br />
Segue inoltre i progetti nuovi e futuri dell’as-<br />
sociazione quali l’attivazione di percorsi di<br />
scolarizzazione e di formazione, estesi ad<br />
altre categorie a rischio, in particolare alle<br />
donne, con la creazione della “Casa della<br />
Pace e della Riconciliazione” a Kigali e la<br />
promozione di una serie di micro-progetti<br />
rivolti alle ragazze adolescenti ed appunto<br />
alle donne vulnerabili.<br />
Dice ancora Sabrina: «La nostra esperienza<br />
ci insegna che una pace duratura e uno<br />
sviluppo sostenibile fondato sul rispetto dei<br />
dir<strong>it</strong>ti umani, potranno essere costru<strong>it</strong>i soltanto<br />
rafforzando le capac<strong>it</strong>à locali, le reti<br />
di solidarietà, i progetti di autosviluppo e di<br />
lotta alla povertà. Per questo interveniamo<br />
esclusivamente attraverso i nostri partner<br />
locali: singole persone v<strong>it</strong>time del confl<strong>it</strong>to,<br />
gruppi di donne per la realizzazione di<br />
attiv<strong>it</strong>à generatrici di redd<strong>it</strong>o o associazioni<br />
consolidate.<br />
Questa mia scelta di v<strong>it</strong>a dedicata ad aiutare<br />
queste donne - conclude la nostra conc<strong>it</strong>tadina<br />
- mi obbliga anche a delle rinunce che<br />
sono comunque minime rispetto a quelle<br />
che le donne Rwandesi affrontano quotidianamente.<br />
Anche se sono in Africa a lavorare, in realtà<br />
sono coinvolta dai loro insegnamenti. La<br />
loro grande dign<strong>it</strong>à e forza, la loro lotta alla<br />
sopravvivenza sono un esempio, una dimostrazione<br />
di quanto una donna, pur senza<br />
considerazione, sia il motore che muove la<br />
famiglia, la comun<strong>it</strong>à e la nazione».<br />
Mar. 2013 ilPorto - 27
Fotocronaca<br />
La Catecumena<br />
28 - ilPorto Mar. 2013<br />
a cura di Silvano Marini<br />
I Cresimandi del vicariato in attesa del Vescovo Francesco<br />
Il Vescovo Mons. Francesco Beschi saluta i Cresimandi Il Vescovo distribuisce l'immagine con la preghiera del Credo<br />
I Cresimandi di Sarnico Via Crucis animata: I bambini di Gerusalemme
La benedizione degli ulivi<br />
La Domenica delle Palme<br />
Coro Castello: le ultime 7 parole di Cristo in croce
A S S O C I A Z I O N I<br />
a cura di Gian Franco Gaspari<br />
Assemblea annuale Soci<br />
Giovedì 21 marzo si è tenuta la nostra assemblea annuale<br />
presso la sala comun<strong>it</strong>aria, con il seguente ordine<br />
del giorno:<br />
1) Relazione attiv<strong>it</strong>à anno 2012 e programmazione attiv<strong>it</strong>à<br />
anno 2013<br />
2) Approvazione Conto Consuntivo anno 2012-2013<br />
3) Approvazione Bilancio Preventivo anno 2013<br />
4) Conferma Revisori dei Conti per l’anno 2013<br />
5) Varie ed eventuali<br />
Univers<strong>it</strong>à per Anziani<br />
Anche nel mese di Aprile continuano le lezioni della<br />
nostra Univers<strong>it</strong>à col seguente programma:<br />
Associazione Anziani e Pensionati<br />
Rubrica degli eventi significativi dell'associazione in questo periodo<br />
30 - ilPorto Mar. 2013<br />
Mercoledì 3 aprile: Quando un Paese non esiste più,<br />
la sua cultura può ancora sopravvivere?<br />
Mercoledì 10 aprile: Jugoslavia, le tappe del disastro<br />
Mercoledì 17 aprile: Vis<strong>it</strong>a guidata al Lago d’Orta<br />
Mercoledì 24 aprile: Una esperienza formativa e di<br />
lavoro, operai bergamaschi e bosniaci insieme.<br />
Ed ecco il programma della vis<strong>it</strong>a guidata:<br />
ore 6.00 partenza da Sarnico<br />
ore 9.00 arrivo a Omegna e imbarco per l’isola di San<br />
Giulio e poi vis<strong>it</strong>a ad Orta<br />
ore 13.00 pranzo ed a seguire trenino per il Sacro<br />
Monte d’Orta<br />
Rientro previsto in serata<br />
Doveroso ricordo<br />
Il giorno 26 febbraio scorso è stato funerato il nostro iscr<strong>it</strong>to Isaia Dossi, di anni 67, per tanti anni addetto<br />
alla distribuzione dei pasti. Un amico carissimo, sempre sorridente e sempre disponibile. A Lui un doveroso<br />
grazie, grande grande, condoglianze sincere ai familiari ed un ricordo incancellabile. Ciao Isaia!<br />
Infine un caloroso augurio di BUONA PASQUA ai nostri associati e a tutta la comun<strong>it</strong>à da parte della<br />
Presidente e di tutto il Consiglio direttivo.
a cura di don Loris<br />
La gioia di donare la luce<br />
All’avvicinarsi della settimana santa, fervono i preparativi per tutte le l<strong>it</strong>urgie, belle e complesse che<br />
vivremo. È un impegno che mi è sempre piaciuto assumere, nell’idea che una l<strong>it</strong>urgia ben preparata<br />
e curata possa comunicare moltissimo, senza spendere parole aggiuntive.<br />
Quest’anno però un certo senso di tristezza mi ha colto alla notizia che non ci sarebbero stati battesimi<br />
durante la veglia pasquale. Pensavo al fatto che è la prima volta che vivo questa s<strong>it</strong>uazione. Dal<br />
punto di vista organizzativo è tutto molto più semplice e lineare. Dal punto di vista del senso invece<br />
è come se, e lo dico come opinione personale, mancasse qualcosa. Celebreremo la benedizione<br />
del fuoco, l’ascolto proficuo della parola, la benedizione dell’acqua senza consegnare direttamente<br />
tutto questo ad un nuovo figlio di Dio. Tutto quello che vivremo, è assolutamente lec<strong>it</strong>o e non perde<br />
significato, ma dentro di me è come se ci dessimo da fare senza inv<strong>it</strong>are qualcuno a vivere con noi il<br />
nuovo incontro con Dio. Come se per giorni ci impegnassimo a preparare un pranzo festoso, e poi<br />
tutte quelle pietanze non le offrissimo a chi abbiamo inv<strong>it</strong>ato. C’è una gioia interiore nel celebrare<br />
i r<strong>it</strong>i del triduo pasquale, ma la forza più grande viene dal movimento ecclesiale di consegnare ogni<br />
piccolo significato ad un nuovo battezzato. Immergere nell’acqua, affidare la luce, consacrare come<br />
una volta si faceva con i re, ci ricorda che questi gesti non sono nostri e finiscono nella celebrazione<br />
della Pasqua, ma vanno oltre entrano in una casa, sono affidati ad una famiglia, ad un uomo nuovo.<br />
Allora ho pensato a come facilmente siamo chiesa in modo autoreferenziale: “facciamo delle cose”<br />
per noi stessi. Rischiamo di godere semplicemente per quanto di buono abbiamo fatto, ma non<br />
abbiamo inv<strong>it</strong>ato nessuno a questa gioia, non abbiamo consegnato a nessuno la luce nuova, a nessuno<br />
è arrivata l’acqua che rigenera. Il grande entusiasmo mediatico per il papa Francesco in queste<br />
settimane ci suggerisce che il mondo a cui portare la nov<strong>it</strong>à della risurrezione è fuori, oltre. Chiedo<br />
per me, che questa “assenza” di battezzati in questa veglia pasquale, mi ricordi che sempre qualcuno<br />
attende una luce nuova, ed il più delle volte è lontano da me.
ATTENZIONE ATTENZIONE!<br />
INVITO RIVOLTO A TUTTI<br />
i ragazzi e ragazze, adolescenti e giovani (i nati dal 1998 in giù)<br />
che desiderano vivere IL CER 2013 come ANIMATORI.<br />
PER PARTECIPARE COME ANIMATORI AL CER È NECESSARIO<br />
PRESENTARSI PERSONALMENTE A DON LORIS ENTRO E NON<br />
OLTRE IL 30 APRILE 2013.<br />
Vi aspetto numerosi<br />
DATE ESTATE 2013<br />
Everybody CER 2013: dal 24 giugno al 19 luglio<br />
Campo medie a Montecampione (classi 1999, 2000, 2001):<br />
21/30 luglio<br />
Campo adolescenti a Ponte di legno (classi 1996, 1997, 1998):<br />
1/10 agosto
Bastano 11 amici e un “girello”e la neve è alla portata di tutti<br />
da “l’Eco di Bergamo” a firma Mario Dometti<br />
Sci per tutti e in particolare per quelle<br />
persone che devono vivere affrontando<br />
qualche difficoltà in più. Questa è la<br />
proposta dello «Sci club 2001» di Sarnico,<br />
fondato 12 anni fa dal compianto<br />
Fabrizio Pedrocchi e che oggi porta il<br />
suo nome. Gli obiettivi che lo stesso Fabrizio aveva proposto all’inizio<br />
di questa avventura, e portati avanti oggi dalla figlia Marta,<br />
erano orientati anche a evidenziare i veri valori dello sport: sacrificio,<br />
forza di volontà, amicizia e altruismo.<br />
E a dare prova che basta poco per migliorare la v<strong>it</strong>a degli altri.<br />
Alessandro, 14 anni di Borgo di Terzo, Enrico, 9 anni, e Oscar, 10<br />
anni di Villongo, sono tre ragazzi con disabil<strong>it</strong>à motorie diverse,<br />
che hanno trovato nello sci un mezzo per dimostrare, a se stessi<br />
e al mondo, di essere in grado di superare i<br />
propri lim<strong>it</strong>i. Così un gruppo di abili sciatori volontari, aderenti al<br />
club, utilizzando particolari ausili da loro stessi progettati e realizzati,<br />
danno la possibil<strong>it</strong>à ai tre ragazzi di vivere lo sport sulla neve<br />
in maniera quasi del tutto autonoma.<br />
«La ricerca e il mantenimento di uno stato di salute accettabile - dice<br />
Renato Carminati, presidente del Csi Oratorio Sarnico, a cui il<br />
club è affiliato - è un dir<strong>it</strong>to a cui una persona con disabil<strong>it</strong>à dovrebbe<br />
leg<strong>it</strong>timamente aspirare e lo sci può essere di enorme aiuto. Il<br />
percorso intrapreso dal sodalizio di Sarnico con Alex, Enrico e Oscar,<br />
sta regalando a tutti coloro che ne sono coinvolti grandi soddisfazioni,<br />
soprattutto sotto il profilo umano. La risposta in tal senso è stata<br />
veramente pos<strong>it</strong>iva».<br />
«Nostro figlio Alessandro si diverte tantissimo sugli sci - dicono Didier<br />
e Nicoletta - dopo i miglioramenti avuti con il supporto medico,<br />
grazie al “girello” realizzato da questi meravigliosi ragazzi con la collaborazione<br />
della d<strong>it</strong>ta Besenzoni spa. L’esperienza iniziata quest’anno,<br />
lo ha reso ancor più felice e mostra a tutti con orgoglio la medaglia<br />
che gli è stata assegnata».<br />
Gli fanno eco Gian Paolo e Gian Pietro, rispettivamente papà di<br />
Enrico e di Oscar: «I nostri figli hanno costru<strong>it</strong>o un bellissimo rapporto<br />
di amicizia con i loro tutor Fernando, Bobo, Stefano, Fabrizio,<br />
Gigi, Luca, Francesco, Roberto, Marta, Diego e Sandro sono bravissimi<br />
non solo con i nostri figli, ma anche con gli altri ragazzi che seguono<br />
nell’annuale corso a Borno».<br />
«Lo sci – conclude l’assessore allo Sport e socio dello Sci club<br />
Sarnico, Fabrizio Facchinetti - è una componente importante per<br />
tutte le persone con disabil<strong>it</strong>à, che si impegnano per il loro riconoscimento<br />
come c<strong>it</strong>tadini rispettati, perché, come diceva Albert Camus,<br />
la grandezza dell’uomo è nella sua decisione di essere più forte della<br />
sua condizione».<br />
Nelle foto: Alessandro ed Enrico sciano a Borno
Domenica 24 febbraio in oratorio si é svolto l’ultimo<br />
family day dell’anno.<br />
É stato un family day un po’ speciale, che potremo<br />
chiamare big family day, in quanto, a differenza dei family<br />
day di novembre e dicembre, ha riun<strong>it</strong>o gen<strong>it</strong>ori<br />
e ragazzi di tutti i sacramenti.<br />
Tra la neve e il nevischio, ci siamo trovati tutti in oratorio,<br />
per poi dividerci: i gen<strong>it</strong>ori si sono recati al cinema<br />
Junior con don Luciano e don Loris per mettersi<br />
in ascolto della proposta che ha toccato il tema impegnativo<br />
della fede, usando come punto di partenza le<br />
storie di fede di due giovani donne. Mentre i ragazzi,<br />
dopo una preghiera nella chiesetta, si sono divisi ulteriormente.<br />
I ragazzi della cresima, in sala verde con le catechiste,<br />
hanno visto una proiezione sulla storia di Giulia Gabrieli,<br />
per poi commentarla insieme e scrivere una<br />
propria lettera a questa ragazza morta nel 2011 a<br />
soli 14 anni.<br />
I ragazzi della comunione e della confessione si sono<br />
recati nel salone della scuola materna, non per un r<strong>it</strong>orno<br />
all’infanzia, ma per vedere il film “Preferisco il<br />
Family day<br />
Paradiso”, sulla v<strong>it</strong>a di San Filippo Neri, patrono del<br />
nostro oratorio.<br />
Il vero r<strong>it</strong>orno all’infanzia é stato quello degli animatori<br />
che li accompagnavano, che<br />
si sono immersi nei loro ricordi<br />
da bimbi.<br />
Al termine delle attiv<strong>it</strong>à c’é<br />
stata la merenda con le delizie<br />
preparate e offerte dai gen<strong>it</strong>ori.<br />
Il momento di pausa é serv<strong>it</strong>o<br />
a far scatenare un po’ i ragazzi,<br />
che, come sappiamo tutti molto bene, non riescono a<br />
stare buone e seduti per troppo tempo consecutivo.<br />
I papà intanto si aggiornavano sulle part<strong>it</strong>e di calcio,<br />
mentre le mamme erano impegnate a chiacchierare<br />
tra di loro.<br />
Terminata la merenda tutti, ragazzi e gen<strong>it</strong>ori, si sono<br />
recati di nuovo nel cinema,per preparare insieme una<br />
preghiera conclusiva e infine tutti insieme hanno partecipato<br />
alla celebrazione eucaristica delle 18.<br />
Nel frattempo gli animatori, con la professional<strong>it</strong>à che<br />
ormai li caratterizza, hanno trasformato la sala giochi<br />
dell’oratorio, in un’accogliente sala da pranzo, pronta<br />
ad accogliere il gruppo affamato di r<strong>it</strong>orno dalla messa.<br />
Tutto si é svolto per il meglio e la cena è stata<br />
veramente ottima: un ringraziamento doveroso va<br />
quindi alle cuoche e alle mamme, che sono sempre<br />
molto disponibili.<br />
É stata una giornata molto importante e significativa.<br />
Spero che sia serv<strong>it</strong>a sia per capire meglio il grande<br />
passo che i ragazzi saranno chiamati a fare da qui a<br />
breve, sia che facciamo tutti parte di una grande comun<strong>it</strong>à:<br />
non ha senso restare divisi, perché é quando<br />
siamo un<strong>it</strong>i che esce il meglio di ognuno di noi.<br />
Andrea Bonassi e Filippo Mongodi
Family day<br />
Foto<br />
dal 5 al 22 luglio 2012 - 4 lezioni per ogni corso in<br />
gruppi da 5/7 persone max.<br />
Quando:<br />
• Mercoledì sera e domenica mattina presso la<br />
base nautica al Lido Cadè Sarnico via Predore<br />
Costo: € 70 per adulti, € 35 per minori di 18 anni<br />
comprensivo di ingresso piscina, uso estivo dei<br />
kayak e quota associativa Asd CSI Oratorio Sarnico<br />
Kayak per l’anno 2012.<br />
Per le lezioni su lago si consigliano maglietta, pantaloncini,<br />
cappellino, bottiglietta d’acqua, scarpe<br />
da scoglio (o sandali), accappatoio e ricambio.<br />
Info: Flavio 338 6835850<br />
e-mail: flavio.morosini@alice.<strong>it</strong><br />
da aprile 2013 corso in 10 lezioni della durata di<br />
un ora ciascuna per imparare a condurre il naèt<br />
Quando:<br />
• Martedì, giovedì dalle ore 18,30 e sabato dalle<br />
ore 15,00 presso la base nautica la Calchera -<br />
Sarnico via Predore<br />
Costo: € 100 comprensivo di tessera FICSF<br />
e quota associativa Asd CSI Oratorio Sarnico<br />
Sarnek Naét per l’anno 2013<br />
Per le lezioni al lago si consigliano maglietta termica<br />
o pail leggero, giacca antivento, pantaloncini,<br />
cappellino, bottiglietta d’acqua, scarpe da ginnastica,<br />
accappatoio e ricambio.<br />
