2010.12 catalogo_The State of the Art [ PDF ] - Andrea Pacanowski
2010.12 catalogo_The State of the Art [ PDF ] - Andrea Pacanowski
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online catalog
mostra collettiva multimediale<br />
10-17 dicembre 2010<br />
accademia di romania in roma<br />
a cura di luisa conte
in copertina:<br />
marco lamanna<br />
Derive, 2010 (videostill)<br />
a seguire:<br />
Quiet ensemble<br />
Live preformance<br />
Paola romoli venturi<br />
Accadrà uguale anche a me, 2010 (tratto da la sentenza_das urteil)<br />
Ufficio stampa e testi<br />
tiziana talocci<br />
Grafica<br />
ciro de acutis - deacreative.it<br />
Allestimento e realizzazione<br />
Ferdinando conte<br />
Si ringrazia: Accademia di Romania, Direttore del Programma dell’Accademia di Romania Cornel Baicu,<br />
Dott. Ing. Marco Stoller, tutti gli artisti che hanno messo a disposizione le immagini pubblicate. Un<br />
ringraziamento particolare al Pr<strong>of</strong>. Vezio Ruggieri e alla sua ricerca.<br />
con il patrocinio di:<br />
Media Partner:<br />
con il sostegno di: organizzato da:
<strong>catalogo</strong>
Paola romoli venturi<br />
Roma, 1964<br />
Accadrà uguale anche a me, 2010 (tratto da La Sentenza_Das Urteil)<br />
L’attività artistica di Paola Romoli Venturi è frutto di una sensibilità e una<br />
maestria nell’utilizzo dei materiali maturate nel tempo, e che sono giunte negli<br />
ultimi anni ad una compiuta espressione di stile. I suoi lavori sono caratterizzati<br />
da una tecnica che prevede un collage di materie (fili, tessuti con trame diverse<br />
smembrati e destrutturati) su tarlatana dipinta a tintura. Le sue istallazioni sono<br />
diaframmi che invadono lo spazio di colore e trasparenze. Vivono con la luce,<br />
e delle persone che si velano e rivelano nello spessore di aria che c’è tra i teli<br />
e tra le pareti, muovendo da una pr<strong>of</strong>onda attenzione all’esistenza quotidiana:<br />
una percezione intima delle emozioni che si manifesta nella raffinatezza e nella<br />
leggerezza delle trasparenze, riuscendo a trasmettere gli impliciti messaggi<br />
dell’artista. Le sue opere sono state esposte in varie sedi in Italia e all’estero,<br />
tra cui la mostra “Traspaquadri itinerari”, organizzata dall’Assessorato alla<br />
Cultura del Comune di Pisa e allestita presso cinque prestigiosi siti della città.<br />
L’opera “Accadrà uguale anche a me” è tratta dalla mostra “La Sentenza_Das<br />
Urteil“, realizzata recentemente alla Pasinger Fabrik di Monaco di Baviera.<br />
L’installazione, composta da diversi elementi (matrici sospese nello spazio,<br />
rilievografie, stampe, un video), è ispirata a Saviano e al suo impegno contro la<br />
camorra. Colpita dall’immagine dello scrittore alla pronuncia della Sentenza<br />
Spartacus, l’artista ha voluto riproporre l’idea dell’aula di tribunale, con i<br />
movimenti di Saviano che, rappresentati in ombre, si ricompongono nella sua<br />
figura e nei suoi tipici gesti. Vive e lavora a Roma.
Paola romoli venturi<br />
Accadrà uguale anche a me, 2010<br />
(tratto da la sentenza_das urteil)
Paola romoli venturi<br />
Accadrà uguale anche a me, 2010<br />
(tratto da la sentenza_das urteil)
Paola romoli venturi<br />
Accadrà uguale anche a me, 2010<br />
(tratto da la sentenza_das urteil)
massimo Pastore<br />
Napoli, 1971<br />
Bianco - Cold Landscapes, 2009<br />
Il suo percorso artistico ha inizio sul finire degli anni ’90, prediligendo presto<br />
la fotografia come mezzo espressivo. Per anni ritrae persone nel suo atelier,<br />
realizzando progetti incentrati sullo studio del corpo umano e sull’espressione<br />
delle emozioni, creando relazioni che spesso assumono la forma di performance.<br />
L’esperienza di stampatore e l’uso del mezzo fotografico con pellicola lo<br />
vedono a cavallo di un cambiamento del quale rileva la grande potenzialità,<br />
con l’ingresso nei suoi lavori dei nuovi mezzi tecnologici e il lento tramontare<br />
della fotografia analogica, pur sempre presente nel suo portato estetico.<br />
Collabora a diversi progetti pubblicitari ed editoriali in Francia e in Italia, e<br />
pubblica le sue foto su varie riviste italiane, tra cui MAX, Corriere della Sera,<br />
La Repubblica, L’Espresso, Neues Deutschland, Die Junge Welt. È diplomato<br />
in fotografia presso I.E.A.O di Perugia, ed è fondatore con Antonio Maiorino<br />
di PrimoPiano HomePhotoGallery a Napoli e Berlino. La serie “Bianco Cold<br />
Lanscapes” è il terzo e ultimo capitolo di quella che lo stesso Pastore definisce<br />
una “Umana Trilogia”: un percorso iniziato nel 2000 con l’opera Monolithos in<br />
cui 40 stampe ai sali d’argento in bianco e nero mostrano la complessa sfera<br />
delle relazioni e de sentimenti umani. Prosegue quindi con l’opera .Org in cui<br />
protagonista del secondo capitolo è la sfera sessuale, terreno di gioco in cui il<br />
corpo è strumento di comunicazione tra persone. Bianco – Cold Landscapes,<br />
si avventura invece in quella sfera dell’invisibile mettendo in relazione la vita<br />
e la morte. Vive e lavora tra Napoli e Berlino.
