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Comunicazioni - SIUCP

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<strong>SIUCP</strong><br />

Società Italiana Unitaria di Colonproctologia<br />

www.siucp.org<br />

Presidente<br />

Giuseppe Spinoglio<br />

Presidente Eletto<br />

Alfonso Carriero<br />

Past President<br />

Angelo Stuto<br />

Presidente onorario<br />

Antonio Longo<br />

Vice-Presidente<br />

Flaminio Benvenuti<br />

Segretario generale<br />

Giorgio Palazzini<br />

Consiglieri<br />

Francesco Crafa<br />

Guglielmo Giannotti<br />

Francesco Longo<br />

Angela Pezzolla<br />

Giusto Pignata<br />

Adolfo Renzi<br />

Rubina Ruggiero<br />

Tesoriere<br />

Giuseppe Ferulano<br />

Coordinatore Nazionale UCP<br />

Adolfo Renzi<br />

Coordinatore Nazionale Delegati Regionale<br />

Danilo Tarroni<br />

Garanti<br />

Vincenzo Landolfi - Antonio Longo – Roberto Dino Villani<br />

Delegati Regionali <strong>SIUCP</strong><br />

Abruzzo Carmine Pietrantoni<br />

Campania Giovanni Angelone<br />

Emilia Romagna Giampiero Ucchino<br />

Lazio Bruno Masci, Massimiliano Varriale<br />

Liguria Marco Gipponi<br />

Lombardia Giuseppe Calabrò, Guglielmo Giannotti<br />

Marche - Molise Rodolfo Piazzai<br />

Piemonte - Valle D’Aosta Lorenzo Abbo<br />

Puglia - Basilicata Angelo Di Pascale<br />

Sardegna Antonio Pintus<br />

Sicilia - Calabria Francesco Longo, Antonio Ciccolo<br />

Toscana Umberto Ferro, Azzam Khader<br />

Triveneto Michele Schiano di Visconte<br />

Umbria Andreino Tassi<br />

<strong>SIUCP</strong> NEWS<br />

Notiziario della Società<br />

Italiana Unitaria di Colonproctologia<br />

Anno 2011 – Numero 4<br />

Ottobre – Novembre – Dicembre 2011<br />

Registrato presso il Tribunale di Roma<br />

con il n.° 110/2007 del 5 aprile 2007<br />

Direttore responsabile<br />

Roberto Dino Villani<br />

Impaginazione e grafi ca<br />

Rocografi ca s.r.l.<br />

Numero chiuso in redazione il<br />

30 ottobre 2011<br />

Segreteria <strong>SIUCP</strong><br />

Lunedì – Venerdì 10.00 – 13.00 / 14.00 – 18.00<br />

Tel e Fax: +39 0645422450 Int.211<br />

e-mail: segreteria@siucp.org<br />

Contributi<br />

Per scrivere alla redazione inviare una mail<br />

al capo redattore<br />

Roberto Dino Villani:<br />

ro.villani@ospedalesassuolo.it<br />

INDICE<br />

Editoriale p. 2<br />

<strong>Comunicazioni</strong> e video p. 4


2<br />

<strong>SIUCP</strong> NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2011 - Numero 4<br />

Il Meeting di Novembre...<br />

Cari Amici,<br />

questo numero è dedicato al Meeting di novembre che<br />

quest’anno compie il suo quindicesimo anno d’età.<br />

Le note vicende economiche del Mondo intero e, in particolare,<br />

del nostro Paese impongono restrizioni che spesso impediscono<br />

di poter rispettare i livelli organizzativi degli anni<br />

precedenti. Sono felice comunque che i nostri Soci possano<br />

ritrovarsi come sempre per l’ “anticipato” scambio di auguri<br />

natalizi in un momento in cui la <strong>SIUCP</strong> ha bisogno di sentire e<br />

far sentire che è una Società viva e con obiettivi sempre proiettati<br />

nel futuro.<br />

A presto, Roberto<br />

<strong>Comunicazioni</strong><br />

I medici di medicina generale e la proctologia: valutazione di<br />

un percorso tra luci ed ombre<br />

A. Bufo*, E. Cassetti, R. Falciano, C. Lamanna, A. Palotti, C. Sabatini,<br />

T. Tomazini<br />

*Dr. Antonio Bufo, responsabile della struttura semplice di colonproctologia<br />

dell’ospedale di Narni; ha eseguito circa 3000 interventi di colonproctologia ed ha<br />

all’attivo circa 30 pubblicazioni specifi che; docente ACOI di proctologia; dal maggio<br />

2011 responsabile dell’UO di Chirurgia dell’ospedale di Narni.<br />

Il lavoro si basa sulla valutazione di questionari specifi ci, proposti<br />

a 30 medici di medicina generale, massimalisti, rappresentanti<br />

45.000 pazienti e 200 pazienti proctologici aff erenti nel 2011, con<br />

varie modalità agli ambulatori proctologici di una Asl di 200.000<br />

abitanti. Il questionario prevedeva una serie di domande molto<br />

dettagliate con possibilità di risposte multiple e che andavano,<br />

per i medici di medicina generale, dall’inquadramento del<br />

paziente proctologico, alla gestione terapeutica, al rapporto con<br />

lo specialista fi no alla gestione della diagnostica. Per i pazienti<br />

la valutazione si è fatta su dettagliate schede specialistiche con<br />

domande aggiuntive che prevedevano la compliance del percorso<br />

clinico-terapeutico con il proprio medico di medicina generale.<br />

Gli obiettivi del lavoro riguardano le percentuali di frequenza delle<br />

patologie proctologiche che sono discrepanti tra i medici di medicina<br />

generale e gli ambulatori proctologici (rilevante è il dato relativo<br />

alle ragadi anali, che molto frequentemente vengono trattate<br />

come emorroidi), e la gestione clinica del paziente che quando<br />

non ben eff ettuata può portare ad una alterazione della qualità<br />

della vita, un discreto impegno economico (farmaci non mutuabili<br />

e protratti per un lungo periodo), una lieve alterazione del rapporto<br />

fi duciario medico-paziente e talvolta una minore effi cacia<br />

terapeutica da parte dello specialista. Alla luce di quanto sopra<br />

riteniamo fondamentale, da parte del medico di medicina generale,<br />

un più mirato approccio diagnostico e terapeutico, anche con<br />

strumenti limitati e/o una maggiore interazione con gli specialisti;<br />

tutte le attività didattiche che si sono eff ettuate, hanno sicuramente<br />

migliorate le conoscenze da parte dei medici di medicina<br />

generale, ma un passo in avanti deve essere fatto nella gestione<br />

clinica quotidiana.<br />

Starr0ne: STARR only-One stapler<br />

Nando Gallese MD<br />

UCP - Unità di Colonproctologia “Sardegna” - Casa di Cura “Sant’Antonio” - Cagliari<br />

