30.05.2013 Views

La Broni-Stradella S.p.A. investe sul differenziato ... - Il Periodico News

La Broni-Stradella S.p.A. investe sul differenziato ... - Il Periodico News

La Broni-Stradella S.p.A. investe sul differenziato ... - Il Periodico News

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Anno 5 - N° 38<br />

20.000<br />

COPIE<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

news<br />

EDITORE<br />

National<br />

Proklama S.r.l.<br />

DIRETTORE<br />

RESPONSABILE<br />

AlessAndro disperAti<br />

Responsabile comm.<br />

ornellA repetti<br />

vendite@ilperiodiconews.it<br />

DIREZIONE<br />

REDAZIONE<br />

AMMINISTRAZIONE<br />

GRAFICA<br />

MARKETING<br />

PUBBLICITA’<br />

Viale delle Terme N°97<br />

27052 Godiasco/Salice<br />

Terme tel.0383/944916<br />

fax.0383/934583<br />

www.ilperiodiconews.it<br />

info@ilperiodiconews.it<br />

Tutti i diritti sono<br />

riservati. E’ vietata la<br />

riproduzione, anche<br />

parziale, di testi e foto.<br />

Stampa: Centro<br />

Stampa Quotidiani<br />

S.p.A. - Erbusco (BS)<br />

Registrazione presso il<br />

Tribunale di Voghera<br />

N. 178 del 02/03/2009<br />

Per la Vostra pubblicità<br />

su questo giornale<br />

tel: 0383-944916<br />

Distribuzione Gratuita<br />

Casteggio<br />

L'assessore<br />

Tagliani promette<br />

un nuovo stadio<br />

<strong>La</strong> <strong>Broni</strong>-<strong>Stradella</strong> S.p.A. <strong>investe</strong> <strong>sul</strong><br />

<strong>differenziato</strong> e chiede l'aiuto della popolazione<br />

Eolico, c'è chi dice sì<br />

e c'è chi parla di danni<br />

C'è grande preoccupazione in Valle Staffora,<br />

ma anche nella vicina Val Curone<br />

per tre progetti, anzi maxi progetti, che<br />

stanno per essere presentati per la realizzazione<br />

di un parco eolico che andrebbe a<br />

stravolgere l'Appennino al confine tra le<br />

province di Pavia e Alessandria. Eolico si<br />

o eolico no? In questo momento c'è grande<br />

confusione dovuta tra l'altro alla mancanza<br />

di direttive chiare che rischiano di<br />

mettere allo sbaraglio i sindaci delle zone<br />

interessate da questi impianti. Gli amministratori<br />

al momento sono prudenti in attesa<br />

di conoscere con precisione i progetti<br />

e di sapere quali sono le direttive a livello<br />

regionale.<br />

Servizi alle pagine 20-21-22<br />

Sarà tra le priorità del 2011: potenziare la<br />

raccolta differenziata. Ma per farlo il presidente<br />

della <strong>Broni</strong>-<strong>Stradella</strong> S.p.A., Luigi<br />

Maggi, chiede l'aiuto della popolazione. “In<br />

tanti ancora non hanno capito l'importanza<br />

di raccogliere i rifiuti in modo <strong>differenziato</strong>.<br />

Bisogna che tutti lo facciano perchè oltre a<br />

risparmiare il rifiuto può diventare una risorsa”.<br />

Servizio a pag. 25<br />

Palazzo Malaspina trasformato<br />

in museo: si cercano i soldi<br />

Nei giorni scorsi si è tenuta presso la biblioteca<br />

comunale di Salice Terme la conferenza<br />

stampa per presentare le finalità<br />

della creazione di un museo multimediale<br />

in palazzo Pedemonti Malaspina di Godiasco.<br />

<strong>Il</strong> museo dovrà consentire l'esposizio-<br />

Cigognola<br />

<strong>La</strong> flavescenza dorata<br />

è ancora un problema<br />

Servizio a pag. 29<br />

ne e lo studio del casato Malaspina e della<br />

sua influenza <strong>sul</strong>la cultura, le tradizioni, la<br />

storia della valle Staffora e territori limitrofi,<br />

anche esaminando gli stretti contatti<br />

con la Lunigiana.<br />

Servizio a pag. 11<br />

Voghera: il comune<br />

punta al Pgt<br />

Sarà la priorità per il 2011: l'approvazione<br />

del Piano di Governo del Territorio.<br />

<strong>Il</strong> sindaco di Voghera, Carlo Barbieri<br />

illustra programmi e progetti per l'anno<br />

appena iniziato. Tra gli obiettivi, l'acquisizione<br />

del castello visconteo.<br />

Servizio a pag. 15<br />

<strong>Broni</strong><br />

<strong>Il</strong> comune lancia l'idea<br />

del recupero delle viti incolte<br />

Servizio a pag. 33


FEBBRAIO 2011<br />

2<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

news


il <strong>Periodico</strong><br />

news<br />

Clinton - Lewinsky / Berlusconi - Ruby: come<br />

in pochi decenni il mondo si è capovolto<br />

Se dovessi spiegare ai miei<br />

figli perché da giovane ho<br />

sbagliato molte analisi e previsioni<br />

<strong>sul</strong>l’etica e <strong>sul</strong>la morale<br />

comune, partirei da una<br />

notizia di alcuni anni orsono,<br />

poi mica tanti …era il 1995.<br />

<strong>La</strong> notizia e’ che il candidato<br />

Bill Clinton, presidente degli<br />

Stati Uniti (buon ultimo di<br />

una lunga lista) ha rischiato<br />

la Casa Bianca perché, dicevano,<br />

ha fatto sesso fuori dal<br />

matrimonio. Oggi, rileggendo<br />

questa notizia trovo l’esatto<br />

ribaltamento dei presupposti<br />

sui quali, in gioventù, avevamo<br />

fondato in parecchi, la<br />

speranza di diventare degli<br />

adulti migliori di quanto siamo<br />

poi effettivamente diventati.<br />

Per quanto riguarda Clinton,<br />

a mio giudizio, rimangono<br />

sostanzialmente inalterati,<br />

nonostante lo sfrenato consumismo<br />

erotico o forse anche<br />

in virtù di quello, i fondamenti<br />

della morale sessuale,<br />

la sacralità della Famiglia, le<br />

gabbie arrugginite che con<br />

tanta goffa (e spesso patetica)<br />

fatica si cercò, dagli anni Sessanta<br />

in poi, di forzare, «fate<br />

l’amore non la guerra», con<br />

decine di giovani coppie nude<br />

che si abbracciavano durante<br />

le manifestazioni di protesta,<br />

datatissimo sogno erotico, e<br />

umanistico, di un tempo sepolto<br />

per sempre.<br />

Siamo onesti e concreti, tanti<br />

sono gli argomenti sui quali si<br />

dibatte: la fame nel mondo, ad<br />

esempio, resta un argomento<br />

<strong>sul</strong> quale molti stancamente<br />

discutono, la pace nel mondo<br />

che è sempre un bel cavallo<br />

di battaglia (un pochino bolso<br />

a dire vero), la pena di morte<br />

che oggi non è più nelle<br />

“top ten” delle discussioni ma<br />

almeno una volta all’anno ricompare<br />

come tema di dibattito<br />

e così tanti altri argomenti<br />

topici., ma l’adulterio in virtù<br />

del lato erotico, rimane sempre<br />

un argomento <strong>sul</strong> quale si<br />

dibatte più vivacemente, quasi<br />

tutti ne discutono, e ripeto<br />

quasi tutti… L’adulterio resta<br />

capo d’accusa di uno sconcio<br />

impeachement popolare, della<br />

cupa forca moralista sempre<br />

eretta <strong>sul</strong>la piazza mediatica<br />

nazionale ed internazionale<br />

Le tracce di sperma di<br />

Bill Clinton <strong>sul</strong>l’abitino della<br />

sciagurata Monica erano state<br />

messe agli atti dell’eterno<br />

maccartismo sessuale, e le<br />

agendine del Presidente degli<br />

Stati Uniti con gli appuntamenti<br />

sentimentali gli bruciavano<br />

allora nelle tasche come<br />

e più di qualunque altra forma<br />

di eventuale corruzione politica.<br />

Da alcuni mesi nel nostro paese,<br />

i giornali e le televisioni<br />

con i loro giornalisti ed opinionisti<br />

più autorevoli, i politici<br />

di tutti i partiti, insomma<br />

l’Italia che a livello politico,<br />

opinione, giornalismo conta,<br />

sta dibattendo sui gusti<br />

sessuali e <strong>sul</strong>le serate erotiche<br />

del nostro “premier”. Di<br />

quello che hanno fatto Emilio<br />

Fede e Lele Mora, durante le<br />

stesse serate, per fortuna non<br />

ne frega niente a nessuno. A<br />

ben pensarci il rapporto che<br />

il “povero” Clinton ha avuto<br />

con la Lewinski, oggi a soli<br />

15 anni di distanza, sembra<br />

una piccola marachella tra<br />

due adolescenti alle prime<br />

esperienze sessuali.<br />

A mio giudizio però non è<br />

l’adulterio in sé a turbare<br />

l’opinione pubblica di ogni<br />

Paese, ma è la giustificazione<br />

alla menzogna che molto<br />

spesso i politici, ma anche<br />

gli uomini pubblici, forniscono<br />

alla gente, per tentare di<br />

coprire le loro giuste o sbagliate<br />

debolezze umane. Debolezze<br />

che ogni persona ha<br />

in un modo o nell’altro. È la<br />

inverosimile giustificazione<br />

che la gente fatica ad accettare,<br />

la menzogna anche la più<br />

evidente viene molto spesso<br />

accettata e non è affatto vero<br />

che sono le bugie a scuotere e<br />

disgustare gli elettori di ogni<br />

paese, i politici hanno spesso<br />

mentito ripetutamente, sen-<br />

za troppi danni, <strong>sul</strong>le armi di<br />

Saddam, mentono abitualmente<br />

<strong>sul</strong> lobbismo affaristico<br />

che spesso ne anima le<br />

mosse politiche (trasparente<br />

solo <strong>sul</strong>la carta: nessun legislatore,<br />

tantomeno in Italia,<br />

si presenterebbe ai suoi elettori<br />

dichiarando che questa<br />

o quella legge è stata scritta<br />

a vantaggio dei suoi "trasparenti"<br />

finanziatori, o peggio<br />

dei propri comodi personali),<br />

mentono oppure omettono<br />

di intervenire <strong>sul</strong> gigantesco<br />

ring della sopraffazione economica<br />

planetaria, del wrestling<br />

finanziario e borsistico,<br />

dell’assolutismo monopolistico<br />

malamente contenuto dalla<br />

foglia di fico dell’antitrust.<br />

Sono solo le patetiche giustificazioni<br />

<strong>sul</strong> sesso quelle che<br />

fanno gridare alla menzogna<br />

in ogni Paese del mondo libero:<br />

dunque non è la menzogna<br />

in sé, è l’immagine sessuale<br />

del politico incriminato il vero<br />

casus belli, è l’incrinatura di<br />

quei ridicoli presepi familiari<br />

esposti così impudicamente<br />

nelle convention, con il Padre<br />

virtuoso, la Moglie e Madre<br />

devota, figli e figlie costumati<br />

e sorridenti. <strong>Il</strong> puzzo di ipocrisia,<br />

di melassa propagandistica<br />

che si sprigiona da quella<br />

retorica familiare, è profumo<br />

per le narici delle folle.. Che<br />

strano e beffardo destino ha<br />

avuto la parola magica così di<br />

moda nella mia adolescenza,<br />

«liberazione». Si è inverata<br />

a tutti i livelli soltanto nelle<br />

cose economiche, libero è il<br />

mercato, liberissimi i mercanti,<br />

sempre più libera da vincoli<br />

sindacali la compravendita<br />

della forza lavoro, addirittura<br />

libertino lo spirito con il quale<br />

il mondo ricco vive la sua<br />

orgia finanziaria, senza regole,<br />

senza censura, con appena<br />

qualche gemito di indignazione<br />

delle anime buone (qualche<br />

religioso, pochi cantanti<br />

rock, alcune sopravvissute<br />

dame premurose, ed i pochi<br />

marxisti in pensione rimasti),<br />

ma quando si parla di scappatelle<br />

o orge sessuali, che<br />

a dire il vero sono sempre<br />

esistite, la parola liberazione<br />

fatica ad attecchire. Per il<br />

peccatore occidentale non c’è<br />

lapidazione, come nell’Islam<br />

più atroce, ma l’ostracismo sì,<br />

quello è sempre in agguato.<br />

Durante il sexgate che aveva<br />

coinvolto il povero Clinton ,<br />

mi ricordo perfettamente le<br />

discussioni televisive, tutti,<br />

dico tutti, condannavano il<br />

presidente degli Stati Uniti.<br />

Allo stesso modo mi ricordo<br />

perfettamente al bar, nelle discussioni<br />

tra amici, che i già<br />

allora sostenitori del nostro<br />

attuale premier, condannavano<br />

con sufficiente e convinta<br />

veemenza il povero Bill. Oggi<br />

molti di quelli che allora facevano<br />

i puritani cercano di<br />

giustificare, di mascherare, di<br />

dire che è impossibile. A mio<br />

giudizio sbagliavano allora e<br />

sbagliano oggi. Non è quello<br />

che uno fa nel privato, anche<br />

se è personaggio pubblico che<br />

indigna l’opinione pubblica,<br />

ma è la ripetuta patetica menzogna<br />

giustificata. Ritengo<br />

che un premier politico abbia<br />

il dovere di non correre il rischio<br />

di dare scandalo, cioè di<br />

esibire comportamenti percepiti<br />

in evidente contrasto con<br />

i costumi prevalenti della società<br />

in cui vive, anche quando<br />

tali restrizioni della libertà<br />

siano non giustificabili dal<br />

punto di vista morale per la<br />

gran parte dei cittadini. Questo<br />

vale in particolare per il<br />

Primo Ministro da cui dipende<br />

l’immagine internazionale<br />

di una nazione. E vale ancora<br />

di più se i suoi comportamenti<br />

sono percepiti come contrastanti<br />

con i costumi della gran<br />

parte delle società esistenti (i<br />

libertari sono, purtroppo dico<br />

io, per fortuna dicono altri,<br />

una minoranza in ogni cultura<br />

del mondo). Inoltre un capo<br />

di partito è tenuto alla coerenza<br />

tra i valori difesi <strong>sul</strong> piano<br />

pubblico e quelli ostentati<br />

nella vita privata. Non è dunque<br />

irrilevante osservare che è<br />

stato proprio il<br />

governo Berlusconi<br />

tra il<br />

2005 e il 2006<br />

a far introdurre<br />

la norma<br />

che portava da<br />

16 a 18 anni<br />

l’età del consenso-valido<br />

per quanto riguarda<br />

i rap-<br />

porti sessuali<br />

FEBBRAIO 2011<br />

TERZA PAGINA<br />

mercenari. Tra i parlamentari<br />

di sinistra nella commissione<br />

Giustizia ci furono varie perplessità<br />

in proposito, questo<br />

per sottolineare quanto sia<br />

sempre presente l’uso della<br />

morale in base alle esigenze<br />

politiche del momento. Ma<br />

è anche rilevante dire che è<br />

segno di ipocrisia o scarsa<br />

accortezza ideologica, che alcuni<br />

detrattori da sinistra supportino<br />

le proprie richieste di<br />

dimissioni con una concezione<br />

della libertà sessuale che<br />

forse non è proprio coerente<br />

con gli ideali libertari propri<br />

della sinistra. In ogni società<br />

la misura dello scarto fra ideali<br />

e realtà quotidiana offre<br />

l’esatta misura dell’ipocrisia<br />

necessaria per far convivere<br />

i due estremi. Nel caso di<br />

Berlusconi basterebbe quindi<br />

“spostare in avanti” il nostro<br />

benedetto standard morale ed<br />

accettare una volta per tutte<br />

che la maggioranza degli uomini,<br />

potendolo fare, paga per<br />

il sesso e che esistono quindi<br />

donne disposte ad accettare<br />

tranquillamente quel tipo di<br />

transazione. I parametri morali<br />

che condannavano Clinton<br />

non erano “aggiornati”,<br />

quelli che intendono condannare<br />

oggi il nostro Premier<br />

forse sono “troppo aggiornati”<br />

in base agli attuali parametri<br />

sociali, ma cerchiamo<br />

con onestà intellettuale di<br />

abbattere lo scarto fra ideali e<br />

realtà oggettiva, riduciamo al<br />

minimo il tasso di ipocrisia e<br />

torniamo ad occuparci finalmente<br />

delle cose che contano<br />

davvero. Che un marito esemplare<br />

possa anche essere, in<br />

politica e nella vita, un gran<br />

figlio di puttana, è duramente<br />

provato dalla prassi di tutti i<br />

secoli e di tutti i Paesi. Ma viceversa<br />

chissà quanti bigami,<br />

o donne “avventurose” gestiscono<br />

con probità e capacità<br />

la cosa pubblica.<br />

Antonio <strong>La</strong> Trippa<br />

3


FEBBRAIO 2011<br />

ATTUALITA'<br />

4<br />

<strong>Il</strong> <strong>Periodico</strong> <strong>News</strong> lo trovate a:<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

Partiti i lavori di riqualificazione delle<br />

strade di Salice: le opere sino a Pasqua<br />

Duemilaundici: anno di importanti<br />

interventi per Godiasco e Salice Terme.<br />

Se nel capoluogo già da qualche<br />

mese sono stati avviati i lavori per il<br />

rifacimento della piazza della Fiera<br />

(che verrà trasformata in parte in isola<br />

pedonale ed in parte in parcheggi),<br />

nel centro termale una serie di importanti<br />

interventi hanno preso il via proprio<br />

nei giorni scorsi e riguarderanno<br />

il cuore della località termale. Tali<br />

interventi si protrarranno per oltre un<br />

mese ma daranno un volto nuovo a<br />

Salice: al posto dell'asfalto troverà posto del porfido<br />

come nei centri più importanti. Insomma, a fine opere,<br />

dovremmo trovarci una località più accogliente.<br />

Nel periodo dei lavori cambierà in parte la viabilità.<br />

Ma vediamo nel dettaglio le zone interessate da<br />

questo intervento di riqualificazione. Sono infatti iniziati<br />

i lavori di ripavimentazione del centro di Salice<br />

Terme, in viale delle Terme nel tratto tra l’ingresso<br />

del vecchio Grand Hotel e la piazza Taramelli, piazza<br />

Marconi compresa. I lavori di riqualificazione, che<br />

Controlli a tappeto a Salice<br />

contro chi sporca i marciapiedi<br />

Tolleranza zero. Ed era ora. Parte dal Comune di Godiasco una nuova iniziativa<br />

per tenere puliti viali e marciapiedi di Salice Terme, contro quelle<br />

persone, maleducate ed incivili, che portano a passeggio i cani lasciando per<br />

strada i loro bisognini... Ecco che proprio in queste ore l'amministrazione<br />

comunale guidata dal sindaco Anna Corbi ha deciso di dar vita alle guardie<br />

zoofile per controllare e sanzionare i trasgressori. Una soluzione inevitabile<br />

in considerazione proprio del fatto che passeggiare sui marciapedi significa<br />

fare uno slalom tra gli escrementi abbandonati dai cani. E nei giorni scorsi<br />

siamo arrivati a contarne oltre venti. Che dire? Giustissima la scelta del Comune<br />

di attivare persone in borghese che avranno il compito di controllare<br />

ma allo stesso tempo di multare pesantemente chi si comporta in maniera<br />

incivile. (a.d.)<br />

“Asfaltate il piazzale del bocciofilo”<br />

L'appello al Comune di Godiasco<br />

Asfaltare la piazzetta antistante il bocciofilo di Godiasco. Lo chiedono a<br />

gran voce i frequentatori di questo locale. Perchè il bocciofilo è frequentato<br />

per lo più la sera e le immense voragini che si trovano <strong>sul</strong>l'asfalto del piazzale<br />

rischiano di far inciampare le persone che si recano a giocare a bocce o<br />

semplicemente a bere un caffè. Basta fare un giro fuori dal boccio per constatare<br />

di persona dello stato in cui versa l'asfalto. (a.d.)<br />

interesseranno l’intera carreggiata stradale, prevedono<br />

la posa in opera di masselli in pietra, mantenendo<br />

l’attuale pista ciclabile che verrà realizzata in asfalto<br />

colorato. Dopo aver rimosso l’attuale manto stradale,<br />

rappresentato da asfalto ammalorato, ed aver ispezionato<br />

i servizi interrati, inizierà l’effettiva opera di<br />

pavimentazione che fornirà al viale principale della<br />

località un aspetto nuovo e maggiormente accoglien-<br />

te. L’intero lavoro sarà diviso in più lotti, il primo<br />

interesserà il tratto tra la piazza Taramelli e la via Piumati<br />

esclusa, il secondo lotto da via Piumati inclusa<br />

a via Fonte Sales/via Guado escluse, il terzo lotto da<br />

via Fonte Sales/via Guado incluse a piazza Marconi<br />

esclusa, il quarto lotto l’intera piazza Marconi ed il<br />

quinto e ultimo lotto la porzione tra piazza Marconi<br />

e l’ingresso del vecchio Grand Hotel delle Terme.<br />

Durante i lavori di rifacimento tra piazza Taramelli e<br />

piazza Marconi, che termineranno presumibilmente il<br />

giorno 28 febbraio, la via Egidio Gennaro diventerà a<br />

doppio senso di marcia con divieto di sosta e fermata,<br />

consentendo pertanto ai veicoli provenienti da via Diviani<br />

di entrare in Salice prima di raggiungere piazza<br />

Marconi. Anche le vie che si immettono in viale delle<br />

Terme potranno subire qualche modifica alla viabilità<br />

ordinaria, che sarà prontamente evidenziata con idonea<br />

segnalazione. Piazza Marconi verrà ripavimentata<br />

tra il 2 ed il 14 marzo, consentendo comunque il<br />

transito dei veicoli. <strong>Il</strong> rifacimento completo della sede<br />

stradale si concluderà, con il tratto sud di viale delle<br />

Terme, prima di Pasqua.<br />

Alessandro Disperati<br />

EDICOLE: Rivanazzano; Salice Terme; Godiasco; Varzi; Zavattarello.<br />

OSPEDALI: Varzi; Voghera; <strong>Broni</strong>, <strong>Stradella</strong>.<br />

FARMACIE: Salice Terme; Godiasco.<br />

DISTRIBUTORI DI CARBURANTI: Rivanazzano; Godiasco; Bagnaria;<br />

Varzi.<br />

BAR: Voghera; Retorbido; Rivanazzano; Salice Terme; Godiasco;<br />

Ponte Nizza; Bagnaria; Varzi; Santa Margherita Staffora; Brallo di<br />

Pregola; Valverde; Zavattarello; Romagnese; Torrazza Coste;<br />

Montebello; Fumo; Torricella V.; Casteggio; Santa Giuletta; <strong>Broni</strong>;<br />

<strong>Stradella</strong>; Val di Nizza; Fortunago; Borgo Priolo, Borgoratto Mormorolo;<br />

Calvignano, Canevino, Canneto Pavese, Castana, Cigognola,<br />

Codevilla, Golferenzo, Menconico, Montalto Pavese, Montecalvo<br />

Versiggia, Montescano, Montù Beccaria, Mornico Losana, Oliva<br />

Gessi, Pietra de Giorgi, Portalbera, Rocca de Giorgi, Rovescala,<br />

Ruino, San Damiano al Colle, Santa Maria della Versa, Silvano<br />

Pietra, Volpara, Zenevredo.<br />

PIZZERIE E RISTORANTI: Voghera; Retorbido; Rivanazzano; Salice<br />

Terme; Godiasco; Ponte Nizza; Bagnaria; Varzi; Santa Margherita<br />

Staffora; Brallo; Valverde; Zavattarello; Romagnese;<br />

Torrazza Coste; Montebello; Fumo; Torricella Verzate; Casteggio;<br />

Santa Giuletta; <strong>Broni</strong>; <strong>Stradella</strong>; Val di Nizza; Fortunago.<br />

CONCESSIONARIE AUTO: Voghera; <strong>Stradella</strong>; <strong>Broni</strong>; Casteggio;<br />

Salice Terme.<br />

AGRITURISMI: Retorbido; Rivanazzano; Godiasco; Bagnaria;<br />

Santa Margherita Staffora; Valverde; Romagnese; Montebello;<br />

Fortunago; Val di Nizza; Brallo di Pregola: Varzi; Santa Margherita<br />

Staffora.<br />

CENTRI COMMERCIALI: Romera; Ramonda.<br />

PALESTRE E CENTRI SPORTIVI: Voghera; Rivanazzano Terme;<br />

Casteggio.<br />

SI AVVISANO I NOSTRI LETTORI ED INSERZIONISTI<br />

CHE IL PERIODICO NEWS NON HA ALTRI COLLABORATORI<br />

AL DI FUORI DI ORNELLA REPETTI PER<br />

LA RICERCA DI PUBBLICITA' SU QUESTO MENSILE<br />

Per la Vostra pubblicità telefonare al<br />

335-6702534<br />

news


il <strong>Periodico</strong><br />

news<br />

Brignoli assicura: “<strong>La</strong> seggiovia di Pian<br />

del Poggio riaprirà il prossimo inverno”<br />

Piero Brignoli sindaco di Santa Margherita Staffora.<br />

Come si è chiuso il 2010?<br />

“<strong>Il</strong> 2010 si è chiuso discretamente. Le problematiche<br />

per i comuni di montagna sono sempre le solite: viabilità,<br />

infrastrutture carenti e questo perché probabilmente<br />

anche gli enti sovracomunali hanno grosse<br />

difficoltà. Per quanto riguarda il comune l’obiettivo<br />

più importante del 2010 è stato la realizzazione delle<br />

infrastrutture scolastiche per i bambini e le iniziative<br />

<strong>sul</strong> turismo. E posso dire con franchezza che le manifestazioni<br />

e le sagre più importanti sono state positivamente<br />

visitate dai turisti e hanno ottenuto largo successo.<br />

Per quanto riguarda il territorio, l’indotto dal<br />

turismo estivo, che è poi quello della caccia, è stato<br />

positivo: i pochi alberghi aperti da quanto mi ri<strong>sul</strong>ta<br />

hanno lavorato”.<br />

Obiettivi per l'anno nuovo?<br />

“L’obiettivo del 2011 è la possibilità di avere delle risorse<br />

per la messa in sicurezza della seggiovia di Pian<br />

del Poggio (attualmente chiusa). Un obiettivo che penso<br />

sia importante non solo per quanto riguarda il mio<br />

comune ma per tutto il territorio. Per questo ho chiesto<br />

la collaborazione degli enti sovracomunali, Comunità<br />

Montana, Provincia e mi auguro anche che i comuni<br />

più grossi della Valle Staffora come Voghera e Varzi<br />

mi diano una mano e per il 2011 penso che questo sia<br />

l’obiettivo prioritario per la mia amministrazione”.<br />

Proprio per quanto riguarda la seggiovia, in questi<br />

giorni c’è stato l’incontro con Pesato, cosa vi siete<br />

detti?<br />

“Per quanto riguarda la seggiovia ho avuto nei giorni<br />

scorsi la visita graditissima del consigliere regionale<br />

Vittorio Pesato, e ho elencato le problematiche del mio<br />

comune e al primo punto come priorità ho evidenziato<br />

<strong>sul</strong> bando regionale del turismo quella che era stata<br />

la richiesta di concerto con la Comunità Montana e<br />

la Provincia per l’iniziativa della messa in sicurezza<br />

della seggiovia e Pesato mi ha garantito che seguirà<br />

la problematica. Le notizie che arrivano dal Pirellone<br />

sono positive al proposito”.<br />

Invece per quanto riguarda la viabilità per le due<br />

strade che portano verso Pian del Poggio la situazione<br />

com’è?<br />

“Per quanto riguarda la viabilità sia <strong>sul</strong>la 48 che <strong>sul</strong>la<br />

90, <strong>sul</strong>la 48 ci dovrebbero essere a presto degli interventi<br />

che riguardano l’interno dell’abitato di Bersanino<br />

e l’interno dell’abitato di Casanova. Nella parte<br />

alta della sp 90 c'è stato un intervento <strong>sul</strong> dissesto<br />

realizzato dalla Provincia, però la situazione è molto<br />

preoccupante. Ho provveduto personalmente a sollecitare<br />

la Provincia, ho sentito più volte sia il presidente<br />

Poma che i referenti del territorio per quanto riguarda<br />

i lavori pubblici: a questo punto mi auguro che nei<br />

prossimi anni prendano in considerazione queste due<br />

strade perché se vogliamo creare indotto e turismo la<br />

prima cosa da fare sono le infrastrutture”.<br />

Per quanto riguarda il problema del dissesto idrogeologico<br />

la situazione <strong>sul</strong> territorio com’è?<br />

“Per quanto riguara la problematica del dissesto<br />

idrogeologico ho inviato a livello ministeriale alcune<br />

richieste che spero siano prese in considerazione. <strong>Il</strong><br />

problema è che con il gelo ed il disgelo a primavera<br />

ci possano essere delle sorprese, specialmente sui versanti<br />

che avevano già subito dissesti. Dissesti che andiamo<br />

di tanto in tanto a tamponare. Ma a mio avviso<br />

manca, da parte istituzionale degli enti sovracomunali,<br />

la volontà di considerare come aveva ben indicato<br />

il piano Aquater, quelle che erano le problematiche<br />

generali dell’Oltrepo, perché altrimenti un altro ’78<br />

potrebbe essere veramente devastante per il nostro<br />

territorio”.<br />

Le situazioni di maggior criticità<br />

dove sono?<br />

“Le situazioni di peggior criticità sono<br />

<strong>sul</strong>la strada procinciale numero 48 nel<br />

territorio di Casale Staffora dove vi è<br />

pericolo per quanto riguarda il dissesto<br />

più volte segnalato dell’area cimiteriale<br />

e l’area del paese. Poi abbiamo<br />

una criticità per quanto riguarda<br />

il versante di Cignolo che da sempre<br />

crea problemi. Qui abbiamo già fatto<br />

numerosi interventi ma è una zona da<br />

monitorare in continuazione. A questi<br />

FEBBRAIO 2011<br />

ATTUALITA’<br />

problemi si aggiungono quelli relativi ai reticoli, e per<br />

reticoli intendo reticoli minori e maggiori. Non possiamo<br />

lasciare i fossi, gli alvei nello stato in cui sono.<br />

Serve veramente un intervento importante. In primis<br />

<strong>sul</strong> bacino dello Staffora, partendo da monte, da Pian<br />

del Poggio e prendendo in considerazione tutto l’alveo.<br />

I lavori eseguiti per esempio a Rivanazzano Terme<br />

sono meritevoli di attenzione su tutto l’alveo”.<br />

Mesi fa è stato realizzato il ponte di Carro che è un<br />

bell’intervento se fosse funzionante. Un Suo pensiero?<br />

“Personalmente sono per la collaborazione con le<br />

altre amministrazioni, specie se confinanti. <strong>Il</strong> passaggio<br />

per Carro anche per la mia comunità se fosse<br />

funzionante è sicuramente un intervento positivo. Non<br />

capisco per quale motivo non entri in funzione. E poi<br />

vorrei capire se, una volta attivato, i miei concittadini<br />

potranno transitare su questa arteria. Perchè se è<br />

funzionale ad un territorio dovrebbe essere funzionale<br />

anche per il mio Comune”.<br />

Alessandro Disperati<br />

5


FEBBRAIO 2011<br />

6<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

news


il <strong>Periodico</strong><br />

news<br />

Marco Bertelegni: “Tante belle parole<br />

ma alla fine il paese è in netto degrado”<br />

Marco Bertelegni scende in campo per rispondere<br />

alle accuse mosse nei mesi scorsi dalla maggioranza<br />

nei confronti dello stesso consigliere di opposizione.<br />

Consigliere Bertelegni, cosa ne pensa delle recenti<br />

affermazioni del Sindaco <strong>sul</strong> rispetto del patto di<br />

stabilità e dell’immagine di un Comune virtuoso?<br />

“Ringrazio per la domanda ma credo che in questa<br />

intervista eviteremo le critiche al Sindaco e all’Amministrazione<br />

Comunale, perché non è questo quello<br />

che la gente vuole. I continui conflitti, il continuo<br />

mettersi in mostra autoincensandosi o il parlare della<br />

politica provinciale, quando già si fa fatica a seguire<br />

quella locale, non fanno altro che aumentare il<br />

distacco e il disamore verso gli amministratori e la<br />

stessa politica”.<br />

Cosa intende?<br />

“Vorrei far capire che in tutti gli scenari, chi fa politica,<br />

chi si occupa di amministrazione provinciale e<br />

comunale, rischia di perdere il contatto con la realtà,<br />

di non essere più a contatto con le reali necessità della<br />

gente e pensa che quello che racconta sui giornali<br />

venga letto, acquisito e preso per buono”.<br />

<strong>Il</strong> suo è un riferimento a ciò che accade a Rivanazzano?<br />

“Si! Da noi chi legge il quotidiano, il periodico, o<br />

qualche pieghevole pregiato e costoso, può solo illudersi<br />

di vivere un sogno che non è la realtà! I soliti<br />

quattro argomenti (è quello che viene fatto normalmente)<br />

vengono dipinti come cose straordinarie fatte<br />

da qualcuno come se chi l’ha preceduto si fosse<br />

dimenticato. Se una persona non vive Rivanazzano<br />

girando le strade, frequentando i cimiteri, andando<br />

nei giardini e poi proseguendo per la pista ciclabile o<br />

ancora se non percorre la via intitolata alla città spagnola<br />

gemellata, non si può rendere conto che sono<br />

tutte storie ben raccontate e il ri<strong>sul</strong>tato <strong>sul</strong>la verità è<br />

