Notiziario_files/Notiziario 2-2012.pdf - G. P. Longara
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lon...gara<br />
<strong>Notiziario</strong> del G.P. LONGARA - Febbraio 2012<br />
Numero speciale iN occasioNe dei 10 aNNi del G.p. loNGara<br />
stampato in proprio - Distribuzione gratuita
Mimosa a Borgo Panigale iniziò questa nostra carriera.<br />
4<br />
2<br />
Foto ricordo al<br />
Torneo di Pallavolo (2005)<br />
TEAM LONGARA-URISKAJA<br />
Camminata sulle tracce delle case coloniche<br />
e degli antichi poderi<br />
Passeggiata in campagna per le famiglie in occasione della «1 a Festa di Primavera».<br />
Prima uscita ufficiale del G.P. LONGARA nel territorio del Comune di Calderara di Reno. Domenica<br />
7 Aprile abbiamo organizzato, in collaborazione con il «Gruppo di Ricerca Storica», una passeggiata<br />
che, nonostante il tempo promettesse pioggia e ci fosse un freddino invernale, ha visto la partecipazione<br />
di una ottantina di persone che hanno camminato allegramente ed ascoltato i racconti<br />
del Prof. Rino Battistini, profondo conoscitore del nostro territorio e... «fine dicitore».<br />
La partecipazione numerosa, soprattutto di giovani coppie con bambini, dimostra che molte persone<br />
hanno bisogno di muoversi, possibilmente in compagnia e lontano dal traffico e dallo smog.<br />
Un'esperienza sicuramente da ripetere anche al di fuori del territorio del nostro Comune.<br />
La tenda del nostro gruppo in piazza Marconi a Calderara va bene anche per ripararsi dal freddo<br />
Nei pressi di una casa<br />
colonica il G.P. LONGARA<br />
ha organizzato un ristoro<br />
con tè , acqua e<br />
succo di frutta ...<br />
i partecipanti hanno<br />
dimostrato di gradire<br />
Il Prof. Battistini tiene desta l'attenzione<br />
con aneddoti e citazioni sul territorio<br />
e sulla vita che vi si svolgeva alcuni<br />
decenni fa....<br />
Racconta dei lavori nei campi,<br />
dei metodi di coltivazione, delle donne<br />
costrette per lavare i panni, a recarsi<br />
ai lavatoi... a volte distanti dalle loro<br />
abitazioni.<br />
E alla fine se siamo stanchi<br />
c'è sempre la mamma<br />
a fare da cavallino<br />
Una delle prime uscite del<br />
G.P. <strong>Longara</strong> a Pieve di Cento (2002)<br />
Il tenore Rino Malaguti al pranzo a<br />
base di pesce (2004)<br />
Un gruppetto di soci<br />
del G.P. LONGARA<br />
a Pieve di Cento<br />
con la nuova maglia<br />
sociale<br />
3<br />
5
Il G.P. LonGara<br />
ha 10 anni...<br />
Quando abbiamo deciso di mettere insieme questo notiziario<br />
cercando di ripercorrere alcuni momenti della<br />
vita del nostro gruppo vi assicuro che non pensavo all’imbarazzo<br />
che avrei provato nel dover scegliere (per esigenze di<br />
spazio) fra le tante cose fatte. Inoltre il lavoro è diventato<br />
lungo perchè mi sono ritrovato a rileggere con molta nostalgia<br />
gli scritti di commento alle nostre iniziative. Guardavo e riguardavo le foto e nella mia mente<br />
si affollavano tanti pensieri e tante emozioni. Pensavo con tristezza alle persone che non sono più<br />
con noi... al nostro amico Alì Aazami (indimenticato compagno di tanti momenti felici), al tenore<br />
Rino Malaguti (con la sua voce possente ha scaldato i nostri cuori in tanti momenti), al Padre di<br />
Stefano Valentini e a mio Padre... (questi ultimi due avvicinatisi al gruppo soprattuto perché erano<br />
i nostri genitori, partecipavano assiduamente a tutte le occasioni conviviali).<br />
Il gruppo di amici che dieci anni fa aveva deciso di dar vita al nuovo GP. LONGARA lo fece<br />
con lo scopo principale di mettere insieme persone desiderose di stare insieme, di correre, camminare,<br />
divertirsi ma anche di dedicare un po’ del proprio tempo e delle risorse che si riusciva a<br />
mettere insieme ad aiutare qualcuno meno fortunato...<br />
Nasceva un gruppo podistico ma la gastronomia e la solidarietà avevano un peso determinante.<br />
Si cominciò subito ad organizzare degli incontri gastronomici fra i soci (sardaparty, tuttoverdure,<br />
pranzo di primavera, osteria siciliana in occasione della Settimana Calderarese). Negli ultimi<br />
anni il pranzo di solidarietà organizzato nella Palestra della Parrocchia di <strong>Longara</strong> è diventato un<br />
appuntamento fisso e l’occasione per raccogliere fondi preziosi per le nostre iniziative.<br />
In questi anni tanti sono stati i progetti di solidarietà che abbiamo attivato oppure affiancato.<br />
E sempre in prima persona cercando il modo di assicurarci che le risorse che mettevamo<br />
insieme andassero a buon fine.<br />
Innanzitutto il Progetto Chernobyl (raccolta di fondi per attrezzare la palestra di Uriskaja,<br />
raccolta nel pressi del supermercato di prodotti da spedire in Bielorussia con il Convoglio umanitario,<br />
attrezzature per la scuola di Shertzin e infine da tre anni l’ospitalità dei bambini presso<br />
i locali messici a disposizione dalla Parrocchia di <strong>Longara</strong>). Poi un’iniziativa a favore della scuola<br />
di Ikondo in Tanzania, ancora un pranzo organizzato per sostenere le iniziative del Centro LAR<br />
Nova Esperança che si occupa di assistenza ai ragazzi orfani del Mozambico.<br />
Recentemente abbiamo deciso di collaborare con l’associazione “Amici nel mondo” che raccoglie<br />
fondi per costruire dei pozzi in Burkina Faso ma che ha avviato altri progetti di solidarietà<br />
in quella nazione. Nell’ambito del “Progetto Casa Protetta Minika” di Gorom Gorom abbiamo deciso<br />
di farci carico dei costi relativi all’affitto della casa ed al mantenimento di 7 dei 10 ragazzi<br />
che vi abitano, per la durata di 1 anno.<br />
Quando dieci anni fa cominciammo il nostro lavoro mi fu chiesto di fare da Presidente del<br />
nuovo gruppo. Ho accettato volentieri (qualcuno ha detto che mi sono impossessato della carica!)<br />
con la speranza di essere utile alla causa. Ho sempre affermato che la mia figura doveva essere<br />
di coordinatore e di rappresentante ma che le decisioni dovessero essere prese dal Consiglio.<br />
Così è stato e questo è il motivo del successo del nostro gruppo... Mentre si pensa alla festa dei<br />
dieci anni si progetta per i prossimi dieci che spero siano ancora più ricchi di iniziative da parte<br />
del G.P. LONGARA.<br />
Salvatore<br />
3
4<br />
8<br />
Periodico del G.P. LONGARA Anno 1 - n. 1 - maggio 2002<br />
Sardaparty: la festa più bella<br />
avevamo detto in tutti i modi<br />
L’ che volevamo fare un Gruppo<br />
diverso, nel quale il podismo fosse<br />
quasi un pretesto per stare insieme,<br />
per divertirci, per conoscere gente<br />
nuova, per far del bene a chi aveva<br />
bisogno...<br />
Ne avevamo parlato tanto che<br />
sembrava uno slogan, uno di quei<br />
messaggi che ripetuto tante volte riesce<br />
a convincere le persone.<br />
E infatti qualche socio l'abbiamo<br />
anche fatto...<br />
Solo che quello che dicevamo<br />
era vero. Così prima abbiamo organizzato<br />
la passeggiata ecologica che<br />
ha visto un bel gruppetto di persone<br />
(tra cui diversi nuclei familiari<br />
con bimbi) camminare insieme,<br />
senza pettorale, premi di partecipazione<br />
e punteggio (i podisti sanno<br />
di cosa sto parlando) e poi domenica<br />
14 aprile il «Sardaparty» che<br />
consideravamo il nostro cavallo di<br />
battaglia.<br />
Siamo riusciti a coinvolgere un<br />
buon numero di persone (56 per la<br />
precisione) ma quando è stato il<br />
momento di approvvigionarci della<br />
materia prima (sarde e alici) sono<br />
cominciati i problemi. Per il brutto<br />
tempo molti pescherecci non erano<br />
usciti e si faceva fatica a trovare il<br />
pesce così il pescivendolo presso il<br />
quale avevamo ordinato le sarde ci<br />
ha fatto sapere che non ne aveva<br />
neanche una.<br />
Franco e Fabio non si sono persi<br />
d'animo e hanno setacciato le pescherie<br />
del centro di Bologna facendo<br />
incetta di tutte le sarde e alici<br />
disponibili.<br />
Così sabato pomeriggio quando<br />
ci siamo trovati per pulire il pesce<br />
siamo stati assaliti dalla paura che<br />
non fosse sufficiente a realizzare<br />
tutti i piatti del nostro menù.<br />
Domenica mattina, nella cucina<br />
della tenuta del sig. Cavazzoni, coordinate<br />
da Franco, le nostre ragazze<br />
(Mirella, Rosa, Annisca,<br />
Gabriella, Laura, Italia, Roberta,<br />
Cornelia, ecc.) hanno cominciato<br />
di buona lena a preparare il pranzo.<br />
Era un piacere vederle lavorare,<br />
con un entusiasmo che ci ha<br />
contagiati tutti e ci ha fatto di colpo<br />
dimenticare tutte le nostre paure.<br />
Alle tredici tutti a tavola. Si comincia<br />
con l'antipasto ma anche<br />
con la musica di Monari, con i brindisi<br />
di Enzo Zini, i canti del tenore<br />
Rino Malaguti (che ha creato in tutti<br />
ammirazione e meraviglia per la<br />
sua potente voce), di Piero Tabar -<br />
roni che si è dimostrato artista veramentepoliedrico<br />
alternando esibizioni<br />
canore alla<br />
recita di una poesia<br />
scritta pochi<br />
istanti prima su un<br />
tovagliolo e dedicata<br />
alla Sicilia dal<br />
titolo «Trinacria».<br />
A stento Fran -<br />
co e io (i siciliani<br />
della compagnia)<br />
abbiamo trattenu-<br />
Galleria del Sardaparty...<br />
to la commozione e ci siamo avvicinati<br />
a Piero per stringergli la mano.<br />
Avendo deciso di devolvere in<br />
beneficenza gli utili di ogni nostra<br />
iniziativa, abbiamo destinato quelli<br />
di questa manifestazione, alla<br />
Caritas di Calderara e così abbiamo<br />
invitato Alda (coordinatrice di questa<br />
associazione nel nostro<br />
Comune) che ci ha raccontato –<br />
con l'entusiasmo di chi lavora a far<br />
del bene con la coscienza che c'è<br />
tanta gente che ha bisogno – di<br />
quello che già fanno (dal doposcuola<br />
ai bambini figli di extracomunitari<br />
all'aiuto alle persone bisognose<br />
sotto forma di assistenza alimentare<br />
ma anche di supporto morale) e di<br />
quello che è possibile fare...<br />
Abbiamo ascoltato con molta attenzione<br />
e appena Alda ha finito di<br />
parlare il Tenore ha intonato in modo<br />
magistrale «Nessun dorma»...<br />
Siamo al gelato con le fragole,<br />
alle grappe della friulana Marinella<br />
e del nostro padrone di casa...<br />
Mentre «gli invitati» vanno via,<br />
alla spicciolata, dopo essersi complimentati<br />
con noi ci guardiamo negli<br />
occhi e abbandonando la modestia<br />
diciamo:<br />
«Siamo stati veramente bravi»!!!<br />
Ma è solo l'inizio e allora, stiamo<br />
già pensando ai prossimi appuntamenti:<br />
pranzo vegetariano, gara del<br />
dolce, arancine e panelle, menù<br />
marocchino, tutto tagliatelle, e...<br />
sempre in allegria!!!<br />
Salvatore<br />
L’utile del Sardaparty di<br />
200 euro è stato devoluto<br />
alla Caritas di<br />
Calderara<br />
di Reno.<br />
2<br />
0<br />
0 2<br />
4<br />
1<br />
2<br />
Trinacria<br />
di Piero Tabarroni<br />
Sul castello di Calcara<br />
batte il sole a mezzogiorno<br />
e noi siamo tutti in gara<br />
alle sarde tutt'intorno.<br />
Qui si mangia molto bene<br />
qui si mangia in allegria<br />
ci si scorda tante pene<br />
tutti in grande simpatia<br />
Oggi siamo tutti assieme<br />
con i cibi di Sicilia<br />
stiamo proprio molto bene<br />
stiamo proprio a meraviglia.<br />
La Sicilia cari amici<br />
è davver magica terra<br />
se vogliamo esser felici<br />
se noi rifiutam la guerra.<br />
Noi amiamo Siracusa<br />
noi amiam Caltanissetta<br />
che nessuno mai ricusa,<br />
veramente senza fretta.<br />
Noi amiamo inver Messina<br />
la città dov'è lo stretto<br />
con la grande Taormina<br />
ch'è città di grande effetto.<br />
Noi Palermo tutti amiamo,<br />
bella è Enna in allegria.<br />
Noi Catania adoriamo<br />
e Mondello e così sia.<br />
Cari amici qui presenti<br />
cari amici di <strong>Longara</strong><br />
siamo noi proprio contenti<br />
d'esser tutti qui a Calcara.<br />
Siamo proprio assai felici<br />
di star tutti proprio bene<br />
qui fra tanti veri amici<br />
ci scordiam tutte le pene.<br />
Io ringrazio i podisti<br />
di <strong>Longara</strong> in compagnia<br />
siete tutti grandi artisti<br />
pace amore e così sia.<br />
Tuttoverdure<br />
visto da G. Contini
Tutto verdure e... festa delle ciliegie<br />
Tutto è cominciato subito dopo la conclusione<br />
del Sardaparty quando, nel cortile<br />
della tenuta Cavazzoni, parlando con Romano<br />
Fogli (titolare del negozio “Romano Frutta”<br />
di Calderara) ci siamo sentiti offrire il suo aiuto per<br />
le prossime iniziative e scherzando abbiamo detto:<br />
“Bene, allora faremo un pranzo tutto a base di<br />
verdure…”. Era poco più di una battuta ma la nostra<br />
mente ha cominciato ad elaborarla e pian piano<br />
è nata l’idea: un pranzo tuttoverdure che vedesse<br />
all’opera le nostre donne lasciate libere di<br />
proporre e realizzare i piatti che preferivano. In<br />
una riunione successiva ristretta agli addetti ai lavori<br />
(si dice così?) e coordinata da Franco veniva<br />
stilato il menù: bruschette, zuppa di cavolo alla toscana,<br />
pasta fredda, tortino di verdure, pomodori,<br />
peperoni e cipolle gratin, zucchine allo scalogno e<br />
aceto balsamico, polpette, parmigiana e caponata<br />
di melanzane, purè di fave con verdura sfritta, torta<br />
di radicchio e mascarpone e torta di carote.<br />
Un menù senz’altro impegnativo soprattutto se<br />
rapportato alle 75 persone che si sono prenotate.<br />
Una nuova «Podista»<br />
Ebbene sì, sono una PODISTA !…<br />
Beh podista forse è una parola grossa, meglio<br />
definirmi forse «passeggiatrice» (no … è<br />
un po’ equivoco!), oppure camminatrice (sì…<br />
ma non solo!), ma anche «chiacchieratrice»<br />
(effettivamente si muove più l’apparato ugolo-boccale<br />
che quello locomotore), insomma<br />
non si corre ma si fanno tante altre cose!<br />
Tutto comincio’ a causa di alcuni amici (così<br />
ancora adesso li definisco nonostante tutto)<br />
che proposero, a mio marito e a me, l’iscrizione<br />
a questo nuovo Gruppo.<br />
«Ma su dai, non è necessario correre si può<br />
camminare»<br />
Ed io «Ma voi siete matti; svegliarsi presto<br />
anche la domenica mattina … NON ESISTE!»<br />
E loro «Ma dai, non è sempre necessario<br />
partecipare alle camminate, organizziamo<br />
anche pranzi o cene, momenti mangerecci e<br />
goderecci!»<br />
E lì fecero breccia nel, anzi nello stomaco, di<br />
mio marito!!<br />
E loro «Vuole essere un Gruppo che, se può,<br />
fa qualcosa anche per gli altri; se ci fossero<br />
degli utili andranno in beneficenza».<br />
Capitolammo, c’iscrivemmo e … da non crederci….<br />
Domenica 3 Marzo con la Camminata della<br />
Mimosa a Borgo Panigale iniziò questa nostra<br />
carriera.<br />
Alla seconda uscita a Pieve di Cento tutti con<br />
la maglia del gruppo, che emozione!!<br />
Ma le nostre Anisca, Albertina, Gabriella, Laura,<br />
Marinella, Mirella, Roberta e Svetlana non si sono<br />
fatte prendere dal panico (a parte Marinella che<br />
una diecina di giorni prima della data stabilita ha<br />
fatto un sogno nel quale si teneva il pranzo ma<br />
sul più bello mancavano i pomodori gratin che<br />
avrebbe dovuto preparare lei!) e hanno iniziato a<br />
preparare il possibile il giorno prima per poi trovarsi<br />
domenica mattina di buon’ora a preparare<br />
tutti gli altri piatti sotto lo sguardo attento di Franco<br />
(lo chef) e con l'aiuto di Renato ed Egidio in<br />
rappresentanza del sesso forte (???!!!). A dare<br />
manforte è arrivata da Cesenatico Rosa accompagnata<br />
da Fabio che non se la sono sentita di lasciarci<br />
soli…Il posto accogliente, la compagnia<br />
piacevole, i buoni piatti e il bel canto dei nostri<br />
amici Monari, Di Martino e Rino Malaguti hanno<br />
fatto sì che la nostra manifestazione avesse successo.<br />
A conclusione del pranzo ciliegie per tutti<br />
offerte con molta generosità da Cavazzoni.Durante<br />
il pranzo le cuoche sono state premiate, oltre<br />
che con un bacio dello "chef", con una padellina<br />
in rame realizzata da Franco che vuole essere il<br />
primo pezzo di una serie che si arricchirà di pranzo<br />
in pranzo.<br />
Siamo stati “rimproverati” di preparare troppe<br />
cose e se deve andar male che vada sempre così.<br />
Avevamo organizzato il pranzo per realizzare<br />
un utile che ci permettesse di fare qualcosa<br />
per i bimbi della Bielorussia che arriveranno a<br />
giorni e direi che l’obiettivo è stato centrato<br />
grazie al lavoro dei nostri soci e alla generosità<br />
di Romano Fogli… Alla prossima!!!<br />
Salvatore<br />
Un segno d’appartenenza forte ed importante!!<br />
Beh, già alla terza camminata a S. Biagio la<br />
nostra carriera se si fosse trasformata in corriera<br />
sarebbe stato meglio, vista la pendenza<br />
del percorso (che fatica!!) …, ma che soddisfazione<br />
essere giunta viva al traguardo.<br />
Il 4 Aprile la Maratona di Bologna, poi il 14<br />
la Camminata Del Bruco a Castello D’Argile<br />
… e chissà quante ancora … di chiacchiere<br />
intendo!!!<br />
Il Gruppo Podistico <strong>Longara</strong> (G.P.L. …non so<br />
se mi spiego! Non inquiniamo e viaggiamo 3<br />
anche quando ci sono le targhe alterne !!!)<br />
ha già fatto un miracolo: farmi svegliare presto<br />
