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COMUNICAZIONE


NON SI PUO’ NON<br />

COMUNICARE


SI COMUNICA A PIU’<br />

LIVELLI


Cominicazione e relazione


Comunicazione e contesto


Comunicazione e cultura


Comunicazione e cultura


Spazio e comunicazione


Spazio e comunicazione


Tempo e comunicazione


PUNTEGGIARE GLI<br />

EVENTI….


Causalità lineare


Causalità circolare


RELAZIONE


Reale. . . .


GENITORIALITA’<br />

FUNZIONE AUTONOMA E<br />

PROCESSUALE DELL’ESSERE<br />

UMANO


FUNZIONE PROTETTIVA<br />

Il caregiver garantisce cure<br />

adeguate ai bisogni del<br />

bambino<br />

Differisce da cultura a cultura<br />

Costituisce la base<br />

dell’attaccamento


FUNZIONE AFFETTIVA<br />

CAPACITA’ DI GARANTIRE<br />

UNA ”SINTONIZZAZIONE<br />

AFFETTIVA” (Stern)<br />

Emozioni positive quali base di<br />

un buon sviluppo psicologico


FUNZIONE REGOLATIVA<br />

Capacità di regolare stati<br />

emotivi e organizzare<br />

l’esperienza.<br />

Sincronia, iper o<br />

iporegolazione ne sono<br />

indicatori significativi.


FUNZIONE NORMATIVA<br />

Capacità di dare limiti entro<br />

una cornice di coerenza.<br />

Fa riferimento alle regole<br />

istituzionali, alle leggi, alle<br />

norme sociali, ai principi etici,<br />

ai valori culturali.


FUNZIONE PREDITTIVA<br />

Capacità di prevedere il<br />

raggiungimento della tappa<br />

evolutiva imminente.<br />

Spazio potenziale di sviluppo<br />

(Vigotskj)


FUNZIONE<br />

RAPPRESENTATIVA<br />

Capacità di produrre e<br />

modificare le proprie<br />

rappresentazioni sul bambino e<br />

di coglierne i messaggi(“essere<br />

con” )<br />

Interdipendenza del mondo<br />

rap<strong>presentazione</strong>le dell’adulto<br />

e del bambino


FUNZIONE<br />

SIGNIFICANTE<br />

Capacità di dare senso ai<br />

vissuti e ai bisogni del bambino<br />

( “funzione alfa” di Bion,<br />

reverie).<br />

Creare un mondo di significati<br />

interscambiabili


FUNZIONE<br />

FANTASMATICA<br />

Condividere con il bambino il<br />

proprio mondo fantasmatico<br />

per fondare l’identità.<br />

(Fraiberg)


FUNZIONE PROIETTIVA<br />

Spazio di mutualità psichica tra<br />

genitori e bambino in cui<br />

operano meccanismi proiettivi.<br />

Area di “scenari narcisistici<br />

della genitorialità” (Palacio<br />

Espasa, Manzano)


FUNZIONE TRIADICA<br />

Capacità dei genitori di avere<br />

tra loro un’alleanza cooperativa<br />

( sostegno, ascolto, empatia).<br />

La presenza del terzo come<br />

potenziale di sviluppo ( Scuola<br />

di Losanna)


FUNZIONE<br />

DIFFERENZIALE<br />

Capacità di interpretare in<br />

modo diversificato i propri ruoli<br />

genitoriali (maschio/femmina)<br />

Il modo di esprimersi di queste<br />

componenti può essere<br />

diversamente interpretato.


FUNZIONE<br />

TRANSGENERAZIONALE<br />

Immissione del figlio in una<br />

storia/narrazione reale e<br />

fantasmatica.<br />

Veti, fantasmi, segreti sono<br />

presenti nelle storie famigliari<br />

e ne condizionano i percorsi<br />

individuali.


SCUOLA….<br />

SPAZIO PUBBLICO,<br />

VISIBILITA’<br />

IMMAGINARIO BAMBINO<br />

INTELLIGENTE<br />

ASPETTATIVE SOCIALI


LUTTO<br />

Esperienza/processo che segue<br />

a vissuti di perdita e/ o<br />

abbandono.<br />

Ha a che fare con elementi<br />

reali e/o fantasmatici, interni<br />

e/o esterni all’individuo.


FASI DEL LUTTO<br />

Negazione della realtà e<br />

isolamento<br />

Rabbia<br />

Auto recriminazioni<br />

Depressione<br />

Accettazione


MECCANISMI DI DIFESA<br />

Funzioni dell’Io che<br />

proteggono da pericoli<br />

interni/esterni e presiedono<br />

all’adattamento.<br />

Sono inconsci.<br />

Variano a seconda dell’età.<br />

Sono più o meno efficaci e sani


DIFESE GENITORIALI<br />

Depressione<br />

Riparazione<br />

Diniego proiezione<br />

Rivendicazione rabbiosa<br />

Come se


CONSEGUENZE DELLE<br />

DIFESE<br />

Distorsione nella percezione della<br />

realtà.<br />

Le cose vengono viste e comprese per<br />

come “piace” per come “serve” per<br />

come “fa stare bene”<br />

La rigidità di tale meccanismo è<br />

elemento fondamentale per valutare le<br />

possibilità di cambiamento ed è<br />

determinata dal livello di angoscia.