lapidario: il nulla!”.<br />

Non le sembra di essere un pò polemico?<br />

“No, mi creda, chi mi conosce e mi segue nelle mie<br />

attività di volontariato sa che cerco di essere critico,<br />

ma non polemico, preciso, ma non per mettermi in<br />

mostra, e che cerco di fare sempre qualcosa per gli<br />

altri, soprattutto per i ragazzi, che sono la vera risorsa<br />

del nostro futuro”.<br />

Ma l’Amministrazione ha elencato una serie di<br />

progetti e di idee che fanno pensare il contrario?<br />

“Vede, sembra come quando le istituzioni parlano<br />

dei giovani, di quello che si può fare per loro e di<br />

quello che bisogna fare per loro. Se ne parla e basta!<br />

A Rivanazzano cosa si sta facendo per i giovani di<br />

concreto? E per gli anziani? Un conto è aderire a<br />

progetti già avviati di altri enti, un conto è pensare<br />

ad un reale sostegno, ad un reale spazio, ad un reale<br />

coinvolgimento, non passivo ma attivo! L’unica cosa<br />

che è stata capace di fare quest’anno la nostra Amministrazione<br />

è stata togliere una piccola boccata di<br />

ossigeno all’Oratorio, luogo di educazione in forte<br />

sviluppo, ma che per una ripicca politica si è voluto<br />

colpire scioccamente!”.<br />

Ci dica qualcosa in più su questo ultimo particolare!<br />

“Non posso, altrimenti trasciniamo qualcosa di bello<br />

e che è un alternativa per molti giovani del nostro<br />

Paese in un discorso politico. Cosa che non voglio<br />

perchè non è giusta nel loro rispetto e in quello dei<br />

tanti volontari che ammiro e che non finirò mai di<br />

ringraziare!”.<br />

<strong>La</strong> accusano di avere già imboccato la strada delle<br />

elezioni lei cosa risponde?<br />

“Guardi, quello che accadrà tra poco più di un anno<br />

lo vedremo e ognuno farà le proprie scelte. D’altra<br />

parte qualcuno ha già saltato la barricata ed è in<br />

maggioranza tradendo i propri elettori, ma lo capisco.<br />

Altri fanno altro, ma capisco anche quelli, per<br />

quanto mi riguarda e che riguarda gli altri colleghi<br />

con cui stiamo lavorando in minoranza, posso dire<br />

che ci stiamo occupando dei lavori fatti male, delle<br />

spese che i Rivanazzanesi pagano e non sono giustificate,<br />

delle strade con voragini sempre aperte, delle<br />

luci spente e mancanti e degli allagamenti dovuti a<br />

fossi sporchi perché puliti male e di moltissime altre<br />

cose, anche se veniamo osteggiati nella richiesta di<br />

documentazione e la stessa è ritardata all’inverosimile<br />

anche di 6 mesi! Questo è quello che la gente<br />

deve sapere!”.<br />

Qualcuno vi accusa come minoranza di fare poco o<br />

di non essere incisivi. Cosa rispondete?<br />

“<strong>Il</strong> lavoro che stiamo facendo è di minuziosa analisi<br />

FEBBRAIO 2011<br />

RIVANAZZANO T.<br />

Marco<br />

Bertelegni<br />

dei documenti, silenzioso, senza facili proclami, ma<br />

stiamo guardando tutte le spese, e spesse volte siamo<br />

in difficoltà perchè la documentazione ci viene messa<br />

a disposizione in ritardo, ma non ci sfugge nulla e<br />

presto faremo sapere a tutti qual è la realtà! Una situazione<br />

amara ma supportata da fatti e carte e non<br />

solo parole come quelle lette sui giornali nell’ultimo<br />

periodo!”.<br />

Qualcuno della Maggioranza ha detto che Lei non<br />

si sente ancora cittadino di Rivanazzano Terme<br />

ma di Rivanazzano.<br />

“Io ho sempre cercato di vedere cosa c’era dietro<br />

la volontà di passare a Rivanazzano Terme, e i miei<br />

dubbi erano fondati: nulla! <strong>La</strong> sola volontà di fare<br />

qualcosa, di convincere la gente che c’erano tante<br />

idee, ma dopo parecchio tempo guardiamoci in giro:<br />

si aderisce a tutto e di più disperatamente, chiunque<br />

ha idee viene appoggiato anche senza sapere, perché<br />

questo tesoro, “le idee”, all’interno del palazzo mancano<br />

oppure chi le ha non le può sviluppare... e il<br />

paese se pur con qualche cena in più e qualche lauto<br />

banchetto pubblico che in un modo o nell’altro poi<br />

paghiamo tutti noi, è sempre lo stesso anzi immobile<br />

rimpiange il battesimo di un nome che è rimasto <strong>sul</strong>la<br />

carta e un Sindaco che come un disco vecchio con piste<br />

guaste continua a suonare la solita musica… ma<br />

quando smetterà… tutti giù per terra.. la delusione<br />

sarà tanta! Pessimismo? No, magari!”.<br />

7


FEBBRAIO 2011<br />

RIVANAZZANO T.<br />

8<br />

Paolo Monastero: “<strong>Il</strong> commercio a<br />

Rivanazzano Terme è in crescita”<br />

Abbiamo incontrato Paolo Monastero,<br />

consigliere comunale con delega<br />

al commercio di Rivanazzano Terme,<br />

che ci ha raccontato i progetti, le soddisfazioni<br />

e il lavoro svolto nell’anno<br />

appena trascorso, per favorire la crescita<br />

del commercio del paese.<br />

Ci può fare un resoconto dell’ andamento<br />

del commercio rivanazzanese<br />

durante l’anno appena trascorso?<br />

“<strong>Il</strong> 2010 è stato un anno molto difficile<br />

per tutti a causa della crisi, ma no-<br />

nostante questo i nostri commercianti<br />

hanno reagito bene: solo due cessazioni di attività e<br />

l’apertura di quattro nuovi esercizi sono la prova di<br />

una realtà che offre molte garanzie. Ad inizio anno<br />

è stato approvato il Bando del distretto del Commercio<br />

e grazie ad un finanziamento siamo riusciti ad<br />

ammodernare molte attività commerciali. A breve<br />

uscirà un nuovo Bando sempre da parte del Distretto,<br />

un progetto che sta prendendo sempre più piede nella<br />

zona”.<br />

E i commercianti si esprimono soddisfatti ?<br />

“I commercianti di Rivanazzano Terme sembrano appagati<br />

dal 2010 e l’hanno dimostrato anche tramite<br />

un questionario fornitoci dal Celit, che chiedeva di<br />

rispondere a delle domande <strong>sul</strong> rapporto Comune/<br />

Commercio. <strong>La</strong> maggioranza di risposte è stata positiva”.<br />

E’ stato approvato anche un regolamento per le attività<br />

che somministrano alimenti e bevande, cosa<br />

ci dice a riguardo?<br />

“Durante il consiglio comunale del 18 gennaio 2010,<br />

l’amministrazione ha approvato alcuni nuovi requisiti<br />

adottando il regolamento <strong>sul</strong>l’apertura dei pubblici<br />

esercizi, denominato “ Criteri comunali per il rilascio<br />

di nuova autorizzazione e per il trasferimento di sede<br />

delle attività di somministrazione di alimenti e bevande”<br />

e riguardante solo le attività di somministrazione<br />

alimentare come bar, ristoranti e pizzerie. In ottemperanza<br />

alla liberalizzazione prevista dalle normative<br />

Nazionali e Regionali non poteva più esserci un limite<br />

numerico alle licenze di somministrazione di pubblici<br />

esercizi. Quindi per poter aprire un nuovo locale non<br />

Paolo Monastero<br />

è stato più necessario acquisire una licenza esistente<br />

ma gli esercizi interessati dovevano presentare questi<br />

requisiti: ad esempio nuove misure sui posti auto, sui<br />

locali che abbinano musica alla somministrazione di<br />

cibi e bevande, ecc”.<br />

Come sarà, secondo lei il futuro dei commercianti<br />

rivanazzanesi?<br />

“I nostri negozianti sono preparati, hanno tanta voglia<br />

di fare e partecipano attivamente alle numerose<br />

attività e manifestazioni che il paese offre. Nel 2011<br />

abbiamo in mente un’iniziativa importante, quella<br />

di coinvolgere i commercianti di Rivanazzano Terme<br />

creando un “ Paniere dei Prezzi”: ogni mese, ciascun<br />

negozio, proporrà delle offerte su alcuni prodotti. Vorrei<br />

aggiungere che tutti gli esercenti ogni martedì dalle<br />

15 alle 17 possono usufruire della con<strong>sul</strong>enza del<br />

dottor Paolo Rainelli che può fornire loro un aiuto e<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

molti consigli. Ringrazio dunque tutti i commercianti<br />

per l’ottimo lavoro che stanno svolgendo e l’amministrazione<br />

comunale, che non li abbandona mai”.<br />

Isabella Ferrari<br />

Successo per i presepi<br />

all'oratorio di Rivanazzano<br />

Nei giorni scorsi, presso l’Oratorio San Domenico<br />

Savio di Rivanazzano Terme si è tenuta la premiazione<br />

del Concorso Presepe d’Autore e Letterina a<br />

Gesù Bambino. I due concorsi hanno avuto molta<br />

affluenza e le giurie hanno dovuto lavorare molto<br />

perché in entrambe i casi i partecipanti hanno<br />

svolto un ottimo lavoro, segno di grande impegno<br />

e interesse per le due manifestazioni. <strong>Il</strong> concorso<br />

dei presepi ha visto quattro vincitori per le categorie<br />

preposte e un primo assoluto,ogni partecipante<br />

ha ricevuto un piccolo attestato per ricordare questa<br />

giornata. <strong>Il</strong> primo premio è andato alla Scuola<br />

Secondaria di Rivanazzano T. che nella realizzazione<br />

del presepe è riuscita a dimostrare grandi<br />

capacità manuali, artistiche e creative; va inoltre<br />

sottolineato il grande impegno delle Scuole Primarie<br />

che hanno partecipato con cinque presepi<br />

tutti molto belli e particolari , non dimentichiamo<br />

anche il presepe dei bambini della Scuola d’Infanzia<br />

che nella sua semplicità ha rappresentato tutti i<br />

bambini dell’asilo che lo hanno costruito portando<br />

una loro statuina da casa. I premiati per le altre<br />

categorie sono stati: Frutta e verdura di Garavello<br />

Fausta per l’Originalità, il gruppo dei bambini e<br />

degli animatori del nostro oratorio per la qualità<br />

dei materiali utilizzati, il Sig. Damaschi Marco<br />

per la lavorazione artigianale e il bambino Matteo<br />

Maini per l’ambientazione. <strong>Il</strong> concorso delle letterine<br />

ha avuto diverse iscrizioni e tutti i bambini/<br />

ragazzi che hanno partecipato hanno ricevuto un<br />

premio e un attestato di partecipazione. I ragazzi<br />

come sempre hanno dimostrato molta maturità e<br />

crescita affrontando tutti i temi con grande serietà<br />

e attenzione per chi ha meno di loro, ponendosi<br />

molte domande <strong>sul</strong> futuro e su quello che loro possono<br />

fare per migliorarsi e migliorare gli altri.<br />

news


il <strong>Periodico</strong><br />

news<br />

<strong>La</strong>rgaiolli: “Attenzione all'ambiente e alla<br />

cultura con una giunta che lavora bene”<br />

Marco <strong>La</strong>rgaiolli, vice sindaco e assessore di Rivanazzano<br />

Terme, al suo quarto mandato, ci ha parlato<br />

della politica locale a Rivanazzano Terme, di come<br />

è stato l’anno che si è appena concluso e di alcuni<br />

progetti per il 2011, mentre in questi giorni è in via<br />

di approvazione il bilancio.<br />

Cosa ci può dire del 2010 per quanto riguarda il<br />

suo assessorato all’istruzione?<br />

“Una premessa doverosa: lo scorso anno, con il<br />

patto di stabilità, non abbiamo guardato ai singoli<br />

assessorati ma abbiamo pensato alle priorità, è stato<br />

inevitabile a causa dei fondi limitati. Per quanto<br />

riguarda la scuola posso esprimere massima soddisfazione.<br />

Credo sia evidente come questa amministrazione<br />

abbia destinato le maggiori risorse alla<br />

scuola, alla scuola materna e all’asilo nido che, con<br />

la collaborazione del Comune, aprirà proprio in<br />

questi giorni”.<br />

Come assessore alla sicurezza cosa ci può dire invece?<br />

“Posso dire che il programma stilato tre anni fa è<br />

stato seguito e abbiamo raggiunto lo scopo prefissato<br />

per l’anno da poco conclusosi. Lo scopo era quello<br />

di coprire il territorio con telecamere disposte nei<br />

punti più sensibili. Al momento ne abbiamo istallate<br />

4. Ci sono ancora dei punti sensibili dove ne poseremo<br />

delle altre nel corso dell’anno, nonostante le<br />

difficoltà del patto di stabilità e la difficoltà di reperire<br />

i finanziamenti. Tutti gli assessorati purtroppo<br />

ne risentono”.<br />

Lei è anche Presidente del Sistema Bibliotecario,<br />

di cui la Biblioteca di Rivanazzano è un elemento<br />

importante.<br />

“Come Presidente del Sistema Bibliotecario, e in<br />

particolare della Biblioteca di Rivanazzano Terme<br />

posso esprimere massima soddisfazione: ben<br />

24 sono state le manifestazioni di elevato interesse<br />

culturale organizzate a Rivanazzano Terme, nella<br />

Biblioteca Paolo Migliora, fiore all’occhiello del<br />

nostro Comune, una biblioteca che funziona grazie<br />

al lavoro di questi anni dell’amico direttore Bertone,<br />

che proprio con la fine dell’anno 2010 ha terminato<br />

il suo “mandato”. Ci tengo a ricordare che<br />

se la biblioteca di Rivanazzano Terme ha raggiunto<br />

questi livelli è grazie a lui. Massimo è sempre stato<br />

l’appoggio dell’Amministrazione, grazie alla Commissione<br />

che io presiedo la biblioteca ha continuato<br />

e continuerà ad essere un punto di riferimento per i<br />

cittadini. Essendo anche Presidente del Sistema Bibliotecario<br />

posso dire che ho visto tutte le 40 biblioteche<br />

della rete, tutte di valida qualità, ma nessuna<br />

al livello di quella di Rivanazzano Terme”.<br />

Proprio il Direttore Bertone in una recente intervista<br />

ha sottolineato il problema degli spazi per la<br />

Biblioteca rivanazzanese.<br />

“Sì, è un problema, sarebbe un mio sogno riuscire a<br />

trasferire la biblioteca nell’ex chiesa Abbiati, purtroppo<br />

si tratta di un’idea oggi non realizzabile ma è<br />

pur sempre possibile ottimizzare con le scaffalature<br />

che possono raddoppiare gli spazi. E’ evidente che<br />

nonostante l’era di internet la gente non si stufa di<br />

andare in biblioteca, infatti ogni anno batte il record<br />

degli anni precedenti nel numero di prestiti di<br />

libri. <strong>La</strong> gente il libro lo vuol toccare e non smette<br />

di scegliere la biblioteca come luogo dove vivere<br />

la passione per la lettura. Un progetto per questo<br />

nuovo anno sarà la seconda fiera del libro, grande<br />

manifestazione evento del 2011 su cui punteremo”.<br />

Lei è anche vicesindaco del Comune di Rivanazzano<br />

Terme, cosa può dirci di questo suo incari-<br />

Marco <strong>La</strong>rgaiolli<br />

co?<br />

“<strong>Il</strong> vicesindaco è come una riserva di una squadra<br />

di calcio, sempre pronto e allenato per ricoprire<br />

vari ruoli. Questo è il mio quarto mandato e questo<br />

mi permette di avere esperienza e saper gestire<br />

le necessità a cui vado incontro. L’attuale sindaco<br />

devo dire che è un grande democratico, che fa partecipare<br />

tutti alle discussioni. Questa è una novità:<br />

ogni consigliere ha un compito preciso, una delega,<br />

e tutti vengono coinvolti nelle decisioni degli assessorati.<br />

Tutti sono al corrente di ciò che si fa”.<br />

Quindi una giunta che lavora positivamente, ma<br />

come commenta le polemiche che spesso trovano<br />

Funziona a pieno regime<br />

l'asilo di Salice Terme<br />

Nei giorni scorsi ha aperto le porte il nuovo asilo<br />

nido di Salice Terme: la struttura è stata realizzata<br />

a seguito della ristrutturazione dell'ex hotel Roby<br />

nell'ambito di un piano di recupero integrato concesso<br />

nel 2008 a soggetti privati dall'amministrazione<br />

Ferrari. «Abbiamo posto ai proprietari dell'area<br />

- spiega il sindaco di Rivanazzano - il vincolo di<br />

costruire l'asilo nido e renderlo funzionante permettendone<br />

l'apertura a prezzi in linea con quelli delle<br />

altre strutture del territorio. Nonostante le polemiche<br />

sollevate dalla minoranza, il progetto ci aveva<br />

subito convinti ritenendolo utile alle esigenze della<br />

collettività. Ora l'asilo, peraltro molto accogliente<br />

e funzionale, diventa operativo e sarà gestito con<br />

grande professionalità». «Stiamo inoltre definendo<br />

- aggiunge Romano Ferrari - la stesura di una<br />

convenzione che ci permetterà di agevolare l'ingresso<br />

dei bambini rivanazzanesi e di ridurre, grazie a<br />

contributi comunali, le tariffe a loro carico». Sempre<br />

<strong>sul</strong> fronte dei lavori pubblici, il Comune di Rivanazzano<br />

ha dato il via libera al progetto per l'installazione<br />

di un impianto fotovoltaico <strong>sul</strong> tetto della<br />

palestra: un piano da 90mila euro quasi interamente<br />

finanziato dal Gal Alto Oltrepo. <strong>Il</strong> sindaco Ferrari<br />

ha chiarito l'intenzione di dotare di pannelli solari<br />

FEBBRAIO 2011<br />

RIVANAZZANO T.<br />

spazio <strong>sul</strong>le pagine dei nostri giornali?<br />

“A Rivanazzano Terme il modo di<br />

fare politica è spesso un po’ vivace<br />

ma sempre nei termini civili del<br />

dialogo. Ho fatto parte anch’io della<br />

minoranza e so che deve fare il<br />

suo compito di polemica nel senso<br />

costruttivo. Non mi piace quando si<br />

fa polemica tanto per far polemica.<br />

Barbieri Beniamino è un esempio di<br />

opposizione intelligente, spesse volte<br />

vota a favore e si oppone quando<br />

lo ritiene. Minoranza vuol dire proporre,<br />

non significa fare ostruzionismo o far perdere<br />

tempo. Siamo tutti appassionati della politica del<br />

comune, nessuno l’ha mai fatto per interessi privati.<br />

Nella passione ci sta anche lo scontro, l’importante<br />

è riuscire a lavorare”.<br />

Progetti per il 2011?<br />

“Priorità è rimanere nel patto di stabilità e ottimizzare<br />

le poche risorse che ci sono. Trasferimenti non<br />

ce ne sono più. Per il resto siamo ancora in fase di<br />

bilancio”.<br />

Cosa ne pensa dei problemi che si sono avuti ancora<br />

quest’anno in tema di dissesto idrogeologico<br />

e che hanno trovato spazio di approfondimento<br />

nelle pagine del precedente numero del <strong>Periodico</strong><br />

<strong>News</strong>?<br />

“Ritengo che in merito a diversi temi, come appunto<br />

quello del dissesto idrogeologico e più in generale<br />

delle tematiche ambientali, sia necessaria una gestione<br />

sovra comunale. Una cosa che dovrebbero<br />

fare i comuni è consorziarsi per quanto riguarda diverse<br />

tematiche. Collaborare è possibile, per esempio<br />

con il comune di Godiasco ritengo che un’intesa<br />

possa esserci”.<br />

Maddalena Crudeli<br />

altri edifici pubblici: quello relativo alla palestra<br />

sarà, dunque, una sorta di progetto-pilota in vista del<br />

futuro, anche se sarà necessario uno studio preliminare<br />

prima di intraprendere ulteriori realizzazioni.<br />

9


FEBBRAIO 2011<br />

10<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

news


il <strong>Periodico</strong><br />

news<br />

Palazzo Malaspina: il comitato getta le<br />

basi per la trasformazione in museo<br />

L'EDITORIALE<br />

di Alessandro Disperati<br />

Due milioni e mezzo di euro per acquistare il<br />

Palazzo Malaspina-Pedemonti di Godiasco e per<br />

trasformarlo in museo. Domanda. Ma è veramente<br />

un affare? Seconda domanda. Non si fa<br />

prima a ristrutturare quel palazzo e trasformarlo<br />

in una palazzina con appartamenti da vendere<br />

con l'impegno da parte di chi eseguirà le opere<br />

di lasciare un'ala dedicata a museo? Forse<br />

la soluzione migliore, visto i tempi che corrono.<br />

Perchè qui ci troviamo di fronte prima di tutto<br />

al fatto di dover acquistare questa maxi struttura<br />

e in seconda battuta di doverla sistemare, che<br />

comporterà oneri gravosi. Basta vederla da fuori<br />

per capire: ci sono crepe larghe su gran parte<br />

del palazzo. Ed è pertanto fuori di dubbio che<br />

per trasformarlo in museo occorrerà spendere<br />

tanti ma tanti soldi. Non ci sono dubbi <strong>sul</strong> fatto<br />

che il Palazzo Malaspina di Godiasco sia un pezzo<br />

di storia non solo di questo paese ma di tutta<br />

la Valle Staffora. Non ci sono dubbi che questa<br />

struttura sia stata una delle dimore più importanti<br />

per i Marchesi che si stabilirono qui dal<br />

XVI secolo fino alla fine del feudalesimo. Tutto<br />

vero. Ma oggi, non ce ne vogliano i proprietari,<br />

questa struttura non solo non ha più senso di<br />

esistere ma allo stesso tempo metterci mano significa<br />

spendere tanto, ma davvero tanto! E con<br />

la burocrazia che ci si ritrova ad affrontare il<br />

rischio è che per anni non si riesca a fare nulla<br />

ed inoltre, con il passare del tempo, la stabilità di<br />

Palazzo Malaspina-Pedemonti divienti sempre<br />

più precaria tanto che, già oggi, ci sono pezzi di<br />

intonaco che pian piano si staccano rovinando a<br />

terra. Spontanea sorge una domanda finale: se<br />

invece di svendere le Terme di Salice, che comuque<br />

danno lavoro a un gran numero di persone,<br />

ci si fosse impegnati per mantenerle comunali<br />

non era forse meglio che questa affannata corsa<br />

per il recupero di Palazzo Malaspina? Con<br />

il rischio, come tutti i grandi progetti che sono<br />

stati presentati in passato in Valle Staffora, che<br />

anche questo resti un'idea solo <strong>sul</strong>la carta e che<br />

non vedrà mai una soluzione definitiva. Un progetto<br />

che si trascinerà con il tempo, con il rischio<br />

di non trovare i fondi necessari per intervenire,<br />

e che, infine, questo palazzo, con il passare degli<br />

anni cada sempre più in degrado. Infine una<br />

perplessità: ultima riga dello statuto del comitato<br />

per la realizzazione del museo che recita:<br />

'Qualora i fondi raccolti siano insufficienti allo<br />

scopo o questo non sia più attuabile, o, raggiunto<br />

lo scopo, si abbia un residuo fondi, i beni verranno<br />

devoluti per metà alla Fondazione Varni<br />

Agnetti con sede a Godiasco ed esercente una<br />

casa di riposo intercomunale e per la parte residua<br />

alla associazione “Medici Senza Frontiere”’.<br />

Una frase sinceramente che lascia un pò<br />

perplessi per il semplice fatto che chi investirà<br />

per il raggiungimento di questo obiettivo, qualora<br />

non venisse ottenuto vedrà i propri soldi destinati<br />

a tutt'altra inizativa. Mah...<br />

Palazzo<br />

Malaspina<br />

Un momento della conferenza stampa<br />

Sabato 22 gennaio alle ore 18,00 si è tenuta presso<br />

la biblioteca civica Rino Scupelli di Salice Terme la<br />

conferenza stampa indetta dal comitato promotore<br />

della fondazione dell’Ecomuseo del palazzo Pedemonti<br />

Malaspina di Godiasco allo scopo di illustrare<br />

alla stampa e alla popolazione il progetto e i suoi successivi<br />

sviluppi.<br />

Alla presenza di circa quindici persone, esclusi ovviamente<br />

i relatori e i componenti del comitato scientifico,<br />

la conferenza è stata aperta dal sindaco di Godiasco,<br />

Dott.ssa Anna Corbi, la quale ha reso nota la<br />

costituzione ufficiale, tramite sottoscrizione di rogito<br />

notarile, del comitato promotore costituito con la<br />

partecipazione della Comunità Montana di Varzi e i<br />

comuni di Varzi, Rivanazzano e Godiasco. Nello specifico<br />

il comitato che, come informa il sindaco Corbi,<br />

sarà aperto all’entrata di nuovi soggetti, si compone<br />

dello stesso sindaco, da Adriano Favalli (vicepresidente),<br />

da Alberto Sorrentino (tesoriere), da Giuliano<br />

Chiodi e Carla Mottini (rappresentanti dei comuni di<br />

Rivanazzano Terme e di Varzi), da Bruno Tagliani (in<br />

rappresentanza della Comunità Montana) e da Dario<br />

Manfredi (direttore del centro studi malaspiniani di<br />

Mulazzo).<br />

<strong>Il</strong> comitato promotore una volta costituito si è da<br />

subito impegnato nella costituzione di un comitato<br />

scientifico, per ora composto dal professor Bruno<br />

Barbieri, docente di Diplomatica presso l’Università<br />

degli Studi di Pavia, e dagli specialisti di studi malaspiniani<br />

Dario Manfredi e Italo Cammarata. Compito<br />

del comitato scientifico sarà quello di curare tutti gli<br />

aspetti culturali legati al progetto. Tra essi innanzitutto<br />

l’acquisizione dell’intero fondo archivistico<br />

della famiglia Malaspina, operazione <strong>sul</strong>la quale si<br />

è espresso il professor Barbieri il quale, in veste di<br />

perito responsabile della valutazione dell’integrità<br />

del fondo stesso, ne ha garantito la completezza e il<br />

valore storico-culturale. Dal comitato scientifico sono<br />

inoltre state avanzate alcune proposte relative alla valorizzazione<br />

dell’archivio come ad esempio la pubblicazione<br />

dello stesso <strong>sul</strong> sito internet della Regione<br />

Lombardia e l’inserimento tra il novero degli Archivi<br />

del Mediterraneo, rendendone dunque disponibile la<br />

fruizione ad un pubblico potenzialmente molto vasto.<br />

Nella parte conclusiva della conferenza stampa, per<br />

avere alcune precisazioni riguardo al progetto, poniamo<br />

alcune domande ai relatori.<br />

Dott.ssa Corbi in un momento storico in cui la<br />

cultura certamente non gode in Italia di grande<br />

fortuna e attenzione, cosa vi ha spinto verso un<br />

progetto così ambizioso? Pensate realmente che il<br />

progetto sia in grado di favorire un rilancio economico<br />

e culturale di Godiasco e di soddisfare le<br />

enormi aspettative che su di esso<br />

sono state riposte?<br />

“Innanzitutto ci tengo a sottolineare<br />

che la costituzione del Museo presso<br />

il palazzo Pedemonti Malaspina è un<br />

progetto che non riguarda solamente<br />

Godiasco, bensì tutta quanta la<br />

nostra vallata. Su Godiasco vi sarà<br />

solamente una particolare attenzione<br />

in quanto luogo in cui è ubicato il palazzo<br />

stesso. Tuttavia, come dicevo,<br />

puntiamo a coinvolgere nel progetto<br />

sempre più soggetti. Proprio perché<br />

ambiziosa l’iniziativa richiede co-<br />

FEBBRAIO 2011<br />

SALICE TERME<br />

operazione, tanto economica quanto culturale. Ad<br />

esempio è già in programma di collegare l’archivio<br />

Malaspina che da noi sarà acquistato con i fondi archivistici<br />

che <strong>sul</strong>la famiglia Malaspina sono presenti<br />

a Varzi. <strong>La</strong> nostra idea principale è di fare del palazzo<br />

Pedemonti Malaspina un centro non solo dedicato<br />

agli studiosi interessati alla con<strong>sul</strong>tazione dell’archivio,<br />

ma anche e soprattutto un luogo per manifestazioni<br />

ed eventi, in modo tale che tutta la popolazione<br />

della nostra vallata possa essere attirata e coinvolta.<br />

Siamo convinti che il centro di ricerca contribuirà<br />

non solo all’evolversi degli studi malaspiniani ma<br />

anche alla concreta valorizzazione dell’intera Valle<br />

Staffora”.<br />

Sig. Sorrentino, in veste di tesoriere del comitato<br />

appena costituito, può dirci indicativamente<br />

quanto costerà l’intera operazione, dall’acquisto<br />

del palazzo, alla sua necessaria e imprescindibile<br />

ristrutturazione, sino alla concreta organizzazione<br />

del museo?<br />

“Ad oggi non siamo ancora a conoscenza di una cifra<br />

certa. Indicativamente posso affermare che dall’acquisto<br />

del palazzo all’apertura vera e propria del<br />

museo saranno necessari circa 2,5 milioni di euro.<br />

Prevediamo che i costi maggiori riguarderanno non<br />

tanto la ristrutturazione del palazzo quanto la vera e<br />

propria costituzione del museo virtuale, che necessiterà<br />

di ingenti spese soprattutto per le con<strong>sul</strong>enze<br />

che si renderanno necessarie e per l’organizzazione<br />

informatica di esso. Riprendendo le parole del sindaco<br />

Corbi, posso comunque affermare che ciò che ci fa<br />

credere fortemente nel progetto è l’interesse che esso<br />

può avere non solo per Godiasco ma per l’intera Valle<br />

Staffora. A riprova dell’interesse che il comitato ha<br />

nel rendere nota l’iniziativa in tutta la nostra vallata<br />

vi è il fatto che da ora sino all’avvio vero e proprio<br />

dei lavori terremo una conferenza stampa in tutti i<br />

paesi interessati, in modo tale che il progetto venga<br />

pubblicizzato a dovere”.<br />

Marco Rochini<br />

Un momento della conferenza stampa<br />

11


FEBBRAIO 2011<br />

SALICE TERME<br />

Pieraugusto<br />

Camatti<br />

12<br />

Sì o no al cambio del nome di<br />

Godiasco in Godiasco-Salice?<br />

Quest'anno, probabilmente ad ottobre, godiaschesi e<br />

salicesi saranno chiamati alle urne per esprimersi in<br />

merito al referendum che dovrà decidere il cambio<br />

del nome del Comune di Godiasco in Godiasco-Salice<br />

Terme. <strong>Il</strong> tutto ha preso avvio nei mesi scorsi con la<br />

richiesta, inviata dall'amministrazione comunale alla<br />

giunta regionale della Lombardia per il cambio del<br />

nome da Godiasco in Godiasco/Salice Terme. Un iter<br />

che era già stato seguito 24 anni fa dall’allora giunta<br />

guidata dal sindaco Elio Berogno ma che aveva visto,<br />

dopo un referendum popolare, la bocciatura di questa<br />

proposta. Oggi la giunta guidata da Anna Corbi<br />

ci riprova, nel tentativo di dare maggiore visibilità<br />

all’unica frazione posta nel comune di Godiasco,<br />

cioè Salice Terme. Si vuole in questo modo dare pari<br />

dignità ad entrambe le località principali del comune,<br />

il capoluogo Godiasco, che rimarrà sede municipale,<br />

e la frazione Salice Terme. Con il cambio del<br />

nome anche Salice sarà riconosciuta ed evidenziata<br />

immediatamente in tutti gli atti e le circostanze, sia<br />

amministrative che giuridiche. Cosa che – secondo<br />

la giunta – porterà vantaggi agli stabilimenti termali<br />

e alle realtà alberghiere della zona, che avranno una<br />

maggiore visibilità. I cittadini della località termale<br />

continueranno a vivere in un luogo il cui nome, Salice<br />

Terme, resterà invariato. L'unica differenza, oltre<br />

ai vantaggi, è che saranno residenti non più di una<br />

frazione del comune di Godiasco ma del comune 'Godiasco/Salice<br />

Terme'. E da questa operazione gli operatori<br />

economici non potranno che trarre dei benefici.<br />

E ora? Dopo che il consiglio comunale all’unanimità,<br />

con l’approvazione dunque di tutti i consiglieri sia di<br />

maggioranza che di minoranza, si è espresso positi-<br />

Domenico Lo Giudice<br />

vamente al cambio del nome, tutte le carte passano<br />

in Regione Lombardia.Quest'anno gli abitanti del Comune<br />

saranno chiamati ad esprimersi in merito attraverso<br />

un referendum. Nel frattempo l’amministrazione<br />

comunale promuoverà una serie di incontri con la<br />

cittadinanza per spiegare i motivi di questa proposta.<br />

Favorevoli o contrari all’unione dei nomi Godiasco<br />

Salice Terme per un unico comune?<br />

Abbiamo provato a sottoporre questa domanda ad<br />

alcuni commercianti e non solo appartenenti ai due<br />

paesi e le opinioni sembrano abbastanza univoche.<br />

Anche una ventina di anni fa, esattamente nel 1989,<br />

venne indetto un referendum che portò i Godiaschesi<br />

e Salicesi alle urne per scegliere il destino del nome,<br />

ma per pochi voti non andò a buon fine. Oggi, a distanza<br />

di anni, l’Amministrazione guidata dal sindaco<br />

anna Corbi ripropone questa idea che potrebbe giovare<br />

ad entrambi i paesi. Ma sta ai cittadini la scelta,<br />

sentiamo dunque alcuni pareri.<br />

Renato Volpini, titolare dell'omonima macelleria<br />

a Godiasco: “Sono favorevole, come lo ero anche 25<br />

anni fa. Perché questo cambiamento potrebbe portare<br />

vantaggi sia al nostro paese che a Salice Terme,<br />

noi acquisiremmo le terme e loro il comune, anche<br />

se devo aggiungere che le acque termali sono nostre,<br />

appartengono al territorio di Godiasco. Salice Terme<br />

è molto conosciuta ora come ora, mentre Godiasco,<br />

anche se comune, lo è molto meno e la fusione del<br />

nome lo metterebbe in risalto”.<br />

Massimo Benedini, titolare della tabaccheria a Salice<br />

Terme: “Favorevole, perché l’unione dei nomi<br />

può essere un aiuto per entrambi i paesi, soprattutto<br />

per Salice terme che ora è solo una frazione. <strong>Il</strong> comune<br />

avrebbe maggiore visibilità in Italia e nel Mondo e<br />

aiuterebbe ad aumentare il turismo qui a Salice, soprattutto<br />

in questa stagione”.<br />

Lucrezia Macchitella, titolare del negozio “Sapori<br />

d’Oriente” a Salice Terme: “Sono favorevole perché<br />

potrebbe aumentare il turismo e dare visibilità a<br />

Salice Terme”.<br />

<strong>Il</strong>eana Sparpaglione, impiegata presso il Centro<br />

Mobili a Godiasco: “Sono favorevole, con la speranza<br />

che questo nuovo nome porti un cambiamento<br />

positivo soprattutto per Godiasco che è e rimarrà<br />

sempre comune”.<br />

Jessica Barbini, titolare della lavanderia a Salice<br />

Terme: “Sono favorevole, è un’idea valida. E’ un<br />

controsenso che sia comune solo Godiasco perché<br />

rispetto a Salice Terme, non offre molto. Io ho la lavanderia<br />

da un anno e non conoscendo la zona ero<br />

convinta che il comune si trovasse proprio qui”.<br />

Elisa Gibin, titolare del Caffè della Rosa a Godia-<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

