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05 - Oidio della vite (F. Corvi) - Cerexagri

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Per lungo tempo si è pensato che la perpetuazione<br />

<strong>della</strong> malattia fosse affidata prevalentemente al<br />

micelio presente sui tralci e nelle gemme<br />

Peraltro con l’individuazione <strong>della</strong> forma ascofora<br />

risultò più attendibile l’ipotesi che i cleistoteci<br />

rappresentassero il mezzo più efficace di<br />

ibernamento del patogeno<br />

Anche nei comprensori viticoli ad alto rischio di<br />

infezione è raro osservare la presenza di “germogli a<br />

bandiera” all’inizio <strong>della</strong> ripresa vegetativa

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