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Questo magazine è pubblicato senza periodicità fissa e pertanto non può essere considerato una testata giornalistica ai sensi <strong>del</strong>la legge italiana 62/2001.<br />

<strong>La</strong> <strong>Porta</strong> <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong><br />

Numero 1 - Anno 0<br />

Gennaio 2010<br />

Ambiente<br />

Il nostro mare<br />

........<br />

Sport<br />

<strong>La</strong> podistica<br />

........<br />

Tradizioni<br />

<strong>La</strong> goliardia<br />

Un <strong>Gargano</strong> da scoprire


SOMMARIO<br />

Associazioni, tradizioni, artisti... 3<br />

Un comitato per proteggere il “nostro” mare 4<br />

<strong>La</strong> corsa alla poltrona 6<br />

Due parole per chi non le ha mai dette 8<br />

<strong>La</strong> goliardia, questa sconosciuta... 10<br />

<strong>San</strong>t’Antonio abate nella tradizione sannicandrese 12<br />

Il podismo a <strong>San</strong> <strong>Nicandro</strong> <strong>Garganico</strong> 14<br />

<strong>La</strong> rubrica <strong>del</strong>l’artista 15<br />

Alla scoperta <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong> con... il team ARGOD 18<br />

<strong>La</strong> Lokomotiva 20<br />

Le previsioni dal 26 gennaio 22<br />

REALIZZAZIONE GRAFICA<br />

Matteo Ciavarella, Piero Vocale<br />

CONTATTI<br />

magazine@sannicandro.org<br />

STAFF<br />

Domenico Maria Mascolo<br />

Matteo Ciavarella<br />

Matteo Vocale<br />

Piero Vocale<br />

AUTORI DI QUESTO NUMERO<br />

Andrea Grana<br />

Domenico Maria Mascolo<br />

Giuseppe Bruno<br />

Matteo Ciavarella<br />

Matteo Vocale<br />

Michele Grana<br />

Piero Vocale<br />

Foto di copertina realizzata da Nazario<br />

Cruciano presso la grotta di Pian <strong>del</strong>la<br />

Macina<br />

Le opinioni espresse non riflettono necessariamente il punto di vista <strong>del</strong> giornale


Associazioni, tradizioni,<br />

artisti...<br />

Cari lettori,<br />

<strong>La</strong> <strong>Porta</strong> <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong><br />

EDITORIALE<br />

vogliamo innanzitutto ringraziarvi per l’interesse avuto per<br />

questo nuovo magazine. Il primo numero è stato scaricato<br />

da più di 300 persone, un successo per noi inaspettato e<br />

che ci rende fiduciosi nel continuare questo progetto.<br />

In questo numero vediamo la nascita di una rubrica<br />

dedicata agli artisti <strong>del</strong> posto, con l’intento di dare spazio in<br />

ogni numero ad un talento che forse non tutti conoscono.<br />

Vogliamo anche dare spazio alle numerose associazioni<br />

presenti sul nostro territorio, che vorranno spiegarci i loro<br />

scopi, attività, progetti futuri, ecc…<br />

Infine, non potevano mancare le tradizioni sannicandresi,<br />

come, ad esempio, il falò di <strong>San</strong>t’Antonio abate che da<br />

ufficialmente inizio al carnevale.<br />

Vi auguriamo una buona lettura !<br />

Lo Staff<br />

3


4<br />

AMBIENTE<br />

Un comitato per proteggere il<br />

“nostro” mare<br />

Tra il mare e i garganici c’è<br />

sempre stato un legame molto forte.<br />

Un legame che, spesso superando la<br />

semplice funzionalità economica per<br />

la pesca e l’esportazione di agrumi, si<br />

è arricchito di un profondo contenuto<br />

culturale e, in certi casi, religioso.<br />

D’altro canto nessuno ignora quanto<br />

la natura sia stata generosa: tutti<br />

conoscono le bellezze <strong>del</strong>la nostra<br />

costa, forse un po’ meno quelle dei<br />

fondali.<br />

Un interesse, quello dei garganici,<br />

che nel corso degli ultimi decenni è<br />

diminuito per far posto all’interesse<br />

dei turisti ma anche a quello di chi<br />

vedeva, e forse vede tutt’oggi, nel<br />

nostro mare una anonima e perfetta<br />

fonte di guadagno. Fa rabbrividire il<br />

pensiero che nei nostri mari possano<br />

esserci migliaia di fusti e container<br />

con rifiuti altamente tossici, il tutto<br />

accompagnato da qualche ordigno<br />

bellico qua e là. Sorprende la<br />

possibilità che il nostro mare possa<br />

essere concepito come un futuro<br />

“subappenninico” parco eolico; così<br />

come ha destato (e desta tutt’oggi)<br />

scalpore la morte dei capodogli a Foce<br />

Varano, così come fa “saltare dalla<br />

sedia” l’idea di una “trivellazione”<br />

dei fondali tremitesi per estrarne<br />

petrolio. Per questi ed altri motivi, un<br />

gruppo di garganici, semplicemente<br />

GARGANICI, il 10 dicembre si è<br />

incontrato a Vieste sentendo il bisogno<br />

di porre l’attenzione, sensibilizzando<br />

enti e cittadini, sulla “salvaguardia<br />

<strong>del</strong>l’ecosistema marino, senza<br />

dimenticare la tutela <strong>del</strong>la salute<br />

<strong>del</strong>le popolazioni garganiche e di<br />

tutti coloro che visitano il territorio<br />

per finalità turistiche, lavorative e<br />

scientifiche”.<br />

Nasce con queste finalità il<br />

comitato “per la tutela <strong>del</strong> mare <strong>del</strong><br />

<strong>La</strong> <strong>Porta</strong> <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong>


<strong>Gargano</strong>”, di cui il presidente è il noto<br />

ambientalista Michele Eugenio Di<br />

Carlo, da anni impegnato nella tutela<br />

<strong>del</strong> territorio. Tra i soci fondatori,<br />

provenienti da tutto il <strong>Gargano</strong>,<br />

anche diversi sannicandresi: la<br />

giornalista Anna Lucia Sticozzi<br />

, l’attivissimo Domenico Maria<br />

Mascolo, nonché gli speleologi “by<br />

Argod” Matteo Vocale e Giovanni<br />

Barrella. Un comitato, dunque, molto<br />

attivo che sicuramente non si limiterà<br />

ad esistere solo sulla carta o in inutili<br />

circoli di “cultural - polemici” di tutto<br />

ciò che accade, ma che si porrà<br />

<strong>La</strong> <strong>Porta</strong> <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong><br />