la domenica mattina !!!<br />
Mi ha anche allungato le domeniche. Giuro!<br />
Ora le domeniche durano molto di più.<br />
Prima: svegliarsi tardi, «polleggio» … risultati<br />
di calcio … era già sera!!<br />
Ora a mezzogiorno ti sei già alzato, chiacchierato,<br />
camminato per minimo 7 km, visto<br />
un sacco di gente, richiacchierato (e anche<br />
«spettegolato»), sudato e pure lavato.<br />
In più vedi gente che ti piace (quella che non<br />
ti piace la eviti, come sempre nella vita, se<br />
puoi!) e… dopo aver vissuto già così intensamente<br />
hai ancora la tua bella domenica<br />
davanti a te.<br />
Una mia cara amica psicologa (una vera<br />
esperta dell’inconscio!) sentite le mie gesta<br />
domenicali, ha asserito: «Non perdiamo mai<br />
l’occasione per farci del male, vero?!»<br />
Forse ha ragione lei … o forse no!!!<br />
Marinella<br />
23 maggio 2003<br />
Samantha e Maurizio<br />
Sposi<br />
Un’altra pietra miliare è stata posta<br />
nella storia del G.P. <strong>Longara</strong>.<br />
Luciana e Otello ci hanno chiesto<br />
di organizzare il pranzo per il<br />
matrimonio dei loro ragazzi. Un<br />
impegno da far tremare le gambe<br />
ma da incoscienti quali siamo abbiamo<br />
subito deciso di accettare.<br />
Per coronare il loro sogno d’amore<br />
gli sposi avevano scelto il bellissimo<br />
parco di Labante.<br />
La loro scelta è stata premiata da<br />
una splendida giornata di sole.<br />
Il gruppo di lavoro è composto da:<br />
Franco, Mirella, Gabriella, Salvatore,<br />
Laura, Stefano, Rosa, Fabio,<br />
Svetlana, Luca, Egidio, Renato e<br />
Marinella.<br />
Il menù: aperitivo, antipasti, due<br />
risotti, verdure grigliate, tagliata di<br />
manzo, spiedini di carne e spiedini<br />
vegetariani e per finire la torta.<br />
Una bella festa, tanta allegria e in<br />
alcuni di noi la tentazione di abbandonare<br />
il proprio lavoro e cominciare<br />
una nuova attività...<br />
5
sabato 15 Febbraio 2003<br />
Cronaca di un successo cercato<br />
e fortemente voluto<br />
Alcuni di noi ormai da due anni ospitano nel mese di Luglio bambini<br />
bielorussi provenienti dalla regione di Gomel, che si trova a<br />
poco più di 20 km dal confine ucraino e dalla centrale nucleare<br />
di Chernobyl.<br />
Tutti ricordiamo l’enorme tragedia, le immagini sconvolgenti e le<br />
devastanti conseguenze per le popolazioni e la loro vita futura.<br />
A.N.P.A.S, l’associazione che gestisce l’accoglienza dei bambini<br />
nel nostro territorio, ogni anno nel mese di Aprile porta aiuti a<br />
ospedali, scuole, orfanotrofi nella zona di Gomel; segue sempre il<br />
convoglio anche qualche componente delle famiglie aderenti al<br />
progetto, toccando così con mano la reltà bielorussa.<br />
Quest’anno i comuni del territorio si sono divisi i beni da raccogliere<br />
e, per allargare il più possibile l’intervento sia nello spazio<br />
che nel tempo, è stato chiesto l’aiuto delle Associazioni di volontariato<br />
fra cui il GP LONGARA. Siamo stati ben felici di poter<br />
dare una mano anche perché, come già detto, molti di noi sono<br />
coinvolti in prima persona.<br />
ore 8.15 La nostra postazione d’intervento è davanti alla COOP<br />
di Calderara. E’ un freddo biricchino e facciamo un po’ fatica a<br />
cominciare: chi va a prendere un caffè, chi consuma una colazione<br />
completa, chi invece eroicamente comincia a distribuire i<br />
volantini che spiegano l’iniziativa. Un po’ alla volta l’ingranaggio<br />
è oliato, la tenda del gruppo montata, chi aspetta le persone al<br />
parcheggio, chi davanti al supermercato. Io sono di corvèe davanti<br />
alle porte scorrevoli insieme a Renato, che però sta dal lato<br />
opposto, Svetlana e Simona...praticamente noi tre donne stiamo<br />
in mezzo ai piedi a tutti quelli che passano!<br />
Qualcuno comincia a donare le prime saponette, i primi dentifrici…<br />
noi li sistemiamo in un carrello che abbiamo attrezzato ma,<br />
pessimisticamente, pensiamo subito che sarà dura!<br />
C’è chi è interessato e chiede informazioni, chi riceve il volantino<br />
con dispetto… e tu pensi che, appena entrato, lo butterà… poi invece<br />
ti esce con una sportina piena di prodotti; c’è chi non vuole neanche<br />
il volantino; c’è chi si è già fermato alla tenda ed ha già avuto<br />
direttive ben precise da Mirella… guai se uscirà senza qualcosa!<br />
Arriva Samantha con una sportina di prodotti… ma soprattutto<br />
con l’assicurazione che da lì a poco arriverà Mauri (la sua dolce<br />
metà triglia… e noi ci siamo già capiti, vero ragazzi !!!) con il thè<br />
caldo. E’ un vero uomo d’onore… arriva immediatamente recandoci<br />
un po’ di sollievo.<br />
ore 10 I piedi sono congelati per circa metà della loro lunghezza,<br />
ma mi sto divertendo un mondo: giovani mamme con prole che<br />
lasciano qualcosa per i bambini più sfortunati dei loro, pensionati<br />
che donano saponette con la consapevolezza che sia giusto aiutare<br />
chi ha bisogno, le vicine di casa di mia mamma che studiano<br />
il volantino e deponendo poi i prodotti nel nostro carrello mi<br />
chiedono se hanno fatto bene a comprare proprio quelle cose<br />
lì; arriva anche la mia mamma che, sorpresa di vedermi, si lascia<br />
coinvolgere da questo “gioco della solidarietà”.<br />
ore 11 La visione di Santa Gabriellina martire (protettrice dei<br />
bisognosi senza distinzione di razza, colore e religione), ma soprattutto<br />
dei suoi panini al prosciutto e del panettone, ci scalda<br />
lo stomaco. Il cuore ce lo scaldano le persone che continuano a<br />
depositare prodotti nel carrello... qualcuno ci chiede cosa vendiamo<br />
perché ci vuole aiutare, altri ci chiedono se per caso abbiamo<br />
da vendere la bandiera della PACE, una signora che conosco mi<br />
chiede perché sono lì invece che essere a Roma alla manifestazione,<br />
poi mi dice che anche così lavoro per la PACE.<br />
ore 12.30 La giornata è stupenda, al sole si sta benissimo (ma noi<br />
siamo all’ombra!!!), le persone rispondono con entusiasmo anche<br />
se avvicinandosi all’ora di pranzo c’è un notevole calo di presenze.<br />
E noi che facciamo? Andiamo a casa a turno dandoci il cambio?<br />
Dispiace lasciarsi, si è creata una così bella atmosfera! E così decidiamo…<br />
pizza in piazza!! (Un grazie al pizzaiolo che ci ha aiutato<br />
in questa raccolta sia con dei prodotti, sia… a modo suo!)<br />
Egidio deve correre a casa ma prima ci porta 3 bottiglie di vino<br />
6<br />
rosso! Noi riusciamo sempre a mangiare e divertirci ovunque ci<br />
troviamo! Non abbandoniamo comunque mai la postazione davanti<br />
alle porte scorrevoli, ci diamo il cambio! Un bel caffè e... si<br />
riparte... io però decido di stare al sole ancora un po’.<br />
ore 14 Nel primo pomeriggio c’è anche chi dirà che secondo lui,<br />
anzi era una lei, è una truffa, senza neanche leggere o ascoltare…<br />
e tu che sei lì al freddo da sei ore hai un attimo di scoramento.<br />
Mi fanno un sacco di piacere due dipendenti Coop che conosco:<br />
L. finito il turno, si informa, sa che non potrà tornare più tardi,<br />
rientra e acquista solo per la nostra iniziativa; D. che approfitta di<br />
un momento di pausa per preparare una sportina di prodotti ed<br />
esce svelto a portarmela alla tenda. Troppo carini!<br />
Ma molte altre persone si comportano come loro: c’è chi ha letto il<br />
volantino a casa e torna nel pomeriggio solo per portarci qualcosa.<br />
ore 15.30 Mirella ed io entusiaste decidiamo di cominciare a contare<br />
ciò che è già negli scatoloni... così... anche per soddisfazione<br />
personale.<br />
Arriva il Pres (‘na faccia tosta!)… era impegnato… il lavoro…<br />
ospiti a pranzo… e non da’ neanche una mano a quel sant’uomo<br />
di Egidio che sta lavorando come un matto! Arriva anche Simona<br />
con un thè rovente… apprezziamo!!!<br />
ore18 Siamo tutti un po’ cotti... ma ci sono quelli della spesa<br />
last-minute che continuano a lasciare prodotti nel carrello o alla<br />
tenda e quindi non molliamo.<br />
ore 19:40 La tenda è smontata, la macchina di Franco strapiena<br />
(ha già fatto un giro portando via altri pacchi), Luca ed Egidio<br />
chiudono gli ultimi 2 scatoloni e...l’ultima signora ci dona del bagnoschiuma.<br />
Un SUCCESSonE!!! A casa Ren ed io siamo stanchissimi e con il<br />
viso in fiamme (è la reazione a 11 ore e mezzo al freddo) ma non<br />
resistiamo e facciamo un po’ di conti: 877 pezzi raccolti.<br />
La MIa rIFLESSIonE Non vi viene da pensare a quel bambino<br />
che userà proprio il dentifricio comprato da voi? E quello spazzolino<br />
buffo con i pupazzi servirà più a lavarsi i denti o a giocarci<br />
un po’ là in quel triste e cupo orfanotrofio? E quell’infermiera<br />
che grazie a voi potrà tenere più pulite e disinfettate le camere<br />
del suo reparto? Lo so, sono un po’ patetica e mi commuovo un<br />
po’, però penso che sia anche l’atteggiamento giusto da tenere<br />
quando si da’ qualcosa agli altri… pensare positivo… non credere<br />
che tutto sia una fregatura!<br />
GRAZIE A TUTTI COLORO CHE CI HANNO AIUTATO CON TANTA<br />
GENEROSITA’!<br />
Io mi sento orgogliosa di me stessa e dei miei amici che, come ho<br />
detto più volte, sono persone speciali.<br />
La MoraLE Direttamente dai baci Perugina: «Nella vita l’amico<br />
è come l’acqua nel deserto».<br />
…Come ha detto il Vicepres... questo potrebbe essere il motto del<br />
nostro gruppo.<br />
P.S. Mirella ed io siamo quelle che ci hanno guadagnato di più da<br />
questa esperienza: lei ha una tosse che se la chiami al telefono e<br />
si esprime al meglio, vibrano i vetri di casa tua; io ho un raffreddore<br />
che la metà basterebbe ad impestare l’intera popolazione di<br />
Calderara. Insomma... son soddisfazioni!<br />
A sera Marinella (stanca ma non doma), coadiuvata da Renato,<br />
ha voluto compilare, in bella veste grafica, l’inventario dei prodotti<br />
raccolti così da poterlo esporre domenica mattina alla tenda<br />
del gruppo. Della serie “ci piace esagerare!!!” (N.d.P.).<br />
MaTErIaLE raCCoLTo PEr La CITTa’ DI GoMEL In BIELorUSSIa<br />
pulizia personale Saponette 331 - Spazzolini 79 - Dentifrici 143<br />
- Shampoo 54 - Bagnoschiuma 54 - Sapone liquido mani 20 - Bastoncini<br />
coton. 1 - Borotalco 1 - Schiuma da barba 1 - Pacco fazz.<br />
di carta 1 - Pannolini per bambini 1 - Spugne 4<br />
pulizia della casa Detersivi casa 86 - Detersivo piatti 17 - Deters.<br />
liquido bucato 24 - Deters.polv. bucato 12 - Deters.liquido lavatr.<br />
2 - Deters. polv. lavatr. 2 - Sapone da bucato 42 - Alcool 1 - Piatti<br />
conf. 1<br />
Totale pezzi: 877
12 ottobre 2003: dopo qualche anno di fermo riprende<br />
la Camminata Campagnola. Ci piace riprodurre la<br />
cronaca di Marinella che con la sua prosa ironica ed<br />
efficace dà il senso dell’entusiasmo e dell’emozione<br />
con cui tutti noi l’abbiamo vissuta...<br />
Caro aMICo TI SCrIVo…<br />
Caro Pres, dopo aver letto sul sito www.gplongara.com<br />
(tanto per farci un po’ di sana pubblicità) il tuo articolo<br />
sulla camminata, non ho resistito… la devo raccontare<br />
anch’io questa esperienza… a modo mio naturalmente!<br />
Non che ciò che scrivi non sia accurato e veritiero, anzi…<br />
mi appoggerò proprio al tuo pezzo per approfondire là…<br />
dove mi porta l’umore!<br />
Comincio…<br />
VEN 10/10 - QUELLI CHE…<br />
Tutti al centro civico per preparare la mostra fotografica<br />
sui bambini di Chernobyl e la mostra di artigianato bielorusso<br />
(oggetti che i bambini portano in dono alle famiglie in cui<br />
vengono ospitati).<br />
Vi chiederete cosa significhi tutti!? Vuol dire proprio tutti,<br />
tutti quelli che c’entrano con il gruppo e quelli che non c’entrano,<br />
quelli che c’entrano perché amici e quelli con cui hai<br />
condiviso bei momenti della tua vita, quelli che hanno ospitato<br />
un bimbo bielorusso e chi ha fiancheggiato l’esperienza,<br />
quelli che entrano e quelli che escono, quelli che portano un<br />
oggetto di artigianato e quelli che ne portano dieci, quelli<br />
che fanno un giro e quelli che fanno delle chiacchiere, quelli<br />
che salutano e quelli che grugniscono, quelli che lavorano e<br />
quelli che frullano in giro, quelli che si tolgono la giacca e cominciano<br />
a pulire tavoli, aprire scatole, srotolare tovaglie di<br />
carta, e quelli che, magnanimi, elargiscono consigli convinti<br />
che il mondo intero penda dalle loro labbra…!!!!<br />
E’ bello!! C’è una gran confusione ma ognuno più o meno<br />
trova un lavoro e ci si diverte.<br />
Tanto per darvi un’idea: ho il compito di “ricostruire” la<br />
mostra fotografica rispettando l’ordine temporale... Lorena<br />
e Silvia puliscono i pico-glass, io li guardo uno per uno<br />
e comincio a ordinarli, intanto anche Cristina li pulisce e<br />
li raggruppa per argomento, Massimo comincia a montarli<br />
con una prima assistenza di Franco Gallerani, io prima di<br />
passarglieli li torno a pulire, intanto arriva Giorgio (e lui per<br />
fortuna non ci pensa minimamente a pulire pico-glass), poi<br />
arriva Roberto e per un po’ pulisce pico-glass... insomma<br />
tutti puliscono ‘sti accidenti di pico-glass che continuano ad<br />
essere pieni di aloni e ditate.... Ma finalmente la “catena di<br />
montaggio” ingrana: io dò un pico-glass a Giorgio, che lo<br />
passa a Luciano, che lo allunga a Silvia, che a sua volta con<br />
amore lo porge a Massimo. La piccola e bionda Erika tiene<br />
nelle sue manine i ganci da quadro ma, siccome Massimo<br />
risulta piuttosto lento, lei si stanca e torna dalla sua mamma<br />
lasciando a Luciano questo “faticoso” compito di “reggigancetti”<br />
(a fine serata sarà sfinito pover’uomo!).<br />
Ren è fuori con altri uomini rudi e forti a montare il gazebone<br />
che ospiterà la “bruschetteria-copperia” domenica mattina.<br />
Intanto la mostra di artigianato bielorusso ha preso forma<br />
e garbo... grazie alle gentili signore...<br />
Anche gli oggetti creati dal nostro amico Otello fanno<br />
un figurone! Grande Otello! Molti si avvicinano e provano a<br />
strappargli la promessa di farsi modellare una bella lampada<br />
in terracotta: lui resiste ad ogni attacco... cosciente che un<br />
artista crea quando ha l’ispirazione, non a comando,... perdinci!<br />
(Sì... però... Otellino... quella col faccione rivolto in su<br />
a me è sempre piaciuta un sacco... se me la facessi anche<br />
piccolina... con calma... senza fretta... al tuo buon cuore!).<br />
Inaugurazione<br />
della Mostra<br />
Inaugurazione<br />
della Mostra<br />
Lucy 2 se lo guarda innamorata... che coppia ragazzi!<br />
Silvia non so con quale magia riesca a far materializzare<br />
una bottiglia di VOV preparato dalla sua cara mamma... po-<br />
2<br />
tete immaginare che fine abbia fatto? No? Vi dico solo che<br />
siamo le solite bocchine!!!!<br />
Insomma intorno a mezzanotte: la mostra fotografica è<br />
praticamente allestita, alcuni artisti hanno sistemato i loro<br />
lavori, l’artigianato è a posto, il gazebo montato, i sacchetti<br />
omaggio per chi lavorerà domenica sono pronti, il percorso<br />
studiato mille volte...<br />
Molti se ne sono già andati, soprattutto chi ha dei bimbi<br />
(dai cinque ai cinquant’anni) da mettere a letto.<br />
I soliti sono lì, anzi siamo lì... e decidiamo di tirar tardi e<br />
andare a bere insieme una birra.<br />
Anche il Pres ed il Tesoriere (vorrei farvi notare la lettera<br />
maiuscola utilizzata per queste due alte cariche del gruppo)<br />
si uniscono a noi; Egidio dorme letteralmente in piedi ma lo<br />
trasciniamo con la promessa di una birra pagata da Stefano<br />
che sottrarrà il dovuto alle laute casse del G.P.L. L’economista<br />
del gruppo, in realtà, non sgancia una lira e grande è il<br />
nostro sconcerto... proprio a noi un tesoriere onesto!!!<br />
SAB 11/10 - MATTINO<br />
Arriviamo al centro civico verso le 8:30, gli artisti sono<br />
già al lavoro per esporre le proprie opere.<br />
Il Pres sceglie alcune vecchie foto per creare una microstoria<br />
della Camminata Campagnola e mi affida il compito<br />
di realizzarla (secondo me si fida troppo della sottoscritta...<br />
ma...contento lui! In realtà per l’ennesima volta affermo che<br />
uno non è mica Pres per niente... sa scegliere i suoi collaboratori...<br />
tutto questo per dire che sono stata brava ed il<br />
prodotto finale mi soddisfa!).<br />
Il nostro amico Egidio mi fa da assistente... non so come<br />
sia ma “Gigio” possiede una dote rara: in qualsiasi lavoro si<br />
7
inserisca trova subito il suo compito e lo svolge con competenza.<br />
Hai bisogno? Lui c’è... e lo sa fare! Che cosa? Ah...<br />
di tutto: sa tagliare velocissimamente zucchine, sa sistemare<br />
pico-glass, sa grigliare la carne, sa montare qualsiasi cosa, sa<br />
friggere crescentine... e potrei andare avanti all’infinito. Sei<br />
UNICO Gigio!… Per fortuna! (… no... nel senso... cioè... ha<br />
poi qualche difetto anche lui... mica solo io... perdindirindina!)<br />
Ren sparisce... non mi preoccupo... torna sempre! (Per<br />
fortuna!)<br />
Alle ore 11:00 INAUGURAZIONE e qui il mio Pres ha<br />
dato il meglio di sé.<br />
POMERIGGIO - AL CAMPO SPORTIVO Urgono<br />
alcune precisazioni sulla preparazione del tè: anch’io ci metto<br />
lo zampino perché aiuto Enzo Zini, persona gentile e garbata,<br />
