festa del rione - Rione Madonna delle stuoie

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Rione Madonna delle Stuoie RossoBlu 2001 2001 News 

RIONE 

MADONNA DELLE STUOIE 

ROSSOBLU 2001 NEWS 

Bollettino interno rionale 

Anno XI 

Numero unico 

Distribuzione gratuita 

Direttore responsabile: 

Renzo Marzari 

Capo Redazione: 

Annalisa Andruccioli 

Coordinamento: 

Andrea Staffa 

Pubblicità: 

Stefano Staffa 

Hanno collaborato 

in redazione: 

Fabio Savioli, Gian Luca 

Trioschi, Giancarlo Farneti, 

Marica Savioli, Massimiliano 

Costa, Antonio Curzi, Ottavia 

Caravita, Barbara Fabbri, 

Andrea Staffa, Annalisa 

Andruccioli, Stefano Staffa, 

Renzo Marzari, Katia Barlotti, 

Manuele Barlotti, Antonio 

Petralia, Daniela Miani, 

Nicoletta Ferri, Diego 

Baroncini, Enervana Martini, 

Isora Baroncini. 

Foto: 

Archivio Storico Rione Stuoie, 

Pimpi, Adriano Bezzi, Attilio 

Ferri, Mauro Ricci Petitoni, 

Fabio Cenni, Franco Guerra. 

Digitalizzazione Immagini: 

Katia Barlotti. 

Grafica: 

Graphic Line – Faenza. 

Stampa: 

Tipografia Romagna – 

Faenza. 

Ringraziamo gli sponsor che, 

con il loro prezioso 

contributo, rendono possibile 

ogni anno questa 

pubblicazione. 

Si assicura che tutti i dati e 

gli indirizzi custoditi negli 

archivi del Rione Madonna 

delle Stuoie saranno trattati 

con la massima riservatezza, 

come da legge n. 675/96. 

Prog-ramma 

delle Manifestazioni della Contesa Estense 

Citta’ di Lugo ◆ Anno 2001 

Sabato 28 aprile 2001 

Piazza dei Martiri 

Ore 21: Rievocazione storica: accoglienza ed onori al Duca Borso d’Este 

Ore 21,30: Grande spettacolo: giuramento dei Rioni, ballo alla Corte Estense e fuochi artificiali 

Mercoledì 2 maggio 2001 

Aula Magna Liceo Classico Ex Convento del Carmine 

Ore 21: Conferenza sul tema A tavola con gli Estensi 

Sabato 5 maggio 2001 

Piazza dei Martiri 

Ore 19: Apertura stand gastronomico 

Ore 21: XXII Palio dei Musici 

Domenica 6 maggio 2001 

Piazzale del Pavaglione 

Ore 12: Apertura stand gastronomico 

Ore 16: Corteo storico per la festa di S. Francesco 

Ore 17: XXXII Palio della Caveja di S. Francesco e assegnazione del “V° Memorial Sgubbi” al 

Rione vincitore della prima tirata 

Martedì 15 maggio 2001 

Chiesa del Carmine 

Ore 18: S. Messa e processione per la festa del Patrono S. Ilaro 

Ore 21: Benedizione dei Vessilli e giuramento degli Alfieri Sbandieratori 

Ore 21: Allestimento Mercato Medievale di Porta Nuova all’interno della Rocca a cura del 

Rione Madonna delle Stuoie 

Ore 22: Concerto di campane e grande spettacolo pirotecnico 

Domenica 20 maggio 2001 

Piazzale del Pavaglione 

Ore 16: Corteo storico per la festa di S. Ilaro 

Ore 16.30: XXIV Palio degli Sbandieratori 

A seguire: Assegnazione del Palio della Contesa Estense Anno 2001 

LUGO DI ROMAGNA (Ra) - P.zza Cavour, 1 

Tel. 0545.900505 - Fax 0545.900444 

www.rionemadonnadellestuoie.it

RossoBlu 2001 News 

www.rionemadonnadellestuoie.it 


ALLE SOG-LIE ALLE SOG DEL TERZO MILLENNIO 

-LIE ALLE SOG DEL TERZO MILLENNIO 

-LIE DEL TERZO MILLENNIO 

L’impegno che da sempre mi 

incombe è quello di dare 

voce ai bisogni e agli entusiasmi 

del nostro Rione, un 

rione che si impegna ogni 

giorno per arrivare comunque 

al Palio e avventurarsi 

nelle manifestazioni successive 

con la stoffa del protagonista. 

Farci conoscere meglio 

dai nostri rionali, dal nostro 

quartiere, dalla nostra città, è 

un imperativo morale ineludibile: 

dobbiamo far vedere 

chi siamo, dove vogliamo 

arrivare e, soprattutto, cosa 

possiamo fare. Perché oggi, 

grazie agli eccellenti collaboratori 

e consiglieri, la nostra 

organizzazione può creare 

una struttura molto competitiva 

e dalle fondamenta solide. 

Le persone che si sono 

rese sempre più disponibili, e 

che io ringrazio vivamente, 

hanno già dato al Rione 

Madonna delle Stuoie un’impronta 

di cambiamento e di 

qualità (basti leggere, più 

avanti, del rinnovo della 

sede o delle numerose manifestazioni 

a cui siamo chiamati), 

offrendo un potenziale 

in crescita sia a livello dirigenziale 

che operativo. 

Siamo pronti ad affrontare il 

palio del 2001, certi di ottenere 

anche quest’anno alcune 

importanti soddisfazioni. 

Vorrei cogliere l’occasione 

per ringraziare tutti quelli 

che, ogni giorno, pensano e 

realizzano nuovi modelli per i 

costumi; i musici, indispensabile 

contributo in tutte le 

manifestazioni; gli sbandieratori 

che, pur in difficoltà, non 

smettono mai di lottare; i 

tiratori, impegnati a difendere 

la caveja e, con lei, il prestigio 

del Rione; i nostri 

“mercanti” che, durante le 

manifestazioni, si adoperano 

per rallegrare le piazze di 

tutta Italia; i soci tutti, che 

contribuiscono alla crescita 

del nostro Rione. Vorrei che 

tutte queste persone, unite 

sotto la bandiera rossoblu, 

sappiano guardare bene e 

valutare i veri amici, perché 

credo fermamente che l’impresa-rione 

debba essere 

prima di tutto un modello di 

amicizia. Dobbiamo affrontare 

i pubblici più disparati e 

dar loro risposte positive sui 

nostri bisogni o sulle nostre 

scelte. Certo, non pretendiamo 

di incontrare il favore di 

tutti, ma ci auspichiamo che 

il nostro impegno possa 

dimostrare, coi fatti, di aver 

intrapreso la strada giusta, 

quella che ci condurrà con 

successo nel Terzo Millennio. 

Facciamo in modo, quindi, 

che il nostro Rione possa 

essere uno strumento adeguato 

per contribuire e superare 

certe situazioni di crisi 

che stiamo attraversando. 

Senza dimenticare che, per 

raggiungere questo obiettivo, 

non basta l’impegno di 

pochi: occorre ampliare la 

partecipazione e aprire le 

porte ai giovani. Sono loro, 

gli adulti di domani, i primi a 

cui far sentire cosa si muove 

dentro al Rione, affinché lo 

spirito di amicizia e di collaborazione 

che anima tutti noi 

possa essere anche il loro. 

Il Capo Rione 

Renzo Marzari 

• Attività in acqua per bambini dai 3 mesi agli 8 anni 

• Nuoto adulti 

• Gestanti in acqua e fuori dall’acqua 

• Acquaerobica, acquagym e acquastep 

• Bioginnastica, Spinning, Total body, Hip Hop, Ginnastica dolce, G.A.G., 

Step, Pump, Tae kwondo, Mantenimento e una attrezzatissima sala 

body building 

..... Inoltre termario con sauna e idromassaggio. 

Doccia solare, trifacciale e lettino centro estetico 

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Rione Madonna delle Stuoie RossoBlu 2001 News 

È risorta la sede del Rione 

Madonna delle Stuoie. 

Dopo un’accurata imbiancata 

da parte dei nostri 

ragazzi, ci si è messi di 

impegno per rendere la 

sede, sita in Piazzale Gubbio 

31, un ufficio funzionale e 

un luogo di ritrovo caldo e 

confortevole. 

Con l’arrivo di nuovi armadi, 

è stato possibile archiviare 

per anno e categorie 

tutta la documentazione 

inerente al Palio estense e 

alle varie uscite, nonché le 

splendide foto, testimonianze 

delle molte occasioni 

di incontro. È nata così una 

piccola biblioteca arricchita 

da documenti storici su 

mercati medievali, abiti e 

LA LANOSTRA NOSTRA SEDE 

SEDE 

attrezzature dell’epoca, in 

modo da tenerci sempre 

più aggiornati ed apparire 

più realistici nelle nostre esibizioni. 

Si è poi provveduto 

all’acquisto di un nuovo 

computer, per agevolare il 

Consiglio Direttivo nell’archiviazione 

dei dati. Sono 

sorti così un sito Internet 

(www.madonnadellestuoie.it) 

e una casella di posta elettronica 

(stuoie@libero.it), 

ma per i meno attrezzati 

dal punto di vista informatico 

esistono anche un 

telefono e un fax, rispondenti 

entrambi al numero 

0545 31442. 

Infine, per rendere ancora 

più famigliare e più bello il 

locale, sono state appese al 


Accorrete tutti, 

sabato 2 giugno 2001 - ore 20,30 

nella nostra sede sita in Piazzale Gubbio, 31. 

Madonna delle Stuoie sarà lieta di accogliervi a 

braccia aperte per l’ormai tradizionale 

FESTA DEL RIONE 

Brinderemo tutti insieme ai successi passati e 

futuri del nostro Rione e, soprattutto, staremo 

insieme in allegria ed amicizia. 

Per l’occasione, ricordiamo che il Consiglio Direttivo 

nominato un anno fa e in carica fino al 2003, è 

così composto: 

PRESIDENTE: MARZARI RENZO 

VICE PRESIDENTE: SAVIOLI FABIO 

DIRETTORE TECNICO: STAFFA ANDREA 

SEGRETARIO E CASSIERE: STAFFA STEFANO 

CONSIGLIERE: DALLA MALVA GIUSEPPE 

CONSIGLIERE: COSTA MASSIMILIANO 

CONSIGLIERE: CARAVITA OTTAVIA 

Venite a conoscerci, vi sarà impossibile non amarci! 

muro molte foto in costume 

riferite a Palii e vittorie 

del passato, per ricordarci 

in ogni attimo che il gallo 

ha cantato, canta e canterà 

sempre. 

Nicoletta Ferri 

Bimbopiù 

Via N. Copernico, 19 

Zona Industriale 2 

48022 Lugo (Ra) 

Tel. 0545.34175


Se vi piace l’informatica 

in genere, avrete avuto 

anche voi la sensazione 

che il tempo, all’interno 

di questo mondo, viaggi 

ad una velocità maggiore. 

Se, per esempio, 

acquistate un computer 

oggi, state pur certi che 

tra un anno ne saranno 

usciti di molto più potenti, 

e lo stesso si può dire 

per tutto quello che vi 

orbita attorno, come ad 

esempio i programmi o 

le pagine pubblicate su 

Internet: non a caso, gli 

esperti del settore definiscono 

un anno web pari 

a tre mesi del calendario 

solare. Non vi stupisca, 

perciò, che il sito rionale 

pubblicato nel 1999, 

praticamente ieri, possa 

essere già ora considerato 

vecchio. Il tempo trascorso 

da allora ci ha 

messo a disposizione 

diversi strumenti, oggi 

facilmente utilizzabili, 

come ad esempio, invece 

del vecchio http://utenti. 

tripod.it/stuoie_lugo, un 

indirizzo più facile da ricordare: 

www.rionemadonna 

dellestuoie.it (ad un prezzo 

più che accettabile). 

