n. 1/2005 - Associazione Italiana Tecnici di Neurofisiopatologia

Trimestrale - Anno XXVI - n. 1 Gennaio-Marzo 2005 - Edizione: Avenue Media - 40122 Bologna - Via Riva Reno, 61 - Taxe perçue - Tassa riscossa - Sped. in abb. post. 45 % - Art. 2 comma 20/b legge 662/96 - DRT/DCB - Aut. Trib. BO n. 5592 del 11/5/88
n. 1/2005
anno XXVI, N. 1, Gennaio-Marzo 2005
IL NOTIZIARIO
1975-2005
30°
ANNIVERSARIO
AITN
> pag. 7
> pag. 8
> pag. 16
> pag. 19
> pag. 23
Pubblicazione trimestrale di informazione Scientifica e Sanitaria
AITN
ORGANO UFFICIALE DELLA
> > > ASSOCIAZIONE ITALIANA TECNICI DI NEUROFISIOPATOLOGIA
www.aitn.it
XXX ANNIVERSARIO DELL’AITN E DEI PRIMI DIPLOMATI UNIVERSITARI
ISTITUZIONE E FORMAZIONE DEL TECNICO DI NEUROFISIOPATOLOGIA:
ANALISI SINOTTICA DAL 1969 AL 2004
A. Mastrillo
IL TESTO QUANTITATIVO DELLE SENSIBILITÀ TERMICHE
E. Mauri, P. Marchettini
RIABILITAZIONE ROBOTIZZATA APPLICATA ALL’ARTO SUPERIORE
C. Del Conte et al.
POTENZIALI EVENTO-CORRELATI OLFATTIVI (OERPS)
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Sommario
Il Notiziario AITN
Organo ufficiale della
Associazione Italiana Tecnici di Neurofisiopatologia
- Pubblicazione trimestrale a carattere tecnico-scientifico
ed informativo
- La presente pubblicazione viene inviata gratuitamente a
tutti i soci AITN
- Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Bologna
N. 5592 del 11/5/88
DIRETTORE RESPONSABILE: Angelo Mastrillo
COMITATO EDITORIALE: Consiglio Direttivo AITN
PROPRIETÀ: AITN
C/O Clinica Neurologica
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EDITORE E REDAZIONE: Avenue media
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contenuti entro le 16.000 battute, spazi inclusi e compresa
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- Le figure da pubblicare dovranno essere originali o file
ad alta risoluzione.
- La bibliografia è obbligatoria e dovrà essere redatta
come da esempio seguente:
Fabiani M., Karis D., Donchin E. A psychophysiological
investigation of the von Restorff paradigm in children.
Journal of Psychophysiology. 1990. 4: 15-24.
- Non verrà riconosciuto alcun diritto d’autore.
- Gli scritti pubblicati impegnano solo la responsabilità
dell’autore.
- I lavori inviati, anche se non pubblicati, non saranno
restituiti.
Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 1 (2005)
Stampato presso la Tipografia Sate, Ferrara
3
7 XXX anniversario dell’AITN
e dei primi diplomati universitari
Relazioni
8 Istituzione e formazione
del Tecnico di Neurofisiopatologia:
analisi sinottica dal 1969 al 2004
A. MASTRILLO
16 Il testo quantitativo
delle sensibilità termiche
E. MAURI E P. MARCHETTINI
19 Riabilitazione robotizzata
applicata all’arto superiore
C. DEL CONTE ET AL.
23 Potenziali evento-correlati
olfattivi (OERPs)
L. BOEMO E C. LO CASCIO
Verbali AITN
27 C.D. 15 gennaio 2005
29 C.D. 18 marzo 2005
Rassegna stampa
30 Sole 24 Ore Sanità, 11 gen. 05:
lauree triennali e specialistiche
32 Sole 24 Ore Sanità, 21 dic. 04:
Antitrust su Ordini e Albi
Rubriche
28 Novità sito AITN
29 Concorsi
34 Laureati 2004
38 Scheda d’iscrizione all’AITN
39 Consiglio Direttivo
e Delegati AITN

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Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 1 (2005)
EDITORIALE
XXX anniversario dell’istituzione dell’AITN
e dei primi Tecnici diplomati nelle Scuole Universitarie
Il XXVI Corso Nazionale AITN che si terrà a Riccione dal
1 al 4 maggio 205, coincide con due anniversari: il trentennale
della costituzione dell’Associazione AITN e dei
primi diplomati delle prime due scuole per Tecnici di
Neurofisiopatologia delle Università di Roma e di
Bologna.
Le prime Scuole Universitarie Dirette a Fini Speciali
furono istituite nel 1973 presso l’ Università di Roma, da
parte del compianto Prof. Gianfranco Ricci, e presso
l’Università di Bologna, da parte del Prof. Elio Lugaresi.
A queste scuole ne seguirono dopo il 1978 altre 7:
Ancona, Pavia, Genova, Napoli, Milano, Pisa e Siena.
Altre 8 furono attivate dal 1996 con i Diplomi
Universitari e poi con le lauree triennali: Bari, Catania,
Catanzaro, Firenze, Messina, Padova, Roma Cattolica,
Roma Sapienza II, Roma Tor Vergata, Torino e Udine.
In totale sono attive 18 sedi di corso di Laurea.
Il 16 luglio 1975 alcuni dei primi diplomati delle Scuole
di Roma e Bologna costituirono l’AITN. Da ciò deriva la
scelta di organizzare in Emilia Romagna il XXVI Corso
Nazionale insieme al Dipartimento di Scienze
Neurologiche dell’Università di Bologna.
La Regione Emilia Romagna è stata la prima a determinare
il riconoscimento giuridico del Tecnico di
Neurofisiopatologia, nel 1987.
Tale provvedimento normativo costituì il riferimento
ufficiale per il successivo riconoscimento nazionale.
Ciò avvenne il 26 gennaio 1988 con Decreto del
Ministro della Sanità, On. Carlo Donat Cattin, che
incontrò personalmente il Presidente e il Vice
Presidente AITN, Angela Versari e Angelo Mastrillo.
L’iter legislativo venne seguito personalmente dall’ Avv.
Danilo Morini, allora Consigliere giuridico del Ministro
Donat Cattin ed attuale Commissario Straordinario
dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, che sarà
presente al Corso.
Successivamente, il Profilo venne ulteriormente regolamentato
con Decreto n. 183 del 15 marzo 1995, a firma
del Ministro della Sanità, Prof. Elio Guzzanti.
Nella definizione del programma scientifico del Corso,
l’elaborazione è stata sviluppata in base alle metodiche
diagnostiche previste nel Profilo professionale del
Tecnico di Neurofisiopatologia. Interverranno molti
XXVI Corso Nazionale AITN
Riccione, 1-4 maggio 2005
7
docenti e tutor di tirocinio del Corso di Laurea
dell’Università di Bologna.
Parteciperanno, come relatori e come invitati speciali
per l’anniversario, il Prof. E. Lugaresi, fondatore e
Direttore della Scuola di Bologna fino al 1998, e il Prof.
Neri Accornero, attuale Presidente del Corso di Laurea
dell’Università di Roma La Sapienza, istituita nel 1972
dal Prof. Gianfranco Ricci.
Lunedì pomeriggio 2 maggio si terrà una cerimonia per
festeggiare tutti insieme il XXX anniversario dell’AITN.
A tal fine sono stati invitati alcuni dei colleghi soci fondatori
dell’AITN, che si diplomarono nel 1975 e che
rappresentano anche tutti i colleghi delle altre
Università che hanno conseguito il diploma negli anni
successivi.
Tale evento sarà preceduto da una tavola rotonda sul
tema “Organizzazione dei servizi di Neurofisiopatologia”,
a cui è stata invitata la Regione Emilia Romagna nella persona
dell’Assessore alla Sanità. La Regione Emilia
Romagna è stata finora l’unica ad avere approvato, nel
2000, i requisiti minimi dei Servizi di Neurologia e di
Neurofisiopatologia.
Parteciperà inoltre il Coordinamento del Centro
Regionale Trapianti, essendo la Regione Emilia Romagna
fra le prime nella classifica nazionale delle donazioni di
organi.
A dare rilevanza nazionale all’evento sarà la partecipazione
dei Presidenti e dei Segretari nazionali delle Società
Medico-Scientifiche del settore della Neurofisiopatologia:
LICE (Lega Italiana Contro l’Epilessia, SIN (Società
Italiana di Neurologia), SINC (Società Italiana di
Neurofisiologia Clinica, SNO (Società dei Neurologi,
Neurochirurghi e Neuroradiologi Ospedalieri).
In questi 30 anni di storia l’AITN ha raggiunto un effettivo
“riconoscimento” ed una visibilità superiore ad ogni
aspettativa. Ciò grazie alla intensa e costante collaborazione
fra l’AITN con le Società Scientifiche dei Medici,
con le altre Associazioni e Federazioni delle Professioni
Sanitarie, con le Regioni, con il Parlamento e con i
Ministeri della Sanità e dell’Università.
Il Consiglio Direttivo AITN

Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 1 (2005)
STORIA
ISTITUZIONE E REGOLAMENTAZIONE DEL PROFILO
DEL TECNICO DI NEUROFISIOPATOLOGIA
Aspetti normativi e iter formativo dal 1969 al 2004
ANALISI SINOTTICA
1969 Istituzione Servizio di Neurofisiopatologia
Con DPR 27 marzo 1969, n. 128, negli ospedali vengono
istituiti i Servizi di Cardiologia (art. 31), di Fisiopatologia
Respiratoria (art. 32) e di Neurofisiopatologia (art. 33).
Per la prima volta si cita esplicitamente la figura del
Tecnico di Fisiopatologia.
L’art. 31 prevede che “in relazione alla dotazione organica
del personale sanitario i regolamenti organici devono
prevedere un adeguato numero di tecnici di fisiopatologia”.
Trattandosi di una figura priva di iter formativo e di specializzazione
riconosciuta, per il relativo inserimento nei
servizi ospedalieri, lo stesso DPR 128/69 all’art. 51 stabilisce
che “sarà ritenuto equipollente alla specializzazione
il servizio ininterrottamente prestato per almeno
tre anni nella medesima disciplina, presso ospedali, cliniche
e istituti universitari o istituti riconosciuti a carattere
scientifico”.
1969 Individuazione delle professioni
Con DPR 27 marzo 1969, n. 130, vengono individuate e
classificate le figure professionali in varie aree.
Personale tecnico in:
- Radiologia medica
- Anatomia patologica
- Istopatologiia
- Laboratorio medico
- Capo tecnico
- Tecnico specializzato
Personale di assistenza ostetrica:
- Ostetrica capo
- Ostetrica
Angelo Mastrillo
Presidente AITN Associazione Italiana Tecnici di Neurofisiopatologia
La figura professionale del Tecnico di Neurofisiopatologia viene individuata per la prima volta, dal punto di vista normativo,
nel 1969. Nei 30 anni successivi sono stati attivati percorsi formativi post scuola secondaria superiore: 9, permanenti
da parte delle Università e, 6 temporanei, da parte delle Regioni. Quasi tutte le scuole sono state trasformate nel 1996 in
Diploma Universitario e nel 2001 in Laurea triennale in 18 Università.
In parallelo, con numerosi interventi normativi è stata prima definita la competenza del Tecnico di Neurofisiopatologia
nella registrazione EEG per la diagnosi di morte cerebrale e quindi completato il riconoscimento giuridico della professione
con la definizione del relativo Profilo Professionale nel 1994 e del Codice Deontologico nel 2000.
Nel 2003 il Ministero della Salute ha definitivamente chiarito l’esclusività del Tecnico di Neurofisiopatologia per l’applicazione
delle varie metodiche diagnostiche in Neurofisiologia.
8
Personale di assistenza diretta:
- Capo sala
- Infermiere professionale specializzato
- Infermiere professionale
- Vigilatrice d’infanzia
- Infermiere generico
- Puericultrice
Personale di assistenza medica e assistenza sociale:
- Assistente Sanitaria Visitatrice
- Assistente Sociale
Personale di assistenza ai servizi speciali:
- Terapista della riabilitazione nelle varie qualificazioni
Personale dirigente e con funzione didattica nelle scuole
per Infermieri:
- Capo Servizi sanitari Ausiliari
- Direttore Didattico
- Vice Direttore Didattico
Altre figure sono individuate dal DPR 128, che istituisce i
Servizi di Dietetica (art. 27), di Cardiologia (art. 31),
Fisiopatologia Respiratoria (art. 32) e Neurofisiopatologia
(art. 33):
- Dietista (citato all’art. 132 del DPR 130)
- Tecnico di Fisiopatologia
1972 Scuole Università di Roma e Bologna
Per rispondere ai Decreti 128 e 130 del 1969, lo Stato istituisce
le prime due scuole universitarie dirette a fini speciali
(SDAF) per Tecnici Neurofisiopatologi (TNFP): presso
l’Università di Roma (DPR 2 giugno 1972, n. 436) e presso