a preparare i tamponi contando tutte le bustine... tutto<br />
questo per carpire le dosi della miscela segreta... che non rivelerò<br />
neanche in presenza del mio avvocato! (Naturalmente<br />
per un lauto compenso sono pronta alla trattativa!) Egidio…<br />
povero… spreme la maggior parte dei limoni (160 circa) e<br />
per tutta la settimana successiva avrà il braccio e la spalla<br />
destra “incrocchiate”. Chi ha bevuto il tè... sappia... che là<br />
dentro... c’era tutta la sofferenza di Gigio!!!<br />
ALLA MOSTRA Ben tre visite mi fanno particolarmente<br />
piacere: – Franca che, comunque, verrà anche il giorno<br />
successivo a darci una grande mano. – Simo, Fabio e Ivo,<br />
cari amici di Sala Bolognese, che mi sorprendono per la<br />
loro visita e mi emozionano per come osservano tutto con<br />
attenzione e rispetto – Monica e Davide che guido con gioia<br />
lungo la mostra raccontando la nostra esperienza estiva<br />
con i bambini bielorussi e riferendo impressioni e notizie che<br />
Franco ci ha riportato dal suo viaggio.<br />
Su Davide e Monica è doverosa una spiegazione: secondo<br />
me questi due bravi ragazzi sono venuti solo ed unicamente<br />
per sfinimento! Nel senso che Ren credo gliel’abbia ricordato<br />
250 volte ogni serata in cui ci si vedeva e... come dire...<br />
per non sentirlo brontolare altre 250 volte... il male minore<br />
è stato visitare la mostra. Ren è inaffrontabile altrimenti! Ma<br />
loro sono gentili e simpatici e sembrano davvero interessati!!<br />
SERA Poiché la mostra rimane aperta fino alle 22, verso<br />
una certa ora decidiamo di mangiare qualcosa insieme; si<br />
prepara. La Fresh come al solito è disponibile ad affettare,<br />
tagliare, spartire... Coppa di testa, pane, cipolle sottaceto e<br />
vino rosso, che ve ne pare? Ah dimenticavo... l’uva bergamasca<br />
e la supertorta della Rosellina!!!!<br />
Poi viene a trovarci Alì... e assaggia, arriva Gigio... e assaggia,<br />
visita la mostra Milena con suo marito... e assaggiano...<br />
Ma dico io, tutti ‘sti inappetenti di cui si parla, tutta ‘sta<br />
gente attenta alla dieta che fa fitness... ma dove stanno? Ho<br />
una certezza : non nel nostro gruppo, sicuro!<br />
DOM 12/10 - UNA VERA FESTA<br />
Beh, sinceramente non avrei una gran voglia di raccontare<br />
questa giornata... chi l’ha vissuta troverà le mie parole<br />
banali e inadeguate, chi non ha voluto fare un salto in piazza<br />
a <strong>Longara</strong>... peggio per lui... perché glielo devo raccontare<br />
io? Ma ho la biro in mano e va da sola...<br />
ORE 6:00 Renato e Marinella - Massimo e Silvia - Giorgio<br />
e Gabri (Macca) - Luca - Daniele (Pad) e Lorena... PRESEN-<br />
TI !!!! Ma voglio dire vi rendete conto? Noi lì ancor prima<br />
della dirigenza... che arriva con calma alle 6:30!!!<br />
Consumata la fatica più grande della giornata (alzarsi!) il<br />
resto prosegue senza troppi intoppi, c’è tanta gente volenterosa<br />
e svelta.<br />
Tutto come ha detto Salvatore anche se non ha tessuto<br />
a sufficienza le doti di Francesco: 13 anni, alto e magro,<br />
8<br />
testa rossa, lineamenti fini e gentili, sguardo dolce e birichino...<br />
con garbo e destrezza ci ha davvero incantato:<br />
i piccoli a bocca aperta; i grandicelli incuriositi dalla sua<br />
giovane età e desiderosi di diventare come lui... perché<br />
no? In fondo non ha tanti anni più di me!... ce la potrei<br />
fare anch’io; i grandi meravigliati che un ragazzino sia già<br />
così capace; la mamma che lo segue con lo sguardo misto<br />
di timore, per un eventuale errore, ed orgoglio per il suo<br />
ragazzino applaudito da tutti.<br />
Anche Andrea, lo speaker, merita un discorso a parte; la<br />
maestria di cui parla il Pres è stata veramente apprezzata: chiaro<br />
e preciso nelle comunicazioni di servizio, nonché puntuale<br />
negli interventi, nei momenti “morti” (si fa per dire! C’erano<br />
dei “vivi” che mangiavano e bevevano con un vigore!!!) attraeva<br />
l’attenzione su un aspetto della manifestazione, spingeva i<br />
presenti a seguire Francesco nei suoi giochi e ad applaudirlo<br />
creando proprio un bel momento di festa in piazza.<br />
Riguardo alla mostra c’è da sottolineare la grande disponibilità<br />
di Silvia V., Otello e dell’ennesima Gabriella (ma<br />
questa è assessora... è tutta un’altra ufficialità); la mostra,<br />
dicevo, ha stabilito un bel numero di presenze ed è stata<br />
apprezzata; prova ne sono state anche le offerte che vanno<br />
ad aggiungersi all’utile della camminata.<br />
Passato mezzogiorno la smontiamo, riponiamo gli ormai<br />
famosi pico-glass lasciando impronte a più non posso,<br />
avvolgiamo cestini, quadretti, piatti, tazze, matrioske; i bei<br />
quadri di Silvia, di Gallerani, della signora Liliana vengono<br />
staccati e riposti... rimane l’imponente Gesù Cristo di<br />
Davide Bosca che sembra stendere un velo di tristezza, ed<br />
anche di stanchezza, su tutti! Ci consoliamo andando a<br />
pranzo tutti insieme e godendo della compagnia... perché<br />
per il resto... lasciamo perdere... chi c’era sa di cosa parlo!!<br />
lon...gara<br />
Abbiamo creato veramente una bella cosa... (adesso si direbbe<br />
“evento” ma è una parola che detesto... preferisco la<br />
scorretta, vecchia, sfruttata, logora...COSA), grazie ai soliti<br />
Periodico del G.P. LONGARA Anno 2 - n. 5 - dicembre 2003<br />
noti per avermi fatto provare anche questa esperienza.<br />
Marinella
PoDISTI… CHE TIPI!!!<br />
anzi… che PoDoTIPI!!!<br />
Ogni domenica mattina che si rispetti un notevole<br />
campione di varia umanità si ritrova pronta ad affrontare<br />
percorsi più o meno lunghi, a ritmi più o meno intensi.<br />
Donne e uomini, giovani e meno giovani, pronti<br />
a partire ognuno coi suoi tempi (dalle ore 7,30 in poi<br />
ogni minuto è buono). Osservandoli attentamente si<br />
individuano facilmente diversi PODOTIPI.<br />
poDotipo 1: è giovane e bello; se questo vi par ancora<br />
poco è atletico e sa anche correre. Gli appartenenti<br />
a questo podotipo sono coloro i quali, dopo 40 minuti<br />
che tu sei partito, ti superano correndo con falcata da<br />
gazzella e fisico prestante… non fai in tempo a rifarti<br />
gli occhi… che sono già passati!<br />
poDotipo 2: gli appartenenti a questo podotipo ti<br />
sorpassano come i precedenti ma con minor baldanza<br />
forse a causa dei 10/20 anni in più, accompagnati a<br />
volte da 5/10 kg in più.<br />
poDotipo 3: questa categoria è<br />
la più numerosa e multiforme. C’è<br />
chi, ligio, parte all’orario esatto e<br />
chi assolutamente prima; chi corre<br />
velocemente, chi lentamente; chi<br />
arranca, chi alterna il camminare<br />
all’arrancare; chi percorre tratti<br />
lunghi, chi sempre e solo quelli brevi;<br />
chi ha il fisico atletico e chi l’ha<br />
visto solo in fotografia. Tutti però<br />
hanno una particolarità: sono PERI-<br />
COLOSISSIMI!!!<br />
Arrivano caracollando, ti superano<br />
barcollando, eventualmente sgomitando,<br />
alcuni brontolando, se ti<br />
va bene salutando, tutti sudando,<br />
altri rantolando, alcuni sorridendo<br />
(falsi come Giuda! In realtà stanno<br />
soffrendo!). Ma sono tutti GRAN-<br />
DISSIMI perché NON MOLLANO!<br />
poDotipo 4: l’appartenente a questo<br />
gruppo si muove per tempo in<br />
modo da arrivare ad un’ora decente,<br />
prima che smontino la tenda!!! Non<br />
sa correre, ma a tutti dice che non<br />
gli piace o che preferisce camminare<br />
perché si bruciano più calorie. Se<br />
percorre 10 km lo racconta a tutti<br />
minimizzando l’impresa (salvo poi<br />
gioire interiormente quasi avesse<br />
scalato il K2). Se durante il percorso<br />
è riuscito a calare 50 grammi, li<br />
recupera immediatamente al RISTO-<br />
RO puntando non certo verso spicchi<br />
d’arancia e limone, ma crescente<br />
farcite di mortadella e fette di dolce.<br />
poDotipo 5 : è solitamente donna,<br />
moglie di podista convinto, iscritta<br />
al gruppo per amore e per solidarietà<br />
verso l’amata metà; non sempre<br />
è partecipativa a livello locomo-<br />
Ode alla Presidenza<br />
La podistica <strong>Longara</strong><br />
per tornare tosto in gara,<br />
ha aspettato il nuovo anno<br />
per rinascer senza affanno.<br />
Di tal faccenda i fautori<br />
sono due senza timori,<br />
voglia di correre, ridere e mangiare<br />
anche altri si sono fatti da loro tentare.<br />
I due "bei" tipi suddetti<br />
ai lavori ben addetti,<br />
con carattere ed "intruppo"<br />
han creato il nuovo gruppo.<br />
Megalomani entrambi un po'<br />
han pensato: "Il gruppo … ohibò!!<br />
lo vogliamo numeroso ed allegro<br />
per digerire tutti, basterà un Montenegro?!"<br />
Il primo si chiama Salvatore<br />
e di Gabri è il dolce amore,<br />
siculo e morbido come un Raffaello*<br />
per la sua metà come un Dio è bello.<br />
Cordiale, simpatico e molto "MODESTO"<br />
si è autoproclamato lesto lesto<br />
PRESIDENTE del grande GIPI'<br />
da quel giorno è contento sia la notte che il dì.<br />
Tratta con Sindaci, responsabili ed assessori<br />
convince con garbo celebri professori,<br />
ha una parola simpatica per tutti<br />
grandi e piccini, purchè non farabutti.<br />
E' inoltre un fotografo provetto<br />
ed un mago del file protetto,<br />
ha creato un sito che è un vero babà<br />
si collegano tutti per scoprir novità.<br />
L'altro in convento si vuol ritirare<br />
ma è solo il suo modo di protestare,<br />
si chiama Franco ed è alto e secco<br />
corre nervoso come uno stambecco!<br />
*cioccolatino di una nota marca<br />
6<br />
torio, ma è estremamente competitiva dal punto di<br />
vista gastronomico!!!<br />
Quest’ultimo è il mio podotipo preferito perché con<br />
perizia culinaria e disponibilità umana riesce a creare<br />
atmosfere goderecce e divertenti (bastano un po’ di<br />
biscotti all’arrivo per dare allegria!!)<br />
Questa e’ La situazione aLL’interno<br />
DeL g.p. <strong>Longara</strong>:<br />
Podotipo 1 : non pervenuto<br />
Podotipo 2 : rarissimi esemplari, pare tenuti in cattività<br />
per evitarne l’estinzione<br />
Podotipo 3 : fitti come le mosche<br />
Podotipo 4 : siamo pochi ma simpatici<br />
Podotipo 5 : sono tante, brave, disponibili e allegre!!<br />
(Un abbraccio affettuoso ed un GRAZIE a tutte!!!!!)<br />
Questo è un appello a chi si vorrebbe iscrivere: avete<br />
notato in quale podotipo siamo carenti?<br />
Al vostro buon!<br />
Marinella<br />
Del gruppo è quasi l'unico vero podista<br />
se potesse sarebbe sempre il 1° della lista,<br />
ma è troppo amico di quelli più lenti<br />
si fa superare da dieci e da venti.<br />
Nonostante il suo fisico invidiabile<br />
ha nomea di cuoco insuperabile,<br />
ne mette a tavola venti, trenta, settanta<br />
con qualsiasi menù lui ci incanta.<br />
E' il vice della situazione<br />
ma è un cervello dell'organizzazione,<br />
è attivo, intelligente e corretto<br />
ma è anche un amico perfetto.<br />
Ah, scusate, questo cuoco capace<br />
è pure lui un siculo verace,<br />
sono quindi una coppia vincente<br />
altri gruppi ce la invidiamo sicuramente.<br />
Dei due "bei" soggetti le vere colonne<br />
sono le loro meravigliose donne,<br />
pazienti, attive e … vere signore<br />
li sostengono con la forza del loro cuore.<br />
Salvatore chatta ed il sito si arricchisce<br />
e la povera Gabri di bucato perisce;<br />
Franco è un vulcano di idee in movimento<br />
Mirella "sgurando" ha il suo patimento.<br />
Vi pare il nostro un gruppo banale?<br />
Potete cambiare velocemente canale.<br />
Il Pres. ed il Vice son solo un esempio<br />
tutti noi, che siamo il resto,siamo un vero<br />
portento!!!!!<br />
Marinella<br />
9
21-23 Marzo 2003<br />
Gita a roma<br />
Tutto è cominciato il 16 marzo del 1997 quando appena<br />
conclusa la Maratona di Roma alcuni di noi hanno giurato<br />
che saremmo tornati nella capitale per riprovare quelle emozioni.<br />
Quel giorno il nostro gruppetto era composto da una<br />
diecina di maratoneti e fra questi Franco, Stefano io e Fabio<br />
(per la verità quest’ultimo da clandestino. Infatti non essendo<br />
provvisto della tessera Fidal il giorno prima si era visto<br />
rifiutare la consegna del pettorale ma aveva deciso lo stesso<br />
di partecipare dimenticandosi però di avvisare Rosa che era<br />
così rimasta ad aspettarlo fra lo spazientito e il preoccupato<br />
per più di 5 ore!!!).<br />
Sicuramente il più determinato nel voler ritentare l’avventura<br />
è stato Franco. Stefano e Fabio si sono detti entusiasti di<br />
partecipare alla gita escludendo in modo categorico la maratona<br />
mentre io pur fra mille perplessità mi sono detto pronto<br />
a provare. L’ostacolo da superare (sto parlando per me) era la<br />
visita medica che mi permettesse di fare l’iscrizione alla Fidal<br />
(requisito indispensabile per potersi iscrivere alla maratona).<br />
Sarebbe stato necessario calare qualche chilo (e in questo mi<br />
è venuto in aiuto un violento malessere intestinale dovuto<br />
probabilmente ad un esagerato consumo di cozze proprio alla<br />
vigilia del pranzo “Viaggio In Italia con le minestre” da noi<br />
organizzato e che ha autorizzato Gabriella, nella settimana<br />
successiva, a farmi seguire una dieta a base di riso, patate,<br />
verdurine e poco altro...).<br />
I giorni passavano, passavano le settimane e così fra un<br />
problema e l’altro ci siamo ritrovati a fare la visita il mercoledì<br />
precedente la maratona per poi scoprire che le iscrizioni a<br />
quest’ultima erano chiuse dal 5 marzo.<br />
Vi lascio immaginare la delusione (vera) di Franco e quella<br />
(un po’ meno sincera) mia.<br />
Ma ormai è giunto il momento della partenza: venerdì<br />
21 marzo ore 13.30. E’ la prima gita organizzata dal G.P.<br />
<strong>Longara</strong> e c’è da essere contenti per la partecipazione. Ventiquattro<br />
nostri soci più alcuni amici del Ghinelli e 3 simpatiche<br />
ragazze (Gabriella, Mara e Alessandra) che speriamo di<br />
annoverare presto fra i nostri soci. Il viaggio è confortevole e<br />
le suore dell’Istituto Nostra Signora di Lourdes, che ci ospitano,<br />
appena scesi dal pullman ci servono la cena. Dedichiamo<br />
l’intera giornata di sabato alla visita della città partendo, di<br />
buon mattino, da Piazza San Pietro. Pranziamo, al sacco, nei<br />
pressi del Centro maratona dell’Eur dove ci eravamo recati<br />
per acquistare i pettorali per la camminata e curiosare fra gli<br />
stand. Quello che doveva essere poco più di uno spuntino si è<br />
presto trasformato in un lauto pasto: crescenta<br />
(preparata da Laura e Gabriella),<br />
insalata di riso e frittate (opera di Mirella),<br />
salumi, formaggio, frutta e dolce (di Rosa<br />
e Laura) il tutto innaffiato da un buon<br />
Montepulciano d’Abruzzo. Pomeriggio<br />
lunga passeggiata a piedi con partenza<br />
dalla stazione Termini e visita di Piazza<br />
di Spagna, Trinità de’ Monti, Fontana<br />
di Trevi, Piazza Navona per poi tornare<br />
(sempre a piedi) nei pressi della stazione<br />
dove ci attendeva il pullman. Visi stanchi<br />
e gambe e piedi indolenziti in po’ per<br />
tutti ma soddisfatti e soprattutto pronti a<br />
far onore alla cena che puntualmente alle<br />
otto ci è stata servita dalle suore.<br />
10<br />
Domenica, di buon mattino, ai Fori Imperiali. La giornata<br />
è tersa, spira un venticello fresco. Il colpo d’occhio è da<br />
mozzafiato. Alle otto, quasi tutti i maratoneti, ma anche quelli<br />
che parteciperanno alla stracittadina, sono sul posto. I maratoneti<br />
sono tantissimi (8 mila) e la loro vista fa aumentare<br />
il nostro rammarico di non essere con loro. C’è chi è già<br />
pronto e si aggira coperto da una copertura di plastica per<br />
proteggersi dal freddo, chi si spalma creme scaldamuscoli e<br />
chi prepara la “bevanda” da bere perché dia energia prima o<br />
durante la maratona. Un’atleta orientale sta seduto sul prato<br />
in meditazione. Con largo anticipo i maratoneti sono chiamati<br />
alla punzonatura e si schierano alla partenza. Dietro di loro<br />
l’esercito dei camminatori, tante bandiere della pace indossate<br />
anche a mo’ di turbante e all’improvviso si vede avanzare<br />
un gruppetto con una bandiera gigante. La folla si apre e<br />
loro raggiungono la testa del gruppo. Partono i maratoneti<br />
e dietro i partecipanti alla stracittadina. Noi siamo fra loro,<br />
camminiamo tranquillamente, ci godiamo il paesaggio ed io<br />
ne approfitto per scattare alcune foto. Mara, che il giorno prima<br />
aveva giurato che non si sarebbe mossa, avanza a passo<br />
spedito portando con orgoglio il pettorale attaccato sul petto:<br />
potrebbe essere stata colpita dal virus del podismo!!!<br />
Non passa tanto dalla conclusione della stracittadina (5<br />
km) che lo speaker annuncia l’arrivo del primo maratoneta<br />
(42 km in 2 ore e 8 minuti). Si tratta di un atleta keniano e<br />
l’impressione che si ha e che non faccia nessuna fatica.<br />
Si susseguono gli arrivi e per tutti c’è l’applauso dei tantissimi<br />
spettatori. Alcuni hanno il viso stravolto dalla fatica, altri<br />
camminano in preda ai crampi.<br />
Arrivano anche i tre maratoneti della Ghinelli che fanno<br />
parte del nostro gruppo. Dall’aspetto non sembrano neanche<br />
tanto stanchi. (S.L.)
