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La Giovinezza tra le righe delle canzoni di Piero Cannata Galante

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Musica e Paro<strong>le</strong>:<br />

<strong>La</strong> <strong>Giovinezza</strong> <strong>tra</strong> <strong>le</strong> <strong>righe</strong> del<strong>le</strong> <strong>canzoni</strong><br />

<strong>di</strong><br />

Piergiuseppe <strong>Cannata</strong> <strong>Galante</strong><br />

Francesca Di Pasqua<strong>le</strong><br />

Giuseppe Sassetti<br />

<strong>La</strong> giovinezza: se vo<strong>le</strong>ssimo sfogliare questo libro ci accorgeremmo del<strong>le</strong> sue pagine<br />

infinite, piene <strong>di</strong> mil<strong>le</strong> e più emozioni, sogni, dolori… un libro che comunque nella<br />

vita viene sfogliato e assaporato solamente nel ricordo, nei tanti “io sarò <strong>di</strong>ventati per<br />

sempre io ero” quando il cielo della nos<strong>tra</strong> gioventù, <strong>di</strong> so<strong>le</strong> a primavera va via via<br />

imbrunendosi afferrando per mano, stretto il suo autunno.<br />

Dunque sono sempre <strong>di</strong> più quei giovani che, pur camminando sotto l’immenso cielo<br />

del mattino, sono in<strong>di</strong>fferenti e non lo guardano, anzi guardano giù, convinti che tutto<br />

sia eterno, che sia ancora fuori ad aspettarci quando avremo passato <strong>le</strong> notti in<br />

<strong>di</strong>scoteca cercando “ lo sballo” più faci<strong>le</strong>, l’unico che può anestetizzare la nos<strong>tra</strong> noia,<br />

creata dal dolce far niente, solo allora ci accorgeremo che il nostro so<strong>le</strong> è giunto al<br />

<strong>tra</strong>monto e che non risorgerà… mai più.<br />

<strong>La</strong> canzone moderna come espressione poetica sviluppatasi nella seconda metà del<br />

secolo precedente, è una forma d’arte che <strong>di</strong>versi cantanti e cantautori hanno adottato<br />

per esprimere <strong>le</strong> loro emozioni, fonte <strong>di</strong> sogni e dolori all’orecchio <strong>di</strong> tutti… giovani<br />

in particolare: dolorose sono infatti <strong>le</strong> note e <strong>le</strong> paro<strong>le</strong> scritte sul pentagramma <strong>di</strong><br />

“Under the bridge” dei Red Hot Chili Peppers.<br />

Dove Anthony Kie<strong>di</strong>s ( cantante e <strong>le</strong>ader del gruppo ) si racconta mettendosi a nudo,<br />

narrando come il gioco dello sballo del sabato sera sia <strong>di</strong>ventato il suo prob<strong>le</strong>ma <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>pendenza alla droga.<br />

Non è faci<strong>le</strong> restare in<strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong> fronte a queste paro<strong>le</strong>:<br />

Sotto il ponte:<br />

A volte mi sento<br />

Come se non avessi una compagna<br />

Talvolta mi sento<br />

Come se il mio unico amico fosse<br />

<strong>La</strong> città in cui vivo<br />

<strong>La</strong> città degli angeli<br />

Sola come lo sono io<br />

Piangiamo insieme<br />

Guido per <strong>le</strong> sue s<strong>tra</strong>de<br />

Perché <strong>le</strong>i è la mia compagna<br />

Cammino per <strong>le</strong> sue colline<br />

Perché <strong>le</strong>i sa chi sono<br />

Lei vede <strong>le</strong> mie buone azioni<br />

E mi bacia forte


Non mi preoccupo mai<br />

Che questa sia una bugia<br />

Non voglio più sentirmi<br />

Come mi sono sentito quel giorno<br />

Portami nel luogo che amo<br />

Accompagnami fin là<br />

È <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong> credere che sono tutto solo<br />

Almeno ho il suo amore<br />

<strong>La</strong> città mi ama<br />

Sola come lo sono io<br />

Piangiamo insieme<br />

Non voglio più sentirmi<br />

Come mi sono sentito quel giorno<br />

Portami nel luogo che amo<br />

Accompagnami fin là<br />

Sotto il ponte giù in città<br />

È dove mi facevo<br />

Sotto il ponte giù in città<br />

Non ne avevo abbastanza<br />

Sotto il ponte giù in città<br />

Ho <strong>di</strong>menticato il mio amore<br />

Sotto il ponte giù in città<br />

Ho sprecato la mia vita.<br />

Il brano si presenta con un intro <strong>di</strong> chitarra eseguita da Jonh Frusciante che in Under<br />

the bridge si impegna a regalare all’ascoltatore tutta la sua capacità <strong>di</strong> espressione<br />

musica<strong>le</strong>. Il brano è uno <strong>tra</strong> i più melo<strong>di</strong>osi della storia della band. Si presenta nel<br />

