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SPECIALE FREESKI - Pointbreak

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magazine <strong>SPECIALE</strong> <strong>FREESKI</strong><br />

Davide Cusini – Prato Nevoso (CN) - Photo: Alessandro Belluscio


N. 2 / 2011<br />

4<br />

editoriale<br />

Freeski, “pericolo”<br />

od opportunità?<br />

<strong>Pointbreak</strong> Magazine è sempre stato un giornale attento non solo ed<br />

esclusivamente agli sport da tavola, ma al mondo del freestyle in<br />

generale. Tanto che oggi - come recita il claim sotto il nostro logo - è<br />

definito come “mensile B2B del settore board & action sport”. Fin dalla<br />

sua nascita, datata ormai settembre 2004, sotto quello stesso logo in<br />

copertina vi sono anche 5 piccole icone. Stanno a rappresentare i 5<br />

principali boardsport, vale a dire: surf, snowboard, skate, windsurf e kite<br />

(ai quali si aggiunge naturalmente anche il wakeboard). I più attenti forse<br />

si saranno già accorti che a partire da questo numero una sesta icona è<br />

stata aggiunta. E riguarda inequivocabilmente il freeski, disciplina che si<br />

sta guadagnando uno spazio crescente all’interno di <strong>Pointbreak</strong><br />

Magazine e in generale nel mercato. Ma oltre all’icona c’è molto di più.<br />

Vale a dire il primo – certamente non ultimo – speciale dedicato 100% al<br />

mondo del twin tip. È quello che state tenendo tra le mani e che in<br />

allegato con il numero tradizionale di <strong>Pointbreak</strong> Magazine abbiamo<br />

inviato ad oltre 5mila operatori del settore, tra i quali ben 3.500 punti<br />

vendita.<br />

Perché questa scelta? Perché ora e non prima? Rispondendo alla<br />

prima domanda, potremmo dire che i buoni motivi sono numerosi. E<br />

leggendo con attenzione questo nostro primo speciale li potrete intuire<br />

da soli. Portano tutti ad una conclusione inequivocabile: il freeski sta<br />

sempre più uscendo dalla sua accezione di “nicchia” e si conferma come<br />

la disciplina invernale con il più alto tasso di crescita e le migliori<br />

prospettive. Questo nella visione di qualcuno rappresenta un potenziale<br />

pericolo per lo snowboard, i cui numeri da alcune stagioni sono peraltro<br />

stabili. Sinceramente crediamo che questo qualcuno sia fuori strada e<br />

non voglia considerare con la giusta attenzione una tendenza che<br />

sembra ormai ben delineata e inarrestabile nel mercato dei winter<br />

sports. Senza che questo rappresenti in alcun modo un “danno”. Al pari<br />

di altri, preferiamo pensare anzi che il freeski sia - all’opposto - un’ottima<br />

opportunità di allargamento del business (ma anche della cultura) action<br />

sport e freestyle. In termini di praticanti, brand, eventi, iniziative e<br />

interesse da parte di aziende extra-settore.<br />

Al secondo quesito di cui sopra (perché ora e non prima?), potremmo<br />

rispondere che i tempi sono ormai maturi. Come si evince dai dati e dalle<br />

informazioni presentate in tutte queste pagine, il mercato europeo<br />

freeski sta assumendo ormai una sua precisa fisionomia e nelle ultime tre<br />

stagioni ha fatto segnare un incremento quasi esponenziale. Anche in<br />

Italia lo sci freestyle, pur tra inevitabili difficoltà, sta conquistando sempre<br />

più spazio, credibilità e “numeri”. Oltre a poter contare su iniziative<br />

lodevoli come i Nordica Freeski Camp (vedi pag. 10) e non solo, nonché<br />

su riders decisamente promettenti o già affermati anche al di fuori dei<br />

nostri confini come Davide Cusini, Raffaele Cusini e in particolare Markus<br />

Eder, il più forte freeskier italiano del momento, tanto che parteciperà<br />

perfino ai prossimi X Games europei di Tignes (16-18 marzo).<br />

Proprio ad alcuni aspetti della scena italiana abbiamo voluto dedicare<br />

in particolare questo focus sul freeski. Tra analisi di mercato, news,<br />

eventi, iniziative, tour e vetrina prodotti (nella quale non mancano anche<br />

importanti brand italiani). Passando per un “rider’s choice” con uno dei<br />

più forti freeskier italiani (Raffaele Cusini), a due belle e stimolanti<br />

interviste con personaggi di riferimento come Massimo “Brac” Braconi e<br />

Alessandro “Alo” Belluscio. Cose da dire ce ne sono davvero tante e non<br />

potevamo certo riportarle tutte, ma non mancheranno nuovi spazi e<br />

approfondimenti. Per ora, immergetevi pure in queste buone letture.<br />

Siamo certi che ora tutti (o quasi) possiate trovare una convincente ed<br />

univoca risposta alla domanda che dà il titolo a questo editoriale.<br />

magazine Mensile business to business del settore boardsport<br />

Editore<br />

Sport Press Srl<br />

Presidente DANIELE DE NEGRI<br />

Direttore Responsabile ANGELO FRIGERIO<br />

Direttore Editoriale RICCARDO COLLETTI<br />

Redazione:<br />

Corso della Resistenza, 23<br />

20036 Meda (MB)<br />

Tel: 0362.600469 Fax: 0362.344535<br />

redazione@pointbreakmag.it<br />

www.pointbreakmag.it<br />

Stampa: Ingraph - Seregno (MB)<br />

Registrazione al Trib. di Milano n.540 del 19 luglio 2004. Periodico mensile Anno 8 - N. 2 /<br />

2011. Poste Italiane SpA Spedizione abbonamento postale D.L.353/2003 (Conv. in Legge<br />

27/02/2004 N.46) Art.1 Comma 1 D.C.B Milano - Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la<br />

massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli<br />

abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n°<br />

196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a:<br />

Sport Press S.r.l. Responsabili dati: Riccardo Colletti.<br />

Chiuso in redazione il 7 marzo 2011<br />

a cura di Benedetto Sironi<br />

<strong>SPECIALE</strong> <strong>FREESKI</strong><br />

n<br />

DATI & STATISTICHE SUL MERCATO EUROPEO E AMERICANO<br />

| dati & statistiche |<br />

Forte crescita e ottime prospettive<br />

NELLE ULTIME TRE STAGIONI SI È REGISTRATO UN VERO E PROPRIO BOOM PER BOOTS E ATTACCHI<br />

DA <strong>FREESKI</strong>, CHE IN EUROPA HANNO ORMAI SUPERATO LA SOGLIA DELLE 200MILA PAIA CIASCUNO.<br />

PIÙ LIEVE MA COSTANTE L’INCREMENTO DI SCI TWIN TIP, LE CUI VENDITE SFIORANO LE 160MILA PAIA.<br />

PER UN FATTURATO COMPLESSIVO DI CIRCA 140 MILIONI DI EURO, DESTINATI AD AUMENTARE ANCORA.<br />

A CURA DI<br />

DANIELE DE NEGRI<br />

Per conoscere e capire lo stato di effettiva<br />

salute di un mercato non c’è niente di meglio<br />

che avere a disposizione dati attendibili sulle<br />

vendite dei relativi prodotti. Se per gli USA<br />

questo non è un problema, per quanto<br />

riguarda l’Italia ma in generale anche<br />

l’Europa reperire dati precisi è a dir poco difficile,<br />

a volte impossibile. Ma noi non ci<br />

siamo persi d’animo e, sguinzagliando i<br />

nostri reporter e i nostri buoni contatti, siamo<br />

riusciti a recuperare informazioni e statistiche<br />

decisamente attendibili e interessanti.<br />

Ve le proponiamo in queste due pagine.<br />

MERCATO EUROPEO – NUMERI<br />

Dalla stagione 2007/08 a quella 2009/10<br />

c’è stato un vero e proprio boom di vendite<br />

soprattutto per quanto riguarda attacchi e<br />

scarponi, che da meno di 50mila paia per<br />

ognuno sono passati a qualcosa come più di<br />

200mila paia. Anche se, abbastanza sorprendentemente,<br />

queste due tipologie di<br />

prodotto hanno subito invece un calo nella<br />

scorsa stagione. In particolare nei boots si è<br />

passati da 233mila a 220mila paia e negli<br />

attacchi da 218mila a 210mila paia. Più lieve<br />

ma costante negli ultimi 3 anni la crescita<br />

degli sci twin tip, passati da circa 100mila<br />

paia nella stagione 2007/08 agli oltre<br />

150mila della stagione 2009/10. In particolare<br />

se confrontiamo la stagione 2009/10<br />

con quella 2008/09 notiamo una crescita di<br />

circa il 14% (da 138mila a 158mila paia).<br />

Red Bull PlayStreets 2011 - Bad Gastein, Austria.<br />

Photo credits: flohagena.com<br />

STIMA FATTURATO MERCATO<br />

EUROPEO <strong>FREESKI</strong> 2008/09: 129 MLN €<br />

Bindings<br />

21%<br />

Boots<br />

36%<br />

Freeskis<br />

43%<br />

Andreas Bacher – Livigno. Photo credits: Alfredo Croce.<br />

Inferiore in percentuale la crescita del fatturato<br />

complessivo (sci, boots e attacchi)<br />

anche se comunque il giro d’affari ha registrato<br />

un incremento del 6% circa passando<br />

da 129 milioni di euro (stagione 2008/09) a<br />

137 milioni di euro (stagione 2009/10). Vedi<br />

anche i grafici a fondo pagina.<br />

TOP MARKETS & BRANDS<br />

Come si evince anche dai grafici riportati<br />

nella pagina seguente, il mercato principale<br />

in Europa rimane la Francia, seguita da<br />

Austria, Svizzera, Germania, Italia, Svezia,<br />

Russia, Norvegia, UK e Spagna. Questo per<br />

quel che concerne le vendite di sci twin tip.<br />

Ma l’elenco dei principali Paesi, ad eccezione<br />

di alcune piccole variazioni, trova riscontro<br />

anche nelle vendite di boots e attacchi.<br />

Una piccola parentesi sul mercato italiano,<br />

che al pari di altri importanti mercati si è<br />

rivelato in crescita di circa il 10% arrivando<br />

a toccare la quota di 10mila paia di sci,<br />

altrettanti attacchi e 15mila freeski boots<br />

(sempre dati di sell in). Sul fronte dei brand<br />

i principali marchi del mercato europeo si<br />

confermano K2, Salomon, Völkl, Rossignol,<br />

Line, Armada, Atomic, Head, Dynastar (skis)<br />

mentre nei boots a farla da padrone sono<br />

Salomon, Nordica, Dalbello, Atomic,<br />

Rossignol, Tecnica, Lange, Head e Garmont.<br />

TREND<br />

Uno degli aspetti più interessanti consiste<br />

proprio nelle prospettive di crescita a<br />

medio/lungo termine del settore freeski.<br />

Che, a detta di tutti gli operatori, sono decisamente<br />

interessanti. Tanto che anche per la<br />

fine della stagione 2010/11 ci si attende una<br />

EUROPEAN MARKET - TOTAl TURNOvER<br />

Bindings<br />

20%<br />

Boots<br />

32%<br />

crescita media del mercato europeo nell’ordine<br />

del 10%, con un bel segno “+” in tutti i<br />

principali paesi. Un nota bene sull’aspetto<br />

del noleggio. Secondo i dati raccolti, anche<br />

nel freeski si assiste ad un significativo<br />

aumento del prodotto rental, che arriva ad<br />

incidere sulle vendite complessive anche<br />

fino al 37%. Cambiamenti di rilievo sono<br />

avvenuti negli ultimi 3 anni anche sul fronte<br />

della distribuzione. Il freeski infatti ha avuto<br />

un incremento nel canale dei pro shop, che<br />

ora incide per circa il 35% rispetto ad un<br />

25% di negozi indipendenti e un altro 25%<br />

di catene sportive. Ultima considerazione<br />

sulla segmentazione dei praticanti. lo sci<br />

freestyle si conferma un’attività prettamente<br />

maschile: secondo le stime il 70% dei praticanti<br />

è composto da ragazzi, il 15% da kids<br />

e solo il 15% ragazze (percentuale in calo<br />

rispetto alla stagione precedente).<br />

MERCATO USA<br />

Operando anche una breve analisi del<br />

mercato americano, partiamo da un dato<br />

assolutamente sorprendente: secondo una<br />

ricerca di mercato lo sci alpino tradizionale<br />

negli USA si è praticamente dimezzato negli<br />

ultimi 20 anni passando da 12,5 milioni di<br />

praticanti a quasi 7 milioni. Mentre gli sci<br />

twin tip e i fat skis da freeride (over 80 mm)<br />

sono in costante crescita e secondo le ultime<br />

statistiche incidono rispettivamente per<br />

il 16% e il 20% sul mercato complessivo<br />

dello sci negli USA. Vale a dire oltre un terzo.<br />

Emblematico anche il dato sugli snowpark,<br />

che rappresentano senza dubbio uno strumento<br />

importante per la diffusione del freeski.<br />

Secondo i dati della National Ski Areas<br />

STIMA FATTURATO MERCATO<br />

EUROPEO <strong>FREESKI</strong> 2009/10: 137 MLN €<br />

Freeskis<br />

48%


UK<br />

3,2%<br />

Norvegia<br />

3,8%<br />

Russia<br />

5,2%<br />

| dati & statistiche |<br />

STIMA VENDITE <strong>FREESKI</strong>S (SELL IN):<br />

158.000 PAIA<br />

Svezia<br />

5,2%<br />

Altri<br />

16,3%<br />

Italia<br />

6,3%<br />

Germania<br />

13,6%<br />

Francia<br />

16%<br />

Association (NSAA), più del 90% dei resort americani<br />

sono oggi dotati di uno snowpark (rispetto al<br />

75% della stagione 2002/03). Basta andare del<br />

resto in qualsiasi resort americano per accorgersi<br />

che il numero dei freeskier sta ormai avvicinandosi<br />

molto a quello degli snowboarder. Il freeski ha<br />

conquistato un’attenzione crescente anche sui<br />

media. Emblematico un articolo sul New York<br />

Times nel quale si afferma: “Il segreto dell’improvvisa<br />

popolarità degli sci twin tip, introdotti da nemmeno<br />

15 anni sul mercato, consiste sia nel loro<br />

fascino “antico” che nella loro modernità. Sono<br />

nuovi, cool e fanno sembrare più giovani. Così non<br />

solo i ragazzi ma anche uomini e donne più avanti<br />

con l’età li acquistano, non solo per i propri figli<br />

e le proprie figlie”.<br />

PRO E CONTRO<br />

Certo non vogliamo dire che quello del freeski sia<br />

un segmento tutto rose e fiori. Non mancano alcune<br />

incognite: una buona parte di negozi piuttosto<br />

conservatori che faticano ad introdurre il freeski, un<br />

target che rimane comunque molto giovane e quindi<br />

a volte con un basso potere d’acquisto, i costi<br />

dell’attrezzatura che talvolta sono un po’ troppo<br />

elevati, un’informazione che rimane comunque<br />

carente o parziale da parte dei media e via dicendo<br />

(altri spunti critici li trovate nelle interessanti interviste<br />

alle pagine 12-13 e 14-15). Ma direi che sul<br />

piatto della bilancia pesano di più i “pro”, quali:<br />

mercato in crescita, target strategico, percezione<br />

della disciplina come trendy, giovane e cool, sviluppo<br />

di una precisa e riconosciuta identità, distribuzione<br />

dei prodotti su larga scala, crescente diffusione<br />

di snowpark che ne favoriscono la pratica.<br />

Insomma, il freeski sembra non essere tanto un<br />

trend effimero e passeggero quanto una realtà che<br />

si sta consolidando più o meno rapidamente a<br />

seconda dei mercati e della volontà (forse anche<br />

dell’acutezza) dei rispettivi operatori.<br />

Mathias Fabbro – Val Senales (BZ). Photo credits: Gio Marchesi.<br />

Svizzera<br />

14,6%<br />

Austria<br />

15,8%<br />

EUROPEAN MARKET – 2009/10 sEAsON<br />

STIMA VENDITE <strong>FREESKI</strong> BOOTS (SELL IN):<br />

220.000 PAIA<br />

UK<br />

3,9%<br />

Svezia<br />

4,1%<br />

Norvegia<br />

4,5%<br />

Italia<br />

6,8%<br />

Altri<br />

19,7%<br />

Russia<br />

7,2%<br />

Svizzera<br />

12,4%<br />

Francia<br />

14,7%<br />

Austria<br />

13,6%<br />

Germania<br />

13,1%<br />

STIMA VENDITE <strong>FREESKI</strong> BINDINGS (SELL IN):<br />

210.000 PAIA<br />

Norvegia<br />

3,3%<br />

Svezia<br />

4,6%<br />

UK<br />

4,7%<br />

Italia<br />

4,9%<br />

Russia<br />

5,5%<br />

Altri<br />

14,5%<br />

Svizzera<br />

14,3%<br />

Austria<br />

17,5%<br />

Germania<br />

14,8%<br />

Francia<br />

15,9%<br />

N. 2 / 2011<br />

5


N. 2 / 2011<br />

8<br />

Jägermeister Vertical<br />

Tour, finale a Gressoney<br />

Dopo i grandi successi di Bardonecchia (TO, 6 dicembre),<br />

Cervinia (AO, 30 dicembre, 1 a foto), Prato Nevoso (CN,<br />

22/23 gennaio) e Sestola (MO, 29/30 gennaio), l’edizione<br />

2011 del Jägermeister Vertical Tour ha fatto tappa in altre<br />

importanti location d’Italia. In particolare il 5/6 febbraio è<br />

approdato a Madesimo (SO, 2 a foto), il 12/13 febbraio ad<br />

Alleghe (BL) e il 27/28<br />

febbraio a Livigno<br />

(SO). Di mezzo avrebbe<br />

dovuto svolgersi<br />

anche l’evento di<br />

Roccaraso (AQ, 19/20<br />

febbraio), annullato a<br />

causa delle cattive<br />

condizioni meteorologiche<br />

e rimandato a<br />

Campo Imperatore<br />

(AQ) nel weekend del<br />

5/6 marzo. Senza<br />

dubbio la tappa di<br />

Livigno è stata una<br />

delle più attese e non<br />

ha infatti deluso le<br />

aspettative. Oltre 3.000 i turisti e gli appassionati presenti<br />

all’evento, che ha anche ospitato il penultimo Ice Cold<br />

Contest (previsto per cinque dei dieci appuntamenti del<br />

tour) durante il quale freeskier e snowboarder si sono sfidati<br />

su un jump di 18 metri. Oltre a questa gara e al<br />

Nescafé Freestyle Show, il programma ha proposto agli<br />

interessati svariate specialità culinarie locali e i demo di<br />

sci Scott dell’inverno 2011/12. Il circuito proseguirà ora<br />

con le ultime due tappe, quella di Folgaria (TN, 12/13<br />

marzo) e quella di Gressoney (AO, 19/20 marzo), che tra<br />

l’altro ospiterà la finalissima dell’Ice Cold Contest.<br />

www.verticaltour.it<br />

Andreas Bacher<br />

protagonista in Italia<br />

Anche quest’anno Andreas Bacher del Nissan<br />

Salomon Freeski Team non ha deluso le aspettative che<br />

il team ripone in lui, dimostrandosi ancora una volta tra<br />

i migliori in Italia. Andreas è risultato sempre in vetta<br />

alle classifiche di tutti i più importanti freeski contest<br />

organizzati lungo l’arco alpino. Stile da vendere ed una<br />

coordinazione in volo da far invidia a chiunque sono gli<br />

ingredienti principali che rendono questo atleta veramente<br />

speciale e lo portano a spadroneggiare ovunque<br />

si trovi, infilando<br />

una serie stupefacente<br />

di risultati<br />

in Italia. Ha<br />

iniziato vincendo<br />

il 20 e il 27 gennaio<br />

due tappe<br />

dello Slopestyle<br />

Tour all’Alpe di<br />

Siusi (BZ) e a<br />

Plan de Gralba<br />

(BZ). Di seguito è<br />

salito sul gradino<br />

più alto del podio<br />

anche a Sauze<br />

d’Oulx (TO), il 12/13 febbraio, in occasione del 105<br />

Freestyle Series 2011, mentre è giunto secondo nella<br />

successiva data del 19/20 febbraio, nel medesimo tour,<br />

a Cervinia (AO). Altri successi sono stati ottenuti da<br />

Andreas il 26 e il 27 febbraio a San Pellegrino (TN) e<br />

Plan de Corones (BZ), in occasione rispettivamente del<br />

Destroy Night Event e dello Slopestyle Tour. Sul piano<br />

internazionale molto buoni i risultati avuti in Austria, con<br />

un terzo posto al Mayerhofen Freeski Open (5/02) e un<br />

quinto al Gloryfy Bustards (17/02).<br />

Svizzera, Svezia e Usa sul podio<br />

agli European Freeski Open di Laax<br />

Dall’1 al 5 marzo la mecca europea del freestyle<br />

Laax ha ospitato la 6ª edizione degli European Freeski<br />

Open. Ben 200 rider provenienti da 19 Paesi e 3 continenti<br />

hanno preso parte alle competizioni di slopestyle<br />

e halfpipe, contendendosi un montepremi di 50.000<br />

dollari. La finale di slopestyle, in particolare, ha visto<br />

sfidarsi 12 rider tra cui il preferito Jossi Wells, che ha<br />

però chiuso in 10ª posizione. Sul podio il 18enne svizzero<br />

Elias Ambühl, che si è lasciato alle spalle il tedesco<br />

Roy Kittler e lo svedese Oscar Scherlin. Sul fronte<br />

femminile, la vittoria è andata alla 18enne svedese<br />

Emma Dahlstrom, al suo primo titolo internazionale.<br />

Seconda la sua connazionale Maria Bagge e terza la<br />

15enne inglese Katie Summerhayes. La gara di halfpipe,<br />

prevista nella struttura di 160 mt di Crap Sogn Gion<br />

appena sopra Laax, ha visto rientrare nel circuito delle<br />

competizioni la svizzera Virginie Faivre, 4 volte campionessa<br />

agli European Freeski Open e assente dalla gara<br />

slopestyle perché ancora convalescente da un vecchio<br />

incidente. Il recupero fisico è stato perfetto, dal<br />

momento che la sciatrice è riuscita a conquistare il<br />

primo posto nel contest halfpipe, lasciandosi alle spalle<br />

la francese Anais Caradeux e la belga Katrien Aerts.<br />

Sul podio maschile il 20enne americano David Wise,<br />

seguito dal canadese Matt Margetts e dal neozelandese<br />

Byron Wells. Il titolo di Best European Rider è andato<br />

al 15enne svizzero Kai Mahler, che ha chiuso la gara<br />

in 4ª posizione.<br />

Photo credits: Laax, Stadler<br />

Un contratto di sponsorizzazione annuale<br />

in palio per il The North Face Ski Challenge<br />

La quinta edizione del The North Face Ski<br />

Challenge 2011, importante competizione<br />

internazionale dedicata ai giovani freeskier<br />

europei, è ormai giunta alle battute finali. Il<br />

contest offre ai giovani appassionati di freeski<br />

l’opportunità unica di aggiudicarsi il titolo di<br />

“Rookie Freeskier of the Year” e un contratto di<br />

sponsorizzazione di 12 mesi come i veri atleti<br />

The North Face. Le qualifiche, da poco concluse,<br />

hanno avuto luogo a Flachauwinkl (Austria)<br />

il 29/30 gennaio 2011, ad Åre (Svezia) il 12/13<br />

febbraio e a Chamonix (Francia) il 26/27 febbraio.<br />

Cinque le categorie di età ammesse:<br />

Kids (12-13 anni), Teens (14-15 anni), Kings<br />

(16-18 anni), Queens (12-18 anni) e la nuova<br />

categoria Emperors (19-20 anni). Ai vincitori e<br />

ai migliori piazzamenti per ogni tappa e singola<br />

categoria, è stata data la possibilità di par-<br />

tecipare alla finale che si terrà dal 25 al 27<br />

marzo a Val Thorens (Francia), dove sarà Sage<br />

Cattabriga Alosa, atleta del The North Face e<br />

dell’International Atomic Team, a decretare i<br />

“Rookie Freeskier of the Year”. In occasione<br />

dell’iniziativa inoltre The North Face e Atomic<br />

hanno creato un modello di sci in edizione<br />

limitata che è diventato official ski della manifestazione<br />

(nella foto sopra).<br />

| news |<br />

Snow Safety Camp<br />

& Oropa Freeride<br />

Oropa Freeride, la cui quinta edizione si è svolta il<br />

19/20 febbraio, è un evento al quale ogni freerider,<br />

freeskier o snowboarder, dovrebbe partecipare. Nato<br />

grazie all’intrapredenza di Paolo Barichello, Claudio<br />

Lanza, la Guida Alpina Gianni Lanza e Pier Paolo Role,<br />

alpinista, freerider e Guida Alpina<br />

di Courmayeur, questo progetto<br />

fonde arte, design e la passione<br />

per la montagna in una bellissima<br />

gara di freeride che per<br />

migliaia di appassionati di fuoripista<br />

è divenuto un appuntamento<br />

irrinunciabile. In occasione<br />

dell’evento, nella giornata di<br />

sabato 19 febbraio, si è svolto<br />

inoltre uno Snow Safety Camp a<br />

cura dello staff Mammut, presente<br />

con campo Arva e dimostrazioni pratiche sulla neve.<br />

Un’occasione per poter apprendere le basi di un corretto<br />

approccio e ridurre così al minimo i rischi, sempre<br />

sotto la guida di personale qualificato ed esperto che<br />

ha spiegato l’importanza e la funzionalità dell’Arva<br />

come di zaino, pala e sonda.<br />

www.snowsafetydays.socrep.it<br />

QZ: nuova linea freeski<br />

firmata Quiksilver e Zag<br />

Quiksilver e Zag hanno unito le forze<br />

per creare QZ, una collezione in edizione<br />

limitata di articoli top di gamma creati<br />

principalmente per i rider di freeski.<br />

Questa esclusiva collaborazione ha dato<br />

vita a una collezione composta da sci,<br />

fasce, maschere e caschi, caratterizzate<br />

da un design minimalista, tecnico e funzionale.<br />

Il look è monocromatico, con una<br />

base di viola e tocchi di fucsia e verde<br />

acido in contrasto. Questa collezione<br />

"limitata" (sono disponibili solo 150 articoli<br />

in tutto il mondo) è in vendita da fine<br />

gennaio, esclusivamente nei migliori 25<br />

negozi nelle più famose location di freeride<br />

in tutto il mondo. Per promuovere<br />

QZ, Quiksilver e Zag hanno scelto tre<br />

ambasciatori molto speciali: i francesi<br />

Julien Lopez e Jean Michel Gouadian e<br />

lo svizzero Sven Mermod, che saranno<br />

affiancati da altri rider selezionati dai<br />

negozi distributori. I team di designer di<br />

Zag e Quiksilver sono già all’opera per<br />

creare la linea per il prossimo<br />

anno. E sarà una<br />

nuova collezione assolutamente<br />

da non<br />

perdere.