oMa ToUr<br />
Il LONGARA gruppo anche podistico,<br />
un bel guazzabuglio avveniristico,<br />
ha deciso con grande coraggio<br />
di affrontare un "lungo e faticoso" viaggio.<br />
In trentotto belli e stanchi,<br />
chi in ufficio chi tra i banchi,<br />
ci si trova in piazza tutti<br />
con valigie, pranzi e frutti.<br />
Verso Roma eterna città,<br />
dormendo in convento in castità,<br />
due giorni e mezzo a fare i turisti<br />
insieme ai cortei dei pacifisti.<br />
Le sorelle sono così ospitali<br />
che a noi, angelici, spuntan le ali,<br />
ci sorbiamo il brodino con le verdure nuotanti,<br />
domani saremo leggeri e pimpanti.<br />
Il sabato comincia con il Vaticano<br />
maestoso e potente non ha nulla di umano;<br />
al centro Maratona prendiamo i pettorali<br />
per la stracittadina … noi comuni mortali !!!<br />
Si pranza con meraviglie della cucina nostrana<br />
completando il tutto con una banana,<br />
si prosegue con strade e palazzi a fare i turisti,<br />
per finire in una piazza zeppa di artisti.<br />
E' un vero spettacolo piazza Navona<br />
e speciale è davvero ogni persona<br />
che gira, ammira, fotografa e apprezza<br />
di ogni dettaglio la totale bellezza.<br />
Siamo stanchi, affamati e anche un po' mosci<br />
ma affrontiamo la strada come camosci;<br />
al pullman giungiamo felici e distrutti<br />
il silenzio cala sopra noi tutti.<br />
La lauta cena delle care sorelle<br />
ci porta il morale sopra le stelle,<br />
si esce per non sentirsi in prigione<br />
una birra … poi si rientra nell' agognata magione.<br />
E la domenica di buon mattino,<br />
dopo una colazione da certosino,<br />
si parte nel freddo sole di marzo<br />
con una precisione da orologio al quarzo.<br />
Il colosseo, l'arco di trionfo<br />
se non prendo un caffè faccio un bel tonfo,<br />
ma fra chi chiacchiera e chi va in bagno<br />
siamo intrappolati come in una tela di ragno.<br />
Tutti insieme si parte per la stracittadina<br />
non vi è certo bisogno della cartina,<br />
il flusso di gente ci guida solare<br />
fra le bellezze di Roma par di volare.<br />
Che bella giornata di sole splendente<br />
Mirella non ha perso di certo mordente,<br />
è lì che sbraita come un aquilotto impazzito<br />
Gabri sopporta, Franco è sparito!<br />
Si aspetta l'arrivo dei maratoneti veri<br />
neri splendenti, Kenioti leggeri,<br />
il terzo è un bianco carabiniere<br />
non ci azzecca per niente in quel nero vedere!<br />
Arrivano anche le prime donne gazzelle,<br />
corrono leggere e sono giovani e belle<br />
noi mestamente ci consoliamo doppio<br />
facendo un bel giro su per Colle Oppio.<br />
E lì è stato triste toccare con mano<br />
quanta umiliazione in un essere umano,<br />
poveri uomini senza casa né un tetto,<br />
vederli aspettare un boccone in un piatto.<br />
Prendendo coscienza che a tutto tondo<br />
non possiamo risolvere i problemi del Mondo<br />
ci apprestiamo a pranzare con il rimanente<br />
del lauto pasto del giorno precedente.<br />
A fine pranzo c'è un problema morale,<br />
– non ditelo a Stefano potrebbe star male –<br />
ci sono "poche" mele da dividere fra tutti<br />
toccherà prima ai bambini, alle donne od ai brutti?<br />
Scherziamo perché nel nostro gruppo è così che si fa,<br />
ci si prende in giro, un po' si è … un po' si fa,<br />
è meglio non si iscriva chi è permaloso<br />
e neanche chi è un tipo noioso.<br />
Torniamo al traguardo per incoraggiare<br />
quei maratoneti ostinati nel coltivare<br />
la loro grande passione per la corsa,<br />
nonostante il fisico non porti loro soccorso.<br />
A 500 metri dal traguardo urlare:<br />
"Forza ci sei, devi arrivare!!!"<br />
e questi stremati dalla fatica e la sete<br />
riprendere forza e sognar nuove mete.<br />
Il nostro Pres. in un momento di debolezza,<br />
ci confesserà con molta franchezza,<br />
che se avesse partecipato alla Maratona<br />
saremmo ripartiti da Roma a tarda ora.<br />
Invece gli unici tre veri atleti del gruppo glorioso<br />
sono arrivati con un tempo assai dignitoso,<br />
si riparte da Roma alle 15.30.<br />
Arrivo a Calderara? A che ora? Mi consenta!!<br />
Or che tutto è finito in modo eccellente,<br />
mi congratulo di cuore con il "gruppo dirigente",<br />
anche questa avventura è stata un successo,<br />
tanto da farci dire: "Facciamolo più spesso!"<br />
Marinella<br />
11
Domenica 29 febbraio 2004<br />
Pranzo a base di pesce<br />
Fra i problemi che avevamo messo in preventivo, quando<br />
incoraggiati dagli amici del TEAM LONGARA, abbiamo<br />
deciso di organizzare questo pranzo, non c’erano i quasi<br />
sessanta centimetri di neve caduti sabato 28 febbraio.<br />
Vi assicuro che non avevamo certo bisogno di questa<br />
ulteriore difficoltà tanto complessa era l’organizzazione di<br />
questa manifestazione. Intanto il menù impegnativo (insalata<br />
di mare, alici marinate, sarde in carpione, spaghetti allo scoglio,<br />
sorbetto, spiedini di gamberi e di seppie, sarde a beccafico,<br />
sarde alla griglia, torta di mele...) ed a questo siamo<br />
abituati... e poi il numero delle persone previsto (duecento...<br />
duecentocinquanta... trecento... chi lo sa!!!). Quando sabato<br />
mattina siamo andati a prendere il pesce per trasportarlo c’è<br />
stato bisogno del furgone di Franco. Gli addetti del magazzino<br />
che ci aveva fornito il pesce non finivano mai di caricare<br />
ceste e scatoloni: 65 km di sarde, altrettanti di gamberi, seppie<br />
e poi polipi, alici, granchi, calamari ecc. Non nevicava<br />
ancora ma il cielo non prometteva niente di buono.<br />
Ad attenderci nel magazzino di Egidio la “squadra” composta<br />
da Rosa, Laura, Gabriella, Italia, Maria, Franca, Vincenzo,<br />
Mohamed, Egidio, Fabio, Stefano ai quali si sarebbero<br />
aggiunti poco dopo Simona e Luciano e subito nel primo<br />
pomeriggio Luciana. Mirella con Anisca e Angela, a casa,<br />
per preparare la torta di mele per tutti e collaudare il nuovo<br />
forno ventilato che Mirella ha appena acquistato.<br />
Con lena abbiamo cominciato a pulire il pesce con le<br />
mani nel ghiaccio o nell’acqua. Chi ci riusciva indossava i<br />
guanti di plastica e intanto fuori la neve cominciava a venire<br />
giù con violenza... Le sarde non finivano mai: 350 per<br />
il carpione, altrettante per farle a beccafico (queste erano<br />
anche da liberare dalla lisca) e il resto per la griglia, le alici<br />
(anche queste da liberare dalla lisca) i gamberoni, le seppie<br />
e tutto il pesce per il sugo allo scoglio. Le ore passavano e<br />
la neve cadeva copiosa. Alcuni amici che avevano promesso<br />
di venirci ad aiutare ci avevano telefonato per dire che<br />
erano impossibilitati a raggiungerci. Ci sentivamo come dei<br />
naufraghi isolati in mezzo alla neve. Le ore passavano, si<br />
avvicinava la sera e il lavoro da fare era ancora tanto. Non<br />
so se potete immaginarvi con quanto piacere abbiamo visto<br />
arrivare Silvia, Gabriella (Macca) e Massimo raggiunti poco<br />
dopo da Cristina e dal loro amico Gianni. Sfidando tutti i<br />
problemi di viabilità e dopo un paio d’ore di viaggio, provenienti<br />
da S. Lazzaro erano riusciti a raggiungerci. Non so<br />
cosa abbiano pensato quando ci hanno visti stanchi e pieni<br />
di freddo ma so che si sono messi subito al lavoro...<br />
Quando veniamo via dal magazzino e dopo essere riusciti<br />
a mettere le macchine in strada erano passate le 19. Le<br />
strade erano al limite della praticabilità e i pensieri più bui<br />
si affollavano nella mente: e se fosse nevicato tutta notte?...<br />
e se domani fosse venuta poca gente?<br />
Le mie certezze cominciavano sinceramente a vacillare.<br />
Da quando il nostro gruppo era nato avevamo già organizzato<br />
parecchie manifestazioni e il risultato era sempre stato<br />
lusinghiero. Cominciavo ad avere il timore che questa volta<br />
sarebbe stato un fallimento...<br />
12<br />
Domenica mattina<br />
la situazione era un<br />
po’ migliorata: le strade<br />
erano abbastanza<br />
pulite e la neve aveva<br />
ricominciato a cadere<br />
ma meno intensamente...<br />
Gli amici<br />
del TEAM LONGARA<br />
avevano preparato la<br />
palestra e la cucina;<br />
abbiamo cominciato<br />
ad organizzare tutto.<br />
Presto sono arrivati i<br />
nostri soci ed amici:<br />
eravamo già un bel<br />
gruppetto. Passano le<br />
ore e ormai e quasi<br />
tutto pronto. L’antipasto viene messo nei piatti, l’acqua per<br />
la pasta bolle, le griglie cominciano a cuocere gli spiedini,<br />
vino ed acqua sono sui tavoli... Sono le 12.30 e la gente comincia<br />
ad arrivare. Ad accoglierli, nell’atrio della palestra,<br />
Mirella. Controlla quelli che hanno già pagato e incassa le<br />
quote di quelli che non l’anno ancora fatto. I tavoli cominciano<br />
a riempirsi e in breve il salone è tutto pieno. Arrivano<br />
il vicesindaco di Calderara Marco Marchi e il parroco di<br />
<strong>Longara</strong> (Don Guido consegna a Mirella una lettera con<br />
parole lusinghiere per il nostro lavoro a favore dei bambini<br />
della Bielorussia e un’offerta della parrocchia). Arriva abbronzatissima<br />
anche Irene con il suo fidanzato. E’ appena<br />
tornata da una vacanza esotica ma non ha voluto mancare<br />
alla nostra festa.<br />
Il musicista ufficiale del nostro gruppo, Monari, inizia a<br />
suonare e si comincia... La gente allegra dimostra di gradire.<br />
Molti dei nostri sono al lavoro e con loro il gruppetto<br />
degli amici del TEAM. In cucina sotto la guida di Franco i<br />
lavori procedono senza intoppo. Il clima è festoso, le portate<br />
si susseguono quasi senza sosta,il tenore Rino Malaguti<br />
canta, con la sua potente voce, alcuni brani.<br />
La torta di mele, che conclude il pranzo, risulta molto<br />
gradita, molti si chiedono come abbia potuto Mirella confezionare<br />
e cucinare una così grande quantità di torta (probabilmente<br />
non conoscono Mirella!!!).<br />
Alla spicciolata la gente comincia ad andare via. Mentre<br />
salutiamo amici e conoscenti siamo stanchi ma soddisfatti.<br />
Ancora una volta, la nostra buona stella ci ha assistito. Abbiamo<br />
raggiunto il nostro scopo: i bambini di Uriskaja avranno<br />
le attrezzature per la palestra e le vitamine... e altro ancora.<br />
Ancora una volta i soci del nostro gruppo sono stati eccezionali.<br />
A loro si sono aggiunti Luca (del Gruppo Fiacca<br />
e Debolezza), Cristina, Mario Casini, le atlete e i dirigenti<br />
del TEAM LONGARA e altri ancora...<br />
Grazie, di cuore, a tutti...<br />
Salvatore
6-9 gennaio 2005: 32ª Ciaspolada...<br />
Non c’è due senza tre!!<br />
di Massimo e Silvia<br />
È proprio vero... è la terza volta che partecipiamo alla CIASPOLADA, mitticaaaa<br />
corsa sulla neve arrivata alla 32esima edizione che ha luogo a FONDO,<br />
ridente paesino in Valle di Non Trentino. Il primo anno eravamo in pochi<br />
intimi (solo dieci in due appartamenti); il secondo già meglio, in più di venti<br />
in albergo; quest’anno, il terzo consecutivo,“l’apoteosi”: oltre quaranta bolognesi<br />
partirono da Bologna monopolizzando praticamente l’albergo che ci<br />
ha ospitato (in verità non è un albergo ma una CASA DI INCONTRO sita nel<br />
ridente paesino del Trentino Sanzeno denominata “GAUDIUM ET SPES”).<br />
Partenza intelligente: alla spicciolata in gruppi +/- omogenei fra giovedì 6<br />
e venerdì 7 gennaio per evitare il traffico di punta, con ritrovo tutti insieme per<br />
il primo briefing tattico pre–ciaspolada ore La mission principale del gruppo:<br />
correre?? Nooo, ciaspolare??? Nooo, mangiare???? In effetti sì!!..<br />
In pratica per arrivare a fare un’oretta di corsa la domenica della gara,<br />
abbiamo trascorso + di 5 ore al giorno nei tre giorni precedenti degustando<br />
le specialità che i locali ci mettevano a disposizione senza troppo risparmiarci<br />
dal primo all’ultimo.<br />
Note salienti:<br />
✔ escursione all’ORRIDO di Fondo “Canyon Rio Sass” con oltre venticinque<br />
partecipanti;<br />
✔ giornata preparatoria con prova ciaspole e mega pranzo al Rifugio Falchetto<br />
nella nota località Regole di Malosco;<br />
✔ bellissimi fuochi d’artificio alla sera del sabato;<br />
✔ novita’ assoluta proposta dal gestore dell’albergo (e ovviamente molto<br />
gradita da tutti): degustazione grappe e specialità locali in due negozietti del<br />
ridente paesino della Valle di Non Cavareno (n.b: il giorno dopo i negozietti<br />
hanno chiuso per ferie ed il PIL locale è schizzato alle stelle in seguito agli<br />
acquisti da noi effettuati!!);<br />
✔ ed ancora l’improvvisata lotteria imbastita al momento con il premio di<br />
gruppo ricevuto composto da mele Melinda, confezioni di brodo liofilizzato,<br />
una bottiglia di spumante (vinta da PAD e poi offerta durante l’ultimo pranzo),<br />
un set apribottiglie-schiaccianoci-ecc. in legno (primo premio ambitissimo<br />
vinto dalla fortunatissima nonna “G”).<br />
Ogni occasione è buona per il raggiungimento della mission del nostro<br />
gruppo (progetto aiuti ai bambini della Bielorussia: di fatti quest’anno l’organizzazione<br />
della CIASPOLADA ha offerto al capo gruppo il soggiorno omaggio<br />
ed il nostro capo gruppo invece ha devoluto l’intera cifra al progetto, GRAZIE.<br />
Piacevole è stata la partecipazioni di GIGI e LUCIA, che si sono rivelati<br />
due buoni camminatori che non disdegnano le specialità locali, ex nazionali<br />
di PADDLE, amanti delle novità e della natura in genere (Potenzialmente due<br />
futuri nuovi soci).<br />
Grandi assenti Salvatore “for president” e famiglia, Cristina con la piccola<br />
Giulia e la Macca con Giorgio.<br />
Tutti terrorizzati per il ritorno, vista l’odissea dell’anno precedente, siamo<br />
partiti di nuovo alla spicciolata e con sorpresa non c’era assolutamente ne<br />
traffico ne nebbia ed in poco tempo siamo rientrati nella nuda e cruda realtà<br />
cittadina, ma rigenerati e pronti per affrontare il nuovo anno appena iniziato.<br />
E…………….il quattro vien da sé. Alla prossima.<br />
…ci siamo ricascati… alla 33 a<br />
Ciaspolada il G.P. <strong>Longara</strong> c’e’<br />
Massimo e Silvia<br />
Partirono in 50 (quasi) alla conquista della Valle di Non: i grandi assenti della<br />
precedente edizione Presidente e c., Cristina e Giulia, Macca e Giorgio, Luciano<br />
e Simona (la cascatrice!) stavolta c’erano; inoltre le new entry Gianni (il<br />
cantautore), Michele (l’industriale del ferro) Carla e Max l’Atleta (da Bergamo),<br />
Corinne e la “bestia” (la cagnolona Smilla).<br />
Anche quest’anno ci siamo fatti riconoscere: il bis a tavola non era più<br />
sufficiente e siamo passati al tris!!<br />
Gli ingredienti della ottima riuscita sono sempre quelli:<br />
✔ perfetta organizzazione;<br />
✔ ottima cucina<br />
✔ bel tempo<br />