PIZZERIA - TAPAS 

CANTINA 



E’ E’ TEMPO TEMPODI DI DIWEB WEB WEB 

Benché le idee per i 

nuovi argomenti da trattare 

si siano subito accavallate 

le une alle altre, 

noi preferiamo muovere 

un passo alla volta, 

cominciando a rendere 

più navigabile il sito già 

esistente, che nei concetti 

espressi è comunque 

tuttora attuale. Poi, con il 

tempo, lo arricchiremo, 

aggiornandolo con spunti 

sempre più interessanti 

e pubblicando le date di 

tutti gli appuntamenti 

che ci vedono impegnati, 

a partire dal programma 

del prossimo Palio. 

Al momento, Madonna 

delle Stuoie vanta un primato 

speciale, dato che è 

l’unico Rione lughese a 

gestire questa semplice 

tecnologia: forse non è 

fondamentale, ma perché 

lasciarsi sfuggire 

questa occasione? 

Coraggio, ragazzi! Chi ha 

tempo non aspetti tempo. 

BALNEARIO LIVE MUSIC 

SURF-AREA 

Marica Savioli e 

Gianluca Trioschi 

Aperto dal giovedì alla domenica, da maggio tutti i giorni 

Viale Italia 301 - Marina Romea (Ra) - Tel. 0544.447904 

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SAN SANMARINO, MARINO, IL IL DESIDERIO SI SI AVVERA! 

AVVERA! 

Ogni anno, nel periodo estivo, 

precisamente a metà 

luglio, meta privilegiata di 

migliaia e migliaia di turisti 

sono le Feste Medievali a San 

Marino. Salire sul Monte Titano 

in questo periodo significa 

poter respirare la cosiddetta 

“aria da Medioevo”, equivale 

a vivere l’atmosfera di quei 

tempi: spettacoli e rappresentazioni 

rigorosamente in 

costume animano ogni più 

piccolo spazio. Tutte le volte 

che, tra i tanti turisti, c’eravamo 

anche noi ragazzi del 

Rione, pensavamo: “Come 

sarebbe bello fare un mercatino 

qui, ci pensate?!”. Tutti 

custodivamo nel cuore questo 

grande desiderio, che coltivavamo 

con entusiasmo ma 

che, nonostante tutto, rimaneva 

sempre irrealizzato. Ma 

poi è giunto il 2000, anno di 

grandi innovazioni e di 

numerose manifestazioni. 

Come sempre, anche durante 

questo anno, il nostro 

amato Rione ha girovagato 

per l’Italia, dalle Alpi, ahimè 

piovose, alla pianura, dimostrando 

la consueta abilità e 

buona volontà e varcando, 

udite udite, il confine!!! Il 

desiderio si è avverato! Il regista 

che organizza le straordinarie 

feste medievali sammarinesi 

non solo ha voluto il 

nostro mercatino di Porta 

Nuova (noi accanto a quelli 

del Ponte di Ravenna, rinomatissimo 

gruppo storico 

specializzato in mercati 

Ricordi personali di un’esperienza indimenticabile 

medioevali… roba da non 

credere!), ma ha dedicato 

l’intera giornata del 19 luglio 

scorso al Palio della Caveja di 

Lugo, invitando anche il 

Rione Cento, il Rione Brozzi e 

il Rione Ghetto. Per l’occasione, 

noi di Stuoie abbiamo 

impiegato tutte le nostre 

forze: dalle solite 30/40 persone 

del mercato al gruppo 

storico con chiarine, tamburini 

e sbandieratori, dai fortissimi 

tiratori più in forma che 

mai ai nobili costumanti, 

senza dimenticare neppure 

gli animali, che fanno spesso 

da contorno per il divertimento 

dei bambini. Insomma, 

c’eravamo proprio tutti! 

A prima vista, pareva un 

impegno troppo grande, 

quasi insormontabile, ma 

poi, con infinita pazienza, 

molti incontri e soprattutto 

un’enorme dose di buona 

volontà, siamo riusciti a portare 

a termine, e con successo, 

il nostro incarico. 

Quando ci eravamo messi a 

tavolino per discutere di questa 

uscita, le perplessità erano 

state tante: ci spaventava 

soprattutto l’idea di doverci 

confrontare con registi di 

fama mondiale, organizzatori 

di eventi speciali in tutto il 

mondo, persone come lo 

straordinario Rob Budde, con 

cui il nostro Direttore Tecnico, 

Andrea Staffa, era in contatto. 

Dopo alcune contrattazioni, 

il Rione Stuoie aveva 

deciso di partecipare e 

Andrea, con Giancarlo, Massimo 

e Fabio, avevano fatto 

anche alcuni sopralluoghi 

direttamente a San Marino 

per studiare come sistemare il 

mercatino, in quali luoghi 

collocare le bancarelle, che 

caratteristiche avevano gli 

stessi (ventilati, al sole, ecc.). 

Nel frattempo, anche al 

Rione, tutti ci eravamo messi 

in movimento, distribuendo 

a ogni persona il proprio 

compito: alcuni dovevano 

sistemare le bancarelle, altri 

acquistare la cera, altri ancora 

il vino. Verso gli ultimi 

giorni, la tensione era veramente 

tanta… L’avventura è 

partita il 18 luglio, martedì 

sera, quando alcuni di noi 

(Andrea, Giancarlo, Massimo, 

Reggi, Ottavia, Lisa, Barbara 

e Nicoletta) sono partiti dalla 

sede con il furgone carico, 

non solo per godersi la splendida 

notte sammarinese, ma 

soprattutto per essere pronti, 

L’Angolo del Gelato L’Angolo del Gelato 

Logge del Pavaglione 

LUGO (RA) 

Tel. 0545.22649 


Via Martiri della Libertà, 13 

ALFONSINE (RA) 

Tel. 0544.84370


la mattina presto, quando 

tutti a S. Marino dormivano 

ancora ignari, a montare le 

bancarelle del mercatino 

entro le 8, altrimenti non 

sarebbe più stato possibile, 

una volta aperti i negozi, passare 

per le piccolissime viuzze 

del centro. 

Il 19, data della manifestazione, 

la giornata non si preannunciava 

certo delle più tranquille: 

sveglia alle 6, colazione 

fugace e neppure troppo 

abbondante (1 pastina confezionata 

e 1 the in barattolo) e 

via, al lavoro!!! 

Abbiamo raggiunto la piazza 

da allestire a mercato, scaricato 

il furgone, distribuito le 

bancarelle nello spazio a 

nostra disposizione, poi le 

due responsabili dei costumi 


SAN MARINO IL DESIDERIO SI AVVERA! 

(noi due, N.d.A.) sono scese 

nel teatro a sistemare i costumi, 

nell’attesa che arrivasse il 

resto del gruppo. Su e giù per 

la stessa stradina, più o meno 

una sessantina di volte: una 

bella ginnastica per le 

gambe, vi assicuriamo, tanto 

da ubriacarci di fatica! 

Da metà mattinata in poi 

sono arrivati i rinforzi. Verso 

le 10, si è sentito in lontananza 

il raglio di un’asina impaziente 

sovrastata dal bofonchiare 

di un vecchio camion- 

cino rosso, guidato dagli 

insuperabili papà Staffa e Ivo 

Melandri, improvvisatisi, per 

l’occasione, non solo autisti 

ma anche allevatori di animali, 

con indubbio successo. Il 

boato delle nostre risate è 

stato enorme: erano bellissimi, 

già in costume, ed era 

uno spasso pensare a quei 

“fortunati” che li avevano 

visti conciati così in autostrada! 

Qualche battuta con i 

due nuovi arrivati e poi di 

nuovo al lavoro, fino all’arrivo 

del resto della ciurma, che 

come sempre ha mobilitato 

le costumiste e messo a dura 

prova la loro pazienza: un 

vero incubo, perché tutti 

hanno la smania di vestirsi, di 

fare presto, e chiamano di 

qua, di là, in tremila… si 

rischia di andare giù di testa 

davvero. 

Ma la giornata, per fortuna, è 

proseguita poi all’insegna del 

divertimento, ormai più 

nostro che dei passanti, grazie 

anche agli “attori” di 

Imola, ragazzi che si sono 

improvvisati ladri, lebbrosi, 

meretrici e venditori di cipolle 

un po’ maldestri, suscitando 

lo stupore e le risa dei visitatori. 

Per tutta la giornata ci ha 

accompagnato un sole 


cocente che ha provocato, 

nelle ore più dure, anche un 

vero e proprio sciopero dei 

mercanti! 

Il culmine della festa si è raggiunto, 

però, durante la serata, 

quando sono arrivati i cortei 

storici e i tiratori di tutti i 

rioni di Lugo, per un totale di 

oltre 200 PERSONE! San 

Marino è stata movimentata, 

in ogni suo angolo, dalla 

musica di chiarine e tamburini, 

dal volteggiare delle bandiere, 

dalle grida di incitamento 

dei Zarlador e dagli 

sforzi dei tiratori, che anche lì 

hanno mostrato la solita grinta, 

per arrivare infine alla premiazione 

nella suggestiva 

Cava dei Balestrieri, dove 

facevano mostra di sé tutti i 

colori dei rioni lughesi, grazie 

a una splendida sfilata di 

nobili e alla parata dei tiratori. 

La giornata, partita alle 9, si è 

conclusa verso le 23: una 

bella sfacchinata, non c’è che 

dire, anche se alla fine eravamo 

molto soddisfatti perché 

ci rendevamo conto che 

tutto era andato per il 

meglio. L’ammirazione e i 

complimenti da parte dei 

turisti sono stati innumerevoli 

e anche le lodi da parte 

degli organizzatori della festa 

hanno contribuito ad alleviare 

la stanchezza del viaggio e 

del lavoro. 

In particolare, ci hanno riempito 

di orgoglio ed entusiasmato 

i riconoscimenti del 

regista, Rob Budde. Temevamo 

molto il suo giudizio, 

invece eccoci qui, all’inizio 

del 2001, con già alcune 

richieste da parte del suo staff 

per una nostra eventuale partecipazione 

a eventi in giro 

per l’Italia, addirittura all’interno 

del castello più bello 

del nostro Paese: speriamo 

bene! 

Un grazie di cuore, perciò, a 

tutti coloro che hanno fatto 

in modo che questa manifestazione 

riuscisse al meglio e 

che hanno permesso al 

nostro sogno sammarinese di 

avverarsi. 

Un grazie particolare, invece, 

agli 8 irriducibili che, a fine 

serata, hanno smontato il 

mercatino e ricaricato il furgone, 

tra i quali merita una 

menzione speciale Maso. 

Volete sapere perché? Correte 

a leggere “L’angolo della 

Gina” e lo scoprirete! 

Ottavia Caravita e 

Barbara Fabbri 

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NEL NELMIO MIO MIOPICCOLO PICCOLO 

Dopo una breve riunione 

tenutasi ad inizio anno, in 

una notte buia e tempestosa, 

sono stato nominato ancora 

una volta rappresentante 

degli sbandieratori, sempre 

eletto per mancanza di nuovi 

candidati, sia ben chiaro. Che 

dire… peggio per voi! Del 

resto, in un piccolo gruppo 

ognuno ricopre una qualche 

carica, quindi ben vengano 

altri 3 anni di piccole responsabilità, 

soprattutto considerando 

che, comunque, i miei 

colleghi sono ben felici di 

darmi una mano, quando 

serve. 

