saggio breve - TABULA DEALBATA
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IL SAGGIO BREVE<br />
è l'esposizione di un ragionamento:<br />
che si propone di persuadere il destinatario, convincendolo della validità delle opinioni<br />
espresse, facendo appello al ragionamento.<br />
che in forma sintetica presenta dati, notizie, informazioni e documenti , ma soprattutto li interpreta, li<br />
discute e li spiega, mettendoli criticamente in discussione.<br />
richiede un registro linguistico, pur risentendo delle scelte peculiari dell'autore, deve<br />
connotarsi per il carattere argomentativo e oggettivo della trattazione e includere utilmente anche<br />
termini tecnici, purché appropriati ed eventualmente spiegati.<br />
prevede una collocazione e una destinazione editoriale precise<br />
Per effetto della sua impostazione critica e argomentata può anche assumere una struttura<br />
chiaramente articolata mediante una eventuale paragrafazione e un corredo di brevi note<br />
Istituto Salesiano”Villa Sora”- Prof.ssa Cupellini e Prof.ssa Ferrante
Destinazione editoriale<br />
(La scelta della destinazione condiziona il registro<br />
linguistico, ossia le scelte lessicali e sintattiche)<br />
Titolo (nella traccia viene indicato l’argomento, non il<br />
titolo, che invece deve essere formulato dallo scrivente.<br />
Non deve necessariamente indicare una posizione)<br />
Introduzione:<br />
situazione , scopo, destinatario<br />
Premessa:<br />
presentazione dell’argomento centrale<br />
Presentazione dei dati<br />
Individuazione e sviluppo di temi secondari e aspetti<br />
problematici, con dati e citazioni<br />
Presentazione di interpretazioni/ ipotesi personali<br />
Conclusione:<br />
sintesi o interpretazione complessiva<br />
DEST.<br />
EDITORIALE<br />
Saggio <strong>breve</strong> espositivo - informativo<br />
Nell’odierna situazione di cambiamento della scuola è opportuno che noi studenti ci<br />
confrontiamo…………..<br />
L’argomento attualmente più dibattuto è la relazione tra area umanistica e area<br />
scientifica………………….<br />
Il MIT( Massachauset Institute of Technology) di Boston già da alcuni anni ha impostato i<br />
propri corsi…………<br />
Il documento dei saggi pone in primo piano l’esigenza di un’integrazione dei saperi…….<br />
La cultura umanistica ha occupato tradizionalmente un posto eminente…..<br />
Una delle caratteristiche della cultura scientifica è l’educazione al dubbio…<br />
Quando Snow parla delle due culture<br />
Vittorini fu uno dei primi a denunciare la frattura..<br />
Si potrebbe pensare che oggi essa sia superata…<br />
Solo quando professioni e mestieri saranno socializzati si troverà armonia nello sviluppo<br />
culturale<br />
TITOLO INTRODUZIONE PREMESSA DATI TEMI SECONDARI INTERPRETAZIONI CONCLUSIONI<br />
Istituto Salesiano”Villa Sora”- Prof.ssa Cupellini e Prof.ssa Ferrante
Saggio <strong>breve</strong> argomentativo<br />
Destinazione editoriale La scelta della destinazione condiziona il registro linguistico, ossia le scelte lessicali e<br />
sintattiche<br />
Titolo<br />
nella traccia viene indicato l’argomento, non il titolo, che invece deve essere formulato<br />
dallo scrivente. Non deve necessariamente indicare una posizione<br />
Introduzione: indicazioni informative sull’argomento<br />
Problema<br />
è il confronto delle posizioni – tesi e antitesi-; può essere espresso in forma di domanda o<br />
con una affermazione.<br />
Tesi: presentazione del proprio punto di vista. Deve essere esplicita e chiara.<br />
Conferma della tesi: argomentazioni a sostegno con uso di esempi e fonti, pareri di persone autorevoli e di<br />
esperti, considerazioni personali<br />
Pensiero di collegamento per indicare il pas<strong>saggio</strong> alla fase successiva del percorso, ossia all’antitesi.<br />
Antitesi e argomenti a<br />
sostegno dell’antitesi:<br />
presentazione di una tesi contraria e degli argomenti che la sostengono.<br />
Confutazione delle argomentazioni contro. Si dimostra che gli argomenti dell’antitesisono infondati e/o<br />
non validi<br />
Concessione al punto di vista altrui<br />
Conclusione:<br />
si riporta l’attenzione sulla tesi, un bilancio consuntivo di quanto si è detto, a dimostrazione<br />
della ragionevolezza e della validità della tesi sostenuta.