Riassunto<br />

I metodi di resezione transanale meccanica del retto ideati da<br />

Antonio Longo (STARR e Transtar), largamente impiegati, hanno<br />

indotto vari Autori alla ricerca di procedure intese ad ottimizzare<br />

manovre chirurgiche e risultati con limitazione di rischi e complicanze,<br />

nonché degli oneri economici.<br />

Sulla base di un’ampia esperienza personale (1398 mucoemorroidopessie<br />

di Longo + 239 tra STARR e Transtar), l’Autore propone<br />

un metodo di resezione transanale del retto mediante un’unica<br />

suturatrice circolare defi nito Starr0ne (Stapled Trans-Anal Rectal<br />

Resection only-One Stapler).<br />

Viene illustrato un caso clinico signifi cativo.<br />

Introduzione<br />

Col presupposto che la maggior parte dei disturbi (sanguinamento,<br />

dolore, procidenza, ano umido, ecc), in passato attribuiti a<br />

“malattia emorroidaria”, siano invece riconducibili direttamente o<br />

indirettamente al prolasso rettale, in tutte le sue espressioni, Antonio<br />

Longo ha ideato tecniche di resezione transanale del retto<br />

sempre maggiormente diff use.<br />

Molti hanno adottato le tecniche di Longo [1], sia di mucosectomia<br />

circolare (Stapled Anopexy - PPH03), compresa la variante doppiostapler,<br />

sia di resezione transanale del retto con doppia suturatrice<br />

circolare (STARR - PPH01) o con suturatrice semicurva ricaricabile<br />

(Transtar - CCS30 Contour).<br />

Completata la learning curve e acquisita adeguata esperienza,<br />

molti Autori [2, 3] hanno iniziato a introdurre modifi che personali<br />

o vere varianti di tecnica, col fi ne di rendere più agevoli le manovre<br />

operatorie, aggirare alcuni ostacoli tecnici, risolvere problemi controversi<br />

e, in defi nitiva, ottimizzare gesti tecnici, materiali e tempi<br />

chirurgici, ottenendo miglioramento dei risultati [4, 5]. Lo stesso<br />

Longo, nel corso del tempo, ha modifi cato alcuni aspetti delle tecniche<br />

originali.<br />

Nell’ambito della resezione transanale meccanica del retto, la<br />

STARR è la metodica più largamente utilizzata [6, 7], sebbene<br />

richieda l’impiego di 2 suturatrici circolari e presenti problemi irrisolti<br />

tra cui quello, secondario, delle “orecchie” all’intersezione delle<br />

due suture emicircolari e quello, di maggiore importanza, della<br />

possibile inadeguatezza della porzione resecabile per la limitata<br />

capacità del case degli strumenti impiegati.<br />

Alcuni tentativi di correzione del prolasso e del rettocele mediante<br />

un solo stapler, con resezione della sola parete rettale anteriore,<br />

non si sono rivelati effi caci con esito in un’asimmetrica ridondanza<br />

della parete rettale posteriore in grado di infi ciare il risultato, sia<br />

dal punto di vista anatomico che funzionale [8].<br />

La Transtar supera tale limitazione, con possibilità di resezione<br />

della porzione di retto indicata dalla situazione clinica e voluta<br />

dal chirurgo, grazie a stapler ricaricabile CCS30; tuttavia maggiori<br />

diffi coltà tecniche e conseguente necessità di adeguata learning<br />

curve con training formativo teorico-pratico specifi co in step successivi,<br />

presso centri altamente specialistici e sotto tutoraggio,<br />

hanno limitato l’impiego del metodo, consentendolo solo a operatori<br />

particolarmente esperti.<br />

È emersa, nell’ambiente proctologico, una diff usa esigenza di avere<br />

a disposizione uno strumento che non richieda ripetute estrazioni,<br />

ricariche e reintroduzioni, onde evitare possibili imperfezioni


<strong>SIUCP</strong> NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2011 - Numero 4<br />