N. 2 / 2011<br />

10<br />

n<br />

IN ATTESA DELLA TAPPA CONCLUSIVA, IL REPORT DEGI APPUNTAMENTI DI MONTE BONDONE, CAMPO FELICE ED ALLEGHE<br />

Freeski Camp, ottimi numeri e grandi nomi<br />

L’INIZIATIVA FIRMATA NORDICA HA RACCOLTO ANCORA PIÙ CONSENSI E INTERESSE IN QUESTA STAGIONE: OLTRE 150 RAGAZZI HANNO<br />

PARTECIPATO FINORA ALLE 6 TAPPE, ARRICCHITE ANCHE DAL CONCORSO GOPRO “SHOOT YOUR FRIENDS”. IN ATTESA DEL GRAN FINALE<br />

A LIVIGNO (19/20 MARZO) CON L’INTERNATIONAL TEAM, IL TRIO MEDUSA E NIENTEMENO CHE IL VINCITORE DEGLI X GAMES: ALEX SCHLOPY.<br />

A CURA DI<br />

SIMONE BERTI<br />

Dopo il successo dello scorso anno, i Nordica<br />

Freeski Camp sono tornati per la stagione 2010/11<br />

ancora più in grande, con più sponsor, interesse e<br />

partecipazione, sia da parte dei rider che del pubblico,<br />

oltre che da media e “Vip”. Dopo le prime tre<br />

tappe trentine a Fai della Paganella il 18/19 dicembre,<br />

al Passo Brocon il 15/16 gennaio e ad Andalo<br />

il 22/23 gennaio, il tour ha toccato Monte Bondone<br />

il 12/13 febbraio, Campo Felice (AQ) il 26/27 febbraio<br />

e Alleghe (BL) il 5/6 marzo. È purtroppo saltata<br />

la tappa del 19/20 febbraio a Pescocostanzo<br />

(AQ), a causa delle condizioni nevose non buone.<br />

Le giornate inizialmente sono state caratterizzate<br />

da condizioni meteo difficili, migliorate poi nel<br />

corso delle settimane. Malgrado tutto questo il<br />

clima tra i riders è stato dei migliori mentre il livello<br />

del freeski in Italia si è dimostrato in crescita. Il<br />

tour è organizzato in collaborazione con Monster<br />

Energy, Peak Performance, Level, Superauto e<br />

GoPro, mentre tra i media partner c’è anche<br />

<strong>Pointbreak</strong> Magazine. Nelle sei date fin’ora disputate<br />

più di 150 ragazzi si sono uniti al tour. Per progredire,<br />

divertirsi ma anche per giocarsi le proprie<br />

carte per accedere al gran finale. Appuntamento<br />

quindi per la tappa conclusiva di Livigno il 19 e 20<br />

marzo, con il Trio Medusa, il team internazionale<br />

Nordica e nientemeno che il vincitore degli X<br />

Games: Alex Schlopy!<br />

MONTE BONDONE<br />

La tappa di Monte Bondone del 12/13 febbraio,<br />

fortemente voluta e organizzata dal negozio 100one<br />

e dall’Apt Trento e Valle dei Laghi, ha confermato<br />

tutte le aspettative della vigilia, ponendosi come<br />

uno degli eventi più coinvolgenti della stagione. Gli<br />

atleti del team Nordica, Davide Cusini, Dimitri<br />

Sartor, Paolo Martinoglio, Andrea Conci e Simone<br />

Canal, hanno trovato 25 ragazzi pronti a confrontarsi<br />

sui diversi salti e rail presenti nel park. Il vincitore,<br />

che avrà l’onore di partecipare al photoshooting<br />

finale di Livigno, è Igor Lastei. La vittoria è andata<br />

sub-giudice nella giornata di sabato in quanto<br />

domenica non c’erano le condizioni per disputare la<br />

finale. Cresce invece l’attesa ad ogni nuovo appuntamento<br />

per il concorso GoPro “Shoot your<br />

Friends”. Da questa tappa è stato tutto azzerato e la<br />

prossima estrazione sarà a fine marzo. Un gran<br />

lavoro viene svolto inoltre per raccogliere i migliori<br />

video, a cui verranno assegnati premi offerti da<br />

Peak Performance. Nella serata di sabato sera spazio<br />

ai trick in compagnia di Monster nell’halfpipe<br />

più lungo d’Italia, per un party che ha coinvolto più<br />

di 200 appassionati.<br />

CAMPO FELICE<br />

Dopo l’annullamento della tappa di Pescocostanzo,<br />

il tour ha ripreso alla grande con l’unica<br />

data nel centro Italia rimasta, quella a Campo Felice<br />

del 26/27 febbraio, dove più di 30 partecipanti complessivi<br />

hanno disputato il contest presso lo Swup<br />

Snowpark, previsto eccezionalmente anche durante<br />

la settimana grazie all’appoggio dello Sci Club ”Le<br />

Aquile” di Fausto Tatone. Conclusa la due giorni,<br />

sono stati Gianmarco Folignati e Stefano Vuerich a<br />

mettersi maggiormente in evidenza, ottenendo così<br />

l’accesso alla finale di Livigno.<br />

ALLEGHE<br />

Un weekend da grandi numeri quello conclusosi<br />

da poco ad Alleghe: 140 sono stati i numeri complessivi<br />

dei test sci e auto con ben 26 riders iscritti<br />

al camp di Nordica. Migliaia invece le persone presenti<br />

nell’area per il sampling dei prodotti in collaborazione<br />

con Dolomiti Star. I freeskiers, con le telecamere<br />

in alta definizione di GoPro, hanno dato il<br />

meglio per poter accedere alla finale di Livigno.<br />

L’Alleghe Superpark ha permesso di esprimere al<br />

meglio le evoluzioni e i salti mentre il Bag Jump<br />

(cuscino gonfiabile di 75mq), appositamente allestito<br />

all’arrivo delle piste, ha dato la possibilità a tutti<br />

di fare i primi “trick” in completa sicurezza. La festa<br />

serale di sabato è stata animata da Monster presso<br />

lo storico pub “La Murada”. Alla fine della tappa, a<br />

vincere il lasciapassare per la finale al Mottolino<br />

Park è stato Fabio Crazzolara.<br />

Guarda il video della tappa di Alleghe:<br />

www.tespi.net/video/Alleghe<br />

www.nordicafreeskiers.com<br />

www.freeskicamp.it<br />

Sopra alcune immagini riferite alla tappa di Monte Bondone (12/13 febbraio).<br />

| eventi |<br />

Panoramica del villaggio ad Alleghe (26/27 febbraio). Sotto: altre immagini riferite a questa tappa.<br />

Piccoli freeskiers crescono.<br />

Ettore Silvestri e (a destra) Federico Fette Albertis.


DISTRIBUITO DA: ABC Distribution -335.6813705 - info@abcdistribution.org


N. 2 / 2011<br />

12<br />

n A TU PER TU CON MASSIMO BRACONI, UNO DEI PERSONAGGI DI RIFERIMENTO NEL SETTORE<br />

Tra freeride e freeski, tutte le facce del Brac<br />

ALPINISTA, MAESTRO DI SCI, RIDER, TESTER E MOLTO ALTRO. È ANCHE TRA GLI AUTORI DI UN INTERESSANTE LIBRO SUL FREESTYLE DI<br />

PROSSIMA USCITA E PROFONDO CONOSCITORE DELLA SCENA <strong>FREESKI</strong>, ESSENDO ANCHE TEAM MANAGER NORDICA. IL TUTTO CON UN<br />

APPROCCIO INTERESSATO, UMILE E COSTRUTTIVO: “MI DIVERTE METTERMI SEMPRE IN DISCUSSIONE E IMPARARE QUALCOSA DI NUOVO”.<br />

A CURA DI<br />

MONICA VIGANÒ<br />

Massimo Braconi è decisamente un uomo<br />

dalle mille sfaccettature: maestro di sci,<br />

freerider professionale, team manager e rider<br />

del Nordica International Freeride Pro<br />

Team ma anche alpinista d’alta quota, product<br />

testing manager, istruttore nazionale<br />

di telemark, docente ai Corsi di Formazione<br />

Maestri di sci per l’avviamento al freeride,<br />

new school e telemark, viaggiatore esperto,<br />

marito e padre. Di certo, lo sci rappresenta<br />

una parte fondamentale della sua vita. È il<br />

suo lavoro ma anche la sua principale passione.<br />

Ha preso parte a diversi Freeride Ski<br />

Demo Tour, Road Trip, video e photoshooting<br />

per vari magazine e aziende in molti Paesi di<br />

tutto il mondo, tra i quali elenchiamo Usa,<br />

Alaska, Canada, Argentina, Patagonia, Li-<br />

bano, Nepal, Pakistan, Cile, india, Francia,<br />

Svizzera, Grecia e ovviamente Italia. Ha<br />

avuto inoltre la possibilità non solo di promuovere<br />

i brand che lo sponsorizzano ma<br />

anche di accrescere le sue abilità personali<br />

e professionali incontrando e confrontandosi<br />

con persone provenienti da diverse culture.<br />

Il Brac è impegnato attivamente anche<br />

al di fuori del settore con lodevoli iniziative<br />

come la collaborazione con “AIPD Belluno”,<br />

il dipartimento bellunese dell’Associazione<br />

Italiana Persone Down, per la quale in qualità<br />

di testimonial partecipa a eventi e progetti<br />

con sensibilità ed entusiasmo.<br />

Sei sempre stato un grande sportivo e<br />

amante della montagna a 360°. Se non<br />

sbaglio nel tuo curriculum ci sono anche<br />

importanti spedizioni alpinistiche. Quali<br />

sono state le principali?<br />

Negli anni 80 ho preso parte a diverse<br />

spedizioni. Tra le principali ricordo quelle himalayane<br />

sul LangTang (7.200 mt nel<br />

1984), sul Gangela (6.800 mt nel 1985) e<br />

sul Dhaulagiri (8.167 mt nel 1991). Nel<br />

1986 sono stato sulle Ande per accompagnare<br />

una troupe della Rai fino alla carlinga<br />

dell’aereo precipitato nel 1972 nell’incidente<br />

passato alla storia come “disastro<br />

aereo delle Ande”, che contò 29 morti e<br />

solo 16 sopravvissuti. Tra il 2004 e il 2006,<br />

inoltre, ho preso parte a trip promozionali in<br />

Cina. Infine nel 2007 sono stato in Patagonia.<br />

Dopodiché mi sono concentrato su spedizioni<br />

meno alpinistiche e più esplorative,<br />

ma altrettanto impegnative. Tra esse spiccano<br />

quelle in Caucaso (2008), alle Lofoten<br />

(2008), alle Svalbard (2009). Ho partecipato<br />

con mia soddisfazione insieme a Davide<br />

Cusini al video Freeradicals (2010), le<br />

cui immagini poi sono state usate per il video<br />

di Nordica Sidecountry (2011).<br />

Qual è la spedizione che rifaresti e<br />

quella che non rifaresti?<br />

Ognuna mi ha dato qualcosa di importante<br />

sia a livello sportivo che a livello personale.<br />

Quindi le rifarei tutte. Con l’esperienza<br />

che ho accumulato, probabilmente le<br />

affronterei in maniera migliore.<br />

Come e quando è cominciata la tua<br />

grande passione per lo sci?<br />

Non ricordo di preciso. Credo abbia sempre<br />

fatto parte di me, visto che ho iniziato<br />

a sciare da piccolo. A livello professionale,<br />

la svolta definitiva è avvenuta quando sono<br />

diventato maestro di sci. Da allora tra una<br />

spedizione e l’altra, invece di fare lavori<br />

occasionali, potevo dedicarmi a una professione<br />

che mi consentiva di non allontanarmi<br />

dal mio ambiente naturale.<br />

Hai partecipato anche a gare di sci tradizionale?<br />

Sì, ma non sono stato un racer particolarmente<br />

attivo nello sci club Lentiai (mio<br />

paese nativo, in provincia di Belluno). Questo<br />

club mi ha formato come sciatore e<br />

chiaramente ho preso parte alle classiche<br />

competizioni organizzate. Però non ho mai<br />

amato la tensione della gara contro il<br />

tempo. Appena potevo, scampavo gli impegni<br />

e mi lanciavo tra i boschetti.<br />

Avevi degli sponsor?<br />

Assolutamente no! Ho sempre fatto<br />

quello che mi piaceva per me stesso. Gli<br />

sponsor sono arrivati dopo molto tempo e<br />

tante cose erano già state fatte. È proprio<br />

quello che non riscontro più nella mentalità<br />

dei giovani d’oggi, che sono prima a caccia<br />

di sponsor e poi pretendono di fare attività.<br />

È una mentalità creata e alimentata dalle<br />

aziende, che rischiano di bruciare le tappe<br />

importanti nella crescita dei talenti pur di<br />

aumentare le proprie vendite.<br />

Brac in azione ad Arolla (Svizzera) e Sappada (BL). Foto credits: Damiano Levati.<br />

Cosa ricordi con maggior piacere del<br />

mondo sci degli anni 80 e 90?<br />

Le stagioni a Les 2 Alpes, lo sciare per<br />

cercare la massima espressione tecnica, i<br />

materiali ben lontani dall’essere tecnici<br />

come quelli di oggi, l’assenza di stress causata<br />

dal dover apparire a tutti i costi perchè<br />

c’è Facebook o perché qualcuno ci filma<br />

con una GoPro. Erano bei tempi, come lo<br />

sono comunque anche quelli di adesso.<br />

Certo, la mentalità è diversa. Ma chi ha voglia<br />

di mettersi in discussione come il sottoscritto<br />

è sempre in cerca di nuove emozioni,<br />

facendo tesoro delle esperienze passate e<br />

cercando di dare qualcosa agli altri.<br />

Da quando invece ti è scattata la molla<br />

del freeride e quando quella del freestyle?<br />

Devo dire che non è scattata alcuna<br />

molla. Ho sempre praticato il freeride anche<br />

se forse ai tempi non si chiamava così.<br />

Credo che comunque anche oggi siano in<br />

pochi quelli che hanno chiaro il significato<br />

del termine “sci freeride”. Per quanto riguarda<br />

lo sci freestyle, sarei presuntuoso a<br />

ritenermi un freestyler. È però un mondo<br />

che mi piace e che frequento, cercando di<br />

apprendere nuove manovre dai ragazzi del<br />

team. Mi diverte mettermi in discussione e<br />

continuare a imparare qualcosa di nuovo.<br />

Hai preso parte a qualche gara freestyle?<br />

Nel 2000 ho partecipato a una gara big<br />

mountain a Tignes, ma anche in questo caso<br />

la tensione non mi ha fatto apprezzare quello<br />

che stavo facendo. Alcuni degli atleti più forti<br />

del circuito ora sono dei cari amici, ma condividiamo<br />

le nostre esperienze al di fuori<br />

della competizione che per quanto mi riguarda<br />

è solo una grossa vetrina mediatica.<br />

Due immagini della spedizione alle Svalbard del 2009. A destra durante una presentazione Nordica, di cui Massimo è rider, tester, testimonial e team manager.<br />

