Coluccio Salutati, Invectiva contra Antonium Luschum ... - Aula Digitale
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2<br />
la caNcelleria<br />
Florentina<br />
libertas<br />
L’Umanesimo e il Rinascimento Firenze capitale dell’Umanesimo <strong>Coluccio</strong> <strong>Salutati</strong><br />
gono la superiorità delle Sacre Scritture per l’educazione e l’elevazione dell’uomo. Tra<br />
i suoi discepoli ci sono Leonardo Bruni e Poggio Bracciolini, che gli succedono nella<br />
carica di cancelliere.<br />
La cancelleria a Firenze è il luogo in cui si elaborano le linee della politica estera e le<br />
prerogative del cancellierato – una delle poche magistrature fiorentine stabili ed elettive<br />
– oggi equivarrebbero a quelle di un segretario di Stato per gli affari esteri: si trattava<br />
quindi di una posizione prestigiosa ma anche delicata, considerando quanto potesse<br />
contare il rispetto della forma nei rapporti con le altre potenze, che erano tenuti in<br />
larga parte tramite corrispondenza epistolare. Il cancelliere doveva perciò possedere<br />
doti specifiche: non solo conoscenze giuridiche, intelligenza politica e abilità diplomatica,<br />
ma anche finezza psicologica, efficacia letteraria, capacità persuasiva.<br />
Vi è una stretta correlazione tra l’indirizzo di governo dell’oligarchia fiorentina e la veste<br />
letteraria che <strong>Coluccio</strong> <strong>Salutati</strong>, nella sua qualifica di cancelliere, elabora per esprimerlo<br />
e comunicarlo: a volte le sue epistole ufficiali sono veri e propri manifesti, sia<br />
politici che culturali, nei quali ha particolare rilievo il tema della libertà.<br />
Negli anni del suo cancellierato, Firenze è in guerra con Milano, allora governata<br />
dal duca Gian Galeazzo Visconti, il quale tenta di costituire un grande Stato unitario<br />
che, secondo la propaganda viscontea, avrebbe assicurato la pace a tutta l’Italia<br />
centro-settentrionale. La risposta di <strong>Coluccio</strong> alla campagna antifiorentina promossa<br />
da Antonio Loschi, segretario di Gian Galeazzo, è affidata all’<strong>Invectiva</strong> <strong>contra</strong> <strong>Antonium</strong><br />
<strong>Luschum</strong> Vicentinum (‘Invettiva contro Antonio Loschi di Vicenza’, 1403), basata<br />
sulla celebrazione e sulla difesa della Florentina libertas. L’invettiva contro Antonio<br />
Loschi elabora una vera e propria trasfigurazione mitica di Firenze quale erede<br />
e continuatrice della civiltà di Roma repubblicana; Firenze è descritta come «il fiore<br />
d’Italia e la sua parte più bella» perché libera, fondata sull’indipendenza territoriale<br />
e sull’autogoverno, simbolo cioè di un sistema politico e istituzionale antitetico a<br />
quello “tirannico” del Visconti a Milano, che ha imposto con la violenza il proprio<br />
dominio e che è giunto al potere attraverso il delitto e l’inganno. Il tema della Florentina<br />
libertas, caro all’Umanesimo civile fiorentino, sarà ripreso e approfondito da<br />
Leonardo Bruni.<br />
I GENERI<br />
L’epistola umanistica<br />
L’epistolario è una raccolta di lettere ordinate secondo<br />
l’esplicita volontà dell’autore; il genere epistolare,<br />
già praticato in età classica e medievale, è<br />
tra i più frequentati dagli umanisti, per la sua disponibilità<br />
ad accogliere una grande varietà di<br />
contenuti e di registri stilistici.<br />
Durante l’Umanesimo la lettera ha una dimensione<br />
fondamentalmente pubblica e viene concepita<br />
come una delle voci di un dialogo: i dotti se<br />
ne servono non solo per comunicare tra loro, per<br />
scambiarsi informazioni letterarie, in particolare<br />
sui codici antichi, ma anche per dar vita a dibattiti,<br />
polemiche culturali e politiche. Talvolta l’epistola<br />
assume la dimensione di un trattatello che affronta<br />
argomenti filosofici, politici, morali o scientifici.<br />
Come già quello di Petrarca, gli epistolari umanistici<br />
hanno comunemente come modello Cicerone.<br />
© 2011 RCS Libri S.p.A./La Nuova Italia – R. Antonelli, M.S. Sapegno, Il senso e le forme