Piano Zonizzazione Acustiva - Comune di Foligno
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PIANO DI<br />
ZONIZZAZIONE ACUSTICA<br />
COMUNE DI FOLIGNO<br />
DOCUMENTO DI SINTESI<br />
CIRIAF<br />
CENTRO INTERUNIVERSITARIO DI RICERCA<br />
SULL’INQUINAMENTO DA AGENTI FISICI<br />
Sezione <strong>di</strong> Fisica Tecnica Ambientale<br />
Università <strong>di</strong> Perugia<br />
Prof.ing.Francesco Asdrubali<br />
Ing.Luca Frezzini<br />
Ing.Enrico Prenni<br />
NOVEMBRE 2005 - Agg.to GIUGNO 2006<br />
COMUNE DI FOLIGNO<br />
AREA AMBIENTE, RETI TECNOLOGICHE E<br />
INFRASTRUTTURE – UFFICIO AMBIENTE<br />
COMUNE DI FOLIGNO<br />
AREA AMBIENTE, RETI TECNOLOGICHE E<br />
INFRASTRUTTURE – UFFICIO AMBIENTE<br />
Dott.Geol.Vincent Ottaviani<br />
Igino Gagliar<strong>di</strong>
IL PIANO DI ZONIZZAZIONE ACUSTICA DEL COMUNE DI FOLIGNO<br />
1.Premessa<br />
Con l’emanazione del D.P.C.M.1/3/91, la normativa italiana ha affrontato la problematica dell’inquinamento<br />
acustico, fissando limiti <strong>di</strong> accettabilita’ dei livelli <strong>di</strong> rumore vali<strong>di</strong> su tutto il territorio nazionale, in attesa <strong>di</strong> una<br />
legge quadro sulla materia. La Legge Quadro n.447, emanata alla fine del 1995, stabilisce i principi fondamentali<br />
per la tutela dell’ambiente esterno ed abitativo dall’inquinamento acustico ed il conseguimento delle finalita’<br />
legislative viene ricercato con una strategia <strong>di</strong> azione che prevede:<br />
− Attivita’ <strong>di</strong> prevenzione ambientale (classificazione acustica del territorio, valutazioni <strong>di</strong> impatto<br />
ambientale….)<br />
− Attivita’ <strong>di</strong> protezione ambientale (controllo dei livelli <strong>di</strong> inquinamento acustico, piani <strong>di</strong> risanamento<br />
acustico….)<br />
Gli artt.6 e 7 della Legge n.447 prescrivono alle Amministrazioni Comunali l’obbligo <strong>di</strong> dotarsi <strong>di</strong> Piani <strong>di</strong><br />
Classificazione acustica e <strong>di</strong> Piani <strong>di</strong> Risanamento acustico del proprio territorio.<br />
2. I principali riferimenti normativi<br />
1. D.P.C.M. 01/03/91 “Limiti massimi <strong>di</strong> esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiante esterno”;<br />
2. Legge Quadro sull’Inquinamento Acustico del 26/10/95 n.447;<br />
3. D.P.C.M. 14/11/1997 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”;<br />
4. D.M. 31/10/97 “Metodologia <strong>di</strong> misura del rumore aeroportuale”;<br />
5. D.P.C.M. 05/12/97 “Determinazione dei requisiti acustici passivi delle sorgenti sonore interne e requisiti acustici passivi<br />
degli e<strong>di</strong>fici e dei loro componenti al fine <strong>di</strong> ridurre l’esposizione umana al rumore”;<br />
6. D.M. 16/03/98 “Tecniche <strong>di</strong> rilevamento e <strong>di</strong> misurazione dell’inquinamento acustico”;<br />
7. D.P.R. 18/11/98 “Regolamento recante norme <strong>di</strong> esecuzione dell’art.11 della legge 26/10/95, n.447, in materia <strong>di</strong><br />
inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario”;<br />
8. D.M. 29/11/00 “Criteri per la pre<strong>di</strong>sposizione da parte delle società e degli enti gestori dei servizi pubblici <strong>di</strong> trasporto e<br />
dele relative infrastrutture, dei piani degli interventi <strong>di</strong> contenimento e abbattimento del rumore”;<br />
9. Direttiva 2002/49/CEE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale”<br />
10. L.R.n.8 del 6/6/2002 “Disposizioni per il contenimento e la riduzione dell’inquinamento acustico”<br />
11. D.P.R. n.142 del 30/3/2004 “Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell’inquinamento acustico derivante da<br />
traffico veicolare, a norma dell’art.11 della Legge 26/10/1995 n.447”<br />