Si richiede il certificato medico di buona salute<br />
Info: Andrea 392 9191256 - Paolo 329 1257175<br />
e-mail: vogatorisarnico@tiscali.<strong>it</strong>
Una settimana di “v<strong>it</strong>a in comune”<br />
Sembra di studiare il Decameron<br />
di Boccaccio: dieci ragazzi<br />
che vivono per una settimana in<br />
un appartamento e si r<strong>it</strong>rovano a<br />
dover arrangiarsi riguardo i propri<br />
orari scolastici, l’organizzazione,<br />
la preparazione dei pasti<br />
e i turni di pulizia da rispettare.<br />
Ecco che così otto ragazzi del<br />
’96, insieme al loro animatore,<br />
Luca, e alla fondamentale partecipazione<br />
di Don Loris, che ci<br />
ha gentilmente offerto casa sua,<br />
si sono r<strong>it</strong>rovati da domenica 17<br />
a sabato 23 febbraio a vivere,<br />
o meglio convivere, lontano da<br />
amici e parenti.<br />
Questa esperienza ha assunto diversi nomi, tra cui “convivenza”, “v<strong>it</strong>a in comune”, o più semplicemente<br />
“settimana in oratorio dal don”.<br />
In molti hanno scommesso che non ce l’avremmo fatta, ma siamo riusc<strong>it</strong>i a dimostrare<br />
che, con impegno e pazienza, anche le nuove esperienze possono concludersi con<br />
successo.<br />
Nonostante i primi giorni di assestamento in cui si cenava troppo tardi oppure non<br />
si faceva mai ordine nelle stanze a causa della disorganizzazione, siamo riusc<strong>it</strong>i a crescere<br />
su vari fronti e a divertirci, senza mai l<strong>it</strong>igare (e le occhiaie lo dimostravano).<br />
Sostanzialmente la giornata si divideva in fasce orarie diverse sia per la colazione che per il pranzo, mentre<br />
il pomeriggio era interamente dedicato allo studio.<br />
La cena veniva preparata insieme e poi si organizzavano attiv<strong>it</strong>à diverse da fare durante la sera, come ad<br />
esempio le serate film, le serate gioco o quelle dedicate alle discussioni su vari argomenti. Infine, un momento<br />
di preghiera chiudeva la giornata.<br />
Non è stato facile, ma mettendocela tutta siamo riusc<strong>it</strong>i a sfruttare al meglio ogni s<strong>it</strong>uazione per confrontarci,<br />
stare bene, aiutarci e divertirci.<br />
Non sono mancati i momenti di riflessione per cercare di migliorarci ed anche grazie a questi, siamo riusc<strong>it</strong>i<br />
a ottenere giornate e serate indimenticabili.<br />
Questa esperienza è stata diversa da<br />
qualsiasi camposcuola o r<strong>it</strong>iro, poiché<br />
sembrava di essere cap<strong>it</strong>ati in una<br />
grande famiglia.<br />
Giorno per giorno la stanchezza si<br />
faceva sentire, ma sicuramente il momento<br />
più difficile ed impegnativo è<br />
stato preparare le valige per tornare<br />
alla nostra comune v<strong>it</strong>a, che non sarà<br />
mai paragonabile a questa VITA IN<br />
COMUNE.<br />
Carlotta Freti e Giorgia Grassi
Il Vescovo Francesco incontra<br />
i Cresimandi del Vicariato di Predore<br />
È il Vescovo il ministro del Sacramento della Confermazione<br />
ed è lui che, dopo l’adozione a figli mediante<br />
il Battesimo, effonde la pienezza dello Spir<strong>it</strong>o Santo.<br />
Per far si che ogni Cresimando abbia comunque un<br />
riferimento al Vescovo, mons. Francesco Beschi ha incontrato,<br />
nella nostra chiesa parrocchiale giovedì 21<br />
marzo, tutti i ragazzi del vicariato di Predore che nei<br />
prossimi mesi riceveranno il sacramento della Confemazione.<br />
Un appuntamento per conoscersi e scambiarsi<br />
un cordiale saluto.<br />
Sono stati circa 300 i ragazzi e le ragazze che, accompagnati<br />
dai loro Parroci e dai catechisti, hanno preso<br />
parte a questa vis<strong>it</strong>a il cui obiettivo era quello di far<br />
comprendere al meglio il senso del Sacramento della<br />
Cresima, un passo per accostarsi per sempre a Cristo<br />
e ai suoi insegnamenti, la porta che introduce a pieno<br />
t<strong>it</strong>olo di responsabil<strong>it</strong>à nella Chiesa locale e un modo<br />
per diventare missionari del Vangelo in tutte le comun<strong>it</strong>à<br />
di appartenenza.<br />
È stata inoltre un’occasione per i ragazzi di far conoscenza<br />
ed incontrare il Vescovo che, col moltiplicarsi<br />
delle celebrazioni delle Cresime, non può essere sempre<br />
presente di persona.<br />
I Cresimandi sono arrivati a Sarnico a piedi, in bici,<br />
in macchina e in pullman provenienti da Paratico,<br />
Credaro, Gandosso, Villongo, Foresto Sparso, Adrara<br />
San Martino, Viadanica, Predore e Tavernola e si<br />
sono un<strong>it</strong>i ai colleghi di Sarnico. Ad accoglierli, in attesa<br />
dell’arrivo di mons. Francesco Beschi, oltre a don<br />
Loris e il Parroco don Luciano, era presente il Vicario<br />
don Gustavo Bergamelli. Dopo un momento di<br />
preghiera, sottolineato dai canti, il Vescovo ha parlato<br />
con i ragazzi in modo schietto e fraterno, inv<strong>it</strong>andoli<br />
a vivere con pienezza l’amicizia con Gesù, salvatore<br />
dell’uman<strong>it</strong>à. Un momento questo molto apprezzato.<br />
A conclusione, ha donato un’immagine con stampato<br />
il Credo, la preghiera quotidiana dell’anno della fede<br />
che si sta vivendo. Il Vicario don Gustavo ha poi offerto<br />
ai Cresimandi l’immagine di una colomba, simbolo<br />
di quello Spir<strong>it</strong>o Santo che riceveranno con la Cresima.<br />
Alla termine in allegria si è fatta la merenda, tutti<br />
insieme perché il Sacramento della Confermazione<br />
rappresenta anche l’inizio della festa dell’adolescenza<br />
e il momento in cui si comincia a stare con gli altri.<br />
È stato un gioioso incontro, un’occasione che sicuramente<br />
contribuirà alla loro cresc<strong>it</strong>a religiosa e spir<strong>it</strong>uale<br />
in vista del momento in cui riceveranno il Sacramento<br />
della Confermazione. CIVIS
L’Educazione<br />
Una dote che non deve invecchiare mai!<br />
a cura di Gian Franco Gaspari<br />
Un antichissimo proverbio bergamasco rec<strong>it</strong>a:<br />
”L’edücassiù la sta bé po’ a cà del diaol”.<br />
Proverbio stupendo per una dote stupenda,<br />
per un convivere stupendo.<br />
Quante cose sono cambiate in questi ultimi tempi, ma<br />
in peggio si capisce, ed il più delle volte possono minacciare<br />
persino un convivere sereno.<br />
I giornali e la v<strong>it</strong>a comune di ogni giorno parlano di<br />
“Grassie…” che fadiga!<br />
“Scüsa: ...” l’è piö dè moda.<br />
L’è prope issé a ardas in giro ‘n cö,<br />
issé l’à scricc po a öna rivista di noste<br />
e me do parole ‘n bergamasc le scrie prope aposta,<br />
perché basta indà ‘nacc a ‘sta manera.<br />
“grassie e scüsa”: i è do paroline apéna,<br />
ma tat bèle che a mia üsale ‘l fa quase pena<br />
l’è mia apéna per educassiù, i è per amur fra nòter<br />
per turnà ai bei tep zuègn, per vecc come nòter.<br />
Gli auguri di Suor Giovanna Giupponi<br />
Carissimo don Luciano, a lei e a tutti i compaesani<br />
il mio più sincero augurio di una felice<br />
e Santa Pasqua nel Signore, ricca di seren<strong>it</strong>à<br />
e pace.<br />
Presto rientrerò in Italia per alcuni mesi, spero di trovarvi<br />
tutti in buona salute ed entusiasti per il nuovo<br />
Papa Francesco. Certo che noi Bergamaschi in questi<br />
questa dote come una cosa un po’ sorpassata.<br />
Nossignori, il nostro dialetto bergamasco su questo<br />
argomento è ancora attualissimo.<br />
Proprio alla fine di marzo di tre anni fa ho composto<br />
sul tema una poesia in vernacolo che sta ancora avendo<br />
successo.<br />
La trascrivo qui pensando di fare cosa grad<strong>it</strong>a ai nostri<br />
lettori. Eccola:<br />
Granda la gioia che proe a sentim dì ”Grassie”,<br />
forta strense la mà a chi me domanda scüsa;<br />
l’è bröta ‘nvece a mia sentì parole per l’ocasiù;<br />
l’è ü gros dispèt a èt ol bé desmentegat!<br />
Oh quate nocc pasade sensa durmì<br />
Per u “grassie” o “scüsa” mia dicc, forse dai tò visì,<br />
ü tò amis o ü tò paret magare; al ve de piansì<br />
e come öna sberla forta de fat patì!<br />
“grassie” e “scüsa”: do parole sante semper de dovrà;<br />
la pas a te e a chi l’à ricef la darà;<br />
i vicini söbet i gh’à de ‘mparale<br />
issè töt ol mond, co ‘ste parole piö bèl al turnerà!<br />
anni siamo legati a san Francesco in modo particolare:<br />
Francesco il Vescovo, Francesco il Papa. Che San Francesco<br />
stimoli anche in noi l'amore ai più poveri e alla<br />
semplic<strong>it</strong>à.<br />
Di nuovo auguri e a presto.<br />
Sr. Giovanna Giupponi<br />
Mar. 2013 ilPorto - 31
C O M U N I T À<br />
a cura di Civis<br />
32 - ilPorto Mar. 2013<br />
Gruppo Pennes<br />
Quando l'amicizia è un dono<br />
R<strong>it</strong>engo le g<strong>it</strong>e in pullman divertenti, costruttive, socializzanti e se ben organizzate,<br />
emozionanti e indimenticabili. I miei ex alunni ricorderanno i memorabili viaggi<br />
a Firenze, Assisi, Pisa, Lucca, Lago Maggiore, Cinque terre ecc., erano l’evento<br />
più atteso dell’anno scolastico e pur con qualche giustificata apprensione, noi<br />
“coraggiosi” insegnanti vi partecipavamo volentieri. Erano occasioni irripetibili per capire il<br />
vero significato di “viaggio” a prescindere dalla méta e dai contenuti didattici proposti.<br />
Da alcuni anni ho lim<strong>it</strong>ato questo tipo di esperienza. Crisi di rigetto? Poco tempo a<br />
disposizione? Forse, pur essendo figlio di un autista di pullman, soffro viaggiare per ore<br />
seduto in mezzo metro quadrato. Magari un po’ di tutto questo. Una g<strong>it</strong>a alla quale non<br />
rinuncio è però quella organizzata dal Silvio Belotti a Pennes in Alto Adige.<br />
C’è una canzone che i “Canterini del Sebino” propongono sempre nelle loro esibizioni<br />
che dice: «Quando ti prende la malinconia pensa che c’è qualcuno accanto a te. Vivere<br />
non è sempre poesia, quante domande senza un perché! Ma l’amicizia, sai, è una ricchezza,<br />
è un tesoro che non finirà. Metti da parte questa tua tristezza, canta con noi, la tristezza<br />
passerà…». Ecco, queste parole riassumono il senso di queste tre giornate nel Sud Tirolo<br />
(per i tedeschi), Trentino alto Adige (per gli <strong>it</strong>aliani). Stessa terra, stessa gente, un terr<strong>it</strong>orio<br />
che appartiene sia a chi ne reclama l’<strong>it</strong>alian<strong>it</strong>à, sia a quella rilevante parte di popolazione<br />
che si identifica nelle tradizioni e nella cultura del Tirolo “storico”, nel quale il Trentino è<br />
parte essenziale, non alternativa. Non credo possa esserci storia del Trentino senza Tirolo.<br />
Divagazione credo ovvia, ma opportuna.<br />
Se si esclude l’incanto della natura che, come diceva Cicerone, è «opera di una mente<br />
divina», in questa regione dove si passa dal tratto del lago di Garda con il suo aspetto<br />
tipicamente med<strong>it</strong>erraneo, a paesaggi alpini dolom<strong>it</strong>ici di suggestiva bellezza, da queste parti<br />
non ci sono opere d’arte di rilievo da ammirare ma tanta pace. La cucina è quella tipica di<br />
questa “terra di mezzo” fra la cultura del nord Europa e quella med<strong>it</strong>erranea, che riflette la<br />
sua storia nella gastronomia regionale.<br />
All’Hotel Murrerhof di proprietà della famiglia Tobanelli (gentile, discreta e osp<strong>it</strong>ale) a<br />
Weißenbach -Rio Bianco- in Val Sarentino, che da anni osp<strong>it</strong>a questa eterogenea, vivace<br />
e tonificante combriccola, il cibo è fatto di ingredienti genuini, semplici e ben cucinati, le<br />
camere sono pul<strong>it</strong>e ed accoglienti in linea<br />
con lo stile altoatesino.<br />
Non voglio ora proporre ai lettori una<br />
cronaca dettagliata di questi tre giorni (i<br />
più curiosi possono provare personalmente<br />
questa esperienza magari partecipando il<br />
prossimo anno), solo offrire alcuni flashback<br />
con i quali desidero sottolineare la cordial<strong>it</strong>à<br />
nel condividere con semplic<strong>it</strong>à, ma proprio<br />
per questo in modo più autentico, il clima<br />
che si vive all’interno di questo gruppo.<br />
Ricordi di momenti spensierati come la<br />
passeggiata alpina per respirare l’aria di<br />
montagna, con la commovente sosta al<br />
cippo in pietra di Sarnico nel punto dove,<br />
nel 1984, Giuseppe Spolti si accasciò in fin<br />
di v<strong>it</strong>a con il suo sacchetto di funghi appena<br />
raccolti ancora tra le mani.<br />
L’emozione nell’assistere alla suggestiva<br />
Messa serale, celebrata da padre Paolo<br />
Belussi nella chiesetta con il caratteristico<br />
campanile a punta che svetta sulle poche<br />
case dell’ab<strong>it</strong>ato di Pennes. Svagarsi nel fare<br />
shopping nell’unico piccolo supermarket,<br />
schiacciati come sardine, alla ricerca di<br />
tisane, marmellate, miele, amari e prodotti<br />
tipici della zona da noi quasi introvabili.<br />
E poi la caratteristica vis<strong>it</strong>a alla c<strong>it</strong>tadina<br />
di Sarentino dove è ancora viva la cultura<br />
contadina di montagna, per apprezzare il<br />
carattere incontaminato dell’Alto Adige<br />
e il suo legame con la tradizione nella sua<br />
veste più autentica, e al lago di Valdurna<br />
nelle cui magiche acque si specchia la chiesa<br />
di San Nikolaus, chiamata la piccola Sistina<br />
per i suoi affreschi. Non mancano poi, in<br />
Hotel, le interminabili part<strong>it</strong>e a scopa d’assi<br />
con l’azzardo di dover fare coppia col Gigi<br />
Castelì. Una menzione a parte per il dopo<br />
cena dedicato al tradizionale spettacolo,<br />
peculiar<strong>it</strong>à di mio zio Domenico Savoldi, che<br />
mi è stato assegnato anche quest’anno. Con<br />
la complic<strong>it</strong>à di Rosa Plebani, mia moglie<br />
Carmen (bravissime e vere mattatrici della<br />
serata) e con il dott. Sandro Arcangeli<br />
con le sue “audaci” barzellette, si passa<br />
serenamente la serata. Divertimento,<br />
allegria e gioia al suono della fisarmonica di<br />
Jud<strong>it</strong>h Tobanelli (sedicenne figlia dei gestori
dell’albergo) e di Silvio Belotti con il suo repertorio folk e infine la<br />
grad<strong>it</strong>issima presenza della banda di Pennes, che non fa mai mancare<br />
il suo saluto agli osp<strong>it</strong>i bergamaschi. E che dire della vis<strong>it</strong>a ai Castelli<br />
nell’ultimo giorno della g<strong>it</strong>a. Una “botta” di cultura che non guasta.<br />
Termino con la strofa finale della canzone dei “Canterini” che voglio<br />
Osp<strong>it</strong>i d'onore da l'Eco di Bergamo<br />
Quattro sarnicesi sono stati insign<strong>it</strong>i dal sindaco di Sarentino<br />
Franz Locher e dal direttore della locale Associazione turistica<br />
Walter Perkmann, “Osp<strong>it</strong>i d’onore della Val Sarentino”. Sono<br />
Silvio Belotti, Miriam Gaspari, Giovanni Spolti e Franca Belotti.<br />
Tutto iniziò 45 anni fa quando Silvio, che prestava servizio mil<strong>it</strong>are<br />
in questi luoghi, rimase incantato dalla bellezza della valle.<br />
Così dal 1968 Pennes - una frazione di Sarentino - diventò e<br />
lo è tutt’ora, meta non solo delle sue vacanze estive, ma anche<br />
