31.05.2013 Views

padre Sergio Agustoni Peru - Centro Missionario Diocesano di ...

padre Sergio Agustoni Peru - Centro Missionario Diocesano di ...

padre Sergio Agustoni Peru - Centro Missionario Diocesano di ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

comunicazioni, ma, secondo me, il <strong>di</strong>vario tra i ricchissimi e la stragrande maggioranza della<br />

popolazione è <strong>di</strong>ventato ancora più profondo. A Lima puoi vedere l’ultimo modello della Mercedes o<br />

entrare in un centro commerciale più lussuoso dei nostri, ma a due ore <strong>di</strong> macchina o anche solo<br />

nelle sterminate periferie intorno alla capitale, ti trovi in un’altra realtà: gente che si inventa un<br />

lavoro, che si improvvisa una casa con un telo <strong>di</strong> plastica e una stuoia. E’ la conseguenza <strong>di</strong> un<br />

grave problema: lo spopolamento delle zone rurali che porta ad un esodo massiccio e <strong>di</strong>sperato<br />

verso la grande città. Un miraggio prepotente che riesce a calamitare i giovani più svegli, un esodo<br />

continuo e senza ritorno da campagne sempre più spopolate e sempre più povere anche dal punto<br />

<strong>di</strong> vista umano.<br />

UNA CHIESA PRESENTE E VIVA<br />

Questo è un problema anche per il nostro lavoro ecclesiale. Dove trovare persone valide da<br />

formare come leader dei catechisti? E’ un lavoro lungo e delicato quello della formazione dei<br />

catechisti e il prete, per quanto la sua presenza nei vari villaggi sia limitata soprattutto dalle<br />

<strong>di</strong>stanze, deve cercare <strong>di</strong> stare quanto più possibile vicino alla gente. Vivere con la gente,<br />

confrontarsi con i suoi problemi. Per far crescere il senso <strong>di</strong> appartenenza a una comunità cristiana<br />

che deve camminare insieme. L’essere presenti nei momenti importanti della loro vita ti permette<br />

<strong>di</strong> cogliere aspetti della loro cultura che altrimenti ti restano estranei e sconosciuti, anche se sei in<br />

Perù da anni.<br />

E’ un nuovo stile <strong>di</strong> fare missione che ripercorre un cammino antico, tracciato dai missionari “della<br />

prima ora” che <strong>di</strong>videvano il tempo tra le varie comunità, con<strong>di</strong>videndone la vita. Ma non è facile:<br />

nella parrocchia in cui ho lavorato ci sono un’ottantina <strong>di</strong> comunità così lontane tra loro che due o<br />

tre non sono mai riuscito a raggiungerle. E me ne facevo una colpa. Per questo è fondamentale<br />

dare più spazio ai laici, puntare su una formazione sempre più solida che faccia sentire a tutti la<br />

responsabilità <strong>di</strong> ognuno nella crescita della comunità.<br />

E’ questo il Perù che ora mi viene chiesto <strong>di</strong> lasciare. Mi costa farlo, ma questi <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong><br />

esperienza mi hanno aiutato a prendere le <strong>di</strong>stanze da un’idea un po’ romantica <strong>di</strong> missione che<br />

inevitabilmente ti porti dentro alla partenza. E ti accorgi, un po’ alla volta, che le situazioni<br />

cambiano, che la tua idea <strong>di</strong> missione si apre, che in nessun luogo sei in<strong>di</strong>spensabile…<br />

Ora vado in Messico. Per alcuni anni la mia sarà una missione <strong>di</strong>versa. Da vivere accanto ad altri<br />

fratelli, con lo stesso entusiasmo”.<br />

Da MISSIONDUEMILA, inserto mensile del settimanale <strong>di</strong>ocesano “La Nostra Domenica”, 13 settembre 1998

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!