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Bollettino Parrocchiale n° 7 Agosto 2009 - Parrocchia San Bernardo

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Soffermandoci su altre preziose informazioni riguardanti la storia del-<br />

la nostra parrocchia, in questo inserto vogliamo tentare di pizzicare,<br />

almeno in parte, la curiosità degli attenti lettori.<br />

Il 20 <strong>Agosto</strong> di quest’anno celebrere mo, come or mai ogni anno, la fe-<br />

sta liturgica di <strong>San</strong> <strong>Bernardo</strong> abate di Chiaravalle, patrono della no-<br />

stra chiesa. Probabilmente qualcuno di voi si sarà domandato il motivo<br />

della scelta di questa importante figura come protettore delle anime<br />

di Castel Rozzone. Una scelta molto importante, avvenuta però troppo<br />

tempo fa per essere raggiunta dalla nostra memoria.<br />

In occ asione della Festa Pat ronale de l nost ro paese, e nel ricordo delle<br />

importanti opere di sistemazione della chiesa parrocchiale, vogliamo<br />

proporre ai nostri lettori un altro pezzo di storia. E, leggendo, dobbia-<br />

mo ricordare di appartenere anche noi a questa storia!<br />

Don Francesco Galbiati ci insegna che le vicende che portarono alla costruzione<br />

della chiesa e, quindi, alla costituzione di una comunità parrocchiale a Castel<br />

Rozzone, sono inscindibilmente legate alla presenza della famiglia dei Rozzone.<br />

La storia delle origini del nostro paese è ormai ben conosciuta dai suoi abitanti,<br />

e ora possiamo utilizzarla per capire quello che qui viene riportato.


I Rozzone coltivarono e conservarono gelosamente i sentimenti religiosi ereditati dai<br />

loro padri, tanto da adibire parte della loro nuova dimora ad Oratorio per le cele-<br />

brazioni delle funzioni religiose e dei sacri riti per poter continuare a praticare la<br />

loro fede senza dover lasciare il controllo sull'opera di bonifica della loro terra. Al-<br />

l'inizio era riservato ai famigliari ed alla servitù, ma con il crescere dei caseggiati e<br />

della Comunità attorno alla Corte Castello, l'Oratorio divenne aperto a tutti, con-<br />

sentendo ai massari di seguire le funzioni religiose senza dover andare alla lontana<br />

chiesa di <strong>San</strong> Martino in Treviglio.<br />

Per Oratorio in questo caso si intende quell’edificio destinato alla preghiera e<br />

allo svolgimento delle funzioni religiose. Ebbene, Don Francesco Galbiati traman-<br />

da che questo Oratorio voluto dai Rozzone fu la prima chiesa sorta in Castel<br />

Rozzone, e che già questo luogo sacro era stato dedicato a <strong>San</strong> <strong>Bernardo</strong> abate.<br />

Quando fu concessa la costruzione della Chiesa nel luogo di Castel Rozzone, ven-<br />

ne allo stesso tempo deciso di dedicarla a <strong>San</strong> <strong>Bernardo</strong> abate. Il 30 Giugno 1-<br />

523 fu così rilasciato il beneplacito canonicale per mezzo del quale agli abitanti<br />

del luogo di Castel Rozzone veniva concesso di costruire la Chiesa in onore di<br />

<strong>San</strong> <strong>Bernardo</strong>, affinché in questo nuovo tempio si celebrassero la <strong>San</strong>ta Messa e i<br />

divini Uffizi e si amministrassero i sacramenti.<br />

In Ecclesia <strong>San</strong> Bernardi(ni) Castri Rozzonii, membri Collegiatae Ecclesiae et Cura-<br />

tae S. Martini Castri Trivilii. [...] constet concessam fuisse facultatem hominibus loci<br />

construendam Ecclesiam ad honorem S. Bernardi, ut in ea Missae Sacrificium et divi-<br />

na officia celebrarentur et sacramenta administrantur (...).<br />

Questo documento venne firmato da Monsignor Andrea Serbelloni, Vicario Ge-<br />

nerale di Pontirolo Vecchio (l’attuale Canonica d’Adda) e controfirmato da Don<br />