l’Università di Bologna (DPR 31 ottobre 1972, n. 1010).
Promotori dell’istituzione e rispettivi Direttori sono stati
il Prof. Gianfranco Ricci di Roma e il Prof. Elio Lugaresi
di Bologna.
Entrambe sono a durata biennale, e diventeranno triennali
nel 1988 e nel 1991.
Il numero delle iscrizioni è limitato a 15 per ciascuna
scuola e come requisito di accesso prevedono il superamento
di una prova di ammissione e il possesso del
diploma di scuola media superiore.
Fa eccezione Roma che in via transitoria consente l’ammissione
anche a persone che posseggono il titolo di
studio della scuola d’obbligo e che svolgono già funzioni
di tecnico. Trattasi di un riferimento implicito all’
art.51 del DPR 128/69.
1974 Mansionario che affida l’esecuzione di EEG
all’ Infermiere
Mentre si diplomano i primi tecnici di Roma e Bologna
l’anno successivo, non si adotta alcuna norma per favorirne
l’inserimento nei servizi ospedalieri; anzi, paradossalmente
le mansioni del TNFP vengono assegnate
all’Infermiere professionale con DPR 14 marzo
1974, n. 225; l’art 2, punto 12, lettera g. e affida
all’Infermiere la “esecuzione di trattamenti diagnostici
... applicazioni elettriche più semplici, esecuzione di
ECG, EEG e similari ... su prescrizione e sotto controllo
medico”.
Tale mansionario resterà in vigore per circa 25 anni,
essendo stato abrogato solo nel 1999 dalla Legge 26 febbraio
1999, n. 42.
Ciò costituirà un rilevante ostacolo per il regolare inserimento
dei tecnici diplomati.
1976 Primi Concorsi per TNFP
Gli ospedali iniziano a bandire concorsi specifici per
TNFP, a Terni, Pisa, Reggio Emilia, Bologna. Come
requisito si fa riferimento a quelli di Tecnico di
Laboratorio, di cui al DPR 130, art. 132, punto 3:
“Diploma di scuola speciale universitaria alla quale si
accede con diploma di scuola media di secondo grado”.
In alcuni casi si applica invece l’art 51 del DPR 128:
anzianità di servizio di almeno tre anni con funzioni di
tecnico EEG.
1977 Scuola Università di Ancona
Viene istituita la terza scuola per TNFP presso
l’Università di Ancona, con DPR 31 ottobre 1977, n.
1226; massimo 15 iscritti, con durata biennale, che
diventerà triennale nel 1991.
1979 Scuola ospedaliera Regione Molise,
a Campobasso
Per la prima volta viene istituita una scuola ospedaliera
presso la USL di Campobasso, a durata triennale, con un
massimo di 10 iscritti, previo possesso del diploma di
scuola media di superiore. (Delibera Consiglio
Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 1 (2005)
STORIA
9
Regionale del Molise 24 settembre 1979, n. 353).
E’ attivo per un solo corso, diplomando 9 TNFP.
1979 Stato giuridico del personale
Con DPR 20 dicembre 1979, n. 761, Stato giuridico del
personale del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), viene
aggiornato l’elenco delle professioni definite nel 1969
dai DPR n. 128 e n. 130. Fra le professioni tecnico-sanitarie
oltre alle precedenti del 1969 vengono aggiunti:
Tecnico di Centri Trasfusionali, Odontotecnico e Ottico.
Non viene però inserito il Tecnico di
Neurofisiopatologia.
L’art. 1, comma quarto, rinvia a successivi decreti la
“identificazione dei profili attinenti a figure nuove atipiche
di dubbia iscrizione”.
La mancata regolamentazione del TNFP nel DPR 761/79
determinerà nei 10 anni successivi seri ostacoli per l’assunzione
dei TNFP che nel 1979 sono circa un centinaio,
di cui una ventina erano già inseriti.
Si stima che gli operatori addetti siano circa 800, appartenenti
a varie qualifiche: Infermiere professionale,
Infermiere generico e anche Ausiliario.
1980 Scuola Università di Pavia
Viene istituita la quarta scuola presso l’Università di
Pavia con DPR 3 giugno 1980, n. 584; si distingue rispetto
alle precedenti tre per la durata triennale e per la
diversa denominazione: Tecnico di Neurofisiologia
Clinica.
Il numero delle iscrizioni è analogo alle altre scuole,
pari a 15.
Per i primi 5 anni, consente l’iscrizione anche a persone
con titolo di scuola media inferiore che svolgono da
almeno 5 anni mansioni di tecnico presso strutture universitarie
o ospedaliere.
1981 Scuole Università di Genova, Napoli e Milano
Seguono altre tre scuole a durata triennale istituite il 31
ottobre presso le Università di Genova (DPR 969), Napoli
(DPR 1095) e Milano (DPR 1114).
La scuola di Genova, in analogia a quella di Pavia, consente
l’accesso anche con titolo di scuola media superiore associato
a servizio prestato come tecnico per almeno 5 anni.
1982 Normativa concorsuale
Con Decreto del Ministro della Sanità 30 gennaio 1982
viene emanata la nuova normativa concorsuale per il
personale sanitario individuato dal DPR 761/79.
Con l’art. 81, sono fissati i requisiti i requisiti del personale
tecnico-sanitario: “diploma di scuola speciale universitaria…;
attestato di corso di abilitazione … di
durata almeno biennale, svolto in presidi del Servizio
sanitario nazionale, al quale si accede con diploma di
istruzione secondaria di secondo grado”.
Di fatto vengono riconosciuti idonei i titoli di studio a
durata biennale rilasciati sia dagli ospedali e sia dalla
Università.

1983 Scuola ospedaliera Regione Friuli, a Trieste
Nasce la seconda scuola ospedaliera presso la USL 1
di Trieste, con Delibera di Giunta della Regione Friuli
19 gennaio 1983, n. 29. Durata triennale e 25 posti
disponibili.
Il titolo di base è quello di Tecnico di Fisiopatologia,
con i primi 2 anni in comune e il terzo anno orientato
su 4 distinti indirizzi:
- Cardiorespiratorio
- Rianimatorio
- Nefrologico
- Oto-Neuro-Oftalmologico
1987 Riconoscimento della Regione
Emilia Romagna
Si ha il primo atto di riconoscimento del TNFP: la
Regione Emilia Romagna con Delibera del 17 febbraio
1987, n. 503 - 80, stabilisce l’inserimento fra le
professioni del Servizio Sanitario e come requisito
chiede “il possesso del diploma di scuola speciale universitaria”.
Il provvedimento riguarda altre tre professioni:
Tecnico di Fisiopatologia Cardiocircolatoria, Tecnico
di Cardiochirurgia e Tecnico Audioprotesista.
1988 Riconoscimento del Ministero della Sanità
Seguendo l’iniziativa della Regione Emilia Romagna,
anche il Ministero della Sanità, con Decreto 26 gennaio
1988, n. 30, istituisce la figura e il profilo del TNFP.
Il provvedimento riguarda altre quattro professioni:
Audioprotesista, Podologo, Tecnico di
Angiocardiochirurgia e Igienista dentale.
Requisito di ammissione ai concorsi è “attestato di
corso di abilitazione di durata almeno biennale, svolto
in presidi del SSN cui si accede con diploma di istruzione
secondaria di secondo grado o presso strutture
universitarie”.
Nonostante il riconoscimento ministeriale, rimangono
dubbi circa il personale a cui affidare l’esecuzione dell’esame
EEG. Il DM 30/1988 avrebbe dovuto abrogare la
parte del mansionario dell’Infermiere relativamente
all’EEG (DPR 225/74, art. 1, 12 g.).
1988 Scuola Università di Pisa
Con Decreto Rettorale, DR 31 ottobre 1988, presso
l’Università di Pisa viene istituita l’ottava scuola. Numero
di iscrizioni limitato a 10.
1990 Scuola Università di Siena
Con Decreto Rettorale, DR 4 maggio 1990, presso
l’Università di Siena viene istituita la nona e ultima scuola
universitaria diretta a fini speciali. Numero di iscrizioni
limitato a 4.
1990 Contratto di lavoro
Con DPR 28 novembre 1990, n. 384, per la prima volta
Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 1 (2005)
STORIA
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il TNFP è inserito fra le professioni del SSN; avviene nell’ambito
del “contratto di lavoro per il personale del
comparto del SSN”, che recepisce il DM 26 gennaio
1988, n. 30.
1990 Scuola ospedaliera Regione Sicilia,
a Palermo
La Regione Sicilia, ai sensi del DM 30/1988, istitui-sce a
presso la USL 58 di Palermo il primo corso per TNFP
per 10 iscritti (Delibera AS 15 novembre 1990, n. 87065).
Seguiranno altri 3 corsi, da cui si diplomano 33 tecni-ci
fino al 1997.
1990 Scuola ospedaliera Regione Toscana,
riservata a Infermieri
La Regione Toscana, con Delibera del Consiglio 28
dicembre 1990, n. 392, istituisce un corso riservato a-gli
Infermieri che prima del DM 30/88 erano addetti a mansioni
di TNFP.
Le sedi di corso sono le USL 10 D di Firenze, 12 di Pisa
e 30 di Siena.
Il corso si conclude nel 1993 con 38 diplomati sui 45
iscritti e sui 54 aventi diritto.
Non tutti gli IP chiedono poi l’inquadramento come
TNFP per non perdere la specifica indennità infermieristica
prevista dal contratto di lavoro.
Gli Infermieri iscritti al corso e che non hanno superato
l’esame rimangono a svolgere mansioni di TNFP,
come gli Infermieri che non erano stati ammessi al
corso.
1991 Scuola ospedaliera Regione Sicilia,
a Messina
La Regione Sicilia istituisce un secondo corso per 15
posti presso la USL 41 di Messina (Delibera AS 22 giugno
1991, n. 93545).
1992 Abrogazione Decreto 26 gennaio 1998, n. 30
Viene abrogato il DM 30/1988. L’intervento è del TAR
del Lazio con sentenza 4 marzo 1992, n. 316, in risposta
al ricorso presentato dal sindacato CGIL contro l’abuso
di decretazione sul tema di inquadramento del
personale e la mancata consultazione delle
Organizzazioni sindacali.
1993 Scuola ospedaliera Regione Sardegna
La Regione Sardegna istituisce due corsi per 15 posti
ciascuno presso le USL 1 di Sassari e 21 di Cagliari
(Delibera di Giunta 30 novembre 1993, n. 45/52).
Trattasi degli ultimi due corsi dei nove attivati presso gli
ospedali; tutti si limitano ad un solo anno, tranne
Palermo che prosegue fino a 4 anni, con gli ultimo diplomati
nel 1997. In totale i diplomati delle 9 scuole
ospedaliere sono circa 150.
Mentre i diplomati delle 9 scuole universitarie attivate
dal 1974 sono circa 1.000.

1994 Esecuzione EEG per accertamento di morte
cerebrale
Si conferma il riconoscimento del TNFP da parte del
Ministero della Sanità che lo inserisce nel Decreto 22
agosto 1994, n. 582, “Regolamento recante le modalità
per l’accertamento e la certificazione di morte”, affidandogli
l’esecuzione dell’esame elettroencefalografico
(EEG).
Rimane tuttavia ancora in vigore la norma che affida
anche all’Infermiere l’esecuzione dell’esame EEG:
“L’esecuzione delle indagini EEG deve essere effettuata
da tecnici di neurofisiopatologia sotto supervisione
medica. In mancanza di tale figura professionale, in
via transitoria e ad esaurimento e sempre sotto supervisio-ne
medica, l’esecuzione può essere affidata a tecnici
e/o infermieri professionali adeguatamente formati a
svol-gere tali mansioni”.
1994-95 Istituzione dei Profili professionali
Dal 14 settembre 1994 al 15 marzo 1995 vengono definiti
i Profili professionali delle professioni sanitarie, ai
sensi del D.L.vo 30 dicembre 1992, n. 502.
Il Ministero della Sanità emana appositi e specifici
Decreti per le seguenti 14 professioni:
- Dietista (DM 744, 14-9-1994)
- Fisioterapista (DM 741, 14-9-1994)
- Igienista Dentale (DM 669, 14-9-1994)
- Infermiere (DM 739, 14-9-1994)
- Logopedista (DM 742, 14-9-1994)
- Ortottista Assistente di Oftalmologia
(DM 743, 14-9-1994)
- Ostetrica (DM 740, 14-9-1994)
- Podologo (DM 666, 14-9-1994)
- Tecnico Audiometrista (DM 667, 14-9-1994)
- Tecnico Audioprotesista (DM 668, 14-9-1994)
- Tecnico di Neurofisiopatologia
(DM 183, 15-3-1995)
- Tecnico sanitario di Laboratorio Biomedico
(DM 745, 26-6-1994)
- Tecnico Ortopedico (DM 665, 14-9-1994)
- Tecnico sanitario di Radiologia Medica
(DM 746, 26-6-1994)
Il profilo del TNFP è l’ultimo ad essere definito in ordine
cronologico e al di fuori dei 13 profili del 1994.
1995 Consiglio di Stato sulle competenze del tecnico
di Neurofisiopatologia
19 gennaio 1995, n.228. Il profilo professionale del tecnico
di neurofisiopatologia, disciplinato dal DM sanità
n. 183 del 15.3.95, ha valore riassuntivo dei compiti corrispondenti
alle mansioni da espletare stabilite con fonti
specifiche ovvero desumibili, in difetto, dalla normativa
sui percorsi formativi.
Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 1 (2005)
STORIA
11
1995 Proposta corsi riqualificazione
per Infermieri addetti all’EEG
La definizione dei Profili di Infermiere e di TNFP porta
le rispettive organizzazioni professionali AITN
(Associazione Italiana Tecnici Neurofisiopatologia) e
IPASVI (Federazione Nazionale Infermieri Professionali)
a trovare insieme alla SINC (Società Medici di
Neurofisiologia Clinica) un accordo per definire la posizione
degli Infermieri addetti all’EEG “da almeno 4
anni alla data del 15 marzo 1995”.
Allo scopo di garantire gli standard per l’EEG di accertamento
di morte cerebrale, si propone un corso di aggiornamento
professionale obbligatorio e la creazione
di un elenco speciale riservato agli Infermieri.
La proposta formulata il 24 maggio 1995 da IPASVI-
AITN-SINC, non viene accolta dal Ministero della Sanità,
che con parere del Consiglio Superiore di Sanità
del 17 gennaio 1996, blocca l’attivazione dei corsi di
riqualificazione e relativo elenco speciale. Chiarisce, tuttavia
che possono essere abilitati solo gli infermieri
addetti in EEG prima del 15 marzo 1992.
“Il Consiglio Superiore di Sanità ritiene che ai fini dell’accertamento
di morte cerebrale, siano da considerare
adeguatamente formati a svolgere attività di registrazione
EEG sotto supervisione medica, in assenza di
tecnici di Neurofisiopatologia o di tecnici di EEG, in via
transitoria ed ad esaurimento, gli infermieri che alla
data del 15 marzo 1995, abbiano svolto tale attività per
almeno tre anni, in via continuativa a tempo pieno e in
strutture specifiche,previo parere favorevole del dirigente
della struttura; che pertanto, non siano necessarie né
l’attivazione di corsi di aggiornamento professionale
obbligatorio né la creazione di un elenco speciale”.
Dalla indagine condotta dall’AITN, stimata alla data del
15 marzo 1985, emerge che nelle strutture sanitarie
ospedaliere e universitarie ci sono 1.305 operatori,
divisi a metà fra tecnici e Infermieri professionali e
generici:
- 508 Tecnici di Neurofisiopatologia
- 123 Tecnici di EEG
- 550 Infermieri professionali
- 121 Infermieri generici e Ausiliari
1996 Istituzione Diplomi Universitari
Istituzione dei Diplomi Universitari per i 14 Profili normati
fra il 1994 e il 1995.
Il Decreto dei Ministeri dell’Università e Sanità, 26 luglio
1996 definisce l’ordinamento didattico che è articolato
su 4.600 ore, di cui 1.600 per la parte teorica e 3.000 per
il tirocinio. Sono previsti appositi protocolli d’intesa fra
Regione e Università.
Per il TNFP vengono attivati i corsi in 18 sedi: 9 tramite la
trasformazione delle precedenti scuole universitarie spe-

