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Etiopia chiama<br />

Notiziario del<strong>Centro</strong><br />

<strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong> l’Etiopia ONLUS<br />

Tariffa Associazioni senza Fini di Lucro:<br />

Poste Italiane s.p.a. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003<br />

(conv.in.L.27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, C.S.N. -Novara- n. 20/Anno X<br />

Taxe Perçue - Tariffa riscossa CPO Domodossola<br />

n. 20<br />

dicembre 2009


Etiopia chiama<br />

Carissimi benefattori,<br />

abbiamo da poco terminato<br />

l’incontro nazionale che si tiene<br />

annualmente a Montichiari (BS) con<br />

un grande risultato, a nome mio e<br />

di tutto il CAE voglio ringraziare di<br />

cuore il gruppo di Montichiari <strong>per</strong><br />

l’impegno nell’organizzazione del<br />

più bell’incontro dell’anno, un grazie<br />

anche ai partecipanti (circa 2.800<br />

<strong>per</strong>sone) <strong>per</strong> la riuscita della festa e a<br />

Monsignor Mosè, Padre Berhe, Hailù,<br />

e alla testimonianza degli ammalati<br />

Helina, Berechet, Camil e Aklilù il<br />

bambino che senza parlare ha toccato<br />

il cuore di tutti. Quest’ultimo è venuto in<br />

Italia senza una mano, è stato portato<br />

all’ospedale di Modena dove i medici<br />

pensano che sia possibile impiantare<br />

un arto artificiale collegato ai muscoli<br />

del braccio che attraverso il comando<br />

del cervello gli consentirà il normale<br />

funzionamento delle dita artificiali. Il<br />

costo dell’intervento sarà su<strong>per</strong>iore ai<br />

20.000 Euro.<br />

Aklilù ad Addis Abeba era sempre<br />

triste, appena giunto in Italia l’ho<br />

visto colmo di felicità e di s<strong>per</strong>anza<br />

di poter riavere la sua mano. Grazie<br />

a tutti voi, con il Vs. affetto è rinato.<br />

Abbiamo tanti Aklilù in Etiopia, quelli<br />

che vivono sulle strade abbandonati<br />

a se stessi, quelli che <strong>per</strong> sopravvivere<br />

devono arrangiarsi, quelli che non<br />

riescono a procurarsi niente e quelli<br />

che ogni giorno volano in cielo <strong>per</strong><br />

mancanza di cibo.<br />

Com’è apparso sui giornali in questi<br />

giorni sono 170.000 le <strong>per</strong>sone che<br />

ogni giorno muoiono a causa della<br />

fame, questa è la strage più grande<br />

che esiste sul pianeta, “la strage degli<br />

innocenti” come l’aveva definita il S.<br />

Padre Giovanni Paolo II. Questa strage<br />

deve farci riflettere tutti, ogni giorno<br />

ognuno di noi dovrebbe chiedersi<br />

<strong>per</strong>ché, cosa posso fare io? Non<br />

possiamo far finta di niente pensando<br />

2<br />

<strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong> l’Etiopia<br />

Lettera del<br />

presidente<br />

che non possiamo cambiare il Mondo,<br />

<strong>per</strong>ché così facendo diamo ascolto al<br />

nostro egoismo. A volte pensiamo che<br />

tocchi agli altri (Chiesa, governi, politici,<br />

FAO) e poi ci chiediamo “ma siamo<br />

sicuri che i soldi arrivino?”, quando<br />

pensiamo tutto ciò è solo ipocrisia,<br />

<strong>per</strong>ché non dobbiamo dimenticare<br />

che questi 170.000 che muoiono sono<br />

nostri fratelli e nostri figli al di là di ogni<br />

credo religioso. Se vogliamo, POSSIAMO<br />

FARE VERAMENTE TANTO…<br />

Sappiamo tutti che in Italia molte<br />

famiglie non arrivano alla fine del<br />

mese, la crisi esiste, ma ricordo con<br />

piacere ciò che il Cardinal Dionisi<br />

Tettamanzi fece nel dicembre 2008<br />

mettendo a disposizione della<br />

Diocesi di Milano 1 milione di Euro<br />

<strong>per</strong> le famiglie bisognose dando un<br />

messaggio di s<strong>per</strong>anza, solidarietà e<br />

fratellanza.<br />

Anche noi del CAE in Etiopia, Eritrea<br />

e Sudan diamo tanti messaggi di<br />

s<strong>per</strong>anza <strong>per</strong>ché sappiamo che ci siete<br />

Voi benefattori e, grazie a Dio e a Voi,<br />

in questi 26 anni tramite l’adozione<br />

a distanza sono stati aiutati almeno<br />

150.000 bambini che senza il vostro<br />

aiuto non sarebbero sopravissuti.<br />

In Etiopia la preoccupazione maggiore<br />

non è arrivare a fine mese, lì pregano<br />

al mattino di poter vedere il tramonto<br />

e la sera di poter vedere sorgere il<br />

sole; non vivono alla giornata ma dal<br />

mattino alla sera.<br />

L’invito che vorrei fare a tutti è di<br />

non dimenticare questi fratelli che<br />

aspettano il nostro aiuto e tutte le<br />

volte che ci sediamo a tavola <strong>per</strong><br />

consumare un pasto, pensiamo a loro<br />

che non hanno niente, proviamo a<br />

fare questa riflessione giornaliera.<br />

Nel nome di Gesù e di Maria che Vi<br />

ricompenseranno <strong>per</strong> i Vostri gesti di<br />

amore, Vi ringrazio <strong>per</strong> tutto quello<br />

che fate. Roberto Rabattoni<br />

SOMMARIO<br />

Impegno <strong>per</strong> il 2010<br />

4 Riorganizzazione e informazione<br />

Progetto Areka<br />

6 <strong>Centro</strong> di accoglienza<br />

Agricoltura<br />

Notizie dai villaggi<br />

10 Il CAE a Yeror<br />

Adozione a distanza<br />

12 Mal d’Africa<br />

14 Notizie “mancate”<br />

Festa delle famiglie<br />

16 Incontrati a Montichiari<br />

20 Viaggi della s<strong>per</strong>anza<br />

Gruppi Famiglia<br />

22 Bolzano<br />

23 Ceppaloni<br />

Toscana: l’impegno dei giovani<br />

25 Conoscere l’Etiopia<br />

26 Progetti<br />

Lettera del<br />

presidente<br />

Cari benefattori amici di Signor Rabattoni, vi saluto dall’Etiopia.<br />

Ecco voglio ringraziarvi <strong>per</strong> la vostra generosità con le intenzioni delle<br />

messe. Io Padre Hailegiorgis-Eshete, faccio Capellano nel vilaggio di<br />

Madonna della Vita aiutato e sostenuto da Signor Rabattoni e i benfattori.<br />

Grazie che ci sostenete con le intenzioni delle messe che sarà di un<br />

grande aiuto a me e ai poveri che aiuto.<br />

Per favore continuate a mandarci le intenzioni delle messe.<br />

Grazie e rimaniamo uniti nella preghiera. Grazie con cuore<br />

Padre Hailegiorgis-Eshete<br />

Messe<br />

di suffragio<br />

La vita dei bambini all’interno<br />

del Villaggio Madonna della<br />

vita, scorre ritmata dalle attività<br />

della giornata, al cento della<br />

quale sta la Celebrazione<br />

Eucaristica.<br />

Ogni giorno Padre Hailegiorgis celebra la Messa con i bambini ospiti del<br />

villaggio, questi pregano regolarmente <strong>per</strong> i loro genitori e <strong>per</strong> i loro futuri<br />

genitori adottivi.<br />

É possibile far celebrare messe in suffragio <strong>per</strong> i propri defunti telefonando<br />

al nostro ufficio e manifestando l’intenzione, oppure nel bollettino con<br />

cui invierete un’offeta libera, sarà sufficiente scrivere nella causale:<br />

“Messa <strong>per</strong>: Nome e Cognome” indicando il nome del vostro defunto.<br />

Le offerte saranno devolute ai poveri della città.<br />

Chi siamo ?<br />

Facciamo un po’ di storia<br />

Il <strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong> l’Etiopia nasce a<br />

Mergozzo (Verbania) il 24/12/1983<br />

su iniziativa di Roberto Rabattoni.<br />

Associazione ONLUS a carattere<br />

strettamente assistenziale che non<br />

<strong>per</strong>segue fini di lucro, il <strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong><br />