L'EDITORIALE<br />

di Alessandro Disperati<br />

Cambiare il nome del Comune di Godiasco in<br />

Godiasco-Salice Terme: si o no? Giri per la località<br />

termale, cammini per Godiasco e trovi gente<br />

che ti chiede consigli, che vuole sapere a cosa<br />

porterà questo cambiamento. C'è poi chi è convinto<br />

che cambiando il nome il Comune venga<br />

trasferito da Godiasco a Salice. C'è chi pensa<br />

che così facendo i benefici cadranno solo nella<br />

località termale. Ma non è affatto così, anzi. Se<br />

vai in giro per l'Italia e qualcuno ti chiede: ‘Da<br />

dove vieni?’ e tu rispondi Godiasco, nessuno sa<br />

praticamente dov'è (non ce ne vogliano i godiaschesi).<br />

<strong>La</strong> musica cambia invece se si afferma:<br />

‘Arrivo da Salice Terme’. Già, perchè, che se<br />

ne dica, la località termale ha avuto un passato<br />

glorioso: dalle Terme al Concorso Ippico, ai<br />

concorsi canori che hanno visto anche la registrazione<br />

del Festivalbar. Non solo: soprattutto<br />

per Godiasco, avere abbinato il proprio nome a<br />

quello di Salice, non potrà che portare dei benefici.<br />

<strong>La</strong>sciando perdere le chiacchiere di paese<br />

che vogliono che se si trasferisce il comune<br />

a Salice allora la località termale dovrà dotarsi<br />

anche di un proprio cimitero. Insomma per ora<br />

regna la confusione ed è per questo che è auspicabile<br />

che gli amministratori, al più presto,<br />

organizzino degli incontri con la popolazione<br />

per spiegare nel migliore dei modi i vantaggi che<br />

“Godiasco-Salice Terme” porterà ad entrambe<br />

le località. Per chiudere, una nota. Rimaniamo<br />

a bocca aperta di fronte a certa gente, che abbiamo<br />

‘intervistato’ ma che per futili motivi ha<br />

preferito non rilasciare dichiarazioni sentendosi,<br />

come direbbe De Andrè 'Gesù nel tempio, se<br />

non può più dare il cattivo esempio'. Già perchè<br />

c'è chi avendo fatto parte della passata amministrazione<br />

o chi svolgendo un'attività commerciale<br />

ha preferito chiudersi nel più stretto riserbo e<br />

non dichiarare se è a favore o contrario a questa<br />

possibilità.<br />

sco: “Sono favorevole all’iniziativa. Pur non sapendo<br />

quanto il comune di Godiasco ne possa giovare<br />

rispetto a Salice Terme, dico che tutto fa brodo e<br />

questo potrebbe essere un punto di partenza per la<br />

crescita del paese”.<br />

Jessica Barbini Stefano Bina Massimo Benedini<br />

news


il <strong>Periodico</strong><br />

news<br />

Da un nostro sondaggio,<br />

il sì è già all'80 per cento<br />

Pieraugusto Camatti, titolare dell’Edicola a Salice<br />

Terme: “Favorevole al cambiamento che porterà ad<br />

una visibilità maggiore. Abbiamo un classico esempio<br />

alle spalle ed è quello di Darfo Boario Terme,<br />

dove Darfo era ed è tutt’ora comune e per aumentare<br />

la percettibilità è stato unificato il nome. Con l’unificazione<br />

del Codice di Avviamento Postale Salice<br />

Terme è come se non esistesse più quindi l’unione del<br />

nome dev’essere il prossimo passo”.<br />

Piero Guaschi, titolare dell’ “Alimentare Guaschi”<br />

a Salice Terme: “Sono favorevole per il semplice<br />

motivo che può portare solo beneficio sia a Salice<br />

Terme che a Godiasco”.<br />

Domenico Lo Giudice, titolare dell’ Edicola e Cartoleria<br />

a Godiasco: “Non sono favorevole per il timore<br />

che venga tutto concentrato a Salice Terme. <strong>La</strong><br />

biblioteca già ha preso quella direzione e abbiamo<br />

paura che un pezzo alla volta il paese si spenga. Dal<br />

mio punto di vista si fa sempre meno per valorizzare<br />

Godiasco”.<br />

Vittoria Schiavi dello Studio Tecnico Albasi a Salice<br />

Terme: “Sono favorevole, porterebbe sicuramente<br />

dei vantaggi al comune di Godiasco, che merita di<br />

essere conosciuto come Salice Terme”<br />

Andrea Franchi, capogruppo degli alpini di Godiasco,<br />

rilascia un parere personale: “Sono favorevole<br />

al nome Godiasco-Salice Terme, penso che sia<br />

una giusta iniziativa per la zona e per Godiasco,<br />

che ha una storia importante alle spalle e deve essere<br />

valorizzato. Spero che la gente ne capisca il significato,<br />

il comune ha molte potenzialità e questo cambiamento<br />

può servire per sfruttare al meglio le nostre<br />

risorse”.<br />

Stefano Bina, salicese dalla nascita: “Favorevole,<br />

il cambiamento favorirebbe lo sviluppo dei due comuni”.<br />

Giovanni Bariani, titolare della “Panetteria Bariani”<br />

a Godiasco: “Sono contrario, non capisco perché<br />

vogliano riprovarci, hanno già perso una volta!<br />

Non abbiamo paura di questo cambiamento ma io<br />

sono tradizionalista e Godiasco, secondo me, deve<br />

rimanere tale. Non credo che possa giovare al nostro<br />

comune oppure a Salice Terme, che è già conosciuto<br />

in Italia e molto più di Godiasco”.<br />

Dott. Giorgio Chiappano, titolare della Farmacia<br />

di Salice Terme: “Favorevole perché, per quanto riguarda<br />

il comune, è sempre una maggior visibilità a<br />

livello nazionale e locale”.<br />

Anna Maria Carosetti, cittadina<br />

Godiaschese: “Favorevole, ma<br />

non deve essere un cambiamento<br />

positivo solo per Salice Terme. Sappiamo<br />

che Salice è molto più viva e<br />

turistica di Godiasco e questo deve<br />

essere uno punto di partenza per<br />

trascinare tutto ciò anche nel nostro<br />

paese”.<br />

Alberto Dieci, titolare dell’agenzia<br />

“ Dieci Immobiliare”: “Sono<br />

favorevole perché mi piace l’idea<br />

Alberto Dieci Andrea Franchi Anna Maria Carosetti Giovanni Bariani<br />

FEBBRAIO 2011<br />

GODIASCO<br />

del nome Godiasco/Salice Terme e perché potrebbe<br />

favorire maggiormente il commercio. Con l’attività<br />

che svolgo ho notato che c’è difficoltà per chi<br />

non conosce la zona nel trovare la nostra località.<br />

Ad esempio nella ricerca su internet compare solo il<br />

nome di Godiasco, essendo comune, e Salice Terme<br />

è una frazione fantasma. Questo nuovo nome oltre a<br />

valorizzare Salice potrebbe essere molto vantaggioso<br />

per i commercianti”.<br />

Alessandro Disperati<br />

Isabella Ferrari<br />

13


FEBBRAIO 2011<br />

GODIASCO<br />

14<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

Eraldo Pedemonte: "Amministrazione<br />

Corbi ok, ma si può fare di più"<br />

Incontriamo Eraldo Pedemonte,<br />

esponente di minoranza del Cosiglio<br />

Comunale di Godiasco.<br />

Pedemonte, in quanto esponente<br />

di minoranza del Consiglio comunale<br />

di Godiasco, vuole farci un<br />

bilancio <strong>sul</strong>l’anno politico appena<br />

trascorso, soprattutto in relazione<br />

all’operato della maggioranza.<br />

Quali i pro e quali i contro?<br />

“Premesso che può ri<strong>sul</strong>tare facile<br />

valutare l'operato di altri, mentre<br />

è certamente difficile agire diretta-<br />

mente nell'amministrare un Ente Locale, ritengo<br />

comunque che una critica costruttiva sia sempre<br />

utile allo scopo di stimolare chi può prendere decisioni<br />

per il benessere dei cittadini. L'amministrazione<br />

Comunale guidata dalla prof.ssa Anna<br />

Corbi si è dimostrata ricettiva in merito alle proposte<br />

della minoranza e questo è un fatto che non<br />

era certo dato per scontato a ridosso delle ultime<br />

elezioni. Personalmente ritengo comunque che gli<br />

attuali Amministratori debbano e possano ancora<br />

fare molto nell'orientare il loro operato verso la<br />

partecipazione del cittadino”.<br />

E in particolare che cosa?<br />

“Innanzitutto, si dovrebbe migliorare il rapporto<br />

diretto con chi solleva delle problematiche; in alcuni<br />

casi, persone che si sono rivolte ad un Amministratore<br />

con una richiesta specifica, si sono<br />

sentiti rispondere di “compilare l'apposito modulo”<br />

(dando così l'impressione di tenere una certa<br />

distanza dai problemi segnalati). Orbene, ritengo<br />

che in una piccola realtà sociale come la nostra,<br />

esprimere direttamente eventuali problemi a chi<br />

ci amministra deve essere sufficiente affinché tali<br />

problematiche siano affrontate (magari non sempre<br />

risolte, ma sicuramente affrontate)”.<br />

In merito al rapporto tra amministrazione e cittadino<br />

cosa si può fare?<br />

“In merito all'“orientamento dell'Amministrazione<br />

verso il cittadino”, ho avuto assicurazioni dal Sindaco<br />

che la problematica sarà affrontata, anche se<br />

ritengo che, quando lo si farà, sarà comunque in<br />

ritardo. <strong>Il</strong> nostro Comune si regge su di uno Statuto<br />

che fa riferimento ricorrente a norme di legge e<br />

a Regolamenti Nazionali che continuano ad avere<br />

significato nel funzionamento della “macchina<br />

comunale” ma che, in quanto molto datati, non<br />

riescono a cogliere le nuove esigenze manifestate<br />

dalla popolazione. A mio avviso occorre di conseguenza<br />

rivedere lo Statuto Comunale, separando<br />

le norme che regolano il lavoro della Giunta e del<br />

Consiglio Comunale, da tutto ciò che concerne il<br />

rapporto con la cittadinanza (peraltro già oggi<br />

multietnica) e rendere non solo meno formale tale<br />

rapporto, ma anche maggiormente partecipativo.<br />

Molti comuni lo hanno già fatto, quindi il materiale<br />

di riferimento per una riforma in merito è<br />

notevole. Inoltre, secondo il mio parere, si rende<br />

necessario riconsiderare tutta la corrispondenza<br />

“pre-confezionata” che l'Ente Pubblico indirizza<br />

al cittadino nelle varie circostanze, in quanto<br />

spesso quest'ultimo viene considerato, in generale,<br />

come una entità che, appena può, cerca di frodare<br />

l’Istituzione ( anche se, in alcuni casi, è purtroppo<br />

ancora vero)”.<br />

Come giudica l’operato della maggioranza riguardo<br />

alla tutela del territorio comunale, so-<br />

Eraldo Pedemonte<br />

prattutto per ciò che concerne i due maggiori<br />

centri, Godiasco e Salice Terme?<br />

“In merito alla situazione dei due centri di Godiasco<br />

e di Salice Terme, ritengo che possa essere<br />

migliorata la puntualità con la quale si effettuano<br />

alcuni interventi riguardo ai servizi di base. In<br />

merito, penso che il cittadino sappia comprendere<br />

la difficoltà ad effettuare grandi investimenti; ciò<br />

che a mio avviso non comprende e non giustifica<br />

è l'eventuale carenza nella cura del territorio e<br />

dei servizi essenziali, quali ad esempio: la pulizia<br />

periodica dei fossi al fine di evitare che l'acqua<br />

piovana si riversi nei centri abitati; la puntuale<br />

manutenzione del verde; la pulizia delle strade in<br />

generale e di quelle principali in modo più ricorrente;<br />

la pulizia dei marciapiedi; il ripristino in<br />

tempi rapidi del manto stradale; e così via. Basta<br />

osservare la condizione in cui versano le strade e<br />

i marciapiedi di Salice Terme. Salice è una località<br />

con enormi potenzialità, le quali, tuttavia, non<br />

vengono pienamente sfruttate. Sono convinto che<br />

Salice abbia bisogno di un’attenzione molto maggiore.<br />

L’impatto che si ha entrando in Salice non è<br />

certamente positivo. Peraltro, è anche vero che le<br />

nostre popolazioni sembrano avere acquisito una<br />

cultura carente di “senso civico”, in quanto sono<br />

pochi a collaborare spontaneamente per sostenere<br />

l'attività del Comune (penso allo sgombro della<br />

neve sui marciapiedi, alla segnalazione di anomalie,<br />

all'utilizzo improprio dei cassonetti per la<br />

spazzatura, ecc.)”.<br />

Cosa ne pensa della realizzazione del centro<br />

destinato ad accogliere incontri pubblici e manifestazioni<br />

ubicato presso l’Istituto Diviani di<br />

Salice Terme?<br />

“L'iniziativa, a Salice Terme, dello spazio per le<br />

manifestazioni attuato presso l'Istituto Diviani è<br />

senz'altro una buona cosa, ma rimane il fatto che,<br />

siccome il medesimo viene smantellato alla fine<br />

dell'estate, rimane un lungo periodo in cui la nostra<br />

Stazione Termale non gode di uno spazio pubblico<br />

per eventuali manifestazioni (le quali non dovrebbero<br />

essere organizzate solo per gli avventori,<br />

ma anche per i residenti, soprattutto nel periodo<br />

invernale). Occorre pensare ad una soluzione che<br />

sia un punto di riferimento per tutto l'arco dell'anno”.<br />

Nel penultimo consiglio comunale, lei ha espresso<br />

voto positivo a proposito dell’iniziativa avanzata<br />

dalla maggioranza di proporre un referendum<br />

atto a modificare il nome del comune da<br />

Godiasco a Godiasco Salice Terme. Vuole motivare<br />

questa sua scelta?<br />

“L'iniziativa per il cambio della denominazione<br />

del Comune in ”Godiasco-Salice Terme” è senz'altro<br />

una cosa lodevole. So per certo che in molti<br />

cittadini (sia di Godiasco che di Salice) permangono<br />

delle resistenze in tale senso ma personalmente<br />

sono visceralmente convinto della bontà dell'operazione.<br />

Appena la Regione Lombardia consentirà<br />

di avviare l'iter per la modifica del nome, dovremo<br />

tutti impegnarci nell'evidenziare le tante motivazioni<br />

in favore dell'iniziativa. Sono certo che anche<br />

chi è ancora scettico potrà trovare molte ragioni<br />

per cambiare opinione”.<br />

Spostando l’attenzione sui progetti di più lungo<br />

periodo, come valuta l’azione della maggioranza<br />

in tal senso? Esiste a suo parere un’adeguata<br />

pianificazione la quale possa favorire la ripresa<br />

economica del nostro territorio?<br />

“In merito a progetti di “spessore”, quindi costosi,<br />

che possano favorire la ripresa economica della<br />

nostra zona, mi auguro che l'Amministrazione in<br />

carica la smetta di evidenziare che non ci sono fondi<br />

e abbia invece buone idee in merito e riesca a<br />

cavalcare l'onda che si concretizzerà con l'EXPO<br />

di Milano del 2015. L'onda è già partita e sono<br />

personalmente convinto che, per chi ha idee e progetti<br />

“realistici”, si possano trovare anche i finanziamenti<br />

necessari per la loro realizzazione. Penso<br />

che in quel periodo i nostri alberghi saranno pieni<br />

per parecchi mesi e riuscire a trovare soluzioni<br />

strutturali che consentano di fidelizzare i clienti ed<br />

indurli a ritornare o, meglio, a fare base presso le<br />

nostre località, sarebbe un vero successo”.<br />

In quanto minoranza, quali informazioni avete<br />

in proposito all’ attuazione del Piano di Gestione<br />

del Territorio (PGT)?<br />

“<strong>Il</strong> processo relativo allo sviluppo del Piano di<br />

gestione del territorio (PGT) sta passando un<br />

poco sotto silenzio. Esso rappresenta una verifica<br />

dell'attività della nostra Amministrazione in quanto<br />

si tratta dello strumento chiave per lo sviluppo<br />

socio-economico del nostro territorio per il prossimo<br />

futuro. In merito abbiamo comunque avuto<br />

assicurazione, data l'importanza della circostanza,<br />

che non saranno solamente coinvolti i rappresentanti<br />

della minoranza, bensì tutti i cittadini. Restiamo<br />

in fiduciosa attesa”.<br />

In apertura di intervista parlava della partecipazione<br />

della cittadinanza alla vita politica<br />

comunale come di un aspetto da incrementare<br />

e migliorare continuamente. Come minoranza<br />

come vi siete impegnati in tale direzione?<br />

“Come minoranza abbiamo espresso a più riprese<br />

la necessità sia di migliorare il processo informativo<br />

alla cittadinanza, sia di attuare iniziative allo<br />

scopo di sensibilizzare la partecipazione del cittadino<br />

alla cosa pubblica, a cominciare dai giovani,<br />

e su questo si stanno concretizzando alcune attività<br />

anche con la nostra collaborazione”.<br />

news<br />

Marco Rochini


il <strong>Periodico</strong><br />

news<br />

<strong>Il</strong> sindaco: “Dobbiamo approvare il pgt<br />

che darà alla città un valore aggiunto"<br />

Carlo Barbieri, a circa un anno dalla sua elezione,<br />

stende le basi per una Voghera nuova ed in linea con<br />

standard che possano riscattarla a capitale dell’Oltrepo.<br />

Un sindaco con le idee chiare che sa vedere<br />

oltre i propri confini territoriali al fine di dare alla<br />

città il ruolo che merita.<br />

Quali sono le iniziative intraprese dal comune<br />

per il 2011?<br />

“Primo su tutti l’approvazione del piano di governo<br />

del territorio. Un progetto importante volto a dare<br />

alla città un valore aggiunto. All’interno dei lavori<br />

pubblici il 2011 sarà dominato da tre importanti<br />

progetti: rifacimento dei portici in Piazza Duomo,<br />

rifacimento del parcheggio interno alla caserma di<br />

cavalleria ed il rifacimento della via Cavour che<br />

completa l’asse storico, (Castello, Piazza Duomo,<br />

Teatro; ndr). Questo in termini di lavori straordinari<br />

in quanto l’Assessorato ai <strong>La</strong>vori Pubblici ha<br />

tutta una serie di lavori ordinari ai quali quotidianamente<br />

ottempera. Altro importante intervento in<br />

accordo con ASM Pavia Acque per quanto riguarda<br />

l'impianto di fognature, vedrà impegnata l’azienda<br />

pavese in un investimento importante. Vi sarà il<br />

rifacimento del Cardellini dal quale a cascata ne<br />

conseguirà il trasferimento degli uffici e la nascita<br />

di un’importante sala conferenze all’interno dell’ex<br />

area Edificio Anagrafe. Un’altra iniziativa importante<br />

è quella di voler creare un ufficio di sviluppo<br />

culturale per la città, che dovrà gestire lo sviluppo<br />

culturale e creare con gli altri uffici quella sinergia<br />

che possa sempre più soddisfare le esigenze dei cittadini”.<br />

E la conclusione delle grandi opere?<br />

“Obiettivo è quello di rendere fruibile al pubblico il<br />

Castello Visconteo. Sarà l’anno della riapertura del<br />

Teatro Sociale con il reperimento dei fondi per la<br />

ristrutturazione, apertura e gestione”.<br />

A distanza di un anno dalla sua elezione, uno<br />

screening?<br />

“Abbiamo passato i primi sei mesi a gestire l’ordinaria<br />

amministrazione, e abbiamo studiato la situazione<br />

ereditata. Una situazione buona, positiva,<br />

una gestione fatta dall’ex amministrazione di centro<br />

destra importante, che ha dato grandi ri<strong>sul</strong>tati. Ovviamente<br />

prospettiamo un futuro nuovo perché ogni<br />

momento storico ha le sue peculiarità e priorità<br />

affinché il territorio possa trarne i benefici auspicati”.<br />

<strong>Il</strong> rapporto tra Commercianti e Confesercenti è<br />

piuttosto difficile, come fare per rendere il rapporto<br />

tra le parti più costruttivo?<br />

“Devo essere sincero, non ho mai notato tranne che<br />

in pochissime occasioni contrapposizioni che non<br />

portassero ad una soluzione. Gli accordi costruttivi<br />

e produttivi si sono sempre trovati. Ovvio ogni associazione<br />

di categoria ha una sua identità ed un<br />

suo distinguo, ma al tavolo della trattativa lo spirito<br />

collettivo è sempre stato quello del raggiungimento<br />

di un accordo collettivo. Anzi ne approfitto per<br />

ringraziare i due Presidenti e tutti gli uffici che collaborano<br />

con loro. E’ mia volontà insieme all’Assessorato<br />

al Commercio, quella di definire gli Stati<br />

Generali del Commercio per la Città di Voghera”.<br />

Cosa intende per Stati Generali?<br />

“Diciamo che questa denominazione abbraccerà<br />

non solo il commercio ma anche lo sport e la cultura.<br />

Significa far sedere intorno ad un tavolo tutte le<br />

persone coinvolte allargando questa iniziativa alla<br />

provincia ed alla regione auspicandone una partecipazione<br />

attiva. Affinché possano emergere strategie<br />

e scelte a vantaggio dei nostri commercianti”.<br />

Carlo Barbieri<br />

Expo 2015, quale sarà il valore aggiunto proposto<br />

da questa amministrazione?<br />

“Come avrà potuto notare non siamo stati l’amministrazione<br />

delle dichiarazioni, delle conferenze<br />

stampa, per promuovere cose che non fossero realmente<br />

riscontrabili. Expo è un’iniziativa che deve<br />

essere vista in un’ottica moderna e non più in un’ottica<br />

di meri finanziamenti per realizzare cattedrali<br />

nel deserto che non servono assolutamente a nulla.<br />

Ma deve essere affrontata come un’opportunità,<br />

ed in quanto tale deve essere colta. Uno spirito nel<br />

quale devono essere coinvolti tutti dagli imprenditori<br />

di vari settori ed in particolare del settore agricolo,<br />

turistico ed eno-gastronomico. Un’operazione<br />

capillare, impegnativa per la quale Voghera possa<br />

diventare un riferimento importante”.<br />

Ha parlato di eno-gastronomia, quali le iniziative<br />

prossime?<br />

“Siamo stati reduci di un’iniziativa molto importante<br />

svoltasi a Vaux en Bugey nei pressi di Lione in<br />

Francia, insieme al comune di Redavalle che ci ha<br />

permesso di parteciparvi, in virtù di un gemellaggio<br />

che risale al 1994. <strong>La</strong> manifestazione ci ha permesso<br />

di far conoscere i nostri prodotti a denominazione<br />

di origine comunale (De.Co), insieme alle tradizionali<br />

tipicità dell’Oltrepo Pavese. Attraverso<br />

questa iniziativa Voghera rilancia la posizione di<br />

Capofila dell’Oltrepo Pavese anche sotto il profilo<br />

turistico”.<br />

Detto questo, pensa che Voghera possa effettivamente<br />

diventare il capoluogo dell’Oltrepo e non<br />

il solito slogan usato in tutte le campagne elettorali?<br />

“Col 2011 spero che inizi quel processo che attraverso<br />

tre momenti ben definiti possa effettivamente<br />

consolidare quanto auspicato. <strong>La</strong> prima è questa<br />

importantissima relazione che abbiamo attivato con<br />

il ministero dei Beni Culturali, al fine di entrare in<br />

possesso del Castello Visconteo. Una grande responsabilità,<br />

che ci stiamo addossando. Vogliamo<br />

che il castello diventi fruibile e che sia un punto di<br />

partenza per dei percorsi eno-gastronomici e turistici<br />

che abbraccino non solo il nostro territorio ma<br />

anche quelli limitrofi. Un progetto che sarà presentato<br />

a breve come una rete dei castelli dell’Oltrepo<br />

al fine di rendere questo processo più appetibile.<br />

L’obbiettivo è che Voghera attraverso<br />

il suo castello diventi un faro<br />

di riferimento per tutti. Cercheremo<br />

di organizzare un’importantissima<br />

Fiera dell’Ascensione, in concomitanza<br />

con il 2 giugno ovvero la festa<br />

della Repubblica. Anche in questa<br />

occasione vi saranno degli elementi<br />

volti a caratterizzare ulteriormente<br />

questo aspetto di riferimento per<br />

l’Oltrepo. Ed infine, vogliamo agganciarci<br />

ai territori dell’Oltrepo<br />

Occidentale, come punto di riferi-<br />

FEBBRAIO 2011<br />

VOGHERA<br />

mento per quanto riguarda i vini. A scanso di equivoci,<br />

non è nostro interesse accaparrarci qualcosa<br />

che non ci appartiene ma al contrario vorremmo<br />

che sia un importante contributo per la promozione<br />

del territorio e dei suoi prodotti. Come detto questa<br />

non è l’amministrazione degli slogan ma vuole essere<br />

l’amministrazione che fa e sa fare politica”.<br />

Cosa intende?<br />

“Intendo dire che abbiamo la necessità di prendere<br />

contatti con figure terze come è da poco accaduto,<br />

nella persona del Sindaco di Milano Moratti, per<br />

esempio, o con Senatori, o le società partecipate del<br />

Comune di Milano come ad es. Ansa, a2a, Milano<br />

Ristorazione ed altre. Ribadisco che oggi diventa<br />

importante uscire dai confini territoriali ed essere<br />

accreditati anche politicamente al fine di ottenere<br />

quella contrattualità volta allo sviluppo territoriale<br />

con obbiettivi sempre più rappresentativi per il territorio<br />

Oltrepadano”.<br />

Molte le iniziative in campo ed a tutto campo ma<br />

per la solidarietà sociale ci sono spazi di intervento?<br />

“<strong>Il</strong> 2011 vuole essere l’anno della solidarietà. <strong>La</strong><br />

volontà è di dare importanza a tutto il sistema di<br />

solidarietà attraverso le associazioni di riferimento<br />

per creare sistema per tutte quelle situazioni di<br />

bisogno che il comune cercherà di risolvere. A tal<br />

proposito attraverso l’Assessorato ai servizi Sociali,<br />

grazie alla Regione Lombardia che ha esteso il contributo<br />

ai soggetti che hanno ricevuto lo sfratto esecutivo<br />

a partire dal 1 luglio 2010 ed in possesso dei<br />

requisiti previsti, ogni nucleo familiare potrà godere<br />

di tale beneficio pari ad un solo contributo. Ogni<br />

chiarimento in oggetto sarà ampiamente soddisfatto<br />

presso gli uffici preposti”.<br />

Gabriele Vinciguerra<br />

L'Asm si affida<br />

a Francesco Sibillo<br />

<strong>Il</strong> Consiglio di Amministrazione di Asm Voghera<br />

Spa presieduto da Filippo Musti ha nominato il<br />

generale Francesco Sibillo responsabile del sistema<br />

di controllo interno previsto dal Codice Etico<br />

di Asm Voghera Spa.<br />

<strong>Il</strong> cosiddetto Audit è teso ad accertare che i processi<br />

aziendali assicurino l’efficacia, l’efficienza<br />

e l’economicità, la correttezza delle scritture contabili,<br />

la salvaguardia del patrimonio aziendale e<br />

la conformità alle normative interne ed esterne, il<br />

rispetto delle direttive e degli indirizzi aziendali<br />

tesi a garantire una sana gestione aziendale.<br />

15


FEBBRAIO 2011<br />

16<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

news


il <strong>Periodico</strong><br />

news<br />

Geremondia: "Priorità per la nostra città<br />

è la riapertura del Teatro Sociale"<br />

Abbiamo incontrato Gianfranco Geremondia, attualmente<br />

capogruppo consigliare a Voghera per l’Unione<br />

Di Centro, da diversi anni in politica, e gli abbiamo<br />

chiesto di parlarci del suo percorso e della sua<br />

esperienza politica.<br />

“Avevo 43 anni la prima volta che entrai in politica,<br />

nel partito social-democratico, seguendo il prof.<br />

Barbarini e il prof. Soldini. Divenni quasi subito segretario<br />

di partito ed è così cominciato il mio interessamento<br />

alla politica locale. Divenni poi consigliere<br />

comunale nell’88 e poi assessore presso il Comune<br />

di Voghera, nel periodo in cui furono esclusi, per un<br />

gioco di potere, i socialisti dalle istituzioni a livello<br />

provinciale”.<br />

Come ha visto cambiare il modo di fare politica<br />

nel corso degli anni?<br />

“<strong>La</strong> pressione dei partiti nella politica era molto forte,<br />

per fare politica si doveva passare tramite il partito.<br />

Si sperava in una ventata di novità che in realtà<br />

non c’è stata. Una delle accuse che muovo a questa<br />

Seconda Repubblica e a chi governa è che non c’è<br />

stata la sburocratizzazione dello Stato promessa, soprattutto<br />

dalla destra. <strong>La</strong> burocrazia nel nostro Paese<br />

è un problema, per esempio creando difficoltà ai<br />

piccoli imprenditori e a chi vuole aprire un’attività”.<br />

Come è nata la decisione di entrare nella coalizione<br />

di maggioranza alle scorse elezioni comunali di<br />

Voghera?<br />

“Localmente l’UDC ha partecipato alla coalizione<br />

di maggioranza perchè parecchi erano i punti in programma<br />

comuni. I dirigenti nazionali hanno lasciato<br />

molta autonomia per le realtà locali, quindi le scelte<br />

si sono basate sui programmi, in quanto l’obiettivo<br />

è lavorare per la propria città, sotto diversi punti di<br />

vista, economico, culturale, ambientale”.<br />

Punti programmatici quali?<br />

“Noi come UDC abbiamo partecipato a questa coalizione<br />

perché tanti punti del nostro programma sono<br />

stati recepiti e inseriti nel programma della coalizione<br />

stessa: per esempio l’agevolazione alle famiglie,<br />

quella che a livello nazionale si chiama quoziente<br />

famigliare; inoltre un’attenzione particolare ai diversamente<br />

abili; ulteriore punto, i rapporti con il<br />

coordinamento con Regione Lombardia e Trenitalia<br />

per il problema del pendolarismo; come pure un altro<br />

aspetto su cui stiamo lavorando, quello di portare<br />

occupazione <strong>sul</strong> territorio, per esempio un’idea sarebbe<br />

quella di istituire una scuola per infermieri”.<br />

Lei fa parte di diverse commissioni consiliari, del<br />

bilancio, territorio e ambiente, servizi sociali, cultura<br />

e sport. Come stanno lavorando queste commissioni?<br />

“Io in particolare<br />

lavoro nella commissione<br />

bilancio e<br />

come supplente nelle<br />

altre. Posso dire<br />

che, a diversi mesi<br />

dall’inizio del mandato,<br />

mi sembra che<br />

comincino ora a dare<br />

frutto i lavori di queste<br />

commissioni”.<br />

Come sta lavorando<br />

secondo lei l’attuale<br />

giunta?<br />

“Come per il Consiglio<br />

anche l’attività<br />

dell’attuale Giunta<br />

sta prendendo avvio<br />

ora. <strong>La</strong> maggior parte<br />

degli assessori non<br />

avevano esperienza,<br />

dovevano imparare<br />

a conoscere la mac-<br />

china comunale. Si devono conoscere le normative,<br />

le competenze, che comunque sono cambiate, per<br />

esempio i rifiuti sono ora di competenza della Provincia<br />

o anche nella gestione degli Istituti scolastici<br />

c’è una nuova normativa regionale di riferimento.<br />

Avendo degli obiettivi bisogna anche saper progettare,<br />

e ottenere il finanziamento, e poi considerare<br />

la gestione di un piano finanziario nel medio e lungo<br />

periodo: oggi c’è più oculatezza da questo punto di<br />

vista. I ri<strong>sul</strong>tati del lavoro di questa giunta sicuramente<br />

si cominceranno a vedere nel corso del 2011”.<br />

Quali priorità ci si è posti?<br />

“Prioritario è riuscire a creare attività per migliorare<br />

l’occupazione. Abbiamo avuto un incontro<br />

con Trenitalia e lì abbiamo avuto la conferma che<br />

la grande officina di Voghera sarà potenziata. Altra<br />

opportunità che vorremmo cogliere è l’EXPO 2015<br />

per presentare le specificità enogastronomiche oltrepadane,<br />

come il nostro salame DOC di Varzi, il peperone<br />

e la cipolla di Voghera. E’ un’opportunità su cui<br />

l’amministrazione sta lavorando, per ideare presentazioni<br />

dei nostri prodotti, manifestazioni, ottenere<br />

finanziamenti”.<br />

Ci sono attriti all’interno della Giunta?<br />

“Esiste una dialettica normale, che serve a trovare la<br />

soluzione migliore tra tante idee. Adesso c’è in sperimentazione,<br />

per esempio, la gestione del traffico,<br />

con l’inserimento di alcuni sensi unici come banco<br />

di prova. Dialogare per trovare la migliore soluzione<br />

FEBBRAIO 2011<br />

VOGHERA<br />

Gianfranco<br />

Geremondia<br />

dopo aver valutato i diversi punti di vista per poi arrivare<br />

alla sintesi è importante”.<br />

Per la destinazione del Parco Baratta, tema su cui<br />

ci sono state diverse polemiche, cosa ci può dire?<br />

“Con la riunione <strong>sul</strong> tema del piano regolatore,<br />

che sarà avviato nel mese di marzo, in riferimento<br />

al Parco Baratta l’obiettivo condiviso è stato quello<br />

di rivisitare, rispetto a quello che diceva il piano di<br />

coordinamento, interamente il progetto, quindi individuare<br />

quale volumetria dedicare alle costruzioni e<br />

quanto ai giardini pubblici. L’indice di costruzione<br />

era troppo alto quindi sarebbe ri<strong>sul</strong>tato un agglomerato<br />

di fabbricati. Rivedere interamente il progetto<br />

nel suo complesso per migliorarlo significa anche<br />

rivedere la viabilità e quindi le vie di accesso”.<br />

Priorità per la città di Voghera?<br />

“Per la città di Voghera una delle priorità è sicuramente<br />

riuscire a mettere in funzione il Teatro Sociale,<br />

che può essere un volano della città, perché la<br />

cultura è importante per far rivivere la città, vivacizzarla.<br />

Importante poi impegnarsi per riuscire a diminuire<br />

il pendolarismo, creando posti di lavora nella<br />

città anche in consorzio con altri comuni. E sicuramente<br />

non lasciare soli chi oggi si trova in grande<br />

difficoltà: su questo tema l’attuale amministrazione<br />

ha dimostrato particolare sensibilità, infatti il budget<br />

dell’assessorato ai servizi sociali è già stato rifinanziato<br />

due volte”.<br />

Maddalena Crudeli<br />

17


FEBBRAIO 2011<br />

VOGHERA<br />

18<br />

Taverna: “Punto ad una campagna contro<br />

droga e alcool nelle scuole cittadine”<br />

Federico Taverna è consigliere comunale<br />

della città di Voghera. Consigliere<br />

di maggioranza che fa parte<br />

del Popolo della Libertà. In questi<br />

mesi ha promosso una collaborazione<br />

con l’Università di Pavia, in<br />

particolare con la Facoltà di Scienze<br />

politiche, che permette, in particolare,<br />

agli studenti di frequentare<br />

stage formativi presso le strutture<br />

del Comune.<br />

Come si è sviluppata questa for-<br />

ma di collaborazione?<br />

“L’accordo tra il Comune di Voghera e l’Università<br />

degli Studi di Pavia riguarda la facoltà di Scienze<br />

Politiche, offrendo la possibilità per gli studenti, che<br />

di Voghera sono numerosi, di svolgere stage formativi<br />

all’interno degli uffici dell’amministrazione<br />

comunale. Infatti nei piani di studio, riconfermati<br />

dalla recente riforma Gelmini, è prevista la frequenza<br />

di uno stage formativo con relativi crediti.<br />

Per uno studente di Scienze Politiche questa esperienza<br />

all’interno di una struttura amministrativa<br />

complessa come il Comune di Voghera è utile e formativa<br />

e affine al percorso di studi, sia per conoscere<br />

l’apparato amministrativo sia per avvicinarsi alla<br />

politica”.<br />

Sono previste collaborazioni con altre Facoltà?<br />

“Parlerò di questo col Sindaco, che si è dimostrato<br />

particolarmente attento e sensibile alla possibilità<br />

di sviluppare accordi con l’Università, risorsa<br />

fondamentale del territorio della provincia. Ho in<br />

mente una collaborazione per esempio con Lettere,<br />

in riferimento all’archivio storico a alla biblioteca<br />

di Voghera, con Scienze della comunicazione, o<br />

Economia. Da parte mia c’è la volontà di lavorare<br />

con l’Università per un legame stabile col territorio,<br />

vista la tendenza a sviluppare corsi di laurea che<br />

tengano in considerazione le caratteristiche territoriali”.<br />

Per il nuovo anno, quali altri progetti sono previsti<br />

per il Comune di Voghera?<br />

“Quest’anno un appuntamento importante sarà il<br />

150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. Mi sto<br />

rapportando quotidianamente con l’assessore Marina<br />

Azzaretti, che si sta impegnando moltissimo per<br />

la realizzazione di quest’evento a marzo. Saranno<br />

coinvolte le scuole e si cercheranno di coinvolgere<br />

le associazioni locali. Si tratta a mio parere di un argomento<br />

che potrebbe suscitare polemiche tra i partiti,<br />

io ritengo che l’anniversario non debba essere<br />

visto come una festa di partito, quindi mi auguro che<br />

ci sia uno spirito di collaborazione che e<strong>sul</strong>i dalle<br />

logiche di destra e sinistra”.<br />

Quali altri temi, secondo lei, il Comune di Voghera<br />

dovrebbe affrontare?<br />

“Io ritengo che un amministratore locale deve avere<br />

una visione del mondo, nel senso che la globalizzazione<br />

<strong>investe</strong> non solo le nazioni o le grandi città,<br />

ma anche le piccole realtà locali. Quindi bisogna<br />

essere in grado di governarla anche nel piccolo,<br />

cercando di fare conciliare gli interessi dei piccoli<br />

commercianti, che risentono della crisi economica,<br />

con la grande distribuzione. Questo tema è da affrontare:<br />

se esistono i grandi centri commerciali intorno<br />

alle città che attirano clientela, non possiamo<br />

dimenticarci di riqualificare e vivacizzare il centro<br />

storico”.<br />

Per esempio in che modo?<br />

“Per esempio con l’apertura domenicale: se si<br />

consente l’apertura degli esercizi commerciali nel<br />

centro città, la grande distribuzione non può essere<br />

compresa nel distretto cittadino”.<br />

In generale un suo commento <strong>sul</strong>l’amministrazione<br />

attuale?<br />

“<strong>Il</strong> bilancio di questi primi nove mesi è positivo. Abbiamo<br />

