Piazza Pitagora N° 612 - Ordine dei Farmacisti della Provincia di ...
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<strong>Piazza</strong> <strong>Pitagora</strong><br />
ANNO XXXVII N. <strong>612</strong><br />
E<strong>di</strong>to da SEDIVA srl - P.zza <strong>Pitagora</strong> 10 - 00197 Roma - Tel. 06808991 (r.a.) - Fax 0680899879 (r.a.)<br />
Roma, 6 aprile 2012<br />
Reg. Trib. Roma n. 16306 del 7/4/1976 – e-mail: info@se<strong>di</strong>va.it (per i quesiti: se<strong>di</strong>vanews@se<strong>di</strong>va.it)<br />
a cura dello “Stu<strong>di</strong>o Associato Bacigalupo-Luci<strong>di</strong>”<br />
In questo numero:<br />
1 - SEDIVA ONLINE<br />
I “prospetti” del personale 2011<br />
2 - LE SEDIVA NEWS DAL 26 MARZO AD OGGI<br />
26/03/2012 Questioni in tema <strong>di</strong> assegnazione <strong>della</strong> farmacia<br />
all’unico socio – QUESITO<br />
03/04/2012 L’acquisto <strong>di</strong> un nuovo registratore - QUESITO<br />
27/03/2012 Le unità immobiliari “<strong>di</strong> lusso” – QUESITO 03/04/2012 Adeguamento Istat per febbraio 2012<br />
28/03/2012 Il riassorbimento <strong>della</strong> sede in soprannumero 04/04/2012 Il “passaggio” alla farmacia dell’autovettura del<br />
nell’art. 11 del dl. liberalizzazioni - QUESITO<br />
titolare - QUESITO<br />
29/03/2012 Sulla gestione ere<strong>di</strong>taria – QUESITO 05/04/2012 Distributore<br />
QUESITO<br />
automatico e scontrino fiscale -<br />
30/03/2012 L’adozione del provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>sciplinare -<br />
QUESITO<br />
06/04/2012 Una prima deroga sul limite nell’uso del contante<br />
02/04/2012 Co<strong>di</strong>ci Sae e Rae richiesti per attivare POS -<br />
QUESITO<br />
3 – SCADENZE APRILE 2012<br />
1 – SEDIVA ONLINE<br />
I “prospetti” del personale 2011<br />
Nel nostro sito www.se<strong>di</strong>va.it (in “Modulistica & Tabelle”) è stato<br />
inserito anche quest’anno un “prospetto” pre<strong>di</strong>sposto dallo Stu<strong>di</strong>o<br />
Associato Bacigalupo-Luci<strong>di</strong>, che si compone <strong>di</strong> TRE FOGLI, necessari<br />
ad evidenziare: FOGLIO A) il “costo 2011 <strong>dei</strong> <strong>di</strong>pendenti e/o<br />
collaboratori” (“voce” importante ai fini <strong>della</strong> in<strong>di</strong>viduazione dell’utile<br />
d’esercizio); FOGLIO B) le “deduzioni ai fini Irap per il lavoro<br />
<strong>di</strong>pendente” (per la determinazione dell’imponibile a tale imposta);<br />
FOGLIO C) la “rilevazione 2011 <strong>dei</strong> <strong>di</strong>pendenti e/o collaboratori per gli<br />
Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore” (ai fini <strong>della</strong> redazione <strong>di</strong> questi ultimi); e sul retro del<br />
Foglio C) sono riportate le istruzioni per la sua compilazione.<br />
Il “prospetto” dovrà essere compilato nei detti suoi TRE FOGLI a cura<br />
del consulente del lavoro e restituitoci nel più breve tempo (anche via fax<br />
o, preferibilmente, tramite e-mail a info@se<strong>di</strong>va.it ovvero<br />
segreteria@se<strong>di</strong>va.it).<br />
Come è agevole comprendere, il “prospetto” riveste un ruolo sempre del<br />
tutto fondamentale, perché da esso lo Stu<strong>di</strong>o dovrà trarre, oltre ai consueti<br />
profili <strong>di</strong> costo aziendale, anche gli elementi necessari a quantificare con<br />
la migliore esattezza – per il conseguimento del massimo “risparmio<br />
fiscale” per la farmacia, e per evitare una qualunque sua esposizione ad<br />
accertamenti del Fisco – gli importi deducibili dall’Irap (in particolare,<br />
per il c.d. cuneo fiscale) del costo del lavoro subor<strong>di</strong>nato e/o<br />
parasubor<strong>di</strong>nato.<br />
Il documento (che si potrà quin<strong>di</strong> scaricare <strong>di</strong>rettamente dal “sito”) viene<br />
in questi giorni trasmesso anche via e-mail a chi ha comunicato il proprio<br />
in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> posta elettronica.<br />
Naturalmente, le farmacie che si avvalgono dello Stu<strong>di</strong>o anche per la<br />
consulenza del lavoro sono esonerate da questi adempimenti, al pari <strong>di</strong><br />
quelle assistite dall’Assifar <strong>di</strong> Roma.<br />
(Se<strong>di</strong>va)<br />
2 - LE SEDIVA NEWS DAL 26 MARZO AD OGGI<br />
26/03/2012 - Questioni in tema <strong>di</strong> assegnazione <strong>della</strong> farmacia<br />
all’unico socio – QUESITO<br />
A gennaio <strong>di</strong> quest’anno ho conferito la farmacia in una snc con un<br />
amico e collega, e nel 2013, secondo gli accor<strong>di</strong> tra noi, la società<br />
avrebbe dovuto pagare, a titolo <strong>di</strong> imposta sostitutiva, il 12% <strong>di</strong> un<br />
consistente valore <strong>di</strong> avviamento dell’azienda conferita, così da<br />
ammortizzarlo già da quell’anno e conseguire un buon risparmio fiscale.<br />
Ma proprio in questi giorni il mio socio ha manifestato l’intenzione <strong>di</strong><br />
uscire dalla snc per serie ragioni personali e questo mi costringerebbe in<br />
pratica a riprendermi la farmacia; il commercialista mi ha avvertito che<br />
versare a giugno del prossimo anno quel 12% sarebbe inutile, perché,<br />
con il ritorno <strong>della</strong> farmacia a mio nome, perderei il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />
ammortizzare l’avviamento. E’ vero?<br />
L’esame del quesito rende necessaria qualche precisazione preliminare<br />
1<br />
riguardante il settore specifico <strong>della</strong> farmacia, che potrebbe essere stato<br />
qui trascurato.<br />
Dunque, il recesso del socio (ma potrebbe essere preferibile, soprattutto<br />
per ragioni fiscali, ricorrere a una soluzione <strong>di</strong>versa dal recesso)<br />
renderebbe Lei unico socio per un periodo però non superiore a sei mesi<br />
(perché così prescritto sia dalla l. 362/91 che dal cod.civ.), entro i quali,<br />