e asimmetrie della rima di sutura, fi no a complicanze quali suture a<br />

spirale, con stenosi più o meno gravi del lume rettale.<br />

Molti operatori, a fronte di tali problemi, hanno preferito il ritorno<br />

a una più agevole e sicura STARR con doppio stapler circolare.<br />

In ogni caso, tutte le tecniche di prolassectomia con stapler sono<br />

soggette a una certa percentuale di altre complicazioni [9, 10],<br />

anche gravi (emorragie, urgency, fi stole retto-vaginali e altro),<br />

ampiamente conosciute e discusse [11, 12] che esulano dall’argomento<br />

specifi co di questa trattazione [13].<br />

Alla luce di tali problematiche è stato personalmente realizzato<br />

un intervento in cui si dimostra la possibilità di resezione rettale<br />

transanale mediante un solo stapler circolare (CPH34 Chex-Healthcare),<br />

dotato di caratteristiche atte a permettere l’asportazione<br />

di adeguata quantità di viscere, semplifi cando le manovre e conseguendo<br />

la riduzione sia dei tempi operatori che degli oneri economici.<br />

Tale procedura è stata defi nita Starr0ne (Stapled Trans-Anal Rectal<br />

Resection only-One Stapler).<br />

Materiale e metodi<br />

L’esperienza personale (al 2010) è di oltre 5000 interventi proctologici,<br />

di cui 1637 (33%) con suturatrici.<br />

In 1398 casi si è trattato di stapled-anopexy secondo Longo, mentre<br />

239 sono state le resezioni transanali del retto (15% degli interventi<br />

con stapler): tra questi 186 STARR doppio PPH01 e 45 Transtar<br />

CCS30 (media di 5 ricariche per intervento), a cui si aggiungono<br />

8 casi di Starr0ne realizzati con unica suturatrice circolare CPH di<br />

calibro 34 mm (6 casi) o 32 mm (2 casi) (Tab. 1).<br />

Tabella 1<br />

Totale casi trattati con suturatrici (tecniche Longo-derivate): 1637<br />

SA con suturatrici non dedicate (SDH33) 52<br />

SA con suturatrice PPH01 183<br />

SA con suturatrice PPH03 1101<br />

SA con altre suturatrici (non Ethicon) 47<br />

SA con doppio stapler PPH01 3<br />

SA con doppio stapler PPH03 12<br />

Totale muco-emorroidopessia meccanica 1398<br />

STARR (doppio stapler PPH01) 186<br />

Starr0ne (unica suturatrice CPH) 8<br />

STARR con Transtar (CCS30) 45<br />

Totale resezioni transanali meccaniche del retto 239<br />

Numero totale suturatrici utilizzate 1838<br />

(Ethicon 97,1% - non Ethicon 2,9%)<br />

La suturatrice CPH (Chex-Healthcare, UK), molto simile ai modelli<br />

PPH (J&J, New Jersey) già ampiamente in uso, consente, in casi<br />

selezionati, di eseguire una transezione rettale di entità adeguata<br />

alle esigenze terapeutiche, con un unico colpo di stapler, in base<br />

ad alcune peculiarità:<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

case di elevata capacità + testina “escavata” = elevato volume<br />

di tessuto resecabile;<br />

4 scanalature longitudinali (rispetto alle classiche 2) = uniforme<br />

trazione sul prolasso;<br />

elevato numero di agraff e con ottimale sistema di chiusura e<br />

ampio calibro della sutura fi nale (34 mm) = minore incidenza<br />

di deiscenza, sanguinamenti, stenosi;<br />

kit dotato di duplice CAD = classico circolare + alternativo<br />

incompleto su 2 quadranti di circonferenza, adattabile a bacini<br />

stretti (prevalentemente maschili);<br />

“alette” sul pomello di chiusura = ergonomico avvitamento;<br />

calibro 32 e 34 mm = scelta adattabile alle necessità.<br />

Il dispositivo è certifi cato FDA: i materiali e i componenti si presentano<br />

affi dabili e rispondono alle esigenze di agevoli manovre<br />

operatorie; nei casi trattati non sono emersi difetti o malfunzionamenti<br />

e non si sono verifi cate signifi cative complicanze intra- o<br />

post-operatorie immediate o tardive; i risultati tecnici e clinici sono<br />

stati eccellenti e positivo è stato il feedback da parte dei pazienti.<br />

Dopo la prima applicazione, casuale ed estemporanea, al tavolo<br />

operatorio, dettata dalle caratteristiche cliniche e morfologiche<br />

della paziente e strutturali della suturatrice CPH34 a disposizione,<br />

la Starr0ne si è rivelata indicata anche in altri casi ed è stata ripetuta<br />

su pazienti con prolasso di dimensioni tali da ritenere inadeguata<br />

una STARR doppio PPH01, ma abbastanza contenute da non<br />

richiedere una Transtar.<br />

Conclusioni<br />

La Starr0ne rappresenta una possibilità di realizzare una resezione<br />

transanale meccanica del retto (STARR), mediante l’impiego di una<br />

sola suturatrice circolare CPH34 (Chex-Healtcare), di ampio calibro,<br />

ampia capacità, ampia versatilità.<br />

I controlli degli 8 casi fi nora trattati consentono una buona valutazione<br />

preliminare del metodo, in assenza di complicanze importanti,<br />

con risultati tecnici soddisfacenti e riscontro soggettivo positivo<br />

da parte dei pazienti, con disturbi e sequele sopportabili, che<br />

ricalcano l’andamento dei maggiormente collaudati interventi di<br />

STARR e Transtar.<br />

Non si ritiene possibile, al momento, trarre conclusioni sulla validità<br />

della Starr0ne, che andranno riconsiderate su numeri di gran<br />

lunga maggiori e follow-up ad adeguata distanza.<br />

Nemmeno si possono stabilire, con precisione, indicazioni e limiti<br />

di tale metodica, ma si ritiene auspicabile una rivalutazione delle<br />

indicazioni [14] alle varie metodiche a disposizione:<br />

•<br />

•<br />

•<br />

in linea di massima la STARR con doppio-stapler potrebbe,<br />

potenzialmente, essere in fase di superamento, dato che la<br />

Starr0ne persegue gli stessi obiettivi, con gli stessi risultati,<br />

ma con una maggiore facilità tecnica e con costi dimezzati<br />

grazie all’utilizzo di only one stapler;<br />

la Transtar conserva validità per i prolassi di dimensioni maggiori,<br />

considerando tali quelli in cui il margine inferiore dell’invaginazione<br />

supera il limite esterno del CAD e che, quindi,<br />

raggiungono un volume tale da non poter essere completamente<br />

contenuti, nonostante l’ampia capacità, nemmeno dal<br />

case di una suturatrice CPH34;<br />

l’Altemeier rimane l’intervento di scelta per i prolassi totali<br />

esterni di dimensioni maggiori.<br />

Bibliografi a<br />

1. Longo A (2004) Obstructed defecation because of rectal<br />

pathologies. Novel surgical treatment: Stapled Transanal<br />

Resection (STARR). Proceedings of the 14th Annual<br />

2.<br />

International Colorectal Disease Symposium, February 13-5,<br />

Ft Lauderdale, Florida<br />

Jayne DG, Finan PJ (2005) Stapled transanal rectal resection<br />

for obstructed defaecation and evidence-based practice. Br<br />

J Surg 92:793-794<br />

3. Boccasanta P, Venturi M, Stuto A et al (2004) Stapled transanal<br />

rectal resection for outlet obstruction: a prospective,<br />

multicenter trial. Dis Colon Rectum 47:1285-1296<br />

4. Frascio M, Stabilini C, Ricci B et al (2008) Stapled transanal<br />

rectal resection for outlet obstruction syndrome: results and<br />

follow-up. World J Surg 32:1110-1115<br />

5.<br />

Ommer A, Albrecht K, Wenger F, Walz MK (2006) Stapled<br />

3


4<br />

<strong>SIUCP</strong> NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2011 - Numero 4<br />

