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Hi-end allo stato puro - ZR Speaker Lab

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Accademia<br />

dell’audio<br />

<strong>Hi</strong>-<strong>end</strong> <strong>allo</strong> <strong>stato</strong> <strong>puro</strong><br />

Costruiti a mano, fuori dagli schemi convenzionali,<br />

cercando una riproduzione musicale senza compromessi, i Ground Zero Plutonium Reference<br />

sono la pura rappresentazione di quello che si definisce audio hi-<strong>end</strong>.<br />

Diventato oramai di uso comune,<br />

il termine anglofono high-<strong>end</strong>,<br />

abbreviato hi-<strong>end</strong>, si riferisce a<br />

quei prodotti per la riproduzione audio<br />

musicale che puntano a soddisfare la richiesta<br />

più estrema ed esigente in termini<br />

qualitativi. A tal fine vengono adottate le<br />

tecnologie ed i materiali ritenuti più adatti<br />

per raggiungere il risultato desiderato, indip<strong>end</strong>entemente<br />

dalle difficoltà di produzione<br />

e dal costo, che inevitabilmente finisce<br />

per essere molto elevato. I costruttori<br />

che operano in questo settore seguono<br />

spesso filosofie di progetto assai originali,<br />

talvolta anche divergenti tra loro, e il più<br />

delle volte negano valore ai test di laboratorio.<br />

Quel che conta, dal loro punto di vista,<br />

è esclusivamente la soddisfazione<br />

dell’utilizzatore finale, e questa non si misura<br />

in laboratorio ma, al massimo, può<br />

essere simulata con prove d’ascolto. In<br />

questo caso resta il problema della sog-<br />

gettività delle valutazioni espresse, per cui<br />

l’unico modo veramente valido per approcciare<br />

i prodotti hi-<strong>end</strong> è quello di effettuare<br />

delle prove in prima persona. Per<br />

fortuna dietro il marchio Ground Zero c’è<br />

un costruttore abbastanza illuminato da<br />

non sfuggire alle valutazioni oggettive e<br />

soggettive di terze parti; evidentemente è<br />

sicuro del fatto suo e, guarda caso, sia i<br />

test di laboratorio sia quelli d’ascolto da<br />

noi effettuati danno ragione dell’ottima<br />

qualità dei suoi prodotti. In questo caso ci<br />

riferiamo, ovviamente, a quelli che rappresentano<br />

il vertice assoluto della sua produzione<br />

per l’audio di qualità, ossia i componenti<br />

della serie Plutonium Reference.<br />

Ciò non toglie che anche i prodotti delle linee<br />

indirizzate alle competizioni SPL e<br />

all’alta efficienza raggiungano sovente<br />

l’eccellenza assoluta, ma in quel caso gli<br />

obiettivi sono molto diversi e riguardano<br />

essenzialmente la capacità di gestire<br />

di Roberto P<strong>allo</strong>cchia<br />

GROUND ZERO<br />

PLUTONIUM REFERENCE<br />

GZPW 18 - GZPT 28<br />

GZPX 2 WAY<br />

Woofer da 180 mm,<br />

tweeter a cupola da 28 mm,<br />

crossover passivo 2 vie<br />

Distributore per l’Italia: Evolution Car Audio,<br />

Ankaraska cesta 7A, 6000 Koper, Slovenia; Audioxplus,<br />

Viale Marconi 20, 87100 Cosenza.<br />

Tel. 0984 37628<br />

Prezzo: GZPW Ref.18 euro 1.499,00; GZPT Ref.<br />

28 euro 999,00; GZPX Ref. 2 Way euro 899,00<br />

CARATTERISTICHE DICHIARATE<br />

GZPW Reference 18<br />

Diametro nominale: 180 mm. Châssis: antirisonante<br />

in “Stabilit”. Magnete: ibrido ceramico +<br />

neodimio. Equipaggio mobile: cono composito<br />

in carta, bobina 25 mm in rame su supporto in<br />

alluminio. Potenza applicabile: 100 W rms. Impedenza<br />

nominale: 4 ohm. Sensibilità: 85,4<br />

dB/m. Risposta in frequenza: 40 Hz-3 kHz. Re:<br />

3,6 ohm. Fs: 42,7 Hz. Qms: 3,33. Qes: 0,84. Qts:<br />

0,67. Vas: 24,5 litri. Mms: 15,3 g. BL: 4,2 Txm.<br />

Foro di montaggio: Ø 157 mm. Profondità di<br />

montaggio: 70 mm. Volume consigliato: 15 litri<br />

cassa chiusa, 25 litri cassa reflex, condotto Ø<br />

5 cm, lunghezza 5 cm<br />

GZPT Reference 28<br />

Châssis: alluminio. Equipaggio mobile: cupola<br />

in seta con trattamento speciale doppio strato,<br />

bobina 28 mm in rame su supporto in alluminio.<br />

Potenza applicabile: 100 W rms. Impedenza<br />

nominale: 4 ohm. Risposta in frequenza:<br />

1,5-30 kHz. Fs: 600 Hz<br />

GZPX Reference 2 Way<br />

Numero vie: 2. Frequenza di taglio: selezionabile<br />

2,0-2,8 kHz. P<strong>end</strong>enza di taglio: 6 dB/ott. Potenza<br />

applicabile: 100 W rms. Impedenza nominale:<br />

4 ohm. Induttori: in rame a nastro.<br />

Condensatori: Mcap Supreme e ZN. Resistori:<br />

M-Resist Supreme. Controlli: livello tweeter +2,<br />

0, -2, -4 dB. Dimensioni: 172x142x53 mm<br />

48 ACS AudioCarStereo n. 212


Caratteristica<br />

saliente del GZPW<br />

18, l’estrema<br />

ariosità della<br />

struttura portante<br />

che sostituisce il<br />

classico cestello.<br />

pressioni acustiche e correnti elettriche<br />

mostruose.<br />

Tornando agli altoparlanti “hi-<strong>end</strong>” della serie<br />

GZP, oltre a presentare delle soluzioni<br />

costruttive molto originali essi permettono<br />

di realizzare diverse combinazioni di sistema,<br />

ess<strong>end</strong>o tutti disponibili come componenti<br />

