Effetti e correzioni ottiche nel disegno dei caratteri tipografici - BeeP

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◊BE∑TAS DE UNIT√E ECLESIÆ ∏NSE∑|NDA, ET SCHISM√E, ΩUƒ FUITINTER HEN∑ICHUM ΩUA∑TUM IMP. ∑O. ET G∑EG}IUM SEPT. PONT. MAX. CUIUSDAM EIUS TEMPO∑IS ÷OLOGI ◊BER AB HUT TENO INVENTUS A{O. MIS∫EM E∑HA∑TEM, ∏NTINUO HABEBAS πIΩUID A ME, ΩUƒ ›GE∑ES, UEL G∑ATU‹TIONIS, UEL ∏SO‹TIONIS A±EL‹MUS.
Gli accenti – Os acentuações – Accents L’origine <strong>dei</strong> segni diacritici latini nei testi è evolutiva. A Robert Estienne è attribuito l’introduzione di segni di accentazione per il francese <strong>nel</strong> suo “Dictionarium” del 1530, ma la storia li vede come una parte integrale del testo dai primi tempi della scrittura latina. Un segno simile a un accento acuto è stato utilizzato in iscrizioni romane per indicare una consonante doppia. Il punto sulla “i”, il più comune segno diacritico di testo latino, è possibilmente un riporto di questo per parole come filii, ed è stato utilizzato nei manoscritti medioevali dall’inizio del xııı secolo. Con l’avvento della stampa, il segno e diventato comune. Non solo ha avuto significato linguistico, ma può essere stato il mezzo per guadagnare spazio e distinguere la lettera all’interno della struttura della Textura gotica.
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