12. Regolamento Reg.le n.1 13/8/2004 <strong>di</strong> attuazione della L.R. 6/6/2002 n.8<br />
13. D.LGS 19/8/2005 N.194 “Attuazione della Direttiva 2002/49/CEE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore<br />
ambientale”<br />
3. La Classificazione acustica del territorio comunale<br />
La zonizzazione acustica è un atto tecnico-politico <strong>di</strong> governo del territorio, in quanto ne <strong>di</strong>sciplina l’uso e vincola<br />
le modalità <strong>di</strong> sviluppo delle attività ivi svolte, costituendo <strong>di</strong> fatto una integrazione agli strumenti <strong>di</strong> pianificazione<br />
urbanistica vigenti. Essa consiste nell’assegnazione, a ciascuna porzione omogenea del territorio, <strong>di</strong> una delle 6<br />
classi in<strong>di</strong>viduate dal D.P.C.M. 01/03/91, sulla base della prevalente ed effettiva destinazione d’uso del territorio<br />
stesso, <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cate. Ad ogni classe, come in<strong>di</strong>cato nel D.P.C.M.1/3/91 e successivamente dal D.P.C.M.<br />
14/11/97, corrispondono dei valori dei limiti massimi del livello sonoro equivalente ponderato A:<br />
CLASSE I - Aree particolarmente protette<br />
Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un<br />
elemento <strong>di</strong> base per la loro utilizzazione; aree ospedaliere, scolastiche,<br />
aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree <strong>di</strong><br />
particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc.<br />
CLASSE II - Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale<br />
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da<br />
traffico veicolare locale, con bassa densità <strong>di</strong> popolazione, con limitata<br />
presenza <strong>di</strong> attività commerciali ed assenza <strong>di</strong> attività industriali ed<br />
artigianali.<br />
CLASSE III - Aree <strong>di</strong> tipo misto<br />
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare<br />
locale o <strong>di</strong> attraversamento, con me<strong>di</strong>a densità <strong>di</strong> popolazione con presenza<br />
<strong>di</strong> attività commerciali ed con assenza <strong>di</strong> attività industriali; aree rurali<br />
interessate da attività che impiegano macchine operatrici.<br />
CLASSE IV - Aree <strong>di</strong> intensa attività umana<br />
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico<br />
veicolare, con alta densità <strong>di</strong> popolazione, con elevata presenza <strong>di</strong> attività<br />
artigianali; le aree in prossimità <strong>di</strong> strade <strong>di</strong> grande comunicazione e <strong>di</strong> linee<br />
ferroviarie; le aree portuali; le aree con limitata presenza <strong>di</strong> piccole industrie.<br />
CLASSE V - Aree prevalentemente industriali<br />
Rientrano in questa classe le aree interessate da inse<strong>di</strong>amenti industriali e<br />
con scarsità <strong>di</strong> abitazioni.<br />
CLASSE VI - Aree esclusivamente industriali<br />
Rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività<br />
industriali e prive <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti abitativi.<br />
VALORI LIMITE ASSOLUTI DI IMMISSIONE - LEQ IN dB (A)<br />
Tempi <strong>di</strong> riferimento<br />
Classi <strong>di</strong> destinazione d'uso del<br />
territorio<br />
<strong>di</strong>urno<br />
(06.00-<br />
22.00)<br />
notturno<br />
(22.00-06.00)<br />
I AREE PARTICOLARMENTE PROTETTE 50 40<br />
II AREE PREVALENTEMENTE<br />
RESIDENZIALI<br />
55 45<br />
III AREE DI TIPO MISTO 60 50<br />
IV AREE DI INTENSA ATTIVITÀ UMANA 65 55<br />
V AREE PREVALENTEMENTE<br />
INDUSTRIALI<br />
70 60<br />
VI AREE ESCLUSIVAMENTE<br />
INDUSTRIALI<br />
70 70
4. La classificazione acustica del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Foligno</strong><br />
