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FINESTRA<br />

SULL’EUROPA<br />

Le novità del regolamento UE<br />

sull’informazione<br />

al consumatore<br />

I l<br />

regolamento UE 1169/2011 sull’informazione<br />

al consumatore sui prodotti alimentari è<br />

stato pubblicato sulla G.U.U.E. L. 304 del 22 novembre<br />

2011<br />

Riportiamo, a seguire, le principali novità del<br />

provve<strong>di</strong>mento:<br />

• Campo <strong>di</strong> applicazione – Il regolamento si applica<br />

a tutti i prodotti destinati al consumatore<br />

finale, ivi compresi quelli somministrati<br />

dalle collettività (ad esempio, ristoranti, mense,<br />

ospedali, catering) e quelli destinati alle<br />

collettività. Sono altresì comprese le ven<strong>di</strong>te a<br />

<strong>di</strong>stanza.<br />

Restano da definire le specifiche modalità con<br />

cui i ristoratori e i pubblici esercenti, oltre ai titolari<br />

<strong>di</strong> mense e catering, dovranno offrire le<br />

informazioni ai consumatori finali.<br />

Gli Stati membri potranno decidere quali informazioni<br />

saranno obbligatorie nella ven<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong> alimenti sfusi e dei cosiddetti preincartati, e<br />

con quali modalità esse debbano venire fornite.<br />

Viene perciò mantenuta una grave asimmetria<br />

informativa tra gli alimenti preconfezionati<br />

dal produttore, soggetti a un’ampia<br />

serie <strong>di</strong> notizie obbligatorie in etichetta, e<br />

quelli preconfezionati dal <strong>di</strong>stributore, <strong>di</strong> fatto<br />

esenti dalla gran parte <strong>di</strong> tali notizie (con<br />

l’unica eccezione della citazione degli allergeni,<br />

sempre e comunque obbligatoria).<br />

Le bevande alcoliche (>1,2% vol.) rimangono<br />

Le novità in materia <strong>di</strong> igiene,<br />

sicurezza e controlli alimentari<br />

che giungono dal Parlamento<br />

e dalla Commissione europea.<br />

a cura <strong>di</strong> <strong>Dario</strong> <strong>Dongo</strong><br />

Responsabile Politiche europee e regolative<br />

<strong>di</strong> Federalimentare<br />

esentate dagli obblighi <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazione degli<br />

ingre<strong>di</strong>enti e <strong>di</strong> informazioni nutrizionali.<br />

• Legislazione concorrente – Le istituzioni comunitarie<br />

non hanno escluso, come era invece<br />

essenziale e prioritario, il rischio che gli<br />

Stati membri aggiungano prescrizioni nazionali<br />

alle norme comuni.<br />

Al contrario, il regolamento prevede che gli<br />

Stati membri possano imporre “ulteriori in<strong>di</strong>cazioni<br />

obbligatorie per tipi o categorie specifiche<br />

<strong>di</strong> alimenti per almeno uno dei seguenti<br />

motivi:<br />

– protezione della salute pubblica;<br />

– protezione dei consumatori;<br />

– prevenzione delle fro<strong>di</strong>;<br />

– protezione dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> proprietà industriale<br />

e commerciale, delle in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong><br />