quelle di fratelli, famigliari e amici. Con il loro caratteristico<br />
buonumore hanno contagiato molti altoatesini che pian piano<br />
hanno fraternizzato con loro e l’onorificenza ricevuta ne è la<br />
prova. Da trent’anni inoltre organizzano un pullman e con un<br />
gruppo di amici, puntualmente il primo week end di quaresima,<br />
salgono al paesino di Pennes e in quest’angolo tranquillo del<br />
Tirolo, trascorro alcuni giorni di assoluto relax “vivacizzando”<br />
il tranquillo Hotel Murrerhof, meta di sciatori di fondo, che da<br />
sempre osp<strong>it</strong>a questa allegra brigata.<br />
Open day - Scuola MTB<br />
Axevo Junior<br />
Il gruppo dei partecipanti con al centro il famoso alpinista Simone Moro<br />
A<br />
grande richiesta la scuola “mtb axevo junior” riapre i corsi ai ragazzi<br />
delle scuole elementari e dell’ultimo anno della scuola materna.<br />
Questo corso vuole essere un modo per avvicinare i ragazzi al mondo<br />
della bicicletta in modo giocoso.<br />
dedicare a questo meraviglioso gruppo di amici: «Quando r<strong>it</strong>orna la<br />
malinconia questa canzone canta insieme a noi, la tua tristezza poi<br />
se ne andrà via, e scoprirai in noi gli amici tuoi. A volte basta solo<br />
una parola detta a un amico che è un po’ giù, fare un sorriso che in<br />
alto vola, torna la v<strong>it</strong>a e di nuovo si va su. Questi son gli amici miei».<br />
Nella foto da sinistra: Alois Tobanelli, Franca Belotti, Giovanni<br />
Spolti, Sandro Arcangeli, Franz Locher sindaco di Sarentino,<br />
Silvio Belotti, Miriam Gaspari e il Direttore della locale Associazione<br />
turistica Walter Perkmann.<br />
a cura di Raffaella Fantoni Carminati<br />
L’open day si svolgerà SA-<br />
BATO 6 APRILE presso il<br />
campetto permanente in<br />
local<strong>it</strong>à Rudello, dalle ore<br />
14.30 alle 17.30.<br />
Durante la giornata si raccoglieranno<br />
le iscrizioni al<br />
corso che si terrà nei giorni<br />
di lunedì e mercoledì pomeriggio,<br />
dalle ore 16.30<br />
alle 17.45. Le iscrizioni<br />
sono a numero chiuso.<br />
Il corso inizierà lunedì 8<br />
Aprile e durerà fino a mercoledì<br />
3 Luglio.<br />
Alle lezioni saranno presenti<br />
istruttori e/o maestri<br />
della Federazione Ciclistica<br />
Italiana Fuoristrada.<br />
Vi aspettiamo numerosi !<br />
Per informazioni Raffaella<br />
349.4714675 e-mail:<br />
fantoni.raffaella@live.<strong>it</strong><br />
Mar. 2013 ilPorto - 33
"Croce via": da che parte stare<br />
La "Via Crucis" dei bimbi dell'Asilo<br />
a cura del Collegio Docenti della Scuola Materna<br />
Come consuetudine, anche quest’anno i bambini<br />
della Scuola dell’Infanzia di Sarnico hanno presentato<br />
in chiesa la loro Via Crucis.<br />
Venerdì 15 marzo alle ore 20.00 tutti i presenti<br />
hanno preso parte ad una rappresentazione molto coinvolgente,<br />
emozionante e soprattutto particolare.<br />
Il filo conduttore della serata è stato il CROCE VIA; infatti<br />
invertendo la parola Via Crucis otteniamo proprio il termine<br />
croce via ovvero un incrocio di strade dove occorre scegliere<br />
da che parte andare.<br />
I bambini ne hanno quindi presentati cinque, con l’aiuto di<br />
brevi scenette relative alla loro quotidian<strong>it</strong>à e le storie di<br />
Gesù, Pietro, Simone di Cirene, Maria e Nicodemo.<br />
In ogni croce via dei cartelli stradali molto particolari presentavano<br />
un DIVIETO e una DIREZIONE OBBLIGATORIA, la<br />
34 - ilPorto Mar. 2013<br />
direzione dell’AMORE, quella scelta da Gesù.<br />
Amare sempre, amare tutti, amare senza misura, amare sul<br />
serio e amare gratis sono i piccoli grandi insegnamenti che i<br />
bambini hanno dapprima appreso e poi trasmesso ai gen<strong>it</strong>ori,<br />
ai fratelli, ai nonni e a tutti i presenti attraverso gli episodi<br />
rappresentati.<br />
L’obiettivo della Via Crucis è stato quello di conseguire LA<br />
PATENTE PER AMARE.<br />
I bambini, per concludere, si sono raggruppatti sull’altare,<br />
attorno a Don Luciano, con il viso coperto da una maschera;<br />
l’hanno poi spogliata e gettata a terra come simbolo del desiderio<br />
di mettersi in gioco per imparare ad amare sul serio,<br />
senza nessun freno.<br />
Hanno poi alzato tutti insieme una piccola croce con un cuore,<br />
muovendola sopra di loro e cantando tutti insieme.
Fragil<strong>it</strong>à e disabil<strong>it</strong>à<br />
Note dolenti dei plurinonni. Ma…!<br />
Per molti di noi la vecchiaia è vissuta come un momento cr<strong>it</strong>ico<br />
della v<strong>it</strong>a. Per alcuni l’esistenza appare come “una lenta<br />
agonia”. Tanti di noi hanno grosse difficoltà da affrontare nella<br />
quotidian<strong>it</strong>à. Difficoltà nella memoria, debolezza muscolare<br />
(lie sÖ da Öna scagna e me se sinte zo in pùltruna), lim<strong>it</strong>azione della<br />
deambulazione, ipoacusia. Spesso ci si trova in sol<strong>it</strong>udine ad affrontare<br />
gli ostacoli che la frenetica v<strong>it</strong>a moderna ci ha creato. La domanda<br />
di salute aumenta e le risorse disponibili diminuiscono e si sente<br />
il bisogno di valorizzare i servizi terr<strong>it</strong>oriali, offerti soprattutto per<br />
quelle patologie che richiedono l’interazione di più professionisti<br />
per eliminare le penose liste di attesa.<br />
C O M U N I T À<br />
a cura di Alessandro Arcangeli<br />
I medici, pur bravi, sono subissati dalla burocrazia, dal rispetto del<br />
“budget” economico che li costringe a scelte al lim<strong>it</strong>e dell’etica e<br />
vivono nel timore di azioni risarc<strong>it</strong>orie che li porta ad assumere atteggiamenti<br />
difensivi… (altri tempi i miei quando i malati ti regalavano<br />
un salame o una bottiglia di grappa… mentre oggi ti mandano<br />
l’avvocato).<br />
Oggi sento forte il desiderio di mostrare la mia fragil<strong>it</strong>à a tutti coloro<br />
che incontro, perché sono convinto che parlarne e non mascherarla,<br />
sia una forza che mi aiuta a vivere.<br />
La fragil<strong>it</strong>à non è un difetto, un handicap, né una debolezza e non<br />
conduce al male, ma semmai alla saggezza, a vedere il lim<strong>it</strong>e della<br />
ricchezza e del potere, a sentire il dolore nella sua drammatic<strong>it</strong>à e<br />
nel suo mistero.<br />
La fragil<strong>it</strong>à genera saggezza, il senso di perfezione invece genera solo<br />
potere. La saggezza a sua volta avvicina alla seren<strong>it</strong>à. Il saggio guarda<br />
alle persone come ai propri simili e li osserva con curios<strong>it</strong>à e quindi<br />
con voglia di ascoltarli e conoscerli; rispetta tutti e aspira a fare del<br />
proprio simile una parte di sé attraverso la solidarietà, l’aiuto reciproco<br />
e il rispetto.<br />
Ricordo di aver letto, anni fa, che un “fragile” voleva un Dio che<br />
avesse paura della morte, fragile come un uomo … e gli tornava alla<br />
mente la figura del Cristo. Perchè?...<br />
È certo l’immagine di Dio che più si avvicina alla mia paura e alla<br />
mia fragil<strong>it</strong>à. Ha pianto, ha rimproverato il Padre che è nei cieli, ha<br />
sofferto sulla croce, è stato insultato ed è morto di fragil<strong>it</strong>à. Sembra<br />
troppo umano per essere un Dio. Un Dio perfetto. Lasciato solo<br />
nel Getsemani mentre suda sangue e si sente abbandonato. È il mio<br />
Dio, il Dio per l’uomo. Non sono un nonno “Basa i panèi dè l'altar”,<br />
ma cristiano convinto.<br />
Buona Pasqua a tutti!<br />
Monsignor Dino Donadoni<br />
Don Dino Donadoni, curato di Sarnico negli anni<br />
'50, appena nominato Monsignore volle esordire<br />
con la "fascia rossa" proprio nella cap<strong>it</strong>ale del Basso<br />
Sebino (Caput mundi).<br />
Nella foto l'incontro da lui voluto per salutare gli<br />
amici catechisti e il sindaco di allora dott. Alessandro<br />
Arcangeli.<br />
Nell'occasione ricordò che il primo "schiaffone" lo<br />
affibbiò sull'altare della chiesa parrocchiale di Sarnico<br />
al chierichetto Sandrino (ora nonno Sandro).<br />
Mar. 2013 ilPorto - 35
R I C O R D I<br />
a cura di Franca Marini<br />
36 - ilPorto Mar. 2013<br />
Dolci ricordi del tempo che fu…<br />
«So amò che! - Dopo un anno eccomi ancora a ricordare la vecchia Sarnico»<br />
Una foto storica<br />
"dè quando gh'è<br />
ègn<strong>it</strong> fò ‘l lac"<br />
Archivio Giuliano<br />
Arcangeli<br />
Tanti ricordi affollano ancora la mia mente. Si spingono,<br />
si urtano, premono, ciascuno ha fretta di essere quasi<br />
materializzato. Fanno come facciamo noi quando dobbiamo<br />
aspettare in fila per entrare o uscire da un locale<br />
affollato. Perciò eccomi ancora qui per rivivere i ricordi,<br />
non più della piazza solamente, ma dei momenti di v<strong>it</strong>a<br />
del mio vecchio tempo.<br />
Ricorderò così a caso, senza una esatta successione<br />
di tempo.<br />
- Oltre al gioco delle "ciche" praticavamo<br />
anche un gioco di abil<strong>it</strong>à: le “spasète”. Sceglievamo<br />
i sassi piatti e non troppo pesanti perché<br />
dovevano volare sull'acqua sfiorandola appena per<br />
formare dei cerchi. L'abil<strong>it</strong>à consisteva nel far fare "a<br />
la spasèta" il maggior numero di salti per mer<strong>it</strong>are la<br />
v<strong>it</strong>toria.<br />
Nelle sere d'estate, vicino alla carretta dei gelati della<br />
"nona Caegia" appariva, certamente non per magia,<br />
un tavolino sul quale si potevano ammirare tante<br />
"èngörge" (angurie), alcune aperte a metà, altre a<br />
fette più o meno grosse a seconda del costo. Con<br />
il loro colore rosso intenso davano gioia alla vista e<br />
allegria al cuore. Chi le gustava, non solo si lavava la<br />
faccia, che diventava appiccicosa, ma si divertiva con i<br />
compagni a fare la gara del lancio dei semini: si faceva<br />
un bel respiro, poi, soffiando con forza, si cercava di<br />
mandarli il più lontano possibile per vincere la gara,<br />
che, naturalmente, non dava alcun premio. E sempre<br />
si ripeteva il r<strong>it</strong>ornello: "a's mangia, a's bif, a'ssa<br />
làa la facia. Cos'él?" (si mangia, si beve, si lava la<br />
faccia. Cos'è?).<br />
- 0l Port, nel mese delle angurie, era deserto o quasi.<br />
Mancavamo noi ragazzi che col nostro vociare lo<br />
vivacizzavamo. Il fatto è che a una certa ora, più o<br />
meno le nove, dovevamo andare a letto. A quel pun-
Varazze 1930<br />
Nella foto si<br />
riconoscono:<br />
il alto da sinistra<br />
Luciana Besenzoni<br />
Petrelluzzi<br />
e Lisa Gervasoni.<br />
Seduti<br />
prima a sinistra:<br />
Franca Marini<br />
(autrice<br />
dell'articolo)<br />
e ultimo a destra<br />
don Pierino<br />
Gervasoni<br />
to entravano in scena "i grancc" (i grandi) che ab<strong>it</strong>avano nella<br />
piazza. Seduti all'esterno della tabaccheria e rivend<strong>it</strong>a di giornali<br />
e sale c'erano la Isolina col Valento, la Rosa Brüscina<br />
(fornaia), la mia mamma (la Cesira de le "Sciure Bète"),<br />
qualche raro cliente fumatore. Poi arrivava "Ol Busi" che veniva<br />
a preparare l'impasto per il pane del giorno dopo. In attesa<br />
che l'impasto liev<strong>it</strong>asse anch'egli si univa alla compagnia e alle<br />
chiacchiere. All'altro lato della piazza, seduti ai tavolini del "Pierì"<br />
(caffè Centrale) si incontravano gli amici, tutti uomini: chi sa se<br />
tra una chiacchiera e l'altra, tra una risata e l'altra pettegolavano!<br />
- Durante l'anno scolastico in Parrocchia si celebrava la messa<br />
dello scolaro. Noi bambini occupavamo i banchi vicini all'altare.<br />
Sorvegliante severa, la suor Giacomina che al termine della<br />
messa ci faceva mettere in fila a due a due e ci accompagnava a<br />
scuola. Era anche lei un' insegnante come le maestre Viviani,<br />
Remuzzi, Archetti, Ribolla, Dordoni e ... la m<strong>it</strong>ica Aquilina.<br />
- Ricordo quando, a metà mattina, c'era la distribuzione dell'olio<br />
di fegato di merluzzo per gli iscr<strong>it</strong>ti alla Mutual<strong>it</strong>à Scolastica.<br />
Allineati uno di fianco all'altro con il cucchiaio in una mano e<br />
nell'altra un pezzetto di pane, aspettavamo che la maestra ce<br />
lo riempisse controllando che lo pulissimo bene e masticassimo<br />
il boccone di pane per togliere il sapore alquanto disgustoso<br />
dell'olio.<br />
- La prima Comunione. Non parlo di emozioni, sentimenti.<br />
Ognuno ha i suoi personali e ognuno se li tiene per sé. Accompagnati<br />
dalle nostre madrine e padrini, in corteo, partendo<br />
dall'oratorio femminile raggiungevamo la Parrocchia, dove prendevamo<br />
posto nei banchi sistemati perpendicolarmente all'altare.<br />
Nella Chiesina dell'oratorio, sull'altare c'era una teca di vetro,<br />
nella quale era posta la statuetta di Maria Bambina avvolta in<br />
strette fasce bianche, come eravamo fasciati noi nei primi mesi<br />
di v<strong>it</strong>a. -Della Cresima ricordo solo la persona del Vescovo<br />
mons. Adriano Bernareggi e il timore dello schiaffetto; è un po'<br />
poco, ma è così.<br />
- E che dire delle rec<strong>it</strong>e in oratorio nelle domeniche inverna-<br />
li? Attrici erano le ragazze più grandi e<br />
le rappresentazioni si tenevano dopo la<br />
"dutrina". In segu<strong>it</strong>o le suore comprarono<br />
la "lanterna magica" (un proiettore)<br />
per mezzo della quale ci proiettavano<br />
storie missionarie o di v<strong>it</strong>a di santi. Che<br />
meraviglia! Quando invece il tempo lo<br />
permetteva e durante la bella stagione,<br />
giocavamo nel cortile. "A'n saltàa co<br />
la corda" che poteva essere semplice<br />
o doppia. Eravamo bravissime nel saltare<br />
al centro con abil<strong>it</strong>à e saltavamo a gambe<br />
pari, su una gamba, “n‘po sö öna e<br />
'n po' sö che l'otra'' (un po' su una e<br />
un po' sull'altra) o chinate con la corda<br />
che veniva mossa su di noi. Con la corda<br />
doppia questo esercizio era più rischioso,<br />
perché c'era il pericolo di essere colp<strong>it</strong>a<br />
in testa da una delle due corde che venivano<br />
mosse alternativamente.<br />
Come successe a suor Silvana che sentendo<br />
volar via la cuffia, coprendo la testa<br />
con le mani, corse a riprenderla, se la<br />
ficcò in qualche modo in testa e ... corse<br />
via lasciando noi incerte se ridere o star<br />
serie.<br />
- E quando “gh'è ègn<strong>it</strong> fò ‘l lac”? La piazza<br />
non esisteva più. L'acqua arrivava fino<br />
al marciapiede, vicino alle nostre case. E<br />
noi felici sguazzavamo in quell'acqua non<br />
molto limpida.<br />
- Ricordo il "Congresso Eucaristico".<br />
Quanta gente venne a Sarnico! La sera<br />
della chiusura del Congresso il battello<br />
circondato da barche era tutto illuminato,<br />
pieno di persone che salivano, scendevano,<br />
si affacciavano ... Lo spettacolo<br />
era splendido.<br />
- Per finire voglio ricordare alcuni compagni.<br />
I Gervasoni: Pierino (il futuro don<br />
Pietro) e Carlo; i Barberì: Giuliano, Alfredo,<br />
Nadi, Ernesta (chiamata Piera dopo<br />
la morte del papà); i Moretti; l'Egidio Morotti;<br />
il Battista Bortolotti e Anna, figli del<br />