AMBIENTE<br />

come un soggetto costruttivamente<br />

critico assolutamente da imitare.<br />

E lo dimostra già l’elevato numero<br />

di adesioni. Un esempio, quindi, di<br />

civiltà, impegno, ma soprattutto di<br />

“buona garganicità”, una garganicità<br />

che sicuramente un po’ tutti<br />

dovremmo sforzarci di ritrovare.<br />

Giuseppe Bruno<br />

5


6<br />

POLITICA<br />

<strong>La</strong> corsa alla poltrona<br />

L’articolo 49 <strong>del</strong>la Costituzione<br />

Italiana stabilisce che “Tutti i cittadini<br />

hanno diritto di associarsi liberamente<br />

in partiti per concorrere con metodo<br />

democratico a determinare la politica<br />

nazionale e locale”.<br />

Quindi il partito diventa quella<br />

organizzazione politica costituita da<br />

più persone, volta al raggiungimento<br />

di fini comuni per la conquista e<br />

l’esercizio <strong>del</strong> potere amministrativo,<br />

nel rispetto <strong>del</strong>la costituzione, <strong>del</strong>le<br />

ideologie e <strong>del</strong>la volontà degli iscritti<br />

chiamati a eleggere i propri dirigenti.<br />

Però nel corso degli anni questa<br />

definizione è stata stravolta a causa<br />

di partiti che, non vivendo più quella<br />

pluralità di interessi, lasciano il posto<br />

ai propri dirigenti che, abusando <strong>del</strong><br />

mandato elettorale, agiscono solo<br />

per il raggiungimento di interessi<br />

personali.<br />

Infatti in più occasioni l’eletto, una<br />

volta raggiunto il controllo <strong>del</strong> potere<br />

politico, viene meno all’impegno dato<br />

dimenticando la moralità <strong>del</strong> fare, la<br />

moralità <strong>del</strong> realizzare, il programma<br />

annunciato agli elettori e la moralità<br />

<strong>del</strong>l’operare, rompendo il rapporto<br />

di fiducia con l’elettorato e non<br />

mantenendo agli impegni e la parola<br />

data.<br />

Il venir meno <strong>del</strong> ruolo<br />

fondamentale dei partiti, quello di<br />

controllare e programmare l’operato<br />

degli eletti facendosi garante dei<br />

suoi iscritti, porta i cittadini ad avere<br />

sfiducia nelle istituzioni politiche e<br />

nei suoi dirigenti, con la conseguenza<br />

che, per protesta, si astiene sempre<br />

più dal voto, favorendo coloro<br />

che <strong>del</strong>la poltrona ne fanno uso e<br />

consumo al solo fine <strong>del</strong>l’interesse<br />

personale.<br />

Però il miglior modo di protestare<br />

sarebbe quello di: punire chi non<br />

mantiene fede a quanto promesso<br />

in campagna elettorale, punire chi<br />

<strong>del</strong>la poltrona ne fa sopravvivenza di<br />

vita senza pensare alla soluzione dei<br />

problemi sociali. Però il nostro sistema<br />

elettorale non offre la possibilità, a<br />

breve tempo, di una valutazione e di<br />

un controllo <strong>del</strong>l’eletto da parte di noi<br />

elettori anche attraverso il partito,<br />

per cui l’unica opportunità rimasta ci<br />

viene offerta dalla possibilità data agli<br />

elettori di votare o a fine mandato o<br />

in altre tornate elettorali dove l’eletto<br />

magari non vi partecipa.<br />

Ma è nostro compito, comunque,<br />

offrire una valutazione in qualsiasi<br />

avvenimento elettorale, ma<br />

soprattutto ognuno di noi deve<br />

tenere in debito conto l’ideologia di<br />

base che abbiamo e valutare se essa<br />

rimane ancora il fondamento di quel<br />

partito politico da cui ci vogliamo<br />

far rappresentare, questo perché<br />

l’essenza ideologica di un partito,<br />

anche se in cassetto, rimane sempre,<br />

ed è quella che ci lega ad una scelta<br />

politica di destra o di sinistra.<br />

Però cosa succede quando anche<br />

<strong>La</strong> <strong>Porta</strong> <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong>


l’essenza ideologica di un partito<br />

viene tradito dai suoi dirigenti<br />

attraverso una scelta di alleanze che<br />

non si può condividere?<br />

Ad esempio come possiamo<br />

leggere sui giornali e ascoltare nei<br />

vari telegiornali, un agglomerato<br />

di pseudo politici, appartenenti<br />

a un partito di chiara ispirazione<br />

CRISTIANA, pur di raggiungere<br />

posti di potere scendono a patti e<br />

accordi elettorali con qualsiasi partito<br />

politico, anche se in contrasto con il<br />

proprio credo, purché si vinca!<br />

Bisogna dire basta a questo<br />

modo di intender la politica, bisogna<br />

punire elettoralmente gli uomini o<br />

partiti politici che sono attaccati alla<br />

poltrona, perseverando sul loro modo<br />

di fare e di disfare <strong>del</strong>la politica.<br />

L’unico modo per far sentire la<br />

nostra voce è che ognuno di noi,<br />

esprima e concretizza attraverso<br />

il voto una scelta che porta a dare<br />

fiducia a chi degnamente possa<br />

<strong>La</strong> <strong>Porta</strong> <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong><br />

