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Francesca Sabattini Una giornata in fattoria - Aif

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Learn<strong>in</strong>g News Novembre 2011, anno V - N. 11<br />

<strong>Una</strong> <strong>giornata</strong> <strong>in</strong> <strong>fattoria</strong>: socializzare e migliorare il<br />

proprio stile di comunicazione facendo il formaggio!<br />

di <strong>Francesca</strong> <strong>Sabatt<strong>in</strong>i</strong> *<br />

Questo articolo nasce dalla partecipazione ad una <strong>giornata</strong> “formativa”<br />

organizzata e gestita da Crist<strong>in</strong>a Condello di Accademia del Benessere.<br />

Questa <strong>giornata</strong> si <strong>in</strong>serisce all’<strong>in</strong>terno di un ciclo di <strong>in</strong>contri<br />

autoconsistenti caratterizzati dall’utilizzo di metodologie esperienziali,<br />

centrati sulla persona e sul gruppo, che, stimolando i processi emotivi,<br />

rafforzano l’apprendimento e il co<strong>in</strong>volgimento della persona stessa.<br />

Sabato 8 ottobre 2011, un’aria frizzante e un cielo terso accompagnano<br />

la nostra <strong>giornata</strong> alle Fattorie di Montechiaro sulle coll<strong>in</strong>e di Sasso<br />

Marconi, <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Bologna.<br />

Ad accogliere i partecipanti ci sono Crist<strong>in</strong>a, Valent<strong>in</strong>a, collaboratrice di<br />

Crist<strong>in</strong>a, Marco il “fotografo ufficiale” e Carla, la proprietaria<br />

dell’agriturismo.<br />

Attendiamo l’arrivo di tutti i partecipanti, una trent<strong>in</strong>a circa. Da un breve<br />

giro di tavolo, scopro di essere l’unica formatrice e che le aspettative<br />

delle persone che si sono iscritte sono le più svariate. Molti vogliono<br />

sperimentare attività nuove, che siano manuali e operative legate alla<br />

vita <strong>in</strong> <strong>fattoria</strong>; altri vogliono ritrovare e scoprire il contatto con gli animali<br />

e la natura; c’è chi vuole “mangiare un buon formaggio”; chi vuole<br />

imparare a fare il formaggio; per altri è un rievocare la propria <strong>in</strong>fanzia,<br />

mentre altri ancora vogliono divertirsi e passare un sabato diverso e fuori<br />

città!<br />

* Laureata <strong>in</strong> Scienze dell'Educazione permanente e della Formazione cont<strong>in</strong>ua presso la Facoltà di<br />

Scienze della Formazione a Bologna, lavora presso l’Ente di formazione Consorzio<br />

Formazione&Lavoro a Bologna, Area Progettazione e Risorse didattiche, come formatrice e<br />

progettista. E-mail: frenci.75@libero.it


Dopo le presentazioni, com<strong>in</strong>ciamo ad entrare nel vivo della <strong>giornata</strong> e ci<br />

<strong>in</strong>camm<strong>in</strong>iamo verso l’ovile, dove troviamo circa 150 pecore, <strong>in</strong>izialmente<br />

un po’ impaurite dalla nostra presenza. A sorvegliare il gregge troviamo<br />

quattro cani maremmani. Meglio non avvic<strong>in</strong>arsi per non avere brutte<br />

sorprese!<br />

Qui <strong>in</strong>contriamo il pastore Nicola che si occupa delle pecore a tempo<br />

pieno e ci racconta la sua <strong>giornata</strong> lavorativa e quali sono le attività che<br />

svolge. Dal suo racconto rileviamo la passione e la dedizione che mette<br />

<strong>in</strong> quello che fa. Il lavoro del pastore è molto impegnativo e faticoso,<br />

occorre tanta motivazione e tanto sacrificio.<br />

Dopo aver conosciuto Nicola, com<strong>in</strong>ciamo a lavorare seriamente:<br />

<strong>in</strong>iziamo con la mungitura delle pecore. Quasi tutti ci siamo cimentati <strong>in</strong><br />

questa avventura veramente emozionante! Chi si è avvic<strong>in</strong>ato con<br />

timore, chi con grande coraggio, chi con fare molto tranquillo. Ciò che ci<br />

ha accomunato è stata la soddisfazione nel raggiungere il traguardo: far<br />

uscire il latte! Tutto con il prezioso aiuto e lo sguardo attento di Nicola …<br />