Toni Barilèt; la Nora e la Genia, figlie "de<br />
la Mora" e del Togni; ol Costanzo e l'Augusta;<br />
la Giulia dell'albergo Roma, figlia<br />
del Podestà; e, anche se non giocavano<br />
in piazza, ricordo la Lisa, la Mariettina, la<br />
Cati Bofèla. E il Sigi e la Luisa con i quali<br />
ho fatto tanti giri della piazza, tenendoli<br />
in braccio.<br />
Ricordo tutti con grande affetto e tanta<br />
amicizia. E nel mio cuore c'è sempre “ol<br />
me Sarnech”.<br />
Mar. 2013 ilPorto - 37
C O M U N I T À<br />
A cura di Carla Casati<br />
Lo spazio Gioco “Giochiamo insieme” è nato nell’aprile del<br />
2001 da un gruppo di donne, che nel 2005 si è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />
in Associazione “Laboratorio Famiglie Solidali”. La partecipazione<br />
del gruppo al Tavolo della L.r.285 che si occupava<br />
di minori e famiglie, ha dato la possibil<strong>it</strong>à di comprendere meglio<br />
la realtà delle famiglie e coglierne i nuovi bisogni, pertanto<br />
la nasc<strong>it</strong>a dello Spazio Gioco è stata una possibile risposta alla<br />
quotidian<strong>it</strong>à, spesso difficile, delle famiglie di questo terr<strong>it</strong>orio.<br />
Siamo part<strong>it</strong>e quasi per “scherzo” in via sperimentale, appunto,<br />
nella primavera del 2001, timorose, in punta di piedi, ma da<br />
sub<strong>it</strong>o la proposta è stata accolta con entusiasmo da tutte le<br />
famiglie con bambini da 0 a 6 anni, <strong>it</strong>aliane e non. A settembre,<br />
dopo la pausa estiva, abbiamo riaperto per due giorni alla settimana<br />
e siamo arrivate a oggi con quattro aperture settimanali,<br />
per l’afflusso di presenze, e siamo cresciuti in tutti gli amb<strong>it</strong>i. Il<br />
servizio è gest<strong>it</strong>o da mamme volontarie (sono sempre due a<br />
ogni apertura), da settembre a fine giugno, un’educatrice, una<br />
coordinatrice e un professionista per la supervisione e la for-<br />
38 - ilPorto Mar. 2013<br />
Conosciamo "Spazio gioco"<br />
e "Laboratorio Famiglie Solidali"<br />
Completamente gratu<strong>it</strong>o, come sono gratu<strong>it</strong>i i progetti che vengono proposti alle famiglie<br />
mazione dell’equipe. La coordinatrice e l’educatrice inoltre ogni<br />
anno frequentano i corsi di formazione organizzati dalla provincia<br />
e dall’amb<strong>it</strong>o.<br />
Come detto prima oggi si garantiscono quattro aperture settimanali,<br />
due mattutine (9.30/ 11.30) e due pomeridiane (16.00/<br />
18.00). Inoltre è possibile, oltre a questi orari, partecipare a momenti<br />
straordinari come feste, g<strong>it</strong>e, laboratori e altre attiv<strong>it</strong>à.<br />
Accedono al servizio le famiglie con bambini da 0 a 6 anni, previa<br />
iscrizione. I bambini non sono inser<strong>it</strong>i in gruppi stabili, pertanto<br />
non partecipano al servizio in giorni stabil<strong>it</strong>i, ma scelgono<br />
di volta in volta quando accedervi. Una forte flessibil<strong>it</strong>à connota<br />
il servizio.<br />
Esso è completamente gratu<strong>it</strong>o, come sono gratu<strong>it</strong>i i progetti<br />
che vengono proposti alle famiglie, per dare la possibil<strong>it</strong>à a tutti<br />
di partecipare. Le spese a carico dell’associazione sono: il personale<br />
qualificato e i materiali di consumo. Non nascondo la difficoltà<br />
di trovare le risorse economiche, ma con bandi regionali,<br />
contributi e raccolta fondi, finora siamo riusc<strong>it</strong>e a portare avanti<br />
quello in cui crediamo. Per questo dobbiamo anche ringraziare<br />
la parrocchia per l’uso dei locali e tutti quelli che in diversi modi<br />
ci sostengono. A dicembre siamo state onorate dal Kivanis club<br />
con un gesto molto significativo e concreto con il quale si è colta<br />
una particolare attenzione e considerazione per quanto viene<br />
realizzato all’interno dello Spazio Gioco, condividendo lo stesso<br />
obiettivo: il benessere dei bambini.<br />
Il numero delle coppie, adulto/bambino, accolte ad ogni apertura<br />
è di circa 12 /15, delle quali l’anno scorso per il 40% erano<br />
famiglie immigrate e per il 60% <strong>it</strong>aliane; nell’arco dell’anno incontriamo<br />
circa 60 famiglie. Ci sono anche famiglie non residenti<br />
a Sarnico che usufruiscono del servizio, perché nei loro paesi<br />
non hanno uno spazio gioco.<br />
Lo Spazio Gioco è inser<strong>it</strong>o in un terr<strong>it</strong>orio con un’alta percentuale<br />
d’immigrazione perciò si è sub<strong>it</strong>o delineata la necess<strong>it</strong>à di<br />
favorire l’integrazione delle famiglie straniere col terr<strong>it</strong>orio. A<br />
tale scopo l’Associazione promuove la realizzazione di eventi<br />
che favoriscono l’integrazione.<br />
Nel terr<strong>it</strong>orio l’Associazione è molto conosciuta pertanto è<br />
forte la rete che ha costru<strong>it</strong>o negli anni, con gli enti locali e le<br />
varie associazioni. Partecipando all’Osservatorio Nuove Generazioni<br />
dell’Amb<strong>it</strong>o, si occupa di gen<strong>it</strong>orial<strong>it</strong>à; al Tavolo di mediazione<br />
delle scuole con lo sportello “Il Faro” di Intercultura;<br />
con l’associazione per disabili “il Battello“ per l’inserimento di<br />
un’utente allo Spazio; con il Centro EDA collabora nella realizzazione<br />
dei progetti di alfabetizzazione delle donne immigrate,
occupandosi gratu<strong>it</strong>amente dei bambini<br />
delle donne che partecipano al corso;<br />
con la provincia partecipando al gruppo<br />
di coordinamento dei servizi per l’infanzia.<br />
Con la parrocchia, il comune e l’amministrazione<br />
della scuola dell’infanzia si<br />
occupa del progetto Adotta un bambino<br />
alla scuola materna sostenendo le famiglie<br />
che con la crisi non riescono a pagare la<br />
retta mensile; con l’Oratorio siamo promotori<br />
dello Spazio Comp<strong>it</strong>i: 45 iscr<strong>it</strong>ti<br />
della scuola primaria e una quindicina della<br />
scuola secondaria. Anche per questo<br />
progetto hanno un’importanza notevole<br />
le volontarie. Per le famiglie immigrate<br />
e non solo, lo Spazio è un luogo, un<br />
punto di riferimento, dove incontrare<br />
altre persone; è un luogo dove è possibile<br />
r<strong>it</strong>agliarsi una pausa dalla frenesia<br />
della quotidian<strong>it</strong>à, a volte anche superare<br />
il senso di sol<strong>it</strong>udine, stabilire rapporti<br />
amicali, vivere momenti di seren<strong>it</strong>à in un<br />
clima famigliare che dà “energia” per il resto<br />
della settimana; è un appuntamento<br />
molto atteso non solo dalle mamme ma<br />
anche dai bambini, che possono giocare e<br />
incontrare altri bambini e altri adulti con<br />
cui confrontarsi. E soprattutto sperimentare<br />
il senso di familiar<strong>it</strong>à solidale.<br />
A livello emozionale la partecipazione<br />
delle donne nel servizio è molto alta; le<br />
donne sono protagoniste attive nei laboratori,<br />
dove esprimono il desiderio di<br />
condividere i loro vissuti raggiungendo a<br />
volte l’un<strong>it</strong>à di pensiero, pur nel rispetto<br />
delle divers<strong>it</strong>à e mantenendo le proprie<br />
usanze culturali. Inoltre si sperimenta uno<br />
scambio generazionale fra le volontarie e<br />
le giovani mamme: esempi di mutuo aiuto.<br />
Le figure maschili, papà e nonni, sono<br />
un po’ marginali ma significative nei momenti<br />
di festa.<br />
Si può affermare che l’obiettivo principale<br />
del servizio è di rispondere alla profonda<br />
sol<strong>it</strong>udine delle mamme nei primi anni del<br />
bambino e creare una rete di sostegno<br />
ed amicale, sostenuta dalla piena disponibil<strong>it</strong>à<br />
delle volontarie dell’associazione e<br />
dalle utenti stesse. All’interno del servizio<br />
le mamme immigrate spesso diventano<br />
mediatrici che accolgono le nuove arrivate<br />
e per tutti diventa luogo di confronto<br />
e protagonismo.<br />
Si respira un clima di casa, di accoglienza,<br />
magari anche di confusione come in una<br />
famiglia numerosa, dove i bambini escono,<br />
entrano, piangono, ridono e giocano,<br />
mentre gli adulti chiacchierano, si confrontano<br />
e si rilassano.<br />
GRATUITÀ, ACCOGLIENZA, ELASTI-<br />
CITÀ, sono la missione del servizio e i<br />
presupposti iniziali.<br />
ATTIVITÀ con i bambini: di base viene<br />
mantenuto il gioco libero con l’inserimento<br />
di alcuni momenti di attiv<strong>it</strong>à più strutturata,<br />
proposta e gest<strong>it</strong>a dall’educatrice<br />
(manipolazione, travasi, p<strong>it</strong>tura, ecc.);<br />
abbiamo iniziato anche il laboratorio di<br />
drammatizzazione con un’ex insegnante,<br />
dove i bambini, nonostante l’età, restano<br />
estasiati ad ascoltare ma anche ad interagire<br />
e le mamme non sono da meno.<br />
Esiste una routine<br />
quotidiana: il togliersi<br />
le scarpe<br />
prima di entrare, il<br />
lavaggio delle manine<br />
prima della merenda<br />
ai tavolini (offerta<br />
dal servizio e<br />
spesso portata dalle<br />
famiglie stesse),<br />
il riordino finale dei<br />
giochi, il girotondo<br />
con canzoncine di<br />
saluto e la caramella<br />
“del buon viaggio”.<br />
Sono i primi comp<strong>it</strong>i<br />
di questi piccoli frugoletti.<br />
INCONTRI per adulti: cena multietnica<br />
aperta alla comun<strong>it</strong>à, anche in piazza, feste,<br />
incontri a tema con esperti all’interno<br />
dell’orario di apertura.<br />
LABORATORI per adulti: cucina (multietnica),<br />
preparazione il pomeriggio e poi i<br />
papà sono inv<strong>it</strong>ati a cena. Narrazione (in<br />
orario di apertura) per cicli di 4/5 incontri<br />
a tema.<br />
DOCUMENTAZIONE: il servizio è ben<br />
documentato sia nelle sue presenze e<br />
attiv<strong>it</strong>à interne (album fotografici, libretti<br />
dei percorsi laboratoriali - ricette, narrazione<br />
– lavori dei bambini esposti, schermo<br />
con fotografie dell’utenza) sia nelle<br />
attiv<strong>it</strong>à esterne (locandine, album fotografici).<br />
RETE TERRITORIALE: l’Associazione è<br />
sempre stata all’interno della rete terr<strong>it</strong>oriale<br />
(servizi sociali dell’amb<strong>it</strong>o, parrocchia,<br />
Comune, Associazioni, Scuole<br />
materne e Ist<strong>it</strong>uti comprensivi, ecc.) che<br />
negli anni è stata. più o meno, coesa. Tutti<br />
i rapporti con la rete vengono tenuti dalla<br />
coordinatrice.<br />
QUELLO CHE SI DICE DI NOI:<br />
• “il bambino cambia molto in questo<br />
luogo; arriva che graffia, morde, picchia e<br />
poi piano piano impara a stare bene con<br />
gli altri bambini, in armonia”.<br />
• “… è un “Angel” è sempre vicina a me<br />
quando ho bisogno”. rifer<strong>it</strong>a ad una volontaria.<br />
•“la lingua e la non conoscenza non sono<br />
un ostacolo insormontabile, funzionano<br />
molto l’accoglienza, i gesti, le semplici traduzioni<br />
in lingue più diffuse (es. inglese).<br />
L’importante è, comunque, parlare alle<br />
mamme migranti in <strong>it</strong>aliano”.<br />
•“È uno spazio che favorisce l’incontro<br />
anche fuori, le volontarie nonne ‘adottano’<br />
alcune famiglie”.<br />
•“l’importanza e la bellezza di essere salutate<br />
con il proprio nome”.<br />
•“I papà migranti che sono qui da anni<br />
spingono le loro donne a frequentare lo<br />
spazio”.<br />
•“bello questo posto/ambiente in cui si<br />
incontrano due generazioni e si incrociano<br />
culture e saperi diversi. Aiuta a far star<br />
bene gli adulti e a crescere insieme i propri<br />
bambini. È davvero utile tutto questo”.<br />
Augurando una BUONA PASQUA DI<br />
RESURREZIONE, ricordiamo che le porte<br />
dell’associazione sono sempre aperte<br />
per chi vuole mettersi in gioco in prima<br />
persona nelle varie attiv<strong>it</strong>à.<br />
Mar. 2013 ilPorto - 39
FOTO STORICHE<br />
a cura della Redazione<br />
I fratelli Mutti: le "radici"<br />
della famiglia<br />
Gli otto fratelli Mutti in un'istantanea<br />
fine anni '20. Un gruppo di persone<br />
alle quali ben si addice il detto francese<br />
"Chapeau", in bergamasco "Zo 'l capèl".<br />
Da sinistra in alto: Giovanni (consacrato<br />
sacerdote nel 1939, poi curato a Seriate.<br />
Nominato Monsignore fu arciprete a Calolziocorte<br />
fino alla morte avvenuta nel 1969 a<br />
56 anni). Alessandra (suor Paola missionaria<br />
per 30 anni in India), Elisabetta (mamma di<br />
Piero Bonardi) e Costantino -Tino- (padre<br />
dell'indimenticabile alpino Giuseppe Mutti).<br />
Sotto da sinistra: Caterina (mamma di Giuseppe<br />
Polini ex carrozziere), Maria (mamma<br />
di Giusi Giupponi e suor Giovanna), Isabella<br />
(suora laica di Angela Merici) e Natalina<br />
(detta Martina, per anni presidente dell'Azione<br />
Cattolica).<br />
I modelli familiari hanno certamente orientato<br />
le scelte di v<strong>it</strong>a di queste persone. Co-<br />
Il sabato fascista<br />
Una fotografia datata 1939.<br />
Si era obbligati a partecipare alle<br />
manifestazioni organizzate nel<br />
corso del “sabato fascista” (che spesso<br />
si estendeva alla domenica) ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o nel<br />
giugno del 1935.<br />
Pur discutibile perché si doveva sfilare<br />
con fucili e moschetti (astenersi poteva<br />
comportare ripercussioni da parte del<br />
regime), rappresentava per i ragazzi e i<br />
giovani un momento di svago e di divertimento<br />
perché potevano marciare, fare<br />
ginnastica o correre assist<strong>it</strong>i da solerti<br />
istruttori.<br />
In divisa da Balilla, da figli della lupa, da<br />
giovani fascisti, donne rurali, avanguardisti<br />
o da piccole <strong>it</strong>aliane e allineati nelle<br />
organizzazioni giovanili del fascio, dovevano<br />
seguire corsi di cultura fascista e<br />
compiere esercizi ginnici.<br />
Nella foto: la famiglia Giudici Luigi<br />
(Döca) al completo con gli otto figli. Da<br />
40 - ilPorto Feb. 2013<br />
Come eravamo<br />
struire nella quotidina<strong>it</strong>à solide mura per<br />
proteggere ideali ed affetti dalla corruzione<br />
dei sentimenti, camminare insieme anche<br />
nei momenti difficili condividendo aspirazioni<br />
e pensieri, erano e devono continuare ad<br />
essere alla base di una solida famiglia.<br />
Nel film del 1999 “The Straight story" (Una<br />
storia vera) diretto da David Lynch si dice:<br />
sinistra in piedi: Lina, Teresa, Maria (giovani<br />
fasciste), Carolina (donna rurale),<br />
Annunzio, Giuseppe (Balilla) Pietro (giovane<br />
fascista morto a 21 anni durante<br />
«Quando i miei figli erano molto piccoli facevo<br />
un gioco con loro, davo in mano a loro<br />
un bastoncino, uno ciascuno, poi chiedevo di<br />
spezzarlo. Non era certo impresa difficile. Poi<br />
chiedevo di legarli in un mazzetto e di cercare<br />
di romperlo, ma non ci riuscivano, allora dicevo:<br />
“Vedi quel mazzetto?<br />
Quella è la famiglia».<br />
la Battaglia di Nikolajewka del gennaio<br />
1943). Da sinistra seduti: Mamma Teresa<br />
Belussi, Angelina (piccola <strong>it</strong>aliana) e papà<br />
Luigi.