POLITICA<br />

rappresentarlo, punendo una volta<br />

per tutte colui che <strong>del</strong>la poltrona ne<br />

fa un uso personale, ma soprattutto<br />

quei partiti, che calpestando la<br />

propria ispirazione ideologica, si<br />

svendono al Dio minore <strong>del</strong> potere<br />

politico ed economico.<br />

<strong>La</strong> speranza è che, pur avendo<br />

una giovane età, le cose cambino<br />

partendo dal poter vedere tornare<br />

le sezioni politiche piene di giovani<br />

vogliosi pronti a imparare e ad<br />

ascoltare gli insegnamenti dei<br />

politici, locali, regionali e nazionali<br />

di qualunque partito, per poter poi<br />

essere protagonisti <strong>del</strong> futuro <strong>del</strong>la<br />

politica e viverla attivamente, nello<br />

spirito <strong>del</strong>la consapevolezza che “<br />

la sovranità proviene dal popolo,<br />

appartiene all’elettorato e gli eletti<br />

sono altro coloro che sono al servizio<br />

<strong>del</strong> popolo”.<br />

Matteo Ciavarella<br />

7


8<br />

CRONACA<br />

Due parole per chi<br />

non le ha mai dette<br />

<strong>La</strong> stampa, spesso, si rende<br />

omertosa. Quasi sempre, è alla<br />

ricerca di notizie che “interessano”,<br />

che sono lette dalla gente. Il fatto di<br />

cui scriviamo, oggi, e di cui abbiamo<br />

scritto sul nostro sito di informazione,<br />

quando accadde, evidentemente<br />

non interessava alla gente; e non<br />

interessava alla stampa.<br />

E non interessava allora come<br />

non interessa oggi. Vogliamo, perciò,<br />

continuare a spendere due parole<br />

per Rachid, un uomo con un nome<br />

e cognome, Rachid Douioi, morto,<br />

come spesso ancora accade, di<br />

lavoro.<br />

Il fatto, più o meno, lo sanno tutti:<br />

in quel ventoso pomeriggio, mentre<br />

in molte <strong>del</strong>le nostre case si gustava<br />

il riposo <strong>del</strong>le ferie, o al massimo<br />

si compilavano menù o si correva<br />

qua e la per preparare il “cenone”,<br />

Rachid svolgeva il suo lavoro di ogni<br />

giorno, quello che gli era sempre<br />

toccato. <strong>La</strong> sua avidità sacrosanta<br />

per un presente sicuro ed un futuro<br />

dignitoso, però, quella sera lo ha<br />

preso per il giubbotto, in un colpo<br />

fatale. Forse, di quella avidità aveva<br />

abusato. Ragionevolmente.<br />

Una morte bianca, ma non proprio<br />

bianca. Rachid era un marocchino<br />

doc, di quelli che popolano ogni sera<br />

le vie di <strong>San</strong> <strong>Nicandro</strong>, per riposarsi<br />

da giornate intere di lavoro con la<br />

schiena curva sui solchi o affannata<br />

a spingere bancarelle rotate. Quelli<br />

che sono <strong>del</strong> tutto diversi da altri<br />

immigrati votati a <strong>del</strong>inquere, assunti<br />

a prove demagogiche di giudizi<br />

sommari, quelli, anzi, che hanno più<br />

coraggio di noi nel denunciare ciò che<br />

non va.<br />

Quelli che, come tutti, hanno<br />

famiglie da accudire, figli da mandare<br />

a scuola, facendoli integrare non<br />

si pretende con i figli di papà, ma<br />

almeno con gente onesta, semplice<br />

ma onesta, come loro.<br />

Anche Rachid, in Marocco, aveva<br />

la sua famiglia, che sperava nel<br />

ritorno di due figli, lui e suo fratello<br />

Hassan, che svolge qui il suo stesso<br />

lavoro.<br />

Le parole che siamo tornati a<br />

spendere su Rachid non vogliono<br />

certo accusare nessuno, se non un<br />

ordinamento statale che continua a<br />

non garantire in modo ineccepibile la<br />

sicurezza dei lavoratori, e un cinismo<br />

subdolo che abbassa la gradazione<br />

<strong>del</strong>la nostra vista a livelli patologici.<br />

Rachid era un lavoratore come<br />

tutti quelli per cui si spendono pagine<br />

di giornale e attestati di cordoglio.<br />

Crediamo che l’importante sia<br />

scrivere e informare sempre: e non è<br />

detto che si legga bene sempre e solo<br />

sulla carta bianca.<br />

Matteo Vocale<br />

<strong>La</strong> <strong>Porta</strong> <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong>


TRADIZIONI<br />

<strong>La</strong> goliardia, questa sconosciuta...<br />

<strong>La</strong> goliardia sannicandrese nasce<br />

nel 1950 e segue le regole di quella<br />

bolognese. In 60 anni di storia si sono<br />

susseguiti 51 principi detti Cunculus.<br />

L’O.V.A (Ordo Volantis Avis ndr) è<br />

l’ordine reggente di <strong>San</strong> <strong>Nicandro</strong> e<br />

Foggia. Durante l’ultima festa <strong>del</strong>la<br />

matricola abbiamo assistito ad una<br />

diminuzione degli “incappellamenti”<br />

da parte <strong>del</strong>le matricole. <strong>La</strong> tradizione<br />

goliardica a <strong>San</strong> <strong>Nicandro</strong> è molto ben<br />

radicata, tanto da essere accettata e<br />

aspettata dalla popolazione locale.<br />

Le più importanti manifestazioni<br />

che si tengono all’interno <strong>del</strong>la<br />

festa <strong>del</strong>la matricola sono:<br />

L’affissione dei manifesti goliardici,<br />

che si tiene nella notte <strong>del</strong> 24 Dicembre.<br />

<strong>La</strong> vendita <strong>del</strong>la Fruff’cia il<br />

giornale ufficiale <strong>del</strong>la festa <strong>del</strong>la<br />

matricola il 25 dicembre mattino.<br />

<strong>La</strong> “m’bova iaddina” che si tiene,<br />

in genere, il 26 dicembre quando<br />

tutto il cunculato scorta un asino<br />

che ha preso il posto <strong>del</strong> principe<br />

e porta in groppa la cuncula per<br />

le maggiori strade <strong>del</strong> paese.<br />

<strong>La</strong> presa <strong>del</strong> comune,generalmente<br />

il 27 dicembre, quando i goliardi<br />

vanno ad occupare la sede<br />

<strong>del</strong> municipio e come riscatto<br />

pretendono che il sindaco conceda<br />

le chiavi <strong>del</strong>la città al Cunculus, che<br />

10<br />

diviene l’autorità di san <strong>Nicandro</strong><br />

per il resto <strong>del</strong>le ferie matricularum.<br />

Le sere <strong>del</strong>la Rivista goliardica,<br />

generalmente chiamata Recita dalla<br />

popolazione, che si tengono il 29 e 30<br />

dicembre e esternano al massimo il<br />

modo di pensare goliardico. <strong>La</strong> recita<br />

è sicuramente l’evento più atteso<br />

dalla popolazione che ogni anno<br />

risponde con una massiccia presenza.<br />

Il veglione goliardico,1 gennaio,<br />

dove il cunculato festeggia in un<br />

locale con balli e giochi goliardici.<br />

Il passaggio dei stigjj, senza un<br />

data fissa, dove dopo la corsa tra<br />

più candidati il principe e il cunculato<br />

<strong>La</strong> <strong>Porta</strong> <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong>


decidono il successivo cunculus.<br />

<strong>La</strong> festa <strong>del</strong>la matricola è un<br />

evento molto atteso dalla cittadinanza<br />

locale, una tradizione sicuramente<br />

positiva per il nostro paese. Negli<br />

ultimi anni però abbiamo assistito<br />

ad una notevole diminuzione <strong>del</strong>le<br />

matricole incappellate nell’ordine,<br />

se le raffrontiamo alla popolazione<br />

universitaria sannicandrese, vediamo<br />

che pochissimi ragazzi vengono in<br />

goliardia, forse per colpa <strong>del</strong>le dicerie<br />

che si sentono sul conto dei goliardi.<br />

In goliardia non si va solo per bere<br />

<strong>La</strong> <strong>Porta</strong> <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong><br />

