Microsoft Word - wensp.pdf - Albo Pretorio On Line
Microsoft Word - wensp.pdf - Albo Pretorio On Line
Microsoft Word - wensp.pdf - Albo Pretorio On Line
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
COMUNE DI COLLEPASSO<br />
Provincia di Lecce<br />
DELIBERAZIONE N. 6 DEL 17.3.2011<br />
COPIA DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE<br />
Sessione STRAORDINARIA URGENTE Adunanza in PRIMA convocazione<br />
OGGETTO: CONFERIMENTO CITTADINANZA ONORARIA AL REGISTA SALENTINO<br />
EDOARDO WINSPEARE.<br />
L’anno duemilaundici, il giorno Diciassette, del mese di Marzo alle ore: 16:30 nello spazio antistante<br />
il Palazzo Municipale.<br />
Convocato nelle forme prescritte dal vigente Statuto e con apposito avviso spedito a domicilio di ciascun<br />
Consigliere, si è riunito il CONSIGLIO COMUNALE.<br />
Presiede l’adunanza il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO Dott.ssa Francesca Galignani<br />
Fatto l’appello nominale sono risultati:<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
7<br />
8<br />
9<br />
10<br />
11<br />
12<br />
13<br />
14<br />
15<br />
16<br />
17<br />
PERRONE<br />
CICCARDI<br />
DE SIMONE<br />
NUZZO<br />
GIANFREDA<br />
GIANFREDA<br />
MARRA<br />
FRASSANITO<br />
SINDACO<br />
GALIGNANI<br />
SEDILE<br />
MALORGIO<br />
MENOZZI<br />
GRASSO<br />
MAZZOTTA<br />
PERRONE<br />
FELLINE<br />
Cognome Nome<br />
VITO<br />
ANTONIO<br />
PASQUALE<br />
ROBERTO<br />
PANTALEO<br />
ALFREDO<br />
MONICA<br />
LUIGI<br />
CECILIA MARTA<br />
FRANCESCA<br />
POMPEO<br />
MAURIZIO<br />
PAOLO<br />
MARIA ROSA<br />
LORENZO<br />
SALVATORE<br />
LUIGI<br />
Partecipa il Segretario Generale DOTT. ssa ANNA TRALDI<br />
Pubblicata all’albo pretorio del Comune<br />
Il __4.5.2011__________<br />
Registrata al n. ____423______<br />
IL MESSO COMUNALE<br />
____F.to G. Longo _________<br />
Presenti Assenti<br />
Il Presidente, riconosciuta la validità del numero legale degli intervenuti per poter validamente deliberare,<br />
dichiara aperta la seduta.
COMUNE DI COLLEPASSO<br />
CONSIGLIO COMUNALE DEL 17 MARZO 2011<br />
PUNTO 3 O.D.G.<br />
Conferimento cittadinanza onoraria al regista salentino Edoardo Winspeare.<br />
PRESIDENTE – Ora passiamo al conferimento della cittadinanza onoraria di Collepasso a due<br />
illustri cittadini salentini, il professore Antonio Fino, professore ordinario di Storia contemporanea e<br />
già preside della Facoltà di Lingua e Letterature Straniere dell’università del Salento, che ha vissuto<br />
gli anni della sua infanzia, dal 1945 al 1956, a Collepasso, e il noto regista Edoardo Winspeare,<br />
autore di numerosi film, recentemente anche attore nel film di Martone sui moti del Risorgimento, il<br />
film “Noi credevamo” proiettato anche a Collepasso nell’ambito del cineforum il 3 marzo scorso,<br />
con il quale l’amministrazione ha inteso aprire ufficialmente i festeggiamenti dei 150 anni dell’unità<br />
d’Italia.<br />
Invito sia il professore Fino che Edoardo Winspeare a sedere qui in Consiglio. Grazie.<br />
ASSESSORE GIANFREDA P. – Signor Presidente del Consiglio, signorI consiglieri, signor<br />
vicePresidente del Consiglio provinciale, signor Dirigente scolastico, rappresentanti delle Forze<br />
dell’Ordine, delle Associazioni militari e delle altre associazioni, cittadini tutti, illustri professore<br />
fino e dottor Winspeare, sono particolarmente onorato, e ringrazio il Sindaco per questo, di<br />
introdurre due punti particolarmente qualificanti ed esaltanti per la nostra comunità in questa<br />
giornata che ricorda e festeggia i 150 anni dell’unità Italia: il conferimento della cittadinanza<br />
onoraria del Comune di Collepasso a due illustri personaggi salentini, il docente universitario<br />
Antonio Fino e il registra Edoardo Winspeare.<br />
Ringrazio entrambi per l’onore che ci hanno fatto nell’accogliere l’invito a fare parte di piccola<br />
comunità di gente laboriosa e onesta, di giovani talenti, che vuole sempre più aprirsi al mondo, alla<br />
cultura, alle culture, alla conoscenza, all’ospitalità, alle solidarietà.<br />
Non è casuale la decisione di conferire la cittadinanza onoraria al professore Fino e a Winspeare.<br />
Con questa decisione, condivisa da tutte le forze politiche e sociali, l’Amministrazione comunale<br />
intende celebrare degnamente questo 150° anniversario esaltando alcune caratteristiche italiane più<br />
apprezzate nel mondo: la cultura, l’arte, la storia e il paesaggio come testimonia l’azione di<br />
Winspeare da sempre impegnato nella difesa del territorio e dell’ambiente salentino tramite<br />
l’associazione Coppula Tisa. Al contempo intende delineare percorsi e obiettivi ambiziosi per la<br />
nostra piccola comunità, coinvolgendo personaggi significativi della cultura nella prospettiva di una<br />
comunità attrattiva, vivace, solidale, ospitale, attiva.<br />
Personaggi e uomini di grande levatura, come il professore Antonio Fino, docente di Storia<br />
Contemporanea e già preside dalle 2001 al 2008 della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere<br />
dell’Università del Salento, come Edoardo Winspeare, regista affermato, il quale in una veste,<br />
seppure per lui inconsueta, ha interpretato da attore la parte dell’aristocratico Barone Nisco nel<br />
recente e epico film di Mario Martone “Noi Credevamo” sui moti nel Risorgimento. Un film che,<br />
come già ricordava la Presidente Calignani, è stato presentato a Collepasso lo scorso 3 marzo<br />
nell’ambito del Progetto Cinema 2011 e che ha aperto, di fatto, i festeggiamenti ufficiali del 150°<br />
anniversario dell’unità d’Italia nel nostro Comune. Il film è stato presentato con competenza e<br />
dottrina dal professore Antonio Fino.