perciò, la società – sul piano civilistico - andrebbe sciolta (per mancata<br />
ricostituzione <strong>della</strong> pluralità <strong>dei</strong> soci entro quel termine) con la verosimile<br />
contestuale assegnazione a Suo nome e favore <strong>della</strong> farmacia sociale.<br />
Il che, evidentemente, comporterebbe però - dal punto <strong>di</strong> vista<br />
amministrativo - il trasferimento <strong>della</strong> titolarità dell’esercizio (dalla snc a<br />
Lei), quel che nel caso <strong>di</strong> specie non è invece consentito, perché, stando<br />
almeno al quesito, non si è ancora compiuto il triennio (dall’acquisizione<br />
<strong>della</strong> titolarità da parte <strong>della</strong> società) previsto dalla legge.<br />
Lei potrebbe quin<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare un altro farmacista che acquisisca (anche<br />
fiduciariamente, ma in ogni caso con l’obbligo <strong>della</strong> retrocessione a Suo<br />
favore) la proprietà <strong>di</strong> una quota anche modestissima del capitale sociale,<br />
e la detenga fino alla scadenza del triennio; decorso quest’ultimo, la<br />
questione potrà finalmente essere definita secondo l’iter sopra accennato<br />
e oggi, come detto, ancora precluso.<br />
Scendendo ora nello stretto merito del quesito, il timore espresso dal Suo<br />
commercialista sulla per<strong>di</strong>ta del beneficio dell’ammortamento del valore<br />
<strong>di</strong> avviamento (su cui la snc dovrà pagare l’imposta sostitutiva del 12%)<br />
tiene probabilmente conto <strong>della</strong> norma antielusiva <strong>della</strong> legge finanziaria<br />
2008 secondo la quale, nell’ipotesi <strong>di</strong> realizzo <strong>dei</strong> beni (per i quali si è<br />
appunto scontata l’imposta sostitutiva) anteriormente al quarto periodo<br />
d’imposta successivo a quello dell’opzione (nel Suo caso, quin<strong>di</strong>,<br />
anteriormente al 1° gennaio 2017), i benefici relativi alla “rivalutazione”<br />
vengono rimossi, con la conseguenza che la cessione dell’azienda, una<br />
volta “rivalutato” il suo avviamento, genera una plusvalenza (assoggettata<br />
ad irpef) che va determinata quale <strong>di</strong>fferenza tra il valore del bene al<br />
momento <strong>della</strong> cessione e quello iscritto in bilancio al costo <strong>di</strong><br />
acquisizione e non più a quello “rivalutato”.<br />
Ora, prescindendo dalla necessità <strong>di</strong> attendere comunque il decorso <strong>di</strong><br />
quei tre anni (che porterebbe la vicenda quasi fuori da qualunque profilo<br />
<strong>di</strong> “antielusività”), bisogna ricordare che il Fisco ha recentemente<br />
precisato che i beni si intendono realizzati nei casi <strong>di</strong> cessione,<br />
assegnazione ai soci, o autoconsumo, mentre non danno luogo a realizzo<br />
<strong>di</strong> plusvalenza i trasferimenti effettuati in occasione <strong>di</strong> operazioni<br />
fiscalmente neutrali (come, testualmente, le fusioni, le scissioni e i<br />
conferimenti), le quali consentono invece <strong>di</strong> conservare i benefici relativi<br />
alla “rivalutazione” <strong>dei</strong> beni assoggettati all’imposta sostitutiva del 12%.<br />
Senonché, anche lo scioglimento <strong>di</strong> una società <strong>di</strong> persone a causa <strong>della</strong><br />
mancata ricostituzione <strong>della</strong> pluralità <strong>dei</strong> soci, con contestuale<br />
assegnazione dell’azienda all’unico socio, non dà luogo - come<br />
riconosciuto anche dall’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 54/E del<br />
2002 - all’emersione <strong>di</strong> alcuna plusvalenza imponibile a con<strong>di</strong>zione, però,
che il socio superstite continui l’attività sotto forma <strong>di</strong> <strong>di</strong>tta in<strong>di</strong>viduale<br />
mantenendo inalterati i valori <strong>dei</strong> beni pervenuti dalla società.<br />
In ultima analisi, il socio assegnatario dell’azienda sociale,<br />
neo-impren<strong>di</strong>tore in<strong>di</strong>viduale, subentrando senza soluzione <strong>di</strong> continuità<br />
nella stessa posizione fiscale <strong>della</strong> società, dovrebbe vedersi riconosciuto<br />
il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> portare in deduzione dal red<strong>di</strong>to <strong>della</strong> farmacia, dal 2013 in<br />
poi, le quote <strong>di</strong> ammortamento dell’avviamento “rivalutato” in capo alla<br />
società.<br />
Tuttavia, è doveroso avvertire – e questa potrebbe essere la ragione <strong>di</strong> un<br />
altro dubbio del Suo commercialista – che l’Agenzia delle Entrate<br />
potrebbe non essere <strong>di</strong> quest’avviso, e ciò non tanto per quel che riguarda<br />
l’assegnazione dell’azienda al socio superstite ai fini del calcolo del<br />
periodo triennale <strong>di</strong> “osservazione” sui beni rivalutati, quanto piuttosto<br />
per la possibilità stessa <strong>di</strong> trasferire l’avviamento, così come rivalutato in<br />
capo alla società, al nuovo titolare dell’azienda e, conseguentemente, il<br />
<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> quest’ultimo alla deduzione delle relative quote <strong>di</strong><br />
ammortamento.<br />
In un recente documento <strong>di</strong> prassi, infatti, l’Amministrazione Finanziaria<br />
ha ritenuto che, in caso <strong>di</strong> conferimento <strong>di</strong> un’azienda che abbia iscritto in<br />
bilancio un avviamento rivalutato in base ad una precedente operazione<br />
<strong>di</strong> conferimento, l’avviamento non si trasferisca fiscalmente al soggetto<br />
conferitario anche ove sia incluso nel valore delle attività <strong>di</strong>smesse<br />
ricomprese nel bilancio <strong>di</strong> cessione.<br />
In sostanza, sempre secondo l’Agenzia, l’ammortamento fiscale dovrebbe<br />
continuare in capo al soggetto conferente, anche se questi, come appena<br />
