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Storia e origini
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Still
Still era un amante della natura, e ne studiava le leggi
meccaniche. Era giunto alla conclusione che l’essere
umano è un’unità di corpo, movimento e spirito. In alto
due momenti di relax e la testata del Journal of
Osteopathy da lui fondato nel 1894.
La prima clinica osteopatica, chiamata A.T. Still Infirmary,
era attrezzata con 17 ambulatori. Al terzo piano si
trovava una sala conferenze con 250 posti. Nel 1896, un
anno dopo l’inaugurazione,la clinica venne ampliata per
poter ospitare 1000 pazienti e 500 studenti.
Lo studio di Still, con il lettino per i trattamenti e
l’armadio con i testi da lui pubblicati. La Clinica era
dotata del primo apparecchio radiologico negli USA.
Andrew Taylor Still, nato negli
Stati Uniti (1828-1917) e laureato
in medicina, è il fondatore
dell’osteopatia. Il suo obiettivo,
dichiarato esplicitamente nel Journal
of Osteopathy da lui diretto (vedi foto
a fianco), non era tanto creare un’altra
forma di medicina, quanto migliorare e
far progredire i sistemi di cura in voga
ai suoi tempi. L’osteopatia ebbe subito
un grande successo. Nel 1892 viene
fondato a Kirksville, nel Missouri, il
primo Collegio di medicina osteopatica,
l’American School of Osteopathy,
dove Still formerà oltre cinquemila dottori
in osteopatia (DO). Ancora oggi questo
è il principale punto di riferimento
della disciplina e ospita un moderno
ospedale osteopatico. Nel 1895 viene
fondata la prima clinica osteopatica,
chiamata A.T. Still Infirmary (nella foto
a fianco), dotata del primo apparecchio
radiologico in tutti gli Stati. I pazienti
arrivano a migliaia dall’Unione per ricevere
le cure del dottor Still e dei suoi più
stretti collaboratori. Viene addirittura
organizzato uno speciale servizio ferroviario,
la Great Wabash.
I principi
La filosofia dell’osteopatia si basa sulla
visione, oggi attualissima, dell’essere
umano come unità di corpo, movimento
e spirito, e sulla salute come stato
naturale della persona. Scriveva Still:
«La malattia è la conseguenza dell’aver
violato qualche legge di natura. Perché
la buona salute è uno stato
naturale, mentre la malattia è
innaturale». Tra i principi dell’osteopatia,
enunciati il 22 giugno 1874, il più
importante dice che il corpo ha in sé
tutte le risorse per guarire («Il corpo è
la nostra farmacia: lì si trovano tutte le
sostanze che ci servono per guarire e
stare bene»).
Still aveva anche scoperto che un’articolazione
bloccata o un’arteria ostruita
possono ostacolare il flusso delle naturali
forze di autoguarigione («L’arteria è
un fiume di vita, salute e benessere»).
Nasce così la malattia, che è un fenomeno
di adattamento del corpo a una
situazione critica. Ma con le manipolazioni
i tessuti riprendono ossigeno e
mobilità, e le energie della salute riparano
ogni danno.
Nuove tecniche
L’osteopatia moderna ha radici salde
nel pensiero di Still ma, nel tempo,
questa disciplina si è arricchita di tecniche
e concetti nuovi. Le figure di
rilievo sono quelle di John Martin
Littlejohn DO che agli inizi del Novecento
descrive i movimenti fisiologici
della colonna e mette in relazione le
lesioni vertebrali con gli organi interni.
William Garner Sutherland DO nel
1939 formula il concetto dell’osteopatia
cranio-sacrale. L’osteopatia oggi è
diffusa in tutto il mondo ed è riconosciuta
dall’Organizzazione Mondiale
della Sanità (OMS).
Per Still,
fondatore
della
medicina
osteopatica,
ogni forma
di malattia
si riflette sul
sistema
muscolo
scheletrico.
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