l’Etiopia o<strong>per</strong>a al fine di promuovere<br />

la cultura della solidarietà a favore di<br />

migliaia di bambini che sono vittima<br />

di carestie ed epidemie ricorrenti<br />

<strong>per</strong> la assoluta mancanza di risorse<br />

alimentari e di strutture sanitarie<br />

adeguate. Promuove iniziative che<br />

hanno <strong>per</strong> obiettivo l’educazione,<br />

l’istruzione, l’assistenza sociale e<br />

sanitaria a favore delle popolazioni<br />

di Etiopia, Eritrea e Sudan.<br />

Il fine dell’Associazione è quello di<br />

tradurre la solidarietà delle <strong>per</strong>sone<br />

in interventi concreti, verificabili e<br />

soprattutto direttamente funzionali alle<br />

esigenze primarie della gente etiope.<br />

Dal 1988, grazie alla generosità di<br />

molte <strong>per</strong>sone, un numero sempre<br />

crescente di bambini è stato assistito<br />

in Addis Abeba e in più di 70 villaggi<br />

in Etiopia, Eritrea e Sudan. Le attività<br />

di sostegno ed assistenza nei villaggi<br />

vengono svolte in collaborazione con il<br />

Vescovo della Diocesi di Emdibir e con<br />

l’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, con<br />

i quali è stato stipulato un concordato, a<br />

garanzia del <strong>per</strong>fetto svolgimento delle<br />

iniziative intraprese.<br />

Oggi sono alcune centinaia i<br />

volontari che, a vario titolo e con<br />

disparate modalità di impegno,<br />

mantengono viva ogni iniziativa senza<br />

alcun compenso o rimborso spese. Per<br />

questo, ogni offerta, dalla più piccola<br />

alla più generosa, viene interamente<br />

destinata alla realizzazione delle nuove<br />

o<strong>per</strong>e in progetto o al mantenimento<br />

delle iniziative in corso.<br />

3<br />

chiama<br />

Etiopia chiama<br />

Etiopia chiama<br />

Etiopia chiama<br />

Etiopia chiama<br />

Etiopia chiama<br />

Etiopia chiama<br />

Etiopia chiama<br />

Etiopia chiama<br />

Etiopia chiama<br />

Etiopia


Etiopia chiama<br />

IMPEGNO <strong>per</strong> il 2010<br />

Adozione a distanza<br />

Gestire le, circa, trentaseimila<br />

attuali adozioni a distanza,<br />

non è cosa facile <strong>per</strong> il nostro<br />

ufficio e ancor meno <strong>per</strong> chi in<br />

Etiopia, Eritrea o Sudan si trova<br />

a dovere, di fatto, distribuire gli<br />

aiuti, a provvedere alla raccolta<br />

di informazioni sui bambini e<br />

alla corrispondenza.<br />

L’attuale organizzazione:<br />

L’assistenza<br />

Ad aggi, l’aiuto ai bambini viene<br />

distribuito in due modalità:<br />

- nei villaggi dotati di scuola e<br />

refettorio, il sostegno consiste<br />

nell’accogliere nelle nostre strutture<br />

i circa 22.000 bambini, farli giocare,<br />

scolarizzarli e dar loro da mangiare<br />

almeno una volta al giorno prima<br />

di rimandarli, a pomeriggio inoltrato,<br />

nei loro tukul.<br />

- Al Villaggio Madonna della Vita,<br />

situato ad Addis Abeba, dove<br />

4<br />

2010 anno di . . .<br />

riorganizzazione<br />

e informazione<br />

fanno capo circa 13.000 adozioni a<br />

distanza di bambini che vivono in<br />

città, considerato l’elevato numero,<br />

non esiste la possibilità di assisterli<br />

direttamente, <strong>per</strong>tanto ogni tre mesi,<br />

viene consegnato alle famiglie un<br />

assegno da riscuotere in banca.<br />

Il controllo e la corrispondenza<br />

Fra le tante famiglie che hanno<br />

i figli assistiti, è purtroppo inevitabile<br />

che ve ne siano alcune che decidano<br />

di trasferirsi altrove o che i bambini si<br />

ammalino o peggio, che muoiano.<br />

Questi fatti vengono talvolta appurati<br />

dai frati responsabili dei villaggi,<br />

soltanto dopo mesi di assenza del<br />

bambino. Al Villaggio Madonna<br />

della Vita, la constatazione di tali<br />

fatti, può avvenire addirittura solo<br />

dopo tre o sei mesi a motivo della<br />

cadenza con cui le famiglie vi si<br />

recano <strong>per</strong> ricevere il sostegno.<br />

I punti critici<br />

Sappiamo che molti adottanti:<br />

tardano a ricevere la prima lettera,<br />

non ricevono con regolarità le<br />

notizie dei bambini, talvolta ricevono<br />

una sola comunicazione all’anno o,<br />

addirittura, non hanno notizie <strong>per</strong><br />

anni.<br />

Per contro, in Etiopia, i responsabili di<br />

alcuni villaggi a motivo dell’elevato<br />

numero di adozioni a distanza non<br />

riescono ad essere regolari con la<br />

spedizione delle lettere.<br />

Tutto questo non deve più ripetersi.<br />

Impegno <strong>per</strong> il 2010<br />

Da tempo stiamo cercando<br />

di organizzare al meglio il<br />

complicato sistema della gestione<br />

delle adozioni a distanza, ma ora<br />

vogliamo che il 2010 segni una<br />

svolta definitiva nell’organizzazione<br />

e nell’informazione; a partire dalla<br />

gestione dei dati (abbinamento<br />

adottante - adottato, versamenti,<br />

variazione dei dati, ecc.), al<br />

tasferimento di denaro dall’Italia ai<br />

destinatari in Etiopia, fino al controllo<br />

dell’esistenza in loco del bambino e<br />

della sua frequenza a scuola <strong>per</strong> i<br />

più grandicelli.<br />

Le nuove regole<br />

- Il trasferimento delle quote<br />

dall’Italia (sede dell’Associazione)<br />

all’Etiopia (responsabili dei villaggi)<br />

avverrà soltanto se comprovata<br />

l’assistenza di ogni singolo bambino.<br />

- Nei villaggi dove viene<br />

somministrato il pasto giornaliero, i<br />

bambini dovranno presentarsi ogni<br />

giorno al villaggio e partecipare<br />

alle attività della giornata; gioco e<br />

scuola.<br />

- Ogni bambino in età scolare,<br />

riceverà ogni anno una divisa.<br />

- Se i bambini frequentano scuole<br />

statali, riceveranno il sostegno<br />

soltanto dietro comprovata e<br />

regolare frequenza della scuola e<br />

mostreranno la loro pagella con<br />

i risultati scolastici. Quando gli<br />

assistiti sono molto numerosi, questo<br />

diventa l’unico modo <strong>per</strong> verificare<br />

l’esistenza in vita del bambino.<br />

- Al Villaggio Madonna della Vita,<br />

(dove non vi è la possibilità di<br />

somministrare direttamente il pasto)<br />

le famiglie riceveranno un tesserino<br />

magnetico <strong>per</strong> la riscossione del<br />

contributo direttamente in banca.<br />

- Monsignor Mosè, Vescovo della<br />

Diocesi di Emdeber, responsabile<br />

di 29 villaggi dove sono accolti i<br />

bambini e viene somministrato<br />

il pasto quotidiano, tratterrà il<br />

10% di quanto destinato ad ogni<br />

bambino <strong>per</strong> versarlo in un fondo<br />

dal quale poter attingere in caso di<br />

emergenze sanitarie, siano esse di<br />

singoli bambini o di massa.<br />

- In tutti i villaggi, <strong>per</strong> tutte le<br />

adozioni in essere e future, i dati<br />

del bambino e della sua famiglia,<br />

dovranno essere informatizzati, <strong>per</strong><br />

essere trasferiti alla banca (in Addis<br />

Abeba) e <strong>per</strong> facilitare la ricerca<br />

dei bambini, la scrittura e l’invio<br />

delle lettere.<br />

- Dove posibile, favoriremo l’utilizzo<br />

di internet e della posta elettronica<br />

unilateralmente, ossia dall’Etiopia<br />

alle famiglie adottive in Italia<br />

(senza possibilità di risposta <strong>per</strong><br />

l’evidente aggravio di lavoro che<br />

ne conseguirebbe).<br />

Per tutti si mira a garantire le<br />

due comunicazioni all’anno che<br />

contengano lettera, fotografia<br />

(almeno una all’anno), disegno,<br />

pagella, a seconda dell’età e del<br />

Offerte <strong>per</strong><br />

ADOZIONE<br />

a DISTANZA<br />

villaggio dove viene asistito il<br />

bambino. Conseguentemente, <strong>per</strong><br />

i famigliari dei bambini, vi sarà<br />

l’obbligo di presentarsi almeno ogni<br />

sei mesi negli uffici dei villaggi, <strong>per</strong><br />

consegnare la pagella della scuola<br />

e/o <strong>per</strong> fare la fotografia da spedire<br />

in Italia e <strong>per</strong> scrivere la lettera.<br />

- Verrà individuata una <strong>per</strong>sona che<br />

avrà l’incarico specifico di visitare<br />

tutti i villaggi e controllare lo stato<br />

dell’informatizzazione dei dati degli<br />

adottanti e il rispetto dei tempi<br />

nell’invio della corrispondenza<br />

in Italia; verificare lo stato delle<br />

o<strong>per</strong>e realizzate dall’Associazione<br />

e constatare eventuali necessità o<br />

urgenze.<br />

IMPEGNO <strong>per</strong> il 2010<br />

Offerte<br />

LIBERE<br />

CENTRO AIUTI <strong>per</strong> l’ETIOPIA<br />

Villaggio M. d. Vita<br />

(città + 18 villaggi)<br />

Diocesi di Emdeber:<br />

Monsignor Musié<br />

(29 villaggi)<br />

Frati Cappuccini:<br />

- padre Dejene<br />

Hidoto (14 villaggi)<br />

- Sudan (4 villaggi)<br />

- Eritrea (3 villaggi)<br />

Regione del Wollaita:<br />

villaggio di Areka<br />

Suore Francescane<br />

(2 villaggi)<br />

gestione<br />

del funzionamento<br />

e <strong>per</strong>sonale:<br />

- Villaggio M. d. Vita<br />

- Casa Papa<br />

Giovanni Paolo II<br />

- Casa della<br />

S<strong>per</strong>anza<br />

- Centri di prima<br />

accoglienza<br />

- <strong>Centro</strong> di<br />

Accoglienza di<br />

Areka<br />

Offerte <strong>per</strong><br />

PROGETTI<br />

SPECIFICI<br />

Banca<br />

Addis Abeba<br />

Padre Berhè<br />

amministratore<br />

dei fondi<br />

Offerte <strong>per</strong><br />

EMERGENZE<br />

Fondi da Enti Pubblici<br />

o Ministeri<br />

ITALIA<br />

ETIOPIA<br />

Impegno<br />

dell’anno<br />

Altri<br />

PROGETTI<br />

SPECIFICI<br />

gestione<br />

EMERGENZE<br />

Distribuzione delle offerte secondo la<br />

destinazione voluta dal benefattore<br />

Quanto sin qui detto, richiederà<br />

inevitabilmente un incremento di<br />

spesa <strong>per</strong> il <strong>per</strong>sonale che saremo<br />

costretti ad assumere nei villaggi,<br />

<strong>per</strong>tanto, una piccola quota dei<br />

15 euro mensili del sostegno verrà<br />

utilizzata <strong>per</strong> lo stipendio di questi<br />

nuovi impiegati che dovranno<br />

occuparsi principalmente della<br />

traduzione delle lettere.<br />

Ai bambini non verrà fatto mancare<br />

nulla di quanto già ricevevano.<br />

Dobbiamo comunque pensare, che<br />

anche il lavoro che viene dato agli<br />

adulti equivale ad offrire migliori<br />

condizioni di vita ad una famiglia<br />

e la possibilità di riscatto dallo stato<br />

di estrema povertà.<br />

Visitate il sito della nostra associaione http://www.centroaiutietiopia.it<br />

troverete le risposte alle domande più frequenti in tema di adozione a distanza.<br />

Padre Berhè<br />

5<br />

Etiopia chiama


Etiopia chiama<br />

Il progetto Areka è la più<br />

ambiziosa delle o<strong>per</strong>e<br />

realizzata dal 1983 ad oggi<br />

Il nuovo centro di<br />

accoglienza Giovanni Paolo II<br />

si trova a circa 300 km a Sud di<br />

Addis Abeba, nella regione del<br />

Wollaita e si estende su una terra<br />

fertile di 70.000 m 2 donataci dalle<br />

autorità governative della regione.<br />

In poco tempo sta prendendo corpo<br />

un progetto che, portando lavoro<br />

e aiuti alimentari alla popolazione<br />

locale, da ad essa grande beneficio.<br />

Agricoltura<br />

Circa 60.000 m 2 dell’intera<br />

su<strong>per</strong>ficie sono stati destinati a<br />

terreno agricolo, immediatamente<br />

messo a frutto da 8 contadini<br />

specializzati che provvedono alle<br />

piantagioni di caffè, banane,<br />

mango, papaia, avocado, grano<br />

turco e ortaggi vari. Le immagini che<br />

pubblichiamo (foto da 1 a 6 di queste<br />

pagine e 14 e 15 di pagina 8), scattate<br />

lo scorso luglio, crediamo siano<br />

sufficienti a commentare i risultati<br />

6<br />

un progetto<br />

agricoltura<br />

Progetto AREKA Ben più che<br />

che stiamo ottenendo.<br />

Parte della frutta e degli ortaggi<br />

raccolti vengono inviati al nostro<br />

orfanotrofio di Addis Abeba e agli<br />

altri villaggi della capitale e dei<br />

dintorni dove vengono accolti i<br />

bambini assistiti con il contributo<br />

dell’adozione a distanza. Un’altra<br />

parte viene invece distribuita<br />

gratuitamente alla popolazione di<br />

Areka.<br />

L’acqua, abbondante, proviene da<br />

un unico pozzo che eroga 17 litri al<br />

secondo, dalla cisterna si diparte la<br />

rete idrica che rifornisce sia l’attività<br />

agricola (in alcuni punti è presente<br />

un rubinetto ogni 30 metri), sia le<br />

strutture del centro di accoglienza<br />

che stanno sorgendo.<br />

É in costruzione un ampio<br />

capannone (450 m 2 ) che fungerà da<br />

riparo ad un trattorino e alle altre<br />

attrezzature agricole e da magazzino<br />

temporaneo <strong>per</strong> il raccolto (foto 8).<br />

Nuovo centro di accoglienza<br />

L’area destinata a centro di<br />

accoglienza è ancora un grande<br />

cantiere cha dà lavoro a circa 130<br />

uomini e donne (foto da 19 a 25 alle<br />

pagine 8 e 9) fra muratori, scalpellini,<br />

carpentieri, fabbri, falegnami, idraulici,<br />

elettricisti, manovali e aiutanti vari.<br />

Con le offerte che ci sono <strong>per</strong>venute<br />

da singoli donatori o dalle iniziative<br />

promosse dai gruppi famiglia, l’area<br />

è stata dapprima interamente<br />

recintata ed è stata a<strong>per</strong>ta una<br />

strada di accesso lastricata (foto 7)<br />

<strong>per</strong> consentire l’ingresso dei camion<br />

(foto 13) <strong>per</strong> il prelievo del raccolto.<br />

Numerosi vialetti (foto 14) anch’essi<br />

lastricati collegano la strada alle<br />

piantagioni e alle zone coltivate.<br />

Tutto il <strong>per</strong>imetro dell’area verrà<br />

provvisto di illuminazione notturna.<br />

Ora sta prendendo corpo anche<br />

il refettorio (foto 9) che comprende<br />

una cucina ed una grande sala<br />

mensa che verrà destinata alla<br />

somministrazione del pasto ai<br />

bambini adottati a distanza e ai<br />

bambini della scuola che sorgerà<br />

su un terreno confinante. È previsto<br />

anche un grande parco giochi di<br />

1.500 m 2 che vorremmo attrezzare<br />

con scivoli, altalene, dondoli, ecc..<br />

case alloggio, una <strong>per</strong> i maschi e<br />

una <strong>per</strong> le femmine, (foto 11) di circa<br />

240 m 2 <strong>per</strong> bambini disabili, ritardati<br />

mentali e malati di HIV. Avranno<br />

entrambe un ampio cortile interno<br />

<strong>per</strong> il gioco dei bambini, sul retro<br />

delle case alloggio sta sorgendo<br />

anche un ambulatorio di quattro<br />

locali (nella foto 12 le fondamenta) e un<br />

ampio salone <strong>per</strong> la fisioterapia che<br />

dovremo interamente attrezzare.<br />

Per il momento è stata ultimata la<br />

palazzina degli uffici (foto 10,) dove<br />

verranno gestite le adozioni a<br />

distanza.<br />

Circondati dalle piante di frutta,<br />

sorgono 9 tukul bifamiliari (foto 16, 17 e<br />

18 a pagina 8), destinati ad accogliere<br />

le famiglie adottive e tutti coloro<br />

che vorranno conoscere meglio la<br />

realtà etiope e le o<strong>per</strong>e della nostra<br />

associazione. Ogni tukul è dotato di<br />

letto matrimoniale, 2 lettini, tavolo,<br />

sedie e bagno e di uno spazio<br />

esterno provvisto di una zona verde<br />

con tavolo e sedie in ferro, o<strong>per</strong>a<br />

. . . AREKA<br />

14 degli artigiani locali. Nelle vicinanze<br />

Si stanno edificando anche due sorgeranno una lavanderia e stireria, progetto<br />

(continua a pag. 8)<br />

7 8 9 10 11<br />

12<br />

7<br />

1 2 3 4 5<br />

6<br />

13<br />

Etiopia chiama


Etiopia chiama<br />

(continua da pag. 7)<br />

. . . progetto AREKA<br />

un locale dispensa, la cucina, una<br />

sala da pranzo co<strong>per</strong>ta (120 m 2 ) ed<br />

una sco<strong>per</strong>ta <strong>per</strong> la stagione calda.<br />

L’unico edificio preesistente, in<br />

origine utilizzato come casa e stalla, è<br />

stato adattato alla funzione di chiesa<br />

mantenendo i caratteri di semplicità<br />

e povertà originali.<br />

All’interno del vasto terreno vi era<br />

inoltre un piccolo cimitero dove<br />

venivano sepolti i bambini di Areka.<br />

Per rispetto dei piccoli e delle loro<br />

famiglie, l’area è stata recintata e non<br />

verrà utilizzata <strong>per</strong> alcuna attività.<br />

Il contratto con l’impresa<br />

costruttrice prevede il completamento<br />

dei tukul e dell’area circostante <strong>per</strong> il<br />

20 dicembre prossimo. Il giorno 24<br />

arriveranno i primi ospiti: un gruppo<br />

di ragazzi scout accompagnati dal<br />

dott. Bonometti che si fermeranno<br />

alcuni giorni anche <strong>per</strong> un’es<strong>per</strong>ienza<br />

di lavoro.<br />

Progetto <strong>per</strong>manente<br />

Il centro di accoglienza Giovanni<br />

8<br />

Lavoro e dignità<br />

Progetto AREKA<br />

Paolo II è un nuovo grande progetto<br />

<strong>per</strong>manente dove lavoreranno, oltre ai<br />

contadini, anche maestri, fisioterapisti,<br />

infermiere, medici, cuochi, inservienti<br />

varie <strong>per</strong> la cucina, lavanderia,<br />

stireria, <strong>per</strong>sonale <strong>per</strong> la pulizia dei<br />

tukul e dei vari edifici, manutentori<br />

ed o<strong>per</strong>ai vari. Vi chiediamo <strong>per</strong>tanto<br />

di non farci mancare le vostre offerte,<br />

che destineremo anche agli stipendi<br />

delle <strong>per</strong>sone che lavoreranno nel<br />

centro. Anche questa è una forma<br />

di solidarietà che porterà sicurezza e<br />

benessere in molte case scongiurando<br />

altri casi di sofferenza e abbandono.<br />

Scuola<br />

Adiacente al centro di Areka,<br />

su un terreno che ci verrà anch’esso<br />

donato dal Governo della Regione,<br />

in un’area completamente recintata,<br />

verrà prossimamente iniziata la<br />

costruzione di una scuola di quattro<br />

aule <strong>per</strong> i bambini della zona, la<br />

maggior parte dei quali saranno<br />

adottati a distanza e assistiti nel<br />

nostro centro di accoglienza. Per la<br />

scuola verrà richiesto il riconoscimento<br />

statale a tutti gli effetti.<br />

14 15 19<br />

16 17 18<br />

25<br />

24<br />

23<br />

Per il centro di accoglienza<br />

Per contribuire all’ultimazione<br />

dei lavori e all’arredo del <strong>Centro</strong><br />

di accoglienza Giovanni Paolo II<br />

di Areka, puoi inviare contributi<br />

liberi <strong>per</strong>:<br />

- il completamento dei lavori di<br />

muratura e impiantistica<br />

- l’arredo dei 9 tukul<br />

- l’arredo del refettorio<br />

- l’arredo della cucina del refettorio<br />

- scivoli, altalene, dondoli <strong>per</strong> il<br />

parco giochi<br />

- l’arredo delle case alloggio<br />

- materassi, co<strong>per</strong>te, lenzuola<br />

- biancheria, vestiti e scarpe <strong>per</strong> i<br />

bambini ospiti delle case alloggio<br />

- l’arredo dell’ambulatorio<br />

- medicinali e garze<br />

- tutori e corsetti <strong>per</strong> i disabili<br />

- le macchine <strong>per</strong> la fisioterapia<br />

- l’arredo della sala da pranzo<br />

- due lavatici professionali<br />

- tavoli e ferri da stiro <strong>per</strong> la stireria<br />

- un mulino <strong>per</strong> macinare il grano<br />

- un forno professionale <strong>per</strong> il<br />

pane<br />

AIUTATECI<br />

Al Al termine termine dei dei lavori,<br />

lavori,<br />

occorreranno fondi <strong>per</strong>:<br />

- lo stipendio di maestri,<br />

fisioterapisti, infermiere, medici,<br />

cuochi, manutentori ed o<strong>per</strong>ai<br />

vari<br />

- lo stipendio di inservienti varie<br />

<strong>per</strong> la cucina, la lavanderia, la<br />

stireria<br />

- lo stipendio del <strong>per</strong>sonale <strong>per</strong> la<br />

pulizia dei tukul e dei vari edifici<br />

del centro<br />

- carburante <strong>per</strong> il generatore di<br />

corrente<br />

Potete sostenere il progetto con<br />

contributi liberi di qualsiasi importo.<br />

Per il progetto agricoltura<br />

Il progetto agricoltura di Areka<br />

necessita di finanziamenti <strong>per</strong>:<br />

- il carburante <strong>per</strong> i mezzi agricoli<br />

- attrezzi vari <strong>per</strong> i braccianti<br />

- lo stipendio dei contadini<br />

Potete sostenere il progetto con<br />

contributi liberi di qualsiasi importo.<br />

20 21 22<br />

Per i vostri versamenti potete utilizzare quella che vi è più comoda fra le seguenti modalità:<br />

- Vaglia Postale intestato a <strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong> l’Etiopia;<br />

- C.C. Postale N° 11730280;<br />

- C/C bancario Banca Intesa San Paolo di Mergozzo N° 16641/72;<br />

- Bonifico bancario:<br />

Beneficiario: <strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong> l’Etiopia<br />

Indirizzo: Via Quarantadue Martiri, 189 - 28924 Verbania Fondotoce (VB)<br />

Banca: Banca Intesa San Paolo, filiale Mergozzo (VB)<br />

Codice IBAN dell’Associazione: IT48 E030 6945 5100 0000 1664 172<br />

Per facilitarci la registrazione delle offerte, nella causale indicare: OFFERTA <strong>per</strong> Progetto AREKA<br />