detto, lo ha inserito tra le attività cedute.<br />
L’Agenzia ritiene insomma che la posta <strong>di</strong> avviamento iscritta nel<br />
bilancio del soggetto conferente sia “intrasferibile” nelle operazioni <strong>di</strong><br />
conferimento; convinzione, a <strong>di</strong>re il vero, <strong>di</strong>scutibilissima, sia perché<br />
l’avviamento non può essere separato dall’azienda, costituendone, come<br />
noto, una qualità intrinseca; sia perché non vi sono <strong>di</strong>vieti all’iscrizione<br />
dell’avviamento, se al momento dell’acquisto dell’azienda è stata pagata<br />
una somma a questo titolo. L’avviamento, quin<strong>di</strong>, rappresenta una posta<br />
dell’attivo dell’azienda ceduta che ben può essere ricompreso tra le altre<br />
attività trasferibili relative all’azienda stessa.<br />
Ora, se l’Agenzia estendesse queste sue considerazioni anche all’ipotesi<br />
che qui ci interessa, dell’assegnazione dell’azienda sociale al socio<br />
superstite, che pure, al pari del conferimento, realizza un trasferimento <strong>di</strong><br />
titolarità dell’azienda da un soggetto (la società sciolta) ad un altro (il<br />
socio assegnatario), si dovrebbe concludere che quest’ultimo non possa<br />
portare in deduzione le quote dell’ammortamento rivalutato in capo alla<br />
società; tale posta, invero, non verrebbe trasferita con l’assegnazione al<br />
socio e ciò – si ba<strong>di</strong> bene – anche se quest’ultimo passaggio si verificasse<br />
dopo la scadenza del triennio <strong>di</strong> “osservazione” fiscale sui beni oggetto <strong>di</strong><br />
affrancamento dato che, a ben guardare, quello che sosterrebbe l’Agenzia<br />
sarebbe proprio l’intrasferibilità tout court del bene-avviamento in<br />
operazioni del genere.<br />
Certo è che il trasferimento dell’azienda, determinando l’estinzione del<br />
soggetto cedente (la società sciolta), provocherebbe in tal modo<br />
l’irrecuperabilità delle quote <strong>di</strong> ammortamento a fronte <strong>di</strong> un’imposta<br />
sostitutiva già versata. In sostanza, l’effetto sarebbe quello <strong>di</strong> una doppia<br />
tassazione.<br />
Anche per questo motivo, a nostro parere, dato che l’assegnazione<br />
dell’azienda sociale al socio superstite, risolvendosi in una mera<br />
“trasformazione” formale <strong>della</strong> stessa azienda, da società a <strong>di</strong>tta<br />
in<strong>di</strong>viduale, non costituirebbe in alcun modo realizzo <strong>di</strong> ricchezza<br />
(<strong>di</strong>versamente da quello che accadrebbe con la cessione ad un soggetto<br />
terzo), non dovrebbe essere messo in <strong>di</strong>scussione il subentro del nuovo<br />
titolare nella stessa posizione fiscale <strong>della</strong> società, ivi compreso<br />
l’avviamento “affrancato”, e pertanto neppure il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> questi <strong>di</strong><br />
continuare la deduzione delle quote <strong>di</strong> ammortamento sullo stesso.<br />
Naturalmente, giova riba<strong>di</strong>rlo, non possiamo escludere che un tale<br />
comportamento non incorra nella censura <strong>di</strong> qualche verificatore ed anche<br />
per questo sarebbe opportuno ricorrere ad una soluzione <strong>di</strong>versa<br />
dall’auto-assegnazione <strong>della</strong> farmacia (come, ad esempio, quella<br />
prospettata all’inizio del quesito) che concili le esigenze <strong>di</strong> continuità<br />
dell’azienda sociale sia sotto il profilo amministrativo che dal punto <strong>di</strong><br />
vista fiscale.<br />
(franco luci<strong>di</strong>)<br />
27/03/2012 - Le unità immobiliari “<strong>di</strong> lusso” – QUESITO<br />
Sto per acquistare una villa monofamiliare dotata <strong>di</strong> una piscina <strong>di</strong> 85<br />
mq. Posso usufruire delle “agevolazioni prima casa”?<br />
Come più volte illustrato in questa Rubrica (v. Se<strong>di</strong>va news del<br />
14-04-2009; Se<strong>di</strong>va news del 04-06-2010; Se<strong>di</strong>va news del 28-09-2010;<br />
Se<strong>di</strong>va news del 14-04-2011), una delle con<strong>di</strong>zioni necessarie per poter<br />
beneficiare delle c.d. “agevolazioni prima casa” (imposta <strong>di</strong> registro al<br />
3% ed imposta ipotecaria e catastale fisse nella misura, ciascuna, <strong>di</strong><br />
2<br />
€ 168, in luogo delle or<strong>di</strong>narie misure, rispettivamente, del 7%, 2% ed<br />
1% del valore <strong>di</strong>chiarato nel rogito) sta nel fatto che l’immobile sia “non<br />
<strong>di</strong> lusso” al momento dell’acquisto (v. Se<strong>di</strong>va news del 19-07-2011).<br />
A tale riguardo il decreto del Ministro <strong>dei</strong> Lavori pubblici 2/8/1969, n.<br />
1072 considera “<strong>di</strong> lusso”, e quin<strong>di</strong> generalmente escluse dalle<br />
agevolazioni fiscali, le unità immobiliari rientranti in una (o più) <strong>di</strong><br />
queste categorie:<br />
a) abitazioni realizzate su aree destinate dagli strumenti urbanistici,<br />
adottati o approvati, a “ville”, “parco privato” o a costruzioni ivi<br />
qualificate come “<strong>di</strong> lusso”;<br />
b) abitazioni realizzate su aree destinate dagli strumenti urbanistici a case<br />
unifamiliari, con prescrizione <strong>di</strong> lotti non inferiori a 3.000 mq, escluse le<br />
zone agricole;<br />
c) abitazioni inserite in fabbricati con cubatura superiore a 2.000 metri<br />
cubi, su lotti nei quali la cubatura realizzata sia inferiore a 25 metri cubi<br />
v.p.p. (vuoto per pieno) per ogni 100 mq <strong>di</strong> superficie asservita ai<br />
fabbricati;<br />
d) abitazioni unifamiliari dotate <strong>di</strong> piscina <strong>di</strong> almeno 80 mq <strong>di</strong> superficie<br />
o campi da tennis con sottofondo drenato <strong>di</strong> superficie non inferiore a 650<br />
mq;<br />
e) case composte da uno o più vani costituenti unico alloggio padronale<br />
