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della sua morte io domanderò conto a te. Ma se tu avverti<br />
il malvagio della sua condotta perché si converta ed egli<br />
non si converte dalla sua condotta, egli morirà per la sua<br />
<strong>in</strong>iquità, ma tu ti sarai salvato».<br />
Parola di Dio T: Rendiamo grazie a Dio<br />
Dal Salmo 94: Ascoltate oggi la voce del Signore.<br />
Ascoltiamo dunque la sua voce senza chiudere il nostro<br />
cuore alle sue parole.<br />
Venite, cantiamo al Signore,<br />
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.<br />
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,<br />
a lui acclamiamo con canti di gioia.<br />
Entrate: prostràti, adoriamo,<br />
<strong>in</strong> g<strong>in</strong>occhio davanti al Signore che ci ha fatti.<br />
È lui il nostro Dio<br />
e noi il popolo del suo pascolo,<br />
il gregge che egli conduce.<br />
Se ascoltaste oggi la sua voce!<br />
«Non <strong>in</strong>durite il cuore come a Merìba,<br />
come nel giorno di Massa nel deserto,<br />
dove mi tentarono i vostri padri:<br />
mi misero alla prova<br />
pur avendo visto le mie opere».<br />
Seconda lettura - Rm 13,8-10: Pienezza della Legge è<br />
la carità. L’antica legge del decalogo decl<strong>in</strong>ava diversi<br />
precetti, che il popolo doveva seguire per mantenere l’alleanza<br />
con Dio. Ma tutti questi precetti sono riassumibili<br />
nell’unica legge dell’amore. Chi ama è gradito a Dio.<br />
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani<br />
Fratelli, non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell’amore<br />
vicendevole; perché chi ama l’altro ha adempiuto la<br />
Legge. Infatti: «Non commetterai adulterio, non ucciderai,<br />
non ruberai, non desidererai», e qualsiasi altro comandamento,<br />
si ricapitola <strong>in</strong> questa parola: «Amerai il tuo prossimo<br />
come te stesso». La carità non fa alcun male al prossimo:<br />
pienezza della Legge <strong>in</strong>fatti è la carità.<br />
Parola di Dio T: Rendiamo grazie a Dio<br />
Canto al Vangelo (2Cor 5,19)<br />
Alleluia, alleluia. Dio ha riconciliato a sé il mondo <strong>in</strong> Cri-<br />
sto,affidando a noi la parola della riconciliazione. Alleluia.<br />
Vangelo - Mt 18,15-20: Se ti ascolterà avrai guadagnato<br />
il tuo fratello. La carità e la preghiera sono due componenti<br />
fondamentali della comunità cristiana. La carità che<br />
rende vic<strong>in</strong>i al prossimo, che è paziente, ma che non transige<br />
sulla verità; ed una preghiera conv<strong>in</strong>ta e comunitaria,<br />
perché dove la comunità cristiana prega lì c’è la presenza<br />
di Gesù.<br />
+ Dal Vangelo secondo Matteo<br />
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello<br />
commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo<br />
fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo<br />
fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due<br />
persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o<br />
tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità;<br />
e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te<br />
come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto<br />
quello che legherete sulla terra sarà legato <strong>in</strong> cielo, e tutto<br />
quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto <strong>in</strong> cielo. In<br />
verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno<br />
d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre<br />
mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due<br />
o tre riuniti nel mio nome, lì sono io <strong>in</strong> mezzo a loro».<br />
Parola del Signore T: Lode a Te, o Cristo<br />
PROFESSIONE DI FEDE<br />
Credo <strong>in</strong> un solo Dio, Padre Onnipotente, creatore del<br />
cielo e della terra, di tutte le cose visibili e <strong>in</strong>visibili.<br />
Credo <strong>in</strong> un solo Signore Gesù Cristo unigenito figlio di Dio<br />