provenienza, delle denominazioni d’origine<br />

controllata e repressione della concorrenza<br />

sleale.<br />

I legislatori nazionali potranno anche introdurre<br />

ulteriori prescrizioni sull’in<strong>di</strong>cazione<br />

d’origine o provenienza <strong>di</strong> taluni alimenti,<br />

quando esista “un nesso comprovato tra talune<br />

qualità dell’alimento e la sua origine o<br />

provenienza”.<br />

• Responsabilità degli operatori – Chi appone il<br />

proprio nome o ragione sociale o marchio<br />

sull’alimento destinato al consumatore finale<br />

– sia esso il produttore o il ven<strong>di</strong>tore – è responsabile<br />

della completezza e veri<strong>di</strong>cità delle<br />

informazioni riportate in etichetta. Per i<br />

ALIMENTI&BEVANDE Anno XIII - 11/12 - Nov-Dic 2011<br />

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finestra sull’Europa<br />

prodotti in arrivo da Paesi extra-UE, il responsabile<br />

è l’importatore.<br />

• Informazioni obbligatorie in etichetta – In<br />

aggiunta alle notizie tuttora previste come<br />

obbligatorie per la generalità dei prodotti,<br />

si aggiungono essenzialmente le in<strong>di</strong>cazioni<br />

nutrizionali e quelle relative all’origine in<br />

particolare. Nello stesso campo visivo devono<br />

riportarsi la denominazione <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta,<br />

la quantità netta e ove del caso il titolo alcolometrico<br />

(non più anche, come sinora, il<br />

termine <strong>di</strong> durabilità).<br />

La denominazione <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta deve venire<br />

accompagnata dalla <strong>di</strong>citura “scongelato”,<br />

se l’alimento è stato congelato o surgelato<br />

prima della ven<strong>di</strong>ta e viene venduto scongelato.<br />

Fatti salvi i casi <strong>di</strong> scongelamento <strong>di</strong><br />

singoli ingre<strong>di</strong>enti, <strong>di</strong> prodotti nei quali<br />

Intervista all’on. <strong>Patrizia</strong> <strong>Toia</strong>, Parlamento europeo<br />

l’abbattimento <strong>di</strong> temperatura costituisca<br />

una fase <strong>di</strong> processo tecnologicamente necessaria,<br />

<strong>di</strong> alimenti per i quali lo scongelamento<br />

non comporta conseguenze negative<br />

in termini <strong>di</strong> sicurezza e qualità.<br />

Se un ingre<strong>di</strong>ente normalmente utilizzato (ad<br />

esempio, latte nel formaggio) o naturalmente<br />

presente nel prodotto è sostituito da altro<br />

ingre<strong>di</strong>ente (ad esempio, fibre vegetali), l’ingre<strong>di</strong>ente<br />

sostitutivo deve essere in<strong>di</strong>cato accanto<br />

alla denominazione <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, in caratteri<br />

<strong>di</strong> altezza non inferiore al 75% <strong>di</strong><br />

quella del nome del prodotto.<br />

• Leggibilità – Il regolamento chiarisce che alla<br />

leggibilità delle informazioni in etichetta contribuiscono<br />

<strong>di</strong>versi fattori, tra cui “le <strong>di</strong>mensioni<br />

del carattere, la spaziatura tra lettere e<br />

righe, lo spessore, il tipo <strong>di</strong> colore, la propor-<br />

• Onorevole, il 20 giugno scorso, la Commissione europea ha proposto al Parlamento e al Consiglio<br />

<strong>di</strong> abrogare la <strong>di</strong>rettiva-quadro 2009/39/CE relativa ai prodotti alimentari destinati ad<br />

un’alimentazione particolare. Ci può spiegare il perché?<br />

Oggi le etichette apposte sopra ai prodotti sono l’unico strumento attraverso cui il consumatore può verificarne<br />

il contenuto e l’idoneità rispetto alle proprie esigenze. Secondo la Commissione europea, però, l’etichettatura<br />

degli alimenti <strong>di</strong>etetici è carente poiché non consente l’imme<strong>di</strong>ata comprensione da parte del consumatore della<br />

composizione del prodotto e, quin<strong>di</strong>, della compatibilità dello stesso con il proprio fisico.<br />

