Le dernier cri.pdf (mie poesie) - Igieneorale.Info
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IL RITORNO DI ULISSE<br />
Lo so non crederai<br />
ma ci sono stato<br />
i segni della penna sono del mio sangue.<br />
Ma non ti crucciare te lo confesso<br />
in fondo io sono solo<br />
e s<strong>cri</strong>vo solo e soltanto per me stesso.<br />
I tuoi occhi sono unguento<br />
sterminati prati sono<br />
di variopinti fiori profumati<br />
sono colline<br />
che il vento tiepido di maggio<br />
apparire fa<br />
come armoniose onde in vasto mare.<br />
Sappi i <strong>mie</strong>i hanno visto troppo<br />
ed ho molto pianto.<br />
Io conosco il deserto<br />
dove l’assetato cammello del mio spirito<br />
s’è temprato.<br />
Ho solcato i mari più infidi e bugiardi<br />
che la mia anima fatta vascello<br />
strenua ha navigato.<br />
<strong>Le</strong> sue vele sono ferite da mille toppe<br />
l’ho rattoppate io da solo<br />
in tante solitarie notti<br />
non temere ho messo da parte molto filo.<br />
Veliero che s<strong>cri</strong>cchiola e vacilla<br />
ma che tiene ancora il mare.<br />
Sono stato in mezzo ai ghiacci<br />
il mio urlo nessuno ascoltava.<br />
I brividi di freddo e d’orrore<br />
sono stati terremoto<br />
che hanno distrutto<br />
la casa dei <strong>mie</strong>i sogni<br />
per troppe notti.<br />
Sono sopravvissuto<br />
limpido intero intatto<br />
come fredda alba del Nord<br />
sono tornato tutto è passato.<br />
Ora la mia calma è increspata da leggero vento<br />
e assopiti sono gli occhi del mio tormento.<br />
Se vuoi e se puoi dammi ristoro<br />
fammi annegare nella culla del tuo cuore.<br />
Ma non farmi prigioniero con panni caldi e pranzi succulenti.<br />
Cosa avrai in cambio cosa ti dono?<br />
Quello che resta quel che io sono<br />
salsedine di mare<br />
ticchettìo di chicchi di grandine dentro pagliaio<br />
foglia ingiallita resa rugosa da troppo sole e vento<br />
gabbiano che dopo lungo viaggio su procellosi mari terra anèla<br />
e spada lucente ed affilata spada<br />
scheggiata ma non spezzata<br />
che<br />
come favo di <strong>mie</strong>le d’api<br />
addolcire potrà il fiele della vita.<br />
V’è dentro il gusto e l’eco di battaglie<br />
di troppe notti insonni<br />
ha combattuto contro la follia<br />
è il luogo dove il mio Dio s’è rifugiato.<br />
Acciaio che ferisce e taglia<br />
solo e soltanto<br />
se non lo sai usare.<br />
Se vuoi puoi sguainarla e rimirarla<br />
e lucidarla<br />
con l’essenza dei tuoi fiori e con le creme<br />
ma stai attenta a maneggiarla<br />
hai carne dolce tenera e materna.<br />
Di una cosa sola stai pur certa: non la potrai spezzare.<br />
Solo il sole assieme a pioggia e vento<br />
alleati ed assieme in compagnia del tempo<br />
stanno decretando<br />
poco a poco<br />
la sua fine.<br />
Essa appartiene a bimbo<br />
che sa che<br />
i suoi sogni sono nelle stelle.<br />
Essa appartiene a marinaio<br />
che non conosce terra<br />
e che da sempre cerca la sua meta: l’Utopia.<br />
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