TRADIZIONI<br />

ed ubriacarsi, ma il gioco goliardico,<br />

perché comunque di gioco si tratta,<br />

serve a crescere e conoscere persone<br />

di generazioni differenti rispetto<br />

alla propria. <strong>La</strong> vita goliardica, se<br />

fatta bene costituisce un modo di<br />

vivere la propria esistenza, insegna<br />

a non prendere troppo sul serio le<br />

situazioni che la nostra esistenza ci<br />

pone davanti. I ragazzi dovrebbero<br />

imparare a prendersi meno sul<br />

serio e a divertirsi in maniera sana,<br />

questo ci insegna la goliardia, non<br />

per nulla uno dei più famosi canti<br />

goliardici inneggia alla vita e ci dice<br />

che “noi goliardi abbiam sempre<br />

vent’anni e la fava rivolta all’insù”.<br />

Domenico Maria Mascolo<br />

11


TRADIZIONI<br />

<strong>San</strong>t’Antonio abate nella<br />

tradizione sannicandrese<br />

S. Antonio abate<br />

(eremita <strong>del</strong> IV secolo)<br />

visse la maggior parte<br />

<strong>del</strong>la sua vita nel<br />

deserto <strong>del</strong>l’Egitto,<br />

separandosi totalmente<br />

dai beni <strong>del</strong>la vita<br />

terrena, diventando un<br />

esempio di ASCETISMO.<br />

E’ anche simbolo per i<br />

cristiani, nella lotta contro<br />

il maligno (demonio).<br />

Intorno al IV secolo, con<br />

il monachesimo si diffuse<br />

rapidamente la figura<br />

<strong>del</strong> <strong>San</strong>to. Per la società<br />

meridionale (agricolo -<br />

pastorale) e non solo,<br />

l’immagine <strong>del</strong>l’eremita<br />

divenne protettiva e taumaturga per<br />

tutte le popolazioni cristiane; veniva<br />

sempre invocato contro le malattie<br />

che potessero colpire il bestiame. Il<br />

17 gennaio di ogni anno avveniva<br />

sempre la benedizione degli animali,<br />

per preservarli da eventuali malanni,<br />

anche perché essi erano considerati<br />

insostituibili per il lavoro e il<br />

sostentamento <strong>del</strong>la famiglia. Difatti<br />

era sovente trovare dietro l’uscio <strong>del</strong>le<br />

stalle l’immaginetta <strong>del</strong> <strong>San</strong>to a scopo<br />

protettivo. L’iconografia <strong>del</strong>l’eremita<br />

è molto ricca di significati; viene<br />

rappresentato vestito con il saio<br />

<strong>del</strong>la sua Regola (Ordine dei Monaci<br />

12<br />

Eremiti), da una fiamma<br />

sprigionata dal libro<br />

<strong>del</strong>la Regola monastica<br />

che, nello stesso tempo<br />

si riferisce al “fuoco<br />

<strong>del</strong>l’inferno”. Il fuoco viene<br />

associato all’infezione<br />

comunemente chiamata<br />

“Fuoco di S. Antonio<br />

= Herpes Zoster” ed è<br />

ritenuta una infezione<br />

che il <strong>San</strong>to infligge ai<br />

peccatori. Inoltre, porta<br />

un bastone che, al suo<br />

apice, il manico forma<br />

una TAU (a volte la TAU<br />

la si trova ricamata sul<br />

saio).<br />

Al bastone, spesso, è<br />

attaccato un campanellino che, con<br />

il suo suono annunciava l’arrivo <strong>del</strong><br />

monaco questuante. Il maialino posto<br />

ai suoi piedi potrebbe rappresentare,<br />

per alcuni la LUSSURIA, mentre<br />

per altri, indica l’abbondanza.<br />

Don Guglielmo Guerrieri parroco<br />

fondatore <strong>del</strong>la Chiesa <strong>del</strong> Carmine,<br />

durante il suo mandato a S. <strong>Nicandro</strong><br />

<strong>Garganico</strong>, nel giorno dedicato<br />

al <strong>San</strong>to Eremita benediceva il<br />

bestiame che veniva portato davanti<br />

al sagrato <strong>del</strong>la Chiesa omonima.<br />

<strong>La</strong> tradizione vuole che, il 17<br />

gennaio, vengono accessi, sia nei<br />

<strong>La</strong> <strong>Porta</strong> <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong>


ioni che nelle piazze di S. <strong>Nicandro</strong><br />

<strong>Garganico</strong>, enormi falò propiziatori<br />

per favorire l’ascesa <strong>del</strong> Sole al cielo<br />

ed augurare un abbondante raccolto.<br />

<strong>La</strong> cenere raccolta, dopo che il fuoco<br />

si sia spento, la si utilizza nel giorno<br />

<strong>del</strong>le Sacre Ceneri (coincide con il<br />

mercoledì dopo l’ultimo giorno di<br />

Carnevale). Vengono raccolti anche i<br />

TIZZONI spenti che, ogni famiglia <strong>del</strong><br />

rione porta a casa per scongiurare il<br />

pericolo dai fulmini.<br />

Il detto popolare recita:<br />

<strong>San</strong>t’Anton’, Mascur’ e Son’ (S.<br />

Antonio, Maschere e Suoni). Agli<br />

inizi <strong>del</strong> ‘900 il Carnevale iniziava con<br />

la festa di S. Antonio abate. Anche<br />

nelle domeniche successive, fino a<br />

<strong>La</strong> <strong>Porta</strong> <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong><br />

TRADIZIONI<br />

quella di Carnevale, per le strade<br />

giravano piccoli gruppi di maschere,<br />

generalmente bambini e adolescenti.<br />

Questi gruppi, sparuti ma allegri<br />

e rumorosi servivano comunque a<br />

riscaldare l’atmosfera, a creare un<br />

clima di aspettativa, a sollecitare la<br />

popolazione a preparare i costumi, ad<br />

allestire le coreografie, a predisporre<br />

i materiali di scena, insomma ad<br />

avviare la macchina <strong>del</strong> divertimento<br />

collettivo che si sarebbe poi messa<br />

in moto nei tre giorni di gioia, di<br />

spensieratezza, di trasgressione.<br />

Michele Grana<br />

13


SPORT<br />

Il podismo a <strong>San</strong> <strong>Nicandro</strong><br />

<strong>Garganico</strong><br />

A <strong>San</strong> <strong>Nicandro</strong><br />

<strong>Garganico</strong> non regna<br />

soltanto il calcio nel<br />

mondo <strong>del</strong>lo sport, ma<br />

sono presenti moltissime<br />

associazioni di sport<br />

“alternativi”. Una di<br />

queste è la “Podistica<br />

<strong>San</strong>nicandro”. Si tratta<br />

di una società costituita<br />

da 52 soci, resa unica dal<br />

fatto che i componenti<br />

di essa non sono solo<br />

<strong>del</strong>la nostra città, ma vi<br />

fanno parte anche atleti<br />

di Manfredonia, Foggia,<br />

Poggio Imperiale,<br />

Lesina, <strong>San</strong> Severo, ecc.<br />

Molti sono gli impegni<br />

che tengono occupati i<br />

nostri atleti, ultimo dei<br />

quali la sesta edizione<br />

<strong>del</strong>la mezza maratona dei Magi, una<br />

gara a livello nazionale di 21,097 km<br />

che si è svolta a Porto <strong>San</strong> Giorgio.<br />

<strong>La</strong> manifestazione è stata vinta da<br />

Denis Curzi, atleta dei carabinieri<br />

(BO), ma il nostro Mario Del Sordo è<br />

brillantemente arrivato al nono posto<br />

assoluto con il tempo di 1.15.16 su<br />

circa mille partecipanti.<br />

14<br />

<strong>La</strong> società ha anche un sito<br />

internet di riferimento, ovvero<br />

www.podisticasannicandro.it dove è<br />

possibile trovare notizie e foto sugli<br />

eventi che riguardano la Podistica<br />

<strong>San</strong>nicandro.<br />

Piero Vocale<br />

<strong>La</strong> <strong>Porta</strong> <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong>