separati. Nei fatti non esiste in commercio<br />

un kit Plutonium Reference preconfezionato<br />

ma, part<strong>end</strong>o dal tweeter con cupola<br />

da 28 mm GZPT 28, è possibile configurare<br />

un sistema come meglio si crede,<br />

accoppiandolo al medio da 100 mm GZPM<br />

100, al mediobasso GZPK 180 o al woofer<br />

GZPW 18. Le combinazioni di altoparlanti<br />

che si possono realizzare vanno dal due vie<br />

senza sub (sfruttando la buona estensione<br />

e presenza in gamma bassa del woofer<br />

GZPW 18 se inserito in un box di adeguato<br />

volume), a più complessi sistemi a due vie<br />

più sub o a tre vie, aggiung<strong>end</strong>o il medio da<br />

100 mm. Tutti gli altoparlanti sono progettati<br />

per lavorare sia in modalità attiva (“fullactive”),<br />

sia in modalità passiva, in combinazione<br />

con il filtro crossover GPZX Reference<br />

2 Way, appositamente costruito per<br />

Ground Zero dalla Mundorf, nota azi<strong>end</strong>a<br />

tedesca leader nella produzione di componenti<br />

elettronici passivi di altissima qualità<br />

per impiego audio. Il sistema in prova, formato<br />

dal tweeter GZPT 28, dal mediobasso<br />

GZPW 18 e dal filtro GZPX 2 Way, realizza<br />

un kit dal prezzo non certo economico<br />

ma, come vedremo, del tutto giustificato<br />

dalla qualità della loro costruzione.<br />

Trattandosi di componenti preziosi, viaggiano<br />

tutti ben protetti in solide casse di legno.<br />

Estratte le viti e tolto il coperchio della<br />

più grande, si mettono in luce due woofer<br />

da 180 mm, dai coni neri e lucidi come dischi<br />

in vinile, corredati da griglie metalliche.<br />

Al primo contatto si rimane sorpresi dalla<br />

particolare struttura del cestello, che in effetti<br />

cestello non è. Esso è costituito da<br />

quattro colonnine di met<strong>allo</strong> che uniscono<br />

ACS AudioCarStereo n. 212<br />

la flangia esterna (quella con i fori di fissaggio<br />

dell’altoparlante) ad una singolare flangia<br />

interna, di forma squadrata, accoppiata<br />

alla piastra polare superiore del gruppo<br />

magnetico. In questo modo si lascia ampio<br />

respiro alla faccia posteriore del cono e si<br />

evita la realizzazione di uno stampo per il<br />

cestello.<br />

Una soluzione brillante che tuttavia non permette<br />

l’inserimento diretto del corposo altoparlante<br />

nei tipici fori da 142 mm delle predisposizioni<br />

presenti nelle porte, normalmente<br />

adatti per componenti da 165 mm. La differenza<br />

non è abissale, e si potrebbe pensare<br />

che siano sufficienti delle semplici smussature<br />

praticate in corrispondenza delle quattro<br />

colonnine, ma se si vuole eseguire un<br />

montaggio accurato, come merita la qualità<br />

dei componenti, è opportuno realizzare appositi<br />

supporti adattatori.<br />

Poco male, anche perché nell’installazione<br />

c’è da soddisfare una condizione primaria,<br />

indicata nel manuale del crossover, secondo<br />

cui per garantire la migliore qualità della<br />

resa sonora i centri di emissione degli altoparlanti<br />

devono essere orientati verso il<br />

Il crossover GZPX Reference 2<br />

Way è un capolavoro di ordine<br />

e perfezione.<br />

punto di ascolto con un<br />

angolo compreso entro<br />

±15 gradi, sia in senso<br />

verticale sia orizzontale.<br />

Questo significa che il posizionamento<br />

in abitacolo va curato fac<strong>end</strong>o<br />

attenzione al raggiungimento di<br />

questi obiettivi.<br />

Non pot<strong>end</strong>o soddisfare nella mia auto tutte<br />

queste condizioni, ho deciso di effettuare<br />

un doppio ascolto. Il primo in casa, per<br />

saggiare le potenzialità del sistema posizionando<br />

gli altoparlanti in due diffusori di<br />

prova, in modo da soddisfare l’esigenza di<br />

mantenere entro i ±15 gradi il punto di<br />

ascolto del woofer e del tweeter, ed in un<br />

secondo momento trasfer<strong>end</strong>o tutto in auto,<br />

per verificare il sistema in un ambiente<br />

ostico per il quale è <strong>stato</strong> progettato.<br />

Un primo ascolto<br />

Accademia<br />

dell’audio<br />

Devo dire che non ci ho messo molto a regolare<br />

il flessibile crossover passivo dedicato<br />

al sistema, aiutato anche dalle indicazioni<br />

fornite a corredo dal manuale del filtro<br />

che suggerisce le migliori regolazioni in<br />

funzione del posizionamento adottato.<br />

Mi aspetto un suono tipico di scuola “tedesca”,<br />

ossia asciutto e un po’ duro, con il<br />

tweeter che r<strong>end</strong>e bene i dettagli ma “spara”<br />

sui 10 kHz e alla lunga può risultare<br />

stancante, almeno per me. Invece devo dire<br />

che il sistema risponde bene, no, anzi,<br />

molto bene, con un eccellente amalgama<br />

ed una ricchezza di dettaglio notevole. Un<br />

comportamento eccezionale, tanto che<br />

ascoltando molti dei miei brani in HD, ripresi<br />

direttamente dal vinile, vengono fuori dei<br />

transienti eccezionalmente dinamici, compresi<br />

i tic e i toc presenti nel solco, che con<br />

altri sistemi quasi sparivano. Nello stesso<br />

