Programma di sala - storia, arte, musica

16-17 NOVEMBRE 2012 | MUGGIA (TS)
UNA VISITA
A BEETHOVEN
BIBLIOTECA BEETHOVENIANA

«Bel composto»: dalle parole coniate
da Filippo Baldinucci nel 1682
per defi nire l’impiego simultaneo di
più tecniche artistiche in un medesimo
spazio da parte di Gianlorenzo
Bernini, ad un nuovo soggetto nel
campo della divulgazione culturale
attivo tra Trieste e Ferrara promosso
dall’Associazione Culturale In
viaggio con le Muse.
Bel composto: storia, arte, musica
si prefi gge lo scopo di far conoscere
la storia, l’arte e la musica italiana
in Età moderna, tra Quattrocento
e Ottocento, attraverso cicli di incontri,
conferenze, itinerari e visite
a tema, manifestazioni artistiche
articolate in più momenti.
Ideatori e promotori del progetto
Bel composto: storia, arte, musica
sono la storica dell’arte Pamela Volpi
e lo storico e musicista Valentino
Sani, che già da anni, individualmente
o unendo le rispettive com-
petenze, sono impegnati in diverse
iniziative di alta divulgazione: a
Roma per l’Università degli Studi di
Roma “Tor Vergata” e l’Italian Cultural
Society di Washington D.C.;
a Ferrara per la Provincia, il Teatro
Comunale e il Liceo Statale “L. Ariosto”;
a Trieste per il Touring Club
Italiano e l’agenzia viaggi Mittelnet.
Bel composto: storia, arte, musica
si pone l’obiettivo di condurre il suo
pubblico alla conoscenza complessiva
degli aspetti culturali e artistici
del nostro passato attraverso veri
e propri viaggi nella storia e nel
tempo, insistendo in modo particolare
sull’importanza dei luoghi ad
essi collegati. Il tutto accompagnato
da letture e ascolti di brani musicali
inerenti le tematiche affrontate.
Bel composto: storia, arte, musica
si avvale inoltre della collaborazione
di studiosi ed esperti delle materie
volta per volta trattate.
«Una visita a Beethoven»
16-17 novembre | Muggia (TS) | Casa Carrino
Programma
ore 17.30
Brindisi di benvenuto
Presentazione della Biblioteca Beethoveniana
Profi lo biografi co di Ludwig van Beethoven
a cura di Sergio e Giuliana Carrino e Valentino Sani
ore 18.15
Visita guidata della Biblioteca Beethoveniana
a cura di Sergio Carrino
interventi storico-musicali e storico-artistici di Valentino Sani e Pamela Volpi
ore 20.15
Aperitivo con prodotti dell’orto di casa Carrino
a cura di Giuliana Carrino
ore 21.00
Esecuzione dal vivo del Quartetto d’archi op. 18 n. 4 in Do minore
di Ludwig van Beethoven
con il Quartetto Guadagnini
guida all’ascolto di Valentino Sani
3

La Biblioteca Beethoveniana
della famiglia Carrino
4
LA BIBLIOTECA BE E T H O V E N I A N A È
U N A C A S A-M U S E O S I T U A T A A MU G G I A
(TR I E S T E) E D E D I C A T A A LU D W I G
V A N BE E T H O V E N.
DA Q U A R A N T’A N N I IL F O N D A T O R E
SE R G I O CA R R I N O, C O N IL S O S T E G N O
D E L L A M O G L I E GIULIANA E D E L FIGLIO
LU D O V I C O , R I C E R C A C O N P A S S I O N E E
C O N I N S T A N C A B I L E I M P E G N O L E P I Ù
D I S P A R A T E T E S T I M O N I A N Z E S T O R I C H E ,
I C O N O G R A F I C H E E E D I T O R I A L I R E L A-
T I V E A L L A F I G U R A E A L L’O P E R A D E L
G R A N D E C O M P O S I T O R E T E D E S C O. LA
C O L L E Z I O N E S I C O M P O N E , N E L L A S U A
I N T E R E Z Z A, D I O L T R E 9000 P E Z Z I, D I
V A R I A P R O V E N I E N Z A .