<strong>La</strong> rubrica <strong>del</strong>l’artista<br />

<strong>La</strong> rubrica <strong>del</strong>l’artista, è un’idea<br />

<strong>del</strong>la redazione <strong>del</strong>la porta <strong>del</strong><br />

gargano, che ha l’intento di far<br />

conoscere meglio gli Artisti con la<br />

“A” maiuscola, che il nostro paese<br />

ha formato, visto crescere e che, in<br />

alcuni casi, ha spinto a partire per<br />

altre località, magari più blasonate<br />

<strong>del</strong>la nostra dove hanno potuto<br />

mettere in risalto il loro talenti,<br />

mentre altri sono riusciti a ritagliarsi il<br />

loro spazio nella nostra comunità che<br />

di certo li apprezza e stima. Lo scopo<br />

di questa rubrica è di portarvi in un<br />

viaggio nelle loro vite alla scoperta<br />

di ricordi più o meno belli, legati a<br />

<strong>San</strong>nicandro o nei posti dove hanno<br />

portato la loro arte, <strong>del</strong>le loro paure<br />

e dei loro fantasmi senza trascurare il<br />

loro obbiettivo di vita, far conoscere<br />

il loro talento, sia esso musicale,<br />

teatrale, ecc …<br />

Il primo Artista che incontriamo<br />

in questo, spero lungo, viaggio è<br />

Leonardo Bonfitto.<br />

Leo è un ballerino professionista<br />

e vive oramai a Roma da parecchi<br />

anni, nasce a <strong>San</strong> Giovanni Rotondo<br />

il 2 gennaio <strong>del</strong> 1988 studia danza<br />

dal 97 e arriva a piazzarsi in posti<br />

di prestigio in tutte le gare di<br />

ballo che va ad affrontare a livello<br />

nazionale,regionale e interregionale.<br />

Nel 2000 partecipando alla vita<br />

in diretta e a trenta ore per la vita<br />

<strong>La</strong> <strong>Porta</strong> <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong><br />

RUBRICHE<br />

inizia ad affacciarsi nel mondo <strong>del</strong>lo<br />

spettacolo e a lanciarsi verso le<br />

luci <strong>del</strong>la ribalta. Protagonista <strong>del</strong><br />

documentario LEONARDO DA VINCI<br />

<strong>del</strong>la Rai, nel 2007 lo vediamo<br />

affiancare Renato Zero nel Tour<br />

MPZero con le coreografie di Bill<br />

Goodson . Dopo moltissimi spettacoli<br />

in teatro in Italia e Spagna, ritorna<br />

in Tv sia sui programmi rai che<br />

sui programmi mediaset nelle<br />

trasmissioni “Stella Gemella” canale<br />

5 condotto da Lorella Cuccarini, e<br />

con le coreografie di Bill Goodson e<br />

“Ciak si canta” in onda su Rai 1 e<br />

con le coreografie di Roberto Croce.<br />

Dopo questa breve presentazione<br />

cerchiamo di entrare nella sua<br />

vita facendo riemergere ricordi e<br />

sentimenti per renderli nostri.<br />

Caro Leo, con affetto e stima ti<br />

abbraccio e sono contento di averti<br />

qui come primo “ospite” di questa<br />

rubrica.<br />

Quanto è stata dura e quanti<br />

sacrifici hai fatto per poter realizzare<br />

in tuo sogno?<br />

Indubbiamente ne ho fatti<br />

moltissimi, ma sarà che amo così<br />

tanto quello che faccio, che se per<br />

gli altri è un sacrificio per me è una<br />

semplice routine di tutti giorni che<br />

fatta con amore, voglia e sopratutto<br />

passione non diventa più un<br />

15


RUBRICHE<br />

problema.<br />

Tante persone, a proposito<br />

di sogni, vorrebbero riuscire a<br />

guadagnare facendo il lavoro che<br />

hanno sempre sognato, per te com’è<br />

questa sensazione?<br />

Bhè, in questo sono stato molto<br />

fortunato, e ringrazio sempre Dio di<br />

avermi dato una famiglia come la<br />

mia e di avermi fatto nascere come<br />

sono. Ovviamente è appagante tutto<br />

ciò, sei pieno di orgoglio in quanto<br />

sei riuscito a raggiungere quello che<br />

hai sempre sognato, ma allo stesso<br />

tempo bisogna stare molto attenti<br />

perché in questo mondo ci vuole un<br />

attimo per sentirsi importanti e una<br />

volta incamminata questa strada è<br />

difficile rimanere quello che si era, io<br />

ho peccato molte volte ma allo stesso<br />

tempo sono riuscito a mantenere un<br />

16<br />

certo equilibrio tra sogno e realtà e<br />

questo lo devo ringraziando le mie<br />

origini genuine.<br />

Di te abbiamo parlato ampiamente<br />

nella presentazione, ma per te qual è<br />

lo spettacolo che ricordi con piacere?<br />

Molti sono gli spettacoli che ricordo<br />

con piacere ma quello per eccellenza<br />

è stata la mia collaborazione nel tour<br />

di Renato Zero; esser stato il suo<br />

ballerino è stata un’esperienza che<br />

sarei subito pronto a rifare rinuncerei<br />

a qualsiasi altra opportunità pur di<br />

lavorare nuovamente con Renato e il<br />

suo team. Non ho parole giuste per<br />

poter rendere con pienezza quelle<br />

che sono le mie emozioni ricordando<br />

Renato e quello che è tutto il tour.<br />

Sicuramente anche tu avrai<br />

trovato lungo il tuo cammino molte<br />

<strong>La</strong> <strong>Porta</strong> <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong>


