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NOTIZIARIO NOTIZIARIO - Malati Reumatici Trento

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Tranquilla escursione domenicale …<br />

anche per malati reumatici<br />

dott.ssa Tiziana Tonini<br />

È domenica. Anche oggi, come mi capita<br />

da qualche tempo, ho un appuntamento<br />

con la montagna. Ma io odio la<br />

montagna!<br />

Eppure mi alzo, guardo dalla finestra e<br />

il cielo è quasi terso: non ho nemmeno<br />

la scusa del brutto tempo per tornarmene<br />

a letto! Così preparo lo zaino che è<br />

più leggero del solito: oggi non serve<br />

neanche il panino perché si mangia al<br />

rifugio. Ma di certo avrò dimenticato<br />

qualcosa: pazienza, siamo in tanti,<br />

qualcuno ce l’avrà.<br />

Il sentiero stavolta parte da Avio, dalla<br />

valle dei Molini. Prima di imboccarlo<br />

obbligo tutti a fare una sosta alla<br />

chiesetta romanica della Pieve, col suo<br />

campanile a pan di zucchero e sobri affreschi<br />

un po’ rovinati all’interno.<br />

Ora però non ho più scuse: ci mettiamo<br />

gli scarponi e via…<br />

Il sentiero si inerpica tra i faggi, è lastricato<br />

per lunghi tratti, i più ripidi. Talvolta<br />

si biforca: l’altro tracciato – mi<br />

spiegano – non è propriamente un sen-<br />

28<br />

Itinerari fra natura e arte<br />

tiero ma, più ripido e dritto, serve per<br />

portare a valle i tronchi.<br />

A un certo punto c’è un bivio per la cascata<br />

della Preafessa che in questo periodo<br />

è particolarmente suggestiva: il salto<br />

d’acqua è spettacolare e lì sotto, su<br />

un grosso sasso, facciamo la prima sosta:<br />

foto di gruppo e cioccolatino!<br />

Qui il gruppo si divide: i montanari<br />

veri optano per la via ferrata, gli altri<br />

riprendono la mulattiera. La destinazione<br />

comunque è la stessa e il ritrovo è<br />

alla chiesetta alpina della Madonna<br />

della neve.<br />

Salendo si costeggia per un lungo tratto<br />

il torrente che forma un fontanile<br />

nella pietra bianca, molto suggestivo. A<br />

un certo punto sulla sinistra, incisa nella<br />

roccia, l’immagine della “Madonna<br />

dal cortel”, una figura femminile con<br />

un bambino in braccio e a lato un lungo<br />

coltello. Mi dicono che la leggenda<br />

narra che una donna a cui avevano ucciso<br />

il figlioletto avesse inciso questa<br />

immagine chiedendo vendetta alla Madonna,<br />

convinta che l’assassino torni<br />

sempre sul luogo del delitto.<br />

Più avanti invece c’è “la vecia”, un lungo<br />

sasso che va battuto tre volte per<br />

evitare di inciampare sul sentiero. Ma<br />

eccoci al ponte della Baganzà: vuol dire<br />

che siamo quasi arrivati. Infatti da qui<br />

si raggiunge la strada asfaltata che porta<br />

alla chiesetta della Madonna della<br />

neve, meta della nostra escursione. La<br />

chiesa domina da un poggio un’ampia<br />

radura, chiusa a ovest dall’anfiteatro<br />

della catena del Monte Baldo. È circondata<br />

da un muretto con un cancello in<br />

ferro. Il posto è tranquillo, con ampi<br />

prati verdissimi, qualche larice con gli<br />

aghi appena spuntati, qualche baita in<br />

pietra, molto curata. Da qui, proseguendo<br />

lungo il sentiero che scende<br />

nella valle dei Rii per poi risalire nuovamente,<br />

si può raggiungere il punto di<br />

arrivo della via attrezzata “G. Sega”,<br />

che offre panorami mozzafiato sulla<br />

Vallagarina.<br />

Per oggi la camminata è conclusa, ci<br />

abbiamo impiegato solo un paio d’ore,<br />

senza troppa fatica: così la montagna<br />

piace anche a me!

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