Ciò sarebbe dovuto, secondo la Commissione, alle <strong>di</strong>vergenze tra le normative nazionali in vigore. Il che arrecherebbe<br />

ostacolo alla libera circolazione dei prodotti,<br />

alterando le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> concorrenza tra gli<br />

operatori dei <strong>di</strong>versi Paesi membri, con<br />

conseguenze negative sul funzionamento del<br />

mercato interno.<br />

Per la Commissione è quin<strong>di</strong> necessario<br />

ravvicinare le legislazioni dei Paesi membri<br />

dell’Unione europea in materia <strong>di</strong> alimentazione<br />

particolare e ciò presuppone l’elaborazione <strong>di</strong><br />

una definizione comune per questo settore, la<br />

determinazione <strong>di</strong> misure atte ad assicurare la<br />

<strong>di</strong>fesa del consumatore contro le fro<strong>di</strong> relative<br />

alla natura dei prodotti e la fissazione delle<br />

norme cui deve sod<strong>di</strong>sfare l’etichettatura dei<br />

prodotti in questione.<br />

Ecco perché la Commissione, attraverso il<br />

commissario alla Salute, John Dalli, ha proposto<br />

ai Paesi membri <strong>di</strong> rivedere totalmente la vecchia<br />

ALIMENTI&BEVANDE Anno XIII - 11/12 - Nov-Dic 2011


zione tra larghezza e altezza delle lettere, la<br />

superficie del materiale nonché il contrasto<br />

significativo tra scritta e sfondo”.<br />

L’altezza minima dei caratteri delle informazioni<br />

obbligatorie in etichetta è fissata in 1,2<br />

mm (altezza me<strong>di</strong>a, riferita alla lettera “x”<br />

minuscola). Per le confezioni più piccole (la<br />

cui superficie più ampia è inferiore a 80 cm 2 )<br />

l’altezza minima dei caratteri sarà invece <strong>di</strong><br />

0,9 mm.<br />

Inoltre, “le informazioni obbligatorie sugli<br />

alimenti sono apposte in un punto evidente<br />

in modo da essere facilmente visibili,<br />

chiaramente leggibili ed eventualmente indelebili.<br />

Nessun’altra in<strong>di</strong>cazione o immagine<br />

o nessun altro elemento suscettibile <strong>di</strong><br />

interferire deve nascondere, oscurare o separare<br />

tali informazioni o <strong>di</strong>stogliere da esse<br />

l’attenzione”.<br />

finestra sull’Europa<br />

• Ingre<strong>di</strong>enti:<br />

– Allergeni – Si dovrà ripetere il nome dell’allergene<br />

ogni qualvolta esso sia presente<br />

in più ingre<strong>di</strong>enti e coa<strong>di</strong>uvanti tecnologici<br />

impiegati nella preparazione dell’alimento.<br />

Fatti salvi i “casi in cui la denominazione<br />

dell’alimento fa chiaramente riferimento<br />

alla sostanza o al prodotto in<br />

questione”.<br />

Nella lista degli ingre<strong>di</strong>enti, gli allergeni<br />

dovranno venire messi in risalto utilizzando<br />

un carattere, uno stile o uno sfondo<br />

<strong>di</strong>fferente.<br />

– Oli e grassi – Per oli e grassi vegetali, viene<br />

introdotto l’obbligo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care la natura<br />

degli oli e grassi specificamente utilizzati,<br />

in or<strong>di</strong>ne decrescente <strong>di</strong> peso. Qualora<br />

si tratti <strong>di</strong> miscele, è ammessa la <strong>di</strong>citura<br />

“in proporzione variabile” in alternati-<br />

normativa per favorire i consumatori nella scelta dei prodotti e offrendo loro informazioni più chiare e precise.<br />

Secondo Dalli, inoltre, l’abolizione delle regole generali sui cibi <strong>di</strong>etetici che sono <strong>di</strong>venute superflue o confuse<br />

contribuirà a una competizione leale sul mercato tra prodotti simili, consentendo così anche alle piccole e me<strong>di</strong>e<br />

imprese, finora penalizzate, un accesso al mercato più semplice e, allo stesso tempo, un maggiore supporto<br />

all’innovazione. Senza <strong>di</strong>menticare che una normativa più chiara, inoltre, faciliterebbe anche il compito degli<br />

ispettori che vigilano sulla corretta etichettatura degli alimenti.<br />

• Eppure, la proposta <strong>di</strong> riforma ha dato luogo a vivaci polemiche.<br />