Vi ringraziamo <strong>per</strong> la sensibilità sin qui dimostrata.<br />

9<br />

chiama<br />

Etiopia chiama<br />

Etiopia chiama<br />

Etiopia chiama<br />

Etiopia chiama<br />

Etiopia chiama<br />

Etiopia chiama<br />

Etiopia


Etiopia chiama<br />

Le attività del <strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong><br />

l’Etiopia nel villaggio di Yeror<br />

Yeror si trova a circa un’ora<br />

di cammino da Emdibir, <strong>per</strong><br />

raggiungerlo si <strong>per</strong>corrono dei<br />

bei prati fioriti, dei boschetti di<br />

eucalipto e si attraversa anche<br />

un piccolo fiume (foto 1).<br />

Nel mese di maggio di quest’anno,<br />

grazie ad un progetto della Chiesa<br />

Cattolica, è stata realizzata una<br />

strada in terra battuta, ora il villaggio<br />

è raggiungibile anche in macchina.<br />

Il villaggio è piuttosto esteso e si<br />

trova ad un altitudine di circa 2.100<br />

metri sul livello del mare. Come<br />

<strong>per</strong> ogni villaggio, anche a Yeror è<br />

difficile conoscere il numero esatto<br />

degli abitanti, dato che non esiste<br />

alcun tipo di anagrafe ufficiale,<br />

sicuramente le case comprese nel<br />

villaggio di Yeror sono oltre 150 e<br />

stimando una media di 5 <strong>per</strong>sone<br />

<strong>per</strong> famiglia, si potrebbe ipotizzare<br />

che gli abitanti si aggirino tra i 700<br />

e gli 800.<br />

La maggior parte delle <strong>per</strong>sone<br />

è di religione ortodossa, molti<br />

sono musulmani ed una piccola<br />

<strong>per</strong>centuale segue la dottrina<br />

cattolica. Vicino alla scuola, sorge una<br />

10<br />

Notizie dai villaggi<br />

Il CAE<br />

a Yeror<br />

di Paolo Caneva<br />

(Missionario laico nella<br />

Diocesi di Emdibir)<br />

piccola chiesetta (foto 3) anch’essa<br />

costruita in fango e paglia, dedicata<br />

alla Natività di Maria.<br />

Quasi tutte le abitazioni sono di<br />

forma circolare (foto 2), costruite<br />

1 2<br />

3<br />

completamente in legno e paglia,<br />

ma capita spesso di notare anche<br />

case costruite in fango e paglia con<br />

il tetto di lamiera, questo <strong>per</strong>ché<br />

attualmente, a livello economico,<br />

è più conveniente. Le case sono<br />

solitamente recintate e intorno quasi<br />

tutte le famiglie coltivano le piante<br />

del falso banano che è l’alimento<br />

principale dei Guraghe.<br />

É compito degli uomini di casa<br />

occuparsi dell’agricoltura e badare<br />

agli animali, mentre le donne<br />

seguono i figli, preparano da<br />

mangiare e vanno al mercato.<br />

La vita del villaggio è molto tranquilla<br />

e segue i ritmi del sole, anche<br />

<strong>per</strong>ché non c’è la luce elettrica. I<br />

giorni della settimana sono dedicati<br />

ai vari lavori, mentre la domenica al<br />

riposo ed alle funzioni religiose.<br />

L’avvenimento più importante<br />

del 2009, è stata sicuramente,<br />

l’ordinazione sacerdotale di un<br />

ragazzo del villaggio, la gioia e la<br />

partecipazione della popolazione<br />

è stata tantissima, il novello<br />

sacerdote ha celebrato nella Chiesa<br />

parrocchiale la sua prima Messa alla<br />

presenza di numerosi sacerdoti e di<br />

tanti fedeli accorsi <strong>per</strong> l’importante<br />

occasione.<br />

La Chiesa Cattolica è presente nel<br />

villaggio con una scuola materna<br />

4<br />

che ospita circa 200 bambini divisi<br />

in tre classi.<br />

L’asilo è costruito in fango e paglia<br />

(foto 4) e ha il tetto in lamiera.<br />

Alla fine dello scorso settembre, è<br />

stata terminata la costruzione del<br />

refettorio, anche questo in fango e<br />

paglia, ma ora, finalmente i bambini<br />

hanno un posto co<strong>per</strong>to dove poter<br />

mangiare.<br />

A tutti i bambini in età scolare viene<br />

consegnata l’uniforme scolastica (foto<br />

5, 6 e 7) e, due volte l’anno, all’inizio<br />

di ogni quadrimestre, il materiale<br />

scolastico. Ogni giorno viene servito<br />

il pranzo che comprende pane, té e<br />

legumi bolliti: orzo, fagioli o piselli.<br />

Per questo ringraziamo l’iniziativa<br />

delle adozioni a distanza, progetto<br />

avviato diversi anni addietro, con il<br />

<strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong> l’Etiopia e che ad<br />

oggi sostiene più di 500 bambini.<br />

Molti di loro, dopo aver frequentato<br />

l’asilo, continuano gli studi nelle<br />

scuole governative. Gli insegnanti<br />

sono quattro, a loro si aggiungono<br />

due guardiani e due <strong>per</strong>sone<br />

incaricate di preparare il pranzo e<br />

pulire gli ambienti scolastici.<br />

Un altro progetto di vitale<br />

importanza, che il <strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong><br />

l’Etiopia ha finanziato, è stata la<br />

<strong>per</strong>forazione di un pozzo (foto 8).<br />

Questo importantissimo obiettivo è<br />

stato raggiunto nei primi mesi del<br />

2008, ora gli abitanti del villaggio<br />

non sono più costretti a <strong>per</strong>correre<br />

lunghe distanze <strong>per</strong> procurarsi<br />

dell’acqua potabile ed hanno più<br />

tempo da dedicare alla famiglia<br />

ed alle faccende domestiche,<br />

inoltre l’acqua pulita, ha significato<br />

un notevole miglioramento<br />

della qualità della vita a motivo<br />

della diminuzione delle malattie<br />

infettive.<br />

5 6<br />

7<br />

8<br />

In alto: La cisterna del pozzo del<br />

villaggio di Yeror.<br />

A lato: Parte della popolazione non<br />

ha ancora abbandonato le vecchie<br />

abitudini; una donna lava i panni in<br />

un torrente, mentre alcuni bambini<br />

riempiono d’acqua una tanica <strong>per</strong> poi<br />

trasportarla al villaggio.<br />

11<br />

Etiopia chiama


Etiopia chiama<br />

Una risposta al “Mal d’Africa”<br />

Quante volte si è sentito<br />

parlare di “Mal d’Africa”. . .<br />

. . . quella sensazione di appartenenza,<br />

di tranquillità e pace che attira come<br />

una calamita al Grande continente<br />

Nero, da cui non ci si riesce mai a<br />

distaccare completamente, quasi ci<br />

fosse un filo invisibile che lega a sé<br />

l’anima di quanti ci hanno vissuto.<br />

A questo proposito vorrei rendervi<br />

partecipi di questa mia meravigliosa<br />

es<strong>per</strong>ienza; di ragazza nata sì, in<br />

Italia, ma partita <strong>per</strong> l’Africa a soli<br />

2 mesi di vita e cresciuta lì sino<br />

all’adolescenza, una crescita fisica<br />

ma soprattutto interiore che mi ha<br />

portato a compiere scelte a dire<br />

di molti sbagliate o quantomeno<br />

azzardate…<br />

Ho completato gli studi in Italia,<br />

il tempo scorreva veloce, e sono<br />

arrivate le varie es<strong>per</strong>ienze lavorative,<br />

mai pienamente soddisfacenti o che<br />

portassero, quantomeno, ad una<br />

realizzazione <strong>per</strong>sonale.<br />

Non sono mai stata attirata dal<br />

successo o dalla carriera, ho sempre<br />

pensato che ognuno di noi fa parte<br />

di un disegno preciso, modificabile<br />

certo, ma che si debba cercare il più<br />

possibile di trovare il proprio posto<br />

nel mondo.<br />

Trascorsi oltre 10 anni dal mio rientro<br />

in Italia, con un lavoro fisso vicino a<br />

casa, sentivo <strong>per</strong>ò la mancanza di<br />

qualcosa: i ricordi dell’infanzia mi<br />

accompagnavano ogni notte, prima<br />

di addormentarmi ed ogni qualvolta<br />

mi sentivo triste o delusa riaffioravano<br />

nella mente i sorrisi dei bambini, i<br />

tramonti, il calore di un popolo che<br />

riempie l’esistenza, che vive con<br />

nulla e apprezza ogni piccola cosa,<br />

la voglia di tornare nella “mia” Africa<br />

era sempre più viva.<br />

12<br />

Adozione a distanza<br />

Mal d’Africa<br />

di Helena Bianchi<br />

Fu così che appena mi venne offerta<br />

la possibilità di partire <strong>per</strong> il CAE<br />

accettai all’istante, lasciando, forse<br />

con molta incoscienza, tutto ciò che<br />

mi legava all’Italia: famiglia, lavoro,<br />

amici…<br />

Sono partita a Maggio dello scorso<br />

anno <strong>per</strong> Addis Abeba, sapendo di<br />

dover lavorare al Villaggio Madonna<br />

della Vita <strong>per</strong> circa sei mesi, <strong>per</strong> portare<br />

a compimento un progetto nato 26<br />

anni fa’: L’adozione a distanza.<br />

Progetto che ha ormai raggiunto<br />

grandi dimensioni grazie al sostegno<br />

dei molti benefattori, grazie ai quali<br />

si riesce a garantire ai piccoli meno<br />

fortunati il pane quotidiano, la prima<br />

assistenza medica e la primaria<br />

istruzione scolastica.<br />

Nonostante l’enorme sforzo dei<br />

volontari e dello stesso <strong>per</strong>sonale del<br />

posto, le difficoltà restano numerose.<br />

Molti si lamentano <strong>per</strong> i ritardi o<br />

la totale mancanza di notizie e<br />

foto aggiornate dei bambini; posso<br />

assicurarvi che la gestione effettiva del<br />

lavoro è purtroppo, molto difficoltosa,<br />

soprattutto <strong>per</strong> la lontananza di alcuni<br />

Villaggi e <strong>per</strong> le enormi difficoltà di<br />

comunicazione esistenti in Etiopia.<br />

Il Villaggio Madonna della Vita è<br />

uno dei centri principali, è a capo di<br />

numerosi villaggi situati nei dintorni<br />

di Addis Abeba e o<strong>per</strong>a nella città<br />

stessa, dove non esistendo una vera<br />

e propria rete telefonica e indirizzi<br />

precisi, ritrovare i bambini <strong>per</strong> far<br />

recapitare una foto, notizie o un<br />

disegno ai benefattori è un’impresa<br />

faraonica.<br />

Quando le famiglie o i tutori dei<br />

nostri assistiti vengono a ritirare la<br />

quota mensile (che viene erogata<br />

presso il Villaggio) spesso non sono<br />

accompagnati dal piccolo e non si ha<br />

quindi la possibilità di fotografarlo.<br />

Gli aiuti ai villaggi più lontani, sono<br />

distribuiti con la collaborazione di<br />

missionari e religiose che gestiscono<br />

uno o più strutture secondo la zona<br />

geografica in cui sono situati: Il<br />

distretto di Indibir, principalmente<br />

seguito da Monsignor Musiè ed<br />

alcuni volontari, si trova in una zona<br />

con cui non è semplice comunicare<br />

ed è anche particolarmente difficile<br />

da raggiungere, soprattutto durante<br />

il <strong>per</strong>iodo delle piogge.<br />

Vi sono poi, i Centri di San Francesco<br />

e San Salvatore cui fanno capo altri<br />

villaggi minori seguiti da Padre<br />

Dejene Hidoto, i Villaggi di Sudan ed<br />

Eritrea con i quali le comunicazioni<br />

sono difficili ed i Villaggi seguiti<br />

dalle Suore Orsoline e Francescane;<br />

ebbene, ogni singola <strong>per</strong>sona di<br />

questa grande famiglia cerca di<br />

fare il possibile affinché in Italia si<br />

<strong>per</strong>cepisca la serietà della struttura.<br />

Come <strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong> l’Etiopia<br />