I due, seppure in maniera diversa, sono legati a Collepasso da lungo tempo.<br />
Il professore Fino ha vissuto dal 1945 al 1956 e vi ha frequentato le scuole elementari. Molti suoi<br />
antichi compagni e amici sono oggi qui presenti. Questo suo antico legame ed affetto per<br />
Collepasso fu scoperto alcuni anni fa dal giovane Francesco Ria, già amministratore di questo<br />
Comune, che sedeva nel Senato accademico dell’università di Lecce accanto al preside Fino.<br />
Fu da questa amicizia che trae origine l’odierna decisione della cittadinanza onoraria all’illustre<br />
docente universitario, che ha accettato con grande slancio. Soprattutto, io credo, per quella naturale<br />
e ancestrale attrazione verso le radici, quel ritorno alla fanciullezza e ai suoi tempi felici, i tempi dei<br />
primi studi, della chiazzicheddra per il professore Fino, perennemente legato, come tutti noi, ai<br />
luoghi del proprio oriente.<br />
Con Edoardo abbiamo intessuto rapporti di profonda amicizia e affetto nella scorsa estate allorché<br />
lo invitammo alla presentazione di alcuni suoi film nell’incantevole atrio del palazzo baronale. In<br />
quell’occasione però scoprimmo che i rapporti con Culupazzu, come dice lui, erano legati<br />
all’amicizia con lo scomparso Biagio Maggiulli, Biagio rapido, presente in uno dei suoi film,<br />
Sangue Vivo credo che sia, e con Salvato Specchiarello, Lu Padruddru come lo chiama lui, con il<br />
quale nel passato il creativo e popolare Edoardo ha spesso interloquito. Questi ha, inoltre, coltivato<br />
per anni un intenso rapporto culturale e umano con un altro illustre e compianto personaggio di<br />
origine collepassase, al quale anni fa fu concessa la cittadinanza onoraria, oggi sepolto nella sua<br />
Collepasso, don Grazio Granfreda.<br />
A don Grazio, di cui mi onoro di essere nipote, Edoardo ha dedicato un bellissimo cortometraggio<br />
proiettato a Collepasso l’estate scorsa, Il Miraggio Battriano di don Grazio Gianfreda. Don Grazio,<br />
parroco della cattedrale di Otranto per vari decenni, illustre studioso del mosaico pavimentale della<br />
stessa cattedrale.<br />
Tra il professore Fino e il regista Winspeare c’è inoltre un rapporto di collaborazione come si<br />
conviene a due uomini di cultura.<br />
Da preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università del Salento il professore<br />
Fino volle per un certo periodo Winspeare come docente in un corso di Tecnica del linguaggio<br />
cinematografico nella sua Facoltà.<br />
Come vedete, uomini esperienze, culture, affetti, amicizie provenienti dai mille rivoli carsici del<br />
nostro inesauribile Salento oggi si riversano in questa piccola sorgente di fresca creatività e di<br />
nuovo - speriamo e ci auguriamo - giovanile Rinascimento che ambisce essere questa nota piccola<br />
comunità collocata al centro di un Salento tra Otranto e Gallipoli, che guarda, grazie proprio a<br />
uomini come Fino e Winspeare, con più fiducia e ambizione al proprio futuro e al destino dei propri<br />
figli.<br />
Il professore Antonio Fino nasce a Nociglia nel 1944 e con la famiglia si trasferì bambino a<br />
Collepasso il 25 aprile 1945, proprio il giorno della liberazione dell’Italia dal giogo nazifascista.<br />
Oggi alla soglia della pensione è professore ordinario di Storia Contemporanea all’Università del<br />
Salento. In anni diversi e per periodi diversi ha insegnato Storia dell’Italia Contemporanea, Storia<br />
Moderna, Storia dei movimenti e dei partiti politici, Storia degli operai e dei contadini, Storia<br />
Contemporanea.<br />
Dal primo novembre 2001 al 31 ottobre 2008 è stato preside della Facoltà di Lingue e Letterature<br />
Straniere presso l’Università del Salento. Ha proposto lo sviluppo della facoltà con una serie di<br />
concorsi pubblici nazionali che hanno portato il corpo docente da 43 nell’anno 2001 a 80 unità nel<br />
2008. Si è adoperato attivamente per la crescita qualitativa della facoltà, riuscendo ad ottenere per il<br />
corso di Laurea in Scienze e Tecnica della mediazione linguistica l’attribuzione della certificazione<br />
di qualità Uni Iso 9001. In tutta Italia, si pensi, sono solamente tre i corsi di laurea con tale<br />
riconoscimento.<br />
Per molti anni è stato componente del collegio dei docenti del dottorato di ricerca in Storia<br />
economico sociale e religiosa dell’Europa dal medioevo all’età contemporanea nato da un consorzio<br />
tra l’università di Bari, Lecce e della Basilicata.