Non mi piace girare intorno 

ai problemi, così verrò subito 

al punto. Durante l’anno 

appena trascorso, non ci 

sono stati grossi cambiamenti: 

gli sbandieratori rimangono 

l’anello debole del rione, 

tanto che ancora una volta 

non so se potremo portare in 

piazza la grande squadra. 

Però, un grande merito va 

comunque ai ragazzi: in questa 

nuova sessione di allenamenti 

ho trovato un gruppo 

motivato, che si esercita con 

serietà e passione, e, a mio 

parere, è questo il gradino 

fondamentale da superare, a 

prescindere dal risultato della 

piazza. Concetto, questo, che 

sembra tagliato su misura per 

l’esercizio della coppia nell’anno 

2000. Non stiamo cercando 

attenuanti, anzi, non è 

piaciuto neppure agli atleti 

stessi impegnati con impe- 


gno e entusiasmo in questa 

specialità, eppure si poteva 

vincere. E non lo dico come 

frase di circostanza, bensì 

memore del giorno precedente 

alla gara, quando l’esercizio 

era apparso a tutti più 

che convincente. Purtroppo, 

nel nostro sport, un attimo di 

caos mentale è sufficiente per 

ottenere un risultato negativo 

ed inappellabile. 

Per quel che riguarda l’esercizio 

di piccola squadra, invece, 

è stato semplicemente in 

linea con la preparazione: 

senza lode e senza infamia. 

Infine, essendo io il singolista, 

non parlerò della mia esibizione, 

se non trascrivendo il 

commento che ho scambiato 

con il mio “avversario” del 

Rione Cento: Nel mio piccolo, 

non mi lamento. 

A questo proposito, voglio 

cogliere l’occasione per fare i 

complimenti a Franco Golgani, 

suddetto avversario, che anche 

quest’anno, dopo lo splendido 

esercizio nel Palio lughese, ha 

conquistato pure il settimo 

posto alle finali dei Campionati 

Nazionali di Bandiere. 

Gianluca Trioschi 

Sede: Piazza Baracca, 24 - LUGO (Ravenna) 

Tel. 0545.39811 - Fax 0545.39900 

Cod. Fisc. 91006910391


La vincita del XXXI Palio della 

Caveja ha riconfermato l’indiscussa 

superiorità del nostro 

Rione in questa competizione. 

Detto questo, ogni ulteriore 

commento sarebbe superfluo, 

ma il clima che si è creato 

dopo l’ultima edizione 

impone alcune riflessioni. 

Il percorso storico che vorrei 

descrivere si rifà agli inizi 

degli Anni ‘80, quando, a 

seguito delle numerose vittorie 

del Rione Stuoie, si pensò 

di modificare il regolamento 

introducendo l’uso di speciali 

pedane di legno, in modo da 

rendere uniformi i campi di 

tirata. Si diceva, infatti, che i 

nostri tiratori, essendo dei 

“contadini”, fossero avvantaggiati 

nelle competizioni 

sulla terra nuda; eppure, i 

risultati ottenuti in seguito 

dimostrarono ampiamente 

che Stuoie si difendeva in 

modo egregio anche in questa 

“anomala” circostanza. 

Successivamente, il regolamento 

venne modificato 

un’altra volta, introducendo 

la possibilità, per i tiratori, di 

stare seduti in terra durante 

la competizione. Ma, anche 

in quella nuova situazione, i 

nostri tiratori ebbero la 

meglio; ricordo, anzi, con 

estremo orgoglio, le quattro 

vittorie consecutive dal 1987 

al 1990 e l’indimenticabile 

edizione del 1994, dove vincemmo 

una “tirata” che durò 

la bellezza di 51 minuti! Benché 

negli ultimi anni il regolamento 

sia stato ulteriormente 

revisionato, assegnando 

penalità maggiori ai tiratori 

che si sedevano in terra, il 

risultato finale, guardando 

l’Albo d’oro del Palio della 

Caveja, è rimasto immutato. 

In molti ci chiedono i segreti 

per creare una squadra come 

la nostra, ma la risposta è 

molto semplice: è nell’amicizia 

che ci tiene uniti e nello 


LA LA LACAVEIA CAVEIA CAVEIADEL DEL MILLENNIO MILLENNIO 

Quello che importa sono i risultati 

Rotonda S. Vitale - S. AGATA Sul Santerno (RA) 

Tel. 0545.45411 


spirito di sacrificio che tutti 

gli anni ci porta ad incontrarci 

per svolgere lunghi e faticosi 

allenamenti. Senza 

dimenticare l’indispensabile 

presenza di due “personaggi” 

come Smiccia e Gigi che, 

studiando continuamente 

nuove strategie, ci mostrano 

come il tiro alla fune non sia 

solo una questione di forza. 

La sfida è comunque sempre 

aperta e non saranno certo i 

futuri e repentini cambi del 

regolamento a spaventarci. 

La nostra è una fede: sempre 

e solo … FORZA STUOIE! 

Antonio Petralia 

PS: il nostro Zarlador ringrazia 

tutti i componenti della squadra 

per l’eccellente risultato 

conseguito nell’ultima edizione 

del Palio della Caveja: Smiccia, 

Claudio, Fiubet, Mauro, Fabio, 

Angelo, Andrea, Franco, Luca, 

Petrone, Alberto, Alan, Massimo, 

Gabriele. 

Un ringraziamento particolare 

va, inoltre, ai “tecnici” Zenico 

e Gigetto. 

• ATTREZZATURE 

• ARTICOLI SPORTIVI 

• SKI TEST 

• SNOW BOARD TEST 

• LABORATORIO E NOLEGGIO 

9

10 


Protagonisti: 8 chiarine principianti, 

1 “mostro” della musica 

CIAK, SI SUONA! 

In una casa nei dintorni di 

Barbiano, fredda e un po’ isolata, 

i 9 protagonisti si riuni- 

SUL SULSETDELL’HANNIBAL SETDELL’HANNIBAL SETDELL’HANNIBALLECTER LECTER LECTER 

DI DI 

MADONNA MADONNA 

DELLE DELLE 

STUOIE 

STUOIE 

scono periodicamente per 

cercare di accontentare il più 

possibile il “mostro”. 

Il genio, con tono perentorio: 

Soldo di cacio, vieni qui, fammi 

un mi! 

Diego: midommdoo….. 

Il genio: Ma sei sicuro che sia 

un mi? 

Diego, un po’ titubante: Sì, 

è… un mi. 

Il genio, con aria provocatoria: 

L’accendiamo? 

Diego: Sì, l’accendiamo. 

Il genio, cominciando ad 

alterarsi: Nooo, soldo di cacio, 

era un do. 30 flessioni! Alice, 

vieni qui, fammi un sol alto! 

Alice: Sol…miii 

Il genio, un po’ deluso dalla 

sua pupilla: Ma è questo il 

modo di suonare? Vuoi che 

telefoni al tuo moroso e gli dica 

di dirti una nota da fare? No, 

Unica Sede: Via S. Vitale - tra Lugo e S. Agata - RA 

Tel. 0545.45162 - Fax 0545.45430 


per ora solo 50 giri intorno alla 

Chiesa. 

Daniele, fammi un do basso… 

Daniele: dooooo… 

Il genio, un po’ rincuorato: 

Finalmente uno che mi ascolta. 

Vai pure a posto. Annalisa, 

vieni e fammi vedere cosa sai 

fare: un sol alto! 

Annalisa: Miii…sooll. Scusa, 

scusa, sono partita con un mi 

però dopo ho fatto un sol alto! 

Il genio: Uhmm… va beh, ti 

sei salvata a pelo quindi solo 

10 flessioni. Lelino, vieni qui e 

fammi un bel mi. 

Lele: Dooo mi sol… 

Il genio, ormai al limite della 

pazienza e cominciando a 

sbraitare: Ma mi prendi per i 

fondelli? Un mi, non un assortimento 

di note. 65 flessioni! 

Oh, mamma mia… Sara, mia 

quasi ultima speranza. Vieni e 

fammi un mi. 

Sara: Miiiiii…. 

Il genio, in evidente stato di 

eccitazione: Miracolo! Due persone 

che mi ascoltano! Vieni, 

Saverio, e fammi un bel sol. 

Saverio: Sol…dooo. 

Il genio, con l’aria un po’ sadica: 

Hai finito con un do e la tua 

vita finirà con cento giri intorno 

alla Chiesa. Ora tocca a te, 

Ornella. Vieni e fammi la scala… 

Ornella, titubando: Ma la 

chiarina è pesante, mi fa male 

il braccio… 

Il genio, con l’aria ancora più 

sadica: Ah, ti fa male il braccio?! 

Ho io un modo per fartelo 

passare: 50 flessioni! Bene, 

andiamo avanti… 

A CAUSA DI PARTICOLARI 

TROPPO CRUENTI, 

INTERROMPIAMO QUI LA 

SCENEGGIATURA DEL 

NOSTRO FILM. 

Del resto, la fine non la vedrete 

al cinema, né la leggerete 

tra le pagine di un libro: solo 

alla piazza spetta l’arduo verdetto! 

Appuntamento, dunque, 

al 5 maggio, con un 

NOTA BENE: comunque 

vada, ringraziamo il nostro 

Maestro di chiarina per non 

averci ancora… mangiato! 

Diego Baroncini 

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ANCORA ANCORA UN UN ALTRO ALTRO ANNO ANNO INSIEME INSIEME 

Come ogni anno, eccomi 

di nuovo qui a scrivere 

due righe a proposito del 

nostro fantomatico gruppo 

tamburini. 

Sinceramente, rispetto 

all’anno scorso, non c’è 

molto da aggiungere: il 

gruppo ha perso, purtroppo, 

qualche elemento per 

i motivi più disparati 

(matrimonio, famiglia, 

lavoro o studio) e ne ha 

guadagnati alcuni, oserei 

dire veramente validi. 

Potrei azzardare, anche, 

che il gruppo, in quest’ultimo 

anno, è maturato e, 

con esso, la consapevolezza 

che se si vuole raggiungere 

un risultato (il minimo 

sforzo, per il massimo 

esito!!), si può. Con profonda 

gioia, sto notando, 

nei miei ragazzi, più entusiasmo, 

più partecipazione 

agli allenamenti; insomma, 

in parole povere, 

quello che ogni capo-tam- 

IMOLA (BO) 23 aprile 2000 

burino sogna da sempre: 

maggiori impegno e dedizione 

(non mancano gli 

“svarnaza ”, ma non si 

può aver tutto dalla vita, 

vero??). 

Per questo risultato, non 

finirò mai di ringraziare 

tutto il gruppo e, in particolare, 

il nostro “superstra-fantastico” 

(con lui i 

superlativi non sono mai 

troppi!) Maestro, Denis 

Zardi, che anche quest’anno 

(ormai l’ottavo che trascorre 

con noi) ci delizia 

delle sue presenza, amicizia, 

bravura, per trascinare 

le folle. Non è per adulare, 

le cose stanno proprio 

così: a volte il solo capo 

gruppo, o il singolo tamburino, 

non riescono a 

rendere più coeso il grup- 

po, ma se il maestro è un 

vero leader, capace e carismatico, 

il raggiungimento 

di questo obiettivo è 

praticamente assicurato. 

L’anno 2001 non sarà 

affatto semplice: i nostri 

avversari saranno pronti e 

agguerriti più che mai, ma 

noi non ci tireremo certo 

indietro e mostreremo i 

Via San Vitale, 14 - Tel. 0545.916264 

Sant’Agata sul Santerno (RA) 


DI MADONNA DELLE STUOIE 

denti anche in questo 

Palio. 

Forza, ragazzi, che ognuno 

dia il meglio di sé, per 

iniziare il terzo millennio 

con un risultato degno di 

nota. 

chiuso il lunedì 

Daniela Miani 

Proni Gianfranco & C. s.n.c. 