Ma il lavoro nell’ovile non è f<strong>in</strong>ito! Nicola ci ha dato un altro compito:<br />

riempire le mangiatoie di orzo. A turno, alcuni di noi hanno riempito<br />

secchi di orzo, che poi sono stati vuotati negli appositi contenitori.<br />

Si avvic<strong>in</strong>a l’ora del pranzo, guardo l’orologio e sono ormai le 12.30: un<br />

ricco pranzo a buffet ci sta aspettando. Assaggeremo alcune delle<br />

specialità che l’agriturismo produce, ovvero formaggi, ricotta, confetture<br />

e salse varie, fra cui il “saba”, uno sciroppo d’uva prodotto dal mosto<br />

cotto d’uva bianca o rossa.<br />

Nel pomeriggio, ecco il momento tanto atteso: facciamo il formaggio.<br />

Nicola ci illustra tutto il processo e le fasi per prepararlo. Iniziamo con<br />

riscaldare il latte <strong>in</strong> modo che raggiunga una temperatura di circa 36°-38°<br />

C. Raggiunta la temperatura desiderata, aggiungiamo il caglio e<br />

lasciamo riposare il tempo necessario per la formazione della cagliata.<br />

Attendiamo circa 20 m<strong>in</strong>uti, trascorsi i quali Nicola si appresta a rompere<br />

la cagliata e a distribuirci, <strong>in</strong> appositi stampi, il prodotto per realizzare il<br />

nostro formaggio.<br />

Ognuno di noi lavora il proprio formaggio direttamente nello stampo,<br />

aromatizzandolo anche con quale spezia raccolta nell’orto di Carla:<br />

salvia, menta, rosmar<strong>in</strong>o, peperonc<strong>in</strong>o. Ci divertiamo a creare il nostro


formaggio, <strong>in</strong> alcuni casi esibendolo come il più buono o come quello<br />

meglio venuto!<br />

Che soddisfazione girare lo stampo e vedere il proprio formaggio, che ci<br />

porteremo a casa e che potremo gustare dopo averlo salato.<br />

Dopo l’esperienza: riflessioni per i formatori e le formatrici<br />

Fare il formaggio, <strong>in</strong> ambito formativo, rientra nelle metodologie di tipo<br />

esperienziale che hanno come f<strong>in</strong>alità la socializzazione, il miglioramento<br />

delle proprie competenze relazionali. Questa attività può essere utilizzata<br />

anche per attività di team build<strong>in</strong>g, là dove si vengano a creare<br />

conflittualità o situazioni critiche all’<strong>in</strong>terno dei contesti lavorativi.<br />

I partecipanti vengono co<strong>in</strong>volti <strong>in</strong> prima persona <strong>in</strong> attività che<br />

rappresentano, metaforicamente, quanto accade nei luoghi di lavoro.<br />

Nella situazione “protetta”, le difficoltà vengono fronteggiate <strong>in</strong> un<br />

contesto simbolico, dove l’importante è “mettersi <strong>in</strong> gioco”, spogliandosi<br />

del proprio ruolo aziendale.<br />

In questo caso, come per altre attività esperienziali, occorre che il<br />

formatore realizzi un brief<strong>in</strong>g e/o debrief<strong>in</strong>g f<strong>in</strong>ale per sistematizzare<br />

quanto emerso nell’attività esperienziale <strong>in</strong> modo da supportare i<br />

partecipanti nella capitalizzazione dell’esperienza. In questa fase il ruolo<br />

del formatore è fondamentale. Egli dovrà aiutare i partecipanti a<br />

riconoscere le d<strong>in</strong>amiche relazionali, i comportamenti, le condotte che<br />

sono emerse durante la preparazione gastronomica e supportarli nella<br />

discussione e nella riflessione. Dovrà, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, sistematizzare quanto<br />

emerso dal confronto riconducendo tutto quanto al contesto<br />

organizzativo.<br />

Nel nostro caso, l’obiettivo formativo era quello di migliorare le nostre<br />

modalità comunicative e di socializzazione. Obiettivo raggiunto <strong>in</strong> diversi<br />

momenti della <strong>giornata</strong> e che si sono caratterizzati per un forte<br />

co<strong>in</strong>volgimento emotivo ed esperienziale delle persone: visita all’ovile<br />

con il contatto diretto con gli animali; il pranzo stesso ha rappresentato<br />

un alto momento di socializzazione, di confronto e di scambio che ha<br />

permesso alle persone di conoscersi meglio; fare il formaggio che ha<br />

rappresentato il momento più divertente e ludico della <strong>giornata</strong>, dove<br />

abbiamo messo veramente “le mani nel formaggio”!<br />

Un’esperienza che consiglio a tutti!

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