1991 con l’album Blond Sugar Sex Magik che segna la consacrazione del Groove<br />

della band californiana, raggiungendo per la prima volta un’altissima ra<strong>di</strong>ofonicità a<br />

livello mon<strong>di</strong>a<strong>le</strong>, dando così il via alla crescita e allo sviluppo <strong>di</strong> quella che sarebbe<br />

stata una del<strong>le</strong> più gran<strong>di</strong> band Rock degli anni novanta. <strong>La</strong> band californiana nasce<br />

nel 1983 e vede la sua formazione definitiva nel 1988, dopo la morte nello stesso<br />

anno del chitarrista Hil<strong>le</strong>l Slovack per overdose e l’abbandono del batterista Jack<br />

Irons passato successivamente ai Pearl Jam (gruppo Grunge-Rock anni ’90), con<br />

Chad Smith alla batteria, Michael Balzary (F<strong>le</strong>a) al basso, John Frusciante alla<br />

chitarra (che avrebbe abbandonato la band nel ‘92, lasciando il posto a Dave Navarro<br />

ex Jane’s Ad<strong>di</strong>ction, per ritornarvi poi nel 1998) e infine Anthony Kie<strong>di</strong>s alla voce.<br />

Oltre all’esplosione mon<strong>di</strong>a<strong>le</strong> <strong>di</strong> Californication (1999) che vende oltre tre<strong>di</strong>ci milioni<br />

<strong>di</strong> copie in tutto il mondo la loro <strong>di</strong>scografia presenta: Red Hot Chili Peppers (1984),<br />

Freaky Sty<strong>le</strong>y (1985), Uplift Mofo Party Plan (1987), Mother’s Milk (1988), Blood<br />

Sugar Sex Magik (1991), One Hot Minute (1994), By the way (2002) Sta<strong>di</strong>um<br />

Arca<strong>di</strong>um (2006).<br />

Se da una parte dell’emisfero Kie<strong>di</strong>s racconta la crudeltà del<strong>le</strong> s<strong>tra</strong>de sbagliate,<br />

nell’altro emisfero il cantantautore milanese Roberto Vecchioni racconta con tutta la


sua capacità poetica come la vita del giovane può (e così dovrebbe un giorno<br />

realizzarsi) risolversi nei sogni, perciò anche se il tempo si sarà scordato dei nostri<br />

vent’anni possiamo sempre immortalarli nella nos<strong>tra</strong> ambizione <strong>di</strong> poter cambiare, <strong>di</strong><br />

poter seguire e infine raggiungere il nostro sogno ed essere finalmente consapevoli<br />

che “il tempo non si innamora due volte dello stesso uomo” e che la luce del giorno<br />

illuminerà il nostro viso solo per un tempo troppo limitato.<br />

A nove anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza <strong>le</strong> paro<strong>le</strong>, <strong>le</strong> frasi, i significati che il poeta Vecchioni scrive in<br />

“Sogna, ragazzo, sogna” risuonano dentro <strong>di</strong> noi freschi e sinceri come quando è<br />

avvenuta la loro composizione:<br />

E ti <strong>di</strong>ranno paro<strong>le</strong> rosse come il sangue, nere come la notte;<br />

ma non è vero, ragazzo, che la ragione sta sempre col più forte:<br />

io conosco poeti che spostano i fiumi con il pensiero,<br />

e naviganti infiniti che sanno parlare con il cielo.<br />

Chiu<strong>di</strong> gli occhi, ragazzo, e cre<strong>di</strong> solo a quel che ve<strong>di</strong> dentro;<br />

stringi i pugni, ragazzo, non lasciargliela vinta neanche un momento;<br />

copri l'amore, ragazzo, ma non nasconderlo sotto il mantello:<br />

a volte passa qualcuno, a volte c'è qualcuno che deve vederlo.<br />

Sogna, ragazzo, sogna quando sa<strong>le</strong> il vento nel<strong>le</strong> vie del cuore,<br />

quando un uomo vive per <strong>le</strong> sue paro<strong>le</strong> o non vive più;<br />

sogna, ragazzo, sogna, non lasciarlo solo contro questo mondo,<br />

non lasciarlo andare, sogna fino in fondo, fallo pure tu ...<br />

Sogna, ragazzo, sogna quando cala il vento ma non è finita,<br />

quando muore un uomo per la stessa vita che sognavi tu;<br />

sogna, ragazzo, sogna, non cambiare un verso della tua canzone<br />

non lasciare un treno fermo alla stazione, non fermarti tu ...<br />

<strong>La</strong>sciali <strong>di</strong>re che al mondo quelli come te perderanno sempre:<br />

perchè hai già vinto, lo giuro, e non ti possono fare più niente;<br />

passa ogni tanto la mano su un viso <strong>di</strong> donna, passaci <strong>le</strong> <strong>di</strong>ta:<br />

nessun regno è più grande <strong>di</strong> questa piccola cosa che è la vita.<br />