Ragade anale<br />

E’ un’ulcerazione che si presenta come una ferita localizzata tra<br />

l’interno e l’esterno del canale anale; può causare dolore, sanguinamento,<br />

prurito e bruciore specialmente in occasione della defecazione.<br />

Il problema principale di chi ne soff re è il dolore, spesso molto<br />

forte ed in alcuni casi quasi insopportabile; nessun altra patologia<br />

anale genera tale dolore con simile regolarità di comparsa. Questa<br />

patologia, se trascurata, può creare complicanze e dar luogo<br />

anche ad infezioni.<br />

Tra le cause vi è l’errata alimentazione mentre la stipsi cronica o<br />

la diarrea sono i fattori predisponenti. Diversi studi hanno dimostrato<br />

che l’applicazione di prodotti topici ad azione idratante,<br />

antipruriginosa e cicatrizzante è in grado di migliorarne la cicatrizzazione<br />

con conseguente sollievo. Un ruolo importante, per la<br />

soluzione della patologia, è svolto dall’igiene quotidiana oltre che<br />

da un’alimentazione specifi ca ed equilibrata. L’igiene anogenitale<br />

appropriata è indispensabile sia nella prevenzione che nel trattamento<br />

delle patologie anali; un’igiene inadeguata può causare<br />

irritazioni e bruciore.<br />

La zona anale necessita di prodotti specifi ci per la detersione<br />

soprattutto in presenza di emorroidi e ragadi. La linea Anestin®<br />

è nata quale linea specifi ca di prodotti dermofunzionali ad alta<br />

tollerabilità sia per la detersione delicata senza schiuma che per il<br />

trattamento topico non sensibilizzante per cute e mucose.<br />

L’Anestin® liquido, trattandosi di una crema liquida detergente,<br />

rappresenta la moderna alternativa alla detersione tradizionale nei<br />

casi di cute e mucose irritate, sensibili e soff erenti. Privo di saponi e<br />

profumazione agisce per affi nità lipidica, senza produrre schiuma,<br />

in quanto privo di tensioattivi. Indicato per la detersione delicata e<br />

quotidiana con azione leniprotettiva, batteriostatica, antimicotica<br />

naturale ed antiprurito, a base di acqua di Hamamelis, olio di Iperico,<br />

olio di Avocado, succo di Aloe Vera, olio di Zantalene, Lichene<br />

d’Islanda, Allantoina, Escina e Malva.<br />

L’Anestin® crema vanta, in particolare, la preziosa associazione<br />

di: Ossido di Zinco Micronizzato, Olio di JoJoba, Acido Jaluronico,<br />

Bisabololo, Pantenolo, Allantoina, Vitamina E, Vitamina A, Vitamina<br />

F e Trealosio.<br />

L’eff etto orchestra che si realizza attraverso l’azione sinergica dei<br />

componenti di Anestin® Crema gli consente di dare sollievo immediato<br />

a cute e mucose soff erenti anche in presenza di ragadi.<br />

La linea Anestin® è venduta in farmacia.


<strong>SIUCP</strong> NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2011 - Numero 4<br />

6.<br />

7.<br />

8.<br />

9.<br />

10.<br />

11.<br />

12.<br />

13.<br />

14.<br />

transanal rectal resection (STARR): a new option in the<br />

treatment of obstructive defecation syndrome. Langenbecks<br />

Arch Surg 391:32-37<br />

Pechlivanides G, Tsiaoussis J, Athanasakis E et al (2007)<br />

Stapled transanal rectal resection (STARR) to reverse the<br />

anatomic disorders of pelvic fl oor dyssynergia. World J Surg<br />

31:1329-1335<br />

Schwandner O, Farke S, Bruch HP (2005) Stapled transanal<br />

rectal resection (STARR) for obstructed defection caused by<br />

rectocele and rectoanal intussusception. Viszeralchirurgie<br />

40:331-341<br />

Puigdollers A, Fernandez-Fraga X, Azpiroz F (2007) Persistent<br />

symptoms of functional outlet obstruction after rectocele<br />

repair. Colorectal Dis 9:262-265<br />

Dodi G, Pietroletti R, Milito G et al (2003) Bleeding,<br />

incontinence, pain and constipation after STARR transanal<br />

double stapling rectotomy for obstructed defecation. Tech<br />

Coloproctol 7:148-153<br />

Gagliardi G, Pescatori M, Altomare DF et al (2008) Results,<br />

outcome predictors, and complications after stapled transanal<br />

rectal resection for obstructed defecation. Dis Colon Rectum<br />

51:186-195<br />

Pescatori M, Gagliardi G (2008) Postoperative complications<br />

after procedure for prolapsed hemorrhoids (PPH) and stapled<br />

transanal rectal resection (STARR) procedures. Tech Coloproct<br />

12:7-19<br />

Bassi R, Rademacher J, Savoia A (2006) Rectovaginal fi stula<br />

after STARR procedure complicated by haematoma of the<br />

posterior vaginal wall: report of a case. Tech Coloproctol<br />

10:361-363<br />

Binda GA, Pescatori M, Romano G (2005) The dark side of<br />

double-stapled transanal rectal resection. Dis Colon Rectum<br />

48:1830-1831<br />

Corman ML, Carriero A, Hager T et al (2006) Consensus<br />

conference on the stapled transanal rectal resection (STARR)<br />

for disordered defaecation. Colorectal Dis 8:98-101<br />

Utilizzo di tecnica doppler guidata per il trattamento chirurgico<br />

di complicanza emorragica dopo polipectomia: caso clinico<br />

M.N.Perrini*, R. Paduano, G. Creperio<br />

Unità Operativa di Chirurgia Generale - Presidio Ospedaliero Erba-Renaldi di Menaggio<br />

