aprile 2007 - Parrocchia di Quargnento
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Da Solero si vede il mare!<br />
Complimenti prima <strong>di</strong> tutto a te Don Mario, ai voi parrocchiani e a tutti i sostenitori<br />
dell’iniziativa per il restauro dell’Organo "Krengli". Un’opera che richiedeva coraggio e passione.<br />
Ora si è realizzata. La musica dell’organo è una parte importante non solo della chiesa, ma della<br />
propria vita, familiare e comunitaria: è espressione <strong>di</strong> gioia e <strong>di</strong> lacrime nella serenità della mano<br />
<strong>di</strong> Dio che accompagna la vita. Con il suono dell’organo si dà solennità alla celebrazione della S.<br />
Messa, alla festa del matrimonio, si accompagnano i nostri cari all’incontro con il Signore per tutta<br />
l’eternità.<br />
Personalmente ho tanti bei ricor<strong>di</strong> legati a questo strumento. Nominato viceparroco ancora<br />
sud<strong>di</strong>acono, a fine Settembre del 1970 arrivai in stazione a Solero. Ad attendermi c’era Lorenzo<br />
Castelli, il quale, giunti alla porta della canonica, tutto serio, mi chiese per il trasporto il compenso<br />
<strong>di</strong> 20.000 Lire, in tasca ne avevo 18.000. Visto il mio imbarazzo, il parroco don Giovanni Valiera e<br />
il signor Lorenzo scoppiarono in una risata solare: era solo uno scherzo! Insieme andammo a far<br />
visita e ringraziare il Signore. Dopo una<br />
breve visita alla chiesa, don Giovanni mi<br />
chiese delle mie conoscenze musicali. Mi<br />
misi a suonare: fu l’inizio <strong>di</strong> un ottimo<br />
rapporto con la parrocchia <strong>di</strong> Solero che<br />
sempre più aumentò in profonda simpatia e<br />
amicizia.<br />
L’organo restaurato meritava un suo<br />
concerto <strong>di</strong> inaugurazione: i ragazzi, con<br />
Mafalda, generosa, <strong>di</strong>namica e <strong>di</strong> grande<br />
fede, si fecero promotori dell’iniziativa e<br />
con sorpresa vedemmo l’adesione <strong>di</strong> tutta<br />
la comunità solerina. Invitammo il M°<br />
Arturo Sacchetti e fu una splen<strong>di</strong>da serata!<br />
Tanti ricor<strong>di</strong> sarebbero da citare<br />
Clau<strong>di</strong>o Gilardenghi alle prese con i “collocamenti” elettrici<br />
riguardo a questo strumento, specialmente<br />
con i giovani che animavano la liturgia con<br />
il complessino <strong>di</strong> strumenti elettrici e batteria, ma uno in particolare mi è caro rievocare: la voce <strong>di</strong><br />
Secon<strong>di</strong>no, baritono competente, umile e sempre <strong>di</strong>sponibile. Il canto <strong>di</strong> Secon<strong>di</strong>no era parte<br />
integrante dell’espressione religiosa <strong>di</strong> Solero, riusciva a trasmettere gioia nei momenti belli, si<br />
commuoveva in quelli tristi: era una voce che accompagnava l’anima.<br />
Di nuovo complimenti, caro Don Mario e cari Solerini. Siete gran<strong>di</strong>! Non per niente c’è il<br />
detto "Da Solero si vede il mare!" Con simpatia,<br />
24<br />
DON CLAUDIO MOSCHINI<br />
“Il segreto del canto risiede tra la vibrazione della voce <strong>di</strong> chi canta e il battito del cuore <strong>di</strong> chi ascolta”.<br />
(K. Gibran)