Dal 1999 al 2010 è stato membro del collegio dei docenti del corso di dottorato in Mezzogiorno tra<br />
Europa e Mediterraneo, territorio, istituzioni e civiltà dal medioevo all’età contemporanea<br />
organizzato dal Dipartimento di Studi dell’università di Lecce. Dal 2004 al 2009 è stato<br />
componente del collegio dei docenti del dottorato di ricerca in Storia delle relazioni e<br />
organizzazioni internazionali che vede coinvolte oltre all’università di Lecce anche quelle di Pavia,<br />
Perugina, Bari. Ha partecipato al progetto interdisciplinare internazionale Storia promesso dal<br />
Dipartimento di Studi storici dal Medioevo all’età contemporanea dell’università di Lecce in<br />
collaborazione con l’università di Coimbra in Portogallo per la costruzione di una banca dati<br />
storico/geografica e per la realizzazione di un modulo di cartografia dinamica che consenta di<br />
studiare i tempi e le modalità delle trasformazioni prodottesi nel territorio dell’antica provincia di<br />
Terra d’Otranto e nei più diversi settori della vita associata nei secoli XIV e XX.<br />
Ha partecipato al progetto di ricerca Problemi misura, indicatori sociali ed economici nella storia<br />
del Mezzogiorno d’Italia nei secoli XVIII e XX in collaborazione con l’università Federico II di<br />
Napoli e con l’università di Foggia. Ha partecipato al progetto di ricerca comune del Dipartimento<br />
di Studi Storici del (incomprensibile) sulle classi dirigenti meridionali dal Risorgimento al<br />
Fascismo.<br />
Su invito dell’Istituto Italiano di Cultura di Rio De Janero nel 2004 ha tenuto lezioni sull’Italia<br />
repubblicana presso l’Università della capitale brasiliana. È stato membro del comitato didattico<br />
scientifico del quarto settore dell’Isufi, patrimonio culturale, conoscenze e valorizzazione. È stato<br />
direttore del master internazionale di secondo livello in valorizzazione del patrimonio culturale.<br />
In momenti successivi ha compiuto varie ricerche, ha pubblicato saggi e volumi sui seguenti temi:<br />
Presenza e attività delle strutture ecclesiastiche secolari e regolari e della rete caritativo assistenziale<br />
dell’Italia meridionale tra XVI e XVII; Storia ecclesiastica, Storia religiosa e storia civile nel<br />
Mezzogiorno tra XIX e XX secolo; Presenza e attività politica del laicato cattolico del Mezzogiorno<br />
tra il XIX e XX secolo.<br />
Da alcuni anni ha rivolto i propri interessi allo studio della formazione dell’Italia democratica<br />
repubblicana con particolare attenzione alla lotta politica, ai problemi istituzionali, alla<br />
ricostruzione di una struttura amministrativa che riflettesse e al tempo stesso sostenesse lo sviluppo<br />
democratico del paese.<br />
Il professore Fino ha insegnato ed educato intere generazioni di giovani, anche di tanti nostri<br />
concittadini; alcuni, sempre grati al loro maestro di vita, hanno assunto posti nella società civile e<br />
scolastica. Per tutti mi piace citare la nostra brava dirigente scolastica dott.ssa Filomena Giannelli.<br />
Voglio chiudere questa parte dedicata ad Antonio Fino con una testimonianza di uno dei suoi<br />
antichi compagni di scuola e di giochi in quei felici anni collepassesi, Orazio Antonaci, già capo<br />
dell’ufficio tecnico del Comune e autore con il professore Salvatore Marra di opere storiche su<br />
Collepasso.<br />
Ringrazio pubblicamente il geometra Antonaci per aver voluto rendere a nome anche di tutti i<br />
vecchi compagni di scuola questa testimonianza.<br />
Scrive Orazio: “Quando ho saputo che l’Amministrazione comunale di Collepasso aveva deciso di<br />
concedere la cittadinanza onoraria al professore Antonio Fino ne sono stato molto felice e in un<br />
lampo la memoria ha cominciato a rispolverare i ricordi dell’infanzia quando frequentavo la scuola<br />
elementare e la casa di Antonio a pochi passi dalla mia. Io abitavo in piazza della Vittoria, dove<br />
tuttora risiede mia madre, e lui appena svoltato l’angolo della stessa piazza. I suoi genitori<br />
Costantino e Pietrina provenienti da Nociglia vennero a Collepasso con il piccolissimo Antonio, di<br />
appena cinque mesi, il 25 aprile 1945 e sistemarono la loro residenza dapprima in via Tenente<br />
Cesari e poi in via Cairoli. Mi sono ricordato di avere tra le tante carte del mio archivio privato una<br />
foto ricordo della quinta classe elementare che ho frequentato insieme ad Antonio. Trovatela ho<br />
incominciato a guardare i volti di bambino che avevamo in quel periodo. Ho rivisto me stesso,<br />
Antonio, Vito, Tonino, Agatuccia, Carla, Graziella e tutti gli altri compagni e compagne di scuola,<br />
nonché il volto della felice memoria della nostra maestra l’indimenticabile signora Giulia Resta.
Ho pensato a quel periodo felice e spensierato dell’infanzia ed anche al fatto che, terminate le<br />
scuole elementari, la famiglia di Antonio si trasferì a Nociglia e i nostri rapporti, considerata anche<br />
la nostra giovane età, di interruppero.<br />
Ognuno ha percorso la propria strada. Io ho conseguito il diploma di geometra mentre Antonio si è<br />
laureato in Lettere, ha pubblicato molti libri ed oggi è docente di Storia Contemporanea presso<br />
l’università del Salento.<br />
Con Antonio mi sono incontrato dopo tanto tempo in un cineforum a Lecce, seduti casualmente uno<br />
davanti all’altro e ancora nella sala Convegni Porta d’Oriente ad Otranto.<br />
Ora, l’Amministrazione comunale ha voluto concedere ad Antonio Fino la cittadinanza onoraria e<br />
ha pensato bene di scegliere un giorno particolare per festeggiare l’evento, lo stesso giorno in cui si<br />
celebra il 150° anniversario dell’unità d’Italia”.<br />
Aggiungere, Orazio, una nota molto interessante: “Antonio è la 12^ personalità non residente in<br />
ordine cronologico alla quale il Comune di Collepasso, da quando si è costituito in Comune<br />
autonomo, si onora di conferire questa onorificenza”.<br />
Edoardo Winspeare è una delle punte di diamante del cinema meridionale italiano e secondo molti<br />
massima espressione artistica del Salento. A dispetto del nome è italiano tutto d’un pezzo da intere<br />
generazioni, anche se nelle sue vene scorre sangue di varie nazionalità.<br />
Nato in Austria nel 1965 da Riccardo Winspeare Guicciardi e da Elisabeth del Liechtenstein<br />
discendo da una antica famiglia originaria dello Yorkshire che si è trapiantata per via delle guerre di<br />
religione nel Regno di Napoli.<br />
La madre Elisabeth, come è stato scritto, è una Liechtenstein nata a Vienna con sangue boemo,<br />
polacco, magiaro, tedesco, veneziano. Una scheggia di Mitteleuropa proiettata per amore nel<br />
Salento. Lo stesso amore che ha trasmesso la madre al figlio Edoardo. Ma nemmeno il papà<br />
scherzava. Erede di cattolici inglesi che 300 anni fa scelsero di trapiantarsi nel Regno di Napoli<br />