ciali (Ancona, Bologna, Genova, Milano, Napoli, Pavia,
Pisa, Roma Sapienza e Siena), e altri 9 di prima istituzione
(Catania, Catanzaro, Messina, Padova, Roma Tor Vergata,
Roma Cattolica e Potenza Cattolica, Torino e Udine).
L’ordinamento didattico prevede un Coordinatore dell’insegnamento
tecnico-pratico e di tirocinio, appartenente
allo stesso profilo di TNFP, e la nomina dei tutor
di tirocinio.
Sono attivati anche 8 insegnamenti di carattere tecnicopratico
da affidare ai tecnici, sotto il settore F23D
“Scienze infermieristiche e tecniche della riabilitazione
neuropsichiatrica”.
Le discipline sono solo due “Infermieristica clinica in
igiene mentale e Infermieristica clinica in neuropsichiatria
infantile”
1997 Docenza al personale tecnico
Il Ministero dell’Università, con Decreto 23 giugno 1997,
aggiunge nel settore F23D una terza disciplina:
“Tecniche di elettrofisiologia e neurofisiopatologia”.
Lo stesso Ministero conferma il 12 dicembre 1997, in
risposta ad una interrogazione parlamentare presentata
dall’On. G. Pittella il 30 aprile 1997, che gli insegnamenti
tecnico-pratici vanno affidati al personale dello
specifico profilo professionale, a prescindere dall’appartenenza
al ruolo del servizio sanitario nazionale o
Universitario.
1997 Requisiti d’idoneità sedi dei D.U. e tutor
Con Decreto 24 settembre 1997 i Ministri dell’Università
e della Sanità stabiliscono i “requisiti di idoneità delle
strutture”, che prevedono un rapporto studenti tutor tra
uno a uno e due a uno.
1997 Progetto per la formazione complementare
post-base
Su richiesta del Ministero della Sanità, l’associazione
AITN elabora insieme ad alcuni presidenti di Corso di
DU (Prof. E. Lugaresi, Prof. G. Ricci, Prof. E. Rosadini,
Prof. S. Passero) la proposta per l’attivazione di Corsi a
durata annuale per tre settori:
- Fisiopatologia Vascolare
- Fisiopatologia Respiratoria
- Fisiopatologia Uro-Genitale
La proposta inviata il 24 novembre 1997 non viene recepita,
anche perché si attende che venga definita l’equipollenza
dei titoli precedenti ai DU, per chiarire chi
potrà iscriversi.
1999 Contratto di lavoro
Il 7 aprile 1999 viene firmato il Contratto di lavoro del
Comparto sanità 1998/2001 per 22 profili professionali;
quello del TNFP è inserito fra il personale tecnicosanitario.
Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 1 (2005)
STORIA
12
Dopo i 14 profili decretati fra il 1994 e il 1995, i profili
individuati dal Ministero della Sanità diventano 22; fra il
1997 e il 1998 vengono sono stati normati altri 8 profili:
- Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva
(DM 56, 17-1-1997)
- Tecnico dell’educazione e riabilitazione psichiatrica e
psicosociale (DM 57,17-1-1997)
- Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi
di lavoro (DM 58, 17-1-1997)
- Terapista Occupazionale (DM 136, 17-1-1997)
- Assistente Sanitario (DM 69, 17-1-1997)
- Infermiere Pediatrico (DM 70, 17-1-1997)
- Tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione
cardiovascolare (DM 316,27-7-98)
- Educatore Professionale (DM 520, 8-10-1998)
1999 Abrogazione mansionario Infermiere
e definizione competenze delle professioni
Con Legge 26 febbraio 1999, n. 42 si ha la definitiva
regolamentazione delle professioni sanitarie individuate
con relativo Profilo professionale.
All’art. 1 punto 2 è abrogato il mansionario
dell’Infermiere (DPR 225/1974) e sancito che:
“Il campo proprio di attività e di responsabilità … è
determinato dai contenuti dei relativi profili professionali
e degli ordinamenti didattici dei rispettivi corsi di
diploma universitario e di formazione post-base nonché
degli specifici codici deontologici”.
2000 Codice deontologico
Il 6 aprile viene approvato il Codice deontologico da
parte della Associazione Italiana Tecnici
Neurofisiopatologia.
2000 Equipollenza titoli
Con Decreto del 27 luglio 2000, Il Ministero della Sanità,
stabilisce l’equipollenza al Diploma Universitario di
TNFP di tutti i titoli rilasciati dalle precedenti 9 scuole
regionali e 9 scuole universitarie, “ai fini dell’esercizio
professionale e dell’accesso alla formazione post-base”.
2000 Formazione del personale per la dirigenza
Con Legge 10 agosto 2000, n.251, si conferma l’appartenenza
del TNFP all’area tecnico-sanitaria (art. 3) e si
prevede la formazione universitaria (art. 5) post diploma
universitario per la formazione del personale a cui
affidare funzioni organizzative e didattiche.
2000 Verso la trasformazione dei DU in Laurea
Con documento del 26 ottobre 2000 il Ministero
dell’Università presenta il progetto per la trasformazione
dei DU in Laurea triennale di primo livello.
Fra le classi delle Lauree delle professioni sanitarie,
quella del TNFP è inserita nella area delle “Professioni
sanitarie tecniche”.

La trasformazione deriva dal DM Università del 3 novembre
1999, n.509, che prevede in generale per tutti i
corsi universitari una laurea di primo livello, triennale,
seguita dalla laurea specialistica di secondo livello,
biennale e da relativi master della durata di un anno.
Nella laurea di primo livello vengono confermate le ore
dei DU, da 4.600 si passa a 4.500.
2001 Modificata la normativa concorsuale
per il personale delle Aziende Sanitarie
Con Decreto del Presidente della Repubblica 27 marzo
2001, n. 220 viene modificata la precedente normativa
concorsuale del 30 gennaio 1982; l’art 31 prevede:
“Concorso per titoli ed esami per la figura di operatore
professionale sanitario del personale tecnico-sanitario 1.
Per il personale appartenente al profilo professionale di
tecnico sanitario di laboratorio biomedico, tecnico sanitario
di radiologia medica, tecnico di neurofisiopatologia,
tecnico ortopedico e tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria
e perfusionecardiovascolare il requisito
specifico di ammissione al concorso è il diploma universitario,
conseguito ai sensi dell'articolo 6, comma 3, del
decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive
modificazioni, ovvero i diplomi e attestati conseguiti
in base al precedente ordinamento riconosciuti equipollenti,
ai sensi delle vigenti disposizioni, al diploma universitario
ai fini dell'esercizio dell'attività professionale e
dell'accesso ai pubblici uffici”.
2001 Ripartizione dei profili professionali in 4 aree
Con DPR 29 marzo 2001 il profilo professionale del tecnico
di neurofisiopatologia è inserito fra le professioni
tecnico-sanitarie, nell’area “tecnico-diagnostica”, insieme
al Tecnico Audiometrista, al Tecnico di Laboratorio
biomedico e Tecnico di Radiologia.
2001 Trasformazione dei Corsi DU
in Laurea triennale
Con Decreto interministeriale Università-Sanità del 2
aprile 2001, vengono istituiti i corsi di laurea di primo
livello, a durata triennale, e di secondo livello specialistica,
a durata biennale. Sono previste 4 classi di laurea
in:
- Professioni sanitarie infermieristiche e ostetrica
- Professioni sanitarie della riabilitazione
- Professioni sanitarie tecniche
- Professioni sanitarie della prevenzione
Il Tecnico di Neurofisiopatologia è inserito nella terza
classe “sanitarie tecniche”.
Vengono attivati 180 posti in 17 Università: Ancona (10),
Bologna (10), Catania (5), Catanzaro (14), Genova (5),
Messina (10), Milano (10), Napoli Federico II (30),
Padova (6), Pavia (15), Pisa (10), Roma Sapienza (6),
Roma Tor Vergata (20), Roma Cattolica (5), Siena (4),
Torino (8) e Udine (12). Le domande presentate sono in
totale 198.
Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 1 (2005)
STORIA
13
Per l’accesso alla laurea specialistica biennale, l’art. 5,
comma 2 stabilisce che:
“Gli atenei, per i fini di cui ai commi 1 e 2, verificano il
possesso dei requisiti curricolari e l’adeguatezza della
personale preparazione del laureato con riferimento
anche alle specifiche esperienze professionali, maturate
in almeno cinque anni di attività lavorativa dipendente
in strutture sanitarie accreditate, caratterizzate dall’esercizio
di funzioni professionali proprie del titolo di
laurea conseguito e coerenti con l’obiettivo del corso di
laurea specialistica”.
2001 Riconoscimento dei titoli pregressi per accedere
alla laurea specialistica biennale e ai master
annuali.
Il 21 dicembre 2001 il Senato approva la Legge n. 1, 8
gennaio 2002, con la quale riconosce che i diplomi conseguiti
secondo la normativa precedente, “sono validi ai
fini dell’accesso ai corsi di laurea specialistica, ai master
ed altri corsi ...”.
Per il Tecnico di Neurofisiopatologia si tratta dei titoli
rilasciati dai Corsi di DU, dalle Scuole Universitarie
dirette a fini speciali e dalle Scuole regionali, post scuola
secondaria superiore, che il DM 27 luglio 2000 aveva
riconosciuto equipollenti fra loro, di cui in tabella.
2002 Corsi di laurea in 17 Università
I posti per i Corsi di Laurea sono 193, su cui vengono
presentate 193 domande. Rispetto alle 17 Università del
2001, viene sospeso il Corso di Genova. I posti delle
altre Università sono: Ancona (10), Bologna (15),
Catania (5), Catanzaro (14), Messina (10), Milano (15),
Napoli Federico II (30), Padova (6), Pavia (15), Pisa
(10), Roma Sapienza (6), Roma Tor Vergata (20), Roma
Cattolica (5), Siena (4), Torino (8) e Udine (15).
2002 Confermato l’EEG nel tariffario dell’Infermiere
Il 31 ottobre 2002 la Federazione Infermieri IPASVI trasmette
alla AITN il proprio “nomenclatore-tariffario”
approvato il 3 marzo 2002 in cui inserisce nuovamente
l’EEG fra le prestazioni dell’Infermiere.
2002 I Tecnici dell’AITN chiedono al Ministero
della Salute un intervento verso l’IPASVI
Il 20 novembre 2004 l’AITN chiede all’IPASVI di cancellare
l’EEG dal “nomenclatore-tariffario” dell’Infermiere.
La richiesta è segnalata ai Ministero della Salute, ai
Sindacati CGIL-CISL-UIL e alle Conferenze dei Corsi di
Laurea Professioni Sanitarie e dei Presidi della Facoltà di
Medicina e Chirurgia.
2003 Mozioni dei Sindacati e dell’Università
Intervento presso il Ministero della Salute con rispettive
mozioni da parte della Conferenza Corsi di Laurea e dei
Presidi della Facoltà di Medicina e Chirurgia, il 23 gennaio
e 12 febbraio 2003, e da parte dei Sindacati CGIL-
CISL-UIL, il 22 aprile 2003.

2003 Il Ministero della Salute chiarisce che l’EEG
non compete all’Infermiere.
Con nota del 22 maggio 2003 indirizzata alla Federazione
IPASVI e all’AITN, il Ministero della Salute chiarisce
l’esclusività del Tecnico di Neurofisiopatologia
sull’EEG, e la norma transitoria per gli Infermieri addetti
all’EEG prima del 15 marzo 1992.
2003 Corsi di laurea in 15 Università
I posti per i Corsi di Laurea sono 192, su cui vengono
presentate 183 domande. Rispetto alle 16 Università del
2002, vengono sospesi i Corsi di Catania e Catanzaro,
mentre si aggiungono per la prima volta Bari (10) e
Roma Sapienza II (15). I posti delle altre Università
sono: Bologna (12), Messina (10), Milano (15), Napoli
Federico II (20), Padova (8), Pavia (10), Pisa (15), Roma
Sapienza (15), Roma Tor Vergata (20), Roma Cattolica
(15), Siena (4), Torino (8) e Udine (15).
2004 Accordo Infermieri IPASVI e Tecnici AITN
Il 6 maggio 2004 presso il Ministero della Salute i
Presidenti dell’IPASVI e dell’AITN ratificano un accordo
per favorire la sostituzione degli Infermieri con i Tecnici
Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 1 (2005)
STORIA
14
e chiedono al Ministero di sensibilizzare in tale senso le
Regioni e tramite queste le Aziende Sanitarie ed
Ospedaliere.
Il 1° giugno 2004 il Ministero trasmette alle Regioni una
nota ad hoc con l’accordo AITN-IPASVI. Seguono gli
interventi di varie Regioni verso le rispettive ASL.
2004 La Federazione IPASVI cancella l’EEG dal
tariffario
Il 5 luglio 2004 la Federazione IPSVI comunica all’AITN
che il Comitato centrale ha deliberato l’eliminazione
dell’EEG dal tariffario dell’Infermiere.
2004 Corsi di laurea in 19 Università
I posti per i Corsi di Laurea sono 241, su cui vengono
presentate 261 domande. Dalle 15 Università del 2003 si
passa a 19 con la prima attivazione per Firenze (16);
nelle altre Università: Bari (10), Bologna (12), Catania
(18), Genova (15), Messina (7), Milano (15), Napoli
Federico II (20), Padova (8), Pavia (10), Pisa (12), Roma
Cattolica (10), Potenza Roma Cattolica (10), Roma
Sapienza I (12), Roma Sapienza II (23), Roma Tor
Vergata (15), Siena (5), Torino (8) e Udine (15).
PROFILO PROFESSIONALE DEL TECNICO DI NEUROFISIOPATOLOGIA
Decreto Ministero della Sanità, 15 marzo 1995, n. 183
Gazzetta Ufficiale 20 maggio 1995, n. 116
Omissis
1.1. il tecnico di neurofisiopatologia è l'operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario
abilitante, svolge la propria attività nell'ambito della diagnosi delle patologie del sistema nervoso,
applicando direttamente, su prescrizione medica, le metodiche diagnostiche specifiche in campo
neurologico e neurochirurgico (elettroencefalografia, elettroneuromio-grafia, poligrafia, potenziali
evocati, ultrasuoni).
2. a) applica le metodiche più idonee per la registrazione dei fenomeni bioelettrici, con diretto intervento
sul paziente e sulle apparecchiature ai fini della realizzazione di un programma di lavoro
diagnostico-strumentale o di ricerca neurofisiologica predisposto in stretta collaborazione con il
medico specialista;
2. b) gestisce compiutamente il lavoro di raccolta e di ottimizzazione delle varie metodiche diagnostiche,
sulle quali, su richiesta deve redarre un rapporto descrittivo sotto l'aspetto tecnico;
2. c) ha dirette responsabilità nell'applicazione e nel risultato finale della metodica diagnostica utilizzata;
2. d) impiega metodiche diagnostico-strumentali per l'accertamento dell'attività elettrocerebrale ai fini
clinici e/o legali;
2. e) provvede alla predisposizione e controllo della strumentazione delle apparecchiature in dotazione;
2. f) esercita la sua attività in strutture sanitarie pubbliche e private, in regime di dipendenza o libero
professionale.

Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 1 (2005)
STORIA
TITOLI DI STUDIO PER L’EQUIPOLLENZA
AL DIPLOMA UNIVERSITARIO DI TECNICO
DI NEUROFISIOPATOLOGIA
Corsi Regionali e Scuole Universitarie Dirette a Fini Speciali per Tecnico Neurofisiopatologo, per Tecnico di
Neurofisiopatologia, per Tecnico di Fisiopatologia, per Tecnico di Neurofisiologia Clinica
SCUOLE UNIVERSITARIE DIRETTE A FINI SPECIALI
- Roma, DPR n. 436, 2/6/1972, a durata biennale - DPR 19/12/1988, triennale.
- Bologna, DPR n. 1010, 31/10/1972, a durata biennale - DR 10/1/1991, triennnale.
- Ancona, DPR n. 1226, 31/10/1977, a durata biennale - DR 7/3/1991, triennale.
- Pavia, DPR n. 584 3/6/1980, a durata triennale - DR 21/7/1989, triennale
- Milano, DPR n. 1114, 31/10/1981, a durata biennale - DR 31/5/1990 triennale.
- Genova, DPR n. 969, 31/10/1981, a durata triennale
- Napoli, DPR n. 1095, 31/10/1981, a durata triennale.
- Pisa, DPR 31/10/1988, a durata triennale.
- Siena, DR 4/5/1990, a durata triennale.
CORSI ISTITUITI DALLE REGIONI PRESSO USL E OSPEDALI
- Regione Molise, Delibera Consiglio Regionale n. 353 del 24/91979.
Campobasso USL. Unico corso a durata biennale.
Titolo: Diploma di Tecnico di Neurofisiopatologia.
- Regione Friuli Venezia Giulia, Delibera Giunta Regionale n. 29 del 19/1/1983.
Trieste USL 1. Unico corso a durata triennale.
Titolo: Idoneità Corso per Tecnici di Fisiopatologia, a indirizzo oto-neuro-oculistico
- Regione Toscana, Delibera Consiglio Regionale N. 392 del 28/12/1990
Firenze USL 10D, Pisa USL 12, Siena USL 30. Unico corso a durata biennale riservato
a infermieri già addetti alle EEG.
Titolo: Diploma di abilitazione di Tecnico di Neurofisiopatologia.
- Regione Sicilia, Delibere Assessore Sanità 15/11/1990, n. 87065 e 22/6/1991, n. 93545
Palermo USL 58 (DA 15/11/1990, n. 87065). Quattro Corsi a durata triennale
Messina USL 41 (DA 22/06/1991, n. 93545). Unico corso a durata triennale.
Titolo: Diploma di Tecnico di Neurofisiopatologia.
- Regione Sardegna, deliberazione di Giunta 30/11/1993 n. 45/52
Sassari USL 1 e Cagliari USL 21. Unico corso a durata triennale.
Titolo: Diploma di Tecnico di Neurofisiopatologia.
15

Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 1 (2005)
RELAZIONI
IL TEST QUANTITATIVO DELLE SENSIBILITA’ TERMICHE:
UN’INTEGRAZIONE ALLA NEUROFISIOLOGIA TRADIZIONALE
E. Mauri, P. Marchettini
Corso di Laurea in tecniche di Neurofisiopatologia dell’Università degli Studi di Milano
Introduzione al test quantitativo delle sensibilità
termiche
Il QTT (Quantitative Thermal Test) appartiene alla
famiglia dei QST (Quantitative Sensory Test), test psicofisici
che permettono lo studio e la quantificazione
delle diverse modalità sensitive: tatto, vibrazione,
pressione, temperatura.
I QST sono stati sviluppati per migliorare l’accuratezza
dell’esame clinico della sensibilità classicamente
eseguito utilizzando un batuffolo di cotone, il diapason,
lo spillo e gli stimoli caldi e freddi. Quantificando
l’intensità degli stimoli applicati è possibile riprodurre
con precisione il metodo d’esame ed ottenere informazioni
utili ad oggettivare i risultati per monitorare,
ad esempio, i disturbi sensitivi subclinici, il corso
naturale del disturbo neurologico o modificazioni
durante i trials farmacologici.
L’introduzione di dispositivi in grado di oggettivare i
risultati dei test sensitivi è avvenuta gradualmente. Nel
1835 Weber inventò il test dei due punti di discriminazione
al fine di quantificare le sensazioni cutanee
(Weber, 1835): stimolando la superficie cutanea con
due punte smussate applicate ad un compasso, egli
era in grado di misurare la minima distanza in cui i
due punti erano discriminati dal paziente. Nel 1889
Von Frey sviluppò un metodo per quantificare i risultati
dell’esame del tocco leggero (Von Frey, 1922).
Utilizzando una serie di peli di cavallo di rigidità e
lunghezza diverse, standardizzò gli stimoli tattili che
dovevano essere applicati alla cute. Nel 1976
Lindblom introdusse il suo rullo che poteva essere
riscaldato o raffreddato con facilità, ma soprattutto
poteva essere portato alla temperatura desiderata. Egli
stesso, avendo a disposizione diversi dispositivi di
riscaldamento a differenti temperature ed avvalendosi
della collaborazione di medici che si occupavano di
psicofisica, svolse esperimenti sulle soglie di percezione
della temperatura in varie parti del corpo
(Berglund et al., 1997).
Sebbene questi strumenti siano ancor oggi fondamentali
per un esame clinico accurato ed oggettivo, un grande
contributo allo sviluppo delle moderne apparecchiature
per il QST venne da Lindblom e Fruhstofer che già
nel 1970 stavano sviluppando il primo apparecchio per
il QTT (Fruhstofer et al., 1976); inoltre Dyck e collaboratori
nel 1978 introdussero un sistema automatizzato
altamente sofisticato per quantificare le sensazioni cuta-
16
nee per tatto, pressione, vibrazione e temperatura
(Dyck et al. 1978). Da allora, altri ricercatori hanno sviluppato
strumenti per quantificare le sensazioni cutanee,
in particolare vibrazione e temperatura.
Pur essendosi nel tempo raffinata la tecnologia, oggi
come in passato, i QST si basano sull’individuazione
delle soglie delle sottomodalità somatoestesiche
(soglie percettive e dolorifiche) e sulla quantificazione
delle percezioni per le stimolazioni sovraliminali.
La stimolazione deve essere di durata, intensità e frequenza
controllate e va applicato un solo stimolo per
volta. Lo stimolo è somministrato attraverso vibrametri,
sonde termiche, generatori di impulsi meccanici
brevi o prolungati a seconda che si vogliano studiare
le sottomodalità della vibrazione, della pressione o
della temperatura.
Il principio generale della valutazione consiste nel
mettere a confronto una zona patologica con l’omologa
sana e nel confrontare i risultati ottenuti con quelli
di un gruppo di controllo.
I metodi per determinare le varie soglie possono essere
raggruppati in due classi principali: quelli includenti
il tempo di reazione e quelli che utilizzano stimolazioni
predeterminate (Fig.1). I primi, di cui il più
importante è il test dei limiti, consistono nel fornire
stimoli che aumentano costantemente di intensità e
che vengono bloccati dal paziente quando la sensazione
richiesta è percepita. I secondi invece consistono
in treni di stimoli la cui intensità è predeterminata.
Al soggetto è richiesto di rispondere sì o no, cioè percepito
o non percepito, ad ogni stimolo dopo che
questo è terminato. L’intensità dello stimolo successivo
è basata su tale risposta secondo l’algoritmo di
ogni specifico metodo. Appartengono a questo secondo
gruppo il metodo per livelli, quello per gradi e
quello della scelta forzata.
In particolare per il QTT i metodi più comuni nella
pratica clinica sono quello della scelta forzata e quello
dei limiti, ma il secondo, pur facendo registrare
soglie più alte, ha il vantaggio di essere più veloce.
Gli apparecchi per eseguire il QTT attualmente disponibili
in commercio (Fig.2) si basano sul principio di
Peltier: la sonda termica è costituita dalla giunzione di
due metalli semiconduttori diversi, nei quali il passaggio
di corrente elettrica provoca una differenza di
temperatura dovuta al riscaldamento di una delle due
superfici e al raffreddamento dell’altra. Invertendo la
direzione della corrente, si hanno effetti opposti.

Questa proprietà permette sia di riscaldare sia di raffreddare
sempre la stessa faccia della sonda, evitando
di doverla spostare ed eliminando così un fattore che
può inficiare i risultati del test. Le variazioni di temperatura
nell’unità di tempo sono funzione dell’intensità
della corrente applicata. Non bisogna dimenticare
che questo parametro è fondamentale, in quanto
modificando la velocità con cui lo stimolo aumenta di
intensità, si cambia la frequenza con cui i recettori
rispondono allo stimolo (reclutamento temporale).
A seconda, invece, delle dimensioni della sonda si va ad
interferire col reclutamento spaziale dei recettori e quindi
con la qualità delle sensazioni percepite dal soggetto.
Queste apparecchiature sono anche dotate di dispositivi
per il controllo della temperatura basale: in genere,
una termocoppia mantiene, negli intervalli tra i
vari stimoli, una temperatura costante, che di solito è
compresa fra 30 e 36°C. In questo intervallo neutro si
ha un completo adattamento recettoriale e quindi il
soggetto non percepisce alcuna sensazione termica.
Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 1 (2005)
Fig.2
RELAZIONI
17
Fig.1
Queste macchine, generalmente, per ragioni di sicurezza
del paziente, hanno anche dispositivi di bloccaggio
automatico della temperatura: solitamente non
vengono superati gli 0°C nel caso degli stimoli freddi
e i 50°C per quelli caldi, in modo da evitare danni tissutali.
Nonostante queste restrizioni, però, gli stimoli
freddi a 0°C spesso non provocano dolore, in quanto
brevi esposizioni a queste temperature possono non
risultare lesive per i tessuti e, di conseguenza, non
vengono attivati i nocicettori.
Come tutti gli altri test psicofisici, anche il QTT non dà
valori inconfutabili e del tutto oggettivi, in quanto si
basa su risposte soggettive, che possono essere variamente
influenzate. I principali fattori di variabilità
sono legati al paziente, al suo stato emotivo, al livello
di attenzione, al tempo di reazione e all’esatta comprensione
delle istruzioni fornite. Vanno inoltre
aggiunti l’età del soggetto – infatti le soglie tendono
ad aumentare lievemente negli anziani – e la sede
corporea in esame. Fattori di variabilità più tecnici
sono rappresentati dal metodo utilizzato per valutare
le soglie, dalle dimensioni del termodiffusore, dalla
rapidità di variazione della temperatura, dalla temperatura
cutanea ed ambientale.
Nonostante tutti questi limiti, il QTT ed in generale
tutti i test quantitativi delle sensibilità sono a tutt’oggi
un metodo di gran valore per valutare la funzionalità
del nervo periferico e delle vie sensitive. Infatti ognuno
di essi si occupa di una specifica modalità sensitiva
e, tutti assieme, forniscono informazioni su ogni
tipo di fibra, e non solo su quelle di largo calibro, che
sono le uniche esplorabili con la neurofisiologia tradizionale.
Sono inoltre ritenuti più “fisiologici” rispetto
alla velocità di conduzione ed al potenziale d’azione,
nel senso che studiano direttamente la funzione sensoriale
del sistema. Infine, essendo non invasivi, sono
ben tollerati dal paziente, la cui compliance è fondamentale
per la buona riuscita dell’esame.

Quindi, si può concludere che la determinazione delle
soglie sensitive è un aiuto prezioso per valutare in
modo strumentale alcuni disturbi delle sensibilità,
riscontrabili nella pratica clinica, ma non altrimenti
documentabili. Infatti, i risultati di questi test permettono
al clinico esperto di approfondire o confermare
un sospetto diagnostico, anche se nelle mani di chi
non ha un’approfondita esperienza nel campo degli
esami delle sensibilità possono generare confusione
ed errori diagnostici.
E’ necessario però aprire la mente ad un approccio
sostanzialmente distante da quello della neurofisiologia
tradizionale: il paziente non più come oggetto passivo
dell’esame, ma come soggetto che attivamente
partecipa alla sua esecuzione e non più dati esatti, ma
inevitabili variazioni nelle misurazioni, derivanti dalla
natura stessa di questi test semi-oggettivi.
Bibliografia
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RELAZIONI
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press, Seattle. 1994a. Vol. 3, Chapt. 7, pp 105-112.