massimo Pastore<br />
Bianco - Cold Landscapes, 2009
carlo de meo<br />
Maranola (LT), 1966<br />
Senza titolo, 2010<br />
Carlo De Meo è un artista polivalente, la cui immaginazione e capacità di giocare<br />
sul limite tra realtà e finzione lo ha reso uno gli artisti più particolari del panorama<br />
italiano. La sua ricerca è incentrata sulla figura umana, che all’interno dell’opera<br />
sfugge continuamente alla definizione del ruolo di narratore, attore o spettatore,<br />
ma anche sulla percezione degli spazi, nei quali i suoi personaggi si incarnano<br />
e si mimetizzano, soprendendo lo spettatore con continui effetti di ribaltamenti<br />
e giochi prospettici. Ha esposto in numerose mostre collettive e personali in<br />
Italia e all’estero, tra le quali le partecipazioni presso la Fondazione Volume! di<br />
Roma e la Cittadellarte Fondazione Pistoletto di Biella. È stato il primo artista<br />
a produrre oggetti per il marchio <strong>Art</strong>wo, che produce oggetti di design ideati da<br />
artisti contemporanei che rielaborano oggetti d’uso comune in forma e contesto<br />
nuovi. Per la mostra “<strong>The</strong> state <strong>of</strong> <strong>the</strong> <strong>Art</strong>” ha presentato un’installazione site<br />
specific, a partire dai materiali che compongono gli ambienti dell’Accademia di<br />
Romania. Vive e lavora a Maranola (LT).
carlo de meo<br />
Senza titolo, 2010 (istallazione)
carlo de meo<br />
Senza titolo, 2010 (istallazione)
carlo de meo<br />
Senza titolo, 2010 (istallazione)
cristiano Pettinelli<br />
Roma, 1973<br />
La città dei gatti, 2010<br />
Avvocato e artista, Cristiano Pettinelli intraprende il suo percorso artistico da<br />
autodidatta fin da giovanissimo. Fortemente affascinato dal movimento del<br />
Nouveau Réalisme, ne assorbe la tendenza all’accumulo di oggetti in funzione<br />
di una volontà di denuncia del sistema consumistico, di cui sono espressione<br />
il gruppo di opere presentate nella sua personale alla galleria Kunsthaus nel<br />
2010. Residente a Londra dal 2005, Pettinelli e’ appassionato di moda, street<br />
art, musica, dettagli e geometrie. Il suo ultimo lavoro “La città dei Gatti”, nato<br />
da un viaggio fatto ad Istambul, è composto da una serie di scatti fotografici<br />
sulla città turca, al confine tra il reportage e la ricerca di uno stile poetico. Vive<br />
e lavora tra Londra e Roma.
cristiano Pettinelli<br />
La città dei gatti, 2010
cristiano Pettinelli<br />
La città dei gatti, 2010
andrea liberni<br />
Monselice (PD), 1970<br />
Guardami, 2010<br />
Architetto e artista, è laureato in architettura presso lo IUAV di Venezia. Nella sua<br />
ricerca artistica sperimenta diverse tecniche e si muove in maniera trasversale<br />
nei diversi campi, interessandosi soprattutto di arte contemporanea, design,<br />
grafica e ceramica. Per la mostra “<strong>The</strong> state <strong>of</strong> <strong>the</strong> <strong>Art</strong>” ha presentato l’opera<br />
“Guardami”: cinque ritratti di persone comuni e un video, nel quale i soggetti<br />
reali si alternano muovendosi ognuno lentamente. I loro movimenti lasciano<br />
delle tracce che si vanno dissolvendo e che si sovrappongono alle immagini<br />
successive, impedendo una messa a fuoco del soggetto: l’artista sembra voler<br />
suggerire che la ricerca dell’identità è un processo complesso, che sconfina e si<br />
confonde in altre identità rendendo il percorso lento e mai “nitido”. Vive e lavora<br />
a Milano.
andrea liberni<br />
Guardami, 2010
andrea liberni<br />
Guardami, 2010
Quiet ensemble<br />
Bernardo Vercelli, Volterra – PI, 1983<br />
Fabio Di Salvo, Napoli, 1985<br />
Wallpaper, 2009<br />
Il gruppo Quiet Ensemble nasce nel 2009 dall’incontro tra le differenti esperienze<br />
pr<strong>of</strong>essionali ed espressive di due artisti, Fabio Di Salvo e Bernardo Vercelli. Fabio<br />
Di Salvo si dedica alla sperimentazione e l’ideazione di opere video interattive<br />
utilizzando moderni s<strong>of</strong>tware di manipolazione audiovideo, Bernardo Vercelli<br />
si laurea in scenografia teatrale in Norvegia e successivamente lavora come<br />
light designer a Copenhagen, Danimarca. Insieme sviluppano un interesse<br />
rivolto alla contaminazione di modalità espressive differenti, osservando il<br />
rapporto tra tecnologia e natura, l’unione tra l’immaginario concreto ed astratto<br />
e l’equilibrio tra casualità e controllo. Il loro interesse è rivolto anche alle<br />
possibilità estetiche e concettuali <strong>of</strong>ferte dalle interazioni di linguaggi permesse<br />
dalle nuove tecnologie, soprattutto tra immagine e suono, ed in relazione ad<br />
ambienti specifici. I Quiet Ensemble hanno presentato diversi progetti presso<br />
festival italiani ed internazionali, e sono stati recentemente premiati vincitori<br />
per la sezione Installazione, scultura e performance al Premio Celeste 2010<br />
con l’opera Quintetto. Per la mostra <strong>The</strong> state <strong>of</strong> <strong>the</strong> <strong>Art</strong> hanno realizzato<br />
un’installazione luminosa site specific per la facciata dell’Accademia di Romania<br />
e si sono esibiti in una live performance audio video.