<strong>di</strong> superficie utile complessiva superiore a 200 mq (esclusi i balconi le<br />
terrazze le cantine le soffitte, le scale e posto macchine) e aventi come<br />
pertinenza un’area scoperta <strong>della</strong> superficie <strong>di</strong> oltre sei volte l’area<br />
coperta;<br />
f) singole unità immobiliari aventi superficie utile complessiva superiore<br />
a 240 mq, esclusi balconi, terrazze, cantine, soffitte, scale e posto<br />
macchine;<br />
g) abitazioni facenti parte <strong>di</strong> fabbricati o costituenti fabbricati insistenti su<br />
aree comunque destinate all’e<strong>di</strong>lizia residenziale quando il costo del<br />
terreno coperto e <strong>di</strong> pertinenza supera <strong>di</strong> una volta e mezzo il costo <strong>della</strong><br />
sola costruzione;<br />
h) case e singole unità immobiliari che abbiano più <strong>di</strong> quattro tra le 14<br />
caratteristiche qui <strong>di</strong> seguito riportate:<br />
1) superficie dell’appartamento: superficie utile complessiva<br />
superiore a mq 160, esclusi dal computo terrazze e balconi, cantine,<br />
soffitte, scale e posto macchine;<br />
2) terrazze a livello coperte e scoperte e balconi: quando la loro<br />
superficie utile complessiva supera mq 65 a servizio <strong>di</strong> una singola unità<br />
immobiliare urbana;<br />
3) ascensori: quando vi sia più <strong>di</strong> un ascensore per ogni scala, ogni<br />
ascensore in più conta per una caratteristica se la scala serve meno <strong>di</strong> 7<br />
piani sopraelevati;<br />
4) scala <strong>di</strong> servizio: quando non sia prescritta da leggi, regolamenti o<br />
imposta da necessità <strong>di</strong> prevenzione <strong>di</strong> infortuni od incen<strong>di</strong>;<br />
5) montacarichi o ascensore <strong>di</strong> servizio: quando a servizio <strong>di</strong> non più<br />
<strong>di</strong> 3 piani;<br />
6) scala principale: a) con pareti rivestite <strong>di</strong> materiali pregiati per<br />
un’altezza superiore a cm 170 <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a; b) con pareti rivestite <strong>di</strong> materiali<br />
lavorati in modo pregiato;<br />
7) altezza libera netta del piano: superiore a m 3,30, salvo che<br />
regolamenti e<strong>di</strong>lizi prevedano altezze minime superiori;<br />
8) porte <strong>di</strong> ingresso agli appartamenti da scala interna: a) in legno<br />
pregiato o massello e lastronato; b) <strong>di</strong> legno intagliato, scolpito o<br />
intarsiato; c) con decorazioni pregiate sovrapposte od imprese;<br />
9) infissi interni: anche se tamburati, qualora la loro superficie<br />
complessiva superi il 50% <strong>della</strong> superficie totale;<br />
10) pavimenti: eseguiti, per una superficie complessiva superiore al<br />
50% <strong>della</strong> superficie utile totale dell’appartamento: a) in materiale<br />
pregiato; b) con materiali lavorati in modo pregiato;<br />
11) pareti: quando, per oltre il 30% <strong>della</strong> loro superficie complessiva,<br />
siano: a) eseguite con materiali e lavori pregiati; b) rivestite <strong>di</strong> stoffe od<br />
altri materiali pregiati;<br />
12) soffitti: se a cassettoni decorati oppure decorati con stucchi tirati sul<br />
posto o <strong>di</strong>pinti a mano, escluse le piccole sagome <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco fra pareti e<br />
soffitti:<br />
13) piscina: coperta o scoperta, in muratura, quando sia a servizio <strong>di</strong> un<br />
e<strong>di</strong>ficio o <strong>di</strong> un complesso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici comprendenti meno <strong>di</strong> 15 unità<br />
immobiliari;<br />
14) campo da tennis: quando sia a servizio <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio o <strong>di</strong> un<br />
complesso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici comprendenti meno <strong>di</strong> 15 unità immobiliari;<br />
Venendo finalmente al quesito, ci pare che, secondo quel che Lei<br />
riferisce, la villa rientri tra gli immobili <strong>di</strong> lusso, trattandosi <strong>di</strong> una unità<br />
dotata <strong>di</strong> una piscina con superficie superiore ad 80 mq (infra, lettera d) e,<br />
dunque, al suo acquisto è verosimile che Lei debba scontare la tassazione<br />
in<strong>di</strong>retta nella misura or<strong>di</strong>naria senza usufruire perciò delle “agevolazioni<br />
prima casa”.<br />
In via generale, comunque, prima <strong>di</strong> richiedere o rinunciare a richiedere i
enefici “prima casa”, è sempre preferibile – specie per gli immobili non<br />
facilmente definibili - rivolgersi ad un tecnico abilitato (ingegnere,<br />
architetto, geometra) che potrà certificare l’esistenza o meno delle<br />
caratteristiche tecniche sopra riportate.<br />
(mauro giovannini)<br />
28/03/2012 - Il riassorbimento <strong>della</strong> sede in soprannumero nell’art.<br />
11 del dl. liberalizzazioni - QUESITO<br />
Alla luce del DL "liberalizzazioni", chiedo lumi per il criterio topografico<br />
e/o <strong>della</strong> <strong>di</strong>stanza in un comune <strong>di</strong> circa 11.000 abitanti ed esattamente<br />
per il "riassorbimento" previsto dal secondo comma dell'art. 2 <strong>della</strong><br />
L. 362/1991; in particolare, l'apertura <strong>di</strong> nuove se<strong>di</strong> con il quorum<br />
fissato a 3.300 abitanti per farmacia, impone alla Regione <strong>di</strong> provvedere,<br />
automaticamente e prioritariamente, al riassorbimento <strong>della</strong> farmacia in<br />
soprannumero?<br />
Almeno astrattamente la riduzione del quorum a 3300 abitanti non incide<br />
sull’area applicativa del criterio topografico, e quin<strong>di</strong> nei comuni con<br />
popolazione inferiore a 12500 abitanti tale criterio è tuttora in principio<br />
utilizzabile, sia pure nel noto limite <strong>di</strong> una sola farmacia.<br />
