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molto importante anche perché il Nano, come
tutte le persone eclettiche e dotate di fervida fantasia
ma con scarso senso dell’ordine, mai si era curato di
raccogliere i suoi giochi. Per fortuna vi ha provveduto
ora la BEI, utilizzando un prezioso lavoro fatto da Hidalgo
sino a tutto il 2000 e aggiornandolo a oggi.
Dobbiamo quindi essere tutti grati (a cominciare dallo
stesso Nano) a queste persone che, svolgendo un non
indifferente e paziente lavoro di ricerca, ci hanno
messo a disposizione la raccolta completa degli indovinelli
di uno dei nostri più brillanti brevisti di ogni
tempo.
Come autore, il Nano Ligure ha avuto, con pieno
merito, consacrazione rapidissima. Ricordo perfettamente
il primo giorno che venne al “Che l’Inse?” (Ser
Berto ed io c’eravamo già). Aveva in tasca un bel po’
di foglietti tutti pieni di suoi giochi buttati giù alla
spicciolata, come poi avrebbe sempre fatto. Erano in
prevalenza indovinelli. Giochi che però già lasciavano
stupefatti per humour e per una certa eleganza nella
forma dovuta alla piacevole scorrevolezza dei versi.
Ma non solo per quello. Già si notava nei suoi indovinelli