modo vengono fuori molti più dettagli e<br />

particolari minuti; noto <strong>allo</strong>ra che anche il livello<br />

delle sibilanti è eccessivo. Eccolo qui,<br />

il tweeter comincia a mostrare quella impostazione<br />

di suono alla tedesca che a me<br />

49


misure<br />

50<br />

RISPOSTA IN FREQUENZA CON 2,83 V / 1 m:<br />

MODULO ED ARGOMENTO DELL'IMPEDENZA:<br />

PARAMETRI MISURATI<br />

Fs = 48,147 Hz<br />

Re = 3,85 ohm<br />

Dia. = 133 mm<br />

Vas = 17,369 litri<br />

Mms = 16,955 grammi<br />

Cms = 0,64 mm/N<br />

Qts = 0,803<br />

Qms = 3,253<br />

B x L = 4,304<br />

Woofer Ground Zero GZPW Reference 18<br />

L’originale costruzione del cestello<br />

di questo woofer, un cestello<br />

praticamente costituito da<br />

quattro colonnette metalliche,<br />

permette di avere una risposta<br />

in gamma mediobassa molto<br />

pulita ed esente da ondulazioni<br />

particolari. Gli inserti di irrigidimento<br />

della membrana consentono<br />

inoltre all’altoparlante<br />

di esprimersi con un buon livello<br />

fino alle alte frequenze, sia nella<br />

rilevazione eseguita in asse che in quella fuori asse, pur esib<strong>end</strong>o<br />

un vistoso picco a 4.000 Hz in entrambe le condizioni.<br />

Tanto dovrebbe bastare a decidere una frequenza di incrocio<br />

molto alta ma appena inferiore al citato picco di break-up.<br />

Poco male, visto che anche il tweeter di questo sistema consente<br />

di sc<strong>end</strong>ere in buona sicurezza. Insomma, questo è uno<br />

dei pochi casi in cui si ha una buona libertà di scelta per quanto<br />

riguarda l’incrocio, in modo da poter adattare facilmente il sistema<br />

alle caratteristiche dell’abitacolo da sonorizzare. La variazione<br />

di modulo all’aumentare della frequenza non provoca<br />

grosse complicazioni a livello di filtro crossover, così da non richiedere<br />

particolari compensazioni esterne al filtro passa-basso<br />

che nelle simulazioni è venuto su abbastanza secco, con una<br />

induttanza ed un condensatore. Anche un primo ordine acustico<br />

DISTORSIONE DI 2a, 3a, 4a, 5a ARMONICA<br />

ED ALTERAZIONE DINAMICA A 100 dB SPL<br />

MOL - LIVELLO MASSIMO DI USCITA:<br />

(per distorsione di intermodulazione totale non superiore al 5%)<br />

è possibile, grazie ad una sola induttanza ed una vigorosa cella<br />

notch che smorza il picco ad alta frequenza. Accade, non a<br />

caso, quando la membrana non emette break-up continui e<br />

quando l’andamento fuori asse è ben regolare senza alcuna<br />

vistosa alterazione del comportamento. La risposta fuori asse,<br />

anche oltre i 45° visualizzati, è infatti molto pulita, così che se<br />

la frequenza di incrocio è scelta con saggezza si ottiene l’invidiabile<br />

condizione di una risposta fuori asse molto simile a<br />

quella diretta, con una discreta semplificazione tra il canale sinistro<br />

e quello destro per ottenere una risposta quanto più simile.<br />

La distorsione a 100 decibel di pressione media è quasi<br />

da manuale, con la terza armonica che all’aumentare della<br />

frequenza sc<strong>end</strong>e molto più in basso della seconda, che invece<br />

ha un andamento quasi costante attorno all’uno per cento, un<br />

valore abbastanza limitato. Oltre ai 1.000 Hz le due componenti<br />

più basse risalgono in maniera visibile, probabilmente a<br />

causa delle interazioni tra membrana e sospensione, seguite<br />

ad una certa distanza dalle due armoniche di ordine superiore.<br />

Dal punto di vista dell’interfacciamento elettrico vediamo una<br />

discreta risalita del modulo dell’impedenza all’aumentare della<br />

frequenza, indicatore di una induttanza non limitata da eventuali<br />

anelli di cortocircuito. La risonanza di 48 Hz, il fattore di<br />

merito totale non basso ed il limitato valore del Qms identificano<br />

il componente nella sua destinazione d’uso in portiera,<br />

magari dotato di un buon passa-alto attorno ai 70-80 Hz.<br />

Gian Piero Matarazzo<br />

ACS AudioCarStereo n. 212


Tweeter Ground Zero GZPT Reference 28<br />

RISPOSTA IN FREQUENZA CON 2,83 V / 1 m:<br />

MODULO ED ARGOMENTO DELL'IMPEDENZA:<br />

L’altoparlante sotto test rappresenta un’eccellente dimostrazione<br />

di come deve essere realizzato un tweeter per abitacolo, almeno<br />

nell’accezione pura delle rilevazioni strumentali. Iniziando dal grafico<br />

di impedenza possiamo notare come la risonanza sia particolarmente<br />

bassa, alterata invero dalla cavità di decompressione<br />

posteriore che può essere “accordata” alla stregua di una vera e<br />

propria camera reflex, anche se con una quantità elevata di perdite<br />

per assorbimento. L’aumento del modulo all’aumentare della<br />

frequenza appare molto contenuto e ciò consente un andamento<br />

del filtro crossover più prevedibile oltre la frequenza di incrocio,<br />

specialmente quando la rete di filtraggio contempla un resistore<br />

in serie per attenuare il livello di emissione. La frequenza di incrocio<br />

più bassa possibile senza mettere in crisi il trasduttore può essere<br />

desunta dalla misura della distorsione armonica, ten<strong>end</strong>o presente<br />