Quiet ensamble<br />
Wallpaper, 2009
carin stoller<br />
Lindenberg (Germania), 1950<br />
Blume, 2009<br />
Si laurea presso l’Università di Monaco, conseguendo la qualifica per<br />
l’insegnamento dell’arte nelle scuole secondarie. Tra il1987 e il 1989 frequenta<br />
l’Accademia di arti visive di Monaco, dove segue le lezioni del Pr<strong>of</strong>. Gerd<br />
Dengler. Oggi insegna in un ginnasio di Monaco e lavora presso il suo Atelier di<br />
Frohschammerstr, 14.
carin stoller<br />
Blume, 2009
diego Petruzzi<br />
Roma, 1956<br />
Die Marionetten Welt - Don Chisciotte, 2010<br />
Diplomato presso il liceo artistico di via Ripetta, agli inizi degli anni ‘90 frequenta<br />
una scuola di restauro ed intarsio sul legno e doratura. La sua sensibilità artistica<br />
e l’interesse per il teatro lo portano ad avere esperienze sia come attore, che<br />
come aiuto regista e scenografo. Successivamente torna a dedicarsi alla pittura,<br />
applicata in particolare alla scultura su legno. Dal suo bagaglio di esperienze<br />
nascono le tipiche sculture-marionette, che impiega in installazioni per diverse<br />
mostre in Italia. Nel 2005 ha realizzato l’opera Pinocchio e la scienza per il<br />
Dipartimento di Fisica dell’Università la Sapienza di Roma, e nel 2006 è stato<br />
premiato vincitore del concorso nazionale “Don Chisciotte” presso la Galleria “La<br />
Pigna” di Roma. Per la mostra <strong>The</strong> state <strong>of</strong> <strong>the</strong> <strong>Art</strong> ha realizzato un’installazione<br />
site specific, dove in una giostra realizzata con oggetti trovati, ha appeso le sue<br />
marionette-sculture, come simboli dei personaggi in cui si può riassumere la<br />
giostra della vita. Vive e lavora a Roma.
diego Petruzzi<br />
Die Marionetten Welt -<br />
Don Chisciotte, 2010 (particolare)
sabina bernardelli<br />
Roma, 1982<br />
Danza rotante, 2010<br />
Inizia il suo percorso artistico da giovanissima, sperimentando la tecnica del<br />
disegno a china. Si laurea in storia dell’arte contemporanea presso l’università<br />
La Sapienza di Roma, e nel frattempo inizia a cimentarsi nella creazione di<br />
oggetti di oreficeria. Inizia ad alternare così la passione per l’arte e il disegno<br />
alla pr<strong>of</strong>essione di orafa. Appassionata anche da tecniche di ballo ispirate alle<br />
danze mistiche dei Sufi, si esibisce in performance che propongono il tema<br />
della dualità mente-corpo nell’esistenza umana. Ha organizzato e partecipato a<br />
diverse mostre collettive e personali tra Roma, New York e Sydney. In Australia<br />
ha tenuto dei corsi sul gioiello contemporaneo all’ International <strong>Art</strong> and Craft<br />
Center. Vive e lavora nel suo atelier a Roma.
sabina bernardelli<br />
Danza rotante, performance<br />
per <strong>The</strong> state <strong>of</strong> <strong>the</strong> <strong>Art</strong>, 2010
sabina bernardelli<br />
Danza rotante, performance<br />
per <strong>The</strong> state <strong>of</strong> <strong>the</strong> <strong>Art</strong>, 2010
sabina bernardelli<br />
Danza rotante, performance<br />
per <strong>The</strong> state <strong>of</strong> <strong>the</strong> <strong>Art</strong>, 2010
asmati<br />
Saul Saguatti, San Giovanni in Persiceto – BO, 1966<br />
Audrey COÏANIZ , Île de la Réunion - Madagascar, 1978<br />
Atomicant, 1995/96<br />
Robopope, 1995/96<br />
Transit-city Romastratta, 2002<br />
Ciccioefranco, 1995/96<br />
Saul Saguatti, diplomato presso l’Accademia di belle arti di Bologna, ha<br />
frequentato vari corsi di specializzazione su tecniche di animazione, e per<br />
anni lavora realizzando opere di grafica animata, dove confluiscono le sue<br />
diverse esperienze nel campo pittorico, dell’illustrazione e del fumetto. Audrey<br />
COÏANIZ è diplomata presso l’École des Beaux <strong>Art</strong>s di Marseille Luminy, e si<br />
è specializzata nella ricerca delle arti video sperimentali. Dalle loro rispettive<br />
esperienze nasce il gruppo Basmati, che basa il suo lavoro sullo sviluppo di<br />
tecniche di animazione e sull’incrocio interdisciplinare di diverse pratiche<br />
artistiche. I loro lavori convergono su discipline come disegno, pittura, grafica,<br />
fotografia e video, tutte filtrate da un’esperienza digitale, che nelle loro live<br />
performance si avvalgono del contributo delle arti performative della musica e<br />
della danza. I loro lavori sono riconosciuti e premiati a livello internazionale, con<br />
numerose collaborazioni e commissioni sia nel settore dell’arte che del cinema.<br />
Il video Transit-city Romastratta è stato acquistato dal Ministero dei Beni e delle<br />
Attività Culturali italiano. Vivono e lavorano tra Francia e Italia.