Esempio 1- traccia<br />
ESAME DI STATO - Sessione ordinaria 2000 – Prima prova scritta<br />
Tipologia B<br />
Ambito tecnico – scientifico<br />
Argomento: “Da Gutenberg al libro elettronico: modi e strumenti della comunicazione”<br />
DOCUMENTI<br />
1. “L’homo sapiens che moltiplica il proprio sapere è il cosiddetto uomo di Gutenberg. E’ vero che la Bibbia stampata da Gutenberg tra il 1452 e il 1455<br />
ebbe una tiratura (per noi, oggi, risibile) di 200 copie. Ma quelle 200 copie erano ristampabili. Il salto tecnologico era avvenuto. E dunque è con Gutenberg<br />
che la trasmissione scritta della cultura diventa potenzialmente accessibile a tutti.<br />
Il progresso della riproduzione a stampa fu lento ma costante e culmina nell’avvento - a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento – del giornale che si stampa<br />
ogni giorno, del<br />
“quotidiano”. Nel contempo, dalla metà dell’Ottocento in poi comincia un nuovo e diverso ciclo di avanzamenti tecnologici. Primo, l’invenzione del<br />
telegrafo, poi quella del telefono (di Alexander Graham Bell). Con queste due invenzioni spariva la distanza e cominciava l’era delle comunicazioni<br />
immediate. La radio, anch’essa un eliminatore di distanze, aggiunge un nuovo elemento. Una voce facile da diffondere in tutte le case. La radio è il primo<br />
formidabile diffusore di comunicazione; ma un diffusore che non intacca la natura simbolica dell’uomo. […] La rottura avviene, alla metà del nostro secolo,<br />
con la televisione.<br />
La televisione – lo dice il nome – è vedere da lontano (tele), cioè portare al cospetto di un pubblico di spettatori cose da vedere da dovunque, da qualsiasi<br />
luogo e distanza. E nella televisione il vedere prevale sul parlare, nel senso che la voce in campo o di un parlante è secondaria, sta in funzione<br />
dell’immagine, commenta l’immagine. Ne consegue che il telespettatore è più un animale vedente che un animale simbolico. Per lui le cose raffigurate in<br />
immagini contano e pesano più delle cose dette in parole. E questo è un radicale rovesciamento di direzione, perché mentre la capacità simbolica distanzia<br />
l’homo sapiens dall’animale, il vedere lo ravvicina alle sue capacità ancestrali, al genere di cui l’homo sapiens è specie.<br />
[…] I veri studiosi continueranno a leggere libri, avvalendosi di Internet per i riempitivi, per le bibliografie e le informazioni che prima trovavano nei<br />
dizionari, ma dubito che se ne innamoreranno”.<br />
G. SARTORI, Homo sapiens, Laterza, Bari 1997<br />
2. “Attraverso il disegno e la stampa, già nei secoli scorsi, l’uomo aveva catturato e imparato a governare l’immagine. Solo in questo secolo (Novecento) è<br />
stato capace di realizzare una delle sue più antiche ambizioni: quella di catturare, riprodurre, trasmettere a distanza i suoni delle voci e delle cose.<br />
La galassia Gutemberg ha fatto piombare il mondo nel silenzio. La galassia multimediale gli ha ridato voce, ne ha moltiplicato le immagini acustiche”.<br />
R. MARAGLIANO, Nuovo manuale di didattica multimediale, Laterza Bari, 1998<br />
3. “La rivoluzione dell’editoria comincia a primavera. E nell’arco di pochi anni si verificheranno tali trasformazioni nella produzione di libri e nella loro<br />
distribuzione (ma anche in quella dei giornali) che alla fine apparirà tutto mutato. Addio carta, addio biblioteche con chilometri di scaffali dal pavimento al<br />
soffitto. La rivoluzione si chiama eBook……Gli eBook, conclude Fabio Falzea [responsabile delle relazioni strategiche della Microsoft Italia], saranno il<br />
più grosso fattore di accelerazione della cultura dopo Gutenberg”.<br />
L. SIMONELLI, “Tuttoscienze”, 23 febbraio 2000<br />
Istituto Salesiano”Villa Sora”- Prof.ssa Cupellini e Prof.ssa Ferrante
Esempio di svolgimento-Saggio <strong>breve</strong> argomentativo<br />
Destinazione editoriale<br />
Titolo L’importanza di comunicare<br />
Introduzione:<br />
Problema<br />
Tesi:<br />
Conferma della tesi:<br />
Pensiero di collegamento<br />
Antitesi e argomenti a sostegno<br />
dell’antitesi:<br />
Confutazione<br />
Concessione<br />
Conclusione:<br />
Breve storia delle innovazioni tecnologiche e comunicative<br />
Comunicazione preistorica (graffiti, incisioni rupestri)<br />