l’andamento della terza armonica<br />

alle frequenze più<br />

basse. Come possiamo vedere<br />

dal grafico, al di sotto<br />

dei 1.200 Hz la terza armonica<br />

è notevole, maggiore<br />

anche della seconda. Dopo<br />

tale frequenza le armoniche<br />

di ordine superiore si abbassano<br />

drasticamente fino a<br />

sparire, mentre la seconda si<br />

mantiene su valori abbastanza<br />

contenuti. Notiamo attorno<br />

ai 5 kHz che la terza<br />

armonica si risolleva fino ai<br />

valori assunti dalla seconda,<br />

ma comunque nelle vici-<br />

Il tweeter è orgogliosamente “manufatto<br />

in Germania”. La griglia è tenuta in<br />

posizione dal campo magnetico.<br />

DISTORSIONE DI 2a, 3a, 4a, 5a ARMONICA<br />

ED ALTERAZIONE DINAMICA A 100 dB SPL<br />

MOL - LIVELLO MASSIMO DI USCITA:<br />

(per distorsione di intermodulazione totale non superiore al 5%)<br />

misure<br />

nanze dello 0,32%, un valore molto ridotto. La risposta della cupola<br />

mostra un andamento in salita, leggermente perturbato<br />

dalla griglia metallica nella ripresa in asse. Ai fini dell’interfacciamento<br />

con l’abitacolo vi faccio notare la risposta ottenuta a 45°<br />

fuori asse, che potete vedere essere molto regolare fino all’estremo<br />

superiore, senza enfasi localizzate né esitazioni. Ciò comporta<br />

un posizionamento ed un filtro crossover molto oculato,<br />

senza enfasi notevoli in gamma altissima vista la buona risposta<br />

del trasduttore fuori asse. La MOL avvalora una frequenza di incrocio<br />

ragionevolmente vicina ai 2.000 Hz e lo fa dimostrando<br />

che da questa frequenza a salire la massima pressione indistorta<br />

è letteralmente appiccicata ai 115 decibel, limitata nei primi terzi<br />

di ottava soltanto dalla presenza delle seconde armoniche del<br />

doppio tono di prova. Gian Piero Matarazzo<br />

I terminali di collegamento sono<br />

dorati e differenziati per i due poli.<br />

Cupola da 28 mm in seta<br />

trattata per il tweeter.