asmati<br />
Atomicant, 1995/96 (videostill)<br />
basmati<br />
Robopope, 1995/96 (videostill)
asmati<br />
Romastratta, 2002
asmati<br />
Ciccioefranco, 1995/96 (videostill)
alessandro morino<br />
Roma, 1980<br />
Gra.ma. tratto da Nuda Stabat Mater, 2010<br />
Laureato in Filos<strong>of</strong>ia e Studi teorico-critici, da diversi anni si dedica da<br />
autodidatta alla pittura e contemporaneamente alla poesia. Inizia a presentare<br />
i suoi lavori in alcune mostre dal 2009, tra cui la collettiva “Esperienza Estetica”<br />
presso la Galleria Montoro di Roma. Ha tenuto reading di poesia ed istallazioni<br />
verbo-sonore, e dal 2005 ha pubblicato alcune poesie e scritto dei testi in versi<br />
per le case editrici Arletti Editore ed Edizioni Polìmata. Più volte menzionato a<br />
premi per la Poesia, nel giugno 2005 gli viene conferita la medaglia al Premio<br />
Letterario Internazionale “Città di Cava de’ Tirreni” XXII edizione, sezione<br />
Poesia in lingua italiana, con il componimento poetico Speranza&Realtà. Nel<br />
Gennaio 2010 partecipa attivamente all’iniziativa Grafit<strong>Art</strong>e De André: opera di<br />
riqualificazione artistica nella (per la) città di Roma attraverso la realizzazione<br />
di murales liberamente ispirati ai testi delle canzoni di Fabrizio De André. Nel<br />
Febbraio 2010 esce il testo poetico Nuda Stabat Mater edito per la collana<br />
poetica “Ex[t]Ratione – collana di materiali verbali” presso le Edizioni Polìmata,<br />
Roma, da quale è tratta la poesia “Gra.Ma.” , soggetto del video presentato alla<br />
mostra <strong>The</strong> state <strong>of</strong> <strong>the</strong> <strong>Art</strong>.
alessandro morino<br />
Gra.ma., tratto da nuda stabat<br />
mater, 2010 (videostill)
andrea <strong>Pacanowski</strong><br />
Roma, 1962<br />
Acquario, 2010<br />
Cresciuto in un contesto familiare da cui assorbe una forte sensibilità artistica,<br />
intraprende il suo percorso formandosi al liceo artistico e proseguendo con<br />
l’apprendistato da fotografo presso lo studio di Alberta Tiburzi, fotografa<br />
italiana di fama internazionale. Da oltre 20 anni lavora nel campo della moda,<br />
con collaborazioni ad importanti riviste di settore (Marie Claire, Elle, Vogue,<br />
Cosmopolitan etc.) e servizi fotografici per campagne pubblicitarie, svolgendo<br />
la sua attività soprattutto negli Stati Uniti e in Canada. La sua sperimentazione,<br />
sempre attenta alle tendenze dell’arte contemporanea, si evolve nella ricerca<br />
di una tecnica in cui pittura e fotografia si fondono e si completano, dando<br />
vita ad immagini dall’effetto liquido, quasi tangibile. Nella video installazione<br />
“Acquario” questa tecnica si avvale del supporto dell’audio e del video che, per<br />
mezzo del valore aggiunto del movimento, intende trasportare il visitatore in<br />
una dimensione sospesa e interiore in cui immergersi e lasciarsi trasportare<br />
solo dalle immagini e dai suoni, a suggerire l’impossibilità per ognuno di<br />
superare una reale condizione di solitudine esistenziale e l’impossibilità di una<br />
conoscenza oggettiva della realtà.
andrea <strong>Pacanowski</strong><br />
Acquario, 2010 (videostill)
candas sisman<br />
Izmir (Turchia), 1985<br />
Avatar, 2009<br />
Edicisum, 2008<br />
Flux, 2010<br />
Laureato presso il Dipartimento di Animazione della Eskisehir Anatolian<br />
University, ha frequentato un corso di multimedia design education in Olanda,<br />
e si è diplomato presso la Anatolian Fine <strong>Art</strong>s High School di Izmir. Dal 2006<br />
ha ricevuto diversi premi, tra cui quello per migliore animazione nella Apple<br />
i-can competition, e ha partecipato a vari Festival internazionali di Video e<br />
Sound Design. Nel 2009 ha fondato, insieme ad altri colleghi, Silo-1, uno studio<br />
di progettazione di visual design. La sua attività artistica è multidisciplinare, e<br />
si avvale delle infinite possibilità <strong>of</strong>ferte dal mix di suono design, fotografia. I<br />
video Edicisum, Avatar e Flux sono delle brevi animazioni digitali in cui l’artista<br />
esprime tutto il potenziale dell’interazione dei mezzi espressivi da lui prescelti,<br />
e della sua abilità nell’utilizzarli creando un prodotto artistico. Vive e lavora ad<br />
Istambul.