Nasce la scrittura (Egiziani, Fenici, Greci ecc.), che si accolla il peso della storia umana donandole la tanto desiderata<br />
immortalità<br />
Invenzione della stampa (Gutenberg, metà del XV secolo)<br />
Evoluzione dei mezzi di comunicazione (es. telegrafo, telefono, televisione, Internet)<br />
Oggi, nel secolo XXI, occorre porsi una domanda: tutte queste innovazioni hanno veramente migliorato le relazioni<br />
fra gli uomini o hanno portato ad un lento degrado comunicativo?<br />
Degrado comunicativo<br />
perdita dei contenuti (immagini più importanti delle parole; v. documento 1 - Sartori)<br />
mancanza contatti personali che solo l’incontro fisico può dare (si preferisce telefonare o inviare SMS piuttosto che<br />
parlare direttamente)<br />
perdita delle componenti emotive collegate al linguaggio analogico (linguaggio del corpo, es. gesti, espressioni,<br />
posture, modi di respirare o emettere suoni).<br />
Miglioramento (v. documento 2 - Maragliano)<br />
1. a) Accessibilità globale alle informazioni ( con Gutenberg la trasmissione scritta diventa potenzialmente accessibile<br />
a tutti); b) comodità; c) accelerazione globale della cultura (addio libri, addio biblioteche – v. documento 3 –<br />
Simonelli).<br />
2. La dimensione globale dell’informazione cancella le differenze fra i popoli.<br />
1. a) calo delle letture negli ultimi anni dovuto a Internet e in parte agli eBook; riduzione delle capacità e delle<br />
competenze culturali; riduzione dell’interesse intellettuale, nei giovani soprattutto. b) comodità → minore sforzo →<br />
minore apprendimento; c) accelerazione → superficialità.<br />
2. impossibile verificare l’autenticità e la veridicità delle informazioni (manipolazioni)<br />
Istituto Salesiano”Villa Sora”- Prof.ssa Cupellini e Prof.ssa Ferrante
DEST.<br />
EDITORIALE<br />
ESEMPI DI SVOLGIMENTO<br />
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”<br />
CONSEGNE<br />
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)<br />
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «<strong>saggio</strong> <strong>breve</strong>» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e<br />
nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.<br />
Se scegli la forma del «<strong>saggio</strong> <strong>breve</strong>» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue<br />
conoscenze ed esperienze di studio.<br />
Premetti al <strong>saggio</strong> un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.<br />
Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che<br />
l’articolo debba essere pubblicato.<br />
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.<br />
TITOLO INTRODUZIONE PREMESSA DATI TEMI SECONDARI INTERPRETAZIONI CONCLUSIONI
Esempio di svolgimento nella forma del<br />
SAGGIO BREVE ARGOMENTATIVO<br />
Stesura Struttura<br />
La percezione dello straniero: dalla società all'espressione artistico-letteraria. Titolo: Si sintetizza la tesi sostenuta<br />
nello sviluppo del <strong>saggio</strong>.<br />
Il termine "straniero" indica la condizione di chi, per svariati motivi, si trova<br />
in un Paese diverso da quello di origine e deve stabilire relazioni con i<br />
membri di quella comunità, con le istituzioni sociali, politiche e giuridiche,<br />
con un sistema culturale e modelli di vita lontani dai suoi.<br />
La figura dello straniero nelle sue diverse accezioni ha richiamato da sempre<br />
l'attenzione di artisti e letterati, antichi e moderni; così la lettura di un<br />
romanzo o la fruizione di una scultura inducono a riflettere sulle molteplici<br />
relazioni che si instaurano tra soggetti portatori di tradizioni e valori<br />
differenti. A cominciare dalle leggende mitologiche e dalle prime grandi<br />
opere classiche, come la Bibbia e l'Odisseo, lo straniero è stato variamente<br />
percepito e rappresentato nel corso dei secoli.<br />
Introduzione: Si dà una definizione<br />
di straniero, evidenziando i rapporti<br />
con i membri e le istituzioni del<br />
Paese in cui si trova.<br />
Problema: Si pone in risalto la<br />
presenza del tema dello "straniero" in<br />
letteratura, sottolineando la<br />
molteplicità dei punti di vista con cui<br />
è stato rappresentato.
