Le dernier cri.pdf (mie poesie) - Igieneorale.Info
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A MIO PADRE<br />
Te ne sei andato.<br />
Il tuo corpo stanco e malato non ha retto.<br />
Grazie per la tua onestà<br />
che<br />
fin dalla tenera età<br />
ha segnato noi figli.<br />
È a te che dobbiamo l’amore<br />
per il lavoro fatto a regola d’arte.<br />
È a te che dobbiamo il disprezzo<br />
delle ingiustizie e delle ipo<strong>cri</strong>sie.<br />
In questo mondo<br />
non è facile andare avanti<br />
con questi ideali privi di compromesso<br />
ma:<br />
guardare le persone negli occhi in ogni occasione<br />
come facevi tu<br />
è qualcosa che rimbomba nei nostri cuori<br />
e ci dà una forza incrollabile<br />
ed è da te che questa forza proviene.<br />
Da te<br />
permaloso e timido<br />
sprezzante delle smancerie<br />
tenero nel profondo.<br />
Da te<br />
giusto e generoso<br />
corretto e vigile<br />
anche se sempre<br />
occupato nelle incombenze di una vita di lavoro.<br />
Non ho potuto mai dire che ti voglio bene<br />
per il tuo carattere schivo.<br />
Ora te ne vai fisicamente<br />
e ti porti dietro un pezzo di tutti noi<br />
e di quelli della tua tempra.<br />
Tu sei vivo nel nostro cuore per l’Eternità.<br />
Che Iddio ti ricompensi per come tu desideri.<br />
Stai con le tue caprette e baggiane<br />
le tue donne ammalate<br />
nella tua oasi dell’Eternità.<br />
A MIO FRATELLO<br />
<strong>Le</strong> mani fanno<br />
quello<br />
che gli occhi<br />
a volte a stento<br />
sanno<br />
e con armoniosa cura<br />
tu le muovi<br />
volendo<br />
sempre in ogni caso<br />
il meglio.<br />
E fegato cervello e cuore<br />
hai<br />
e in abbondanza<br />
ma non li mostri<br />
e questa<br />
è<br />
la vera virtù dei saggi e forti.<br />
Da mio fratello<br />
ho avuto tante cose<br />
nella vita<br />
che dire sarebbe<br />
per il cieco<br />
il veder le stelle.<br />
Lui mi ha salvato in mezzo a mille tempeste.<br />
Quando il vento mi strappava le vele<br />
di notte e al freddo<br />
e per anni e anni<br />
che nemmeno le dita li possono contare<br />
mentre il cielo orbo era di luna e stelle<br />
lui mi seguiva<br />
per attutire le onde e il vento<br />
e quando il mio albero maestro<br />
s’abbatteva<br />
mi trainava legato a fune fino a riva.<br />
Che bella fortuna<br />
avere te fratello<br />
nel corso di una vita<br />
che conosce<br />
solo e soltanto<br />
le montagne russe.<br />
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