nato dal Padre prima di tutti i secoli. Dio da Dio, Luce da<br />
Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, dalla<br />
stessa sostanza del Padre. Per mezzo di Lui tutte le cose<br />
sono state create. Per noi uom<strong>in</strong>i e per la nostra salvezza<br />
discese dal cielo e per opera dello Spirito Santo si è <strong>in</strong>carnato<br />
nel seno della Verg<strong>in</strong>e Maria e si è fatto uomo. Fu<br />
crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto e il<br />
terzo giorno è resuscitato secondo le Scritture ed è salito<br />
al Cielo e siede alle destra del Padre e di nuovo verrà nella<br />
gloria per giudicare i vivi e i morti ed il suo Regno non avrà<br />
f<strong>in</strong>e. Credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita e<br />
procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre ed il Figlio è<br />
adorato e glorificato e ha parlato per mezzo dei profeti.<br />
Credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica. Professo<br />
un solo battesimo per il perdono dei peccati e aspetto la<br />
resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen<br />
PREGHIERA DEI FEDELI<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />
C – Fratelli e sorelle, se due di noi si accordano sopra la<br />
terra per domandare qualunque cosa, il Padre che è nei<br />
cieli la concederà, ci ha assicurato Gesù. Con questa cer-<br />
Sussidio liturgico periodico<br />
tezza e con questa speranza nel cuore <strong>in</strong>nalziamo fiduciosi<br />
le nostre suppliche a Colui che tende l’orecchio ai suoi<br />
figli. Preghiamo <strong>in</strong>sieme e diciamo:<br />
Ascolta ed esaudisci la nostra preghiera, Signore<br />
⇒ Tu ci ricordi che chi ama il prossimo ha adempiuto la<br />
legge. Signore, ricolma di calore la tua Chiesa, aff<strong>in</strong>ché<br />
sappia edificare la civiltà dell’amore e ciascuno possa<br />
riconoscere te nella compagnia dei fratelli. Ti preghiamo.<br />
⇒ Tu hai costituito i profeti come sent<strong>in</strong>elle per il tuo popolo.<br />
Signore, non lasciare mancare al nostro tempo<br />
<strong>in</strong>certo uom<strong>in</strong>i dal cuore grande e dalla voce forte, che<br />
aprano i nostri occhi sul bene e sul male. Ti preghiamo.<br />
⇒ Tu ci hai donato <strong>in</strong> Cristo il segno immenso della misericordia<br />
e del perdono. Signore, <strong>in</strong>segnaci la misericordia<br />
nei confronti di noi stessi e degli altri; fa’ che sappiamo<br />
correggere chi sbaglia non come giudici spietati,<br />
ma come fratelli sensibili e colmi di carità. Ti preghiamo.<br />
⇒ Tu ci hai assicurato che quando ci accordiamo per<br />
chiederti qualcosa, la otterremo. Signore, abbiamo<br />
davanti agli occhi tanti mali, piccoli e grandi; apri il tuo<br />
cuore, vedi e soccorri, lenisci il dolore e asciuga le<br />
lacrime di chi ha posto <strong>in</strong> te la sua speranza. Ti preghiamo.<br />
⇒ Tu hai voluto che il tuo Figlio fosse con noi tutti i giorni,<br />
s<strong>in</strong>o alla f<strong>in</strong>e del mondo. Signore, aiutaci a fare profonda<br />
esperienza di Cristo <strong>in</strong> ogni Eucaristia e a portare la<br />
sua presenza salvifica, come lievito, nei problemi cruciali<br />
del nostro tempo. Ti preghiamo.<br />
C – Benedetto sei tu, Signore, Padre della tenerezza, perché<br />
ci garantisci la presenza del tuo Figlio nella nostra<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> preghiera. Ascolta la sua voce che prega <strong>in</strong><br />
noi, accogli l’<strong>in</strong>vocazione che egli eleva per noi, e noi ti<br />
benediremo, Padre, per il Cristo tuo Figlio, nello Spirito<br />
santo, ora e sempre, nei secoli dei secoli. T - Amen.<br />
“Se tuo fratello commette una<br />
colpa, va’ e ammoniscilo fra te<br />
e lui solo; se ti ascolta avrai<br />
guadagnato tuo fratello”. (Mt<br />
18,15)<br />
Preghiera dopo la comunione<br />
O Padre, che nutri e r<strong>in</strong>novi i tuoi<br />
fedeli alla mensa della parola e<br />
del pane di vita, per questi doni<br />