Ci può spiegare?<br />

È proprio così. Nonostante i buoni propositi, la proposta della Commissione rischia <strong>di</strong> penalizzare alcune categorie<br />

vulnerabili <strong>di</strong> consumatori. Se da un lato, infatti, sono mantenuti i presi<strong>di</strong> a garanzia <strong>di</strong> lattanti, bambini piccoli<br />

e <strong>di</strong> alcuni malati, si perdono <strong>di</strong> vista le esigenze <strong>di</strong> protezione dei celiaci. I quali abbisognano <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong>etetici<br />

garantiti senza glutine, sino ad oggi sottoposti al regime <strong>di</strong> tutela dei prodotti destinati ad un’alimentazione<br />

particolare. In pratica, il progetto <strong>di</strong> riforma “declasserebbe” gli alimenti senza glutine dalla categoria dei prodotti<br />

<strong>di</strong>etetici a quella degli alimenti d’uso corrente con un semplice richiamo, in etichetta, alla <strong>di</strong>citura “senza glutine”.<br />

Ma ciò non è affatto sufficiente a tutelare questo ampio segmento dei consumatori europei per i quali gli alimenti<br />

senza glutine sono veri e propri “salva-vita” e hanno perciò bisogno <strong>di</strong> potersi affidare a regole severe sui requisiti<br />

<strong>di</strong> produzione e sui controlli che, in questo modo, andrebbero a <strong>di</strong>sperdersi.<br />

• Le preoccupazioni dell’Associazione Italiana per la Celiachia<br />

appaiono dunque ben fondate.<br />

Certo! E v’è dell’altro: bisogna considerare anche il grave impatto che la proposta <strong>di</strong> riforma europea avrebbe<br />

nel nostro Paese. Il nuovo regolamento porterebbe all’abrogazione del d.lgs. 111/1992 (che recepisce le <strong>di</strong>rettive<br />

europee sui prodotti <strong>di</strong>etetici) e con esso verrebbe meno anche il Registro Nazionale dei prodotti <strong>di</strong>etetici senza<br />

glutine, che elenca i prodotti erogabili dal Sistema sanitario nazionale ai celiaci. È urgente un ripensamento sulla<br />

proposta della Commissione europea, per garantire la massima tutela a tutte le categorie <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni.<br />

ALIMENTI&BEVANDE Anno XIII - 11/12 - Nov-Dic 2011<br />

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finestra sull’Europa<br />

va all’or<strong>di</strong>ne decrescente. Per i grassi <strong>di</strong><br />

origine animale sarà possibile in<strong>di</strong>care la<br />

specie da cui essi derivano.<br />

– Acqua e ingre<strong>di</strong>enti volatili aggiunti – Dovranno<br />

venire in<strong>di</strong>cati solo nell’ipotesi in<br />

cui la loro presenza nel prodotto finito –<br />

vale a <strong>di</strong>re, la <strong>di</strong>fferenza tra il peso totale<br />

del prodotto e il peso degli ingre<strong>di</strong>enti <strong>di</strong>versi<br />

da acqua e ingre<strong>di</strong>enti volatili – è superiore<br />

al 5%. Dovranno venire sempre<br />

citati, quando aggiunti alla carne, alle<br />

preparazioni <strong>di</strong> carne, ai prodotti della pesca<br />

non processati e ai molluschi bivalvi<br />

non processati.<br />

– Caffeina – Le bevande <strong>di</strong>verse da tè, caffè<br />

e dai drink a base <strong>di</strong> tè e caffè con un tenore<br />

<strong>di</strong> caffeina maggiore <strong>di</strong> 150 mg/l dovranno<br />