IL S E T T O R E EDITORIALE C O M P R E N D E
C I R C A 4500 S C R I T T I A C A R A T T E R E
BIOGRAFICO E M U S I C O L O G I C O , C O N
P A R T I C O L A R E A T T E N Z I O N E A L L E P R I M E
EDIZIONI E A L L E EDIZIONI R A R E E D I
P R E G I O, D A I S A G G I M O N O G R A F I C I A G L I
A R T I C O L I A P P A R S I S U RIVISTE E P E-
RIODICI, D A I P R O G R A M M I D I S A L A A I
R E S O C O N T I D E I C O N C E R T I, D A L L E P R I-
M E EDIZIONI D I P A R T I T U R E A S T A M P A
A L L A R I P R O D U Z I O N E IN FACSIMILE D E I
M A N O S C R I T T I ORIGINALI.
IL S E T T O R E D E D I C A T O A L L’I C O N O G R A -
F I A C O M P R E N D E U N A V A S T A R A C C O L T A
D I R I T R A T T I A D O L I O , INCISIONI, V E-
D U T E D I L O C A L I T À L E G A T E A L L A V I T A
D I BE E T H O V E N, O P E R E G R A F I C H E E
S C U L T O R E E , M O D E L L E T T I P E R M O N U -
M E N T I , B U S T I, T E S T E E M A S C H E R E .
IN T E G R A N O E A R R I C C H I S C O N O L A V A-
S T A C O L L E Z I O N E A L T R E S E Z I O N I S P E C I-
F I C H E D E D I C A T E A M E D A G L I E , M O N E T E ,
E X LIBRIS, C A R T O L I N E , F I G U R I N E, F I-
L A T E L I A, P U B B L I C I T À E U N A S I N G O L A R E
R A C C O L T A D I O G G E T T I K I T S C H D I V A R I A
P R O V E N I E N Z A.
L’O B I E T T I V O AMBIZIOSO S O T T E S O A L L A
C R E A Z I O N E D I Q U E S T A I M P O N E N T E
R A C C O L T A, U N I C A N E L S U O G E N E R E, È
D I P O R S I C O M E P U N T O D I R I F E R I M E N T O
P E R L’A C C R E S C I M E N T O D E L L A R I C E R C A,
D E L L O S T U D I O E D E L L A C O N O S C E N Z A
D E L G R A N D E C O M P O S I T O R E D I BO N N,
IN S T R E T T A C O N N E S S I O N E, D A L P U N T O
D I V I S T A I C O N O G R A F I C O, C O N L A C R E-
A Z I O N E D E L M I T O B E E T H O V E N I A N O IN
EU R O P A E O L T R E O C E A N O D A L L A F I N E
D E L L’OT T O C E N T O A D O G G I.
LA FAMIGLIA CA R R I N O RITIENE «C H E
Q U E S T E T E S T I M O N I A N Z E N E I L O R O
M O L T E P L I C I P E R C O R S I T R A P R E S E N T E
E P A S S A T O C O N T R I B U I S C A N O A S U S C I-
T A R E N E L V I S I T A T O R E, IN U N’E P O C A
S E M P R E P I Ù V I R T U A L E, I N T E R E S S E,
A P P R E Z Z A M E N T O E D E N T U S I A S M O N O N
S O L O P E R IL G R A N D E A R T I S T A, A L
Q U A L E H A N N O D E D I C A T O G R A N P A R-
T E D E L L A L O R O V I T A, M A A N C H E P E R
IL F A S C I N O D E L L I B R O IN S E S T E S S O,
P E R L A M U S I C A E P E R T U T T E L E A L T R E
F O R M E D’A R T E F O N D A M E N T A L I P E R L A
C R E S C I T A D E L L’E S S E R E U M A N O .»
Biografi a di Ludwig van Beethoven
(Bonn, 16 dicembre 1770 - Vienna, 26 marzo 1827)
1770, 16 dicembre
Ludwig van Beethoven nasce a Bonn
da una famiglia di origini fi amminghe.
Il padre Johann è tenore di corte (Hoftenorist),
la madre Maria Magdalena
Keverich è vedova di un valletto della
corte elettorale di Bonn. Ludwig sarà il
maggiore di tre maschi (Johann e Karl
i fratelli).
1773, dicembre
Muore il nonno, Ludwig van Beethoven,
maestro di cappella presso la corte del
principe elettore di Colonia a Bonn.
1774-75
Inizia i suoi studi musicali a Bonn suonando
il violino, la viola e il pianoforte.
1779-80
Lezioni con l’attore-musicista Tobias
Pfeiffer e con il padre, estremamente
inadeguato come guida musicale per il
fi glio. Suona nell’orchestra del principe
elettore Max Friedrich von Königsegg-
Rothenfels, il cui nuovo Kapellmeister,
l’italiano Andrea Lucchesi di Motta di
Livenza, svolge un importante infl usso
sulla prima formazione musicale del
piccolo Beethoven.