dove arrivarono a possedere ettari a migliaia, miniere e perfino una ferrovia in Sicilia. La famiglia<br />
Winspeare con un ramo napoletano e uno settentrionale - Edoardo rappresenta un po’ il simbolo<br />
vivente dell’Italia unita - per generazioni si è fatta onore con i Borboni, con Gioacchino Murat e i<br />
francesi, con lo Stato unitario, non disdegnando di fornire alti ufficiali perfino ai zar.<br />
Un Winspeare fu Sindaco di Napoli, un altro Prefetto di Milano nel 1898 in contrasto con Bava<br />
Beccaris e la lasciò la carica dopo gli spari sulla folla, un altro ancora fu ammiraglio imbarcato con<br />
il Duca degli Abruzzi nella circumnavigazione del globo. Ci sono stati Winspeare amministratori,<br />
ambasciatori, giureconsulti, letterati e naturalmente latifondisti, soprattutto possessori di vigneti e<br />
tabacco.<br />
Nella storia di questa nobile famiglia c’è la grandezza della storia dell’Italia preunitaria e<br />
postunitaria.<br />
Ora Edoardo, lu fiju ti lu barone come dicevano a Depressa frazione di Tricase dove è cresciuto. Da<br />
giovane si sposta a Firenze per gli studi, trasferendosi successivamente a New York per studiare<br />
fotografia e poi a Monaco di Baviera dove si diploma in regia presso la Hochschule für Fernsehen<br />
und Film.<br />
Comincia la sua carriera come assistente regista, poi diventa operatore alla macchina e si completa<br />
come montatore e tecnico del suono lavorando in diversi cortometraggi ed in alcuni documentari.<br />
“Cosa c’è dietro il miracolo del cinema meridionale?” si chiede un critico cinematografico in una<br />
raccolta dedicata ai cineasti di Puglia. “Cosa ha fatto Edoardo Winspeare per essere il primo regista<br />
pugliese in concorso alla mostra di Venezia nel 2003, 35 anni dopo Carmelo Bene? Dove vive<br />
quando non gira il mondo il giovane autore del sud?” si chiede questo critico.<br />
La verità è che non si vuole raccontare il Winspeare né il suo cinema né, aggiungo io, la sua<br />
personale luminosità senza inquadrarlo in particolare set ambientale, umano, storico che è il Salento<br />
di ieri e di oggi. Salento regione nella Regione Puglia.
Una parlata che prima, per tutti, somigliava al siciliano e che ora è quasi una lingua, somiglia a se<br />
stessa. Un mondo e una moda il Salento del sole, del mare e del vento che, grazie a Edoardo, da<br />
profondo sud rischia di diventare sud profondo.<br />
Winspeare è uno degli artifici del successo simbolico nonché turistico che il Salento sta ottenendo<br />
da qualche anno in Italia e nel mondo, è l’inventore del Revival Pizzica, il guru delle visioni e dei<br />
ritmi del sud est come ha scritto qualcuno, e a me piace questa di definizione. Il rapporto di<br />
Winspeare con le tradizioni, i riti, i folklore della terra del rimorso è esplicito ma non paralizzante.<br />
L’antropologia cara a Francesco De Martino, al fotografo Franco Pinna, lo stesso di molti film di<br />
Fellini, resta sullo sfondo. È il paesaggio umano l’orizzonte che scrive le storie di Winspeare<br />
ossessionate dall’energia della pizzica.<br />
I suoi film sono il prodotto di una cova antropologica del folclore e di una cultura finora<br />
sconosciuta anche ai più, ma che si deve confrontare con crisi economiche, mafia, morti bianche e<br />
industrializzazione. Insomma come mettere una piccola realtà fiammeggiante davanti ad uno sfondo<br />
sociale e familiare ben descritto e delineato.<br />
Winspeare debutta sul grande schermo con il film Pizzicata nel 1996, poi per qualche anno si<br />
eclissa dal cinema preferendo la musica. Infatti è il fondatore della band Zoe composta insieme al<br />
compianto Pino Zimba di Aradeo ed altri. Torna alla regia con Sangue Vivo nel 2002, candidato al<br />
nastro D’Argento per il migliore soggetto. Replica con un buon successo critico con il Miracolo nel<br />
2003, vincitore del premio nella Città di Roma come miglior film e del premio FEDIC. dopo quasi<br />
cinque anni di assenza dal grande schermo torna con la direzione di Galantuomini nel 2008, che<br />
abbiamo trasmesso nel nostro cineforum due anni fa. È del 2010 il lungometraggio Sotto il Celio<br />
Azzurro sull’integrazione, che è molto bello.<br />
Fare un elenco completo di tutte le opere di Winspeare ci porterebbe ancora molto tempo. Oggi sta<br />
lavorando ad un nuovo ed ambizioso progetto cinematografico e è reduce da un incontro<br />
impegnativo su questo progetto.<br />
Concludo. Qualcuno ha scritto di un Winspeare delicato ed insolito, dirige pellicole luminose, anche<br />
laddove si inoltrano nei labirinti della crudeltà, della carnalità del sangue, confermandosi un regista<br />
da seguire attentamente nel suo percorso artistico costantemente in bilico tra cosmopolitismo e<br />
nazionalismo. Introspettivo, evocativo, struggente, racconta con stile i momenti vivi dei suoi<br />
personaggi, che diventano anche i nostri quando la cinepresa e quindi il suo occhio li registrano con<br />
finezza, coraggio ed eleganza.<br />
Edoardo è persona semplice per cui di grande intelligenza, luminoso, alla mano. Permettetemi una<br />
annotazione personalissima, mi pare di vedere in lui perenne fanciullino pascoliano: curioso,<br />
vivace, amichevole, di grande umanità e amicizia - io così l’ho conosciuto questi mesi -, alla<br />
perenne ricerca di uomini, di cose, di personaggi, caratteristiche e fatti del mondo che lo circonda,<br />
che lui da salentino verace vive con semplicità, creatività, amore.<br />
Cittadini, signori consiglieri, signori ospiti, siamo onorati ed orgogliosi di conferire la cittadinanza<br />
onoraria a uomini come Antonio Fino ed Edoardo Winspeare. Saremo umili e volenterosi discepoli<br />
e attori nel contribuire a costruire insieme a loro, se loro vorranno e ci aiuteranno a farlo, una<br />
comunità migliore, aperta, ospitale, solidale dove i nostri giovani possono guardare e costruire con<br />
fiducia il loro futuro e tutti i cittadini vivere in pace e prosperità.<br />
Grazie e benvenuti nella nostra comunità.<br />
PRESIDENTE – Ci sono interventi?<br />
Prima di passare la parola ai nostri graditi e illustri ospiti leggo due interventi pervenuti, uno è<br />
dell’assessore Monica Marra: “Cara Presidente e cari consiglieri, è con enorme dispiacere che oggi<br />
sono assente dal Consiglio comunale con il quale si vuole festeggiare solennemente l’unità<br />
nazionale, ma importanti motivi mi tengono lontana di Collepasso in questi giorni. Il 150° della<br />
nascita dell’Italia deve essere momento di profonda gioia per la nostra comunità, per onorare al<br />
meglio tutti quei giovani compatrioti che perseguirono l’ideale Italia e permisero così la nascita di<br />
uno Stato unito e libero. Sono molto contenta della scelta del Sindaco di voler conferire la<br />
cittadinanza a due persone illustri del mondo della cultura che ogni giorno onorano il loro paese con<br />
spirito di servizio e dedizione.
