NOTIZIARIO NOTIZIARIO - Malati Reumatici Trento
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L’Assessorato alla salute e<br />
politiche sociali della<br />
Provincia autonoma di <strong>Trento</strong><br />
ha recentemente pubblicato<br />
una Guida informativa per<br />
orientare la persona disabile.<br />
La guida, a cura di Fabio Cembrani,<br />
Cristina Larentis e Federica Merz dell’Unità<br />
Operativa di Medicina Legale<br />
dell’Azienda provinciale per i Servizi<br />
sanitari, è un utilissimo strumento per<br />
orientarsi nell’intricato mondo dei molteplici<br />
percorsi assistenziali previsti a<br />
favore delle persone disabili (invalidi<br />
civili, ciechi, sordomuti, portatori di<br />
handicap e non autosufficienti).<br />
La suddivisione tematica, supportata<br />
anche da un’ottima impostazione grafica,<br />
è molto chiara perché suddivisa in<br />
due grandi aree – invalidità civile e<br />
handicap – che rappresentano due percorsi<br />
assistenziali profondamente diversi,<br />
pur rivolgendosi, entrambi, alle<br />
persone disabili.<br />
All’interno dei due percorsi si trovano,<br />
poi, chiaramente identificabili, i vari<br />
paragrafi che riportano le norme di riferimento,<br />
i benefici e, soprattutto una<br />
serie di informazioni specifiche, ma facilmente<br />
leggibili, su dove e come presentare<br />
le domande per il riconoscimento<br />
dell’invalidità civile o dell’handicap<br />
e su cosa avviene durante e dopo<br />
la visita medica.<br />
Il linguaggio utilizzato è volutamente il<br />
più semplice possibile – obiettivo raggiunto<br />
quasi sempre nonostante la<br />
Laura Bonfanti, In primavera, 2008, acrilico su tela<br />
26<br />
Invalidità civile e handicap<br />
complessità della materia.<br />
In conclusione, la Guida è un ottimo<br />
strumento di orientamento per l’accesso<br />
ai servizi, non solo per i medici e gli<br />
specialisti del settore, ma, soprattutto,<br />
per tutti coloro che, pur facendo parte<br />
di strutture e associazioni diverse, si<br />
occupano responsabilmente del sostegno<br />
alle persone disabili.<br />
La Guida è disponibile, in numero limitato<br />
di copie, presso la Sede dell’ATMAR;<br />
è consultabile per intero sul<br />
sito dell’ATMAR e può essere richiesta,<br />
fino a esaurimento copie all’Ufficio<br />
Programmazione, valutazione e controllo<br />
dell’attività sanitaria.<br />
(tel. 0461 494044 – e-mail:<br />
comunicazione.salute@provincia.tn.it)<br />
OSTEOPOROSI A<br />
FAVER<br />
Bruna Pojer<br />
Sportello d’Ascolto ATMAR<br />
Nella serata di venerdì 25 febbraio 2011<br />
si è svolto a Faver, in Val di Cembra, un<br />
incontro pubblico con il dott. Roberto<br />
Bortolotti, reumatologo responsabile<br />
del Day Hospital reumatologico dell’ospedale<br />
S. Chiara di <strong>Trento</strong>, sul tema<br />
“OSTEOPOROSI: la malattia delle ossa<br />
fragili”, organizzata dal locale circolo<br />
ACLI, in collaborazione con ATMAR.<br />
Dopo una breve presentazione della<br />
presidente del circolo ACLI , la parola è<br />
passata a Franco Targa,storico volontario<br />
dell’ATMAR, che ha illustrato la<br />
mission e le attività dell’associazione. Il<br />
dott. Bortolotti ha iniziato la sua relazione,<br />
spiegando come l’osteoporosi sia<br />
una malattia silente e quindi difficile da<br />
diagnosticare al suo insorgere, ha illustrato<br />
come sia formata la massa ossea,<br />
quali le cause della ridotta formazione<br />
e dell’aumentato riassorbimento. Ha<br />
spiegato che il picco ottimale di massa<br />
ossea si ha verso i 25-30 anni, per poi<br />
aver un’aumentata rapidità di perdita<br />
dai 50 anni in poi, con una zona a forte<br />
rischio fratture dopo i 65 anni, che interessano<br />
principalmente: polsi, vertebre<br />
e femore.<br />
Nella nostra provincia infatti si stimano<br />
dalle 700/800 fratture annue per<br />
osteoporosi, in prevalenza nelle donne<br />
e con un importante costo sociale. Uno<br />
degli strumenti per la diagnosi è l’esame<br />
della MOC, che stabilisce la densità<br />
e la qualità della massa ossea, insieme<br />
ad altri dati che riguardano l’età, la genetica,<br />
lo stile di vita, eventuali malattie<br />
infiammatorie auto immuni, ipertiroidismo.<br />
La terapia consiste nell’assunzione del<br />
farmaco specifico che inibisce il riassorbimento<br />
dell’osso, di calcio, di vitamina<br />
D, e in una costante attività fisica.<br />
Il dott. Bortolotti ha sottolineato come<br />
l’aderenza alla terapia sia fondamentale,<br />
poichè solo dopo 12-18 mesi si vedono<br />
i primi risultati.<br />
Le domande del pubblico, puntuali e<br />
pertinenti, insieme alla distribuzione di