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Lievito naturale liquido: grande balzo evolutivo

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30 artigianato<br />

Il corso sul Panettone Ticinese a chilometro zero<br />

Gli artefici dell’eccellente riuscita: Beniamino Bazzoli,<br />

prof. Carlo Gronchi e Giuseppe Piffaretti.<br />

Foto di gruppo finale; peccato che molti fossero già partiti.<br />

panissimo | 19 ottobre 2012 | Nº 42<br />

<strong>Lievito</strong> <strong>naturale</strong> <strong>liquido</strong>: <strong>grande</strong> <strong>balzo</strong> <strong>evolutivo</strong><br />

In vista dell’inaugurazione ufficiale della nuova struttura di Trevano, non poteva esserci una pre-celebrazione migliore. Ammmirevole<br />

la prestazione del terzetto Beniamino Bazzoli, prof. Carlo Gronchi e Giuseppe Piffaretti e risultato finale stupefacente. Da applauso la<br />

frequenza – oltre 40 panettonisti – e l’interesse disciplinato espresso lungo tutta la dimostrazione.<br />

Si potrà considerare eccessivo l’uso<br />

degli aggettivi laudatori, però<br />

l’11 ottobre 2012 resterà nella memoria<br />

dei partecipanti, e punto di<br />

svolta nella storia del Panettone<br />

Ticinese. Diverse sono state le novità<br />

didattiche introdotte; elenchiamole.<br />

Intanto l’allestimento<br />

del fascicolo d’accompagnamento:<br />

oltre alle ricette del Panettone e<br />

glassa, anche quelle della ciabatta<br />

(con 5 % di lievito <strong>liquido</strong>), pane<br />

con mais (15 % di lievito). Poi la<br />

scheda delle materie prime e materiali<br />

debitamente illustrati su<br />

volantini con i rispettivi fornitori<br />

presenti che hanno potuto presentarli<br />

succintamente. E a chiudere,<br />

la «vedette» dell’evento: il Generatore<br />

di lievito <strong>naturale</strong>.<br />

La giustificazione per<br />

l’uso di «chilometro zero»<br />

Il termine, forse un po’ abusivo per<br />

i pignoli, è da intendere a misura<br />

del territorio cantonale; naturalmente<br />

tra i panettonisti c’è chi è<br />

più o meno vicino alla sede del<br />

fornitore, ma citiamoli questi fornitori:<br />

Esmach, di Vicenza, lati,<br />

Lüchinger-Schmid, mulino Maroggia,<br />

Saica, Vanini Sandro, Wamasch.<br />

Il fulcro della prova, ossia<br />

il Generatore di lievito <strong>naturale</strong><br />

della Esmach di Vicenza è ora parcheggiato<br />

da Giuseppe Piffaretti il<br />

quale è disponibile per le dimostrazioni<br />

pratiche, presso di lui o<br />

in trasferta.<br />

Come preparare<br />

il lievito <strong>naturale</strong> <strong>liquido</strong><br />

Il quale proprio <strong>liquido</strong> non è, assomiglia<br />

piuttosto a una pouliche.<br />

Ecco come procedere.<br />

Eseguire un rinfresco della «madre»<br />

come di consueto (maturazione:<br />

3 ore a 28 °C); ne utilizzeremo<br />

circa 1,5 kg. Quando ha raggiunto<br />

il giusto grado di maturità, aggiungere<br />

500 g di acqua e impastare in<br />

planetaria fino a renderlo simile<br />

alla pouliche. Trasferire quindi nel<br />

generatore (2 kg di prodotto) e ag-<br />

giungere il doppio del suo peso sia<br />

d’acqua che di farina. Nel caso<br />

specifico: 4 litri d’acqua a 18/20 °C<br />

più 4 kg di farina tipo 400 – non<br />

forte! – pericolo di non riuscire a<br />

spillare poi il «brodo». Usando<br />

quella abituale aumentare la dose<br />

d’acqua (10/15 % in più. Il composto<br />

giunge a maturazione in circa<br />

4 ore,temperatura sui 28 °C. Il lievito<br />

è quindi disponibile per l’impiego<br />

come «madre» o, in proporzioni<br />

tra il 5 e il 20 % per la<br />

produzione di pani. Il lievito <strong>naturale</strong><br />

<strong>liquido</strong> da usare per i Panettoni<br />

va asciugato – per 1 kg di «brodo»<br />

aggiungere 500 g di farina e<br />

procedere con il rinfresco abituale<br />

(3 ore a 28 °C). L’esperienza insegnerà<br />

poi se procedere a due o un<br />

solo rinfresco per passare al primo<br />

impasto. Il lievito <strong>naturale</strong> <strong>liquido</strong><br />

può restare nel generatore per 24<br />

ore. (Per le prove di Trevano è servito<br />

un solo rinfresco.)<br />

il risultato stupefacente<br />

Occorre qui spiegare la ragione che<br />

spinge all’uso dell’aggettivo. All’inizio<br />

del corso, dalla cella refrigerata<br />

è uscito il mastello (di pla-<br />

stica) con il primo impasto, traboccante<br />

e ricaduto al centro. Il classico<br />

esempio dell’impasto che a Milano<br />

i panettonisti apostrofavano<br />

con un: «L’è n’dai a Munscia» (è<br />

Il risultato; e dire che la sommità del Panettone all’infornamento stava a due dita sotto il<br />

bordo del fondello.