difficoltà, come le affronti?<br />

A volte sono scappato dalle<br />

difficoltà, pensando di deviarle, ma<br />

poi sono stato costretto ad affrontarle<br />

e anche con molta brutalità. Oggi<br />

cerco di affrontare tutto il prima<br />

possibile e quello che ho imparato per<br />

affrontarle è accettare la realtà <strong>del</strong>le<br />

cose e in un certo senso come quasi<br />

rassegnarsi, ma non in disperazione<br />

ma in una consapevolezza per<br />

cercare di convivere o ancora meglio,<br />

se possibile, di superare.<br />

Ci dici spassionatamente con<br />

quale artista ti sei trovato più a tuo<br />

agio?<br />

Se non ricordo male, sono stato a<br />

mio agio con la maggior parte degli<br />

artisti con cui ho lavorato, invece con<br />

colui che ho lavorato meglio e con<br />

grande entusiasmo è Bill Goodson;<br />

con lui ho fatto dei lavori fantastici<br />

tra cui il tour con Renato Zero, il<br />

programma “Stella Gemella” con<br />

Lorella Cuccarini su canale 5, e la fiera<br />

<strong>del</strong> fitness di Firenze. Lui è un artista,<br />

coreografo e sopratutto persona<br />

eccezionale, umana e di cuore, a lui<br />

devo molto mi ha insegnato tanto ,<br />

mi ha fatto crescere e maturare sia<br />

sul lato artistico che umano.<br />

Entrando nel privato, sempre<br />

se a te non da noia,ci racconti che<br />

rapporto hai con la tua famiglia?<br />

Ho un rapporto eccezionale, ho<br />

due genitori fantastici e per non<br />

dimenticare i miei nonni che non sono<br />

da meno. Hanno sempre accettato<br />

quello che volevo fare anzi mi hanno<br />

<strong>La</strong> <strong>Porta</strong> <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong><br />

RUBRICHE<br />

sempre incoraggiato quasi come<br />

fossero più entusiasti di me. Tutto<br />

questo lo devo a loro e mia sorella<br />

che ha sempre confortato nostra<br />

madre nei momenti nostalgici dovuto<br />

al nostro legame troppo forte, e che<br />

insieme a loro ha sempre creduto in<br />

me.<br />

Uscendo dalla sfera privata, chi è<br />

il tuo punto di riferimento artistico?<br />

Non credo di avere un punto<br />

di riferimento, penso che colui<br />

che potrebbe impersonare un mio<br />

riferimento artistico e umanistico<br />

sia Leonardo Da Vinci, eclettico,<br />

inimitabile e immortale un dono di<br />

nostro Signore all’umanità quasi<br />

semplicemente perfetto.<br />

Ora per finire alcune domande a<br />

brucia pelo …<br />

- Programma preferito? Matrix e<br />

Voyager<br />

- Sport preferito? Nuoto<br />

- Cosa porteresti su l’isola deserta?<br />

Sicuramente non me, ho troppo<br />

bisogno di relazionarmi con gli altri,<br />

non riuscirei a starci, in tal caso<br />

porterei i miei amici<br />

- Estate o inverno? tutti e due<br />

- Rock o pop? pop<br />

- Amore o sesso? tutti e due<br />

- Bianco o nero? Arcobaleno<br />

- Prosecco o dolce? Dolce<br />

- Nutella o crema? Nutella<br />

- Caffè o the? Caffè<br />

Matteo Ciavarella<br />

17


RUBRICHE<br />

Alla scoperta<br />

<strong>del</strong> <strong>Gargano</strong> con...<br />

il team ARGOD<br />

Da alcuni anni, il mondo culturale<br />

sannicandrese ha visto nascere una<br />

nuova realtà. Una realtà voluta e<br />

costituita da giovani volenterosi che<br />

hanno deciso di mettersi in gioco<br />

ed abbandonare gli spalti di chi solo<br />

osserva, per intervenire attivamente,<br />

e in totale umiltà, alle sorti <strong>del</strong> proprio<br />

paese e, più in generale, <strong>del</strong>l’intero<br />

territorio garganico.<br />

Giovani , che attraverso specifiche<br />

competenze e, soprattutto, con la<br />

loro inesauribile passione, nonché<br />

incondizionato amore per la propria<br />

terra, cercano di dare il proprio<br />

contributo affinché <strong>San</strong> <strong>Nicandro</strong>, ed<br />

il <strong>Gargano</strong> tutto, possano emergere<br />

da un silenzio culturale fin ora<br />

dominante e, perché no, a tratti<br />

imbarazzante.<br />

Questa realtà si chiama Team<br />

Archeo – Speleologico A.R.G.O.D.<br />

(Associazione di Ricerca <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong><br />

Operante per la Divulgazione),<br />

un’Associazione riconosciuta sia<br />

dalla Società Speleologica Italiana<br />

sia dall’Archeoclub d’Italia e nata<br />

ufficialmente nel giugno <strong>del</strong> 2008<br />

(anche se già attiva dal 2006).<br />

Essa consta di circa una ventina<br />

di giovani studiosi ed esploratori<br />

specializzati in vari campi<br />

18<br />

(Astronomia, Archeologia,<br />

Archeoastronomia, Architettura,<br />

Speleologia, Psicologia, Antropologia,<br />

Entomologia, Informatica e Foto/<br />

video documentazione), provenienti<br />

in gran parte da <strong>San</strong> <strong>Nicandro</strong> G.co,<br />

ma anche da Cagnano, Carpino e <strong>San</strong><br />

Giovanni Rotondo.<br />

Il loro scopo è quello di esplorare<br />

il <strong>Gargano</strong>, in lungo e in largo, e<br />

mostrare il vero volto di questa<br />

peculiare zona geografica, così poco<br />

conosciuta persino dai propri abitanti,<br />

attraverso pubblicazioni (ottenute<br />

sia sul campo che su accurati studi<br />

documentali), convegni, mostre<br />

fotografiche, escursioni guidate,<br />

produzioni video-documentari e<br />

comunicazione mediatica a 360°<br />

(specialmente tramite l’utilizzo <strong>del</strong><br />

mezzo di internet, vedesi il sito www.<br />

garganodascoprire.it).<br />

Nonostante si tratti di una realtà<br />

abbastanza giovane sul territorio, in<br />

un anno e mezzo di attività ha già dato<br />

un notevole contributo alla cultura<br />

garganica, tra i quali si possono<br />

annoverare numerose scoperte<br />

nel campo <strong>del</strong>la simbologia, legate<br />

<strong>La</strong> <strong>Porta</strong> <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong>


soprattutto al periodo medievale,<br />

la riscoperta <strong>del</strong>la chiesa-eremo di<br />

<strong>San</strong>ta Maria al Monte, la produzione<br />

di decine di documentari, consulenze<br />

e collaborazioni con alcune Università<br />

italiane per alcune specifiche<br />

ricerche, la fondazione, insieme ad<br />

altre Associazioni garganiche <strong>del</strong><br />

cosiddetto Associazionismo Attivo<br />

<strong>del</strong> <strong>Gargano</strong>, la scoperta di almeno 5<br />

nuove grotte su suolo sannicandrese,<br />

l’attivazione <strong>del</strong> blog www.<br />

garganodascoprire.it, la realizzazione<br />

di vari progetti ed escursioni, a fini<br />

didattici ed ambientali, per persone<br />

di tutte le età, l’organizzazione <strong>del</strong>la<br />

prima mostra fotografica itinerante<br />

<strong>del</strong> <strong>Gargano</strong> a Palazzo Zaccagnino,<br />

ecc.<br />

Soprattutto, negli ultimi 4 anni<br />

ARGOD ha effettuato esplorazioni<br />

su qualsivoglia tipologia di ambiente<br />

garganico: monti, valli, cavità naturali<br />

ed artificiali, ruderi, campagne,<br />

boschi, coste e città, specializzandosi<br />

<strong>La</strong> <strong>Porta</strong> <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong><br />