Reparto spedizioni Manifattura Sebina<br />
Anni '30: nove operai della Manifattura Sebina, "La Ravasio" come venive chiamata l'azienda<br />
che per anni, prima del drammatico epilogo, è stata fonte di sostentamento di<br />
tante famiglie di Sarnico e della zona.<br />
In piedi da sinistra si riconoscono: Duci Francesco, Giacomo Bonardi, Cadei (detto<br />
Vanèl), Giorgio Raines (caporeparto), Umberto Volpi, Giacomo Giupponi e Benedetto<br />
Bonardi. In ginocchio: Pietro Belussi, Basilio Paltenghi e Isacco Belussi.<br />
Padre Antonio Giudici<br />
I n<br />
occasione dell’11° anniversario della morte<br />
pubblichiamo la foto di Padre Antonio Giudici,<br />
infante, in braccio alla mamma Giacoma, r<strong>it</strong>ratto<br />
davanti al cancello dell’allora segheria Viviani<br />
(oggi farmacia Passeri) e confinante con la sua<br />
casa nativa (ora residenza parrarrocchiale degli<br />
anziani).<br />
Sarnico nel 1919 - un po' di storia<br />
L a<br />
Artemisio Belussi<br />
Con la complic<strong>it</strong>à della moglie, un omaggio pasquale<br />
dalla redazione al nostro Artemisio. Un attestato di<br />
stima ad una persona che non ama apparire ma che,<br />
con serietà e dedizione, contribuisce in modo determinante<br />
alla realizzazione de "il Porto". Grazie!<br />
guerra era fin<strong>it</strong>a da un anno, l'Italia era nella morsa della recessione economica.<br />
Disoccupazione, difficoltà nella ripresa industriale dopo gli eventi bellici<br />
e il r<strong>it</strong>orno in patria dei reduci causavano problemi enormi. Ancora una volta<br />
furono i ceti medi e i lavoratori a redd<strong>it</strong>o fisso ad essere particolarmente colp<strong>it</strong>i,<br />
perché danneggiati dall'inflazione dovuta alle esorb<strong>it</strong>anti spese mil<strong>it</strong>ari.<br />
Nel 1919 i Cattolici gettarono le fondamenta con don Luigi Sturzo, fondatore e<br />
ispiratore del Part<strong>it</strong>o Popolare Italiano, un vero part<strong>it</strong>o di ispirazione cattolica.<br />
A marzo Mussolini fondava i fasci di combattimento a Milano. Le elezioni pol<strong>it</strong>iche<br />
di quell’anno dimostrarono la voglia di nov<strong>it</strong>à del popolo <strong>it</strong>aliano con il declino dei<br />
liberali, la cresc<strong>it</strong>a del part<strong>it</strong>o popolare di don Sturzo e l'enorme forza del part<strong>it</strong>o<br />
socialista. Sindaco di Sarnico nel 1919 era il cav. Pietro Faccanoni, assessori<br />
Paolo Buelli, Arcangelo Parigi, Annibale Bortolotti ed Ettore Arcangeli.<br />
Mar. 2013 ilPorto - 41
a cura del Cosiglio Direttivo<br />
Unanim<strong>it</strong>à di consensi per il prescidente uscente riconfermato per il quadriennio 2013/2016<br />
Premiato il conc<strong>it</strong>tadino Fausto Ghidoni per il suo pluriennale impegno a favore dell'AVIS<br />
Fusto Ghidoni premiato dal presidente V<strong>it</strong>torio Marconi e dal<br />
sindaco Franco Dometti Foto Vezzoli<br />
Un'elezione dall'es<strong>it</strong>o scontato quella tenutasi venerdì 1°<br />
marzo presso la sede dell’AVIS. dell’AVIS. Un’unanim<strong>it</strong>à Un’unanim<strong>it</strong>à di intenti<br />
per riconfermare V<strong>it</strong>torio Marconi alla carica di di Presidente<br />
del sodalizio per il quadriennio 2013-2016. Con questa<br />
conferma si è voluto dare onore ad una persona che da anni è una<br />
delle colonne portanti dell’Associazione e che con la sua affabil<strong>it</strong>à e<br />
concretezza ha contribu<strong>it</strong>o ai successi che l’AVIS ha avuto in questi<br />
ultimi anni. I numeri parlano da soli e sono inequivocabili: aumento<br />
del 185% delle donazioni e del 60% dei donatori rispetto a dieci<br />
anni fa. A fronte di queste cifre straordinarie c’è da dire che, in controtendenza<br />
con la maggior parte dei gruppi e delle associazioni della<br />
provincia, nel Basso Sebino c’è un costante incremento di giovani<br />
donatori il 50% dei quali – su un totale di 730 - ha meno di 30 anni.<br />
42 - ilPorto Mar. 2013<br />
Elezioni per il quadriennio 2013-2016<br />
Un riconoscimento al Presidente ma anche all’importante lavoro<br />
fatto dal Consiglio Direttivo, che da tempo opera nelle scuole per<br />
costruire insieme ai ragazzi un nuovo percorso di educazione alla<br />
solidarietà. Ed è in buona parte mer<strong>it</strong>o dei giovani se le donazioni<br />
annuali sono passate dalle 400 dell’anno 2000 alle 1.141 dello<br />
scorso anno. Di quanta considerazione i giovani nutrano all’interno<br />
dell’associazione, lo si è visto proprio durante il Consiglio del 1°<br />
marzo quando Leandro Mora - attuale presidente della consorella<br />
AIDO - eletto consigliere con un buon numero di voti, pur dichiarandosi<br />
disponibile a collaborare ancora, ha volontariamente ceduto<br />
il posto di consigliere ad un giovane, Pier Luigi Polini, il primo dei non<br />
eletti. In una società come la nostra dove essere attaccati alla sedia<br />
come delle cozze sembra stia diventando lo sport nazionale, il gesto<br />
di Leandro Mora è un esempio di vera “umiltà” che non significa<br />
giudicare lim<strong>it</strong>ati i propri mer<strong>it</strong>i, ma piuttosto affermare i pregi degli<br />
altri e che dimostra più di tutto quanto sia importante per lui dar<br />
fiducia ai giovani; credere in loro vuol dire educarli e solamente chi<br />
ha la forza di chiedere alle nuove generazioni un impegno grande,<br />
buono e duraturo, ne conquista gli animi.<br />
Un grazie da parte del nuovo Consiglio anche a Plinio Apollonio,<br />
Segretario e tesoriere per tanti anni oltre che addetto stampa, che<br />
ha deciso di non candidarsi per lasciare spazio ai giovani che in questi<br />
anni lo hanno affiancato nel suo meticoloso lavoro a favore dell’Associazione.<br />
Un grazie anche a Renzo De Nardi che ha terminato<br />
il suo pluriennale mandato di segretario, una mansione importante<br />
che ha svolto con serietà e competenza. Oltre alla nomina del presidente,<br />
sono state assegnate tutte le cariche previste dallo statuto<br />
e pertanto il nuovo Consiglio di Amministrazione è così composto:<br />
Marconi V<strong>it</strong>torio: Presidente<br />
Falconi Serafino: vice presidente vicario<br />
Marchetti Delia: vice presidente<br />
Dott.Paris Giovanni: direttore san<strong>it</strong>ario<br />
Belussi Artemisio: tesoriere<br />
Grena Valentina: segretario<br />
Dometti Mario: addetto stampa<br />
Izzo Marcello: responsabile s<strong>it</strong>o internet<br />
Paris Nicola: presidente Gruppo Giovani<br />
Besenzoni Barbara, Danesi Natalie, Pauzzi Daniele, Polini Pierluigi,<br />
Revisori dei conti: Preti dr.Cesare – presidente<br />
Freti Ernesto e Ghidoni Fausto<br />
Un giusto riconoscimento Nel corso dell’Assemblea degli iscr<strong>it</strong>ti all’AVIS del 17 febbraio scorso, all’avisino e conc<strong>it</strong>tadino<br />
Fausto Ghidoni è stato assegnato un “distintivo d’oro con diamante” per la sua pluriennale attiv<strong>it</strong>à sia come donatore che come<br />
collaboratore. Fausto si è sempre impegnato a fondo in questa esperienza di volontariato, non per avere elogi e onori, ma perché<br />
consapevole dell’importanza e dell’util<strong>it</strong>à del dono del sangue ed in questo è un vero esempio per tutti. Degno di segnalazione anche<br />
il donatore Longoni Davide di Villongo, (classe 1975) che ha ricevuto il distintivo d’oro per aver raggiunto le 50 donazioni a<br />
soli 38 anni.
Nuova Autoambulanza per i volontari dott. Roberto Giorgi acquistò, per una<br />
cifra simbolica, una vecchia ambulanza<br />
dismessa dall'Ospedale Faccanoni. Fatta<br />
sistemare, la offrì all'AVIS dando così il<br />
via all’attuale gruppo “Volontari Autoambulanza<br />
Basso Sebino" che oggi, 25<br />
anni dopo, con 4 un<strong>it</strong>à mobili di rianimazione,<br />
due pulmini e 4 autovetture<br />
svolge efficaci interventi di emergenza<br />
san<strong>it</strong>aria, trasporti san<strong>it</strong>ari e sociali,<br />
mettendo i mezzi a disposizione dei c<strong>it</strong>tadini<br />
della zona (che in numero sempre<br />
crescente richiedono i loro servizi),<br />
un bagaglio di esperienza e professional<strong>it</strong>à<br />
acquis<strong>it</strong>o nel corso degli anni dai<br />
150 volontari opportunamente preparati<br />
da corsi di formazione.<br />
Domenica 17 marzo il Parroco don Luciano ha benedetto una delle 2 nuove un<strong>it</strong>à<br />
mobili di rianimazione completamente attrezzata, in dotazione al gruppo "Avis<br />
Volontari Autoambulanza Basso Sebino", l'altra è in preparazione ed entrerà in<br />
servizio ad aprile. Le nuove ambulanze, in sost<strong>it</strong>uzione di due mezzi divenuti obsoleti,<br />
sono costate 140.000 euro, e il loro acquisto è stato possibile grazie alla generos<strong>it</strong>à di<br />
alcune aziende della zona, sempre sensibili a chi è nel bisogno e nella sofferenza, ma anche<br />
all’impegno profuso dai volontari stessi nell’organizzare eventi, feste e raccolta fondi e anche<br />
grazie ai proventi della convenzione con l’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (118).<br />
Alla cerimonia erano presenti: il presidente Pietro Cristinelli, la vicesindaco Romi Gusmini, il<br />
presidente dell'AVIS V<strong>it</strong>torio Marconi e alcuni volontari del Gruppo Protezione Civile ANA.<br />
Ne è passata di acqua sotto i ponti dal 1988, quando il presidente del Kiwanis del Sebino<br />
«Un’attenzione particolare - precisa il<br />
presidente - viene rivolta all’adeguamento<br />
delle tecnologie dei mezzi, al rispetto<br />
dei valori morali che r<strong>it</strong>eniamo il più importante<br />
segno di solidale vicinanza a chi<br />
è nel bisogno e nella sofferenza.<br />
I risultati ottenuti che hanno permesso negli<br />
ultimi anni un notevole sviluppo dell’associazione,<br />
sono frutto di un'efficiente<br />
organizzazione e del lavoro di decine di<br />
volontari provenienti da tutti i paesi della<br />
zona».