Nº 42 | 19 ottobre 2012 | panissimo artigianato 31<br />

Parte dei partecipanti alla valutazione dei Panettoni cotti alla vigilia.<br />

andato a Monza); risultato allora<br />

dovuto al caldo eccessivo, quando<br />

il freddo era considerato il nemico<br />

mortale del lievito nostrano. Beniamino<br />

e Giuseppe – tranquilli –<br />

sono andati all’impasto finale; il<br />

risultato visivo finale, certificato<br />

dalle qui presenti foto: ottimo.<br />

L’assaggio fatto all’indomani non<br />

ha segnalato alcuna punta d’acidità;<br />

prodigio del lievito prodotto<br />

con il generatore? C’è di che crederlo.<br />

Commenti e informazioni<br />

Il prof. Carlo Gronchi, dotto conoscitore<br />

dell’alimentazione in genere<br />

cresciuto negli anni a sommo<br />

esperto della fermentazione riferita<br />

ai prodotti lievitati e con il dono<br />

della totale distanza dai toni cattedratici,<br />

ha fatto una cronaca<br />

puntuale della dimostrazione –<br />

dall’esame degli ingredienti e loro<br />

effetto alla disamina organolettica<br />

– elargendo al passaggio consigli<br />

e informazioni che hanno ampliato<br />

i confini delle conoscenze dei<br />

presenti. I quali, da avveduti em-<br />

Panoramica parziale sulla folta e attenta presenza.<br />

pirici e buoni praticanti, li hanno<br />

recepiti.<br />

Personalmente ricorderò il suo<br />

omaggio a Raymond Calvel – divulgatore<br />

tra l’altro dell’autolisi,<br />

ovvero idratazione della farina<br />

prima dell’impasto – da lui definito<br />

quale genio della panificazione<br />

e inarrivabile promotore del pane<br />

in Francia e nel mondo, grazie ai<br />

molti fornai formatisi alla sua<br />

scuola. Esagerazione? Per niente se<br />

si va a consultare il suo testo, ancora<br />

oggi fondamentale e ritenuto<br />

una sorta di Bibbia, titolato «La<br />

boulangerie moderne» editore<br />

Eyrolles, Parigi, che nel 1980 era<br />

già giunta alla nona edizione. E<br />

sappiamo che i fornai non sono<br />

lettori accaniti.<br />

Da innamorato del mestiere, ringrazio<br />

i facitori delle riuscita –<br />

compresi i docenti di Trevano<br />

sempre solerti – e, soprattutto i<br />

panettonisti presenti (per taluni la<br />

presenza è stata quasi un atto di<br />

umiltà) ai quali auguro la migliore<br />

delle riuscite e prosperi affari.<br />

Nereo Cambrosio<br />

arte cioccolatiera creativa<br />

A titolo di cappello dell’anno associativo<br />

2012, i Confettieri nostrani<br />

hanno scelto di celebrarlo con la<br />

«Fête du Chocolat», emblema di<br />

artigianalità, qualità, delizia – per<br />

occhi e palato – e creatività. Il richiamo<br />

generale al cioccolato durerà<br />

dal 2 all’11 novembre; ogni<br />

partecipante farà del suo meglio a<br />

favore della propria immagine,<br />

dello specifico settore e anche per<br />

la campagna di richiamo alle potenziali<br />

nuove leve.<br />

L’arte cioccolatiera al centro<br />