Per <strong>di</strong> più, e in questo senso si è talora espressa la giurisprudenza<br />
amministrativa (illustrando comunque la tesi con argomenti che<br />
perlomeno in tale circostanza non appaiono privi <strong>di</strong> fondamento), quando<br />
l’aumento <strong>della</strong> popolazione o, come in questo caso, la drastica (e del<br />
tutto incomprensibile quanto asistematica) riduzione - da 5000 a 3300 -<br />
del quorum comporti in un comune “minore” (proprio quello cui Lei si<br />
riferisce) l’istituzione <strong>di</strong> una o due nuove se<strong>di</strong> con il criterio<br />
demografico, potrebbe non rivelarsi affatto scontato (né “automatico” o<br />
“prioritario”, come si legge nel quesito) il preventivo riassorbimento<br />
(nel numero complessivo delle se<strong>di</strong> corrispondenti al nuovo rapporto<br />
limite) <strong>della</strong> sede in soprannumero.<br />
Infatti, il riassorbimento contemplato nel sec. comma dell’art. 104 TU.<br />
(secondo il testo mo<strong>di</strong>ficato dall’art. 2 <strong>della</strong> l. 362/91) riguarda bensì<br />
tutte le farmacie in soprannumero istituite con il criterio topografico o<br />
<strong>della</strong> <strong>di</strong>stanza (rurali o urbane che siano, nonostante l’incre<strong>di</strong>bile avviso<br />
<strong>di</strong>verso <strong>di</strong> cui abbiamo parlato tante volte), ma soltanto quando la sede<br />
soprannumeraria riguar<strong>di</strong> un comune con oltre 12500 abitanti, per il<br />
quale, cioè, quel criterio era - e naturalmente lo è ancor oggi, dopo la<br />
definitiva entrata in vigore dell’art. 11 del dl. liberalizzazioni -<br />
inapplicabile.<br />
Senonché, su questo punto ha avuto modo <strong>di</strong> intervenire – con il pur<br />
<strong>di</strong>scutibile (e molto <strong>di</strong>scusso) “parere” del 21 marzo u.s. – l’Ufficio<br />
legislativo del Ministero <strong>della</strong> Salute (che almeno qui sembra dunque<br />
pensarla in termini pienamente con<strong>di</strong>visibili), sottolineando che<br />
“l’applicazione del nuovo parametro previsto dal novellato art. 1, comma<br />
1 <strong>della</strong> legge n. 475/1968 (si tratta evidentemente del quorum <strong>di</strong> 3300<br />
abitanti) amplierà nella maggior parte <strong>dei</strong> comuni il numero delle<br />
farmacie spettanti in base al criterio <strong>della</strong> popolazione, con conseguente<br />
riassorbimento, nella determinazione <strong>di</strong> tale numero, <strong>di</strong> farmacie aperte<br />
sulla base del criterio topografico o <strong>della</strong> <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> cui all’articolo 104<br />
del testo unico delle leggi, sia prima, sia dopo l’entrata in vigore <strong>della</strong><br />
l. 362/1991”.<br />
Secondo il “parere”, pertanto, nel Suo caso la farmacia ora risultante in<br />
soprannumero nella p.o. del comune dovrebbe essere (anch’essa)<br />
riassorbita e quin<strong>di</strong> riparametrata, unitamente alle se<strong>di</strong> in numero, con<br />
riguardo al nuovo rapporto limite <strong>di</strong> 3300 abitanti.<br />
È l’avviso <strong>di</strong> un ministero (dove, come si vede, non c’è alcuna <strong>di</strong>stinzione<br />
tra farmacie rurali e urbane, né tra criterio topografico e criterio <strong>della</strong><br />
<strong>di</strong>stanza…) che, se potrà valere poco o nulla <strong>di</strong>nanzi al giu<strong>di</strong>ce<br />
amministrativo, fungerà però certamente da linea guida nell’elaborazione<br />
<strong>dei</strong> “dati” (come li definisce l’art. 11) relativi a questa “revisione<br />
straor<strong>di</strong>naria” (o simile) <strong>della</strong> “pianta organica” (o simile) delle farmacie<br />
che gli 8000 comuni dovrebbero trasmettere alle Regioni entro il<br />
prossimo 24 aprile.<br />
Nei fatti, insomma, le cose potrebbero andare proprio nella <strong>di</strong>rezione che<br />
Lei auspica.<br />
(gustavo bacigalupo)<br />
29/03/2012 - Sulla gestione ere<strong>di</strong>taria – QUESITO<br />
Sorella farmacista <strong>di</strong>rettore tecnico <strong>della</strong> farmacia ere<strong>di</strong>tata dal padre e<br />
fratello non farmacista, anch’egli partecipe alla gestione ere<strong>di</strong>taria.<br />
Come risolvere il rapporto tra loro?<br />
Il decesso <strong>di</strong> un farmacista titolare in<strong>di</strong>viduale <strong>della</strong> farmacia comporta<br />
l’insorgere <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> una società <strong>di</strong> fatto incidentale tra i suoi ere<strong>di</strong>, che<br />
potranno gestire la farmacia in via provvisoria per il tempo previsto dalla<br />
legge, entro il quale dovranno cedere l’esercizio farmaceutico ad un<br />
farmacista in possesso <strong>dei</strong> prescritti requisiti professionali soggettivi.<br />
Quanto alla durata <strong>della</strong> gestione, ove il decesso sia avvenuto prima del<br />
7 agosto 2006 (data <strong>di</strong> entrata in vigore del decreto Bersani), i termini<br />
3<br />
erano fissati in tre anni, o in <strong>di</strong>eci anni se uno degli ere<strong>di</strong> in linea retta o il<br />
coniuge risultasse iscritto alla facoltà <strong>di</strong> farmacia al momento <strong>della</strong> morte<br />
o entro l’anno successivo, ovvero, se più lungo, fino al compimento del<br />
trentesimo anno <strong>di</strong> età del più giovane degli ere<strong>di</strong>.<br />
Invece, nell’ipotesi in cui il decesso sia avvenuto dopo il 6 agosto 2006<br />
(e naturalmente anche prima del 25 marzo 2012, data <strong>di</strong> entrata in vigore<br />
<strong>della</strong> legge <strong>di</strong> conversione del dl. liberalizzazioni), il termine <strong>di</strong> gestione<br />
provvisoria è <strong>di</strong> due anni, mentre gli ere<strong>di</strong> del titolare deceduto dal 25<br />
marzo in poi potranno gestire in via provvisoria l’esercizio fino al<br />