E la vita è così forte che at<strong>tra</strong>versa i muri per farsi vedere;<br />

la vita è così vera che sembra impossibi<strong>le</strong> doverla lasciare<br />

la vita è così grande che quando sarai sul punto <strong>di</strong> morire,<br />

pianterai un ulivo, convinto ancora <strong>di</strong> vederlo fiorire<br />

Sogna, ragazzo. sogna, quando <strong>le</strong>i si volta, quando <strong>le</strong>i non torna.<br />

quando il solo passo che fermava il cuore non lo senti più:<br />

sogna, ragazzo, sogna, passeranno i giorni, passerà 1' amore,<br />

passeran <strong>le</strong> notti, finirà il dolore, sarai sempre tu.


Sogna, ragazzo, sogna, piccolo ragazzo nella mia memoria.<br />

tante volte tanti dentro questa storia: non vi conto più;<br />

sogna, ragazzo, sogna, ti ho lasciato un foglio sulla scrivania.<br />

manca solo un verso a quella poesia, puoi finirla tu.<br />

Il brano mette in luce subito la grinta <strong>di</strong> Roberto Vecchioni che raggiunge vette<br />

melo<strong>di</strong>che e capacità <strong>di</strong> espressioni vocali che sono davvero la prova <strong>di</strong> tanta<br />

esperienza e maturità musica<strong>le</strong> e non solo… Alla voce si aggiungono con molta<br />

energia e rabbia anche <strong>le</strong> chitarre <strong>di</strong> Phil Palmen e Mauro Paoluzzi ( molte volte<br />

anche compositore insieme a Roberto Vecchioni ) accompagnati anche dalla grande<br />

tecnica ed esperienza del batterista Le<strong>le</strong> Melotti.<br />

Roberto Vecchioni nasce a Carate Brianza, Milano, nel 1943 laureato in <strong>le</strong>ttere,<br />

pratica oltre all’attività musica<strong>le</strong> l’insegnamento <strong>di</strong> greco e latino nei licei classici, è<br />

insegnante <strong>di</strong> “Poesia in musica” all’università <strong>di</strong> Torino (2000-2003) all’università<br />

<strong>di</strong> Teramo (2004-2005) e all’università <strong>di</strong> Pavia (2006). Ha collaborato con altri<br />

gran<strong>di</strong> musicisti e cantautori <strong>tra</strong> cui Antonello Ven<strong>di</strong>tti, Tony Esposito, Lucio Dalla,<br />

Eugenio Finar<strong>di</strong>, Angelo Branduar<strong>di</strong> e oltre all’album Samarcanda (1977), raramente<br />

ha incon<strong>tra</strong>to gran<strong>di</strong> successi commerciali. Tra i suoi album riconosciamo: Parabola<br />

(1971), Elisir (1976), Bei tempi (1985), Per amore mio (1991), Blumum ( 1993), Il<br />

cielo capovolto (1995), El bando<strong>le</strong>ro stanco (1997), Sogna ragazzo sogna (1999), Il<br />

lanciatore <strong>di</strong> coltelli (2002), Le ballate (2003), Rotary club of Malindy (2004), e<br />

infine Di rabbia e <strong>di</strong> stel<strong>le</strong> (2007).<br />

Ha inoltre pubblicato la raccolta <strong>di</strong> racconti “Viaggi del tempo immobi<strong>le</strong>” (1996), i<br />

romanzi “Le paro<strong>le</strong> non <strong>le</strong> portano <strong>le</strong> cicogne” (2000) e “Il libraio <strong>di</strong> Selinunte”<br />

(2004), la raccolta <strong>di</strong> fiabe “Diario <strong>di</strong> un Gatto con gli stivali” (2006) e infine ha<br />

pubblicato per la casa e<strong>di</strong>trice Frassinelli la raccolta <strong>di</strong> poesie dal 1960 al 1964 “Di<br />

sogni e d’amore” (2007).<br />

Il mondo della musica e della canzone <strong>di</strong>venta molte volte il rif<strong>le</strong>sso della vita vissuta<br />

da ogni uomo. Non è un caso, infatti, che abbiamo deciso <strong>di</strong> mettere a confronto<br />

questi due testi, come a confronto è messa la vita <strong>di</strong> tutti i giorni per ogni giovane.<br />

Nessuno ha mai detto che vivere sia cosa faci<strong>le</strong>, ma con l’esempio <strong>di</strong> chi ha vissuto<br />

prima <strong>di</strong> noi e lo ha scritto per poterlo raccontare, tutto <strong>di</strong>venta più chiaro e, forse,<br />

tanti errori potrebbero essere evitati.

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