L A U R E A<br />
a cura della Redazione<br />
Dottoressa Simona Pantano<br />
44 - ilPorto Mar. 2013<br />
Neo laureata: complimenti!<br />
Una nuova laureata a Sarnico<br />
ll 18/03/2013 Simona Pantano ha consegu<strong>it</strong>o a<br />
pieni voti (110/110) la laurea magistrale in “Lingue<br />
Moderne per la Comunicazione e Cooperazione<br />
Internazionale” presso l'Univers<strong>it</strong>à degli studi di<br />
Bergamo, con la tesi dal t<strong>it</strong>olo: "Generi testuali nella gestione<br />
di un ist<strong>it</strong>uto culturale. Il caso dell'Ist<strong>it</strong>uto Italiano di Cultura di<br />
Amburgo".<br />
I gen<strong>it</strong>ori, il fratello, i parenti e gli amici si complimentano con<br />
la neo Dottoressa per l'importante traguardo raggiunto e le<br />
augurano una carriera professionale brillante e ricca di soddisfazioni.<br />
Anche la redazione de “Il Porto” si unisce ai familiari ed augura<br />
a Simona una v<strong>it</strong>a felice.<br />
L'ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo) ha come scopo principale quello di informare la popolazione<br />
<strong>it</strong>aliana sulla possibil<strong>it</strong>à di combattere le leucemie, i linfomi, il mieloma e altre neoplasie del sangue attraverso la<br />
donazione e il trapianto di midollo osseo. Sono molte le persone che ogni anno in Italia necess<strong>it</strong>ano di trapianto, ma<br />
purtroppo la compatibil<strong>it</strong>à genetica è un fattore molto raro, che ha maggiori probabil<strong>it</strong>à di esistere tra consanguinei.<br />
Per coloro che non hanno un donatore consanguineo, la speranza di trovare un midollo compatibile per il trapianto è<br />
dunque legata all'esistenza del maggior numero possibile di donatori volontari tipizzati, dei quali cioè sono già note le<br />
caratteristiche genetiche, registrate in una banca dati.<br />
Si valuta che in Italia siano necessari circa 1.000 nuovi donatori effettivi all'anno. Una stima che è destinata a subire un<br />
notevole aumento, se si tiene conto che il trapianto delle cellule staminali presenti nel midollo osseo è attualmente al<br />
centro di ricerche anche nel campo dei tumori solidi, mentre stanno diventando di routine alcune applicazioni in campo<br />
genetico, come nel caso delle talassemie. In questo panorama, ADMO svolge un ruolo fondamentale di stimolo e coordinamento:<br />
fornisce agli interessati tutte le informazioni sulla donazione del midollo osseo e invia i potenziali donatori ai<br />
centri trasfusionali del Servizio San<strong>it</strong>ario Nazionale, presso i quali vengono sottoposti alla tipizzazione HLA, che avviene<br />
con un semplice prelievo di sangue. I dati vengono poi inviati al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo (IBMDR), nel<br />
più assoluto rispetto della normativa sulla privacy (Decreto Legislativo 196/03).<br />
Per approfondimenti, maggiori ragguagli e per diventare potenziali donatori di midollo osseo, non es<strong>it</strong><strong>it</strong>ate a contattarci:<br />
Admo Basso Sebino tel. 348 2333402. Referente Ernesto Freti - email bassosebino@admolombardia.org<br />
Centro trasfusionale ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo tel. n° 035266544<br />
(da lunedì a venerdì dalle 07,30 alle 13,00)<br />
Ospedale Bolognini Seriate tel. n° 0353063460<br />
(da lunedì a venerdì dalle 14,00 alle 15.00)
Come già accennato<br />
in altre occasioni<br />
Sabato<br />
8 e domenica 9<br />
Giugno 2013, in concom<strong>it</strong>anza<br />
con il 65° anno<br />
di fondazione del Gruppo<br />
Marinai di Sarnico, nella<br />
nostra c<strong>it</strong>tadina si svolgerà<br />
il Raduno Regionale<br />
dell’A.N.M.I. Sul numero<br />
di aprile de “il Porto” inseriremo<br />
il programma<br />
completo dell’evento che<br />
comprenderà anche una<br />
importante "Mostra di<br />
Modellismo Navale", organizzata<br />
dai modellisti di<br />
Pandino, Palazzolo S/O e<br />
Sarnico.<br />
Per tale occasione, comunichiamo<br />
alle persone<br />
che sono in possesso di<br />
modellini di navi mil<strong>it</strong>ari,<br />
mercantili, velieri, barche,<br />
natanti e battelli in genere<br />
che volessero esporle<br />
alla mostra, di contattare<br />
Gruppo Marinai<br />
A S S O C I A Z I O N I<br />
a cura di Adriano Paltenghi<br />
Si festeggia il 65° anno di fondazione del gruppo<br />
il Gruppo Marinai di Sarnico. Non è una gara, non ci sono premi in<br />
palio, pensiamo sia un bel modo di partecipare attivamente all’evento<br />
marinaresco (a tutti i partecipanti un piccolo ricordo).<br />
Comunichiamo che stiamo predisponendo in stampa il libro ricordo<br />
memoria dei 65 anni del Gruppo Marinai; se qualche azienda o attiv<strong>it</strong>à<br />
volesse contribuire con il proprio logo, sarà più che grad<strong>it</strong>a.<br />
Contattare Adriano Paltenghi tel. 333 4310752<br />
Nella foto:<br />
la mostra di<br />
modellismo<br />
tenutasi<br />
nel 2002<br />
Mar. 2013 ilPorto - 45
T E A T R O<br />
a cura della Redazione<br />
Una rassegna, quella del 2013, che vedrà impegnate<br />
sul palcoscenico dello Junior tre<br />
compagnie teatrali dialettali del Basso Sebino<br />
ed una proveniente da Gaverina, che si "sfideranno"<br />
per l'assegnazione del premio da parte dei<br />
giudici - Le Marie - al miglior regista, attore e attrici<br />
protagonisti, attori e attrici non protagonisti oltre che<br />
per l'amb<strong>it</strong>o premio Domenico Savoldi alla memoria,<br />
per la miglior interpretazione.<br />
Non sarà presente quest'anno la nostra "Crazy Company<br />
for don John", un'assenza motivata dal fatto che<br />
la stessa è ancora impegnata nelle repliche della pièce<br />
"Brèsa Atalanta ol derby dè l'Oi". La nuova commedia<br />
"Ada che ta ède", defin<strong>it</strong>a dall'autore Mario Dometti<br />
"esoterico-demenziale", è in fase di preparazione e si<br />
prevede il debutto nel prossimo autunno.<br />
Le compagnie che verranno osp<strong>it</strong>ate allo Junior con<br />
inizio sempre alle 21.00 sono:<br />
La pluripremiata compagnia teatrale dialettale "Isolabellla"<br />
di Villongo con la commedia: "Liù ...la pastiglia<br />
del Leù" scr<strong>it</strong>ta dal regista Franco Brescianini<br />
che verrà presentata venerdì 12 aprile.<br />
Venerdì 19 aprile sarà di scena la compagnia "Don Michele<br />
Signorelli" di Predore che presenterà "Che bèl<br />
mestér fà ol giardiniér", due brillantissimi atti di<br />
Stefano Palmicci, con la regia di Oliviero Lanza e V<strong>it</strong>torio<br />
Fedrighini. Si proseguirà poi il 26 aprile con la cele-<br />
46 - ilPorto Mar. 2013<br />
Riflettori accesi sulla VI edizione<br />
di "Sarnek che gregna"<br />
Le quattro compagnie in gara nella classica rassegna di teatro dialettale saranno giudicate delle Marie<br />
berrima "Metonga öna preda sura" di Mario Dometti,<br />
presentata dalla compagnia "Santina Patelli" di<br />
Gaverina, diretta da Antonio Dri ed Eralda Sarmenti.<br />
Concluderà la rassegna, venerdì 3 maggio, il gruppo<br />
teatrale "La Sfongada" di Tavernola Bergamasca che<br />
metterà in scena la commedia brillante in tre atti: "Per<br />
solc, per amur, per unur" di Giovanni Colombo,<br />
con la regia di Bernardo Fenaroli.<br />
L'epilogo della rassegna sarà venerdì 10 maggio con le<br />
premiazioni e l'esibizione della scuola di teatro "Tregenda<br />
Teatro" di Sarnico, in una riproposizione "molto<br />
particolare" della commedia "Lisistrata" di Aristofane.<br />
Come sempre ci sarà, o ci saranno osp<strong>it</strong>i a sorpresa.<br />
L'evento "Sarnek che gregna", giunto alla VI edizione<br />
e organizzato dalla parrocchia con collaborazione<br />
del Comune, della Pro Loco e del Kiwanis del Sebino,<br />
è una vera e propria operazione culturale in quanto il<br />
teatro dialettale rispetta la mental<strong>it</strong>à della gente comune,<br />
esprimendo attraverso un linguaggio espressivo<br />
e spontaneo quelli che sono i lati comuni della<br />
v<strong>it</strong>a quotidiana e soprattutto riflette, nella sua sfacciata<br />
spontane<strong>it</strong>à, il tono bergamasco. Questi validi motivi<br />
inc<strong>it</strong>ano a continuare a perpetuare nel tempo, con<br />
passione ed entusiasmo, il teatro in vernacolo, così<br />
come da anni lo fanno le quattro compagnie che si<br />
esibiranno.<br />
Una foto della<br />
Crazy Company<br />
nella rassegna di<br />
alcuni anni fa<br />
Purtroppo la nostra<br />
compagnia non<br />
potrò essere<br />
quest'anno una<br />
delle protagoniste
V<strong>it</strong>torio Marconi: quando l'umiltà diventa virtù. Riconfermato presidente dell'AVIS Basso<br />
Sebino per il quariennio 2013-2016 . Operare in silenzio per dare maggiore visibil<strong>it</strong>à all'esperienza<br />
avisina per lui è una scelta. E allora "buon lavoro" V<strong>it</strong>torio.<br />
Mar. 2013 ilPorto - 47
D A L C O M U N E<br />
a cura di Sara Venchiarutti<br />
Ufficio Stampa del Comune - Foto San Marco<br />
P<br />
rovenivano da Finlandia, Olanda e anche Turchia gli studenti<br />
che, dal 12 al 16 <strong>Marzo</strong> scorso, hanno partecipato all’evento<br />
promosso dall’ist<strong>it</strong>uto scolastico Serafino Riva all’interno del<br />
progetto European School Network.<br />
Un’iniziativa internazionale che ha portato spunti interessanti per<br />
approfondire il tema del rapporto tra cibo e cultura, con particolare<br />
riferimento all’enogastronomia <strong>it</strong>aliana.<br />
« Dal 2006 - ha fatto sapere la referente del progetto Maria Emilia<br />
Maffeis - la nostra scuola è entrata a far parte di questa rete di<br />
ist<strong>it</strong>uti europei che condivide una serie di progetti tematici per favorire,<br />
in particolar modo, gli scambi interculturali. Si tratta di circa<br />
25 scuole, di cui 7 finlandesi, 5 tedesche, 2 turche, 1 ungherese, 2<br />
portoghesi, 3 olandesi e 1 francese con cui collaboriamo ogni anno:<br />
in alcuni casi sono i nostri studenti ad andare all’estero, in altri sono<br />
invece gli studenti delle scuole straniere a venire in Italia».<br />
E sono stati 14 gli studenti stranieri (turchi, olandesi e finlandesi) ad<br />
arrivare a Sarnico per prendere parte, insieme a 6 colleghi <strong>it</strong>aliani, a<br />
questo progetto del Serafino Riva con al centro il tema culinario e il<br />
suo rapporto con la cultura. Sfruttando quindi la recente apertura<br />
dell’ist<strong>it</strong>uto alberghiero gli alunni hanno potuto discutere di cibo e<br />
colori, di valorizzazione del terr<strong>it</strong>orio, di prodotti locali e naturalmente<br />
di special<strong>it</strong>à <strong>it</strong>aliane, finlandesi, turche e olandesi. Il t<strong>it</strong>olo del<br />
workshop, non a caso, era proprio “ All around the table”.<br />
Ad osp<strong>it</strong>are i ragazzi stranieri sono state alcune famiglie degli alunni<br />
del Serafino Riva che risiedono nella nostra c<strong>it</strong>tadina ma anche<br />
a Paratico, Capriolo, Castelli Calepio, Predore, Telgate, Cividino e<br />
Adrara San Martino. I docenti invece hanno pernottato all’interno<br />
delle camere della cooperativa sociale Il battello.<br />
Nel f<strong>it</strong>to calendario di “All Around the table” c’è stato spazio anche<br />
per una vera e propria dimostrazione di talento, sempre rimanendo<br />
in tema enogastronomico: martedì 12 <strong>Marzo</strong> infatti i giovani studen-<br />
48 - ilPorto Mar. 2013<br />
Studenti dal mondo a Sarnico<br />
ti dell’alberghiero, con l’aiuto di alcuni professori, hanno cucinato<br />
per una ventina di osp<strong>it</strong>i tra cui alcuni nostri assessori. E il risultato è<br />
stato un vero successo, come conferma l’Assessore Augusto Savoldi:<br />
« Una cena davvero deliziosa, apprezzata non solo per la qual<strong>it</strong>à<br />
dei piatti ma anche per la professional<strong>it</strong>à dimostrata dai giovani chef<br />
e dagli assistenti di sala. Il menù? Pane fatto in casa, un tortino caldo<br />
come antipasto segu<strong>it</strong>o da risotto al rosmarino, secondo di pesce<br />
con branzino e patate e, per finire in bellezza, un tortino di mele e<br />
cioccolato. Il tutto squis<strong>it</strong>o e presentato in maniera egregia».<br />
In passato l’ist<strong>it</strong>uto sarnicese aveva già ader<strong>it</strong>o ai tanti progetti promossi<br />
dalla rete di scuole dell’ESN: nel 2011 alcuni studenti di Sarnico<br />
avevano infatti partecipato all’iniziativa Istanbul Science Fair, una<br />
fiera scientifica nella quale i ragazzi dovevano presentare un loro<br />
studio scientifico davanti ai colleghi turchi. E gli allievi del Serafino<br />
Riva avevano esposto un apprezzato progetto per la realizzazione di<br />
batterie biologiche, usando frutta e verdura e confrontandole con<br />
le pile tradizionali. I ragazzi hanno in previsione di partecipare anche<br />
quest’anno, nel mese di maggio, con il progetto dal t<strong>it</strong>olo “Water<br />
Bottle bulbs”, ovvero come illuminare in modo ecologico.<br />
Nel luglio 2012 inoltre alcuni alunni sarnicesi hanno partecipato al<br />
Social Project in Ungheria, per offrire conforto e anche un po’ di<br />
compagnia ai bambini ungheresi le cui famiglie sono state pesantemente<br />
colp<strong>it</strong>e dalla crisi economica.<br />
Entusiasta l’assessore alla Cultura del Comune di Sarnico Romy<br />
Gusmini: « Siamo davvero felici che un ist<strong>it</strong>uto sarnicese aderisca<br />
e promuova progetti interculturali guardando anche all’estero: è<br />
segno che possiamo contare su una scuola che cresce, che si internazionalizza,<br />
che favorisce lo scambio di idee e di progetti. In particolare<br />
non possiamo che essere molto soddisfatti per l’importanza<br />
che il nostro ist<strong>it</strong>uto alberghiero continua a rivestire».