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11

12 

1969 – Rione Ghetto 

1970 – Rione STUOIE 

1971 – Rione Cento 

1972 – Rione Brozzi 











1983 – non assegnato 



Albo Albo d’Oro d’Oro della della Contesa Contesa Estense 

Estense 

Palio della Caveja 

















Palio degli Sbandieratori 













1994 























Palio dei Musici 

Via Sforza, 92 - 48010 Cotignola (RA) 

Tel. 0545.40401 












1997 1984



RINASCIMENTO RINASCIMENTOIN IN INPASSERELLA PASSERELLA 

Sete, broccati e velluti resero 

unica nel suo genere la moda 

rinascimentale. 

Le donne, dee d’altri tempi 

scese sulla terra per dare una 

ventata di raffinatezza ed eleganza 

mai vista prima, indossavano 

abiti monumentali: gli 

strascichi vertiginosi, le maniche 

ingombranti e i corsetti 

audaci le facevano apparire 

come grandiosi statue, addolcite 

però da stoffe spesso morbide 

e cadenti. 

I fili, d’oro e d’argento, s’intrecciavano 

con miriadi di 

perle dal biancore lunare e le 

acconciature, impreziosite da 

pietre multicolori, incorniciavano 

i visi candidamente 

imbellettati. 

Non meno importanti erano 

gli uomini, così alteri e sofisticati 

da apparire quasi intoccabili. 

Con tuniche ampie adornate 

da inserti di sontuosa pelliccia, 

e non solo, molte volte l’abito 

maschile si coordinava magistralmente 

a quello della 

donna, riproponendone i tratti 

essenziali, come i tessuti e i 

ricami. 

Lo stile, curato, ricco e ricercato, 

non faceva altro che 

rispecchiare la cultura dell’epoca, 

dove l’uomo stava 

attuando una vera e propria 

rivalutazione personale. 

Ancora oggi, la magia della 

moda rinascimentale viene 

ripresa sulle passerelle moderne 

e anche in occasione di 

feste e manifestazioni in cui il 

Rinascimento prende vita, 

come potrebbe essere il 

nostro Palio. 

Non stupitevi, quindi, se quest’anno, 

durante la sfilata 

estense, troverete qualche 

novità! Il nostro rione ha deciso 

di rinnovare il guardaroba, 

inserendo nel corteo storico 

coppie con bambini al seguito 

o personaggi differenti, come 

il chirurgo e il medico. 

Al contrario dei medici attuali, 

queste due figure non avevano 

un’uniforme specifica e 


indossavano semplicemente 

un abito comune alla moda 

del periodo, consistente in 

una tunica di varia lunghezza 

dalle ampie maniche (che, a 

volte, finivano con un risvolto). 

Questi abiti non erano 

molto ricchi, in quanto i medici 

non solo non rientravano 

nella ristretta cerchia degli aristocratici, 

figurando invece 

nella media borghesia, ma, 

soprattutto, necessitavano di 

vestiti più pratici a causa della 

loro professione. 

Per quanto riguarda, invece, le 

coppie di nobili, ci troviamo di 

fronte a vesti sontuose, ricche 

e rese ancora più importanti 

da stupende stoffe stampate e 

ricamate. Per rendere visibile la 

classe sociale di appartenenza, 

anche i bambini venivano goffamente 

vestiti come gli adulti, 

costringendoli in abiti che 

rubavano alla loro età la semplicità 

del giocare. 

Ancora oggi è tutt’altro che 

facile realizzare certi tipi di 

abbigliamento, lo garantisco!, 

IN STAMPA 

ma per fortuna nel nostro 

Rione militano delle vere artiste 

sartoriali che fanno miracoli 

e, con passione e bravura, 

tramutano in possibile l’impossibile. 

Di chi sto parlando? 

Ma della mitica Gigina, della 

bravissima Elda e delle insuperabili 

Graziella e Emilia, naturalmente! 

Vere e proprie 

manine d’oro, che realizzano 

abiti da sogno, da fare invidia 

anche ad una nobile del Rinascimento! 

Marica Savioli 

In occasione del Palio 2001, il Rione Madonna delle Stuoie ha deciso di 

ampliare la propria sfilata, documentandola storicamente attraverso ricerche 

effettuate da Massimiliano Costa, in collaborazione con Marica Savioli 

e Andrea Staffa. È nato così un volume di 40 pagine, Il Corteo Storico, 

che verrà presentato martedì 24 aprile – ore 21 - presso la sede rionale 

in Piazzale Gubbio, 31, e distribuito gratuitamente ai soci in regola col 

tesseramento 2001. Per i non soci, sarà possibile, invece, acquistarlo presso 

il Bar Stuoie. 

Inizia con questo un ciclo di pubblicazioni a cadenza annuale, che il prossimo 

anno proseguirà con l’edizione di un volume sulla storia del Quartiere 

Madonna delle Stuoie, a cura di Stefano Staffa. 

L’ennesima dimostrazione che il Rione Madonna delle Stuoie non è solo 

Palio, ma anche intrattenimento, cultura, informazione. 

Buona lettura a tutti! 

La Redazione 

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p.i. ROBERTO ALBONETTI 

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13

14 


In occasione dei 500 

anni della caduta di 

Caterina Sforza si è 

svolta, nell’antica 

Rocca di Imola(BO), 

risalente al 1259, una 

colossale rappresentazione 

storica denominata 

“A.D. 2000 

Intorno a Caterina”. 

Organizzata dall’Associazione 

Culturale 

Diablogues e curata 

dal famoso regista 

Stefano Randisi, 

detta festa ha avuto 

una grande risonanza 

nel mondo dello spettacolo. 

Durante le 

celebrazioni, infatti, 

svoltesi nell’incantevole 

scenario del giardino 

interno del 

castello, la Cosmograph 

Film ha girato 

alcune scene cinematografiche 

e, per l’occasione, 

il Rione 

Madonna delle Stuoie 

ha noleggiato all’organizzazione 

30 

costumi da nobile 

(ora possiamo dire 

che i nostri costumi 

sono stati indossati 

FILM FILMROSSOBLU ROSSOBLU 

anche durante un 

film, complimenti alle 

sarte!). Per tutti noi 

rionali, la giornata del 

23 aprile 2000 è stata 

dunque una grande 

prova, non solo per il 

fatto di spostare 

materialmente tutto il 

Rione all’interno del 

castello, ma anche 

perché era il giorno di 

Pasqua. Ad ogni 

modo, ciascuno di 

noi ha messo un 

grande impegno nel 

realizzare questa 

“impresa”, a cominciare 

da uno sparuto 

gruppetto di ragazzi 

che, partiti al mattino 

presto con tutto il 

materiale e gli animali, 

hanno dislocato e 

montato il mercatino, 

impostato il guardaroba 

e accolto i primi 

visitatori. 

7 Sbandieratori, 6 

Tamburini, 4 Chiarine, 

12 Tiratori, 39 

figuranti per il Mercatino 

di “Porta 

Nuova”, 1 Armato, 2 

Chiromanti, 1 Boia, 1 

Scrivano, nonché 1 

somara (poteva forse 

mancare la nostra 

Ginetta Guerrini?!), 2 

caprette, 2 conigli, 3 

galline, 1 zizone, per 

un totale di 73 perso- 

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FILM ROSSOBLU 

ne e 9 animali, hanno 

portato in scena i 

colori rossoblu del 

nostro Rione, tra le 

mura di un incantevole 

scenario reso ancora 

più vivo da uno 

splendido sole primaverile. 

Alla riuscita di quello 

che, vista la mobilitazione 

di forze, possiamo 

chiamare il 

“nostro” spettacolo, 

hanno contribuito 

anche un gruppo di 

armati specializzati in 

scrima medievale provenienti 

da Forlì e una 

serie di figuranti del 

teatro di Imola, che si 

aggiravano tra la 

gente e le mercanzie 

travestiti da rapaci o 

altri animali piumati. 

Con la complicità 

di Paganelli L. & Tronconi N. 

della notte, il successo 

della manifestazione 

ha trovato il suo 

epilogo nel cortile 

interno della Rocca: 

alla luce di fiaccole e 

braceri, i nobili e i 

cortigiani hanno banchettato 

fino a tarda 

ora, allietati dalle esibizioni 

di musici, saltimbanchi 

e giocolieri. 

Intanto, il mercatino 

di Porta Nuova 

veniva smontato, i 

rionali si toglievano i 

loro costumi di scena 

e le luci si spegnevano. 

La Rocca salutava 

i suoi protagonisti e il 

Rione tornava alla 

propria quotidianità. 

Ma, forti del successone 

avuto durante 

quell’intensa giornata 

di Pasqua, il 21 Mag- 

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gio 2000 Fabio, Barbara 

e Filippo sarebbero 

tornati nella 

splendida cornice dei 

ciak “randisiani” per 


coniare numerosissime 

monete recanti 

l’effigie di Caterina 

Sforza. Omaggio sì 

alla prima protagonista 

storica della manifestazione, 

ma anche 

al lavoro di tutti coloro 

che ne hanno permesso 

la realizzazione, 

noi i primi. 

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15

16 

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Arco (TN) 2000 


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LUGO 

Tel. 0545.33744 


Caro Caro Rione 

Rione 

Il Rione Madonna delle Stuoie?! Nonostante io viva nel 

quartiere, non lo conoscevo per niente. Poi, lo scorso anno, 

Laura Barlotti ha insistito perché partecipassi ad una delle 

uscite rionali. Da allora, non sono più mancata! Sono stata 

accolta subito a braccia aperte, mi sono trovata sempre 

molto bene e ho trascorso giornate meravigliose e divertenti, 

in compagnia di persone cordiali e simpaticissime. 

La maga Enervana 

Imola (BO) 2000 

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Madonna delle Stuoie 1998




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17

18 


Babbo Babbo Natale Natale a a Madonna Madonna delle delle Stuoie Stuoie 

La mattina di Natale, mentre mi 

accingevo a fare la solita passeggiata 

per le strade del mio favoloso 

quartiere nonostante il 

tempo più che impervio, ho 

scorto in lontananza due strane 

figure con vestiti di colore rosso 

e lunghe barbe bianche. 

Incuriosito, mi sono avvicinato: 

in qualità di Vice Doge, era mio 

dovere sincerarmi delle azioni di 

quegli individui un po’ strani e 

salvaguardare, nel caso, il decoro 

e l’ordine pubblico del quartiere. 

Rimanendo a una distanza tale 

per cui i due soggetti non potessero 

scorgermi, ho notato che, 

trainando un vistoso carretto 

pieno di strani pacchetti colorati, 

entravano e uscivano da 

numerose abitazioni del quartiere. 

La situazione, che ancora non 

mi appariva troppo chiara, mi 

ha fatto allarmare, costringendomi 

a intervenire, ma, giunto 

in loro prossimità, i due curiosi 

personaggi mi hanno accolto 

con un caloroso OH!! OH!! OH!! 

Buon Natale!, che mi ha lasciato 

Babbo Natale dalla piccola Martina. 

di stucco. 

Con mio profondo stupore, 

misto a incredulità, non ho 

potuto fare a meno di riconoscerli: 

erano due Babbi Natale!!!! 

Così, accantonando il mio scetticismo, 

ho cominciato a bersagliarli 

di domande, a cui loro 

hanno prontamente risposto. 

Vice Doge: Come mai in giro per 

Lugo? 

Babbo Natale 1: Per prima cosa, 

oggi è il giorno di Natale e, quindi, 

dobbiamo consegnare i regali 

ai bambini. Seconda cosa, noi 

non siamo in giro per Lugo ma 

solo per Madonna delle Stuoie! 

