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Gaza - Lega Missionaria Studenti

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egiziana, ma quella di esperti chiamati<br />

come consulenti, su iniziativa dello stesso<br />

Governo del Cairo e al suo servizio.<br />

Sull’altro versante si sviluppa l’iniziativa<br />

congiunta franco-egiziana volta a premere<br />

su Hamas perché accetti il cessate<br />

il fuoco: mentre una missione di rappresentanti<br />

della organizzazione islamica<br />

si è recata al Cairo per incontrare il responsabile<br />

della intelligence Omar Suleiman,<br />

che li ha informati sui contenuti<br />

della proposta e sulle pesanti conseguenze<br />

di un loro eventuale<br />

rifiuto, Sarkozy<br />

nella sua tappa a Damasco<br />

ha chiesto al<br />

presidente Assad di<br />

esercitare la sua influenza<br />

su Hamas, per<br />

convincerlo a porre termine<br />

agli attacchi contro<br />

il Sud di Israele e<br />

ad accettare il cessate il<br />

fuoco. In questa fase<br />

Hamas sconta l’ostilità<br />

egiziana e degli altri regimi<br />

arabi moderati,<br />

che non vogliono che la<br />

crisi si concluda con<br />

un ulteriore rafforzamentodell’organizza-<br />

zione islamica.<br />

La Turchia come<br />

“cerniera” – Parallelamente ha preso<br />

consistenza l’iniziativa della Turchia (il<br />

cui governo ha mantenuto contatti ufficiali<br />

con Hamas dopo la passata vittoria<br />

nelle elezioni legislative), che ha<br />

avanzato in queste settimane critiche<br />

estremamente dure contro l’offensiva<br />

israeliana, malgrado i consolidati rapporti<br />

di cooperazione con il Governo di<br />

Gerusalemme, che le hanno consentito<br />

di sviluppare un importante ruolo di<br />

mediazione nei recenti negoziati indi-<br />

Gennaio-Febbraio n. 1-2009<br />

Fonte: Limes.<br />

retti tra Israele e Siria. La Turchia continua<br />

a sviluppare con grande determinazione<br />

il suo nuovo ruolo di potenza<br />

regionale, proponendosi come una cerniera<br />

di contatto tra occidente e mondo<br />

islamico, e pare essere destinata a svolgere<br />

un ruolo centrale nella costituzione<br />

della nuova forza internazionale che<br />

dovrebbe essere costituita per garantire<br />

la riapertura dei valichi di frontiera a<br />

<strong>Gaza</strong>.<br />

Israele preferirebbe procedere per<br />

accordi paralleli – Per<br />

parte sua Israele preferirebbe<br />

evitare un nuovo<br />

negoziato indiretto<br />

con Hamas, procedendo<br />

attraverso accordi<br />

paralleli: sul traffico<br />

d’armi, con l’Egitto e<br />

con un coinvolgimento<br />

degli Stati Uniti; sulla<br />

riapertura delle frontiere<br />

a <strong>Gaza</strong>, riesumando<br />

il vecchio accordo del<br />

2005 sul valico di Rafah,<br />

che coinvolgeva<br />

l’Autorità Palestinese,<br />

l’Egitto e l’UE; mente<br />

per il cessate il fuoco<br />

Israele pensa a un accordo<br />

da raggiungere<br />

in sede di Consiglio di<br />

Sicurezza con il coinvolgimento degli<br />

Usa, della Francia e degli Stati arabi<br />

moderati, che gli lasci aperta la possibilità<br />

di reagire ad ogni violazione di Hamas.<br />

Ma non è detto che questo approccio,<br />

teso a bypassare completamente<br />

l’organizzazione islamica, sia effettivamente<br />

realistico e realizzabile.<br />

Janiki Cingoli<br />

(direttore del CIPMO – Centro Italiano<br />

per la Pace in Medio Oriente)<br />

www.cipmo.org<br />

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