Saranno 725 gli studenti che dal prossimo settembre si<br />
siederanno dietro ai banchi dell’ist<strong>it</strong>uto di istruzione superiore<br />
Serafino Riva.<br />
Una cifra considerevole se si pensa che, solo quattro<br />
anni fa, ovvero nell’anno scolastico 2009/2010, gli studenti della<br />
scuola sarnicese erano 521. Un aumento evidente che contraddistingue<br />
il trend pos<strong>it</strong>ivo registrato nel corso degli anni.<br />
Per avere un’ulteriore conferma basta dare un’occhiata ai numeri<br />
degli iscr<strong>it</strong>ti alle classi prime, sempre tenendo in considerazione<br />
un arco di tempo di cinque anni scolastici: nel 2009/2010<br />
c’erano 111 iscr<strong>it</strong>ti, nel 2010/2011 se ne registravano 114,<br />
nel 2011/2012 gli alunni delle prima erano invece 122, nel<br />
2012/2013 se ne contavano ben 167 per arrivare alla previsione<br />
di 203 iscr<strong>it</strong>ti all’anno scolastico 2013/2014.<br />
Va inoltre considerato che ai 203 alunni attualmente registrati<br />
per il prossimo settembre potrebbero anche aggiungersi altri<br />
studenti eventualmente rifiutati per esubero in altri ist<strong>it</strong>uti della<br />
provincia.<br />
Dai dati forn<strong>it</strong>i dall’ist<strong>it</strong>uto d’istruzione superiore emerge anche<br />
un altro aspetto importante: non solo le iscrizioni sono in<br />
costante aumento ma il vero e proprio salto arriva a partire<br />
dall’anno scolastico 2012/2013 in corrispondenza con l’apertura<br />
del nuovo ist<strong>it</strong>uto alberghiero.<br />
Inoltre, se si analizzano i dati investigando anche le preferenze<br />
degli alunni, si nota che nel corso dei 5 anni considerati l’indirizzo<br />
che ha registrato maggior aumento è quello “ITIS/Informatica/Meccatronica”:<br />
gli studenti sono addir<strong>it</strong>tura raddoppiati<br />
passando dai 75 alunni del 2009/2010 ai 151 previsti per l’anno<br />
scolastico 2013/2014.<br />
In costante cresc<strong>it</strong>a però anche l’”IPIA/IeFP” che, se nel<br />
2009/2010 registrava 139 studenti, nel prossimo anno ne conterà<br />
156, così come continuano ad aumentare anche gli alunni<br />
degli indirizzi “ERIKA/TURISMO” e “IGEA/MARKETING”.<br />
Il Serafino Riva continua a crescere<br />
Boom dell’alberghiero<br />
Moltissimi iscr<strong>it</strong>ti alle classi prime. In aumento anche gli ist<strong>it</strong>uti tecnici<br />
Il vero record però è stato registrato proprio all’interno del<br />
nuovo indirizzo professionale alberghiero, inaugurato lo scorso<br />
anno scolastico.<br />
Nel mese di marzo 2012 erano stati 63 gli iscr<strong>it</strong>ti alle classi prime<br />
dell’alberghiero per l’a.s. 2012/13: un successo incredibile<br />
se si considera che, per contro, nello stesso periodo l’indirizzo<br />
marketing registrava 26 iscr<strong>it</strong>ti, il turismo 16, operatore meccanico<br />
24, <strong>it</strong>is meccatronica 12, e informatica 26.<br />
Ma la sorpresa più grande arriva quest’anno: sono infatti 104 gli<br />
alunni iscr<strong>it</strong>ti per il primo anno dell’ist<strong>it</strong>uto alberghiero. Quasi<br />
il doppio rispetto al numero di iscr<strong>it</strong>ti dello scorso anno scolastico<br />
e pari alla somma degli iscr<strong>it</strong>ti per il 2013/2014 a tutti gli<br />
altri indirizzi del Serafino Riva: 40 iscr<strong>it</strong>ti al settore economico<br />
(marketing e turismo), 40 al settore tecnologico (informatica e<br />
meccatronica) e 21 all’indirizzo IeFP operatore meccanico.<br />
« Decisamente pos<strong>it</strong>ivo il riscontro ottenuto - dichiara con ottimismo<br />
il Dirigente Scolastico Rosa Romana Marchetti - che<br />
vede salire a oltre 720 il totale degli studenti per il prossimo<br />
anno scolastico rispetto agli attuali 603. Lusinghiero il numero<br />
degli iscr<strong>it</strong>ti alle future 4 classi prime del nuovo alberghiero, che<br />
procede in modo sempre più efficace, conseguendo un’approvazione<br />
crescente dell’utenza ed instaurando anche collaborazioni<br />
esterne con il terr<strong>it</strong>orio, caratterizzato dalla indubbia vocazione<br />
turistica».<br />
Soddisfatto il nostro Sindaco Franco Dometti: «Siamo davvero<br />
entusiasti per i risultati, sempre pos<strong>it</strong>ivi e in miglioramento continuo,<br />
dell’ist<strong>it</strong>uto Serafino Riva. In particolare non possiamo che<br />
compiacerci per il grande successo che l’indirizzo alberghiero<br />
sta riscuotendo: è il segno tangibile che il lavoro svolto da amministrazione,<br />
scuola e provincia per offrire una formazione di<br />
qual<strong>it</strong>à coerente con le esigenze del terr<strong>it</strong>orio è stato costruttivo<br />
e vincente ».<br />
Mar. 2013 ilPorto - 49
Farà tappa anche nella nostra c<strong>it</strong>tadina il progetto “Vivere il<br />
cane” ideato dall’associazione LAICA di Erbusco. Si tratta di<br />
un’iniziativa volta a promuovere una corretta educazione nei<br />
confronti dei propri amici a quattro zampe e anche una buona<br />
dose di senso civico per favorire una maggiore intesa tra cane,<br />
proprietario e società.<br />
Il progetto è articolato in diverse fasi: in primis una serata divulgativa<br />
gratu<strong>it</strong>a nella quale si tratteranno temi quali l’etologia del cane,<br />
la differenza tra educare e addestrare, i problemi quotidiani, i consigli<br />
alimentari e anche le normative che regolano la gestione dei<br />
propri amici animali. Alla fine della conferenza sarà inoltre possibile<br />
A Sarnico cani<br />
senza segreti<br />
porre ai relatori, membri dell’associazione<br />
LAICA, le proprie domande. L’incontro si<br />
terrà il prossimo 16 Aprile alle ore 20.30<br />
presso l’Aud<strong>it</strong>orium del Comune di Sarnico,<br />
ad entrata libera.<br />
Gli organizzatori inoltre propongono a tutti<br />
gli interessati un approfondimento pratico<br />
di 2 lezioni di gruppo, in calendario nelle<br />
giornate di sabato 20 e domenica 21 aprile,<br />
tenute da educatori cinofili qualificati, al<br />
prezzo agevolato di 40 Euro per partecipante (da prenotare in<br />
sede di conferenza o prima della stessa). Il ricavato dell'iniziativa,<br />
detratte le spese organizzative, servirà a sostenere i progetti della<br />
Laica. Il progetto ha già fatto tappa nel comune bresciano di Rovato<br />
e, dopo la nostra c<strong>it</strong>tadina, si sposterà anche a Cortefranca e<br />
Paratico. Per informazioni, per iscrizioni alla parte pratica e per aggiornamenti<br />
sul calendario è possibile contattare i seguenti numeri:<br />
Cinzia 3381011364, Tania 3387662780, Nancy 3388429882,<br />
Simona 3930552312 oppure vis<strong>it</strong>are il s<strong>it</strong>o web www.lancindog.<br />
altervista.org
Il Sebino r<strong>it</strong>orna ad essere un lago di ...vino<br />
Sabato 27 e domenica 28 aprile: degustazione di vini e presentazione di nuovi volumi con autori del terr<strong>it</strong>orio<br />
È<br />
giunta alla sua seconda edizione la manifestazione “ Un lago diVino”<br />
che già lo scorso anno aveva portato nella nostra c<strong>it</strong>tadina una delle<br />
eccellenze più conosciute del terr<strong>it</strong>orio, ovvero il vino, coniugato con il<br />
tema dell’arte e della moda.<br />
Per quest’anno l’associazione commercianti, in collaborazione con l’amministrazione<br />
comunale e le associazioni del terr<strong>it</strong>orio, ha deciso di puntare su un<br />
altro binomio importante, ovvero enogastronomia e letteratura.<br />
L’evento ha infatti come tema caratteristico “Un calice con l’autore”: in stretta<br />
cooperazione con la biblioteca comunale, conosciuta per essere molto attiva<br />
tutto l’anno con presentazione e incontri interessanti, la kermesse proporrà<br />
infatti degustazione di vini e presentazione di nuovi volumi con autori del<br />
terr<strong>it</strong>orio.<br />
Un connubio prestigioso che porterà oltre 10 presentazioni nell’arco delle<br />
giornate di sabato 27 e domenica 28 aprile, insieme alla degustazione di vini<br />
prodotti da oltre 20 cantine v<strong>it</strong>ivinicole bresciane e bergamasche.<br />
Anche la collocazione dell’evento sarà di certo suggestiva: l’associazione commercianti<br />
installerà diversi gazebi e stand sul lungolago, in contrada, nelle Piazze<br />
Umberto I e Besenzoni: una sorta di mostra mercato quindi dedicata al<br />
vino con espos<strong>it</strong>ori provenienti dalle provincie di Brescia e Bergamo (presenti<br />
naturalmente vini franciacortini e della Val Calepio) arricch<strong>it</strong>a dalla presenza<br />
di scr<strong>it</strong>tori del terr<strong>it</strong>orio.<br />
Come già lo scorso anno, le persone interessate dovranno acquistare un ticket<br />
che darà dir<strong>it</strong>to alle degustazioni da effettuarsi sia nella giornata di sabato<br />
che in quella di domenica.<br />
La manifestazione si svolgerà infatti sabato fino a serata inoltrata e in tutta la<br />
giornata di domenica: in particolare sabato sera l’atmosfera sarà resa ancora<br />
più piacevole dall’accompagnamento musicale di numerose street bands.<br />
Ad arricchire ulteriormente il calendario<br />
dei due giorni anche alcuni<br />
corsi di avviamento alle degustazioni<br />
dei vini tenuti da esperti del settore.<br />
«L’amministrazione - ha fatto sapere<br />
Lauretta Cadei, Assessore al Commercio<br />
di Sarnico - non può che<br />
essere soddisfatta del lavoro dell’associazione<br />
commercianti: la manifestazione<br />
“Un lago diVino” era già<br />
stata molto apprezzata nella sua prima<br />
edizione e siamo sicuri che l’abbinamento<br />
con la letteratura scelto<br />
quest’anno renderà le kermesse ancora<br />
più interessante».<br />
«Siamo felici di ripetere questo evento<br />
incentrato sulle nostre importanti<br />
e molteplici risorse enogastronomiche<br />
- ha sottolineato il presidente<br />
dell’associazione commercianti di<br />
Sarnico Giampietro Belotti. Speriamo<br />
che la manifestazione riesca ad<br />
unire commercianti, rappresentanti<br />
del settore enogastronomico e operatori<br />
turistici per moltiplicare anche<br />
in futuro le iniziative di questo tipo,<br />
puntando sull’unione di intenti».<br />
Mar. 2013 ilPorto - 51
Il Lido Nettuno riapre per Pasqua<br />
Riaprirà i battenti nel weekend di<br />
Pasqua il Lido Nettuno che dal<br />
2009, dalla riqualificazione completa<br />
compiuta dall’amministrazione<br />
comunale, cost<strong>it</strong>uisce ormai un<br />
punto fermo della stagione primaverile<br />
ed estiva di tanti sarnicesi e non solo.<br />
Sabato 30, Domenica 31 e lunedì 1<br />
Aprile quindi orario speciale con apertura<br />
del parco dalle ore 9.00 alle ore<br />
Tris di incontri<br />
sull’immagine femminile<br />
Partirà il prossimo 4 aprile il corso dedicato all’immagine della<br />
donna che l’amministrazione comunale di Sarnico promuove<br />
insieme alla biblioteca e all’Associazione Sarnon.<br />
Tre incontri per analizzare, attraverso l’analisi iconografica e iconologica,<br />
la figura della donna nella storia dell’arte, della letteratura<br />
e nella società civile. In altre parole, un tris di lezioni per ricostruire<br />
e studiare le immagini e le opere che l’arte ha dedicato<br />
alle donne nel corso del tempo, così come i personaggi femminili<br />
creati in amb<strong>it</strong>o letterario.<br />
Si partirà con la lezione di giovedì 4 aprile dedicata a “ Le vergini<br />
e le altre: la donna nel Medioevo”, per poi proseguire con<br />
“La donna inventata: ambigu<strong>it</strong>à del discorso artistico e letterario<br />
nell’età moderna” in calendario per giovedì 11 aprile, concludendo<br />
con l’ultima lezione del 18 aprile dedicata al tema-provocazione<br />
“ Liberaci dal maschio…E così sia: verso un nuovo ordine<br />
delle cose”.<br />
Ogni appuntamento sarà condotto dal professor Massimo Rossi,<br />
docente di lettere dell’ITIS <strong>Marzo</strong>li di Palazzolo, oltre che ricercatore<br />
presso l’univers<strong>it</strong>à cattolica di Brescia nell’amb<strong>it</strong>o dell’arte<br />
lombarda.<br />
52 - ilPorto Mar. 2013<br />
18.00. Dalla settimana seguente poi l’orario<br />
feriale si riduce dalle ore 13.00 alle<br />
ore 18.00 (successivamente sarà fino<br />
alle 19.00), mentre nelle giornate di sabato<br />
6 e domenica 7 aprile il Lido rimarrà<br />
aperto dalle ore 9.00 alle ore 20.00.<br />
Orari speciali anche per il weekend lungo<br />
del 25 Aprile (compresa la giornata<br />
del giovedì) e anche mercoledì Primo<br />
maggio: il Lido rimarrà aperto per tutti<br />
dalle ore 9.00 alle 20.00.<br />
Dal 28 maggio invece l’orario si amplia:<br />
tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00, venerdì<br />
dalle 10.00 alle 22.00, il sabato<br />
dalle 9.00 alle 22.00 e la domenica dalle<br />
9.00 alle 20.00<br />
Dal 24 giugno poi il parco inizierà ad<br />
osservare l’orario pienamente estivo,<br />
per offrire a tutti coloro che vogliono<br />
trascorrere il loro tempo libero all’aria<br />
aperta, una valida proposta con oltre<br />
30.000 metri di verde pubblico e moltissime<br />
attrezzature sportive per adulti<br />
e bambini: apertura quindi nelle giornate<br />
di lunedì, dalle ore 14.00 alle ore<br />
20.00, martedì mercoledì e giovedì dalle<br />
9.00 alle 20.00 mentre da venerdì a domenica<br />
dalle 9.00 alle 22.00<br />
Sarà solo a partire da settembre che<br />
l’orario si ridurrà nuovamente, in coincidenza<br />
con l’apertura delle scuole: dalle<br />
ore 13.00 alle ore 20.00 nelle giornate<br />
infrasettimanali (ad eccezione delle<br />
giornate di lunedì, in cui il parco dal 23<br />
settembre rimarrà chiuso), dalle 9.00<br />
alle 20.00 il sabato e la domenica.<br />
Chiusura per la stagione invernale prevista<br />
per il 27 Ottobre 2013.
«Durante questo seminario - ha precisato il professor Rossi - ci interessa ricostruire la visione e la percezione delle donne non tanto attraverso lo<br />
studio di m<strong>it</strong>i o figure femminili eroiche, bensì attraverso l’analisi di variabili sociali e di costume che si rifanno a fonti artistiche, letterarie e sociali<br />
da tutti condivise. Ne emergerà una connotazione fortemente negativa almeno fino alla rivoluzione francese: da lì in poi invece la percezione<br />
della donna muterà significativamente».<br />
Entusiasta dell’inizio del corso l’Assessore alla Cultura Romy Gusmini: «Siamo contenti di poter osp<strong>it</strong>are a Sarnico un seminario che dia ampio<br />
spazio al tema della raffigurazione femminile: un argomento interessante e soprattutto di fortissima attual<strong>it</strong>à, che si inserisce perfettamente<br />
nella discussione aperta sia in amb<strong>it</strong>o nazionale che internazionale. Un corso che prende spunto dal passato ma che, attraverso l’analisi e la<br />
consultazione delle fonti, porta inev<strong>it</strong>abilmente a un dibatt<strong>it</strong>o stimolante sulla visione della donna oggi».<br />
L’iscrizione al corso, che per la difficoltà dei temi è pensato per un pubblico adulto, ha un costo di 10 € e può essere effettuata telefonando<br />
alla ProLoco ( tel. 035/910900), all’Associazione Sarnon (328 3854584-349 4702500) oppure in loco durante la prima serata.<br />
Oltre 500 libri in offerta in Biblioteca<br />
Classici d’autore, volumi per i più piccini, diari di pol<strong>it</strong>ici<br />
conosciuti in tutto il mondo, memorie storiche, trattati<br />
internazionali e perfino libri di cucina.<br />
Sono solo alcuni dei libri che la biblioteca di Sarnico offre<br />
al prezzo simbolico di 0,50 Euro: si tratta di circa 500 volumi<br />
che non risultano più idonei al prest<strong>it</strong>o.<br />
Alcuni libri risultano infatti malmessi, altri invece non abbastanza<br />
interessanti (tanto da non essere chiesti in prest<strong>it</strong>o da almeno<br />
quattro anni), altri ancora contengono informazioni obsolete e<br />
superate.<br />
Ecco perché la biblioteca, dal mese di marzo, propone questi volumi,<br />
per chi fosse interessato ad acquistarli ad un prezzo stracciato.<br />
Tra l’elenco compaiono i grandi classici, che ormai sono stati<br />
sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i con copie nuove: “Il diario” di Anna Frank, “L’Isola del<br />
tesoro” di Stevenson, “Senil<strong>it</strong>à” di Italo Svevo ma anche “il Principe”<br />
di Machiavelli.<br />
Nella lista compaiono anche libri scr<strong>it</strong>ti da pol<strong>it</strong>ici contemporanei<br />
e di altri tempi, ma anche manuali didattici dedicati alla cucina (da<br />