RUBRICHE<br />

ad effettuare riprese e fotografie di<br />

alto profilo anche in situazioni molto<br />

estreme.<br />

Inoltre, in questa realtà culturale<br />

non predominano né fede religiosa<br />

né credo politico.<br />

L’unico vero aspetto importante è<br />

lo studio appassionato <strong>del</strong>la propria<br />

terra, e dare la possibilità all’intera<br />

comunità di poter usufruirne senza<br />

chiedere nulla in cambio, dimostrando<br />

non solo ad essa, ma a tutti, il perché<br />

esso non abbia nulla da invidiare a<br />

nessuna <strong>del</strong>le realtà geografiche<br />

nazionali ed internazionali conosciute.<br />

Insomma, ARGOD respira<br />

<strong>Gargano</strong>, vive per il <strong>Gargano</strong>, anzi è<br />

<strong>Gargano</strong>, e vuole essere riferimento<br />

soprattutto per i tanti giovani che<br />

amano le proprie origini e hanno<br />

un’irrefrenabile voglia di valorizzare<br />

questo territorio, appena gliene si<br />

offre la possibilità.<br />

Andrea Grana<br />

19


RUBRICHE<br />

20<br />

<strong>La</strong> Lokomotiva<br />

È già passato un anno da quando<br />

il presidente di “Io Sono <strong>Garganico</strong>”,<br />

Gaetano Berthoud, ha avuto l’idea<br />

brillante di riunire a Vico <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong><br />

tutte le associazioni socio-culturali<br />

<strong>del</strong>la montagna <strong>del</strong> sole.<br />

Era il 9 gennaio 2009, una<br />

trentina di persone, provenienti<br />

da tutto il <strong>Gargano</strong>, si riunivano a<br />

Vico, nella sede <strong>del</strong>l’associazione<br />

“Io Sono <strong>Garganico</strong>” ed esponevano<br />

i loro problemi in merito all’essere<br />

garganici, in merito al territorio, al<br />

turismo, alla cultura e alle mafie.<br />

Durante tutto il 2009 ci sono state<br />

vari incontri a cui hanno partecipato<br />

moltissime associazioni garganiche,<br />

sensibili ai problemi unitari di un<br />

territorio complesso. Ci siamo<br />

conosciuti in tanti, abbiamo scambiato<br />

opinioni, sogni e problematiche.<br />

È nato l’Associazionismo Attivo<br />

<strong>del</strong> <strong>Gargano</strong>, con la celeberrima<br />

sigla A.A.G. <strong>del</strong>la quale si fregiano<br />

oggi molti. Gli appuntamenti più<br />

importanti <strong>del</strong> 2009 costituiti ed<br />

organizzati dall’AAG sono stati tre.<br />

Quello <strong>del</strong> 12 giugno a Vico, dove<br />

l’associazione Io sono garganico,<br />

ha dato l’opportunità ai giovani di<br />

parlare con le istituzioni. Lì si è<br />

parlato di turismo, di strade, di beni<br />

storici e soprattutto <strong>del</strong> problema,<br />

ormai storico <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong>, <strong>del</strong>la<br />

criminalità organizzata. Eravamo in<br />

cinque ragazzi a parlare apertamente<br />

all’assessore provinciale al turismo,<br />

Vascello; oltre a me c’erano:<br />

Giuseppe Bruno diciassettenne<br />

di Rodi, Emanuele <strong>San</strong>zone<br />

diciannovenne di Cagnano, Domenico<br />

Sergio Antonacci ventenne di Carpino<br />

e Nicola Del Conte diciannovenne<br />

di Vico. Ognuno di noi sviluppò<br />

una problematica appartenente<br />

al nostro territorio, Bruno parlò di<br />

turismo e di possibilità di sviluppo<br />

solo attraverso la specializzazione<br />

di questo settore. Antonacci parlò<br />

di beni culturali abbandonati a se<br />

stessi e non valorizzati. <strong>San</strong>zone<br />

parlò dei tempi passati e <strong>del</strong> lustro di<br />

alcuni posti ormai “passati di moda”<br />

come caporale. Del Conte parlò <strong>del</strong>le<br />

difficoltà degli operatori turistici ad<br />

arrivare a fine stagione in tempo di<br />

crisi, io parlai di <strong>del</strong>inquenza e di<br />

mafia, di come non esista da noi il<br />

senso <strong>del</strong>la legalità e manchi <strong>del</strong><br />

tutto la fiducia nello stato, colpevole<br />

di assenteismo nel nostro sud, parlai<br />

inoltre di abusivismo e sfruttamento<br />

<strong>del</strong> territorio e <strong>del</strong>la scarsità <strong>del</strong>le<br />

infrastrutture stradali e ferroviarie<br />

<strong>del</strong> nostro territorio. Ciò fu accolto<br />

in maniera non proprio ortodossa<br />

dall’assessore Vascello.<br />

L’altro appuntamento importante<br />

<strong>La</strong> <strong>Porta</strong> <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong>


targato AAG lo si ebbe l’8 settembre a<br />

Peschici nell’argo do Kalena, abbazia<br />

millenaria abbandonata a se stessa<br />

e all’usura <strong>del</strong> tempo, su Kalena si<br />

sono dette molte parole e scritti molti<br />

libri, ma la grande forza di volontà<br />

<strong>del</strong>la prof. Teresa Rauzino, aiutata<br />

dall’AAG ha fatto si che si sbloccasse,<br />

solo oggi, dopo una battaglia lunga<br />

una vita, un iter interessante per la<br />

ristrutturazione di una <strong>del</strong>le opere<br />

storiche più importanti <strong>del</strong> nostro<br />

<strong>Gargano</strong>. Infatti a breve si avvierà<br />

l’opera di ristrutturazione di questa<br />

opera interessantissima per la<br />

ricostruzione storica <strong>del</strong>la “via <strong>del</strong>la<br />

fede” <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong>.<br />

L’ultimo appuntamento è<br />

stato quello <strong>del</strong> 28 ottobre di<br />

<strong>San</strong> <strong>Nicandro</strong>, dove l’AAG ha<br />

organizzato il convegno, insieme<br />

all’amministrazione comunale, sulle<br />

“navi affondate al largo <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong>”,<br />