*Azienda Ospedaliera Sant’Anna di Como<br />

Introduzione<br />

Il controllo di un emorragia del retto può essere indaginoso per la<br />

diffi coltà a localizzare e poi trattare il punto di sanguinamento. Gli<br />

autori descrivono una tecnica alternativa per il perfezionamento<br />

dell’emostasi in caso di rettorragia dopo polipectomia.<br />

Presentazione del caso<br />

Paziente maschio di 73 anni con pregressa exeresi endoscopica di<br />

adenoma tubulovilloso del retto. Da circa un mese ricorrenti episodi<br />

di ematochezia. Al controllo endoscopico presenza di lesione<br />

polipoide recidiva di tipo sessile a 5 cm dalla rima anale la cui<br />

diagnosi istologica è di adenoma tubulo-villoso con displasia di<br />

alto grado. In relazione alla presenza di una recidiva con larga base<br />

di impianto si decide per exeresi chirurgica per via endoanale che<br />

viene eff ettuata previa infi ltrazione con soluzione di adrenalina<br />

al 20% e ricostruzione mucosa a punti staccati. Il controllo intra-<br />

operatorio con rettoscopio rigido evidenzia un emostasi effi cace<br />

e un buon accostamento dei margini di ferita. A distanza di 6 ore<br />

si impone un intervento in urgenza per copiosa proctorragia non<br />

dominabile con le usuali procedure conservative. All’atto chirurgico<br />

l’inserimento dell’anoscopio evidenzia un sanguinamento<br />

arterioso sottomucoso nella prossimità craniale della sede dell’<br />

escissione. Si decide di eseguire una dearterializzazione selettiva<br />

con l’ausilio di dispositivo, da noi convenzionalmente utilizzato<br />

per il trattamento della patologia emorroidaria con tecnica THD<br />

(Transanal Hemorroidal Dearterialization). Attraverso la sonda<br />

doppler dedicata viene eseguita l’identifi cazione e legatura selettiva<br />

dell’arteriola aff erente (a 2-3 cm al di sopra dell’incisione chirurgica)<br />

con rapido e effi cace controllo dell’emostasi.<br />

Conclusioni<br />

In casi selezionati pensiamo che l’utilizzo di un dispositivo di semplice<br />

impiego come un anoscopio fenestrato munito di sonda<br />

doppler possa essere un valido presidio per il controllo e per la<br />

risoluzione di un sanguinamento del retto basso.<br />

Trattamento della patologia emorroidaria con metodo THD:<br />

esperienza preliminare<br />

R. Paduano*, M.N.Perrini, A. Ballerini, G. Creperio<br />

Unità Operativa di Chirurgia Generale - Presidio Ospedaliero Erba-Renaldi di Menaggio<br />

*Azienda Ospedaliera Sant’Anna di Como<br />

Introduzione<br />

La dearterializzazione emorroidaria transanale (metodo THD) è<br />

una tecnica chirurgica non escissionale che consiste nella legatura<br />

selettiva dei rami terminali dell’arteria emorroidaria superiore allo<br />

scopo di diminuire il fl usso ai gavoccioli. L’identifi cazione dei vasi<br />

avviene attraverso un apposito anoscopio fenestrato munito di<br />

sonda doppler. Con tale strumento è anche possibile eseguire una<br />

mucopessi ovvero la correzione del prolasso mucoemorroidario<br />

più volte citato in letteratura come causa della patologia emorroidaria.<br />

Inoltre tale tecnica off re la possibilità di correggere il rettocele<br />

(fi no al II grado) grazie alla reazione fi brotica conseguente alle<br />

pessie eseguite sulla parete anteriore del canale anale.<br />

La tecnica ha il vantaggio di essere mininvasiva con un modesto<br />

se non assente dolore post operatorio, è facilmente applicabile a<br />

costi contenuti. Gli Autori riportano l’esperienza preliminare sui<br />

primi 20 casi eseguiti presso l’ospedale Erba-Renaldi di Menaggio-<br />

Como-dal Gennaio al Settembre 2011.<br />

Materiali e metodi<br />

20 pazienti (14 F-6 M) sono stati sottoposti a dearterializzazione<br />

emorroidaria transanale in anestesia spinale o in sedazione con<br />

propofol e sono stati regolarmente valutati ambulatorialmente a<br />

1, 3 e 6 settimane. L’età media è di 37,4 +- 12 anni. In tutti i pazienti<br />

è stata praticata la legatura dei 6 peduncoli arteriosi ed eseguita<br />

sistematicamente la mucopessi. Il device da noi utilizzato per<br />

le procedure è un anoscopio fenestrato unico allocante la sonda<br />

doppler (THD slide ).<br />

Casistica<br />

8 pazienti (40%) erano aff etti da emorroidi di II grado, 11 pazienti<br />

(55%) da emorroidi di III e 1 paziente (5%) da emorroidi di IV grado,<br />

10 pazienti (50%) presentavano rettocele di II grado.<br />

Nella fase post-operatoria a tutti i pazienti è stato sottoposto un<br />

questionario che comprendeva una scala soggettiva del dolore<br />

5


6<br />

<strong>SIUCP</strong> NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2011 - Numero 4<br />

(da 1 a 10) e, a distanza di 6 settimane, il grado di soddisfazione<br />

dell`intervento.<br />

Risultati<br />

Il tempo medio di intervento è stato di 45 +/- 10 minuti. Nel post<br />

operatorio il 60% dei pazienti non ha richiesto terapia analgesica<br />

e il rimanente ha utilizzato FANS secondo bisogno per 1-2 giorni.<br />

La media del dolore riferito è stata di 3 su 10 nel 70% dei pazienti.<br />

Non ci sono state complicanze né precoci né tardive. Non abbiamo<br />

osservato tenesmo, soiling e o dischezia. Il paziente aff etto da<br />

emorroidi IV grado ha presentato invece una incompleta regressione<br />

della patologia, con persistenza, pur se limitata, del prolasso<br />

emorroidario.<br />

Conclusioni<br />

I risultati preliminari della nostra serie, sono stati soddisfacenti.<br />

Secondo la nostra esperienza il metodo THD appare sicuro ed<br />

effi cace in alternativa alla tradizionale escissione emorroidaria. La<br />

tecnica presenta un basso tasso di complicanze. Prematuro trarre<br />

conclusioni da questi dati tuttavia, anche dall’analisi della letteratura,<br />

il riscontro di una incompleta regressione in un paziente<br />

aff etto da emorroidi di IV grado ci ha fatto per il momento escludere<br />

dalle indicazioni tali tipi di malati.<br />

Nuova medicazione isolante per chirurgia ano-rettale e per la<br />

protezione dell’integrità cutanea dell’area sacro-coccigea in<br />

prevenzione di piaghe<br />

B. Palmieri*, V. Rottigni<br />

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena, Dipartimento di Chirurgia<br />