compimento del sesto mese dalla data <strong>di</strong> presentazione <strong>della</strong><br />
<strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> successione, che verosimilmente gli ere<strong>di</strong> avranno cura<br />
<strong>di</strong> produrre alla competente Agenzia delle Entrate in prossimità <strong>della</strong><br />
scadenza del termine legale <strong>di</strong> un anno sempre dal decesso (quin<strong>di</strong><br />
complessivamente, nel concreto, la gestione provvisoria può durare in<br />
questi casi circa 18 mesi).<br />
E’ opportuno quin<strong>di</strong> conoscere come si colloca l’evento morte del<br />
titolare <strong>della</strong> farmacia in<strong>di</strong>viduale cui Lei si riferisce, perché le soluzioni<br />
(civilistiche e fiscali) per il trasferimento <strong>della</strong> titolarità <strong>della</strong> farmacia<br />
in capo alla sorella farmacista sono molteplici, tenendo tuttavia sempre<br />
conto anche <strong>della</strong> durata legale <strong>della</strong> gestione provvisoria.<br />
Escludendo, infatti, ipotesi <strong>di</strong> liberalità tra fratelli (sempre molto<br />
delicate), se la società <strong>di</strong> fatto incidentale (o <strong>della</strong> snc, o <strong>della</strong> sas<br />
eventualmente nel frattempo tra loro regolarizzata) è insorta da meno <strong>di</strong><br />
cinque anni, si potrebbe pensare allo scioglimento <strong>della</strong> società stessa<br />
con contestuale assegnazione <strong>della</strong> farmacia, in neutralità fiscale, a favore<br />
<strong>della</strong> sorella in possesso <strong>dei</strong> requisiti prescritti, salvi eventuali altri<br />
accor<strong>di</strong> tra fratelli.<br />
Ma, in ogni caso, se il decesso è avvenuto anteriormente al I luglio<br />
2011, sembra più corretto ipotizzare una cessione onerosa <strong>della</strong> quota<br />
<strong>della</strong> società <strong>di</strong> fatto (del fratello non farmacista a favore <strong>della</strong> sorella<br />
farmacista), prevedendo un corrispettivo <strong>di</strong> cessione da determinare<br />
d’intesa tra le parti e da liquidare in conformità agli accor<strong>di</strong>,<br />
esercitando però la facoltà concessa dal legislatore tributario <strong>di</strong><br />
rivalutare le quote <strong>della</strong> società (anche <strong>di</strong> fatto), che deve essere<br />
effettuata proprio a quella data me<strong>di</strong>ante perizia asseverata da<br />
professionista iscritto in albo, e che consentirà <strong>di</strong> versare entro il 30<br />
giugno p.v. il 4% del valore periziato a titolo <strong>di</strong> imposta sostitutiva,<br />
che sostanzialmente esaurirà le pretese del Fisco in or<strong>di</strong>ne alla<br />
cessione qui ipotizzata.<br />
La vicenda prospettata, in definitiva, va risolta tenendo conto <strong>dei</strong> vari<br />
fattori cui si è fatto cenno.<br />
(stefano luci<strong>di</strong>)<br />
30/03/2012 - L’adozione del provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>sciplinare - QUESITO<br />
Ieri ho contestato un’infrazione <strong>di</strong> un certo rilievo ad un collaboratore<br />
<strong>della</strong> farmacia; quanto tempo deve intercorrere perché io possa adottare<br />
il provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>sciplinare?<br />
In generale i provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sciplinari più gravi del rimprovero verbale<br />
non possono essere applicati prima che siano trascorsi cinque giorni dalla<br />
contestazione per iscritto del fatto che vi ha dato causa.<br />
Il detto termine è concesso al lavoratore per presentare le proprie <strong>di</strong>fese e<br />
pertanto prima del suo decorso non può essere irrogato alcun<br />
provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>sciplinare salvo il caso in cui il lavoratore abbia già<br />
esercitato pienamente il proprio <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, ad esempio, facendo<br />
recapitare al datore <strong>di</strong> lavoro le proprie giustificazioni senza però<br />
manifestare alcuna riserva esplicita in or<strong>di</strong>ne ad eventuali ulteriori<br />
produzioni documentali e/o motivazioni <strong>di</strong>fensive.<br />
(giorgio bacigalupo)<br />
02/04/2012 - Co<strong>di</strong>ci Sae e Rae richiesti per attivare POS - QUESITO<br />
Sono un titolare <strong>di</strong> farmacia con sei addetti oltre al sottoscritto; intendo<br />
attivare il POS e la società che opera per conto <strong>della</strong> banca mi ha<br />
richiesto i co<strong>di</strong>ci RAE e SAE che dovrebbe attribuire la camera <strong>di</strong><br />
commercio, ma ho parlato con la CCIAA che ad<strong>di</strong>rittura sembra<br />
ignorarne del tutto l'esistenza.<br />
Si tratta <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ci attività largamente utilizzati dalle banche (che<br />
normalmente non richiedono alla clientela queste informazioni<br />
“tecniche”), utilizzati, oltre che per la gestione del Pos, anche per quella<br />
<strong>dei</strong> report aziendali al fine <strong>di</strong> esaminare in modo dettagliato la situazione<br />
economica e finanziaria <strong>di</strong> qualsiasi impresa e valutare rapidamente la<br />
soli<strong>di</strong>tà patrimoniale del proprio portafoglio clienti.<br />
Le <strong>di</strong>tte in<strong>di</strong>viduali, unitamente alle snc e alle sas, sono definite - dalla<br />
circolare n.140 dell’11/2/1991 del Servizio Informazioni del Sistema<br />
Cre<strong>di</strong>tizio – come “quasi-società” , così intendendo (sbrigativamente)<br />
tutti gli organismi senza personalità giuri<strong>di</strong>ca che <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong><br />
contabilità completa, ma anche <strong>di</strong> autonomia decisionale in quanto il loro<br />
comportamento economico e finanziario si <strong>di</strong>stingue da quello <strong>dei</strong><br />
“proprietari”.
