La Chiave della Teosofia.pdf - Antigua Tau
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Le relazioni <strong>della</strong> Società Teosofica<br />
con la <strong>Teosofia</strong><br />
Il progresso individuale<br />
INT. L’evoluzione morale è dunque la cosa principale su cui si insiste nella vostra Società?<br />
TEO. Senza dubbio! Chi vuole essere un vero teosofo deve riuscire a vivere come tale.<br />
INT. Allora, se è così, come ho notato prima, il comportamento di alcuni membri smentisce<br />
questa regola fondamentale.<br />
TEO. Sì, infatti. Ma ciò non può essere evitato tra noi più che tra quelli che si chiamano cristiani<br />
e agiscono come nemici. Non è un difetto dei nostri regolamenti e delle nostre norme,<br />
ma <strong>della</strong> natura umana. Anche in certi gruppi essoterici pubblici i membri si impegnano sul<br />
loro “Sé superiore” a vivere la vita prescritta dalla <strong>Teosofia</strong>. Essi devono portare il loro divino<br />
Sé a guidare ogni loro pensiero e azione, in ogni giorno e momento <strong>della</strong> loro vita. Un<br />
vero teosofo dovrebbe “comportarsi giustamente e procedere con umiltà”.<br />
INT. Che intende dire con ciò?<br />
TEO. Semplicemente questo: il singolo sé deve dimenticare se stesso per i molti altri sé. <strong>La</strong>sci<br />
che le risponda con le parole di un vero filaletiano, un membro <strong>della</strong> S.T. che ha espresso<br />
molto bene il concetto nel Theosophist: “<strong>La</strong> prima necessità di un uomo è di esaminare<br />
se stesso, fare quindi un onesto inventario delle sue acquisizioni soggettive e, per quanto<br />
esso possa essere negativo o fallimentare, non sarà senza possibilità di riscatto se ci mettiamo<br />
seriamente all ’ opera”. Ma quanti lo fanno? Tutti vogliono lavorare per il proprio sviluppo<br />
e progresso; pochissimi per quello degli altri. Per citare ancora lo stesso scrittore:<br />
“Gli uomini sono stati abbastanza a lungo illusi e ingannati; essi devono spezzare i loro<br />
idoli, sbarazzarsi delle loro falsità e cominciare a lavorare, per se stessi; ma, in verità, c ’ è<br />
una piccola parola in più, perché chi lavora per se stesso farebbe meglio a non lavorare affatto;<br />
lavori piuttosto per gli altri, per tutti. Per ogni fiore di amore e carità che egli pianta<br />
nel giardino del suo vicino, un’erbaccia cattiva scomparirà dal suo, e così questo giardino<br />
degli dei — l’Umanità — fiorirà come una rosa. In tutte le Bibbie, in tutte le religioni, questo<br />
è chiaramente evidenziato, ma degli uomini astuti l’hanno inizialmente male interpretato<br />
e infine mutilato, materializzato, distorto. Ogni uomo sia una rivelazione a se stesso. Una<br />
volta che lo spirito immortale dell’uomo ha preso possesso del tempio del suo corpo, ne<br />
scacci i mercanti e ogni cosa impura, e la sua divina umanità lo redimerà, poiché quando si<br />
sarà così unito con se stesso, conoscerà il “costruttore del Tempio”.<br />
INT. Questo e puro altruismo, lo confesso.<br />
TEO. Lo è. Se su dieci membri <strong>della</strong> S.T. uno soltanto lo praticasse, la nostra sarebbe effettivamente<br />
una Società di eletti. Tra gli estranei, però, ci saranno sempre quelli che rifiutano<br />
di riconoscere la differenza essenziale tra <strong>Teosofia</strong> e Società Teosofica, tra l’idea e la sua<br />
imperfetta incarnazione. Costoro vorrebbero riversare tutti i peccati e i difetti del veicolo, il<br />
corpo umano, sul puro spirito che lo adombra con la sua luce divina. È giusto questo per<br />
entrambi? Gettano sassi contro un’associazione che fra tremende lotte cerca di elevarsi verso<br />
il suo ideale, e diffonderlo. Alcuni vilipendono la Società Teosofica unicamente perché<br />
essa presume di voler compiere quello in cui altri sistemi — la Chiesa e il Cristianesimo di<br />
stato in particolare — sono molto ingloriosamente falliti; altri perché amerebbero preserva-<br />
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