Vice Doge: Come!?!?!? Portate i 

regali solo per Madonna delle 

Stuoie?! 

Babbo Natale 2: Certo. 

Vice Doge: E perché?! 

Babbo Natale 1: Be’, siamo stati 

contattati dal consiglio direttivo 

del rione storico per portare a tutti 

i bambini del quartiere i regali, 

ma, lo dobbiamo ammettere, la 

verità è che siamo tifosi di 

Madonna delle Stuoie. Sono troppo 

forti!! … Insomma, dai: non si 

Stefano Staffa consegna nelle mani del Presidente della C.R.I. Sez. di Lugo 

il ricavato dell’iniziativa natalizia. 

lasciano mai prendere da azioni 

cafone e violente, né verbali né 

fisiche, al contrario di altri rioni 

che si comportano così solo per 

invidia! Babbo Natale non può 

certamente andare da loro, a 

meno che, in futuro, non si comportino 

un po’ meglio…se saranno 

più buoni, chi sa che non si 

possa fare! 

Vice Doge: Ma…… 

mmmmm…… spiegatemi più in 

dettaglio questa collaborazione 

con il consiglio direttivo. 

Babbo Natale 2: Circa tre mesi 

fa, il Direttore Tecnico di Stuoie, lei 

lo conosce bene, no?, ci ha contattato 

per una collaborazione nel 

giorno di Natale, proponendoci di 

consegnare i regali non con la 

solita slitta e le renne, ma utilizzando 

un carretto romagnolo 

addobbato di tutto punto con i 

colori rionali. Come facevamo a 

sapere a chi recapitare i doni?! 

Anche a questo ha pensato il 

Consiglio, mandando in tutte le 

famiglie un comunicato che 

avvertiva di inviare i regali non 

più al Polo Nord, a noi, col rischio 

che andassero persi chissà dove, 

ma di portarli alla sede del Rione, 

dove poi li avrebbero dati a noi 

per distribuirli in tutte le case, nessuna 

esclusa. Così è andata: 

abbiamo parcheggiato le renne 

poco fa e ora stiamo portando a 

tutti i bambini i loro regali di 

Natale. 

Vice Doge: Oh, stupendo! Una 

curiosità: c’è un regalo che vi è 

stato chiesto più spesso di consegnare? 

Babbo Natale 1: Sì, la videocamera! 

Ci sembrava strano, ma 

pare che tra gli appassionati del 

Palio sia molto in auge, così 

anche i rionali di Stuoie vogliono 

tenersi aggiornati sulle tendenze 

degli ultimi tempi, sa com’è… 

anzi, hanno detto che le rinnoveranno 

in occasione della gara dei 

tiratori per la grande proiezione in 

Ente Palio. 

Vice Doge: Certo, certo. E come vi 

sembra l’esperienza di consegnare 

regali, qui a Stuoie, per ora? 

Babbo Natale 1: Molto, molto 

positiva. E poi ci darà l’occasione 

di fare del bene ulteriore, grazie 

alle famiglie: i soldi che, infatti, 

vorranno spontaneamente offrirci 

per il nostro servizio andranno 

alla Croce Rossa Italiana di Lugo 

per l’acquisto di una nuova 

ambulanza. 

Vice Doge: Mi pare di capire che 

ripeterete ancora, nei prossimi 

anni, questa avventura. 

Babbo Natale 2: Sicuramente. 

Abbiamo già accordi per gli anni 

futuri secondo le stesse modalità: 

i regali dovranno essere recapitati 

presso la sede del Rione e noi, nel 

giorno di Natale, li distribuiremo a 

tutti i bambini, ma anche a tutte 

quelle persone che, nonostante 

l’età, si sentono ancora giovani, 

mogli comprese! 

Be’, adesso dobbiamo proprio 

salutarla. Molti bambini devono 

ancora ricevere i loro doni e noi 

non possiamo proprio scontentarli. 

Ah, solo un’altra cosa: FORZA, 

STUOIE! 

Fabio Savioli 

Fa, per te. 

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Nel mese di novembre 2000 è 

stato prodotto per l’Ente Palio 

un progetto per la “Riqualificazione 

e lo sviluppo della Contesa 

Estense Città di Lugo”, nel 

quale sono inserite molte novità 

che già dal prossimo anno, 

in larga parte, potrebbero 

essere concretizzate. 

Il progetto nasce dall’idea di 

compattare un ciclo di manifestazioni 

che, con il calendario 

attuale, partirebbero la settimana 

precedente a San Francesco 

e terminerebbero la settimana 

successiva a S. Ilaro. Quest’anno, 

ad esempio, si prevede la 

prima giornata il 28 aprile e la 

conclusione il 20 maggio, per 

una festa che appare così troppo 

lunga e dispersiva non solo 

per la popolazione lughese, ma 

anche per gli atleti che la “animano”. 

Pertanto, per gustare al meglio 

questi momenti, si dovrebbe 

comprimere tutto in un pacchetto 

di nove giorni (due 

week-end e le giornate interme- 

die). Durante i fine settimana si 

disputerebbero le gare più 

importanti, che caratterizzano 

tuttora la manifestazione, mentre 

nelle altre si concretizzerebbero 

una serie di attività collaterali 

per differenziare l’offerta culturale 

del Palio. Mostre, conferenze 

culturali, concerti con 

strumenti medioevali, raduni di 

gruppi storici e spettacoli per 

ragazzi dovrebbero arricchire e 

rafforzare le già consolidate gare 

dei Musici, degli Sbandieratori e 

della Caveja. 

Tutto dovrebbe legarsi alla festa 

del nostro patrono S. Ilaro, e 

non più a San Francesco. Questo 

cambiamento, se effettuato, 

porterebbe notevoli benefici: si 

avrebbero date certe (il patrono 

si festeggia tutti gli anni il 15 

maggio), il clima sarebbe più 

favorevole e gli atleti avrebbero 

più tempo per allenarsi all’aperto; 

inoltre, per San Francesco 

rimarrebbe la Sagra (con bancarelle 

e giostre), che verrebbe 

ovviamente rafforzata di riflesso 

da altre attività 

ricreative quali concerti 

e spettacoli. 

Lo sviluppo del progetto 

è nato dalla 

lettura di un testo 

sui festeggiamenti 

per il patrono 

S.Ilaro, descritti 

minuziosamente in 

un manoscritto di 

epoca medioevale 

custodito negli 

archivi dei Padri Carmelitani, 

in cui si 

narra lo svolgimento 

della festa con 

libagioni, cortei 

sacri, scoppio di 

botti. 

Se il progetto di 

riqualificazione del 

Palio dovesse andare 

in porto, durante 

la primavera si avrebbero, a 

Lugo, due grandi periodi di 

festa, vicini tra loro, ma distanti 

nella storia che rievocano: il 

primo, legato a San Francesco di 

Paola (20 giorni dopo la Pasqua), 

di ispirazione settecentesca; 

il secondo, la Contesa 

Estense, legato al nostro Santo 

Patrono, di stampo tardo 

medioevale, quasi rinascimentale. 

Il cambiamento, se attuato, 

sarebbe doloroso, ma consentirebbe 

a entrambe le manifestazioni, 

con il contributo dell’Am- 


UN PROG-ETTO UN PROG PER LA CONTESA ESTENSE 

-ETTO UN PROG PER LA CONTESA ESTENSE 

-ETTO PER LA CONTESA ESTENSE 

RISTORANTE 

PIZZERIA 

Chiuso il Lunedì 

Aperto a mezzogiorno 


ministrazione Comunale, di fare 

il “salto di qualità” che da anni 

tutti auspicano. Perciò, quanti 

(associazioni e singoli cittadini) 

vorranno collaborare alla discussione, 

elaborazione e realizzazione 

di programmi definitivi, 

sono pregati di mettersi in contatto 

con i Rioni lughesi o l’Ente 

Palio, per rendere queste due 

feste, molto conosciute e care ai 

lughesi, ancora più condivise e 

partecipate. 

Andrea Staffa 

Via Lumagni, 25 - LUGO (RA) 

Tel. e Fax 0545.33493 

C.F. e P. IVA 00487350399 

e-mail: alfabeta@lugo.it 

Via Quarantola, 35 

48022 LUGO (RA) 

Tel. 0545.35354 

Fax 0545.22167 

19

20 


RIONE BAG-NATO, RIONE BAG RIONE FORTUNATO 

-NATO, RIONE BAG RIONE FORTUNATO 

-NATO, RIONE FORTUNATO 

La nostra stagione di uscite, 

durante lo scorso anno, sembrava 

essere iniziata sotto il 

segno fortunato dell’Esselunga 

di Casalecchio di Reno, un 

nuovo centro commerciale che 

ha voluto inaugurarsi tornando, 

per un po’, nell’epoca 

medievale. La giornata, infatti, 

a parte il freddo, era piuttosto 

serena e lasciava ben sperare in 

un anno ricco di sole. Invece, 

già nell’uscita immediatamente 

successiva al Palio, ovvero a 

Barbiano durante l’abituale 

Palio di Alberico, la pioggia ci ha 

sorpreso, costringendoci a 

smontare in tutta fretta le bancarelle 

e a rifugiarci in un affollatissimo 

stand gastronomico. 

Le partecipazioni in giugno a 

Castrocaro, per le Feste Medievali, 

e a Lugo, per l’ormai collaudata 

Città dei Bambini, sono 

solo alcune fra le poche riuscite 

a salvarsi dalla vera e propria 

tempesta meteorologica che, 

nel giro di pochi mesi, ci ha letteralmente 

“lavato”! A causa di 

imprevisti atmosferici, infatti, 

non solo non abbiamo potuto 

rallegrare un suggestivo matrimonio 

nella splendida cornice 

di Grazzano Visconti (PC), ma 

non abbiamo neppure potuto 

rivivere gli anni dei nostri nonni 

durante la tradizionale Festa del 

Vino a Cotignola, nel mese di 

ottobre. 

La nuvoletta malefica pareva 

provarci gusto ad accompagnarci 

in giro per l’Italia, 

soprattutto quando eravamo di 


scena sulle montagne del Trentino. 

Ad Arco (TN) ci ha illuso 

di non averci seguito: ha lasciato 

che giungessimo a Riva del 

Garda illuminati da un pallido 

sole, che passeggiassimo sulle 

sponde del Lago di Garda e 

che facessimo il nostro pic-nic 

sulla spiaggia, per poi sorprenderci 

durante una visita turistico 

culturale alla Cascata di 

Varone. Non contenta, si è 

celata nuovamente, mentre, 

nonostante tutto, noi rionali 

montavamo il mercatino sul 

luogo della manifestazione, per 

poi spruzzarci addosso, a tratti, 

la sua “malignità”, tanto che 

non sapevamo mai se era il 

caso o meno di mandare a 

monte tutto. Sempre più impavidi, 

ci siamo ostinati ad accettare 

le partecipazioni agli even- 

ti culturali della zona trentina, 

in un braccio di ferro con il 

tempo atmosferico che, nell’uscita 

a Canale di Tenno, il giorno 

5 agosto 2000, ha raggiunto 

il suo culmine. Le viuzze del 

paese erano inondate di acqua, 

ma l’architettura fatta di sottopassaggi 

e archetti in pietra 

permetteva comunque di esibire 

le nostre mercanzie senza 

bagnarci. Così, nonostante l’umidità 

nelle ossa e i raffreddori 

ancora in circolo dopo l’esperienza 

ad Arco, abbiamo allestito 

il mercato di Porta Nuova e 

siamo rimasti lì, ospitali e sorridenti, 

per i pochi visitatori che, 

pazzi quanto noi, avevano 

comunque deciso di trascorrere 

un sabato all’aperto. Quando 

è giunto il momento di 

smontare e di caricare il mate- 

Acquari, pesci tropicali e marini, 

piante e fiori, piccoli animali e 

accessori per il loro allevamento 

48022 LUGO (RA) Via Piave, 6 Tel. 0545.23461 

Brisighella 2000



riale all’uscita del paese (poiché 

le vie erano talmente strette 

che il camioncino non ci passava), 

la pioggia si è fatta, manco 

a dirlo, più insistente. Per fortuna, 

un trattorino locale ci ha 

aiutato a trasportare tutto al 

furgone, dove gli sportelli 

posteriori, per l’occasione, 

erano stati coperti da un nylon, 

in modo da poter lavorare al 

riparo dalla pioggia, e poi ha 

anche accompagnato tutti noi 

alla corriera, dando vita a una 

specie di sit-com rionale! E voi 

vi chiedete perché continuiamo 

a farlo?! Forse perché amiamo 

le situazioni straordinarie, o 

le sfide, o semplicemente stare 

in compagnia nonostante le 

intemperie. Amiamo divertirci 

e conoscere meglio alcuni personaggi 

tipici del nostro Rione: 

tra i tanti, Gigi, Zenico, la 

Maga Enervana e l’ormai mitico 

Giurgì, che ha spopolato 

nelle vesti di frate, a Tenno 

come a Tione (TN), durante la 

settimana seguente (tanto che, 

dopo questa esperienza, il Bar 

di Stuoie ha attaccato una sua 

fotografia al centro del locale!). 