Per tali figure impren<strong>di</strong>toriali il co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> settore rae (ramo <strong>di</strong> attività<br />
economica) è 004 (società non finanziarie), il co<strong>di</strong>ce del sottosettore<br />
corrisponde a 049 (“quasi società” non finanziarie), mentre i co<strong>di</strong>ci <strong>dei</strong><br />
sottogruppi sono 490 o 491, secondo che l’impresa abbia più o meno <strong>di</strong><br />
venti addetti.<br />
Infine, il co<strong>di</strong>ce co<strong>di</strong>ce sae (settore attività economica) è più semplice e<br />
risponde al n 643 che identifica l’attività <strong>di</strong> farmacia.<br />
(paolo liguori)<br />
03/04/2012 - L’acquisto <strong>di</strong> un nuovo registratore - QUESITO<br />
Ho acquistato in farmacia un nuovo registratore <strong>di</strong> cassa; che<br />
adempimenti sono previsti per l’eliminazione del vecchio?<br />
Il vecchio registratore <strong>di</strong> cassa, avendo cessato la sua funzione fiscale<br />
presso la farmacia, deve essere in primo luogo “defiscalizzato”, a<br />
prescindere dalla sua successiva destinazione (permuta, ven<strong>di</strong>ta, cessione,<br />
rottamazione, ecc.).<br />
Le operazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sinstallazione devono essere effettuate con<br />
l’assistenza <strong>di</strong> un tecnico abilitato che provvederà: a) ad annotare<br />
l’avvenuta <strong>di</strong>sinstallazione sul libretto <strong>di</strong> dotazione fiscale<br />
dell’apparecchio, a farne una fotocopia e a stampare integralmente i<br />
dati contenuti nella memoria fiscale, autenticando, poi, con la sua firma<br />
tutta tale documentazione, che dovrà essere conservata dalla farmacia<br />
per un biennio a partire dalla data dell’ultima operazione riportata; b)<br />
ad inviare al competente ufficio fiscale, entro il giorno successivo a<br />
quello <strong>della</strong> <strong>di</strong>sinstallazione, l’apposita <strong>di</strong>chiarazione prevista dall’art.<br />
8 del D.M. 23/03/1983.<br />
In caso <strong>di</strong> cessione dell’apparecchio ad un altro soggetto, l’originale del<br />
libretto <strong>di</strong> dotazione dovrà essere consegnato a quest’ultimo, per<br />
l’attivazione del misuratore fiscale presso il proprio esercizio.<br />
(valerio pulieri)<br />
03/04/2012 - Adeguamento Istat per febbraio 2012<br />
È stato pubblicato nella G.U. l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> aggiornamento Istat relativo a<br />
febbraio 2011; questa volta l’annuale e il biennale sono ambedue in<br />
leggero aumento perché rispettivamente pari al 3,30% e 5,6%.<br />
I canoni <strong>di</strong> locazione vanno dunque elevati, su base annua, del 2,475%<br />
(corrispondente al 75% del 3,30%) e, in ragione biennale, del 4,2% (il<br />
75% del 5,6%).<br />
(Stu<strong>di</strong>o Associato)<br />
04/04/2012 - Il “passaggio” alla farmacia dell’autovettura del titolare<br />
- QUESITO<br />
La vettura tuttora non intestata alla farmacia, che è gestita in forma<br />
in<strong>di</strong>viduale, può essere oggi inserita come bene strumentale<br />
dell’esercizio oppure questo è precluso?<br />
Ai sensi dell’art. 65, comma 3-bis del T.U.I.R. possono essere intestati<br />
alla farmacia, oltre naturalmente ai beni strumentali necessari per<br />
l’attività (tra i quali figura indubbiamente l’autovettura) acquistati<br />
<strong>di</strong>rettamente per questo scopo, anche quelli che provengano dal<br />
patrimonio personale dell’impren<strong>di</strong>tore, e quin<strong>di</strong> acquistati<br />
originariamente allo scopo <strong>di</strong> essere destinati all’uso “privato”, personale<br />
o familiare, dell’impren<strong>di</strong>tore.<br />
L’”immissione” – questo è il termine “tecnico” - avviene iscrivendo il<br />
bene tra le attività dell’impresa che figurano nell’inventario (e, quin<strong>di</strong>,<br />
nel bilancio) da re<strong>di</strong>gere secondo le <strong>di</strong>sposizioni del co<strong>di</strong>ce civile (art.<br />
2217) e non comporta emersione <strong>di</strong> alcun provento tassabile<br />
(formalmente, s’intende, l’intestatario del mezzo risulterà sempre la<br />
persona fisica del titolare dell’esercizio).<br />
Il costo “<strong>di</strong> partenza” riconosciuto ai fini fiscali è quello determinato in<br />
base alle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al DPR 23/12/1974 n. 689, il quale prescrive<br />
all’art. 4 che per i beni mobili iscritti in pubblici registri – quali, per<br />
l’appunto, le autovetture - debba farsi riferimento al prezzo in<strong>di</strong>cato<br />
nell’atto <strong>di</strong> acquisto eventualmente maggiorato degli oneri accessori <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>retta imputazione.<br />
In pratica, quin<strong>di</strong>, bisognerà risalire al prezzo sostenuto al tempo<br />
dell’acquisto del mezzo documentato dalla fattura del concessionario o<br />
da altro documento (come una ricevuta, ove l’auto sia stata acquistata<br />
<strong>di</strong> “seconda mano” da altro privato); le relative quote <strong>di</strong> ammortamento<br />
sono calcolate a decorrere dall’esercizio in corso alla data<br />
dell’iscrizione, considerando, però, già ammortizzate le quote inerenti<br />