✔ gruppo eterogeneo: dai 5 anni agli over 70 piu’ la “bestia”<br />
Note caratterizzanti della quarta edizione:<br />
✔ bische serali: di bestia, scala quaranta, briscola e tresette;<br />
✔ sfide continue di calcio balilla: agguerrita rivalità fra i bravissimi Ciccio<br />
Giorgio Michele;<br />
✔ caraoke: con la chitarra di Gianni e le voci bianche di Lorena Silvia Simona<br />
e Gabriella e le piccole pesti (Michele e Michael);<br />
✔ gara di bob a due: dove ha prevalso + volte su tutti la coppia Cenerelli/Pad.<br />
Gran finale con:<br />
✔ l’ormai caratteristica Lotteria dei “poveri”: estratti ben 25 premi (uno per<br />
ogni camera occupata) ricavati come sempre dal premio di partecipazione e<br />
del capo gruppo con l’apoteosi finale del primo premio che consisteva da una<br />
bellissima scatola rossa in preziosissimo cartoncino rosso natalizio “vuota”<br />
contenente un biglietto esaustivo “riprova sarai più fortunato”;<br />
✔ la succulenta Befana per i bambini gentilmente offerta dalla “unica” Concessionaria<br />
BMW-MINI per Bologna e provincia (della quale per motivi pubblicitari<br />
non si può fare il nome…);<br />
✔ il primo torneo di calcio balilla organizzato in seduta stante con i presenti<br />
con tanto di teste di serie e premi per i primi classificati (sempre gentilmente<br />
offerti dalla “unica” Concessionaria BMW-MINI per Bologna e provincia della<br />
quale per motivi pubblicitari non si può fare il nome…) che ha visto affermarsi<br />
la coppia Giorgio/Egidio dopo una tiratissima partita all’ultimo colpo con la<br />
coppia rivelazione Massimo/Salvatore.<br />
Anche in questa occasione il nostro capogruppo (mitica MIRELLA) ha gentilmente<br />
devoluto il controvalore del soggiorno, offerto dalla organizzazione<br />
della Ciaspolada, al progetto principe che caratterizza il nostro gruppo podistico:<br />
il “Progetto Chernobyl”. GRAZIE!<br />
E come tutte le cose belle finiscono presto, dopo l’ultimo pranzo come<br />
furetti alla spicciolata siamo ritornati alle nude e crude personali realtà: ma<br />
come sempre rigenerati Buon 2006 a tutti i lettori Ah! dimenticavo la gara<br />
dello shopping è stata vinta dal Ciccio con 15 canederli e tre cassette di mele.<br />
13
Viaggio in Bielorussia 2005<br />
Dal 24 al 29 aprile 2005 abbiamo partecipato al viaggio,<br />
organizzato dall’ANPAS, nella città di Gomel (a circa 100<br />
km da Chernobyl). Il viaggio, molto interessante, ci ha<br />
permesso di prendere coscienza dei gravi problemi che<br />
attanagliano questo territorio costretto a fare i conti con<br />
l’inquinamento dalle radiazioni provocate dalla fuga radiattiva<br />
di Chernobyl e da una crisi economica che costringe<br />
tutti a un livello di vita modesto e a scarse prospettive<br />
per il futuro.<br />
Il programma del viaggio prevedeva la visita ad alcune<br />
scuole che beneficiano dell’aiuto di alcune associazioni<br />
della nostra ragione. L’accoglienza in queste scuole<br />
è stata molto calorosa da parte di insegnanti e ragazzi.<br />
Abbiamo potuto constatare quanto sia importante per<br />
loro la parola “ospitalità”. Ci accoglievano all’ingresso<br />
della scuola per darci il benvenuto e poi ci accompagnavano<br />
a visitare le aule e i laboratori. Molto belli (a volte<br />
veramente suggestivi) gli spettacoli che avevano preparato<br />
per noi e infine, in alcune, ci siamo fermati a pranzo<br />
ed è stata veramente festa.<br />
Abbiamo visitato l’istituto che ospita i bambini sordomuti<br />
(alcuni di questi sono stati ospiti lo scorso anno<br />
a Casa Largajolli di Sala Bolognese e torneranno anche<br />
quest’anno) e due istituti che ospitano orfani sociali<br />
(sono chiamati così i bambini senza famiglia) o con handicap<br />
psichici.<br />
Infine abbiamo visitato la scuola del VILLAGGIO DI<br />
Schertzin per capire le possibilità di avviare un programma<br />
di aiuti da parte del nostro Gruppo. Abbiamo avuto<br />
un incontro con il<br />
preside che ci ha fatto<br />
capire che avrebbero<br />
necessità di attrezzare<br />
un laboratorio di falegnameria<br />
e di attrezzature<br />
per la palestra. Ci<br />
faranno avere un elenco<br />
delle cose di cui necessitano<br />
e quindi valuteremo<br />
le attività da<br />
organizzare per soddisfare<br />
le loro richieste.<br />
14<br />
Viaggio in Bielorussia 2006<br />
Dal 29 ottobre al 5 novembre 2006 alcuni rappresentanti<br />
del G.P. LONGARA si sono recati in Bielorussia per incontrare<br />
le famiglie dei bambini che nel luglio scorso sono stati<br />
ospiti presso le nostre famiglie e prendere contatto con i<br />
dirigenti della scuola di SCHERTZIN (nella scuola studiano<br />
circa 70 alunni e vi lavorano 18 insegnanti e 7 persone ausiliarie.<br />
Nella zona dove è situata la scuola il livello di contaminazione<br />
varia da 5 a 10 curie per KMq, quando il limite<br />
consentito dovrebbe essere 0,08).<br />
Insieme al Direttore e ad alcuni insegnanti siamo andati<br />
ad acquistare il materiale. Abbiamo rispettato il principio<br />
di lasciare che fossero loro a scegliere il materiale da acquistare<br />
e abbiamo apprezzato lo scrupolo con il quale il dirigente<br />
della scuola sceglieva le attrezzature confrontando<br />
di volta in volta le varie possibilità di acquisto e scegliendo<br />
quelli più convenienti nel rapporto qualità-prezzo.<br />
Nel dettaglio abbiamo acquistato 100 rotoli di carta da<br />
parati, la colla occorrente per metterla in posa, alcuni bidoni<br />
di vernice, un trapano, una motosega, materiali per la<br />
pulizia della scuola, attrezzature per il laboratorio di fisica,<br />
dizionari e libri, attrezzature per la palestra (un tavolo ping<br />
pong, 2 reti per la pallavolo, palloni, ecc.), 20 paia di sci<br />
di fondo con scarponi (gli sci rimangono di proprietà della<br />
scuola e vengono dati in uso ai bambini più lontani per<br />
raggiungere la scuola). Inoltre abbiamo donato alla scuola<br />
una macchina fotografica digitale con stampante (collegabile<br />
alla macchina senza l’ausilio del computer), i toner e<br />
parecchie risme di carta per il fotocopiatore che avevamo<br />
acquistato (assieme al Comune di Calderara di Reno) in occasione<br />
della visita alla scuola della primavera del 2005.<br />
Alla fine della tre giorni passata ad effettuare gli acquisti<br />
il direttore commosso ci ha ringraziati affermando che eravamo<br />
la prima associazione che li aveva aiutati concretamente.<br />
Da parte nostra abbiamo fatto presente che il nostro<br />
Gruppo considera questo intervento l’inizio di una collaborazione<br />
che auspichiamo possa durare nel tempo. Attendiamo<br />
altre richieste con progetti dettagliati (ad esempio<br />
il laboratorio di falegnameria, la sartoria, la cucina, ecc.).<br />
Speriamo inoltre di incrementare il numero dei bambini<br />
che verranno il prossimo anno a Calderara (quest’anno<br />
erano 5). Il livello di inquinamento nella zona e il modesto<br />
tenore di vita delle famiglie del villaggio ci hanno convinto<br />
sempre di più di quanto sia importante che i bambini<br />
possano avere la possibilità di trascorrere un mese in Italia.<br />
A conclusione del nostro viaggio abbiamo rimarcato la<br />
nostra soddisfazione per le cose fatte e abbiamo pensato<br />
con gratitudine tutti coloro che ci hanno aiutato a realizzare<br />
il progetto: i nostri soci per il grande impegno con il<br />
quale affrontano tutte le manifestazioni organizzate dal<br />
G.P. LONGARA, il Comune di Calderara di Reno che non ci<br />
ha mai fatto mancare il suo supporto, le aziende, le attività<br />
commerciali e gli amici che con molta generosità ci hanno<br />
fatto avere i loro contributi.
Impressioni di un viaggio<br />
di Simone Lumia<br />
E’ la prima volta che mi imbatto nella scrittura di un articolo, e soprattutto<br />
è la prima volta che mi viene chiesto di farlo. L’oggetto dell’articolo<br />
è, come si può immaginare, il nostro recente viaggio in Bielorussia.<br />
Il mio non vuol essere un resoconto cronologico del viaggio,<br />
o la descrizione delle nostre gite giornaliere, o dei nostri impegni sul<br />
posto; ma semplicemente le impressioni di un viaggio in una realtà<br />
poco conosciuta, sia da parte mia che da parte di un po’ tutti.<br />
Tanto per cominciare, per me, e per altri del nostro gruppo, era<br />
la prima volta. Già questo fatto fa sì che si parta con grande curiosità,<br />
davvero; una curiosità positiva, per quanto mi riguarda ogni volta<br />
che vado all’estero. Ma in questo caso, sinceramente, la curiosità era<br />
più forte. Per diverse ragioni. Prima fra tutte il tentativo di «capirci<br />
qualcosa» dei luoghi in cui vivono bimbi che conosciamo molto bene,<br />
magari perché ospitiamo in estate, ma di cui conosciamo solo la dimensione<br />
«italiana» per così dire, quindi il loro stile di vita di quando<br />
sono in Italia, di quando non devono andare a scuola, di quando seguono<br />
i tempi propri di una vacanza.<br />
Andare presso le loro case, nella loro scuola, fa vedere anche l’altra<br />
faccia della medaglia. Una faccia nient’affatto più triste o negativa, ma<br />
comunque diversa, segnata da abitudini e impegni, e difficoltà quotidiane<br />
da cui il viaggio in Italia li esenta per un mese.<br />
E’ difficile spiegare con chiarezza una situazione in cui si transita<br />
solo per pochi giorni. Si provano diverse impressioni trovandosi<br />
in quei luoghi. Premetto che le impressioni contenute nell’articolo si<br />
riferiscono soprattutto ai villaggi, e in particolare al villaggio centrale<br />
del nostro viaggio, Schertzin. Parlare della città richiederebbe un altro<br />
discorso, dato che, oggettivamente, le condizioni sono, o quantomeno<br />
sembrano, davvero diverse. Torniamo al villaggio: subito alcuni aspetti<br />
saltano all’occhio di un visitatore che si rechi per la prima volta a<br />
Schertzin. Innanzitutto, la prima cosa che mi ha colpito è il senso di<br />
isolamento, di posto «fuori mano», difficilmente raggiungibile e da<br />
cui è molto difficile spostarsi. E’ quasi banale sottolineare la difficoltà<br />
per una persona di un villaggio di recarsi, per qualsiasi cosa, in un<br />
centro abitato di una certa dimensione.<br />
Il senso dell’abbandono di certe realtà come quella di Schertzin<br />
penso sia davvero un fatto molto triste, che colpisce subito, come<br />
prima impressione. Trasmette soprattutto un senso di immobilità, di<br />
difficoltà di cambiare in qualche maniera la propria condizione. Pensiamo<br />
a quanto sia impedente la scarsità, quando non la mancanza, di<br />
elementi che diamo per scontati. Mi spiego, pensiamo alla difficoltà<br />
per un giovane di Schertzin, che magari abbia appena finito le scuole<br />
superiori, di calarsi in una realtà lavorativa. Per un semplice motivo:<br />
a Schertzin non ci sono prospettive di lavoro, e tuttavia non c’è un<br />
collegamento adeguato di mezzi pubblici, almeno questa è stata la<br />
mia impressione, per raggiungere un centro più popolato, dove poter<br />
impiegare le proprie capacità e cercare un lavoro. E questo è un<br />
elemento molto triste per un giovane, di qualsiasi posto del mondo.<br />
A Schertzin si capisce bene come si può essere bambini, ma è sinceramente<br />
difficile immaginarsi da grandi. Ho messo questo come primo<br />
elemento poiché è un segno lampante di disagio e di difficoltà di un<br />
luogo a dare un futuro ai suoi abitanti.<br />
Per quanto si possa sostenere la scuola o il villaggio con determinati<br />
beni materiali, pur importanti, e che senza dubbio arricchiscono la comunità<br />
(faccio l’esempio degli investimenti per le scuole nelle due realtà<br />
che ho visto più da vicino, Schertzin e Nivki), c’è l’impressione che il<br />
loro futuro non presenti davvero delle prospettive. E’ molto triste questo,<br />
in un posto già gravato da pesanti problemi di altra natura (quella<br />
ambientale, ovviamente), che sono poi la causa degli altri problemi<br />
come la mancanza di prospettive. Come ben noto, infatti, il fatto che,<br />
per cause ambientali, non si possa contare, per l’economia locale, sul<br />
commercio dei prodotti agricoli della loro terra, rende questi luoghi, a<br />
livello economico, piuttosto sterili (e fuori dal mercato), soddisfacenti<br />
soltanto i bisogni di sussistenza degli abitanti del villaggio. Chi compra,<br />
infatti, prodotti di una terra che continua a subire gli effetti di una<br />
così alta radioattività? Il povero villaggio di Schertzin, infatti, presenta<br />
valori di radioattività fra i più alti in Bielorussia. Non so quante volte in<br />
più del tasso che sarebbe accettabile, ma sicuramente tante.<br />
Vorrei adesso parlare di un altro elemento, questo sì un punto<br />
chiave per la vita del villaggio: la scuola. Come in ogni villaggio di<br />
piccole dimensioni in Bielorussia, anche a Schertzin la scuola ospita i<br />
ragazzi dalla prima elementare fino alla fine delle superiori.<br />
E’ un vero punto aggregante di un villaggio. E’ forse per questo<br />
motivo che, al contrario di altri luoghi, la scuola mi ha dato un senso<br />
di allegria. D’accordo, le strutture saranno carenti, forse fatiscenti, ma<br />
la presenza dei bambini (presenza che comunque non abbiamo avuto<br />
modo di vedere fino in parte, visto che quella settimana la scuola era<br />
chiusa) dà a questo posto (la scuola) un senso di speranza e di spensieratezza.<br />
Sono un elemento centrale del mio ricordo della Bielorussia<br />
la presenza dei bimbi, nei diversi posti in cui siamo andati. Sono un<br />
elemento centrale perché portano quell’allegria che in alcuni «grandi»,<br />
per diverse ragioni, manca; perché portano quella speranza che la loro<br />
età per forza di cose trasmette. Inoltre, perché è proprio a partire da<br />
loro che sorgono altre considerazioni da fare. Non è banale da dire,<br />
ma è davvero molto apprezzabile la maturità che questi bimbi dimostrano.<br />
Le condizioni disagiate con cui hanno a che fare, certamente li<br />
condiziona molto. Sotto diversi aspetti. Si tratta non solo di bambini<br />
molto svegli, ma nella maggior parte dei casi molto autonomi, capaci<br />
di cavarsela in tantissime situazioni quotidiane.<br />
Questo aspetto salta subito all’occhio, ed è il frutto diretto di una<br />
società povera, nella quale tutti devono collaborare, devono dare una<br />
mano, nelle faccende di case, nell’aiuto ai familiari.<br />
Ci tengo, inoltre, a sottolineare, come uno dei ricordi più belli di<br />
questo viaggio, la grande generosità ed accoglienza che ho trovato a<br />
Schertzin. Danno subito l’aria di essere persone che hanno a cuore il<br />
fatto che uno si senta gradito, come un ospite che si conosce da tempo.<br />
Le persone sono parte fondamentale dei ricordi di un viaggio, sono<br />