Per fortuna, nel corso dell’uscita 

a Tione, a cui hanno partecipato 

anche sbandieratori e 

musici, la pioggia è stata piuttosto 

clemente e ci ha lasciato 

concludere in bellezza le nostre 

esibizioni, facendoci compagnia 

solo al ritorno, in corriera. 

Il Trentino ci ha visto protagonisti 

anche in una piccola apparizione 

a Carisolo, dove abbiamo 

coniato solo moneta. I 

quattro dei nostri che vi hanno 

partecipato (Andrea, Sara, Stefano 

e Ivo) hanno raccontato, 

in toni entusiastici, di una suggestiva 

manifestazione in 

mezzo alla quiete notturna di 

un bosco, sulle rive di un torrente, 

alla luce di sole fiaccole. 

La moneta ci ha portato, indirettamente, 

anche a Filetto 

(MS) durante il giorno di Ferragosto, 

dove un simpatico fabbro 

ha scelto di usare il nostro 

conio per attirare la curiosità 

del pubblico alle Feste Medievali 

del luogo, e, più concretamente 

in prima persona, a CorteMaggiore 

(PC), il 9 settem- 

Foto Ottica Ferlini 

Via Matteotti, 32 

LUGO (RA) 

Tel. 0545.23016 


bre. Qui abbiamo coniato una 

moneta del passato, con una 

croce al centro, che veniva 

“venduta” dal nostro banditore 

con uno spiritoso, e chiaramente 

non credibile, riferimento 

alla “moneta del Giubileo”. 

A metà settembre, la nostra 

inseparabile “amica” nuvola si 

è finalmente decisa a darci un 

po’ di tregua e così, nella due 

giorni a Finale Emilia (16 e 17 

settembre 2000), abbiamo 

potuto sfoggiare il nostro mercato 

al gran completo e lasciare 

che la gente, che inondava 

letteralmente le strade del 

paese, ci avvolgesse in un 

abbraccio caloroso e totalizzan- 


te. Sfilate colorate e lunghissime, 

stand gastronomici, balli 

rinascimentali e melodie antiche 

hanno dato vita a un’allegoria 

di suoni e colori perfettamente 

in sintonia con l’atmosfera 

che andiamo a ricreare. 

Poche altre volte ci è capitata 

una così totale immersione in 

aure antiche: probabilmente 

solo a San Marino e a Imola, 

ma di queste ve ne ha già parlato 

qualcun altro. 

Vi lascio, quindi, alla lettura 

delle nostre gesta eroiche; ai 

momenti che ci hanno visti in 

difficoltà ma anche trionfatori; 

a quelli che ci hanno introdotti 

in epoche medievali o moderne 

(ad esempio, la Festa dello 

Sport di Lugo che, ogni anno, 

premia, fra gli atleti più meritevoli, 

anche i ragazzi dei Rioni); 

a quelli che ci hanno travestiti 

da mercanti o da esseri fantasiosi 

e irreali. Perché il Rione 

Madonna delle Stuoie è anche 

questo: è, ad Halloween, strega 

o uccellaccio; oppure, durante 

le famosissime Feste Medievali 

di Brisighella, zodiaco colorato e 

umanizzato, in giro per le vie 

del centro con strani e invadenti 

copricapi. 

Speriamo solo che l’oroscopo 

ci porti fortuna e che, per una 

volta, le previsioni del tempo ci 

siano favorevoli. Ma se così non 

fosse, niente paura. Sapete 

com’è il detto, no?! Rione 

bagnato, Rione fortunato… 

anche se, ammettiamolo pure, 

la nostra vera, grande fortuna è 

essere quello che siamo. 


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la novità del millennio. 

21

22 


C’ERA C’ERAUNA UNA UNAVOLTA... VOLTA... LA LASFUJAREIA SFUJAREIA 

Il granoturco o mais (é furmintòn) 

non ha mai avuto 

nelle nostre zone l’importanza 

che ha rivestito in 

altre regioni del Nord Italia, 

dove per secoli è stato, 

per una parte della popolazione 

più povera, l’alimento 

principale, se non 

l’unico, sotto forma di 

polenta. 

In Romagna, la coltivazione 

del granoturco o mais 

entrava nella rotazione 

agraria assieme al grano, 

alla barbabietola e all’erba 

medica (la spagnéra). La 

farina gialla, ricavata dal 

mais, era destinata principalmente 

alla alimentazione 

del bestiame (suini e 

bovini da latte), tranne 

che durante i freddi mesi 

invernali, quando veniva 

usata per cucinare la 

polenta (la puleta). Posta 

in un bollente paiolo di 

rame (é paròl), veniva 

pazientemente rimescolata 

per un’ora dalla massaia 

con un paletto (é randél) e 

poi mangiata ancora 

fumante sul tagliere (é 

tulìr), su cui era stata rovesciata 

a fine cottura. La 

polenta si poteva mangiare 

fredda, a fette, oppure 

abbrustolita sulla graticola. 

Per i piccoli della casa, il 

momento di quella cena 

era una festa, ma per chi 

doveva rimestare nel paiolo, 

stando più di un’ora di 

fronte al fuoco ardente, 

non era certamente così. 

Il granoturco o mais veniva 

raccolto a fine agosto o 

ai primi di settembre. I 

contadini avevano già 

provveduto a tagliare alla 

pianta le cime (al vétt) 

sopra il tutolo e, più avanti, 

anche le foglie: le une e 

le altre erano infatti destinate 

all’alimentazione dei 

bovini, sempre presenti 

nella stalla di ogni fattore. 

Quando lo stocco (é malgàz) 

e la pannocchia sembravano 

abbastanza pronti 

per il raccolto, gli agricoltori 

cominciavano a 

staccare a mano le pannocchie, 

ponendole in 


robusti cesti (i paniròn) e 

portandole a spalla sui 

carri agricoli, che le scaricavano 

poi in mezzo 

all’aia per la lavorazione. A 

sera, dopo cena, tutta la 

famiglia e il vicinato si disponevano 

a semicerchio 

attorno al raccolto, chi su 

panche, chi su assi, per 

effettuare la sfogliatura 

delle pannocchie (la sfujareia), 

che consisteva nel 

liberare la pannocchia 

dalle bràttee (i scartòzz). 

Uomini, donne e fanciulli 

si destreggiavano nel polveroso 

lavoro, fra discorsi, 

canti corali e scherzi, specie 

fra giovanissimi. 

Soprattutto per gli adolescenti, 

la sfujareja era 

un’ottima occasione per 

conoscersi e scambiarsi 

qualche messaggio d’amore, 

eludendo i rigidi 

controlli degli adulti. (Del 

resto, l’amore furtivo è 

sempre esistito, da che 

mondo è mondo!). Il 

capofamiglia (l’azdòr), 

invece, passava fra gli aiutanti 

per offrire loro da 

bere, con alcuni bicchieri 

(al massimo un paio) e la 

mezzetta (la mzetta) ricolma 

del vino più buono. A 

sfogliatura ultimata, in 

talune case si ripuliva un 

angolo dell’aia e, al suono 

di un organino o di una 

fisarmonica, si faceva 

qualche ballo. Spesso succedeva 

che qualche bambino 

si addormentasse in 

mezzo agli “scartòzz” e 

venisse ritrovato, a fine 

sera, “semisepolto” dagli 

stessi. 

Nel campo, intanto, rimanevano 

gli stocchi (i malghézz) 

che, tagliati ad uno 

ad uno con la zappa e raccolti 

in fasci, venivano 

usati dalle massaie per 

scaldare l’acqua per il 

bucato nella fornacella 

(furnasèla). 

Fino agli anni ‘50, l’opera 

di sgranatura delle pannocchie 

avveniva con un 

particolare strumento 

azionato a mano (é froll); 

più tardi, si incominciò a 

vedere l’uso delle macchine 

a motore e, verso gli 

anni ‘70, la mietitrebbia 

soppiantò tutte queste 

operazioni manuali in un 

solo momento. 

Da allora, la faticosa ma 

divertente sfujareia è rimasta 

un ricordo nostalgico 

per gli anziani, che possono 

riviverla solo nella vicina 

Cotignola: per una 

serata con carro, buoi, 

allegria e tavole imbandite, 

su iniziativa della Pro 

Loco del posto. 

CA’ DI LUGO 

Via Fiumazzo, 183 

Tel. 0545.73297 

Stefano Staffa



LA LABRAZADELA BRAZADELA DAL DALSTUR STUR STUR 

La ciambella, quel meraviglioso 

pane zuccherato e fragrante, 

dal colore dell’oro, è certamente 

il dolce più celebre e caratteristico 

della Romagna. 

La tradizione di questa focaccia 

dolce è molto antica. Infatti, il 

nome dialettale della ciambella 

romagnola è “brazadèla”, termine 

che deriva dal latino 

medioevale braciadelus, che 

significa proprio “pane di pasta 

dolce”. Questa particolare 

ciambella non rotonda, ma di 

forma allungata, simile ad un 

filone di pane, si inserisce nella 

lunga lista di pani dolci della 

tradizione italiana, di remota 

origine. 

Il braciadelus è giunto fino a noi 

praticamente invariato nei suoi 

ingredienti fondamentali, nella 

forma e nella preparazione: 

ancora oggi, la ciambella 

romagnola viene prodotta con 

farina di grano tenero, zucchero 

(originariamente è probabile 

che fosse usato il miele), uova, 

strutto (oggi spesso sostituito 

con burro) e latte, il tutto profumato 

con scorza di limone 

grattugiata. 

La semplificazione degli ingredienti 

è probabilmente evento 

recente. Le molte ricette ripor- 

tate nei trattati di arte culinaria 

romagnola propongono 

l’aggiunta di altri prodotti, 

per arricchire la ciambella, 

rendendo la composizione 

ancora più evocativa di epoche 

passate e più simile ai 

tanti dolci italiani della tradizione 

medioevale. Così, si 

possono aggiungere all’impasto 

uvetta, fichi secchi tritati, 

mandorle, marmellata, pezzetti 

di cioccolato. Le mandorle, 

ma anche la granella di 

zucchero o il miele, possono 

essere anche impiegati per 

guarnire la superficie. 