agli anni trascorsi dall’acquisto del bene fino a quello <strong>della</strong> sua<br />
iscrizione in bilancio.<br />
Così, ad esempio, se la vettura è stata acquistata nel 2008, e considerando<br />
un periodo <strong>di</strong> ammortamento <strong>di</strong> 6 anni (dato che per il primo e il sesto<br />
anno l’aliquota massima del 25% è ridotta <strong>della</strong> metà), non potranno<br />
essere dedotte fiscalmente le quote degli anni 2008, 2009, 2010 e 2011,<br />
rispettivamente per il 12,50% per il 2008 e del 25% per ciascuno degli<br />
anni 2009, 2010 e 2011; rimarrà da dedurre, insomma, la quota del 25%<br />
per il 2012, e quella pari al residuo 12,50% (del costo inserito in bilancio)<br />
4<br />
per il 2013.<br />
(stefano civitareale)<br />
05/04/2012 - Distributore automatico e scontrino fiscale - QUESITO<br />
Abbiamo appena installato un <strong>di</strong>stributore <strong>di</strong> profilattici all'esterno<br />
<strong>della</strong> farmacia. Come devo regolarmi per il rilascio dello scontrino<br />
fiscale?<br />
L’art. 2 del DPR 696 del 1996, in materia <strong>di</strong> operazioni soggette a<br />
certificazione fiscale, ha espressamente esonerato le cessioni e le<br />
prestazioni effettuate me<strong>di</strong>ante apparecchi automatici, funzionanti a<br />
gettone o a moneta, dall’obbligo <strong>di</strong> emissione dello scontrino fiscale.<br />
Tuttavia, il relativo incasso giornaliero dovrà essere regolarmente<br />
annotato sul registro prima nota <strong>dei</strong> corrispettivi negli stessi termini e<br />
con le stesse modalità <strong>di</strong> tutti gli altri incassi “scontrinati” dalla<br />
farmacia.<br />
(valerio salimbeni)<br />
06/04/2012 - Una prima deroga sul limite nell’uso del contante<br />
Il dl. 16/2012 (decreto fiscale), infatti, ha introdotto una deroga (la prima,<br />
a nostra memoria) al limite <strong>di</strong> € 999,99 nell’uso del contante fissato,<br />
come noto, dal dl. 201/11, e riguarda gli operatori nel settore del<br />
commercio, comprese dunque le farmacie, quando vendano beni a<br />
persone fisiche extra-comunitarie, residenti cioè in uno Stato non<br />
appartenente alla UE.<br />
Gli adempimenti da porre in essere in questi casi sono i seguenti: 1)<br />
acquisire fotocopia del passaporto del cliente; 2) compilare<br />
l’autocertificazione attestante che l’acquirente non sia citta<strong>di</strong>no<br />
italiano, né citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> uno <strong>dei</strong> Paesi dell’Unione europea, e<br />
sottoscritta anche dalla persona extra-comunitaria; 3) fotocopiare lo<br />
scontrino <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta o la fattura; 4) versare, entro il primo giorno feriale<br />
successivo a quello dell’operazione, il denaro contante incassato in un<br />
conto corrente bancario intestato alla farmacia, consegnando alla banca<br />
la fotocopia del passaporto e dello scontrino fiscale o <strong>della</strong> fattura<br />
emessa.<br />
Però, attenzione, prima <strong>di</strong> porre in essere la ven<strong>di</strong>ta bisognerà presentare<br />
un’apposita comunicazione in via telematica all’Agenzia delle Entrate, e<br />
quin<strong>di</strong> raccoman<strong>di</strong>amo alle farmacie assistite <strong>di</strong> darcene imme<strong>di</strong>ata<br />
notizia, perché sarà il nostro Stu<strong>di</strong>o a dover provvedere a tale<br />
adempimento.<br />
(Stu<strong>di</strong>o Associato)<br />
3 – SCADENZE APRILE 2012<br />
10/04 - Versamento <strong>dei</strong> contributi Inps relativi al I trimestre<br />
2012 per il lavoro domestico (colf)<br />
16/04 - Versamento me<strong>di</strong>ante F24 online <strong>di</strong>: Iva relativa al<br />
mese <strong>di</strong> marzo per i contribuenti mensili; ritenute sui compensi<br />
<strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>pendente, autonomo e <strong>di</strong> capitale corrisposti nel<br />
mese <strong>di</strong> marzo; contributi Inps per i <strong>di</strong>pendenti, i collaboratori<br />
coor<strong>di</strong>nati e continuativi e/o a progetto e gli associati in<br />
partecipazione con apporto <strong>di</strong> lavoro, sempre relativi al mese<br />
<strong>di</strong> marzo<br />
30/04 - Presentazione del Mod. 730 ai sostituti d’imposta<br />
(datori <strong>di</strong> lavoro o enti pensionistici, sempreché prestino<br />
assistenza fiscale) da parte <strong>dei</strong> lavoratori <strong>di</strong>pendenti e <strong>dei</strong><br />
pensionati che intendano avvalersi <strong>di</strong> tale loro assistenza<br />
30/04 - Versamento <strong>della</strong> seconda <strong>di</strong> quattro rate <strong>della</strong><br />
COSAP/TOSAP (tassa occupazione spazi ed aree pubbliche)<br />
se si è scelto il pagamento rateizzato<br />
30/04 – Comunicazione delle operazioni <strong>di</strong> importo pari o<br />
superiore a € 3.000 per il periodo d’imposta 2011, c.d.<br />
spesometro<br />
* * *<br />
“Se<strong>di</strong>va News”<br />
sospende oggi le sue pubblicazioni per le festività in corso<br />
e da appuntamento per il 16 aprile 2012<br />
BUONA PASQUA<br />
anche a nome dello Stu<strong>di</strong>o e <strong>della</strong> Se<strong>di</strong>va.<br />
(gustavo bacigalupo) (franco luci<strong>di</strong>)