abbiamo a cuore il bene dei bambini,<br />

e vi assicuro che il denaro viene<br />

puntualmente diviso ed equamente<br />

distribuito alle oltre 35.000 adozioni<br />

a distanza attualmente in atto,<br />

a chiunque si lamenti o sia in<br />

dubbio sull’effettiva veridicità delle<br />

o<strong>per</strong>azioni posso solo consigliare<br />

di recarsi direttamente ad Addis<br />

Abeba e constatare di <strong>per</strong>sona la<br />

destinazione del proprio contributo,<br />

anche <strong>per</strong>ché la beneficenza è<br />

basata sulla fiducia, come qualsiasi<br />

altra forma di rapporto.<br />

In ufficio vengo spesso a conoscenza<br />

di proteste e polemiche <strong>per</strong>ché i<br />

benefattori non ricevono notizie e<br />

foto, rispondo che bisognerebbe<br />

rendersi conto della realtà in cui<br />

il CAE o<strong>per</strong>a, una realtà dura e<br />

complessa, influenzata da una<br />

miriade di fattori e problematiche,<br />

sono <strong>per</strong>sonalmente convinta che<br />

non sia una foto ricevuta a rendere<br />

credibile e seria un’associazione,<br />

bensì i tangibili progetti e aiuti<br />

distribuiti nel corso degli anni;<br />

La creazione di Scuole, asili, ospedali<br />

e strutture ricettive, i fondi <strong>per</strong> le<br />

popolazioni in difficoltà, i viaggi della<br />

s<strong>per</strong>anza, le o<strong>per</strong>azioni ecc….<br />

Nel cuore, ognuno di noi è consapevole<br />

che donare agli altri riempie la nostra<br />

anima; avendo vissuto al villaggio<br />

ho potuto constatare <strong>per</strong>sonalmente<br />

le condizioni di estrema miseria<br />

e povertà degli abitanti di Addis<br />

Abeba, ma soprattutto di quanto<br />

carestie ed epidemie hanno reso<br />

le già precarie condizioni delle<br />

popolazioni del Wollaita (Areka,<br />

All’esterno del Villaggio Madonna della<br />

Vita, l’attesa <strong>per</strong> riscuotere il sostegno a<br />

distanza.<br />

Boditi, ecc) disastrose.<br />

Ero solita uscire spesso dalle mura<br />

del Madonna della Vita, con il<br />

capo co<strong>per</strong>to <strong>per</strong> attirare meno<br />

l’attenzione, <strong>per</strong> poter vedere con<br />

i miei occhi quanta miseria esista<br />

ancora al mondo:<br />

Camminando <strong>per</strong> le “strade” si<br />

incontrano mendicanti senza<br />

nemmeno le forze di muoversi,<br />

diversamente abili che, in Etiopia<br />

come in qualsiasi parte d’Africa,<br />

sono considerati meno di zero,<br />

madri con figli senza alcuna forma<br />

di sostentamento ma soprattutto<br />

bambini;<br />

piccole creature abbandonate a<br />

se stesse… e mi rendevo conto di<br />

quanto ci fosse ancora da fare…<br />

quanto anche solo un piccolo aiuto<br />

può cambiare l’esistenza di molti.<br />

Ancor più impressionate è la<br />

distribuzione di cibo ai senzatetto<br />

di <strong>per</strong>iferia, fatta durante la notte:<br />

un pezzo di pane, lo stesso che<br />

troviamo sulle nostre tavole ogni<br />

giorno, che viene buttato via a<br />

quintali nel mondo “ricco”, che non<br />

ha praticamente alcun valore <strong>per</strong><br />

noi… quello stesso pane salva una<br />

vita.<br />

Es<strong>per</strong>ienze di questo tipo cambiano<br />

la concezione delle cose, fanno<br />

capire quanto si è fortunati e quanto<br />

possa valere anche la più piccola<br />

cosa. Il rientro in Italia è stato gioioso,<br />

si, riabbracciare la propria famiglia<br />

ed i propri affetti non ha prezzo, ed<br />

ecco come anche un piccolo gesto<br />

diventa meraviglioso, ritrovarsi in<br />

compagnia e cercare di raccontare<br />

a parole quello che solo la propria<br />

anima conosce… e non riesce, forse,<br />

ad esprimere.<br />

Mi trovo ora a lavorare nuovamente<br />

in Italia, splendido lavoro, splendide<br />

colleghe e… splendida vita; ma<br />

posso assicurarvi che cuore e mente<br />

sono rimasti laggiù, porto con me la<br />

consapevolezza della grande fortuna<br />

che ho, cerco di apprezzare le piccole<br />

cose <strong>per</strong>ché a tutto vi è rimedio, ciò<br />

che sembra indispensabile col passare<br />

del tempo diventa su<strong>per</strong>fluo.<br />

Ed ogni volta che mi ritrovo da sola<br />

con me stessa, mentre passeggio in<br />

una giornata di sole, ripenso a tutto<br />

questo nella s<strong>per</strong>anza di ricordare<br />

sempre quali solo i veri valori della<br />

vita.<br />

Con grande piacere saluto quanti<br />

credono e o<strong>per</strong>ano con noi, verso un<br />

futuro migliore <strong>per</strong> chi ha veramente<br />

bisogno.<br />

Bianchi Helena<br />

13<br />

Etiopia chiama


Etiopia chiama<br />

E-mail dagli adottanti.<br />

A tutti, abbiamo detto grazie,<br />

spiegato, se c’era da spiegare. . .<br />

Per Per poter poter rinnovare rinnovare il il sostegno sostegno<br />

a distanza rinnovo la richiesta di<br />

informazioni riguardanti lo stato di<br />

salute e la situazione <strong>per</strong>sonale del<br />

bambino che sostengo al villaggio<br />

Zuway Batu. Dall’attivazione del<br />

sostegno (14 luglio 2008) ad oggi<br />

non ho ricevuto alcuna notizia.<br />

Grazie.<br />

G. L.<br />

14<br />

Gentile Gentile Enrico Enrico Guenzi Guenzi<br />

Devo parlarle di un<br />

“problema”, anche se non so<br />

se è lei la <strong>per</strong>sona giusta a cui<br />

rappresentarlo.<br />

Per circa 3 anni ho portato avanti<br />

l’adozione a distanza con la vostra<br />

associazione ricevendo, almeno una<br />

volta l’anno, informazioni e/o foto<br />

sulla ragazza da noi “adottata”. Ora<br />

sono ormai quasi 2 anni che non<br />

ricevo più alcuna informazione,<br />

nonostante che negli ultimi<br />

mesi ho provato a sollecitare sia<br />

l’associazione, sia lei a farmi sa<strong>per</strong>e<br />

qualcosa a riguardo.<br />

Quando ho scelto di intraprendere<br />

questa iniziativa, l’ho fatto anche<br />

<strong>per</strong>ché si poteva fare un minimo<br />

di bene avendo un piccolo segno<br />

tangibile di quello che si stava<br />

facendo.<br />

Io sono tra l’altro socio donatore<br />

di altre associazioni onlus tra cui,<br />

AIRC, Ass. <strong>per</strong> la lotta alla distrofia<br />

m. ed altre ma, purtroppo, a queste<br />

associazioni si donano soldi senza<br />

sa<strong>per</strong>e che fine facciano ma solo<br />

con la s<strong>per</strong>anza che siano bene<br />

utilizzati. É proprio <strong>per</strong> questo che<br />

ho deciso di intraprendere iniziative<br />

Adozione a distanza<br />

Le notizie<br />

“mancate”<br />

dall’Etiopia<br />

quali l’adozione a distanza.<br />

A questo aggiungo, che pur<br />

consapevole delle difficoltà a cui si<br />

va incontro nel comunicare con posti<br />

così lontani, nella mia zona (provincia<br />

di Roma) ci sono delle iniziative di<br />

sacerdoti che favoriscono le adozioni<br />

a distanza e che riportano in Italia i<br />

filmati dei loro incontri con i ragazzi<br />

adottati.<br />

Tutto ciò le viene rappresentato <strong>per</strong><br />

farle capire che sto trovando enorme<br />

difficoltà nel continuare questo<br />

stupendo progetto di cui <strong>per</strong>ò non<br />

mi sento più reso partecipe.<br />

Per concludere, s<strong>per</strong>o che al più<br />

presto io venga contattato da<br />

qualcuno della vostra associazione<br />

<strong>per</strong> essere tranquillizzato, in maniera<br />

tangibile, sulla “realtà” del progetto,<br />

che altrimenti risulta veramente<br />

difficile da portare avanti.<br />

Le porgo i miei saluti<br />

F. P.<br />

Egregio Egregio signor signor Enrico Enrico Guenzi, Guenzi,<br />

sono spiacente di quanto ho<br />

letto su uno dei vostri giornalini,<br />

cioè che molte adozioni vengono,<br />

dopo qualche tempo, abbandonate<br />

<strong>per</strong> la mancanza di informazioni.<br />

Per me e la mia famiglia sono più<br />

che sufficienti le notizie che ci date.<br />

La mia famiglia è composta da<br />

quattro <strong>per</strong>sone: io, mio marito,<br />

un figlio di quattordici anni e<br />

una bambina di otto. Siamo una<br />

normalissima famiglia che, ha scelto<br />

di fare un’adozione a distanza <strong>per</strong>chè<br />

crede nella propria scelta. Magari<br />

qualche volta il contributo non<br />

arriva puntuale alla fine del mese,<br />

<strong>per</strong>chè è sopraggiunta qualche<br />

spesa inattesa. Ciò non significa che<br />

abbiamo cambiato idea. Anzi s<strong>per</strong>o<br />

di trasmettere ai miei figli i valori<br />

che a loro volta mi hanno trasmesso<br />

i miei genitori e ringraziare ogni<br />

giorno il Signore <strong>per</strong> tutto quello<br />

che abbiamo.<br />

Non voglio annoiarla ulteriormente,<br />

il nostro contributo non è altro che<br />

una piccola goccia nell’oceano,<br />

rispetto all’importante lavoro che voi<br />

svolgete ogni giorno.<br />

Distinti saluti<br />

S. R.<br />

Sono Sono N. N. M., M., abito abito a a Varese,<br />

Varese, ho in<br />

adozione a distanza due bimbi a<br />

Yeror e una bimba a Hudad 5.<br />

Vorrei tanto avere la possibilità<br />

di mettermi in contatto con loro<br />

<strong>per</strong> poterli seguire più spesso e<br />

<strong>per</strong> sa<strong>per</strong>e come stanno, se serve<br />

ulteriore aiuto ai loro villaggi oppure<br />

agli stessi bimbi e se hanno famiglia,<br />

vorrei essere un poco coinvolta con<br />

mio marito <strong>per</strong>chè dopo tre anni<br />

ci siamo affezionati e li sentiamo<br />

vicini.<br />

Siamo felici di aver fatto questa<br />

foto sopra: Una mamma ed una<br />

bambina adottata a distanza, ricevono<br />

un pacco dono dall’Italia<br />

foto a lato:<br />

Bambini adottati a distanza del<br />

villaggio di Kulit in attesa di entrare<br />

nelle aule.<br />

scelta sopratutto <strong>per</strong>chè vogliamo<br />

vedere quei bambini e tanti come<br />

loro crescere con la certezza di avere<br />

un futuro migliore. Siamo genitori<br />

di due maschi ed una femmina<br />

già grandi hanno rispettivamente<br />

36/32/22 anni, quindi sappiamo<br />

cosa vuol dire aiutare i giovani <strong>per</strong><br />

un futuro.<br />

Donare gratifica il cuore più che<br />

ricevere, siamo pienamente felici<br />

della nostra scelta e ringraziamo il<br />

signore che ci ha dato la possibilità,<br />

una domenica di agosto di tre anni<br />

fa nel piccolo paese di Re (VB), di<br />

conoscervi.<br />

Da due anni ricevo <strong>per</strong> Pasqua e<br />

Natale gli auguri accompagnati<br />

da una letterina con i disegni fatti<br />

dai piccoli: Metages, Tarekegn<br />

e Meselech. I disegni di questi<br />

bambini mi colpiscono molto <strong>per</strong>chè<br />

nella loro semplicità, sono pieni di<br />

colori ed esprimono la ricchezza<br />

d’animo che hanno dentro di loro,<br />

la gioia, la felicità e la voglia di<br />

vivere nonostante le difficoltà che<br />

ogni giorno devono su<strong>per</strong>are. Vorrei<br />

tanto abbracciarli, e mandare loro<br />

un sorriso luminoso e ringraziarli <strong>per</strong><br />

quei pensieri che, ti fanno capire<br />

quanto è grande l’animo di una<br />

<strong>per</strong>sona, povera, ma tanto ricca di<br />

gratitudine e di amore.<br />

“ti ringrazio <strong>per</strong> quello che stai<br />

facendo <strong>per</strong> me” cosi’ scrive il piccolo<br />

Tarekegn. Sono io che ringrazio loro,<br />

il mio cuore scoppia di gioia ed una<br />

lacrima scende piano piano. . . vorrei<br />

fare molto di più <strong>per</strong> loro!<br />

A testimonianza di ciò che<br />

ci spinge al miglioramento<br />

organizzativo in Etiopia (vedasi<br />

l’impegno <strong>per</strong> il 2010 alle pagg. 4 e 5),<br />

riportiamo qui il contenuto di quattro<br />

E-mail ricevute. Ognuna di queste<br />

esprime, nei confronti della decisione<br />

di adottare a distanza un bambino,<br />

una problematica, una criticità,<br />

uno stato d’animo, una visione<br />

dell’impegno intrapreso, differente.<br />

Espressioni, tutte ugualmente<br />

comprensibili e condivisibili, tutte<br />

ugualmente nobili d’animo.<br />

Avremmo potuto aggiungere altri<br />

casi, visioni, aspettative differenti<br />

che gli adottanti ci hanno espresso<br />

nel tempo. Di fronte a tale varietà<br />

di opinioni, non ci siamo mai<br />

<strong>per</strong>messi di privilegiare, giudicare o<br />

condannare.<br />

A tutti, abbiamo detto grazie, spiegato<br />

se c’era da spiegare, chiesto scusa se<br />

andava fatto, <strong>per</strong>ché crediamo nella<br />

bontà di intento di chiunque avvii una<br />

adozione a distanza e diciamo grazie<br />

<strong>per</strong> questo atto di generosità e amore<br />

esortando a continuare confidando<br />

sul nostro impegno a migliorare<br />

l’organizzazione la dove difetta.<br />

Aiutateci ad incrementare il<br />

numero di adozioni a distanza<br />

presso i vostri parenti ed amici.<br />

Utilizzate il modulo stampato sul<br />

retro del giornalino.<br />

15<br />

Etiopia chiama


Etiopia chiama<br />

Il 15 novembre scorso si è<br />

svolto a Montichiari (BS),<br />

l’annuale raduno delle<br />

famiglie adottive della nostra<br />

associazione.<br />

“Ringraziamo il Signore <strong>per</strong> le<br />

meraviglie che ci fa vedere, <strong>per</strong> i<br />

miracoli che ci fa gustare; frutto della<br />

vostra generosità con i fratelli più<br />

bisognosi”. . . . “Veniamo da Dio e ci<br />

incamminiamo verso Dio. Veniamo<br />

dall’eternità e ci incamminiamo<br />

verso l’eternità. Ogni o<strong>per</strong>a di bene<br />

che fate viene tutta registrata e la<br />

ricompensa vi attenderà in Cielo”.<br />

Sono alcune parole tratte<br />

dall’omelia pronunciata da Monsignor<br />

Mosé durante la messa, parte centrale<br />

dell’annuale raduno delle famiglie<br />

del <strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong> l’Etiopia.<br />