L’approccio iniziale all’intenzione<br />

degli ospiti di riguardo, avverrà in<br />

concomitanza con i Campionati<br />

svizzeri del ramo. Ciascun Confettiere<br />

sarà libero di condensare l’evento<br />

su una giornata specifica,<br />

oppure di estenderlo su tutta la<br />

durata del festeggiamento. L’occasione,<br />

da non lasciarsi sfuggire, è<br />

quella di avvisare per tempo i<br />

media, così da poterne ricavare il<br />

massimo di pubblicità.<br />

Materiale promozionale gratuito<br />

Da Berna si fa sapere che – ufficialmente<br />

– nessun Confettiere ticinese<br />

ha notificato la propria adesione<br />

all’iniziativa. Facciamo allora no-<br />

La sostanza del Panettone<br />

Per le due prove, di cui la prima è<br />

servita per la valutazione espressa<br />

dai partecipanti,<br />

Beniamino e Giuseppe hanno optato<br />

per quella da loro definita: con<br />

presenza media di componenti,<br />

che ha permesso di sfornare 46<br />

chili di Panettoni iniziando con<br />

2,200 kg di lievito <strong>naturale</strong>.<br />

Il primo impasto è stato fatto con<br />

farina forte w 380, quello finale<br />

con farina w 320. Di particolare da<br />

segnalare, tutta nell’impasto finale,<br />

la presenza di malto in polvere,<br />

miele (700 g) e, a titolo di sostanza<br />

aromatizzante, agrumi canditi<br />

passati alla raffinatrice fino a ridurli<br />

in pappa.<br />

Pe rispetto al peso della farina si è<br />

utilizzato il 60 % di burro, il 40 %<br />

di tuorli (pastorizzati) e quasi<br />

l’88 % di frutta. Temperatura finale<br />

della pasta tra i 25 e i 27 °C; durata<br />

della lievitazione, in stufa sui<br />

tare che se qualcuno dovesse ricredersi<br />

e dare il suo appoggio, il<br />

promoshop unificato di ASMPP e<br />

USMPC mette a disposizione gratuitamente<br />

un’invitante scelta di<br />

materiale promozionale impostato<br />

sul motivo che appare accanto a<br />

questo comunicato. E’davvero un<br />

manifesto alquano stuzzicante<br />

che non può passare inosservato.<br />

Così come può lasciare un segno<br />

tangibile una dimostrazione pratica<br />

– in laboratorio o in negozio<br />

coronata da un assaggio didattico<br />

pilotato.<br />

24 – 26 °C, tra le 10 e le 12 ore.<br />

Lievitazione finale attorno alle 6<br />

ore, temperatura di cottura: 180 °C<br />

per ca. 50 minuti (30 min. a bocchetta<br />

chiusa e 20 a bocchetta<br />

aperta) fino a raggiungere al centro<br />

la temperatura di 91 – 92 °C.<br />

Se per l’aromatizzazione si usasse<br />

scorza grattugiata di agrumi,<br />

Gronchi ha suggerito di ripartirla<br />

sul burro – in quanto eccellente<br />

veicolo – il più a lungo possibile.<br />

Date da ricordare<br />

n 22 novembre, esame annuale<br />

per il Marchio di qualità, Trevano.<br />

n 1 dicembre, Giornata del Panettone<br />

d’autore, presso lo<br />

Spazio Ciani, Lugano.

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