Bernardino Berlendis, cappellano in <strong>San</strong>t’Antonio nella Prepositurale di Treviglio.<br />

A questa autorizzazione seguì la costruzione del nuovo edificio, che venne consa-<br />

crato il 06 Ottobre 1544 anche se ancora spoglio e per giunta senza ornamenti.<br />

Per quanto riguarda l’Oratorio voluto dai Rozzone, Don Francesco Galbiati scri-<br />

ve:


Pag. 2 da Libro storico - Storia antica della <strong>Parrocchia</strong> di Castelrozzone, don Francesco Galbiati<br />

La cappella rimase in funzione fino al 1544, anno in cui venne consacrata la nuova<br />

Chiesa <strong><strong>Parrocchia</strong>le</strong> dedicata a <strong>San</strong> <strong>Bernardo</strong> Abate, costruita all'esterno del castel-<br />

lo, dove vennero trasferite tutte le funzioni religiose della Comunità.<br />

Don Francesco Galbiati riporta che la Chiesa <strong><strong>Parrocchia</strong>le</strong> venne sistemata a<br />

partire dal XVII secolo, e sicuramente dopo la seconda visita pastorale del Car-<br />

dinal Federico Borromeo avvenuta nel 1613.


Per quante ricerche siano state fatte, non è stato possibile stabilire l'esatto anno del-<br />

la ricostruzione della nuova Chiesa. Quella di Castel Rozzone era ormai riconosciuta<br />

come <strong>Parrocchia</strong> autonoma e quindi tutto il carteggio che la riguardava era conser-<br />

vato nel locale archivio. La sua distruzione nell'incendio del 1906 ci ha privati pur-<br />

troppo di tante informazioni e di tutte le notizie che ci avrebbero consentito di cono-<br />

scere altri fatti della nostra Comunità. Sappiamo soltanto che nel 1709 funzionava<br />

ancora la vecchia Chiesetta costruita nel 1523. Infatti in quell'anno il Vicario Fora-<br />

neo nella sua visita fatta al Castello scrisse: «La Chiesa o piuttosto il Sacello dedica-<br />

to a <strong>San</strong> <strong>Bernardo</strong> Abate, coperto soltanto dal tetto senza soffitto, è molto piccolo e<br />

insufficiente a contenere il popolo orante; il coro, nel quale alcune persone insieme<br />

al Pastore nei giorni di festa cantano le lodi, è talmente stretto che una persona a<br />

mala pena riesce a girare intorno all'altare».<br />

Dal Dal Dal Sacerdote Sacerdote Sacerdote Sacerdote Mercenario<br />

Mercenario Mercenario<br />

Mercenario al al Parroco Parroco Parroco Parroco<br />

Il titolo di "Sacerdos Mercenarius" – vale a dire “prete mercenario” – ricorrerà<br />

spesso nella storia di Castel Rozzone e della Chiesa di <strong>San</strong> <strong>Bernardo</strong>, e dal 152-<br />

3 al 1588 sarà la qualifica che i documenti curiali attribuiranno ai Sacerdoti che<br />

si avvicenderanno nella cura delle anime di questa Chiesa. Infatti la nuova Par-<br />

rocchiale, pur avendo ottenuto la facoltà di celebrarvi la Messa ed i divini Uffici<br />

e di amministrarvi i Sacramenti, non era eretta in titolo, né in prebenda per la<br />

mancanza di dote o di beneficio fisso e perpetuo in grado di assicurare il sosten-<br />

tamento del Sacerdote ed il regolare funzionamento della vita ecclesiale di una<br />

<strong>Parrocchia</strong>.<br />

Pertanto i fedeli di Castel Rozzone, per assicurare alla propria Chiesa la presen-<br />

za continua di un prete, introdussero la consuetudine di cercare essi stessi un sa-<br />

cerdote che, libero da altri impegni e dietro compenso di un congruo pagamento<br />

(da qui il nome di mercenario), fosse disposto a trasferirsi e risiedere in perma-<br />

nenza al Castello Rozzone per svolgervi le mansioni di Parroco.<br />

Dal 1588 al 1670 i sacerdoti di Castel Rozzone vengono indicati con il titolo di<br />

“Vice-Curato” e dal 1670 in avanti sono ormai “Curati”.

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