La giornata si è svolta come da<br />

programma, con la partecipazione<br />

di Monsignor Mosé, Vescovo<br />

della Diocesi etiopica di Emdibir,<br />

Padre Behré, provinciale dei frati<br />

Cappuccini, Hailù Araya, procuratore<br />

dell’Associazione, Amarti Ayana<br />

Sima, responsabile in Etiopia del<br />

CAE e Roberto Rabattoni, Presidente<br />

dell’Associazione.<br />

Nel pomeriggio, la Psicologa,<br />

psicoterapeuta dott. ssa Rosalba<br />

Torretta ha condotto un confronto<br />

di gruppo a<strong>per</strong>to a tutte le coppie<br />

sul tema “Essere un bravo genitore<br />

adottivo: come?”.<br />

Purtroppo non hanno potuto<br />

partecipare alla giornata <strong>per</strong> motivi di<br />

salute, Padre Roberto Bello e Padre<br />

Marino, entrambi frati cappuccini.<br />

A conclusione della giornata<br />

abbiamo chiesto ad alcune coppie<br />

che hanno <strong>per</strong>tecipato alla festa, di<br />

raccontaci da dove arrivano, <strong>per</strong>chè<br />

16<br />

FESTA delle FAMIGLIE<br />

Montichiari:<br />

<strong>per</strong><br />

qualcuno,<br />

la prima<br />

volta<br />

sono venuti e che impressione ne<br />

hanno tratto:<br />

Siamo Siamo Fabio Fabio e e Giusy, Giusy, abbiamo abbiamo<br />

34 e 35 anni e siamo di Torino.<br />

Navigando qua e la <strong>per</strong> siti internet<br />

alla ricerca di un ente che ci conduca<br />

dal nostro tanto desiderato figlio, ci<br />

siamo “imbattuti” nel CAE.<br />

Possiamo dire che l’impressione, dopo<br />

avere parlato con qualche volontario<br />

dell’ente, è stata sin da subito molto<br />

positiva, abbiamo quindi deciso di<br />

adottare un bimbo a distanza, di<br />

partecipare ogni tanto ai progetti e<br />

di raccogliere gli appelli.<br />

Ormai convinti che l’ente a cui<br />

affideremo il mandato <strong>per</strong> l’adozione<br />

giuridica sarà il CAE, abbiamo deciso<br />

di “conoscerlo di <strong>per</strong>sona”.<br />

Arrivati alla festa, l’impatto “visivo”<br />

è stato emozionante: abbiamo visto<br />

tantissimi bambini e ragazzini allegri,<br />

giocosi e “colorati”, e, ovviamente, la<br />

nostra già fervida immaginazione di<br />

genitori ha iniziato a galoppare.<br />

Alla festa c’era tantissima gente che è<br />

aumentata nel corso della giornata.<br />

Riempiti i nostri occhi con le immagini<br />

dei bimbi, abbiamo iniziato a visitare<br />

le bancarelle e abbiamo comprato<br />

calendari e oggetti di artigianato<br />

etiope che ci sono piaciuti.<br />

L’impressione che ci ha accompagnati<br />

sin da subito, è stata quella di<br />

una grande famiglia. C’era proprio<br />

un clima familiare, <strong>per</strong>sone che<br />

si riconoscevano, si salutavano, si<br />

abbracciavano. Per chi, come noi, è<br />

all’inizio del <strong>per</strong>corso dell’adozione,<br />

questo è fondamentale, un clima<br />

sereno e “di famiglia” è ciò che ci<br />

vuole, <strong>per</strong>chè un figlio non te lo può<br />

“dare” un freddo ente burocrate poco<br />

attento a ciò che provi.<br />

Ciò che ci è rimasto nel cuore è<br />

sicuramente un grande amore <strong>per</strong><br />

l’Etiopia. Vedere tutte queste famiglie<br />

riunite in una grande famiglia, con<br />

l’intento di aiutare un Paese ad<br />

alzarsi, a riscattarsi, ci ha fatto sentire<br />

questo paese più vicino a noi, e non<br />

solo <strong>per</strong>chè s<strong>per</strong>iamo che nostro<br />

figlio arrivi da lì.<br />

É stato anche molto bello andare<br />

tutti a Messa e sentire le parole<br />

degli officianti, ci sono andate dritte<br />

al cuore quelle relative al racconto<br />

del trapianto di cuore. Un modo<br />

pulito <strong>per</strong> esprimere il concetto della<br />

uguaglianza e della fraternità che,<br />

a volte, sembra in disuso in questa<br />

società.<br />

Verso le cinque, a malincuore, ci<br />

siamo indirizzati verso casa.<br />

Se il CAE ci vorrà, ci piacerebbe dare<br />

mandato a loro, la festa e il clima<br />

che ci hanno accompagnati nella<br />

giornata di domenica non hanno<br />

fatto altro che confermare quanto<br />

già pensavamo.<br />

Ora ci stiamo anche attivando <strong>per</strong> la<br />

diffusione dell’adozione a distanza,<br />

anche <strong>per</strong>chè domenica alla festa<br />

abbiamo capito quanto il nostro<br />

impegno possa portare aiuto.<br />

Un’ultima cosa: abbiamo molto<br />

apprezzato sia la mostra fotografica<br />

sui progetti portati avanti in Etiopia,<br />

che le testimonianze dirette delle<br />

<strong>per</strong>sone. Non avevamo dubbi sulla<br />

trasparenza dell’ente, ma crediamo<br />

sia sintomo di sensibilità e sincerità<br />

dare prova a tutti i partecipanti alla<br />

festa di ciò che, concretamente, l’ente<br />

fa nel Paese.<br />

Beh, che dire, ci rivedremo il prossimo<br />

anno, e l’anno ancora dopo, e<br />

s<strong>per</strong>iamo presto di poter andare alla<br />

festa in tre, mamma, papà e il loro<br />

piccolo etiope. . .<br />

Eccomi Eccomi qua, qua, a a raccontare raccontare<br />

dell’es<strong>per</strong>ienza. . . la mia prima volta. . .<br />

alla festa di Montichiari.<br />

Mi presento, sono Serena Palmiotti<br />

(in basso nella foto, <strong>per</strong> gli amici<br />

del forum: onix), mamma di due<br />

bambine, Chiara (7 anni) e Mahlet (2<br />

anni). Io, Onofrio e Chiara abbiamo<br />

abbracciato <strong>per</strong> la prima volta la<br />

piccola Mahlet a settembre del 2008<br />

e quest’ anno, nonostante i quasi mille<br />

km che ci distanziano da Montichiari,<br />

dovevamo esserci anche noi.<br />

Perchè??? Perchè non si può<br />

descrivere, se non provandolo, il<br />

legame che si crea con chi fa parte<br />

della grande famiglia del CAE. Ci ha<br />

spinti il forte desiderio di reincontrare<br />

e riabbracciare le famiglie che<br />

hanno condiviso con noi l’es<strong>per</strong>ienza<br />

più intensa e forte della nostra vita:<br />

l’incontro con i nostri figli; ci ha spinti<br />

la voglia di conoscere finalmente le<br />

amiche e gli amici del forum, chi ha<br />

condiviso le gioie delle belle notizie<br />

e spesso “sopportato” i momenti<br />

difficili che il <strong>per</strong>corso dell’adozione<br />

comporta; poter stringere chi, nei<br />

lunghi mesi dell’attesa, è riuscito a<br />

colmare i vuoti con foto e filmati della<br />

nostra bambina oltre che coccolarla<br />

come avremmo fatto noi; rivedere<br />

tutti i bambini conosciuti al villaggio<br />

finalmente tra le braccia di mamma<br />

e papà (la mia gioia più grande);<br />

ascoltare le parole di Roberto<br />

Rabattoni, di chi ama i bambini oltre<br />

ogni confine; abbracciare forte Amarti<br />

(responsabile al Villaggio Madonna<br />

della vita), ringraziarla ancora <strong>per</strong><br />

quanto ogni giorno dà ai nostri figli<br />

e farle vedere con orgoglio quanto<br />

siamo felici e quanto sia cresciuta<br />

Mahlet (mai avrei immaginato che<br />

l’avrebbe riconosciuta senza il minimo<br />

indugio); conoscere di <strong>per</strong>sona Paola<br />

(impiegata dell’associazione che si<br />

occupa di adozione giuridica) che<br />

ci ha guidati con tanta pazienza,<br />

tempestata dalle nostre telefonate,<br />

nel <strong>per</strong>corso burocratico e tutti i<br />

volontari che con l’Etiopia nel cuore<br />

ogni giorno dedicano il proprio<br />

tempo.<br />

Sapevo che a Montichiari avrebbero<br />

partecipato in tanti, non immaginavo<br />

così. . . ma ero a CASA mia, tra i<br />

bambini che correvano e noi adulti<br />

che ci emozionavamo nel vederli<br />

ridere felici. . . queste sono le più<br />

belle immagini che rimarranno nel<br />

mio cuore. . .<br />

GRAZIE MONTICHIARI, <strong>per</strong> avermi<br />

regalato questi incontri e queste<br />

emozioni.<br />

Serena<br />

La La prima prima volta volta che che abbiamo<br />

abbiamo<br />

sentito della festa annuale del<br />

<strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong> l’Etiopia, abbiamo<br />

digitato “Montichiari” su Google <strong>per</strong><br />

localizzarlo in qualche punto del Montichiari . . .<br />

(continua a pag. 18)<br />

17<br />

Etiopia chiama


Etiopia chiama<br />

(continua da pag. 17)<br />

. . . Montichiari<br />

Pianeta, concludendo che non ci<br />

saremmo mai andati. Invece, dopo<br />

qualche giorno, eccoci in autostrada,<br />

partenza sabato mattina da Bari e<br />

ritorno programmato <strong>per</strong> domenica<br />

notte. Bari, sì: quasi a metà strada<br />

tra Montichiari ed Addis Abeba…<br />

La mattina del 15 novembre, dopo<br />

una notte ristoratrice a casa di<br />

parenti (i pugliesi sono dap<strong>per</strong>tutto!),<br />

ci siamo affacciati in Fiera con l’“aria<br />

di chi non sa dove andare”. Abbiamo<br />

localizzato tre ambienti principali:<br />

uno con bancarelle e pappatoria,<br />

uno riservato alle attività “più serie”<br />

(conferenza, S. Messa, colloqui con i<br />

VIP…), ed uno interposto fra i primi<br />

due, con una tem<strong>per</strong>atura polare,<br />

dove un gruppo di ragazzi giocava<br />

a calcio in maniche corte.<br />

A questo punto, è successo<br />

l’irreparabile: anziché precipitarci a<br />

scrivere il nostro nome sulle liste di<br />

prenotazione <strong>per</strong> il colloquio con il<br />

mitico Rabattoni, noi, poveri pivelli<br />

ignari del sistema, ce ne siamo<br />

andati in giro a curiosare… quando<br />

ci siamo accorti del fatale errore,<br />

eravamo già sul terzo foglio…<br />

Intanto, abbiamo apprezzato le<br />

attività di sostegno svolte dai gruppi<br />

di famiglie del CAE e ci siamo “messi<br />

in gioco” prendendo contatti <strong>per</strong> le<br />

iniziative che il nostro “minuscolo”<br />

gruppo barese ha messo in cantiere.<br />

Abbiamo constatato, <strong>per</strong> averlo<br />

direttamente conosciuto, che Enrico<br />

Guenzi esiste davvero: il fatto che<br />

rispondesse sempre alle email a tempo<br />

di record, fosse sempre rintracciabile<br />

e sempre su<strong>per</strong>-disponibile ci aveva<br />

fatto sospettare che si trattasse,<br />

come <strong>per</strong> il poeta Omero, di circa<br />

un centinaio di <strong>per</strong>sone riunite sotto<br />

uno pseudonimo. Invece no, ma<br />

18<br />

FESTA delle FAMIGLIE<br />

Per tutti,<br />

giornata<br />

di grandi<br />

emozioni<br />

con Omero ha in comune il fatto di<br />

essere un artista.<br />

Abbiamo incontrato, finalmente,<br />

dopo un lungo “rapporto epistolare”,<br />

la dolcissima Elena, che ci sta<br />

seguendo con autentica dedizione<br />

nel nostro <strong>per</strong>corso di prossimi<br />

genitori adottivi.<br />

Naturalmente, abbiamo rivisto,<br />

con grandissimo piacere, Roberto<br />

Rabattoni, l’uomo “adottato” dalla<br />

Provvidenza.<br />

Ma soprattutto, crediamo di aver<br />

incontrato la vera anima del CAE, i<br />

bambini e i ragazzi, figli dell’Etiopia e<br />

figli nostri, le famiglie che si sono rese<br />

“fertili” di figli meravigliosi scegliendo<br />

la via del dono di sé. L’anima del CAE<br />

era anche nelle testimonianze di<br />

<strong>per</strong>sone che hanno avuto “giustizia”,<br />

non elemosina: il diritto di curarsi, il<br />

diritto di vivere, di sopravvivere ad<br />

una diagnosi che in Etiopia è una<br />

condanna a morte. E infine, l’anima<br />

del CAE era in tutti i volontari, in tutti<br />

quelli che hanno riservato all’Etiopia<br />

un posto speciale nel cuore, in tutti<br />

coloro che donano il proprio tempo<br />

e le proprie risorse alla terra che ha<br />

donato loro un figlio.<br />

Abbiamo parlato con tanti exsconosciuti,<br />

mentre aspettavamo<br />

il nostro turno <strong>per</strong> il colloquio con<br />

Roberto Rabattoni. Abbiamo gioito<br />

con le coppie che uscivano dalla<br />

stanza con gli occhi lucidi ed un<br />

foglietto in mano: un foglietto con<br />

un nome e una data di nascita…<br />

Abbiamo condiviso le s<strong>per</strong>anze di chi<br />

ancora aspettava. Abbiamo guardato<br />

le foto dei bimbi che stavano <strong>per</strong><br />

incontrare i loro genitori. Abbiamo<br />

sognato il nostro momento. Arriverà,<br />

e ci troverà pronti. Pronti a metterci<br />

nuovamente in gioco come mamma<br />

e papà, e pronti ad annunciare a<br />

nostro figlio: ”Sei diventato fratello!”.<br />

Giuseppe e Carmela Muolo<br />

Siamo Siamo Elisabetta Elisabetta e e Alberto,<br />

Alberto,<br />

abitiamo a Trento. Qualche mese fa<br />

abbiamo conosciuto il <strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong><br />