ciò che, più di tante altre cose, rimane impresso di un luogo. Ed è<br />
per questo che mi piace pensare alla sincerità e al calore della loro<br />
accoglienza in quei giorni. Probabilmente, avevano la stessa nostra<br />
curiosità di conoscerci, di capire chi sono le persone con cui, in maniera<br />
così stretta, hanno a che fare i loro figli per un mese all’anno. E<br />
ce lo hanno dimostrato fin dal nostro arrivo.<br />
Per concludere, vorrei raccontare un’ultima mia idea. Davvero importante.<br />
Trascorrere qualche giorno in quella realtà mi ha fatto capire<br />
sempre più, ancora di più di quanto ne fossi convinto in precedenza,<br />
quanto sia fondamentale e doveroso cercare di alleviare il disagio delle<br />
zone di questo mondo colpite da disgrazie di vario genere. La Bielorussia<br />
è una di queste zone. Il villaggio di Scherstin è uno di questi. E<br />
fare questo tentativo è molto più semplice di quanto sembri. Bisogna<br />
solo volerlo, prima di tutto. Aiutare una piccola scuola, una piccola<br />
comunità come quelle sparse per tutto il territorio circostante, e nelle<br />
quali molti comuni italiani sono impegnati, è già il segno di aver preso<br />
coscienza che non è a accettabile che le cose continuino ad andare così.<br />
E’ prendere coscienza che non è accettabile che, ad esempio, una scuola<br />
non abbia condizioni igieniche buone, non abbia l’acqua corrente<br />
per soddisfare tanti fondamentali bisogni. E’ prendere coscienza che<br />
non si può lasciare quelle persone e i loro villaggi a sé stessi, che vuol<br />
dire nella povertà e nella miseria che li colpisce.<br />
Tengo tantissimo a questo progetto proprio per questo. Perché credo<br />
che la collaborazione, quella sincera, continua, fatta secondo le reali<br />
esigenze, basata su investimenti mirati, possa portare nel giro degli<br />
anni tante zone come quella in questione a trovare un piccolo sollievo.<br />
Il minimo sviluppo di tante piccole comunità può portare, a livello aggregato,<br />
a diversi vantaggi, miglioramenti, che sono indispensabili, per<br />
non allargare la forbice che è sempre più ampia fra lo stile di vita cosiddetto<br />
‘occidentale’ e queste povere realtà, che non hanno visibilità e<br />
che vivono nell’ombra. E’ triste tutto questo. E’ certo che i problemi di<br />
questi paesi, di queste realtà, sono strutturali, si trascinano da tantissimo<br />
tempo. Ma l’impressione che, specialmente sul posto si ha, è che ‘non si<br />
può stare con le mani in mano’, davvero. Spero tanto che, nei prossimi<br />
viaggi che eventualmente farò in Bielorussia, avrò modo di vedere qualcosa<br />
di tutto questo. Di anni per vedere questo ne dovrei avere ancora<br />
molti… E, ripeto, credo tantissimo in questo progetto, perché è proprio<br />
partendo da queste comunità piccole, attraverso precise idee, che si può<br />
concretizzare un po’ di aiuto. L’importante è avere la serietà e la responsabilità<br />
di portarlo avanti nel tempo. Ecco, queste sono alcune delle cose<br />
che penso della Bielorussia, e che il mio viaggio ha ulteriormente risvegliato..<br />
è assolutamente un’esperienza che consiglio di fare.<br />
15
11-15 maggio 2006<br />
Gita a Praga<br />
Visitare Praga era un sogno nel cassetto di alcuni di noi,<br />
come sogno, era anche quello di partecipare alla maratona.<br />
E allora quale occasione migliore per prendere “due<br />
piccioni con una fava”. Se poi si ha la fortuna di trovare<br />
due bravissime organizzatrici il gioco è fatto. Non appena<br />
lanciata l’idea della trasferta nella città ceca Silvia Valentini<br />
ha attivato la sua omonima e amica Silvia Vivanelli e insieme<br />
si sono prese l’onere prima di organizzare la Gita nei<br />
minimi particolari, poi di guidarci nella visita alla città. Ma la<br />
parte organizzativa ha avuto un altro prezioso protagonista:<br />
Stefano Valentini. Mentre le due ragazze si davano da fare<br />
per trovare un albergo confortevole, il più vicino possibile<br />
alla metropolitana e al centro della città, il nostro amico cominciava<br />
ad esaminare con la pignoleria che gli è consueta<br />
decine di menù. Non perdeva occasione per scandire il programma:<br />
il 1° giorno cena in birreria, il 2° gita con cena sul<br />
battello, il 3° cena in albergo per permettere (bontà sua) ai<br />
maratoneti di riposarsi e infine il 4° giorno cena in un locale<br />
tipico con bevande a volontà (!!!) e musica.<br />
Praga ha voluto premiare questo nostro entusiasmo e<br />
ci ha accolti con un tempo bellissimo. Una breve sosta in<br />
albergo e subito via alla scoperta della città. La metropolitana<br />
è una bella comodità e in pochissimo tempo abbiamo<br />
raggiunto il centro cittadino: Piazza Venceslao (che poi tanto<br />
piazza non è in quanto si tratta di un ampio viale) con<br />
la maestosa statua di San Venceslao e tanti negozi, hotel e<br />
ristoranti; la piazza dell’Orologio, Il Castello e soprattutto il<br />
Ponte Carlo (un ponte in pietra in stile gotico fatto costruire<br />
dal re Carlo IV) pieno di artisti (pittori, ritrattisti e musicisti e<br />
stracolmo di turisti). Il secondo giorno abbiamo ripreso la visita<br />
della città accompagnati da una guida parlante italiano<br />
che ci ha guidati con molta simpatia alla scopera della città.<br />
In terzo giorno, sabato e vigilia della maratona, abbiamo<br />
proseguito la visita della città ma il tempo non era più così<br />
bello e in certi momenti è caduta la pioggia.<br />
Con un simile programma, con le lunghe camminate, e<br />
le abbondanti bevute di birra vi potete immaginare in quale<br />
condizione i “maratoneti” ci siamo presentati al via.<br />
Domenica mattina aveva smesso di piovere ed era meno<br />
16<br />
caldo (la temperatura ideale per una maratona). La piazza<br />
dell’orologio era piena di maratoneti e accompagnatori.<br />
Ognuno passava le ore di attesa a suo modo. Io sentivo i<br />
piedi indolenziti e le gambe dure ed ero abbastanza pessimista<br />
sull’esito finale della gara. Siamo partiti Franco ed io<br />
ed abbiamo cominciato a macinare i chilometri. Col passare<br />
del tempo il male alle gambe cominciava ad attenuarsi. Siamo<br />
transitati a metà maratona in 2 ore e 15, e fin qui tutto<br />
bene (ma di mezze maratone ne abbiamo fatte tante, senza<br />
problemi) e il bello doveva ancora venire. Dopo il ventottesimo<br />
chilometro abbiamo imboccato un lungo vialone che<br />
costeggiava l’autostrada e soprattutto ci dava la possibilità di<br />
vedere dall’altra parte quelli che erano più avanti di noi di parecchi<br />
chilometri. Il percorso adesso era veramente brutto e<br />
meno male che correvamo in compagnia. I chilometri passanono<br />
lentamente. Verso il trentottesimo chilometro mi sentivo<br />
veramente stanco ma guardando l’orologio cominciavo<br />
ad accarezzare l’idea di poter concludere bene la mia fatica.<br />
Franco naturalmente era molto meno stanco di me ma mi<br />
teneva compagnia. Un complesso musicale con delle procaci<br />
ballerine brasiliane ci ha dato la carica al quarantesimo chilometro.<br />
Ormai eravamo alla conclusione. Siamo arrivati sul<br />
traguardo dopo 4 ore e 45 minuti e, tra il pubblico abbiamo<br />
notato Mirella e Gabriella che ci attendevano trepidanti. Gli<br />
amici convinti che saremmo arrivati più<br />
tardi bighellonavano per la città!!!<br />
Quando ci hanno raggiunti nella piazza<br />
ci eravamo già cambiati. Verrebbe da<br />
dire: “Grazie per la fiducia!”<br />
Salvatore
27 maggio - 4 giugno 2006<br />
Osteria Siciliana<br />
Sempre della serie “le cose facili non fanno per noi” abbiamo<br />
organizzato, in occasione della XXVI Settimana<br />
Calderarese, un’Osteria Siciliana. Presto ci siamo trovati<br />
alle prese con tanti problemi burocratici, di approvvigionamento<br />
delle materie prime per preparare i piatti che<br />
avevamo deciso di inserire nel nostro menù e di reperimento<br />
delle attrezzature necessarie per questo. Molti prodotti<br />
siamo riusciti a farli arrivare direttamente dalla Sicilia.<br />
Difficile da raccontare ma molto avventuroso l’allestimento<br />
del container che avrebbe ospitato la nostra cucina<br />
e dell’impianto di illuminazione. In certi momenti i responsabili<br />
della Settimana Calderarese guardavano alla nostra<br />
iniziativa con molto scetticismo.<br />
Anche in noi cominciava a insinuarsi il timore che questa<br />
volta avevamo voluto osare più del dovuto e che correvamo<br />
il rischio di far brutta figura.<br />
I timori si sono, però, dissolti il giorno dell’inaugurazione.<br />
Tutto era pronto, i piatti facevano bella mostra<br />
nel frigo espositore. La mostra con le foto del “Progetto<br />
Chernobyl” era stata allestita. Molti si avvicinavano con<br />
curiosità al nostro stand. Inaugurazione ufficiale, alle ore<br />
18, con il Sindaco Matteo Prencipe, l’assessore L’Altrelli<br />
e altre autorità.<br />
Il primo fine settimana con tempo bello ha visto una<br />
partecipazione che faceva ben sperare per il proseguimento<br />
della manifestazione. Il secondo weekend, invece,<br />
complice la pioggia che cadeva continuamente e aveva<br />
fatto abbassare la temperatura si è subito presentato problematico<br />
facendo riaffiorare nella nostra mente la paura<br />
del flop.<br />
Nonostante questo nelle serate di venerdì e sabato l’affluenza<br />
è stata discreta (per cercare di incrementare l’utile<br />
venerdì abbiamo preparato il pranzo per un gruppetto di<br />
appassionati di auto d’epoca). Domenica, con il ritorno<br />
della bella stagione, abbiamo lavorato tantissimo e l’affluenza<br />
è stata numerosissima.<br />
Molto graditi sono stati i piatti che abbiamo proposto<br />
(pane e panelle, piatto Porto Palo, formaggi, pane condi-<br />
to, fritto misto, pasticcini) e molto apprezzata la lista dei<br />
vini (Nero d’Avola, Sire Nero, Bianco d’Alcamo, Catarratto<br />
Chardonnay, Zibibbo, Moscato e Marsala).<br />
Al solito encomiabile il lavoro dei nostri soci che, ancora<br />
una volta, ci hanno permesso di superare tutte le difficoltà<br />
e di fare “un figurone”. Pensate che alcuni “clienti”<br />
pensando di trovarsi al cospetto di professionisti ci hanno<br />
chiesto dove svolgevamo la nostra attività una volta terminata<br />
la Settimana Calderarese.<br />
La soddisfazione finale è quella di aver realizzato un<br />
utile che ci permette di incrementare il budget per il nostro<br />
progetto a favore dei bambini della scuola di Schertzin.<br />
17
23-24 giugno 2007<br />
GITa a FoLGarIa<br />
Finalmente si torna a Folgaria! Erano alcuni anni che mancavo<br />
e ne sentivo la nostalgia. E’ qui che, insieme a Stefano<br />
Valentini, ho di sputato la mia prima maratona (e la prima<br />
maratona vi posso assicurare è come il primo amore… non<br />
si scorda mai). Siamo più di venti i soci del G.P. che hanno<br />
deciso di partecipare alla gita. Partiamo da Bologna sabato<br />
mattina di buon’ora (Pad e famiglia ci avevano preceduti<br />
venerdì) e arriviamo intorno alle 10 a Folgaria. Sistemazione<br />
all’Hotel Tomasi e via per la prima escursione in funivia<br />
al Monte Cornetto. La funivia è un po’ obsoleta, probabilmente<br />
non è molto usata e quindi gli amministratori non<br />
sentono il bisogno di rimodernarla. Ci porta in cima alla<br />
montagna. La giornata è bella e a 1670 m la temperatura<br />
è gradevole. Vediamo la piattaforma dalla quale è possibile<br />
effettuare volo libero con parapendio e deltaplano. Lo<br />
strapiombo è mozzafiato penso che il volo dovrebbe essere<br />
un’esperienza inebriante!!!<br />
Torniamo giù che è ora di pranzo. L’Hotel Tomasi è<br />
confortevole, proprio nel centro del paese; i gestori sono<br />
carini e disponibili. Nei due giorni del nostro soggiorno ci<br />
hanno proposto alcune specialità del posto e i soci del G.P.<br />
si sono fatti onore (come al solito).<br />
Pomeriggio visita al Forte Belvedere. Una costruzione<br />
faraonica realizzata dagli austriaci (che qui all’inizio del novecento<br />
erano ancora i padroni di casa) durante la Prima<br />
Guerra Mondiale. Girando per il labirinto di corridoi viscidi<br />
per la tanta umidità non si può fare a meno di pensare a<br />
quanto è assurda la guerra e quante persone sono state<br />
costrette a vivere e a morire di stenti.<br />
Sabato sera festa per le vie della cittadina. La banda,<br />
elegantemente vestita con costumi trentini, prima suona<br />
attraversando il corso in mezzo ad un nutrito pubblico; poi<br />
si ferma nella piazza e suona dei brani ballabili. Il maestro<br />
abbandona la guida della banda e comincia a ballare dimostrandosi<br />
un ballerino molto abile. Non sono da meno alcuni<br />
soci del <strong>Longara</strong> e più precisamente Silvia e Massimo,<br />
Rosa e Fabio, Laura e Stefano, Benni e Italia. Gabriella mi<br />
guarda implorante, ma io sono impegnato a fare le foto e<br />
poi non posso sprecare molte energie dal momento che ho<br />
già deciso che l’indomani farò trenta chilometri.<br />
18<br />
Domenica mattina di buon’ora partiamo per i vari percorsi.<br />
Alcuni si scelgono il più agevole e gratificante giro<br />
dei negozi, altri partiamo per percorsi più impegnativi. Per<br />
un motivo o per l’altro quasi tutti declinano l’invito a fare i<br />
trenta chilometri. Stefano, Egidio, Massimo, Daniele, Gabriella,<br />
Macca e Lorena preferiscono fare i venti. Solo Giorgio<br />
accetta il mio invito e così insieme corriamo per alcuni<br />
chilometri in leggera discesa ma subito dopo, in mezzo al<br />
bosco salita ripida e discese scoscese. Sarà così quasi tutto<br />
il percorso. Con un po’ di presunzione comincio a pensare<br />
che quando hanno scritto la “Marcia dei forti” non pensavano<br />
alle costruzioni della Prima Guerra Mondiale ma pensavano<br />
alle possibilità dei podisti. Non fateci caso, quando si<br />
è stanchi si pensano tante cose. Arriviamo all’ultimo ristoro<br />
abbastanza provati. Uno spiritoso addetto mentre ci porge<br />
un bicchiere d’acqua ci offre anche la sua automobile per<br />
raggiungere prima il traguardo: siamo tentati di accettare.<br />
Un’ennesima salita che ci sembra non finire mai riduce<br />
le nostre energie (le mie almeno, Giorgio sembra più fresco).<br />
Finalmente la strada comincia a scendere riusciamo a<br />
correre fin sul viale che porta all’arrivo. Gli amici del <strong>Longara</strong><br />
ci aspettano in prossimità del traguardo e ci riservano<br />
un’accoglienza calorosa. Una bella ragazza ci mette la medaglia<br />
al collo: la stanchezza si sente un po’ meno.<br />
Un buon pranzo ci attende in albergo e a conclusione caffè<br />
e ammazzacaffè. E’ arrivato il momento di tornare a casa.<br />
Abbiamo passato due belle giornate! (S.L.)