Accademia<br />

dell’audio<br />

non convince. Decido<br />

<strong>allo</strong>ra di regolare il filtro<br />

sulla posizione +2, che<br />

di fatto bypassa le resistenze<br />

di attenuazione, ed<br />

imposto la curva dell’equalizzatore<br />

parametrico con una attenuazione di 3<br />

dB sulla gamma del tweeter, oltre ad una<br />

ulteriore attenuazione di 3 dB centrata a<br />

10 kHz dal Q molto alto (Fig. 1) per attenuare<br />

l’effetto delle sibilanti. Il sistema ringrazia.<br />

Ora le voci ed i cori sono maggiormente<br />

amalgamati e si beneficia di una eccellente<br />

ariosità e ricchezza di dettaglio,<br />

che con la particolare equalizzazione realizzata<br />

non viene intaccata, e questo è<br />

davvero stupefacente; con i brani in alta<br />

definizione si gode di una libertà di espressione<br />

davvero insolita per un tweeter a cupola<br />

di grande diametro, ess<strong>end</strong>o questa<br />

caratteristica più nelle corde di un ottimo<br />

componente a nastro.<br />

Altra cosa che stupisce è la definizione della<br />

gamma bassa e mediobassa che risulta<br />

asciutta e senza il minimo cenno di coda o<br />

rimbombo, tanto da sembrare assente per<br />

quanto controllata sia. Belle e reali le piccole<br />

percussioni, con il vibrare delle pelli<br />

che presenta un decadimento naturale,<br />

mentre veloce è il transiente di attacco, segno<br />

che il woofer è dotato di una eccellente<br />

risposta agli impulsi. Sarà difficile a questo<br />

punto accoppiargli un sub altrettanto<br />

veloce!<br />

Insomma un ascolto assolutamente lusinghiero,<br />

per un sistema che fa apprezzare la<br />

musica senza obbligare ad estenuanti sessioni<br />

di taratura per allineare l’emissione<br />

dei componenti. Certo, queste erano le<br />

impressioni in un ambiente casalingo, con<br />

un posizionamento ottimale dei componenti<br />

rispetto al punto di ascolto, ma nessuno<br />

vieta di ottenerle anche in auto, dove<br />

a questo punto il sistema è chiamato ad<br />

offrire il meglio di sé in una installazione che<br />

non metta in secondo piano nessuna voce.<br />

Ma di questo parleremo più avanti, prima<br />

passiamo ad esaminare i componenti.<br />

Il woofer GZPW Reference 18<br />

Del woofer GZPW 18 abbiamo già detto<br />

che adotta una particolarissima struttura<br />

portante, costituita da quattro colonnine in<br />

Tra la piastra polare<br />

superiore, cromata, e<br />

quella di supporto del<br />

cestello, in nero, sono<br />

presenti delle<br />

apertura semicircolari<br />

per la<br />

decompressione e<br />

ventilazione della<br />

bobina mobile.<br />

La faccia posteriore<br />

del cono presenta<br />

lunghi baffi in<br />

materiale smorzante.<br />

alluminio che sostituiscono il classico cestello,<br />

lasciando la massima libertà di movimento<br />

all’aria mossa dal cono. La flangia<br />

anteriore è realizzata in materiale antirisonante<br />

definito “Stabilit”. Lo stesso dicasi<br />

per la piastra quadrata che sostiene il<br />

complesso magnetico. Si tratta di una resina<br />

fenolica termoindurente composta, nel<br />

caso della flangia quadrata, da 5 o 6 strati<br />

dello spessore complessivo di 6 mm,<br />

mentre quella esterna è spessa ben 9 mm.<br />

Quest’ultima è rivestita internamente da<br />

una guarnizione dalla finitura vellutata, che<br />

ne migliora la tenuta. Le ottime caratteristiche<br />

di isolamento elettrico della resina<br />

hanno permesso di fissare i terminali di<br />

collegamento direttamente sulla piastra<br />

quadrata di sostegno. Essi sono di tipo ad<br />

innesto (Faston), dorati.<br />

Anche la piastra polare superiore è di forma<br />

quadrata, ma più piccola rispetto a<br />

quella di sostegno, in modo da lasciare<br />

spazio a quattro aperture semicircolari<br />

(una per lato) che permettono di arieggiare<br />

la zona al di sotto dello spider.<br />

Una realizzazione costruttiva di questo tipo<br />

è sicuramente più semplice da attuare e<br />

consente di ottenere il massimo di trasparenza<br />

anche dalla parte posteriore del cono,<br />

non ess<strong>end</strong>oci alcun impedimento alla<br />

libera circolazione dell’aria.<br />

Ma vediamo come è realizzato il resto<br />

dell’altoparlante, part<strong>end</strong>o dal cono che è<br />

composto dall’accoppiamento di due<br />

membrane di cellulosa diversamente trattata.<br />

Quella inferiore è in carta pressata e<br />

cotta, su cui sono riportati cinque lunghi<br />

Figura 1 - Bypassate<br />

le resistenze di<br />

attenuazione del<br />

tweeter, l’intervento<br />

dell’equalizzatore<br />

parametrico permette<br />

di riallineare il livello<br />

di emissione e di<br />

applicare una<br />

attenuazione di 3 dB<br />

centrata a 10 kHz e<br />

dal Q molto alto.<br />

“baffi” di colla che percorrono la superficie<br />

dall’attacco della bobina fino al margine<br />

esterno. Lo strato superiore è invece realizzato<br />

in polpa di cellulosa pressata, su cui<br />

è applicato un trattamento smorzante sull’intera<br />

superficie, così come sul cupolino<br />

parapolvere.<br />

Il cono è incollato ad una sospensione<br />

esterna in gomma butilica ed è pilotato nei<br />

suoi movimenti da una bobina mobile da<br />

25 mm, avvolta a mano con filo di rame su<br />

di un formatore in alluminio.<br />

Il retro dell’altoparlante è coperto da un<br />

pannellino di spugna sintetica trattenuto in<br />

sede da un anello in alluminio che riveste il<br />

magnete per l’intera altezza. Dalle caratteristiche<br />

del costruttore appr<strong>end</strong>iamo che il<br />

gruppo magnetico è composto da una soluzione<br />

ibrida, ceramico più neodimio. Non<br />