generale e Specialità Chirurgiche, Modena, Italia<br />

Introduzione<br />

La scienza chirurgica colon-proctologica non ha fi no ad ora preso<br />

in considerazione una medicazione appropriata per la regione<br />

ano-rettale in fase post operatoria immediata. Viene di seguito<br />

descritto un sistema da noi inventato e testato clinicamente che<br />

consente un perfetto isolamento dell’area ano-rettale operata, un<br />

controllo del materiale drenato dall’area medesima e contestualmente<br />

anche la opportunità di isolare la cute perineale da possibili<br />

contaminazioni od infezioni connesse alla temporanea incontinenza<br />

fecale che consegue inevitabilmente ad ogni operazione.<br />

Ciò è particolarmente apprezzabile specialmente nell’area della<br />

chirurgia colo-proctologica geriatrica ove la ridotta mobilità attiva<br />

e passiva dei pazienti aumenta esponenzialmente il rischio di formazione<br />

di piaghe da decubito.<br />

Presentazione della casistica<br />

Al termine dell’intervento chirurgico la sacca analBag viene applicata<br />

nella zona ano-perineale sia con paziente in posizione ginecologica<br />

che laterale. La sacca è stata applicata su 50 pazienti operati<br />

di emorroidectomia e/o prolasso del retto in età compresa tra<br />

60-85 anni. Essa veniva ispezionata dal personale infermieristico o<br />

dai familiari ogni 8 ore e cambiata in caso di abbondante drenaggio<br />

di secrezioni essudative o di abbondante soiling fecale.<br />

Tutti i pazienti trattati hanno trovato molto confortevole e pratica<br />

la medicazione con analBag in quanto scarsamente ingombrante,<br />

non invasiva e compatibile con il recupero delle funzioni intestinali<br />

(la sacca è provvista di un circuito per il drenaggio di gas).<br />

In particolare non si sono rilevati fenomeni di allergia da contatto<br />

con gli adesivi di poliuretano traspirante né lesioni distrofi che da<br />

pressione in pazienti anche prolungatamente immobilizzati per<br />

cause neurologiche o vascolari.<br />

Conclusioni<br />

Una medicazione chiusa e sigillante come analBag è senza dubbio<br />

igienicamente molto importante anche per non contaminare<br />

l’ambiente ospedaliero con germi selezionati. La prevenzione inoltre<br />

delle lesioni da decubito, che facilmente insorgono nel periodo<br />

di immobilizzazione post operatoria, costituisce una specifi ca indicazione<br />

per ridurre i costi di gestione dei pazienti.<br />

L’esecuzione della laparostomia chiusa con protesi<br />

bioassorbibile nella prevenzione della sindrome<br />

compartimentale addominale nelle peritoniti da perforazione<br />

intestinale.<br />

Francesco Saverio Mari, Luigi Masoni, Marcello Gasparrini,<br />

Francesco Favi*, Valeria Vitale, Fioralba Pindozzi, Anna Dall’Oglio,<br />

Giammauro Breardi, Barbara Flora, Antonio Brescia.<br />

U.O. Oneday-Day Surgery, Az. Ospedaliera Sant’Andrea di Roma, Facoltà di Medicina e<br />

Psicologia dell’Università Sapienza di Roma<br />

Introduzione<br />

La laparostomia viene frequentemente eseguita nella terapia chirurgica<br />

dell’ostruzione meccanica, della peritonite e del trauma<br />

addominale al fi ne di prevenire la sindrome compartimentale<br />

addominale. Nei casi di peritonite per perforazione intestinale,<br />

laddove non sia prevista l’eventualità di una riesplorazione della<br />

cavità addominale, è possibile confezionare una laparostomia<br />

chiusa che off re diversi vantaggi in termini di morbidità e mortalità<br />

rispetto alla laparotomia classica aperta. Questa tecnica è stata<br />

proposta con l’utilizzo di vari materiali protesici (poliestere, polipropilene,<br />

PTFE, PVC, protesi biologiche e protesi riassorbibili).<br />

Materiali e Metodi<br />

Dall’Ottobre 2009 al Gennaio 2010 tutti i pazienti ad alto rischio di<br />

sindrome compartimentale in seguito ad una perforazione intestinale<br />

venivano trattati mediante l’esecuzione di una laparostomia<br />

chiusa utilizzando una protesi sintetica riassorbibile. La severità<br />

della peritonite è stata valutata mediante il Mannheim Peritonitis<br />

Index. I pazienti sono stati sottoposti a follow-up a 1 e 3 settimane<br />

ed a 1, 3, 6 e 12 mesi dalla dimissione.<br />

Risultati<br />

Durante tale periodo abbiamo trattato con questa tecnica 5<br />

pazienti, 3 maschi e 2 femmine, con un’età media di 57 anni e BMI<br />

medio 29. L’indice Mannheim medio è stato di 22, con un range<br />

compreso tra 16 e 35. In tutti casi è stato osservato un edema<br />

viscerale importante con distensione delle anse intestinali tale<br />

da determinare un aumento signifi cativo dei rischio di sindrome<br />

compartimentale addominale alla chiusura della parete addominale.<br />

Non sono state osservate complicanze maggiori, inclusi laparoceli,<br />

in nessun paziente ai successivi controlli fi no ad oltre un<br />

anno dall’intervento. I pazienti sono stati dimessi in media dopo<br />

9 giorni di ricovero.<br />

Conclusioni<br />

La nostra esperienza, seppur iniziale, dimostra che la laparostomia<br />

chiusa mediante l’utilizzo di protesi riassorbibile rappresenta una<br />

soluzione sicura ed effi cace al fi ne di prevenire la sindrome compartimentale<br />

addominale.


<strong>SIUCP</strong> NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2011 - Numero 4<br />

STARR con CCS-30 in One-day Surgery: Fattibilità e risultati<br />

preliminari<br />

Francesco Saverio Mari*, Luigi Masoni, Marcello Gasparrini,<br />

Sagnotta Andrea, Fioralba Pindozzi, Anna Dall’Oglio, Marika<br />

Gentilucci, Givanni Laracca, Antonio Brescia.<br />

U.O. Oneday-Day Surgery, Az. Ospedaliera Sant’Andrea di Roma, Facoltà di Medicina e<br />

