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Avv. ALESSANDRA MAZZUCCHELLI
“LA DIFESA DEL MEDICO.
I LIMITI CAUSALI DELL’APPORTO
PROFESSIONALE DEL SINGOLO OPERATORE.
LA RESPONSABILITÀ
DEL MEDICO NELL’EQUIPE OPERATORIA”
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ONERE DI DIMOSTRARE
DILIGENTE ADEMPIMENTO PRESTAZIONE
CASUALMENTE CONNESSO
EVENTO IMPREVISTO ED
IMPREVEDIBILE
SOPRAVVENUTO
ESITO PEGGIORATIVO
ESISTENZA PREGRESSA
CONDIZIONE FISICA NON
ACCERTABILE CON LA
NORMALE DILIGENZA
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NESSO DI CAUSALITA’
(CASS.NE 867/2008)
“ove le nozioni di patologia medica e di medicina legale non
forniscano un grado di certezza assoluta, il ricorso al criterio della
probabilità costituisce una necessità logica, in quanto si tratta di
accertare o rifiutare l’assunto secondo il quale il danno si è
verificato a causa del fatto che non è stato tenuto il
comportamento atteso”.
“non è possibile dedurre automaticamente dal coefficiente di
probabilità espresso dalla legge statistica la conferma
dell’esistenza del nesso causale in quanto il Giudice deve
verificarne la validità nel caso concreto”.
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CONDOTTA OMISSIVA MEDICO (Cass. 4400/2004)
NESSO DI CAUSALITA’
CRITERIO DEL “PIU’ PROBABILE CHE NON
RAGIONEVOLE
PROBABILITA’ CHE UNA
DIVERSA CONDOTTA NON
AVREBBE DETEREMINATO
L’EVENTO
MANCANZA DI PROVA DI
PREESISTENZA,CONCOMITANZA
O SOPPRAVVENIENZA DI ALTRI
FATTORI DETERMINANTI
L’EVENTO
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CORTE D’APPELLO DI MILANO
SEZIONE II^ CIVILE
11/06/2009 N. 1669
“la condotta del medico fu negligente in quanto non
conforme alla “migliore ed ineccepibile condotta
professionale”
“Ciò nondimeno, considerate le condizioni in cui
versava il piccolo paziente anche qualora il sanitario
avesse effettuato esami più approfonditi, che gli
avrebbero consentito di giungere tempestivamente
ad una corretta diagnosi, tale circostanza, con
elevatissima probabilità, non avrebbe comunque
permesso di evitare l’evento lesivo”.
=
TRIBUNALE DI MILANO
SEZ. V^ CIVILE
GIUDICE DOTT. PERTILE
N. 11850/2006
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TRIBUNALE DI MILANO
SEZIONE V^ CIVILE – Giudice Dott.ssa APOSTOLITI
11 GIUGNO 2010 N. 7739
-se può ritenersi sussistente, nel caso in esame , un profilo di
devianza della lex artis,e, quindi, un profilo di inadempimento,
pur tuttavia non può condurre alla positiva valutazione della
domanda risarcitoria azionata;
- avendo i CTU dato atto del fatto che non risulta possibile
“formulare previsioni prognostiche diverse” e che l’evento
morte non può essere ritenuto in rapporto causale con
l’operato dei sanitari ma è “conseguenza di complicanze cliniche
genericamente prevedibili ma non prevedibili nel caso di
specie”, non può che farsi luogo al rigetto della domanda.
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DIFESA DEL MEDICO
RESPONSABILITA’ PROFESSIONALE ALTRI SOGGETTI
STRUTTURA SANITARIA
ALTRI PROFESSIONISTI MEDICI
O COLLABORATORI
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TRIBUNALE DI MILANO
SEZIONE V^ CIVILE – Giudice Dott.ssa APOSTOLITI
23 FEBBRAIO 2009 N. 2423
- MANCANZA DI CONSENSO INFORMATO –
- nessuna valenza può essere attribuita alle difese
formulate dal convenuto istituto clinico, secondo le
quali – essendosi l’istituto limitato a mettere a
disposizione la struttura sanitaria- l’eventuale accertata
responsabilità dovrebbe essere ripartita (nei rapporti
interni) ad esclusivo carico del medico convenuto
(siccome autore della lamentata prestazione negligente)
con conseguente formulazione di una domanda di
manleva nei detti rapporti interni.