candas sisman<br />
Avatar, 2009 (videostill)<br />
candas sisman<br />
Edicisum, 2008 (videostill)
candas sisman<br />
Flux, 2010 (videostill)
claudia secchi<br />
Buenos Aires (Argentina), 1967<br />
Passaggi, 2010<br />
Facendo ricorso a diverse modalità espressive, quali scultura, installazione e<br />
video, Claudia Secchi prende ispirazione dall’osservazione dello spazio e dei<br />
comportamenti che l’uomo agisce su di esso, lasciando delle tracce più o meno<br />
visibili, o creando delle trame negli atteggiamenti che possono determinare<br />
degli incastri da cui è difficile sviare. Alcuni suoi lavori sono fortemente legati<br />
al contesto storico e sociale dell’America Latina, e intendono porne l’accento su<br />
alcuni aspetti critici. Il video Passaggi prende spunto dalle tristemente famose<br />
scomparse causate dalla criminalità sudamericana. Questa opera è stata<br />
selezionata per la sezione Video e Animazione del Premio Celeste 2010. Claudia<br />
Secchi vive e lavora a Milano.
claudia secchi<br />
Passaggi, 2010 (videostill)
dario madonna<br />
Napoli, 1982<br />
Calcioinculo, 2010<br />
Pistacchiolimonemirtillo, 2010<br />
Dopo essersi occupato per lungo tempo di pittura, decide di sperimentare e<br />
cimentarsi in video-installazioni. Conseguita la laurea in Architettura nel 2006,<br />
inizia ad esporre in diverse collettive, e si dedica a viaggi finalizzati allo studio<br />
dell’arte contemporanea, con esperienze significative a Parigi e New York. I temi<br />
del suo lavoro sono caratterizzati da una disposizione fortemente sentimentale,<br />
scaturiti dalla condizione di vita del territorio che abita (San Cipriano di Aversa),<br />
talvolta meditativi, talvolta duri come gli ambienti e i momenti vissuti. I video<br />
Pistacchilimonemirtillo e Calcioinculo sono stati presentati al concorso per il<br />
Premio Celeste 2010. Calcioinculo, selezionato tra i finalisti per la categoria<br />
Video e Animazione, è così descritto dallo stesso artista: “Un opera nata da<br />
una riflessione sulla pace nel mondo, e di come quest’ultima riesca ad essere<br />
soggiogata e sedotta da chi, quotidianamente, paga un gettone per un giro di<br />
giostra, ammaliando la pace da questo “CRUDELE CALCIOINCULO”. Dario<br />
Madonna vive e lavora a Caserta.
dario madonna<br />
Calcioinculo, 2010 (videostill)
dario madonna<br />
Pistacchiolimonemirtillo, 2010<br />
(videostill)
devis venturelli<br />
Faenza (RA), 1974<br />
Continuum, 2008<br />
<strong>Art</strong>ista ed architetto, ha studiato presso l’Ecole d’architecture e du paysage<br />
di Bordeaux e ed è laureato in Architettura a Ferrara. Il video è il suo mezzo<br />
espressivo privilegiato, di cui ha appr<strong>of</strong>ondito lo studio presso lo ZKM di<br />
Karlshruhe. La sua ricerca si basa sulle interazioni fra arte, architettura e cultura<br />
contemporanea, ed è volta ad indagare nuove possibili forme dell’essere nello<br />
spazio urbano, con i relativi risvolti sociali ed ambientali. Per fare ciò si avvale<br />
del corpo umano e del suo movimento, associato ad elementi non architettonici:<br />
nel video Continuum la materia messa in forma dall’artista e lo spazio urbano<br />
scorrono parallelamente, indagando le diverse dimensioni delle architetture che<br />
lo compongono. Devis Venturelli ha presentato il suo lavoro in vari festival italiani<br />
ed internazionali, e in diverse mostre collettive. La sua ultima monografica si<br />
è tenuta nel 2010, presso laVideolounge della Kunsthalle di Vienna. Ha vinto il<br />
Premio San Fedele (2007) ed il Premio Aletti alla Fiera di <strong>Art</strong> Verona (2008), ed<br />
è stato selezionato finalista per il Premio Celeste 2010. Vive e lavora a Milano.
devis venturelli<br />
Continuum, 2008 (videostill)
enrico luciani<br />
Carrara (MS), 1979<br />
Effetti Digitali, 2010<br />
È uno dei soci fondatori dell’associazione culturale audiovisiva Ultimo Piano, che<br />
si propone di aggregare appassionati di cinema e di cultura e di diventare punto<br />
di riferimento per le produzioni audiovisive su tutto il territorio. A partire dal 2008<br />
dirige: Wet Floor, cortometraggio horror ambientato in un liceo, prodotto dalla<br />
Regione Lazio e presentato all’Isola del Cinema di Roma nel 2009; Plantarelax,<br />
spot pubblicitario per i plantari anatomici della ditta Farmafoot, prodotto da<br />
M2Video; Un Pretesto, corto noir sull’amicizia virile finalista alla 3° edizione<br />
del festival L’altro Corto (produzione Ultimo Piano ); Effetti Digitali, storia breve<br />
di un talento in punta di... dita, con Marcel Gorgone e Alex Pascoli (prodotto da<br />
Ultimo Piano). Vive e lavora a Roma.