<strong>per</strong> l’Etiopia attraverso i racconti<br />

di una cara amica, innamorata di<br />

quello splendido Paese. L’incontro<br />

con l’entusiasmo di Roberto Crippa<br />

(responsabile dell’adozione giuridica<br />

nel triveneto) ha fatto poi sì che<br />

decidessimo di affidare al CAE il<br />

progetto meraviglioso dell’adozione<br />

di nostro figlio. Ecco quindi la<br />

curiosità di partecipare alla Festa di<br />

Montichiari, curiosità nata soprattutto<br />

<strong>per</strong> soddisfare un desiderio crediamo<br />

del tutto legittimo in due futuri<br />

genitori adottivi: vedere finalmente<br />

da vicino tanti bimbi bellissimi,<br />

segno tangibile dell’impegno e della<br />

dedizione delle <strong>per</strong>sone che lavorano<br />

al CAE. É stata poi l’occasione <strong>per</strong><br />

cominciare ad avvicinarsi almeno un<br />

po’ alla cultura del nostro bambino,<br />

grazie alla presenza di molti prodotti<br />

e oggetti della sua straordinaria terra.<br />

Grazie quindi al CAE <strong>per</strong> l’invito a<br />

partecipare alla Festa delle famiglie:<br />

è stato il primo tuffo in un mare che<br />

ci riserverà mille incredibili sorprese,<br />

ne siamo certi.<br />

Elisabetta Nones<br />

Quando Quando ci ci è è stato stato proposto proposto di di<br />

scrivere cosa ci spinge a partecipare<br />

ogni anno alla festa annuale del<br />

CAE, un vortice di emozioni mi sono<br />

arrivate alla testa passando prima<br />

attraverso il cuore.<br />

Siamo una mamma e un papà<br />

del Veneto che hanno avuto la<br />

gioia di diventare genitori <strong>per</strong> la<br />

prima volta di una meravigliosa<br />

bimba etiope nell’aprile del 2004<br />

e successivamente di un bimbo<br />

nell’agosto 2008, rispettivamente ora<br />

di sei e tre anni.<br />

Già prima che arrivasse nostra figlia<br />

abbiamo partecipato alla festa<br />

annuale del CAE in un oratorio di<br />

una parrocchia di Brescia che con il<br />

tempo non riusciva più a contenere<br />

tutti i bimbi le mamme e i papà e<br />

hanno dovuto trovare uno spazio<br />

più grande, ma il clima da subito<br />

ci è sembrato proprio quello di una<br />

grande famiglia che racchiude e<br />

accoglie tutte le nuove famiglie<br />

che continuamente ogni anno si<br />

formano e crescono, nella gioia e<br />

nelle difficoltà di ogni giorno.<br />

La festa annuale del CAE, oltre a<br />

darci l’impressione <strong>per</strong> un giorno di<br />

atterrare in Etiopia <strong>per</strong> la presenza di<br />

La generosità delle famiglie che<br />

hanno partecipato alla festa si è,<br />

come sempre, distinta.<br />

Ecco in sintesi l’ammontare<br />

delle offerte raccolte dalle varie<br />

bancarelle, nel corso della<br />

giornata.<br />

• Artigianato etiope 7.470<br />

• Bancarelle varie 9.028<br />

• Calendari 2010 5.503<br />

• <strong>per</strong> O<strong>per</strong>azione donna 1.168<br />

• Offerte Varie 2.022<br />

Totale euro 25.191<br />

Come annunciato, tutto il ricavato<br />

sarà devoluto <strong>per</strong> il progetto<br />

“O<strong>per</strong>azione donna”<br />

così tanti nostri bellissimi bambini e<br />

anche <strong>per</strong> gli ospiti che Rabattoni ci<br />

regala ogni anno (grazie <strong>per</strong> averci<br />

fatto riabbracciare Hailù !), è un<br />

momento <strong>per</strong> rivedere i nostri amici<br />

più o meno lontani che nel corso dei<br />

mesi che dividono una festa annuale<br />

dall’altra, non abbiamo modo di<br />

vedere e a volte, visto il turbinio della<br />

vita quotidiana, neppure di sentire!<br />

É un momento <strong>per</strong> vedere come<br />

sono cresciuti i bambini arrivati con i<br />

nostri figli, <strong>per</strong> confrontare le difficoltà<br />

che si incontrano e reciprocamente<br />

magari, scambiarci qualche consiglio.<br />

É proprio vero che fare il genitore è<br />

il mestiere più bello ma anche il più<br />

difficile e a volte esternare qualche<br />

dubbio o parlare con la psicologa,<br />

che molto gentilmente si mette a<br />

disposizione ad ogni festa del CAE,<br />

è rassicurante.<br />

Io e mio marito arriviamo alla<br />

festa in attesa di sentire anche le<br />

ultime novità che Rabattoni ci porta<br />

dall’Etiopia, la terra dei nostri figli,<br />

che <strong>per</strong> sempre resterà indelebile<br />

nel nostro cuore, non possiamo più<br />

restare indifferenti a quello che<br />

succede laggiù. . . abbiamo avuto<br />

tanto ma abbiamo lasciato anche<br />

tanto su quella terra: abbiamo<br />

lasciato tutti gli occhi dei bambini al<br />

Villaggio e <strong>per</strong> strada, i sorrisi della<br />

gente, le lacrime inconsolabili di<br />

tante <strong>per</strong>sone, le mani tese, i corpi<br />

accasciati sui marciapiedi, i bambini<br />

che mendicavano, tutti gli sguardi<br />

silenziosi che hanno incrociato i nostri<br />

occhi lungo le strade che abbiamo<br />

<strong>per</strong>corso nei giorni che siamo stati<br />

lì, e sono stampati indelebilmente<br />

dentro di noi. Grazie Roberto <strong>per</strong><br />

far rifiorire, attraverso i tuo racconti<br />

e aggiornamenti, quello che la vita<br />

di tutti i giorni vuole farci reprimere,<br />

anche se ogni volta che guardiamo<br />

i nostri bambini riaffiora come una<br />

sorgente!<br />

La festa di Montichiari si è appena<br />

conclusa ma sentiamo ancora<br />

risuonare nelle nostre orecchie la<br />

dolcezza di tutte le risate dei bambini,<br />

il chiacchierio sereno di tanti genitori,<br />

e non ci è sfuggito lo sguardo<br />

incantato di tanti futuri genitori<br />

in attesa, ai quali va tutto il nostro<br />

affetto e la nostra comprensione,<br />

e aspettando il prossimo incontro<br />

auguriamo a tutti di cuore, in questo<br />

anno che ci divide, tanta serenità e<br />

gioia nelle vostre famiglie e non <strong>per</strong><br />

ultimo un buon Avvento e un Buon<br />

Natale!<br />

Una famiglia del Veneto<br />

19 15<br />

Etiopia chiama


Etiopia chiama<br />

Due bambini (13 e 10 anni),<br />

veri protaonisti della giornata,<br />

ci raccontano<br />

. Ciao a tutti, sono Melkam, faccio<br />

parte della su<strong>per</strong> numerosa famiglia<br />

Bonetti! ! ! Sono stata adottata 4 anni<br />

e mezzo fa dall’Etiopia. Alla festa di<br />

Montichiari partecipo da quando sono<br />

arrivata in Italia, ma la mia famiglia vi<br />

partecipava già. L’incontro a Montichiari<br />

è un giorno molto speciale <strong>per</strong>chè<br />

ritrovo gli amici che ho conosciuto ad<br />

Addis Abeba, nel Villaggio Madonna<br />

della Vita, l’orfanotrofio dove anche loro<br />

aspettavano una famiglia come me…<br />

E poi è bello rivedere tutti i bambini<br />

che hanno trovato la loro famiglia! ! !<br />

È interessante sa<strong>per</strong>e le buone notizie<br />

dalla mia patria. Con le mie amiche<br />

ricordiamo di quando eravamo al VMdV.<br />

Quest’anno aspettavo più amici…<br />

Un ringraziamento di cuore a tutte<br />

le famiglie che hanno adottato dei<br />

bambini <strong>per</strong>ché avete dato loro un<br />

futuro migliore; in particolare ringrazio<br />

la mia famiglia di avermi adottata<br />

<strong>per</strong>ché in questo momento non saprei<br />

cosa starei facendo.<br />

Un abbraccio forte a tutti.<br />

Hello, Hello, come come va? va? Sono Sono Berke, Berke,<br />

sorella di Melkam. Io e la mia famiglia<br />

andiamo alla festa Montichiari tutti gli<br />

anni: è una bella es<strong>per</strong>ienza <strong>per</strong>ché è<br />

come fare un salto nel passato. Vedere i<br />

miei amici del Villaggio, vedere la gente<br />

che si incontra mi fa ricordare l’Africa. È<br />

un peccato che la festa dura solo una<br />

giornata; <strong>per</strong>ò riassume tutto l’anno.<br />

Ogni volta che ci vado mi aspetto che<br />

ci siano sempre nuovi ragazzi <strong>per</strong><br />

raccontarci cosa facciamo che sport<br />

pratichiamo, se ci manca l’Africa e<br />

soprattutto nuove notizie dal posto in<br />

cui sono nata tramite Hailù e Roberto<br />

Rabattoni.<br />

20<br />

FESTA delle FAMIGLIE<br />

la parola<br />

ai nostri<br />

figli<br />

Per sostenere i nostri progetti,<br />

è possibile versare<br />

un contributo attraverso:<br />

- Vaglia Postale intestato a<br />

<strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong> l’Etiopia;<br />

- C/C Postale N° 11730280;<br />

- C/C bancario Banca Intesa di<br />

Mergozzo N° 16641/72;<br />

- Bonifico bancario<br />

Beneficiario: <strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong> l’Etiopia<br />

Indirizzo: Via 42 Martiri, 189<br />

28924 - Verbania Fondotoce (VB)<br />

Banca: Banca Intesa S.p.A.<br />

Filiale: Mergozzo (VB)<br />

Descrizione/Causale: OFFERTA <strong>per</strong> . . .<br />

Codice IBAN:<br />

IT48E0306945510000001664172<br />

Temporanea battuta di arresto<br />

<strong>per</strong> il progetto “O<strong>per</strong>azione<br />

donna”<br />

Siamo ospiti in un paese e<br />

dobbiamo sottostare alle loro<br />

leggi. Così, come nel dicembre<br />

del 2007 avevamo stipulato con<br />

il Ministero degli affari sociali, il<br />

Ministero delle donne e l’Ospedale<br />

di Soddo Wollaita, un accordo<br />

economico <strong>per</strong> gli interventi di cui<br />

necessitavano le donne affette dal<br />

prolasso all’utero, fissando la cifra <strong>per</strong><br />

intervento a Euro 250, il Governo ha<br />

richiesto uno stop e la rinegoziazione<br />

del costo degli interventi.<br />

Nel frattempo, altre mille donne<br />

sono ancora in lista di attesa<br />

presso i ministeri, ma gli interventi<br />

sono momentaneamente sospesi. I<br />

medici o<strong>per</strong>ano ancora sulle ultime<br />

donne della lista precedente e su<br />

chi ha avuto delle complicazioni<br />

post o<strong>per</strong>atorie.<br />

Per la mancanza di sangue da<br />

trasfondere durante l’o<strong>per</strong>azione, il<br />

numero degli interventi non ha mai<br />

raggiunto le 20 unità a settimana<br />

come invece si s<strong>per</strong>ava. Alcune<br />

famiglie adottive, in visita a Soddo<br />

Wollaita alla struttura che abbiamo<br />

affittato <strong>per</strong> ospitare le donne prima<br />

e dopo l’intervento, si sono sentite<br />

interpellate dall’urgenza e hanno<br />

voluto donare il loro sangue.<br />

Quando le o<strong>per</strong>azioni potranno<br />

riprendere, presumibilmente nel mese<br />

di febbraio, un chirurgo ginecologo<br />

di Arona (NO) partirà alla volta di<br />

Soddo <strong>per</strong> un <strong>per</strong>iodo di volontariato<br />

<strong>per</strong> unirsi all’equipe o<strong>per</strong>atoria.<br />

Vi chiediamo di non farci<br />

mancare il vostro sostegno <strong>per</strong>chè<br />

come abbiamo già avuto modo di<br />

dire, salvando una donna, salviamo<br />

un’intera famiglia.<br />

Protagonisti dei “viaggi della<br />

s<strong>per</strong>anza”<br />

Lo scorso 15 novembre, nel corso<br />

della festa delle famiglie di Montichiari,<br />

dopo la messa, sono stati presentati<br />

alcuni bambini e giovani ammalati<br />

fatti venire in Italia <strong>per</strong> cure con i fondi<br />

del progetto “viaggi della s<strong>per</strong>anza”:<br />

- Bereket, un giovane di 22 anni<br />

affetto da tumore al collo, in cura<br />

presso l’Ospedale di Pisa. Ospite da<br />

una famiglia.<br />

- Efrem, anch’egli 22 anni affetto<br />

dalla stessa malattia è in cura presso il<br />

Policlinico Umberto I di Roma.<br />

- Elina, affetta da tumore al retto,<br />

verrà o<strong>per</strong>ata all’Ospedale Maggiore<br />

di Milano, intanto è ospite di suor<br />

Aloisia a Busto arsizio, dove si stà<br />

sottoponendo a chemio e radioterapia<br />

<strong>per</strong> ridurre la massa tumorale.<br />

- Kamil, di 23 anni, ha un tumore alla<br />

testa. Sarà o<strong>per</strong>ato a Rovigo, dove<br />

gli asporteranno solo parzialmente<br />

la massa tumorale <strong>per</strong> non ledere il<br />

cervello. Intanto è ospite presso una<br />

famiglia adottiva. Viaggi della s<strong>per</strong>anza<br />

Visti a<br />

Montichiari<br />

- Mailet ha solo 6 anni, è affetta<br />

da leucemia e si dovrà sottopore<br />

al trapianto del midollo osseo<br />

all’Ospedale San Matteo di Pavia. É<br />

stata alloggiata, con la mamma che<br />

le donerà il midollo e una badante<br />

etiope in un appartamento affittato.<br />

Fra loro, vi era anche il piccolo Aklilù,<br />

circa 10 anni (foto in basso), al quale lo<br />

scorso febbraio era stata bruciata la<br />

mano destra a seguito di un piccolo<br />

furto di cui si era macchiato e, dopo<br />

pochi giorni gli erano state amputate<br />

le dita. Ora è stato portato in Italia <strong>per</strong><br />

verificare la possibilità di ricostruirgli<br />

l’arto. I chirurghi dell’Ospedale di<br />

Modena, hanno detto che l’intervento<br />

è fattibile, ma l’o<strong>per</strong>azione costerà non<br />

meno di 20.000 Euro.<br />

Il 24 novembre scorso, Aklilù, colmo di<br />

gioia ringraziando <strong>per</strong> quanto aveva<br />

avuto in questi giorni di <strong>per</strong>manenza<br />

in Italia è ripartito <strong>per</strong> Addis Abeba,<br />

dove, essendo stato dichiarato in stato<br />

di abbandono soggiornerà in una<br />

nostra struttura e frequenterà la scuola<br />

in attesa di tornare in Italia a febbraio<br />

<strong>per</strong> essere o<strong>per</strong>ato.<br />

21<br />

Etiopia chiama


Etiopia chiama<br />

Sensibilizzare le <strong>per</strong>sone,<br />

diffondere la solidarietà<br />

attraverso l’adozione a<br />

distanza: . . .una “missione”<br />

L’es<strong>per</strong>ienza del Gruppo Famiglie di<br />

Bolzano<br />

Bolzano è, tutto sommato, una<br />

piccola città ed è soprattutto fuori<br />

mano rispetto a tutto quello che<br />

si svolge in Italia; è ad esempio<br />

lontana dalla sede centrale del<br />

CAE di Verbania dove molti di noi<br />

non sono neppure mai stati anche<br />

se vorrebbero, <strong>per</strong> poter incontrare<br />

le <strong>per</strong>sone con cui spesso si parla<br />

al telefono soprattutto durante l’iter<br />

dell’adozione.<br />

Comunque anche nella nostra<br />

piccola cittadina negli ultimi anni il<br />

numero di famiglie che ha adottato<br />

un bambino dall’Etiopia è cresciuto<br />

tanto e abbiamo formato un bel<br />

gruppo che via via si va arricchendo<br />

di nuove famiglie in procinto di<br />

partire <strong>per</strong> l’Etiopia. Attualmente le<br />

famiglie più attive sono circa una<br />

decina. É sempre molto bello trovarsi,<br />

condividere, far incontrare soprattutto<br />

i bambini e cercare un modo <strong>per</strong> fare<br />

anche la nostra parte <strong>per</strong> sostenere<br />

l’Etiopia, in modo da ricordare ai<br />

nostri figli che nel loro paese ancora<br />

tanti bambini soffrono, muoiono o<br />

comunque non dispongono di cose<br />

che oramai anche <strong>per</strong> i nostri figli<br />

adottati sono diventate scontate: la<br />

casa, il cibo, la scuola <strong>per</strong> non parlare<br />

22<br />

Realtà viva<br />

dell’associazione<br />

GRUPPI FAMIGLIA<br />

dei giochi di cui tanto bisogno hanno<br />

i bambini di tutto il mondo <strong>per</strong><br />

crescere sereni!<br />

Pur essendo non molte le famiglie<br />

disponibili a dedicare con una certa<br />

frequenza il loro tempo a questa<br />

“missione”è stata <strong>per</strong> noi una grande<br />

soddisfazione l’aver organizzato <strong>per</strong><br />

due anni di fila una festa <strong>per</strong> le<br />

famiglie e soprattutto <strong>per</strong> i bambini.<br />

Hanno partecipato amici nostri e dei<br />

nostri figli ma anche i nostri amici<br />

etiopi che vivono a Bolzano: non<br />

sono un grande gruppo ma almeno<br />

alla nostra festa hanno avuto anche<br />

loro la possibilità di ritrovarsi. Sono<br />

arrivate anche <strong>per</strong>sone interessate<br />

a conoscere più da vicino un paese<br />

africano e a fare della beneficenza.<br />

É interessante accorgersi che<br />

alcune <strong>per</strong>sone che frequentiamo<br />

abitualmente, come i compagni di<br />

scuola dei nostri bambini, a volte<br />

non pensano neppure che loro, così<br />

integrati e così simili agli altri bambini,<br />

arrivano invece da un paese povero e<br />

pieno di problemi urgenti da risolvere.<br />

Le nostre feste sono servite soprattutto<br />

a questo, a far pensare a quel paese<br />

così vicino e così lontano, a farci<br />

ricordare che se anche noi abbiamo<br />

tante cose, finchè a questo mondo<br />

non staremo tutti bene, nessuno di<br />

noi potrà davvero essere felice.<br />

Durante l’estate (ma anche la<br />

primavera e l’autunno: insomma<br />

sempre!) il nostro gruppo di<br />

famiglie è stato sempre impegnato<br />

nel partecipare alle messe <strong>per</strong><br />

promuovere le adozioni a distanza.<br />

Siamo stati presenti in località<br />

turistiche, in paesini di montagna<br />

ed anche in località di madrelingua<br />

tedesca o ladina oltre a quella<br />

italiana, <strong>per</strong> cercare di diffondere il<br />

messaggio del CAE il più possibile.<br />

Dovunque abbiamo sempre notato<br />

un forte interesse da parte della<br />

gente comune che viene attirata dai<br />

nostri racconti concreti di viaggio in<br />

Etiopia e soprattutto dalla presenza<br />

dei nostri bambini.<br />

La nostra es<strong>per</strong>ienza ci insegna<br />

che anche poche <strong>per</strong>sone, se si<br />

uniscono, possono fare molto. E noi<br />

ringraziamo l’Etiopia, paese che ci<br />

ha donato il suo bene più prezioso: i<br />

nostri bambini!<br />

I numerosi gruppi famiglia<br />

presenti sul territorio italiano<br />

portano un grande contributo<br />

ai progetti<br />

Resoconto delle attività del gruppo<br />

di Ceppaloni<br />

Anche <strong>per</strong> quest’anno, ci ritroviamo<br />

a fare un bilancio delle attività svolte<br />

e, voltandoci indietro, non possiamo<br />

che essere soddisfatti <strong>per</strong> l’impegno<br />

profuso ed i risultati raggiunti.<br />

Il progetto Etihope, <strong>per</strong> il quale nel<br />

corso degli ultimi 4 anni ci siamo<br />

impegnati, dopo la realizzazione del<br />

primo tratto di strada Ayga-Weratle<br />

di circa 25 KM, sta proseguendo con<br />

il prolungamento della strada fino a<br />

Darro, <strong>per</strong> una lunghezza di 13 Km.<br />

I lavori, ad oggi, hanno <strong>per</strong>messo di<br />

realizzare circa 7 Km del tracciato<br />

previsto. In quest’ultimo tratto di<br />

strada, i lavori si sono rivelati molto<br />

impegnativi, a causa delle difficoltà<br />

orografiche e della siccità presente<br />

nella zona.<br />

Per finanziare tale o<strong>per</strong>a, abbiamo<br />

organizzato alcuni eventi, tra cui<br />

uno spettacolo teatrale nel mese di<br />

febbraio presso il Teatro Massimo di<br />

Benevento, organizzato grazie alla<br />

collaborazione dell’ente Provincia<br />

e della società di pubblicità ed<br />

organizzazione spettacoli “Betelgeuse”<br />

che, fino ad oggi, ha costantemente<br />

collaborato nelle nostre iniziative,<br />

supportandoci sia economicamente<br />

che nella logistica.<br />

Nel mese di giugno, sono ritornato<br />

in Etiopia con mia moglie, <strong>per</strong> poter<br />

abbracciare la nostra terza bambina,<br />

Elena. Nel corso del soggiorno, mi<br />

sono recato insieme ad altri genitori<br />

adottivi ad Areka. Abbiamo visitato le<br />

strutture in costruzione del progetto<br />

Agricoltura, con le due abitazioni<br />

destinate ad ospitare i piccoli in<br />

gocce<br />

GRUPPI FAMIGLIA Tante piccole<br />

difficoltà. Tornati in Italia, abbiamo<br />

deciso di contribuire al finanziamento<br />

della casa di accoglienza <strong>per</strong> le<br />

bambine e, <strong>per</strong> tale scopo, nel mese<br />

di Agosto, con le altre coppie adottive<br />

della nostra regione, in collaborazione<br />

con la Pro Loco di Ceppaloni e la<br />

comunità parrocchiale, abbiamo<br />

organizzato due serate in piazza<br />

che ci hanno <strong>per</strong>messo di avviare in<br />

modo fattivo la raccolta fondi.<br />

Sono seguite e seguiranno altre<br />

iniziative, che ci vedono impegnati<br />

non più in uno, ma in due progetti<br />

importanti, da ultimare al più presto.<br />

L’avvicinarsi del <strong>per</strong>iodo natalizio<br />

porterà sicuramente nuova linfa e ci<br />

aiuterà a raggiungere il nostro scopo,<br />

anche grazie alla collaborazione<br />

con altre associazioni della provincia<br />

che, come la nostra, condividono lo<br />

scopo di una solidarietà fatta di gesti<br />

concreti e non solo di parole.<br />

Non abbiamo dimenticato le adozioni<br />

a distanza che, grazie anche alla<br />

sempre fattiva collaborazione del<br />

nostro parroco don Renato Trapani, ci<br />

hanno visto spesso in “trasferta”, presso<br />

altre parrocchie della provincia.<br />

Ci auguriamo che anche <strong>per</strong> il<br />

prossimo anno lo slancio organizzativo<br />

non si fermi e che, pur essendo un<br />

piccolo gruppo, i risultati siano sempre<br />

maggiori.<br />

. . . tre donne ci sembravano<br />

poche. . .<br />

Siamo un gruppo di ragazzi di<br />

Fosdinovo, un paesino sotto Massa<br />

Carrara (Toscana) che durante<br />

una festa paesana, la festa dello<br />

Sgonfiotto, abbiamo deciso di dare<br />

spazio ad un’iniziativa solidale con<br />

l’Etiopia. L’iniziativa è stata proposta<br />

da una nostra amica diciassettenne,<br />

Caterina Dadà, piena di gioia e di<br />

voglia di fare. Nella nostra bancarella<br />

oltre ai prodotti del mercatino del<br />

<strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong>, abbiamo fatto una<br />