In Italia, come nei restanti paesi industrializzati, l’ictus
cerebrale rappresenta la terza causa di morte dopo le
malattie cardiovascolari e le neoplasie ed è la principale
causa di invalidità (1).
Ogni anno si registrano oltre 194.000 nuovi ictus in
Italia, di cui una minoranza (20%) decede nel primo
mese successivo all’evento e circa il 30% sopravvive con
esiti gravemente invalidanti.
Ad 1 anno circa dall’evento acuto, un terzo dei soggetti
sopravvissuti ad un ictus, indipendentemente dal fatto
che sia ischemico o emorragico, presenta un grado di
disabilità elevato, tanto da poter essere definiti totalmente
dipendenti (marcata limitazione nelle attività di
vita quotidiana) (2).
L’accumularsi di evidenze in merito ai fenomeni di neuroplasticità
nel cervello adulto leso e all’importanza
delle afferenze sensoriali nel promuovere la riorganizzazione
delle aree corticali (3) ha prodotto il fiorire di
proposte terapeutiche basate su varie tecniche di addestramento:
fisioterapia intensiva (4,5), elettrostimolazione,
e biofeedback a cui si è aggiunta, negli ultimi anni,
una nuova tecnica di riabilitazione sensori-motoria ottenuta
mediante dispositivi robotizzati
Questi possono trattare un arto paretico come avviene
durante un esercizio di terapia fisica; il vantaggio, rispetto
alle sedute riabilitative tradizionali consiste nella possibilità
di registrare vari segnali : la velocità degli spostamenti,
la direzione e la forza dei movimenti volontari
residui. Da un punto di vista teorico l’intervento robotico
combina l’approccio basato sulla facilitazione con
quello fondato sull’apprendimento motorio. Il dispositivo
robotico interattivo misura il movimento del paziente
e, se necessario, interviene muovendo l’arto attraverso
una traiettoria predeterminata.
Il nostro gruppo, unitamente al gruppo di bioingegneria
della Scuola Superiore S. Anna di Pisa, nell’ambito di
un progetto finalizzato del ministero della Salute, ha
messo a punto un dispositivo robotico (R) diretto alla
valutazione e al trattamento dei disturbi motori di spalla
e gomito negli esiti di ictus.
Il R è costituito da: (Fig.1)
- una manopola (che deve essere impugnata dal
paziente) che si muove su un piano orizzontale tramite
un carrello;
- un software che ne controlla il movimento grazie
all’intervento di sensori di forza applicati alla base
Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 1 (2005)
RELAZIONI STORIA
Riabilitazione robotizzata applicata all’arto superiore
negli esiti di ictus cerebrale
C. Delconte°, R.Colombo*, A.Mazzone*, G.Minuco*, D. Pianca°, S. Micera**,
E. Guglielmelli**, M.C. Carrozza**, P. Dario**, F.Pisano°
Fondazione “Salvatore Maugeri”, IRCCS, °Divisione di Neurologia e * Servizio di Bioingegneria,
Istituto Scientifico di Veruno (NO), ** Laboratorio ARTS Scuola Superiore S.Anna, Polo S.Anna Valdera, Pontedera (PI)
19
della manopola, che consentono di rilevare lo sforzo
applicato dal paziente nel tentativo di eseguire il
compito motorio.
Di fronte al paziente abbiamo posizionato un monitor,
che rappresenta il piano di lavoro, sul quale in successione
compaiono tre dischi di colore diverso che
indicano:
- la posizione di partenza (disco giallo)
- la posizione di arrivo (disco rosso)
- posizione della manopola durante il compito motorio
(disco verde)
Il soggetto viene istruito a spingere la manopola dalla
posizione di partenza a quella di arrivo; se, a causa del
deficit stenico, il paziente non è in grado di portare a
termine il compito, il R interviene a completare il percorso;
il software infatti è programmato ad entrare in
azione quando l’assenza di movimento (dovuta alla
mancanza di applicazione di forza) si protrae per un
periodo superiore a 3 secondi. Segnali acustici accompagnano
l’esecuzione dei compiti.
Fig. 1: Il paziente viene fatto sedere su una apposita sedia
davanti al piano di lavoro con il tronco fissato allo
schienale per mezzo di un’imbragatura che ne impedisce
i movimenti. L’arto da riabilitare, paretico e
non plegico, viene posizionato con l’avambraccio
appoggiato su un supporto morbido atto a ridurre
l’attrito sul piano.
Il compito del soggetto consiste nello spostare la
manopola da un punto di partenza ad un punto di
arrivo nel modo più diretto possibile.

Il singolo tratto da compiere dal giallo al rosso è un
lato di una figura geometrica (che non compare intera
sulle schermo); la figura in questione può essere semplice
(quadrato) se le capacità residue del paziente sono
limitate, oppure può assumere caratteristiche più complesse
per coloro che presentano movimenti residui
maggiori.
Nel caso in cui, durante l’arco di trattamento, il paziente
riesca a completare con successo tutta la figura semplice,
si aumenta il livello di difficoltà passando alle
figure geometriche più complesse.
Sul monitor che visualizza il compito motorio sono
riportati due punteggi, uno parziale (relativo all’esecuzione
del singolo compito) ed uno complessivo (relativo
all’intera seduta di training); il punteggio viene incrementato
solo dai movimenti volontari del soggetto,
mentre rimane invariato nelle fasi di intervento del R; in
questo modo forniamo un feedback al paziente con lo
scopo di mantenere elevati coinvolgimento e motivazione
per tutta la durata della seduta. Costituisce inoltre
un parametro utile per la valutazione quantitativa dell’andamento
delle sedute: infatti più elevato risulta il
punteggio, migliore è stata la prestazione offerta.
Prima di iniziare il trattamento il paziente viene sistemato
vicino al dispositivo per ricercare la posizione più
adatta all’esecuzione del compito motorio in rapporto al
grado di paresi e alla lunghezza dell’arto; durante questa
fase viene addestrato all’ esercizio in modo da rendere
trascurabile il miglioramento dovuto esclusivamente
all’effetto apprendimento.
MATERIALI E METODI
Sono stati trattati 10 pazienti affetti da esiti di ictus cerebrale
in fase stabilizzatata, selezionati secondo i seguenti
criteri:
Criteri d’inclusione:
- Unica lesione cerebrovascolare ischemica o emorragica
- Fra 6 mesi e 2 anni dall’episodio acuto
- Presenza di 10-20° di movimento volontario di flessoabuzione
spalla e di flesso-estensione gomito
Criteri d’esclusione:
- Encefalopatia multinfartuale
- Plegia flaccida
- Disturbi sensibilità profonda
- Deficit delle funzioni cognitive superiori (neglect, afasia
sensoriale)
- Importanti deficit campimetrici
- Limitazioni articolari e dolore
Tutti i pazienti hanno eseguito il trattamento robotico 2
volte al giorno per 5 giorni a settimana per 3 settimane
per un totale di 30 sedute, in aggiunta al tradizionale
trattamento FKT.
Ogni seduta di riabilitazione robotica è composta da
sequenze di movimento alternate a fasi di riposo: 4 cicli
da 5-6 minuti di lavoro seguiti da 3 minuti di pausa, per
una durata complessiva di circa 40 minuti.
Abbiamo effettuato valutazioni prima e dopo il trattamento:
somministrazione di scale cliniche e funzionali,
Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 1 (2005)
RELAZIONI
STORIA
20
misure goniometriche, esame EMG-Biomeccanico all’articolazione
del polso e EMG dinamico
Scale cliniche e funzionali
Scala di Ashworth modificata per testare la spasticità
Medical Research Council (MRC) e Motor Power Score
(9,10) per valutare la forza muscolare residua alle articolazioni
di spalla e gomito Fugl-Meyer Modificata (7) Motor
Status Score (8) per misurare la capacità di compiere mivimenti
specifici, per valutare la sensibilità, il dolore articolare,
la motilità articolare passiva.
Misure goniometriche
Misuriamo il range di movimento articolare (ROM)
volontario a polso, gomito e spalla tramite l’uso di un
goniometro.
Valutazione EMG-Biomeccanica
Eseguita per ottenere per una quantificazione oggettiva
del tono muscolare al polso mediante una tecnica messa
a punto nel nostro laboratorio.
Questo test, eseguito con un motore che impone movimenti
in estensione del polso a differenti velocità
costanti, ha lo scopo di ottenere le seguenti informazioni:
- IST: (indice di stiffness totale) che corrisponde alla
resistenza offerta dal polso spostato passivamente;
questa resistenza è rappresentata dalla pendenza della
retta di regressione calcolata sulla curva coppia-posizione
dei movimenti di estensione del polso effettuati
alla velocità di 200°/sec.
- Area Riflesso di Stiramento: ottenuta mediante il rilievo
elettromiografico dal muscolo Flessore Radiale
Carpo durante movimenti di estensione del polso alla
velocità di 500°/sec.
EMG dinamico.
Registriamo con elettrodi di superficie (da 8 muscoli di
spalla e braccio: trapezio, deltoide anteriore, d. medio,
d. posteriore, gran pettorale, bicipite brach, tricipite
brach, grande rotondo) e con un sensore goniometrico
(per misurare l’angolo articolare del gomito) composto
da un potenziometro a rotazione, alcuni compiti
motori: movimenti di reaching, abduzione di spalla,
compiti funzionali (portare un bicchiere alla bocca).
La contemporanea registrazione da agonisti ed antagonisti
consente di ottenete informazioni di tipo dinamico
sui pattern di attivazione muscolare; per l’analisi
EMG è stato utilizzato un apparecchio multicanale
avente frequenza di campionamento di 2 kHz per ciascuna
canale; per il prelievo del segnale EMG sono
state impiegate sonde che incorporano un amplificatore
differenziale. Trattasi di sonde a geometria variabile,
con preamplificatori EMG posizionati direttamente
sul muscolo, che garantiscono una buona stabilità
di segnale unita ad una riduzione degli artefatti
di movimento. Per la misura dell’attività muscolare
viene registrato il valore rettificato ed integrato del
segnale EMG.

Risultati
I dati che presentiamo sono preliminari e non considerano
la parte del rilievo EMG dinamico.
Sono attualmente in via di completamento il gruppo dei
pazienti controllo (sottoposti ad un numero di sedute
FKT doppie) ed il gruppo dei pazienti in fase subacuta
(entro il terzo mese dall’evento).
Anzitutto riportiamo l’elevato grado di apprezzamento
riferito dai nostri pazienti che si sono sentiti parte attiva
del processo riabilitativo.
Dal gruppo preso in esame possiamo osservare che: sia le
valutazioni cliniche effettuate con la scala di Ashworth
Mod. a spalla, gomito e polso che la valutazione EMGbiomeccanica
al polso hanno mostrato assenza di modificazioni
del tono muscolare (p = n.s.) (Fig. 1).
Figura 2
Le valutazioni goniometriche del range di movimento
volontario e la scala MRC hanno mostrato un miglioramento
statisticamente significativo nei movimenti di
flessione ed abduzione di spalla, con incremento di
forza anche all’estensione di gomito (Fig.3).
Anche le scale funzionali (Fugl-Meyer mod. e Motor
Status Score) hanno mostrato un incremento dei punteggi
statisticamente significativo al termine del trattamento,
indicando che le variazioni cliniche hanno avuto
una positiva ripercussione sull’esecuzione di compiti
motori che mimano l’attività quotidiana (Fig. 4).
Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 1 (2005)
RELAZIONI STORIA
21
Figura 3
Figura 4