1781-82
Viaggio a Rotterdam con la madre.
1782-90
Emerge lentamente dall’isolamento dovuto
al cattivo rapporto col padre, con
l’aiuto di insegnanti e protettori. Dopo
un breve periodo di studio con l’organista
di corte Gilles den Eeden, con i
violinisti Franz Rovantini e Franz Ries e
con il cornista Nikolaus Simrock, diviene
allievo del nuovo organista di corte
Christian Gottlob Neefe, il vero maestro
dell’adolescenza di Beethoven. Neefe riconosce
subito e incoraggia la genialità
dell’allievo. Sotto la sua guida conosce la
musica di Bach, Haydn e Mozart.
1784
È nominato organista aggiunto di corte
con uno stipendio di 150 fi orini.
1787
Si reca a Vienna per prendere lezioni da
Mozart. Vi resta solo poco tempo a causa
dell’improvvisa morte della madre.
1792, primavera
Haydn, di ritorno da Londra, si ferma a
Bonn dall’amico Johann Peter Salomon
e conosce Beethoven, il quale gli mostra
una cantata da lui composta. Il noto
compositore austriaco ne ricava un’impressione
favorevole tanto da accettarlo
come allievo effettivo a Vienna.
1792, novembre
Parte per Vienna, abbandonando per
sempre Bonn.
1792, 18 dicembre
Muore Johann van Beethoven a Bonn.
1793
Inizia gli studi a Vienna. Composizione
con Haydn, scrittura vocale con Antonio
Salieri, contrappunto con Johann Georg
Albrechtsberger.
1796
Concerti di Beethoven come pianista
a Norimberga, Praga, Dresda, Berlino.
A Vienna intanto si fa conoscere come
virtuoso del pianoforte dall’alta società
viennese.
5

1799-inizio 1800
Intraprende e termina la composizione
della Prima sinfonia a Vienna.
1800, 2 aprile
Esecuzione della Prima sinfonia al Kärnt-
nertortheater di Vienna (teatro di porta
Carinzia o teatro di corte). Nello stesso
anno termina i 6 quartetti per archi
op. 18 e continua la serie delle grandi
sonate per pianoforte. Attività creativa
in pieno sviluppo. Fa venire a Vienna e
aiuta generosamente i suoi due fratelli,
Karl, impiegato e musicista dilettante, e
Johann, farmacista.
1800-1802
Stringe rapporti d’amicizia duraturi con
il principe Carl von Lichnowsky e con
il conte Andreas Razumowsky, alle cui
dipendenze suona un quartetto d’archi
a completa disposizione di Beethoven.
Amicizia con la famiglia del conte Franz
von Brunswick e viaggi in Ungheria.
Vita felice. Scrive le musiche di scena
per il balletto Le creature di Prometeo
di Salvatore Viganò.
1802, ottobre
Si acuiscono i sintomi della malattia
all’orecchio, affi orati nel 1796. Propositi
di suicidio documentati nel cosiddetto
Testamento di Heiligenstadt, dal nome
della casa di campagna di Beethoven,
sua residenza per lunghi periodi dell’anno.
La progressiva sordità lo obbliga ad
interrompere la carriera di pianista.
Isolamento e solitudine. Attraverso la
musica Beethoven vince la disperazione
e scopre la fede in un mondo soprannaturale.
Termina la Seconda sinfonia.
1803
Termina il suo unico oratorio, Cristo sul
monte degli ulivi. Stabilisce una profonda
amicizia con l’arciduca d’Austria
Rodolfo d’Asburgo, al quale impartisce
lezioni di teoria e che diviene uno dei
suoi più attivi protettori.
1803-05
Lavora all’opera Fidelio dal testo Leonore
ou l’amour conjugal di Jean Nicolas
Bouilly, tradotta in tedesco per Beethoven
da Johann Sonnleitner. Nel 1804
termina la Terza sinfonia stravolgendo
gli schemi formali classici dell’epoca.
Fioccano le critiche ma anche i consensi
e le esaltazioni.
1805, 20 novembre
Prima rappresentazione di Fidelio, in
2 atti, con il titolo di Leonore. L’opera
sparisce dalle scene dopo due repliche,
non compresa dai francesi, da sei giorni
padroni di Vienna.
1806, 29 marzo
Seconda edizione di Fidelio in 2 atti.
L’opera viene ritirata dopo la seconda
serata per dissapori con il direttore del
teatro. Verrà ripresa da Beethoven solo
nel 1814.