quella dimagrante a quella internazionale, passando per quella dedicata<br />
a ricette piccanti e speziate), trattati di sociologia, oppure<br />
grandi bestseller come “I pilastri della terra” di Ken Follet.<br />
Gli intro<strong>it</strong>i che la biblioteca otterrà con la vend<strong>it</strong>a di questi libri<br />
serviranno ad arricchire la collezione di dvd che dallo scorso anno<br />
si sta formando nel reparto multimediale: al momento si possono<br />
prendere in prest<strong>it</strong>o già 300 dvd sia per i più grandi che per i<br />
bambini, includendo temi didattici e di puro intrattenimento.<br />
Dai dati forn<strong>it</strong>i dalla biblioteca gli utenti sembrano infatti apprezzare,<br />
sempre più, la collezione multimediale: se nel 2011 si erano<br />
registrati infatti 1424 prest<strong>it</strong>i di questa categoria, nel 2012 l’aumento<br />
è stato notevole, passando infatti a 2067. E, dai dati, si<br />
rileva che sono soprattutto gli utenti più adulti a fare richiesta di<br />
prest<strong>it</strong>i per i dvd.<br />
Anche i prest<strong>it</strong>i tradizionali, è giusto segnalarlo, sono comunque<br />
in aumento: nel 2011 se ne contavano infatti 21.979 mentre nel<br />
2012 se ne sono registrati 22. 872. Ad andare per la maggiore<br />
sono libri di narrativa, segu<strong>it</strong>i a ruota dalla saggistica. Il patrimonio<br />
librario di Sarnico è notevole: gli utenti che si rivolgono alla biblioteca<br />
possono infatti contare su una collezione di oltre 30.000<br />
volumi, tenendo conto anche del fatto che ogni anno vengono<br />
introdotti circa 1.000 volumi nuovi.<br />
Non si può non ricordare inoltre che la biblioteca è sempre in<br />
movimento, con la presentazione di libri e autori locali e non<br />
solo. In occasione della manifestazione organizzata dall’associazione<br />
commercianti “Un lago di-vino” per il prossimo 27 e 28<br />
aprile, infatti collaborerà per promuovere oltre dieci incontri e<br />
presentazioni.<br />
Mar. 2013 ilPorto - 53
A S S O C I A Z I O N I<br />
a cura di Giovanni Cadei<br />
Diamo anche questo mese il resoconto dell’attiv<strong>it</strong>à agonistica<br />
dell'A.S.D. Judo Sarnico che è ormai al suo apice e che<br />
vede i nostri atleti sempre più impegnati.<br />
Iniziamo sub<strong>it</strong>o con il raccontarvi del prestigioso primo<br />
posto conquistato da Diego Cressi alla XXV edizione del Trofeo<br />
Internazionale di V<strong>it</strong>torio Veneto, competizione internazionale che<br />
ha visto la partecipazione di 1.630 atleti provenienti da 15 nazioni.<br />
Diego, che ricordiamo ora gareggia per i colori del GS Fiamme Azzurre,<br />
si aggiudica la competizione nella categoria 66 kg vincendo ben<br />
5 incontri. Il primo con il viennese Staudler, il secondo con Villars di<br />
Friburgo; poi infila tre avversari con sonori ippon: il bernese Ittig, il<br />
veronese Brun ed in finale il varesino Ghiringhelli.<br />
Diego ha mostrato globalmente un buono stato di forma; speriamo<br />
tutti che questo risultato pos<strong>it</strong>ivo sia di buon auspicio per i prossimi<br />
campionati <strong>it</strong>aliani, in programma il prossimo 6 aprile a Catania.<br />
Domenica 3 marzo i giovani atleti della categoria Ragazzi si sono cimentati<br />
a Ciserano nella prima prova del trofeo Arcobaleno. Buoni i<br />
risultati ottenuti, in particolare da Leonardo Pozzaglio con il primo<br />
posto nella categoria 45 kg.<br />
Buono anche il secondo posto di Gabriele Rossi, i terzi posti di<br />
Lucia Cadei e Stefano Manenti ed il 5° posto di Luca Trapletti.<br />
Sempre a Ciserano i Cadetti sono stati impegnati nella prima prova<br />
del Gran Prix Regionale Cadetti. L’unico medagliato è stato Francesco<br />
Cadei con il 2° posto nella categoria 81 kg; Federica Volpi ed<br />
Arianna Valente hanno conquistato il 5° posto; Braian Morandi<br />
e Giulio Panza si sono invece fermati al 7° posto.<br />
Nella categoria Master, infine, ricordiamo l’intensa attiv<strong>it</strong>à di Andrea<br />
Aloisi che alterna impegni a livello provinciale ad impegni, più severi,<br />
del Campionati Italiano Master.<br />
In amb<strong>it</strong>o provinciale Andrea ha conquistato ben 4 primi posti in<br />
altrettante competizioni organizzate dal CSI.<br />
In campo nazionale Andrea ha conquistato a V<strong>it</strong>torio Veneto il 3°<br />
posto di categoria ed il primo posto a squadre insieme alla rappresentativa<br />
Lombarda.<br />
Anche nell’impegno di Giano, in Umbria, Andrea ha conquistato un<br />
brillante terzo posto. Il più prestigioso argento è stato invece conquistato<br />
al Trofeo della Lanterna a Genova. Continua così!...<br />
Nelle foto, dall'alto verso il basso:<br />
Leonardo Pozzaglio, oro al Trofeo Arcobaleno<br />
Immagine 2: Francesco Cadei, Argento al Gran Prix Regionale Cadetti<br />
Immagine 3: I “Cadetti” con il loro allenatore Oancea Relu Ionut<br />
Immagine 4: Andrea Aloisi, secondo al Trofeo della Lanterna di Genova<br />
54 - ilPorto Mar. 2013<br />
Attiv<strong>it</strong>à dell'A.S.D. Judo Sarnico
Nuovi investimenti in tecnologia di qual<strong>it</strong>à<br />
presso l'Ospedale "Habil<strong>it</strong>a" di Sarnico<br />
Presso il Servizio di Radiologia di Habil<strong>it</strong>a Ospedale<br />
di Sarnico è operativo da febbraio il nuovo<br />
Ecografo “Mylab 70X Vision” di Esaote<br />
(azienda leader nel settore). dotato di versatil<strong>it</strong>à<br />
e di complementar<strong>it</strong>à massime della tecnogia ecografica.<br />
«L’ecografo attuale possiede caratteristiche<br />
ergonomiche all’avanguardia - introduce la Dr.ssa<br />
Daniela Arnoldi, Responsabile del Servizio di Radiodiagnostica<br />
- oltre ai software già presenti nell’apparecchio<br />
precedente per lo studio ecografico base in<br />
S A N I T À<br />
a cura di Francesca Pesenti<br />
L’elastosonografia: una metodica di recente acquisizione<br />
real-time tradizionale (sonde multifunzioni: lineare per<br />
studio delle parti molli, della mammella, dell’apparato<br />
muscolo-scheletrico, dell’anca infantile ecc.; sonda<br />
convex per lo studio dell’addome), studio Color e<br />
Power-Doppler; è inoltre dotato del software di Elastosonografia».<br />
L’elastosonografia è una metodica di recente acquisizione<br />
che discrimina il differente grado di elastic<strong>it</strong>à<br />
dei tessuti molli, basandosi sulla rifrazione sub<strong>it</strong>a dal<br />
fascio ultrasonoro, a segu<strong>it</strong>o di pressioni progressive<br />
eserc<strong>it</strong>ate dall’operatore con la sonda ecografica (trasduttore)<br />
sulle strutture in esame e, tram<strong>it</strong>e una scala<br />
di colori, consente oggi di visualizzare in real-time la<br />
elastic<strong>it</strong>à del tessuto esaminato (“hard-soft”).<br />
Questa tecnologia, di supporto all’esame base e con<br />
Color e Power-Doppler che mantengono il loro indiscusso<br />
ruolo diagnostico, applicata allo studio ecografico<br />
(metodica di elezione) per la valutazione di<br />
lesioni in amb<strong>it</strong>o muscolo-tendineo, aiuta a valutare<br />
qual<strong>it</strong>ativamente le lesioni attive e la loro evoluzione<br />
riparativa a cicatrizzazione avvenuta (ai fini ad esempio<br />
di stabilire il momento più opportuno per una ripresa<br />
dell’attiv<strong>it</strong>à, soprattutto in amb<strong>it</strong>o sportivo nonchè<br />
lavorativo).<br />
Anche nell’ecografia mammaria lo studio con Elastonosografia<br />
permette di discriminare la differente elastic<strong>it</strong>à<br />
di un eventuale nodulo evidenziato allo studio<br />
base e il tessuto circostante: in base alla esperienza<br />
dell’operatore, aggiunge un parametro di immagine<br />
alla valutazione di comprimibil<strong>it</strong>à che è un importante<br />
parametro di diagnosi.<br />
«Già dall’estate dello scorso anno - continua la Dr.ssa<br />
Arnold i- nel Servizio di Radiologia di Habil<strong>it</strong>a Sarnico<br />
si eseguono, nella medesima seduta (lo stesso giorno),<br />
Mammografia ed Ecografia mammaria per dare un<br />
valido apporto alla Prevenzione della Neoplasia della<br />
mammella: la Metodica Elastosonografica ne rappresenta<br />
così un ulteriore aiuto».<br />
Mar. 2013 ilPorto - 55
R<strong>it</strong>rovo annuale delle penne nere di Sarnico<br />
a cura del Capogruppo Paolo Ravelli<br />
Una festa sobria, senza eccessi ma ricca di significati e all'insegna della giusta allegria, quella dei nostri Alpini di Sarnico,<br />
che domenica 3 marzo si sono riun<strong>it</strong>i per l'incontro annuale: prima assembleare nel quale si è ribad<strong>it</strong>o l'impegno di<br />
volontariato sia per Sarnico che per la zona, poi di raccoglimento e di riflessione con la Celebrazione Eucaristica ed<br />
infine ricreativo con il pranzo sociale. Non essendo Alpino ma sosten<strong>it</strong>ore, ho partecipato solo agli ultimi due momenti della<br />
festa; una cosa però mi ha pos<strong>it</strong>ivamente colp<strong>it</strong>o alla fine del pranzo sociale: durante i discorsi ufficiali ogni alpino, nel prendere<br />
la parola, si metteva il cappello piumato. Non per ostentare una presunta superior<strong>it</strong>à - non è scontato che la comun<strong>it</strong>à<br />
gliela riconosca - o per sfoggio, ma una dimostrazione dello spir<strong>it</strong>o di appartenenza alla propria associazione. Un esempio<br />
per tanti giovani che r<strong>it</strong>engono i simboli o i r<strong>it</strong>uali associativi inu<strong>it</strong>ili e privi di signifacato, ma che rappresentano invece le<br />
modal<strong>it</strong>à in cui si riconosce la valid<strong>it</strong>à di determinati modi di operare, di partecipare e di vivere. Civis<br />
56 - ilPorto Mar. 2013<br />
Come tutti sappiamo lo scorso giugno il mio e nostro Capogruppo è andato avanti e<br />
la sua partenza ha di fatto creato un vuoto anche a livello organizzativo. Sta a tutti<br />
noi mantenere attivo il gruppo ravvivando il fuoco che lui ha sempre alimentato. A<br />
luglio 2012, con mio grande orgoglio e onore, sono stato eletto Capogruppo. Dopo<br />
aver comunicato la mia elezione alla sede sezionale, ho ricevuto una chiamata dal già presidente<br />
Antonio Sarti il quale nel congratularsi, mi ha ricordato che la Sezione ha accolto con estremo<br />
piacere la scelta fatta. Ha aggiunto: «Forza Paolo, il sentiero è lungo, lo zaino è pesante, ma sono<br />
sicuro che saprai portarlo con onore».<br />
Visto che le previsioni fatte a livello nazionale sul nostro futuro associativo non sono molto pos<strong>it</strong>ive,<br />
vorremmo cercare di riuscire a risvegliare lo spir<strong>it</strong>o di appartenenza degli ex alpini (dormienti)<br />
e coinvolgere nuovi amici degli alpini. Faccio parte del gruppo di lavoro giovani presso la<br />
sede di Bergamo dove stiamo cercando di sensibilizzare anche i più giovani agli ideali dell'alpin<strong>it</strong>à,<br />
proponendo attiv<strong>it</strong>à legate alla montagna, protezione civile, escursioni e volontariato.<br />
Un ringraziamento particolare vorrei farlo alle nostre penne rosa, collaboratrici insost<strong>it</strong>uibili,<br />
perché senza di loro non potremmo svolgere tutte le nostre attiv<strong>it</strong>à, il loro contributo prezioso<br />
e silenzioso ci permette di fare sempre bella figura. A volte so di non essere molto diplomatico<br />
e magari alzo la voce, ma con il solo intento di mediare le diverse posizioni. So di essere ancora<br />
un "bacia", ma con il vostro appoggio sono sicuro che riusciremo a fare ancora tante cose,<br />
perché tante ne sono state fatte ma ancor di più ne restano da fare. Mi impegnerò al massimo<br />
per continuare l'opera di chi mi ha preceduto affinché possiamo essere il Gruppo su cui tutti<br />
possono contare.<br />
da Sarnico Alpina - gennaio 2013
4) Giudici Matteo<br />
di anni 48<br />
Deceduto il 09.02.2013<br />
8) Serpellini<br />
Celestina di anni 92<br />
Deceduta il 14.02.2013<br />
12) Dosssi Isaia<br />
di anni 66<br />
Deceduto il 24.02.2013<br />
5) Zucchetti Giovanni<br />
di anni 81<br />
Deceduto il 09.02.2013<br />
9) Belussi Luigi<br />
di anni 91<br />
Deceduto il 15.02.2013<br />
6) Bergamelli Irma<br />
di anni 79<br />
Deceduta l’11.02.2013<br />
10) Turra Enadina<br />
di anni 89<br />
Deceduta il 17.02.2013<br />
La Celestina, persona ben nota nella v<strong>it</strong>a di Sarnico, è sal<strong>it</strong>a<br />
nel regno dei cieli. Donna semplice e socievole, sorridente<br />
e seria nello stesso tempo, resistente al dolore<br />
sia morale che fisico, anzi il morale sorreggeva quello fisico.<br />
Una lavoratrice indefessa, per la buona riusc<strong>it</strong>a della famiglia,<br />
specialmente nei tempi duri della guerra. I tuoi cari tutti ti<br />
porteranno sempre nei loro cuori ora che in cielo tu lodi Dio<br />
insieme ai tuoi estinti.<br />
Pier Luigi Billi<br />
Un doveroso pensiero per la ricordare la scomparsa<br />
del nostro collaboratore Ulisse Belometti (foto<br />
San Marco) che, per anni e con grande professional<strong>it</strong>à,<br />
ha dato il suo apporto inviando alla redazione i suoi<br />
scatti che hanno contribu<strong>it</strong>o ad impreziosire il nostro mensile<br />
parrocchiale. La sua non era solamente una professione<br />
ma un mezzo per raccogliere emozioni, indirizzandole<br />
verso l’obiettivo. Le sue fotografie rappresentavano frammenti<br />
di cuore, d'amore e di sentimenti. Grazie Ulisse.<br />
Civis<br />
Nella casa del Padre<br />
7) Bonassi Giacinta<br />
di anni 82<br />
Deceduta il 14.02.2013<br />
11) Parenti Ben<strong>it</strong>o<br />
di anni 86<br />
Deceduto il 21.02.2013<br />
Mar. 2013 ilPorto - 57
Rinati alla v<strong>it</strong>a della Grazia<br />
58 - ilPorto Mar. 2013<br />
3 - Lozano Tola V<strong>it</strong>toria Chiara<br />
di Victor Hugo e di Tola Lidia<br />
Nata a Iseo (BS) il 30.08.2012<br />
Battezzata in questa parrocchia il 03.02.2013.<br />
Madrina: Silveria Cedeno De Jesus<br />
Luca 1,9-13<br />
In quei giorni Gesù venne da Nazareth di Galilea e fu battezzato<br />
nel Giordano da Giovanni. E uscendo dall'acqua vide il cielo aperto<br />
e lo Spir<strong>it</strong>o discendere come colomba su di lui. E dal cielo si fece<br />
sentire una voce: «Tu sei il Figlio mio, il diletto, in te mi sono compiaciuto».<br />
Sub<strong>it</strong>o lo Spir<strong>it</strong>o lo spinse nel deserto. E rimase nel deserto quaranta<br />
giorni, tentato da satana; e stava tra le fiere e gli angeli lo<br />
servivano.<br />
Informazioni sulle fotografie:<br />
Informiamo che le fotografie cartacee inviate alla redazione potranno essere r<strong>it</strong>irate il<br />
mese successivo presso la Segreteria di Redazione in casa Parrocchiale nelle ore pomeridiane.<br />
Grazie<br />
1° maggio "Festa della Famiglia" a cura di di Natalia Moretti<br />
To the loving memory of my father<br />
(All’amorosa memoria di mio padre)<br />
ROBERTO MORETTI (Tino)<br />
His life gentle, on the elements<br />
So mixed in him that nature might stand up<br />
And say to all the word, “ this was a man “ .<br />
La sua v<strong>it</strong>a fu gentile, gli elementi<br />
Si mescolavano in lui in modo tale che la natura potrebbe alzarsi<br />
E dire a tutto il mondo, “ questo fu un uomo “ .<br />
John Milton<br />
Mio padre era proprio così; fin da giovane si assunse la responsabil<strong>it</strong>a’<br />
della sua famiglia d’origine a causa della morte del padre. Seppe<br />
anche creare con coraggio una sua piccola attiv<strong>it</strong>à che con gli anni<br />
fiorì grazie alla fantastica donna che l’aiutò nel suo intento. Con lei<br />
ed i loro tre figli lo scopo fu quello di vivere con saggezza nel lavoro,<br />
nell’onestà e nella passione della loro famiglia.<br />
Con questi principi sono cresciuta e così i miei figli; a lui ho dedicato<br />
i miei studi, il nome al mio secondogen<strong>it</strong>o, Roberto e la passione<br />
verso la natura; papa’ affermava che essa si propone un fine liberatorio,<br />
non un fine di semplice adeguamento a quello che già esiste.<br />
Questa riflessione naturale e selvaggia, lo ha contraddistinto per il<br />
suo interessamento e la sua indiscutibile competenza nei confronti<br />
della VITA.
Mar. 2013 ilPorto - 59
Ol Bepo Pustì - al secolo Giuseppe Bortolotti - Prima picaprede, poi minatore in Belgio, infine postino per 15<br />
anni e barcaiolo a tempo perso. Un'icona della vecchia Sarnico. Un personaggio indimenticabile qui raffigurato<br />
come tutti ce lo ricordiamo: bicicletta, borsa della posta e "lÖsèt" agganciato al manubrio.