Cosa rappresentano queste due attività<br />

per te?<br />

Per mia grande fortuna rappresentano il<br />

mio lavoro! Tutte e due mi permettono di<br />

viaggiare e conoscere persone, condividere<br />

esperienze e vivere momenti intensi. Mi<br />

permettono di gasarmi e di far scorrere<br />

adrenalina nelle vene… spero che non faccia<br />

male alla salute!<br />

Quando è cominciato il tuo rapporto con<br />

Nordica?<br />

Lavoro con Nordica dal 1991 in qualità di<br />

testing manager per sci e boots. Dal 2009<br />

sono anche promotion manager per l’Italia,<br />

oltre che team manager e rider del Nordica<br />

International Freeride Pro Team. Testo al<br />

massimo i prodotti di questa azienda direttamente<br />

sul campo, fornendo ai progettisti<br />

feedback sulle loro prestazioni e lavorando<br />

direttamente con il laboratorio R&D per i<br />

nuovi progetti.<br />

Da quanti e quali rider è composto il<br />

Nordica International Freeride Pro Team?<br />

Il team conta una ventina di atleti blasonati.<br />

A questi si aggiungono numerosi altri<br />

rider che non sono meno importanti per il<br />

lavoro di promozione che svolgono.<br />

Nel team quali sono i più forti al momento?<br />

Vorrei poterli nominare tutti perchè tutti,<br />

con passione, fanno la loro parte. Se proprio<br />

devo elencare gli atleti più forti del team<br />

cito Tj Schiller, Alex Slopy, Benedict Mair,<br />

Sverre Lillenquist, Rory Bousfild, Stefan<br />

Hoisel e Janette Hargin.<br />

Venendo all’Italia, quali sono secondo<br />

te in generale i giovani più talentuosi?<br />

In questo caso preferisco non sbilanciarmi.<br />

Comunque ce ne sono parecchi storici e importanti.<br />

Ma siamo ancora in fase di sviluppo<br />

in questo settore per cui ci sono forti giova-<br />

| intervista |<br />

nissimi. Dobbiamo aver pazienza e stare a vedere<br />

come si evolverà la situazione.<br />

Negli ultimi due/tre anni hai notato una<br />

crescita esponenziale del freeski italiano<br />

o solo un lieve aumento?<br />

Sta crescendo molto. I numeri e l’interesse<br />

delle aziende lo testimoniano.<br />

Vedi buone prospettive nei prossimi anni<br />

per il freeski in Italia?<br />

Sicuramente ci sono buone prospettive.<br />

Bisognerebbe però dare più spazio allo<br />

sport in generale, non solo alle discipline<br />

classiche e tradizionali. Occorre una mentalità<br />

fresca e fare largo ai giovani. So che<br />

queste sono comunque cose scontate che<br />

si sentono ripetere in tutte le occasioni,<br />

però da che se ne sentono non è mai cambiato<br />

nulla.<br />

A parte gli USA, quali sono secondo te i<br />

Paesi da prendere a modello e perché?<br />

L’America potrebbe essere presa a<br />

esempio per come vengono promossi gli<br />

eventi. Basti pensare agli X-Games, considerati<br />

in tutti gli stati Usa un po’ come il Super<br />

Ball. Potremmo prendere spunto anche<br />

dalla Francia e da altri Stati in grado di<br />

creare cultura dello sport (di qualsiasi sport)<br />

già nelle scuole dell’obbligo. Da ultimo consiglierei<br />

di copiare l’inventiva di alcuni Paesi<br />

nordici, che non avendo piste da discesa si<br />

sono “reinventati” con eccellenti park.<br />

Gli operatori stanno lavorando bene per<br />

la promozione del freeski in Italia?<br />

Sì, ma solo guardando a tutto questo<br />

movimento come a un qualsiasi business.<br />

Non ho nulla contro il fare affari, ma credo<br />

sia importante “coltivare” la cultura di uno<br />

sport. Una volta accresciuta e resa nazionale,<br />

si potrà parlare di uno sport - e quindi<br />

anche di un business - duraturo.


| intervista |<br />

A tuo parere chi potrebbe fare di più e<br />

cosa?<br />

Gli attori del mercato sono aziende,<br />

agenti, negozi, scuole, maestri e media.<br />

Non so chi tra questi deve fare di più degli<br />

altri. Per quanto mi riguarda tutti devono<br />

dare il massimo per ciò che gli compete.<br />

A proposito di insegnamento, hai notato<br />

negli ultimi anni una maggior propensione<br />

dei maestri di sci verso il freestyle<br />

e quindi anche un approccio più frequente<br />

allo snowpark o continua ad esserci una<br />

mentalità molto “race oriented”?<br />

Qualcosa si sta muovendo verso il freestyle.<br />

Speriamo che la voglia di insegnare e<br />

spingere questa disciplina cresca sempre<br />

più, ma con umiltà, senza che nessuno si<br />

metta in cattedra. Qualche consiglio può<br />

essere estratto anche dal libro in prossima<br />

uscita che ho scritto insieme a Dimitry Sartor,<br />

Marco Eydalin, Paolo Martinoglio e Federico<br />

Dealbertis. Tutti loro sono protagonisti<br />

dello sci freestyle, un tema sul quale<br />

dunque hanno molto da dire.<br />

Molto interessante, di cosa si tratta<br />

esattamente? In quali sezioni è diviso e<br />

quali sono i principali contenuti?<br />

Tutto il team ha contribuito alla realizzazione<br />

di questo volume. Abbiamo trattato<br />

temi chiave tra cui la preparazione atletica<br />

con sussidi diversi, come ad esempio tappeto<br />

elastico, slackline, air bag jump, water<br />

jump. C’è poi una parte tecnica in cui vengono<br />

spiegati trick e rotazioni a 3 livelli diversi,<br />

una parte di storia e sezioni esplicative<br />

su box, rail e infortuni. Abbiamo anche raccolto<br />

alcuni punti di vista di personaggi illustri<br />

che hanno fatto la storia dello sci. Tra<br />

essi cito Paolo De Chiesa, Daniela Ceccarelli,<br />

Tj Schiller e Giacomo Kratter. Direi che c’è<br />

molto di nuovo nel libro. Non ho infatti trovato<br />

nulla di simile in commercio e spe-<br />

Freeride in Canada (Foto credits: Damiano Levati) e a Bariloche, Patagonia (nelle altre due foto).<br />

riamo che questo manuale sia un buon inizio<br />

verso una nuova era dello sci.<br />

Sarà a disposizione anche del pubblico<br />

o rimarrà uno strumento esclusivo per<br />

scuole e maestri?<br />

Premetto che non è stato commissionato<br />

da scuole o da altri organismi, ma è<br />

stata un’idea maturata da noi. Abbiamo potuto<br />

realizzare il progetto grazie alla disponibilità<br />

della casa editrice Hoepli. Detto ciò,<br />

se gli utenti finali riterranno il libro utile<br />

non c’è nessuna preclusione. Infatti esso<br />

sarà a disposizione di chiunque in libreria,<br />

nei negozi sportivi e su vari siti internet tra<br />

cui quello di Nordica.<br />

Ricordiamo quali sono i tuoi sponsor?<br />

Sono supportato da Nordica per gli sci e<br />

gli scarponi, da Sweet per i caschi, da The<br />

North Face per l’abbigliamento e da Spy per<br />

gli occhiali.<br />

Qual è il tuo set up ideale che stai utilizzando<br />

attualmente?<br />

Da buon testatore, uso tutto quello che<br />

capita a seconda dell’occasione. Al momento<br />

mi piace particolarmente il mio fedele<br />

Radict, lo sci largo con camb-rock<br />

agile e flottante. Ma soprattutto non organizzo<br />

mai uscite senza il kit di autosoccorso<br />

e un fidato amico con la A maiuscola.<br />

Personalmente cosa ne pensi di tutti i<br />

nuovi tipi di rocker, tra i trend più interessanti<br />

nello sci freestyle e freeride per<br />

quanto riguarda materiali e tecnologie?<br />

Sono la tendenza del momento e vanno<br />

effettivamente bene. I materiali sono però<br />

molto soggettivi per cui ogni sportivo deve<br />

provare svariati prodotti finchè non trova<br />

quello che gli “calza a pennello”.<br />

Spesso sei protagonista di video e photoshooting,<br />

qual è il video che ricordi<br />

con più piacere?<br />

Durante i trip ai quali ho partecipato, ho<br />

avuto il piacere di lavorare con celebri fotografi<br />

del settore tra cui Tony Harrington,<br />

Carlo Miari Fulcis, Luca Dalla Palma, Damiano<br />

Levati, Ray Giubilo e Alessandro Tro-<br />

vati, tutti con stili diversi. Li ringrazio per<br />

avermi dato questa possibilità e per aver<br />

fermato nel tempo alcuni dei miei momenti<br />

più “magici”. Sono stato poi protagonista di<br />

5 video prodotti da Nordica: Nordica Patagonia<br />

Tour (2005), Hot Rod China Tour<br />

(2006), Gransport Nordica Video (2007), Supercharger<br />

Nordica Video (2007) e Freeradicals<br />

(2010). Ho infine preso parte a diversi<br />

show televisivi italiani e stranieri. Sono tutti<br />

ricordi bellissimi, anche se non mi piace<br />

molto vivere di ricordi.<br />

Prima della fine della stagione avete in<br />

programma altri photoshooting o video?<br />

Con tutti quelli con cui ho lavorato ho<br />

instaurato un rapporto particolare. E<br />

quindi “via daghee alla prossima”! Ho in<br />

mente tanti progetti. Ma per scaramanzia<br />

non si anticipa nulla. Quindi state sintonizzati!<br />

Per il secondo anno avete organizzato i<br />

Nordica Freeski Camp, qual è il bilancio<br />

in attesa della finalissima di Livigno?<br />

Il bilancio è estremamente positivo, il<br />

tour è andato bene in tutte le tappe. I responsabili<br />

di Alleghe, l’ultima tappa svoltasi<br />

il 5/6 marzo, come già l’anno scorso, sono<br />

stati propositivi e hanno dimostrato massima<br />

disponibilità. Si sono anche attrezzati<br />

con air bag per dare a tutti gli interessati la<br />

possibilità di provare l’ebbrezza del volo in<br />

aria. In occasione della finale di Livigno alcuni<br />

atleti del team internazionale, tra cui<br />

anche rider europei e americani, saranno a<br />

disposizione del pubblico per consigli. Il<br />

tutto terminerà con una bella festa tutti insieme.<br />

Inoltre questi rider potranno confrontarsi<br />

direttamente con le aziende,<br />

dando suggerimenti tecnici e grafici sui<br />

prodotti del futuro dedicati a questo mondo.<br />

Prima di salutarti e ringraziarti… senza<br />

pensarci troppo qual è il primo trick che<br />

ti viene in mente?<br />

Double back flip.<br />

E la prima massima di vita?<br />

No pain no gain! Dagheee!<br />

N. 2 / 2010<br />

13


N. 2 / 2011<br />

14<br />

n PARLA ALESSANDRO “ALO” BELLUSCIO, FOTOGRAFO FREELANCE PROFESSIONISTA NONCHÈ DA 5 ANNI EDITOR DI 4SKIERS MAGAZINE<br />

Fotografare in Italia, gran (bella) fatica<br />

“LA SCENA <strong>FREESKI</strong> STA CRESCENDO ANCHE QUI DA NOI, MA C’È ANCORA MOLTO DA FARE. LA CULTURA ALL'ESTERO È BEN DIVERSA.<br />

PER MIGLIORARE BISOGNA VIAGGIARE, VEDERE, INTERAGIRE E AVER VOGLIA. UN GIRO OLTRE CONFINE DI POCHI GIORNI AIUTA MOLTO PIÙ<br />

UN RIDER E UN FOTOGRAFO NELLA CRESCITA PERSONALE CHE UN’INTERA STAGIONE NEL PROPRIO RESORT, PER QUANTO PIENO DI NEVE SIA”.<br />