riconsegnato il Castello alla città. Abbiamo<br />

una giunta e un sindaco molto attenti al bilancio.<br />

C’è coesione tra i partiti di maggioranza e si lavora<br />

per portare a termine il programma elettorale<br />

condiviso. L’Officina grandi riparazioni manterrà<br />

invariato il numero di dipendenti e ha anche ottenuto<br />

le commissioni da parte di Trenitalia per diversi<br />

lavori. Avremo finanziamenti regionali e provinciali<br />

per l’agri-way, la strada che congiungerà Voghera<br />

a Codevilla”.<br />

Per quanto riguarda la destinazione del Parco<br />

Baratta?<br />

"<strong>La</strong> destinazione del Parco Baratta sarà discusso in<br />

consiglio, a breve. Credo che comunque sia arrivato<br />

il momento di decidere, non si può rimandare la<br />

discussione".<br />

Priorità che ci si dovrebbe porre come amministrazione<br />

comunale?<br />

“Prioritari secondo me sono i bilanci. <strong>Il</strong> federalismo<br />

fiscale imporrà ai comuni di avere i conti a posto e<br />

il comune di Voghera vuole essere un comune virtuoso.<br />

Affronteremo, inoltre, il tema della raccolta<br />

differenziata senza demagogia e senza troppe facili<br />

illusioni. Poi ci sono altre priorità che seguono un<br />

po’ il filo dei miei interessi…”.<br />

Per esempio?<br />

“Vorrei avviare una campagna di sensibilizzazione<br />

contro il consumo delle droghe e dell’alcol che stanno<br />

facendo breccia nelle giovani generazioni. Una<br />

campagna informativa nelle scuole, uno spazio <strong>sul</strong><br />

sito, iniziative come spettacoli teatrali... E anche<br />

una campagna di sensibilizzazione per quello che<br />

riguarda il gioco che è una dipendenza e trovo assurdo<br />

che ci sia stato il caso di chi ha dovuto citofonare<br />

alla Casa del pane perché nel giro di qualche<br />

mese ha perso tutto al gioco. Mi sembra un sistema<br />

legalizzato dove uno si può rovinare economicamen-<br />

Federico Taverna<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

te. E vorrei anche incentivare e assicurare maggiori<br />

risorse a quelle strutture comunali che si occupano<br />

dei servizi al lavoro, come il bilancio di competenze,<br />

la stesura dei curriculum per aiutare i giovani nella<br />

ricerca del lavoro”.<br />

Qualcosa <strong>sul</strong>la sua formazione politica? Questa è<br />

la sua prima esperienza come consigliere comunale.<br />

“Sono cresciuto politicamente con Vittorio Pesato,<br />

abbiamo cominciato insieme in pochi e con poche<br />

risorse e con pochi mezzi. Con l’entusiasmo e la<br />

passione nel portare avanti le nostre battaglie politiche.<br />

Sono stato senatore accademico in università,<br />

con la lista Azione universitaria, movimento legato<br />

alla destra universitaria. Abbiamo dato vita anche<br />

ad un’associazione culturale, “Identità e libertà”,<br />

che sta assumendo carattere di rilievo nazionale,<br />

che si occupa di diffondere i valori identitari, come<br />

le radici cristiane o la meritocrazia”.<br />

Maddalena Crudeli<br />

Buche per strada:<br />

inviate una mail al Comune<br />

Singolare iniziativa del Comune di Voghera che<br />

di fatto invita i cittadini a mandare una mail al<br />

comune quando si trovano di fronte a delle buche<br />

<strong>sul</strong>l'asfalto. Quindi d'ora in poi i vogheresi<br />

sono avvisati: se vedete una buca per strada non<br />

telefonate in Comune ma mandate una mail. Infatti<br />

in questi giorni l'assessorato ai <strong>La</strong>vori Pubblici<br />

del Comune di Voghera, guidato da William<br />

Tura, ha attivato una casella di posta elettronica<br />

dedicata alla segnalazione dei dissesti stradali.<br />

(l'indirizzo a cui scrivere è: buche@comune.voghera.it<br />

). “Con questo servizio vogliamo mettere<br />

più in diretto contatto la cittadinanza con gli<br />

uffici preposti alla sistemazione delle strade”, ha<br />

sottolineato l'assessore ai lavori pubblici Tura.<br />

news


il <strong>Periodico</strong><br />

news<br />

Medassino dice no alla realizzazione<br />

di un impianto di stoccaggio di rifiuti<br />

Intervistiamo Luca Uttini, portavoce del comitato civico<br />

costituito contro la costruzione di un impianto di<br />

stoccaggio di rifiuti speciali a Medassino.<br />

Sig. Uttini vuole spiegare ai nostri lettori le motivazioni<br />

che hanno spinto alcuni cittadini di Medassino<br />

alla costituzione del comitato civico di cui<br />

lei si fa portavoce?<br />

"Innanzitutto vi ringrazio per lo spazio dedicatomi.<br />

Dunque, il 20 dicembre 2010 la ditta Echovit 3000 ha<br />

chiesto alla Provincia di Pavia, al Comune di Voghera,<br />

all'Agenzia Regionale Protezione dell’Ambiente<br />

(A.R.P.A.) di Pavia e all'ASL di Pavia l'autorizzazione<br />

per la realizzazione e l'esercizio di un impianto<br />

di stoccaggio di rifiuti speciali pericolosi e non nel<br />

Piano Insediamenti Produttivi (P.I.P.) a Medassino.<br />

Questi rifiuti verrebbero depositati nel capannone di<br />

Medassino in attesa di essere trasportati in centri autorizzati<br />

per lo smaltimento".<br />

Siete a conoscenza di quali tipologie di rifiuti verranno<br />

stoccati?<br />

"Apparecchiature fuori uso contenenti amianto in<br />

fibre libere, detergenti, medicinali, acido solforico<br />

cloridrico e altri, sali e scarti con metalli pesanti,<br />

solventi, pitture, vernici, fanghi, resine, cere, grassi,<br />

oli, batterie, gas in contenitori a pressione contenenti<br />

sostanze pericolose".<br />

Quali gli aspetti dell’operazione che più vi preoccupano?<br />

"Personalmente non ho nulla contro la ditta Echovit<br />

3000 che è libera di lavorare e chiedere autorizzazioni.<br />

Le preoccupazioni e i sospetti maggiori, oltre alle<br />

questioni ovviamente legate all’impatto che una tale<br />

operazione può avere <strong>sul</strong> territorio, nascono da tre<br />

punti fondamentali. Primo fra tutti: gli amministratori<br />

vogheresi hanno dichiarato di non essere a conoscenza<br />

della richiesta; secondo: il capannone, situato<br />

a 50 metri dalle case è già stato costruito e i lavori<br />

sono in fase di ultimazione; terzo: il terreno <strong>sul</strong> quale<br />

sorge l'edificio è soggetto a continui allagamenti dovuti<br />

alle esondazioni del Cavo <strong>La</strong>gozzo".<br />

Come si sono comportate sino ad ora le istituzioni<br />

competenti? Che informazioni avete ottenuto in<br />

proposito?<br />

"L'assessore Provinciale ha dichiarato alla stampa di<br />

Luca Uttini<br />

seguire con attenzione l'iter burocratico degli uffici<br />

competenti; l'assessore all'ecologia del Comune di<br />

Voghera si è fortunatamente sbilanciato dicendo alla<br />

stampa che l'autorizzazione verrà esaminata e successivamente<br />

bocciata dalla giunta. Sinceramente siamo<br />

preoccupati a Medassino perché le notizie le apprendiamo<br />

solo dalla stampa locale. Mi auguro che l'amministrazione<br />

vogherese, attraverso la convocazione<br />

di un'assemblea o di un consiglio comunale aperto, illustri<br />

ai residenti il proprio pensiero, non limitandosi<br />

a presenziare nel quartiere solo in campagna elettorale.<br />

Le circoscrizioni sono state abolite e la non adeguata<br />

informazione in un quartiere importante come<br />

Medassino è una grave mancanza per i residenti.<br />

Sono giorni che mi pongo due domande: quando la<br />

ditta in questione ha acquistato dal Comune di Voghera<br />

il terreno e ha chiesto l'autorizzazione a costruire<br />

l'edificio, la destinazione d'uso non è stata<br />

richiesta? Mi sembra strano, perché il P.I.P. è l'unica<br />

zona di piano regolatore dove il Comune chiede<br />

al titolare l'attività svolta. <strong>La</strong> ditta Echovit 3000 fa<br />

un investimento costruendo un edificio senza essere<br />

sicura di avere autorizzazioni a svolgere la propria<br />

attività?".<br />

In conclusione cosa si sente di dire<br />

alle istituzioni competenti?<br />

"Nella frazione di Medassino sono<br />

presenti: Cavo <strong>La</strong>gozzo (fognatura a<br />

cielo aperto), Centro Multi Raccolta<br />

(con relativi miasmi), Crown Cork<br />

company (con relative esalazioni),<br />

discarica nel sottosuolo dei campi<br />

di strada Frassolo, depuratore cittadino,<br />

carcere di massima sicurezza,<br />

casello autostradale TO/PC (traffico<br />

e smog). Medassino ha già dato fin<br />

FEBBRAIO 2011<br />

VOGHERA<br />

troppo per la città di Voghera e siamo stanchi di ricevere<br />

solo promesse senza mai avere garanzie".<br />

Marco Rochini<br />

Rifatte le strisce<br />

pedonali in città<br />

<strong>La</strong> Giunta Barbieri è pronta a intervenire <strong>sul</strong>la<br />

segnaletica stradale orizzontale, rinnovando i<br />

passaggi pedonali, e con diverse novità che miglioreranno<br />

la sicurezza viabilistica della città di<br />

Voghera. L'assessore Vincenzo Giugliano spiega<br />

gli interventi: «In generale ripasseremo la segnaletica<br />

dei passaggi pedonali scoloriti. A tal<br />

proposito abbiamo pronti interventi speciali per<br />

quelli del viale della stazione, sui cubetti di porfido.<br />

Lì abbiamo sempre avuto problemi di durata<br />

delle righe, perché il materiale meno poroso fa sì<br />

che le vernici sbiadiscano prima che <strong>sul</strong>l’asfalto.<br />

Per questo motivo abbiamo approntato, in collaborazione<br />

con la ditta fornitrice, un processo<br />

speciale di plastificazione che fissa le linee e le<br />

protegge nel tempo». Sempre lungo viale Matteotti,<br />

all’incrocio dinanzi al Liceo “Grattoni” è in<br />

arrivo un attraversamento pedonale luminoso. «<strong>Il</strong><br />

passaggio pedonale che è proprio nel bel mezzo<br />

dell’area di svolta sarà reso più sicuro grazie<br />

all’illuminazione specifica e alla segnalazione<br />

ben evidente» spiega Giugliano".<br />

19


FEBBRAIO 2011<br />

VALLE STAFFORA<br />

20<br />

L'EDITORIALE<br />

di Alessandro Disperati<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

Eolico o fotovolaico: che fare? C'è chi dice sì, c'è chi si scaglia contro. <strong>Il</strong> problema, dopo alcuni anni di silenzio, è tornato prepotentemente a<br />

bussare alle porte degli oltrepadani dopo che è stato presentato un maxi progetto a Roccca Susella e ora addirittura un parco eolico che rischia<br />

di stravolgere il territorio dell'Appennino Pavese al confine tra le quattro Regioni: Lombardia, Emilia, Liguria e Piemonte. Se a Rocca Susella<br />

il rischio è che un'intera collina venga stravolta con l'inserimento di ben 13 mila pannelli solari, per il crinale dell'Appennino, meta peraltro<br />

di molti escurisonisti, è che l'impatto ambientale sia tale da sconvolgere l'ambiente naturale circostante. Basta pensare ai viaggi, innumerevoli,<br />

che dovrebbero compiere i camion per trasportare sin <strong>sul</strong>le vette dei Monti Chiappo, Ebro, Giarolo le pale, alte 75 metri, che dovrebbero poi, se il<br />

vento soffierà, produrre energia. Come in tutte le cose c'è il rovescio della medaglia. Perchè se un sindaco dell'alta valle si schiera contro, nessun<br />

problema. Intanto la pala verrà installata un metro al di là del confine. Visto che il crinale fa proprio da spartiacque tra le diverse province c'è<br />

dunque il serio pericolo che l'eolico venga sistemato <strong>sul</strong> Monte Lesima, in provincia di Piacenza con ricaduta dei danni anche <strong>sul</strong> territorio del<br />

Brallo che avrà solo un impatto visivo devastante ma nessun giovamento. Perchè è risaputo che i Comuni che avranno aderito ad uno dei tanti<br />

progetti presentati avranno un ritorno economico. E allora, che fare? Serve a nostro avviso non un progetto fantasma, calato dal cielo e che<br />

rischia di stravolgere l'ambiente naturale dell'Appennino, tanto caro. Serve che gli amministratori dalla Regione alla Provincia, dalla Comunità<br />

montana ai singoli comuni si incontrino per decidere insieme e non lasciare allo sbaraglio migliaia di persone che temono il peggio. Intanto<br />

l'Appennino muore. <strong>Il</strong> turismo è un dolce ricordo. L'Appennino si spopola. Lo salviamo con le pale eoliche? Non credo.<br />

I sindaci: “No a impianti che<br />

stravolgano l'Appennino”<br />

Si o no all'eolico: la parola ai sindaci della Valle Staffora.<br />

Bruno Tagliani, sindaco di Brallo e presidente della Comunità<br />

montana Oltrepo pavese.<br />

"Se i progetti sono quelli che sono stati presentati in questi<br />

giorni che parlano di 50 pale da realizzarsi <strong>sul</strong>l'Appennino<br />

siamo sicuramente contrari. Progetti calati dall'alto presentati<br />

con metodi che non sono per niente validi, allora diciamo<br />

di no. Se invece c'è la volontà di ragionare su dei progetti<br />

che possono essere condivisi a livello territoriale se ne può<br />

discutere purchè siano interventi che non vadano a snaturare<br />

il nostro Appennino e che siano compatibili con quello che<br />

il nostro territorio potrà sopportare”.<br />

Paolo Culacciati, sindaco di Val di Nizza ed assessore<br />

all'ambiente della Comunità montana dell'Oltrepo.<br />

“Per l'energia eolica, per il fotovoltaico ma anche per quel<br />

che riguarda l'energia idroelettrica, in linea di massima se la<br />

progettualità è condivisa dal territorio, dagli amministratori<br />

e dalla gente che vive in questi posti e se il territrorio avrà<br />

un ritorno, allora sono favorevole. Se invece il progetto è<br />

calato dall'alto ed è sovradimensionato, assolutamnte non<br />

mi trova d'accordo. è una cosa che fa pensare invece il fatto<br />

che le persone che vent'anni fa erano contrarie al nucleare<br />

oggi sono contrarie all'energia alternativa: non si può non<br />

sottolineare questa forzatura”.<br />

Piero Brignoli, sindaco di Santa Margherita Staffora.<br />

“Io credo nelle energie alternative tanto che ho presentato,<br />

per quanto riguarda l’idrico, un paio di progetti che sono<br />

depositati in Regione. Per quanto riguarda l'energia prodotta<br />

dal vento ho l’impressione che ci siano state delle presentazioni<br />

di progetti che, volendo, possono essere attuati, ma<br />

che non sono stati concertati in anticipo con l’amministazione<br />

e questo penso che sia un grosso errore. Qualunque<br />

cosa succeda nel nostro territorio in primis i comuni devono<br />

vigilare su quelli che sono gli attori che vogliono occupare<br />

spazio, fare business e probabilmente senza lasciare misure<br />

Paolo Culacciati<br />

compensative per il territorio. Impatto ambientale? Devo<br />

dire che qualche dubbio <strong>sul</strong>l’impatto ambientale per quanto<br />

riguarda le pale ce l’ho, ed è grosso”.<br />

Luciano Domenichetti, sindaco di Ponte Nizza.<br />

“<strong>La</strong> nostra non è una zona ottimale per l'eolico. Occorre<br />

muoversi con cautela per non arrecare danni all'ambiente.<br />

Non c'è chiusura ma la massima attenzione perchè al di là<br />

delle pale, e si parla di pale alte 100 metri, cè poi la necessità<br />

di piazzare delle fondamenta enormi per il loro sostegno.<br />

Credo servano studi mirati”.<br />

Pier Achille <strong>La</strong>nfranchi, sindaco di Fortunago.<br />

“Io lancio un'idea, una proposta: non pensiamo di aver peso<br />

politico e di sviluppo della vallata se diciamo no di fronte ad<br />

un investimento di milioni di euro. Di fronte al progetto di<br />

Enipower qualche riflessione andrebbe fatta in modo approfondito.<br />

Se su qualche montagna può sorgere un parco eolico<br />

ci sarà da pensare alla viabilità di servizio per i camion<br />

per cui questo progetto sarà fattibile se ci raddoppieranno<br />

le strade per permettere il trasporto delle pale. E' chiaro che<br />

serve un piano energetico provinciale prima di dire sì o no.<br />

C'è una situazione disordinata e a farne le spese siamo sempre<br />

noi sindaci”.<br />

Gianluigi Bedini, sindaco di Bagnaria.<br />

“Penso che a scatola chiusa non si può comprare niente e<br />

soprattutto ci sono dei progetti che, se autorizzati, vanno a<br />

devastare il territorio. Non siamo contrari a priori ma bisogna<br />

capire la portata dell'intervento. Bisogna vedere delle<br />

progettualutà ben definite e ben strutturate, non progetti<br />

campati per aria o linee di massima per capire cosa comportano<br />

gli interventi e il ritorno di questi. Infine voglio dire una<br />

cosa: il business degli altri non pùò passare <strong>sul</strong>la testa della<br />

nostra gente e poi la Regione ci dica dove si può intervenire<br />

augurandomi che non si vadano a stravolgere aree come il<br />

nostro Appennino”.<br />

Alessandro Disperati<br />

Luciano Domenichetti Pier Achille <strong>La</strong>nfranchi Gianluigi Bedini<br />

news<br />

Bruno Tagliani<br />

Piero Brignoli


il <strong>Periodico</strong><br />

news<br />

I consiglieri di opposizione di Romagnese<br />

contro il sindaco e le pale eoliche<br />

Per la prima volta conosciamo il Gruppo di Minoranza<br />

del Comune di Romagnese capeggiato da Sabrina<br />

Marazzi. Tuonano le loro voci all’unanimità <strong>sul</strong>l’eolico.<br />

Ma diamo spazio al loro palpabile dissenso.<br />

Cosa non approvate dell’attuale Amministrazione?<br />

«Finalmente il Sindaco Bramanti ha gettato pubblicamente<br />

la maschera ed in controtendenza ai suoi<br />

colleghi si è dichiarato favorevole a stipulare una<br />

sciagurata convenzione con una società titolare di<br />

questi mostri eolici, dove in cambio di denaro, si consente<br />

l’installazione <strong>sul</strong> crinale del nostro monte Alpe<br />

un sito eolico».<br />

Ma la popolazione come ha reagito?<br />

«<strong>La</strong> notizia ha creato grande sconcerto nella popolazione<br />

perché rappresenta la mortificazione di qualsiasi<br />

vocazione di sviluppo turistico».<br />

Per voi l’eolico potrebbe compromettere cosa di<br />

preciso?<br />

«Se tale operazione andasse in porto sarebbe il requiem<br />

di ogni possibilità di sviluppo dell’intero comune».<br />

Come è stata accolta e presentata la notizia dalla<br />

maggioranza stessa?<br />

«Nel grande silenzio che ne oscura gli impatti<br />

<strong>sul</strong>l’ambiente e senza che molti Consiglieri, anche di<br />

maggioranza, fossero al corrente della deliberazione<br />

della giunta, senza che nessun funzionario o amministratore<br />

sollevasse un sol dito di opposizione o denunciasse<br />

ai cittadini quale orrendo futuro si stava<br />

progettando a loro insaputa».<br />

Perché per voi questo è un’idea ad alto rischio,<br />

non solo ambientale?<br />

«Questi progetti rispondono solo alla logica del profitto<br />

speculativo ai danni del territorio, della qualità<br />

della vita e della salute delle persone. Come dicono<br />

i 500 comitati europei contro l’eolico selvaggio. Si<br />

sa che certe somme di denaro inserite in certe convenzioni<br />

rappresentano un punto di forte pressione e<br />

di condizionamento per certi amministratori con una<br />

pericolosa alterazione degli equilibri democratici e<br />

Sabrina Marazzi<br />

sociali».<br />

Voi cosa farete…?<br />

«Se non si ostacolano simili sciagurate prese di posizione<br />

non solo sarà danneggiato il presente, ma<br />

sarà cagionato anche per le generazioni future un<br />

grande danno alle prospettive di valorizzazione del<br />

nostro territorio. Come gruppo di minoranza non<br />

permetteremo di devastarlo in cambio di denaro. Se<br />

sarà necessario ci faremo portavoce di mobilitazione<br />

popolare poiché siamo certi che solo la gestione<br />

pubblica controllata democraticamente potrà fermare<br />

queste barbarie. Non permetteremo a nessuno<br />

di appropriarsi dell’unica cosa che ci appartiene: il<br />

nostro territorio».<br />

E al Sindaco Bramanti cosa chiedete?<br />

«Chiediamo al Sindaco di discutere la mozione presentata<br />

dalla minoranza in un Consiglio Comunale<br />

aperto, perché certe questioni di importanza plane-<br />

taria non possono essere decise nelle<br />

stanze del palazzo da un gruppo ristretto<br />

di persone».<br />

Chiedete anche una maggiore trasparenza<br />

verso Romagnese?<br />

«Vogliamo sapere gli intendimenti<br />

con i quali si prefigge di operare e appunto<br />

che assicuri a tutta la popolazione<br />

un sollecito intervento di informazione<br />

trasparente <strong>sul</strong>le modalità di<br />

intervento nella zona interessata».<br />

Valentina Sgorbini<br />

Paolo Gramigna<br />

FEBBRAIO 2011<br />

VALLE STAFFORA<br />

Tra eolico<br />

e fotovoltaioco<br />

di Alessandro Disperati<br />

Eolico e fotovoltaico. Parole che suonano come<br />

nuove per i contadini dell'Oltrepò abituati a lavorare<br />

la terra e che ora si trovano a dover affrontare<br />

questo problema che potrebbe devastare<br />

un territorio a vocazione agricola e turistica.<br />

Ma cosa sono questi impianti?<br />

Eolico. L'energia eolica è il prodotto della conversione<br />

dell'energia cinetica del vento in altre<br />

forme di energia. Per ottenerla occorre installare<br />

maxi impianti, alti 75 metri, con pale che girano<br />

in base alla velocità del vento. <strong>Il</strong> ruotare di<br />

queste pale produce in sostanza energia. Hanno<br />

un forte impatto ambientale <strong>sul</strong> territorio dove<br />

vengono posizionate.<br />

Fotovolaico. Un impianto fotovoltaico è un impianto<br />

elettrico che sfrutta l'energia solare per<br />

produrre energia elettrica mediante effetto fotovoltaico.<br />

In questo caso sono dei panelli sistemati<br />

a terra o sui tetti che, grazie alla luce solare,<br />

sono in grado di erogare energia elettrica.<br />

<strong>Il</strong> Pd Valle Staffora: “<strong>La</strong> vocazione dell'alto Oltrepo<br />

non deve essere quella di produttore energetico”<br />

Eolico o fotovoltaico: scende in campo il Pd. Abbiamo<br />

incontrato Paolo Gramigna, referente organizzativo<br />

Pd Valle Staffora ed alto Oltrepo.<br />

Cosa ne pensa dell'energia alternativa in Oltrepo?<br />

“Ancora una volta, ed in modo reiterato, oggi si deve<br />

affrontare il problema di un potenziale insediamento<br />

speculativo di produzione energetica da fonti rinnovabili,<br />

che interessa il territorio dell'alto Oltrepo. Infatti,<br />

uno dei progetti (quello dell'Enel Green Power)<br />

del parco eolico che dovrebbe sorgere sui monti al<br />

confine tra la provincia di Alessandria e di Pavia,<br />

interessa anche il comune di Santa Margherita Staffora”.<br />

Progetti che piovono dall'alto?<br />

“Ancora una volta i comuni sono lasciati soli e non<br />

coordinati dall'amministrazione provinciale, ente<br />

competente in materia di approvazione di progetti di<br />

centrali energetiche, che non riuscendo ad esprimere<br />

un'idea politica di sviluppo territoriale, preferisce<br />

sottacere un problema di propria pertinenza”.<br />

E il Pd cosa intende fare?<br />

“<strong>Il</strong> PD, al contrario delle forze politiche che da anni<br />

amministrano la nostra provincia, ha una idea ben<br />

precisa di come si debba gestire il problema energetico<br />

e dello sviluppo dell'alto Oltrepo”.<br />

Cosa fare?<br />

“E' indispensabile impostare un ragionamento in termini<br />

di “distretto energetico”, entro il quale stabilire<br />

il fabbisogno territoriale e programmare la produzione<br />

necessaria al territorio stesso. Si dovrebbe<br />

considerare il fotovoltaico come principale fonte su<br />

cui puntare. Tendenzialmente i pannelli dovrebbero<br />

essere installati sui tetti delle case private o degli<br />

edifici pubblici, prevedendo poli energetici nelle<br />

aree soggette a bonifica o recupero ambientale, non<br />

certamente sui crinali delle colline che costituiscono<br />

una peculiarità paesaggistica del nostro territorio.<br />

L'autosufficienza energetica, nonché un significativo<br />

risparmio, sia in termini economici che di emissioni<br />

nocive, sarebbero ottenibili nell'ottica del distretto<br />

energetico, sfruttando al meglio le potenzialità del<br />

“conto energia”. L'energia prodotta in eccesso da un<br />

comune potrebbe essere utilizzata anche da un altro,<br />

che ha la possibilità di produrne di meno”.<br />

Ma i territori dove saranno installati gli impianti<br />

potrebbero ottenere dei benefici...<br />

“Si è, poi, molto parlato di compensazioni territoriali.<br />

<strong>Il</strong> tema, così impostato, è un inaccettabile mercimonio.<br />

Crediamo che l'opera di maggior compensazione<br />

possibile sia la tutela ed il mantenimento del<br />

nostro patrimonio naturalistico. Una risorsa da cui<br />

partire per programmare il futuro sviluppo dell'alto<br />

otrepo, che inscindibilmente si sposa con un'idea di<br />

agricoltura ed allevamento, non intensivi, per la produzione<br />

delle tipicità locali, ad una rete infrastrutturale<br />

adeguata per la viabilità e le telecomunicazioni,<br />

ed un programma di promozione territoriale serio e<br />

coordinato a livello provinciale”. (a.d.)<br />

21


FEBBRAIO 2011<br />

VALLE STAFFORA<br />

22<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

<strong>Il</strong> geologo Calvi: “Pale eoliche tra le frane”<br />

Ecco la mappa delle turbine e del dissesto<br />

L'eco della discussione <strong>sul</strong> parco<br />

eolico “Terre del Giarolo” dalla<br />

Valle Staffora arriva fino all'Oltrepo<br />

Orientale, in piena Pianura Padana.<br />

<strong>Il</strong> geologo Daniele Calvi, esperto di<br />

tematiche ambientali e naturalistiche,<br />

amante del territorio, infatti, ha prodotto<br />

un documento tecnico in cui<br />

evidenzia numerose criticità riguardo<br />

al progetto, che tanto preoccupa i sindaci<br />

della Comunità Montana. Lo incontriamo<br />

nel suo studio di <strong>Stradella</strong>.<br />

Da chi le è stato commissionato il<br />

documento?<br />

“<strong>Il</strong> documento è nato a seguito di sollecitazioni di<br />

amici del comune di Valverde, in particolare il Sindaco<br />

Degli Antoni e il Vicesindaco Andrini, che da<br />

qualche tempo si stanno impegnando a sensibilizzare<br />

i Comuni limitrofi e la Comunità Montana sui rischi<br />

che questo progetto comporta”.<br />

In sostanza, qual è l'idea di fondo di questo documento?<br />

“L'idea di fondo è che, se da una parte è positivo favorire<br />

questi interventi (dovremmo essere tutti felici<br />

se si costruisce un parco eolico invece di una centrale<br />

nucleare), dall'altra lo sviluppo di questi progetti<br />

deve essere controllato. Mi spiego meglio: il facile<br />

business che si crea da questi interventi, troppo spesso,<br />

relega in secondo piano la salvaguardia dell'ambiente”.<br />

<strong>Il</strong> business dell'eolico e delle fonti rinnovabili in<br />

generale è ormai molto diffuso.<br />

“Negli ultimi 4/5 anni alcuni Paesi del centro-nord<br />

Europa (Olanda, Germania, Danimarca) e, successivamente,<br />

i Paesi mediterranei hanno sfruttato gli<br />

enormi incentivi economici elargiti a livello europeo.<br />

Con una differenza però: mentre nei Paesi nordeuropei<br />

si sceglievano siti posti in aree pianeggianti o a<br />

basso e nullo impatto ambientale, in Italia e in Spagna<br />

non è stato adottato un criterio univoco e così ci<br />

troviamo siti vicino al mare o sui crinali delle montagne.<br />

E ciò ha una ricaduta negativa <strong>sul</strong> turismo delle<br />

zone interessate”.<br />

Parliamo del progetto che lei ha analizzato. Innanzitutto,<br />

dove dovrebbe sorgere questo parco<br />

eolico?<br />

“<strong>Il</strong> sito individuato è il crinale vicino allo spartiacque<br />

principale tra le valli dell'Alessandrino, del Pavese e<br />

del Piacentino. Per avere un'idea, lungo le cime più<br />

elevate dell'estremità meridionale dell'Oltrepo Pavese.<br />

Oltre ad essere le più elevate sono, nell'insieme<br />

le cime più belle dell'Appennino settentrionale. Inoltre<br />

hanno una grande importanza storica perchè da<br />

lì passava la Via del Sale. Mi chiedo: i proprietari<br />

di una seconda casa, che magari si sono trasferiti in<br />

pianura per lavoro, avranno ancora voglia di tornare<br />

per il fine settimana se le loro colline venissero completamente<br />

deturpate?”.<br />

Nella sua relazione lei individua innanzitutto carenze<br />

documentali e procedurali del progetto.<br />

“Esatto. L'intervento, sebbene venga interamente realizzato<br />

in provincia di Alessandria, va ad insistere<br />

su uno spettro molto più ampio che interessa le regioni<br />

Lombardia, Emilia-Romagna e anche Liguria. In<br />

sede di stesura della VIA (Valutazione Impatto Ambientale)<br />

non si possono non coinvolgere le autorità<br />

competenti di queste regioni. Dovesse emergere che<br />

ciò non è stato fatto, ritengo che il progetto debba<br />

essere ritirato e ripresentato correttamente”.<br />

Lei ha poi rilevato il grave impatto che il progetto<br />

avrà <strong>sul</strong>la fauna del luogo.<br />

“<strong>La</strong> rumorosità di rotazione delle pale eoliche si<br />

attesta sui 50 decibel;<br />

le turbine<br />

funzioneranno,<br />

però, 24 ore su 24,<br />

per circa 30 anni<br />

(è il tempo medio<br />

di funzionamento<br />

di una turbina).<br />

A lungo andare<br />

quindi il rumore<br />

potrà disturbare<br />

gli animali stanziali,<br />

che hanno<br />

un udito più sensibile<br />

di quello umano,<br />

costringendoli<br />

ad abbandonare<br />

quelle zone. Ancora<br />

più grave<br />

l'impatto per l'avifauna:<br />

le turbine,<br />

nel progetto, sono<br />

posizionate lungo<br />

le rotte migratorie<br />

degli uccelli che,<br />

quando volano di<br />

notte o con la nebbia,<br />

rischiano di<br />

essere colpiti e uccisi<br />

dalla rotazione<br />

delle pale. Ciò<br />

è dimostrato dal<br />

ritrovamento di<br />

carcasse di uccelli<br />

ai piedi di turbine<br />

già esistenti”.<br />

Molto grave, infine,<br />

l'impatto <strong>sul</strong>la<br />

viabilità locale.<br />

“I piloni delle turbine<br />

misurano 90<br />

metri di altezza e<br />

vengono assemblati<br />

<strong>sul</strong> posto 2<br />

tronconi di 45 me-<br />

tri l'uno. Per il trasporto serviranno quindi degli autoarticolati.<br />

Sarà necessario adeguare le strade per<br />

il passaggio di tali mezzi: sono già previsti la realizzazione<br />

di 2 km di strada in Val Borbera e l'allargamento<br />

delle strade interpoderali sui crinali. Inoltre<br />

sarà necessario pavimentare le piste d'accesso con<br />

pendenza superiore a 20% per permettere la salita<br />

degli automezzi. In pratica saranno sventrate intere<br />

montagne. Inoltre queste piste non si potranno smantellare<br />

perchè bisogna garantire l'accesso per eventuali<br />

lavori di manutenzione. A peggiorare ancora di<br />

più la situazione c'è il fatto che molte turbine sono<br />

situate nelle immediate vicinanze di potenziali frane,<br />

che interessano le stesse aree, in cui vengono proposti<br />

gli interventi”.<br />

I sindaci della zona, però, hanno già annunciato il<br />

loro no al progetto.<br />

“Una parte di sindaci si sono pronunciati per il no,<br />

altri in maniera non così diretta. Io credo che i sindaci<br />

non abbiano ancora tutti gli elementi necessari<br />

per una valutazione completa. Del resto, non esiste<br />

ancora uno studio serio del progetto, ci sono solo gli<br />

studi delle ditte proponenti il progetto, che però sono<br />

di parte”.<br />

In conclusione, si sente di fare un appello agli amministratori?<br />

“Io penso che tutti, politici e non, a parole si pro-<br />

clamino difensori del nostro territorio, delle nostre<br />

colline, però nei fatti spesso antepongano il fattore<br />

economico alla salvaguardia ambientale. In mancanza,<br />

ed è una mancanza grave, di un Piano Energetico<br />

Provinciale dobbiamo puntare <strong>sul</strong> buon senso delle<br />

persone, ovvero degli amministratori locali che ci<br />

governano. Ricordiamoci che la prima e l'ultima parola<br />

su qualsiasi progetto spetta all'Amministrazione<br />

Comunale”.<br />

Un'ultima domanda. In Oltrepo ha suscitato polemiche<br />

la volontà di installare a Rocca Susella una<br />

serie di pannelli fotovoltaici su un'intera collina.<br />

Poi il progetto è rientrato.<br />

“Anche il caso di Rocca Susella dimostra come non<br />

si voglia riconoscere la valenza paesaggistica delle<br />

nostre colline. <strong>Il</strong> discorso del fotovoltaico è diverso<br />

dall'eolico: se, infatti, il vento spira più forte sui crinali<br />

montuosi che in pianura (e ciò può solo minimamente<br />

giustificare il progetto), lo stesso discorso<br />

non vale per il sole, che ha la stessa intensità a Montesegale<br />

come a Santa Margherita Staffora. Anche<br />

nel caso dei pannelli, comunque, sarebbe giusto installarli<br />

in aree di minor pregio, dismesse o da bonificare<br />

oppure sui tetti degli edifici pubblici (scuole,<br />

biblioteche, palestre). Ciò comporterebbe un impatto<br />

ambientale ridotto e nessun consumo di suolo”.<br />

Oliviero Maggi<br />

news


il <strong>Periodico</strong><br />

news<br />

Gruppo Promotori della Libertà Valle<br />

Staffora per rilanciare la montagna<br />

Nasce, con l’inizio del nuovo anno, il “Gruppo Promotori<br />

della Libertà Valle Staffora” con sede a Varzi.<br />

Ne parliamo con Franco Danese, capogruppo di<br />

questo neo partito.<br />

Qual è l'obiettivo che vi siete posti?<br />

“Compito dei Promotori del PDL, presenti su tutto<br />

il territorio nazionale, sarà quello di legare il rapporto<br />

tra le persone e la politica: trasmetteranno,<br />

di conseguenza, la voce, le istanze e le aspettative<br />

dei cittadini a governo e parlamento e, al tempo<br />

stesso, faranno loro conoscere tutto quanto il Premier<br />

ed i suoi ministri hanno realizzato per l’Italia<br />

e per gli italiani”.<br />

Com'è costituito il vostro gruppo?<br />

“<strong>Il</strong> nucleo fondatore del Gruppo Promotori della<br />

Libertà Valle Staffora è costituito da: commercianti,<br />

artigiani, autisti, commesse, liberi professionisti,<br />

elettricisti, ristoratori, imprenditori, agricoltori e<br />

pensionati dei comuni della Valle Staffora; il motivo<br />

che ha portato alla sua creazione è legato alla<br />

volontà di continuare a vivere nella valle dove siamo<br />

nati e cresciuti, dove lavoriamo e ci siamo creati<br />

una famiglia e dove gradiremmo anche passare<br />

il resto della nostra vita”.<br />

Come mai avete deciso di dare vita a questo nuovo<br />

gruppo?<br />

“Che sia o meno di gradimento, la politica è in<br />

ogni cosa: la mastichiamo a tavola, la respiriamo<br />

al lavoro e la degustiamo o ingeriamo, a seconda<br />

dei casi, ad ogni ora del giorno. Ne segue che raccogliendo<br />

i desideri e i sogni di tanti concittadini,<br />

il pensiero è andato alla debolezza politica della<br />

nostra valle. <strong>La</strong> Valle Staffora, politicamente, non<br />

conta quasi nulla; se è vero che gli abitanti residenti<br />

sono tanti quanti un rione di Milano è altrettanto<br />

vero che, con la nostra dignità, qui vogliamo vivere.<br />

Basta dunque piangersi addosso è ora di alzare<br />

la testa, è ora di farsi sentire, di urlare che ci siamo<br />

anche noi e anche noi vogliamo dire la nostra<br />

<strong>sul</strong>la nostra valle; una valle di poteri deboli, in cui<br />

non c’è più lavoro e i giovani scompaiono come e<br />

quanto i terreni incolti che franano con le prime<br />

piogge”.<br />

In particolare in Valle Staffora di che cosa vi<br />

ocuperete?<br />

“In Valle Staffora il turismo è fatto solo di parole,<br />

da Godiasco a Brallo di Pregola e al Passo Penice<br />

non c’è nulla che possa assomigliare ad una fabbrica,<br />

i servizi stanno scomparendo, abbiamo una<br />

provinciale che è una strada dell’ottocento: stiamo<br />

morendo e non reagiamo. Ci stanno seppellendo e<br />

noi restiamo con le mani in tasca a guardare o ci<br />

voltiamo dalla parte opposta facendo finta di non<br />

vedere come se fosse cosa che non ci riguarda o<br />

come se fosse uno dei tanti servizi giornalistici inquietanti<br />

trasmessi da uno dei vari telegiornali che<br />

passano alla televisione: non possiamo vivere nel<br />

nostro territorio come se fossimo degli estranei”.<br />

Quindi il vostro motto qual è?<br />

“Cosa dobbiamo fare? Unirci, collaborare, alzare<br />

la voce, arrabbiarsi: vogliamo dire la nostra, vogliamo<br />

contare anche noi perché vogliamo occuparci<br />

del nostro futuro <strong>sul</strong> nostro territorio. Non ci<br />

servono politici che vengono a cercarci, o meglio a<br />

cercare il nostro voto, solo in prossimità di elezioni<br />

e che fingono di ascoltarci con la mente già rivolta<br />

all’appuntamento successivo. Non ci serve chi decide<br />

per noi, ma chi decide con noi!”.<br />

Quindi il vostro obiettivo è utilizzare la politica<br />

per risolvere i problemi della valle ma non di<br />

cercare cariche politiche. Esatto?<br />

“Noi ‘Promotori della Liberta Valle Staffora’ non<br />

cerchiamo poltrone, ci siamo resi conto di esser<br />

stati seduti fin troppo tempo ad aspettare quanto<br />

promesso; non cerchiamo cariche, oggi vi è chi ne<br />

ha anche due, tre, quattro e non si accorge che sta<br />

amministrando il nulla!”.<br />

Ma perché nel PDL?<br />

“Perché è il primo partito in Italia, è un partito<br />

che, pur con i suoi problemi, lavora e lavorando<br />

può come un essere umano, essendo formato da<br />

persone, sbagliare, ma ha dimostrato di riuscire a<br />

rialzarsi e sta governando l’Italia contro le tante<br />

difficoltà che provengono dalla crisi economica<br />

non solo europea ma mondiale. E’ ad oggi l’unico<br />

partito che non ha un’alternativa reale e che è rispettato<br />

in Europa. Io non so se Berlusconi ai più è<br />

simpatico o meno, io so per certo due cose: la prima<br />

è che, ad oggi, è l’unico che può fare qualcosa<br />

per districare tale situazione di crisi, la seconda è<br />

che bisogna cercare di farsi ascoltare dove si conta<br />

e dove si prendono le decisioni. Occorrono “disturbatori”<br />

con idee che, insistendo, possano ottenere<br />

qualcosa per il nostro territorio: una piccola fabbrica,<br />

dei finanziamenti per le attività nei nostri<br />

luoghi, una strada accettabile, il mantenimento dei<br />

servizi essenziali: il resto lo metteremo noi cittadini!”.<br />

Quali saranno le vostre prossime mosse per<br />

coinvolgere la popolazione della valle?<br />

“I ‘Promotori della Libertà Valle<br />

Staffora’ intendono ora coinvolgere<br />

nelle loro iniziative anche<br />

tutti quei cittadini che, pur non<br />

desiderando avere una tessera di<br />

partito, vogliono comunque garantire<br />

il loro contributo in difesa<br />

della libertà, entrando a far parte<br />

dell’organizzazione. Quando la<br />

nostra valle non avrà più le scuole,<br />

l'ospedale, le poste, i centri<br />

sportivi, i mercati, potremmo, in<br />

realtà, ringraziare solo noi stessi<br />

perché non avremmo fatto abba-<br />

FEBBRAIO 2011<br />

VARZI<br />

stanza per impedire tale scempio. Ci rivolgiamo<br />

quindi a tutti gli abitanti della Valle Staffora, di<br />

ogni età, professione e ceto sociale che desiderano<br />

scendere in campo per difendere i loro diritti, i<br />

loro interessi e la loro libertà”.<br />

Aderire non obbliga dunque a prendere la tessera<br />

di un partito politico?<br />

“L’organizzazione nazionale dei militanti del<br />

Popolo della Libertà ha modificato il suo regolamento,<br />

che prevedeva la tessera del partito tra<br />

i requisiti necessari per entrare a fare parte della<br />

“guardia scelta” del presidente Berlusconi,<br />

aprendo le adesioni anche ai soli simpatizzanti.<br />

Dunque, sottolineo, non è necessario prendere<br />

nessuna tessera di partito e non è necessario<br />

pagare nessuna quota d’iscrizione; è sufficiente<br />

compilare un modulo di adesione ai “Promotori<br />

della Libertà Valle Staffora” i cui riferimenti<br />

sono: indirizzo mail gruppopdlvalstaffora@libero.it,<br />

il numero telefonico 348/2406742 e il nr. di<br />

fax 0383/545175, url http://blog.libero.it/PDL-<br />

VALLESTAFFORA/”.<br />

E come farete per raggiungere i piccoli comuni<br />

della Valle Staffora?<br />

“Esistendo tanti piccoli comuni che si snodano<br />

lungo la Valle Staffora, l’ideale è avere dei riferimenti<br />

all’interno di questi ed è naturale conseguenza<br />

che i primi iscritti avranno maggior possibilità<br />

di diventare immediatamente i referenti per<br />

quella data frazione o per quella data comunità<br />

e ricordiamo, infine, che da soli non abbiamo la<br />

forza di andare da nessuna parte ma insieme potremo,<br />

anzi dovremo, farci ascoltare: non abbiamo<br />

alternative, dobbiamo cambiare strada, facciamolo<br />

insieme, facciamolo subito!”.<br />

Alessandro Disperati<br />

23


FEBBRAIO 2011<br />

24<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

news


il <strong>Periodico</strong><br />

news<br />

Maggi, presidente della <strong>Broni</strong>-<strong>Stradella</strong> S.p.A.:<br />