riportare nello stesso campo visivo<br />

del loro nome – oltre all’in<strong>di</strong>cazione “Tenore<br />

elevato <strong>di</strong> caffeina”, già introdotta<br />

nel 2002 – l’avvertenza “Non raccomandato<br />

per bambini e donne in gravidanza o<br />

nel periodo <strong>di</strong> allattamento”.<br />

Gli alimenti soli<strong>di</strong> a cui venga aggiunta<br />

caffeina a scopo non aromatizzante, ma<br />

fisiologico (ad esempio, integratori alimentari)<br />

dovranno riportare, anche in<br />

questo caso nello stesso campo visivo<br />

del nome del prodotto: “Contiene caffeina.<br />

Non raccomandato per bambini e<br />

donne in gravidanza”.<br />

– Peso netto – Laddove un prodotto ali-<br />

mentare sia stato glassato (come nel caso<br />

<strong>di</strong> alcuni surgelati), il peso deve venire in<strong>di</strong>cato<br />

al netto della glassatura.<br />

– Termine minimo <strong>di</strong> conservazione – La<br />

Commissione potrà adottare regole più<br />

precise sulle modalità da utilizzare per<br />

in<strong>di</strong>care il termine minimo <strong>di</strong> conservazione<br />

(“da consumarsi preferibilmente<br />

entro …”).<br />

– Data <strong>di</strong> scadenza – La data <strong>di</strong> scadenza<br />

(“da consumarsi entro …”) dovrà venire<br />

riportata su ogni porzione in<strong>di</strong>viduale preconfezionata.<br />

Non più soltanto, come sinora,<br />

sull’imballo esterno che contenga<br />

più imballi singoli.<br />

– Data <strong>di</strong> congelamento – Viene introdotto<br />

l’obbligo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care la data del primo<br />

congelamento, giorno/mese/anno, per le<br />

carni e preparazioni <strong>di</strong> carni, nonché i<br />

prodotti ittici non processati.<br />

– Origine e provenienza – L’in<strong>di</strong>cazione dell’origine<br />

del prodotto (vale a <strong>di</strong>re, il luogo<br />

ove esso ha subito l’ultima trasformazione<br />

sostanziale) o del luogo <strong>di</strong> provenienza<br />

rimane obbligatoria nel caso in cui la sua<br />

omissione risulti in grado <strong>di</strong> indurre in errore<br />

il consumatore (ad esempio, una<br />

mozzarella fabbricata in Germania e venduta<br />

in Italia). Anche “se le informazioni<br />

che accompagnano l’alimento o contenute<br />

nell’etichetta nel loro insieme potrebbero<br />

altrimenti far pensare che l’alimento<br />

ALIMENTI&BEVANDE Anno XIII - 11/12 - Nov-Dic 2011


abbia un <strong>di</strong>fferente Paese d’origine o luogo<br />

<strong>di</strong> provenienza”. Queste le novità:<br />

- Origine o provenienza del prodotto <strong>di</strong>versa<br />

da quella dell’ingre<strong>di</strong>ente primario<br />

– Qualora l’origine o la provenienza<br />

del prodotto venga in<strong>di</strong>cata, ed essa<br />

sia <strong>di</strong>versa da quella dell’ingre<strong>di</strong>ente<br />

primario (>50%, o l’ingre<strong>di</strong>ente caratterizzante),<br />

dovrà citarsi anche quest’ultima,<br />

o comunque si dovrà precisare<br />

la sua non coincidenza con l’origine<br />

del prodotto.<br />

- Origine delle carni – Viene introdotto<br />

l’obbligo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care la provenienza<br />

delle carni fresche e congelate delle<br />

specie suina, ovina, caprina e <strong>di</strong> pollame<br />

vendute tal quali, con le modalità<br />

che la Commissione andrà a precisare<br />

entro due anni dall’entrata in vigore<br />

del regolamento.<br />

- Origine <strong>di</strong> altre categorie <strong>di</strong> prodotti<br />

– Entro tre anni dall’entrata in vigore<br />

del regolamento la Commissione dovrà<br />

eseguire una valutazione d’impatto<br />

in merito all’eventuale estensione<br />

dell’obbligo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care l’origine<br />

ai seguenti prodotti: carni <strong>di</strong>verse<br />

da quelle già soggette a tale obbligo,<br />

latte, latte utilizzato come ingre<strong>di</strong>ente<br />

<strong>di</strong> prodotti lattiero-caseari, prodotti<br />

non trasformati, prodotti mono-ingre<strong>di</strong>ente,<br />

ingre<strong>di</strong>enti utilizzati<br />

in quota superiore al 50%, carne<br />

usata come ingre<strong>di</strong>ente <strong>di</strong> altri prodotti.<br />