A CURA DI<br />

BENEDETTO SIRONI<br />

Nel nostro primo speciale sul freeski lui proprio non poteva<br />

mancare. Alessandro “Alo” Belluscio, torinese di 30<br />

anni, oltre che uno dei più bravi e attivi fotografi italiani, è<br />

sempre più conosciuto (e riconosciuto) anche all’estero.<br />

Dove può vantare collaborazioni con alcuni dei più rilevanti<br />

magazine del globo e importanti premi quali la vittoria nell’estate<br />

2009 del primo Nimis Slopestylephotocontest –<br />

Contest fotografico di MTB e quella per la migliore foto action<br />

al Nineknights.com (contest internazionale di freeski organizzato<br />

da Nico Zacek a Obertdorf, Germania, nell’aprile<br />

2010). Da dicembre 2010 Courmayeur ospita anche la sua<br />

prima personale mostra fotografica presso “LaBaita”, in località<br />

Plan Checrouit. Grande amante del viaggio come<br />

esperienza e preziosa occasione per nuovi stimoli umani e<br />

professionali, si occupa inoltre da ormai 5 anni dell’editing<br />

di 4skiers magazine, vale a dire la prima e unica rivista italiana<br />

100% freeski. Insomma, Alo Belluscio è IL fotografo di<br />

freeski (e non solo) del nostro Paese (e non solo). In più è<br />

uno che certo non le manda a dire, come capirete da questa<br />

bella e schietta intervista.<br />

Come ti sei avvicinato alla fotografia e da quanto tempo<br />

fotografi?<br />

Fin da bambino ho sempre giocato con la Reflex di mio<br />

padre. Alternando periodi di full immersion a pause di diversi<br />

mesi, circa 6-7 anni fa ho deciso di trasformare la mia passione<br />

nella scusa ufficiale per staccarmi da casa e iniziare<br />

a girare per il mondo. Sì, penso sia una buona scusa, non<br />

ho la solita routine e ogni volta che parto, per andare anche<br />

solo dietro casa, è sempre un’esperienza nuova. E poi la<br />

possibilità di veder crescere gli amici rider, giorno dopo<br />

giorno, stagione dopo stagione, anno dopo anno. Forse è<br />

questo il bello del “Fare il fotografo”.<br />

Quali sono le prime riviste con cui hai collaborato?<br />

OnBoard mag tanti anni fa ormai. Le prime foto in assoluto<br />

pubblicate, sotto la vecchia direzione di Riky Felderer.<br />

Poi FREE.rider è stata la prima piccola collaborazione (sia<br />

editoriale sia per il discorso freeski) con Emilio Previtali<br />

come “diretur”, mente, braccio del progetto. Progetto che<br />

indistintamente mi ha appassionato da sempre: prima di iniziare<br />

a collaborare con le riviste ero e sono tutt’ora un divoratore<br />

di magazine, mostre fotografiche e tutto ciò che<br />

comporta il raccontare storie, di qualunque tipo, in chiave<br />

moderna. Dal rapporto iniziato in modo quasi casuale con<br />

Emilio è nata invece una collaborazione interessante che<br />

forse è meglio definire appassionante. Tutt’ora collaboro con<br />

lui, mi piace la sua chiave di lettura e ancor prima di scrittura<br />

riguardo la visione della montagna e non solo.<br />

Di fotografia ora riesci a vivere o la affianchi anche ad<br />

altre attività/collaborazioni?<br />

Ci vivo, è difficile ma ci vivo, ma assolutamente non solo<br />

di action sport. Siamo in Italia e al momento non è facile<br />

farsi riconoscere il lavoro a pieno. Con alcuni clienti non<br />

c'è alcun problema. Grazie anzi, sapete chi siete! Con altri<br />

invece talvolta sembra che si parlino lingue diverse. Ma<br />

questo è un altro discorso. All’estero, al momento, probabilmente<br />

avrei un altro regime di vita considerando quel<br />

che faccio e quel che ho fatto negli anni. Magari avrei già<br />

una realtà totalmente indipendente, come gli amici-colleghi<br />

che hanno iniziato con me e si sono ormai sistemati.<br />

Purtroppo, oltre alla parte nevosa, all’editing della rivista,<br />

ai lavori con i clienti diretti, tocca lavorare sul campo anche<br />

d'estate, oppure occuparsi della parte burocratica o<br />

pianificare la stagione successiva. In poche parole, tocca<br />

sbattersi di più. A me piace la fotografia in ogni ambito,<br />

dall'action allo studio allo still life al posato. Se da una<br />

parte c'è chi lavora con minima spesa e massima resa, io<br />

ogni anno mi riprometto di fare “meno e meglio” e mi ritrovo<br />

a fare più del dovuto con una miriade di casini da risolvere.<br />

Il tutto perchè alcuni elementi, volente o nolente,<br />

non combaciano mai come dovrebbero. Ma d’altra parte<br />

sono le regole del gioco... Parlo di editoria, aziende e manager<br />

da un lato e calendari gare per gli atleti. Purtroppo<br />

se i fattori non corrispondono, chi ne paga più le conseguenze<br />

sono i rider e gli operatori sul campo, come il sot-<br />

Alessandro Belluscio – Self Portrait.<br />

toscritto. Quindi tocca darsi da fare. Ma è tutto sommato<br />

stimolante. A me piace.<br />

Com è la tua stagione tipo?<br />

La mia stagione invernale inizia fisicamente viaggiando<br />

i primi di ottobre e finisce solitamente a maggio. Senza<br />

giorni di pausa, weekend o feste (tolto giustamente il Natale<br />

in famiglia). Se non ho shooting privati, o se non riesco<br />

a organizzare trip o minitrip con la collaborazione delle<br />

aziende, mi attivo per produrre e pianificare storie per<br />

4skiers. Ammetto che non è facile reggere questi ritmi e non<br />

so per quanto resisterò, ma a 30 anni, con un mutuo sul<br />

groppone, bisogna darsi da fare e poi comunque al momento<br />

continua a piacermi come vita... Oltre agli 8 mesi invernali<br />

on the road, la primavera e l’estate servono all'editing,<br />

a pianificare, a programmare e a mettere insieme la<br />

rivista, in modo da essere più tranquilli poi durante l'inverno<br />

(alla fine si è comunque sempre incasinati).<br />

Immagino che sarai passato anche tu al digitale, ma<br />

scatti ancora anche con pellicola?<br />

Ho iniziato a pellicola. Ho scattato per qualche anno a<br />

pellicola, e ho imparato parecchio con i cari rullini. Le prime<br />

pubblicazioni arrivavano da scatti all’alogenuro d’argento.<br />

Subito dopo son passato al digitale. Scatto ancora a pellicola,<br />

porto avanti dei miei progetti in medio formato BN, sviluppo<br />

e stampo in camera oscura, a mano, “come si faceva<br />

una volta”. Sono cose che faccio per me, difficilmente per<br />

le riviste. Lavorare con l’analogico, la manualità, i liquidi, la<br />

carta, l’ingranditore, ti riportano ad un contatto fisico con<br />

l’immagine che vedo che purtroppo per molti si è ormai<br />

perso. In camera oscura si impara sempre, in continuazione,<br />

più che trascorrere intere giornate davanti al monitor. Lavorare<br />

per i clienti in pellicola sarebbe molto bello, ma or-<br />

Markus Eder – Breckenridge (Colorado).<br />

Ema Gex – Courmayeur.<br />

mai la vedo molto distante come cosa. Oltre all’incertezza<br />

del risultato finale che, per quanto si possa essere precisi<br />

e calcolatori, non è mai sicuro, si aggiungono le troppe variabili<br />

che entrano in gioco. In più, spesso, è già difficile spiegare<br />

ad alcuni clienti che nel digitale la post produzione è<br />

indispensabile e porta via un sacco di tempo, figuriamoci<br />

tornare a ragionare coi tempi della pellicola... Però la pellicola<br />

ha tutto un altro sapore. Un medio formato stampato<br />

come si deve, e delle giuste dimensioni, ha il suo perché.<br />

Un breve elenco dei tuoi ferri del mestiere?<br />

Lavoro con Nikon, corpi digitali e lenti di tutte le misure.<br />

Mi trovo bene: lavoravo con Nikon già a pellicola, mi piace<br />

e l’assistenza è ottima. A livello di colori mi è sempre piaciuta,<br />

ultimamente mi permette di lavorare in condizioni di<br />

luce critica senza perdere in qualità. Situazioni fino a qualche<br />

anno fa impensabili. Come Flash utilizzo Elinchrom,<br />

Ranger e Quantum. Il primo quando servono potenza e precisione,<br />

i secondi quando serve portabilità e praticità. Se<br />

scatto in street aggiungo anche un paio di flash Nikon sb<br />

più piccoli. Talvolta permettono di dare il valore aggiunto.<br />

Infine Lightroom come Editing Program.<br />

Oltre a 4skiers in Italia per quali altri magazine lavori<br />

oggi?<br />

Pubblico su Sequence, OnBoard mag e saltuariamente<br />

su Entry, anche se ultimamente essendo molto impegnato<br />

nel freeski lo snowboard è un po’ meno presente. Poi dipende<br />

dai viaggi o dai lavori, se capita e se ci sono le persone<br />

giuste non fa differenza per me se uno ha 2 o 4 lamine<br />

sotto i piedi.<br />

Sappiamo che lavori molto anche all’estero, con quali<br />

realtà in particolare?<br />

Pubblico a 360°, collaboro con Downdays, la rivista eu-<br />

| intervista |<br />

ropea neonata nel panorama freeski. Sono molto in gamba<br />

e professionali al punto giusto, presenti sulla scena da<br />

sempre, sanno di cosa parli, non devi perdere tempo inutile<br />

a spiegare le cose o a cercare di capire le priorità. Mi<br />

piace come gente, cultura germanica, un bel ritmo nel lavorare<br />

e una precisione totale. Aver a che fare con loro significa<br />

aver a che fare con gente che parla la tua stessa lingua,<br />

nonostante siano tedeschi. In più pubblico su<br />

Skiing-the next level, la rivista di madrelingua tedesca (copre<br />

Austria-Germania-Svizzera), sul numero dell'ISPO ho cover<br />

con Davide “JJ Jefferson” Cusini più un articolone sul<br />

viaggio in Patagonia e altre foto sparse. Non so se a Monaco<br />

vi è capitata in mano. Grazie riders! Pubblico in Francia<br />

quando capita (e quando pagano), Rep Ceca, Gran Bretagna.<br />

Ho avuto le prime pubblicazioni in Japan questo inverno.<br />

Negli States ho pubblicato più volte su TheSkiJournal<br />

e da quest’anno ho iniziato con Powder Magazine.<br />

Piccola soddisfazione personale: pagina piena su una rivista<br />

storica come Powder Mag con fotografo italiano (il sottoscritto)<br />

e rider italiano, Emilio Previtali. Per una volta non<br />

il solito whatsammerican...<br />

Oltre a freeski e freeride quali sono le discipline che ti<br />

piace immortalare?<br />

Lo ski mi porta via parecchio tempo e nel mentre incastro<br />

i tempi con lo snowboard. Mi verrebbe da dire anche<br />

MTB d'estate, ma purtroppo l’ambiente che ho incontrato<br />

io nell’affacciarmi sulla bike in Italia non è stato dei migliori.<br />

Spero di sbagliarmi, ma al momento non pare sbloccarsi la<br />

situazione. Tutto sommato comunque la MTB è molto simile<br />

allo ski, l’approccio al gesto atletico, la conduzione, il balance,<br />

i trick, le strutture, le montagne. Un domani magari<br />

si vedrà se addentrarsi, per il momento aspetto, non ho<br />

fretta e non mi va di farmi prendere in giro dall'ultimo arrivato.<br />

Poi probabilmente ho avuto sfortuna io a incontrare la<br />

gente sbagliata. Se così fosse, e mi fossi sbagliato, scusate.<br />

Ma al momento il mutuo, con la gloria, non si paga.<br />

Ci sono aziende del settore con le quali collabori più attivamente?<br />

Certo, tra queste The North Face, FatCan, Atomic, Dalbello/Völkl,<br />

Smith, Level, Burn. È interessante lavorare per<br />

shooting specifici. Dover trovare un punto di incontro tra la<br />

richiesta del committente e la chiave di lettura di un action<br />

sport come il freeski è stimolante.<br />

Come giudichi il proliferare di riviste action sport in Italia?<br />

è un fattore positivo o provoca semmai a volte una<br />

scarsa professionalità e una mancanza di riconoscimento<br />

– anche economico – per chi vi lavora?<br />

Il proliferare di riviste di action sport fa pensare che, a differenza<br />

di come molte persone di settore sostengono, non<br />

ci sia tutta questa crisi. Se esistono le riviste significa che<br />

i budget da qualche parte ci sono. Se nascono nuove distribuzioni,<br />

significa che un movimento esiste, o comunque c’è<br />

richiesta. Alla stessa maniera tutti, col digitale, possono inventarsi<br />

una rivista. Basta vedere il web quanta spazzatura<br />

offre. Dall’altra, un po’ di concorrenza smuove gli animi, crea<br />

confronto e in una nazione indietro dal punto di vista mediatico<br />

come l'Italia potrebbe spronare gli operatori a fare<br />

meglio. Tempo al tempo e secondo me si creerà una distinzione<br />

netta in breve termine. Pensiamo al numero di riviste<br />

presenti in una micro-realtà come l'Italia e a quanti mag esistono<br />

negli States. So che l'esempio è un classico ma<br />

spesso ricordarselo fa riflettere. Ottimizzare le forze porterebbe<br />

ad avere un innalzamento qualitativo, alla fine il Bel<br />

Paese non ha nulla da invidiare all'estero come livello atletico.<br />

Basti vedere le Olimpiadi, dove si vincono le medaglie<br />

(ovunque ma non nel calcio). Allo stesso tempo magari gli<br />

editori potrebbero smetterla di fare i capricci e comportarsi<br />

da bambini, convogliando le risorse su aspetti concreti e<br />

reali. “Meno aperitivi e più viaggi”, sì forse la filosofia che<br />

mi piacerebbe è questa. Però finchè ci si fa la guerra in casa,<br />

oltre ad essere già sottomessi dal business del calcio, non<br />

si andrà da nessuna parte.<br />

In questa situazione come giudichi il ruolo del photoeditor<br />

in Italia rispetto ad altri paesi?<br />

In Italia la figura del photoeditor è spesso presente solamente<br />

nei colophon delle riviste. La cultura che esiste<br />

all'estero è ben diversa. La figura dell’editor e del photoe-


| intervista |<br />

ditor sono divise e distinte. L’editor si occupa di contenuti,<br />

il photoeditor invece in modo super selettivo crea l'immagine<br />

di un magazine. Se si viene accettati dai photoeditor<br />

veri, devo dire che la soddisfazione è ben alta. In Italia,<br />

invece, no. Solo ultimamente vedo qualche mag,<br />

pochissimi (parlo in generale), che hanno una ricerca fotografica<br />

di un certo livello, ma come spesso succede, andandosi<br />

ad appoggiare a professionisti esteri. Il resto è<br />

una marchetta continua, non esistono scelte oggettive.<br />

Inoltre molti magazine preferiscono lavorare spesso con<br />

fotografi stranieri penalizzando gli italiani. Ma noi italiani<br />

non abbiamo nulla da invidiare.<br />

Per quale motivo? Gli stranieri costano meno o sono più<br />

bravi?<br />

Chiedetelo agli editori e ai “photoeditor de noartri”. Io, se<br />

posso, nel mio piccolo, spingo il più possibile la scena italiana.<br />

Purtroppo la scelta non dipende sempre e direttamente<br />

da me.<br />

Ma i bravi fotografi in Italia sono troppi o troppo pochi?<br />

Tutta colpa delle riviste?<br />

L'Italia ha dei buoni fotografi. Qualcosa si vede. Il problema<br />

è che per migliorare bisogna viaggiare, vedere, interagire<br />

e aver voglia. Per viaggiare bisogna crederci e<br />

avere del budget o, nei casi peggiori, essere ricchi o fare<br />

sacrifici. Il viaggiare alcune aziende lo considerano poco,<br />

non so perchè, ma è molto difficile proporre progetti di crescita.<br />

Altre aziende invece basano il tutto sul fare esperienza,<br />

sul viaggiare, per poco o tanto che si può andar<br />

lontano. Un giro oltre confine di pochi giorni aiuta molto di<br />

più un rider e un fotografo nella<br />

crescita personale che trascorrere<br />

un’intera stagione nel proprio<br />

resort, per quanto pieno di<br />

neve sia. Oltre chiaramente ad<br />

offrire ad una azienda immagini<br />

diverse e storie di viaggio da raccontare.<br />

Andando e viaggiando le<br />

storie acquisiscono sapore. Negli<br />

ultimi anni la globalizzazione ha<br />

avvicinato tutti, dall’altra il viaggiare<br />

si sta riscoprendo come non<br />

mai. Se devo scegliere, preferisco<br />

raccontare storie di viaggi, seppur<br />

dietro l'angolo, che le solite menate<br />

che purtroppo leggiamo.<br />

Però, non c'è sempre la possibilità<br />

di poter decidere.<br />

E sulla questione pagamenti?<br />

È chiaro che per migliorare e<br />

alzare la media bisogna poter pagare<br />

alla gente il dovuto. In Italia<br />

ai freelance del nostro settore<br />

viene riconosciuto un minimo sindacale<br />

con cui non ti ci paghi neanche<br />

la benzina e il Camogli in<br />

autogrill per quando vai a fare la<br />

foto. Se per caso non ci vai, chiamano<br />

il primo disposto a farlo per<br />

la gloria. E di gente pronta a correre<br />

per la gloria ne è pieno il<br />

mondo... Così anziché innalzare il<br />

livello e operare una selezione, si<br />

è arrivati in una situazione di piattume<br />

generale. C’è poi la questione<br />

del tempo: da noi la sta-<br />

Alcune delle ultime cover di 4Skiers.<br />

gione non è lunga come altrove, i<br />

tempi sono stretti e bisogna concretizzare più appuntamenti<br />

possibili. Quando sei dentro ti rendi conto che effettivamente<br />

i giorni disponibili, in funzione delle condizioni<br />

nevose, non sono mai molti.<br />

A tuo parere chi sono i fotografi italiani di action sport<br />

più bravi ad oggi?<br />

Il mio riferimento è sempre stato all'estero, non in Italia.<br />

Dico però che Roby Trab, per quanto sia ancora attivo o<br />

meno nell’ambito editoriale, rimane per me un riferimento<br />

dell'action sport photography, e molti giovani dovrebbero iniziare<br />

a guardare le sue foto, quelle vere, a pellicola, con cui<br />

sono state scritte pagine di storia dello snowboard.<br />

Negli action sport c’è una scuola di fotografi più brava<br />

delle altre? Anche in questo caso primi gli USA?<br />

Non è il “primi gli Usa” o i giapponesi o la cultura scandinava.<br />

Semplicemente c'è stimolo a migliorare. In Usa<br />

sono di più, c’è più concorrenza e si danno un gran da fare:<br />

le testate e i clienti riconoscono il lavoro svolto e pagano di<br />

conseguenza. Pretendono il livello, e lo ottengono! Il fotografo<br />

medio americano offre una qualità, nella media, di un<br />

certo tipo, superiore all'italiano medio. Il tutto perchè c’è probabilmente<br />