Psicologia dell’Università Sapienza di Roma<br />

Introduzione<br />

La resezione transanale del retto con stapler (STARR), eseguita con<br />

il device CCS-30, è una procedura chirurgica che, tradizionalmente,<br />

richiede 2.6 giorni di ricovero; questo al fi ne di prevenire e trattare<br />

eventuali complicanze potenzialmente fatali come l’emorragia,<br />

la deiscenza della linea di sutura e la sepsi addominale. Tuttavia,<br />

da un’attenta disamina della letteratura e sulla base della nostra<br />

esperienza di oltre 190 procedure dal 2007, abbiamo potuto constatare<br />

che le complicanze più temibili si presentano solitamente<br />

entro le prime 12 ore dall’intervento o dopo 72 ore.<br />

Materiali e Metodi<br />

Partendo da questo presupposto, dal mese di Settembre 2009<br />

abbiamo iniziato ad eseguire, in pazienti selezionati, la STARR con<br />

CCS-30 in regime di oneday surgery, con dimissione entro 24- 28<br />

ore dall’intervento.<br />

Risultati<br />

Tra Settembre 2009 e Febbraio 2011 abbiamo eseguito questo<br />

tipo di intervento in 62 pazienti aff etti da prolasso del retto con<br />

intussuscezione retto-rettale o retto-anale. Preoperatoriamente<br />

i pazienti sono stati tutti studiati con una defecografi a ed una<br />

manometria anorettale al fi ne di valutare la cinesi ed il tono del<br />

pavimento pelvico. L’effi cacia della procedura è stata valutata<br />

mediante la somministrazione del constipation score di Agachan-<br />

Wexner preoperatoriamente (15.3 ± 4.3) ed a 3 mesi dalla procedura<br />

(4.9 ± 3.6) ed attraverso la valutazione, sempre a 3 mesi, del<br />

grado medio di soddisfazione dei pazienti (4.27).<br />

Le complicanze principali sono state: 6 casi di ematoma perineale<br />

che non hanno richiesto alcun tipo di trattamento se non l’osservazione<br />

clinica, 8 casi di tenesmo e 4 di urgency (4 di questi<br />

pazienti sono stati trattati con rimozione delle agraphes); inoltre, 3<br />

pazienti che ad un mese dall’intervento presentavano un’evacuazione<br />

frammentata sono stati sottoposti a 6-8 sedute di riabilitazione<br />

del pavimento pelvico.<br />

L’effi cacia dell’intervento è stata confermata dalla riduzione statisticamente<br />

signifi cativa del valore del constipation score (valori) e<br />

dal grado di soddisfazione medio dei pazienti.<br />

Conclusioni<br />

Valutando il numero, l’importanza ed il tempo di presentazione<br />

delle complicanze, possiamo aff ermare che la STARR con CCS-30<br />

può essere eseguita con sicurezza in regime di oneday surgery,<br />

anche se sono necessari ulteriori studi con numerosità campionaria<br />

maggiore per confermare tale aff ermazione.<br />

Trattamento del dolore da spasmo dei muscoli della continenza<br />

dopo emorroidopessi con stapler mediante l’applicazione<br />

topica di glicerina trinitrato 0,4%.<br />

Anna Dall’Oglio*, Francesco Saverio Mari, Marcello Gasparrini,<br />

Umile Michele Cosenza, Valeria Vitale, Favi Francesco, Fioralba<br />

Pindozzi, Giammauro Breardi, Ciani Federica, Antonio Brescia.<br />

U.O. Oneday-Day Surgery, Az. Ospedaliera Sant’Andrea di Roma, Facoltà di Medicina e<br />

Psicologia dell’Università Sapienza di Roma<br />

Introduzione<br />

L’emorroidopessi con stapler è una procedura effi cace e sicura per<br />

il trattamento della malattia emorroidaria. Tuttavia, sono riportati<br />

alcuni casi di dolore post-operatorio importante legato allo spasmo<br />

dei muscoli sfi ntere anale esterno e puborettale. Le cause<br />

eziopatogenetiche di tale dolore sono riconducibili all’infi ammazione<br />

che si crea nella zona circostante la sutura e/o ad un trauma<br />

diretto da parte della stessa suturatrice alle branche dei nervi<br />

pudendo e sacrale localizzati a livello dei muscoli puborettale ed<br />

elevatore dell’ano. Partendo dall’ipotesi che l’uso topico della glicerina<br />

trinitrato potesse contrastare lo spasmo dei muscoli della<br />

continenza e quindi ridurre la sintomatologia dolorosa, abbiamo<br />

condotto uno studio prospettico randomizzato al fi ne di confermare<br />

tale ipotesi.<br />

Pazienti e Risultati<br />

Dal Gennaio 2004 al Settembre 2010 sono state eseguite presso<br />

la nostra divisione di chirurgia 480 emorroidopessi con stapler. Di<br />

questi, 131 hanno manifestato dolore post-operatorio che in 41<br />

pazienti è risultato collegato ad uno spasmo dei muscoli della continenza.<br />

Questi 41 pazienti sono stati suddivisi mediante randomizzazione<br />

computer-generata in due gruppi: nel primo gruppo, i<br />

21 pazienti sono stati trattati mediante due applicazioni giornaliere<br />

di glicerina trinitrato 0,4%, mentre nel secondo gruppo, composto<br />

da 20 pazienti, la terapia era la doppia applicazione giornaliera<br />

di Lidocaina cloridrato 2.5%. I pazienti sono stati valutati a 2 e 14<br />

giorni dall’inizio della terapia mediante valutazione dell’intensità<br />

del dolore con Visual Analogue Scale ed a 14 giorni con manometria<br />

anorettale.<br />

Nel gruppo trattato con glicerina trinitrato il dolore risultava inferiore<br />

rispetto al gruppo trattato con Lidocaina: 2.48 contro 4.05<br />

(p< 0.0001) a 2 giorni e 0.43 contro 1.45 (p


8<br />

<strong>SIUCP</strong> NEWS - Notiziario di Informazione della Società Italiana Unitaria di Colonproctologia Anno 2011 - Numero 4<br />

Trattamento della Sindrome da Defecazione Ostruita mediante<br />

STARR con CCS-30.<br />

Francesco Saverio Mari*, Luigi Masoni, Marcello Gasparrini, Favi<br />

Francesco, Andrea Sagnotta, Fioralba Pindozzi, Anna Dall’Oglio,<br />

Giammauro Breardi, Capitani Flavia, Antonio Brescia.<br />

U.O. Oneday-Day Surgery, Az. Ospedaliera Sant’Andrea di Roma, Facoltà di Medicina e<br />