“Tra i primi a fare la raccolta differenziata”<br />

Rinominato Presidente di <strong>Broni</strong>-<strong>Stradella</strong> s.p.a., ininterrottamente,<br />

dopo più di 30 anni dalla nascita della<br />

società, Luigi Maggi detiene, forse, il record di longevità<br />

amministrativa e politica della Provincia di Pavia.<br />

Lo incontriamo nel suo studio mentre si dedica<br />

alla lettura mattutina dei giornali.<br />

Presidente, da 30 anni lei è alla guida del Consorzio<br />

<strong>Broni</strong>-<strong>Stradella</strong>, che nel 1996 diventa <strong>Broni</strong>-<br />

<strong>Stradella</strong> s.p.a. Come è nata questa avventura?<br />

“Nel 1980 il Consorzio si trovava in una situazione<br />

bloccata all'interno; inoltre si sentiva la necessità di<br />

rilanciarlo, perchè non si avvertiva ancora la praticità<br />

dei servizi che offriva. L'allora Sindaco di <strong>Stradella</strong>,<br />

Signorelli, chiese a me, capogruppo di minoranza<br />

in Consiglio Comunale della DC, di prendere in<br />

mano la situazione. In sostanza si trattava di togliere<br />

ai Comuni di <strong>Broni</strong> e <strong>Stradella</strong> il servizio di smaltimento<br />

dei rifiuti, perchè per ragioni di bilancio non<br />

erano più in grado di fronteggiare le spese, e affidarlo<br />

al Consorzio”.<br />

E così iniziò la sua Presidenza..<br />

“Sì, ci fu unanimità <strong>sul</strong> mio nome per la candidatura;<br />

devo dire che i più favorevoli furono quelli di sinistra<br />

rispetto ai miei compagni democristiani! In verità ho<br />

sempre ottenuto l'unanimità dei voti, a parte una volta:<br />

la Lega, che in quel periodo esprimeva il Sindaco<br />

di <strong>Broni</strong>, tentò la scalata alla Presidenza. Fu una lotta<br />

all'ultimo voto in Consiglio di Amministrazione ma<br />

alla fine la spuntai io”.<br />

<strong>Il</strong> 1996 è un'altra data molto importante.<br />

“<strong>La</strong> normativa, in base alla legge 142/90, prevedeva<br />

la trasformazione dei Consorzi in S.r.l. o S.p.a. Noi<br />

scegliemmo la formula della S.p.a. Si stabilirono le<br />

quote in base al numero degli abitanti e si aprì ai privati,<br />

come caldamente richiesto dalla normativa. Nel<br />

1994 iniziarono le pratiche, molto lunghe perchè prevedevano<br />

la deliberazione dei Consigli Comunali di<br />

31 Comuni. Nel 1996, finalmente, furono emessi bandi<br />

di evidenza pubblica a livello europeo per l'apertura<br />

ai privati. E il Consorzio trasferì le sue attività alla<br />

<strong>Broni</strong>-<strong>Stradella</strong> s.p.a. Entrò in società anche quello<br />

che si chiama azionariato popolare: ovvero dipendenti<br />

della società, amministratori, imprese locali a<br />

cui ci siamo sempre appoggiati”.<br />

E arriviamo ad oggi.<br />

“Da allora c'è stato un enorme sviluppo della Società:<br />

i Comuni da 24 passarono velocemente a 31<br />

(come quelli del Consorzio) e si ampliò il raggio dei<br />

servizi offerti. Attualmente la Società è costituita da<br />

64 soci tra Comuni e Unioni di Comuni (per un totale<br />

di circa 80mila abitanti) e da altri soci pubblici e privati.<br />

Devo dire che c'è molta collaborazione da parte<br />

dei Comuni e da parte nostra un aiuto in qualsiasi<br />

momento, soprattutto per le emergenze. D'altronde<br />

il Consorzio prima e la S.p.a. poi sono nati dall'esigenza<br />

dei Comuni di mettersi insieme per gestire al<br />

meglio i servizi”.<br />

Ecco parliamo dei servizi che fornite. Un servizio<br />

centrale è quello dello smaltimento dei rifiuti. A<br />

che punto siamo con la raccolta differenziata nel<br />

vostro bacino di utenza?<br />

“Noi ci occupiamo della raccolta, del trasporto e<br />

dello smaltimento dei rifiuti per 54 comuni (da circa<br />

3 anni si sono aggiunti anche comuni del Basso<br />

Pavese). Per quanto riguarda la raccolta differenziata<br />

siamo stati tra i primi a realizzarla e da qualche<br />

tempo abbiamo avviato anche la raccolta dell'umido.<br />

Purtroppo però devo dire che la gente non ci viene<br />

incontro. Se nel cassonetto classico dei rifiuti uno ci<br />

butta un copertone da macchina noi, oltre a lavorare<br />

normalmente il rifiuto cosiddetto “tal quale” nelle<br />

nostre piattaforme, dobbiamo pagare per far smaltire<br />

il copertone. Tutti dovremmo essere interessati al ri-<br />

Luigi Maggi<br />

spetto dell'ambiente. Dobbiamo arrivare a capire che<br />

il rifiuto può diventare una risorsa”.<br />

Parliamo delle strutture assistenziali. Cosa ci può<br />

dire del nuovo Centro a Ruino?<br />

“<strong>Il</strong> nuovo Centro Assistenziale di Ruino è operativo<br />

dallo scorso dicembre ed è gestito dalle 2 cooperative<br />

che gestiscono l'ANFFAS. Per ora sono accreditati 8<br />

posti di residenza per disabili gravi, i cosiddetti RSD.<br />

Gli altri posti sono in corso di accreditamento come<br />

CSS. Ma abbiamo intenzione di trasformare tutti i 20<br />

posti in RSD. A Ruino ci sono anche 7 mini alloggi<br />

(14 posti in tutto) per persone sole o coppie. Ogni<br />

alloggio è attrezzato con una cucina e presto uscirà<br />

il bando per l'assegnazione. A carico degli utenti c'è<br />

un canone di affitto più le spese di gestione (luce, gas,<br />

acqua e le spese per le pulizie). Noi garantiamo l'assistenza<br />

medica e infermieristica e il vitto, che però<br />

non sono obbligatori”.<br />

Tra i servizi offerti ci sono anche la gestione delle<br />

piscine di <strong>Stradella</strong> e <strong>Broni</strong> e la rete del gas.<br />

“Le piscine rappresentano una parte negativa del bilancio.<br />

<strong>Il</strong> funzionamento della piscina di <strong>Stradella</strong> è<br />

molto condizionato dal tempo (e le ultime due estati<br />

non ci hanno aiutato). Stiamo cercando di rilanciare<br />

il centro natatorio di <strong>Broni</strong>: la <strong>Broni</strong>-<strong>Stradella</strong> s.p.a.<br />

ha rilevato le quote della società privata che aveva in<br />

gestione la piscina, Acquaplanet, e ora sta lanciando<br />

una campagna pubblicitaria nelle scuole. <strong>Il</strong> bambino<br />

che viene in piscina tramite la scuola può essere in<br />

futuro un potenziale cliente della struttura. Per quanto<br />

riguarda il gas, la <strong>Broni</strong>-<strong>Stradella</strong> Gas è un po' il<br />

polmone della società. <strong>La</strong> S.p.a. essendo gestore delle<br />

reti del gas riceve dalla <strong>Broni</strong>-<strong>Stradella</strong> Gas una quota<br />

rilevante”.<br />

Parliamo del futuro. Quali sono i progetti per il<br />

prossimo triennio?<br />

“Una nuova normativa impone ai Comuni di appaltare<br />

il servizio di smaltimento dei rifiuti. Stiamo già<br />

lavorando per trovare una soluzione idonea; non<br />

possiamo permettere ad un piccolo Comune, già in<br />

difficoltà per i tagli dello Stato, di sobbarcarsi questa<br />

ennesima spesa. Inoltre ci impegneremo in un adeguamento<br />

strutturale della Casa di Riposo di <strong>Stradella</strong>,<br />

perchè il nostro Centro Diurno rispetta al limite<br />

i parametri regionali (18 utenti su 20 posti disponibili<br />

e vogliamo portarli a 30). D'altronde abbiamo<br />

investito molto <strong>sul</strong> Centro di <strong>Stradella</strong>: infatti oltre<br />

alla manutenzione ordinaria abbiamo rilevato anche<br />

quella straordinaria, di competenza comunale. <strong>Il</strong> Comune<br />

in cambio prolunga gli anni di concessione del<br />

servizio”.<br />

Presidente, si è parlato di una<br />

sua incompatibilità con la Presidenza<br />

della <strong>Broni</strong>-<strong>Stradella</strong> s.p.a.<br />

in quanto lei è anche Presidente<br />

di Pavia Acque. Cosa ci dice in<br />

proposito?<br />

“Non c'è alcuna incompatibilità<br />

tra le due cariche. Se fosse così allora<br />

sarebbero incompatibili anche<br />

il consigliere Bellaviti (che è anche<br />

consigliere dell'ASM di Pavia) e<br />

l'avvocato Ferrari Bardile (Presi-<br />

dente dell'ASM di Vigevano). Ho<br />

FEBBRAIO 2011<br />

OLTREPO<br />

chiesto anche un parere allo studio legale Adavastro<br />

che ha escluso categoricamente l'incompatibilità.<br />

Diciamo che è stata una voce messa in giro per<br />

fare confusione. Come quando un arbitro, nel mezzo<br />

di una mischia, fischia il fallo di confusione. L'unica<br />

incompatibilità ci può essere per la mia anzianità”.<br />

Quindi da ragione a Fiamberti, ex sindaco di<br />

Canneto Pavese, che ha dichiarato: “votiamo lui<br />

così ci sentiamo più giovani”?<br />

Luigi Maggi sorride. “È stata la sua dichiarazione<br />

di voto; però gli ho risposto: più giovani ma non di<br />

molti anni!A parte gli scherzi abbiamo rinnovato il<br />

nuovo Consiglio di Amministrazione. Sono entrati i<br />

rappresentanti delle municipalizzate di Pavia, Voghera<br />

e Mortara; c'è inoltre una donna, la dott.ssa<br />

Martinotti. <strong>Il</strong> nuovo vice presidente è Luigi Giannini,<br />

già consigliere nello scorso triennio”.<br />

Presidente cosa succederà alla fine di questo<br />

mandato?<br />

“Tra tre anni chiederò ai consiglieri di non votarmi<br />

più come Presidente. D'altronde ho promesso a mia<br />

moglie di fare un po' il pensionato! Battute a parte,<br />

è un'attività che mi piace molto, ho visto nascere<br />

questa società, l'ho vista crescere e migliorare e<br />

credo che sia stato fatto qualcosa di utile. Di certo<br />

abbiamo anticipato il processo poi avviato da tutte<br />

le municipalizzate”.<br />

Un'ultima domanda: lei è anche un dirigente del<br />

PD pavese. Come si sta preparando il suo partito<br />

per le elezioni provinciali della prossima primavera?<br />

“Alan Ferrari, segretario provinciale, sta lavorando<br />

bene, anche se dovrebbe uscire più dagli uffici e<br />

girare di più <strong>sul</strong> territorio. Villani, Bosone, <strong>La</strong>zzari<br />

girano molto. Per quanto riguarda le elezioni provinciali,<br />

Daniele Bosone avrebbe già sciolto la riserva<br />

per la candidatura a Presidente, solo nel caso<br />

non ci siano anche le elezioni politiche. E credo che<br />

sia il candidato migliore, che porterebbe dei voti in<br />

più; d'altronde si è fatto molta esperienza come senatore<br />

e tiene rapporti con molte categorie sociali<br />

ed economiche. Insomma credo che abbia più chance<br />

di altri di vincere”.<br />

Ci saranno le primarie?<br />

“Sicuramente ci saranno le primarie di coalizione,<br />

dove il PD spero che presenti un candidato unitario.<br />

E se questo candidato sarà Bosone le primarie serviranno<br />

da apertura per la sua campagna elettorale<br />

da candidato Presidente. Le primarie, a mio parere,<br />

si devono fare per presentare un programma e dei<br />

candidati. Se sono fatte per dividere non servono a<br />

nulla”.<br />

<strong>Il</strong> direttivo di <strong>Broni</strong>-<strong>Stradella</strong> s.p.a.ri<strong>sul</strong>ta così composto:<br />

Presidente: Luigi Maggi; Vice-presidente:<br />

Luigi Giannini; Consiglieri: Davide Bergonzi, Simone<br />

Ciaramella, Alfredo Crivelli, Angela Martinotti,<br />

Antonio Maria Del Poggio, Riccardo Fiamberti,<br />

Giovanni Lodi.<br />

Oliviero Maggi<br />

25


FEBBRAIO 2011<br />

OLTREPO<br />

26<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

Maggi: “Servono maggiori controlli<br />

per combattere la flavescenza dorata”<br />

<strong>Il</strong> Comune di Cigognola ha effettuato<br />

l'estate scorsa un monitoraggio del<br />

vettore della flavescenza dorata della<br />

vite nei vigneti del territorio comunale.<br />

I ri<strong>sul</strong>tati di questo monitoraggio<br />

sono stati resi noti in un Convegno,<br />

svoltosi lo scorso gennaio,<br />

presso il Castello di Cigognola. Ne<br />

parliamo con il giovane Assessore<br />

alle Politiche Agricole del Comune di<br />

Cigognola, Cristiano Maggi, promotore<br />

e organizzatore del monitoraggio<br />

e dell'evento.<br />

Assessore Maggi, innanzitutto, che cos'è la flavescenza<br />

dorata?<br />

“<strong>La</strong> flavescenza dorata è un cosiddetto “giallume”<br />

della vite, provocato da fitoplasmi, ovvero da batteri<br />

che vivono all'interno della pianta; la trasmissione<br />

di questo fitoplasma avviene attraverso un vettore, la<br />

cicalina Scaphoideus titanus”.<br />

Quali effetti provoca questo fitoplasma <strong>sul</strong>la vite?<br />

“Gli effetti si manifestano <strong>sul</strong>la vite un anno dopo<br />

l'infezione della cicalina. I primi sintomi compaiono<br />

all'inizio dell'estate e raggiungono l'apice nella tarda<br />

estate/autunno. <strong>La</strong> malattia porta ad un deperimento<br />

della pianta: i tralci non lignificano normalmente e<br />

si ripiegano verso il basso; le foglie si accartocciano<br />

verso il basso e presentano alterazioni di colore;<br />

i grappoli disseccano totalmente. Difficilmente la<br />

pianta infetta muore però si ha la perdita totale della<br />

produzione”.<br />

Come si cura questa malattia?<br />

“Non ci sono ancora mezzi di lotta diretta della malattia.<br />

L'unica possibilità di intervento è la prevenzione.<br />

I trattamenti insetticidi consigliati sono due: uno<br />

a metà giugno e l'altro ai primi di luglio”.<br />

<strong>La</strong> grande epidemia di flavescenza si è avuta nel<br />

1999. <strong>Il</strong> fenomeno sembrava poi scomparso, invece<br />

,da un paio di anni...<br />

“Da un paio di anni gli agricoltori hanno manifestato<br />

preoccupazione per un ritorno della malattia e<br />

allora ho deciso di effettuare questo monitoraggio”.<br />

Ecco, parliamo del monitoraggio. Come è nata<br />

l'idea?<br />

“Io prima di essere Assessore sono un agricoltore<br />

alle prese con la flavescenza. Una volta in giunta con<br />

il Sindaco Rosanna Rovati ho deciso di intervenire su<br />

questo problema. Ho contattato l'amico Paolo Ferrari,<br />

del Centro per la Viticoltura dell'Oltrepo Pavese,<br />

di cui il Comune di Cigognola è socio, e insieme abbiamo<br />

deciso di effettuare il monitoraggio”.<br />

Quali sono state le fasi di questo monitoraggio?<br />

“Innanzitutto il Comune ha acquistato 100 trappole<br />

cromotropiche. Poi tra il 15 e il 25 giugno scorso io<br />

e Paolo Ferrari siamo andati per i vigneti, su tutto<br />

Maggi e De Capitani<br />

Cristiano Maggi<br />

il territorio comunale, a posizionare le trappole, che<br />

poi sono state sostituite tre volte, monitorando la presenza<br />

del vettore, fino ad ottobre. <strong>La</strong> posizione delle<br />

trappole è stata mappata utilizzando le fotografie satellitari<br />

di Google Earth”.<br />

Quali sono stati i ri<strong>sul</strong>tati?<br />

“<strong>Il</strong> monitoraggio ha rivelato che mentre a luglio ci<br />

sono state poche catture e localizzate alla periferia<br />

del Comune, in agosto, quando non sono disponibili<br />

i trattamenti fitosanitari, c'è omogeneità di catture in<br />

tutto il Comune, anche in zone più pulite. <strong>Il</strong> dato più<br />

significativo, però, è stato che tutti i vigneti in cui ci<br />

sono state catture sono confinanti con vigneti abbandonati<br />

e trascurati, con incolti e boschi. E questo per<br />

fortuna ha avuto una ricaduta positiva”.<br />

Ovvero?<br />

“<strong>La</strong> presenza delle trappole ed i periodici controlli<br />

nei vigneti hanno indotto molti proprietari terrieri ad<br />

eseguire la pulizia degli incolti e ad estirpare i vigneti<br />

abbandonati”.<br />

Al convegno erano presenti sia l'Assessore provinciale<br />

che quello regionale alle Politiche Agricole.<br />

“Sì. Mentre con l'Assessore provinciale Anselmi abbiamo<br />

avuto contatti periodici e confronti <strong>sul</strong>l'argomento,<br />

ho voluto fortemente anche la presenza<br />

dell'Assessore regionale De Capitani perchè anche in<br />

Regione si conoscano questi dati. D'altronde Cigognola<br />

è il primo comune in Oltrepo che opera questi<br />

monitoraggi”.<br />

Che cosa ha chiesto, in particolare, all'Assessore<br />

De Capitani?<br />

“Gli ho fatto presente la necessità di maggiori controlli<br />

da parte del servizio fito-sanitario regionale la<br />

qual cosa è possibile solo con un aumento del personale<br />

impiegato (ad oggi ci sono solo 2 tecnici per<br />

l'intera provincia di Pavia). Poi ho evidenziato la<br />

necessità che la PAC o i fondi nazionali / regionali<br />

prendano a cuore le piccole aziende del nostro territorio<br />

che stanno scomparendo; infine ho chiesto un<br />

maggiore riconoscimento per gli agricoltori, ai quali<br />

spetta infatti un ruolo rilevante nella difesa e mantenimento<br />

dell'equilibrio del territorio”.<br />

Ora che i ri<strong>sul</strong>tati del monitoraggio sono noti, quali<br />

sono i prossimi passi che farete?<br />

“Prima di tutto abbiamo deciso di mostrare questi<br />

dati agli amministratori e agli addetti ai lavori. A<br />

loro, al termine del convegno, abbiamo consegnato<br />

un opuscolo con tutti i dati raccolti e con le mappature<br />

dei controlli. In seguito provvederemo a indire<br />

una riunione aperta a tutti gli agricoltori della zona<br />

e, anche in quel caso, distribuiremo gli opuscoli. Ora<br />

come ora abbiamo diverse ipotesi da valutare: una di<br />

queste è quella di ripetere anche la prossima estate<br />

il monitoraggio per studiare l'evolversi della situazione”.<br />

Oliviero Maggi<br />

Tanti professionisti<br />

per salvare le viti<br />

<strong>Il</strong> Convegno <strong>sul</strong> “Monitoraggio del vettore della flavescenza<br />

dorata della vite nei vigneti del territorio<br />

comunale di Cigognola” si è svolto nella splendida<br />

cornice del Castello di Cigognola sabato 15 gennaio<br />

2011. Presenti nella sala conferenze molti amministratori<br />

locali, il Consigliere regionale Angelo Ciocca,<br />

l'Assessore all'Urbanistica e Politiche Agricole<br />

del Comune di Pavia, Fabrizio Fracassi e diversi<br />

imprenditori agricoli della zona. Dopo il saluto del<br />

sindaco di Cigognola, Rosanna Rovati, la parola è<br />

passata all'Assessore provinciale alle Politiche Agricole,<br />

Mario Anselmi. Anselmi ha sottolineato come<br />

la malattia della flavescenza, che sembrava sparita,<br />

è ritornata. Segnalazioni della malattia arrivano un<br />

po' da tutto l'Oltrepo, eccetto la parte occidentale.<br />

Ultimamente si sono verificati casi nella zona di<br />

Santa Maria della Versa e Golferenzo nei vitigni<br />

di Chardonnay e Pinot. Anselmi ricorda poi come<br />

siano gli incolti la zona preponderante di diffusione<br />

del vettore e come la Provincia di Pavia, di concerto<br />

con il Corpo Forestale, abbia avviato un piano per<br />

distinguere il bosco storico dall'incolto che produce<br />

gravi danni ai vigneti vicini. In seguito l'Assessore<br />

regionale alle Politiche Agricole Giulio De Capitani<br />

ha evidenziato come la Regione Lombardia abbia<br />

da sempre seguito e monitorato il fenomeno della<br />

flavescenza attraverso l'ERSAF, ovvero il braccio<br />

operativo della Direzione Agricoltura regionale. In<br />

Oltrepo sono circa 13mila ettari coltivati a vite: i<br />

prodotti fitosanitari sono sufficienti però per trattare<br />

solo 10mila ettari di terreno. <strong>Il</strong> servizio fitosanitario<br />

regionale è titolato a risolvere il problema attraverso<br />

l'emissione di misure fitosanitarie obbligatorie e il<br />

monitoraggio in collaborazione con le cantine. Nel<br />

triennio 2008/2010 sono stati monitorati annualmente<br />

una media di 116 appezzamenti e 389mila<br />

piante. Ed è proprio nel 2010 che si è riscontrato un<br />

preoccupante aumento del fenomeno. De Capitani<br />

conclude promettendo massima attenzione alla problematica<br />

da parta della Regione e auspicando una<br />

sempre maggiore collaborazione tra i soggetti coinvolti,<br />

in particolare con i viticoltori. <strong>La</strong> parte tecnica<br />

del convegno ha visto gli interventi del prof. Alberto<br />

Vercesi dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di<br />

Milano, del dott. Massimo Celè, del Servizio fitosanitario<br />

regionale e, infine, del dott. Paolo Ferrari,<br />

del Centro Viticoltura dell'Oltrepo, che ha illustrato<br />

i dati del monitoraggio e le mappature delle zone<br />

interessate dalla malattia. Ferrari ha, inoltre, chiesto<br />

ai politici ed amministratori presenti un maggiore<br />

impegno verso il dissesto idrogeologico che, insieme<br />

alla flavescenza, è un altro grave problema che<br />

colpisce queste zone collinari.<br />

Oliviero Maggi<br />

news


il <strong>Periodico</strong><br />

Don Cristiano Orezzi: "L'oratorio è<br />

l'espressione di tutti, italiani e stranieri"<br />

news<br />

Incontriamo Don Cristiano Orezzi, godiaschese, viceparroco<br />

di <strong>Stradella</strong>, appena rientrato da una settimana<br />

interamente dedicata agli esercizi spirituali.<br />

Don Cristiano, quale il ruolo della meditazione<br />

oggi, in un mondo in cui i ritmi sono portati<br />

all’estremo e il tempo è sempre più moneta sonante?<br />

“<strong>La</strong> meditazione e la riflessione rivestono oggi un<br />

ruolo veramente fondamentale. <strong>La</strong> prima caratteristica<br />

del mondo contemporaneo è la fretta, fretta che<br />

porta inevitabilmente ad una percezione superficiale<br />

del mondo. Ri<strong>sul</strong>ta dunque imprescindibile fermarsi,<br />

riflettere e fare ordine dentro di sé, cercando di<br />

“fare verità” dentro sé stessi, così da non rimanere<br />

in balia delle apparenze e dell’effimero, così da non<br />

perdersi nel quotidiano”.<br />

Sono passati quasi tre anni dal tuo arrivo a <strong>Stradella</strong>.<br />

È dunque possibile fare un piccolo bilancio.<br />

Quale è stato l’impatto con questa realtà per te<br />

completamente nuova?<br />

“L’impatto è stato al contempo positivo e problematico.<br />

<strong>La</strong> sensazione che mi ha immediatamente<br />

accompagnato è stata il forte entusiasmo nell’immergermi<br />

in questa nuova avventura, entusiasmo favorito<br />

anche dall’incontro con un gruppo di giovani<br />

stradellini che si impegnano moltissimo all’interno<br />

del nostro oratorio e nei confronti di tutta la comunità.<br />

Tale incontro ha certamente favorito il mio inserimento<br />

in questa nuova realtà”.<br />

E gli aspetti negativi?<br />

“Oltre agli aspetti positivi che ho appena citato, ho<br />

incontrato effettivamente anche alcune difficoltà. Mi<br />

sono imbattuto in problematiche che per essere risolte<br />

richiedono moltissimo tempo e sforzo, tempo e<br />

sforzo che purtroppo, può capitare, non sempre danno<br />

i frutti sperati. Ri<strong>sul</strong>tano dunque fondamentali<br />

la relazione e il confronto come basi necessarie per<br />

cercare di contribuire alla risoluzione di tali delicate<br />

questioni. Di fronte a problemi seri e complessi<br />

non sempre si ha una risposta certa e immediata; in<br />

questi casi è già molto importante essere presenti,<br />

condividere l’esperienza”.<br />

Già dai tempi in cui frequentavi il seminario hai<br />

Don Cristiano Orezzi<br />

dimostrato grande attenzione nei confronti dei<br />

giovani. Vuoi spiegare ai nostri lettori il tuo impegno<br />

in tal senso, soprattutto in relazione all’oratorio<br />

della parrocchia di <strong>Stradella</strong> da te coordinato?<br />

“Ti racconto un aneddoto. Pochi giorni fa, a scuola,<br />

durante la lezione, ho presentato ai miei studenti<br />

tre parole, ossia Scuola, Stato e Chiesa e ho chiesto<br />

loro di esprimere un parere in relazione all’impegno<br />

dimostrato da queste tre istituzioni nei confronti del<br />

mondo giovanile. <strong>Il</strong> ri<strong>sul</strong>tato mi ha stupito. <strong>La</strong> netta<br />