Discussione e Conclusioni
Questi dati preliminari ci permettono di rilevare
miglioramenti clinici all’arto superiore con assenza di
modificazioni del tono muscolare e con ricadute funzionali
su un gruppo di pazienti con esiti stabilizzati di
ictus cerebrale; alla luce di ciò riteniamo che i dispositivi
robotici possano essere impiegati con profitto
anche e soprattutto nei pazienti in fase subacuta, appena
le condizioni generali e neuromotorie lo permettono.
I nostri dati ci suggeriscono inoltre l’esistenza di un
potenziale di applicazione su larga scala: la possibilità
di un singolo operatore di controllare contemporaneamente
più dispositivi robotici (e quindi più pazienti),
consente ai vari centri di riabilitazione di aumentare
notevolmente le potenzialità terapeutiche con non trascurabili
ricadute anche di tipo economico.
Tali tecniche andrebbero affiancate alle sedute riabilitative
tradizionali così da potenziarne l’efficacia in termini
di accelerazione dei processi di recupero.
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Anatomia delle vie olfattive
Il sistema olfattivo comprende i nervi olfattivi, il bulbo,
il tratto, il trigono, le strie olfattive e la sostanza perforata
anteriore (Azzali G. et al., 1995).
Le sostanze odorate si fissano sul muco e stimolano le
ciglia chemosensitive dei recettori olfattivi. Gli assoni
amielinici si raccolgono nei filamenti olfattivi e passano
attraverso gli orifici della lamina cribrosa dell’osso etmoidale
per terminare nel bulbo olfattivo. Nell’insieme i
filamenti olfattivi costituiscono il primo nervo cranico
(Nolte J., 1991). All’interno dell’epitelio olfattivo è stata
dimostrata la presenza di terminazioni sensitive del
nervo trigemino, responsabili delle sensazioni nocicettive
evocate da sostanze irritanti come l’ammoniaca
(www.leffingwell.com).
Le aree cerebrali coinvolte nella percezione olfattiva
sono: la corteccia olfattiva primaria (circonvoluzione olfattiva
laterale e parte dell’uncus), la corteccia entorinale
o area di associazione olfattiva, parte dell’amigdala e
l’area olfattiva neocorticale (posteriormente sulla superficie
orbitale del lobo frontale). La fMRI ha rilevato che
esiste un’attivazione corticale bilaterale indipendente
dalla narice stimolata (Kobal G. et al., 2000).
Il sistema olfattivo presenta delle particolarità: i neuroni
olfattivi possono essere rinnovati durante tutta la vita, le
proiezioni olfattive centrali non sono crociate, il I nervo
cranico è l’unico nervo che proietta le sue fibre direttamente
al telencefalo senza relay talamici interposti tra i
recettori e la corteccia cerebrale (Nolte G.,1991).
OERPs
Anche se la tecnica più utilizzata per evocare gli ERPs
(potenziali evocati evento-correlati) è quella uditiva,
essi possono essere elicitati con ogni tipo di modalità
sen-soriale, anche quella olfattiva (Costa P. et al., 1998).
Gli OERPs possono essere utilizzati come indicatori
della concentrazione e della qualità dello stimolo, del
funzionamento del sistema olfattorio, dello stato attentivo
del soggetto e dei processi cognitivi in seguito a stimoli
emozionali (Pause B.P. et al., 2000). Il paradigma
più frequentemente utilizzato per ottenere le risposte
event-related è quello odd-ball, in cui al soggetto in
esame vengono presentate sequenze di due stimoli
distinguibili in base alle caratteristiche fisiche. Uno degli
stimoli si ripete frequentemente (stimolo frequent o non
target) mentre l’altro infrequentemente (stimolo non frequent
o target) e al soggetto viene chiesto di prestare
attenzione a quest’ultimo tipo di stimolo (Onofrj M. et
al. 1990). Il paradigma che però viene maggiormente
utilizzato durante la registrazione dei potenziali evocati
olfattivi, data la difficoltà nella presentazione di più fra-
Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 1 (2005)
RELAZIONI STORIA
Potenziali evento-correlati olfattivi (OERPs)
L. Boemo, C. Lo Cascio
Corso di Laurea in Tecniche di Neurofisiopatologia dell’Università di Udine
23
granze in sequenza ravvicinata, è quello a singolo stimolo.
Per ovviare a questo inconveniente si può ricorrere
all’utilizzo della cappa aspirante od eventualmente,
in laboratori che ne sono privi, deve essere garantito un
buon impianto di ventilazione e ricambio dell’aria.
Le componenti elicitate negli OERPs sono quelle tipiche
che caratterizzano i potenziali cognitivi: P100, N100,
P200, N200 e P300. L’onda N100 evocata da stimolazioni
olfattive è una componente lenta con la massima
ampiezza nella regione parietale e nella corteccia
parainsulare, con latenza compresa tra 320 e 500 ms
(Geisler M.W. et al.) e sembra dipendere sempre da processi
di predecisione durante la selezione del target.
Aumentando la concentrazione dell’odore non si verificano
variazioni nell’ampiezza di tale componente, ma è
stata riscontrata una diminuzione della latenza e l’attivazione
simultanea sia del I che del V nervo cranico. La
componente N100 sembra dipendere fortemente dallo
stato interiore e attentivo del soggetto e la sua la-tenza
è correlata con la codificazione temporale delle in-formazioni
olfattive e con l’elaborazione dell’intensità e
qualità degli odori (Pause B.M. et al., 2000).
La componente N200 presenta una latenza compresa fra
600-900 ms (Geisler M.W. et al.) e viene elicitata solo
quando l’intervallo interstimolo (ISI) è 15 secondi mentre
non viene evocata per ISI maggiori (Pause B.M. et
al., 2000). La P300 è un’ampia deflessione positiva, simmetrica,
maggiormente rappresentata nelle regioni centro-parietali
dello scalpo (derivazioni mediane), la cui
latenza per stimoli olfattivi è compresa tra 700-1100 ms
(Geisler M.W. et al.). Indipendentemente dalla qualità
dell’odore, lo stimolo raro evoca una P300 più ampia di
quello frequente (Pause B.M. et al., 2000).
Tecnica di registrazione e strumentazione
Per la registrazione degli OERPs, come per tutti i potenziali
cognitivi, si utilizzano gli elettrodi posizionati sulla
linea mediana: Fz, Cz, Pz con riferimento ai due lobi
auricolari e la terra posta sulla fronte.
Si possono utilizzare anche più elettrodi (effettuando
per esempio la registrazione con la cuffia precablata)
ottenendo in questo modo un numero maggiore di informazioni.
Viene registrato anche l’elettrooculogramma (EOG) in
un montaggio bipolare, così da poter escludere, durante
la fase di elaborazione del segnale, le epoche contaminate
da artefatti da movimento oculare.
Gli OERPs vengono normalmente digitalizzati a 512 Hz
utilizzando una banda passante tra 0.01 e 30 Hz. Diversi
esperimenti riportano che il tempo di reazione all’odore
ha un range compreso tra 600 e 2000 ms e quindi

s’imposta la base tempi ad almeno 2000 ms, facendo
coincidere l’inizio della registrazione 500 ms prima della
presentazione dello stimolo; in tal modo è possibile così
ottenere la baseline e consentire la misurazione delle
ampiezze.
L’intervallo interstimolo può essere variato tra 60 e 90
secondi in modo da permettere il recupero neuronale.
Ai soggetti partecipanti viene indicato 5-9 secondi
prima dello stimolo di avvicinare la narice all’olfattometro
nel punto di erogazione dell’odore (Convington
W. et al., 1999).
Questo strumento è in grado di diluire il campione di aria
odorosa con aria “neutra”, ossia priva di odore, secondo
precisi rapporti e con valori che possono raggiungere
diverse decine di migliaia di diluizioni per gli
odori più intensi.
La determinazione olfattometrica si può riferire a tre aspetti:
concentrazione, intensità, sgradevolezza. Intensità
e sgradevolezza vengono valutate sulla base di scale di
giudizio (ad esempio con punteggi che vanno da 0 a 6,
associando ad ogni punteggio un livello di valutazione).
La concentrazione viene valutata mediante la determinazione
della soglia di percezione: si ricorre a progressive
diluizioni del campione con aria esente da odore (aria
“neutra”), fino a rendere l’odore non più percettibile dall'olfatto
umano. La soglia di percezione viene definita
come la concentrazione di sostanze odorose che porta
alla percezione dell’odore con una probabilità del 50%.
Su questa base la concentrazione di odore viene misurata
come numero di diluizioni necessarie per far raggiungere
al campione il livello di soglia. Per definizione
risulta così che la concentrazione di sostanze odorose a
livello soglia è pari a 1 O.U./m3 (O.U.= Odour Unit =
Unità Odorimetrica). Per fare un esempio, se la soglia di
odore di un campione risulta pari a 2000 O.U./m3 significa
che occorrerà diluire 2000 volte il campione di aria
odorosa con aria pulita per renderlo non più percettibile
dalla maggioranza dei giudicatori.
Principio di funzionamento dell’olfattometro.
Alcuni laboratori utilizzano una scala logaritmica per la
rilevazione dell’intensità dello stimolo olfattivo, pre-sentata
ai soggetti ad esame concluso. Questo tipo di classificazione
è denominata LMS (labeled magnitude scale)
e si basa su una valutazione di tipo semantico: per
Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 1 (2005)
RELAZIONI STORIA
24
esempio “odore forte, debole, appena percettibile…”.
Questa metodica viene utilizzata per garantire a tutti i soggetti
una presentazione uguale dello stimolo o per confrontare
tecniche di respirazione diverse (www.crpa.it).
Fattori modificanti gli OERPs
Le componenti degli OERPs sono modificate dagli stessi
fattori che influenzano gli event-related potentials
(ERPs): l’intervallo interstimolo (ISI), l’intensità dello stimolo
(concentrazione) e il tipo di odore.
• Concentrazione dell’odore
Un aumento della concentrazione dello stimolo provoca
generalmente un incremento dell’ampiezza e una
diminuzione della latenza degli OERPs. Per quanto
riguarda la latenza questo effetto coinvolge maggiormente
le onde primitive degli OERPs (P1-N1) mentre le
modificazioni dell’ampiezza sono facilmente riscontrabili
a livello della positività tardiva (Tateyama T. et al.,
1998).
Variazioni dell’ampiezza degli OERPs in seguito alla variazione
della concentrazione della vanillina.
• Età e tempo di assuefazione
Le persone anziane dimostrano una minore sensibilità
e una più povera memoria di riconoscimento degli
odori rispetto ai soggetti giovani. Ciò è dovuto al deteriora-mento
neuronale del nervo olfattorio, della corteccia
entorinale, dell’ippocampo, dell’amigdala e del
lobo temporale.
Una caratteristica del sistema olfattivo è il lungo periodo
refrattario neuronale, ben 90 secondi, per cui non è
possibile una presentazione rapida dello stimolo come
invece viene comunemente utilizzata nel caso del sistema
uditivo o visivo. Si pensi che dopo 45 s dallo stimolo,
i neuroni olfattivi hanno recuperato circa il 90 %
della loro efficienza che è completa solo dopo 90 s. A
riprova di ciò, un ISI relativamente corto determina minori
ampiezze, specialmente per quanto riguarda soggetti
anziani (Morgan C.D. et al., 1997).
E’ stato dimostrato che il fenomeno dell’abitudine è mag-

giormente presente negli anziani che nei giovani; ciò è
probabilmente dovuto al fatto che il tempo di disassuefazione
è maggiore con l’avanzare dell’età. Gli OERPs di
un soggetto anziano presentano un minore incremento
dell’ampiezza e un minore decremento della latenza
all’aumentare della concentrazione dello stimolo. Questo
dato è determinato dal fatto che tali soggetti presentano
una minore abilità nel rispondere a degli stimoli presentati
come ripetitivi (Convington J.W. et al., 1999).
Variazioni degli OERPs ottenute in soggetti giovani ed anziani
in base a diverse concentrazioni di stimolo.
Modificazioni degli OERPs in relazione all’età dei soggetti.
Aspetti curiosi degli OERPs
• Odore e linguaggio
E’ stata ampiamente discussa l’ipotesi che gli odori abbiano
un ruolo privilegiato nel processo sotteso al riaffiorare
di vecchi ricordi o di emozioni depositate nella
memoria dal momento che il sistema olfattorio fa parte
del sistema limbico.
Si è ipotizzato inoltre che gli odori possano interferire con
il linguaggio e viceversa: si è visto infatti che quando vengono
utilizzati degli stimoli olfattivi contemporaneamente
a stimoli verbali si verificano risposte differenti rispetto a
quelle ottenute con soli stimoli verbali.
Alcuni autori ritengono che la percezione del linguaggio
e la codificazione delle informazioni legate agli odori
abbiano un substrato neuronale simile data l’analogia dei
loro segnali e, poichè l’elaborazione delle informazioni
Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 1 (2005)
RELAZIONI STORIA
25
sugli odori e sul linguaggio avvengono simultaneamente, si
osservano numerose interferenze. La Magnetoencefalografia
ha permesso di identificare un’area di attivazione comune:
il solco temporale superiore (Lorig T.S., 1999).
• Stimolazione trigeminale e olfattoria a confronto
Gli OERPs possono essere utilizzati come strumento di
misura della perdita olfattiva e cognitiva in seguito a trauma
cranico: contusioni cerebrali, emorragie, strappamento
dei filuzzi olfattori a livello della lamina cribrosa.
Nel caso di soggetti anosmotici o iposmotici le componenti
degli OERPs N1, P2, P3 sono assenti per stimoli attivanti
il I nervo cranico, mentre permane una risposta nell’attivazione
del trigemino. Ci sono infatti odori in grado di
attivare il V nervo cranico: si tratta di sostanze fortemente
“pungenti” come ad esempio l’ammoniaca, il biossido di
carbonio o l’isobutiraldeide (odore di burro rancido).
Esperimenti che testano l’utilizzo di diverse fraganze in
grado di attivare rispettivamente il I e il V nervo cranico
hanno dimostrato che:
- le onde olfattive N1 e P2 si presentano 30-70 ms più
precocemente rispetto alla N1 e P2 da stimolazione trigeminale;
- la P3 olfattiva si presenta circa 100 ms prima rispetto
che per attivazione del trigemino;
- l’ampiezza d’interpicco N1/P2 è maggiore per stimolazioni
trigeminali che olfattive;
- l’ampiezza della P3 per stimolazioni olfattive è maggiore
per lo stimolo atteso che per quello igno-rato;
- per stimolazioni del V nervo cranico la P3 non mostra
differenze nè per stimoli attesi che ignorati;
- le componenti N1, P2 e P3 hanno la massima ampiezza
a livello di Cz e Pz.
Quindi è stato così evidenziato il fatto che le informazioni
provenienti da stimolazioni trigeminali sono processate
più lentamente rispetto a quelle puramente olfattive
(Geisler M.W. et al., 2000).
OERPs a confronto:stimolazione trigeminale e olfattoria

Conclusioni
I potenziali olfattivi hanno avuto uno sviluppo importante
negli ultimi anni grazie alla loro utilità nella diagnosi
delle malattie degenerative del SNC, quali
l’Alzheimer e le demenze in generale (Thesen T. et al.,
2001). Inoltre essi sono una metodica affidabile nel discriminare
una ridotta percezione olfattiva dovuta sia ad
un problema periferico che centrale e costituiscono anche
una misura del grado d'invecchiamento fisiologico.
In base al materiale che abbiamo raccolto possiamo affermare
che questa pratica neurofisiologica è capace di fornire
buone applicazioni cliniche, anche se risultati analoghi
sono ottenuti mediante l'utilizzo di modalità sensoriali
più affidabili come quella uditiva o visiva. Considerando
che gli OERPs sono un tipo di potenziali evocati ancora
in fase di sperimentazione, riteniamo che essi avranno in
futuro maggiore seguito, specie se utilizzati negli studi che
mettono a confronto olfatto e sistema limbico.
A parte l’aspetto curioso e affascinante che riveste gli
OERPs, essi presentano degli aspetti negativi legati alla
difficoltà di elicitazione; spesso sono difficili da evocare
proprio perchè i vari odori si mischiano tra loro o la
loro concentrazione non rimane costante.
Bibliografia
• Azzali G., Lockhart R.D., Hamilton G.F. et al. Anatomia
del corpo umano. Casa Editrice Ambrosiana, III edizione.
1995. 409.
• Costa P., Benna P. Potenziali evocati evento correlati,
lezione tenuta al “XVII corso di cultura in elettromiografia
e neurofisiologia clinica” (Lido delle nazioni, 16 settembre
1998).
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aging and odor intensity effects on the ol-factory eventrelated
potential. International Journal of
Psychophysiology. 1999. 32: 205-214.
• Geisler M.W., Murphy C. Event-related brain potentials to
attended and ignored and trigeminal stimuli. International
Journal of Psychophysiology 2000. 37: 309-315.
• Geisler M.W., Schlotfeldt C. R., Middleton C.B. et al.
Traumatic Brain Injury Assessed With Olfactory Event-
Related Brain Potentials. Journal of Clinical
Neurophysiology. 1999. 16 (1): 77-86.
• Lorig T. S. On the similarity of odor and language perception.
Neuroscience and Biobehavioral Re-view. 1999.
23: 391-398.
• Morgan C.D., Covington J.W., Geisler M.W. et al.
Olfactory event-related potentials: older males demonstrate
the greatest deficits. Elecroencephalography and
clinical Neurophysiology. 1997. 104: 351-358.
• Nolte J. Anatomia funzionale del sistema nervoso dell'uomo.
Ed. Piccin, 1991. 392-400.
• Kobal G., Kettenmann B. Olfactory functional imaging
and physiology. International Journal of
Psychophysiology. 2000. 36: 157-163.
Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 1 (2005)
RELAZIONI STORIA
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• Pause B. M., Krauel K. Chemosensory event-related
potentials (CSERPs) as a key of the psy-chology of
odors. International Journal of Psycho-physiology. 2000.
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• Onofrj M., Gambi D. Atlante topografico dei po-tenziali
stimolo-evento correlati. DSE. 1990. 287-319.
• Tateyama T., Hummel T., Roscher S. et al. Relation of
olfactory event-related potentials to changes in stimulus
concentration. Elecroencephalography and clinical
Neurophysiopatology. 1998. 108: 449-455.
• Thesen T., Murphy C. Age-related chenges in ol-factory
processing detected with olfactory event-related brain
potentials using velopharyngeal clo-sure and natural
breathing. International Journal of Psychophysiology.
2001. 40: 119-127.
• http://www.crpa.it/home/it/Settori/Ambiente/Laboratori
1/index.asp
• http://www.leffingwell.com/olfaction.htm

Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 1 (2005)
VERBALI STORIA ASSOCIATIVI
VERBALE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO
Presenti: Angelo Mastrillo, Lidia Broglia, Nino Bertozzi
Ezechiele Foschini, Angelo Curti, Giuseppe Storti,
Federico Dorotea.
Ordine del giorno
1) XXVI Corso nazionale AITN, Riccione 2005
2) Congresso Mondiale OSET 2007 in Italia
3) Proposta SINC su iniziative comuni
4) Riunioni regionali
5) Programmazione dei posti a.a. 2005-06
6) Albi e Ordini
7) Prossime iniziative corsuali ECM
8) Adesione al Consorzio COGEAPS
10) Varie ed eventuali
1) XXVI Corso nazionale AITN, Riccione 2005
Si definisce il programma preliminare con inizio dei
lavori alle ore 14 di domenica 1 maggio e termine alle
ore 13.45 di mercoledì 4 maggio.
Per favorire la massima partecipazione di tutti i Soci, il
corso darà accreditato per l’ECM in due moduli: il
primo, domenica 1 e lunedì 2 su EEG e Polisonnografia;
il secondo modulo di martedì 3 e mercoledì 4 su EMP,
PE e Poligrafia. Il costo rimane invariato in 130 Euro,
indipendentemente dalla partecipazione all’intero corso
o ad uno dei due moduli. Nell’importo di 130 Euro è
compresa la cena sociale di lunedì 2 maggio.
L’assemblea generale dei Soci e l’elezione per le cariche
sociali occuperà l’intero pomeriggio di martedì 3.
Le comunicazioni libere, saranno inserite alla fine del
primo e del secondo modulo.
2) Congresso OSET 2007
Dorotea riferisce sulla visita effettuata dal 2 al 5 novembre
dal parte dei 5 membri del Consiglio Direttivo
OSET: Margaret R. Walcoff (USA) Presidente, Karen
Woolcock Segretario (Inghilterra), Wilfried Wehrli
(Svizzera) Tesoriere, Raelene Welfare (Australia) e Janet
Ghigo (USA).
La delegazione AITN che ha accolto e collaborato con i
colleghi OSET è stata formata da Mastrillo, Broglia, Curti
e Dorotea. Il 2, prima riunione a Firenze per definire
una prima ipotesi del programma scientifico e il numero
dei partecipanti. La mattina del 3 visita al Palazzo dei
Congressi di Firenze e nel pomeriggio a Montecatini. Il
4 intera giornata con visita a Bologna e a Riccione. In
serata summit presso la segreteria organizzativa
dell’Avenuemedia. È stata scelta la sede di Montecatini,
per il periodo fine maggio inizio giugno 2007.
In analogia ai precedenti congressi OSET, la durata sarà
di 5 giornate, da lunedì e venerdì e comprenderà anche
il 20° corso nazionale AITN. Si concorda con l’OSET che
saranno invitati per le letture magistrali i Presidenti delle
5 Società medico Scientifiche italiane: AIMS, LICE, SIN,
Bologna, 15 gennaio 2005
27
SINC e SNO. Le relazioni tecniche saranno presentate
dai colleghi provenienti a livello internazionale.
3) Proposta SINC su iniziative comuni
E’ giunta da parte del Prof. Lucio Santoro, Presidente
della SINC (Società Italiana di Neurofisiologia Clinica) la
proposta di collaborazione fra le due associazioni tramite
la reciproca designazione del rispettivo rappresentante.
La SINC ha già proposto la designazione del Dott.
Rocco Liguori. Si accoglie la proposta e si designa
Mastrillo come rappresentante AITN presso la SINC.
In merito alla proposta SINC sulle modifiche al regolamento
dell’ accertamento della Morte cerebrale si conferma
la posizione AITN del 13 marzo 2004 a favore
della modifica per permettere la registrazione dell’ EEG
con strumentazione digitale. Si proporrà inoltre di
togliere la frase “sotto supervisione medica” per la registrazione
EEG da parte del Tecnico.
4) Riunioni regionali
In previsione del rinnovo delle cariche sociali per il triennio
2005-08, si decide di avviare le riunioni nelle varie
Regioni, allo scopo di avere la nomina dei rispettivi delegati
entro il 15 marzo 2005. Al fine di uniformare la procedura
si affida l’incarico al consigliere delegato per le
Regioni, Curti, di contattare i Delegati regionali AITN per
concordare date e sede delle riunioni. Sarà cura di Curti
far inviare dalla segreteria la convocazione ai soci.
5) Programmazione dei posti a.a. 2005-06
Il 10 gennaio scorso il Ministero della Salute ha chiesto
anche all’AITN di comunicare la propria proposta in
merito alla programmazione dei posti per l’a.a. 2005-06,
entro il 18 febbraio 2005.
Per le lauree triennali si confermano i dati dello scorso
anno, con un lieve riduzione da 240 a 220, e di chiedere
al Ministero una verifica sull’esubero proposto lo
scorso anno dalle Regioni Campania, Puglia, Molise e
Basilicata. Si ipotizzano i seguenti posti: Piemonte 15,
Val D’Aosta 0, Lombardia 40, Trentino 10, Veneto 30,
Friuli 10, Liguria 5, Emilia Romagna 15, Toscana 15,
Umbria 5, Marche 5, Lazio 30, Abruzzo 5, Molise 0,
Campania 10, Puglia 10, Basilicata 0, Calabria 5, Sicilia
10 e Sardegna 0. Conferma sui 15 posti nazionali per la
laurea specialistica della classe terza tecnico-sanitaria.
6) Albi e Ordini
Mastrillo riferisce che il 2 dicembre 2004 il Ministro della
Salute ha presentato al Senato il DDL 3236, che riprende
quasi integralmente il DDL 1928 Tomassini, già stato
approvato dal Senato in sede referente in febbraio 2004.
Dopo appena una settimana, il 10 dicembre 2004,
l’Antitrust ha dichiarato il parere contrario all’istituzione

di nuovi Albi. Riferisce inoltre di avere criticato il ritardo
sulla regolamentazione ordinistica con dichiarazioni
sulla stampa specializzata Sole 24 Ore Sanità e
Panorama Sanità del 20 diecembre. Intanto il 21 dicembre
il Senato ha assegnato il DDL 3236 alla XII
Commissione Igiene e sanità per la relativa discussione.
7) Prossime iniziative corsuali ECM
Per il prossimo congresso dell’AIMS a Roma, novembre
2005, organizzato dalla Prof. M. Marciani, dell’Università
di Roma Tor Vergata, si conferma come referente per il
programma scientifico Foschini e si incaricano Curti e
Broglia per la collaborazione locale.
Per le altre iniziative corsuali delle varie Società scientifiche
si valuterà volta per volta il nostro interesse al
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VERBALI STORIA ASSOCIATIVI
Nell’ottica di migliorare il servizio on line del sito www.aitn.it, è stata creata
un’area accessibile solo ai Soci iscritti.
Lo scopo del rinnovo del sito è duplice:
per aggiornare in tempo reale l’indirizzario dei soci; in tal senso si chiede a
tutti di accedere al servizio, cambiando o correggendo i dati personali: indirizzi,
numeri di telefono ed E-mail;
per riservare ai soli soci l’accesso ad alcuni servizi del sito, mediante una password
personale, che viene definita automaticamente al momento dell’iscrizione
on-line.
Solo tramite tale password personale sarà possibile accedere a:
Articoli del Notiziario AITN
Avvisi pubblici e Concorsi
Verbali del Consiglio Direttivo e delle Assemblee
Iscrizione on line ai corsi organizzati dall’AITN
Registrazione dei crediti ECM per i corsi AITN
Questa iniziativa tende a facilitare e velocizzare le operazioni d’iscrizione e consentirà
a tutti i soci di sentirsi più partecipi alle attività dell’Associazione.
28
Patrocinio e alla collaborazione. Per ora si conferma l’adesione
alle iniziative della SINC, in particolare sul
Corso annuale che si svolge a Bussolengo (VR) su
argomenti di EMG e Potenziali Evocati.
8) Adesione al Consorzio COGEAPS
Si prende atto che la maggioranza delle altre 22
Professioni hanno già aderito Co.Ge.APS Consorzio per
la Gestione Anagrafica delle Professioni Sanitarie, al fine
di una ottimale gestione delle procedure legate ai crediti
per l’ECM. Si conferma l’interesse AITN e si affida a
Mastrillo l’incarico di concludere l’iter di adesione.
Il Segretario
Nino Bertozzi
Le novità del sito
www.aitn.it

Presenti: Angelo Mastrillo, Lidia Broglia, Ezechiele Foschini,
Angelo Curti, Giuseppe Storti, Federico Dorotea.
Assente giustificato: Nino Bertozzi
Ordine del giorno
1) Bilancio consuntivo 2004 e preventivo 2005
2) XXVI Corso nazionale AITN, Riccione 2005
3) Congresso Mondiale OSET 2007 in Italia
4) Riunioni regionali
5) Riforma DM 509
6) Varie ed eventuali
1) Bilancio consuntivo 2004 e preventivo 2005
Il Tesoriere Foschini presenta il bilancio consuntivo per l’anno
2004 con un saldo negativo di 1.500 Euro:
Entrate 33.500 - Uscite 35.000.
Presenta inoltre la bozza del preventivo 2005 che viene concordato
all’unanimità sull’importo di 34.000 Euro. Si pone l’attenzione
sulla necessità di anticipare per la caparra in relazione
del Congresso OSET del 2007 a Montecatini.
2) XXVI Corso nazionale AITN, Riccione 2005
Si elabora il programma definitivo con l’inserimento di tutte
le 10 comunicazioni libere.
Si definiscono gli aspetti organizzativi sulla cerimonia di
lunedì 2 maggio per il trentennale dell’AITN e dei primi tecnici
diplomati universitari. Broglia e Curti stanno curando i
dettagli e gli inviti per i colleghi soci fondatori. Sono già stati
invitati il Prof. Elio Lugaresi e il Prof. Neri Accornero, quali
rappresentanti delle scuole di Bologna e Roma.
Per l’assemblea dei soci di martedì 3 si decide di presentare
in tale sedi i risultati dei tre gruppi di lavoro istituiti dopo
l’assemblea dei soci del 2002 su: Regolamento assemblea
nazionale e regionale, valutazione modifiche alla Statuto,
Digitalizzazione e archiviazione. Il CD presenterà inoltre
all’assemblea dei soci la proposta di nomina per alcuni “soci
onorari”.
3) Congresso Internazionale OSET 2007
D’accordo con le indicazioni del Consiglio Direttivo OSET si
conferma la sede di Montecatini e si stabilisce il periodo dal
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VERBALI STORIA ASSOCIATIVI
VERBALE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO
Bologna, 18 marzo 2005
29
10 al 15 giugno 2007. In merito al numero di giornate da
dedicare al XXVIII Corso nazionale AITN, si deciderà dopo
aver sentito il parere dei soci nell’assemblea del 3 maggio.
4) Riunioni regionali
Curti riferisce che tutte le Regioni stanno concludendo le riunioni
e le nomine per i rispettivi Delegati Regionali per il
triennio 2005-2008.
5) Riforma del DM 509/99 "3+2"
Mastrillo informa che il 18 gennaio si è concluso al MIUR l’iter
delle proposte dei nuovi ordinamenti. Come coordinatore
dei 6 rappresentanti delle 22 professioni nel Tavolo
Tecnico 2 (TT2), oltre ad aver collaborato sulle parti generali
e comuni alle 4 classi di Infermieristica-Ostetrica (I),
Riabilitazione (II), Tecnico-sanitaria (III) e Prevenzione (IV),
ha presentato, per relativa delega, sia le due proposte di laurea
triennale e magistrale della classe III Tecnico-sanitaria,
che quella della classe IV Prevenzione. Le proposte sono
state validate del Coordinatore del TT2, Prof. Luigi Frati.
Informa di aver partecipato a tutte le 4 riunioni del TT2: il 3
e 11 novembre, 15 dicembre 2004, 12 gennaio 2005 e alle riunioni
plenarie del 22 dicembre e del 18 gennaio, presiedute
dal Sottosegretario al MIUR, Sen. M.Grazia Siliquini. Riferisce
che nel corso delle riunioni e di vari incontri con i 6 rappresentanti
delle professioni si è definito il numero di crediti formativi
universitari vincolati: 60 al tirocinio e 30 all’ambito professionalizzante
specifico di ogni corso. In particolare per il
Corso di Laurea in Tecniche di Neurofisiopatologia (CLTNFP)
sono stati aggiunti gli insegnamenti di Fisiopatologia
Cardiocircolatoria e Respiratoria. Tale modifica è stata preventivamente
concordata con il Prof. Neri Accornero, quale
Presidente della Commissione nazionale CLTNFP.
Conclude comunicando che il MIUR intende chiudere l’iter in
tempi brevi, entro marzo-aprile prima nel Comitato tecnicoscientifico
e poi al CUN, al fine di avviare la riforma fin dal
prossimo a.a. 2005-06.
Il Vice Presidente
Lidia Broglia
BANDI DI CONCORSO PER TECNICO NFP
Per informazioni aggiornate consultare internet su sito www.aitn.it in collaborazione con www.concorsionline.it
Fonte Sede Città Posti
GU n. 101 del 21/12/04, Calabria ASL di Cosenza COSENZA 2
GU n. 101 del 21/12/04, Veneto ULSS di Belluno BELLUNO 1
GU n. 1 del 04/01/05, Marche ASUR di Camerino CAMERINO PU 1
GU n. 10 del 04/02/05, Umbria AO di Perugia PERUGIA 1
GU n. 13 del 15/02/05, Lombardia AO S. Anna di Como COMO 1
GU n. 13 del 15/02/05, Lombardia AO di Desenzano del Garda DESENZANO BS 1
GU n. 16 del 25/02/05, Lombardia Istituto Neurologico Besta MILANO 1
GU n. 19 del 08/03/05, Emilia Romagna AUSL di Reggio Emilia REGGIO EMILIA 1