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MEDICINA D’EQUIPE
PARTECIPAZIONE E COLLABORAZIONE
DI PIU’ MEDICI
OBIETTIVO COMUNE TUTELA SALUTE DEL
PAZIENTE
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NON ORGANIZZATA
IL PAZIENTE HA
AUTONOMAMENTE
CONSULTATO
PIU’ SANITARI
ATTIVITA’ D’EQUIPE
STRUTTURALMENTE
ORGANIZZATA
(attività ospedaliera)
ORGANIZZATA
FUNZIONALMENTE
ORGANIZZATA
(collaborazione di
più medici
in operazione
chirurgica
o diagnostica
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MEDICINA D’EQUIPE DI TIPO VERTICALE
RESPONSABILITA’ PRIMARIO
OBBLIGO DI GARANZIA NEI CONFRONTI
DEL PAZIENTE
ATTIVITA’ DEL REPARTO OSPEDALIERO
MODELLO GERARCHICO “TEMPERATO”
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CASSAZIONE CIVILE SEZIONE III^
16 MAGGIO 2000 N. 6318
Se è vero che il primario non può essere chiamato a
rispondere di ogni evento dannoso che si verifichi in sua
assenza nel reparto affidato alla sua responsabilità, non
essendo esigibile un controllo continuo ed analitico di tutte
le attività terapeutiche che vi si compiono, tuttavia, la
“responsabilità del malato” che gli attribuisce l’art. 7 D.P.R.
27.03.1969 n. 128 e, in particolare, la pratica sui degenti,
prevista dalla stessa norma, degli “interventi diagnostici e
terapeutici che ritenga di non affidare ai suoi collaboratori”
gli impongono la puntuale conoscenza delle situazioni
cliniche che riguardano i degenti, a prescindere dalle
modalità della acquisizione di tale conoscenza (con visita
diretta o interpello degli altri medici ed opertaori sanitari).
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MEDICINA D’EQUIPE
DI TIPO ORIZZONTALE
RAPPORTI TRA MEDICI SPECIALISTI IN
DIVERSE DISCIPLINE
ATTIVITA’ FUNZIONALMENTE
ORGANIZZATA
SALA OPERATORIA
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RESPONSABILITA’ DI EQUIPE
ART. 1292
C.C. E SEG.
OBBLIGAZIONI SOLIDALI
ART. 2055 C.C.
CONDANNA SOLIDALE IN PARTI UGUALI DEI COAUTORI DEL FATTO SE NON
E’ POSSIBILE DETERMINARE LA GRAVITA’ DELLA COLPA, PURCHE’ LE AZIONI
ED OMISSIONI IMPUTABILI A CIASCUNO ABBIANO CONCORSO IN
MANIERA EFFICIENTE A DETERMINARE L’EVENTO
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RESPONSABILITA’ PENALE PERSONALE
LIMITI TEORIA DELL’AFFIDAMENTO
DOVERE DI SORVEGLIANZA
DEL C.D. CAPO EQUIPE
STATO DI FATTO IDONEO
AD INVALIDARE ASPETTATIVA
CONDOTTA DILIGENTE
MEMBRI DELL’EQUIPE
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CASSAZIONE PENALE
SEZIONE IV - 25/05/2010 N. 19637
In caso di intervento operatorio ad opera di
equipe chirurgica, e più in generale nella ipotesi
di cooperazione multidisciplinare nell’attività
medico-chirurgica, ogni sanitario è tenuto ad
osservare, oltre che il rispetto delle regole di
diligenza e prudenza connesse alle specifiche e
settoriali mansioni svolte, gli obblighi ad ognuno
derivanti dalla convergenza di tutte le attività
verso il fine comune ed unico.
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TRIBUNALE DI MILANO
SEZIONE V^ CIVILE – GIUDICE DOTT. SPERA
24 giugno 2010 n. 8333
Il Collegio peritale ha compiutamente accertato come il
danno subito sia casualmente riconducibile
esclusivamente alla condotta del chirurgo, sia in relazione
alla tecnica adottata sia in relazione alla scelta
dell’intervento; l’altro medico convenuto “ non ha
ricoperto ruolo di operatore, ma ha svolto unicamente la
funzione di anestesista, come risulta anche dai documenti
prodotti in atti … Come anche rilevato dai CTU non è,
pertanto, ravvisabile alcuna responsabilità a carico del
convenuto anestesista nella determinazione delle lesioni
iatrogene subite dall’attrice.
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