La cottura avveniva un tempo 

nel forno a legna, al termine 

della preparazione del pane, 

quando il forno andava raffreddandosi 

e la temperatura di 

circa 180-200°C permetteva 

una perfetta doratura della 

ciambella. 

Questo pane dolce veniva e 

viene confezionato in Romagna 

per imbandire la tavola in 

occasione di tutte le principali 

festività, con ingredienti più o 

meno ricchi a seconda delle 

possibilità economiche della 

famiglia. Giovanni Manzoni, 

nel suo “Così si mangiava in 

Romagna”, lo propone come 

tradizionale dolce di chiusura 

del pranzo natalizio. 

Per gustare la ciambella romagnola 

nel modo migliore, le 

fette, mai troppo sottili, devono 

essere inzuppate in un buon 

vino rosso o bianco, dolce o 

secco, a seconda dei gusti. L’Albana 

dolce e la Cagnina, vitigni 

antichissimi, costituiscono ottimi 

abbinamenti. 

La ricetta consigliata per la Brazadèla 

dal Stur è la seguente: 

– 500 g di farina 

– 200 g di zucchero o 250 g di 

miele 

– 100 g di burro o di strutto 

– 3 uova 

– 4 cucchiai di latte (non 

occorrono se si usa il miele) 

– scorza grattugiata di 1 limone 

biologico 

– 50 g di uvetta 

– 50 g di fichi secchi spezzettati 

– 50 g di mandorle 

– lievito vanigliato da 1/2 Kg di 

farina 

Si impasta la farina con lo zucchero 

o il miele, aggiungendo 

poi il burro fuso o lo strutto, le 

tre uova, i quattro eventuali 

cucchiai di latte, la scorza di 

limone, l’uvetta rinvenuta in 

acqua tiepida e infarinata, i fichi 

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Amaducci Paola e Faccani Albertino 

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secchi. Per ultima si aggiunge la 

dose di lievito vanigliato, continuando 

ad impastare energicamente 

e brevemente. Si modella 

l’impasto come una sorta di 

filone di pane un po’ schiacciato 

e si decora la superficie con 

le mandorle e una spolverata di 

zucchero o un velo di miele di 

acacia. Si inforna in forno già 

caldo a 180°C per circa 30-40 

minuti, senza aprire assolutamente 

il forno per la prima 

mezz’ora. 

Buon appetito, alla salute del 

Rione Madonna delle Stuoie !!! 

Massimiliano Costa 

23

24 


IL PAVAG-LIONE IL PAVAG DELLE STREGHE 

-LIONE IL PAVAG DELLE STREGHE 

-LIONE DELLE STREGHE 

Immaginate di trovarvi in 

una tranquilla cittadina, 

verso sera, e di imbattervi 

in fantasmi, diavoli, streghe 

ed altre poco acco- 

Via Emaldi, 26 

Lugo (RA) 

modanti creature: è quello 

che è successo a Lugo 

la notte del 31 ottobre 

scorso, in occasione della 

Festa di Halloween. 

Tel. 0545.23327 


Chi di voi non ha mai sentito 

parlare della Notte 

delle Streghe?! Si tratta di 

una celebrazione molto 

radicata nella cultura 

americana ed in quella 

anglosassone ma, da 

diversi anni a questa 

parte, anche l’Italia ha 

accolto la preziosa occasione 

per dare libero 

sfogo alle più macabre e 

divertenti fantasie. 

La serata, anzi, meglio 

dire nottata, è stata organizzata 

dall’Ente Palio, dal 

Planet-O e dal Centro 

Giovani, che hanno chiesto 

la collaborazione dei 4 

Rioni lughesi per la realiz- 

APRILE 08-25 

MAGGIO 13 

GIUGNO 03 

LUGLIO 01-29 

AGOSTO 19 

zazione della manifestazione. 

Tutto era a tema. Non 

mancava neppure la 

pioggia che è caduta, 

battente, su tutti; non 

importava che fossero 

fantasmi, demoni o altro: 

incurante di tutto, lei 

cadeva. Poi, forse per un 

sortilegio o qualcosa del 

genere, le nubi, così 

come sono arrivate, se ne 

sono andate. 

Ad ogni modo, per fare 

contenti noi poveri mortali 

che temevamo di 

bagnarci, il tutto si è spostato 

all’interno del Pavaglione. 

TURNI FESTIVI 2001 

SETTEMBRE 16 

OTTOBRE 14 

NOVEMBRE 04 

DICEMBRE 02-23



IL PAVAG -LIONE DELLE STREGHE 

La nottata è trascorsa 

all’insegna del buonumore, 

grazie anche 

all’aiuto di qualche 

“stregoneria” nascosta 

nelle castagne, che venivano 

distribuite accompagnandole 

dall’ottimo 

Elisir della Strega, una 

squisita bevanda appositamente 

brevettata dal 

nostro Rione. 

Le telecamere di Videoregione, 

che hanno 

ripreso lo svolgimento 

della manifestazione, ci 

hanno permesso di rivivere 

quei bei momenti 

in più passaggi televisivi. 

Noi eravamo lì, tra tanti: 

molti li conoscevamo, 

ma molti altri non li avevamo 

mai incontrati o, 

per meglio dire, non li 

avremmo mai riconosciuti! 

All’inizio, eravamo tutti 

molto incerti in cosa trasformarci: 

la maggior 

parte si è divertita ad 

incarnare demoni, 

mostri, fattucchiere ed 

altro ancora. 

I più bizzarri, invece, 

hanno fatto follie assumendo 

sembianze di 

animali e, tra di loro, 

c’era anche un unico 

esemplare di “uccellaccio 

del malaugurio” (ci 

auguriamo, però, che a 

noi porti solo tanto 

bene!). E come dimenti- 


care il Reggi tramutatosi 

in salamandra?! (Poi ci 

spiegherà da dove deriva 

questa sua folle scelta). 

Ma i più stravaganti 

erano senza dubbio Gigi 

e Zenico che, per l’occasione, 

si erano fatti crescere 

lunghi capelli neri 

sormontati da un 

appuntito cappello!! 

Vista la buona riuscita 

della manifestazione, 

siamo convinti che la 

festa di Halloween verrà 

ripetuta anche nei prossimi 

anni e noi ci diremo 

senz’altro ben disponibili 

nel partecipare nuovamente, 

soprattutto perché 

un evento così particolare 

ci permette di 

uscire un po’ da noi stessi... 

e non fa mai male. 

Katia & Lele Barlotti 

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E-mail: lamisrl@tin.it 

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25

26 


ALUG-O ALUG 200 ANNI FA: L’AFTA EPIZOOTICA 

E’ LO SPAURACCHIO DELLA FIERA 

-O ALUG 200 ANNI FA: L’AFTA EPIZOOTICA 


-O 200 ANNI FA: L’AFTA EPIZOOTICA 


In queste settimane giornali e 

TV ci aggiornano quotidianamente, 

oltre che su “mucca 

pazza”, anche sugli sviluppi 

dell’epidemia di afta che dall’Inghilterra 

minaccia di diffondersi 

in Europa. Di qui le 

misure più radicali: sequestro 

delle mandrie, abbattimento 

e incenerimento degli animali 

ove si riscontrino casi di 

malattia, blocco dei trasporti 

di bovini ed altri ungulati. 

Ebbene, gli stessi timori e le 

stesse misure sanitarie toccano 

la nostra Lugo esattamente 

200 anni fa. 

Siamo in periodo napoleonico, 

Lugo fa parte della Repubblica 

Cisalpina, dipartimento 

del Reno, ed è sede della 

Municipalità Distrettuale (è, 

cioè, il comune di riferimento 

delle comunità vicine: Fusignano, 

Cotignola, Massa 

Lombarda, Alfonsine, Conselice, 

ecc.); l’autorità di governo 

in campo sanitario è la 

Commissione Dipartimentale 

di Sanità del Reno, di stanza 

in Bologna. 

Il 12 Termidoro anno IX 

Repubblicano (cioè il 31 

luglio 1801), questa stessa 

commissione scrive alla Muni- 

cipalità di Lugo: “siete avvertiti 

che l’epizoozia (cioè l’afta 

epizootica) torna purtroppo a 

ripullulare, varie stalle si sono 

trovate infette, molte bestie si 

sono uccise, e tuttora ne 

abbiamo già delle soggette a 

questa disgrazia…. Vi sono 

tutte le ragioni per sospendere 

i mercati settimanali, ma 

riconoscendo il gran danno 

che ne proverrebbe all’interesse 

della popolazione, 

vogliam piuttosto mettere in 

opera tutte le cautele, e mezzi 

possibili di sequestro….. ci 

lusinghiamo ancora che invece 

di voler compromettere la 

salute di tutti i bestiami del 

dipartimento con insistere in 

ricercar le Fiere, vi farete anzi 

un dovere di riconoscere la 

necessità di questa misura…”. 

Come si può vedere, quindi, 

anche allora i rimedi praticati 

erano quelli di oggi, dall’eliminazione 

degli animali infetti, 

al sequestro delle stalle, alla 

sospensione dei mercati del 

bestiame per bloccare il contagio. 

La Commissione di Sanità 

invia a Lugo un altro dispaccio, 

il giorno dopo: “Cittadi- 

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da L. 1.000 a L. 10.000 

ni, dobbiamo parteciparvi 

purtroppo l’infausta notizia 

che l’epizoozia si è manifestata 

nuovamente in sei stalle 

del comune di Bagno…. Ciò 

vi serva d’avviso onde invigilare, 

e non permettere che si 

introducano nei vostri mercati 

le bestie provenienti da 

detta Comunità. Siate attenti 

in un così importante oggetto.” 

Ma, proprio come accade 

attualmente, la Comunità e, 

in primo luogo, i produttori, 

gli allevatori e i mercanti, che 

sperano nel mercato, nel 

commercio e negli affari, non 

vogliono assolutamente 

sospendere la Fiera, anzi, 

hanno già chiesto le solite 

agevolazioni fiscali. Basta leggere 

il dispaccio datato 25 

Termidoro (cioè del 13 agosto.1801) 

della Direzione 

Centrale di Finanza: “Alla 

Municipalità di Lugo. La Direzione 

Centrale si fece premura 

di appoggiare presso il 

Ministro di Finanza Centrale 

l’esposto di codesta Municipalità 

relativamente alla Fiera 

di Lugo…. Ha aderito il Ministro…. 

Accordando per la 

corrente annata alle mercanzie 

dirette all’indicata Fiera 

quelle facilitazioni, che già vi 

saranno rese note….”. Sono 

passati i secoli ma, tra Sanità 

e Finanze, gli interessi, i punti 

di vista e le sensibilità, paiono 

essere sempre divergenti, se 

non addirittura contrapposti. 

Il 29 Termidoro (17 agosto 

1801), la Commissione di 

Sanità, preoccupata dalla 

situazione di emergenza, si 

rivolge di nuovo alla Municipalità 

Distrettuale di Lugo: 

“perviene a nostra notizia che 

in questa medesima città di 

Bologna vi siano stati affissati 

degli avvisi di permissione di 

una Fiera da farsi in codesta 

città di Lugo dove possono 

concorrere merci e bestiame 

di qualunque sorta…. Avvertiate 

che questo medesimo 

proclama richiama all’ultimo 

articolo la proibizione de’ 

mercati di bestiami bovini 

pubblicata dalla nostra Commissione. 

La crisi fatale in cui 

trovasi ad un tratto il nostro 

Dipartimento contando più 

di dodici stalle infette d’epizoozia 

sparse ne’ diversi 

Distretti ci mette nella più 

crudele agitazione. Non 

potrete ignorare le disposizioni 

date dalla nostra Commissione…. 