Se è vero che le forme attraverso cui si manifesta la cultura mutano nel tempo perché<br />
influenzate dal contesto storico, anche i rapporti con lo straniero e i modi in cui sono<br />
stati rappresentati dall'arte e dalla letteratura riflettono la pluralità e l'evoluzione dei<br />
modelli culturali presenti nelle società. Ogni testo letterario, quando affronta il tema<br />
dello straniero, si confronta e si scontra con l'ideologia dominante della società di cui<br />
almeno parzialmente è specchio e diviene voce. Lo straniero non è soltanto protagonista<br />
di miti e storie o il soggetto di sculture e quadri, ma è anche la proiezione<br />
nell'immaginario artistico e letterario della cultura di un popolo, del processo di<br />
costruzione di una identità. Le caratteristiche di una comunità, il livello di omogeneità,<br />
compattezza e forza strutturale hanno influenzato la percezione e la rappresentazione<br />
della "diversità" e ne hanno determinato la varietà dei punti di vista. Le opere di pittori e<br />
scultori, così come le parole di poeti e narratori, hanno assolto il compito di trasmettere<br />
gli stereotipi, i pregiudizi culturali, ma anche i valori etici, che nel corso del tempo<br />
hanno condizionato i comportamenti delle popolazioni autoctone nei confronti di chi è<br />
straniero per nascita e cultura.<br />
Un primo esempio del legame tra il punto di vista sullo straniero e le peculiarità di un<br />
popolo è fornito dalla Bibbia. La posizione geografica che metteva a contatto gli ebrei<br />
con altri popoli - la Palestina era terra di pas<strong>saggio</strong> delle vie commerciali - e i lunghi<br />
periodi vissuti in terra ostile hanno sicuramente contribuito a determinare l'insistenza<br />
con cui nell 'Antico Testamento ricorre il tema dello straniero insieme alla normativa<br />
che regola i comportamenti nei suoi confronti: Quando bacchierai i tuoi ulivi, non<br />
tornerai a ripassare sui rami; le olive rimaste saranno per lo straniero, per l'orfano e per<br />
lo vedova. Quando vendemmierai lo tua vigna, non ripasserai una seconda volta; i<br />
grappoli rimasti saranno per lo straniero, per l'orfano e per lo vedova (Deuteronomio,<br />
24).<br />
1° Argomento a favore della<br />
tesi<br />
Si enuncia il principio generale,<br />
largamente condiviso, che il<br />
contesto influenzi l'espressione<br />
artistico-lettera ria.<br />
Tesi<br />
Si esprime l'opinione che i punti<br />
di vista sullo straniero sono<br />
influenzati nelle opere artistiche e<br />
letterarie dal contesto, dalle<br />
vicende storiche, dalla tradizione<br />
culturale e dai modelli di vita<br />
dominanti.