1806-08
La fama delle opere pianistiche, sinfoniche
e cameristiche di Beethoven si
diffonde ben oltre i confi ni dell’Austria
grazie alla loro pubblicazione. Gli editori
si contendono le sue composizioni. A
36 anni Beethoven viene già acclamato
come uno dei maggiori musicisti viventi.
Grazie anche al contributo fi nanziario
dei suoi protettori, la sua vita non
conosce gli stenti e le ristrettezze materiali
sofferti invece da Mozart. Scrive
la Quarta (seconda metà del 1806) e la
Quinta sinfonia (1807-inizio 1808).
1808, autunno
Viene invitato a Kassel dal re di Westfalia
Gerolamo Bonaparte, il quale spera
di poterne fare il nuovo maestro di cappella
della propria corte. I nobili viennesi
protettori di Beethoven (l’arciduca
Rodolfo e i principi Lobkowitz e Kinsky),
compreso l’incombente pericolo, decidono
di assegnargli una rendita annua di
4.000 fi orini con l’unica condizione che il
compositore rimanga a Vienna.
1810-1812
Scrive le musiche di scena per la tragedia
di Göthe Egmont. L’ammirazione di
Beethoven per lo scrittore tedesco sarà
testimoniata da una dozzina di lieder
con pianoforte e da altre brevi composizioni
anche strumentali. Göthe ricambia
con molte riserve, giudicando la musica
di Beethoven «troppo elementare,
troppo sfrenata». I due si incontrano
a Teplitz nel luglio 1812. La richiesta
di Beethoven di poter musicare il Faust
non verrà mai esaudita da Göthe. Scrive
la Settima e l’Ottava sinfonia. Relazioni
sentimentali con Bettina Brentano e Josephine
von Brunswick.
1813
Scrive la musica d’occasione per celebrare
la vittoria del duca di Wellington
contro i francesi a Vitoria, in Portogallo
(Wellingtons Sieg oder die Schlacht
bei Vitoria). L’idea era stata del geniale
Johann Nepomuk Mälzel, l’inventore del
metronomo e del panharmonicon (strumento
meccanico brevettato nel 1803
in grado di riprodurre, tramite mantici e
cilindri fonotattici, i suoni di legni, ottoni
e archi). Il lavoro viene scritto da Beethoven
proprio per panharmonicon e
orchestra e viene eseguito, in una versione
per sola orchestra, insieme alla
Settima sinfonia l’8 e il 12 dicembre.
Il successo è immenso. All’esecuzione
partecipano anche i musicisti Salieri,
Spohr e Hummel e il famoso violinista
viennese Ignaz Schuppanzig, violinista
di casa Razumowsky e amico di vecchia
data di Beethoven.
1814
Scrive le musiche di scena per due atti
unici di August von Kotzebue, König Stephan
oder Ungarns erster Wohltäter e
Die Ruinen von Athen. Lo spessore delle
composizioni, costrette su testi asfi ttici e
privi di valore poetico, resta secondario.
Il 23 maggio risorge il Fidelio, che inizia
da Vienna una trionfale marcia per tutta
Europa. Scrive la cantata inaugurale per
l’apertura del Congresso di Vienna. Alla
fi ne dell’anno, Beethoven aveva terminato
la parte più cospicua della propria
intera produzione: 8 delle 9 sinfonie,
tutti e 7 i concerti, 27 delle 32 sonate
per pianoforte, 11 dei 16 quartetti per
archi, tutti e 13 i trii con pianoforte, tutti
e 3 i trii per archi, tutte e 10 le sonate
per violino e pianoforte, 3 delle 5 sonate
per violoncello e pianoforte, 9 delle 11
ouvertures per orchestra, la prima delle
due messe (Messa in do maggiore).
1815
Ha inizio la fase più critica e negativa
della vita di Beethoven Le esecuzioni
delle sue opere si fanno più rare. Il gusto
del pubblico viennese è più incline
ora alle musiche di Rossini. La sordità
si fa totale. Vive in solitudine e in silenzio
comunicando solo attraverso la
scrittura. In novembre muore il fratello
Karl, che nel testamento lo nomina tutore
dell’unico fi glio Karl. Questa tutela
diverrà per Beethoven fonte di infi niti
guai per tutta la vita. A causa del suo
6 7

amore per il nipote, dovrà sopportare
processi legali e attriti con la madre di
Karl, Johanna Reiss che lo distoglieranno
sempre più dalla musica. Il rapporto
con il nipote, caratterizzato da tensioni
e slanci continui di amore-odio, riveleranno
la pessima attitudine di Beethoven
come pedagogo. Anche nei rapporti
sentimentali, Beethoven passa di delusione
in delusione.