Al fine <strong>di</strong> ottemperare agli obblighi introdotti dalla Normativa vigente in materia <strong>di</strong> inquinamento acustico, il<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Foligno</strong>, ha incaricato il CIRIAF, <strong>di</strong> aggiornare il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> Risanamento Acustico del territorio<br />
comunale redatto negli anni 1999/2001. Tale incarico nasce dalla necessità <strong>di</strong> adeguare il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong><br />
Classificazione acustica alla luce dei molteplici mutamenti dell’assetto generale del territorio, derivanti da una<br />
nuova definizione nella gestione e <strong>di</strong>sciplina del suolo (Recepimento della Nuova Variante <strong>di</strong> PRG 1997), dalla<br />
progettazione <strong>di</strong> nuove infrastrutture <strong>di</strong> trasporto veicolare o varianti sulle esistenti, da un nuovo assetto sociodemografico<br />
(riferimento ai più recenti dati ISTAT 2001). L’impianto normativo comunitario, nazionale e regionale,<br />
nel corso dell’ultimo quinquennio si è inoltre evoluto ed arricchito in termini <strong>di</strong> pianificazione e prevenzione del<br />
rumore ambientale; ciò ha reso quanto mai necessaria una revisione critica della zonizzazione del 1999 e del<br />
successivo aggiornamento del 2001, alla luce delle recenti mo<strong>di</strong>fiche e novità introdotte, al fine <strong>di</strong> rendere il<br />
lavoro finale rispettoso dei vincoli legislativi attualmente vigenti ed in grado <strong>di</strong> adeguarsi con maggiore facilità<br />
all’evoluzione futura della normativa tecnica. A rendere ulteriormente urgente l’intervento <strong>di</strong> aggiornamento è<br />
risultata la necessità <strong>di</strong> informatizzare il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> Classificazione Acustica e <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gerlo me<strong>di</strong>ante nuovi dettami<br />
grafici, più adatti ad una lettura chiara della cartografia prodotta. La metodologia adottata, prevista dal Titolo II<br />
del R.R. n.1/04, ha prodotto una Cartografia acustica costituita da 20 tavole in scala 1:4.000 (conformi all’assetto<br />
del PRG’97) e da 10 Schede Informative relative all’in<strong>di</strong>viduazione preventiva delle aree destinate ad attività<br />
rumorose temporanee, elemento <strong>di</strong> recente introduzione con il Regolamento n.1/04.<br />
Metodologia<br />
L’assegnazione delle 6 classi acustiche previste ha seguito due <strong>di</strong>fferenti metodologie: da un lato l’attribuzione<br />
me<strong>di</strong>ante valutazioni a priori basate sull’effettiva destinazione d’uso del suolo stabilita da PRG, dall’altro<br />
l’assegnazione eseguita me<strong>di</strong>ante valutazioni quantitative per l’in<strong>di</strong>viduazione delle classi II, III e IV in area<br />
urbana, grazie all’impiego <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori numerici oggettivi (densità residenziale, commerciale, artigianale, volumi<br />
<strong>di</strong> traffico veicolare). Contemporaneamente, a seguito <strong>di</strong> una ricognizione generale del sistema infrastrutturale, è<br />
stata approntata la classificazione acustica dell’intera rete infrastrutturale comunale (strade, ferrovie).<br />
Particolare tutela acustica è stata data, oltre che alle destinazioni fissate dal DPCM 14/11/97, ad aree <strong>di</strong> elevato<br />
pregio naturalistico e paesistico-ambientale (aree SIC, SIR e ZPS oltre che i principali Parchi istituiti per legge nel<br />
territorio comunale). In classe V, oltre alle aree produttive-artigianali previste, sono state classificate le attività<br />
connesse allo smaltimento dei rifiuti; alla classe VI sono state incluse, oltre alle zone a forte specializzazione<br />
industriale, le aree destinate a cave e frantumazione/trattamento inerti. Per quanto attiene le classi II, III, IV,<br />