maggioranza ha risposto che l’istituzione che più si<br />

spende per i giovani è la Chiesa. Effettivamente la<br />

Chiesa è oggi probabilmente l’unica istituzione che<br />

gratuitamente sta vicino ai giovani, alle loro problematiche.<br />

Penso che sia fondamentale per la Chiesa<br />

intesa come comunità di credenti lo stare vicino ai<br />

giovani, perché non penso assolutamente che il mondo<br />

giovanile sia solamente caratterizzato da aspetti<br />

negativi, come oggi si vuol far credere. Certamente i<br />

giovani di oggi hanno molti disagi e difficoltà, tuttavia<br />

credo che il disagio più grande sia negli adulti.<br />

Ecco perché ritengo imprescindibile il mio impegno<br />

in oratorio”.<br />

In una precedente intervista da te rilasciata proprio<br />

su queste colonne, parlasti dell’oratorio come<br />

luogo di incontro, ovviamente non solo fisico, di<br />

culture e credi diversi. Come può, oggi, un luogo<br />

espressione di un preciso credo religioso, il cattolicesimo,<br />

svolgere un tale complesso compito?<br />

“Per quanto concerne la mia personale esperienza,<br />

mi sono impegnato affinché l’oratorio di <strong>Stradella</strong><br />

rimanga aperto a tutti, compresi gli stranieri e i ragazzi<br />

di altri credi religiosi. Alla base di ciò, tuttavia,<br />

credo sia fondamentale l’insegnamento delle regole,<br />

per una serena convivenza e per un costruttivo<br />

confronto. Regole che oltre ad essere insegnate devono<br />

essere rispettate da tutti, senza eccezioni. Sono<br />

convinto che tale accoglienza verso tutte le culture<br />

sia un segno preciso della fede cristiana, alla base<br />

della quale sta l’idea che in ogni cultura sia presente<br />

il “seme del Verbo”. L’insegnamento principale<br />

dell’oratorio è la valorizzazione di ogni singola persona,<br />

indipendentemente dalla sua cultura e dalla<br />

sua fede”.<br />

E altri campi in cui l'oratorio di<br />

<strong>Stradella</strong> sta lavorando?<br />

“Un altro campo verso cui ha dimostrato<br />

molta attenzione è quello<br />

dell’aiuto alle realtà economicamente<br />

più svantaggiate. In tal senso particolarmente<br />

significativa è l’esperienza<br />

della colletta alimentare. <strong>La</strong><br />

parrocchia di <strong>Stradella</strong> è impegnata<br />

fortemente nell’aiuto alle realtà socialmente<br />

ed economicamente svantaggiate.<br />

Ogni mese la parrocchia<br />

fornisce alle famiglie maggiormente<br />

FEBBRAIO 2011<br />

OLTREPO<br />

in difficoltà generi alimentari e indumenti, questi ultimi<br />

soprattutto per i bambini. Stiamo cercando di<br />

ampliare e rafforzare tale impegno. Abbiamo infatti<br />

in progetto la riconversione di una vecchia e disabitata<br />

canonica in un centro logistico nel quale poter<br />

accogliere le persone bisognose e coordinare, rendendolo<br />

ancor più efficiente, tale servizio. È fondamentale<br />

tale impegno in quanto oggi il contrasto alla<br />

povertà è compito di cui non può più farsi carico il<br />

singolo parroco, così come accadeva qualche tempo<br />

fa. I problemi sono tanti e complessi e dunque è la<br />

comunità tutta a doversi impegnare. Ci vuole cooperazione”.<br />

A proposito di cooperazione. Pare che la Chiesa,<br />

nello specifico campo dell’aiuto alle realtà economicamente<br />

e socialmente svantaggiate, sopperisca<br />

sempre più alle mancanze del mondo politico.<br />

Cosa ne pensi?<br />

“Soprattutto nella realtà italiana, la Chiesa ha molto<br />

spesso svolto e svolge tuttora un ruolo di supplenza<br />

della comunità politica, supplenza esercitata di frequente<br />

anche nei confronti dell’istituto famigliare,<br />

per l’educazione dei figli, laddove questo si rende necessario.<br />

All’interno della Chiesa è vivo il dibattito<br />

intorno a tale questione. Molti infatti giudicano tale<br />

impegno assolutamente positivo mentre altri nutrono<br />

verso di esso riserve più o meno grandi. Personalmente<br />

penso che l’azione sociale sia una componente<br />

importantissima e imprescindibile dell’operato della<br />

Chiesa. Ciò non toglie che, come dicevo in precedenza,<br />

la cooperazione ed il fare squadra siano alla base<br />

di tutto. Tuttavia, e dico ciò con rammarico, a parte i<br />

buoni propositi, ciò non è sempre facilissimo”.<br />

In conclusione di questa nostra piacevole chiacchierata,<br />

vorrei spostare l’attenzione su una questione<br />

più prettamente politica. Sei godiaschese<br />

dunque non puoi esimerti dall’esprimere un giudizio<br />

in proposito all’iniziativa presa dal gruppo<br />

di maggioranza del comune di Godiasco di proporre<br />

un referendum al fine di modificare il nome<br />

del comune da Godiasco a Godiasco Salice Terme.<br />

“Sono un godiaschese doc e dunque ti ringrazio di<br />

avermi fatto questa domanda che mi permette di<br />

esprimere, ovviamente a titolo puramente personale,<br />

il mio parere in proposito. <strong>La</strong> proposta avanzata<br />

dalla maggioranza di governo e votata all’unanimità<br />

dal consiglio comunale mi ha stupito perché, da<br />

ciò che mi ri<strong>sul</strong>ta, tale iniziativa non era presente<br />

in nessuno dei programmi presentati dall’odierna<br />

maggioranza alla popolazione di Godiasco. Non<br />

sono d’accordo con tale iniziativa, la quale mi pare<br />

una forzatura e null’altro che una pura operazione<br />

di immagine, in quanto alle spalle mancano politiche<br />

sociali, economiche e culturali che permettano<br />

alle due comunità di camminare davvero insieme. È<br />

come voler apporre una bellissima etichetta ad una<br />

bottiglia di vino assai scadente…”.<br />

Marco Rochini<br />

27


FEBBRAIO 2011<br />

28<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

news


il <strong>Periodico</strong><br />

news<br />

<strong>Il</strong> Comitato Clastidium plaude al sindaco<br />

Callegari e punta al rilancio del commercio<br />

Abbiamo intervistato il Presidente del Nuovo Comitato<br />

Clastidium Giancarlo Maggi, che ci spiega come<br />

nasce il comitato e quali sono le sue attività principali.<br />

Signor Maggi che cos’è il Comitato Clastidium?<br />

“Questa unione di commercianti era nata nel 2003<br />

con lo scopo di aggregare tutti quei negozianti della<br />

parte alta di Casteggio che non facevano parte di<br />

nessuna associazione di commercio e per questo non<br />

potevamo incidere <strong>sul</strong>le decisioni che interessavano<br />

il nostro settore. Per fare un esempio un po’ di anni<br />

fa il mercato del mercoledì si svolgeva nella vecchia<br />

Piazza Martiri della Libertà (ora <strong>La</strong>rgo Colombo).<br />

Con l’inizio dei lavori di ristrutturazione della piazza<br />

l’amministrazione ha spostato in via momentanea<br />

i banchi in piazza Cavour. Purtroppo i banchi non<br />

sono più ritornati finchè non ci siamo imposti creando<br />

la nostra associazione dove per entrare non c’è<br />

il pagamento della tessera ma ognuno mette il proprio<br />

contributo per organizzare iniziative che attirino<br />

gente. Siamo un’organizzazione riconosciuta a tutti<br />

gli effetti a livello locale, io ne sono il presidente<br />

mentre il vice è Giampiero Albertini e la segretaria<br />

è Piera Marucca. Due anni fa in periodo di elezioni<br />

c’erano diverse liste civiche una delle quali era formata<br />

dalla vecchia amministrazione, che aveva nel<br />

programma elettorale tra le altre cose anche quello<br />

di aprire nuovi centri commerciali a Casteggio, non<br />

soddisfatto degli altri quattro che aveva già aperto<br />

durante il mandato. <strong>Il</strong> nostro comitato ha valutato la<br />

scelta per l’appoggio dei candidati sindaco e questo<br />

ha influito pesantemente l’andamento delle elezioni.<br />

Per fortuna con l’elezione dell’attuale sindaco abbiamo<br />

evitato questa apertura di massa che ha salvato il<br />

nostro lavoro”.<br />

Che rapporto avete con le altre associazioni di<br />

commercio?<br />

“Collaboriamo spesso con l’Ascom e la Confesercenti.<br />

<strong>La</strong> prima rappresenta negozi fissi e ambulanti, la<br />

Confesercenti riunisce solo gli ambulanti. Noi oltre<br />

ai negozianti fissi abbiamo un rappresentante per la<br />

commissione ambulantato, Angelo Giorlando. I rapporti<br />

sono buoni e necessari per fare il bene del commercio<br />

cittadino. Ci riuniamo già, insieme anche alla<br />

Proloco, per varie iniziative già fatte negli altri anni<br />

come quello dei “venerdì sera a Casteggio” e decidiamo<br />

anche l’allestimento delle luminarie natalizie.<br />

Anche il comune ci dà una mano permettendoci di<br />

usufruire gratuitamente della corrente. L’anno scorso<br />

le spese della luce ammontarono a seimila euro<br />

che non è poco. Abbiamo anche adottato lampadine a<br />

basso consumo energetico che ci hanno fatto risparmiare<br />

qualcosa”.<br />

Giancarlo Maggi<br />

Che differenze ci sono tra il Nuovo Comitato e<br />

quello precedente?<br />

“<strong>Il</strong> Comitato Clastidium dalla sua nascita continuava<br />

ad espandersi, inglobando altri commercianti di<br />

altre zone, con l’apporto di queste nuove persone si<br />

è deciso di rinnovare la denominazione a Nuovo Comitato<br />

Clastidium. Non si coinvolgono solo i negozi<br />

ma anche gli artigiani e i liberi professionisti in<br />

modo da avere al suo interno ciascun rappresentante<br />

di settore. In totale siamo trenta persone, di cui 23<br />

negozianti. L’anno scorso abbiamo organizzato per<br />

il 15 settembre la festa per la conclusione della stagione<br />

estiva, in piazza <strong>La</strong>rgo Colombo, allestendo<br />

un’orchestra e coinvolgendo anche una pizzeria che<br />

per l’occasione faceva menù fisso. Con questa iniziativa<br />

abbiamo attirato circa 2500 persone. A dicembre<br />

invece, in collaborazione con la Croce Rossa e gli<br />

alpini, abbiamo allestito in piazza Dante un parco<br />

giochi per bambini con distribuzione di vin brulè e<br />

castagne”.<br />

Quali sono i prossimi progetti?<br />

“Anche se un programma preciso non l’abbiamo<br />

ancora stilato poiché non ci siamo ancora riuniti,<br />

rifaremo queste date che hanno avuto un buon riscontro.<br />

Abbiamo già il calendario per gli orari di<br />

apertura del 2011 e il comune ci ha consegnato il suo<br />

programma. Per regolamento la regione<br />

Lombardia prevede per la piccola<br />

distribuzione tre domeniche di<br />

chiusura obbligatoria all’anno che<br />

generalmente coincidono con Natale,<br />

Pasqua e il primo Maggio. Per<br />

quest’ultima data in particolare,<br />

la chiusura dell’attività interesserà<br />

esclusivamente gli esercizi commerciali<br />

ad esclusione del mercato.<br />

Chiederemo al sindaco di fare una<br />

deroga per lasciarci lavorare in solidarietà<br />

con gli ambulanti”.<br />

Com’è il rapporto con l’ammini-<br />

FEBBRAIO 2011<br />

CASTEGGIO<br />

strazione locale?<br />

“Come ho detto prima il sindaco attuale è stato colui<br />

che abbiamo appoggiato poiché si è interessato della<br />

situazione commerciale a Casteggio, per cui non possiamo<br />

che essere in buoni rapporti. Inoltre ci coinvolge<br />

sempre nelle iniziative comunali interessandosi<br />

della nostra posizione a riguardo”.<br />

Valentina Calabrò<br />

Potenziato il servizio di raccolta<br />

rifiuti e pulizia delle strade<br />

<strong>Il</strong> Comune si sta attivando per poter migliorare il<br />

servizio di raccolta rifiuti e pulizia delle strade,<br />

settore dove si erano registrate diverse lamentele<br />

da parte della cittadinanza. Risale a qualche mese<br />

fa, infatti, una raccolta firme promossa da Federconsumatori<br />

in cui si chiedeva all'amministrazione<br />

comunale di sensibilizzare i gestori del servizio<br />

<strong>sul</strong>le varie problematiche messe in luce dagli stessi<br />

casteggiani. “Inoltre - assicura il sindaco Lorenzo<br />

Callegari - entro aprile si partirà con il nuovo appalto<br />

con Asm Voghera e nel contratto inseriremo<br />

richieste ben precise”.<br />

29


FEBBRAIO 2011<br />

CASTEGGIO<br />

Andrea<br />

Tagliani<br />

30<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

L'assessore Tagliani: “Presto Casteggio<br />

avrà un nuovo campo da calcio”<br />

Abbiamo intervistato l’Assessore allo Sport e Tempo<br />

Libero – Sicurezza, Andrea Tagliani. Gli abbiamo fatto<br />

qualche domanda per sapere come si è concluso il<br />

2010 in quel di Casteggio<br />

Assessore Tagliani, come si è concluso il 2010 per<br />

il suo assessorato?<br />

“È stato un anno positivo: abbiamo risolto parecchi<br />

problemi che persistevano da tempo. Uno di questi<br />

riguarda la complessa situazione della Piscina Comunale<br />

che la scorsa stagione estiva ci aveva portato<br />

solo lamentele e denuncie da parte degli utenti<br />

che frequentavano il centro natatorio. Da più parti<br />

era stata manifestata una certa preoccupazione attorno<br />

allo stato in cui versava l’impianto natatorio<br />

all’aperto, ma con qualche sacrificio l’ Amministrazione<br />

Comunale ed il Sottoscritto siamo riusciti a risolvere<br />

i problemi. Per noi si tratta di un fatto importante<br />

perché si è riusciti, insieme alla Società Gesti<br />

Sport che si è aggiudicata l’anno scorso l’appalto<br />

della gestione del Centro Sportivo, a sistemare in<br />

poco tempo l’area dell’impianto che ha inaugurato la<br />

stagione estiva lo scorso 19 giugno. <strong>La</strong> Società Gesti<br />

Sport si occupa di gestire l’intero complesso del Centro<br />

Sportivo comprendente la piscina coperta, inaugurata<br />

lo scorso ottobre, insieme al bocciodromo. Un<br />

altro successo sportivo che a me personalmente sta<br />

molto a cuore, è il ritorno del glorioso FBC Casteggio<br />

nel Campo Comunale che lo aveva visto vincitore<br />

di molti campionati di categoria e della Coppa Italia<br />

Dilettanti, unica squadra dell’Oltrepo Pavese ad esserci<br />

riuscita”.<br />

Quali sono le novità con la costruzione della piscina<br />

coperta?<br />

“L’impianto natatorio coperto sarà un fiore all’occhiello<br />

per il Comune di Casteggio in quanto oltre<br />

alle vasche tradizionali che sono presenti anche in<br />

altri impianti sportivi posti <strong>sul</strong> nostro territorio, avrà<br />

una vasca attrezzata per i disabili e per le donne in<br />

gravidanza che distinguerà il nostro Centro Sportivo.<br />

<strong>La</strong> struttura va a completare il complesso del Centro<br />

Sportivo che già comprende il Palazzetto con due<br />

campi polivalenti una palestra attrezzata e due sale<br />

per i corsi, una Tensostruttura con un campo polivalente,<br />

un campo da calcetto esterno, il Bocciodromo<br />

e la Piscina Scoperta”.<br />

Per quanto riguarda invece gli altri settori del<br />

quale lei è assessore?<br />

“Per quanto riguarda la Polizia Locale e la Sicurezza,<br />

grazie alla presenza costante <strong>sul</strong> territorio dei Vigili<br />

Urbani è stato possibile la quasi totale sparizione<br />

dei venditori abusivi, inoltre con il loro aiuto e quello<br />

dei Carabinieri della Stazione di Casteggio, siamo<br />

riusciti a sgombrare il campo nomadi abusivo che si<br />

era insediato nella piazzola di sosta accanto al casello<br />

dell’autostrada Torino-Piacenza, dove da diverso<br />

tempo stazionavano due-tre roulotte di nomadi, che<br />

si spostavano spesso nel centro di Casteggio creando<br />

disagi, in particolare alle persone anziane, soprattutto<br />

in occasione del mercato settimanale, chiedendo<br />

elemosina. Grazie alla Prefettura di Pavia, allertata<br />

da una mia richiesta, si è riusciti ad intensificare<br />

l’azione di controllo nei confronti dei nomadi e nel<br />

contempo è stata valutata la possibilità di interventi<br />

mirati per impedire la sosta nella citata area di servizio”.<br />

Quali sono le iniziative per l’anno nuovo?<br />

“Nonostante le finanze della cassa comunale non<br />

stiano molto bene, poiché l’anno scorso abbiamo<br />

lavorato rientrando nel Patto di Stabilità, dal quale<br />

siamo usciti quest’anno c’è un ambizioso progetto<br />

che riguarda la costruzione dello Stadio, visto che<br />

abbiamo avuto l’occasione di far ritornare il Casteg-<br />

gio come squadra unica (prima era un’unica società<br />

con <strong>Broni</strong> ndr) che rappresenta la città. Squadra vincitrice<br />

di molti campionati dilettanti di Promozione,<br />

ma soprattutto della Coppa Italia Dilettanti, unica<br />

squadra dell’Oltrepo Pavese ad esserci riuscita. Era<br />

il lontano 3 luglio 1977 quando nel mitico Stadio di<br />

San Siro, nel tardo pomeriggio il nostro capitano<br />

Rebecchi circondato dai mitici Branduardi, Gruppi,<br />

Carena, Cristiani, Ballista, Cristina, Gravellone,<br />

Negri, Fratus, Scodeggio e Scotti alzava al cielo la<br />

Coppa Italia davanti a centinaia di tifosi (tra i quali<br />

c’ero anch’io allora dodicenne) casteggiani giunti a<br />

Milano per sostenere la loro squadra del cuore. Erano<br />

giocatori che non verranno ricordati negli Album<br />

delle Figurine Panini ma sicuramente verranno ricordati<br />

da noi tifosi perché hanno lasciato un segno<br />

indelebile nel cuore”.<br />

Qual è il progetto che avete previsto per lo stadio?<br />

“Purtroppo il ritorno del FBC Casteggio 1898, nel<br />

nostro Campo Comunale, dal Comunale di <strong>Broni</strong> ha<br />

comportato due fatti: primo, lo scioglimento della<br />

vecchia società che militava in Serie D, secondo, la<br />

rifondazione della nuova società, che ha mantenuto<br />

la stessa denominazione, che ha comportato la partenza<br />

dalla categoria più bassa: la terza. L’attuale<br />

campo comunale dove gioca adesso il Casteggio è<br />

omologato per ospitare partite fino alla promozione.<br />

In accordo con l’assessore ai lavori pubblici che segue<br />

più direttamente il progetto dello stadio, l’intenzione<br />

sarebbe quella di costruire un campo nuovo,<br />

possibilmente in sintetico e gli spogliatoi in primis,<br />

in modo tale da non fermare il campionato. Successivamente<br />

apporteremo un campo d’allenamento e un<br />

eventuale campo da rugby. Tutto ciò verrà costruito<br />

in zona fieristica, in via Truffi”.<br />

Altri programmi in corso?<br />

“Oltre all’inaugurazione della piscina coperta la<br />

scorsa settimana c’è stato il Roller Meeting, un incontro<br />

riservato a tutti gli atleti, tecnici e dirigenti<br />

tesserati UISP delle Società di Pattinaggio Artistico<br />

italiane che si è svolto presso il Centro Sportivo di<br />

Casteggio, organizzato dall’Associazione Roller Dream,<br />

in collaborazione con GestiSport s.r.l.”<br />

Valentina Calabrò<br />

news


il <strong>Periodico</strong><br />

news<br />

Ritorna il busto del poeta Gino Cremaschi<br />

dopo il furto avvenuto quattro anni fa<br />

A <strong>Broni</strong> un nuovo busto di Gino Cremasci. L’opera di<br />

Aris Marakis ridà volto al poeta grazie all’intervento<br />

del Rotary club Oltrepo<br />

In occasione dell’inaugurazione dello scorso 15 gennaio<br />

del nuovo busto del poeta Gino Cremaschi abbiamo<br />

sentito l’Assessore alla Cultura del Comune di<br />

<strong>Broni</strong>, Prof. Ernesto Bongiorni.<br />

Assessore Bongiorni, qual è il legame tra la città e<br />

il poeta Gino Cremaschi?<br />

“Un legame fortissimo e pieno di gratitudine, tant’è<br />

che nel 1937, a venti anni dalla morte del Poeta Gino<br />

Cremaschi, era stato collocato un busto di bronzo a<br />

suo ricordo vicino alla Basilica, in piazzetta S. Francesco<br />

d’Assisi. Da allora il busto ha accompagnato<br />

più generazioni di nostri concittadini diventando<br />

un ‘cult’ per tutti quelli nati a <strong>Broni</strong>. Credo che non<br />

ci sia nessuno che almeno una volta non si sia stato<br />

catturato dalla curiosità di sapere di chi fosse quel<br />

viso arcigno con i baffi che lì, da sempre, sembrava<br />

interpretare il ruolo di custode della piccola piazza.<br />

Ancora più incuriosivano quei versi scritti in dialetto,<br />

di sempre più difficile lettura e interpretazione col<br />

passare degli anni”.<br />

Quattro anni fa l’increscioso episodio del furto del<br />

busto ad opera di ignoti, a cui ha posto rimedio il<br />

Rotary Club Oltrepo…<br />

“Ringrazio sentitamente il Rotary Club Oltrepo, che<br />

con un’iniziativa degna della massima lode ha commissionato<br />

allo scultore Aris Marakis un nuovo busto<br />

di bronzo. <strong>Il</strong> loro prezioso intervento, oltre a riportare<br />

a <strong>Broni</strong> un elemento che è sempre stato caratterizzante<br />

della sua cultura e della sua storia, nonché del suo<br />

‘arredamento’ urbano, ci dà la possibilità di ricorda-<br />

re nuovamente il poeta bronese per eccellenza dopo<br />

tanti anni”.<br />

A quando risale l’ultima commemorazione pubblica<br />

del poeta bronese?<br />

“L’ultima commemorazione è datata oramai nel<br />

“lontano” 1985, in occasione del centenario della<br />

sua nascita, a cui è seguita la pubblicazione dell’ultima<br />

edizione delle sue opere a cura di Mino Baldi<br />

e del Parroco Mons. Angelo Beccaria, impreziosita<br />

dalla prefazione del compianto Paolo Baffi, di cui<br />

quest’anno ricorre il centenario della nascita. L’opera,<br />

ormai introvabile nelle librerie, è custodita gelosamente<br />

dalle famiglie bronesi che ne sono in possesso<br />

e necessiterebbe, secondo il mio parere, di una<br />

nuova ristampa, vista la sua estrema attualità e un<br />

must per tutti coloro che sono interessati alla cultura<br />

locale e alla storia della nostra città”.<br />

Che legame c’è tra la poesia di cremaschi e la Città?<br />

“Attraverso la lettura delle poesie di Gino Cremaschi<br />

si riscoprono le tradizioni di un tempo, i vecchi mestieri,<br />

gli angoli con le ‘bellezze’ di una <strong>Broni</strong> che non<br />

c’è più. Si ripercorre con nostalgia un passato ormai<br />

tanto lontano, anche se da bambini ne abbiamo avuto<br />

sentore, attraverso i racconti, più dei nonni che dei<br />

genitori, ma si scopre anche che tante cose, forse le<br />

più importanti, sono rimaste quelle di prima, come la<br />

gioia di stare insieme agli amici, la soddisfazione di<br />

aiutare il prossimo e di voler migliorare la propria<br />

vita insieme a quella degli altri, le gioie e le delusioni<br />

sentimentali che si provano da giovani e anche da<br />

meno giovani”.<br />

Infine al Sindaco di <strong>Broni</strong>, Luigi Paroni, chiedia-<br />

FEBBRAIO 2011<br />

BRONI<br />

Da destra<br />

l'assessore<br />

Bongiorni e il<br />

sindaco Paroni<br />

mo invece cosa significa per la città avere nuovamente<br />

un ricordo del poeta Cremaschi…<br />

“L’inaugurazione del nuovo busto è stato un momento<br />

importante per la nostra comunità, che ha riempito<br />

un vuoto lasciato da un gesto scellerato ed inqualificabile.<br />

Tutto ciò è stato possibile grazie all’impegno<br />

e alla generosità del Rotary club Oltrepo e del<br />

suo Presidente, Gino Galazzo, a cui vorrei porgere<br />

un sentito ringraziamento a nome di tutta la città per<br />

averci restituito un pezzo indimenticabile della nostra<br />

storia. Gino Cremaschi, infatti, custode della ‘bronesità’<br />

doc, è insieme ad altri illustri personaggi motivo<br />

di orgoglio per tutti noi Bronesi”.<br />

Oliviero Maggi<br />

31


FEBBRAIO 2011<br />

32<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

news


il <strong>Periodico</strong><br />

<strong>Broni</strong>, pronta a rilanciare i vigneti incolti<br />

<strong>Il</strong> sindaco: "Imitare il progetto Valtellina"<br />

news<br />

A <strong>Broni</strong> si lavora per ridar vita agli ex vigneti incolti.<br />

<strong>Il</strong> Sindaco Paroni: “serve una nuova normativa per<br />

tutelare l’uso agricolo ed incentivi per i vigneti in<br />

pendenza, come in Valtellina”<br />

Sindaco Paroni, come ha avuto origine il fenomeno<br />

degli incolti a <strong>Broni</strong>?<br />

«Fino a pochi decenni fa il territorio comunale della<br />

prima fascia collinare era prevalentemente coltivato<br />

a vigneto. A partire dai primi anni ottanta ha avuto<br />

inizio il loro progressivo abbandono per tutta una<br />

serie di motivi, in primis quelli dovuti alla difficoltà<br />

di coltivazione su pendii scoscesi, che raggiungono<br />

il 30% di pendenza. Ma ci sono anche cause di<br />

natura economica, come la bassa redditività, e infine<br />

motivazioni socio culturali, come ad esempio lo<br />

spostamento dei cittadini verso le città e il graduale<br />

abbandono della professione agricola e vitivinicola.<br />

Tutto questo ha provocato, sui terreni lasciati incolti,<br />

la crescita incontrollata di vegetazione spontanea».<br />

Quali sono i danni che le vegetazioni incolte possono<br />

provocare al territorio?<br />

«Sono sostanzialmente due tipi. In primis, gli incolti<br />

contribuiscono a creare una grave situazione di degrado<br />

ambientale. Infatti, il venir meno delle opere<br />

di regimazione delle acque piovane che periodicamente<br />

venivano realizzate dai proprietari ha certamente<br />

contribuito alla destabilizzazione del precario<br />

equilibrio idrogeologico del territorio, come sottolineato<br />

dagli studi geologici fatti dal’Università di<br />

Pavia e come testimoniato purtroppo anche dagli<br />

eventi calamitosi degli anni 2007 e 2009».<br />

E il secondo genere di danni?<br />

«In secondo luogo, gli abbandoni di terreno vitivinicolo<br />

hanno anche pesanti ripercussioni sotto l’aspetto<br />

fitosanitario, poiché in questi terreni, mancando<br />

ogni forma di pratica agronomica e di controllo,<br />

trovano riparo numerosi insetti la cui pericolosità è<br />

rappresentata dal fatto che possano diventare portatori<br />

di pericolose malattie delle viti. Per le zone<br />

a vocazione vitivinicola come la nostra, la malattia<br />

più temuta è senz’altro la flavescenza dorata, le cui<br />

prime manifestazioni in Oltrepò risalgono al 1999».<br />

Come si combatte la flavescenza, vera e propria<br />

calamità per i nostri vigneti locali?<br />

«Per fronteggiare i pericoli derivanti dalla sua diffusione,<br />

nel 2000 lo Stato e la Regione Lombardia<br />

hanno impartito alcune disposizioni per il raggiungimento<br />

di adeguati livelli di salvaguardia e protezione.<br />

In sintesi, le misure fitosanitarie da attuare<br />

consistono, per i vigneti in uso, nell’obbligo di effettuare<br />

due trattamenti di difesa nei periodi appropriati,<br />

di solito a cavallo dell’inizio dell’estate,<br />

mentre per i vigneti abbandonati ed incolti l’estirpazione».<br />

A <strong>Broni</strong> come vi siete mossi rispetto a questa questione?<br />

«Innanzitutto, abbiamo dato seguito e completato il<br />

lavoro di mappatura dei terreni incolti iniziato nel<br />

lontano 2002 per poter attuare tutte le previste contromisure<br />

di difesa. Si è trattato di stilare un dettagliato<br />

elenco riportante l’ubicazione, l’estensione e<br />

la proprietà di ciascuno dei vigneti incolti presenti<br />

<strong>sul</strong> territorio comunale. Al termine del lavoro è<br />

emerso che la maggior parte di questi appezzamenti<br />

si trovavano lungo la prima fascia collinare, mentre<br />

solo in minima parte in pianura, dove sono presenti,<br />

oltre ai vigneti abbandonati, anche alcuni terreni<br />

incolti. Per fare qualche numero, sono stati censiti e<br />

controllati oltre 150 appezzamenti».<br />

Una volta individuati gli incolti, come avete agito?<br />

«A cominciare dal 2007, come Amministrazione<br />

comunale abbiamo provveduto ad informare tutti i<br />

proprietari degli appezzamenti irregolari o incolti<br />

circa gli adempimenti di legge a loro carico attraverso<br />

l’invio di lettere nominative, invitandoli in via<br />

bonaria alla tempestiva estirpazione dei vigneti in<br />

questione. Di volta in volta, con la collaborazione<br />

dell’ufficio tecnico del Centro per la Viticoltura<br />

dell’Oltrepò Pavese, abbiamo verificato l’effettivo<br />

adempimento agli obblighi. Durante i controlli della<br />

scorsa primavera, è emerso che ri<strong>sul</strong>tano ancora<br />

irregolari solo circa 40 appezzamenti, comprendenti<br />

oltre ai vigneti dismessi anche boschi o campi incolti<br />

con presenza di piante di vite in abbandono».<br />

Cosa avete in programma per il prossimo futuro?<br />

«Anche alla luce degli interessanti spunti che son<br />

emersi al recente convegno di Cigognola <strong>sul</strong>la situazione<br />

della lotta alla flavescenza in Oltrepò orientale,<br />

l’Ufficio Ecologia e Ambiente del Comune, di<br />

concerto con il Centro per la Viticoltura dell’Oltrepò<br />

Pavese, sta programmando a partire dalla prossima<br />

primavera ulteriori verifiche in loco su tutti<br />

gli appezzamenti ancora irregolari, così da poter<br />

aggiornare gli elenchi e dare corso alle procedure<br />

previste dalla normativa. Inoltre, stiamo pensando<br />

ad un monitoraggio della diffusione della malattia<br />

anche attraverso il posizionamento <strong>sul</strong> territorio di<br />

trappole per la cattura dell’insetto portatore della<br />

flavescenza».<br />

Procedere però non è sempre facile…<br />

«Già, soprattutto quando i vigneti abbandonati da<br />

alcuni decenni diventano dei veri e propri boschi. In<br />

questi casi occorre rispettare anche la normativa forestale<br />

secondo cui non ri<strong>sul</strong>ta possibile lo sradicamento<br />

di alcuna pianta, anche se di sola vegetazione<br />

sottobosco, ma soltanto operazioni di ripulitura.<br />

In questo modo, non si permette a questi terreni di<br />

tornare alla loro vocazione originaria, quella della<br />

viticoltura».<br />

Quale potrebbe essere la soluzione per risolvere<br />

la questione in maniera definitiva?<br />

«Innanzitutto andrebbe modificata la normativa in<br />

questione riguardante le aree boschive, concedendo<br />

maggiore tutela all’utilizzo agricolo del territorio<br />

e garantendo in ogni caso la possibilità che un ex<br />

vigneto, in qualunque stato sia, possa tornare ad<br />

essere vigneto. In secondo luogo, occorrono finan-<br />

FEBBRAIO 2011<br />

BRONI<br />

<strong>Il</strong> sindaco<br />

Luigi<br />

Paroni<br />

ziamenti per la viticoltura ‘in forte pendenza’, come<br />

è stato fatto ad esempio in Valtellina. Oggi coltivare<br />

un vigneto <strong>sul</strong>le nostre colline è una vera e propria<br />

impresa ‘eroica’, vista la bassa redditività e le difficoltà<br />

di coltivazione, che viene portata avanti dai<br />

nostri agricoltori con tanta fatica e tanti sacrifici<br />

che andrebbero premiati anche dal punto di vista remunerativo.<br />

Inoltre, occorre incentivare i proprietari<br />

a tornare ad investire <strong>sul</strong> territorio concedendo<br />

dei fondi specifici per il ripristino dei vigneti al posto<br />

degli incolti».<br />

Valentina Sgorbini<br />

Vini d'Oltrepo<br />

protagonisti a Milano<br />

Viticoltura d'Oltrepo in vetrina, lunedì 7 febbraio<br />

(dalle 15 alle 19), all'hotel Principe di Savoia di<br />

Milano in occasione della presentazione dell'undicesima<br />

«Guida Viniplus» a cura dei degustatori<br />

di Ais Lombardia (con ingresso ad invito). In<br />

Oltrepo sono stati selezionati i vini delle aziende<br />

Agnes, Albani, Alziati, Anteo, Bagnasco, Ballabio,<br />

Bianchi, Ca' Boffenisio, Ca' di Frara, Ca'<br />

Tessitori, Cabanon, Calvi, Cantina di Canneto Pavese,<br />

Cantina Storica di Montù Beccaria, Cascina<br />

Gnocco, Castel San Giorgio, Castello di Luzzano,<br />

Conte Vistarino, Fiamberti, Frecciarossa, Giorgi,<br />

<strong>Il</strong> Feudo Nico, <strong>Il</strong> Gambero, Isimbarda, <strong>La</strong> Costaiola,<br />

<strong>La</strong> Versa, Le Fracce, Marchesi di Montalto,<br />

Martilde, Mazzolino, Monsupello, Montagna,<br />

Montelio, Montenato Griffi ni, Monterucco, Picchi,<br />

Picchioni, Piccolo Bacco dei Quaroni, Quaquarini,<br />

Roveda Ernestino, San Michele Ai Pianoni,<br />

Terre d'Oltrepo, Torrevilla, Torti Tenimenti<br />

Castelrotto, Torti Pietro, Travaglino, Vanzini e<br />

Vercesi del Castellazzo. <strong>La</strong> manifestazione del 7<br />

febbraio andrà in scena sotto l'egida di Regione<br />

Lombardia. Fervono già i preparativi per l'evento<br />

lancio di una guida che riserva crescente spazio<br />

all'enologia oltrepadana. <strong>La</strong> presentazione sarà<br />

seguita da un banco di degustazione della migliore<br />

produzione vinicola lombarda.<br />

33


FEBBRAIO 2011<br />

STRADELLA<br />

34<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

Meraldi: “Nel campo sportivo il<br />

comune latita, non è così che si fa”<br />

Antonia Meraldi, insieme ai Consiglieri<br />

Comunali Dino Di Michele,<br />

Teresio Tavani, Paolo Valle ed Andrea<br />

Vercesi chiedono spiegazioni<br />

concrete al Sindaco di <strong>Stradella</strong><br />

Lombardi per ciò che concerne la<br />

gestione e l’attuazione della convenzione<br />

in essere tra il Comune e<br />

l’Associazione Tennis di <strong>Stradella</strong>.<br />

Su cosa verte principalmente il<br />

vostro dissenso?<br />

«Vorremmo avere dal Sindaco una<br />

relazione in merito all’esecuzione<br />

della convenzione in essere con<br />

l’Associazione Tennis ed inoltre un’ esposizione analitica<br />

degli interventi strutturali e della promozione<br />

allo sport, evidenziando i relativi costi e le modalità<br />

gestionali».<br />

Come mai queste richieste?<br />

«Credo che la presenza di numerosi Soci tra il pubblico<br />

ad ascoltare i lavori del Consiglio e le stesse<br />

dichiarazioni rese a mezzo stampa dal Presidente<br />

ne sono la spiegazione. E poi l’interesse che questa<br />

questione ha suscitato in Città e le reazioni che ha<br />

scatenato, comprese le dichiarazioni rese su un quotidiano<br />

locale».<br />

Voi come vorreste muovervi?<br />

«E’ chiaro che la nostra volontà, in qualità di Consiglieri<br />

comunali, è quella di fare chiarezza nell’interesse<br />

pubblico che tutti siamo chiamati a garantire,<br />

ciascuno per il proprio ruolo, verificando la regolare<br />

esecuzione della Convenzione in essere e la relativa<br />

gestione essendo la struttura di proprietà comunale».<br />

Come mai un’Associazione come quella del Tennis<br />

è così importante a <strong>Stradella</strong>?<br />

«Ritengo opportuno ricordare che l’art. 1 della Convenzione<br />

dispone che l’Amministrazione Comunale<br />

di <strong>Stradella</strong> nell’ambito delle proprie funzioni sociali,<br />

al fine di favorire l’educazione sportiva ai giovani<br />

e promuovere le attività sportive, ha concesso<br />

all’Associazione Tennis <strong>Stradella</strong> nella persona del<br />

suo Presidente pro-tempore l’uso e la gestione dei<br />

quattro campi da gioco per il tennis, con le annesse<br />

attrezzature, recinzioni, locali per spogliatoi e docce,<br />

costruite a proprie spese, su area di proprietà comunale.<br />

Ri<strong>sul</strong>ta evidente che l’Associazione Tennis presta<br />

un pubblico servizio e svolge una funzione pubblica<br />

gestendo il complesso sportivo».<br />

L’Assessore allo Sport di <strong>Stradella</strong> fa parte del<br />

Direttivo dell’Associazione, anche questo per voi<br />

ri<strong>sul</strong>ta motivo di protesta?<br />

«Certo. L’Amministrazione ha voluto tutelarsi, prevedendo<br />

in convenzione all’art. 2 che il Consiglio<br />

Direttivo venisse integrato da un suo rappresentante<br />

nella persona dell’Assessore allo sport, in qualità di<br />

membro di diritto previsto dallo Statuto dell’Associazione».<br />

A voi cosa proprio non va giù e cosa ne dite <strong>sul</strong><br />

fronte degli interventi <strong>sul</strong>la struttura?<br />

«E’ evidente che qualsiasi intervento <strong>sul</strong>la struttura,<br />

anche se di minima entità, deve avere riscontro economico<br />

sia per i fini fiscali che per le responsabilità<br />

di legge che ricadono su chi ha attuato l’intervento,<br />

tenendo presente che si è in presenza, come dicevo,<br />

di una struttura pubblica. Quello che ci ha ulteriormente<br />

allarmato è leggere, dopo la nostra richiesta<br />

di convocazione, che la gestione veniva ricondotta<br />

ad una conduzione famigliare, e che ora stanno maturando<br />

i tempi per una gestione più formale come è<br />

stato dichiarato <strong>sul</strong>la stampa».<br />

Ma parliamo dettagliatamente della convenzione…<br />

Antonia Meraldi<br />

«Come detto, la convenzione prevede che l’Amministrazione<br />

Comunale partecipi direttamente nella gestione<br />

esecutiva, con la presenza di un rappresentante<br />

comunale ma, leggendo il testo dello Statuto dell’ATS<br />

registrato nel settembre 2009, quindi 7 anni dopo la<br />

stipula della convenzione datata febbraio 2002, non<br />

è prevista la presenza nel Consiglio Direttivo dell’Assessore<br />

Comunale quale membro di diritto, e quindi,<br />

è stato disatteso uno dei punti qualificanti e giustificativi<br />

della durata del contratto. Un inadempimento<br />

formale, che non è stato contestato dall’Amministrazione,<br />

che non poteva non sapere, visto che lo Statuto<br />

è depositato agli atti del Comune, è evidente che correva<br />

l’obbligo di contestare tale inottemperanza».<br />

Cosa non ha fatto il Comune?<br />

«A questo punto dobbiamo sottolineare, con rammarico,<br />

che l’Amministrazione si è evidentemente disinteressata<br />

della struttura di sua proprietà per la<br />

parte che le competeva di diritto, vista la clausola<br />

di garanzia sottoscritta dalle parti, e che, in funzione<br />

del servizio pubblico svolto, avrebbe dovuto essere<br />

a conoscenza delle modalità formali della gestione.<br />

A questo proposito sarebbe opportuno con<strong>sul</strong>tare i<br />

verbali delle riunioni del Consiglio, dell’Assemblea e<br />

sapere se l’Amministrazione ha avuto copia dei rendiconti<br />

di gestione anche degli scorsi anni».<br />

Voi, ricapitolando, chiedete più garanzie di un serio<br />

interesse, all’Amministrazione Comunale?<br />

«Si. Se gli impegni assunti in convenzione dall’ Associazione<br />

tennis, circa l’ordinaria manutenzione,<br />

le migliorie strutturali, la promozione allo sport, a<br />

fronte della gestione per 15 anni, - come è stato detto<br />

in Consiglio - sono stati quasi integralmente rispettati,<br />

riteniamo un fatto grave che l’Amministrazione<br />

non abbia svolto fino in fondo il proprio ruolo<br />

di garanzia e, di questo, si deve assumere le proprie<br />

responsabilità cosi come, ci ri<strong>sul</strong>ta, che a fronte di<br />

richieste di interloquire da parte di alcuni Soci, gli<br />

stessi non abbiano ottenuto riscontro. <strong>La</strong> nostra volontà,<br />

deve essere chiaro, è quella che l’Associazione<br />

Tennis continui nella gestione della struttura, nella<br />

massima trasparenza, a garanzia del pubblico interesse<br />

e siamo convinti che ciò è quello che anche i<br />

Soci vogliono fare, il Comune deve esercitare il suo<br />

ruolo, con senso di responsabilità, chiedendo anche<br />

l’integrazione nello Statuto di quanto indicato in<br />

Convenzione».<br />

Valentina Sgorbini<br />

“<strong>Il</strong> 2010? Anno positivo<br />

per i lavori pubblici”<br />

Maurizio Visponetti, assessore ai <strong>La</strong>vori pubblici,<br />

Territorio e Urbanistica del Comune di <strong>Stradella</strong><br />

traccia un bilancio <strong>sul</strong>l'operato.<br />

Come si è chiuso il 2010?<br />

“è stato un anno più che positivo per l'impegno,<br />

e gli interventi effettuati e programmati, grazie<br />

anche e soprattutto all’aiuto e al lavoro svolto<br />

dai dipendenti dell’Ufficio Tecnico Comunale dotati<br />

di grande capacità e professionalità”.<br />

Avete rispettato il programma?<br />

“<strong>Il</strong> programma è stato ampiamente rispettato e<br />

in molti casi si è andati oltre le previsioni iniziali,<br />

pur in presenza di una situazione finanziaria negativa,<br />

complicata anche dal vincolo del cosiddetto<br />

“Patto di Stabilità” impostoci dal Governo,<br />

che non permette di spendere oltre un limite fissato<br />

proprie risorse anche se in presenza di casi<br />

di emergenza; tutto questo per delle alchimie legislative,<br />

che, anche queste, frenano un auspicabile<br />

ripresa economica, ad oggi ancora di là da<br />

venire. Non solo, ma per effetto della profonda<br />

crisi economica in cui versa il paese, si è pressoché<br />

fermata l’edilizia, con conseguente contrazione<br />

delle entrate degli oneri di urbanizzazione,<br />

che come sappiamo, per effetto dell’abolizione<br />

da parte del Governo dell’ICI <strong>sul</strong>la prima casa,<br />

obbliga i comuni ad impiegare fino ad una percentuale<br />

massima del 75% <strong>sul</strong>le spese correnti a<br />

discapito degli investimenti e delle manutenzioni<br />

straordinarie”.<br />

E nel campo dei <strong>La</strong>vori Pubblici?<br />

“Da ricordare che alla fine della primavera scorsa<br />

si è dovuto procedere con urgenza ad una variazione<br />

di bilancio per far fronte ad allagamenti<br />

e frane verificatesi nel nostro territorio, rinunciando<br />

pertanto ad altri interventi programmati.<br />

Infatti si sono dovuti destinare ben 210.000 euro<br />

per finanziare i lavori di ripristino della frana in<br />

frazione Casa Agati e in località Rile <strong>sul</strong>la strada<br />

per Torresacchetti e per alcuni interventi minori,<br />

ma ri<strong>sul</strong>tati estremamente efficaci, a San Zeno,<br />

in via Grandi e a Rividizzolo; lavori questi tutti<br />

completati. Nel mese di settembre/ottobre, a tempi<br />

di record, sono stati effettuati lavori di rifacimento<br />

del tetto delle scuole elementari, lato via<br />

Bottini, che presentavano infiltrazioni d’acqua,<br />

bonificando altresì la scuola dalle lastre di cemento<br />

amianto, per una spesa globale di 190.000<br />

euro. Nello scorso mese di agosto, è stato rifatto<br />

completamente l’impianto di riscaldamento e acqua<br />

calda dell’asilo nido per una spesa totale di<br />

44.550 euro”.<br />

Altri interventi?<br />

“<strong>La</strong> Giunta Comunale ha approvato il progetto<br />

definitivo di ampliamento del cimitero che prevede<br />

il completamento del sottotetto dell’ultima<br />

struttura realizzata qualche anno fa, prevedendo<br />

nuovi 140 loculi, per una spesa complessiva di<br />

250.000 euro, i cui lavori saranno realizzati nel<br />

2011. Sono stati installati dei pannelli solari al<br />

campo sportivo comunale, così da produrre acqua<br />

calda sanitaria per le docce, con notevole<br />

risparmio energetico. Nello scorso mese di settembre<br />

è stata inaugurata la nuova scuola materna<br />

intitolata ai Fratelli Cervi, comprensiva del<br />

secondo lotto che prevedeva l’ampliamento e la<br />

ristrutturazione di quella esistente”.<br />

news


il <strong>Periodico</strong><br />

news<br />

Accorpare le scuole di <strong>Stradella</strong> e <strong>Broni</strong>:<br />