pot<strong>end</strong>o accedere all’interno dell’altoparlante,<br />

ipotizziamo la presenza di una pasticca<br />

al neodimio posta sul polo centrale,<br />

con funzione di simmetrizzazione del campo<br />

magnetico, in aggiunta al consueto<br />

anello in ferrite.<br />

I parametri elettromeccanici dichiarati ci<br />

parlano di un componente dalla bassa<br />

sensibilità, 85,4 dB (1 W, 1 m), capace di<br />

sc<strong>end</strong>ere in frequenza con una risposta<br />

ben definita in fabbrica, visto che la risonanza<br />

è posta a 42,7 Hz ed il Qts è pari a<br />

0,67. Il costruttore ne consiglia l’uso in volumi<br />

chiusi di almeno 15 litri o in cassa da<br />

25 litri con condotto reflex da 5 cm di diametro<br />

per 5 cm di lunghezza. Con un Vas<br />

di 24,5 litri non pensate di inserirlo in 4-5 litri<br />

chiusi ed ottenere estensioni da primato:<br />

la coperta in questo caso è sempre<br />

troppo corta.<br />

Il tweeter GZPT Reference 28<br />

Il GZPT è un tweeter con cupola in seta da<br />

28 mm su cui vengono depositati due strati<br />

di materiale smorzante; la bobina mobile<br />

è dello stesso diametro della cupola ed è<br />

avvolta con filo di alluminio rivestito in rame<br />

per cercare di alleggerire il più possibile<br />

l’equipaggio mobile.<br />

ACS AudioCarStereo n. 212


Un supporto troppo ravvicinato può introdurre<br />

colorazioni in gamma media; per evitarle è opportuno<br />

smussare con cura il bordo interno del pannello.<br />

Il corpo del tweeter è rivestito da un cilindro<br />

in alluminio del diametro di 48 mm e alto<br />

35 mm. Oltre a questo bisogna considerare<br />

lo spazio necessario al collegamento<br />

elettrico, per il quale è presente una coppia<br />

di Faston differenziati per polo. Le dimensioni<br />

totali non sono certo lillipuziane, ma<br />

necessarie a contenere all’interno una camera<br />

di risonanza riempita con fonoassorbente<br />

che ha il compito di tenere bassa la<br />

risonanza del tweeter. Il dato nominale è<br />

infatti di appena 600 Hz.<br />

Per evitare ostacoli alla dispersione del<br />

suono, la flangia anteriore presenta due<br />

svasature di raccordo, una che sc<strong>end</strong>e sino<br />

ad incontrare la cupola ed una che si allarga<br />

verso l’esterno, a formare la battuta<br />

per il sistema di fissaggio. Questo si avvale<br />

di un anello di alluminio che funge da seconda<br />

battuta, inserito dietro al pannello di<br />

supporto e fissato al tweeter mediante tre<br />

grani.<br />

La rete metallica di protezione presenta<br />

ampi fori esagonali e consente una rapida<br />

asportazione in caso di ascolto critico, ess<strong>end</strong>o<br />

tenuta in loco dal campo magnetico<br />

generato dall’altoparlante.<br />

I dati dichiarati ci dicono che la risposta in<br />

frequenza del tweeter si est<strong>end</strong>e a partire<br />

dai 1.500 Hz sino ai 30 kHz. L’impedenza<br />

nominale è di 4 ohm e la potenza applicabile<br />

di 100 W rms, con filtro a 2 kHz.<br />

Il filtro GZPX Reference 2 Way<br />

Il filtro è un vero capolavoro sotto ogni punto<br />

di vista. Difficile fare di meglio. Una realizzazione<br />

così ben fatta è un peccato doverla<br />

nascondere, anche in considerazione<br />

delle possibilità di accedere alle regolazione<br />

offerte. La componentistica è tutta<br />

Mundorf di alto livello. A cominciare dai<br />

condensatori, che sono due; il primo è della<br />

serie Supreme, in alluminio e olio, il secondo<br />

della linea ZN, in poliestere. Della<br />

stessa Supreme sono anche i resistori dalla<br />

elevata tenuta in potenza, oltre ad un induttore<br />

variabile avvolto con nastro di rame<br />

OFC, con uscite intermedie a 0,56 mH,<br />

0,82 mH e 1,20 mH.<br />

I componenti sono montati su un supporto<br />

in vetronite, le cui piazzole sono realizzate<br />

non mediante asportazione chimica dello<br />

strato di rame ma praticando dei solchi<br />

che intagliano sia lo strato di rame che la<br />

vetronite stessa. Il circuito così realizzato è<br />

racchiuso tra due coperchi di materiale<br />

plastico, nero quello inferiore e in perspex<br />

trasparente con scritte indelebilmente incise<br />

quello superiore.<br />

Il filtro effettua un taglio a 6 dB sia per il<br />

passa-alto che per il passa-basso, ed offre<br />

ampie possibilità, tra cui quella di variare la<br />

frequenza di taglio del tweeter tra 2.000 e<br />

2.800 Hz (aggiung<strong>end</strong>o il condensatore da<br />

3,3 μF in poliestere) e di regolarne l’attenuazione<br />

a passi di 2 dB, part<strong>end</strong>o da +2<br />

(condizione di bypass) fino a -4 dB.<br />

Il filtro prevede anche l’impiego del sistema<br />

in multiamplificazione, attuabile mediante<br />

due jumper che aprono il circuito in ingresso.<br />

In questo caso, pot<strong>end</strong>o regolare il livello<br />

del tweeter mediante il DSP o il finale di<br />

potenza ad esso dedicato, la sezione di attenuazione<br />

del tweeter può essere esclusa<br />

pon<strong>end</strong>o il relativo jumper su +2 dB.<br />

Molto utili, infine, le indicazioni riportate sul<br />

manuale, che consentono di districarsi<br />

nelle varie regolazioni possibili in funzione<br />

della posizione degli altoparlanti, nonché<br />

utilizzare tagli in frequenza ed attenuazioni<br />

differenziate per canale.<br />

Da segnalare infine l’ottima morsettiera di<br />

ingresso/uscita che accetta cavi spellati di<br />

buona sezione.<br />

L’ascolto in auto<br />

Realizzata una coppia di flange di supporto<br />

per il woofer, mi armo di seghetto alternativo<br />

e tanta pazienza, per cercare di installare<br />

il GZPW 18 nella predisposizione<br />