Ringrazio il professore Fino per l’impegnativo lavoro che tutti i giorni svolge nella nostra<br />
Università del Salento. Insegnare non vuol dire solo trasmettere nazioni e conoscenza, ma liberare<br />
le menti, farle crescere e soprattutto rendere l’uomo indipendente e capace di senso critico.<br />
Altrettanto ringrazio il maestro Winspeare per l’immane lavoro di sponsorizzazione che fa del<br />
nostro Salento e della sua cultura. Grazie alla sua arte è riuscito a portare nel mondo la cultura e la<br />
storia del nostro territorio ridandogli dignità dopo anni di oblio e alterata narrazione.<br />
Dare la cittadinanza collepassese a due esponenti della cultura in un periodo in cui questa è messa a<br />
dura prova da tagli indiscriminati e scelte discriminanti vuol dire dare primaria importanza a quelle<br />
che sono le fondamenta del nostro paese. Viva l’Italia”.<br />
Poi c’è un intervento pervenuto dal dottore Francesco Ria, ex assessore e consigliere di questo<br />
Comune: “Caro Presidente, apprendo con gioia la sua iniziativa di convocare il Consiglio comunale<br />
in occasione della ricorrenza del 150° anniversario dell’unità d’Italia. La storia è fatta da tante<br />
microstorie ed è giusto che anche in un piccolo Comune del meridione la massima assise cittadina<br />
ricordi il lavoro, il sacrificio, i sogni di tutti coloro che hanno contribuito a consegnarci la nazione<br />
nella quale oggi viviamo. Una patria, una bandiera, uno Stato con un ordinamento costituzionale dei<br />
più moderni e socialmente avanzati del mondo. L’Italia è figlia del Risorgimento e della Resistenza.<br />
La nostra cultura è figlia del Rinascimento con tante, tantissime contaminazioni che ci hanno<br />
consegnato il più importante e ricco patrimonio cultuale e artistico del mondo. Sopperire alla<br />
carenza di materie prime con l’intelletto e il genio artistico e scientifico è riuscito solo agli italiani e<br />
tranne poche parentesi politiche e sociali, come quelle che stiamo vivendo, la presenza di sovrani,<br />
per anni politici illuminanti, ha consentito di incentivare sapere e conoscenza riconoscendo in essi<br />
l’unico strumento di sviluppo e di crescita della nostra nazione.<br />
Apprendo con gioia la proposta di conferimento della cittadinanza onoraria a due nostri conterranei<br />
che si sono distinti in settori di studio e artistici nel solco della migliore tradizione italiana. A loro i<br />
miei migliori auguri. Al Consiglio tutti i complimenti per questa scelta.<br />
Sono sinceramente dispiaciuto di non poter assistere ai lavori del Consiglio. In particolar modo<br />
rivolgo i miei auguri al professore Antonio Fino, studioso e docente tra i più apprezzati del suo<br />
campo, che ha iniziato il suo lunghissimo percorso di studi proprio nella nostra Collepasso, il cui<br />
ricordo è sempre rimasto nei suoi pensieri. Con ancora maggior piacere accolgo la notizia del<br />
conferimento della cittadinanza onoraria al professore Fino perché nel periodo della mia<br />
appartenenza al Consiglio comunale di Collepasso fui il primo a proporre tale iniziativa al gruppo<br />
consiliare al quale appartenevo ed ebbi il piacere di chiedere personalmente la disponibilità al<br />
professore Fino di poter fare il suo nome per questo gesto piccolo ma carico di tanti significati.<br />
Il modo in cui venni a conoscenza dei suoi trascorsi collepassesi indica un legame mai spezzato con<br />
il nostro paese e la sua gente. Chiacchierando con alcuni suoi studenti, infatti, venne fuori che ogni<br />
qualvolta il professore Fino si trovasse a interrogare uno studente di Collepasso ricordava l’infanzia<br />
e il periodo trascorso nella nostra comunità.<br />
Incuriosito mi permisi di chiedere a lui qualcosa in più su quegli anni. Scoprii come il suo<br />
lunghissimo percorso di studi, che lo ha portato a ricoprire i più importanti ruoli accademici fino ad<br />
essere tra le personalità proposte per il ruolo di magnifico rettore dell’università del Salento, ebbe<br />
inizio proprio a Collepasso. In quei giorni conobbi, meravigliato, anche i tanti riconoscimenti avuti<br />
come studioso e i tanti traguardi scientifici raggiunti e con orgoglio assistetti ad un suo intervento in<br />
una trasmissione televisiva che si occupava di storia trasmessa dalla RAI.<br />
È un onore ritrovare concittadini così illustri e illuminati. La sua attività di preside della Facoltà di<br />
Lingua e Letterature Straniere dell’Università degli Studi di Lecce, infatti, trovava ampi consensi,<br />
soprattutto tra gli studenti che gli hanno sempre riconosciuto un ruolo di guida improntato al grande<br />
senso di responsabilità, all’attenzione nei confronti di tutti, ad una grande volontà di condividere<br />
ogni decisione con tutte le componenti coinvolte.