arriva lo stop da parte della Provincia<br />

All'inizio dell'anno l'Amministrazione Provinciale<br />

ha bocciato il piano di dimensionamento scolastico<br />

presentato dai comuni di Bressana Bottarone,<br />

<strong>Broni</strong> e <strong>Stradella</strong>. Proprio del caso di <strong>Stradella</strong> parliamo<br />

con l'Assessore al Welfare del Comune di<br />

<strong>Stradella</strong>, Piergiorgio Maggi.<br />

Assessore Maggi, per quanto riguarda <strong>Stradella</strong>,<br />

in cosa consiste il piano di dimensionamento<br />

da voi presentato?<br />

“<strong>La</strong> Provincia ha congelato e rinviato di un anno<br />

la decisione, ma è la Regione che deve decidere,<br />

sentito il parere della provincia. <strong>Il</strong> Comune di <strong>Stradella</strong>,<br />

d'intesa con il Comune di <strong>Broni</strong>, che inoltra<br />

analoga proposta, propone di unificare in un unico<br />

Istituto Comprensivo la Scuola dell'infanzia, la<br />

scuola elementare e la scuola media, con un unico<br />

dirigente ed una unica Direzione, nello spirito della<br />

vigente normativa che riguarda i cicli previsti<br />

per la scuola dell'obbligo, razionalizzando l'offerta<br />

formativa e riconoscendo quella che è l'odierna<br />

realtà, infatti da quest'anno il Dirigente della<br />

scuola media è a scavalco anche responsabile della<br />

scuola elementare e della scuola dell'infanzia.<br />

Ciò in quanto mancano i Dirigenti scolastici, non<br />

si fanno più concorsi e come si sa le risorse assegnate<br />

alla scuola sono sempre minori. Peraltro<br />

anche l'attività di prevenzione del disagio, delle<br />

dipendenze ed il contrasto al bullismo che l'Amministrazione<br />

Comunale di <strong>Stradella</strong> offre da anni ai<br />

vari ordini e gradi di scuole cittadine ne trarrebbe<br />

beneficio in termini di maggiori sinergie e di unico<br />

progetto”.<br />

<strong>La</strong> reazione dei dirigenti e dei docenti delle<br />

scuole coinvolte è stata positiva?<br />

“Gli organismi istituzionali scolastici, che vedono<br />

la rappresentanza di dirigenti e docenti, oltre che<br />

dei genitori si sono espressi favorevolmente. Così<br />

come si sono favorevolmente espressi i Comuni di<br />

Portalbera ed Arena Po che sono nel nostro Di-<br />

Piergiorgio Maggi<br />

stretto scolastico, al pari dei Comuni di Cigognola<br />

e Redavalle che appartengono al Distretto scolastico<br />

di <strong>Broni</strong>”.<br />

Quali sono le motivazioni addotte dalla Provincia<br />

per il respingimento del piano?<br />

“<strong>La</strong> perdita di una dirigenza scolastica e il superamento<br />

del numero massimo previsto pari a 900.<br />

Peccato che in Italia il 17% delle dirigenze ri<strong>sul</strong>ta<br />

scoperto e in Lombardia la percentuale sale al<br />

25%. Nei prossimi due anni tali percentuali sono<br />

destinate al raddoppio. Sono<br />

quattro anni che non si fanno più<br />

concorsi. <strong>Il</strong> numero massimo previsto<br />

di 900 è superato da oltre il<br />

50% degli Istituti comprensivi sia<br />

pavesi che lombardi, in virtù delle<br />

deroghe concesse da Regione<br />

Lombardia”.<br />

<strong>Il</strong> sindaco Lombardi ha preso<br />

carta e penna e ha scritto all'Assessorato<br />

provinciale e a quello<br />

regionale all'Istruzione. Quali<br />

sono i contenuti della lettera?<br />

“<strong>Il</strong> Sindaco evidenzia che la que-<br />

FEBBRAIO 2011<br />

STRADELLA<br />

stione della riduzione della dirigenza scolastica<br />

che si avrebbe con la costituzione di due istituti<br />

comprensivi, per alunni dai 6 ai 14 anni, a <strong>Broni</strong><br />

e a <strong>Stradella</strong>, andrebbe in realtà nella direzione di<br />

una più razionale organizzazione, tenendo conto<br />

dei tanti posti vacanti in Italia e in Lombardia.<br />

Inoltre, come ho già anticipato, Lombardi ribadisce<br />

come i Comuni del nostro Distretto e quelli<br />

del Comune di <strong>Broni</strong>, insieme agli organi collegiali<br />

delle scuole si sono espressi favorevolmente.<br />

Del resto il legislatore con la legge 30/2010 proseguendo<br />

con gli indirizzi didattici, dalla scuola<br />

dell'Infanzia ai cicli della scuola dell'obbligo,<br />

legittima la scelta dei Comuni e degli Istituti scolastici”.<br />

Ora che cosa si può fare? Bisognerà aspettare<br />

il 2012 per ripresentare il piano?<br />

“Secondo l'Amministrazione provinciale si. Io<br />

spero invece che la Regione non accolga il rinvio<br />

proposto dall'Ammistrazione Provinciale e accetti<br />

la nostra proposta e quella del Comune di <strong>Broni</strong>,<br />

deliberando in senso favorevole ai due Istituti<br />

Comprensivi proposti”.<br />

Oliviero Maggi<br />

Di Michele: “Come minoranza abbiamo<br />

delle perplessità <strong>sul</strong>le scelte del Comune”<br />

Chiediamo anche al consigliere di minoranza del<br />

PDL, Dino Di Michele, un parere <strong>sul</strong>la bocciatura<br />

da parte dell'Amministrazione Provinciale del piano<br />

di dimensionamento scolastico presentato dal<br />

Comune di <strong>Stradella</strong>.<br />

Consigliere Di Michele, all'inizio dell'anno<br />

l'Amministrazione Provinciale ha bocciato il<br />

piano di dimensionamento scolastico presentato<br />

dal comune di <strong>Stradella</strong>. Che cosa ne pensa di<br />

questa decisione?<br />

“In riferimento alla bocciatura del piano di dimensionamento<br />

scolastico stradellino non conosco i<br />

termini esatti che hanno portato l’amministrazione<br />

provinciale a questa decisione, io stesso ho delle<br />

perplessità perché da un lato l’accentramento porta<br />

riduzione di costi e una continuità obbligata tra<br />

i diversi gradi scolastici dall’altro però si rischia<br />

di snaturare la funzione dell’ex direttore didattico<br />

che avendo una realtà più contenuta può meglio individuare<br />

e seguire i diversi problemi quotidiani”.<br />

<strong>Il</strong> piano di dimensionamento è passato in Consi-<br />

glio Comunale per l'approvazione. Come gruppo<br />

consiliare del PDL quale posizione avete avuto<br />

in merito?<br />

“<strong>La</strong> nostra linea fu quella dell’astensione proprio<br />

per i motivi che ho prima citato, dando indicazioni<br />

e motivazioni legate all’aspetto pedagogico didattico<br />

per garantire un migliore percorso scolastico<br />

ai nostri bambini, senza dimenticare il rischio di<br />

posti di lavoro e il decentramento degli uffici amministrativi<br />

per le ex elementari”.<br />

Avete avanzato proposte migliorative al piano<br />

presentato dall'Amministrazione Comunale?<br />

“<strong>Il</strong> mio gruppo ha responsabilmente affrontato la<br />

questione, io stesso nella commissione che valutò<br />

in prima istanza la proposta fui critico ma propositivo<br />

e conseguentemente la discussione in consiglio<br />

comunale ebbe lo scopo di proporre e migliorare la<br />

proposta formulata dall’amministrazione cittadina<br />

per garantire efficienza e formazione alle nuove<br />

generazioni e comodità alle famiglie che devono<br />

interloquire con la scuola”. (o.m.) Dino Di Michele<br />

35


FEBBRAIO 2011<br />

36<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

news


il <strong>Periodico</strong><br />

Tra funghi ed escursioni: ecco il 2011<br />

del Gruppo Micologico Vogherese<br />

news<br />

Anche per il 2011 il Gruppo Micologico Vogherese,<br />

presieduto da Alfredo Gatti, organizza escursioni e<br />

mostre. L’associazione conta oltre trecento soci e, proprio<br />

da quest’anno, ha siglato una convenzione con il<br />

Parco dell’Aveto per effettuare censimento dei funghi<br />

e della flora micologica all’interno di quest’area. Nei<br />

giorni scorsi si è riunito il direttivo che ha nominato<br />

i nuovi responsabili del gruppo micologico. Gatti è<br />

stato riconfermato presidente, vice-presidente è stato<br />

nominato Antonio Baldazzi, segretario Piero Beretta,<br />

tesoriere Pietro Mazza. A questi si aggiungono tre<br />

consiglieri: Bruno Garbagna, Pierangelo Gatti (responsabile<br />

della sezione di Rivanazzano Terme del<br />

Gruppo Micologico) e Emiliano Ferrari (responsabile<br />

della sezione di Ponte Nizza). <strong>Il</strong> Gruppo Micologico<br />

Vogherese si riunisce tutti i lunedì e giovedì dalle 21<br />

alle 23 presso la sede dell’ex-caserma di cavalleria a<br />

Voghera. L’associazione si è costituita, per volontà di<br />

un gruppo di appassionati ricercatori di funghi, nel<br />

1979. E dal 2003, abbinata al Gruppo Micologico, è<br />

nata la sezione escursionistica con l’intento di organizzare<br />

trekking sia <strong>sul</strong>l’Appennino pavese che <strong>sul</strong>le<br />

Alpi. Per la stagione in corso l’appuntamento principale<br />

è stato fissato dal 30 aprile al 2 maggio con<br />

una tre giorni dedicata alla Via del Sale. E veniamo<br />

alle principali escursioni che verranno organizzate<br />

nel corso dell’anno. <strong>Il</strong> 6 febbraio ciaspolata al Rifugio<br />

Barbustel in Val d’Aosta. <strong>Il</strong> 20 febbraio gita alle<br />

Cinque Terre con escursione tra Rio Maggiore e Porto<br />

Venere. <strong>Il</strong> 6 marzo escursione Vara- Arenzano. <strong>Il</strong> 20<br />

marzo trekking Albenga – Castell’Ermo. <strong>Il</strong> 3 aprile<br />

camminata Pertuso – Monte Barillaro – Garbagna.<br />

Dal 22 al 25 aprile quattro giorni di escursioni a Calanques<br />

di Marsiglia. Dopo la tre giorni <strong>sul</strong>la Via del<br />

Sale, il 15 maggio è prevista l’ascensione dell’Appennino<br />

piacentino Rocca D’Olgisio. <strong>Il</strong> 29 maggio<br />

FEBBRAIO 2011<br />

EVENTI<br />

<strong>Il</strong> Gruppo<br />

escursionisti<br />

a Camogli<br />

traversata Garbagna –Stazzano. <strong>Il</strong> 12 giugno anello<br />

della Val di Nizza. <strong>Il</strong> 25 giugno sarà la volta della<br />

Grignetta. <strong>Il</strong> 10 luglio è invece in programma la traversata<br />

Valtournenche – Val d’Ayas. <strong>Il</strong> 23 e 24 luglio<br />

si terrà della traversata Devero – Formazza. Mentre il<br />

31 luglio tour dei laghi attorno al Rifugio Barbustel.<br />

<strong>Il</strong> 3 e 4 settembre verrà effettuata l’ascensione al Pizzo<br />

dei Tre Signori. Mentre il 18 settembre è prevista<br />

l’escursione Varzi – Zavattarello. <strong>Il</strong> 9 ottobre trekking<br />

attorno ai Forti di Genova. <strong>La</strong> stagione escursionistica<br />

si concluderà il 23 ottobre con la salita al Monte<br />

Reale. Per quanto riguarda le mostre micologiche in<br />

Oltrepò si terranno: il 3 aprile a Rivanazzano Terme,<br />

il 10 luglio a Ponte Nizza, il 28 agosto a Pizzocorno,<br />

l’8 e il 9 ottobre a Voghera e il 6 novembre ancora a<br />

Rivanazzano terme. Programma e notizie <strong>sul</strong> Gruppo<br />

Micologico sono disponibili al sito internet www.micologicovoghera.it.<br />

Alessandro Disperati<br />

L'ANGOLO DELLA POESIA<br />

Uno spazio dedicato ai nostri<br />

letttori che amano scrivere poesie.<br />

Scriveteci: info@ilperiodiconews.it<br />

stAfforA A GodiAsco<br />

Rosso il sole,<br />

che si depone lento<br />

<strong>sul</strong> profilo dolce<br />

di una verde e bella collina.<br />

Tersa imbruna l’ aria,<br />

si spegne l’ultimo raggio<br />

<strong>sul</strong>le acque della Staffora,<br />

che nel tempo custodisce<br />

tanti felici ricordi<br />

che nessuno, del paese<br />

mai abbandonerà.<br />

Non solo rimembranze,<br />

quelle chiare e fresche acque<br />

ancora sono e resteranno,<br />

soprattutto nei giorni estivi,<br />

un’ amata e preziosa risorsa<br />

per chi vive in Godiasco.<br />

Giorgio Perduca, Voghera<br />

37


FEBBRAIO 2011<br />

38<br />

EVENTI<br />

Per Fausto Coppi un pellegrinaggio<br />

senza fine e multimediale<br />

Coppi è vivo. Di anno in anno, cresce<br />

il Mito. Si è appena chiuso con la<br />

fine del 2010 il Cinquantenario dalla<br />

scomparsa del grande Fausto Coppi<br />

ma non si placa la passione e la celebrazione<br />

di un Mito. <strong>Il</strong> ricordo è forte<br />

e ne siamo tutti testimoni diretti e indiretti.<br />

A Castellania ma anche oltre,<br />

il sentimento per Fausto Coppi non si<br />

esaurisce, si allarga di anno in anno:<br />

la terra del Campionissimo è la terra<br />

di tutti, degli appassionati a due ruote<br />

e non, e anche quest’anno, il 2 genna-<br />

io, oltre duemila persone hanno compiuto un rito. Si<br />

sono inerpicate come sempre <strong>sul</strong>le colline del Tortonese<br />

e hanno raggiunto il borgo che ha dato i natali a<br />

Fausto e Serse.<br />

<strong>Il</strong> pellegrinaggio spontaneo del 2 gennaio ha richiamato,<br />

come ogni anno, moltitudini di appassionati da<br />

tutta Italia e anche dall’estero. E nel ricordo della tragica<br />

scomparsa - di 51 anni fa - del grande Campione,<br />

lo scorso due gennaio a Castellania si è assistito ad<br />

un’anteprima assoluta: l’inaugurazione della “Saletta<br />

Multimediale”, realizzata nei locali della ex scuola<br />

comunale.<br />

“E’ stata fatta una scelta nel rispetto della semplicità<br />

del luogo, che non dovrà mai snaturarsi e perdere<br />

l’identità dei “Fratelli Coppi” e del significato della<br />

“fatica che pedala” – ha detto il presidente dell’Associazione<br />

Fausto & Serse Coppi, Claudio Pesci - “la<br />

Saletta è diventata comunque un’attrattiva in più e<br />

testimonia la volontà di mantenere vivo il ricordo affettivo<br />

sfruttando anche i moderni mezzi di comunicazione<br />

interattiva”.<br />

Mentre in tremila salgono su per Castellania, per dare<br />

inizio e fine alle cerimonie – oltre cinquantanni dopo<br />

- in memoria del Campionissimo, attorno a quella<br />

Gabriele Vericani 35 anni a luglio, è autore di due nuovi libri,<br />

usciti nelle scorse settimane e che stanno ottenendo largo<br />

successo. Due libri che parlano delle bellezze delle nostre<br />

zone e che, ad ogni pagina, sanno trasmettere emozioni e la<br />

voglia di andare alla scoperta di luoghi e posti descritti da<br />

Gabriele. “Omaggio alle terre nostrane” e “Colline tortonesi,<br />

pavesi e piacentine” sono le ultime fatiche dello scrittore<br />

pavese che con questi due ha già dato alle stampe ben dieci<br />

libri. E proprio in questi giorni abbiamo incontrato l'autore<br />

dei due volumi.<br />

Quali gli obiettivi di questi libri pubblicati prima di Natale?<br />

"Far conoscere i territori descritti nel miglior modo possibile.<br />

<strong>La</strong> mia paura è sempre quella di non raggiungere una<br />

buona linea editorale cercando di inserire il maggior numero<br />

di informazioni ma allo stesso tempo inserendo anche delle<br />

immagini. Un invito alla lettura per andare alla scoperta<br />

del nostro territorio senza tralasciare notizie e informazioni<br />

importanti per raggiungere i luoghi descritti”.<br />

Due nuovi volumi, perchè?<br />

“Questi libri racchiudono oltre dieci anni di lavoro, di immagine<br />

scattate, di ricerche bibliografiche che mi hanno<br />

dato grosse soddifazioni".<br />

Quale il territorio descritto in queste opere?<br />

“<strong>La</strong> bibliografia la dice lunga <strong>sul</strong>l’indagine che ho compiuto,<br />

da Castel San Giovanni a Rapallo, dal Monte Chiappo a<br />

Recco, da Chiavariae <strong>La</strong>vagna percorrendo anche tutto il<br />

territorio delle valli Staffora, Curone, Borbera”.<br />

Da dove nasce l'idea e la voglia di scrivere dei libri?<br />

“Un'idea che è nata in me già quando frequentavo le scuole<br />

elementari. Sono originario di Pianello Valtidone e già nei<br />

breve collina, fra Tortona e Novi Ligure, la terra s’è<br />

ghiacciata di nuovo. E il ricordo è andato ad un’immagine<br />

che tutti hanno bene impressa nella mente.<br />

Anche chi non c’era e l’ha sfogliata tante volte sui<br />

giornali, sui libri (pensate, nel 2010 21 libri su Coppi<br />

sono stati pubblicati in Italia!). Quella foto del lungo<br />

serpente umano che accompagnava la bara del Campionissimo.<br />

<strong>Il</strong> giorno del suo funerale. Quella gente la<br />

puoi trovare ancora lì, con gli occhi gonfi e il cuore<br />

che pompa ogni volta che viene il 2 gennaio.<br />

Coppi così è sempre vivo. Quel mondo, il suo mondo,<br />

è una terra e un cuore, di varia natura. E' Piemonte<br />

invaso da anime, di vario genere. E' il mondo passato<br />

e presente di un qualsiasi 2 gennaio che arriva per<br />

tutti. E senti un dolore che non fa più male. Si fredda<br />

e allo stesso tempo scalda, perché diventa ricordo. E<br />

festa per tutti. Per tutti questi gregari che Coppi non<br />

ha mai conosciuto. Per quelli a cui il grande Fausto ha<br />

fatto scrivere un grazie, un ciao, un augurio… Tutti<br />

quelli che al mito si attaccano. Per amore, per fantasia,<br />

per passione di ciclismo o di fama. Per esserci.<br />

Anche loro. Anno dopo anno. Per rendere omaggio e<br />

sopravvivenza, a un uomo campione e al fragile eroe<br />

che rassomiglia tanto a qualcuno di noi. Oppure a<br />

nessuno.<br />

Dei gregari, quelli veri, ce né uno che se ne sta in<br />

collina, in silenzio. E' ancora offeso, da cinquantanni<br />

circa, perché alla Carpano-Coppi non lo vollero più.<br />

El Peder Nascimbene se ne sta mogio mogio a casa,<br />

in curva, a Borgoratto Mormorolo. Ha festeggiato il<br />

23 di dicembre al centro di una cerimonia organizzata<br />

per lui dal suo Comune. “Una bella festa – ci ha detto<br />

– Per me che il ciclismo l'avevo spento da tempo.<br />

L'avevo chiuso in cantina ma con questi bei ricordi<br />

per Fausto Coppi, a cui davo rigorosamente del lei,<br />

si può lasciare la malinconia e parlarne di nuovo.<br />

Serenamente. Per trasmettere qualcosa a chi non ha<br />

OLTREPO DI CARTA<br />

primi anni di scuola mi insegnavano la storia locale che mi<br />

ha appassionato fino a scaturire in me la voglia di scrivere<br />

libri, attraverso ricerche a 360 gradi”.<br />

Attraverso queste pagine il lettore cosa si deve aspettare?<br />

“Dal folklore alla fauna alla geologia, alla scoperta dei paesi,<br />

insomma un mix di informazioni che dovrebbero indurre<br />

il lettore ad andare alla scoperta di queste località”.<br />

Un libro ma perchè?<br />

“Già all'età di tredici anni pensavo che avrei voluto scrivere<br />

un libro, ma si è ancora bambini e non si hanno le possibilità<br />

di frequentare gli archivi storici. <strong>Il</strong> desiderio è rimasto<br />

dentro di me e a distanza di 20 anni ho realizzato il mio sogno.<br />

Non solo: negli anni novanta girando per questi luoghi<br />

ho capito che dalla geografica locale si può puntare più in<br />

alto verso un discorso spirituale ed esistenziale”.<br />

Una curiosità: in molte copertine dei suoi libri compare<br />

spesso l'immagine della statua di San Giuseppe, posta <strong>sul</strong><br />

Monte Chiappo. Perchè questa immagine?<br />

“Credo che questo sia un simbolo dei nostri luoghi per il panorama<br />

che si abbraccia dal Monte Chiappo. è un pò come<br />

avere l'atlante aperto <strong>sul</strong>l'Italia Settentrionale e non solo. <strong>La</strong><br />