Psicologia dell’Università Sapienza di Roma<br />

Introduzione<br />

La sindrome da ostruita defecazione (ODS) è il risultato di una<br />

disfunzione multifattoriale del pavimento pelvico, legata all’associazione<br />

di una stipsi meccanica e del dissipamento dei vettori di<br />

forza espulsiva. Dal 2006 è stata introdotta una nuova tecnica per<br />

il trattamento dell’ODS che prevede la resezione del retto per via<br />

transanale mediante l’utilizzo di una apposita suturatrice curva.<br />

Pazienti e Risultati<br />

Nella nostra divisione di chirurgia, da giugno 2007 a Giugno 2011<br />

abbiamo eseguito 187 resezioni del retto per via transanale con<br />

Transtar. Considerando i pazienti con followup maggiore di un<br />

anno, questi sono stati 135 (fi no a Giugno 2010), 130 donne e<br />

5 uomini, di età compresa tra 26 e 85 anni (media 56aa). Tutti i<br />

pazienti sono stati studiati con cinedefecografi a e manometria<br />

anorettale. 26 pazienti (25 donne e 1 uomo) sono stati sottoposti a<br />

riabilitazione del pavimento pelvico prima dell’intervento.<br />

L’effi cacia dell’intervento è stata valutata mediante: il grado di ODS<br />

pre e postoperatorio (test di Wexner), l’utilizzo prima e a tre mesi<br />

dall’intervento di lassativi, clisteri o digitazioni ed infi ne il grado di<br />

soddisfazione percepito dai pazienti identifi cato con una scala da<br />

1 a 5. Il grado di soddisfazione medio è di 4,03 e sale a 4,34 negli<br />

84 pazienti con stipsi cronica da oltre 10 anni. Lo score di Wexner<br />

medio preoperatorio era di 15,8 ± 4,9, a tre mesi dall’intervento<br />

è 5,2 ± 3,9 con una variazione media del 62%. L’80% dei pazienti<br />

faceva uso di lassativi, il 36% di clisteri e il 9% di digitazioni, dopo<br />

3 mesi dall’intervento solo il 13% continuava ad assumere lassativi<br />

ed il 3,7% clisteri mentre nessun paziente doveva più fare ricorso<br />

alle digitazioni. Le complicanze principali sono state: una fi stola<br />

retto-vaginale trattata senza confezionamento di stomia, tenesmo<br />

in 31 pz (trattati con beclometasone dipropionato), 4 casi di incontinenza<br />

risoltasi entro 12 mesi dall’intervento e 14 casi di urgency.<br />

Conclusioni<br />

I risultati della nostra esperienza dimostrano l’effi cacia di questo<br />

intervento chirurgico nel trattamento della ODS.<br />

Complex Rectovaginale Post-Traumatic Cloacal Lesion:<br />

Surgical Tactics in Morpho-Functional Reconstruction - video<br />

Length: 10’10’’<br />

M. Mongardini *– R.P. Iachetta – A. Cola – M. Giofrè – F. Custureri<br />

University of Rome, “La Sapienza”, First Faculty of Medicine and Surgery<br />

Policlinico Umberto I, Rome, Italy<br />

Department of Surgical Science, UOC General Surgery (Chief: professor F. Custureri)<br />

Young Ethiopian 29 year old woman came to our observation for<br />

complex post-traumatic cloacal lesion (IV degree). The woman had<br />

an extensive loss of perineal skin as well as absence of distal rectovaginal<br />

septum (approximately 4-5 cm.) with total faecal incontinence.<br />

She also complained of recurrent urinary infections and the<br />

impossibility to lead a normal sex life. HIV and HCV positive.<br />

Surgery was performed following three steps:<br />

First step: temporary colostomy (to keep cleansing the operative<br />

fi eld and promote disinfection and antisepsis of the area);<br />

Second step: surgical repair of the complex lesion (because of the<br />

reduced immunity of the patient and the correlated high risk of<br />

sepsis and subsequent dehiscence of the muscular-aponeurotic<br />

sutures, we used PRP technique (platelet rich plasma); PRP technique<br />

increases the angiogenic tissue response and stimulates<br />

epithelial regeneration, promotes collagen synthesis and helps<br />

healing of soft tissue.<br />

Third step: colostomy closure.<br />

The fi lm shows in detail all phases of the surgical reconstruction.<br />

Anterior Vaginal Prosthetic Suspension (POPS), Douglas<br />

Obliteration and Transanal Rectal Resection (Transtar) in<br />

Severe Tricompatimental Prolapse Correction - video<br />

Length: 11’00’’<br />

M. Mongardini *– P. Urciuoli – M. Giofrè – D. Brunelli – E. Degli<br />

Eff etti – M. Karpathiotakis - F. Custureri<br />

Institution / Hospital:<br />

University of Rome, “La Sapienza”, First Faculty of Medicine and Surgery<br />

Policlinico Umberto I, Rome, Italy<br />

Department of Surgical Science, UOC General Surgery (Chief: Professor F. Custureri)<br />

The main causes of recurrent pelvic prolapse after corrective surgery<br />

are related to many factors (such as chronic pathological<br />

increases in intra-abdominal pressure, impaired healing processes,<br />

surgical techniques, etc.). The use of synthetic mesh in pelvic fl oor<br />

reconstructive surgery seems to guarantee its reliability, especially<br />

when autologous tissue is of poor quality or insuffi cient quantity.<br />

The abdominal anterior colpopexy is one of the most successful<br />

operations for complex pelvic fl oor prolapse and has produced<br />

excellent results. In this case Antonio Longo planned a corrective<br />

procedure consisting of anterior laparoscopic mesh colpopexy<br />

(POPS) associated with transanal rectal resection (STARR) in selected<br />

cases of women with tricompartimental prolapse. It involves<br />

suturing a synthetic mesh that connects and supports vagina and<br />

uterus to the aponeuroses of the right and left abdominal muscles<br />

through pre-peritoneal way. Our experience in using this procedure,<br />

although limited, has proven successful and has shown an<br />

optimal relief of referred symptoms.<br />

We present our POPS-TRANSTAR procedure and Douglas obliteration<br />

(open technique by Pfannenstiel incision) for an unusual case<br />

of rectal prolapse and outlet obstruction in a 67 year old female<br />

complicated by severe tricompartimental pelvic fl oor prolapse,<br />

rectocele (> 7 cm), anterior peritoneocele (> 10 cm), cystocele and<br />

colpo-histerocele.

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