seguendo le inchieste fatte dal<br />

giornalista d’azione Gianni <strong>La</strong>nnes<br />

(principalmente la Eden V a Lesina<br />

e la Panayota sull’isola di Pianosa)<br />

hanno invitato quest ultimo a parlare<br />

<strong>del</strong>le sue scoperte sottomarine agli<br />

esponenti <strong>del</strong>la politica. Gli ospiti di<br />

questo convegno sono stati oltre al<br />

suddetto Gianni <strong>La</strong>nnes, il sindaco<br />

di <strong>San</strong> <strong>Nicandro</strong>, Costantino Squeo<br />

e l’assessore regionale Minervini, il<br />

quale promise di istaurare un tavolo<br />

tecnico per capire bene la situazione<br />

dei nostri fondali. Da questo incontro<br />

si è formato il Comitato Civico <strong>del</strong><br />

mare <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong>, organizzazione<br />

importante per la salvaguardia <strong>del</strong><br />

nostro mare e di tutte le attività che<br />

quotidianamente sono sostenute nel<br />

<strong>La</strong> <strong>Porta</strong> <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong><br />

nostro litorale.<br />

RUBRICHE<br />

L’AAG segna la svolta di una<br />

popolazione che sta divenendo<br />

attiva e consapevole <strong>del</strong>le possibilità<br />

legate al proprio territorio che troppe<br />

volte è stato usato solamente come<br />

calderone di voti in campagna<br />

elettorale. Purtroppo le popolazioni<br />

garganiche prima <strong>del</strong> 9 gennaio 2009<br />

non avevano capito che solo con<br />

l’unione si poteva ottenere qualcosa<br />

di importante, ovviamente tante<br />

voci che gridano la medesima cosa<br />

sono più forti <strong>del</strong>le vocine isolate che<br />

urlano di tanto in tanto…<br />

Il compleanno <strong>del</strong>l’AAG è<br />

stato festeggiato a Vico, con la<br />

manifestazione organizzata dalle<br />

associazioni Io Sono <strong>Garganico</strong> e<br />

Obiettivo <strong>Gargano</strong>, “hai tre minuti<br />

per parlare <strong>del</strong> turismo?” dove si<br />

sono incontrate le associazioni, gli<br />

operatori turistici e la politica (questa<br />

volta molto ben rappresentata, forse<br />

anche per la vicinanza <strong>del</strong>le elezioni<br />

regionali). Da questo incontro sono<br />

pervenute tematiche importanti per lo<br />

sviluppo turistico di tutto il territorio<br />

<strong>Garganico</strong>, senza campanilismi ma<br />

parlando in maniera unitaria. Si è<br />

parlato di infrastrutture, di aeroporti<br />

e di porti, ma non si è parlato <strong>del</strong>la<br />

declassazione <strong>del</strong>la rete ferroviaria,<br />

qualcuno ha parlato di sicurezza, altri<br />

di investimenti fantascientifici, ma in<br />

ultima istanza l’importante è che si<br />

parli e si discuta di questo territorio<br />

che ha voglia di guardare al futuro.<br />

Lunga vita all’AAG, vero motore<br />

propulsore <strong>del</strong>lo sviluppo garganico.<br />

Domenico Maria Mascolo<br />

21


METEO<br />

Le previsioni dal 26 gennaio<br />

Abbiamo avuto una prima fase<br />

invernale sostanzialmente entro<br />

la media e tendenzialmente mite,<br />

soprattutto se si fa conto di alcune<br />

fasi piuttosto calde, soprattutto<br />

intorno alle festività natalizie.<br />

In queste ultime settimane,<br />

il susseguirsi di perturbazioni<br />

dall’Atlantico, invece, sta generando<br />

colpi di inverno al Nord, dove la neve<br />

non è mancata, e una fase umida e<br />

fresca sulle nostre zone.<br />

<strong>La</strong> situazione, però, è destinata a<br />

mutare radicalmente già dalla metà<br />

di questa settimana, per un periodo<br />

di inverno autentico che potrebbe<br />

investire soprattutto il centro-sud e<br />

le regioni adriatiche.<br />

I mo<strong>del</strong>li, infatti, prospettano la<br />

migrazione verso Nord <strong>del</strong>l’anticiclone<br />

atlantico, il che favorirà il convoglio<br />

di un corposo nucleo freddo dalla<br />

Scandinavia fin verso l’Italia: anche<br />

dalle nostre parti potrebbe nevicare<br />

fino a quote molto basse.<br />

22<br />

Matteo Vocale<br />

<strong>La</strong> <strong>Porta</strong> <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong>


Martedì 26 gennaio<br />

Cielo da parzialmente nuvoloso a<br />

coperto, con aumento <strong>del</strong>la nuvolosità<br />

nel corso <strong>del</strong>la giornata e possibilità<br />

di piogge in serata.<br />

Temperature in lieve aumento,<br />

soprattutto le minime, per venti<br />

moderati o forti di Scirocco. Mare<br />

mosso.<br />

Mercoledì 27 gennaio<br />

Cielo coperto con piogge sparse.<br />

Rotazione dei venti da Nordest in<br />

serata e diminuzione progressiva<br />

<strong>del</strong>le temperature, con possibili<br />

nevicate in collina dalla nottata. Mare<br />

molto mosso.<br />

Giovedì 28, Venerdì 29 gennaio<br />

Lieve miglioramento, con diffusa<br />

instabilità che potrebbe dar luogo a<br />

locali piogge e qualche fiocco di neve<br />

in collina. Venti deboli da est e mare<br />

poco mosso o mosso.<br />

Sabato 30 gennaio<br />

Ancora instabilità nella prima parte<br />

<strong>del</strong>la giornata, con tendenza ad<br />

aumento <strong>del</strong>la nuvolosità in serata e<br />

precipitazioni, nevose anche a quote<br />

basse. Venti in graduale rotazione da<br />

Grecale e diminuzione progressiva<br />

<strong>del</strong>le temperature. Mare molto<br />

mosso.<br />

<strong>La</strong> <strong>Porta</strong> <strong>del</strong> <strong>Gargano</strong><br />

Domenica 31 gennaio<br />

METEO<br />

Lieve miglioramento nella prima parte<br />

<strong>del</strong>la giornata, ma con instabilità<br />

accentuata che, soprattutto dalla<br />

sera, porterà piogge e qualche<br />

nevicata già intorno ai 3-400 metri.<br />

Venti tendenti a rinforzare in serata<br />

da Nordest e mare da poco mosso a<br />

mosso.<br />

Dal 1° febbraio<br />

Con il mese di Febbraio si aprirà una<br />

fase molto fredda, che vedrà l’Italia e<br />

la Scandinavia coinvolti nello stesso<br />

blocco freddo.<br />

Nella prima settimana di Febbraio<br />

si avrà tempo perturbato e nevicate<br />

anche in pianura soprattutto sulla<br />

fascia adriatica.<br />

<strong>La</strong> fase più fredda, con temperature<br />

che arriveranno facilmente al di<br />

sotto <strong>del</strong>lo zero, si avrà tra il 5 e il 7<br />

Febbraio.<br />

Ma per il lungo termine, meglio non<br />

sbilanciarci più di tanto, aspettando<br />

l’evoluzione <strong>del</strong>la prossima settimana.<br />

23


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opinioni per aiutarci a migliorare questo<br />

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