A Lei, signor Presidente, e ai consiglieri tutti gli auguri di un buon lavoro. Al professore Antonio<br />
Fino e al regista Edoardo Winspeare i migliori auguri per questo riconoscimento nella speranza di<br />
potersi ritrovare, da buoni concittadini, alla chiazza per vivere ancora una volta Collepasso che in<br />
questa occasione si arricchisce di due personalità di indubbio valore umano e professionale.<br />
Francesco Ria”.<br />
Se non ci sono interventi, leggo lo schema di delibera.<br />
[Legge proposta di delibera allegata agli atti]<br />
Applausi<br />
PRESIDENTE – Passiamo alla votazione. Chi è favorevole?<br />
VOTAZIONE<br />
UNANIMITÀ<br />
PRESIDENTE – Leggo la delibera che riguarda il maestro Winspeare.<br />
[Legge proposta di delibera allegata agli atti ]<br />
Applausi<br />
PRESIDENTE – Passiamo alla votazione. Chi è favorevole?<br />
VOTAZIONE<br />
UNANIMITÀ<br />
PRESIDENTE – Prego, Sindaco.<br />
SINDACO – Sono onorato e sinceramente emozionato per trovarmi di fronte e accanto a queste due<br />
altissime personalità. Saranno da questo momento nostri concittadini e saremo onorati di poterci<br />
vantare di questo. Grazie per avere accolto questo nostro invito.<br />
Applausi<br />
SINDACO – È stato già letto, ma lo ripeto:- Viene conferita la cittadinanza onoraria al professor<br />
Antonio Fino con la seguente motivazione: “Per l’impegno profuso negli anni dal 2001 al 2008,<br />
quale preside della Facoltà di Lingue e Letterature straniere, allo sviluppo e al rilancio<br />
dell’università del Salento, per avere dato lustro con la sua apprezzata attività scientifica di studioso<br />
e di docente universitario alle sue origini collepassesi, per legale affettivo e professionale con le<br />
diverse generazioni di studenti della nostra comunità”.<br />
Al professore Fino consegno anche il certificato originale di stato anagrafico da dove risulta la sua<br />
iscrizione tra i registri dell’anagrafe di Collepasso, è una riproduzione.<br />
Applausi<br />
SINDACO – Al maestro Winspeare: “Per avere esaltato nelle sue opere cinematografiche la<br />
bellezza e la magia del Salento, l’umanità e l’accoglienza della sua gente, per aver contribuito allo<br />
sviluppo e al rilancio del territorio”<br />
Applausi
PRESIDENTE – Prego, professor Fino.<br />
ANTONIO FINO (Preside Facoltà di Lingue e Letterature straniere) – Il Sindaco ha parlato di<br />
onore che io avrei fatto alla cittadinanza. In realtà io voglio ringraziare il Sindaco,<br />
l’Amministrazione comunale e il Consiglio tutto per l’onore che hanno voluto loro fare a me<br />
attribuendomi la cittadinanza onoraria di Collepasso. Tramite loro io voglio ringraziare tutti i<br />
collepassesi perché il Consiglio, i consiglieri esprimono e rappresentano tutti i cittadini di<br />
Collepasso e il mio pensiero grato va a tutti i collepassesi. Come è stato detto, io non sono nato<br />
proprio a Collepasso però ci sono venuto, mio fratello, invece, è nato qui nel 1947. Io sono venuto o<br />
meglio i miei genitori mi hanno portato qui perché avevo poco più di cinque mesi quando sono<br />
venuto e qui a Collepasso e qui ci sono rimasto fino all’età di 11 anni.<br />
Siamo andati ad abitare in una casa a sotta a Sichilì, me la ricordo bene. Lì siamo rimasti per molto<br />
tempo, poi abbiamo cambiato, come è stato ricordato nell’intervento che con tanto affetto Orazio<br />
Antonaci ha voluto fare, e siamo andati ad abitare qui vicino alla piazzetta della Vittoria.<br />
Devo dire che noi, che i miei genitori hanno conservato sempre un grande ricordo di Collepasso,<br />
anzi posso dirvi che il loro cuore è rimasto qui, veramente.<br />
Mio padre ancora qualche anno fa, ve lo posso testimoniare sinceramente, mi diceva: “Se io dovessi<br />
lasciare Lecce, se dovessi la mia casa qui e dovessi andare da qualche altra parte mi piacerebbe<br />
andare a Collepasso” perché qui a Collepasso ha conosciuto persone che hanno testimoniato a lui, a<br />
mia madre e a noi quello spirito di solidarietà e quello spirito di generosità che da quanto mi ha<br />
raccontato lui e da quanto io stesso posso ricordare credo che sia davvero la caratteristica dei<br />
collepassesi.<br />
Le persone che noi abbiamo conosciuto sono tante, io non le ricorderò anche per non fare torto a<br />
nessuno, anche perché di anni ne sono passati, persone adulte e compagni di scuola, alcuni sono<br />
stati ricordati, io li ricordo perfettamente anche se non sono qui. So che alcuni non sono più neppure<br />
a Collepasso. Mi sia consentito però di ricordare solamente due persone, due persone che abitavano<br />
anch’esse a sotta a Sichilì, e che erano Annunziata Specchiarello e Paolo Giovanni Menozzi. Hanno<br />
trattato me e mio fratello come loro figli accanto ai figli più grandi Angelo, Angiulino e Maria. Il<br />
mio affetto nei loro confronti era tale che io, piccolino, li chiamavo mamma ‘Ndata e tata Ninu.<br />
Mia madre mi raccontava che il loro affetto nei nostri riguardi era tale che “i primi acini di uva<br />
matura, i primi fichi non li davano i loro figli li davano a voi”. Io ricordo anche come faceva il<br />
formaggio e quando mi dava la ricotta calda, mi faceva bere il siero caldo.<br />
Io sono veramente - lasciamo i ricordi che commuovono - sono veramente onorato di questo<br />
riconoscimento che avete voluto tributarmi e sono commosso ancor più perché avevo voluto fare<br />
coincidere questo riconoscimento con questa data “17 marzo 2011”, 150° anniversario dell’unità<br />