da 165 mm della portiera della Jazz.<br />

In questo caso non potrò soddisfare<br />

l’indicazione del costruttore di mantenere<br />

l’angolazione del woofer entro<br />

i ±15° rispetto al punto di ascolto, ess<strong>end</strong>o<br />

riuscito a mala pena a fissarli,<br />

dopo un lavoro di fino, paralleli alle<br />

struttura della portiera.<br />

Per i tweeter GZPT 28 la soluzione<br />

adottata è quella di posizionarli sul<br />

cruscotto, alla base del parabrezza,<br />

in modo da mantenere quasi identiche<br />

le distanze dall’orecchio dello<br />

stesso lato.<br />

In questa fase non collego il sub ed<br />

amplifico il sistema con un finale stereo,<br />

in modo da verificare l’efficacia<br />

delle regolazioni del filtro, anche in<br />

considerazione di possibili interventi<br />

differenziati per canale.<br />

Naturalmente trasferisco sul mio car<br />

PC la stessa equalizzazione impostata<br />

nel computer di casa.<br />

Inizio l’ascolto con Diana Krall in “Live<br />

at Montreal Jazz Festival” che mostra<br />

la stessa qualità sonora ascoltata in<br />

casa, con una impostazione timbrica<br />

Accademia<br />

dell’audio<br />

molto naturale, fatta di<br />

sfumature, colori e nuance<br />

molto piacevoli, in grado<br />

di portarti a pochi metri<br />

dal palco.<br />

Il palcoscenico sonoro riprodotto è<br />

leggermente spo<strong>stato</strong> a sinistra. Le regolazioni<br />

effettuate, sia sulla scelta di taglio della<br />

bobina che del tweeter, contribuiscono a<br />

riportare al centro l’evento sonoro, anche<br />

se per ottenere la perfezione devo agire sul<br />

ritardo temporale del canale sinistro.<br />

Ora che tutto torna, noto come il sistema<br />

risponda ottimamente, soprattutto con i<br />

segnali di basso livello, evidenziando rumori<br />

o commenti degli esecutori sul palco.<br />

La cosa che più mi colpisce è l’apparente<br />

assenza della gamma mediobassa e bassa<br />

che, anche in auto, malgrado il non ottimale<br />

carico dato dalla portiera, continua<br />

ad essere controllato e molto smorzato,<br />

senza alcun cenno a risonanze o rimbombi<br />

estranei alla musica.<br />

In effetti basse e mediobasse ci sono, e me<br />

ne accorgo quando entrano in gioco strumenti<br />

in questa regione, anche se apparentemente<br />

viene meno quel tappeto di<br />

basse alle quali siamo abituati, ma che poco<br />

hanno a che fare con la musica vera.<br />

Dall’altro capo si gode di una eccezionale<br />

gamma media, con voci definite e dettagliate<br />

in tutti i particolari, ed una gamma alta<br />

ed altissima di notevole qualità, capace<br />

di est<strong>end</strong>ersi ben oltre il limite dei 20 kHz.<br />

Voglio approfondire ulteriormente la risposta<br />

in basso e <strong>allo</strong>ra cambio brano passando<br />

a quelli 24/96 di Yo Yo Ma, Meyer e<br />

O’Connor che suonano basso, violino e<br />

violoncello anche con una certa veemen-<br />

Comodissimi ponticelli a contatti dorati permettono di<br />

adattare il filtro alle diverse configurazioni di installazione.<br />

ACS AudioCarStereo n. 212 53


Accademia<br />

dell’audio<br />

za, soprattutto nel brano<br />

“Emily’s Reel” dove<br />

violoncello e basso vengono<br />

spinti sulle note più<br />

profonde portando in risonanza<br />

tutta la cassa armonica.<br />

La prestazione resta ancorata a quel controllo<br />

e smorzamento che sono caratteristiche<br />

salienti di questo sistema di altoparlanti.<br />

Vol<strong>end</strong>o completarlo con un subwoofer,<br />

per dare più corpo e presenza ad<br />

una prestazione un po’ troppo asciutta, è<br />

bene non accoppiargli sub dalle elevate<br />

escursioni, pena la perdita di questo con-<br />

Non c’è due senza tre, dice il proverbio, ed ecco quindi<br />

che alle due prove d’ascolto eseguite da Roberto P<strong>allo</strong>cchia<br />

se ne aggiunge una terza. Il motivo fondamentale<br />

è che, dopo aver letto la recensione, mi è rimasta una certa<br />

curiosità. Anzi, più d’una. Le conclusioni del redattore sono<br />

molto lusinghiere ma nelle sue note d’ascolto rilevo delle<br />

critiche che mi sembrano delle stroncature. Le sibilanti sono<br />

così evidenti che ha dovuto inserire una equalizzazione. La<br />

gamma bassa sembra assente…<br />

Possibile che dei componenti costruiti con tanta cura possano<br />

mostrare dei limiti così evidenti? Un altro aspetto che mi ha<br />

lasciato perplesso è l’indicazione di dover posizionare gli altoparlanti<br />

in modo che il loro asse di emissione sia orientato<br />

verso il punto di ascolto entro ±15 gradi. Per il tweeter non<br />

dovrebbe essere difficile, ma per il woofer l’unico montaggio<br />

possibile che mi viene in mente è quello in “kick panel”;<br />

ma poi non è facile trovargli un volume di almeno 15 litri<br />

o, meglio ancora, di 25 litri con accordo reflex. E poi a cosa<br />

serve se le misure del nostro laboratorio dicono che il tweeter<br />

ha una risposta pressoché perfetta angolato di 45°, e<br />

anche il woofer sembra dare il meglio fuori asse?<br />

Per rispondere a tutte queste domande l’unico modo era di<br />

verificare personalmente come suonano questi altoparlanti.<br />

Ed è così che con un po’ di pazienza ho installato i componenti<br />

nella sala d’ascolto della redazione, dove ho potuto<br />

sfruttare un impianto d’eccezione, composto da elettroniche<br />

McIntosh C2300 (pre) e MC601 (finali), lettore CD Arcam<br />

CD37.<br />

Le prime impressioni d’ascolto sono state agghiaccianti: alti<br />

sparatissimi, bassi quasi assenti, nonostante il woofer lavori<br />

in box da 30 litri. Se questo è il risultato, Roberto P<strong>allo</strong>cchia<br />