Più complessa è la posizione della civiltà greca. Nell'Odissea, a Ulisse, straniero e<br />
naufrago che approda nell'isola dei Feaci, Nausicaa promette aiuto senza sapere chi egli<br />
sia, in nome dei valori religiosi: gli ospiti sono inviati da Zeus e il dovere dell'ospitalità è<br />
sacro (Bisogna prendersi cura di lui, ora: ché vengono tutti da Zeus.jorestieri e mendichi,<br />
e un dono anche piccolo è caro). Questa, però, è la posizione di un popolo ancora volto<br />
alla costruzione di un'identità nazionale e che non ha conosciuto i pericoli provenienti<br />
dall'esterno.<br />
Ben diverso è, infatti, il rapporto con lo straniero dopo le invasioni persiane. In<br />
letteratura, allora, lo straniero viene dipinto come una minaccia inquietante, che per<br />
esempio con Euripide si manifesta nel personaggio tragico di Medea, "straniera" crudele<br />
e selvaggia, capace di uccidere i figli, e figura emblematica di "barbara". Manifestando la<br />
compattezza e la forza della propria identità, i greci affermano la consapevolezza della<br />
propria superiorità culturale, fondata su una lingua articolata e comprensibile, nei<br />
confronti dei barbari, così chiamati perché incapaci di esprimersi con un linguaggio<br />
intellegibile e di produrre un discorso compiuto. Anche nella scultura del Calata morente,<br />
la cui copia originale risale alla civiltà ellenistica, possiamo cogliere un atteggiamento di<br />
superiorità nei confronti del nemico "barbaro", i galli provenienti dalla Galizia. E' vero<br />
che il volto del personaggio denota forza, coraggio, fierezza, pur nel momento estremo<br />
della morte, e il soldato sconfitto mostra un atteggiamento composto e armonico. Questo<br />
riconoscimento del valore e della forza del nemico barbaro non è, però, da intendere<br />
quale rispetto per i vinti ma come motivo che rende maggior gloria ai soldati che hanno<br />
sconfitto queste popolazioni bellicose.<br />
2° Argomento a favore<br />
della tesi<br />
Si sottolinea il legame tra<br />
la concezione dello<br />
straniero nella<br />
Bibbia, il contesto<br />
geografico e le vicende<br />
storiche del popolo<br />
ebraico.<br />
3° Argomento a favore<br />
della tesi<br />
Si spiega la percezione<br />
dello straniero da parte<br />
della civiltà greca,<br />
evidenziandone i rapporti<br />
con l'evoluzione sociale e<br />
le vicende belliche.
Con il suo carico di morte, disperazione e odio, inevitabilmente la 4° Argomento a favore della tesi<br />
guerra ha esasperato la diffidenza nei confronti dello straniero, Attraverso alcuni esempi letteosservato<br />
con orrore e disgusto. Anche se si manifesta con le rari, si rileva l'influenza esercitasembianze<br />
di un giovane soldato, goffo e spaesato in un paese ta dalla guerra nella percezione<br />
straniero, la vista dell'invasore tedesco provoca lo sguardo di dello straniero.<br />
orrore della protagonista di La Storia di Elsa Morante (lo fissò con<br />
occhio assolutamente disumano, come davanti all'apparizione<br />
propria e riconoscibile dell'orrore). E con il suo racconto più noto,<br />
Sentinella, Brown sembra suggerirci che laddove c'è guerra, anche<br />
in un tempo futuro e in un mondo "altro", non può che esserci<br />
disprezzo per lo straniero. Nel disgusto della sentinella aliena per<br />
quelle creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe,<br />
quella pelle d'un bianco nauseante, e senza squame è sintetizzata la<br />
posizione di chi vive una contingenza storica che ha trasformato lo<br />
straniero in un nemico armato.
