Novembre - Dicembre - Comune di SAN MICHELE SALENTINO
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6 <strong>Novembre</strong> - <strong>Dicembre</strong> 2010<br />
Perché<br />
tanto<br />
chiasso?<br />
allida mors aequo pul-<br />
“Psat peda paeperum tabernas<br />
regumque turris” (La<br />
pallida morte colpisce con<br />
piede imparziale i tuguri dei<br />
poveri e le torri dei re” (Orazio<br />
Carm. I,4).<br />
Basterebbe l’epitaffio <strong>di</strong><br />
Orazio per rispondere al polverone<br />
sollevato sui mass-me<strong>di</strong>a<br />
in or<strong>di</strong>ne ad una sentenza<br />
emessa dal TAR <strong>di</strong> Lecce il<br />
15.10.10 che ha accolto il ricorso<br />
presentato da un artigiano<br />
del nostro comune avverso<br />
la <strong>di</strong>ffida inviata dal Sindaco<br />
Dr. Alessandro Torroni, alla<br />
rimozione <strong>di</strong> alcuni arre<strong>di</strong> lapidei<br />
non conformi a quelli<br />
stabiliti dall’Amministrazione<br />
Comunale.<br />
La vicenda parte dalla costruzione<br />
<strong>di</strong> una tomba comunale<br />
nel Cimitero <strong>di</strong> San Michele<br />
Salentino; l’Amministrazione<br />
Comunale decideva che<br />
tutti i loculi dovessero essere<br />
arredati nello stesso modo e<br />
quin<strong>di</strong>, con la stessa tipologia<br />
<strong>di</strong> caratteri e con lo stesso tipo<br />
<strong>di</strong> arre<strong>di</strong> lapidei, lasciando i<br />
citta<strong>di</strong>ni liberi <strong>di</strong> acquistarli da<br />
qualunque riven<strong>di</strong>tore.<br />
Veniva tumulato un defunto<br />
e venivano apposti arre<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>versi da quelli in<strong>di</strong>viduati;<br />
da ciò la decisione del Sindaco<br />
<strong>di</strong> or<strong>di</strong>narne la rimozione e<br />
la sostituzione.<br />
Il TAR <strong>di</strong> Lecce nella sentenza<br />
richiamata, pur riconoscendo<br />
alla pubblica amministrazione<br />
il potere <strong>di</strong> decidere<br />
l’uniformità degli arre<strong>di</strong> lapidei,<br />
ha ritenuto che il modello<br />
in<strong>di</strong>viduato non fosse stato<br />
preventivamente reso noto.<br />
A prescindere dalle considerazioni<br />
sul fatto che, almeno<br />
per gli operatori del settore<br />
<strong>di</strong> San Michele Salentino, tale<br />
dato era noto, qualche riflessione<br />
merita la strumentalizzazione<br />
<strong>di</strong> questa sentenza.<br />
A prescindere dalle credenze<br />
religiose <strong>di</strong> ognuno, la<br />
prima normativa, in tema <strong>di</strong><br />
cimiteri, deve farsi risalire<br />
all’E<strong>di</strong>tto <strong>di</strong> Saint Cloud, emanato<br />
in Francia da Napoleone<br />
Bonaparte il 12.06.1804,<br />
esteso al territorio italiano nel<br />
1806, con il quale, oltre a <strong>di</strong>sporre<br />
sulla collocazione dei<br />
cimiteri e delle tombe, si stabiliva<br />
che “le tombe dovevano<br />
essere uguali tra loro”.<br />
L’e<strong>di</strong>tto aveva due motivazioni:<br />
la prima <strong>di</strong> natura igienico-sanitaria,<br />
l’altra squisitamente<br />
ideologica e politica: se<br />
la Rivoluzione Francese aveva<br />
visto fallire il suo progetto <strong>di</strong><br />
eguaglianza tra i vivi, si tentava<br />
<strong>di</strong> stabilire questo regime<br />
nel mondo dei morti.<br />
Fu riflettendo su questo<br />
E<strong>di</strong>tto che, si narra, Ugo Foscolo<br />
abbia trovato l’ispirazione<br />
per “I Sepolcri”; si ricorda,<br />
infatti, nella letteratura<br />
italiana una accesa <strong>di</strong>scussione<br />
tra Ugo Foscolo ed Ippolito<br />
Pindemonte, a Venezia, sulle<br />
regole imposte in materia <strong>di</strong><br />
costruzione dei Cimiteri e sulla<br />
<strong>di</strong>sciplina delle iscrizioni<br />
funerarie.<br />
Il criterio dell’uguaglianza<br />
nella morte ha dettato le<br />
scelte dell’Amministrazione<br />
Comunale che, così come<br />
deve operare nei confronti dei<br />
citta<strong>di</strong>ni senza <strong>di</strong>scriminazioni<br />
<strong>di</strong> razza, sesso, con<strong>di</strong>zione<br />
sociale e credo politico, allo<br />
stesso modo deve garantire<br />
l’ugualianza nel momento<br />
della morte.<br />
A quanti su questo tema<br />
hanno speculato, converrebbe<br />
non fermarsi all’aspetto superficiale<br />
ma sforzarsi <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re<br />
le tematiche valoriali<br />
e, se proprio non ce la fanno, si<br />
consiglia <strong>di</strong> leggere “A Livella”<br />
<strong>di</strong> Antonio De Curtis: “ccà<br />
<strong>di</strong>nto ò vvuo capì, ca simmo<br />
uguale? morto si ‘tu e muorto<br />
sò pur’io; ognuno comme a<br />
na’ ato è tale e qquale”...<br />
4 novembre: Commemorazione dei Caduti in Guerra<br />
CERIMONIA CONGIUNTA CON IL COMUNE DI <strong>SAN</strong> VITO<br />
Dopo la celebrazione della messa, alla presenza delle autorità citta<strong>di</strong>ne e <strong>di</strong> alcune scolaresche, giovedì è stato<br />
celebrato il “4 novembre". Il corteo, partito da piazzetta Giovanni XIII, si è recato al Monumento ai Caduti <strong>di</strong> tutte le<br />
guerre dove sono state poste due corone <strong>di</strong> alloro e dove si è tenuto un <strong>di</strong>scorso congiunto dei consiglieri delegati<br />
Alessandro Tamburrino, per il comune <strong>di</strong> San Michele e <strong>di</strong> Raffaele Lamarina per il comune <strong>di</strong> San Vito dei Normanni.