18 maggio 2008<br />
Camminata “Corri per la<br />
salute” a Lido di Savio<br />
L’avevamo organizzata da tempo questa trasferta a<br />
Lido di Savio. Aveva ottenuto il gradimento di un buon<br />
gruppo di soci anche se ognuno aveva un buon motivo<br />
per parteciparvi.<br />
Le signore avevano intravisto la possibilità di trascorrere<br />
una giornata in spiaggia a prendere il sole ed<br />
avevano subito preparato i costumi. Il “Gruppo dirigente<br />
del G.P.” aveva passato buona parte della Camminata<br />
di San Biagio a studiare un menù per il dopocamminata.<br />
Massimo si era impegnato a chiedere agli organizzatori<br />
se era possibile avere un posto dove preparare il “barbecue”<br />
gli altri avevamo pensato che cosa cuocere sulle<br />
griglie. Sembrava tutto fatto ma non avevamo fatto i<br />
conti con un ammutinamento generale delle donne che<br />
alla fine della camminata si sono fatte sentire. Così Silvia<br />
si è fatta portavoce e senza giri di parole mi ha<br />
detto che loro non erano d’accordo e che avrebbero volentieri<br />
mangiato una piadina per poi correre in spiaggia<br />
a prendere il sole.<br />
Dopo un momento di disappunto, anche noi rimangiandoci<br />
tutti i nostri progetti abbiamo convenuto che<br />
sarebbe sicuramente stato meglio mangiare una piadina.<br />
Solo Benny e Gianni hanno detto che loro sarebbero<br />
andati volentieri al ristorante a mangiare il pesce.<br />
Dopo un ulteriore sondaggio con gli organizatori è<br />
venuta fuori la possibilità di mangiare nello stand della<br />
camminata ad un prezzo convenzionato e con un menù<br />
prestabilto. Si è deciso di lasciare liberi i podisti di<br />
fare quello he preferivano.<br />
In tutto questo non avevamo fatto i conti con le condizioni<br />
atmosferiche. Così domenica mattina quando ci<br />
siamo trovati per partire una fitta pioggia ci ha fatto<br />
capire che avevamo fatto i conti “senza l’oste”.<br />
Arrivati a Lido di Savio il paesaggio più che primaverile<br />
era autunnale. Quando siamo partiti per la camminata<br />
piovigginava anche se leggermente tanto che Luca<br />
che aveva deciso di non correre ha all’ultimo momento<br />
cambiato idea e è partito con noi. Il percorso (un buon<br />
percorso), dopo un inizio per le vie cittadine, era tutto<br />
in campagna. Abbiamo corso per un po’ insieme poi Massimo,<br />
Giorgio e Pad hanno allungato. C’era una discreta<br />
umidità che ci faceva sudare abbondantemente ma non<br />
pioveva e questa era sicuramente una bella notizia.<br />
Conclusa la camminata siamo andati a ritirare il premio<br />
di partecipazione: una confezione di salsiccia e la<br />
possibilità di cucinarla in appositi barbecue predisposti<br />
all’organizzazione.<br />
In attesa della premiazione dei gruppi, abbiamo organizzato<br />
uno spuntino a base di mortadella. Ancora non<br />
pioveva ma le nuvole che si addensavano in cielo non<br />
promettevano niente di buono.<br />
Altra gradita sorpresa è arrivata dalla premiazione<br />
di gruppi. Gli organizzatori oltre ad una ceramica hanno<br />
voluto premiarci con un bel prosciutto.<br />
E’ l’ora di pranzo e ci accomodiamo al coperto. Il gruppo<br />
di quelli che avevano pensato i fermarsi a mangiare<br />
si è allargato vista l’impossibilità di andare in spiaggia.<br />
Buono il menù e molto abbondante. Antipasto con salumi<br />
misti e formaggio, pasta al ragù e grigliata mista il tutto<br />
molto abbondante e innaffiato da ottimo vino.<br />
Intanto mentre mangiavamo si è scatenato un violentissimo<br />
temporale che ha fatto anche abbassare la<br />
temperatura.<br />
Il presidente del Gruppo podistico che aveva organizzato<br />
la manifestazione si è avvicinato al nostro tavolo<br />
per chederci se avevamo gradito e come avevamo<br />
trovato la manifestazione.<br />
Purtroppo il tempo non ha premiato i loro sforzi ma<br />
la manifestazione era ben organizzata e così abbiamo<br />
promesso che il prossimo anno torneremo con la speranza<br />
di essere più fortunati col tempo.<br />
Intanto aveva smesso di piovere così nel dopo pranzo<br />
abbiamo fatto una passeggiata sul lungomare.<br />
Il tempo di comprare un po’ di piaine da portare a<br />
casa e abbiamo preso la via del ritorno.<br />
Non è stata certo la giornata che avevamo pensato<br />
al momento di mettere in calendario questa trasferta<br />
ma non è andata così male. Siamo riusciti a correre senza<br />
pioggia, abbiamo consumato un buon pranzo e portato<br />
a casa un bel prosciutto...<br />
Per la tintarella ci sarà un’altra occasione! (S.L.)<br />
19
20<br />
Domenica 2 marzo 2008<br />
Pranzo di solidarietà<br />
S<br />
icuramente il G.P. LONGARA non sarà ricordato per<br />
le imprese sportive dei suoi “atleti” ma quando si<br />
mette in mente di organizzare una manifestazione<br />
sia sportiva (la Camminata Campagnola) che gastronomica<br />
è, direi senza falsa modestia, imbattibile.<br />
Così anche questa volta siamo riusciti a mettere a<br />
tavola più di 220 persone. Dall’allegria che c’era nella<br />
sala parrocchiale e dai piatti che tornavano indietro vuoti<br />
c’è da pensare che i nostri commensali siano rimasti<br />
soddisfatti.<br />
Ma veniamo alla cronaca. Avevamo deciso di organizzare<br />
questo pranzo per aiutare la missione in Mozambico<br />
“LAR Nova Esperança” diretta da Padre Pietro<br />
che aiuta ragazzi orfani o più in generale poveri sfamandoli<br />
e dandogli la possibilità di studiare.<br />
Avevamo incontrato Padre Pietro nel salone della<br />
parrocchia di <strong>Longara</strong> nel mese di gennaio e ci aveva<br />
colpito la schiettezza con la quale ci ha raccontato del<br />
suo lavoro in Mozambico. Il nostro gruppo ha subito deciso<br />
di fare un versamento di mille euro e di organizzare<br />
un pranzo per raccogliere dei fondi.<br />
Immediatamente è partito il lavoro di organizzazione.<br />
In una riunione è stato stilato il menù. Abbiamo<br />
cercato di individuare dei piatti che fossero appetitosi e<br />
allo stesso tempo fattibili dovendo preparare per tante<br />
persone: Aperitivo, Antipasto fantasia, Orecchiette alla<br />
pugliese con braciola e polpette, scaloppine ai funghi e<br />
patate al forno, Torta di riso e crostata.<br />
Naturalmente nulla è stato lasciato al caso così le nostre<br />
“cuoche” hanno subito realizzato delle simulazioni<br />
e chi scrive è stato “costretto” a fare da cavia. Rosa ci ha<br />
invitati a casa sua dove ha realizzato il menù completo,<br />
tutto ben fatto, così l’ottimismo ha incominciato a farsi<br />
strada: “avremmo fatto bella figura”.<br />
La Parrocchia di <strong>Longara</strong> ci aveva messo a disposizione,<br />
come in altre occasioni, tutte le attrezzature per<br />
poter preparare il pranzo e i ragazzi del Gruppo Missionario<br />
parrocchiale ci hanno assicurato il loro aiuto.<br />
Intanto Fabio si dava da fare per trovare al prezzo<br />
migliore (meglio se gratis!)<br />
tutto l’occorrente per<br />
il pranzo. Così l’azienda<br />
agricola Parisini si è detta<br />
disponibile a fornirci tutto il<br />
vino necessario e un po’ di<br />
patate. Altre casse di patate<br />
ce le hanno date altri contadini<br />
della zona. Il pane ci<br />
è stato fornito da Profumo<br />
di Pane mentre per quanto<br />
riguarda la carne la Macelleria<br />
Ceresi di Calderara ci<br />
ha consigliato e fornito la<br />
carne giusta per realizzare<br />
i piatti, ad un prezzo molto<br />
vantaggioso.<br />
Il G.P. LONGARA<br />
in collaborazione con<br />
l’Associazione LiberA e il Partito Democratico<br />
organizza LA CeNA DeLLA LeGALiTà per<br />
MArTeDì 24 GiuGNo - ore 20<br />
nel Parco di ViLLA TerrACiNi a osteria Nuova di Sala bolognese<br />
con degustazione dei vini<br />
Catarratto e Nero d’Avola<br />
A tavola con la cucina siciliana<br />
Menù<br />
Antipasto siciliano<br />
(Panelle, Caponata di melanzane, Primosale e olive)<br />
Pasta alla Norma<br />
Involtini alla palermitana<br />
con pomodori ripieni alla siciliana e patate al forno<br />
Sorbetto di limone<br />
Negli ultimi giorni sono arrivate numerose le prenotazioni<br />
e presto abbiamo avuto la percezione che saremmo<br />
stati tanti.<br />
Solo dal gruppo parrocchiale sono arrivate un centinaio<br />
di prenotazioni, più di venti persone dal Club<br />
72, un bel gruppone aveva organizzato il titolare di<br />
Profumo di Pane e tanti altri nostri amici e parenti<br />
si sono prodigati a loro volta nel coinvolgere amici e<br />
conoscenti.<br />
Sabato mattina abbiamo cominciato le preparazioni.<br />
Le cose da fare erano tante ma la “squadra” delle<br />
nostre cuoche sapeva come organizzarsi. Noi uomini<br />
ci siamo tenuti al margine: abbiamo preparato i tavoli,<br />
messo le etichette sulle bottiglie e tutti quei lavori di<br />
“manovalanza”. Man mano che il tempo passava si<br />
sentiva il profumo arrivare prepotente dalla cucina. Vi<br />
posso assicurare che siamo arrivati all’ora di pranzo<br />
con parecchia fame.<br />
Ed eccoci alla domenica. Quando poco dopo mezzogiorno<br />
la gente ha cominciato ad arrivare in cucina era<br />
tutto pronto. Gli antipasti erano già sui tavoli. In breve<br />
il salone parrocchiale si è riempito e dopo l’aperitivo<br />
preparato e servito da Massimo (somelier ufficiale del<br />
gruppo) abbiamo cominciato a servire i piatti.<br />
Sara, del Gruppo Missionario, ha illustrato brevemente<br />
l’attività del Centro LAR. Purtroppo, a causa della<br />
tanta luce che entrava dalle porte a vetri e dalle finestre,<br />
non è stato possibile proiettare un filmato sulla<br />
vita nella missione che sarebbe stato sicuramente molto<br />
interessante.<br />
Il pranzo si è concluso con una sottoscrizione a premi<br />
che ha permesso di incrementare l’utile da destinare<br />
alla missione.<br />
A conclusione vorrei ringraziare tutti coloro che si<br />
sono prodigati perché la manifestazione avesse successo.<br />
L’impegno era di quelli da fare tremare le gambe<br />
ma il nostro “staff”, come già in altre occasioni, non si è<br />
smentito e tutto è andato nel migliore dei modi.<br />
L’utile della manifestazione sarà utilizzato per i bambini del Progetto Chernobyl a Calderara di Reno<br />
e per le attività dell’Associazione LIBERA<br />
era alta pressione, il cielo era sereno ed io filavo<br />
C’ felice verso l’appuntamento con la «Campagnola»<br />
di <strong>Longara</strong>. Superai di slancio la salita di Passo Gatti<br />
e scivolai per le quiete strade di Buonconvento, ancora<br />
addormentato ed accucciato ai piedi degli argini del<br />
fiume Reno. Non vidi nessun fagiano quella mattina,<br />
sterminati od impauriti da quei giustizieri ecologici cui<br />
si dà il nome di cacciatori.<br />
Con l’acquolina in bocca guardavo i pallidi cachi in<br />
via di maturazione, occultati fra le spesse foglie verde<br />
scuro dei rami.<br />
La «campagnola» mi venne incontro festosa sulla<br />
piazzetta antistante la chiesa, quasi interamente occupata<br />
dal ristoro. Tutto era ordinato, pulito (anche l’aria<br />
era pulita!), ben predisposto, nulla lasciato al caso. La<br />
camminata antagonista, quella del Lungo Savena, aveva<br />
una temibile avversaria.<br />
Partii per l’alternatinva (Km 7) e fu subito cimitero:<br />
questo sarà l’unico neo sul serico viso della camminata!<br />
Dopo un Km di pianura, salimmo sull’altopiano del<br />
Reno, sull’erboso, morbido e serpeggiante argine del<br />
fiume. Da lassù, in mezzo agli alberi, al di là dei grigi<br />
campi arati e i verdi riquadri d’erba medica tagliata, si<br />
vedevano <strong>Longara</strong> e la guglia del suo campanile.<br />
I malinconici colori dell’autunno rendono bella anche<br />
la campagna. Ogni tanto vedevo qualche camminatore<br />
arrestarsi e, chinarsi verso la sponda esterna<br />
dell’argine, raccogliere delicati fiorellini gialli scegliendoli<br />
con cura: erano podisti raccoglitori di rucola che<br />
riempivano il loro sacchetto di plastica, felici come i<br />
cercatori d’oro del Klondike quando rinvenivano il<br />
prezioso metallo. Quel tenue colore giallo sulla verde<br />
sponda sembrava una pennellata di Van Gogh.<br />
Discendemmo poi su uno stretto nastro d’asfalto<br />
e al punto di smistamento fra l’altemativa e maxi incontrai,<br />
come l’anno scorso, tutti i figli del presidente<br />
Lumia.<br />
Il ristoro intermedio era posto all’inizio d’una cavedagna<br />
con quattro scatoloni per la raccolta dei bicchieri<br />
collocati a millimetrica equidistanza l’uno dall’altro.<br />
Qui siamo nel regno della precisione.<br />
4<br />
Martedì 24 giugno 2008<br />
A tavola con la<br />
cucina siciliana<br />
Ancora una volta il nostro gruppo è stato<br />
protagonista di una bella iniziativa che ha<br />
coniugato la buona cucina con la solidarietà.<br />
Grazie alla disponibilità del PD che<br />
ci hanno messo a disposizione tutte le<br />
attrezzatura e lo stand della Festa de<br />
l’Unità di Villa Terracini di Sala Bolognese<br />
abbiamo organizzato un pranzo con specialità<br />
siciliane e messo a tavola circa 140<br />
persone.<br />
Il menù con antipasto siciliano (panelle,<br />
caponata di melanzane, primosale e olive),<br />
Pasta alla Norma, Involtini alla palermitana<br />
(con contorno di pomodori ripieni<br />
alla siciliana e patate al forno) e sorbetto<br />
al limone. Inoltre degustazione di vini<br />
prodotti nelle terre liberate: Catarratto e<br />
Nero d’Avola.<br />
A tavola gente soddisfatta e giudizi<br />
lusinghieri per i nostri piatti.<br />
Un grazie agli addetti alla festa per la<br />
loro disponibilità.<br />
L’utile della manifestazione è stato<br />
suddiviso tra il Progetto Chernobyl e le<br />
attività dell’Associazione Libera.<br />
12 Ottobre 2008 – <strong>Longara</strong><br />
La rucola e la coppa<br />
Il «Gelso più grande della Regione», ci attendeva<br />
paziente (non so da quanti anni) davanti a una casa<br />
colonica dai tetti spioventi, erigendosi, con naturale<br />
modestia, a 12 metri di altezza, 4,90 metri di circonfenza<br />
al tronco e 68 metri a quella della chioma.<br />
È vera gloria? Ancora un po’ d’asfalto ed ecco <strong>Longara</strong>.<br />
Ma per completare il chilometraggio pattuito, s’aggirò<br />
il paese passando davanti ad un’umile chiesetta<br />
che esibiva sul frontone la seguente iscrizione: «Sacrosancta<br />
Lateranensis Ecclesla".<br />
Alle mie narici arrivò seducente, via etere, la fragranza<br />
della coppa, ma resistetti e seguii il periplo della<br />
cittadina.<br />
Asserragliate all’intemo del quadrato del ristoro,<br />
tutte le donne del presidente erano chine ed indaffarate<br />
nella difesa contro il pacifico assalto dei podisti alla<br />
deliziosa coppa offerta dalla ditta Ceresi. Addetta alla<br />
distribuzione della «bruschetta», c’era una bella brunetta<br />
(da non confondere con l’omonimo Ministro!) dal<br />
viso ovale, occhi scuri e labbra ben disegnate: non riuscivo<br />
a capire se le tre o quattro volte che l’avvicinai<br />
fossi attratto da lei o dal profumo della fetta tostata.<br />
Il vino nero dell’Azienda Parisini m’aiutò ad uscire<br />
dall’incertezza: erano tutte e due!<br />
Seduto ad un traballante tavolino, il responsabile<br />
de «Il podista» A. Pareschi, si godeva il sole, osservando<br />
con ironico distacco il tramestio dei podisti, il viso pallido<br />
ma ben nutrito. Mi sembrò un po’ triste e pensai al<br />
«passero solitario» del Leopardi.<br />
Lo speaker Romano, il migliore sulla piazza, solito<br />
imbonitore paziente e tenace, invitava a visitare la<br />
mostra di artisti locali e di manufatti della Bielorussia,<br />
ma prevalse in me e in molti altri l’irresistibile richiamo<br />
della sirena: la coppa.<br />
Premio individuale, 6 croissant alla crema, direttamente<br />
da Parigi, offerti dal presidente Sarkozy.<br />
Poi lasciai la mia «campagnola» ed ascoltai il fruscio<br />
delle ruote della bicicletta nell’avvolgente quiete della<br />
campagna.<br />
Francesco Battilana
Un’altra sfida del G.P. LONGARA<br />
I BaMBInI BIELorUSSI<br />
a CaLDErara DI rEno<br />
Il 1° luglio, nell’ambito del Progetto Chernobyl del<br />
Comune di Calderara di Reno, arriveranno dalla Bielorussia<br />
(più precisamente dal villaggio di Schertzin)<br />
i bambini che saranno nostri ospiti per tutto<br />
il mese di luglio. La novità di quest’anno è che un<br />
gruppetto di questi sarà ospitato nei locali messi a<br />
disposizione dalla Parrocchia di <strong>Longara</strong> e sarà nostra<br />
cura “accudirli”.<br />
E’ un impegno importante per il GP LONGARA ma<br />
sono certo che, al solito, ci faremo fronte con entusiasmo.<br />
Come detto più volte le cose da fare sono<br />
tante e contiamo sull’aiuto di tutti (ognuno, naturalmente,<br />
per quelle che sono le sue possibilità). Chi non<br />
lo avesse ancora fatto e fosse disponibile ad aiutarci<br />
è pregato di contattarci. Ci siamo attivati da tempo<br />
ed abbiamo avuto il piacere di vedere che ci sono<br />
tante persone disposte ad aiutarci sia collaborando,<br />
sia fornendoci le cose di cui abbiamo bisogno. Abbiamo<br />
già a sufficienza, lenzuola, cuscini, asciugamani,<br />
biancheria intima, vestiti e tanto altro ancora.<br />
Come detto i bambini arriveranno nella mattinata<br />
di mercoledì 1° luglio, verranno sottoposti a visita<br />
medica e ad esami della tiroide. Venerdì inizieranno<br />
a frequentare il campo solare dove staranno dal<br />
mattino sino alle cinque del pomeriggio. Nei giorni<br />
successivi andranno dal dentista per una visita accurata<br />
e per le cure del caso. Per i fine settimana<br />
abbiamo organizzato delle escursioni alle quali invitiamo<br />
i nostri soci.<br />
4<br />
Cristina e Luca hanno<br />
snobbato il risotto con<br />
il pesce e le sarde alla<br />
griglia e hanno “ripiegato”<br />
sulla tradizionale piadina<br />
romagnola<br />
Silvia Silvia e ela<br />
Valentina Giada<br />
Cervia<br />
è l’ora<br />
del pranzo<br />
Galleria della Festa Sociale<br />
Le immagini, più di mille parole, rendono conto<br />
dell’atmosfera che si respirava alla nostra festa<br />
Il 12 dicembre il G.P. <strong>Longara</strong> si è impegnato nell’organizzazione della<br />
“Cena al buio” al Centro Sociale Bacchi<br />
A cena senza neanche un lume di candela<br />
Una cena al buio per scoprire quanto le nostre percezioni possano cambiare, arricchendosi, utilizzando solo l’udito, olfatto, tatto e<br />