volontà di uscire, farsi vedere, far bene. Sia<br />

chiaro: in Italia professionisti in gamba ce ne sono. L'unica<br />

cosa che mi pare di percepire, è una sorta di adeguamento<br />

al livello medio. Manca a volte quella voglia di “spaccare<br />

tutto”, di uscire con il rider e far foto spaziali da mandare<br />

magari Oltre Oceano e dire: “Bello, tu che detti i<br />

canoni, guarda che anche qua siamo capaci di lavorare!”.<br />

Foto o articoli pubblicati sul web possono avere oggi la<br />

stessa quotazione di quelli su un cartaceo o non se ne<br />

parla nemmeno?<br />

Può capitare. Ci sono siti stranieri che pagano come un<br />

normale magazine italiano, se non meglio...<br />

Qual è in percentuale la differenza di prezzo tra una foto<br />

pubblicata su un magazine action sport in Italia rispetto<br />

agli altri principali paesi europei?<br />

All’estero pagano il doppio, se non di più. E soprattutto<br />

non pagano dopo 6 mesi facendoti credere che sei fortunato<br />

ad essere pagato.<br />

Domanda secca: i tuoi tre scatti migliori di sempre?<br />

Ho uno scatto di Danielino Mottini (rip), uno dei miei più<br />

cari amici, scomparso in slavina 3 anni fa con un altro amico<br />

di Livigno. La foto è appesa davanti alla mia scrivania in ufficio,<br />

è la prima foto che ho pubblicato fuori Italia, in Francia,<br />

5 anni fa ormai. In più il rapporto che mi legava con Danielino<br />

fa sì che consideri quella foto la mia più bella di<br />

sempre. C'è anche qualcosa in BN, ma sono cose mie, private.<br />

Ditemi voi piuttosto qual è quella che preferite...<br />

Beh magari facciamo un sondaggio tra i lettori... Quali<br />

sono i riders con cui lavori meglio?<br />

Quelli che si danno da fare, che hanno voglia di fare, che<br />

sono professionali e che hanno stile. Sì, sembra la letterina<br />

di Babbo Natale, ma vi garantisco che in Italia di gente così<br />

ne abbiamo. Credetemi visto che ci vivo assieme 8 mesi<br />

l’anno.<br />

Insomma la scena italiana freeski cresce?<br />

Sì che cresce, eccome! Sul come fare dovreste chiederlo<br />

alle aziende e a chi sta nella stanza dei bottoni. Sicuramente<br />

l’andare in montagna non è una cosa economicissima, ma<br />

il freeski ha fatto ritornare la voglia a molti appassionati che<br />

si erano quasi persi. La cosa che forse si potrebbe fare è<br />

spingere nella direzione giusta, supportare meglio gli atleti,<br />

dare loro possibilità di crescere. Se un atleta cresce, un domani<br />

torna utile all'azienda nella ricerca e sviluppo, è un elemento<br />

fondamentale. Dall’altra dare possibilità a chi segue<br />

la scena di poter raccontare di più e informare la gente. L’informazione<br />

non è mai abbastanza.<br />

Veniamo a 4skiers. Quanti i numeri usciti in questa<br />

stagione?<br />

Sono 4 numeri a stagione e francamente per me sono<br />

sufficienti, considerando l'insieme degli elementi citati sopra.<br />

Per raccontare delle storie di viaggio e considerando<br />

quante mani sono dietro al magazine, direi che va<br />

bene così!<br />

Sei anche editor in chief e co-fondatore del magazine,<br />

scrivi anche molti contenuti oltre a realizzare la<br />

maggior parte degli scatti?<br />

Ho iniziato a scrivere per caso anni fa. Mi piace scrivere,<br />

ma ancora di più scattare. Quando è iniziato il progetto<br />

4skiers eravamo io e Giulio “Guadaz” Guadalupi a<br />

proporre i contenuti. Per forza di cose in due era obbligatorio<br />

darsi da fare. Io ho continuato a scrivere, come già<br />

prima, Guadaz si è ritrovato talvolta a far foto...<br />

Dopo cinque anni qual è il bilancio di 4skiers? Sono<br />

cresciuti anche gli inserzionisti?<br />

La rivista è cresciuta, i feedback ci hanno aiutato (grazie<br />

lettori!), e gli argomenti sono abbastanza eterogenei.<br />

Se ripenso all’inizio mi viene da sorridere, ma francamente<br />

manca ancora qualcosa, quel qualcosa in più,<br />

quella spinta o quel supporto che però non dipende da chi<br />

ci lavora direttamente. Vedremo... Per il discorso inserzionisti,<br />

meglio chiederlo a chi vende pubblicità e a chi ha<br />

in mano i comandi. Per quanto mi riguarda sono editor,<br />

fotografo, photoeditor e mi sbatto, spesso più del dovuto,<br />

per far sì che la qualità della rivista cresca. Per il resto,<br />

chiedetelo all'editore. Lui penso sappia. Noi che siamo sul<br />

campo, purtroppo, non sappiamo. Forse non reputano indispensabile<br />

farci sapere i numeri.<br />

è aumentato anche l’interesse di marchi extrasettore<br />

che vogliono associarsi al freeski?<br />

Sembrerebbe di sì. Vedi il numero di tour che spopolano<br />

quest’anno in Italia e gli extrasettore che vi partecipano.<br />

Hai chiuso l’ultimo numero ma la stagione per te è<br />

ancora lunga immagino, cosa immortalerà prossimamente<br />

il tuo obiettivo?<br />

Circa 70 giorni ancora pieni, shooting, invitational e<br />

scarpinate per portarsi a casa qualche scatto e qualche<br />

storia da raccontare. Poi si vedrà, in estate magari nell'altro<br />

emisfero. Inseguendo l’inverno...<br />

All photos: Alessandro Belluscio<br />

www.alessandrobelluscio.com<br />

Raffaele Cusini – Livigno.<br />

Mattias Fabbro – Kronplatz (BZ).<br />

Bene Mayr – Nine Knights 2010 (Obertdorf, Germany).<br />

Blake Nyman – Nine Knights 2010 (Obertdorf, Germany).<br />

N. 2 / 2011<br />

15


N. 2 / 2011<br />

16<br />

i fEEdBAcK di RAffAElE<br />

ARMAdA - RANGE JACKET<br />

Giacca in MegaRex 2L con indici traspirabilità/<br />

idrorepellenza 10.000 mm/10.000 gr, con<br />

SuperFlo Lining System e stampa ARV. È caratterizzata<br />

da cuciture saldate al 100%, zip YKK idrorepellenti,<br />

Reactive Hood System con accesso<br />

esterno e interno, cappuccio rimovibile e compatibile<br />

con l’uso del casco, profilo cappuccio ergonomico,<br />

bordi rinforzati, inserti di ventilazione<br />

foderati in mesh, ghette in lycra sui polsi, gonnella<br />

con sospensioni lycra e diverse tasche posizionate<br />

in modo tattico. La giacca è leggera e ha un<br />

fit lungo sulla schiena. È disponibile nelle misure<br />

S-XXL e nei colori delirium, lime e orange (in foto<br />

la versione adottata da Raffaele).<br />

Utilizzato in quali circostanze: Dalla fresca al<br />

park, ma anche in photoshooting<br />

In quali situazioni dà il meglio di sè: Sempre<br />

Punti di forza secondo te: La sua vestibilità<br />

In cosa può essere migliorato: Ha due cerniere<br />

inutili sui polsini<br />

Consigli per un utilizzo ottimale: Dal park, al<br />

bosco, al pub. Può essere utilizzata ovunque grazie<br />

alla sua versatilità<br />

ARMAdA - DESTROYER<br />

Pantaloni in DryRex 3L con indici traspirabilità/<br />

idrorepellenza 20.000 mm/20.000 gr. Sono caratterizzati<br />

da taglio tight, RECCO Avalanche Rescue<br />

System, cuciture saldate, zip resistenti all’acqua Riri<br />

AQUAzip, tasche cargo, cintura interna di regolazione,<br />

inserti di ventilazione foderati in mesh, ghetta<br />

per scarponi con sospensione in lycra, gancio per<br />

scarponi, profili rinforzati e interfaccia pantalonigiacca.<br />

Sono disponibili nelle misure S-XXL e nei<br />

colori black (in foto la versione adottata da<br />

Raffaele) e spray.<br />

Utilizzato in quali circostanze: Sempre, da un<br />

riding street all’apres-ski<br />

In quali situazioni dà il meglio di sè: In primavera<br />

e in occasione di sci estivo in ghiacciaio, non essendo<br />

imbottiti<br />

Punti di forza secondo te: La leggerezza e la resistenza<br />

a 20.000 mm di colonne d’acqua<br />

In cosa può essere migliorato: Le cerniere delle<br />

tasche frontali si aprono al contrario<br />

Consigli per un utilizzo ottimale: Possono essere<br />

utilizzati in qualsiasi situazione a patto che le temperature<br />

non siano troppo rigide<br />

Freeskier del mese:<br />

Raffaele Cusini<br />

Anni: 22<br />

Nato a: Sondalo (SO)<br />

Vive a: Livigno (SO)<br />

Professione: Idraulico<br />

Studi effettuati: Diplomato IPSIA<br />

Migliori risultati conseguiti: Solo in riferimento<br />

all’ultima stagione, ricordo il 1° posto allo<br />

Jägermeister Vertical Tour di Livigno (27-28 febbraio<br />

2011), il 6° all’FWQ del Nissan<br />

MysticXperience Monterosa Ski (17-21 febbraio<br />

2011) e il Best Style a Skipass di Modena nel<br />

2010<br />

sMiTH - I/O<br />

La competizione più difficile: Tutte, difficile scegliere<br />

quale<br />

La performance di cui sei più orgoglioso:<br />

Quella della scorsa settimana a Gressoney, in<br />

occasione del Nissan MysticXperience Monterosa<br />

Ski che ho chiuso in 6 a posizione<br />

L’impresa che prima o poi vorresti compiere:<br />

Andare in Alaska<br />

Obiettivi per il 2011: Vorrei andare in Argentina<br />

quest’estate. Poi vorrei viaggiare un po’ per<br />

l’Europa, partecipare a vari contest e filmare una<br />

video-part<br />

Maschera da sci che si distingue per l’esclusivo sistema di intercambiabilità<br />

della lente, che può essere sostituita semplicemente sollevando le due clip<br />

sul frontale. L’innovativa struttura rimless conferisce al modello un design<br />

all’avanguardia e una leggerezza incomparabile, mentre le lenti sferiche<br />

Carbonic-XTM garantiscono una visione perfetta, eliminando ogni rischio di distorsione visiva e rendendo la<br />

maschera ideale in ogni condizione atmosferica. Il rischio di appannamento è scongiurato grazie al sistema<br />

Vaporator basato su doppie lenti e al filtro Porex, un minuscolo foro su un angolo della lente esterna che agevola<br />

l’uscita dell’aria. La maschera è disponibile in nero, bianco, grigio chrome max e negli effetti grafici glacier<br />

gray legacy evolve, ember legacy evolve, black/red truetype, mint truetype, black/white commodore, classic<br />

brown mill&union, olive huntsman, blaze team, cyan stereo, white jungle e clear need for speed.<br />

Utilizzato in quali circostanze: Nebbia, sole, pioggia, fango, neve, vento e persino party<br />

In quali situazioni dà il meglio di sè: In qualsiasi situazione, considerando che la lente da nebbia è il top<br />

Punti di forza secondo te: La velocità nel cambio lente, le grafiche e la comodità<br />

In cosa può essere migliorato: Sarebbe proprio il massimo se avesse lenti anti-bullet<br />

Consigli per un utilizzo ottimale: È perfetta abbinata con un casco Smith<br />

lEvEl - TEMPEST WS<br />

Guanto in pile con grill in silicone sul palmo e membrana Windstopper. È<br />

disponibile nelle misure S-XL e in colore rosso e nero con fit slim. Presenta inoltre<br />

profilo corto e tasca kangaroo.<br />

Utilizzato in quali circostanze: In powder, jib, park. Praticamente ovunque<br />

In quali situazioni dà il meglio di sè: Nella costruzione di kicker<br />

Punti di forza secondo te: L’overgloves<br />

In cosa può essere migliorato: La grafica del palmo, il dragone è veramente “zarro“...<br />

Consigli per un utilizzo ottimale: Possono essere utilizzati in qualsiasi condizione<br />

e situazione<br />

sMiTH - MAZE<br />

Casco dalle linee pulite, con design moderno e minimalista. È caratterizzato da<br />

costruzione Lightweight In-Mold con AirEvac 2 Ventilation, Airflow Climate<br />

Control, 9 inserti di ventilazione, copri orecchie Snapfit SL, gancio per<br />

maschera rimovibile. È disponibile con sistema audio Skullcandy, nelle<br />

tagle XS-XL e in una serie di colori: matte black, white one percenter,<br />

gunmetal one percenter, black/red truetype, mint truetype, olive huntsman,<br />

cyan stereo, antique need for speed, glacier gray legacy e blaze team.<br />

Utilizzato in quali circostanze: In park<br />

In quali situazioni dà il meglio di sè: È comodo in ogni situazione<br />

Punti di forza secondo te: Sicuramente la leggerezza<br />

Altri suggerimenti al costruttore: Mi piacerebbe che Smith riproponesse la Krink<br />