Riviera Ligure a Sud, le Alpi a Nord, le colline torinesi ad<br />

Ovest e ad Est la pianura lombardo-veneta. Insomma, chi si<br />

trova là in alto non può che rimanere a bocca aperta. Tanto<br />

che l'ho definita l'ottava meraviglia del mondo".<br />

Per chiudere?<br />

“Per chiudere credo di essere riuscito nel mio piccolo a fornire<br />

qualcosa di originale ed inusuale per far conoscere le<br />

nostre colline e vallate”.<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

avuto la fortuna di conoscerlo come me…Perché, sapete,<br />

era tutto correre per Fausto Coppi”.<br />

Non secca, non fredda, non cuoce, non scuoce. <strong>La</strong><br />

passione per il Campionissimo resta intatta. Ferita.<br />

Tradita. Non placa. Resiste. A tutto, al tempo. Alla<br />

voglia di scrivere ancora e ancora "W il Campionissimo",<br />

"W Fausto Coppi". Al chilometro zero. Di<br />

Castellania. E dei nostri posti, che tante volte hanno<br />

visto passare la sagoma dell’Airone. In allenamento,<br />

pronto alla fatica del corridore. Riposa campione, che<br />

non arriva mai l'ultimo traguardo per i grandi. Sono<br />

costretti a vincere ancora. Di più. Per sempre.<br />

Luciana Rota<br />

Alessandro Disperati<br />

news


il <strong>Periodico</strong><br />

news<br />

Eros Cristiani incanta il pubblico di<br />

Voghera con la musica di De Andrè<br />

Applausi, applausi e ancora applausi hanno accompagnato<br />

il tutto esaurito del concerto dei “Mille anni<br />

ancora”, nei giorni scorsi a Voghera. Applausi sentiti,<br />

forti e appassionati di un pubblico di ogni età, che ha<br />

voluto prendere parte alla serata, insieme ai musicisti<br />

che hanno omaggiato il ricordo e la poesia di Fabrizio<br />

De Andre’.<br />

“Dopo tanti anni”, ci ha detto Eros Cristiani, organizzatore<br />

della serata, promossa dalla SOMS di Voghera,<br />

“sono riuscito a portare i Mille anni ancora a<br />

suonare a Voghera, la mia città. Alla batteria Ellade<br />

Bandini, con i bouzouki, mandolini e chitarra Giorgio<br />

Cordini e Mario Arcari ai fiati, sono tre dei musicisti<br />

che hanno accompagnato per molti anni Fabrizio De<br />

Andre’. Insieme a loro Alessandro Adami alla voce,<br />

Max Gabanizza al basso, Enrico Mantovani alla chitarra,<br />

Stefano Zeni al violino, Giuseppe Rotondi alle<br />

percussioni, Maria Alberti alla voce ed Eros Cristiani<br />

alle tastiere fisarmonica e sequenze”.<br />

Soddisfatto del successo della serata?<br />

“Non mi aspettavo un pubblico così caloroso, ci hanno<br />

trasmesso un’energia diversa dal solito. E’ stato<br />

molto emozionante. Devo anche ringraziare la bella<br />

accoglienza degli organizzatori che nonostante tutte<br />

le difficoltà, anche economiche, hanno fatto tutto<br />

questo. E’ un peccato che io non sia riuscito a portare<br />

a Voghera il mio intero progetto che comprendeva sei<br />

spettacoli”.<br />

Perché la scelta di cantare Fabrizio De Andre’?<br />

“Nell’ultimo tour di De Andre' io lavoravo con Oliviero<br />

Malaspina e aprivamo i suoi concerti. Così abbiamo<br />

avuto occasione di lavorare con Cordini, Arcari<br />

e Bandini negli ultimi mesi. In seguito, chiamato<br />

da Faber, stavo iniziando a scrivere uno dei “Notturni”,<br />

brani di un disco che non è mai uscito e che voleva<br />

essere composto di quattro pezzi, lunghi dai 10<br />

ai 15 minuti, 4 notturni appunto; uno scritto da me,<br />

uno da Piero Milesi, uno da Mark Harris e uno da<br />

Mauro Pagani con il quale poi ho iniziato a suonare<br />

grazie all’invito di Cordini che già ci collaborava.<br />

Quindi ho avuto la possibilità di incontrare oltre a De<br />

Andre', per il quale nutrivo stima infinita, anche i vari<br />

musicisti che negli anni hanno collaborato con lui.<br />

Quando poi Fabrizio è venuto a mancare abbiamo<br />

continuato a vederci a suonare e a soffrirne la mancanza.<br />

E’ stato poi Cordini ad ideare questo progetto<br />

di serate dedicate alla sua musica”.<br />

E’ nata quindi la band “I mille anni ancora”.<br />

“Sì, la nostra non è una tribute band, si tratta di un<br />

gruppo di amici che amano De Andre’ e si riuniscono<br />

per omaggiarlo. Ricordiamo così un grande che ha<br />

fatto parte della nostra vita, e lo facciamo con gioia e<br />

allegria. Abbiamo anche ottenuto dalla moglie di Fabrizio,<br />

Dori Ghezzi, il patrocinio ufficiale della fondazione<br />

De Andrè per i concerti e ci ha donato una<br />

foto di Fabrizio da utilizzare liberamente e che avete<br />

visto sui manifesti: in questo modo possiamo dire di<br />

essere il gruppo ufficiale che porta nei teatri la musica<br />

del maestro. Noi siamo tutti tournisti ma sono 8<br />

anni che ci riuniamo così, ci conosciamo molto bene<br />

e le dinamiche interne sono quelle di un gruppo che<br />

si ritrova per vivere la cosa con energia e positività,<br />

che è ciò che deve trasmettere la musica. Non c’è tristezza,<br />

arriviamo anche a giocare e a sperimentare”.<br />

Gioia e allegria che il gruppo ha saputo trasmettere<br />

nel corso della serata, senza mai smettere di coinvolgere<br />

il pubblico, con gli sguardi, i sorrisi, la musica<br />

del grande “Faber”, gli arrangiamenti audaci, la scelta<br />

di un repertorio che da “Storia di un impiegato” ad<br />

“Anime salve”, non ha dimenticato “Boccadirosa” e<br />

“<strong>Il</strong> Pescatore”. Dalla vita quotidiana, alla ribellione<br />

di un impiegato, all’amore, alla guerra, alle storie che<br />

non si vogliono raccontare, la poesia di Fabrizio si è<br />

fermata a Voghera per una sera. <strong>La</strong> scelta della scaletta<br />

ha voluto seguire un percorso poetico, musicale<br />

o memoriale?<br />

“Abbiamo scelto i brani più rappresentativi degli album”.<br />

Prossimi appuntamenti?<br />

“A marzo, il 20 marzo, al Teatro Fraschini, “I Mille<br />

anni ancora” terranno il concerto “del Teatro Brancaccio”<br />

che ripropone l’intera scaletta che Fabrizio<br />

fece appunto negli ultimi anni al Teatro Brancaccio<br />

di Roma. <strong>La</strong> serata pavese fa parte di una serie di<br />

eventi musicali organizzati quest’anno a Pavia in occasione<br />

del 25esimo compleanno dello storico locale<br />

Spaziomusica, locale che ha visto alternarsi <strong>sul</strong> palco<br />

tanti nomi, italiani e stranieri, della musica rock,<br />

blues e jazz. Si tratta di un concerto lungo e impegnativo<br />

con un lavoro di ricerca notevole e basato<br />

<strong>sul</strong>la scelta estetica di renderlo più vicino possibile<br />

all’originale”.<br />

Mentre a Voghera avete osato…<br />

“Sì, abbiamo infatti proposto due canzoni del disco<br />

“Storia di un impiegato” che abbiamo inciso con gli<br />

FEBBRAIO 2011<br />

CULTURA<br />

Eros<br />

Cristiani<br />

arrangiamenti originali di Mario Arcari”.<br />

Altri progetti e date di concerti?<br />

“Abbiamo diverse date, già nel mese di febbraio. In<br />

generale riusciamo ad avere una ventina di appuntamenti<br />

all’anno con questo gruppo. Non è facile<br />

riuscire a riunirci tutti e dieci, trovare le location e<br />

sostenere i costi. Ma lo sforzo è ogni volta ripagato<br />

dal tutto esaurito. In futuro ho in mente altri progetti,<br />

per esempio con Mauro Pagani. Altro progetto che<br />

sto portando avanti è quello del Carovana Tour, una<br />

serie di serate con un gruppo di 8 cantautori di diversa<br />

provenienza. Si spazia dal folk al pop al rock con<br />

una sinergia incredibile. Stiamo anche per incidere<br />

un disco in studio”.<br />

“Evaporato in una nuvola rossa in una delle molte<br />

feritoie della notte”, così ci ha lasciato nel 1999 il<br />

grande poeta e “I Mille anni ancora”, grazie alla passione<br />

di Eros Cristiani che ha voluto e ottenuto questa<br />

serata, ci hanno permesso di prendere parte a questo<br />

loro omaggio.<br />

Maddalena Crudeli<br />

39


FEBBRAIO 2011<br />

40<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

news


il <strong>Periodico</strong><br />

news<br />

Martina Beltrandi pronta per<br />

il Campionato Italiano<br />

Martina Beltrandi sarà per il 2011 pilota ufficiale del<br />

Team 747 Motorsport di Roma. Un importante traguardo<br />

per la giovane che ha nel sangue e nel cuore<br />

i motori ed in particolare le due ruote. L’abbiamo incontrata<br />

in questi giorni a Salice, dove risiede.<br />

Chi è Martina Beltrandi?<br />

“Bella domanda....come mi ha detto una volta mio<br />

papa'... un lupo travestito da agnello. Può andare?<br />

Scherzi a parte faccio la graphic designer a Milano.<br />

Direi che sono una ragazza che ama la vita e qualsiasi<br />

sport adrenalinico! Mi piacciono le sfide e mettermi<br />

in gioco in ogni cosa che faccio! Da quando ho<br />

10 anni vado in moto e ho iniziato a gareggiare con<br />

i Supermotard nel 2005, fortunatamente la mia famiglia,<br />

i miei amici e il mio ragazzo mi hanno sempre<br />

supportato in questo fantastico sport e la domenica si<br />

parte tutti per le gare!”.<br />

Perché il mondo delle moto invece degli sport tipicamente<br />

femminile, come per esempio la pallavolo?<br />

“Diciamo che in famiglia non siamo tanto normali...<br />

io e mio fratello siamo cresciuti a pane e motori! Mia<br />

mamma correva con le macchine da rally e mio papà<br />

è un super appassionato di jeep le costruisce e le sistema<br />

da sempre, quindi non potevo crescere diversamente!<br />

Da piccola il top era farsi scarrozzare dal mio<br />

vicino di casa con il suo Zip 50 e mi dicono che appena<br />

vedevo passare una moto mi giravo a guardarla...<br />

<strong>Il</strong> tutto è stato completato da una compagnia di super<br />

bikers che mi sopportano e aiutano fin dagli esordi!”.<br />

Per questa stagione con che team correrai?<br />

“Per la stagione 2011 correrò con grande onore nel<br />

team 747 Motorsport di Simone Girolami team manager,<br />

insieme al vice campione del mondo Davide<br />

Gozzini e un veloce pilota francese”.<br />

Sei stata inserita nel gruppo ktm747 Motorsport<br />

di Roma: te lo aspettavi?<br />

“Cercavo nuovi stimoli e grazie al lavoro della S-<br />

Attitude di Juri Piceni con Simone Girolami team<br />

manager del 747 motorsport e' stato un gran onore<br />

diventare pilota di un team così importante essendo<br />

anche la prima ragazza a venir inserita in un team di<br />

quel calibro”.<br />

Questo inserimento testimonia le tue capacità tec-<br />

niche?<br />

“Sicuramente le mie capacità tecniche hanno contribuito<br />

e sarà un grande stimolo per me dimostrare al<br />

team di aver fatto la scelta giusta e riconfermarmi la<br />

migliore ragazza in pista contro anche un agguerrito<br />

gruppo di rivali maschi”.<br />

Hai già un calendario di gare ufficiali?<br />

“Certo, quest'anno parteciperò a ben 3 campionati.<br />

Le gare prenderanno il via il 13 marzo a Roccafranca<br />

(BS) con il campionato femminile Uisp. <strong>Il</strong> 20 marzo a<br />

Ottobiano con l'interregionale Piemonte-Lombardia<br />

e il 27 marzo sempre nella fantastica pista di Ottobiano<br />

con l'attesissimo campionato italiano! Le altre<br />

date sono on-line su facebook alla pagina: la marty<br />

#77 official fan club”.<br />

Dove e come fai a prepararti per la nuova stagione<br />

agonistica?<br />

“Sono reduce da un grave infortunio ai legamenti<br />

crociati che mi ha costretto a saltare la stagione scorsa<br />

e mi ha obbligato a uno stop forzato di ben 6 mesi<br />

ma ora ho recuperato alla grande e mi alleno durante<br />

la settimana in palestra e i week end faccio enduro!”.<br />

Chi sono i tuoi collaboratori?<br />

“Le persone con cui collaboro principalmente sono<br />

FEBBRAIO 2011<br />

MOTORI<br />

Martina<br />

Beltrandi<br />

in azione<br />

(foto Danilo<br />

Perri) e in un<br />

momento<br />

di relax<br />

Juri Piceni della S-Attitude e Riccardo Tagliabue che<br />

tra l'altro e' l'organizzatore dell'interregionale Piemonte<br />

Lombardia. Inoltre "Lo Specialista" dei fratelli<br />

Ragno, la Vrc e Lippolis per le sospensioni, beh<br />

ovviamente poi il main sponsor..... la mia famiglia!<br />

Siamo comunque alla ricerca di sponsor che ci supportino<br />

e aiutino in questa grande avventura!”.<br />

Correre contro i maschi cosa significa per te?<br />

“Per me correre contro i maschi significa mettersi veramente<br />

in gioco, capire i propri limiti e migliorarsi<br />

sempre... ovviamente per batterne il maggior numero<br />

possibile...!!! Quando ci mettiamo il casco, accendiamo<br />

le moto e ci schieriamo in griglia di partenza per<br />

me siamo tutti uguali maschi e femmine! Anche perché<br />

quando ho iniziato a correre ero l'unica femmina<br />

e mi sono dovuta guadagnare il rispetto come si dice<br />

in gergo a ‘sportellate’”.<br />

I tuoi ri<strong>sul</strong>tati migliori?<br />

“Dal 2005 al 2009 mi sono sempre piazzata nelle<br />

prime 20 posizioni su 70 piloti del campionato regionale.<br />

Nel 2009 Queen of Motard. Nel 2010 fino<br />

all'infortunio ero in testa al campionato femminile”.<br />

Alessandro Disperati<br />

41


FEBBRAIO 2011<br />

42<br />

SPORT<br />

Un gruppo di<br />

ciaspolatori<br />

del Cai di<br />

Voghera<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

<strong>Il</strong> Cai Voghera punta alle alte vette e dice<br />

no all'eolico per l'impatto <strong>sul</strong> paesaggio<br />

<strong>Il</strong> presidente del CAI di Voghera Giorgio Gulminelli<br />

ci spiega quali sono le uscite in programma quest’anno<br />

e i progetti futuri della sezione vogherese.<br />

Partiamo dall’inizio: da quanto esiste la sezione<br />

vogherese del CAI e quanti sono i soci iscritti<br />

tutt’oggi?<br />

“<strong>La</strong> nostra sezione nasce nel 1928, in pieno periodo<br />

fascista, sotto il nome di Gruppo Escursionisti Voghersi<br />

che operava nell’ambito dell’Unione Ginnastica<br />

Vogherese. Siamo un gruppo abbastanza attivo,<br />

la nostra sede è in Piazza Duomo e ci riuniamo tutti<br />

i venerdì sera dalle ore 21,30. Riportando i dati del<br />

2010 siamo 292 soci. L’età media va dai 30 anni in<br />

su, ma facciamo attività anche per i più giovani. Infatti<br />

i nostri iscritti si dividono in soci ordinari, i familiari<br />

e i giovani che sono i ragazzi che coprono la<br />

fascia che arriva fino ai 18 anni”.<br />

Quali sono le novità di quest’anno rispetto al<br />

2010?<br />

“L’anno scorso, dopo aver concluso una stagione con<br />

una trentina di eventi, abbiamo pensato di limitarci<br />

e diminuire gli appuntamenti a causa dell’onerosità<br />

delle uscite. L’entusiasmo però ha avuto la meglio e<br />

le continue proposte e le nuove idee hanno contribuito<br />

ad aumentare le iniziative! Abbiamo già stilato un<br />

calendario che prevede 40 eventi tra uscite e incontri.<br />

Rispetto all’anno scorso abbiamo aumentato il numero<br />

di escursioni, introducendo nei mesi invernali<br />

le uscite con le ciaspole, lo sci e l’alpinismo. Grandi<br />

novità di quest’anno saranno il Ciclo escursionismo,<br />

il rafting e l’orienteering”.<br />

Può dirci quali saranno le attività che secondo lei<br />

attireranno tanta affluenza?<br />

“Sicuramente sarà una bella stagione grazie alla varietà<br />

dell’offerta: tra le varie uscite possiamo ricordare:<br />

una quattro giorni <strong>sul</strong> Delta del Po, a piedi, in<br />

bici e in battello; una settimana di vie ferrate in val<br />

Badia, inoltre a giugno andremo a Monosque, città<br />

francese gemellata con Voghera, dove saremo ospiti<br />

del CAF (Centro Alpino Francese) per poi ricambiare<br />

l’ospitalità il prossimo anno. Queste attività sono<br />

dedicate prevalentemente ai soci CAI ma restano comunque<br />

aperte a chiunque volesse provare un’esperienza<br />

dedicata alla montagna o anche a chi ha piacere<br />

a seguirci solo per un’uscita singola”.<br />

Avete qualche collaborazione avviata con altre associazioni?<br />

“È molto difficile tenere tanti rapporti con le altre<br />

realtà locali poiché ognuno è impegnato nel proprio<br />

programma. Posso dire che insieme all’assessorato<br />

alla Cultura della Provincia di Pavia, la sezione della<br />

“Conferenza Ticinum” e alle sezioni di Valenza,<br />

Novara e Tortona abbiamo organizzato per la fine<br />

di aprile una passeggiata lungo la via Francigena<br />

pavese. Si tratta di un evento intersezionale che vedrà<br />

coinvolte oltre cento persone. Un altro appuntamento<br />

che vedrà coinvolta tutta la popolazione sarà<br />

l’incontro con Bepe Peretti il 18 marzo. Peretti è un<br />

socio CAi che ha attraversato tutta la via Francigena<br />

a piedi da Canterbury a Roma e ci racconterà della<br />

sua esperienza in una serata che è patrocinata dal<br />

Comune di Voghera e che si terrà presso la Biblioteca<br />

Civica”.<br />

Quali sono i progetti della sezione <strong>sul</strong> lungo periodo?<br />

“Premettendo che il mio secondo mandato di presidente<br />

è in scadenza, in questi sei anni di carica ho<br />

potuto notare che il trend di adesioni è stato in crescita<br />

grazie all’aumento dell’offerta e nonostante la<br />

crisi dell’associazionismo siamo passati da 204 nel<br />

2006 ad arrivare a 292 soci nel 2010. Questo è un<br />

riscontro molto positivo che potrà darci maggiore<br />

supporto per il raggiungimento dei nostri due grandi<br />

obiettivi, ovvero la nuova sede, poiché quella attuale<br />

nonostante sia in una posizione centrale ha dei locali<br />

molto angusti e l’affitto porta via una grossa fetta di<br />

fondi che potremmo investire ad arricchire ulteriormente<br />

la nostra attività. Per questo abbiamo preso<br />

contatto con il Comune che ci aiuterà a trovare una<br />

sede più idonea. Secondo obiettivo è destinare un’attività<br />

specifica per ragazzi dai 7 ai 17 anni, abbiamo<br />

tutte le potenzialità di farlo perché abbiamo individuato<br />

delle persone che hanno i requisiti per insegnare<br />

ai ragazzi avendo il titolo di “Accompagnatori<br />

di alpinismo giovanile". Successivamente il secondo<br />

passo sarà di unirci con la sezione di Pavia che fa già<br />

attività specifica entrando nelle scuole”.<br />

Negli ultimi anni si sente parlare dell’eolico come<br />

risorsa di energia alternativa e della possibilità di<br />

vedere installate nelle nostre valli le torri e le relative<br />

centraline. Qual è la sua opinione a proposito?<br />

“Tra gli scopi del CAI, oltre a quello di divulgare<br />

le attività e la conoscenza legate alla montagna, c'è<br />

anche la tutela dell’ambiente. E’ vero che l’eolico,<br />

come il fotovoltaico, sono una valida soluzione per<br />

avere un’energia pulita che non sia ricavata dalle<br />

solite fonti, ma se stiamo a guardare le nostre zone,<br />

come l’alta val Borbera, la Val Grue e la Valle Staffora,<br />

per le quali l’unica ricchezza sta nei paesaggi<br />

e nel panorama incontaminato, installare fino a una<br />

sessantina di queste torri eoliche causerebbe un forte<br />

impatto ambientale sia per le strade che si andrebbero<br />

a creare per raggiungere la centralina sia per<br />

l'impatto visivo, dato che si noteranno a distanza di<br />

60-70 chilometri, rovinando il patrimonio naturale.<br />

Non possiamo essere favorevoli”.<br />

Valentina Calabrò<br />

<strong>Il</strong> pattinaggio artistico<br />

è di casa a Casteggio<br />

Per il secondo anno consecutivo si è svolto presso<br />

il Centro Sportivo di Casteggio, il “Roller Meeting”,<br />

raduno di pattinaggio artistico a rotelle organizzato<br />

dalla Lega di Pattinaggio UISP Lombardia<br />

in collaborazione con la società pavese Roller<br />

Dream Pavia sezione di Casteggio. Sono stati due<br />

giorni molto intensi che hanno portato nella cittadina<br />

oltrepadana oltre cento atleti provenienti da<br />

diverse società sportive lombarde, accompagnati<br />

da allenatori, tecnici e dirigenti. Un’occasione<br />

unica per il mondo del pattinaggio a rotelle lombardo<br />

che si è così potuto confrontare in diverse<br />

attività, dagli allenamenti agli stage tecnici riguardanti<br />

tutte le componenti di questo bellissimo<br />

sport. Un appuntamento di particolare prestigio è<br />

stato il raduno nazionale degli ufficiali di gara, organizzato<br />

dalla Lega Nazionale UISP Pattinaggio<br />

a cui ha partecipato anche il Commissario Tecnico<br />

della Nazionale Italiana Antonio Merlo. E’ stata<br />

data anche molta importanza alla promozione del<br />

pattinaggio. Durante il Gran Galà di sabato sera<br />

sono infatti giunti a Casteggio i migliori gruppi<br />

Campioni Regionali che hanno incantato il numerosissimo<br />

pubblico con splendide esibizioni di<br />

alto contenuto tecnico, eleganza, sapienti coreografie<br />

e magnifici costumi. Grossa soddisfazione è<br />

stata espressa dagli Amministratori Locali, e dalle<br />

istituzioni sportive: l’assessore allo Sport Casteggiano<br />

Andrea Tagliani ha ribadito l’importanza<br />

che questo evento, ormai alla seconda edizione,<br />

ha <strong>sul</strong>la promozione sportiva, e non solo, del territorio<br />

oltrepadano. <strong>Il</strong> Vice-Presidente del CONI<br />

Pavese Andrea Re, presente all’inaugurazione, ha<br />

sottolineato l’importanza che rivestono momenti<br />

di aggregazione come il Roller Meeting soprattutto<br />

<strong>sul</strong>la formazione umana e sportiva dei giovani<br />

atleti. A loro si sono aggiunti i commenti entusiasti<br />

del Vice-Presidente della Lega Nazionale Pattinaggio<br />

UISP Giampaolo Recalcati, del Presidente<br />

della Lega Pattinaggio Lombardia Franco Marconi<br />

e del Presidente del Comitato UISP di Pavia<br />

Geraldina Contristano. Visibilmente commosso<br />

e soddisfatto anche l’ideatore ed organizzatore<br />

dell’evento, nonché Responsabile regionale UISP<br />

settore artistico Paolo Ottazzi: “<strong>Il</strong> Roller Meeting<br />

è ormai una scommessa vinta, voglio ringraziare<br />

tutti i collaboratori del Roller Dream Pavia senza<br />

i quali questo meraviglioso evento non avrebbe<br />

avuto il successo che ha riscosso. Sono certo che<br />

tutti, dagli atleti ai tecnici, ai dirigenti agli accompagnatori,<br />

abbiano saputo cogliere il messaggio<br />

di crescita personale e sportiva che il Roller<br />

Meeting ha offerto loro".<br />

news


il <strong>Periodico</strong><br />

news<br />

Nuovo team, parla il presidente Sparpaglioni:<br />

“Ritorno all'origine con lo Staffora Triathlon”<br />

“Nessuno ce ne voglia, ma il Triathlon in provincia di<br />

Pavia è nato in Valle Staffora, nei primi anni novanta.<br />

Alcuni di questi pionieri, reduci da diversi percorsi,<br />

hanno deciso di tornare alle origini della loro passione<br />

sportiva. <strong>Il</strong> 31 ottobre 2010 è nato lo Staffora<br />

Triathlon per legare indissolubilmente e per sempre<br />

questo sport alla sua valle”.<br />

Così si presenta una nuovissima squadra di alfieri<br />

oltrepadani, che tanto nuova non è alle fatiche delle<br />

multidiscipline, ma finalmente ha deciso di dare<br />

sfogo a qusta passione legandosi al suo territorio. <strong>La</strong><br />

Valle Staffora.<br />

Con il suo quartier generale stabilito in Godiasco,<br />

l'Associazione Sportiva Dilettantistica è nata dunque<br />

ufficialmente il 31 ottobre 2010 da un gruppo di appassionati.<br />

<strong>Il</strong> consiglio ha eletto presidente Daniele<br />

Sparpaglioni - vero punto di riferimento del triathlon<br />

e della multidisciplina in Oltrepo Pavese. Dani<br />

Sparpa, per molti il "geometra bersagliere", per altri<br />

il "delfino della Valle Staffora" ha radunato un gruppo<br />

di "prodi" e l'Associazione ha iniziato a promuovere<br />

allenamenti di gruppo e prime trasferte agonistiche.<br />

Fra ciclocross e Winter Triathlon, insomma, i motori<br />

di questa passione olimpica si stanno scaldando<br />

e per il nostro territorio è una bella novità: “Siamo<br />

un gruppo di appassionati veri, di gente che ama lo<br />

sport da sempre e vuole viverlo seriamente ma per<br />

divertirsi. Abbiamo deciso di fondare questo gruppo<br />

e di mettere a frutto le varie esperienze per fare qualcosa<br />

di diverso che abbia comunque un valore che<br />

va oltre il ri<strong>sul</strong>tato sportivo. Mi spiego: il gruppetto<br />

di tesserati attuali è certamente anagraficamente<br />

"maturo" ma vorremmo che questo spirito potesse in<br />

futuro contagiare qualche giovane. Ci piacerebbe in<br />

qualche modo fare scuola per una mentalità diversa<br />

che non può prescindere dallo sport vero”.<br />

L'Associazione Dilettantistica Staffora Triathlon ha<br />

eletto un consiglio composto dal vice presidente Cesare<br />

Bernini, i consiglieri Marcello Arbasino, Luca<br />

Atzori ed Enrico Rossi. <strong>Il</strong> tecnico è Elia Barbisotti,<br />

mentre il tecnico in vasca è Francesco Bettaglio. E<br />

da qualche settimana è arrivato anche un mental coach:<br />

si tratta di Luca Taverna, già trainer di pugilato<br />

presso il Centro Sportivo di Rivanazzano. Uno staff<br />

professionale al cento per cento, ma a parte l'organizzazione<br />

e i "maestri" quello che conterà, poi, sarà<br />

la voglia di faticare. “Quella non manca - assicura il<br />

presidente Sparpaglioni - e va sottolineato come tutti<br />

siamo professionisti molto impegnati <strong>sul</strong> lavoro, che<br />

si ritagliano gli spazi più insoliti per allenare i muscoli<br />

e liberare la mente... A volte ci ritroviamo di<br />

sera tardi, sperando nella luna piena. Ma vi assicuro<br />

che quando succede è una magia correre verso le nostre<br />

colline sterrate e non, con una guida del genere.<br />

Capita che nessuno dica una parola per non rompere<br />

l'atmosfera... Solo il rumore dei passi della corsa e il<br />

respiro dell'allenamento”.<br />

Obiettivi e strategie? <strong>La</strong> stagione 2011 è già iniziata.<br />

“Sul nostro statuto interno abbiamo scritto alla parola<br />

missione: l'ASD Staffora Triathlon è nata per<br />

promuovere il triathlon e lo sport vero nella Valle<br />

Staffora. Per dare un'identità ad un gruppo di amici<br />

che condivide la passione per lo sport nel rispetto<br />

della natura. Siamo un gruppo di amici che fa sport<br />

per divertimento e passione. Punto. E vogliamo cer-<br />

FEBBRAIO 2011<br />

SPORT<br />

care di dare un buon esempio... I ri<strong>sul</strong>tati? Beh, tutti<br />

quando mettiamo il numero <strong>sul</strong>la pelle cerchiamo di<br />

dare il massimo. Abbiamo già ipotizzato una serie di<br />

appuntamenti da brividi. Cercheremo di rispettarli e<br />

presentarci al meglio. Fra i tesserati, adesso abbiamo<br />

anche Alessandro Vaghini, il plurironman di Novi<br />

Ligure, dopo una lunga parentesi alla Federazione<br />

elvetica, ha deciso di tornare con noi e riabbracciare<br />

i compagni di tante imprese. E ci sarà già una prima<br />

nuova leva: Ludovica Pilla, figlia di Marcello (atleta<br />

di spicco nella multidisciplina). <strong>La</strong> giovane Staffel è<br />

del 2003! Sarà la prima giovanissima della Valle a<br />

cimentarsi nella multidisciplina”.<br />

Forse non tutti sanno che Staffel è la parola originaria<br />

della nostra valle. L'etimologia del nome Stàffora, già<br />

"Stàfula", risale infatti alla voce longobarda "Staffel",<br />

riferita un tempo a una località <strong>sul</strong> suo corso (cascina<br />

Stàffela, presso Voghera). Adesso corre da Godiasco<br />

in poi...<br />

Luciana Rota<br />

Per gli Staffel buon debutto: un pugno di punti<br />

al Winter Triathlon di Coppa Europa<br />

A Scopello, in Valsesia, sono andati in scena i Campionati<br />

italiani a squadre di Winter Triathlon, (corsa<br />

a piedi 6km, MTB 12km, sci di fondo 10km) seconda<br />

prova di Coppa Europa ITU, impreziosita dalla<br />

partecipazione del russo Pavel Andreev, primo assoluto<br />

dopo una gara condotta in testa, in 1h03'01",<br />

e dell'azzurro Daniel Antonioli, migliore specialista<br />

italiano della disciplina, che ha chiuso secondo in<br />

1h04'40". Per la neonata compagine oltrepadana<br />

ASD Staffora Triathlon, che ha il suo quartier generale<br />

a Godiasco, si è trattato di un doppio debutto,<br />

alla prima gara in assoluto e per la prima volta piazzata<br />

in una graduatoria nazionale per team, sotto<br />

l’egida della Fitri. Gli Staffel chiudono undicesimi<br />

nella classifica vinta dagli atleti del Triathlon Alto<br />

Adige. Di certo non a loro agio nella frazione finale<br />

con gli sci da fondo, gli Staffel hanno comunque<br />

sofferto per portare a casa il ri<strong>sul</strong>tato prefissato che<br />

assegna punti per il Campionato italiano assoluto di<br />

società FITRI 2011.<br />

Migliore piazzamento quello di Gianluca Atzori,<br />

Daniele<br />

Sparpaglioni,<br />

Marcello<br />

Arbasino e<br />

Gianluca<br />

Atzori hanno<br />

partecipato<br />

al debutto<br />

assoluto della<br />

compagine<br />

oltrepadana,<br />

al Winter<br />

Triathlon<br />

in Valsesia<br />

35esimo assoluto in 1h27'37". Ottavo dopo la prima<br />

frazione di corsa, il sardo vogherese deve rimediare<br />

a guai tecnici nella prova in MTB e limita i danni sui<br />

piccoli sci, disciplina quasi inedita per gli Staffel.<br />

Marcello Arbasino chiude 53esimo in 1h38'31" penalizzato<br />

nell’ultima frazione da un’errata scelta<br />

tecnica con gli sci d’alternato. A completare la prestazione<br />

di squadra, il presidente “trascinatore” Daniele<br />

Sparpaglioni che chiude 56esimo in 1h42'20".<br />

Encomiabile anche la sua ultima frazione affrontata<br />

con il passo alternato. (l.r.)<br />

43


FEBBRAIO 2011<br />

44<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

news


il <strong>Periodico</strong><br />

news<br />

L'Arnaboldi, fiore all'occhiello del<br />

calcio femminile in provincia di Pavia<br />

Abbiamo incontrato Pierluigi Ronchi e Cesare Malerba,<br />

rispettivamente team manager e direttore sportivo<br />

dell’U.S. Arnaboldi femminile che ci hanno spiegato<br />

come si struttura la squadra e hanno risposto alle nostre<br />

domande su questa stagione.<br />

Tra le tante squadre di calcio femminile che militano<br />

nei campionati nazionali solo l’Arnaboldi<br />

è riuscita a sfondare in serie C. Però la società è<br />

costretta a “vagare” per il territorio per giocare le<br />

gare ufficiali.<br />

“<strong>La</strong> nostra squadra è l’unica rappresentante del pavese<br />

ad aver vinto il campionato di serie D ed essere<br />

stata promossa. Ricordiamo che il Pavia Calcio<br />

ai tempi era salito in C per ripescaggio. Infatti<br />

lo scorso anno siamo stati l’unica squadra in Italia<br />

ad essere stata imbattuta in un campionato di serie<br />

D e ad averlo vinto con ventuno vittorie, tre pareggi<br />

con una differenza reti di 125 gol fatti e tredici subiti.<br />

Questo ci rende molto orgogliosi. Nonostante il<br />

nome che può richiamare la città di Pavia le nostre<br />

origini sono ben radicate nell’Oltrepò. <strong>La</strong> sede della<br />

società è a Campo Spinoso ma a causa della presenza<br />

di un solo campo da calcio a sette, siamo costretti a<br />

“girare”. Le gare ufficiali le giochiamo a Marzano<br />

mentre gli allenamenti li facciamo a <strong>La</strong>rdirano. L’anno<br />

scorso le partite le disputavamo a Casteggio ma<br />

gli accordi con il Comune non sono più continuati e<br />

ci siamo dovuti spostare. Non è detto che il prossimo<br />

anno ritorneremo a giocare in casa nel territorio oltre<br />

padano”.<br />

State disputando per la prima volta un campionato<br />

di serie C, non cavandovela niente male. Con 16<br />

punti avete finito il girone di andata piazzandovi<br />

all’ottavo posto in classifica. Qual è il vostro bilancio<br />

parziale a questo punto della stagione?<br />

“<strong>Il</strong> bilancio in questo momento è sicuramente più che<br />

positivo, il nostro primo obiettivo era di disputare un<br />

campionato dignitoso mantenendo il piazzamento in<br />

serie C. Obiettivo che è stato raggiunto alla grande.<br />

Siamo all’ottavo posto su quattordici squadre iscritte<br />

del girone unico lombardo il che ci porta a metà classifica<br />

e se pensiamo che la qualità del gioco è alta per<br />

la presenza di squadre che arrivano anche dalla serie<br />

B diciamo che è un buon traguardo”.<br />

Quali sono il punto forte e il punto debole dell’Arnaboldi?<br />

“Si può considerare il nostro punto forte il fatto che<br />

da sempre lavoriamo puntando <strong>sul</strong> gruppo. Anche<br />

a livello umano. Consideriamo la squadra non solo<br />

come un gruppo di ragazze che indossano la stessa<br />

divisa ma come un gruppo di amiche. Molte di loro<br />

escono e si frequentano al di fuori degli appuntamenti<br />

sportivi. <strong>Il</strong> nostro punto debole invece è che quest’anno<br />

stiamo soffrendo l’inesperienza. Non abbiamo mai<br />

provato la serie C ed essendo la nostra una squadra<br />

molto giovane, con un’età media inferiore ai 22 anni,<br />

le nostre giocatrici faticano ad affrontarsi con alcune<br />

giocatrici non più giovanissime ma che hanno militato<br />

in serie A. Anche se la nostra rosa comprende<br />

ragazze che arrivano da categorie superiori in ogni<br />

caso la giovane età è sempre un fattore che va a nostro<br />

discapito, data l’inesperienza. Un altro fattore a<br />

nostro svantaggio è quello di non avere un vivaio né<br />

un settore giovanile da cui attingere giovani promettenti<br />

senza farci spendere in campagna acquisti, cosa<br />

che non possiamo permetterci. Una bandiera della<br />

squadra è Francesca Ronchi, 23 anni, che oltre ad<br />

essere il capitano è anche il punto di riferimento del<br />

gruppo. Ha iniziato a giocare quando è nata l’Arnaboldi<br />

11 anni fa. Oltre a lei abbiamo anche qualche<br />

ragazzina dall’ottimo potenziale”.<br />

Quali sono state le novità della pausa natalizia?<br />

“A livello di direzione tecnica ci siamo affidati a Fabio<br />

Andolfo, con<strong>sul</strong>ente tecnico di Vigevano che ha<br />

maturato esperienze in serie A e che aveva la condizione<br />

tecnica dell’Alessandria in A2. Con lui è<br />

arrivato anche il suo staff cioè Mariella Centonzie<br />

attuale allenatrice della squadra che è subentrata<br />

alla conduzione della squadra dopo la rescissione<br />

consensuale del contratto con Luigi Milanesi, che ha<br />

preso la squadra a inizio campionato. Sempre con<br />

Andolfo è arrivata Gabriella Zullo, classe 1971, difensore<br />

in prestito dall’Alessandria. Le altre giocatrici<br />

invece sono: la centrocampista Federica Canessa,<br />

classe 92, in prestito dal Gambolo Gifra, una brava<br />

ragazza <strong>sul</strong>la quale puntavamo da molto tempo; Va-<br />

FEBBRAIO 2011<br />

SPORT<br />

<strong>La</strong> compagine<br />

femminile<br />

dell'U.S.<br />

Arnaboldi<br />

lentina Trevisan, centrocampista classe 1989, acquistata<br />

dal Gran Prix Le torri (Vicenza). Per le cessioni<br />

invece abbiamo prestato al Tortona la punta Roberta<br />

Michelotti, classe 1988. Anche se ormai il mercato si<br />

è concluso da un po’ stiamo comunque attenti ai movimenti<br />

per riuscire a portare in squadra un portiere<br />

di esperienza”.<br />

Quali sono gli obiettivi per la fine della stagione e<br />

quali invece i progetti futuri?<br />

“Se continuiamo a giocare come il girone di andata<br />

abbiamo la possibilità di fare un bel ritorno e di<br />

finire il campionato nella metà alta della classifica.<br />

L’obiettivo del prossimo anno è quello di crescere a<br />

livello societario aspirando a categorie superiori. I<br />

nostri progetti sono quelli di darci innanzitutto una<br />

stabilità logistica come campo di gioco e per questo<br />

siamo disposti eventualmente ad entrare in fusione<br />

con altre società. È una cosa che va supportata e finanziata<br />

e la nostra società lascia la porta aperta a<br />

tutti coloro che volessero darci una mano sia a livello<br />

di collaborazione che finanziario. <strong>Il</strong> girone unico<br />

lombardo offre gran visibilità a livello pubblicitario,<br />

poiché le trasferte raggiungono località come Brescia,<br />

Cremona ecc. Un altro programma che abbiamo<br />

in mente di fare è quello di aprire un settore giovanile<br />

dove attingere giocatrici e questo potrebbe diventare<br />

un fiore all’occhiello tra le zone di Milano sud, Lodi<br />

e tante altre zone che non hanno una propria scuola<br />

calcio. Questa occasione ci potrà dare l’occasione di<br />

diventare un punto di riferimento della zona dal tortonese<br />

al lodigiano. Ovviamente per fare questo bisogna<br />

avere delle strutture idonee da offrire non solo<br />

al settore giovanile ma anche a delle eventuali scuole<br />

calcio e ad un campus estivo”.<br />

Quali sono le vostre richieste al Comune?<br />

“Non abbiamo particolari richieste, vogliamo solo<br />

che il Comune non si dimentichi che l’Arnaboldi è<br />

stata il fiore all’occhiello del campionato lombardo<br />

femminile e i ri<strong>sul</strong>tati <strong>sul</strong>la carta ci sono. Ci basta che<br />

l’amministrazione ci fornisca più visibilità possibile,<br />

poiché tante volte lo sport rosa viene messo in secondo<br />

piano rispetto al settore maschile”.<br />

Valentina Calabrò<br />

45


FEBBRAIO 2011<br />

DAI ANNUNCI LETTORI<br />

46<br />

LETTERE AL<br />

DIRETTORE<br />

Questa pagina è a disposizione dei lettori per lettere,<br />

suggerimenti o per intervenire <strong>sul</strong>le questioni dibattute<br />

dal nostro giornale. Scrivete a: “<strong>Il</strong> <strong>Periodico</strong> <strong>News</strong>”<br />

Via delle Terme, 97, 27052 Salice Terme. È anche<br />

possibile inviare una mail scrivendo a: info@ilperiodiconews.it.<br />

Le lettere non devono superare le 1500<br />

battute! E devono contenere nome, cognome, indirizzo<br />

e numero di telefono che non saranno pubblicati<br />

<strong>sul</strong> giornale ma che ci permetteranno di riconoscere<br />

la veridicità del mittente.<br />

Salice: tra sporcizia e<br />

strade dissestate<br />

Egregio direttore,<br />

leggo con molto interesse il mensile diretto da Lei e ne approfitto<br />

per usufruire dello spazio messo a disposizione ai lettori. Nell’ultimo<br />

numero noto con piacere che tra le altre notizie, proprio Lei ha messo in<br />

evidenza (un'altra volta) i disagi di cui soffre l’amena località turistica di<br />

Salice Terme. Sono completamente d’accordo con il denunciare lo stato in<br />

cui versano le strade di Salice.<br />

Sono una concittadina e trovo alquanto sconveniente che una località<br />

turistica-termale come la nostra, che tutti vogliono renderla, o ci<br />

vorrebbero provare, il fiore all’occhiello dell’Oltrepo pavese, abbia le strade<br />

ed i marciapiedi così deteriorati. Infatti basta fare un passeggiata per<br />

la località, soprattutto in questo periodo invernale, per vedere le voragini<br />

nell’asfalto, che ci sono ovunque.<br />

Se non si sta più che attenti, si rischia di subire gravi danni alle<br />

autovetture e ai motocicli, con la possibilità di creare anche incidenti. E la<br />

cosa a mio avviso è aggravata dal fatto che in Salice Terme ci sono parecchie<br />

strutture ospedaliere. Non vorrei essere nei panni di chi viene trasportato<br />

in ambulanza, la quale a suo malgrado è costretta a fare la “gincana”<br />

per non subire gli eventuali contraccolpi delle buche. Abitando proprio a<br />

Salice, ho visto, in passato come vengono tamponate le buche: una badilata<br />

di catrame e per renderlo compatto il furgone ci ripassa due o tre volte.<br />

E poi ci chiediamo come mai le buche si riaprono!<br />

Per non parlare della sporcizia, denunciata anche dal Suo mensile,<br />

più volte, in cui versano i marciapiedi. Non per colpa del Comune,<br />

anche se potrebbe tenerli meglio, e non solo nel centro; ma dell’ignoranza<br />

(perdonatemi il termine) e dell’inciviltà dei possessori di animali che non<br />

raccolgono le loro deiezioni. A tutte queste persone vorrei fare una domanda:<br />

ma se qualcuno venisse nel salotto di casa vostra con il cuo cane e gli<br />

permettesse di fare i bisogni proprio <strong>sul</strong> tappeto, voi cosa direste? (parlo da<br />

detentrice di un cane). Qui è la stessa cosa. Salice è la nostra casa e come<br />

tale deve rimanere pulita!!<br />

Spero che in questo modo qualcuno in più si ravveda (anche se la<br />

maleducazione è un male difficile da debellare) e utilizzi l’apposita attrezzatura<br />

messa tra l’altro a disposizione dal Comune. Tutto questo non vuole<br />

essere una critica fine a se stessa. Ma deve essere uno spunto di riflessione<br />

per tutti. Grazie per lo spazio datomi e spero che queste questioni si risolvano.<br />

Cordialmente.<br />

Franca Poggi<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

Saluti a Pietro e Rosa<br />

storici macellai di Salice<br />

Egregio direttore,<br />

Con la presente volevo ricordare il grande impegno di Rosa e<br />

Pietro Buscaglia che per oltre 30, senza un giorno di ferie, hanno gestito<br />

l’omonima macelleria a Salice Terme servendo migliaia di clienti, vari ristoranti<br />

ed alberghi della zona sempre con grande cortesia e professionalità.<br />

Dopo tutti questi anni di lavoro, fatti di sacrifici ma anche tante<br />

soddisfazioni, Rosa e Pietro hanno deciso ritirarsi e concedersi un po’ di<br />

ferie… ne hanno tante arretrate!!!<br />

Un augurio va anche ai nuovi gestori di prospera e lunga attività.<br />

Dagli escrementi dei cani<br />

a quelli dei piccioni<br />

Egregio direttore,<br />

Se i marciapiedi di Salice Terme sono invasi dagli escrementi dei cani<br />

(che, a detta di qualcuno, porta fortuna pestarli), quelli di Godiasco sono tempestati<br />

da quelli dei piccioni che, sfido chiunque dire portino fortuna!!!!!!!! Le<br />

persone devono ingaggiare un vero slalom per evitare l'ostacolo, ma l'impresa è<br />

assai difficile e così quando entrano nei negozi, lasciano un bel regalino che, sia<br />

visivamente che olfattivamente non è per niente piacevole. <strong>Il</strong> piccione non ha<br />

colpe, come per altro il cane di Salice Terme, ma mentre il cane ha un padrone,<br />

chi si deve occupare degli escrementi dei piccioni <strong>sul</strong> suolo pubblico? Godiasco<br />

è un paese che va valorizzato e rivalutato, partendo dalla pulizia.<br />

Non sono le scuole di<br />

Godiasco ma quelle di Varzi<br />

Cortese Direttore,<br />

Lo scrivente ha già ricevuto in data odierna alcune telefonate in merito<br />

ad un Vs. “grave errore” riportato nell’intervista da me a Voi rilasciata.<br />

Non è la scuola media di Godiasco, che conosco e che si trova lungo<br />

la strada che conduce a Gomo, ad essere costruita in alveo dello Staffora ma è<br />

quella di Varzi (vedasi atti Congresso forniti all’intervistatrice).<br />

Vi prego di voler provvedere alla rettifica in modo da non far addebitare<br />

allo scrivente un così lapalissiano errore.<br />

Sicuro del Vs. cortese e sollecito riscontro Vi porgo cordiali saluti.<br />

Dott. Prof. Sergio Mussini<br />

news<br />

Claudia Toccalini<br />

Loredana Draghi<br />

Un bravo ad<br />

Antonio <strong>La</strong> Trippa<br />

Egregio direttore<br />

Mi piacerebbe leggere su una testata nazionale quello che il Sig. <strong>La</strong><br />

Trippa scrive. Condivido totalmente.Vorrei aggiungere alcune personali considerazioni.<br />

Sono arrivata a Salice boh! tre anni fà e posso misurare le trasformazioni:<br />

20 metri piastrellati con saltino, una bella fontana, il parco con ghiaietta,<br />

un bel rinnovo piscine, un formidabile consumo del territorio con case nuove<br />

che si aggiungono alle centinaia in rovina, la via principale dove se si sposta il<br />

cimitero si potrebbe animare di piu'...<br />

Debbo dire che quel lettore, come ha scritto nell'ultimo numero, scopritore<br />

nelle cacche dei cani quali causa del degrado di Salice boh!, merita un<br />

premio da parte dei 20000 turisti americani alle boh! per la capacità di analisi<br />

turistica. Speriamo che la Brambilla non ce lo porti via!<br />

Carole Rosenthal<br />

n.b. boh sta per-forse terme!


il <strong>Periodico</strong><br />

news<br />

BARZELLETTE<br />

Mario è sempre stato un bambino sedentario,<br />

sempre a casa, tutti i giorni davanti a<br />

playstation e computer.<br />

Un giorno, il padre decide di portarlo a<br />

vedere il mare, che Mario non aveva mai<br />

visto. Appena arrivano <strong>sul</strong>la spiaggia, il<br />

padre commenta:<br />

- Guarda Mario, che spettacolo della natura!<br />

I gabbiani, il cielo azzurro, il sole che si<br />

riflette <strong>sul</strong>l'acqua, le onde dolcemente guidate<br />

dal vento, e la tranquillità...<br />

- Si papà, però 'sto mare... che schifo di<br />

grafica!<br />

PER DIVERTIRSI UN PO'<br />

LE FOTO CURIOSE<br />

FEBBRAIO 2011<br />

DAI ANNUNCI LETTORI<br />

Sei mai stato stanco così?<br />

47


FEBBRAIO 2011<br />

48<br />

il <strong>Periodico</strong><br />

news

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!