enrico luciani<br />
Effetti Digitali, 2010 (videostill)
gianmaria nicotina<br />
Messina, 1977<br />
Il bosco dei destini sospesi, 2007<br />
Laureato in Economia e Commercio, la sua attività di regista prende forma<br />
in seguito al suo trasferimento a Roma. Qui partecipa alla realizzazione di<br />
vari cortometraggi, conseguendo il diploma in Regia Cinematografica presso<br />
la N.U.C.T. (Nuova Università del Cinema e della Televisione) nel 2005, dove<br />
prosegue poi con attività di tutor e assistente all’insegnamento. Recentemente è<br />
stato assistente alla regia sulla fiction Butta la luna 2 di V. Sindoni ed è autore di<br />
cortometraggi e di sceneggiature per lungometraggi in attesa di realizzazione.<br />
Il bosco dei destini sospesi è un corto ironico in un gioco surreale tra la Vita e la<br />
Morte, eterno dilemma dell’esistenza umana. Vive e lavora a Roma.
gianmaria nicotina<br />
Il bosco dei destini sospesi, 2007<br />
(videostill)
luca matti<br />
Firenze, 1964<br />
Babilogonia, 2009<br />
Frankenstein, 2010<br />
Per un lungo periodo si occupa di fumetto, illustrazione e grafica, con collaborazioni<br />
a riviste e case editrici. Dalla fine degli anni ’80 inizia a dedicarsi alla pittura e alla<br />
creazione di opere scultoree in camera d’aria, ottenendo uno stile particolare che<br />
si distingue sulla scena italiana. Dal ‘94 il suo lavoro si concentra su tematiche<br />
legate al rapporto dell’uomo con la città, utilizzando esclusivamente due colori:<br />
il bianco e il nero. I suoi video Babilogonia e Frankenstein sono l’espressione di<br />
questa scelta stilistica: edifici che si moltiplicano fuori dal controllo dell’uomo,<br />
nel tormento provocato dalla perdita di libertà dovuta alla tendenza a dominare<br />
lo spazio. Il lavoro di Luca Matti spazia in vari linguaggi, dando vita a un universo<br />
fatto di storie, suggestioni, sogni. Vive e lavora a Firenze.
luca matti<br />
Babilogonia, 2009 (videostill)<br />
luca matti<br />
Frankenstein, 2010 (videostill)
marco lamanna<br />
Milano, 1978<br />
Derive, 2010<br />
Eternidad, 2010<br />
Dopo gli esordi in campo pittorico si dedica alla ricerca di nuove forme di<br />
comunicazione in ambito artistico, dalla fotografia digitale all’installazione<br />
multimediale, scegliendo come mezzo espressivo preferenziale la videoarte.<br />
Alla base dei suoi lavori risiede sempre un sottile inganno reso possibile<br />
dall’uso consapevole della tecnologia che spesso trasfigura e deforma la<br />
realtà, esasperandone le componenti estetiche. Eternidad è un video omaggio<br />
all’artista Picasso, e ripropone in chiave contemporanea gli esperimenti<br />
realizzati dall’artista sulla pittura luminosa in chiave audiovisiva. Derive, video<br />
realizzato in collaborazione con Stefania Trifone e selezionato per il concorso<br />
internazionale di video arte Festarte: violenza Invisibile, esprime, attraverso un<br />
espediente tecnico surreale, il perpetuarsi della violenza quotidiana della vita<br />
ordinaria. Vive e lavora a Milano.
marco lamanna<br />
Derive, 2010 (videostill)<br />
marco lamanna<br />
Eternidad, 2010 (videostill)
matteo mezzadri<br />
Parma, 1973<br />
Alterity, 2009<br />
Non piangere, 2010<br />
<strong>Art</strong>ista e fotografo, dal 2003 lavora come fotografo pr<strong>of</strong>essionista per agenzie di<br />
pubblicità e importanti marchi nazionali e internazionali, e nel 2009 ha fondato,<br />
con il collega Gianluca Bronzoni, lo studio di fotografia e video BIANCA, con sede<br />
a Parma e che realizza lavori sia commerciali che di ricerca. Laureato in Scienze<br />
Politiche, sceglie di dedicarsi alle arti visive, conseguendo successivamente un<br />
Master in Design della comunicazione presso la Facoltà del Design del Politecnico<br />
di Milano. Frequenta workshop, corsi di formazione e residenze artistiche, tra<br />
cui quella a New York con il gruppo di artisti Zimmerfrei. La percezione dei<br />
luoghi urbani, l’attraversamento fisico e mentale della metropoli multietnica e<br />
multiculturale contemporanea, le tematiche dell’identità e dell’alterità sono i<br />
fattori costanti della sua ricerca artistica La sua poetica si manifesta mettendo in<br />
relazione i più diversi mezzi espressivi, creando percorsi visivi che restituiscono<br />
la complessità e l’ambiguità del mondo contemporaneo. I video Alterity e Non<br />
piangere sono stati entrambi selezionati per la categoria Video e Animazione<br />
al Premio Celeste 2010; il primo pone l’accento sul tempo come elemento di<br />
separazione, che per un attimo mette in risalto le vite di comuni altri. Il secondo<br />
si s<strong>of</strong>ferma invece sulle conseguenze delle dinamiche interne ad una famiglia.<br />
Matteo Mezzadri vive e lavora tra Parma e Milano.