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ELENCO LAUREATI
TECNICI DI NEUROFISIOPATOLOGIA: A.A. 2003-04
UNIVERSITÀ DI ANCONA (8)
Agricola Lucia Fabrizia San Severo FG
Bonvini Lucia Senigallia AN
Caprini Chiaria Mondolfo PU
Cardinali Vanessa Monte San Vito AN
Curzio Annalisa San Marco in Lamis FG
Fedeli Giulia Fermo AP
Guardone Aldo Taranto
Perez Guglielmo Statte TA
UNIVERSITÀ DI BOLOGNA (8)
Bonetti Silvia Imola BO
Boschi Alessandro Vergato BO
Domenichini Stefano Bologna
Ferrari Francesca Reggio Emilia
Scarale Antonietta S.Giovanni Rotondo FG
Terenziani Corinna Mantova
Turi Gaetano S.Giovanni Rotondo FG
Veronesi Anna Calderara BO
UNIVERSITÀ DI CATANIA (3)
Gulisano Rosaria Centuripe EN
Pavonello Alessandra Riposto CT
Pirruccio Salvatrice Siracusa
UNIVERSITÀ DI CATANZARO (9)
Amaddeo Valentina Reggio Calabria
Ammendola Elena Lametia T. CZ
Careri Nicoletta Lametia T. CZ
Ettore Maria Crotone
Orlando Angela Lametia T. CZ
Paravati Chiaraluce Lametia T. CZ
Rocca Daniela Soveria M. CZ
Staltari Nadia Bovalino CZ
Talarico Deborah Catanzaro
UNIVERSITÀ DI GENOVA (0)
UNIVERSITÀ DI MESSINA (9)
Albana Piero Patti ME
Calabrò Massimiliano Roma
Ceratti Giuseppe Locri RC
Leo Antonino Messina
Molinè Elsa Messina
Sicari Domenico Reggio Calabria
Tasca Antonio Pordenone
Trifoglio Giuseppina Messina
UNIVERSITÀ DI MILANO (6)
Belli Massimo Milano
Cazzaniga Annalisa Milano
Ghiroldi Clarissa Milano
Mrakic Simona Milano
Gregorini Francesca Milano
Iannacci Costanza Rignano Garganico FG
UNIVERSITÀ DI PADOVA (4)
Bellan Laura Chioggia VE
Boldrin Pamela Treviso
Carraro Pamela Dolo VE
Gallina Tatiana Verona
UNIVERSITÀ DI NAPOLI FEDERICO II (14)
Abenante Marzia Napoli
Affinito Pasqualina Napoli
Angelini Claudia Scafati SA
Baiano Fiorenza Marano NA
Cozzolino Marianna Pollena Trocchia NA
Cutillo Gabriella Napoli
Di Franco Liberata Aversa CE
Ianniello Teresa Maddaloni CE
34
Ilardi Danilo Napoli
Lepre Angela Napoli
Maiese Eliana Acerra NA
Marrone Lucia Napoli
Palmiero Eliana Giugliano NA
Sammartino Antonella Salerno
UNIVERSITÀ DI PAVIA (2)
Callieco Roberto Pavia
Mosah Dibo Mesembe Limbe (Camerun)
UNIVERSITÀ DI PISA (6)
Angelini Ilaria Pietrasanta LU
Canden Sendy Pisa
Iudice Giovanni Pisa
Morgantini Chiara Lucca
Nicoli Sara Massa Carrara
Russo Denise Livorno
UNIVERSITÀ DI ROMA LA SAPIENZA (3)
Reho Maria Cristina Triale LE
Pandolfi Lucia Ceccano FR
Spadaio Alarico Roma
UNIVERSITÀ DI ROMA CATTOLICA (5)
De Luca Massimiliano Roma
Fuggetta Filomena Canosa BA
Miliucci Roberto Roma
Trotta Eleonora Roma
Vergili Giada Roma
UNIVERSITÀ DI ROMA TOR VERGATA (8)
Nanni Stefania Atessa CH
Salvati Bruno Roma
Fraietta Marcello Nettuno RM
Ferrante Federico Roma
Grappasonni Monica Roma
Di Giorgio Marina Benevento
Censi Serena Roma
D'Urso Alessio Napoli
UNIVERSITÀ DI SIENA (0)
UNIVERSITÀ DI TORINO (2)
Pellegrino Gianpaolo Borgo S.Dalmazzo CN
Zacchi Giorgio Zeno Torino
UNIVERSITÀ DI UDINE (5)
Bernardino Sara Udine
Boemo Lara Udine
Caldana Laura Udine
Corica Antonio Udine
Del Piero Ivana Pordenone
Dominese Ambra Udine
Ghirardi Erika Conegliano V. TV
Lo Cascio Cecilia Udine
Mantoani Luca Udine
Perini Sara Udine
Zanin Eleonora Udine

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– I diplomati presso le scuole per Tecnici di Neurofisiopatologia (TNFP).
– Gli studenti iscritti al secondo anno dei Corsi di Laurea per TNFP.
Per iscriversi occorre
– Effettuare il versamento di E 120 (E 80 per l’iscrizione* + E 40 per la quota annuale) sul conto corrente postale
n. 13092408 intestato a:
A.I.T.N. c/o Avenue media - Via Riva Reno 61 - 40122 Bologna
– Inviare al suddetto indirizzo la domanda di iscrizione, con allegati i seguenti documenti:
1) una fotografia formato tessera.
2) Ricevuta versamento c/c postale.
3) Diploma di Tecnico di Neurofisiopatologia oppure certificato di iscrizione al Corso di Laurea.
* Gli studenti iscritti ai Corsi di Laurea sono esenti e pagano solo la quota anuale di E 40.
Al Consiglio Direttivo AITN
DOMANDA DI ISCRIZIONE ALL’AITN
Io sottoscritto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
nato il . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
residente in Via . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Città . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Prov. . . . . . . . . . . . . . . . . . Cap . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Telefono . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Codice fiscale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
dichiaro di essere in possesso del titolo di . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
e di essere assunto con la qualifica di . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
presso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Via
Città . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Prov. . . . . . . . . . . . . . . . . Cap . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Telefono . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fax . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
E-mail . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Nel sottoscrivere la presente scheda prendo atto della informativa ai sensi dell’art. 10 della Legge 675/96 e concedo liberamente il
consenso affinché ai sensi degli artt. 11, 20, 22 della citata Legge, i miei dati personali possano essere trattati per gli scopi indicati
ad essere oggetto di comunicazione ai soggetti e per le finalità dichiarate.
data . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Firma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
38

PIEMONTE
Lombardi Guido
Neurofisiopatologia - Ospedale Bosco
P.zza Donatori del Sangue
10154 Torino
Tel. 011 2402291 - Fax 011 2402347
LIGURIA
De Bernardi Bruno
Neurofisiopatologia - Ospedale S. Martino
Largo R. Renzi, 10 - 16132 Genova
Tel. 010 5552793 - Fax 010 5556681
LOMBARDIA
Mauro Seclì
Neurofisiopatologia
Policlinico Multi Medica
Via Milanese, 300
20099 Sesto S. Giovanni (MI)
Tel. 02 24209626
TRENTINO - ALTO ADIGE
Bertamini Cristina
Neurofisiopatologia
Ospedale S. Chiara
38100 Trento
Tel. 0461 903917 - Fax 0461 903922
FRIULI - VENEZIA GIULIA
Placentino Eugenia
Neurofisiopatologia - Ospedale Burlo
Via Istria, 65/1 - 34137 Trieste
Tel. 040 3785440 - Fax 040 3785544
VENETO
Berlingeri Salvatore
Neurofisiopatologia - Ospedale Umberto I
Via Circonvallazione, 50 - 30170 Mestre
Tel. 041 2607399
Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 1 (2005)
Associazione Italiana Tecnici di Neurofisiopatologia
SEGRETARIO
Bertozzi Nino
Clinica Neurologica
Via U. Foscolo, 7
40123 Bologna
Tel. 051 2092920
CONSIGLIO DIRETTIVO
PRESIDENTE
Mastrillo Angelo
Clinica Neurologica - Via U. Foscolo, 7 - 40123 Bologna (Tel. 051 2092922)
VICE PRESIDENTE
Broglia Lidia
Neurofisiopatologia Osp. S. Filippo Neri - Via Martinotti - 00135 Roma (Tel. 06 33062334)
TESORIERE
Foschini Ezechiele
Clinica Neurologica
Via U. Foscolo, 7
40123 Bologna
Tel. 051 2092920
CONSIGLIERE
Curti Angelo
Servizio di
Neurofisiopatologia
V.le Regina Elena, 336
00161 Roma
Tel. 06 499129399
DELEGATI REGIONALI
EMILIA-ROMAGNA
Alvisi Lara
Clinica Neurologica
Via Ugo Foscolo, 7 - 40123 Bologna
Tel. 051 6442181
TOSCANA
Agresti Romina
Neurofisiopatologia - Ospedale Careggi
V.le Morgagni, 85 - 50134 Firenze
Tel. 055 4277959
MARCHE
Acciarri Serenella
Neurofisiopatologia
Osp. C. E. G. Mazzoni
Via Degli Iris - 63100 Ascoli Piceno
Tel. 0736 358438
UMBRIA
Cecconi Stefano
Neurofisiopatologia
Ospedale Silvestrini
Via S. Andrea Fratte - 75100 Perugia
Tel. 075 5782603 - Fax 075 5782370
LAZIO
Di Marco Giovanni
Neurofisiopatologia
Ospedale S. Filippo Neri
Via G. Martinozzi, 20 - 00135 Roma
Tel. 06 33062334 - Fax 06 33062502
ABRUZZO
Di Loreto Stefano
Neurofisiopatologia - Osp. Pescara
Via R. Paolini - 65126 Pescara
Tel. 085 4252884 - Fax 085 34178
CONSIGLIERE
Storti Giuseppe
Servizio di
Neurofisiopatologia
Ospedale Civile
36071 Arzignano (VI)
Tel. 0444 479303
CONSIGLIERE OSET
Dorotea Federico
Corso DU Tecnico
Neurofisiopatologia
Via Ungheria, 18
38100 Udine
Tel 0432 5909500
CAMPANIA
Buono Anita
Neurofisiopatologia
Ospedale “A. Cardarelli”
Via A. Cardarelli - 80100 Napoli
Tel. 081 7472512
PUGLIA
Colucci Francesco
Servizio di Neurofisiopatologia
Fondazione S. Maugeri
Via Mercadante, km 2
70123 Cassano Murge (BA)
Tel. 080 7814277 - Fax 080 7814310
BASILICATA
Gallo Irene
Neurofisiopatologia - Ospedale S. Carlo
Via Potito Petroni - 85100 Potenza
Tel. 0971 612297 - Fax 0971 612520
CALABRIA
Pucci Franco
Clinica Neurologica
Via T. Campanella - 88100 Catanzaro
Tel. 0961 712288 - Fax 0961 777775
SICILIA
Cupitò Giulia
Neurofisiopatologia
AZ Ospedaliera Gravina
95041 Caltagirone (CT)
Tel. 0933 39299 - Fax 0933 39448
SARDEGNA
Careddu Lucio
Neurofisiopatologia
Ospedale S. Francesco
08100 Nuoro - Tel 0784 240202

1975-2005
30°
ANNIVERSARIO
AITN
AITN
Associazione Italiana
Tecnici di Neurofisiopatologia
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Dipartimento di Scienze Neurologiche
Corso di Laurea in Tecniche di Neurofisiopatologia
DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
PER TECNICI DI NEUROFISIOPATOLOGIA
RICCIONE, 1 - 4 maggio 2005
Palazzo del Turismo
Programma sul sito
www.aitn.it
PRESIDENTE DEL CORSO
Prof. Paolo Martinelli
Presidente del Corso di Laurea
in Tecniche di Neurofisiopatologia
Università di Bologna
XXVI CORSO
AITN
NAZIONALE
COORDINATORE DEL CORSO
Tnfp. Angelo Mastrillo
Coordinatore del Corso di Laurea
in Tecniche di Neurofisiopatologia
Università di Bologna
EEG APPLICATA E VIDEO EEG
POLISONNOGRAFIA
POLIGRAFIA DEL SISTEMA
NEUROVEGETATIVO
ELETTROMIOGRAFIA
POTENZIALI EVOCATI
PATOLOGIA CEREBROVASCOLARE
E ULTRASONOLOGIA
ORGANIZZAZIONE SERVIZI
DI NEUROFISIOPATOLOGIA
SEGRETERIA SCIENTIFICA
Clinica Neurologica
Via U. Foscolo 7, 40123 Bologna
aitn@aitn.it | www.aitn.it
16 crediti ECM
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