Sospendendo anche 

i mercati settimanali…. In 

cosa di tanta importanza non 

possiamo a meno di non 

replicarvi che qualunque adunanza 

di bestiame bovino 

fosse permessa quest’atto 

arbitrario sarà da noi attribuito 

e sottoposto alla più stretta 

responsabilità vostra.” 

Tuttavia, nonostante queste 

minacce, la Fiera si tiene 

ugualmente e, fortunatamente 

per le stalle lughesi, il 

temuto contagio non avviene: 

preghiamo che anche 

oggi, esattamente 200 anni 

dopo, la stessa epidemia 

risparmi i nostri allevatori. 

Antonio Curzi 

Vi aspetta con un vasto assortimento di: 

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CHIUSO IL LUNEDI’ MATTINA


E’ SUCCESSO 

NEL RIONE 

• Il 15 novembre 2000, Fabbri Barbara consegue 

il Diploma in Tecnico Sanitario di 

Radiologia Medica presso la Facoltà di 

Medicina dell’Università di Ferrara, con 

70/70. In bocca al lupo! 

• Ci complimentiamo con la neo dottoressa 

Giada Zanelli, che si è laureata presso 

l’Università di Ferrara in Chimiche e Tecnologie 

Farmaceutiche con il massimo 

dei voti. 

• 15 luglio 2000: il nostro carissimo Giuseppe 

Dalla Malva convola a giuste nozze 

con Michela Morelli. La tradizione è stata 

rispettata: come ogni sbandieratore che si 

rispetti, sposa bagnata, sposa fortunata. 

Auguri! 

• Una vera e propria stellina del Palio, la 

dolcissima Giorgia Bertuzzi, nata nel 

mese di maggio da papà Alex e mamma 

Monia. Ci auguriamo che diventi al più 

presto la nostra mascotte! 

• Una vera e propria stellina del Palio, la 

dolcissima Giorgia Bertuzzi, nata nel 

mese di maggio 2000 da papà Alex e 

mamma Monia. Ci auguriamo che 

diventi al più presto la nostra mascotte! 

• Dal 27 marzo 2001, una nuova stella brilla 

nel firmamento di Stuoie. 

Congratulazioni ai genitori Fausto ed 

Elena Mazzotti e al fratellino Lorenzo, ma 

soprattutto un caloroso brindisi a lei: 

BENVENUTA TRA NOI, PICCOLA CLARA! 


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In un’epoca in cui tutto 

è computerizzato, in cui 

tutto si muove “cliccando” 

o “digitando” su 

una tastiera, ci dimentichiamo 

facilmente dei 

secoli, che dico!, millenni 

di buio, che ci siamo 

lasciati alle spalle, anni 

in cui la luce era data 

dalla tremula fiammella 

di una CANDELA. 

Eccola, la protagonista 

di questo articolo: un 

oggetto semplice, quasi 

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A AA LUME LUME DI DI CANDELA CANDELA 

primitivo, quasi umile, 

un oggetto da collezione 

al giorno d’oggi ma 

indispensabile tempo 

fa. 

Basta tornare indietro di 

appena più di un secolo, 

quando le candele, 

insieme alle lanterne, 

erano l’unico mezzo 

d’illuminazione artificiale, 

per scoprire che, fino 

alla scoperta del petrolio, 

si scriveva, si lavorava, 

si celebravano riti a 

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lume di candela, unica 

fonte di luce. 

L’antica origine di questo 

oggetto risale alla 

storia stessa del fuoco: 

quando l’uomo imparò 

ad usare il fuoco per 

cuocere i cibi, scoprì 

anche che il grasso animale 

che colava durante 

la cottura ne alimentava 

la fiamma. Così, lo raccolse 

in ciotole di pietra, 

di argilla o di osso, vi 

immerse una stoppa di 

lino o di cotone e creò 

quella che, a ragione, 

può essere definita l’antenata 

delle nostre candele. 

Inoltre, la luce che scaturiva 

dal fuoco contribuì 

in modo profondo alla 

crescita e allo sviluppo 

delle varie tribù: i loro 

membri, riuniti attorno a 

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un falò, si raccontavano 

le proprie esperienze di 

vita, ampliando così le 

capacità cognitive dell’uomo. 

Non è possibile stabilire 

con precisione come e 

dove siano nate le candele, 

così come le conosciamo 

oggi, e neppure 

è noto lo scopo per cui 

furono create. 

La storia, però, racconta 

che già gli antichi sacerdoti 

celtici del Nord 

Europa illuminavano con 

candele di sego le caverne 

dove praticavano i 

loro riti, “imitati” dagli 

Etruschi, che le utilizzavano 

anche per illuminare 

le case dei re. In 

seguito, i Romani crearono 

i ceri, candele molto 

grandi usate per illuminare 

le case dei patrizi e 

gli altari. Sulle loro 

orme, i primi fedeli cristiani, 

che fino a quel 

momento avevano illuminato 

con le candele le 

catacombe in cui si 

nascondevano, le posero 

sugli altari e le usarono 

nei loro riti, cortei funebri 

e processioni. 

Così semplice eppure 

tanto importante, la 

candela, quindi, oltre ad 

un fine pratico, ha 

assunto spesso una 

valenza mistica e religiosa: 

la sua fiamma era 

segno di speranza nella 

vita eterna e di preghiera 

dei fedeli; la sua luce 

simbolo di vita, sviluppo, 

bellezza, associata, fin 

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dall’antichità, a cose 

buone e positive. 

La candela ha sempre 

dimostrato la sua utilità 

pratica e simbolica in 

ogni tempo e in ogni 

dove: durante la notte, 

la luce naturale del Sole 

veniva sostituita da quella 

di enormi ceri situati 

nelle chiese o da falò 

accesi lungo le strade; 

nel Medio Evo, la Santa 

Inquisizione usò il fuoco 

e, quindi, la sua luce, 

come elemento purificatore; 

in Inghilterra, ispirandosi 

ad antiche tradizioni 

celtiche, si celebrava 

la festa di Ognissanti 

svuotando le zucche e 

mettendo al loro interno 

una candela accesa che 

allontanasse gli spiriti 

maligni. 

Anche nei paesi cristiani, 

durante le Festività dei 

Morti (2 novembre), si 

usano moltissime candele, 

rappresentazioni fisiche 

delle preghiere che i 

vivi, con amore, dedicano 

ai propri cari defunti. 

Senza poi dimenticare 

una tipica festa cristiana, 

la Candelora, istituita 

probabilmente nel 541 o 

542 dall’imperatore 

bizantino Giustiniano, 

che celebra l’arrivo di 

Gesù al tempio e la purificazione 

della Vergine 

Maria attraverso la benedizione 

di candele e 

numerose processioni 

commemorative. 

Ma cosa è e come è fatta 

una candela? 

La candela è un cilindro 

di cera o di altro materiale 

grasso, alla cui 

estremità superiore è 

inserito uno stoppino di 

fibra, utilizzato in genere 


A LUME DI CANDELA 

per l’illuminazione degli 

ambienti. 

Il sego, ovvero il grasso 

animale che inizialmente 

la costituiva, è stato a 

poco a poco sostituito 

dalla cera d’api che, 

ancora oggi molto 

costosa, veniva utilizzata 

esclusivamente per le 

candele delle chiese e 

delle case più ricche. 

Successivamente, si utilizzarono 

anche altri tipi 

di materiale: nel XVIII 

secolo, lo spermaceti, 

una cera ottenuta dalla 

testa della balena, sostituito 

gradualmente, a 

partire dalla metà del 

XIX secolo, con composti 

di cera paraffinica 

(derivata dal petrolio), 

acido stearico (grasso 

solido) e cera d’api. 

Nel nostro prezioso Mer- 

cato di Porta Nuova ci 

ispiriamo ancora oggi, 

per la creazione di candele, 

al metodo di produzione 

più antico: 

immergiamo lo stoppino 

(in genere in lino o in 

fibra di cotone) nella 

cera o nel grasso fusi e, 

quindi, lo estraiamo, 

lasciandolo raffreddare 

all’aria fino a perfetta 

solidificazione; a questo 

punto, procediamo a 

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successive immersioni 

fino a ottenere la candela 

delle dimensioni e 

della forma desiderate. Il 

successo è garantito. 

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CUORE ROSSOBLU 

Se stasera corri in piazza troverai una folla pazza 

che i cuori ha in tripudio anche solo nel preludio… 

Urla, canti, salti e grida, per assistere alla sfida 

di Rioni tanto amati sempre molto decantati 

E se spii tra i colori tu vedrai dei grandi cori 

tra due galli senza volo, sol perché in polistirolo 

Lì con cura li han portati gli stuoiesi affezionati 

che incitando i propri eroi, cantan forte “Siamo noi!” 

Attorno a loro palloncini, per la gioia dei bambini, 

ed un grande bandierone da agitare con passione 

Guarda bene gli scudetti! Madonnine e galletti 

sono lì per invitarti, anche solo emozionarti 

Perché quell’angolo laggiù è la famiglia rossoblu 

di un tifo, hip hip hurrà, che a Stuoie inneggerà! 


I TIFOSI “ULTRAS!” 

Installazioni: Antenne satellite, 

terrestre e condizionatori 

Riparazioni: televisori a colori, 

videoregistratori, lavatrici, 

frigoriferi, condizionatori d’aria 

Lama Alessandro & Andrea 

L’ANG-OLO DELLA G-INA L’ANG-OLO DELLA G-INA L’ANG-OLO DELLA G-INA Le domande, le risposte e gli eventi piu’ curiosi 

della Stagione RossoBlu 

• Finché c’è Zenico che li 

chiude, i buchi si possono 

fare. 

• Ringraziamo il Padreterno 

che il Pavaglione ha solo 

4 lati, altrimenti nel 2002 

avremmo di nuovo i lavori 

di pavimentazione in 

concomitanza con il Palio. 

• Il presidente del Ghetto si 

chiedeva perché, pur 

avendocela con noi, il suo 

rione ha finito per fare a 

botte con Brozzi. Il nostro 

Presidente risponde: “Perché 

non eravate scemi del 

tutto e non volevate prenderle!” 

• Dopo la Caterpillar, è 

Stuoie a vincere il premio 

di MIGLIOR ESCAVATORE 

- ANNO 2000. 

• Tutti si chiedono dov’è la 

Caveja. Volete la verità? 

Non lo sanno neppure i 

tiratori… dicono che sia 

all’Ente Palio…. 

• Maso è stato operato di 

appendicite, pochi giorni 

dopo le Feste Medievali di 

San Marino. Sarà perché, 

in quell’occasione, ha 

mangiato qualche pastina 

di troppo, tirandosi 

addosso la jella con queste 

parole: “Am voi arviné… 

mangio anche questa!” 

(ore 1 di notte), o 

non sarà piuttosto perché, 

oltre alla solita dama 

con pedine, si è permesso 

di caricare sul furgone 

anche qualcos’altro di 

leggermente più pesante?! 

• Se, svegliandovi, scopriste 

che sta piovendo molto 

forte, potete scommettere 

che gli amici del Rione 

Madonna delle Stuoie staranno 

certamente esibendosi 

da qualche parte in 

Italia! 

• In occasione del grande 

Giubileo del 2000, Frate 

Giurgì ha intercesso per 

tutti i peccatori del Bar 

Stuoie con una speciale 

benedizione. Per chi 

volesse venerarlo, ricordiamo 

che la sua immagine 

rimarrà esposta ancora 

per qualche mese all’interno 

del Bar Stuoie. 

• Chi è il Baywatch di 

Stuoie? Renzo Marzari, 

dalla prossima estate tutti 

i giorni sulle spiagge della 

Romagna, al Boca Barranca 

di Marina Romea! 

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