è <strong>stato</strong> fin troppo buono. Gian Piero Matarazzo, di passaggio,<br />

rimane anche lui molto perplesso ed esce dalla sala.<br />

Dopo un po’ ritorna con i suoi CD di riferimento. Nel frattempo<br />

do un’occhiata al filtro e vedo che il controllo del<br />

tweeter è nella posizione +2 dB. Attenuo subito di 4 dB,<br />

anzi, esagero, e sc<strong>end</strong>o a -4 dB. Poi controllo anche i ponticelli<br />

della sezione woofer: non ho il manuale ma ricordo<br />

che Roberto aveva accennato ad un valore di 1,2 mH per<br />

la bobina serie. Il ponticello è lì. Gli altoparlanti, intanto, cominciano<br />

a “sciogliersi”.<br />

Ora il suono è già più gradevole. Con i CD di Gian Piero si<br />

comincia ad apprezzare un suono di qualità.<br />

Tiro un sospiro di sollievo. Questa è musica!<br />

Scorro rapidamente vari brani e tutto mi sembra suonare<br />

come si deve, ricco di piacevolissimi dettagli. Musica vera.<br />

Scambio qualche opinione con GPM. Anche lui si dichiara<br />

soddisfatto. Gli cito la questione delle sibilanti denunciate da<br />

P<strong>allo</strong>cchia ma qui sembra tutto ok. Mi propone <strong>allo</strong>ra un<br />

trollo; sarebbe preferibile un sub veloce,<br />

dalla sospensione piuttosto rigida e dalla<br />

escursione limitata.<br />

Decido <strong>allo</strong>ra di provare il mio nuovo carico<br />

realizzato per il sub; oltre ad avvalersi di un<br />

componente dalla bassa escursione, lo<br />

vede caricato in una tromba esponenziale<br />

che, dopo un minimo di taratura, riempie e<br />

amplifica quella sensazione di precisione e<br />

profondità. Il taglio in questo caso è del primo<br />

ordine, sia per il woofer che per il sub,<br />

con una zona di sovrapposizione che va<br />

dai 70 ai 150 Hz circa. Insolito, lo so, ma<br />

che emozione!<br />

L’ascolto del Direttore<br />

Già, perché un sistema siffatto riesce ad<br />

accontentare tutti per definizione, dettaglio,<br />

microdinamica e rigore timbrico, senza<br />

lasciare per strada l’Emozione, con la E<br />

maiuscola, di tornare ad ascoltare la musica<br />

e non l’impianto che la riproduce.<br />

Conclusioni<br />

Un sistema dedicato ai veri cultori della<br />

musica che richiede qualche sforzo di installazione<br />

in più ma è in grado, una volta<br />

tarato e messo a punto, di regalarvi emozioni<br />

vere. <br />

brano a suo dire rivelatore: una raffinata versione di “Die<br />

Tänzerin” cantata da Ulla Meinecke. La voce è presente,<br />

perfettamente delineata, e le sue “s” e “z” passano con naturalezza.<br />

Proseguo l’ascolto con brani di ogni tipo e ogni tanto “gioco”<br />

con i ponticelli del filtro per individuare il loro effetto sul<br />

suono e cercare la configurazione ottimale. Dopo varie<br />

prove, il risultato migliore mi sembra quello con il taglio del<br />

woofer su 0,82 mH, mentre per il tweeter opto per il taglio<br />

più alto. Poi Gian Piero mi svela un trucco: “togli la griglia<br />

del tweeter!”. L’operazione è facilissima, poiché è tenuta in<br />

sede dall’attrazione del magnete. Ora sì che ci siamo. Mi<br />

sembrava di avere già raggiunto il massimo ma stavolta è<br />

come se avessi ripulito le orecchie!<br />

Difficile descrivere la qualità musicale. L’amalgama è perfetto.<br />

La voce maschile (Hans Theessink, “Call Me”) è calda<br />

e proiettata in avanti. La voce femminile è stup<strong>end</strong>a (Diana<br />

Krall, “My Love is”). Notevole anche il contrabbasso che l’accompagna.<br />

Qui apprezzo la qualità della gamma bassa,<br />

ben presente, modulata e abbastanza profonda (ma è<br />

chiaro che con l’aiuto di un sub si può avere di meglio).<br />

Passo in rassegna altri brani di vari generi musicali: Classica,<br />

Jazz, Rock. Ogni volta emerge qualche dettaglio che cattura<br />

la mia attenzione. Un suono che consiglio a tutti di<br />

ascoltare, per capire cosa può offrire un sistema di altoparlanti<br />

raffinatissimo nella riproduzione dei dettagli. Perfettamente<br />

controllato nella riproduzione della gamma bassa.<br />

Se vi piace la “botta” o un basso “generoso”, per non dire<br />

invadente, ci sono tanti altoparlanti più economici che sotto<br />

questo aspetto offrono di più, ma dubito che possiate trovare<br />

la stessa gamma media, e molto difficilmente velocità<br />

e controllo di pari levatura. Su tutto, infatti, questo sistema<br />

brilla per l’equilibrio della gamma media: voci maschili e<br />

femminili, chitarre acustiche ed elettriche (Mark Knopfler),<br />

fiati, ottoni (grandioso il sax). Con questi componenti se ne<br />

gode senza limiti.<br />

Per concludere, ringrazio Roberto P<strong>allo</strong>cchia che indirettamente<br />

mi ha spinto a fare questo ascolto, e se è vero che<br />

“non c’è due senza tre… il quattro vien da sé”, questa volta<br />

mi aspetto che il quarto ascolto lo facciate voi. Per questo<br />

sarebbe opportuno che qualche valido specialista dell’installazione,<br />

o lo stesso distributore che commercializza gli altoparlanti,<br />

mettesse a disposizione un’auto dimostrativa con<br />

questi componenti montati a dovere, in modo da permettere<br />

a chiunque ne avesse desiderio di ascoltarne il suono.<br />

Passaggio indispensabile per apprezzarne anche il valore e,<br />

qualora se lo potesse permettere, deciderne l’acquisto.<br />

Buon ascolto.<br />

M. Neri

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