matteo mezzadri<br />
Alterity, 2009 (videostill)<br />
matteo mezzadri<br />
Non piangere, 2010 (videostill)
michael salisbury<br />
Chichago (USA),1990<br />
Baloon Fiesta, 2010<br />
Transit, 2010<br />
Michael Salisbury è un giovanissimo studente presso la DePaul University<br />
di Chicago. Ha iniziato a cimentarsi nell’esplorazione delle possibilità<br />
<strong>of</strong>ferte dalla fotografia e dal video, dimostrando una già attenta sensibilità<br />
estetica e un particolare intuito poetico verso alcuni aspetti della quotidianità<br />
apparentremente banali. I suoi due video Baloon Fiesta e Transit, sono delle<br />
personali rielaborazioni artistiche di differenti situazioni sociali, di cui sembra<br />
aver voluto sottolineare le emozioni e le sensazioni.
michael salisbury<br />
Baloon Fiesta, 2010 (videostill)<br />
michael salisbury<br />
Transit, 2010 (videostill)
ohashi takashi<br />
Tokyo (Giappone), 1986<br />
Human Orchestra, 2010<br />
Notation <strong>of</strong> Rotating Earth @Daiba, Tokio, 2010<br />
Notation <strong>of</strong> Rotatig Earth @Kikukawa, Tokyo, 2010<br />
Laureato presso la Tama University <strong>of</strong> <strong>Art</strong>s, basa la sua ricerca artistica<br />
sull’interazione tra suono, musica e visual design. Nei suoi short videos Human<br />
Orchestra, Notation <strong>of</strong> Rotating Earth @Daiba, Tokio e Notation <strong>of</strong> Rotatig Earth<br />
@Kikukawa, Tokyo, con le musiche di Yoshito Onishi, i suoni animano i paesaggi<br />
urbani, in un crescendo poetico ed estetico. Il video Let’s Cooking Jam è invece<br />
un’animazione con personaggi-cartoon, un’esercitazione di stile tra musica e<br />
immagini. Vive e lavora a Berlino.
ohashi takashi<br />
Human Orchestra, 2010 (videostill)
ohashi takashi<br />
Notation <strong>of</strong> Rotating Earth @Daiba,<br />
Tokio, 2010 (videostill)
ohashi takashi<br />
Notation <strong>of</strong> Rotatig Earth @Kikukawa,<br />
Tokyo, 2010 (videostill)
Paula sunday<br />
Napoli, 1981<br />
Madre, 2010<br />
Il suo percorso artistico, come la stessa artista afferma, è segnato da due eventi<br />
che sembrano averne deciso il destino: nasce nel momento in cui Francesca<br />
Woodman si uccide a New York, e anni dopo le viene regalata una Nikon f10, dalla<br />
quale non si è più separata. Da un esordio come pittrice, in breve la fotografia<br />
diventa il suo mezzo espressivo privilegiato, per il quale pone a soggetto se<br />
stessa, autoritraendosi.<br />
Dal 2008 inizia ad esporre in varie mostre in Italia, con una recente mostra a<br />
Berlino . A novembre del 2010 è stata premiata vincitrice del Premio Celeste per<br />
la sezione Video e Animazione, con il video Madre. Realizzato in collaborazione<br />
con Alfredo Maddaluno, questa opera è una brillante visione ironica di come<br />
anche il culto religioso, così radicato nella tradizione napoletana, sia costretto<br />
ad adattarsi ad una dimensione di autosufficienza e alla tendenza generale ad<br />
estetizzare ogni cosa. Vive e lavora a Napoli.
Paula sunday<br />
Madre, 2010 (videostill)
ebecca agnes<br />
Pavia, 1978<br />
Un unbroken line, 2009<br />
Waiting for <strong>the</strong> next meteorite to come, 2010<br />
Diplomata presso l’Accademia di Belle <strong>Art</strong>i di Brera a Milano, inizia ad esporre<br />
fin da subito i suoi lavori, conquistando un progressivo successo. Ha esposto<br />
in numerose mostre personali e collettive, ha frequentato diverse residenze<br />
d’artista ed è stata presente presso alcune tra le più importanti istituzioni,<br />
quali il MACRO di Roma e il Centre George Pompidou di Parigi. Il suo lavoro<br />
è caratterizzato da una indagine delle dinamiche più pr<strong>of</strong>onde dell’universo,<br />
per mezzo di un intuito poetico che restituisce opere fatte di mondi sospesi<br />
tra sogni e realtà. I video Un unbroken line e Waiting for <strong>the</strong> next meteorite to<br />
come sono opere in cui l’essere umano è assente, l’unica traccia di vita rimasta<br />
sono organismi monocellulari. La loro presenza ambigua è lasciata a diverse<br />
interpretazioni, possono lasciar intuire la speranza di altri possibili universi,<br />
realtà oppure testimoniare di un’impenetrabile natura che ci circonda. Rebecca<br />
Agnes vive e lavora a Berlino.