gusto. Questa è l’esperienza che hanno provato coloro che hanno partecipato alla serata gastronomica di sabato 12 dicembre al<br />
Centro sociale Bacchi di Calderara.<br />
Il servizio ai tavoli svolto da camerieri non vedenti (Elisa, Giancarlo, Felice e Giovanni) che hanno guidato i commensali alla scoperta<br />
di odori, sapori e sensazioni sopite, insegnando loro a riconoscere il colore del vino, il tipo di acqua, a riempire il bicchiere e tanti<br />
piccoli trucchi per orientarsi a tavola utilizzando solo quattro sensi. L’iniziativa è stata organizzata con il supporto dell’Amministrazione<br />
comunale dagli Amici della Chiesa dell’Arte, dal GP <strong>Longara</strong> e dal Centro Sociale Bacchi ed era finalizzata alla raccolta di fondi<br />
necessari alla realizzazione dell’opera “Il Cristo Rivelato”. Tale scultura, che sarà realizzata dall’artista non vedente Felice Tagliaferri,<br />
verrà ospitata presso la Chiesa dell’Arte di Sala Bolognese.<br />
(elaborato da “L’informazione di Bologna” del 12 dicembre 2009)<br />
Alcune opere di Felice Tagliaferri<br />
Donna sdraiata<br />
Busto<br />
di Donna<br />
Candido Cannavò<br />
7<br />
21
Ciaspolada 2009<br />
……l’’unico frutto del…… è la Ciaspoladaaaa!!!!<br />
“2003 2004 2005 2006 … 2009” partirono “solo”<br />
in 7 il primo anno, per arrivare quasi in 50 nel 2006,<br />
per ritornarci nel 2009 in 16: pochi ma buoniiii.<br />
Anche se il tutto si è svolto in tre giorni, non ci<br />
siamo risparmiati niente (a parte la visita al gran<br />
canyon non agibile per troppa neve):<br />
❆ trekking il giorno dell’arrivo con la Lorena che ci<br />
manteneva super attivi senza attimi di pausa;<br />
❆ domenica grande evento con oltre 6000 partecipanti, sole, freddo, neve a go go, vero e<br />
unico podista PAD che ha corso gli otto km in meno di 50 minuti circa;<br />
❆ serata di attesa al freddo per vedere i fuochi d’artificio che illuminano a giorno la valle;<br />
❆ lunedì trekking con le ciaspole in località “le Regole di Malosco” e chiusura in bellezza con<br />
le gambe sotto il tavolo al ristorante “il Falchetto”;<br />
❆ fotografo professionista per immortalare l’evento: il “pres” for ever!<br />
Note salienti: gradita presenza di Claudia e Massimo, con l’auspicio di convincerli che<br />
essere soci del GP LONGARA è bello, e che cadano nella tentazione di iscriversi; Gianni e<br />
Angela presenti assenti; Gigi e Lucia confermatisi grandi degustatori sia di solidi che di<br />
liquidi.<br />
Ognuno, con il suo beauty da viaggio (pacco gara di questa edizione), è tornato a casa con<br />
partenza intelligente per evitare il traffico di punta, con la promessa che questa e’ stata<br />
l’ultima volta, mentendo a se stesso, perché intimamente …si sa: la ciaspolada è come le<br />
ciliegie….una tira l’altra!<br />
Alla prossima ….ma non so quale!!!!!<br />
4<br />
25 gennaio 2009 - Pianoro<br />
E’ il momento della Galaverna<br />
22<br />
Massimo e Silvia (alias Zio e Zia)<br />
C’è, nel Calendario podistico Bolognese, una Camminata che ha conservato tutto il suo fascino intatto con<br />
il passare degli anni e questo è soprattutto merito degli organizzatori, che hanno saputo riproporre di anno in<br />
anno una manifestazione sempre ben organizzata ed unica.<br />
Innanzitutto il percorso (veramente di percorsi c’è ne sono per tutti i gusti... tre, sette, dieci, quattordici, diciassette<br />
e ventuno chilometri), molto duro, con saliscendi e magnifiche vedute. Si parte subito in salita ripida,<br />
poi verso la fine di questa prima salita la prima sorpresa: un ristoro dove si offrono salumi e vino. Un mix da<br />
tagliare le gambe a tantissimi podisti ma che fa felici coloro che hanno deciso di fare il percorso più breve<br />
passeggiando.<br />
Chi, come me, ha pensato di fare il percorso più lungo passa avanti e prosegue per la salita. La giornata è<br />
piovigginosa ma un po’ meglio dei giorni precedenti. Dopo la prima salita una ripida discesa in una strada di<br />
campagna. Sono in compagnia di Massimo e Giorgio. C’è un po’ di fango ma si riesce a correre agevolmente.<br />
Mi viene in mente che alcuni anni fa qui abbiamo trovato la neve abbondante, buona per poterci organizzare<br />
una Ciaspolada da far invidia agli amici della Val di Non.<br />
La strada torna di nuovo a salire, e per un po’ smettiamo di correre e camminiamo. Ogni tanto la pioggia<br />
si fa più intensa e fastidiosa. A Pianoro Vecchio c’è un ristoro molto ricco con thè caldo, biscotti e barrette di<br />
cioccolato. C’è anche la deviazione tra il percorso lungo e la 14 chilometri. Rimango da solo visto che Massimo<br />
e Giorgio hanno deciso di deviare. Corro lungo la salita che porta a Guzzano mi sorpassano diversi podisti<br />
molto più giovani di me, ma vado avanti guardando il paesaggio. Dopo aver scollinato ci si infila in mezzo al<br />
bosco per una strada stretta e fangosa. Senza possibilità di scampo, affondo nelle pozzanghere sporcando le<br />
mie scarpe nuove. Rifiuto di fermarmi al ristoro organizzato nei pressi di un’azienda agricola (non è da me ma<br />
giuro ho fatto anche questo: non era mai capitato che non mi fermassi ad un ristoro). In fondo alla discesa la<br />
strada finalmente non è più fangosa ma la fatica comincia a farsi sentire. L’assenza dei cartelli con i chilometri<br />
mi impedisce di sapere a che punto siamo. La parte affascinante del percorso è finita adesso si gira per uno<br />
stradone per poi immettersi in una zona industriale. Per la seconda volta salto il ristoro che gli addetti, causa la<br />
pioggia, avevano spostato sotto al portico. Ormai siamo a meno di un paio di chilometri dal traguardo. Continuo<br />
a corricchiare e giungo all’arrivo quando la festa era sul finire. Il ristoro ricchissimo distribuiva di tutto, the caldo,<br />
biscotti, vino, vin brulé e anche fumanti piatti di tagliatelle. Memore del fatto che a pranzo sarò ospite del mio<br />
amico Silvio e della sua famiglia che abitando a Pianoro tutti gli anni approfitta dell’occasione per invitarci a casa<br />
sua e proporici dei menù molto ricercati prendo un bicchiere di tè caldo e vado a cambiarmi.<br />
Come dicevo all’inizio, una bellissima manifestazione che vede impegnati oltre al Gruppo podistico di Pianoro,<br />
la Pro Loco e le associazioni del volontariato. Veramente una bella sinergia che produce un grande risultato.<br />
A proposito... il menù del pranzo a casa di Silvio: Pizzoccheri con i formaggi, Lepre in Salmì con la polenta,<br />
funghi, formaggi misti, dolci a volontà e buonissimo vino rosso. La stanchezza per la maratonina è solo un<br />
ricordo!<br />
Salvatore Lumia<br />
13<br />
8 marzo 2009<br />
Pranzo di Solidarietà<br />
Ancora un’avventura per il nostro Gruppo è ancora un successo di partecipazione e tanti complimenti.<br />
Avevamo deciso di organizzare questo pranzo per raccogliere fondi da destinare al “nostro”<br />
progetto di ospitare nel mese di luglio un gruppetto di bambini nei locali messici a disposizione della<br />
parrocchia.<br />
La fase preparatoria del menù è stata alquanto laboriosa e ha impegnato lo staff per diverse sedute<br />
con, naturalmente, degustazione dei prodotti che le cuoche avevano proposte. E noi poveri mariti<br />
a fare da cavia (cosa bisogna fare per garantire il successo della manifestazione!). Laura si era preso<br />
l’impegno i preparare tutte le “crepes” incurante del fatto che bisognava farne una quantità industriale<br />
(alla fine circa 250) mentre Gabriella e Rosa si erano dette disponibili a preparare i dolci.<br />
Le prenotazioni (come succede quasi sempre) arrivavano lentamente, giusto per farci venire la<br />
paura di inizio settimana di avere poche persone. Così al mercoledì eravamo ad “appena” 150 prenotati<br />
e questo ci aveva fatto tirare un sospiro di sollievo. Non erano tantissimi ma la nostra manifestazione<br />
era salva. Poi, piano piano il numero ha cominciato a lievitare: 180... 200... 210... 225... 240.<br />
“Mamma mia”, dove li mettiamo abbiamo esclamato!!! Sarà sufficiente quello che abbiamo preparato?<br />
Il sabato mattina le cuoche hanno preso possesso della cucina e sono cominciati i preparativi. La<br />
squadra molto affiatata era composta da (in ordine alfabetico): Claudia, Franca, Gabriella, Laura,<br />
Lorena, Macca, Rosa, Silvia, Anisca. Gli uomini eravamo tenuti fuori (con qualche eccezione, in alcuni<br />
momenti, per Egidio e Pad) a fare i lavori umili: preparare la mostra, apparecchiare i tavoli, mettere<br />
le sedie e altri lavori di “bassa manovalanza”.<br />
Alle 12,30 di domenica, quando sono arrivati i nostri ospiti, tutto era pronto. Presto la palestra<br />
della parrocchiasi è riempita. Il sindaco di Calderara Matteo Prencipe ha voluto essere presente e<br />
in un breve discorso ha parlato del nostro<br />
progetto, degli anni passati e delle pospettive<br />
future e ha fatto gli auguri a tutte<br />
le donne per l’otto marzo, augurandosi che<br />
nella nostra società sia valorizzatosempre<br />
più il ruolo della donna.<br />
Intanto il pranzo veniva servito acompagnati<br />
in alcuni momento dal “bel canto”<br />
di Tabarroni e company che ci hanno allietato<br />
con alcuni brani operistici e della<br />
grande canzone napoletana.<br />
4<br />
GRAZIE!!!<br />
Un grazie di cuore ai nostri soci che si<br />
sono impegnati con il solito entusiasmo<br />
facendo del nostro gruppo un Gruppo<br />
veramente speciale, alla Parrocchia di<br />
<strong>Longara</strong> e all’Amministrazione Comunale di<br />
Calderara di Reno.<br />
Un grazie alla Ipercoop di Imola, a<br />
Profumo di Pane, alla Macelleria Ceresi,<br />
al Distributore dell’Agip Veronesi,<br />
all’azienda Agricola Bassi e all’Az.<br />
Agricola ....<br />
5
Galleria del Torneo di Bowling...<br />
Buono il numero dei partecipanti e tanto agonismo... L’occasione è stata propizia per festeggiare il 43 mo<br />
anniversario di matrimonio di Rosa e Fabio.<br />
Foto ufficiale per le vincitrici e i vincitori e foto di gruppo con tutti i partecipanti e un arrivederci al prossimo anno!<br />
2<br />
Quanto il gioco si fa duro<br />
il GP LONGARA ri c’è…..<br />
Non nascondo che le preoccupazioni iniziali sono state ampiamente ripagate dalle soddisfazioni finali,<br />
grazie alle manifestazioni di soddisfazione dei tanti ospiti presenti e come sempre le fatiche della due giorni<br />
full immersion in quel di <strong>Longara</strong> si dimenticano presto con la complicità e la soddisfazione di aver fatto<br />
qualche cosa per chi sta peggio di te.<br />
Cercando di fare una sintesi con alcune similitudini calcistiche:<br />
✓ in porta Rosa<br />
✓ in difesa: Max, Max, Giorgio, Pad, Egidio<br />
✓ centrocampo: Lorena, Claudia, Anisca, Italia, Macca<br />
✓ in attacco: Gabriella, Zia<br />
✓ in panchina:<br />
l’allenatore Salvatore<br />
il vice Stefano<br />
✓ rifornimento: Fabio<br />
✓ centro panchina: Silvana, Vincenzo, Romano, Franco<br />
Senza togliere nulla agli altri e allo zoccolo duro della squadra sicuramente, si sono contraddistinti i<br />
nuovi soci Massimo e Claudia, instancabili, disponibili e con il giusto spirito di iniziativa, e i supporter che<br />
con i loro dolci hanno addolcito la fine del pranzo (Gianna, Paolo, Laura).<br />
Come non ricordare le innumerevoli “volate a casa“ di Fabio che poco poco ci metteva tutte le volte<br />
almeno tre quarti d’ora , visto che abita a ben 600 metri dalla parrocchia!!<br />
Alla prossima……….<br />
Massimo<br />
5<br />
2<br />
2<br />
11 Ottobre 2009<br />
Camminata<br />
Campagnola<br />
28-30 maggio<br />
Gita a Dobbiaco<br />
23
Gli effetti collaterali<br />
di Chernobyl<br />
Sono passati 24 anni da quel 26 aprile 1986 che ci<br />
ha messi tutti di fronte alla paura delle conseguenze<br />
dell’esplosione atomica. Abbiamo dovuto modificare<br />
radicalmente alcune delle nostre abitudini alimentari<br />
e non. Mio figlio Simone era appena nato e mai ci<br />
saremmo immaginati di dover cambiare la sua alimentazione.<br />
Avevamo dovuto sostituire il latte fresco<br />
con il latte in polvere, la carne e le verdure fresche<br />
con gli omogeneizzati prodotti prima dell’esplosione...<br />
ci era stato sconsigliato di portare a spasso i<br />
bimbi nella carrozzina o di far giocare quelli più grandi<br />
all’aperto.<br />
La paura è durata per un po’, sull’onda di quella<br />
si è deciso, dopo un referendum, di vietare la produzione<br />
di energia nucleare nel nostro paese e di<br />
chiudere le centrali esistenti.<br />
Poi pian pianino si è tornati alla normalità ma nel<br />
frattempo era nato un fenomeno nuovo, un moto di<br />
solidarietà diffuso nei confronti delle nazioni colpite<br />
più pesantemente dalla nube e di conseguenza dalle<br />
ristrettezze economiche.<br />
Dieci anni fa Gabriella ed io decidemmo di fare<br />
questa esperienza. Ci era stato detto che i bambini<br />
provenienti dalle zone più colpite dalle radiazioni<br />
avrebbero tratto beneficio da un soggiorno in Italia e<br />
noi abbiamo voluto dare il nostro contributo.<br />
Vi posso assicurare che ci siamo avvicinati alla<br />
cosa con paura, con il timore di non essere in grado<br />
di accudire questi bambini piccoli, che parlavano<br />
una lingua a noi sconosciuta.<br />
La paura è diventata più forte quando è arrivato<br />
Alexander un bambino timidissimo che ci ha messo<br />
un po’ ad entrare nei meccanismi della nostra famiglia.<br />
Poi sono passati gli anni i bambini che sino ad<br />
adesso abbiamo ospitato sono 4 e cosa più importante<br />
siamo riusciti a coinvolgere in questa iniziativa<br />
tutti i nostri amici del G.P. <strong>Longara</strong>.<br />
Abbiamo cercato di aiutare le scuole dalle quali<br />
provenivano i bambini e lo scorso anno abbiamo<br />
iniziato un’esperienza nuova che coinvolge in prima<br />
persona il nostro gruppo: l’accoglienza presso i locali<br />
messici a disposizione dalla Parrocchia di <strong>Longara</strong>.<br />
Dieci anni sono un numero di anni sufficienti per<br />
fare un bilancio di quello che si è fatto, di quanto<br />
questa esperienza ha cambiato la nostra vita.<br />
Sono stato quattro volte in Bielorussia e vi posso<br />
assicurare che è sempre un’emozione. I ricordi più<br />
toccanti sono quelli della prima volta. Abbiamo visitato<br />
due istituti per “orfani” e “orfani sociali”: immensi<br />
casermoni pieni di bambini maschi e femmine di<br />
età compresa fra i 6 e i 16 anni.<br />
Non dimenticherò mai gli occhioni accesi di un<br />
bambino dell’istituto di Ozarici (istituto che ospita<br />
4<br />
24<br />
I bambini<br />
bielorussia a<br />
Calderara di Reno<br />
Luglio 2010<br />
6<br />
bambini oligofrenici*) che incuriosito dalla mia macchina<br />
fotografica mi ha fissato sorridente, mi ha preso<br />
per mano, mi ha portato nella sua classe presentandomi<br />
ai suoi compagni di scuola e all’insegnanti<br />
(tutto questo naturalmente a gesti) e infine mi ha<br />
accompagnato al pullman abbracciandomi. Mentre<br />
il pullman si allontanava lo vedevo salutarmi con la<br />
sua manina e il mio cuore e la mia mente erano in<br />
subbuglio.<br />
Ho sempre pensato in questi anni agli effetti che<br />
ha avuto ed avrà quella esplosione nucleare su quella<br />
gente. Effetti diretti, visibili e documentati ed effetti<br />
collaterali come la povertà, la mancanza di lavoro, i<br />
redditi scarsi e l’alcolismo diffuso.<br />
Di tanto in tanto cerco sulla “rete” notizie, testimonianze,<br />
studi su questa catastrofe e vi confesso<br />
che, in questo momento in cui in Italia si torna a<br />
parlare di centrali nucleari, sono parecchio scettico e<br />
dubbioso. Sarà perchè nonostante le rassicurazioni<br />
non tutte le risposte sono chiare, sarà anche perchè<br />
le radiazioni sono un pericolo invisibile difficile da<br />
localizzare e combattere...<br />
Quest’anno sono tornato in Bielorussia, assieme<br />
a Gabriella. Il 25 aprile siamo stati ospiti della famiglia<br />
di Valery (per chi non conosce Valery è stato<br />
prima accompagnatore per due anni dei bambini<br />
bielorussi nel nostro comune e poi amico fraterno<br />
e prezioso interprete nei nostri soggiorni in Bielorussia).<br />
Dallo scorso anno ospitiamo a casa nostra,<br />
Uladzislau (Vlad), il suo bambino.<br />
Valery, come molti bielorussi, lavora a Mosca (in<br />
Russia ci sono più possibilità di lavoro e gli stipendi<br />
sono tali da permettere ali “emigranti bielorussi” di<br />
vivere e di aiutare le proprie famiglie rimaste in patria)<br />
ed è tornato a casa appositamente per incontrarci.<br />
In una bellissima giornata di sole è venuto a<br />
prenderci con i suoi genitori per portarci nella loro<br />
casetta in campagna. Qui ci hanno riempito di mille<br />
attenzioni facendoci passare una giornata indimenticabile.<br />
E’ stato qui che nella mia mente si è affacciato un<br />
pensiero: avrei potuto catalogare tutto questo affetto<br />
e questo calore, l’abbraccio di Valery, del suo papà<br />
e della sua mamma, l’entusiasmo di Liuba e di sua<br />
figlia Lolita, gli sguardi felici dei “nostri” bambini e<br />
quelli curiosi e riconoscenti delle loro mamme fra gli<br />
“effetti collaterali” dell’esplosione di Chernobyl?<br />
Davanti al bicchierino pieno di vodka in un brindisi<br />
che suggellava la nostra amicizia la risposta è stata<br />
sicuramente “sì!” ed è il più prezioso degli effetti ed<br />
è quello che spero sopravviva nel tempo!<br />
Salvatore<br />
* La sindrome oligofrenica è l’assenza o ritardo di acquisizione delle<br />
abilità verbali impressive ed espressive, secondario ad alterazioni<br />
organiche del SNC. La disabilità verbale è concomitante ad altre<br />
disabilità comunicative e ad una disabilità prestazionale generale<br />
(fonte: Wikipedia).<br />
Aprile 2010 - Schertzin :<br />
Nella scuola incontro<br />
con i “nostri” bambini e<br />
le loro famiglie...<br />
Con questa pagina si conclude la nostra rievocazione. E’ solo un<br />
estratto delle tante cose fatte in questi anni. Sicuramente tante<br />
cose importanti sono state tralasciate ma non dimenticate.<br />
Tralasciato è stato anche il 2011 perchè essendo vicino non<br />
può ancora essere considerato storia!!! Un grazie, di cuore, a<br />
tutti coloro che hanno contribuito a costruire queste pagine...<br />
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