d’Italia.<br />
I miei maestri - qualcuno è stato ricordato qui, è stato ricordato nella testimonianza di Orazio<br />
Antonaci - i miei maestri, i miei genitori mi hanno insegnato ad amare l’Italia. I miei studi, le<br />
conoscenze che io ho acquisito, le riflessione che ho fatto sul passato hanno approfondito questo<br />
amore per la nostra Patria.<br />
Oggi questa consapevolezza di una identità comune di tutti gli italiani, dalle Alpi fino all’estremità<br />
della Sicilia, oggi questa consapevolezza appare in alcune aree della nostra società appannata. Io mi<br />
auguro che le celebrazioni di questi giorni siano non una festa come tante altre feste ma siano<br />
l’occasione per una riflessione sulle ragioni profonde del nostro stare insieme, che ci comunichino<br />
queste celebrazioni la consapevolezza di una storia comune, di una nostra storia comune, di un<br />
nostro presente comune e anche la consapevolezza che tutti abbiamo lo stesso destino.<br />
A questo punto voglio rinnovare la mia gratitudine, i miei ringraziamenti a tutti voi sul valore di<br />
questo anniversario, una riflessione sul Risorgimento e sui 150 anni dell’unità d’Italia e anche<br />
dell’Italia unita. Mi è stata già chiesta, mi pare per il 3 aprile, e siccome ormai io sono cittadino<br />
collepassese devo obbedire a quello che il Consiglio mi chiede, a quello che l’amministrazione mi<br />
chiede.
Chiudo anche perché immagino che voi cominciate a sentire un po’ di freddo. Quando io stavo<br />
seduto di là sentivo un bel venticello. Grazie di nuovo a tutti.<br />
Applausi<br />
PRESIDENTE – Grazie, professore. Naturalmente l’onore è tutto nostro di averla come nostro<br />
cittadino. Come ha già detto il 3 aprile ci sarà una manifestazione durante la quale il professore terrà<br />
una lezione di storia. Prego, maestro.<br />
EDOARDO WINSPEARE (Regista) – Buona sera. Come il professore Fino anche io sono onorato<br />
di ricevere la cittadinanza onoraria di Collepasso.<br />
Prima, ascoltando le parole del mio amico Pantaleo, volevo scomparire sotto il tavolo perché erano<br />
a mio avviso un po’ esagerate e immeritate, però le accetto perché dettate dall’amicizia e<br />
dall’affetto.<br />
L’unica cosa che possa dire: vedendo i miei film, con il senno di poi, me ne scordo un po’ perché<br />
l’unica che c’è di vero nei miei film è un sentimento di autenticità e di profondo amore per questa<br />
mia terra. Se potessi ritornare indietro li cambierei al 90%, ma è sempre così per un artista.<br />
Nei primi anni Novanta vagavo per il Salento cercando personaggi interessanti, soprattutto che<br />
avessero a che fare con la musica popolare e mi imbattei, grazie a Pino Zimba, in Biagio Rapido,<br />
Biagio Maggiulli si chiamava, che stava in un autolavaggio e siamo diventati molto amici. Mi<br />
ricordo che Fiore era appena nato, era piccolissimo.<br />
A proposito di personaggi che trovato, una volta avevo preso un cazzafittaro di Taurisano e la mia<br />
sceneggiatrice gli aveva messo una frase rivolta ad uno che aveva dei problemi, Donato in Sangue<br />
Vivo, e la frase era “Lu problema è ca è mutu sensibile” e lui diceva “il ploblema è ca è muto<br />
sensibale”. Gli dissi: “Non sei capace di dire sensibile?”, mi rispose: “Fiju meu, non l’aggiu mai<br />
tittu a fijuma e lu dicu a questu quai!”. Io ribattevo: “Ma non hai mai detto sensibile o amore a tua<br />
moglie?”. “Amore a mia... a mujerema amore!? Camina, camina”. Anche questo è il Salento. I<br />
sentimenti venivano trasmessi non tanto dalle palore, però dagli guardi dagli atteggiamenti, anche<br />
dai gesti, dall’essere presenti.<br />
In queste peregrinazioni conobbi Biagio Maggiulli e diventai abbastanza amico suo e poi Salvatore<br />
Patruddhu, che sta qui. Specciarello l’ha saputo e mi ricordo che faceva sempre le feste e mi<br />
chiamava all’una di notte o a mezzanotte e cantavi dei versi rappando.<br />
Ho conosciuto, quindi, un Collepasso artistico, originale, interessante, un po’ eccentrico, se mi<br />
posso permettere, Salvatore, io direi anche spirituale, che comunque si chiede anche i perché della<br />
nostra presenza qui. Con Salvatore ne abbiamo discusso tante volte.<br />
Abbiamo fatto anche delle iniziative qui, abbiamo fatto una festa tanti anni fa. Abbiamo fatto<br />
presentazioni dei miei film al cinema, per questo sono molto legato a Culupazzo.<br />
La mia coreografa in Pizzicata si chiama Cristina Ria, anche lei di Collepasso. Infine la persona a<br />
cui veramente debbo moltissimo, il mio amore per il Salento, è un illustre collepassese che è don<br />
Grazio Gianfreda. Don Grazio Gianfreda lo chiamato “l’ultimo archemandrita di Terra d’Otranto”<br />
perché secondo me lui era uno di quei – se mi posso permettere, Pantaleo - di quei folli lucidi<br />
salentini alla Carmelo Bene perché lui veramente andava al di là dei settarismi tipici italiani, perché<br />
noi italiani a volte… Sono contento di parlare il giorno della celebrazione dell’unità d’Italia perché<br />
comunque siamo fratelli italiani e a volte siamo prima di tutto cattolici, comunisti, liberali. Don<br />
Grazio Gianfreda andava al di là, infatti lui era molto interessato al dialogo con l’oriente ortodosso,<br />
con l’islam, l’ebraismo e “tutto questo” lui diceva “esisteva già in Terra d’Otranto, esisteva a<br />
Casole, esisteva ad Otranto con il mosaico di”, moh se ne vene, Pantaleone. Nell’albero della vita<br />
c’era tutto, c’era lo scibile umano per il popolo.