in<strong>di</strong>viduate in prima istanza con un metodo qualitativo basato sulle definizioni date dal T.U.N.A., l’in<strong>di</strong>viduazione<br />
è proseguita grazie l’utilizzo del metodo quantitativo sopra in<strong>di</strong>cato e grazie alle informazioni ricavate dal R.R.<br />
1/2004; sono state oltretutto inserite nelle tre classi menzionate aree espressamente in<strong>di</strong>cate da Regolamento<br />
(aree boscate, aree agricole <strong>di</strong> pregio <strong>di</strong> collina e pianura, zone agricole intensive, aree per attività ricettive,<br />
camping, caserme, aree destinate alla gestione della Protezione Civile, aree ferroviarie, aree a sevizio della<br />
mobilità).<br />
Esiti finali della classificazione acustica<br />
A seguito delle operazioni <strong>di</strong> classificazione acustica del territorio, la stima della percentuale <strong>di</strong> territorio e <strong>di</strong><br />
popolazione in ciascuna classe acustica risulta essere:<br />
Superficie Popolazione<br />
(%)<br />
(%)<br />
Classe I 10,2 1,5<br />
Classe II 57,1 13,2<br />
Classe III 26,7 78,3<br />
Classe IV 2,3 4,9<br />
Classe V 2,2 2,1<br />
Classe VI 1,5 0,0<br />
Le aree più sensibili, classificate come particolarmente protette (classe I) e prevalentemente residenziali (classe<br />
II), alle quali sono associati valori <strong>di</strong> immissione più bassi e cautelativi, coprono il 67,3% circa della superficie ed<br />
il 14,7% circa dei residenti. Da rilevare che circa il 26,7% del territorio comunale si trova in classe III (aree <strong>di</strong> tipo<br />
misto) associato al dato <strong>di</strong> maggioranza della popolazione (78,3%); una percentuale della popolazione pari al<br />
4,9% risulta residente in classe IV (aree ad intensa attività umana), caratterizzata dai limiti più elevati per quanto<br />
riguarda le aree <strong>di</strong> tipo abitativo (Vd.figg.seguenti). Complessivamente le classi II, III, e IV raggruppano il 96,4%<br />
della popolazione residente.
60<br />
50<br />
40<br />
% Superficie<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
10,2<br />
57,1<br />
26,7<br />
2,3<br />
2,2<br />
Classe I<br />
Classe II<br />
Classe III<br />
Classe IV<br />
Classe V<br />
Classe VI<br />
1,5<br />
% Popolazione 40<br />
L’Amministrazione Comunale, con l’approvazione del <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Zonizzazione</strong> acustica, <strong>di</strong>sporrà <strong>di</strong> uno strumento<br />
<strong>di</strong> fondamentale importanza per la tutela e la <strong>di</strong>sciplina del territorio dall’inquinamento acustico<br />
Procedure per l’approvazione del <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> Classificazione acustica<br />
Secondo quanto stabilito all’art. 7 del R.R. 1/2004, il <strong>Comune</strong> è chiamato ad adottare la proposta <strong>di</strong><br />
classificazione in zone acustiche del proprio territorio, pre<strong>di</strong>sposta sulla base dei criteri generali e delle<br />
in<strong>di</strong>cazioni contenute nel regolamento stesso. La proposta è trasmessa alla Provincia competente ed ai Comuni<br />
confinanti ed è depositata, per trenta giorni, presso la segreteria del <strong>Comune</strong>. Del deposito è data notizia<br />
nell’Albo Pretorio del <strong>Comune</strong> stesso, nel Bollettino Ufficiale della Regione e attraverso altre forme <strong>di</strong> pubblicità<br />
ritenute opportune. Entro i trenta giorni successivi al deposito <strong>di</strong> cui al comma 3, i soggetti interessati possono<br />
presentare osservazioni al <strong>Comune</strong>.<br />
Qualora uno o più Comuni confinanti rilevino situazioni <strong>di</strong> conflitto o criticità prodotte dalla proposta <strong>di</strong><br />