pesca dei tappi dove si vincevano<br />

palloncini o piante (coltivate da noi<br />

oppure offerte da gente del paese);<br />

inoltre sotto un ombrellone colorato<br />

abbiamo appeso una “Pioggia di<br />

parole”, poesie e pensieri sulla pace<br />

e sull’amore. Tutto questo è stato<br />

(continua a pag. 24)<br />

23<br />

Etiopia chiama<br />

sembravano poche . . .


Etiopia chiama<br />

(continua da pag. 23)<br />

. . . sembravano poche<br />

fatto <strong>per</strong> aiutare le donne etiopi<br />

affette da prolasso uterino. Queste<br />

infatti vengono emarginate da tutti<br />

<strong>per</strong> questo problema, ma noi con i<br />

soldi guadagnati ne abbiamo salvate<br />

tre. All’inizio eravamo delusi <strong>per</strong>chè<br />

tre donne ci sembravano poche, ma<br />

poi abbiamo pensato che avevamo<br />

salvato tre vite e aiutato anche le<br />

loro famiglie!<br />

I quattro Bonetti<br />

Tutto è nato quando, attraverso<br />

questo giornale, sono venuta a<br />

conoscenza della grave condizione<br />

di molte donne etiopi affette da<br />

prolasso all’utero. Il messaggio di Don<br />

Michelangelo Nufi mi ha colpito, e<br />

mi ha spinto ad attivarmi affinché<br />

dei bambini innocenti non fossero<br />

privati di quel punto di riferimento così<br />

indispensabile e fondamentale che è<br />

la madre.<br />

Con i miei genitori abbiamo riflettuto su<br />

come raccogliere il denaro necessario<br />

<strong>per</strong> riuscire a o<strong>per</strong>arne almeno una. La<br />

“Festa dello Sgonfiotto” era l’occasione<br />

<strong>per</strong>fetta; tipica sagra paesana a cui<br />

partecipano centinaia di <strong>per</strong>sone e i<br />

cui organizzatori ci hanno lasciato uno<br />

spazio <strong>per</strong> la raccolta dei soldi.<br />

Ho parlato allora di questo progetto<br />

ad alcuni amici: Birke, Davide,<br />

Mattia e Melkam si sono subito<br />

mostrati entusiasti e disponibili.<br />

Okay, i volontari e lo spazio c’erano,<br />

ma come invogliare le <strong>per</strong>sone a<br />

lasciarci un’offerta?! “Pesca dei tappi”<br />

e “Pioggia di parole” sono le iniziative<br />

che abbiamo attuato. Per realizzare<br />

il primo gioco sono stati sufficienti un<br />

centinaio di tappi di sughero, un po’<br />

di sabbia in cui posizionarli in ordine<br />

sparso e piante di diversa grandezza,<br />

una parte portate da noi e una parte<br />

24<br />

donata da alcuni vivai della zona. Il<br />

gioco ha avuto molto successo <strong>per</strong>ché,<br />

a seconda del colore dell’estremità<br />

nascosta del tappo che si sceglie,<br />

si poteva, o non vincere alcunché,<br />

oppure vincere una pianta o un<br />

palloncino <strong>per</strong> i bambini!<br />

La Pioggia di parole consiste in tante<br />

poesie arrotolate e appese ad un<br />

ombrello che le <strong>per</strong>sone, in cambio di<br />

un’offerta libera, potevano staccare e<br />

leggere.<br />

Inoltre, proprio la mattina della festa,<br />

abbiamo ricevuto i prodotti made in<br />

Etiopia mandati dall’associazione.<br />

Per l’informazione abbiamo utilizzato<br />

volantini dell’associazione e due<br />

grandi cartelloni, in cui spiegavamo<br />

a grandi linee il progetto donna.<br />

Questa semplice iniziativa ha fatto<br />

sì che nell’arco di una giornata<br />

guadagnassimo circa 800 Euro! Ben<br />

oltre le nostre aspettative! Oltre alla<br />

disponibilità e alla generosità delle<br />

<strong>per</strong>sone, penso che le chiavi di questo<br />

successo siano stati in particolar<br />

modo l’entusiasmo con cui abbiamo<br />

organizzato la raccolta e la fiducia<br />

che vi abbiamo riposto.<br />

Noi ragazzi da questa iniziativa<br />

abbiamo ricevuto tanto bene quanto<br />

le donne che ne usufruiranno, <strong>per</strong>ché<br />

questo giornalino, aprendoci gli occhi<br />

su una realtà così drammatica, ci ha<br />

fatto capire che anche con poche<br />

risorse, ma armati semplicemente<br />

di voglia, entusiasmo e un po’ di<br />

coraggio, si può arrivare davvero<br />

lontano.<br />

Grazie quindi a nome mio e di tutti<br />

quelli che hanno partecipato alla<br />

raccolta! Grazie a coloro che si sono<br />

occupati del progetto donna, che<br />

hanno trasformato il denaro in una<br />

concreta fonte di vita e che ci hanno<br />

dato la possibilità di fare del nostro<br />

tempo e dei nostri soldi qualcosa di<br />

davvero utile!<br />

Caterina Caterina Dadà Dadà<br />

In tutte le nostre strutture,<br />

dal Villagio Madonna della<br />

Vita, alla Casa della s<strong>per</strong>anza,<br />

alle decine di villaggi assistiti con<br />

l’adozione a ditanza, dove abbiamo<br />

un ambuatorio o anche soltanto<br />

del <strong>per</strong>sonale in grado di portare<br />

piccole cure, abbiamo necessità di<br />

farmaci, garze e bende.<br />

Riportiamo un elenco di quanto<br />

normalmente ci occorre <strong>per</strong><br />

fronteggiare l’ordinario e le urgenze<br />

più frequenti.<br />

ANTIPIRETICI - ANALGESICI<br />

- Paracetamolo (Tachipirina, Acetamol)<br />

- Ibuprofene (Sinifev, Nurofen)<br />

ANTIBIOTICI<br />

Sistemici:<br />

- Amoxicillina (Zimox, Velamox, Amoxina,<br />

formulazioni generiche)<br />

- Amoxicillina/Acido Clavulanico<br />

(Augmentin, Neoduplamox, form. gen.)<br />

- Cefaclor (Panacef, Performer, form. gen.)<br />

- Ceftriaxone (Rocefin, form. gen.)<br />

- Claritromicina (Klacid, Veclam, Macladin)<br />

- Trimethoprim (Bactrim)<br />

Topici:<br />

- Clortetraciclina (Aureomicina)<br />

- Mupirocina (Bactroban)<br />

ANTIPROTOZOARI<br />

- Metronidazolo (Flagyl)<br />

ANTIELMINTICI<br />

- Mebendazolo (Vermox)<br />

- Niclosamide (Yomesan)<br />

ANTIMICOTICI<br />

Sistemici:<br />

-Griseofulvina (Fulcin, Grisovina FP)<br />

-Itraconazolo (Sporanox, form. gen.)<br />

-Fluconazolo (Diflucan, form. gen.)<br />

Topici:<br />

- Clotrimazolo (Canesten)<br />

- Terbinafina (Lamisil, form. gen.)<br />

- Miconazolo (Daktarin)<br />

ANTIPEDICULOSI<br />

- Aftir gel<br />

SCABICIDI<br />

- Nix emulsione cutanea<br />

CORTISONICI<br />

Sistemici:<br />

- Betametasone (Bentelan)<br />

- Prednisone (Deltacortene)<br />

Topici:<br />

- Idrocortione (Locoidon)<br />

- Mometasone (Elocon, Altosone)<br />

- Metilprednisolone (Advantan)<br />

ANTISTAMINICI<br />

- Loratadina (Clarityn)<br />

- Oxatomide (Tinset)<br />

- Cetirizina (Zirtec, Formistin)<br />

Aiutateci a re<strong>per</strong>ire farmaci<br />

Se avete farmaci NON scaduti da farci <strong>per</strong>venire,<br />

telefonate allo 0323 497320<br />

Quello tra l’Etiopia e il<br />

cristianesimo è un legame<br />

antico e molto particolare.<br />

La fede è profondamente<br />

radicata nella cultura del<br />

popolo Etiopico. Gli Etiopi di<br />

religione cristiana cattolica<br />

citano quotidianamente Dio<br />

nelle loro conversazioni “dena<br />

sgabher masghen”: “sto bene<br />

grazie a dio”, cosi come chi è di<br />

fede musulmana accompagna<br />

le loro affermazioni con<br />

espressioni quali “grazie a<br />

Dio”, “Dio lo voglia”, “Dio non<br />

vuole”.<br />

Alcuni ringraziano Dio<br />

<strong>per</strong>sino nei discorsi ufficiali o<br />

lo includono nell’elenco dei<br />

ringraziamenti nei libri.<br />

Epoca pre-cristiana<br />

Prima dell’avvento del<br />

cristianesimo, ad Aksum<br />

probabilmente esisteva il culto dei<br />

serpenti. In seguito, tali credenze<br />

furono sostituite dalla deificazione<br />

del sole, della luna e delle stelle.<br />

Originario dell’Arabia meridionale,<br />

questo pantheom di divinità<br />

comprendeva anche una sorta di<br />

equivalente arabo di Zeus (divinità<br />

greca), Mahrem (dio della guerra<br />

come Ares) e Baher (dio del mare<br />

come Poseidone). A differenza della<br />

mitologia Greco-Romana, il sole<br />

era un’entità femminile e la luna<br />

un’entità maschile.<br />

Quando il cristianesimo divenne<br />

la religione di stato, ad Aksum<br />

all’inizio del quarto secolo, tutti<br />

questi Dei vennero dimenticati. Ma<br />

ancora oggi i simboli pre-cristiani<br />

del sole e della luna sono rimasti<br />

importanti nella cultura popolare<br />

etiopica.<br />

Conoscere l’Etiopia<br />

<strong>per</strong> sentirci<br />

più vicini<br />

di Aregga e Kenatu<br />

Cristianesimo<br />

Benché la popolazione sia<br />

abbastanza equamente divisa tra<br />

cristiani e musulmani, è il cristianesimo<br />

ortodosso che ha dominato il passato<br />

del paese. Religione ufficiale della<br />

corte im<strong>per</strong>iale fino alla deposizione<br />

di Hailè Selassiè nel 1974, esso ha<br />

profondamente influenzato la vita<br />

politica, sociale e culturale degli<br />

altipiani; la chiesa continua ancora<br />

oggi ad avere una forte autorità sulle<br />

masse e si reputa la grande custode<br />

delle antiche tradizioni nazionali,<br />

ereditate direttamente da Aksum.<br />

Quello tra l’Etiopia e il cristianesimo è<br />

un legame antico e molto particolare.<br />

L’Etiopia può considerarsi il primo<br />

paese al mondo ad avere adottato il<br />

cristianesimo come religione di stato.<br />

Il cristianesimo ortodosso etiopico<br />

affonderebbe le proprie radici nel<br />

giudaismo; alcune zone del paese<br />

erano giudaiche prima del suo avvento.<br />

Ciò spiegherebbe la sopravvivenza<br />

nella chiesa di numerosi precetti<br />

giudaici riguardanti <strong>per</strong> esempio i cibi<br />

e il modo di macellare gli animali.<br />

Anche la tradizionale pianta circolare<br />

delle chiese è considerata di origine<br />

ebrea; inoltre, <strong>per</strong>sistono antichi<br />

elementi di origine semitica e<br />

romana.<br />

La chiesa svolge ancora oggi un<br />

ruolo importante nella vita quotidiana,<br />

in quanto disciplina numerose<br />

tradizioni sociali e addirittura<br />

alimentari, come i digiuni nel<br />

<strong>per</strong>iodo delle feste (Natale, Pasqua)<br />

del mercoledì e del venerdì santo.<br />

Della quaresima, dell’avvento e del<br />

kweskwan (40 giorni che precedono<br />

la fuga degli ebrei dall’Egitto); ma oltre<br />

ai digiuni vi sono anche numerose<br />

feste, tra cui 33 giorni in onore della<br />

vergine Maria.<br />

25<br />

Etiopia chiama


Etiopia chiama<br />

In queste pagine vi illustriamo<br />

in sintesi i progetti <strong>per</strong> cui<br />

abbiamo sempre bisogno del<br />

vostro contributo.<br />

Progetto donna<br />

Oltre ai costo dell’intervento<br />

(250 euro), <strong>per</strong> mettere le pazienti<br />

in grado di sottoporsi all’o<strong>per</strong>azione e,<br />

successivamente <strong>per</strong> la degenza post<br />

o<strong>per</strong>atoria, queste vegono accolte e<br />

ospitate <strong>per</strong> 20 giorni in una nostra<br />

struttura dove si provvede alla loro<br />

pulizia, a fornirle di biancheria intima,<br />

pannolini e vestiti, a medicarle con<br />

garze e disinfettanti e, spesso, a<br />

trasfonderle con sacche di sangue,<br />

oltre naturalmente a nutrirle <strong>per</strong>chè<br />

lo stato di denutrizione in cui versano<br />

al loro arrivo non <strong>per</strong>metterebbe<br />

di sottoporsi all’intervento. Tutto<br />

questo ci costa circa altri 130 euro<br />

a donna.<br />

Puoi sostenere il progetto con contributi<br />

liberi di qualsiasi importo, oppure con<br />

un’offerta <strong>per</strong> un intervento di Euro 250,00.<br />

10 ragazzi meritevoli<br />

Sempre promossi a pieni voti<br />

Nella Nella scuola scuola cattolica cattolica della<br />

della<br />

Diocesi di Meki, nei pressi di Zwai, 10<br />

ragazzi meritevoli, sempre promossi<br />

a pieni voti, ma senza possibilità<br />

economiche, necessitano di una<br />

borsa di studio <strong>per</strong> poter proseguire<br />

gli studi <strong>per</strong> altri due o tre anni<br />

che <strong>per</strong>metteranno loro l’accesso<br />

all’Università.<br />

Con l’avvio della borsa di studio,<br />

verrete messi in contatto con il<br />

ragazzo <strong>per</strong> una corrispondenza<br />

diretta.<br />

micro importo Euro cad.<br />

Borsa di studio <strong>per</strong> un anno comprensiva<br />

del costo della scuola, del materiale<br />

scolastico e abbigliamento 474,00<br />

Nella Nella scuola scuola cattolica cattolica della<br />

della<br />

NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO NUOVO<br />

PROGETTI<br />

26<br />

APPELLO APPELLO APPELLO APPELLO APPELLO APPELLO APPELLO APPELLO APPELLO<br />

Progetto Progetto Progetto Progetto Progetto Progetto donna donna donna donna donna donna<br />