Series, personalizzabile tramite l’uso di pennarelli<br />

Consigli per un utilizzo ottimale: Usarla con imbottitura interna fine e un berretto<br />

sottile<br />

Foto: fizza.it<br />

Foto: fizza.it<br />

| speciale |<br />

ARMAdA - PIPE CLEANER<br />

Sci da pipe e superpipe i cui<br />

componenti, dalla base al top,<br />

sono della più elevata qualità<br />

disponibile. È caratterizzato inoltre<br />

da sidewall AR50, anima<br />

Hybrid Double Zone, camber<br />

positivo, ase Comp Series, CK<br />

Stringer, Laminate Matrix e 2.5<br />

Impact Edge. È disponibile nelle<br />

misure 166-171-176-181 con un<br />

sidecut, nella versione 176, di<br />

118-84-107 e un raggio di curva<br />

di 19 mt. Prezzo al pubblico<br />

consigliato di 519,99 euro.<br />

Utilizzato in quali circostanze:<br />

Park, pipe e rails<br />

In quali situazioni dà il meglio<br />

di sè: In pipe e sui jumps<br />

Punti di forza secondo te:<br />

Il pop estremo<br />

In cosa può essere migliorato:<br />

Non apprezzo la grafica della<br />

soletta<br />

Consigli per un utilizzo ottimale: Un montato a<br />

-1,5 cm dal centro dello sci<br />

lEvEl - FREE-X LE<br />

Bastoncino in alu 7075 con asta clover<br />

shaped. È disponibile nelle lunghezze<br />

110-135 cm con presa brevettata Exo e<br />

rocker strap. La punta è in acciaio e la<br />

versione è in un unico colore. La rotella è<br />

doppia per performance e freeride.<br />

Utilizzato in quali circostanze: Park, job,<br />

street, ma anche per sfogo<br />

In quali situazioni dà il meglio di sè: In<br />

piano<br />

Punti di forza secondo te: La grande resistenza<br />

agli urti e la possibilità di essere<br />

raddrizzate in caso di piegatura<br />

In cosa può essere migliorato: La grafica<br />

un po’ “effiminata” e la manopola, che<br />

potrebbe essere resa più ergonomica<br />

Altri suggerimenti al costruttore:<br />

Personalmente ritengo il laccetto con le borchie<br />

troppo ingombrante<br />

Consigli per un utilizzo ottimale: Dipende dall’utilizzo<br />

che se ne intende fare. Se usati in park,<br />

consiglio di tagliarli corti fra i 90 cm e 110 cm<br />

dAlBEllO - IL MORO T I.D.<br />

Lo speciale disegno di questo scarpone garantisce<br />

massima versatilità e performance. Dal big<br />

mountain freeride al park & pipe, è perfetto per<br />

freestyle e freeride. Ha flex variabile e scarpetta I.D.<br />

Thermo. Caratterizzato dall’innovativo Contour 4<br />

Technology e dall’Hyperband Freeflex Cuff: gambetto<br />

dal profilo avvolgente e ampio per un supporto<br />

eccezionale e una calzata versatile. Presenta inoltre<br />

lo Slap Ratchet Closure, una leva del gambetto con<br />

chiusura a fascia che permette di regolare la flessibilità<br />

del gambetto: stretto per lo sci più estremo,<br />

meno teso per una sciata più rilassata. A tutta lunghezza<br />

presenta infine una “fascia per l’atterraggio”<br />

ad assorbimento d’urto. È disponibile nelle misure<br />

24-29,5 MS in colore rasta sublimated, con soletta<br />

da 98 mm.<br />

Utilizzato in quali circostanze: In park e street, ma<br />

anche in powder In quali situazioni dà il meglio di<br />

sè: In dump e rail<br />

Punti di forza secondo te: La comodità negli aggiustamenti<br />

e la possibilità di cambiare linguette per un<br />

uso anche freeride (con linguetta B)<br />

In cosa può essere migliorato: In nulla, ogni anno<br />

l’azienda provvede a migliorarlo<br />

Altri suggerimenti al costruttore:<br />

Nessuno. Tra l’altro il modello<br />

2011 è eccezionale, con una<br />

grafica black-rasta e un puntale<br />

allargato<br />

Consigli per un utilizzo ottimale:<br />

Di stringere bene tutti i<br />

ganci e di controllare le viti<br />

ogni tanto


DISTRIBUITO DA: The Group Distribution - 0536.60731 - info@thegroupdistribution.it