ebecca agnes<br />
Un unbroken line, 2009 (videostill)<br />
rebecca agnes<br />
Waiting for <strong>the</strong> next meteorite to<br />
come, 2010 (videostill)
sarah buckius<br />
Urbana (IL, USA), 1979<br />
Everyday Absurdities, 2010<br />
<strong>The</strong> MBC @ <strong>The</strong> Unversity, 2007<br />
Impossible kinetic sculptures for <strong>the</strong> home, 2009<br />
<strong>Art</strong>ista e insegnante, è associate pr<strong>of</strong>essor presso la Michigan <strong>State</strong> University, e<br />
recentemente ha insegnato presso diverse Scuole e Istituti di arti visive e design.<br />
Il suo lavoro intreccia fotografia, video, performance, animazione e installazione,<br />
e sue opere sono state esposte in mostre nazionali ed internazionali. È laureata<br />
in Mechanical Engineering presso la University <strong>of</strong> Illinois Urbana-Champaign,<br />
ed ha successivamente conseguito un master in Industrial Design. Per <strong>The</strong> state<br />
<strong>of</strong> <strong>the</strong> <strong>Art</strong> ha presentato i video Impossible kinetic sculptures for <strong>the</strong> home,<br />
Everyday Absurdities, <strong>The</strong> MBC @ <strong>The</strong> Gallery e <strong>The</strong> MBC @ <strong>The</strong> Unversity;<br />
MBC sta per Manos Buckius cooperative, e si riferisce ai lavori realizzati in<br />
collaborazione con Melanie Manos. Alla base delle opere video c’è l’intento di<br />
giocare sull’inutilità delle cose e delle azioni, per dare nuova energia allo spazio<br />
e suggerire nuove interpretazioni per le strutture sia fisiche che sociali/mentali.<br />
Sara Buckius vive e lavora ad Ann Arbor, nel Michigan.
sarah buckius<br />
Everyday Absurdities, 2010<br />
(videostill)
sarah buckius<br />
<strong>The</strong> MBC @ <strong>The</strong> Unversity, 2007<br />
(videostill)<br />
sarah buckius<br />
Impossible kinetic sculptures for<br />
<strong>the</strong> home, 2009 (videostill)
silvio giordano<br />
Potenza, 1977<br />
Packaging’s life, 2009<br />
Water Monitor, 2010<br />
La sua ricerca artistica si avvale di una sperimentazione che investe i diversi<br />
campi delle arti visive contemporanee (video, fotografia, installazione, scultura,<br />
performance). Ad ispirare la sua produzione sono gli aspetti che forse più<br />
inquietano il nostro vivere quotidiano, costantemente al centro dell’informazione<br />
dei media: catastr<strong>of</strong>i naturali, malattia, danni ambientali, trasformazioni<br />
genetiche; spesso l’artista ne coglie le implicazioni per fantasticare su un<br />
immaginario post-umano, fatto di poetiche e ambigue ibridazioni. Le sue opere<br />
sono state presentate in numerose mostre collettive nazionali ed internazionali,<br />
ed è stato inserito tra i finalisti del Premio Terna 2008. Il suo video Water Monitor<br />
è una delle quattro opere vincitrici di Romaeuropa Web Factory 2010, mentre<br />
Packaging’s life è stato premiato vincitore per la categoria Video e Animazione<br />
al Premio Celeste 2009. Vive e lavora a Milano.
silvio giordano<br />
Packaging’s life, 2009 (videostill)<br />
silvio giordano<br />
Water Monitor, 2010 (videostill)
tommaso Pedone<br />
Fano (PU), 1977<br />
Gratta e vinci, 2009<br />
Regista e video-maker freelance, si diploma presso l’Accademia Nazionale del<br />
Cinema di Bologna, dedicandosi a progetti di regia, montaggio e riprese video<br />
digitali ad alta definizione. La sua produzione artistica è multiforme, spaziando<br />
da progetti di videodanza, al teatro, alla produzione di videoclip musicali, a<br />
video-interviste e documentari a tema artistico e sociale, fino alla videoarte. Il<br />
suo lavoro, ispirato sia al cinema d’autore che alle arti visive contemporanee,<br />
si fonda su una continua ricerca estetica attraverso le varie forme espressive,<br />
studiando anche presso l’Istituto Europeo di Design di Milano, con particolare<br />
attenzione anche alla poesia. Il video Gratta e Vinci si pone come una riflessione,<br />
a tratti ironica, sul delicato momento socio-economico italiano e internazionale,<br />
in cui la speranza di molti è riposta in una soluzione affidata al destino, proprio<br />
come quella del famoso gioco alla ricerca del biglietto vincente. Vive e lavora a<br />
Pesaro.
tommaso Pedone<br />
Gratta e vinci, 2009 (videostill)
alex Pascoli<br />
Londra, 1973<br />
Giotto da Bondone, 2010<br />
Alex Pascoli è il protagonista dei due video all’interno della manifestazione con<br />
la regia di G. Nicotina e E. Luciani. Attore italiano dalla formazione accademica<br />
per l’arte drammatica, ha alle spalle una già ricca carriera cinematografica e<br />
teatrale, con partecipazioni anche a cortometraggi, fiction, pubblicità, programmi<br />
tv e doppiaggio. Tra le esperienze più note al grande pubblico: PAZ, regia di R.de<br />
Maria; Da zero a dieci, regia di L. Ligabue; fiction I Cesaroni 3. Per la mostra <strong>The</strong><br />
state <strong>of</strong> <strong>the</strong> <strong>Art</strong> ha interpretato il monologo Giotto da Bondone, scritto da Giorgio<br />
Gaber e ispirato al famoso artista Giotto. Vive e lavora a Roma.
alex Pascoli<br />
Giotto da Bondone, 2010<br />
(monologo)