I PROGETTI<br />

Il vostro<br />

aiuto<br />

<strong>per</strong> ridare<br />

s<strong>per</strong>anza<br />

Villaggio Madonna della Vita<br />

Vi vengono ospitati gli orfani in<br />

attesa di adozione giuridica<br />

Progetto Personale medico e<br />

paramedico: Negli ambulatori del<br />

Villaggio Madonna della Vita sono<br />

costantemente presenti quattro infermiere<br />

professionali, che coprono le 24 ore, e un<br />

analista.<br />

micro importo Euro cad.<br />

1 mese di lavoro di un’infermiera 120,00<br />

1 mese di lavoro dell’analista 170,00<br />

Progetto Scuola: Gli ospiti del Villaggio<br />

Madonna della Vita e i bambini assistiti<br />

a Kassala, in Sudan, necessitano di un<br />

minimo di corredo scolastico.<br />

micro importo Euro cad.<br />

Kit <strong>per</strong> un anno scolastico comprendente<br />

quaderni, pastelli, biro, matite 40,00<br />

Progetto “Scuole di sartoria”:<br />

Al Villaggio Madonna della Vita<br />

dobbiamo assicurare il funzionamento<br />

della scuola e, al termine del corso,<br />

vorremmo regalare alle ragazze<br />

l’occorrente <strong>per</strong> avviare l’attività <strong>per</strong>ché, da<br />

sole, non sarebbero mai in grado di farlo.<br />

micro importo Euro cad.<br />

Stoffe e corredo <strong>per</strong> avviare<br />

l’attività di una ragazza 50,00<br />

1 mese di lavoro di un’insegnante 120,00<br />

1 macchina da cucire 150,00<br />

stoffe e materiale <strong>per</strong> il laboratorio 200,00<br />

Progetto “Viaggi della s<strong>per</strong>anza”:<br />

Prevede il trasporto in Italia (vedi<br />

testimonianze a pag. 21), o se possibile, la cura<br />

in Etiopia, Eritrea o Sudan, di bambini,<br />

giovani o adulti.<br />

micro importo Euro cad.<br />

1 giorno di degenza in una struttura sanitaria<br />

etiope, eritrea o sudanese 20,00<br />

italiana 200,00<br />

1 biglietto aereo <strong>per</strong> l’Italia 800,00<br />

Progetto “Casa della s<strong>per</strong>anza”:<br />

É la struttura che ospita i bambini<br />

ammalati di HIV-AIDS.<br />

micro importo Euro cad.<br />

1 mese di lavoro di un’accudiente 50,00<br />

1 mese di lavoro di un’infermiera 120,00<br />

1 mese di cure <strong>per</strong> un bambino 150,00<br />

1 mese di lavoro del medico 200,00<br />

Puoi aiutarci anche con contributi liberi di<br />

qualsiasi importo<br />

Devolvete il 5 x 1000 delle imposte dovute allo Stato alla nostra Associazione<br />

Per farlo è sufficiente indicare nel riquadro<br />

“Sostegno al volontariato” il nostro codice fiscale: 0 1 2 6 3 2 0 0 0 3 0<br />

Progetto “Pane”:<br />

Quando i fondi ce lo <strong>per</strong>mettono, ci<br />

rechiamo in uno dei quartieri più poveri di<br />

Addis Abeba e distribuiamo pane, latte e<br />

vestiario <strong>per</strong> i neonati portati dalle mamme.<br />

micro importo Euro cad.<br />

10 razioni di latte 2,50<br />

10 Kg di pane 3,00<br />

Biancheria, abiti e calzature <strong>per</strong> un<br />

bambino piccolo 35,00<br />

Biancheria e tutine <strong>per</strong> un neonato 60,00<br />

Progetto “Istruzione”:<br />

L’istruzione è l’elemento fondamentale<br />

che <strong>per</strong>mette ad un individuo di<br />

conoscere, quindi di riscattarsi dalla<br />

condizione di sudditanza intellettuale e di<br />

lottare <strong>per</strong> il miglioramento.<br />

micro importo Euro cad.<br />

Offri un mese di<br />

istruzione ad un giovane 20,00<br />

aiuto ad uno studente che ha<br />

bisogno di alloggio 70,00<br />

Offri un anno di studio ad un<br />

piccolo profugo 200,00<br />

Offri una borsa di studio:<br />

- ad uno studente di falegnameria 500,00<br />

- <strong>per</strong> l’università ad un profugo<br />

sudanese 1.000,00<br />

- ad uno studente di meccanica 1.000,00<br />

- <strong>per</strong> un infermiere a Wolisso 1.000,00<br />

Aiuta una <strong>per</strong>sona che vuole<br />

specializzarsi come maestro 1.000,00<br />

Progetto “Profughi”:<br />

<strong>Aiuti</strong>amo gli ultimi della terra del campo<br />

profughi di Kassala in Sudan fuggiti dai loro<br />

territori durante la guerra Etiopico/Eritrea.<br />

micro importo Euro cad.<br />

10 razioni di latte 2,50<br />

10 Kg di pane 3,00<br />

10 razioni di cibo 8,00<br />

Biancheria, abiti e calzature<br />

<strong>per</strong> un bambino piccolo 35,00<br />

<strong>per</strong> un adulto 50,00<br />

Biancheria e tutine <strong>per</strong> un neonato 60,00<br />

Progetto “Abbandonati”:<br />

In Etiopia essere lebbroso, ammalato,<br />

handicappato, anziano significa essere<br />

abbandonato da tutti e costretto a vivere<br />

sulla strada in attesa della morte.<br />

micro importo Euro cad.<br />

Per un mese:<br />

mantieni un non vedente 25,00<br />

aiuta un anziano 25,00<br />

mantieni un lebbroso 30,00<br />

sostieni un handicappato 30,00<br />

offri ad un ammalato le cure<br />

mediche nei villaggi assistiti dal CAE 30,00<br />

acquista un triciclo elettrico<br />

<strong>per</strong> un disabile 3.000,00<br />

Progetto “aiuto”:<br />

Anche il più piccolo aiuto, <strong>per</strong> queste<br />

popolazioni è spesso di vitale importanza.<br />

micro importo Euro cad.<br />

Aiuta un bimbo <strong>per</strong> un mese 15,00<br />

Aiuta una famiglia <strong>per</strong> un mese 100,00<br />

Acquista:<br />

un asino <strong>per</strong> il lavoro 150,00<br />

un asinello <strong>per</strong> una vedova 150,00<br />

un mulo <strong>per</strong> trasporto di malati 200,00<br />

una mucca <strong>per</strong> una famiglia 220,00<br />

due buoi <strong>per</strong> arare il terreno 440,00<br />

Invia i fondi <strong>per</strong> dare da mangiare<br />

a 150 poveri di Wolkite presso la<br />

mensa realizzata su iniziativa del<br />

gruppo di Domodossola:<br />

un pasto caldo 1,00<br />

un pasto <strong>per</strong> 150 poveri<br />

<strong>per</strong> un giorno 150,00<br />

Progetto “orfanelli del Guraghe”:<br />

Constatato lo stato di estrema povertà<br />

in cui vivono le popolazioni del Guraghe,<br />

dal 2004 inviamo con regolarità ai cinque<br />

centri di prima accoglienza da noi edificati,<br />

distanti fino a 600 Km dalla capitale,<br />

un contributo <strong>per</strong> il sostentamento degli<br />

orfanelli fino al loro trasferimento ad Addis<br />

Abeba presso l’orfanotrofio del Villaggio<br />

Madonna della Vita.<br />

micro importo Euro cad.<br />

10 razioni di latte 2,50<br />

10 Kg di pane 3,00<br />

10 razioni di cibo 8,00<br />

Biancheria e tutine <strong>per</strong> un neonato 30,00<br />

Biancheria, abiti e calzature <strong>per</strong> un<br />

bambino piccolo 35,00<br />

Mantenimento <strong>per</strong> un mese di:<br />

un bambino 70,00<br />

un neonato 90,00<br />

Progetto “Vestire gli ignudi”:<br />

I bambini dei senza casa di Addis Abeba<br />

sono completamente nudi fino all’età di<br />

sei/otto anni. Assieme ad un pasto caldo,<br />

vorremmo poter dare loro tutine anche usate<br />

<strong>per</strong> aiutarli a sopportare il freddo della notte.<br />

micro importo Euro cad.<br />

10 pasti caldi 8,00<br />

10 tutine usate 20,00<br />

Abiti e calzature <strong>per</strong> un bimbo piccolo 25,00<br />

Affitto di un ricovero (abitazione) in<br />

lamiera <strong>per</strong> una famiglia 25,00<br />

Progetto “Evangelizzazione”:<br />

Così come ha detto Papa Benedetto<br />

XVI nell‘omelia di avvio del suo pontificato,<br />

la chiesa, dunque tutti gli uomini, deve<br />

essere evangelizzatrice e attraverso questa<br />

o<strong>per</strong>a portare anche sollievo e aiuti<br />

concreti ai poveri nel mondo, anche il<br />

<strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong> l’Etiopia riconosce nella<br />

formazione di nuovi sacerdoti l’importanza<br />

della trasmissione della parola di Dio.<br />

micro importo Euro cad.<br />

Sostieni <strong>per</strong> un mese:<br />

un catechista 30,00<br />

un giovane seminarista 50,00<br />

un sacerdote nei villaggi 50,00<br />

Per sostenere i nostri progetti,<br />

è possibile versare<br />

un contributo attraverso:<br />

- Vaglia Postale intestato a<br />

<strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong> l’Etiopia;<br />

- C/C Postale N° 11730280;<br />

- C/C bancario Intesa SanPaolo di<br />

Mergozzo N° 1664172;<br />

- Bonifico bancario<br />

Beneficiario: <strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong> l’Etiopia<br />

Indirizzo: Via Quarantadue Martiri,189<br />

- 28924 - Verbania Fondotoce (VB)<br />

Banca: Banca Intesa SanPaolo<br />

Filiale: Mergozzo (VB)<br />

Descrizione/Causale: OFFERTA <strong>per</strong> . . .<br />

Codice IBAN:<br />

IT48E0306945510000001664172<br />

Nella causale indicare sempre<br />

il progetto e/o la micro prescelti.<br />

Ricordiamo che le donazioni a favore del <strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong> l’Etiopia, Onlus di diritto, sono deducibili o detraibili: Erogazione<br />

deducibile ai sensi e <strong>per</strong> gli effetti dell’art. 14 comma 1 del D.L. 35/05 convertito in legge n. 80 del 14/05/2005 oppure<br />

detraibile <strong>per</strong> le <strong>per</strong>sone fisiche ai sensi dell’art. 15, comma 1 lettera i-bis del D.P.R. 917/86 e deducibile ai sensi art. 100, comma 27<br />

2, lettera h del D.P.R. 917/1986 <strong>per</strong> le imprese. Si consiglia <strong>per</strong>tanto di verificare la normativa più favorevole in base al proprio<br />

reddito. Per poter usufruire di questa possibilità è sufficiente conservare la ricevuta, sia postale che bancaria, della donazione.<br />

chiama<br />

Etiopia chiama<br />

Etiopia


<strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong> l’Etiopia ONLUS<br />

Via quarantadue Martiri, 189 - 28924 Verbania Fondotoce (VB) - Italia - Tel. 0323 497320 - Fax 0323 583062<br />

Cognome<br />

Nome<br />

via n°<br />

C.a.p. Città Prov.<br />

Telefono Fax<br />

Cellulare<br />

E-mail<br />

Data<br />

Bambino n°<br />

Villaggio<br />

Indicare con una X il tipo di adozione che si intende avviare<br />

Avvio di una<br />

ADOZIONE A DISTANZA<br />

di un bambino assistito<br />

in un villaggio (15 euro mensili)<br />

Calendari<br />

2010<br />

(N.B.: Scrivere in stampatello leggibile e chiaro)<br />

(continua (continua a a pag. pag. 21) 21)<br />

Autorizzo il <strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong> l’Etiopia ad utilizzare i miei dati <strong>per</strong>sonali <strong>per</strong><br />

l’invio di materiale informativo e promozionale ideato dal <strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong><br />

l’Etiopia. In ogni momento e gratuitamente ai sensi del D. Lgs. 196/2003<br />

potrò consultare o far modificare i miei dati o oppormi al loro utilizzo <strong>per</strong> tali<br />

finalità scrivendo a <strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong> l’Etiopia - Via quarantadue Martiri, 189<br />

- 28924 Verbania Fondotoce (VB) Italia.<br />

Firma<br />

Il presente tagliando, staccato dal giornalino, va spedito in busta chiusa alla<br />

sede dell’Associazione oppure trasmesso al numero di Fax 0323 583062.<br />

La compilazione della parte sottostante è riservata all’ufficio<br />

Calendario 2010<br />

Calendario Calendario Calendario 2010 2010 2010<br />

Nome<br />

Avvio di una<br />

ADOZIONE A DISTANZA<br />

di un bambino affetto da<br />

HIV-AIDS (50 euro mensili)<br />

Ricordiamo<br />

che <strong>per</strong> un calendario da<br />

parete proponiamo un offerta<br />

minima di Euro 5,00;<br />

<strong>per</strong> un calendario da tavolo,<br />

l’offerta minima è di Euro 3,00.<br />

Non è richiesto contributo <strong>per</strong><br />

spese di spedizione.<br />

I fondi ricavati verranno destinati alle<br />

necessità del Villaggio Madonna della Vita<br />

Per informazioni o l’invio di una o più copie telefonare alla sede dell’Associazione (0323<br />

497320), a<strong>per</strong>ta dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 12:30 e dalle 14:00 alle 18:30, o<br />

inviare una mail a: enrico.guenzi@centroaiutietiopia.it.<br />

<strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong> l’Etiopia -Associazione ONLUS-<br />

Via 42 Martiri, 189 - 28924 Verbania Fondotoce (VB) Italia - Tel. 0323/497320 - Fax 0323/497729<br />

Etiopia chiama<br />

Notiziario di informazione del<br />

<strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong> l’Etiopia<br />

Anno X, numero 20, dicembre 09<br />

<strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong> l’Etiopia<br />

-Associazione ONLUS-<br />

Via quarantadue martiri, 189<br />

28924 Verbania Fondotoce (VB)<br />

Tel. 0323/497320 – Fax 0323/497729<br />

e-mail: info@centroaiutietiopia.it<br />

sito: http://www.centroaiutietiopia.it<br />

Autorizzazione del Tribunale di Verbania<br />

n. 4 del 28/08/2006<br />

Direttore Responsabile: Enrico Guenzi<br />

Redazione: Via quarantadue martiri,<br />

189 - Verbania Fondotoce (VB)<br />

Periodicità: Semestrale<br />

Editore: <strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong> l’Etiopia<br />

Stampa: Pressgrafica<br />

- Gravellona Toce (VB)<br />

Hanno collaborato: H. Bianchi, B. e<br />

M. Bonetti, P. Caneva, C. Dadà, A. e K. Di<br />

Martino, G. Migliore, V. Munarin, C. Muolo,<br />

E. Nones, S. Palmiotti, L. Pappalardo, D.<br />

Simeone.<br />

Le immagini sono dell’archivio del CAE<br />

o gentilmente concesse dalle famiglie<br />

Bonetti, Caneva, Palmiotti, Pappalardo,<br />

gruppo famiglie Crema e Montichiari.<br />

la famiglia<br />

vista dai bambini<br />

Calendario<br />

2010<br />

<strong>Centro</strong> <strong>Aiuti</strong> <strong>per</strong> l’Etiopia

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