La guerra peraltro non è l'unica occasione in cui la consapevolezza della 5° Argomento a favore della tesi<br />
propria debolezza, della precarietà della vita spingono l'uomo a odiare lo Si sostiene che le società in crisi<br />
straniero. In altri momenti di crisi le società hanno trovato negli stranieri tendono ad assumere nei confronti dello straniero un<br />
i "capri espiatori" a cui imputare le colpe delle proprie difficoltà. Per atteggiamento aggressivo, immotivato e irrazionale, che<br />
esempio, nei Promessi sposi la paura fomentata dalla visione delle morti sfocia nella dinamica del "capro espiatorio" e nella<br />
quotidiane e il clima di sospetto generato dalla diffusione della peste violenza.<br />
fanno di Renzo, uno sconosciuto nelle vie della città, colpevole del<br />
contagio, agli occhi di una vecchia che lo accusa di essere un untore: un<br />
viso ch'esprimeva terrore, odio, impazienza e malizia, con cert'occhi<br />
stravolti che volevano insieme guardar lui, e guardar lontano,<br />
spalancando la bocca come in atto di gridare a più non posso, ma<br />
rattenendo anche il respiro, alzando due braccia scarne, allungando e<br />
ritirando due mani grinzose e piegate a guisa d'artigli. In questa reazione<br />
della donna, in cui la paura si fonde con l'odio, la rabbia e la violenza, si<br />
ritrova il meccanismo irrazionale che ha guidato la caccia alle streghe<br />
nel Medioevo e che porterà il nazismo ad indicare negli ebrei i colpevoli<br />
della grave situazione politica ed economica nella Germania del primo<br />
dopoguerra e a dare vita alla tragedia della Shoah. Ed è proprio<br />
l'irrazionalità, l'impulso che molto spésso governa i rapporti con lo<br />
straniero nella società contemporanea, multietnica ma attraversata anche<br />
da nuove inquietudini, paure e minacce. Il titolo emblematico di un<br />
racconto di Buzzati, Non aspettavano altro, denuncia con chiarezza il<br />
bisogno da parte degli uomini di cercare l'occasione per scatenare contro<br />
lo straniero, senza che nulla lo trattenga, il fondo dell'animo. il sozzo<br />
carico di male che si tiene dentro per anni e nessuno si accorge di avere.
Questo excursus mostra la tendenza delle società umane a creare una immagine della<br />
diversità sulla base dei propri modelli culturali e dei vissuti storici, e a trasmettere anche<br />
attraverso la letteratura stereotipi e pregiudizi.<br />
Le testimonianze illustrano in modo significativo quanto ha fatto e faccia fatica a imporsi<br />
nella cultura occidentale l'incontro con l'altro, nel segno del rispetto, della tolleranza e<br />
della reciprocità. Eppure nella sensibilità dell'uomo contemporaneo, parallelamente al<br />
rifiuto e all'aggressività nei confronti dello straniero, si stanno radicando gli esempi di<br />
accettazione e di confronto, nati soprattutto dalla ricerca dell'alterità a partire da se stessi.<br />
Questa strada, in un futuro prossimo, è quella suggerita dal premio Nobel Derek Walcott:<br />
Tempo verrà<br />
in cui, con esultanza,<br />
saluterai te stesso arrivato<br />
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,<br />
e ognun sorriderà al benvenuto dell'altro,<br />
e dirà: Siedi qui. Mangia.<br />
Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo lo.<br />
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore<br />
a se stesso, allo straniero che ti ha amato<br />
per tutta la vita, che hai ignorato ...<br />
Conclusione<br />
Si ribadisce la tesi.<br />
Si coglie la prevalenza di un<br />
atteggiamento conflittuale nei<br />
confronti dello straniero nel<br />
corso dei secoli, testimoniati<br />
dall'arte e dalla letteratura, ma<br />
anche la presenza di segnali c<br />
possono orientare il rappo con<br />
lo straniero verso una nuova<br />
direzione.