1816
Scrive il ciclo di lieder per voce e pianoforte
An die ferne Geliebte (All’amata
lontana), trasfi gurazione poetica idealizzata
della sua inappagata nostalgia
d’amore.
1817-1818
Scrive solo la rielaborazione per quintetto
d’archi del Trio con pianoforte op.
1 n. 3. Lavora con molta fatica. Gli pesa
molto il fatto di non poter ascoltare e
controllare le proprie composizioni.
1819-1822
Durante l’estate, nella residenza di campagna
di Mödling, nei pressi di Vienna,
scrive 11 danze popolari per orchestra −
le più belle in assoluto fra tutte quelle da
lui scritte a partire dal 1795 − e lavora
alla Missa solemnis. Continua ad occuparsi
di nuovi progetti operistici, ma il
Fidelio sarà destinatà a rimanere la sua
unica opera compiuta. Scrive le ultime 3
sonate per pianoforte op. 109-110-111.
1823
Termina la Missa solemnis e la consegna
all’arciduca Rodolfo d’Asburgo, per
il quale era stata scritta. Inizia a lavorare
alla stesura della Nona sinfonia.
1824-1825
Termina la Nona sinfonia, eseguita il
7 maggio 1824 al Kärntnertortheater
insieme ad alcuni brani della Missa solemnis.
Successo immenso. Termina
anche gli ultimi 5 quartetti per archi.
La fama di Beethoven echeggia ora in
tutti i circoli culturali europei. Sempre
più frequentemente il compositore riceve
visite da uomini provenienti da tutta
Europa. Nell’ottobre 1825 cambia abitazione
a Vienna per la sessantesima e
ultima volta.
1826
In autunno si reca per alcuni mesi nel
podere di campagna del fratello Johann
a Gneixendorf. Tornato a Vienna in dicembre
è colpito dalla polmonite. Il suo
rapporto con i medici (ne cambiò più di
14 durante tutta la vita) è come sempre
disastroso, scandito dalla sfi ducia e da
attacchi d’ira continui.
1827
Si accentua l’idropisia, della quale Beethoven
soffriva da alcuni anni. Nelle
prime settimane dell’anno subisce tre
operazioni, senza però ricevere alcun
giovamento. Si spegne il 26 marzo,
alle ore 17.45 nella sua ultima casa
viennese, la cosiddetta Schwarzspanierhaus.
Viene seppellito il 29 marzo.
Più di 20.000 persone partecipano alle
esequie, durante le quali l’attore Heinrich
Eduard Anschütz recita l’orazione
funebre scritta da Franz Grillparzer. Fra
gli otto musicisti chiamati a reggere i
cordoni della bara di Beethoven fi gura
il trentenne musicista viennese Franz
Schubert.
Quartetto d’archi op. 18 n. 4 in Do minore
di Ludwig van Beethoven
I sei quartetti per archi op. 18, composti
tra il 1798 e il 1800, costituiscono
l’esordio di Beethoven per questa tradizionale
formazione, dopo anni dedicati
ad una produzione cameristica incentrata
sul pianoforte. Commissionati
dal principe Lobkowitz, sono il frutto di
un forte impegno creativo e di numerose
rielaborazioni; l’ordine della loro
pubblicazione a Vienna, tra il 1800 e il
1801, non segue la reale sequenza di
composizione.
Il Quartetto n. 4, l’ultimo in ordine
di composizione, è permeato da una
tensione drammatica derivante dal do
minore quale tonalità d’impianto prescelta,
la medesima della sonata per
pianoforte Patetica e della Quinta sinfonia.
La struttura, alquanto discosta
dalla forma tradizionale del quartetto
d’archi, è priva di un vero movimento
lento; i temi sono piacevoli e accattivanti,
il primo violino assume un ruolo
decisamente dominante, sin dalle prime
battute.
Il primo movimento è caratterizzato da
un tema appassionato, impetuoso; la
tensione generata non trova soluzione
nemmeno nei temi secondari, pur contrastanti.
Laddove la tradizione prevedeva un
secondo movimento lento, Beethoven
inserisce, invece, uno Scherzo, incentrato
attorno ad un tema fugato.
Anche il terzo movimento, un Minuetto,
si discosta dalla tradizione per una
spiccata assimmetria ritmica resa attraverso
effi caci sincopi e improvvisi
sforzando.