- Informazione nutrizionale – Tutti i<br />

prodotti alimentari preconfezionati,<br />

fatte salve rare eccezioni, dovranno<br />

riportare in un unico campo visivo sul<br />

retro dell’etichetta una tabella nutrizionale<br />

con i valori <strong>di</strong> energia<br />

(kcal/kj), grassi, aci<strong>di</strong> grassi saturi,<br />

carboidrati, zuccheri, proteine e sale.<br />

I valori andranno riferiti a 100g/ml ed<br />

eventualmente, su base volontaria,<br />

alla porzione. La Commissione adotterà<br />

regole sulle porzioni, per alcune<br />

categorie <strong>di</strong> alimenti, e potrà adottare<br />

regole sulle tolleranze relative alle<br />

<strong>di</strong>chiarazioni nutrizionali.<br />

finestra sull’Europa<br />

Su base volontaria è ammesso ripetere<br />

sul campo visivo principale:<br />

- il valore energetico (kcal), riferito a<br />

100g/ml ed eventualmente anche<br />

alla porzione;<br />

- le quantità <strong>di</strong> grassi, aci<strong>di</strong> grassi saturi,<br />

zucchero e sale. In quest’ultimo<br />

caso sarà possibile riferirsi alla<br />

sola porzione, fatto salvo l’obbligo<br />

<strong>di</strong> ripetere il valore energetico <strong>di</strong><br />

100 g/ml <strong>di</strong> prodotto.<br />

Anche attraverso i cosiddetti “Reference<br />

Intakes” (o GDA’s, Guideline<br />

Daily Amounts, quantità giornaliere<br />

in<strong>di</strong>cative), che esprimono in<br />

termini percentuali il contributo <strong>di</strong><br />

una porzione <strong>di</strong> alimento rispetto<br />

ai fabbisogni me<strong>di</strong> quoti<strong>di</strong>ani. Con<br />

dovere <strong>di</strong> precisare che “i valori si<br />

riferiscono a un adulto me<strong>di</strong>o<br />

(8400kJ/2000kcal)”.<br />

Quanto agli aci<strong>di</strong> grassi trans, entro<br />

tre anni dall’entrata in vigore<br />

del regolamento la Commissione<br />

svilupperà un rapporto sulla possibile<br />

previsione obbligatoria degli<br />

aci<strong>di</strong> grassi trans nella tabella nutrizionale.<br />

La loro in<strong>di</strong>cazione rimane<br />

frattanto vietata.<br />

– Controlli – Il regolamento affida agli Stati<br />

membri la responsabilità <strong>di</strong> gestire i controlli<br />

ufficiali sull’informazione al consumatore<br />

relativa ai prodotti alimentari,<br />

“conformemente alle <strong>di</strong>sposizioni del regolamento<br />

CE 882/2004”.<br />

– Tempi – Il regolamento è entrato in vigore il<br />

12 <strong>di</strong>cembre 2011 e le nuove regole saranno<br />

applicate nei tre anni che seguiranno<br />

(cinque anni per quanto riguarda le informazioni<br />

nutrizionali).<br />

Tutti i prodotti etichettati in conformità alle regole<br />

previgenti sino alla data <strong>di</strong> applicazione del<br />

regolamento potranno venire commercializzati<br />

sino all’esaurimento delle scorte. Adeguati perio<strong>di</strong><br />

transitori (“salvo nei casi debitamente motivati”),<br />

oltre alla possibilità <strong>di</strong> esaurire le scorte<br />

<strong>di</strong> prodotti immessi sul mercato prima della scadenza<br />

del periodo transitorio, dovranno venire<br />

garantiti in ogni ipotesi <strong>di</strong> riforma.<br />

ALIMENTI&BEVANDE Anno XIII - 11/12 - Nov-Dic 2011<br />

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