DISTORSIONE…<br />

Nella relazione con il figlio<br />

Nella relazione con chi è in<br />

rapporto con il figlio<br />

Nelle aspettative, nei dubbi,<br />

nei progetti, nei bilanci..


FUTURIZZAZIONE<br />

LA CAPACITA’ DI IMMAGINARE<br />

SCENARI DI SVILUPPO.<br />

SE AMPLIFICATA O RIDOTTA<br />

COMPROMETTE<br />

L’ACCOMPAGNAMENTO DEL<br />

FIGLIO NEL SUO PERCORSO<br />

EVOLUTIVO.


AGIRE<br />

La spinta all’agito tampona<br />

l’angoscia e riempie il vuoto.<br />

Il fare come antidoto al senso<br />

di colpa.<br />

L’agito come sostitutivo del<br />

pensare e del sentire.


RAZIONALITA’<br />

Il cortocircuito emotivo<br />

colpisce il pensiero razionale.<br />

Bisogni e domande diventano<br />

contraddittori senza essere<br />

avvertiti come tali.<br />

Si cerca di coniugare figlio<br />

reale e figlio ideale.


INSEGNANTE/<br />

EDUCATORE….<br />

…….a sua volta deve fare i<br />

conti con le proprie parti che<br />

entrano in contatto con il<br />

bambino/ragazzo e la sua<br />

famiglia…..


…..CON LA PROPRIA<br />

GENITORIALITA’ E QUINDI<br />

CON SE STESSO BAMBINO E<br />

GENITORE, I PROPRI<br />

GENITORI , L’IDEA DI<br />

BAMBINO….


….CON IL PROPRIO VISSUTO DI<br />

MALATTIA, DISTURBO,<br />

CARENZA, DEFICIT,<br />

HANDICAP………


….CON LA PROPRIA IDEA DI<br />

SCUOLA, DI APPRENDIMENTO,<br />

DI INTELLIGENZA, DI<br />

COMPORTAMENTO, DI<br />

CONFLITTO, DI DIPENDENZA,<br />

DI AUTONOMIA, DI<br />

INSUCCESSO, DI<br />

ESCLUSIONE……


….CON LA PROPRIA CAPACITA’<br />

DI TOLLERARE ED<br />

ELABORARE IL LUTTO<br />

PROPRIO ED ALTRUI.....


……CON I PROPRI MECCANISMI<br />

DI DIFESA, LA CAPACITA’<br />

EMPATICA, LA TOLLERANZA<br />

ALLA RABBIA, LE RISORSE DI<br />

FRONTE ALLA<br />

FRUSTRAZIONE….


..PERCHE’ A SECONDA<br />

DELLA DIFESA…..<br />

…….SCATTA UN’ALLEANZA CON<br />

LE DIFESE DEL GENITORE,


…..UN RIFIUTO DEI VISSUTI<br />

DEI FAMILIARI, DELLE LORO<br />

RAPPRESENTAZIONI, DELLE<br />

LORO DIFESE……


…UNA RABBIA CONTRO I<br />

GENITORI ESIGENTI,<br />

INADEGUATI, MALTRATTANTI,<br />

IGNORANTI……


….UN BISOGNO DI<br />

APPARTENENZA PER<br />

PROTEGGERSI E UN’ALLEANZA<br />

CON L’ISTITUZIONE…..


….UNA FERITA NARCISISTICA<br />

AL PROPRIO SAPER FARE,<br />

SAPER CAPIRE, SAPER<br />

RISOLVERE…..


…UNA SFIDA AI GENITORI SU<br />

CHI SA MEGLIO ESSERE<br />

GENITORE, EDUCATORE,<br />

AMICO, COMPLICE…..


….UNO SCARICO SUI GENITORI<br />

DELLE PROPRIE<br />

FRUSTRAZIONI PERSONALI,<br />

FAMIGLIARI,<br />

PROFESSIONALI….


PROPOSTE<br />

OPERATIVE


ASCOLTO<br />

Ascoltare i genitori e cercare di<br />

capire la loro rap<strong>presentazione</strong><br />

del figlio, della scuola,<br />

dell’apprendimento,<br />

dell’insegnante……


OBIETTIVI<br />

Porsi obiettivi realistici<br />

Sopportare di non raggiungere<br />

gli obiettivi previsti<br />

Confrontare i propri con quelli<br />

della famiglia


GRUPPO<br />

Avere un gruppo di riferimento<br />

per condividere il percorso di<br />

lavoro, la relazione con la<br />

scuola, il bambino, la famiglia,<br />

le aspettative e le delusioni.


RUOLO PROFESSIONALE<br />

Definire con chiarezza il proprio<br />

ruolo professionale, in<br />

particolare nei confronti del<br />

bambino e della famiglia.<br />

Stabilire compiti, limiti,<br />

disponibilità, possibilità.


EMOZIONI PENSIERI<br />

Saper guardare le emozioni che<br />

si provano e i pensieri anche<br />

quando ci sembrano negativi o<br />

“cattivi”. Riconoscerli e<br />

accettarli per comprendere<br />

meglio la situazione e le risorse<br />

disponibili.


TRIANGOLI


…..E TRIANGOLI

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