zonizzazione nelle aree <strong>di</strong> confine, essi possono trasmettere le proprie osservazioni al <strong>Comune</strong> interessato ed<br />
alla Provincia competente. In caso <strong>di</strong> mancato accordo tra i Comuni, la Provincia, ai sensi dell’articolo 4, comma<br />
1, lettera a) della L.R. 8/2002, convoca entro trenta giorni una Conferenza <strong>di</strong> Servizi finalizzata alla composizione<br />
del conflitto.<br />
Entro novanta giorni dalla conclusione della conferenza <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> cui al comma 5 dell’art. 7 del R.R. 1/2004 o,<br />
qualora detta conferenza non sia stata convocata, entro novanta giorni dalla scadenza del termine per la<br />
presentazione delle osservazioni <strong>di</strong> cui al comma 4, il <strong>Comune</strong> approva la classificazione in zone acustiche del<br />
proprio territorio.<br />
La classificazione in zone acustiche del territorio comunale costituisce quin<strong>di</strong> allegato tecnico al PRG parte<br />
operativa e sue varianti. Per le mo<strong>di</strong>ficazioni della classificazione in zone acustiche del territorio comunale si<br />
applicano le procedure prima menzionate.<br />
Atti obbligatori dopo l’approvazione della zonizzazione acustica: Piani <strong>di</strong> Risanamento acustico<br />
Ai sensi del Regolamento Reg.le n.1/04:<br />
Entro 1 anno dalla approvazione della classificazione acustica del territorio, i Comuni effettuano i rilievi<br />
sperimentali necessari per procedere alla verifica della corrispondenza dei livelli <strong>di</strong> rumore effettivo con le classi<br />
in<strong>di</strong>viduate nel territorio<br />
Entro 2 anni dalla approvazione adottano il <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> Risanamento Acustico qualora:<br />
− si verifichi il superamento dei valori <strong>di</strong> attenzione previsti all’art.2, comma 1, lettera g) della L.Q.n.447/95<br />
− non sia possibile rispettare nella classificazione acustica, all’interno del territorio urbanizzato o suscettibile <strong>di</strong><br />
urbanizzazione, la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> non più <strong>di</strong> 5 dB(A) <strong>di</strong> livello sonoro equivalente tra aree contigue, anche<br />
appartenenti a comuni confinanti<br />
Il P.R.A., redatto da TCA, deve essere corredato del parere dell’ARPA, ai sensi dell’art.9 comma 3 della<br />
L.R.8/2002. Il <strong>Piano</strong> rimane a <strong>di</strong>sposizione della comunità per 60 gg. presso le segreterie dei Comuni ed entro i<br />
successivi 30 gg. I Comuni approvano definitivamente il <strong>Piano</strong> e lo trasmettono alla Provincia competente,<br />
corredato delle osservazioni pervenute.<br />
La Provincia valuta i Piani e in<strong>di</strong>vidua gli interventi prioritari in ambito provinciale, quin<strong>di</strong> trasmette la proposta alla<br />
Regione ai fini della pre<strong>di</strong>sposizione del <strong>Piano</strong> Regionale.I Comuni sono tenuti a recepire nei piani comunali il<br />
contenuto dei piani <strong>di</strong> risanamento pre<strong>di</strong>sposti dai gestori delle infrastrutture e dalle imprese.Il PUT e gli strumenti<br />
urbanistici generali devono essere adeguati agli obiettivi ed ai contenuti del <strong>Piano</strong> comunale <strong>di</strong> risanamento<br />
acustico.I Comuni, infine, adeguano i rispettivi piani comunali alle <strong>di</strong>sposizioni del <strong>Piano</strong> Regionale e, con<br />
cadenza quinquennale, aggiornano il P.R.A. sulla base <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> controllo e verifiche in situ ed approvano le<br />
varianti con le procedure precedentemente in<strong>di</strong>cate.<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
1,5<br />
13,2<br />
78,3<br />
4,9<br />
2,1<br />
0<br />
Classe I<br />
Classe II<br />
Classe III<br />
Classe IV<br />
Classe V<br />
Classe VI