Il quartetto termina con un Allegro in
forma di rondò, defi nito dai ritorni di
un tema principale alternato da episodi
divaganti detti divertimenti.
L’intera composizione, al pari degli altri
cinque quartetti componenti l’op. 18,
si inscrive nella tradizione classica per
tale formazione cameristica, risalente
ai modelli di Haydn e Mozart, indiscussi
punti di riferimento nella formazione
musicale di Beethoven.
8 9

Quartetto Guadagnini
F. Zoffoli, G. Coletti, M. Di Giovanni, A. Cefaliello
10
Fabrizio Zoffoli
Giacomo Coletti
Margherita Di Giovanni
Alessandra Cefaliello
Fabrizio Zoffoli si è diplomato al Conservatorio
di Milano sotto la guida di G.
Baffero e ha ottenuto il master solistico
presso l’Accademia Internazionale
“Incontri col Maestro” con P. Berman e
M. Sciarretta. Fra gli altri, hanno contribuito
alla sua formazione Z. Bron, K.
Bogino, P. Masi e F. Manara.
Giacomo Coletti si è diplomato al
Conservatorio di Pescara e successivamente
ha conseguito il biennio solistico-interpretativo
a Fermo con M.
Rogliano. Frequenta masterclass con
F. Cusano, Z. Bron, M. Sciarretta, G.
Carmignola e S. Accardo come solista
e con E. Belli, G. Pretto, D. Waskiewicz,
D. Rossi ed il Trio di Parma per la musica
da camera.
Margherita Di Giovanni ha iniziato
i suoi studi come violinista diplomandosi
al Conservatorio di Pesaro. Successivamente
ha conseguito il biennio
solistico-interpretativo a Milano sotto
la guida di D. Gay. Ha frequentato masterclass
con P. Vernikov, M. Quarta,
E. Pellegrino, Y. Grubert e R. Honeck.
Nel 2010 ha intrapreso lo studio della
viola con S. Gramaglia. Ha frequentato
masterclass, come violista, con A. C.
Soanea e con L. Dutton e R. McDuffy
all’interno del “Rome chamber music
Festival”.
Alessandra Cefaliello si è diplomata
al Conservatorio di Bari sotto la guida
violino
violino
viola
violoncello
Guida all’ascolto di Valentino Sani
di V. Paternoster. Ha seguito masterclass
di violoncello e musica da camera
con, tra gli altri, A. Bonduriansky, C.
Giovaninetti e il Quartetto di Cremona.
Attualmente frequenta l’Accademia Nazionale
“S. Cecilia” di Roma nella classe
di G. Sollima.
Nel 2012 Fabrizio, Giacomo, Margherita
ed Alessandra hanno fondato insieme il
Quartetto Guadagnini, già esibitosi
in prestigiose città e per importanti realtà
del panorama musicale nazionale,
distinguendosi da subito per il carisma
e l’espressività e riscuotendo unanimi
ed entusiastici consensi.
Impegni recenti li hanno visti suonare
accanto ad artisti quali P. Masi, il Quartetto
Fonè, B. Canino all’interno del JCE
Network Festival ed in mondovisione su
RaiUno accanto al Quartetto di Cremona.
A seguito di un’esibizione a Roma sono
stati selezionati da S. Cappelletto per
partecipare alla masterclass che terrà
il Quartetto Prometeo presso l’Accademia
Filarmonica Romana.
Vincitori del concorso “Marco dall’Aquila”,
sono stati recentemente invitati
nell’ambito della stagione cameristica
2012-2013 dei Solisti Aquilani per la
giornata Europea della Musica.
Attualmente si stanno perfezionando
con il Quartetto di Cremona presso
l’accademia “W. Stauffer” della città
lombarda e con P. Chiavacci, primo violino
del Quartetto Fonè.

«Una visita a Beethoven»
16-17 novembre 2012
Muggia (TS), Casa Carrino
Evento ideato e organizzato da
Associazione Culturale
In viaggio con le Muse
all’interno del progetto
Bel composto: storia, arte, musica
In collaborazione con
Biblioteca Beethoveniana
della famiglia Carrino
Scuola superiore internazionale
di musica da camera
del Trio di Trieste
Grafi ca: Pamela Volpi
BEL COMPOSTO: STORIA, ARTE, MUSICA
Informazioni: t. +39 349 4695027 | belcomposto@gmail.com
w w w . b e l c o m p o s t o . n e t