N. 2 / 2011<br />

18<br />

HEAD<br />

Sbc 79<br />

La velocità non è solo appannaggio<br />

degli sciatori agonisti ma anche dei<br />

freeskier. Senza la giusta velocità risulta<br />

difficile vincere una gara big air. Anche<br />

nel pipe è importante avere un’attrezzatura<br />

affidabile. Lo sci SBC 79 è un<br />

modello da park and pipe disegnato<br />

dal rider Jon Olsson. Assicura forza e<br />

velocità ed è disponibile nelle lunghezze<br />

154-163-172-181. La versione 172 ha<br />

un sidecut 112/79/106 e un raggio di<br />

curva di 19,1 mt. È caratterizzato da<br />

costruzione Heavy-Duty, twin tip con<br />

animo in legno e soletta UHM C. In<br />

foto lo sci monta gli attacchi multicolor<br />

Mojo 12 Wide 88 firmati Head.<br />

DISTRIBUITO DA<br />

HTM Sport<br />

01852011 - info_head@it.head.com<br />

K2<br />

Recoil<br />

Sci che trae ispirazione dai leggendari<br />

modelli PE ed Extreme. Si tratta di un<br />

modello all mountain altamente performante,<br />

solido sui terreni più difficili del<br />

park e potente su qualsiasi pista. La<br />

costruzione All-Terrain Rocker lo rende<br />

agile mentre la larghezza centrale di 90<br />

mm aumenta la stabilità. In generale<br />

dunque, Recoil è perfetto sia per all<br />

mountain che per park. È disponibile<br />

nelle misure 159-164-169-174-179 con<br />

costruzione ABSorbTwin Tech Sidewall,<br />

Triaxial Braiding, anima Fir/Aspen, raggio<br />

di 20 mt (misura 179 cm), Bi-Directional<br />

Taper. È associabile agli attacchi Flat o<br />

SchizoFrantic.<br />

DISTRIBUITO DA<br />

The Group Distribution - 0536.60731<br />

info@thegroupdistribution.it<br />

SALOMON<br />

Bbr<br />

Il nuovissimo sci Salomon BBR offre<br />

altissime prestazioni in fuoripista, permettendo<br />

inoltre un buon utilizzo<br />

anche in pista, sul duro, sul ripido. Con<br />

la sua caratteristica punta da surfboard<br />

garantisce una tenuta ottimale e si<br />

dimostra reattivo e facile da controllare.<br />

Nonostante la grande superficie l'inversione<br />

degli spigoli è piuttosto rapida,<br />

mentre la forma a V, perfetta per le<br />

nevi profonde, grazie ad un flex indovinato<br />

ben si comporta su neve battuta e<br />

compatta. Ha una costruzione a sandwich<br />

e l’anima in legno. Disponibile<br />

nelle lunghezze da 174/186.<br />

DISTRIBUITO DA<br />

Salomon Italia<br />

0422.5291 - www.salomonfreeski.com<br />

VÖLKL<br />

Wall<br />

Russ Henshaw, Nico Zacek, JF Houle<br />

hanno tutti creduto nel Wall per affrontare<br />

il big air. La sua classica forma Camber<br />

segue scrupolosamente la traiettoria sulla<br />

rampa e sprigiona tutta la forza che serve<br />

in fase di lancio. Inoltre questo sci, incredibilmente<br />

veloce, è fantastico quando<br />

atterra. Fuori dal park, la sciancratura simmetrica<br />

e l’anima in legno multistrato lo<br />

rendono l’attrezzo adatto per i professionisti<br />

del Jib.<br />

DISTRIBUITO DA<br />

Dalbello - 0423.55641<br />

info@dalbello.it<br />

AMPLID<br />

Rockwell<br />

L’obiettivo del laboratorio R&D di Amplid era quello di<br />

combinare uno sci ampio 96 mm all’agilità del modello<br />

Antidogma, al sidecut del C7, alla superficie di galleggiamento<br />

dell’Hill Bill e a un leggero rocker. Tutti questi elementi<br />

insieme hanno dato vita allo sci Rockwell. Si tratta di<br />

uno sci all mountain freestyle, perfetto per le piste così<br />

come per la neve fresca. È caratterizzato da anima in legno<br />

P10 Superlight, geometria 5-DIM, shock absorber Magma<br />

Edge, Horseshoe Steel edge, Tpu spin tips, Doomsday<br />

camrock, glassfiber light biax, sidecut MC Bezier Spline,<br />

sidewall chipproof roundtop, base sintruded 6.6 HM, finitura<br />

Part Matt Glossy. È disponibile nelle lunghezze 175-182.<br />

DISTRIBUITO DA<br />

ABC Distribution<br />

335.6813705 - info@abcdistribution.org<br />

NORDICA<br />

Ace of Spades Ski & Boot<br />

Caratterizzato da una costruzione ultra-leggera,<br />

questo scarpone è dotato del sistema "progressive<br />

flex", che permette una progressiva flessione della<br />

struttura per garantire la morbidezza durante la<br />

sciata e la rigidità negli atterraggi. Ace of Spades,<br />

perfetto per salti ed evoluzioni, dispone di una<br />

scarpetta PFP Performance Fit FSE e di costruzione<br />

dello scafo “easy entry”, che consentono di sperimentare<br />

la neve in tutta sicurezza. La chiusura a 45<br />

gradi permette un’ottima tenuta del piede, la tecnologia<br />

Full Shock Eraser assicura un perfetto<br />

assorbimento degli urti<br />

durante gli atterraggi, la<br />

suola high traction in gomma<br />

garantisce un grip perfetto in<br />

tutte le situazioni.<br />

Un’innovativa clip posteriore<br />

sul gambetto protegge i<br />

pantaloni da strappi o<br />

inconvenienti durante<br />

i salti.<br />

DALbELLO<br />

Boss Voodoo<br />

Questo nuovo scarpone rappresenta un altro successo<br />

del Rider Development Project, progetto Dalbello il<br />

cui obiettivo è quello di creare le scarpe più performanti<br />

al mondo. Il Boss abbina un design graffiante a soluzioni<br />

tecnologiche avanzate come il regolatore della<br />

flessione (Flex Variabile) e la scarpetta Trufit Custom Fit,<br />

che abbina precisione di calzata a comfort assoluto. Le<br />

scarpette Trufit possono inoltre essere termoformate<br />

grazie a una semplice e veloce procedura direttamente<br />

in negozio. Altri dettagli tecnici dello scarpone sono la<br />

tecnologia in 3 pezzi Cabrio Design, la costruzione in<br />

polietere trasparente bi-iniettata, il Dynalink Rearfoot<br />

Retention, il punto di ancoraggio scafo/gambetto basso,<br />

le leve in alluminio F-500 e 3 Micro,<br />

il regolatore della flessione, il<br />

canting, l’inserto del gambetto e<br />

del tallone che assorbono gli urti.<br />

Boss è disponibile nelle misure<br />

25-30,5 MS e nel colore black transparent/trans,<br />

con soletta da 103<br />

mm e indice di flessibilità<br />

vario.<br />

LEVEL<br />

Tsunami<br />

Guanto utilizzato dal Level Pro Team, composto<br />

da svariati atleti tra cui Kevin<br />

Rolland (vincitore della medaglia<br />

d’oro agli X-Games di Aspen),<br />

Markus Eder, Xavier Bertoni, Jp<br />

Auclair, Davide e Raffaele Cusini.<br />

È caratterizzato da design unico e<br />

stile inimitabile. Dorso sublimato e<br />

palmo siliconato dall’esclusivo fit<br />

rivoluzionario, particolarmente resistente<br />

all’uso intenso. È adatto alle diverse situazioni<br />

di utilizzo dei rider più esigenti. Trova il suo<br />

posto come guanto da park e pipe grazie a un fit<br />

| prodotti freeski FW 2011/12 |<br />

Gli amanti del freestyle hanno bisogno<br />

di un prodotto in grado di offrire la stabilità,<br />

la durata e la performance necessarie al<br />

Park and Pipe. Questi sci sono stati progettati<br />

e costruiti per atleti come Tj Shiller e<br />

Peter Olenick, in grado di domare il pipe<br />

da 22 ai Winter X, e per tutti i giovanissimi<br />

atleti che vogliono provare un’esperienza<br />

da brivido. La leggerezza è una delle caratteristiche<br />

vincenti per il massimo controllo<br />

in aria, la costruzione sandwich è il segreto<br />

per precisione, durata e capacità di accelerazione.<br />

La tecnologia Camrock, nella versione<br />

Pop Rock Camrock, permette inoltre<br />

di avere stabilità alle alte velocità e ottenere<br />

“pop” incredibile.<br />

DISTRIBUITO DA<br />

Nordica<br />

0422.7285 - info@nordica.com<br />

Il Voodoo è adatto a sciatori all mountain ambiziosi<br />

e atletici che si dilettano nei park. La costruzione è<br />

molto resistente e lo shock absorbing garantito dà il<br />

meglio anche in piste impegnative. È ideale anche per<br />

gli sciatori più aggressivi ed è dotato di scarpetta<br />

Supercomfort, comoda e asciutta tutto il giorno.<br />

Altri dettagli tecnici del modello sono Cabrio Design,<br />

Polytec Lite bi-iniettata, Dynalink, gambetto Freeflex<br />

Hyperband, gambetto dal profilo ampio, F-300<br />

Leve in plastica-3 Micro, regolatore<br />

della flessione, inserto del<br />

tallone che assorbe gli urti e leva<br />

dello scafo invertita. Voodoo è<br />

disponibile nelle misure 25-30,5<br />

MS e nel colore white/trans/black<br />

e lime/citron/white, con<br />

soletta da 103 mm e indice<br />

di flessibilità<br />

vario/regolabile.<br />

DISTRIBUITO DA<br />

Dalbello<br />

0423.55641 - info@dalbello.it<br />

aderente e al grip in silicone. Il guanto garantisce<br />

un buon livello di calore e la membrana<br />

Therm Plus, inserita tra la fodera e il<br />

rivestimento esterno, lo rende completamente<br />

impermeabile all’acqua. È disponibile<br />

nelle taglie XXS-XXL e nei colori silver,<br />

fucsia, pk rainbow e black yellow (qui in<br />

foto).<br />

DISTRIBUITO DA<br />

Level - 0342.564250<br />

feedback@levelgloves.com<br />

ATOMIC<br />

Bent Chetler<br />

Per la stagione 2011/12 Atomic<br />

propone una collezione sci, scarponi,<br />

attacchi e accessori per gli<br />

amanti del freeski che promettono<br />

di regalare ancora più divertimento,<br />

sia negli snowpark sia nella neve<br />

polverosa. Tutti i prodotti sono stati<br />

testati da Jossi Wells, Chris Ben<br />

Chetler e Daron Rahlves. In foto il<br />

modello Bent Chetler, che unisce<br />

una forma rocker nella punta e<br />

nella coda al camber tradizionale.<br />

Si tratta di una versione ulteriormente<br />

aggiornata e migliorata<br />

rispetto al modello precedente,<br />

ovvero si contraddistingue per il<br />

nucleo in legno e un profilo migliorato,<br />

tale da rendere la coda più<br />

rigida e quindi più resistente negli<br />

atterraggi. Inoltre la nuova costruzione<br />

offre maggiore stabilità nelle<br />

curve veloci in neve fresca.<br />

DISTRIBUITO DA<br />

Amer Sports - 0422.5291<br />

amersports-italy@amersports.com<br />

DYNASTAR<br />

6th Sense Superpipe<br />

Sci da freestyle che assicura un controllo eccellente.<br />

È un modello leggero con una buona presa<br />

di spigolo, caratterizzato da meccanica Graduated<br />

Spring Blade per la massima energia e<br />

anima in legno che assicura resistenza.<br />

È specifico per park & pipe, con un<br />

profilo studiato ad hoc e spigoli rinforzati.<br />

È abbinabile agli attacchi Pivot 14<br />

Wide, modelli leggendari con tecnologia<br />

freeride e freestyle. Compatti e<br />

robusti, non accettano compromessi<br />

per performance e sicurezza. Può<br />

essere anche utilizzato con attacchi<br />

NX 12 Jib Medium, pensati per sciatori<br />

in cerca di comfort, performance e<br />

semplicità. Gli NX garantiscono sicurezza<br />

e leggerezza. Lo sci 6th Sense<br />

Superpipe è disponibile nelle misure<br />

155-165-175-182 con sidecut<br />

112/78/102 e raggio di 20 mt.<br />

ROSSIGNOL<br />

Storm<br />

DISTRIBUITO DA<br />

Rossignol Sci - 0161.855513<br />

info@dynastar-europe.com<br />

Sci da freestyle caratterizzato da tecnologia<br />

Power Turn, che prevede un<br />

camber tradizionale tra i piedi a garanzia<br />

di potenza, energia e presa di spigolo<br />

in pista. Presente anche un Extended<br />

Sidecut che prosegue oltre i punti di<br />

contatto dove inizia il rocker su punta e<br />

coda. Questo profilo assicura una maggior<br />

presa di spigolo in caso di aumento<br />

della velocità. Se la discesa è invece<br />

più lenta, il sidecut viene sfruttato di<br />

meno a garanzia di una maggior manovrabilità<br />

dello sci. Storm è caratterizzato<br />

anche da Jib Tip disegnata per transizioni<br />

su pipe & park e per una sciata in<br />

switch e da sandwich Mini Cap. quest’ultima<br />

è una costruzione ultraresistente<br />

in legno, con sidewall di 30<br />

gradi, fibre di vetro e lamine high-tech.<br />

Il Mini Cap Rossitop rinforza il top dello<br />

sci rendendolo resistente alle scheggiature.<br />

L’inclinazione di 30 gradi dei sidewall<br />

migliora la distribuzione del peso e aumenta la<br />

resistenza dello sci. Il modello è disponibile nelle misure<br />

160-170-180 con sidecut 122/92/115. È abbinabile<br />

agli attacchi Axium 110 XL.<br />

DISTRIBUITO DA<br />

Rossignol Sci - 0161.855513<br />

info@rossignol-europe.com


ARMADA<br />

Kindle Jacket<br />

Giacca da donna realizzata in<br />

MegaRex 2L 20.000 mm/20.000 gr<br />

con SuperFlo Lining System. È<br />

caratterizzata da sistema di salvataggio<br />

da valanga Recco,<br />

tasca pettorale Riri, cuciture<br />

saldate al 100%, zip YKK,<br />

sistema cappuccio Reactive<br />

con Quick-release Tab,<br />

cappuccio compatibile<br />

con l’uso del casco e con<br />

profilo ergonomico,<br />

bordo rinforzato, tasca<br />

per lettore musicale con<br />

accesso esterno e con<br />

passanti per auricolari,<br />

tasca su manica e<br />

tasca per skipass, polsini regolabili, protezione mento<br />

in micropile, inserti di ventilazione foderati in mesh,<br />

tasca per maschera in mesh, ghette sui polsi in lycra,<br />

gonnella regolabile e nascosta con sospensioni in<br />

lycra, interfaccia giacca-pantalone, fit standard. È<br />

disponibile nelle misure XS-XL a un prezzo al pubblico<br />

consigliato di 269,99 euro.<br />

SCOTT<br />

Ski Jib<br />

VJJ<br />

Sci backcountry da donna,<br />

perfetto per neve profonda. È la<br />

versione femminile del modello<br />

maschile JJ e sfrutta il brevettato<br />

EST Freeride Rocker. Altri dettagli<br />

tecnici sono AR50 Sidewall,<br />

anima Hybrid UltraLight, base<br />

50/50, CK Stringer, Laminate<br />

Matrix e 1.7 Impact Edge. È<br />

disponibile nelle misure 165 e<br />

175 con un sidecut, nella misure<br />

165, di 126-136-115-133-123 e un<br />

raggio di curva di 12 mt. Prezzo<br />

al pubblico consigliato: 599,90<br />

euro.<br />

D I S T R I B U I T O D A<br />

Oberalp<br />

0471.242900 - info@oberalp.it<br />

Nuovo ski per i fanatici del park<br />

realizzato dal giovane talento del<br />

rider team Scott e idolo dei freeskier<br />

Tom Wallisch. Rispetto al<br />

“fratello maggiore” Punisher si<br />

distingue per una minor generosità<br />

delle dimensioni e per un flex<br />

più reattivo. È inoltre più gestibile<br />

e veloce nelle transizioni e nei<br />

trick in snowpark e nel pipe. Lo sci<br />

sarà commercializzato nelle misure<br />

158, 168 e 178 cm al costo di<br />

419 euro.<br />

D I S T R I B U I T O D A<br />

Acerbis Italia - 035.756144<br />

infosport@acerbis.it<br />

MOMENT<br />

Bibby Pro<br />

| prodotti freeski FW 2011/12 |<br />

Sci già ben noto sul mercato,<br />

caratterizzato da camber centrale e<br />

rocker in punta e coda (tipo di camber<br />

Moustache). È perfetto per la<br />

powder e per il pow jibbing ed è<br />

ottimo anche per skialp. È disponibile<br />

nelle misure 174-184-190-196 con<br />

sidecut 143/116/134. Presenta anima<br />

Apen/Pine.<br />

D I S T R I B U I T O D A<br />

GVM Distribution<br />

0324.243507<br />

info@gvmshop.com<br />

ELAN<br />

Elan Puzzle Elan Sling Shot<br />

Gli sci Puzzle di Elan sono uno<br />

strumento essenziale per lo shredding<br />

nei park. I sidewalls SST<br />

(Slanted Sidewall Technology) e la<br />

costruzione dall’anima in legno<br />

garantiscono prestazioni superiori<br />

su qualsiasi cosa vi si pari innanzi<br />

nel park, mentre il Jib Rocker, con<br />

full tip, tail rocker e slight camber,<br />

permettono un facile decollo sui<br />

salti e aiutano nell’atterraggio.<br />

ORAGE<br />

Carbondale B-Dog<br />

Piumino in Prime 20 con Light Ripstop. È disponibile<br />

in colore nero ed è caratterizzata da zip in contrasto<br />

colore.<br />

bLACK CROWS<br />

Nocta<br />

Sci twin tip caratterizzato da anima<br />

in legno sandwich engineered. È il<br />

primo modello Black Crows con tecnologia<br />

rocker ed è stato disegnato da<br />

Julien Regnier, pioniere nello sviluppo<br />

del reverse camber. Il profilo di questo<br />

sci lo rende perfetto per il fuoripista<br />

ma il suo flex dinamico e soffice agevola<br />

la maneggevolezza in ogni condizione<br />

di neve. Con un raggio di 18 mt,<br />

il Nocta curva perfettamente anche su<br />

neve dura. Inoltre il rocker frontale,<br />

lungo e graduale, consente al modello<br />

di performare al meglio in neve fresca<br />

mentre il rocker posteriore, più moderato,<br />

assicura stabilità alle velocità elevate.<br />

La distribuzione del volume con-<br />

Uno sci che nasce con lo scopo di<br />

essere divertente e maneggevole in tutte<br />

le condizioni, un vero all-round. Assicura<br />

ottima tenuta su terreni duri e buona galleggiabilità<br />

in neve fresca. Il peso contenuto<br />

attorno ai 1.700 gr, caratteristica<br />

comune a quasi tutta la gamma, rende<br />

questo sci apprezzabile anche da chi<br />

vuole fare qualche ascensione con le<br />

pelli. Ha un raggio medio ed è caratterizzato<br />

da tecnologia CTS (Control Torsion<br />

System) Sandwich che garantisce controllo<br />

della torsione. Altri dettagli sono il<br />

PowerRail System per una maggior precisione<br />

e potenza e la Vibration Absorbing<br />

Technology, un piatto di gomma tra l’anima<br />

in legno e il piatto di ritenzione che<br />

aumenta l’abilità dello sci di assorbire le<br />

vibrazioni su terreni duri e ghiacciati. Il<br />

modello è disponibile nelle misure 165-<br />

174-183 con un sidecut 127/80/108. La<br />

versione da 174 cm ha raggio di 15 mt.<br />

Gli sci twin tip park Elan Slingshot sono<br />

dei veri e propri razzi sul park. L’anima in<br />

legno combinata con i sidewalls RST e i rinforzi<br />

in fibra di vetro rendono decisamente<br />

divertenti questi sci. Grazie al profilo Jib<br />

Rocker, con full tip, tail rocker e slight camber,<br />

nessun atterraggio verrà più sbagliato.<br />

D I S T R I B U I T O D A<br />

Socrep<br />

0471.797022<br />

info@socrep.it - www.socrep.it<br />

Giacca realizzata in Prime 10 Twill 2 Ply associato a<br />

Prime 10 Wool Like 2 Ply.<br />

D I S T R I B U I T O D A<br />

ABC Distribution - 335.6813705 - info@abcdistribution.org<br />

tribuisce a una maggior efficienza nella<br />

neve fresca grazie a una coda galleggiante e<br />

stabilizzante. Leggero e ben bilanciato, questo<br />

modello è perfetto per big jump e<br />

discese in switch. È disponibile nelle misure<br />

177 (pensato per donne e giovani sciatori,<br />

corrisponde a uno sci tradizionale di 160-<br />

170 cm) e 188 (per performance in neve<br />

fresca, corrisponde a uno sci tradizionale di<br />

170-180 cm).<br />

D I S T R I B U I T O D A<br />

Black Crows<br />

+33(0)389.301.031<br />

info@blackcrows-skis.com<br />

MOVEMENT<br />

Zip Antidote Free Power 4<br />

Scarpone da uomo per freeski e freeride con<br />

costruzione in tre pezzi PU e polimeri selezionati.<br />

Dispone di scarpetta termoformabile estremamente<br />

confortevole e di chiusura a 4 leve con sistema<br />

misto di cavi e regolazione metallica micromillimetrica<br />

con chiusura a pompa sull'asse centrale del<br />

piede. La suola Movement by<br />

Skywalk Mountain Profile presenta<br />

inserti Low Tech. Lo<br />

scarpone, disponibile nelle<br />

misure 24,5-30, è compatibile<br />

con tutti gli attacchi. Flex index<br />

120-130.<br />

D I S T R I B U I T O D A<br />

Boardcore<br />

02.69017189<br />

info@boardcore.it<br />

FISCHER<br />

Maven<br />

Nuovo sci freestyle con costruzione<br />

Twin Tip, fianchi sandwich e spatola<br />

Rocker per favorire al massimo le<br />

evoluzioni e la totale libertà di<br />

movimento in pista, fuori e negli<br />

snowpark. In commercio da settembre<br />

2011 al prezzo indicativo di 573 euro<br />

completo di attacco specifico.<br />

D I S T R I B U I T O D A<br />

Project 2010<br />

02.3087341<br />

www.fischer.it<br />

LINE<br />

Influence 105<br />

Questo sci unisce dimensioni<br />

perfette con un tocco<br />

di rocker e una costruzione<br />

forte per rispondere alle esigenze<br />

di tutti gli sciatori allmountain<br />

che amano le<br />

discese in neve fresca.<br />

Assicura stabilità e controllo<br />

alle massime velocità, oltre<br />

a un galleggiamento senza<br />

sforzi con un flex soft e<br />

punta e coda Early Rise.<br />

L’anima è Maple<br />

Macroblock leggera e resistente.<br />

Presenta sidecut<br />

153/115/142 ed è caratterizzato<br />

anche da Metal Matrix,<br />

geometria P-Cut, costruzione<br />

Sidewall, Directional Flex<br />

e Sintered Fatty Base &<br />

Edge.<br />

D I S T R I B U I T O D A<br />

The Group Distribution<br />

0536.60731<br />

info@thegroupdistribution.it<br />

FATCAN<br />

FW 2011/12 Collection<br />

Allo scorso Ispo Winter di<br />

Monaco Fatcan ha presentato<br />

la nuova, attesa collezione FW<br />

2011/12 che ha confermato il<br />

dinamismo e l’originalità di<br />

questo brand di bastoncini<br />

freeski 100% Made in Italy e in<br />

materiale riciclabile. La nuova<br />

linea è composta da numerosi<br />

modelli tra cui 3 novità: Flower<br />

Power (vedi grafica a sinistra),<br />

Shaper (al centro) e Cassette<br />

(bastoncino a destra). Tutti<br />

sono realizzati in alluminio<br />

Hard Alu 7075 e sono disponibili<br />

in una sola misura che può<br />

essere adattata all’utilizzatore<br />

semplicemente tagliando il tubo. I bastoncini<br />

hanno inoltre diametro 18-22 mm e sono telescopici,<br />

con caratteristiche tecniche di alto livello<br />

e 20 nuove grafiche tra cui versioni colorate<br />

e brillanti. Non mancano prodotti realizzati in<br />

collaborazione con realtà del settore e non, come<br />

quelli creati con Level, Elan, Mottolino e iF3. Diverse<br />

anche le rotelle disponibili pensate per park o powder,<br />

alle quali si aggiungono proposte speciali. Tra i<br />

rider che utilizzano Fatcan ricordiamo Federico Fette<br />

de Albertis, Marco Eydallin, Joel Moser, Paolo<br />

Martinoglio, luka Melloni, Klaus Finne e Javier Vega.<br />

D I S T R I B U I T O D A<br />

Cober<br />

02.57601341<br />

info@cober.it<br />

N. 2 / 2011<br />

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