del tuo Figlio aiutaci a progredire<br />
costantemente nella fede, per<br />
divenire partecipi della sua vita immortale. Per Cristo nostro<br />
Signore. T - Amen<br />
23ª Domenica del Tempo Ord<strong>in</strong>ario - Anno A<br />
Riuniti nel suo nome<br />
“Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”: il<br />
solenne impegno di Gesù, che abbiamo sentito qualche<br />
domenica fa', è accompagnato da alcune norme, basilari per<br />
regolare i rapporti tra gli appartenenti alla Chiesa. L’uomo è<br />
un essere sociale, cioè non può vivere da solo; è impresc<strong>in</strong>dibile<br />
un suo rapporto con i suoi simili. Ci sono però tanti<br />
modi di stare <strong>in</strong>sieme: con <strong>in</strong>differenza o sopportazione del<br />
prossimo, di cui pure non si può fare a meno; con egoismo,<br />
tendente a sfruttare gli altri per il proprio vantaggio; con<br />
l’<strong>in</strong>tento di affermare sugli altri la propria supremazia... e si<br />
potrebbe cont<strong>in</strong>uare. Gesù proclama (e ne dà l’esempio) un<br />
modo diverso: <strong>in</strong>sieme con amore, quello autentico, quello<br />
che vuole il bene di chi ci sta <strong>in</strong>torno. E appunto all’amore<br />
sono improntate le regole di vita tra quanti si dicono suoi<br />
amici, e per questo stanno nella Chiesa. La prima, esposta<br />
all’<strong>in</strong>izio del brano odierno, riguarda il comportamento verso<br />
chi sbaglia. “Se il tuo fratello commette una colpa, va’ e<br />
ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato<br />
il tuo fratello”. Niente clamore, dunque; pur con l’<strong>in</strong>tento<br />
di sanarlo, meglio se il male resta segreto e chi sbaglia<br />
non sia esposto alla pubblica riprovazione. Può accadere<br />
tuttavia che il colpevole resista, magari considerando chi lo<br />
richiama un <strong>in</strong>truso; il quale però non deve darsi per v<strong>in</strong>to, e<br />
sempre con amorevole discrezione, sott<strong>in</strong>tende Gesù, riprovi<br />
con qualche aiuto: “Se non ti ascolterà, prendi con te una<br />
o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di<br />
due o tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro”,<br />
solo a questo punto il fatto assume un rilievo pubblico, e il<br />
bene comune diventa prioritario. “Se poi non ascolterà neppure<br />
costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neppure<br />
la comunità, sia per te come un estraneo, dal quale tenersi a<br />
distanza”. Questa estrema misura ha preso storicamente la<br />
forma della scomunica: la formale esclusione dalla comunità,<br />
dalla comunione con Dio. La scomunica è la dolorosa<br />
presa d’atto che un componente della Chiesa si è liberamente<br />
e tenacemente posto fuori di essa. E’ il caso qui di<br />
ricordare però un’altra norma, esposta più avanti (la si leggerebbe<br />
domenica prossima, se non ricorresse la festa di<br />
cui si dirà). E’ la norma del perdono, che l’amore dev’essere<br />
sempre disposto a concedere a chi si pente, fosse anche<br />
scomunicato, e non una volta sola ma f<strong>in</strong>o a “settanta volte<br />
sette”. Tornando al brano di oggi, vi troviamo sul f<strong>in</strong>ale un<br />
altro aspetto del vivere <strong>in</strong>sieme nella Chiesa, la preghiera<br />
comunitaria. “Se due di voi si accorderanno per domandare<br />
qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà.<br />
Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono<br />
<strong>in</strong> mezzo a loro”. Senza negare il valore della preghiera<br />
<strong>in</strong>dividuale, quella fatta <strong>in</strong>sieme è più importante, perché<br />
comporta il “valore aggiunto” – e quale valore! – della presenza<br />
di Gesù. Peraltro, anche pregando da solo il cristiano<br />
non dimentica mai di appartenere a una comunità; anche<br />
pregando da solo egli non dice “Padre mio che stai nei cieli...”,<br />
ma sempre “Padre nostro”, come Gesù ha <strong>in</strong>segnato.