Lui aveva scritto, non so quanti libri, 35/40, e vi racconto un episodio divertente di don Grazio. Io<br />
andavo sempre da lui, poi ogni tanto mi tirava gli orecchi perché non era d’accordo, era molto<br />
simpatico. Gli portai una ragazza che si chiamava Costanza Ricasoli che era diretta discendente del<br />
barone di ferro Bettino Ricasoli, siccome era interessato alla storia gli dissi: “questa è la discendente<br />
del barone di ferro… la Toscana patria del Rinascimento, culla del Rinascimento”, lui la prese per il<br />
braccio come facevano i preti di una volta, un po’ strattonandola, e disse: “Ma quale Rinascimento!<br />
ma quale Toscana! Sai è nato il Rinascimento?” e io dissi: “Non lo so, dove?”, “A Otranto!”. Don<br />
Grazio anche in questo mi sorprende So l’importanza di Otranto, ma quando l’Italia ancora era nei<br />
secoli bui si traducevano Casole i testi neoplatonici e c‘era una scuola di poesia a Nardò. Questo è<br />
un po’ il mio incontro con i collepassesi che hanno influito sicuramente moltissimo nel mio<br />
percorso artistico.<br />
Io ringrazio tutti, ringrazio moltissimo il Consiglio comunale, il Sindaco, il Presidente del Consiglio<br />
comunale, sono onorato di ricevere questa cittadinanza assieme al mio amico professore Antonio<br />
Fino, con il quale ho avuto l’onore di collaborare un anno, voglio ringraziare il mio amico Pantaleo<br />
Gianfreda che mi ha invitato qui. Grazie a lui e anche grazie a te sono qui Culupazzo.<br />
Grazie tante. Viva Collepasso, viva il Salento e viva l’Italia.<br />
PRESIDENTE – Grazie. Io ringrazio ancora il maestro Winspeare, il professore Fino, il dirigente<br />
dell’Istituto Comprensivo, il vicepresidente del Consiglio provinciale Giovanni Tundo, tutti i<br />
consiglieri comunali, l’Arma Aeronautica, l’Associazione dei Carabinieri, grazie a tutti cittadini che<br />
sono intervenuti ad assistere a questa bella celebrazione.<br />
Buona sera a tutti. La seduta è chiusa.
IL CONSIGLIO COMUNALE<br />
Visto che l’Amministrazione Comunale, ha organizzato per la giornata odierna 17<br />
marzo 2011 le celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia;<br />
Rilevato che, nell’ambito delle manifestazioni pubbliche, il Comune di<br />
Collepasso intende conferire al Regista Edoardo Winspeare LA CITTADINANZA<br />
ONORARIA;<br />
Considerato che l’artista ha mantenuto nel tempo rapporti con questa Comunità<br />
utilizzando cittadini collepassesi per i suoi film ed in particolare “La pizzicata” e<br />
“Sangue Vivo”;<br />
Ritenuto in segno di riconoscenza, stima e apprezzamento per l’opera artistica<br />
del Dott. Edoardo Winspeare di conferirgli la cittadinanza onoraria per rendere ancor<br />
più indissolubile il suo legale con la Comunità di Collepasso;<br />
Ad unanimità di voti espressi per alzata di mano;<br />
D E L I B E R A<br />
DI CONFERIRE AL REGISTA EDOARDO WINSPEARE LA CITTADINANZA<br />
ONORARIA per le seguenti motivazioni:<br />
“PER AVER ESALTATO NELLE SUE OPERE CINEMATOGRAFICHE LA<br />
BELLEZZA E LA MAGIA DEL SALENTO, L’UMANITA’ E L’ACCOGLIENZA<br />
DELLA SUA GENTE, PER AVER CONTRIBUITO ALLO SVILUPPO E AL<br />
RILANCIO DEL TERRITORIO.<br />
Di rilasciare al regista Edoardo Winspeare il documento che attesta l’iscrizione<br />
simbolica nel registro della popolazione del Comune di Collepasso
C O M U N E D I C O L L E P A S S O<br />
Prov. di Lecce<br />
CONFERIMENTO DELLA CITTADINANZA ONORARIA AL<br />
Con la seguente motivazione:<br />
DOTT.<br />
EDOARDO WINSPEARE<br />
Regista – Sceneggiatore – Attore<br />
“PER AVER ESALTATO NELLE SUE OPERE CINEMATOGRAFICHE LA<br />
BELLEZZA E LA MAGIA DEL SALENTO, L’UMANITA’ E L’ACCOGLIENZA<br />
DELLA SUA GENTE, PER AVER CONTRIBUITO ALLO SVILUPPO E AL<br />
RILANCIO DEL TERRITORIO”.<br />
(Deliberazione del Consiglio Comunale n. 6 del 17.3.2011)<br />
Iscritto al n. 4 del registro dell’Anagrafe onoraria.<br />
Collepasso, 17.3.2011<br />
IL SINDACO<br />
Dott. Vito PERRONE
LETTO, APPROVATO E SOTTOSCRITTO<br />
IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO GENERALE<br />
F.to Dott.ssa Francesca GALIGNANI F.to Dott. ssa ANNA TRALDI<br />
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE<br />
Il Segretario Comunale attesta che copia della presente deliberazione è stata<br />
Pubblicata all’<strong>Albo</strong> <strong>Pretorio</strong> del Comune il giorno ___4.5.2011__________<br />
e vi rimarrà affissa per 15 giorni consecutivi.<br />
Collepasso, ______4.5.2011_______________<br />
IL SEGRETARIO GENERALE<br />
F.to Dott. Ssa Anna TRALDI<br />
Copia conforme all’originale per uso amministrativo e d’ufficio.<br />
Collepasso, ______4.5.2011____________________________<br />
IL SEGRETARIO GENERALE<br />
_ _F.to Anna TRALDI __