PERIODICO<br />
DIVULGATIVO<br />
diffonde temi e risultati della<br />
ricerca scientifica presso un<br />
pubblico vasto. Caratterizzato da<br />
rigore scientifico, abbinato a un<br />
linguaggio accessibile anche ai<br />
non professionisti.<br />
Destinazione<br />
editoriale<br />
la più comune è una RIVISTA PERIODICA<br />
PERIODICO<br />
D’ATTUALITA’ O OPINIONE<br />
affronta diversi temi della vita social,<br />
politica e culturale. contengono notizie<br />
per la curiosità d’un numero ampio di<br />
lettori. Linguaggio semplice, tono<br />
enfatico.<br />
PERIODICO<br />
SPECIALISTICO<br />
dedicato solo ad una disciplina<br />
trattata a livello scientifico.<br />
L’autore è un esperto in materia e<br />
si rivolge a un pubblico di addetti<br />
ai lavori.<br />
Istituto Salesiano”Villa Sora”- Prof.ssa Cupellini e Prof.ssa Ferrante
introdurr<br />
e<br />
il lettore nel<br />
t e s t o ,<br />
provocandon<br />
e<br />
l’attenzione;<br />
chiarire<br />
quale sia l’opinione che<br />
vi viene sostenuta;<br />
sintetizzare<br />
fornire una sorta di<br />
essenzialissimo sunto del<br />
testo<br />
(= blueprint)<br />
Titolo<br />
ha lo scopo di<br />
indicare<br />
l’argomento<br />
di cui si tratta;<br />
introdurre<br />
i paragrafi successivi, per<br />
invogliare la prosecuzione della<br />
lettura.<br />
Istituto Salesiano”Villa Sora”- Prof.ssa Cupellini e Prof.ssa Ferrante
introdurre<br />
il lettore nel<br />
t e s t o ,<br />
provocandone<br />
l’attenzione;<br />
chiarire<br />
quale sia l’opinione che<br />
vi viene sostenuta;<br />
sintetizzare<br />
fornire una sorta di<br />
essenzialissimo sunto del<br />
testo<br />
(= blueprint)<br />
Introduzione<br />
ha lo scopo di<br />
indicare<br />
l’argomento<br />
di cui si tratta;<br />
introdurre<br />
i paragrafi successivi, per<br />
invogliare la prosecuzione della<br />
lettura.<br />
Istituto Salesiano”Villa Sora”- Prof.ssa Cupellini e Prof.ssa Ferrante
Il <strong>saggio</strong> <strong>breve</strong> consiste nella presentazione d’una<br />
Tesi<br />
l’interpretazione che si desidera fornire rispetto all’argomento assegnato.<br />
deve essere esposta e dimostrata con<br />
argomentazioni, cioè con prove che possano<br />
apparire valide e convincenti a chi legge.<br />
TRAMITE tre tipi di ragionamento:<br />
DEDUTTIVO parte da principi di carattere generale o da premesse condivisibili e attraverso una serie di<br />
deduzioni arriva a conclusioni solide, suffragate da riscontri concreti, e quindi difficili da confutare;<br />
INDUTTIVO muove dall’esame di casi particolari per ricavarne leggi valide, universalmente condivisibili. A<br />
questo scopo sarà bene offrire a chi legge numerosi esempi, qualitativamente validi;<br />
ANALOGICO è fondato sul confronto tra due situazioni: la prima conosciuta, la seconda ignota, che si<br />
ipotizza sia simile a quella nota.<br />
Istituto Salesiano”Villa Sora”- Prof.ssa Cupellini e Prof.ssa Ferrante
delimitato<br />
ha elementi che segnalano i confini:<br />
punto fermo ed un a-capo,<br />
possono essere rafforzati da righe di bianco<br />
o rientri della prima riga di testo<br />
concetto in sè concluso<br />
ha un senso ricostruibile anche<br />
a prescindere dai capoversi che<br />
li precedono e li seguono;<br />
Paragrafo<br />
risponde ai seguenti requisiti<br />
si articola intorno ad un<br />
tema principale,<br />
riconoscibile e isolabile;<br />
poter essere<br />
riassunto e<br />
parafrasato.
LINGUA<br />
occorre saper usare un registro linguistico rigoroso e accurato, perché in genere il <strong>saggio</strong> è rivolto a<br />
addetti ai lavori (riviste specialistiche, fascicoli scolastici, altro)<br />
NON un linguaggio artefatto, fuori moda e retorico.<br />
La chiarezza, il rigore logico e la semplicità (non banalità) sono le qualità più apprezzate dai lettori.<br />
poca emergenza dell'io (quindi evitare le forme in prima persona che fanno emergere in superficie la<br />
soggettività dell'autore);<br />
registro sostenuto che mira a far parlare i contenuti e non a convincere con l'uso di figure retoriche o<br />
espressioni colorite.